PIANO PROVINCIALE RETE CICLABILE

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1 Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale PIANO PROVINCIALE RETE CICLABILE RELAZIONE Assessore ai Trasporti e alla Mobilità Carlo Fumagalli Lecco, novembre 2008 Il Dirigente Arch. Ernesto Crimella Gruppo di Lavoro: Ing. Azzurra Milani Dott. Gian Pietro Visconti

2 Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale INDICE 1 PREMESSE LO SVILUPPO DELLA MOBILITA CICLABILE ESPERIENZE PER LA REGIONE LOMBARDIA L esperienza della Provincia di Milano. Il Piano MiBici ESPERIENZE PER LA PROVINCIA DI LECCO: IL PROGETTO INTERREG E IL PROGETTO DELLA CICLOVIA DEI LAGHI IL PIANO PER LA RETE CICLABILE PROVINCIALE DEL IL NUOVO PIANO PROVINCIALE DELLE CICLOPISTE: OBIETTIVI E STRUTTURA GLI ITINERARI DEL PIANO Milano Valtellina (1) Valle dell Adda (2) Circuitazione dei Laghi Briantei (3) Brianza Centrale Nord Sud (4) Brianza Centrale Est- Ovest (5) Valsassina (6) Collegamento Laghi Briantei (7) Monte di Brianza (8) Collegamento dei Parchi (9) Collegamento media Brianza (10) Variante del Curone e Montevecchia (11) Valle del Lambro (12) Collegamento Capoluogo (13) Collegamento Nord meratese Parco Montevecchia Sartirana Parco Adda (14) Collegamento Sud meratese Parco Montevecchia - Parco Adda Nord (15) Greenway ex ferrovia Airuno Cernusco - Carnate (16) Alto Lario (17) Calolziocorte Palude di Brivio (18) CONCLUSIONI Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 1

3 10. VADEMECUM PER LA REALIZZAZIONE DELLA RETE CICLABILE PROVINCIALE Segnaletica verticale e orizzontale Segnaletica verticale di indicazione e indirizzamento Segnaletica verticale di obbligo/limite Segnaletica verticale: segnali utili alla guida Segnaletica verticale: segnali di pericolo Segnaletica verticale: segnali di divieto Segnaletica verticale: segnali di precedenza Segnaletica verticale: segnali di obbligo Segnaletica orizzontale Tipologie realizzative Piste ciclabili in sede propria autonome Piste ciclabili in sede propria a bordo strada (art 6 c 2a dm 557/99) Piste ciclabili su corsia riservata (art 6 c 2b dm 557/99) Piste ciclabili su corsia riservata ricavata dal marciapiede (art 6 c 2c dm 557/99) Manufatti Pavimentazione Elementi di arredo APPENDICE: Normativa di riferimento Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 2

4 1 PREMESSE La Provincia di Lecco, parallelamente alla realizzazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, ha sviluppato fin dal 1996 studi ed approfondimenti tesi alla valorizzazione del proprio territorio tra i quali l'analisi di fattibilità di alcuni percorsi ciclabili. La suddetta analisi si è concretizzata con la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.6 del 12 gennaio 1999 con la quale la Provincia di Lecco ha approvato il Piano delle Ciclopiste Provinciali. Tale strumento nel quadro della struttura del sistema della mobilità prevede e promuove lo sviluppo di un sistema organico di piste ciclabili al fine di favorire la mobilità individuale a basso impatto ambientale, con particolare attenzione alla fruizione turistica e al tempo libero. Considerato il crescente interesse, sia a livello locale che regionale e nazionale, per lo sviluppo della mobilità ciclabile e più in generale della mobilità sostenibile la Provincia di Lecco con il presente studio intende aggiornare il proprio piano della rete ciclabile. Il piano servirà da orientamento agli enti locali territoriali che vorranno dotarsi di percorsi ciclabili e da guida alla Provincia nella scelta degli interventi da finanziare con risorse proprie o con il contributo dello Stato. 2. LO SVILUPPO DELLA MOBILITA CICLABILE Da diversi anni ormai esiste in tutta Italia, una sentita richiesta per migliorare e incrementare l uso di mezzi alternativi all automobile. Non si tratta di sostituire quest ultimo mezzo di trasporto, quanto di creare per altri mezzi, come la bicicletta, alcune condizioni di favore (piste protette, facilitazioni nell uso, trasporto sui mezzi pubblici ecc). La bicicletta, strumento di trasporto ecologico per eccellenza, potrebbe avere un suo ruolo negli spostamenti di lavoro a breve distanza, nell uso del tempo libero, nell attività sportiva e ricreativa. Diversi studi hanno dimostrato che esistono innumerevoli occasioni di spostamento quotidiano nell arco di due o tre chilometri: per commercio, per lavoro, per istruzione, per piacere ecc. Entro questo margine l uso di una bicicletta, se favorito da un percorso protetto, è senza dubbio vantaggioso. Inoltre, anche se in modo marginale, si ridurrebbero i fattori di congestione del traffico e di conseguenza il volume di inquinamento da gas di scarico. In ambito urbano Molte amministrazioni negli ultimi anni hanno intrapreso politiche e azioni volte a migliorare la ciclabilità dei propri territori. Non sempre però l offerta di nuove infrastrutture si traduce automaticamente in un aumento dell uso della bicicletta. Ad investimenti spesso elevati 1, a volte non corrisponde un adeguato uso delle piste ciclabili. Ciò deriva spesso 1 Spesso, la costruzione di una pista ciclabile è stata intesa come opera di arredo urbano ed è dunque soggetta a un più o meno intenso e spesso costoso maquillage : fondo, barriere, bordure, arredo verde ecc Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 3

