Un modello territoriale per lo smaltimento e recupero dei RAEE
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- Sebastiano Grasso
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1 Un modello territoriale per lo smaltimento e recupero dei RAEE AMBIENTE Anna Sara Sabatini 1, Claudio Pattara 2, Federica Murmura 3, Antonio Di Nunzio 4 Schema normativo Rifiuto domestico Raccolta LEGGE Dettagliante Municipale Appaltatore Filiera del Fine vita Commerciale Riparazione Riciclo Dismissione Riutilizzo del prodotto Riutilizzo componenti Mercato seconda mano e carità Disassemblaggio Riutilizzo Recupero energetico e materiale Recupero/Distruzione sostanze pericolose Industria manifatturiera Introduzione Il concetto di RAEE (Rifiuti di Apparecchi Elettrici ed Elettronici) è stato introdotto in ambito comunitario dalla Direttiva 2002/96/CE la quale reca misure miranti in via prioritaria a prevenire la produzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche ed inoltre al loro reimpiego, riciclaggio e ad altre forme di recupero in modo da ridurre il volume di rifiuti da smaltire. Il Decreto Legislativo 25 Luglio 2005 recepisce le due direttive europee 2002/95/CE e 2002/96/CE. Rientrano nel campo di applicazione di tale decreto tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche comprese nell Allegato IA: Grandi elettrodomestici, Piccoli elettrodomestici, Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, Apparecchiature di consumo, Apparecchiature di illuminazione, Strumenti elettrici ed elettronici, Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero, Dispositivi medici, Strumenti di monitoraggio e di controllo, Distributori automatici. Ogni categoria racchiude un elenco di esempi di prodotti che devono essere presi in considerazione. Secondo la normativa, produttori e venditori hanno l obbligo di ritiro dell usato a fronte dell acquisto di un nuovo apparecchio dello stesso tipo. Inoltre, tutti i prodotti messi sul mercato dopo l entrata in vigore del decreto dovranno riportare in modo chiaro e indelebile indicazioni sul produttore e il simbolo della raccolta differenziata dei RAEE e, ancora, entro un anno i produttori dovranno allestire sistemi di raccolta separata dei RAEE, o demandandoli a terzi oppure consorziandosi tra loro o ancora convenzionandosi con i Comuni. I centri presso i quali verranno radunati i rifiuti devono garantire l integrità degli stessi per la messa in sicurezza dei RAEE storici e ottimizzare il reimpiego e il riciclo dei materiali e dei componenti. A tale scopo, i produttori dovranno anche informare i centri di raccolta e riciclo circa i componenti e i materiali che compongono l apparecchio. Questi obblighi riguardano anche i produttori che utilizzano per la vendita i mezzi di comunicazione a distanza: anche loro dovranno adeguarsi ai vincoli del decreto e contribuire a finanziare i centri di raccolta separata e di riciclo. Il provvedimento stabilisce anche le sanzioni e per gli inadempienti e prevede la costituzione di due comitati: uno per la vigilanza e il controllo e uno d indirizzo presso il ministero dell Ambiente. 1 Dott. mag., Università degli Studi G. d Annunzio Chieti - Pescara, viale Pindaro 42, Pescara, , saralorenzo@virgilio.it 2 Università degli Studi G. d Annunzio Chieti - Pescara, viale Pindaro 42, Pescara, autore corrispondente, claudiopattara1@libero.it 3 Ricercatrice confermata, Istituto di Studi Aziendali Università degli studi di Urbino Carlo Bo via Saffi 42, Urbino, , murmfede@virgilio.it. 4 Prof. Ing., Direttore Genenerale A.L.E.S.A srl, via Nicolini 2, Chieti, , precda@alesachieti.it Esportazione Figura 1 Strategie di fine vita in UE (Sergio Jofre Tohru Morioka, 2005) [ ARS n Ottobre/Dicembre 2007 ] 11-11
2 AMBIENTE tenere formulari e registri di carico e scarico per tutti i rifiuti prodotti dall attività svolta. Smontaggio e Trattamento: i rifiuti conferiti vengono suddivisi per tipologie e sottoposti a smontaggio. Qualora sia rilevata la presenza di sostanze pericolose occorre metterli in sicurezza sulla base delle norme vigenti. Il trattamento è l aspetto più complesso. Ogni prodotto necessita di una tecnica diversa a seconda che si tratti di apparecchiature contenenti sostanze lesive per l ozono stratosferico o meno. Smaltimento o recupero energetico: il trattamento delineato dalla direttiva comunitaria prevede la selezione preliminare con la rimozione di materiali pericolosi, separazione di materiali e sottoinsiemi da avviare al recupero (figura 1). Analisi del ciclo di vita dei RAEE Il rispetto delle fasi di gestione delle apparecchiature esauste è fondamentale per consentire il raggiungimento degli obiettivi di recupero previsti dalla Direttiva comunitaria ed il target di raccolta differenziata di 4 Kg per abitante. Le fasi che portano al corretto smaltimento dei RAEE vengono così distinte: Raccolta: il prelievo, la cernita ed il relativo trasporto