Capitolo 7.3 LA SACCA DI GORO. Capitolo a cura di: U.O.P.C. ACQUE COSTIERE ED ECONOMIA ITTICA PROVINCIA DI FERRARA

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1 Capitolo 7.3 LA SACCA DI GORO Capitolo a cura di: U.O.P.C. ACQUE COSTIERE ED ECONOMIA ITTICA PROVINCIA DI FERRARA 253

2 7.3 LA SACCA DI GORO La Sacca di Goro (Fe) è una laguna situata nella zona centro meridionale del Delta del Po (Alto Adriatico) ed è compresa tra le foci del Po di Volano e del Po di Goro e confina a Nord con i terreni bonificati di Valle Pioppa e Vallazza, a Sud con lo Scannone di Goro e ad Ovest con il Bosco della Mesola. La Sacca (termine locale per indicare una laguna) è la baia più meridionale del Delta del Po, formatasi negli ultimi due secoli per la progressione ad Est, verso il mare. Questo è il ramo meridionale del delta, il Po di Goro, il cui apporto solido, rimaneggiato dall attività del mare, ha formato degli scanni (cordoni di sedimento) che hanno chiuso la baia a Sud. L evoluzione ambientale da baia aperta, ad ambiente paralagunare, a laguna vera e propria è stata determinata dalla progressiva formazione di scanni sabbiosi. Nella laguna attuale confluiscono le acque provenienti dal mare attraverso la bocca della Sacca di Goro, unica apertura a mare prima del taglio dello scanno operato dall uomo, e le acque dolci provenienti dagli sbocchi delle idrovore, dalle aperture sul Po e dalla foce del Po di Volano. Attualmente il Po di Goro contribuisce in maniera preponderante all alimentazione sedimentaria, prevalentemente limo e argilla, della sacca. Figura 7.3.1: La Sacca di Goro Dopo il Taglio di Porto Viro e il successivo sbarramento del Po delle Fornaci ha inizio la formazione del delta moderno. 254

3 I primi segni della nascita della sacca di Goro si hanno verso la fine del XVIII secolo quando a partire dal 1720 si sviluppa una penisola in corrispondenza delle foci del Po di Goro e del Po della Donzella o Po di Gnocca. Nel periodo il delta, compreso il ramo del Po di Goro, si estende il verso mare per altri 9 chilometri. Nel si individua chiaramente la Sacca di Goro o Sacca dell Abate, all interno della quale sfocia il Canal Bianco. Nel 1869 il Po di Volano è rappresentato per la prima volta con foce deviata verso l interno della sacca, ma non sono segnalati scanni sabbiosi. Nel la sacca assume una forma molto vicina all attuale, con profondità medie di m al di sotto del limite di bassa marea e per la prima volta viene rappresentato lo scanno di Goro ben sviluppato e frammentato da numerose rotte. Nel 1949 la sacca presenta un connotato lagunare a causa del maggiore protendimento dello scanno, che mantiene il suo assetto segmentato in due grossi rami. Dal 1949 ad oggi si assiste principalmente ad un riassetto dello scanno, rimanendo grossomodo immutata l estensione della sacca Aspetti idrologici Il sistema si basa su di una rete di canali sublagunari, su diversi manufatti idraulici, dei quali il principale consiste in paratoie vinciane che controllano il deflusso delle acque. La Sacca di Goro è una classica laguna costiera fortemente condizionata dagli apporti di acque dolci. BOCCA PRINCIPALE O DI VOLANO BOCCA SECONDARIA O MEDIANA 255

4 Figura Sul lato occidentale riceve il Po di Volano e il Canal Bianco, evidenziati dalle frecce azzurre in figura 8.2, che sono tributari della porzione più settentrionale del territorio provinciale ferrarese. Il bacino sotteso è di circa 650 km2, su cui abitano circa abitanti ed è caratterizzato da un intenso sviluppo agricolo. Sul lato orientale la Sacca è in collegamento con il Po di Goro attraverso dei manufatti idraulici che consentono di controllare la quantità delle acque in ingresso, pure evidenziati da frecce azzurre. Inoltre una parte delle acque in ingresso dal Po di Goro transita attraverso un bacino di circa 80 ha che ha funzione fitodepurativa, anche se diminuita negli ultimi anni per la necessità di interventi di ripristino delle arginature. I collegamenti con le acque marine avvengono attraverso due bocche che si aprono sulla linea degli scanni che separano la Sacca dal mare aperto, riportati con frecce blu. Si tratta di un territorio estremamente fragile, soggetto da un lato a subsidenza, dall altro all interazione tra dinamiche marine e fluviali. In ragione del fondale poco profondo (mediamente 1,5 metri), il ricircolo dell acqua all interno della Sacca è garantito da una rete di canali sublagunari che veicolano le acque scambiate con il mare attraverso le due bocche di collegamento. La Sacca, come tutte le lagune, è un ambiente di transizione da acque interne (dolci) ad acque esterne (marine), in continua evoluzione morfologica. In particolare negli ultimi anni si è avuta una preoccupante e continua crescita dello Scanno verso ovest, a discapito dell apertura della bocca secondaria, che si è progressivamente ridotta ed è stata costretta, dalla spinta esercitata dal processo di crescita, ad una rotazione verso ovest ed ad uno spostamento della sezione più profonda del canale di marea verso mare. Inoltre l eccesso di sedimentazione nella parte terminale dello scanno ha mandato in crisi il sistema isola-barriera posto dall altro lato della bocca in quanto, in tale zona, non si ha più deposito ed essa è in continuo abbassamento, dovuto alla subsidenza ed all erosione prodotta dal moto ondoso. Attualmente si può considerare la bocca secondaria come il cuore pulsante del sistema circolatorio della laguna, in quanto da essa si dipartono tre canali che distribuiscono le acque nella parte a nord, a nord-est verso Gorino ed ad est verso il Faro. Proprio quest ultimo canale realizzato dalla Regione nel 1999, che collega la bocca secondaria alla zona più interna della Sacca ed è poi connesso alla foce del Po di Goro a 256