5 dalla frammentarietà delle reti urbane ed extra urbane di piste ciclabili e la cattiva manutenzione o progettazione. Inoltre la situazione di congestione del traffico, l alto livello di inquinamento e la pericolosità di alcune arterie scoraggiano gli spostamenti in bicicletta. Ecco quindi che la pianificazione di una rete di percorsi ciclopedonali di valenza sovracomunale può indirizzare gli sforzi di tutti gli enti coinvolti verso realizzazioni che diano davvero impulso all uso della bicicletta per un uso sia quotidiano che per motivi sportivi ricreativi. In ambito extraurbano Nel territorio extraurbano la realizzazione di percorsi ciclabili favorirebbe la fruizione nel tempo libero di aree di forte valenza ambientale come nei parchi e nei PLIS (Parchi locali d interesse sovracomunale). La costruzione e la costante manutenzione di un percorso ciclabile protetto va incontro alla corretta gestione del territorio, al presidio agricolo e di controllo ambientale. Bisogna infatti segnalare come molte delle strade campestri siano in cattivo stato di manutenzione e come potrebbero invece ricevere nuova linfa proprio se valorizzate come piste ciclabili. Di fatto, alcuni degli elementi più caratteristici del paesaggio (alcuni assetti agricoli, le ville, gli ambienti naturali dei parchi) sono godibili solo utilizzando un mezzo a due ruote e partendo da questa considerazione è chiaro che ogni sforzo di valorizzazione turistica di tali beni non deve esimersi da conferire un dovuto peso alla fruizione in bicicletta. e oltre. Esiste infine un esigenza che va oltre il quadro locale. In Europa si va concretizzando l idea di una rete ciclistica sovrannazionale (Eurovelo) che possa favorire nuove forme di turismo verde. Allo stesso modo a livello nazionale la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) ha predisposto un piano nazionale di rete ciclabile. Il territorio lombardo assume importanza all interno di queste proposte con alcuni importanti assi dorsali di attraversamento sui quali sarà possibile imperniare un modello di rete ciclabile regionale e provinciale. Occorre però precisare che i percorsi di lungo raggio sono destinati, oltre ad un uso per spostamenti sistematici di breve raggio, soprattutto ad uso cicloturistico soft (da non confondere con il ciclismo su strada di carattere agonistico e dilettantistico che difficilmente fruisce delle piste ciclabili in sede riservata). La domanda di cicloturismo è infatti in sensibile aumento, e chiede un miglioramento dell offerta di strutture e servizi per tale attività. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 4

6 Il Progetto Eurovelo A partire dal 1995, all interno della European Cyclists Federation ( la Federazione che unisce tutte le associazioni filo-ciclistiche d Europa - si è iniziato a lavorare attorno a un ideale unione europea della bicicletta. Lo scopo del progetto è di incoraggiare l uso della bicicletta e promuovere il cicloturismo. I benefici sono evidenti: migliore efficienza del sistema dei trasporti, nuovi posti di lavoro, miglioramento della qualità ambientale, riduzione delle emissioni inquinanti, riduzione della congestione e miglioramento della sicurezza stradale, miglioramento della salute pubblica, coesione sociale a livello europeo e aumento degli scambi culturali. Dopo una fase di studio preliminare, nel 1997 è stata pubblicata la Mappa del Progetto Eurovelo, comprendente 12 itinerari di lunga percorrenza (recentemente la mappa è stata ripubblicata). La finalità del progetto è duplice: da un lato favorire il turismo in bicicletta e dall altro valorizzare la bicicletta, in ambito locale, come valido mezzo di trasporto per brevi distanze. In Italia, EuroVelo è rappresentato dalle Amministrazioni Provinciali di Reggio Emilia e di Torino. La definizione puntale di tali grandi itinerari europei è in fase di attuazione con la partecipazione degli Enti locali. I 12 percorsi del progetto EuroVelo sono i seguenti: 1. Atlantic Coast Route (Capo Nord-Sagres); 2. Strada del Mediterraneo (Cadice- Atene); 3. Cammino di Santiago (Trondheim-Santiago di Compostella); 4. Dall Oceano Atlantico al Mar Nero (Nantes-Constanta); 5. Via Romea Francigena (Londra-Roma); 6. Dalla Manica al Mar Nero (Roscoff- Odessa); 7. Middle Europe Route (Capo Nord- Malta); 8. Capitals Route (Galway-Mosca) 9. Dal Mar Baltico all Adriatico (Via dell Ambra) (Gdansk-Pola); 10. Baltic Sea Circuit (Hansa circuit); 11. East Europe Route (Capo Nord-Atene); 12. North Sea Circuit. La regione Lombardia è interessata da tre di questi percorsi europei. -itinerario 2 (Mediterranean Route) che ha già avuto un progetto di dettaglio. -itinerario 7 che recupera per gran parte la già esistente pista ciclabile Mantova-Peschiera del Garda. -itinerario 5 che è ancora in fase di definizione. La Provincia di Lecco non è direttamente interessata dagli itinerari di cui sopra, bensì dal collegamento tra gli itinerari 2 e 5 attraverso il percorso del Ghisallo. Interessanti sono i criteri che conducono alla determinazione di un tracciato inseribile nel progetto EuroVelo: - le strade adattabili a piste ciclabili devono avere un traffico inferiore ai 1000 veicoli/giorno; - strade particolarmente favorite saranno quelle dove il traffico è inferiore a 50 veicoli/giorno; - le salite devono avere una pendenza inferiore al 6%; - le pendenze sopra il 3% devono essere segnalate; - le piste dovranno essere percorribili in ogni stagione dell anno; - la superficie dovrà essere asfaltata per almeno il 90% del percorso; - le piste devono collegare città e attraversare i centri abitati; - devono collegare fra loro altre piste a lunga percorrenza; - alcune piste potranno essere tematiche; - gli standard di sicurezza e segnaletica dovranno essere di buon livello; - i percorsi si devono sviluppare in ambiti geografici di rilievo; - le informazioni sulle piste dovranno essere aggiornate e affidabili; - la segnaletica deve essere ideata anche per turisti stranieri. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 5

7 Il Progetto Bicitalia Bicitalia è una proposta della Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB onlus). Rappresenta un network di grande respiro, di dimensione sovraregionale o di collegamento con i paesi confinanti sul modello delle diverse reti ormai realizzate con successo in diversi paesi dell Europa. I destinatari di questo progetto sono tutti gli enti e le istituzioni nazionali e locali con specifici compiti in materia di promozione dell uso della bicicletta. Maggiori informazioni sul sito Il più importante itinerario è la Ciclopista del Sole (che ricalca l itinerario Eurovelo numero 7). Il percorso si snoda lungo tutta l Italia, da Nord a Sud, dal Brennero a Palermo. I prerequisiti sono: strade secondarie o piste ciclabili dedicate, pendenze poco accentuate, itinerari in luoghi paesaggistici significativi, proposte di varianti locali, segnaletica, assistenza cicloturistica sia in ostelli, aziende agrituristiche o altro, sia sottoforma di assistenza meccanica diffusa. Tra le prime realizzazioni è da menzionare dalla pista ciclabile tra le Province Autonome del Trentino e dell Alto Adige che percorre l intero fondovalle dal Brennero fino a Borghetto, coprendo una distanza di circa 200 km. Segnaletica, punti sosta attrezzati e raccordi con le altre piste locali completano questa opera. Il programma di rete ciclabile che stanno realizzando le due provincie sta gia producendo benefici effetti sul piano turistico. Sempre sull itinerario 1 Ciclopista del Sole si trova una delle prime realizzazioni in Italia e in Lombardia: la pista ciclabile Mantova - Peschiera. Tracciata per gran parte all interno del Parco regionale della Valle del Mincio unisce sul percorso di una vecchia ferrovia i due estremi turistici della zona. La provincia di Lecco è interessata dall itinerario 12 via pedemontana alpina. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 6

