Economia tributaria - seconda edizione Ernesto Longobardi - Copyright The McGraw-Hill Companies srl. Natura e ragion d essere delle accise

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1 integrazioni e sviluppi 1 Le accise Natura e ragion d essere delle accise Nei paesi dell OCSE e dell Unione Europea, accanto al regime generale di tassazione degli scambi (nella U.E. l imposta sul valore aggiunto), esiste un gruppo di altre imposte di natura speciale, sulla produzione o sulla vendita di determinate categorie di beni, chiamate accise. 2 Si tratta generalmente di imposte specifiche o a struttura mista specifica/ad valorem, anche se non mancano casi di accise ad valorem. Queste imposte svolgono, in primo luogo, un ruolo non trascurabile nella produzione di gettito, come documenta la Figura 1.1 per l OCSE e la Tabella 1.1 per l Unione Europea. A esse si assegnano tuttavia anche obiettivi di carattere allocativo. Le accise come strumento di correzione delle esternalità Le accise più importanti colpiscono infatti tre gruppi di prodotti - le bevande alcoliche, i tabacchi e i prodotti energetici, in particolare gli oli minerali - il cui consumo, e talora anche la produzione, genera rilevanti esternalità negative. Il costo dei danni alla salute derivanti dal consumo di sostanze nocive, come bevande alcoliche e tabacchi, ha una componente sociale (cure mediche a carico del servizio pubblico, riduzione della quantità di lavoro e della produttività ecc.) che, per sua natura, non viene registrata dai prezzi di mercato. 1 Tratto da Longobardi E. (2005). Economia tributaria. Capitolo 18. McGraw-Hill, Milano, prima edizione 2 Nella terminologia italiana si distingue, nell ambito delle accise, tra imposte di fabbricazione e imposte di consumo. Le prime, anche qualora destinate al consumatore finale, sono prelevate alla produzione, le seconde, invece, al momento dell immissione dei beni al consumo. La materia è regolata da un Testo unico (D. Lgs. 26 ottobre 1995, n. 504).

2 Le accise 2 di 15 Nel caso delle bevande alcoliche, le stime disponibili indicano costi esterni di tutto rilievo. In relazione agli Stati Uniti, Pogue e Sgontz [1989] stimavano un esternalità negativa pari a 60 centesimi di dollaro per ogni oncia (circa 28 grammi) di alcol consumato. Successivamente Blincoe e Miller [1994] 3 hanno calcolato un costo di 1,4 dollari per oncia solo per gli incidenti stradali provocati dall alcol. La questione è più controversa per quanto riguarda il fumo. Una letteratura empirica ormai piuttosto ampia 4 ha infatti mostrato che per la società il risparmio imputabile al fatto che in media i fumatori muoiono più giovani (riduzione di spese per pensioni, cure mediche, assistenza agli anziani ecc.) più che compensa le esternalità negative. In una analisi tra le più accurate, ancora in relazione agli Stati Uniti, Viscusi [1995] usando un tasso di sconto del 3%, stima l eccedenza in $ 0,32 per ogni pacchetto di sigarette. Tra le altre voci, troviamo come costi $ 0,5 per cure mediche, $ 0,01 per assenze dal lavoro, $ 0,13 per spese assicurative, $ 0, 02 per incendi; come risparmi $ 0, 22 per minori spese di assistenza domiciliare e $ 1,1 per minori pensioni 5. Alla luce di tali risultati il motivo delle esternalità non andrebbe portato a sostegno della tassazione del fumo, la quale potrebbe essere tuttavia ancora giustificata, oltre che dagli obiettivi di gettito, con due possibili argomenti. Il primo è che i fumatori, a causa della dipendenza, non sarebbero in grado di formulare un giudizio corretto nel proprio interesse. Il secondo argomento è invece di tipo paternalistico: anche ammettendo che i fumatori siano i migliori giudici dei propri interessi, andrebbero comunque scoraggiati da atti che danneggiano loro stessi, sostituendo un giudizio collettivo a quello individuale. In relazione ai prodotti energetici le esternalità più importanti sono i danni all ambiente generati dalla loro produzione e dal loro consumo. Nel caso dei carburanti per autoveicoli le imposte, oltre che correttivi delle esternalità ambientali, sono anche un mezzo per ripartire il costo delle infrastrutture stradali secondo il principio del beneficio (in senso lato) e, per quanto in modo assai impreciso, internalizzare la componente esterna dei costi della congestione. Le controindicazioni distributive Sul piano distributivo, invece, le accise sono considerate tributi molto difettosi. Il giudizio è, in primo luogo, di equità verticale: le principali accise sarebbero regressive perché, la spesa indirizzata ai beni colpiti risulterebbe decrescente, come quota, al crescere del reddito. In alcuni casi, come in quello dell imposta sui tabacchi, la regressività risulta accentuata dalla componente specifica del tributo, che pesa in misura maggiore sui prodotti di qualità inferiore, acquistati dai consumatori a basso reddito. Inconvenienti non mancherebbero nemmeno dal lato dell equità orizzontale, perché la quota di reddito impiegata in consumi di prodotti soggetti ad accisa può variare in ragione di circostanze obiettive, indipendenti 3 Riportato in Pogue [1999]. 4 Per una breve rassegna cfr. Viscusi [1999]. 5 L autore avverte che questi calcoli non tengono conto del costo del fumo passivo.