5 mezzo di una struttura munita di paratoie a ventola ad apertura automatica, per differenza di livello (di concezione vinciana), che permettono solo il deflusso unidirezionale dall interno all esterno della laguna, è quello che ha permesso di vivificare e salvaguardare tutta la porzione più orientale della laguna. L evoluzione naturale della chiusura a mare della Sacca porta al progressivo prolungamento dello scanno che provoca, nel tempo, una crescente riduzione dello scambio idrico tra acque interne ed acque esterne. Tale condizione evolutiva comporta, oltre che minor ricambio delle acque, anche una minore circolazione idrodinamica delle correnti di marea all interno della Sacca, con la conseguente riduzione della capacità di rimescolamento idrodinamico e quindi della capacità di trasporto delle sostanze disciolte o sospese nelle acque per convezione e dispersione. La scarsa mobilità delle acque dà origine, nei periodi caldi, al proliferare della popolazione algale, comportando i noti fenomeni negativi sull ambiente idrico della laguna, da cui consegue una forte riduzione della produzione di molluschi, che rappresenta la fonte economica primaria della zona e, ovviamente, un enorme danno ambientale ad un area che oltre ad essere compresa nel Parco del delta del Po è anche SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ZPS (Zona a Protezione Speciale) Aspetti morfologici e sedimentologici Nonostante il susseguirsi di processi sia d origine naturale che antropica quali la bonifica di alcune terre emerse, le opere di difesa costiera, quelle intraprese per favorire la navigabilità lungo i canali interni e quelle per il rafforzamento e la chiusura del cordone litorale (Scannone di Goro), si può affermare che la Sacca di Goro ha conservato un ossatura morfologica naturale stabile e piuttosto complessa. Nella Sacca si possono individuare tre aree: 1. Quella occidentale, antistante il Bosco della Mesola, caratterizzata dall attuale foce del Po di Volano e da cordoni litoranei antichi, parzialmente sommersi, e recenti (Scanno di Volano) con profondità variabile da 0,5 m a 1,5 m. 2. Quella centrale caratterizzata da una maggiore dinamicità marina, e da un fondale cavo piuttosto concavo di profondità variabile da 1 a 2 metri. 3. Quella orientale, la cosiddetta valle di Gorino, limitata verso il mare dallo Scannone di Goro; caratterizzata da circolazione lenta e un fondale molto accidentato di profondità comprese tra 0.40 e 0.70 metri. Le tre aree sono caratterizzate anche dall apporto di sedimenti fini in particolare: 257

6 - l area occidentale alimentata da prevalenti apporti del Volano e secondariamente dal Canal Bianco e dal Taglio della Falce; - l area centro settentrionale alimentata anch essa prevalentemente dagli apporti del Volano e in minor misura dal Bonello e dal Po di Goro; - infine l area orientale interessata dagli apporti dolci del Po di Goro. In linea di massima si può affermare che il fondale della Sacca di Goro è costituito per lo più da sedimenti fangosi ad eccezione delle aree in prossimità della bocche lagunari, dove sono presenti sedimenti prevalentemente sabbiosi Aspetti ambientali e faunistici La Sacca di Goro è, da un punto di vista ambientale, molto importante perché residuo di una tipologia lagunare costiera molto diffusa prima delle grandi bonifiche perpetuate negli ultimi 150 anni. Le peculiarità ecologiche di quest ambiente permettono l insediamento e la presenza di importanti comunità vegetali ed animali. Per questo motivo è annoverata tra le zone umide d importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. La Sacca è per eccellenza una delle zone umide in cui si trovano molte specie ornitiche svernanti; in particolare nidificano, tra le molte specie di uccelli, i tuffetti, gli svassi piccoli e grandi, gli smerghi maggiori e quelli minori, l'airone rosso, il tarabusino, il fraticello, l'albanella minore e la rara beccaccia di mare; gli orchetti marini e qualche strolaga sono sempre fedeli a questa valle attraverso i secoli. Oltre ai cormorani e alle più diverse anatre compresa l'edredone, si annoverano folaghe e falchi di palude, oltre ai germani e ai piovanelli che qui la fanno da padroni tutto l'anno. La fauna ittica, oltre ai mitili da allevamento, è costituita da ostriche, cefali, anguille, orate e branzini. Nella parte riparata dalle correnti, a bassa profondità e suoli argillosi, delle Valli di Gorino e del confine tra la Sacca e il Po di Goro, la formazione palustre più diffusa è il canneto di cannuccia palustre, mentre sui cordoni dunosi la vegetazione è composta da piante psammofile, fragmiteti, ammofileti e scirpeti. Nelle aree salmastre più profonde dell interno della Sacca, dove maggiore è il disturbo delle onde e delle correnti, si trova una vegetazione sommersa dominata da alghe. Su substrati molli e fangosi s insediano popolamenti algali fluttuanti di ulva e gracilaria, su substrati duri s incontra invece l enteromorfa. La vegetazione sommersa si presenta povera di specie, ma raggiunge 258

7 enormi quantità di biomassa, e in queste comunità vive un elevato numero di animali planctonici e bentonici. La Sacca è anche una risorsa economica dal punto di vista turistico essendo situata all interno del Parco del Delta del Po. La Sacca di Goro è una laguna di ampio valore naturalistico e turistico; la convenzione di Ramsar per le zone umide ne ha enfatizzato l importanza come area di passaggio e sosta per l avifauna migrante, come ambiente di tradizione tra terra e mare, come bacino costiero: essa è una tipica nursery area, in altre parole un area di rifugio e di pascolo per gli avannotti di diverse specie ittiche anche pregiate. Tutta l area della Sacca di Goro non solo rientra all interno del Parco Regionale Delta del Po Stazione Volano-Mesola-Goro ma anche del Sito di Interesse Comunitario (SIC) e ZPS (Zona Protezione Speciale) denominato "Sacca di Goro, Po di Goro, Valle Dindona, Foce del Po di Volano", che copre una superficie complessiva di ettari. All interesse ecologico naturalistico, va aggiunto il valore economico che l area riveste per l attività di pesca ed in tempi più recenti per la mitilicoltura che negli anni settanta diventò una delle più produttive dell alto Adriatico. Questa attività, che tuttora rappresenta una delle principali fonti di reddito per la comunità di Goro, nel corso degli anni è stata oggetto di una serie di eventi: a metà degli anni settanta la raccolta delle vongole veraci (Tapes decussatus) subì un crollo, la densità di vongole diminuì fino a che nel 1983 lo sfruttamento della vongola verace cessò di essere economicamente vantaggioso. Per far fronte alle richieste del mercato nel 1985 fu introdotta in Sacca una specie con generica, la vongola verace filippina (Tapes philippinarum); questa specie che ben si adatta alle condizioni della Sacca ha permesso la ripresa dell attuale economia di Goro, basata sulla molluschicoltura. 259