8 3. ESPERIENZE PER LA REGIONE LOMBARDIA La Regione Lombardia sta lavorando da alcuni anni allo sviluppo della mobilità ciclabile, in particolare verso la definizione di criteri e metodologie atte a recuperare molto del patrimonio carrabile ordinario e non solo. La previsione di percorsi internazionali di ampia gittata che attraversano il territorio lombardo costituisce l occasione per la regione di meglio definire un sistema a rete che si colleghi a queste direttrici portanti. Si tratta di un programma di interventi che prevede la realizzazione dei progetti più facili, meno dispendiosi e più necessari. I fondi per l attuazione di tale rete regionale dovrebbero in parte provenire dal fondo nazionale per la mobilità ciclistica previsto dalla legge 366/98 e parte da fondi regionali o da disponibilità di Comuni, Province, Enti parco Comunità Montane. In sostanza si assumono come direttrici ciclistiche fondamentali i tre assi del progetto Eurovelo con alcune varianti all interno del territorio regionale. La prima è la direttrice est-ovest (n. 2 Mediterranean Route, from the Pyrénées to Athens) per la quale non si prevedono variazioni rispetto alla definizione già data da Eurovelo nel progetto preliminare elaborato nel novembre La seconda è la direttrice centro-europea (n.7 Middle Europe Route, from North Cape to Malta) che utilizza la valle dell Adige, per gran parte già attrezzata, e l asta fluviale del Mincio fino a Mantova e oltre. La terza direttrice è la numero 5 (Via Romea from London to Rome), proveniente dal Regno Unito e diretta a Roma ed è quella che interessa da vicino la valle dell Adda. Entra in Italia a Ponte Chiasso, proveniente dalla Svizzera dove ha la denominazione di itinerario ciclistico nazionale 3, e dovrebbe dirigersi a Piacenza, per poi scavalcare gli Appennini al passo della Cisa. La proposta lombarda è di far scendere l itinerario all altezza del Canale Villoresi, utilizzando la proposta ciclovia Milano-Como o la rete ciclabile del Parco regionale delle Groane, proseguire lungo l alzaia, inserirsi nella pista ciclabile del naviglio della Martesana e quindi, una volta raggiunta la valle dell Adda, utilizzare l itinerario ciclabile dell Adda per raggiungere Cremona e Piacenza. Rispetto a queste tre grandi direttrici di attraversamento regionale si delinea poi un quadro di altri itinerari ciclistici protetti già realizzati o da realizzare. Ad occidente della regione tutto il sistema delle piste ciclabili esistenti del Ticino e del Naviglio Grande la cui integrazione nel sistema prevede delle necessarie connessioni con la ciclabile del Villoresi, con quella della valle Olona e con quella del Naviglio Pavese (tutte da realizzare). La ciclovia Milano-Como potrebbe avere una diramazione verso la Madonna del Ghisallo. Da qui sul lago di Como a Bellagio e tramite i servizi di navigazione rapportarsi a Menaggio e a Colico. L itinerario ciclabile dell Adda costituisce la dorsale del sistema lombardo orientale integrandosi ai progetti già studiati dalla Provincia di Bergamo e ad altre proposte attuabili con relativa facilità nel Cremonese e nel Cremasco lungo il locale sistema dei navigli. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 7

9 Simile agli itinerari ciclabili del Ticino e dell Adda, una proposta continuativa lungo l asta fluviale dell Oglio, inserita nel relativo parco regionale, troverebbe buon riscontro considerando soprattutto l eventualità di un prolungamento, tramite i servizi di navigazione del lago d Iseo nella Val Camonica, ipotesi però al momento tutta da studiare. Nel Bresciano la proposta più plausibile e urgente appare quella di un collegamento ciclabile con il lago di Garda, verificando ciò che resta dei sedimi di ex-ferrovie o tramvie o la possibilità di utilizzare l argine di alcuni canali. Non è escluso che si possa interessare il territorio della Valtenesi, che di recente ha avviato un interessante programma di itinerari ciclistici. Da Salò collegamenti per via d acqua renderebbero possibili facili connessioni con le piste ciclabili già realizzate nel Trentino. Una seconda connessione da Brescia dovrebbe proiettarsi verso il lago d Iseo utilizzando i percorsi cicloturistici già valorizzati in Franciacorta. In questo caso, ma anche in molti altri, le proposte si unirebbero alla conoscenza dei prodotti del territorio, la viticoltura nel caso della Franciacorta. Nella porzione sud della regione, la grande dorsale del percorso padano europeo (il tracciato n. 2 del progetto Eurovelo) raccoglierebbe tutti gli itinerari provenienti da nord ridistribuendoli sia verso sud (verso l Emilia e l Appennino), sia verso il Delta del Po e l Adriatico dove già si sono realizzati importanti interventi a favore della bicicletta (Ciclovia Destra Po nel Ferrarese). Infine nell appendice dell Oltrepò Pavese si presenta l occasione di recuperare il sedime dismesso da servitù militari della ex-ferrovia elettrica Voghera- Varzi. Progetto di rete ciclabile Regionale, fonte: Manuale per la realizzazione della rete ciclabile regionale, deliberazione di giunta regionale n Vi/47207del 22 dicembre 1999 Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 8