3 Le accise 3 di 15 dal reddito e, in buona misura, anche dall effettiva possibilità di scelta del singolo. Un esempio è costituito dalle accise sui combustibili per riscaldamento che, a parità di ogni altra circostanza, peseranno di più sui bilanci delle famiglie che vivono nelle zone più fredde di un paese. Consumi finali e consumi intermedi Indipendentemente dal fatto che vengano accertate, ed eventualmente riscosse, al momento della produzione oppure del consumo, alcune accise si configurano come imposte sui consumi delle famiglie per la natura dei beni colpiti: è difficile pensare a un pacchetto di sigarette come bene intermedio in un attività produttiva. In molti altri casi, pensiamo a tutti i prodotti energetici, le accise colpiscono beni che possono essere oggetto anche di consumi intermedi. Sotto questo profilo, in linea di principio, la differenza con l IVA è molto netta. Nei fatti è assai più sfumata. Un motivo è già stato ampiamente considerato: anche l IVA finisce per gravare in parte sui consumi intermedi. Una seconda ragione riguarda l altro versante: si è ormai affermata, a livello comunitario, la tendenza a ridurre o eliminare l accisa quando si tratta di consumi intermedi. Nel caso dell imposta sugli oli minerali, questo è certamente vero per quanto riguarda il loro impiego industriale, sia come materie prime, sia come combustibili per gli impianti. È assai meno vero nel caso dei carburanti per veicoli a motore. Per quanto, in molti paesi, il diesel risulti tassato meno della benzina, il peso dell imposta sulle compagnie di autotrasporto rimane notevole. Il regime comunitario Nell Unione Europea i tre grandi gruppi di accise - oli minerali, bevande alcoliche, tabacchi - sono oggetto di un ampio programma di armonizzazione, che ha preso avvio nel 1992, in occasione dei provvedimenti resi necessari dall abolizione dei controlli alle frontiere a partire dal 1 gennaio I lineamenti del sistema furono fissati dalla direttiva 92/12/CEE del 25 febbraio del 1992, che istituì il regime generale dei prodotti soggetti ad accisa. Come per l IVA il nuovo regime previde il mantenimento del principio di destinazione per gli scambi tra produttori. Tuttavia, mentre nel caso dell IVA gli adempimenti fiscali di frontiera, connessi all applicazione del principio di destinazione, sono stati sostituiti con adempimenti di natura contabile, secondo il sistema del riporto o del pagamento differito, per le accise si è ridisegnata la mappa dei luoghi fisici dei controlli, nella logica del sistema dell arretramento: ai posti doganali di confine si è sostituita una rete di depositi fiscali comunitari, che consente la libera circolazione, entro i confini dell Unione, dei prodotti soggetti ad accisa. In sostanza tali prodotti possono essere trasferiti da un depositario fiscale di un paese membro a quello di un altro in regime di sospensione d imposta, in modo da applicare l accisa solo al momento dell immissione al consumo (finale ed eventualmente intermedio) anziché al momento dell ingresso nel territorio nazionale.