8 Figura 7.3.3: Sito di Interesse Comunitario (SIC)e Zona di Protezione Speciale (ZPS) denominato "Sacca di Goro, Po di Goro, Valle Dindona, Foce del Po di Volano 260

9 7.3.4 Ecologia ed eutrofizzazione nella Sacca di Goro La Sacca di Goro è caratterizzata da un elevato grado di trofia, risultato dell interazione di molteplici fattori. Essa riceve direttamente le acque fluviali e perciò assume, in parte, le caratteristiche di un ambiente estuarino, naturalmente eutrofico per le particolari modalità di sedimentazione del detrito all interfaccia acqua dolce acqua salata. Inoltre, il delta di cui fa parte è quello formato da un fiume che attraversa un area estremamente antropizzata. Infine essa si affaccia sull Alto Adriatico, anch esso eutrofico, non solo per gli apporti del Po, ma anche per quelli dei corsi minori che sfociano lungo la costa a breve distanza dalla zona del delta. In base a quanto esposto sopra si deduce che la causa principale dello stato d eutrofizzazione, in cui si trova la Sacca di Goro, è da attribuire all elevato carico di nutrienti d origine terrigena che arrivano sia dall esterno sia dall interno. Uno degli effetti più rilevanti dell eutrofizzazione è costituito dal cambiamento della struttura delle comunità vegetali. Con l accrescimento del carico di nutrienti si ha una crescita accelerata delle diverse componenti dei produttori primari (fitoplancton, fitobenthos e macroalghe) e di conseguenza, dei prodotti secondari quali molluschi, crostacei e pesci. Questo stato, apparentemente positivo, in condizioni climatiche e idrodinamiche particolari quali: alta temperatura, prolungata calma di vento, limitata influenza delle correnti di marea e assenza di mareggiate, dà origine al fenomeno dell eutrofizzazione cui seguono una serie di effetti negativi quali blooms del fitoplancton, sviluppo massiccio delle macroalghe (Ulva, Cladophora). Quando le alghe sono vitali non vi sono particolari problemi, anzi vi è una forte presenza di ossigeno nell acqua per la notevole produzione fotosintetica, mentre la biomassa presente costituisce l inizio di una ricca catena trofica. Popolazioni eccessive di Ulva tendono però a degradare rapidamente per autombreggiamento, per la totale segregazione dei nutrienti e, molto frequentemente, per l elevata temperatura. L elevato consumo di ossigeno richiesto dalla degradazione di migliaia di tonnellate di biomassa crea una forte crisi anossica (assenza di ossigeno disciolto in acqua), con la produzione di sostanze ridotte tossiche per molti esseri viventi nella laguna. Queste condizioni provocano la morte di numerose specie animali e rappresentano il principale 261

10 fattore di disturbo naturale di quest ambiente, sottoposto già ad una serie di altri fattori perturbanti di origine antropica. Da alcuni anni, all inizio della primavera si verifica una fioritura di macroalghe che interessa alcune aree della laguna. In particolare, dalla figura 7.3.5, si possono osservare le estensioni delle superfici della Sacca di Goro interessate dalla presenza di macroalghe negli anni Ulva sp. Gracilaria sp. Figura 7.3.4: Estensione dei letti macroalgali a fine maggio Ovviamente queste situazioni vanno quanto più possibilmente prevenute, con interventi di carattere strutturale e gestionale, ma di fronte all evento l unica difesa è la raccolta meccanica della maggior quantità possibile di macroalghe. In questo modo si evita che una parte della biomassa possa decomporsi in acqua, limitando in questo modo i possibili danni delle crisi distrofiche. In questa attività si è maturata una esperienza consolidata in molti anni di raccolta, dal 1990, che si è nel tempo affinata anche e soprattutto in questi ultimi anni con la partecipazione attiva dei pescatori. 262

11 Figura 7.3.5: Eutrofizzazione nella Sacca di Goro Diverse cooperative si sono dotate di macchine raccoglitrici che depositano il materiale raccolto, insieme a quello raccolto manualmente, con l aiuto delle barche da pesca, all interno di grossi cestoni, 5 metri per 10 e oltre, appositamente costruiti e posizionati in laguna. Una imbarcazione da carico di una ditta, incaricata dalla Provincia, provvede al periodico svuotamento dei cestoni ed al trasporto delle biomasse a terra presso un centro di stoccaggio opportunamente attrezzato. Le biomasse dopo oltre un anno di stabilizzazione vengono reimpiegate in agricoltura sui terreni di recente bonifica nelle immediate adiacenze della Sacca. Nel passato sono state fatte positive esperienze nell essicazione dell ulva e nel successivo impiego per la produzione di carta. Nei prossimi mesi, subordinatamente alla concessione di un finanziamento richiesto alla UE, si attiverà un progetto sperimentale per la produzione di biogas. I dati relativi alle campagne di raccolte di macroalghe in Sacca di Goro sono stati raccolti in tabella

12 Anno Quantità (tonnellate di biomassa fresca) 1990 Non conosciuta non conosciuta nessuna raccolta nessuna raccolta Ente che ha effettuato la raccolta Soc. Castalia per conto del commissario ad acta per l Adriatico Consorzio Pescatori di Goro Consorzio gestione Sacca di Goro Consorzio gestione Sacca di Goro Consorzio gestione Sacca di Goro Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Provincia di Ferrara Tabella 7.3.1: Raccolta macroalghe in Sacca di Goro La presenza di macroalghe nella laguna è variabile a seconda degli eventi climatici che interessano la Sacca e tutto il nord Italia. Infatti, negli anni di scarsa piovosità e quindi di periodi di secca del Po gli eventi di proliferazione algale sono stati contenuti, ma comunque tali da indurre la Provincia di Ferrara ad attivarsi per una eventuale raccolta. Da ciò si può dedurre che la proliferazione algale è legata, nel caso della Sacca di Goro, maggiormente ai nutrienti presenti nell acqua. Infatti nei periodi di magra, il Po confluisce in Sacca un minor numero di nutrienti con conseguente riduzione della proliferazione algale Monitoraggio di qualità delle acque Il sistema automatico di monitoraggio della qualità delle acque della Sacca di Goro e della zona costiera ferrarese del Mare Adriatico attivato e gestito dalla Provincia di Ferrara si compone di una imbarcazione opportunamente attrezzata, di tre stazioni automatiche (due su piattaforma ed una su boa in punti significativi della Sacca) e di una stazione automatica collocata in un campo boe a circa tre miglia al largo del Lido delle Nazioni e prossimamente sarà installato sul molo di Volano un nuovo mareografo. L''imbarcazione per i controlli ambientali, effettua rilievi secondo due metodi principali: 264