10 Alcune realizzazioni in Lombardia In tutta la Lombardia si stanno concretizzando, grazie anche a cospicui finanziamento regionali diversi itinerari ciclabili. Meritano di essere ricordate: La pista ciclopedonale del Naviglio Grande. Collega la diga della Paladella alla Darsena di Porta Ticinese a Milano, per una lunghezza complessiva di 50 chilometri, seguendo il corso del Naviglio Grande sulle strade d alzaia. Nel 1999 la pista è stata migliorata con nuova segnaletica e attrezzature grazie al sostegno dell Enel, proprietaria di molti tratti delle strade d alzaia dei canali. Il sentiero Valtellina. Segue tutto il fondovalle della Valtellina, lungo il Fiume Adda La pista ciclopedonale lungo il fiume Adda. Costeggia l Adda tra Lecco e Trezzo, fino al Naviglio Martesana La pista ciclabile della Val Brembana. Di recente realizzazione percorre la Valle da Zogno a Piazza Brembana, recuperando il sedime ferroviario dimesso negli anni 60. La rete ciclabile all interno del Parco naturale regionale delle Groane La pista ciclabile della Val Menaggio (sul sedime della ex-ferrovia Menaggio - Porlezza). La pista ciclopedonale Peschiera - Mantova La pista ciclopedonale Cremona Casalmaggiore, lungo il Po. La pista ciclabile realizzata in fregio alla superstrada SS36 da Monza a Carate Brianza, da parte dell Ente Nazionale delle Strade per l alta frequentazione ciclistica di questa direttrice, volta verso le colline della Brianza. Purtroppo la mancanza di alcuni accessi e la cattiva manutenzione hanno già quasi totalmente precluso il suo utilizzo. 3.1 L esperienza della Provincia di Milano. Il Piano MiBici Alcune Amministrazioni Provinciali stanno da tempo elaborando piani per lo sviluppo della ciclabilità. Si tratta per lo più di piani che tendono all identificazione di una rete stradale secondaria cui assegnare una particolare preferenza al traffico cicloturistico. La Provincia di Milano, con la collaborazione di tutti i Comuni, ha disegnato una mappa della rete strategica dei percorsi ciclabili, con l obiettivo di agevolare, nel tempo, l accessibilità alle stazioni dei mezzi di trasporto pubblico, alle scuole e a tutti i luoghi di attrazione dell attività cittadina. Questo nuovo Piano della Ciclabilità della Provincia di Milano prende il nome di MiBici. Il Piano, avviato nella primavera del 2005, cerca di diffondere l'utilizzo della bicicletta quale mezzo di trasporto primario, capace di soddisfare anche gli spostamenti sistematici casascuola e casa-lavoro e di accesso ai servizi, e non solo quelli ricreativi o sportivi rispetto ai quali si era sino a allora incentrata la politica dell'ente. La logica di impostazione del Piano MiBici è derivata da due fondamentali riconoscimenti: 1. una dimensione sovracomunale delle attività che si svolgono all'interno della provincia milanese, che determina una domanda di relazioni tra comuni limitrofi e di accesso al capoluogo. Tale domanda in parte resta nell'ambito di distanze direttamente 'ciclabili', ed in parte può sfruttare la bicicletta quale mezzo privilegiato di accesso alle stazioni ed alle fermate del trasporto pubblico; 2. una notevole attività svolta da moltissimi comuni della provincia per realizzare strutture dedicate alla ciclabilità, attività che ha messo a disposizione un ragguardevole patrimonio di piste, ma che ha raggiunto risultati modesti nella effettiva diffusione dell'uso della bicicletta; questo sia per la frammentarietà delle realizzazioni e della loro Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 9

11 inadeguatezza tecnica, sia a causa della mancata leggibilità del sistema ciclabile nel suo complesso. Da queste premesse MiBici ha individuato una specifica strategia di azione, basata sulla valorizzazione del patrimonio di realizzazioni e di progettazione esistente, e sulla costruzione di un contesto programmatico e normativo unitario entro il quale collocare ed orientare le politiche degli enti (Provincia, Comuni, Enti Parco, ecc.) a favore della mobilità ciclabile. In termini operativi MiBici ha identificato, dopo una fase di concertazione con i Comuni e gli altri Enti interessati, una rete di interesse provinciale, sulla quale ha deciso di concentrare la propria azione. Tale rete risulta formata da itinerari continui che garantiscono il collegamento tra nuclei insediati limitrofi, l'accesso ai principali poli urbanistici di interesse, ai nodi del trasporto pubblico e ai grandi sistemi ambientali. MiBici è dunque un sistema di collegamenti locali tra polarità e sistemi urbani che consentirà, una volta a regime, di recuperare anche itinerari continui di lungo raggio. Per questo è formato in larghissima parte da tratti più o meno importanti delle reti ciclabili urbane sviluppate dalle singole municipalità. Il piano MiBici è in corso di approvazione. Con deliberazione 7 aprile 2008 n 223 è stato avviato dalla Giunta Provinciale il procedimento che porterà, si ritiene entro il 2008 o inizi 2009, alla sua definitiva approvazione nel Consiglio Provinciale ai sensi della legislazione di settore e, in prospettiva, quale stralcio del piano della mobilità ai fini del Testo Unico del Codice della Strada, nonché quale componente del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP). Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 10

12 4. ESPERIENZE PER LA PROVINCIA DI LECCO: IL PROGETTO INTERREG E IL PROGETTO DELLA CICLOVIA DEI LAGHI Parlando di piste ciclabili e di percorsi cicloturistici non ci si può esimere dal citare un importante e lodevole esperienza interprovinciale e transfrontaliera di cui la Provincia di Lecco riveste il ruolo di capofila: il Progetto Interreg IIIA. Questo progetto nasce nel 2002 per la creazione di una dorsale ciclabile che collega le province di Lecco, Como, Varese e il Canton Ticino allo scopo di sostenere ed incentivare lo sviluppo del cicloturismo utilizzando le risorse finanziarie previste dalla Misura 1.3 sviluppo integrato del turismo Asse 1 del programma P.I.C. Interreg III A Italia Svizzera , che prevede strategie congiunte di sviluppo sostenibile, in grado di incidere sensibilmente sui processi di cooperazione, al fine di favorire la progressiva integrazione socio economica dell area e contribuire alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale comune. Nel 2006 le Province hanno realizzato uno studio di fattibilità relativo alla Dorsale Ciclabile Insubrica per la valorizzazione transfrontaliera delle risorse naturali, turistiche e culturali : la dorsale della lunghezza complessiva di 270 km percorre i territori delle province di Lecco, Como e Varese attraversando nove ambiti paesaggistici connotati da altrettanti itinerari tematici. La dorsale si configura come un collegamento di percorsi volti, da un lato, ad assecondare la richiesta di itinerari ciclo turistici e, dall altro, a facilitare la fruizione dei beni e delle risorse culturali e ambientali degli ambiti territoriali attraversati, con particolare riguardo per il sistema parchi e delle riserve naturali. Tema cardine del progetto è l impiego, la riqualificazione e il recupero di infrastrutture esistenti. Dallo studio di fattibilità è inoltre scaturita la realizzazione di un sito internet dedicato ( e di una pubblicazione al fine di promuovere l itinerario. Recentemente è stato possibile procedere al finanziamento di un progetto pilota per lo sviluppo dei primi interventi relativi alla sistemazione ed adeguamento degli itinerari attraverso interventi sperimentali lungo la dorsale cicloturistica con particolare riferimento all itinerario Lecco Civate lago di Pusiano per la Provincia di Lecco e agli itinerari anello del lago del Segrino e collegamento lago Segrino lago Pusiano per la Provincia di Como. I lavori sono stati effettuati nell estate del Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 11