effettuato da imprese iscritte in appositi Albi. Stoccaggio e Conferimento: per stoccaggio si intende il deposito temporaneo effettuato con metodi che non arrechino danni per la salute umana e per l ambiente. Per quanto riguarda il conferimento, posto che il produttore è responsabile del proprio rifiuto, per essere in regola egli deve: assicurarsi che il raccoglitore/trasportatore sia iscritto all albo gestori di rifiuti, assicurarsi che i prezzi e le condizioni praticate siano nei limiti di mercato, assicurarsi dell acquisizione della certificazione di avvenuto smaltimento, Prevenzione e minimizzazione dei rifiuti Come noto, una gestione sostenibile del ciclo beni/ rifiuti si articola nelle seguenti tre fasi: 1) prevenzione della formazione di rifiuto, con interventi in fase di progettazione, produzione, distribuzione e in fase d uso, che permettono di ottimizzare l uso di beni e servizi e di ritardarne la trasformazione in rifiuti; 2) minimizzazione del rifiuto, che riduce la destinazione a smaltimento dei beni, massimizzando il recupero di materiali; 3) smaltimento dei rifiuti residui non recuperabili. Risultano centrali le cosiddette politiche di prodotto, che applicano il concetto di responsabilità del produttore integrando, sin dalla fase della progettazione, il principio dell internalizzazione dei costi ed in generale delle esternalità derivanti dalla gestione del bene post-consumo. Nelle fasi di progettazione, produzione e commercializzazione le possibili azioni di prevenzione sono in generale: la progettazione eco-compatibile e cioè la riduzione quantitativa e qualitativa delle risorse impiegate, la smaterializzazione e cioè la fornitura di prodotti o servizi a ridotto o assente supporto fisico, la logistica eco-compatibile e cioè la riduzione della produzione di scarti durante le fasi di trasporto, distribuzione e commercializzazione. Nella fase dell uso di prodotti e servizi i consumatori possono orientare la loro domanda verso beni e servizi telematici ovvero a basso contenuto di materia. Nell utilizzo di beni durevoli, il consumatore può decidere di ritardarne il momento della dismissione, ponendo attenzione in fase di acquisto alla caratteristiche di efficienza e durata, e curandone la manutenzione in fase d uso. Nelle fase di post uso il bene viene definitivamente destinato all abbandono e diviene così rifiuto. Le azioni che attraverso una più spinta raccolta differenziata portano al recupero dei rifiuti come materia riducen [ ARS n Ottobre/Dicembre 2007 ]
3 Tabella 1 - Quantità RAEE raccolti nella provincia di Pescara. (Elaborazione dati ECOCERVED) Anno CER Comune : altre apparecchiature fuori uso; : apparecchiature fuori uso diverse dal e ; : componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diverse dal ; : apparecchiature fuori uso contenenti CFC; : apparecchiature elettroniche (schede elettroniche); Conferiti R3 R4 R5 R11 R12 R13 Non def Pescara 0, , Montesilvano 24, , Pescara 6, , , Spoltore 0, , Castiglione a Casauria 7, Montesilvano 15, , Pescara 37, , , Spoltore 0, , Montesilvano 0, , Spoltore 0, , Montesilvano 16, , , Pescara 110, , , , Spoltore 0, , Loreto aprutino 0, , Loreto aprutino 0, , Montesilvano 0, , Montesilvano 41, , , , Pescara 132, , Montesilvano 563, , Pescara 19, , , Spoltore 0, , Pescara 0, , Montesilvano 9, , Totale 986, , , , ,84 done la quantità destinata allo smaltimento vengono definite azioni di minimizzazione del rifiuto. Le soluzioni che consentono una riduzione a monte dei rifiuti prodotti sono: a) corretta e puntuale manutenzione del bene; b) recupero dei beni usati prima della loro trasformazione in rifiuti e re-immissione nel ciclo di utilità. Entrambe le soluzioni hanno come fine comune quello di allungare la durata di vita del bene rendendolo quindi il più longevo possibile e spostando in avanti nel tempo la sua fine vita. Il riciclo ed il recupero dei RAEE nella Provincia di Pescara L analisi che segue è stata svolta sulla base dei dati forniti dall ECOCERVED. Il materiale si riferisce al periodo ed è il risultato delle dichiarazioni MUD pervenute dalla Camera di Commercio della Provincia di Pescara all ECOCERVED, le quantità sono ripartite in tonnellate. I rifiuti presi in considerazione nell indagine riguardano, secondo la classificazione europea: : materiale elettronico fuori uso per esempio circuiti stampati; [ ARS n Ottobre/Dicembre 2007 ] - 13
