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1 Per una lettura-ricostruzione del link a cura di Teresa Magnaterra Per i ragazzi realizzare delle pagine web è sempre un impresa motivante, spesso davvero coinvolgente e assorbe le loro energie come poche altre attività che si fanno a scuola. Ma costruire pagine per Internet (e non solo lasciare la propria traccia in esse) spesso non è semplice né da un punto di vista tecnico né da un punto di vista concettuale. Tutte le volte che ho chiesto a degli alunni di 14 anni una definizione di pagina-web mi hanno risposto più o meno così: - Ci sono le immagini, la musica, le parole, i video. - E poi? - aggiungo. - Poi basta! - Ma come? Il link? - Ah sì mi rispondono gli alunni ci fai clic sopra e ti compare un'altra cosa. Punto. Questa è una definizione molto debole 1 ; un altra pagina, ma con quale criterio? E possibile che a partire da una pagina se ne apra un altra che non abbia nessun tipo di legame con la prima? La risposta è sì. E dunque possibile creare pagine e collegarle senza che fra loro ci sia alcun nesso, come d altra parte, è possibile costruire catene di parole senza produrre frasi che abbiano una coesione sintattica e una coerenza sul piano del significato. Se però diamo intenzionalità a ciò che facciamo e se, soprattutto, vogliamo comunicare, la ricerca del senso diventa indispensabile. Nelle pagine di Internet, allora, il senso è dato innanzitutto dal link che permette di ricostruire una struttura alla quale possiamo attribuire una coerenza interna e una corrispondenza con ciò che volevamo rappresentare. Come è possibile allora maturare le conoscenze e le abilità necessarie a creare ipertesti in cui il link abbia una sua cogenza e un suo status? Occorre sgombrare il campo da possibili equivoci. Un link non crea, di solito, un legame forte, né di tipo sintattico, né di tipo semantico. Le classificazioni delle tipologie di link che si trovano sui testi, che si occupano di analizzare le 1 E' il link (interno ed esterno) che determina il testo, il link non è un di più, è il Web. Il link è il vero collante del testo, è la grammatica e la sintassi del testo multimediale. Può collegare tanti (pagine oppure siti) a uno (pagina o sito), e/o viceversa, rendendo inutili le ripetizioni e ponendo le basi per il riconoscimento di aree comuni, di risorse da condividere, per convincere della necessità di alleanze, per legittimare appartenenze, per evidenziare convergenze, per sottolineare autonomie. (p. XLIII) Questa definizione è tratta dal testo a cura di Luca Toschi, Il linguaggio dei nuovi media. Web e multimedia. Principi e tecniche delle nuove forme di comunicazione, Apogeo, Milano 2001

2 caratteristiche strutturali delle pagine web, fanno riferimento ad aspetti di tipo tecnico o funzionale. 2 L'obiettivo verso cui queste pagine si protendono è quello di costruire una classificazione utile sul piano didattico, che prenda in esame che cosa succede al lettore della pagina web quando si muove fra le pagine web per mezzo dei link; che cosa succede sul piano della decodifica, della comprensione, della valutazione dei contenuti che gli scorrono davanti agli occhi; che cosa succede dunque dal punto di vista della ricostruzione del suo percorso di navigatore virtuale. Queste righe rappresentano proprio un tentativo in questo senso; non hanno nessuna pretesa di esaustività, anzi si collocano su un piano di assoluto empirismo; si propongono quindi lo scopo di avviare una discussione sul possibile valore didattico che la tassonomia qui delineata potrebbe eventualmente assumere in classe con degli alunni, che si accingono ad analizzare o a costruire un ipertesto. Lo schema che viene proposto, qui di seguito, è stato ricavato dall analisi di ipertesti prodotti a scuola e di pagine web presenti sulla rete Internet. La sua costruzione è stata guidata da discussioni con varie classi di alunni di terza media che lavoravano, insieme all'insegnante per costruire le proprie pagine web. 2 Si segnala, a questo proposito, sempre nel testo di Luca Toschi, citato nella nota precedente, la seguente classificazione: Proveremo a definire quattro tipologie di link distinguendo tra: voci di menù, note, approfondimenti, collegamenti associativi. (p. 118) Sia le note, sia gli approfondimenti vengono considerati testi subordinati a quello principale; i secondi si distinguono dalle prime perché sono concepiti come unita testuali autonome, vere e proprie pagine che possono sussistere anche senza il testo a cui fanno riferimento. Il sensoo dei link associativi viene spiegato in questo modo: Stabiliscono un legame tra due informazioni di pari livello. Tramite i link associativi si possono costruire percorsi trasversali alle varie sezioni di un testo secondo un preciso filo conduttore. I link associtivi sono considerati la caratteristica peculiare dell'intertestualità. Si tratta di collegamenti direzionali, che non prevedono necessariamente il ritorno indietro, ma anzi introducono il lettore ad una navigazione di tipo tematico, alternativa ad altre possibili previste. (p. 123)