4 Le accise 4 di 15 Nel caso di acquisti effettuati direttamente dai consumatori finali si è, invece, come per l IVA, passati al principio dell origine: dunque, dal 1993, l acquisto di un privato cittadino in un qualsiasi stato membro è soggetto ad accisa nel luogo dell acquisto, anche se il bene viene poi trasportato e consumato in altro stato membro. Nel libro bianco sul completamento del mercato unico del 1985 si era auspicata una completa armonizzazione dei sistemi nazionali di accise. Nei fatti si è riusciti ad armonizzare la struttura del prelievo, ma non le aliquote, per le quali ci si è fermati alla fissazione di livelli minimi (Community minimum rate system). Nel 1992, insieme alla direttiva di carattere generale (92/12/CEE), per ognuna delle tre categorie di prodotti - oli minerali, bevande alcoliche, tabacchi lavorati - furono emanate direttive specifiche che armonizzavano la struttura del tributo e stabilivano i livelli minimi di aliquote. I tre gruppi di accise, il cui peso in termini di gettito può essere visto alla Figura 1.2, vengono nel seguito singolarmente considerati con qualche maggiore dettaglio. Gli oli minerali Nel sistema uscito dalla riforma del le modalità del prelievo e le aliquote minime variano per tipo di prodotto (benzina, diesel, kerosene, gas naturale ecc.) e per tipo di impiego (uso come combustibile, industriale e commerciale, per riscaldamento). Il Consiglio, deliberando all unanimità su proposta della Commissione, può autorizzare, in casi particolari, singoli stati membri a scendere al di sotto delle aliquote minime, una possibilità che dal 1993 è stata frequentemente sfruttata. Nel 2003, con la direttiva 2003/96/CE, ha preso avvio un importante processo di riforma che va oltre il campo degli oli minerali, investendo la tassazione di tutti i prodotti energetici e dell elettricità. È il primo importante risultato di un programma della Commissione, consolidatosi nella seconda metà degli anni 90, sull istituzione di un sistema comune di tassazione di tutte le fonti concorrenti d energia. Sul versante delle accise, la direttiva estende il sistema armonizzato alle altre fonti energetiche - carbone, gas, elettricità - e modifica la struttura delle aliquote sugli oli minerali, rimasta quella del La nuova struttura impositiva comune è articolata su tre categorie fondamentali di prodotti: i carburanti per gli autoveicoli; i combustibili per usi industriali e commerciali; i combustibili da riscaldamento o usati per produrre energia elettrica. La Tabella 1.2 riporta le aliquote minime relative ai carburanti, poste a confronto con quelle del Le Tabelle 1.3 e 1.4 che seguono riportano la medesima informazione per le accise sugli altri due gruppi di prodotti energetici: quelli usati come combustibili 6 Direttiva 92/81/CEE sulla struttura comune delle accise sugli oli minerali e direttiva 92/82/CEE sulle aliquote minime.

