Relazione sull attività svolta nell a.s dal Punto di Ascolto
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- Giordano Locatelli
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1 Padova, 01 settembre 2011 Relazione sull attività svolta nell a.s dal Punto di Ascolto Il Punto di Ascolto attivo ormai da quattro anni presso l Ufficio Scolastico Territoriale di Padova, coordinato dal Dott. Andrea Bergamo, è stato pubblicizzato mediante circolare trasmessa all inizio dell anno scolastico via alle scuole di ogni ordine e grado della provincia, con allegato volantino e brochure realizzati da questo ufficio. Lo sportello, gestito dalla prof.ssa Valeria Sambo, è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore alle ore 13.00, ad esso si può accedere telefonando ai nr /80 oppure inviando una sportelloascolto@istruzionepadova.it spiegando in modo dettagliato il problema per cui si richiede una consulenza. Possono rivolgersi al Punto di Ascolto: genitori, docenti, dirigenti scolastici e studenti. In seguito alla segnalazione, l interessato può chiedere di fissare un appuntamento con il nostro esperto/consulente, il quale provvederà a ricevere l utente fino ad un massimo di tre/quattro incontri. L obiettivo del Punto di Ascolto, infatti, non è il trattamento terapeutico ma è quello di ascoltare e di promuovere azioni volte a contrastare e prevenire le situazioni di disagio. Nel caso in cui ci siano problematiche particolari e gravi, è nostra premura indicare all utente l Ente Territoriale competente che sarà sicuramente in grado di aiutarlo. In riferimento all attività svolta, gli utenti che hanno afferito al servizio sono stati circa una ventina, principalmente genitori degli alunni frequentanti i diversi ordini di scuola, primaria, secondaria di primo e di secondo grado, e alcuni docenti che hanno chiesto aiuto relativamente alla gestione del gruppo classe. I motivi che hanno spinto le persone a rivolgersi al Punto di Ascolto hanno riguardato varie situazioni di disagio, difficoltà relazionali, difficoltà di inserimento in classe, casi di bullismo, incomprensioni con docenti, disturbi comportamentali, difficoltà di apprendimento e integrazione degli alunni disabili e stranieri 1
2 A differenza degli anni scorsi, quest anno è stata data agli studenti la possibilità di avere un incontro personale con il nostro esperto (previo consenso dei genitori per i ragazzi minorenni) al fine di acquisire la consapevolezza del problema e avere un confronto libero e protetto. I nostri esperti, dott.ssa Milena Cammarata, prof. Walter Gusella e prof.ssa Patrizia Zorzi, oltre a svolgere attività di consulenza su appuntamento presso la sede centrale, hanno effettuato diversi interventi presso alcune scuole, su richiesta dei Dirigenti Scolastici, per la formazione e consulenza dei gruppi di lavoro e degli operatori che svolgono attività di ascolto all interno dell istituzione stessa. Interventi di consulenza individuale Sono stati circa una ventina, di cui quasi tutti seguiti fino al completamento del percorso necessario, nei termini della mission, degli obiettivi e delle modalità di lavoro caratteristici del Punto Ascolto di Padova e condivisi dall equipe di lavoro. Per quanto riguarda la tipologia di utenza, gli esperti hanno avuto modo di seguire sia insegnanti, genitori che studenti, soprattutto del Primo grado di istruzione, ma in alcuni casi anche del Secondo. Rispetto alle tematiche affrontate, come prevedibile in ambito del Punto Ascolto di un Ufficio Scolastico, le segnalazioni hanno riguardato sempre il mondo della scuola. Nello specifico: - i docenti hanno segnalato, nella maggior parte dei casi, situazioni di difficoltà di gestione di bambini con comportamento dirompente; - i genitori si sono rivolti al servizio nel momento in cui non si sono sentiti adeguatamente accolti e ascoltati dalla scuola relativamente al rendimento negativo dei figli o riguardo i disagi degli stessi a gestire problemi effettivamente complessi, ad esempio, gravi difficoltà dell alunno negli apprendimenti o nel comportamento. Le modalità di azione messe in atto nel servizio prestato al Punto Ascolto hanno seguito sempre lo stesso schema di riferimento, anche se è facile immaginare che ogni singola situazione ha previsto lo studio e l individuazione di strategie ad hoc, a seconda dello specifico problema e del contesto di lavoro. 2
3 In generale, gli incontri forniti ad ogni utente non sono stati superiori ai quattro, numero che permette di raccogliere i dati necessari dalle diverse parti coinvolte per individuare e fornire le indicazioni operative ritenute più adatte, da restituire all utente. Queste, nei casi più semplici, hanno previsto suggerimenti operativi che avrebbero permesso di affrontare il problema, ad esempio, strategie per insegnanti per gestire gli alunni con comportamento dirompente in classe; strategie per genitori di bambini particolarmente vivaci ed oppositivi o con difficoltà nella gestione dei momenti più complessi come lo svolgimento dei compiti a casa, mentre nei casi più delicati è stato ritenuto necessario indirizzare gli utenti a Servizi presenti sul territorio di competenza specifica, ad esempio, Neuropsichiatria Infantile, Servizi Sociali, Consultori familiari Interventi di consulenza collettiva Sono stati realizzati interventi di coordinamento di docenti nei Consigli di Classe, su richiesta di Dirigenti di singoli Istituti, per situazioni segnalate particolarmente problematiche. Obiettivi degli interventi 1) Garantire le condizioni di miglior frequenza possibile a tutti gli alunni iscritti 2) Creare un clima favorevole all apprendimento 3) Migliorare le capacità relazionali 4) Concordare linee di intervento condivise tra i vari operatori in classe 5) Comunicare ai genitori le fasi dell intervento 6) Predisporre condizioni di lavoro migliori per l a.s. in corso e per quello successivo Risultati ottenuti 1) Gestione della classe e delle varie problematiche verificatesi durante a.s. 2) Gestione dei rapporti con i genitori degli alunni nel consiglio di classe e a livello individuale 3) Raccordi con gli insegnati nel consiglio di plesso 4) Comunicazione con i servizi sociali e attivazione da parte loro di incontri con le famiglie 5) Comunicazioni al servizio di neuropsichiatria infantile delle situazioni che si verificavano in classe e attivazione di UVMD per la certificazione di alunni con problematiche specifiche con successiva nomina del docente di sostegno. 3