13 In rosso, l itinerario Dorsale Ciclabile Insubrica nella Provincia di Lecco Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 12

14 A proseguimento verso est di tale progetto, nel marzo 2007, le Province di Bergamo, Brescia, Lecco e Milano hanno raggiunto un intesa per la costituzione di un itinerario ciclistico che collega fra loro le città di Milano, Lecco, Bergamo, Brescia attraverso i parchi dell Adda Nord, del Brembo, del Serio e dell Oglio Nord fino ai laghi prealpini del Lario, Sebino e Benaco. L intesa prospetta due ipotesi di itinerario: il primo settentrionale che collega il lago di Garda con Brescia, il lago d Iseo, Bergamo e il sistema dell Adda da cui si accede sia a Milano che a Lecco; il secondo più meridionale che parte dal Benaco arriva a Brescia, conduce all Oglio e da qui, attraverso la pianura bergamasca, di nuovo ai percorsi dell Adda e della Martesana fino a Milano. Tali itinerari coprono una distanza di circa 140 Km per una estesa totale di rete di circa km 320. Ciascuna Provincia provvederà inoltre a promuovere la rete della ciclovia sul proprio territorio, individuando gli itinerari ottimali, che garantiscano la connessione con le località di seguito elencate e che assumono la valenza di porte d ingresso e connessione con i territori circostanti: Paderno d Adda/Calusco d Adda (LC-BG) Paderno d Adda/Cornate d Adda (LC-MI) Cassano d Adda/Fara Gera d Adda (MI-BG) Cividate al Piano/Pontoglio e Sarnico/Paratico (BG-BS) La ciclovia dei laghi Lombardi Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 13

15 5. IL PIANO PER LA RETE CICLABILE PROVINCIALE DEL 1999 Come richiamato in premessa, nel 1999 è iniziato il lavoro di programmazione provinciale per la realizzazione progressiva di una rete ciclabile territoriale, che avesse come obiettivo quello di delineare un primo quadro della percorribilità ciclabile nella Provincia di Lecco, ipotizzando percorsi con diverse caratteristiche e modalità di fruizione. La prima elaborazione di Piano del 1999 portò ad una valutazione sulla percorribilità ciclabile del territorio provinciale delineando alcune direttrici che hanno potenzialmente una maggiore continuità territoriale, sostanzialmente seguendo le principali strade provinciali e statali. Tali direttrici, per le loro caratteristiche sono state confermate e meglio dettagliate all interno degli studi condotti per il PTCP oltre che integrate. In tale strumento di programmazione e pianificazione territoriale si è assunto come riferimento metodologico quello del sistema "a rete", che risulta indispensabile per soddisfare le esigenze più diversificate degli spostamenti ciclabili, perché può intrecciarsi organicamente con tutte le componenti insediative e territoriali. L obiettivo del Piano era quello di valorizzare l intero territorio provinciale sia attraverso la riqualificazione dei tratti di viabilità in disuso, sia attraverso la realizzazione di adeguate opere per la protezione e salvaguardia della viabilità ciclopedonale lungo la rete viaria provinciale. Particolare rilievo assumeva, ed assume tuttora, la funzionalità di transito in quanto l itinerario Milano-Valtellina può essere diversificato nel percorso che può avvenire in prossimità delle sponde del fiume Adda, oppure attraversare il territorio della Brianza, l area lecchese e risalire lungo la Valsassina. struttura dei collegamenti prevista dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 14

16 I progetti ad oggi approvati, e in parte realizzati, sono: Percorso ecologico-ambientale, pedonale e ciclabile, attorno al lago di Annone che interessa i Comuni di Annone Brianza, Civate, Galbiate, Oggiono, Suello e Valmadrera con un itinerario che si sviluppa attorno al lago di Annone completato con un collegamento che raggiunge il lago di Lecco in località Parè di Valmadrera; Percorso ciclopedonale in circuitazione al lago di Garlate nei Comuni di Calolziocorte, Galbiate, Garlate, Lecco, Olginate, Pescate e Vercurago, con prolungamento lungo l alzaia dell Adda fino a Paderno; Pista ciclabile sul tratto Lomagna-Osnago-Cernusco- Parco del Curone; Pista ciclabile che collega a Rogeno la SS36 con il territorio della Provincia di Como. Allo stato attuale la Provincia di Lecco sostiene i progetti appena citati tramite l assegnazione dei contributi di seguito riportati. Ente Progetto Contributo Provinciale Lago di Annone e collegamento alla località di Parè Alzaia tra Brivio Imbersago Pista ciclopedonale stazione di Cernusco Lombardone Inoltre nel 2007 la Provincia di Lecco ha indetto un bando per la concessione di contributi per la realizzazione di piste ciclopedonali rivolto agli Enti locali che ha visto la partecipazione di 13 Comuni. Tra questi sono risultati assegnatari di contributo i seguenti progetti. Ente Progetto Importo Lavori Contributo Provinciale Pescate Circuitazione lago di Garlate Garlate Circuitazione lago di Garlate Olginate Circuitazione lago di Garlate Bosisio Parini via Eupilio Comunità Montana Valsassina - ciclabile fondovalle Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 15