13 - profili verticali: in punti significativi della Sacca di Goro e delle acque marine prospicienti la costa ferrarese vengono fatte misure sulla colonna d'acqua con una scansione di 30 cm tra una misura e quella successiva; - profili orizzontali: con l'imbarcazione in movimento su rotte significative sono effettuate misure cadenzate di tutti i parametri con la possibilità, quindi, di ricostruire su di un piano l'andamento dei parametri misurati. Le sonde sono posate normalmente a 30 cm dalla superficie e le misure vengono effettuate ogni minuto, corrispondente ad una distanza di circa 100 metri tra un rilievo e quello successivo. È dotata di apparecchiature di analisi automatiche costituite da una sonda Ocean Seven, per il rilievo della profondità, conducibilità, salinità, temperatura, ossigeno disciolto, ph e redox. Figura 7.3.6: Hydra, l imbarcazione per i controlli ambientali Attualmente sono in uso cinque stazioni di monitoraggio: quattro stazioni lagunari ubicate nei punti più significativi della sacca e una quinta offshore che si trova ad una distanza di circa 2.5 miglia dalla costa del lido di volano. Schematicamente le cinque stazioni sono così chiamate: 1) una stazione su piattaforma in legno, collocata al centro della sacca nell area un tempo destinata allevamento in sospensione dei mitili, denominata stazione Mitili ; 2) una stazione su piattaforma in legno collocata nelle vicinanze del porto di Gorino chiamata stazione Gorino ; 3) una stazione su piattaforma in legno collocata nella zona retrostante lo scanno nelle vicinanze della concessione della cooperativa Venus dalla quale prende il nome; 265

14 4) una stazione su piattaforma in legno chiamata Stazione Manufatto, collocata nella zona adiacente al manufatto unidirezionale (opera di regimazione idraulica) che collega il Po di Goro alla Sacca; 5) una stazione collocata su boa a 6 km al largo del lido delle Nazioni, chiamata o Boa offshore; Esiste inoltre una stazione mobile, collocata su una piattaforma galleggiante, che da Aprile a Giugno è collocata normalmente nelle vicinanze della foce del Po di Volano oppure dove è necessario un monitoraggio continuo per un certo periodo di tempo. Le prime due stazioni lagunari (Mitili, Gorino) uguali sia per forma che per strumentazione in esse alloggiata, sono costituite da una piattaforma in legno dotate di un sistema di acquisizione e teletrasmissione dati Duosens, e di una sonda multiparametrica Hydrolab, modello datasonde 5. Le piattaforme Venus e Manufatto unidirezionale sono simili alle precedenti ma in più possiedono anche un correntometro elettromagnetico valeport mod 808 dotato di sensore per la misura di velocità e direzione corrente marina e munito di sensore di pressione. La stazione boa off-shore, posizionata su un fondale di circa 8 metri, è costituita da una boa di supporto dal diametro di 3 metri e dai relativi accessori di ormeggio, e su essa è installato un sistema di acquisizione dati, dotato di tre sonde multiparametriche per il rilievo dei parametri chimico fisici delle acque, posizionate a tre diverse profondità,1, 4 e 6 metri, denominate rispettivamente S1, S2, ed S3. Figura 7.3.7: Stazione di monitoraggio Venus e la boa off-shore posizionata in mare Sono presenti infine due mareografi per supportare l attività di monitoraggio e per controllare le caratteristiche idrodinamiche della Sacca di Goro. 266

15 Uno è stato posto all estremità del pontile di Volano, esternamente alla Sacca, e consente di misurare la quota del mare di fronte alla costa ferrarese. Il secondo mareografo è stato installato in prossimità del faro di Goro e misura la quota del mare alla foce del Po di Goro. Figura 7.3.8: Ubicazione delle Stazioni di Monitoraggio all interno della Sacca di Goro Analisi dei parametri osservati I parametri, che tramite un osservazione continua vengono tenuti sotto controllo, sono quelli che incidono maggiormente sull evoluzione globale della Sacca di Goro. I dati osservati sono: - temperatura; - salinità; - ossigeno disciolto; 267

16 - ph; - clorofilla; - altezza della colonna d acqua. Le strumentazioni, sonde multiparametriche, correntometri e mareografi, vengono utilizzate per monitorare i parametri chimico-fisici e idrodinamici. Le strumentazioni utilizzate per le misurazioni in campo sono sottoposte a manutenzioni e calibrazioni periodiche. La precisione delle misure dipende dalle caratteristiche dei sensori e dalle operazioni effettuate durante le manutenzioni ed è adeguata al tipo di utilizzo dei dati che devono determinare una buona interpretazione delle condizioni della Sacca; pertanto i dati riportati nei commenti seppur acquisiti con strumentazioni che forniscono dati accurati sono approssimati al decimale. Metodi di controllo supplementari alle misurazioni effettuate permettono un ulteriore verifica dei valori monitorati e del buon funzionamento delle apparecchiature; attraverso l utilizzo di un rifrattometro, calibrato ad ogni utilizzo, con acqua distillata si misura la salinità che viene confrontata con il valore letto dalla sonda; attraverso l utilizzo di soluzioni tampone a ph 4-7 e 10, certificate, si misura il ph e si verifica la buona lettura della strumentazione; l ossigeno disciolto è determinato mediante un kit di reagenti che si basa sul metodo di Winkler: titolazione, mediante soluzione di ioni tiosolfato, dello iodio che si forma in seguito ad una serie di reazioni di ossidoriduzione. Utilizzando questo kit, per ricavare la concentrazione dell'ossigeno disciolto, non è necessario eseguire calcoli, in quanto dal volume di soluzione di tiosolfato usato per la titolazione che leggiamo sulla siringa titolatrice, grazie ad una tabella di conversione, si ricava immediatamente la concentrazione dell'ossigeno disciolto in ppm (parti per milione) Temperatura La temperatura dell acqua, non solo per la Sacca di Goro ma per tutti i corpi idrici, è un indicatore di estrema importanza che necessita di un controllo costante. L unità comunemente usata è il grado centigrado ( C). Le variazioni di temperatura influiscono notevolmente sulle caratteristiche chimiche e fisiche dell acqua e presentano numerosi effetti sulla flora e sulla fauna. Risultano essere direttamente legati alla temperatura: la densità dell acqua, il ph, la solubilità di gas come l ossigeno e la solubilità dei sali. 268