5 Le accise 5 di 15 in ambito industriale e commerciale e quelli usati per il riscaldamento e per produrre elettricità. Anche in questo caso vengono posti a confronto gli importi della direttiva 92/82/CEE con quelli della direttiva 2003/96/CE. Le aliquote effettive su benzina e diesel in vigore nei 25 paesi membri il 1 maggio 2004 sono riportate nella Tabella 1.7. Le bevande alcoliche Come nel caso degli oli minerali, nel 1992 una direttiva (92/83/CEE) ha armonizzato la struttura delle accise e uniformato i criteri per la precisa individuazione delle singole bevande, un altra (92/84/CEE) ha fissato il livello minimo delle aliquote. Le aliquote minime sono riportate nella Tabella 1.5 e possono essere poste a confronto con le aliquote effettive applicate dai 25 paesi membri al 1 maggio 2004 (Tabella 1.8). Nonostante l articolo 8 della direttiva 92/84/ECC avesse previsto un riesame da parte del Consiglio a cadenza biennale, le aliquote minime del 1992 non sono mai state toccate e si sono pertanto sensibilmente ridotte in termini reali: al l erosione risultava pari al 24% [European Commission, 2004e] (gli importi rivalutati sono riportati nella seconda colonna della Tabella 1.5). Uno dei maggiori problemi della struttura delle aliquote rimane quello dell aliquota zero per il vino e lo spumante, da anni al centro di un accesa disputa tra i paesi produttori di vino e i gli altri paesi membri, che la ritengono lesiva della concorrenza. I tabacchi lavorati Nel caso dei tabacchi, l impianto uscito dai provvedimenti del 1992 è stato modificato nel 1995, nel 1999 e infine da un importante direttiva del L imposizione è mista, specifica e ad valorem. Come si è accennato la componente specifica penalizza in termini relativi i prodotti più economici. A differenza di quanto è avvenuto con l imposta sui prodotti alcolici, dal 1992 si è intervenuti due volte, nel 1998 e nel 2001, a rivalutare l importo della componente specifica, ridotto in termini reali dall inflazione. Le aliquote minime per tipo di prodotto sono riportate nella Tabella 1.6 e, per le sigarette e il tabacco da fumo, possono essere confrontate con quelle effettivamente in vigore nei paesi membri al 1 maggio 2004 riportate nella Tabella 1.9. L imposta sulle sigarette. Nel caso delle sigarette la normativa comunitaria pone ai paesi membri i seguenti vincoli. In relazione al tipo di sigarette più venduto: 7 Le direttive sono le seguenti: 92/79/CEE, 92/80/CEE, 95/59/CEE, 1999/81/CEE, 2002/10/CE.

6 Le accise 6 di l imposta di consumo (specifica + ad valorem) non deve essere inferiore: al 57% del prezzo finale di vendita comprensivo di ogni imposta e ae 60 per 1000 pezzi: oppure: ae 95 per 1000 pezzi: t i c 0,57 e t i c 60 p t i c 95 p dove: t i c è l aliquota complessiva dell imposta di consumo espressa in termini di prezzo finale comprensivo dell imposta stessa e dell imposta sul valore aggiunto; p è il prezzo di 1000 sigarette del tipo più richiesto, comprensivo di ogni imposta. 2. la componente specifica deve essere compresa tra il 5% e il 55% del carico fiscale complessivo, costituito dall imposta di consumo e dall IVA: 0,05(t i c + t i iva)p u 0,55(t i c + t i iva)p dove: u è la componente specifica t i iva è l aliquota dell imposta sul valore aggiunto espressa in termini tax inclusive. In Italia la componente specifica è tenuta ferma al livello minimo del 5% del carico fiscale complessivo mentre viene fatta variare l aliquota t i c. A gennaio 2005 essa risulta pari a 58, 5% con p = e140. t i iva = 0,2 1,2 = 0,1667 La struttura del prelievo risulta pertanto: componente specifica dell imposta di consumo: u = 0,05 (0, ,1667) 140 = 5,26 componente ad valorem dell imposta di consumo: t i c p u = 0, ,26 = 76,64 da cui si ricava l aliquota della componente ad valorem: t adv c = ti c p u p = 76, = 54,74%

7 Le accise 7 di 15 IVA: t i iva carico fiscale complessivo: p = 0, = 23,34 5, , ,34 = 105,24 pari al 75,17% (t i c + t i iva ) del prezzo finale di vendita comprensivo di tutte le imposte. L aliquota t adv c e l importo u, così calcolati in relazione al tipo di sigarette più richiesto, vengono poi applicati a tutti i tipi di sigarette. Al crescere del prezzo delle sigarette l aliquota complessiva dell imposta di consumo t i c risulterà leggermente decrescente perché diminuisce il peso della componente fissa u. Figura 1.1 Gettito delle accise in % del PIL. Alcuni paesi OCSE, Fonte: OECD [2004] e OECD [2001].

8 Le accise 8 di 15 Figura 1.2 Composizione percentuale del gettito complessivo delle accise armonizzate. Unione Europea, Fonte: European Commission [2004e].