17 6. IL NUOVO PIANO PROVINCIALE DELLE CICLOPISTE: OBIETTIVI E STRUTTURA Come fin qui detto, lo scopo del Piano Provinciale delle Ciclopiste è quello di pianificare e programmare la realizzazione di una rete di percorsi ciclabili, a livello provinciale, in grado di assicurare i collegamenti ciclabili all'interno della Provincia e con le Province limitrofe. Come visto, alcuni di tali percorsi costituiscono infatti tratte di lunghi percorsi inseriti nella rete ciclabile nazionale e europea. Obiettivi Il presente studio ha come scopo generale quello di portare alla determinazione di un Piano Provinciale che troverà attuazione in tempi di medio e lungo termine, perseguendo due obiettivi fondamentali. Il primo è quello di organizzare una rete di collegamenti intercomunali o d area, con i maggiori poli d attrazione periferici, le aree a forte valenza naturalistica e paesaggistica, tra tutti la sponda del Lario ed il fiume Adda, e i luoghi che testimoniano la storia e la cultura della provincia lecchese (antichi borghi ed edifici di particolare pregio storico, artistico e architettonico). Il secondo obiettivo, è il completamento del sistema dei percorsi ciclabili in ambito provinciale che annovera le due unità territoriali delle valli e della collina, rispettivamente a nord e a sud del capoluogo, tramite l individuazione e il recupero di percorsi alternativi e sostitutivi del mezzo a motore, specie sulle direttrici o nelle aree di grande traffico, integrando i tracciati dei grandi percorsi interprovinciali. Lo studio si rivela inoltre utile, se non indispensabile, anche per l orientamento dei finanziamenti provinciali per la ciclabilità e parte integrante nella stesura del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia e di tutti gli strumenti urbanistici interessati. Per quale utenza ciclistica La realizzazione del Piano è volta ad offrire una rete ciclabile sia ad un utenza sistematica (spostamenti casa - lavoro e casa - scuola) di breve raggio sia ad un utenza erratica legata ad altri motivi di spostamento (sport e turismo). E evidente che per le aree di montagna e collinari viene meno il prevalere della valenza trasportistica degli interventi proposti per lasciare il posto a quella cicloturistica e ricreativa. Ciò si legge nelle scelte dei tracciati che per la parte suburbana e di pianura tendono a coincidere con le strade principali mentre per i parchi e le zone montuose i percorsi cicloturistici sono tracciati lungo i fiumi, laghi, sentieri e sedimi ferroviari dismessi e solo per le tratte urbane di accesso ai servizi diventano percorsi promiscui su strade comunali e provinciali. L identificazione dei tracciati Il piano tenta quindi di dare una risposta alle svariate esigenze ciclabili tenendo conto della conformazione e delle caratteristiche del territorio provinciale. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 16

18 La pianificazione dei tracciati ciclabili lungo i principali assi stradali dalla Valtellina a Milano e dell asse Como Bergamo Brescia, vede l attestarsi delle direttrici sulle aree di connessione in prossimità del capoluogo. Il piano di rete provinciale si completa e si integra con una maglia di percorsi che rafforza la fruibilità delle risorse naturali, agricole, paesaggistiche e storico - culturali del territorio della provincia. Schema di piano Sulla scorta di quanto sopra sintetizzato e di tutte le realizzazioni di lunga gittata già in essere sia a livello provinciale (progetto Interreg IIIA) che regionale, risulta ora possibile delineare una proposta di rete ciclabile provinciale. Per rete ciclabile si intende un insieme integrato sia di percorsi o piste protette in sede separata, più o meno strutturata, sia di corsie ciclabili preferenziali poste in fregio o compatibili alle carreggiate stradali ordinarie, sia ancora di strade vicinali a scarso traffico. È bene chiarire fin da ora che non si tratta di un esclusiva realizzazione ex-novo di piste ciclabili, bensì di un sistema che trova nelle opportunità e nel miglior impiego delle strutture viarie esistenti e nel riuso delle strutture inutilizzate i presupposti per la realizzazione. Inoltre la proposta di piano prevede la messa a rete di tratti di piste già realizzati o in via di definizione dalle amministrazioni locali, per meglio razionalizzare e coordinare i percorsi all interno di un programma generale di ampio respiro organico e continuativo. La proposta di piano a rete è dunque costituita da un sistema di percorsi costituiti da: i progetti in essere di ampia gittata; le previsioni del PTCP e del piano del 99; nuovi percorsi di interconnessione con i precedenti Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 17

19 Tale sistema a rete oltre a valorizzare il territorio provinciale, ha la possibilità di porre in collegamento i grandi percorsi interprovinciali e recuperare in un quadro organico la frammentarietà dei percorsi già esistenti o previsti dalle diverse realtà operanti sul territorio lecchese. Alcuni dati Il Piano individua complessivamente 380 km di percorsi ciclabili suddivisi in 18 tracciati (vedi capitolo successivo). Come già detto il Piano cerca di recuperare i percorsi già esistenti o in progetto mettendoli in rete. A tal proposito si calcola che sul territorio provinciale gli enti locali, i parchi e le comunità montane hanno realizzato, o hanno in progetto circa 220 km di itinerari ciclabili. Tra questi, 153 km ricadono nella rete ciclabile di livello provinciale qui delineata. Quest ultimo dato comprende 102 km già esistenti, 35 km in progetto e 16 in programma. Si può pertanto affermare che circa il 25% della rete prevista dal Piano è già esistente. Gestione del Piano Il Piano, nel suo complesso, sarà gestito dalla Provincia e realizzato, nelle sue parti, da Enti e amministrazioni locali e dalla stessa Provincia di Lecco. La Provincia aggiornerà costantemente le proprie basi cartografiche identificando i tracciati realizzati o in progetto, in modo da monitorare la realizzazione del piano e indirizzare le priorità di sviluppo della rete. L attuazione del Piano per tronchi o per fasi di progetto di rete ciclabile dovrà prevedere la costituzione di un tavolo tecnico di coordinamento provinciale al quale saranno chiamati a partecipare i Comuni, gli Enti Parco e le Comunità Montane. In tale sede potranno essere presentati i tracciati di dettaglio da realizzare e la loro fattibilità tecnica ed economica. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 18