4 AMBIENTE : apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci , , ; Si è deciso di includere anche i codici CER (Catalogo Europeo Rifiuti) 1602** (rifiuti speciali) poiché vengono erroneamente utilizzati anche per l identificazione di apparecchiature di provenienza domestica. Gli impianti analizzati in questo studio effettuano in prevalenza le seguenti operazioni di gestione: R1, R3, R4, R5, R11, R12, R13 (Vedi tabella 1.A). La tabella 1 mostra la quantità di RAEE raccolti per ogni singolo Comune. Dai dati si rileva che, ad eccezione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, ed in minima parte di Castiglione a Casauria e Loreto Aprutino, il resto della Provincia è completamente tagliato fuori da qualsiasi attività di raccolta e stoccaggio, il che vuol dire che esiste un flusso consistente di rifiuti che sfugge a ogni forma di controllo. Le ragioni potrebbero essere molteplici: i flussi sono piccolissimi e frastagliati, e quindi non vengono presi in considerazione, non vengono adeguatamente relazionate le attività di raccolta trasporto e scarico, da parte delle aziende che gestiscono l appalto. Un modo per fare una valutazione effettiva sulle quantità mancanti sarebbe quello di controllare, presso i rivenditori di elettrodomestici, la destinazione finale dei beni da loro venduti (ipotesi CAP). La quantità totale ammonta a 986,397 tonnellate, di cui la maggior parte viene sottoposta a operazione di messa in riserva (R13), seguita dall attività di recupero R4 (Riciclo/Recupero di metalli e composti metallici). Analizziamo la ripartizione delle quantità secondo le principali operazioni di recupero in percentuale (tabella 1A). Nella tabella 2 sono riportate, in sintesi, le quantità raccolte per singolo CER. La raccolta interessa un ristretto numero di rifiuti, nella maggior parte dei casi non si arriva alle 25 tonnellate. Nel biennio prevaleva la raccolta delle apparecchiature fuori uso comprese nel codice , negli anni successivi tale raccolta è diminuita, mentre Tabella 1A Tipologie di recupero Tipologia di recupero % R3 Recupero e il riciclo di sostanze organiche non utilizzate come solventi 0 R4 Riciclo e recupero di metalli e composti metallici 30 R5 Recupero ed il riciclo di sostanze inorganiche, (per il codice ) 3 R11 Utilizzo dei rifiuti ottenuti da una delle precedenti operazioni 0 R12 Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 ad R11 0 R13 Attività di messa in riserva 65 - Non definito [ ARS n Ottobre/Dicembre 2007 ]
5 Tabella 2 - Suddivisione RAEE per Codice CER ed anno nella Provincia CER , ,78 60,12 0, ,02 173,78 583, ,20 0 0, ,08 0 9, , , Elaborazione dati ECOCERVED prevale la gestione del codice Il motivo è semplice, si tratta di apparecchiature contenenti rifiuti speciali. La filiera dei RAEE nella Provincia di Pescara Da una stima effettuata dalla Federazione Imprese di Servizi (FISE, 2006) per il 2005, a livello nazionale risulta che la fase finale del ciclo di vita degli AEE viene gestita da circa 150 impianti che hanno un attività di recupero dei RAEE, tra cui: circa 30 imprese che effettuano operazioni di disassemblaggio; centri integrati con ciclo completo di trattamento; per il resto si tratta di operatori che effettuano attività di commercializzazione delle apparecchiature ricondizionate dei RAEE tal quali. Va precisato che nel documento non sono menzionati impianti adibiti al trattamento dei RAEE situati in Abruzzo. Analizzando nello specifico la situazione presente nella provincia di Pescara, almeno per il momento, non ci sono aziende che si occupano del trattamento dei RAEE, mentre sono presenti circa 14 imprese che effettuano la raccolta e il trasporto, regolarmente iscritte nell Albo Gestori di Rifiuti, le quali conferiscono le apparecchiature ormai dimesse negli stabilimenti collocati nella regione o in alcuni casi nelle Marche dove è presente una Piattaforma di riciclaggio di beni durevoli. Conclusione L ultima proroga al recepimento delle Direttive Comunitarie è avvenuta il 28 giugno 2007, il Consiglio dei Ministri ha fissato il nuovo termine per il 31 dicembre È auspicabile che la problematica venga affrontata, in prossimità di tale scadenza in termini più completi includendo questioni ad oggi scarsamente affrontate come: trattamento di rifiuti storici e finanziamento alla ricerca in questo campo. Bibliografia ANIE Federazione; Aggiornamento linee guida sull implementazione delle Direttive RAEE e ROHS: Decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, Stato dell arte al 26 settembre APAT/ORN, Rapporto Rifiuti 2006, Volume 1 - Rifiuti Urbani, Roma dicembre Consorzio Eurothec, Ecorepertorio 2006, Editore CTE Milano. ENEA/FEDERAMBIENTE; Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia, Ottobre FISE servizi s.r.l.: L Italia del recupero 7 a edizione, Rimini, Ecomondo Gottberg A., Morris J., Pollard S., Mark-Herbert C., Cook M. Producer responsibility, waste minimisation and the WEEE Directive: Case studies in eco-design from the European lighting sector, Science of the Total Environment, 2006, vol. 359, pag Regione Abruzzo, OIKOS Progetti srl; Piano regionale di gestione dei rifiuti ; Luglio S. Jofre, T. Morioka. Waste management of electric and electronic equipment: comparative analysis of endof-life strategies ; J Mater Cycles Waste Manag (2005) vol 7 pag [ ARS n Ottobre/Dicembre 2007 ] - 15
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