3 Proviamo a esplicitare ulteriormente la suddivisione operata, corredandola di alcuni esempi: Il link che segnala è tipico delle pagine di Internet; in particolare dell home page di ogni sito, che si presenta come un indice o una mappa e contiene tutte

4 le varie sezioni e sottosezioni a cui rimanda. La possibilità di usare immagini o parti grafiche consente non soltanto di inserire elenchi, etichette (la parola home è una tipica etichetta), ma di presentare anche strutture che evidenziano il modo in cui è articolato il contenuto o mappe che evocano anch esse una partizione ed un'organizzazione dei temi trattati. Alcune tipiche etichette sono: il carrello per acquistare un prodotto, i bottoni con le frecce che mandano avanti e indietro, la bustina per i contatti via mail ) Il link che amplifica è da una parte un retaggio della pagina scritta e del suo corredo (note, glossari, illustrazioni ); dall altra eccede la semplice stampa perché può ricorrere in modo efficace e semplice all integrazione di più materie mediali. Per entrare nel dettaglio possiamo dire che: o il link contestualizza quando inserisce ciò da cui parte entro una cornice più ampia che lo comprende; diciamo che, in questo caso, il link crea l ambientazione; per esempio se si sta trattando della struttura di uno dei Castelli di Federico II, facendo clic sul suo nome potrebbero essere evidenziato il senso generale di queste costruzioni, la funzione che hanno avuto durante il Medioevo; o il link definisce quando assolve la funzione che tradizionalmente svolgono i dizionari e i glossari; spiega cioè il significato generale di una parola oppure la inserisce entro l ambito di significati di cui si sta trattando; o il link illustra quando propone lo stesso contenuto sotto forma di materie mediali diverse; per esempio dal racconto di una fiaba si passa alla stessa fiaba raccontata per immagini o letta, cantata, recitata; o il link commenta quando propone un parere soggettivo riguardo ad un argomento assunto come argomento di partenza; i blog che imperversano nella rete usano il link proprio in questo senso; o il link restituisce quando permette di ri-avere la materia mediale originaria; per esempio il sito di un cantante ci parla del suo ultimo disco e del suo ultimo video e poi attraverso un link ne propone un trailer o dei brani; oppure siamo in un sito di letteratura e ci viene descritta un opera di uno scrittore, attraverso il link possiamo accedere alla foto digitalizzata del manoscritto originario. Il link che sposta può essere considerato come un collegamento che ci distoglie dallo scopo primario della nostra navigazione; questo distogliere può essere pensato sotto tre punti di vista:

5 o quando sposta l attenzione ci cattura, in genere, puntando su un effetto percettivo di tipo visivo; è il caso della pubblicità che ormai riempie le pagine di Internet, soprattutto quelle dei siti più visitati; o quando sposta il tema si crea un collegamento basato sulle libere associazioni; per esempio parlando di gesto da barbari, si crea un link che rimanda ad una pagina in cui si descrivono le gesta degli Unni; o quando sposta il luogo ci rinvia ad un altro sito, a volte senza avvertire, e, dunque ci fa muovere all interno di un altra struttura compositiva e interpretativa; o quando sposta la lingua ci permette di tradurre; è il caso di uno degli strumenti più usati dai ragazzi, ma con quale consapevolezza? Muovendosi all interno di questa classificazione, credo si possa osservare che il tipo di link che crea maggiori problemi al modo in cui codifichiamo il sapere tradizionalmente è sicuramente quello che sposta, perché stabilisce dei legami molto deboli sul piano del significato. A questo punto occorre porsi delle domande. Ha senso avviare una ricerca, con gli alunni che porti a costruire una classificazione intorno alle tipologie di link? Come può avvenire questo? In questo percorso di propone qualche attività e ci si muove nel tentativo di tracciare un sentiero la cui direzione è ancora da esplorare.

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