20 7. GLI ITINERARI DEL PIANO Di seguito si descrivono i tracciati della rete provinciale. L indicazione dei percorsi non ha la pretesa di ritenere chiusa o esaustiva la proposta provinciale, ma qui si riassumono i progetti, le idee, i desideri che dovrebbero permettere di passare dalle proposte ai fatti. Alcune direttrici attraversano l intero territorio provinciale altre, più brevi, collegano le diverse zone del territorio provinciale, in particolar modo la zona del meratese e della Brianza. Tali tracciati sia per la natura e la morfologia dei luoghi interessati, sia per la possibilità di costruire un razionale sistema a rete delle iniziative già realizzate o in corso di definizione da parte dei diversi soggetti operanti sul territorio, sia infine per la loro possibilità immediata di utilizzazione attraverso interventi mirati di salvaguardia e di segnalazione, permettono di completare il sistema provinciale di itinerari ciclopedonali. 7.1 Milano Valtellina (1) L itinerario comprende per buona parte il tracciato previsto per il territorio lecchese dal progetto Interreg IIIA. Provenendo da Milano si percorrono le strade di arroccamento della Statale 36 fino ad incontrare il tracciato 3 dei Laghi Briantei in comune di Civate. Da qui si prosegue verso Valmadrera e Malgrate per raggiungere il ponte Kennedy in comune di Lecco. Attraversando il capoluogo e procedendo verso nord lungo la sponda orientale del Lago di Como, si raggiunge la località Caviate e da qui Abbadia Lariana. In tale tratto, particolarmente pericoloso per i ciclisti, è prevista la realizzazione di una corsia dedicata al traffico ciclabile. Da Abbadia Lariana, costeggiando a tratti l area a lago ed a tratti in aderenza alla SP72, si attraversano i comuni di Mandello del Lario, Lierna, Varenna, Bellano, Dervio, Dorio e Colico per poi giungere al confine con le province di Como e Sondrio innestandosi così ai tracciati esistenti della Valtellina (sentiero Valtellina) e del Pian di Spagna. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 19

21 Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Abbadia Lariana 5,5 Bellano 4,5 Bosisio Parini 1,8 Cesana Brianza 0,4 Civate 0,6 Colico 11,3 Costa Masnada 3,8 Dervio 5,6 Dorio 4,9 Garbagnate Monastero 1,1 Lecco 3,9 Lierna 3,0 Mandello del Lario 5,8 Molteno 4,1 Nibionno 5,2 Perledo 2,2 Suello 1,7 Varenna 5,8 Totale 71,7 7.2 Valle dell Adda (2) Il percorso si sviluppa in un ambito territoriale particolarmente significativo e caratteristico del territorio provinciale: Il parco Adda Nord. Comprende per buona parte il tracciato della Ciclovia dei Laghi tra le province di Brescia, Bergamo, Milano e Lecco. Partendo da Lecco e sovrapponendosi in parte all anello di circuitazione del lago di Garlate (Itinerario 3), segue l argine dell Adda attraversando i comuni di Olginate, Brivio, Calco, Imbersago, Robbiate fino a raggiungere il ponte in ferro di Paderno, collegandosi così sia alla provincia di Bergamo verso Calusco d Adda, sia verso la provincia di Milano, sia infine al tracciato 5 bretella Briantea. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 20

22 Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Airuno 1,4 Brivio 3,5 Garlate 1,6 Imbersago 2,3 Olginate 8,2 Paderno d Adda 2,9 Pescate 2,5 Robbiate 1,7 Calco 1,7 Totale 25,9 7.3 Circuitazione dei Laghi Briantei (3) Si tratta di un ambito territoriale particolarmente pregevole sia sotto il profilo ecologico e naturalistico-ambientale, sia sotto il profilo storico-culturale. Riveste inoltre un ruolo di cerniera tra i due ambiti territoriali provinciali delle valli e della costa lacuale a nord e a sud delle colline briantee. Si tratta di percorsi di circuitazione dei laghi di Garlate, Olginate, Annone e di Pusiano collegati dalla direttrice 1 del progetto INTERREG che dalla provincia di Lecco si sposta verso Como. I laghi di Annone e di Garlate sono attualmente interessati da diversi tratti ciclabili già realizzati mentre altri progetti sono in corso di definizione per il completamento degli anelli. La Provincia si occuperà di realizzare il tratto di interconnessione per la circuitazione del lago di Garlate con la pista ciclopedonale lungo il ponte ferroviario dismesso sull Adda tra i comuni di Calolziocorte e Olginate ricevuto in comodato d uso gratuito da RFI proprio per questa finalità. A questi progetti inoltre si aggiungono studi di ampio respiro come il progetto provinciale Ecomuseo dei laghi e dei Monti Briantei, che offre grandi possibilità di valorizzazione e di conservazione del territorio di tale ambito. Non si può trascurare infine la presenza dei Parchi regionali del Monte Barro e del Lambro che costituiscono un ulteriore variante alla circuitazione del territorio dei laghi briantei. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 21

23 Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Annone di Brianza 4,5 Bosisio Parini 4,8 Calolziocorte 2,5 Cesana Brianza 0,7 Civate 5,6 Galbiate 3,4 Garlate 3,0 Lecco 5,6 Malgrate 1,6 Oggiono 3,0 Olginate 3,1 Pescate 2,8 Rogeno 1,7 Suello 1,6 Valmadrera 2,2 Vercurago 1,7 Totale 48,2 7.4 Brianza Centrale Nord Sud (4) Il percorso collega il Lago di Annone con la provincia milanese. Si procede lungo la SP51 della Santa attraversando le colline della Brianza, passando per i comuni di Oggiono, Sirone, Dolzago, Barzanò, Monticello Brianza e Casatenovo fino a giungere al confine con la provincia di Milano. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 22

24 Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Barzago 1,3 Barzano 2,5 Casatenovo 4,0 Castello Brianza 1,0 Dolzado 1,2 Monticello Brianza 2,6 Oggiono 4,0 Sirtori 0,2 Totale 18,0 7.5 Brianza Centrale Est- Ovest (5) È uno dei percorsi più meridionale della rete e attraversa da est a ovest la Provincia connettendosi a diversi tracciati. L itinerario interessa i comuni di Casatenovo, Osnago, Lomagna, Cernusco, Merate e Robbiate fino al ponte sull Adda, per raggiungere poi il confine delle province di Bergamo e Milano. Il tracciato si attesta in prossimità del Parco del Curone e di Montevecchia, permettendo in tal modo di collegarsi al circuito di sentieri e di piste esistenti in tale ambito territoriale paesaggisticamente pregevole. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 23

