CS - CUS AD MAIORA RUGBY 1951: Lucas D'Angelo è il nuovo direttore tecnico del CUS Ad Maiora Rugby 1951.

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1 CS - CUS AD MAIORA RUGBY 1951: Lucas D'Angelo è il nuovo direttore tecnico del CUS Ad Maiora Rugby Lucas D Angelo: Nato a: Rosario (Argentina) Età: 38 anni Carriera: ha giocato per 19 anni nel Jockey Club Rosario (in cui allenava anche suo papà Josè) con cui nel 1997 ha vinto lo scudetto argentino e nel 1998 il titolo nazionale con l Under 21. Nel è venuto in Italia al Cus Genova di serie B, poi è andato al Recco (B) e ha vinto il campionato giocando con Regan Sue e Alejandro Eschoyez. Ha fatto poi una stagione all Asti in serie B, due anni al Rugby Roma in A (nel secondo ha perso la finale tricolore) e altri due ancora ad Asti (con il salto in A2). Nel CUS Torino ha già militato per quattro anni, giocando e assistendo coach Regan Sue come tecnico dei trequarti. La squadra è salita dalla serie C alla A. Nelle ultime due stagioni è stato all'alessandria in serie C, svolgendo il compito di direttore tecnico,

2 allenatore della prima squadra e giocatore. In carriera ha fatto il flanker, il mediano d apertura, il secondo centro, l'ala e l'estremo. Alla guida dell'alessandria è stato l'ultimo l'anno scorso ad affrontare il CUS Ad Maiora Rugby 1951 al centro sportivo Angelo Albonico, sfidando i Bulls nei playoff di serie C. Era la prima da ex a Grugliasco per Lucas D'Angelo ed è stata anche l'ultima. Il 38enne di Rosario torna infatti nelle fila cussine come direttore tecnico del progetto che abbraccia dalla prima squadra all'under 14. «Lucas - spiega il presidente del CUS Torino Riccardo D'Elicio - sarà il punto di riferimento del nuovo staff tecnico. È già stato un nostro giocatore e il fatto che sia una persona che conosce e ama il territorio e la società rappresenta per noi un aspetto importante e un valore aggiunto. Quando ci siamo parlati mi ha colpito per le cose che mi ha raccontato, ma è stato quando mi ha detto che è uno studente di scienze motorie che ho deciso di affidargli il compito di responsabile tecnico del nuovo progetto. Non gli chiederò mai di vincere il campionato, piuttosto l'obiettivo sarà di potenziare la struttura che dovrà puntare sempre di più alla formazione dei nostri giovani». Il CUS Torino riaccoglie dunque D'Angelo, certo di aver trovato l'uomo giusto da cui ripartire per consolidare la sua vocazione universitaria. «Quando ho saputo - afferma - che il CUS stava cercando un nuovo direttore tecnico, ho avanzato la mia candidatura. Ho avuto dei colloqui con il presidente Riccardo D'Elicio e il direttore generale Andrea Ippolito, con i quali mi sono trovato subito in sintonia. Dedicheremo grande attenzione al lavoro di formazione dei giocatori, che sarà l'elemento imprescindibile per il successivo ottenimento dei risultati. Per quanto riguarda la prima squadra, l'obiettivo obbligatorio sarà il mantenimento della serie A. Ritroverò degli atleti che sono stati in gran parte miei compagni e ritengo di conoscerli a livello umano. Come giocatori, però, non li vedo da due anni e li valuterò partendo da zero, senza farmi condizionare dai loro trascorsi. L'impegno negli allenamenti sarà fondamentale per orientare i miei giudizi e questo tipo di mentalità dovrà valere anche nelle categorie del Settore Giovanile. La squadra femminile sarà una parte