4 Interventi di consulenza specifica Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Da alcuni istituti sono state segnalate situazioni di bullismo o di disagio relazionale all interno del gruppo classe. Si è proposto un intervento rivolto agli alunni destinato a sensibilizzare i ragazzi sui temi della convivenza civile in un ottica di prevenzione degli atti di bullismo e per attivare momenti di benessere all interno della classe. L attività si è svolta con le seguenti modalità: a. incontro con la coordinatrice della classe per predisporre i tempi e i contenuti dell intervento b. realizzazione dell intervento in classe con coinvolgimento degli alunni attraverso attività educative e riflessioni sulle modalità di convivenza civile c. approfondimenti con l insegnante coordinatore e produzione di lavori da parte dei ragazzi Il Dott. Andrea Bergamo, oltre all attività di coordinamento e di supervisione di alcuni casi, ha effettuato attività di consulenza presso alcune scuole per favorire la creazione di un Punto di Ascolto all interno della scuola stessa con docenti referenti in grado di ascoltare le situazioni e le problematiche di disagio e di bullismo. Infatti, uno degli obiettivi del Punto di ascolto provinciale è quello di agire da volano, affinché tutte le scuole possano dotarsi di un proprio autonomo punto di ascolto. A quel punto, l attività provinciale si focalizzerebbe sul coordinamento dei vari punti di ascolto locali, sulla formazione e sul confronto delle iniziative intraprese. Inoltre, alla fine dell anno scolastico, il Dott. Bergamo ha ricevuto una richiesta di supporto dalle scuole del Conselvano per attivare a livello locale un Punto di Ascolto, a partire dall anno scolastico Formazione esperti Nel corso dell a.s sono stati organizzati diversi incontri che hanno visto la partecipazione dei referenti al benessere, alla salute e sportello ascolto di tutte le scuole di Padova e Provincia e corsi di formazione organizzati dalla Regione, promossi dall Osservatorio Regionale Permanente, per la prevenzione del disagio e la promozione della cittadinanza attiva tenuti dal Prof. Gianoli che hanno visto una grande partecipazione. 4
5 Gli esperti del Punto di Ascolto hanno, a loro volta, partecipato ad attività di formazione per una formazione e un aggiornamento continui per affrontare nel miglior modo possibile i casi che si presentano. Coordinamento C.I.C. Provinciali Sono stati organizzati incontri mensili con gli insegnanti operatori nei CIC delle suole per supportarli nel loro lavoro attraverso la metodica della discussione di casi. Si sono iscritti circa 20 docenti. In ogni incontro si approfondivano una o due situazioni portate dai corsisti nell ottica della consulenza reciproca. Tale metodica favorisce la partecipazione, il coinvolgimento e l aumento di competenze ed è molto valida sopratutto nella formazione degli adulti. Progetto Clessidra Il progetto Clessidra, organizzato in collaborazione con le ULSS della provincia di Padova, ha formato docenti per l individuazione precoce delle problematiche attinenti la tossicodipendenza. Sentiti i bisogni del mondo della scuola, si pensa di promuovere anche per il prossimo anno scolastico l attività del Punto di Ascolto e offrire supporto alle istituzioni scolastiche intervenendo con la formazione e il coordinamento degli operatori che svolgono la funzione di ascolto all interno della scuola e collaborando con operatori professionali degli Enti Locali. Attività di ascolto in periferia Come è noto, dal marzo 2009 è stato attivato anche un Punto di Ascolto, presso le scuole delle zone: Montagnanese, Sculdascia e Megliadina, che coinvolge in rete 6 Istituti statali e 1 Centro di formazione professionale. Dopo i primi mesi di avviamento, nell anno scolastico 2010/11, il suddetto Punto di ascolto ha svolto un efficace lavoro di supporto nelle diverse problematiche relative al bullismo, ai comportamenti degli alunni non sempre corretti, ai disagi in generale. Nel corso dell anno sono state impiegate ben 84 ore di consulenza, prevalentemente a genitori e docenti provenienti dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di 1 grado, ma con alcuni inserimenti verso utenti della scuola secondaria di 2 grado. 5
6 Dagli incontri effettuati sono emersi differenti bisogni, alcuni manifestati direttamente dall utente, altri mascherati e presentati sotto forma di altre questioni. Dalla scuola primaria sono pervenute richieste da parte dei docenti e dei genitori relativamente ad alcune problematiche connesse all apprendimento e al comportamento. Dalla scuola secondaria di 1 grado sono giunte richieste che hanno a che fare con le aree del conflitto, della diversità e della relazione tra pari. Dalla scuola secondaria di 2 grado sono invece pervenute richieste relative all insufficiente impegno, alla difficoltà nel metodo di studio, la scarsa motivazione e l abbandono scolastico precoce. I risultati ottenuti mettono in luce un miglioramento del benessere degli alunni e benefici per la comunità educante. A cura del team operativo del Punto Ascolto provinciale 6
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