25 Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Casatenovo 4,5 Cernusco Lombardone 4,0 Lomagna 3,8 Marate 1,8 Olgiate Molgora 0,5 Osnago 0,4 Paderno d Adda 1,2 Robbiate 1,4 Totale 17,6 7.6 Valsassina (6) Il tracciato prevede due distinti tronchi. Il primo parte dal capoluogo dal quartiere Cereda e sale fino a Ballabio procedendo lungo un tracciato alternativo alla strada per il quartiere Laorca e alla SP 62. Procedendo verso nord si collega alla pista ciclabile, lungo il torrente Pioverna fino a Taceno. Allo stato attuale sono già stati realizzati circa 10 km, mentre è in progettazione l ininerario fino a Taceno. Il percorso scende poi a Bellano lungo alla SP 62, ricollegandosi all itinerario 1 Milano - Valtellina. Il secondo, è un collegamento intervallivo tra la le province di Lecco e Bergamo. Ben più impegnativo e di carattere cicloturistico, sfrutta la SP 64 Prealpina Orobica toccando i comuni di Cremeno, Barzio, Moggio fino a giungere, passando attraverso la Culmine di S. Pietro (circa 1300 metri) in comune di Vedeseta in provincia di Bergamo. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 24

26 Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Ballabio 4,6 Barzio 1,0 Bellano 6,3 Cassina Valsassina 5,0 Cortenova 3,6 Cremeno 5,3 Introbio 1,9 Lecco 7,2 Moggio 8,0 Parlasco 1,6 Pasturo 2,4 Primaluna 3,9 Taceno 1,9 Totale 52,3 7.7 Collegamento Laghi Briantei (7) Il percorso interessa i territori dei Comuni di Garlate, Galbiate, Oggiono, Sirone, Molteno, Bosisio Parini e Rogeno intersecando la direttrice 1 Milano Valtellina, in località Luzzana fino a raggiungere il lago di Pusiano e da qui la provincia di Como. L itinerario prende spunto inoltre dalla rete Bicitalia, itinerario 12, via Pedemontana alpina e ne costituisce parte integrante. Il percorso non presenta pendenze significative ad eccezione dei primi chilometri. Tra i comuni Garlate, Galbiate e Oggiono è presente infatti una salita di 2 km con pendenza media del 7%. La restante parte dell itinerario sfrutta tratti di ciclabile già esistenti e strade a basso traffico. Il percorso parte dall anello ciclabile del lago di Garlate e attraversa il centro storico del paese di Garlate. Da qui inizia la salita verso Galbiate, toccando località Prepaido. Raggiunto il cimitero si discende verso Oggiono. Una deviazione consente di raggiungere direttamente la località La Rossa collegandosi con l itinerario del lago di Annone. Ad Oggiono si attraversa il centro storico per poi prendere la strada per Annone di Brianza. Alla chiesa di San Lorenzo si svolta a sinistra e poi subito a destra in via Cà Bianca Pascolo. Da qui inizia un tratto, in parte sterrato, in aperta campagna fino alla strada proveniente da Bosisio Parini. Tale strada si collega all itinerario Interreg. Svoltando a sinistra e superando il passaggio a livello si giunge invece a Molteno. Raggiunta la stazione ferroviaria si prende la ciclabile esistente fino a sottopassare la SS 36. Si prosegue per la località Luzzana fino a raggiungere Rogeno e le sponde del lago di Pusiano. Proseguendo ci si innesta di nuovo al tracciato Interreg proveniente dalla Provincia di Como. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 25

27 Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Bosisio Parini 0,6 Galbiate 4,2 Garlate 1,7 Molteno 2,9 Oggiono 6,0 Rogeno 1,2 Sirone 1,7 Totale 18,3 Criticità del percorso Salita a Galbiate Polarità ed emergenze architettoniche STAZIONI FERROVIARIE: Oggiono, Molteno SCUOLE e OSPEDALI: - Istituto superiore statale V. Bachelet, Oggiono, Istituto superiore privato La Nostra Famiglia, Bosisio Parini, Istituto Medea Bosisio Parini GRANDE DISTRIBUZIONE: - EMERGENZE STORICO ARCH.: Museo della Seta a Garlate, Oratorio S. Lorenzo e Battistero a Oggiono. AREE DI INTERESSE NATURALISTICO: Laghi Briantei. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 26

28 Via Manzoni, Garlate Via per Prepaido, Galbiate Bivio per Cà Rossa, Galbiate Ciclabile sulla strada per Rogeno 7.8 Monte di Brianza (8) Il percorso pone in diretto collegamento il tracciato 7 Laghi Briantei con l itinerario 4 interno della Brianza. Il percorso presenta dislivelli accettabili permettendo una ampia visuale sui Laghi di Annone e Pusiano. L itinerario parte da Galbiate in prossimità del cimitero. Si prende la SP 70, strada molto panoramica, toccando la frazione Bartesate. Si prosegue verso l abitato di Ello dove, in prossimità della chiesa parrocchiale, si abbandona la strada provinciale per entrare in paese. Attraversato il centro storico si prende via Repubblica, lungo un tratto di pista ciclabile già realizzata. Si piega poi a destra lungo una strada sterrata, denominato sentiero della seta. Il sentiero raggiunge il laghetto di Cogoredo a Dolzago, evitando la salita alla frazione Marconaga di Ello. Proseguendo in Dolzago si incontra l itinerario 4 in prossimità dell incrocio tra la SP51 e la SP52. Comuni interessati e lunghezza percorso: Comune Km Dolzago 1,6 Ello 2,2 Galbiate 2,0 Oggiono 1,1 Totale 6,9 Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 27

29 Via Repubblica, Ello Il laghetto di Cogoredo Criticità del percorso Attraversamento SP 72 a Galbiate. Salita per Marconaga. Incrocio con la SP 51 a Dolzago. Polarità ed emergenze architettoniche STAZIONI FERROVIARIE: - SCUOLE: - GRANDE DISTRIBUZIONE: - EMERGENZE STORICO ARCH.: Chiesa di Ss Giacomo e Filippo Ello Torre di Cogoredo AREE DI INTERESSE NATURALISTICO: Laghetto di Cogoredo, sentieri del Monte di Brianza. Settore Territorio Trasporti Servizio Trasporto Pubblico Locale 28

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