3 importante del nostro progetto e abbiamo designato Nicola Compagnone per seguirla costantemente, in allenamento e in partita. I Bulls, guidati ancora da Nicola Catalfamo, saranno una sorta di team di formazione e avranno un rapporto molto stretto con l'under 18 e anche con la senior. Tutte le compagini avranno uno stesso sistema di gioco, che agevolerà gli interscambi degli atleti dall'una all'altra. Nel Settore Giovanile l'impegno sarà rivolto all'incremento dei numeri e al miglioramento della qualità. Darò fiducia ai nostri allenatori e allo stesso tempo osserverò attentamente e da vicino le varie situazioni, in modo tale da essere in grado di rivedere alcune decisioni in corso d'opera nel caso in cui lo ritenessi necessario». La sua storia Lucas D Angelo ha il doppio passaporto, essendo suo nonno Josè italiano, precisamente siciliano di Cianciana, in provincia di Agrigento. Ha ereditato l amore per la palla ovale dal papà Josè, atleta e poi tecnico del Jockey Club Rosario, che lo ha allenato anche dai 15 ai 17 anni. Lui però è entrato nel club della sua città quando di anni ne aveva soltanto 5 e vi è rimasto per ben 19 stagioni. A 20 anni ha esordito in prima squadra come flanker. «Abbiamo vinto lo scudetto - racconta - ed è stato il primo conquistato da una società non di Buenos Aires. In realtà non è stato un risultato che mi abbia coinvolto in prima persona, perché ero giovane e non ho giocato molto. Nel 1998 ho fatto l estremo con la compagine senior e nello stesso ruolo ho vinto il campionato con l Under 21. Quella sì che è stata un emozione fantastica. Era l ultimo anno nell Under con gli amici che conoscevo fin da quando ero bambino e abbiamo condiviso una bellissima esperienza, che ha chiuso un po un capitolo delle nostre vite sportive». Lucas è venuto in Italia per la prima volta nel Non era mai capitata l occasione di farci una tournée, come invece era avvenuto in Scozia, in Galles e in Sud Africa. «Sergio Ansaldi - spiega - che era stato allenato da mio papà ed era il coach del Cus Genova, era tornato in Argentina alla ricerca di giocatori con doppio passaporto che potessero rinforzare i tre quarti. Ho deciso di seguirlo a Genova. Ho pensato che nella peggiore delle ipotesi sarebbe stata una parentesi interessante, anche se breve, e poi

4 sarei rientrato a casa. Invece sono ancora qui. In quell anno eravamo in serie B e sono stato impiegato da secondo centro. Ci siamo piazzati quinti e al termine non sono stato confermato. Sono allora andato al Recco, sempre in B, e abbiamo vinto il campionato. In quella squadra militavano anche Regan Sue e Alejandro Eschoyez». Si è formato dunque il magico terzetto che si sarebbe ricomposto al CUS Torino. Nel Lucas si è accasato, come mediano di apertura e centro, all Asti Rugby, che era stato appena promosso in B. Situazione non facile, perché era l unico innesto in una rosa che aveva disputato la C, ma alla fine il gruppo guidato dall ex azzurro Loris Salsi ha ottenuto la salvezza. Compiuta la missione, D Angelo è partito per i due anni più belli della sua carriera, al Rugby Roma in serie A. «Nel primo - ricorda - sono stato impiegato da ala. C erano in squadra molti altri argentini, un sudafricano e due australiani e siamo arrivati secondi nel girone dietro il Venezia, che è approdato in finale. Nel secondo abbiamo fatto meglio e raggiunto la finale scudetto, poi persa per 20-9 alla Stadio Flaminio, l'allora casa della Nazionale». Lasciata la capitale l uomo di Rosario è tornato ad Asti (dove vive ancora con la compagna Mara e i piccoli Carola e Filippo di 6 e 2 anni) e ha reincrociato Sue, che era allenatore e giocatore. È stato utilizzato da estremo per un biennio e ha conquistato anche la promozione in A2, prima della decisione di venire nel al CUS Torino. «Ho vissuto quattro anni fantastici che mi hanno lasciato dei grandi ricordi. È stato bellissimo seguire giorno dopo giorno la crescita dei giocatori, partendo dalla serie C per arrivare fino in A. Quest'ultima promozione come atleta mi ha regalato una sorta di seconda giovinezza e fortissimi stimoli in più». Negli ultimi due anni D'Angelo è stato all'alessandria in serie C, come direttore tecnico, allenatore della prima squadra e giocatore:«abbiamo ricostruito un gruppo che veniva da qualche annata travagliata e introdotto un sistema di disciplina e di gioco all'interno del quale i ragazzi si sono ritrovati, con l'obiettivo di inserire di volta in volta aspetti nuovi, che permettessero loro di diventare atleti completi. Abbiamo fatto salire in prima squadra sei giovani del 1995, che sono diventati parte della colonna vertebrale del gruppo. In termini di gioco la parola d'ordine era "possesso in

5 avanzamento", attraverso l'effettuazione di molte fasi e valutando di volta in volta sulla base delle diverse situazioni». Il suo ritorno al CUS ha chiuso sostanzialmente il cerchio. Addetto stampa sezione RUGBY: Roberto Levi (+39) comunicazione.rugby@custorino.it Ufficio stampa CUS Torino Tel. (+39)