17 Le principali correnti marine che rimescolano i mari e gli oceani del pianeta sono legate alle variazioni di temperatura dell acqua e alle conseguenti variazioni di densità. Sugli esseri viventi ed in particolare per i pesci e gli altri animali acquatici le variazioni di temperatura influenzano la riproduzione, la sopravvivenza delle larve e degli stadi giovanili, l accrescimento, la velocità del nuoto e le migrazioni. La temperatura è un fattore molto importante per le popolazioni di molluschi che rappresentano il fulcro dell economia della Sacca; dalla temperatura dipende non solo la vitalità dei molluschi, ma tutti i processi metabolici che li riguardano. In genere i molluschi tollerano molto bene temperature comprese fra gli 11 C e i 21 C; (intervallo che non determina problemi di sopravvivenza e vitalità). Importante è anche il ruolo dell ossigeno disciolto nel mezzo acquoso; un aumento della temperatura dell acqua superiore ai 21 C influisce negativamente sulla quantità di ossigeno disciolto, al contrario, temperature inferiori hanno un influenza positiva in quanto fanno aumentare la quantità di ossigeno disciolto. La temperatura gioca inoltre un ruolo di primaria importanza nel processo dell eutrofizzazione. L Adriatico, durante i mesi estivi presenta delle masse d acqua superficiali più calde e quindi meno dense che galleggiano sulle acque del fondo più fredde e quindi più dense. Durante il periodo invernale la temperatura dell aria diminuisce provocando un raffreddamento delle acque superficiali tanto da farle diventare sempre più fredde rispetto a quelle del fondo. La maggiore densità delle acque fredde di superficie le fa sprofondare verso il fondo determinando un rimescolamento generale che contribuisce ad un giusto equilibrio della vita marina. Quando, a causa di inverni molto miti, questo rimescolamento non avviene vi possono essere ripercussioni diverse tra cui il probabile aumento dei fenomeni eutrofici estivi correlati alla comparsa di bloom algali e a problemi legati alla mancanza di ossigeno, ipossia e anossia Salinità La salinità viene definita come il peso dei sali disciolti in parti di acqua di mare, ovvero grammi per chilogrammo, (quando tutti i carbonati e la sostanza organica siano stati convertiti in ossidi e tutti i bromuri e gli ioduri in cloruri). L'acqua contiene "sali" 269

18 disciolti sotto forma di ioni. L unità di misura da noi utilizzata è invece il psu (Practical Salinity Unit - unità di misura standard ottenuta misurando la conducibilità). Una salinità di 35 psu è tipica dell acqua di mare, valori superiori sono tipici di ambienti ipersalati, come le saline. L acqua dolce presenta salinità tra 0-0,5 psu. I valori nelle acque della Sacca di Goro sono compresi tra i 5 e i 35 psu (raramente vengono oltrepassati questi limiti). La salinità di un mare o di una laguna dipende da numerosi fattori, tra i più importanti: l entità degli apporti di acqua dolce (fluviale o piovana) e l entità dell evaporazione; se l evaporazione supera le precipitazioni la salinità tende ad aumentare e viceversa. In mare aperto la salinità rimane costante nel tempo, mentre in ambienti chiusi come la Sacca di Goro tale parametro può variare in modo assai sensibile, in relazione agli apporti di acque dolci. È importante ricordare che la salinità è uno dei fattori che regolano la solubilità dell ossigeno nelle acque: a parità di temperatura l acqua dolce contiene più ossigeno dell acqua salata Ossigeno disciolto La quantità o percentuale di ossigeno disciolto nell acqua di mare è un parametro che va ad aggiungersi alla lista dei fattori fondamentali per la vita dei molluschi che popolano la Sacca. Si sa che la respirazione nei molluschi avviene a livello branchiale dove, grazie alla corrente di acqua creata nella cavità palleale, viene captato l ossigeno necessario alla respirazione. L ossigeno disciolto nell acqua di mare dipende sia dall interscambio gassoso che avviene attraverso la superficie di contatto acqua aria, sia dalla fotosintesi compiuta dai vegetali marini e, in particolar modo dal fitoplancton; tanto più intensa è l attività fotosintetica tanto maggiore è la quantità di ossigeno rilasciata; nel caso specifico della Sacca tale attività è sostenuta principalmente da macroalghe. La quantità di questo gas disciolto nell acqua di mare può variare da 0 a 8 mg per litro; questa quantità può essere superata in determinate condizioni, ad esempio in caso di acque basse e intensa attività fotosintetica. La concentrazione o contenuto di ossigeno disciolto può essere espresso sia in valore assoluto che come valore relativo, mediante percentuale di saturazione. 270

19 I principali fattori fisici, chimici o biologici responsabili di variazioni della concentrazione dell ossigeno nell acqua sono: temperatura, salinità, correnti di marea, attività fotosintetica. La solubilità dell ossigeno cala all aumentare della temperatura, infatti a temperature più alte, l energia delle molecole di ossigeno è maggiore e queste tendono a sfuggire alla soluzione passando all atmosfera. Inoltre, a parità di temperatura, la quantità di ossigeno disciolto diminuisce all aumentare della salinità, quindi le acque dolci sono in generale più ricche di ossigeno di quelle salate. Le correnti di marea determinate dal vento provocano il rimescolamento delle acque, favorendo così lo scambio di ossigeno tra aria e acqua. Allo stesso modo la solubilità dell ossigeno è favorita dal moto ondoso che, aumentando la superficie di contatto tra aria e acqua, aumenta la quantità di ossigeno che dall atmosfera passa in soluzione ph Il ph è un valore numerico che indica l acidità di una soluzione; i suoi valori vanno da 0 (massima acidità) a 14 (assenza di acidità o massima basicità). Un ph inferiore a 7 è indice di acidità, valori superiori, invece, sono indice di basicità; il valore intermedio, 7, rappresenta il cosiddetto ph neutro. In ambienti naturali (fiumi, lagune, mari) il ph non varia da 0 a 14 ma rimane compreso in un intervallo di poche unità attorno al valore di neutralità. L acqua marina ad esempio, a causa della sua composizione, legata alla presenza di sali, ha un ph compreso tra 8 e 8,5. Il ph dell acqua è un parametro molto importante; valori compresi tra 6 e 9 sono in genere compatibili con la vita degli organismi acquatici. In genere, valori inferiori a 6 e superiori a 9 si manifestano in conseguenza di scarichi di sostanze inquinanti acide o basiche e possono avere effetti letali sulla flora e la fauna locali. In Sacca un ph inferiore alla norma indica che sono in atto fenomeni di decomposizione di sostanze organiche. Generalmente vi è contemporanea presenza di cattivi odori, (dovuti all acido solfidrico), e bassissima concentrazione o totale assenza di ossigeno disciolto nell acqua. 271

