Introduzione alle scienze della comunicazione sociale

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1 Pontificia Università Lateranense Istituto pastorale Redemptor Hominis Introduzione alle scienze della comunicazione sociale LEZIONE 8: Semiologia dell audiovisivo - seconda parte / 1 semestre / 3 CFU

2 LANTERNE ROSSE (1991) DI YIMOU Il palazzo e la nuova moglie Lanterne rosse (Da hong deng long gao gao gua, 1991) di Zhang Yimou. Ruolo dell ambiente, del palazzo rigido e oppressivo, indica la condizione cui è sottomessa la protagonista (Gong Li). Sequenze: Esordio, arrivo della protagonista a palazzo. Primo incontro, prima notte con il ricco signore feudale, lo sposo.

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4 LANTERNE ROSSE (1991) DI YIMOU Il palazzo e la nuova moglie G. Rondolino, D. Tomasi: L uso dei campi lunghi, delle angolazioni dall alto e della posizione frontale della macchina da presa evidenziano le rigide simmetrie dell ambiente che si viene così a configurare come un luogo altamente simbolico, espressione di un potere assoluto che perpetua se stesso attraverso il rigido rispetto della tradizione e delle sue regole codificate [ ] uno spazio claustrofobico e oppressivo, troppo ordinato e simmetrico per essere anche vivibile e umano, che prefigura non solo l ambiente del castello in cui la donna andrà a vivere, ma anche lo stesso epilogo del film.

5 PSYCO (1959) DI HITCHCOCK Marion e Norman Psyco (Psycho, 1959) di A. Hitchcock. Uso delle angolazioni nella scena di dialogo tra Marion (J. Leigh) e Norman (A. Perkins) nel salotto di un motel, prima dell uccisione della donna. Il pericolo, la presenza della minaccia verso la donna è espressa in maniera efficace, non dalle parole, bensì dall alternanza delle diverse inquadrature tra Marion e Norman. Le inquadrature di Marion sono diverse da quelle di Norman e in tale diversità emerge la presenza del pericolo.

6 PSYCO (1959) DI HITCHCOCK Marion e Norman

7 PSYCO (1959) DI HITCHCOCK Marion e Norman Frontalità Centralità Marion Mdp ad altezza di sguardo Assenza di angolazione Mdp parallela al terreno Linee orizzontali e verticali Luce omogenea Elementi scenografici neutri o rassicuranti Lateralità Marginalità Mdp bassa Norman Angolazione dal basso Mdp inclinata Linee oblique Luce contrastata Elementi scenografici minacciosi o inquietanti

8 PSYCO (1959) DI HITCHCOCK Marion e Norman

9 PSYCO (1959) DI HITCHCOCK Marion e Norman G. Rondolino, D. Tomasi: È evidente che spetta proprio all alternanza di queste inquadrature rappresentare la minaccia che Norman esercita nei confronti di Marion. La costruzione di questo senso di minaccia, di suspense narrativa, non è così tanto affidata al dialogo, quanto alle caratteristiche visive delle due serie di immagini nell ambito delle quali il gioco delle angolazioni e delle posizioni della macchina da presa - in generale del suo punto di vista - assumono una funzione fondamentale.

10 QUARTO POTERE (1941) DI WELLES Il comizio elettorale Sequenza del comizio elettorale del candidato Charles F. Kane (Orson Welles). Dimensione contraddittoria del personaggio resa attraverso il contrasto tra: il grande manifesto alle sue spalle (immagine promozionale); la sua figura minuta sotto di esso (realtà fisica).

11 QUARTO POTERE

12 GLI SGUARDI Esistono quattro tipologie di sguardi : oggettiva; oggettiva irreale; Interpellazione; soggettiva.

13 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI PRINCIPALI P. Peverini, I media: strumenti di analisi semiotica, Carocci, Roma D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma APPROFONDIMENTI G. Rondolino, D. Tomasi, Il manuale del film, UTET, Novara E. De Blasio, D.E. Viganò (a cura di), I film studies, Carocci, Roma D.E. Viganò, G. Scarafile, L adesso del domani, Effatà, Torino 2007.

14 Pontificia Università Lateranense Istituto pastorale Redemptor Hominis Introduzione alle scienze della comunicazione sociale LEZIONE 9: Etica e comunicazione / 1 semestre / 3 CFU

15 ETICA E COMUNICAZIONE Paradigmi filosofici Etica antica (Aristotele): definizione dell agire. Tradizione ebraico-cristiana: tematiche relative al dovere (con versioni laicizzare di tipo deontologico). Dopo Nietzsche: il problema del senso dell agire. Ripensare nozione di etica. Etiche applicate.