9 Le accise 9 di 15 Tabella 1.1 Gettito delle accise e delle imposte di consumo in % del Pil. Unione Europea, Pesi UE Media Diff AT Austria 2,6 2,9 3,0 2,9 2,9 2,8 2,8 2,8 2,8 0,2 BE Belgio 2,5 2,6 2,6 2,6 2,6 2,5 2,4 2,4 2,5 0,1 DK Danimarca 3,7 3,9 3,8 4,1 4,2 4,1 4,2 4,1 4,0 0,4 FI Finlandia 4,0 3,9 4,0 3,8 3,8 3,4 3,4 3,5 3,7 0,6 FR Francia 2,8 2,8 2,7 2,7 2,7 2,7 2,5 2,5 2,7 0,3 DE Germania 2,0 2,0 1,9 1,9 2,1 2,1 2,2 2,4 2,1 0,4 EL Grecia 4,7 4,8 4,2 4,0 3,7 3,5 3,5 3,3 3,9 1,4 IE Irlanda 4,9 4,9 4,6 4,5 4,4 4,3 3,6 3,5 4,3 1,5 IT Italia 3,3 3,2 3,1 3,0 3,0 2,7 2,5 2,4 2,9 0,9 LU Lussemburgo 4,6 4,5 4,6 4,4 4,8 4,7 4,3 4,7 4,6 0,1 NL Olanda 2,8 2,7 2,8 2,8 2,9 2,7 2,6 2,6 2,7 0,3 PT Portogallo 3,9 3,8 3,6 3,7 3,5 3,0 3,0 3,3 3,5 0,6 UK Regno Unito 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,4 2,2 2,1 2,3 0,0 ES Spagna 2,6 2,6 2,6 2,9 2,8 2,7 2,6 2,7 2,7 0,2 SE Svezia 3,5 3,8 3,6 3,6 3,4 3,2 3,2 3,3 3,5 0,2 CY Cipro 1,5 1,5 1,6 1,7 2,0 1,7 EE Estonia LV Lettonia 2,4 2,9 3,5 4,6 3,4 3,6 3,6 3,2 3,4 0,8 LT Lituania 1,9 2,0 2,6 3,7 3,8 3,3 3,4 3,4 3,0 1,5 MT Malta 1,9 1,8 2,4 3,0 2,8 2,6 2,8 2,7 2,5 0,8 PL Polonia 3,0 3,7 3,3 3,4 4,1 3,8 4,3 4,4 3,8 1,4 CZ Rep.Ceca 4,3 4,1 3,8 3,8 4,0 3,3 3,3 3,3 3,7 1,0 SK Slovacchia 3,2 3,5 3,2 3,2 3,0 2,9 2,8 3,1 SI Slovenia 1,9 3,2 3,5 3,6 3,1 HU Ungheria 3,7 3,6 3,6 UE12 (media pond.) 2,7 2,7 2,6 2,6 2,7 2,6 2,5 2,6 2,6 0,1 UE15 (media pond.) 2,6 2,7 2,6 2,6 2,7 2,6 2,5 2,5 2,6 0,1 NSM10 (media pond.) 3,3 3,7 3,4 3,5 3,7 3,5 3,8 3,9 3,6 0,6 UE25 (media pond.) 2,7 2,7 2,7 2,7 2,7 2,6 2,6 2,6 2,7 0,1 FONTE: European Commission [2004f]. 1 Differenza tra il valore del 2002 e quello del 1995 in percentuale del PIL. Eventuali mancate quadrature sono dovute agli arrotondamenti delle cifre decimali.