20 Per contro un ph superiore alla norma può essere indice della presenza di grosse fioriture algali che consumando CO2 disciolto determinano lo spostamento dell equilibrio dei carbonati Clorofilla La concentrazione di clorofilla a non appare fattore limitante nella Sacca di Goro. Si è imposto un vincolo a concentrazioni superiori a 15 mg/l perché di solito correlate con fenomeni di eutrofizzazione che generano anossia (mancanza di ossigeno) Maree e correnti di marea La marea, fenomeno ciclico esteso a tutta l Idrosfera, è generato dalla forza di attrazione che la luna e il sole esercitano sulla terra ed è caratterizzato dal periodico oscillare del livello marino con alternanza di alta e bassa marea. Si ripete ogni 24 ore e 50 minuti, in cui si hanno due alte maree e due basse maree. L ampiezza di marea corrisponde al dislivello compreso tra i due limiti di alta e bassa marea, e dipende appunto dall attrazione gravitazionale del sole e della luna sulla terra e più precisamente dalle reciproche posizioni assunte dai tre astri. Raggiunge il valore massimo quando i tre corpi sono allineati, sia in congiunzione che in opposizione (SIGIZIE: fasi di luna nuova e luna piena)e ed è al minimo quando la luna forma un angolo di 90 con l allineamento terra sole (QUADRATURA: fasi di primo e ultimo quarto). Per misurare e registrare le oscillazioni di marea si ricorre al mareografo. Risulta molto importante tenere sotto controllo anche le maree in un ambiente come la Sacca, caratterizzato da una scarsa circolazione idrodinamica, in modo da poter intervenire adeguatamente per migliorare lo scambio idrico tra ambiente interno ed esterno. Negli ultimi anni gli interventi si sono basati essenzialmente sull escavo di canali lagunari in grado di convogliare con maggior dinamismo le acque di mare all interno della Sacca e, dove necessario, sul controllo dell evoluzione dello scanno che separa le acque interne dal mare. Inoltre è da tenere presente che la ciclicità giornaliera e stagionale dei flussi di marea, in concomitanza agli apporti di acqua dolce, influisce sui parametri chimico-fisici delle acque. Un altro aspetto molto importante, influenzato dal moto ondoso e dalle maree, è il modellamento del profilo costiero. 272

21 Infatti le maree, le correnti e l azione di flusso e riflusso delle onde determinano anche il trasporto del materiale detritico e la sua sedimentazione influendo sulla morfologia stessa della Sacca Valutazioni mensili per l anno 2008 Le valutazioni mensili fanno riferimento alle stazioni Manufatto e Venus. A partire dal mese di Novembre sono disponibili i dati della stazione Mitili. Inoltre ci si basa anche sui dati raccolti durante i monitoraggi giornalieri effettuati a cadenza discreta in tutta l area della Sacca di Goro Gennaio Nelle giornate centrali del mese mancano i dati in entrambe le stazioni. Andamento Climatico Durante il mese di Gennaio in Emilia Romagna si alternano sistemi nuvolosi atlantici che portano precipitazioni abbondanti. Nei giorni 3 e 4 si ha caduta di neve anche in pianura. Fatta eccezione per queste due giornate la temperatura è più calda rispetto alla media del periodo, infatti le temperature minime e massime sono di 2,3 C superiori alla media. Ossigeno Disciolto Nel mese di Gennaio la concentrazione percentuale di ossigeno disciolto nell acqua è buona e si aggira mediamente attorno al 100% in entrambe le stazioni. ph Il ph presenta un andamento stabile con valori nella norma che si aggirano attorno alla media di 8,2 in entrambe le stazioni. Salinità La salinità nel mese di Gennaio è bassa nelle stazioni monitorate, che comunque si trovano vicine al Po di Goro e quindi ne sono influenzate, inoltre le precipitazioni nel periodo considerato sono abbondanti. Le variazioni giornaliere sono ampie ed influenzate dalla marea; nell arco della stessa fase di marea vengono toccati i minimi e i massimi e spesso vi sono variazioni di 20 psu. Questa tendenza è più accentuata a 273

22 Manufatto, infatti, data la maggiore vicinanza al Po di Goro le variazioni durante la stessa fase di marea sono anche di 30 psu. La media mensile del parametro è attorno a 17 psu in entrambe le stazioni. Temperatura L andamento della temperatura è abbastanza stabile nel corso del mese di Gennaio. La media mensile del parametro è attorno a 6,7 C in entrambe le stazioni Febbraio Nella stazione Venus mancano i dati di ossigeno disciolto e di ph dal 1 al 7 e nella stazione Manufatto i dati di ossigeno disciolto dal 16 al 27 per malfunzionamento della sonda. Andamento Climatico I sistemi nuvolosi atlantici all inizio del mese hanno portato precipitazioni deboli in pianura, a cui fa seguito una fase di prolungata stabilità atmosferica caratterizzata da giornate prevalentemente assolate fino al 21 e poi da condizioni di nebbia estesa in pianura durante le ore fredde e persistente anche di giorno sul mare e sul litorale. Le precipitazioni sono state scarse nel periodo considerato. Si sono presentate anomalie positive sulle massime e sulle minime rispettivamente di 2 e di mezzo grado centigrado. Ossigeno Disciolto La percentuale di ossigeno disciolto nell acqua nel mese di Febbraio è buona. In entrambe le stazioni monitorate, l andamento è abbastanza costante e la media è attorno al 125%. ph Il ph è nella norma e presenta un andamento abbastanza stabile in entrambe le stazioni. A Venus si aggira attorno a valori più bassi rispetto alla stazione Manufatto, infatti la media è di 7,71, mentre a Manufatto è di 8,2. 274