16 ETICA E COMUNICAZIONE Negli ambiti concreti di cui si occupano le etiche applicate emergono istanze che richiedono regole precise per l azione. Deontologia professionale, codici deontologici. I dovere indicati in tali codici divisi in 2 tipologie. Limiti dei codici deontologici, carenze sul piano applicativo. L etica della comunicazione è la disciplina che individua, approfondisce e giustifica quelle nozioni morali e quei principi di comportamento che sono all opera nell agire comunicativo, e che motiva all assunzione dei comportamenti da essa stabiliti (A. Fabris, Etica della comunicazione, in D. E. Viganò, Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009, p. 991).

17 MODELLI DI ETICA DELLA COMUNICAZIONE Quattro modelli, paradigmi, di etica della comunicazione: modello naturale; modello del principio dialogico; modello retorico (audience); modello dell utilitarismo; modello della comunità della comunicazione. Non sono opzioni indifferenti.

18 MODELLI DI ETICA IL PROBLEMA DEL SENSO Tutti i modelli analizzati fanno emergere il problema del senso: Quale motivazione spinge a comunicare in un modo piuttosto che in un altro? Perché comunicare bene? La risposta a tali domande è possibile solo se teniamo insieme: il riconoscimento dell istanza etica; l idea di un comunicare inteso come creazione di uno spazio comune; tutto questo non come un dato di fatto, ma come qualcosa collegato a una possibilità.

19 MODELLI DI ETICA IL PROBLEMA DEL SENSO Ambiti dell approccio etico: Etica del giornalismo. Etica della televisione. Etica delle nuove tecnologie. Etica della comunicazione ambientale. Etica della comunicazione pubblica. Etica della comunicazione pubblicitaria.

20 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI PRINCIPALI D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma Approccio: A. Fabris, Etica della comunicazione, pp APPROFONDIMENTI K. O. Apel, Etica della comunicazione, Jaca Book, Milano 1992; G. Di Biase, Comunicare bene, Vita & Pensiero, Milano A. Fabris, Etica della comunicazione, Carocci, Roma 2006; G. Gili, La violenza televisiva, Carocci, Roma J. Habermas, Teorie dell agire comunicativo, Il Mulino, Bologna R. Stella, Media ed etica, Donzelli, Roma 2008.

21 Pontificia Università Lateranense Istituto pastorale Redemptor Hominis Introduzione alle scienze della comunicazione sociale LEZIONE 10: Etica del cinema e dell audiovisivo / 1 semestre / 3 CFU

22 ETICA DEL CINEMA Questioni attinenti all etica del cinema e degli audiovisivi per molto tempo delegate al legislatore. Quadro storico-culturale: la revisione cinematografica in Italia. La stagione del grande cambiamento in Italia, anni Fine del cristianesimo geografico. Gli ultimi accesi dibattiti sulla censura: La ricotta (1963) di P.P. Pasolini e Ultimo tango a Parigi (1972) di B. Bertolucci. La revisione cinematografica in Italia. Prove di cambiamento. Modelli di rating in Europa e negli USA.

23 QUESTIONE TEORICO- METODOLOGICA Note per un etica del cinema e dell audiovisivo. Riflessione sulla modalità attraverso la quale il dispositivo filmico costruisce un sapere attraverso un vedere. NON un etica nel cinema e nell audiovisivo. Riflessione su quanto viene rappresentato (male, morte, violenza, ecc.).

24 ETICA DELL AUDIOVISIVO Non si può parlare solo di etica del cinema, ma in generale di etica dell audiovisivo. Rivoluzione cross-mediale: cinema prodotto cross-mediale. Contaminazioni con la Rete, i social media, i videogame, ecc.

25 CINEMA TESTO DISPERSO SPETTATORE PROSUMER Il cinema è un testo disperso, che sta ampliando i suoi luoghi di fruizione. La sala ha perso la sua centralità. L audience è ormai una mobile audience. Ruolo di Internet. Lo spettatore è divenuto un prosumer. Partiche di ri-uso dei testi (remix, mash-up, ecc.).

26 RIFERIMENTI TEORICI Guadagni teorici per l etica del cinema Psicologia Sociologia Semiotica Ermeneutica Etica della comunicazione

27 IL RISPETTO DELLO SPETTATORE Cinema e temi della bioetica Attenzione al ruolo e alla libertà dello spettatore. Focus cinematografico: temi della bioetica. Cinema e la questione dell aborto anni Novanta-Duemila. Cinema e la questione dell eutanasia Novanta-Duemila.