10 Le accise 10 di 15 Tabella 1.2 Accise armonizzate sui prodotti energetici usati come carburanti nei veicoli a motore, valori in euro. Tipo di prodotto Unità di misura Aliquota minima in euro (Dir.92/82/CEE) (Dir.20003/96/CE) Benzina mille litri 337,00 421,00 Benzina senza piombo mille litri 287,00 359,00 Diesel mille litri 245,00 302,00 1 Kerosene mille litri 245,00 302,00 1 LPG mille kg 100,00 125,00 Gas naturale mille kg / gigajaule e valore calorifero lordo 2 100,00 2,60 FONTE: European Commission [2004d]. NOTE: 1 A partire dal 1/01/2010 l accisa minima salirà ae 330. NOTE: 2 A partire dal 1/01/2004 l unità di misura dell accisa è il gigajoule e il valore calorifero lordo. Tabella 1.3 Accise armonizzate sui prodotti energetici usati come combustibili in ambito industriale e commerciale, valori in euro. Tipo di prodotto Unità di misura Aliquota minima in euro (Dir.92/82/CEE) (Dir.2003/96/CE) Diesel mille litri 18,00 21,00 Kerosene mille litri 18,00 21,00 LPG mille kg 36,00 41,00 Gas naturale mille kg / gigajaule e valore calorifero lordo 1 36,00 0,30 FONTE: European Commission [2004d]. NOTE: 1 A Partire dal 1/01/2004 l unità di misura dell accisa sarà il gigajoule e il valore calorifero lordo.

11 Le accise 11 di 15 Tabella 1.4 Accise armonizzate sui prodotti energetici usati per il riscaldamento e per produrre elettricità, valori in euro. Tipo di prodotto Unità di misura Aliquota minima in euro (Dir.92/82/CEE) (Dir.2003/96/CE) uso comm. uso non comm. Diesel mille litri 18,00 21,00 21,00 Heavy fuel oil mille kg 13,00 15,00 15,00 Kerosene mille litri 0,00 0,00 0,00 LPG mille kg 0,00 0,00 0,00 Gas naturale gigajaule e valore non armoniz. 0,15 0,30 calorifero lordo Carbone e coke gigajaule non armoniz. 0,15 0,30 Elettricità MegaWatt orari non armoniz. 0,50 1,00 FONTE: European Commission [2004d]. Tabella 1.5 Accise armonizzate sulle bevande alcoliche, valori in euro. Tipo di prodotto Unità di misura Aliquota minima in euro (Dir.92/83/CEE) vigente (Dir.92/84/CEE) rivalutata 1 Vino per hl di prodotto 0,00 0,00 Vino frizzante per hl di prodotto 0,00 0,00 Birra per hl e grado Plato 0,748 0,93 per hl e grado alcolico 1,87 2,32 Prodotti intermedi (es.vini liquorosi per hl di prodotto 45,00 56,00 e vini fortificati) Alcole etilico e altre bevande alcoliche per hl di alcole puro 550,00 682,00 FONTE: European Commission [2004e]. NOTE: 1 Aliquote al 1/01/2003, rivalutate per l inflazione calcolata dal Tabella 1.6 Accise armonizzate sui tabacchi, valori in euro. Unità di misura Livello minimo in % del prezzo di vendita al minuto Livello minimo specifico Sigarette 1000 pezzi 57% 1 e 60 2 Tabacco trinciato 1 kg 36% e 32 Altro tabacco da fumo 1 kg 20% e 20 Sigari e sigaretti 1000 pz. o 1 kg 5% e 11 FONTE: Commissione Europea [2001]. NOTE: 1 Il livello minimo del 57% può essere sostituito da un livello minimo die 95 per 1000 pezzi. 2 Dal 1/07/2006 il livello minimo saràe64. Per le sigarette i due livelli devono essere entrambi rispettati, per gli altri prodotti sono alternativi.