23 Salinità L andamento della salinità nel mese di Marzo è molto variabile nell arco della giornata, infatti in entrambe le stazioni la salinità varia in modo sensibile in funzione della marea. La media è relativamente bassa e si aggira attorno a 13,5 psu. Temperatura La temperatura dell acqua è abbastanza stabile nel corso del mese e si aggira attorno ad una media di 7,8 c Marzo A Venus mancano i dati di ph e di ossigeno disciolto dal 3 al 10 e di salinità dal 10 al 20. Nella giornata del 17 viene effettuato un monitoraggio giornaliero della Sacca di Goro. Andamento Climatico I primi giorni del mese di Marzo sono caratterizzati da tempo bello e temperature alte per il periodo, che hanno raggiunto i 26,9 C, ma nella notte tra il 4 ed il 5 le temperature calano bruscamente. Le precipitazioni nel mese sono abbondanti. Le temperature massime sono di 1 C circa superiori alle medie del periodo, mentre le minime sono allineate. Ossigeno Disciolto La percentuale di ossigeno disciolto nell acqua nel mese di Marzo è buona, nella stazione Manufatto nelle giornate del 15, 16, 17 vengono raggiunti i valori massimi e per il resto del mese l andamento è stabile, anche alla stazione Venus l andamento è buono, tuttavia le variazioni giornaliere sono più ampie e i valori più bassi vengono toccati di notte in accordo coi fenomeni fotosintetici. Dal monitoraggio giornaliero del 17 effettuato dalle 9 alle 11, si vede che la percentuale di ossigeno disciolto è buona nell intera area della Sacca di Goro ed in tutta la colonna d acqua. ph Il ph è nella norma, a Venus si aggira anche questo mese attorno a valori più bassi rispetto a Manufatto, i valori sono comunque buoni. Nelle giornate centrali del mese 275

24 nella stazione Manufatto c è un innalzamento di ph. da 8,2 passa ad 8,7. Questo fenomeno avviene in coincidenza con l innalzamento dell ossigeno ed un innalzamento di 3 C di temperatura ed è in linea con la proliferazione di fitoplancton e la conseguente fotosintesi clorofilliana che determina oltre ad un innalzamento dell ossigeno disciolto anche un aumento del valore di ph. Dal monitoraggio del 17 si vede che i valori di ph sono nella norma. Salinità La salinità nel mese di marzo presenta una media di 16,5 psu nelle due stazioni. Le oscillazioni giornaliere sono ampie ed influenzate dall andamento delle maree. Nell intera area della Sacca di Goro, si può vedere osservando i dati relativi al monitoraggio giornaliero che la salinità di superficie non è elevata e raggiunge una media di 18 psu. C è da specificare però che nelle aree vicine al Po di Goro è più bassa ed è attorno a 6 psu. Sul fondo, si alza notevolmente ed anche vicino al Po di Goro raggiunge valori superiori a 30 psu. Temperatura La temperatura dell acqua presenta un andamento crescente nel corso del mese, in accordo coi fenomeni meteorologici, e presenta una media che si aggira attorno ai 10,74 C Aprile A manufatto mancano i dati di ph dal 22 a fine mese. Il monitoraggio giornaliero è stato effettuato nelle giornate 1, 10, 15, 28 Aprile. Andamento Climatico Il fronte temporalesco, che ha interessato il settore orientale della regione nel pomeriggio del 2, è stato accompagnato da forti raffiche di vento. Fino al 23 vi sono piogge non uniformi, che sono comunque inferiori alle precipitazioni attese. L'arrivo d'aria instabile da nord-est nella sera del 23 determina piogge in Emilia Romagna, soprattutto sulla costa ferrarese, che vanno a tamponare il deficit idrico. Le minime e le massime sono in accordo col valore medio del periodo. 276

25 Ossigeno Disciolto La percentuale di ossigeno disciolto è abbastanza buona in entrambe le stazioni considerate. L andamento del parametro è migliore nella stazione Manufatto, dove non scende mai al di sotto del 30% e mantiene una media buona nell intero periodo considerato. A Venus, il parametro scende al di sotto del 30% nel 5,28% dei casi, e solo nelle ore notturne, per risalire e raggiungere valori buoni nelle ore diurne. Quest andamento dell ossigeno dipende da una iperproliferazione algale che ha interessato diverse aree della Sacca di Goro e l area vicina alla stazione Venus ne era appunto interessata, diversamente da quanto succedeva a Manufatto. Dai monitoraggi giornalieri, effettuati nelle giornate 1, 10, 15 e 28 Aprile, risulta che l andamento dell ossigeno è buono in tutta la Sacca ed in tutta la colonna d acqua. Infatti i monitoraggi vengono fatti dalle 9 alle 11, orario che vede valori buoni anche nelle stazioni fisse. Il fatto che anche sul fondo l ossigeno mantenga valori buoni è molto importante per la vita dei molluschi. ph: L andamento del ph è buono e si aggira mediamente attorno ad un valore di 8,25 nelle due stazioni monitorate. Anche dai risultati dei monitoraggi giornalieri emerge un buon andamento di questo parametro. Salinità La salinità nelle due stazioni fisse si aggira attorno ad una media di 20 psu ed è condizionata dall andamento delle maree. Il valore non troppo alto della salinità nell arco dell intero mese dipende dal fatto che entrambe le stazioni sono vicine al Po di Goro. Dai monitoraggi giornalieri è emerso che nella giornata 1, 10 e 15 Aprile la salinità si aggira mediamente attorno ai 28 psu nell intera colonna d acqua ed anche in superficie è mediamente attorno a 20 psu. Si può notare che le stazioni 8 e 25, vicine al Po di Goro presentano una salinità di superficie inferiore rispetto alle altre e una maggiore tendenza alla stratificazione dell acqua. Nel giorno 28 la salinità è inferiore, per via delle piogge cadute nei giorni precedenti a tale data, che hanno favorito l apporto di acqua dolce nella Sacca di Goro. I valori misurati nelle stazioni fisse Venus e Manufatto coincidono coi valori di salinità registrati nella stazione 8 e 25, vicine alle due stazioni. La salinità 277