28 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI PRINCIPALI D.E. Viganò, Etica del cinema, Editrice La Scuola, Brescia APPROFONDIMENTI D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma Approccio completo: A. Fabris, pp

29 Pontificia Università Lateranense Istituto pastorale Redemptor Hominis Introduzione alle scienze della comunicazione sociale LEZIONE 11: Comunicazione e politica / 1 semestre / 3 CFU

30 COMUNICAZIONE E POLITICA Rapporto comunicazione e politica ha origini lontane, ma si sviluppa propriamente con la nascita dello Stato democratico. Alcuni decenni fa, forme di comunicazione politica dominate da un rapporto comunicativo lineare. Relazione fra leader politici e cittadini di tipo top-down. Sviluppo dei media elettrici/elettronici. Influenza sulla società, sui comportamenti elettorali e sulla partecipazione politica. Studiosi hanno individuato 3 grandi linee di tendenza.

31 COMUNICAZIONE E POLITICA Interrelazione fra sistema politico, media e pubblico trasforma la logica comunicativa da unidirezionale a multidimensionale. Due filoni interpretativi sulla comunicazione politica: 1. Processo che comprende tutte le forme di comunicazione, comprese quelle interpersonali. 2. Concetto di intenzionalità comunicativa.

32 ELEMENTI E MODELLI Elementi della comunicazione politica. Relazioni tra società e sistema politico. Concetti di sfera pubblica e di opinione pubblica (J. Habermas), ma anche di spazio pubblico (H. Arendt). G. Mazzoleni delinea due modelli di comunicazione politica: Modello pubblicistico-dialogico. Modello mediatico.

33 STATUTO DISCIPLINARE E ACCADEMICO Comunicazione politica e Communication Research. Primi riconoscimenti scientifici a partire dagli anni 50, acquisendo poi uno statuto di disciplinare, accademico. Anni 80 studi di D. D. Nimmo e K. R. Sanders. Anni 90 sviluppo degli studi di comunicazione politica. Studio di J. G. Blumler, D. Dayan, D. Walton: 8 elementi che sostanziano i filoni scientifici della comunicazione politica. G. Mazzoleni, 3 fasi di sviluppo della comunicazione politica.

34 MODELLI DI INTERAZIONE TRA MEDIA/POLITICA Comunicazione politica e comunicazione elettorale. Ruolo della Campagna permanente (Permanent Campaigning). G. Mazzoleni individua 5 modelli di relazione fra sistema mediale e sistema politico: 1. modello avversativo; 2. modello del collateralismo; 3. modello dello scambio; 4. modello della competizione; 5. modello del mercato.

35 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI PRINCIPALI D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma APPROFONDIMENTI G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano 1992.

36 Pontificia Università Lateranense Istituto pastorale Redemptor Hominis Introduzione alle scienze della comunicazione sociale LEZIONE 12: Educazione mediale / 1 semestre / 3 CFU

37 EDUCAZIONE MEDIALE MEDIA EDUCATION Due scuole di pensiero sull educazione mediale: a) Considerata come ambito tematico della pedagogia. b) Rivendica all educazione mediale una propria autonomia scientifica. Secondo approccio declina l educazione mediale in 2 direzioni: scienze dell educazione; scienze della comunicazione.

38 EDUCAZIONE MEDIALE MEDIA EDUCATION L educazione mediale e i digital media. Rapporto tra questi media e i soggetti, sviluppato secondo alcuni schemi teorici: Determinista. Tradizionalista. Apocalittico. Ciascun approccio propone una ricetta educativa.

39 EDUCAZIONE MEDIALE MEDIA EDUCATION Rapporto sistemico tra la tecnologia, l individuo e il sistema sociale. Sistema di relazioni a tre, di tipo bidirezionale. Media digitali si possono leggere sia in ottica sociale sia individuale.

40 5 MODI DI INTENDERE L EDUCAZIONE AI DIGITAL MEDIA Partendo dal modello sistemico, con i media digitali, si ipotizzano 5 scenari formativi, che presentano vantaggi e svantaggi: 1. Formare con i media digitali. 2. Formare ai media digitali. 3. Formare attraverso i media digitali. 4. Formare nei media digitali. 5. Formare sui media digitali.

41 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI PRINCIPALI D.E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma Approccio: P.C. Rivoltella, Educazione mediale, pp Ambito: F. Ceretti, Pedagogia dei media, pp APPROFONDIMENTI D. Felini, Pedagogia dei media, La Scuola, Brescia P.C. Rivoltella, Media education, Carocci, Roma 2001.

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