12 Le accise 12 di 15 Tabella 1.7 Accise sulla benzina e sul diesel. Unione Europea, 1 maggio 2004 (livelli di tassazione massimi). Paesi Benzina Diesel o Gasolio con piombo senza piombo propellente uso industriale riscald.industr. riscald.domest. BE Belgio 551,81 522,43 326,00 21,00 10,00 10,00 DK Danimarca 626,09 539,38 405,55 401,94 405,55 405,55 DE Germania 721,00 669,80 485,70 255,60 53,17 61,35 EL Grecia 337,00 316,00 245,00 245,00 0,00 245,00 ES Spagna 428,79 426,92 293,86 84,71 84,71 84,71 FR Francia 639,60 639,60 416,90 56,60 56,60 56,60 IE Irlanda 553,04 547,79 368,05 47,36 47,36 47,36 IT Italia - 541,84 403,01 120,96 403,21 403,21 LU Lussemburgo 494,14 442,08 267,85 18,59 10,00 10,00 NL Olanda 733,73 658,88 359,87 46,56 46,56 46,56 AT Austria 504,00 432,00 317,00 317,00 98,00 98,00 PT Portogallo 548,68 522,60 308,29 76,04 89,65 89,65 FI Finlandia 676,30 596,50 345,90 70,60 70,60 70,60 SE Svezia 604,29 530,54 428,40 366,54 366,54 366,54 UK Regno Unito 821,63 688,52 778,63 94,22 94,22 94,22 CZ Rep.Ceca 429,90 339,90 312,00 312,00 312,00 312,00 EE Estonia 287,60 337,45 245,42 26,84 26,84 26,84 CY Cipro 341,85 299,08 244,67 244,67 244,67 244,67 LV Lettonia 421,56 287,65 244,67 21,49 21,49 21,49 LT Lituania 421,20 287,04 244,92 244,92 21,02 21,02 HU Ungheria 440,24 459,57 334,71 334,71 334,71 334,71 MT Malta 359,06 310,10 245,74 245,74 245,74 245,74 PL Polonia 369,72 320,28 249,62 249,62 43,10 43,10 SI Slovenia 421,00 361,89 306,97 153,48 63,15 63,15 SK Slovacchia 436,10 375,53 351,30 164,75 164,75 164,75 FONTE: European Commission [2004b].

13 Le accise 13 di 15 Tabella 1.8 Accise sull alcole etilico, la birra, e il vino. Unione Europea, 1 maggio 2004 (escluse le aliquote ridotte e le agevolazioni per i piccoli produttori). Paesi Alcole etilico Birra Vino (e per hl) e per hl e grado Plato e grado alcolico Tranquillo Frizzante BE Belgio 1660,88 1,71 47,09 161,13 DK Danimarca 2019,66 da 3,64 a 68,70 94,92 / 142,04 142,04 / 189,16 DE Germania 1303,00 0,78 0,00 136,00 EL Grecia 908,00 1,13 0,00 0,00 ES Spagna 739,97 0,81 0,00 0,00 FR Francia 1450,00 2,60 3,40 8,40 IE Irlanda 3925,00 19,87 273,00 546,01 IT Italia 730,87 1,59 0,00 0,00 LU Lussemburgo 1041,15 0,79 0,00 0,00 NL Olanda 1775,00 da 5,50 a 31,40 59,02 201,24 AT Austria 1000,00 2,08 0,00 144,00 PT Portogallo 898,12 da 7,76 a 21,75 6,19 0,00 0,00 FI Finlandia 2285,00 19,45 212,00 212,00 SE Svezia 5519,10 16,18 243,04 243,04 UK Regno Unito 2775,65 17,87 231,97 312,96 CZ Rep.Ceca 830,95 0,75 0,00 73,37 EE Estonia 926,72 3,52 66,47 66,47 CY Cipro 598,85 4,79 0,00 0,00 LV Lettonia 846,81 1,88 46,19 46,19 LT Lituania 926,89 2,03 43,45 43,45 HU Ungheria 756,05 1,65 3,15 35,91 MT Malta 2331,55 0,74 0,00 0,00 PL Polonia 926,59 1,50 29,75 29,75 SI Slovenia 707,16 6,98 0,00 0,00 SK Slovacchia 605,70 1,21 0,00 58,15 FONTE: European Commission [2004a].