26 di superficie presenta una media di 14 psu, con minimo di 3 psu nella stazione 25. La salinità di fondo presenta una media di 22 psu, e nelle stazioni a centro Sacca raggiunge una salinità buona, mentre nelle stazioni vicine al Po di Goro, nonostante la tendenza alla stratificazione, la salinità è di circa 11 psu. Temperatura La temperatura dell acqua ha un andamento crescente nel corso del mese in accordo con l andamento climatico Maggio Nella stazioni Manufatto e Venus mancano i dati di tutti i parametri, a venus mancano inoltre i dati di ph dal 17 al 26. Il monitoraggio giornaliero è stato effettuato nelle giornate 6, 15, 22, 27. Andamento Climatico La prima parte del mese è caratterizza da alta pressione, mentre a partire dal 17 si hanno i primi fenomeni temporaleschi, che continuano per diversi giorni e nella notte tra il 19 ed il 20 sono particolarmente intensi. Segue un periodo abbastanza stabile rotto il 29 da una linea temporalesca che parte dall Appennino Marchigiano ed interessa poi tutta la regione. La pioggia caduta nel mese a Ferrara supera, anche se di poco, il valore atteso. Ossigeno Disciolto La percentuale di ossigeno disciolto si aggira attorno ad una media del 68,2% nelle due stazioni fisse considerate. In entrambe le stazioni si riscontra la tendenza ad un abbassamento del parametro nella seconda parte del mese. L andamento dell ossigeno mostra picchi minimi, più marcati nella stazione Venus, presenti comunque anche nella stazione Manufatto. L andamento è in accordo con i fenomeni fotosintetici, infatti i minimi vengono toccati per lo più nelle ore notturne. Il mese di maggio è caratterizzato da una iperproliferazione di alghe che danno luogo a fenomeni di anossia, anche se ancora contenuta, infatti solo raramente il parametro scende sotto il 30%. Dai monitoraggi giornalieri effettuati si può vedere che i valori di ossigeno disciolto nelle ore diurne sono in linea di massima buoni. Nella giornata del 27 si presentano alcuni valori sul fondo al di sotto del 30%. Questa cosa avviene nelle stazioni più vicine al Po di Goro e al Po di Volano e può essere associata sia alle condizioni meteo avverse 278

27 che possono avere determinato un rimescolamento nel sedimento che a fenomeni di eutrofizzazione. ph Il ph nelle due stazioni fisse si aggira attorno ad una media di 8,01. A Venus si può notare la tendenza ad una diminuzione del parametro nella seconda metà del mese. I valori sono comunque sempre compatibili con la vita del molluschi. Anche dai monitoraggi giornalieri effettuati si può vedere che il ph è sempre nella norma. Salinità Nelle stazioni di monitoraggio fisse, la salinità si aggira mediamente attorno a 16 psu. Le oscillazioni giornaliere sono ampie in entrambe le stazioni ed influenzate dal flusso delle maree. Questa tendenza è più evidente a Manufatto data la maggiore vicinanza al Po di Goro. Dai monitoraggi giornalieri effettuati nel mese di Maggio si nota sempre la tendenza ad una stratificazione dell acqua salata. I giorni 6, 15, 22 presentano caratteristiche abbastanza simili, infatti, nelle stazioni vicine al Po di Goro la salinità è inferiore rispetto alle stazioni collocate a centro Sacca. La stazione 202 è collocata sul Po di Goro e quindi presenta valori di acqua dolce e si può notare che le giornate del 22 e del 27 non è presente acqua salata neppure sul fondo. In linea di massima si può notare che la salinità aumenta con la distanza dal Po di Goro. Il 27 la salinità risente delle intense precipitazioni del periodo ed è quindi inferiore, raggiunge però sempre sul fondo valori compatibili con la vita dei molluschi. Temperatura La temperatura dell acqua varia da 15 C a 25 C e mostra un andamento crescente nel corso del mese, in accordo con le condizioni meteorologiche. Anche dai monitoraggi giornalieri si può verificare quest andamento Giugno Alla stazione Manufatto mancano i dati di ossigeno disciolto dal 24 a fine mese. 279

28 I monitoraggi giornalieri nel mese di luglio sono stati effettuati nelle giornate 3, 10, 18,24,26,27. Andamento Climatico Il mese di Giugno è caratterizzato da primi venti giorni con intense precipitazioni, quasi giornaliere, prevalentemente a carattere temporalesco e da un ultima decade calda e asciutta. Nella giornata del 14 un sistema temporalesco particolarmente intenso ha allagato la zona dei lidi ferraresi e si è osservata anche una tromba d aria marina. A partire dal 20 la situazione si è stabilizzata e le giornate sono state caratterizzate da sole e caldo. In tutta la regione si è avuto il doppio della precipitazione attesa. Le temperature sono state nei primi venti giorni inferiori alla media del periodo, mentre da 20 l hanno superata. Ossigeno L ossigeno disciolto nell acqua si aggira mediamente attorno ad una media di 47,5. L andamento è oscillante nell arco della giornata ed i picchi minimi vengono raggiunti nelle ore notturne in accordo coi fenomeni fotosintetici. Dai monitoraggi giornalieri si vede che l ossigeno nel corso del mese di Giugno tende a scendere. Nelle giornate del 3 e del 10 la saturazione è relativamente buona, i valori più bassi si hanno sul fondo e vicino al Po di Goro, sono comunque accettabili. A partire dal monitoraggio del 18 si vede che la percentuale di ossigeno disciolto scende ulteriormente. I valori di superficie sono elevati, mentre sul fondo sono molto bassi e questa situazione è generalizzata. Il 18 ad esempio nella stazione 6 viene toccato un minimo di 17%, ed il 24 il minimo è del 6% nella stazione 17. Si può notare che nelle stazioni vicine al Po di Goro l ossigeno disciolto tende ad essere sempre inferiore rispetto alle altre stazioni. Anche il monitoraggio del 27 Giugno conferma questa tendenza. Si può inoltre osservare che le stazioni di monitoraggio che presentano una ossigenazione migliore sono quelle meno profonde, cosa positiva se si considera che le coltivazioni di molluschi non sono mai a profondità elevate. ph Il ph si aggira attorno ad una media di 7,7 nelle due stazioni di monitoraggio considerate e mediamente attorno ad 8 nei monitoraggi giornalieri. Le stazioni fisse sono collocate vicino al Po di Goro dove il ph è più basso, dato confermato anche dai 280

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