14 Le accise 14 di 15 Tabella 1.9 Accise sulle sigarette e sul tabacco trinciato da fumo. Unione Europea, 1 maggio Paesi Sigarette Tabacco trinciato da fumo Specificae 1000 pz. Ad valorem 1 Totale 1 Totalee1000 pz. Specificae1Kg Valorem 1 BE Belgio 19,86 45,84% 57,00% 101,46 0,00 37,55% DK Danimarca 65,84 21,22% 54,37% 107,98 60,93 0,00% DE Germania 68,50 24,28% 60,42% 114,49 27,30 16,67% EL Grecia 4,54 53,86% 57,50% 71,88 0,00 59,00% ES Spagna 3,91 54,00% 58,01% 56,56 0,00 37,50% FR Francia 15,07 57,97% 64,00% 160,00 0,00 58,57% IE Irlanda 133,39 18,32% 61,91% 189,45 165,74 0,00% IT Italia 3,86 54,26% 58,00% 59,91 0,00 54,00% LU Lussemburgo 14,22 46,84% 58,31% 72,30 0,00 36,00% NL Olanda 67,21 20,56% 57,09% 105,04 28,13 14,60% AT Austria 22,50 42,00% 57,00% 84,38 0,00 47,00% PT Portogallo 42,60 23,00% 61,73% 67,90 0,00 33,00% FI Finlandia 15,13 50,00% 57,56% 115,20 3,62 50,00% SE Svezia 22,01 39,20% 49,87% 102,92 69,35 0,00% UK Regno Unito 141,62 22,00% 64,92% 214,20 148,25 0,00% CZ Rep.Ceca 15,05 23,00% 47,00% 29,47 18,81 7,00% EE Estonia 13,42 24,00% 49,45% 26,08 14,06 0,00% CY Cipro 20,53 44,50% 59,05% 83,35 34,22 - LV Lettonia 9,70 6,10% 41,10% 11,39 29,25 n.d. LT Lituania 13,76 15,00% 45,86% 20,45 32,15 - HU Ungheria 25,39 23,00% 58,34% 41,92-47,00% MT Malta 12,59 53,10% 60,33% 105,44 62,25 - PL Polonia 14,00 26,67% 53,06% 28,15 9,19 17,50% SI Slovenia 12,20 42,27% 57,00% 47,21 32,00 0,00% SK Slovacchia 22,50 20,00% 46,00% 39,01 32,71 - FONTE: European Commission [2004c]. NOTE: 1 In percentuale del prezzo di vendita al dettaglio comprensivo di tutte le imposte (accise + IVA).

15 Bibliografia Blincoe, L. J. - Miller, T. R. (1994). Incidence and cost of alcohol-involved crashes in the u.s. Accident Analysis and Prevention 25, (5):583ff. Commissione Europea (2001). Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sulla struttura e le aliquote delle accise sulle sigarette e gli altri tabacchi lavorati. COM(2001)133 definitivo. Commissione Europea, Bruxelles. European Commission (2004a). Excise Duty Tables, part I Alcoholic Beverages. REF European Commission, Brussels. European Commission (2004b). Excise Duty Tables, part II Energy Products and Electricity. REF European Commission, Brussels. European Commission (2004c). Excise Duty Tables, part III Manufactured Tobacco. REF European Commission, Brussels. European Commission (2004d). Proposal for a Council Directive. Amending Directive 2003/96/EC as regards the possibility for certain Member States to apply, in respect of energy products and electricity, temporary exemptions or reductions in the levels of taxation. COM(2004)42final. European Commission, Brussels. European Commission (2004e). Report from the Commission to the Council, the European Parliament and the European Economic and Social Committee on the rates of excise duty applied on alcohol and alcoholic beverages. COM(2004)223final. European Commission, Brussels. European Commission (2004f). Structure of the taxation systems in the European Union. European Commission, Luxembourg. OECD (2001). Consumption Tax Trends, VAT/GST, excise, and environmental taxes. OECD, Paris. OECD (2004). Revenue Statistics OECD, Paris Pogue, T. F. (1999). Alcoholic beverage taxes, federal. In Cordes, J. J. - Ebel R. G., Gravelle J. G. (a cura di), The Encyclopedia of Taxation and Tax Policy. The Urban Institute Press, Washington D.C. Pogue, T. F. - Sgontz, L. G. (1989). Taxing to control social costs: The case of alcohol. American Economic Review 79, (1): Viscusi, K. W. (1995). Cigarette taxation and the social consequences of smoking. In Poterba, J. (a cura di), Tax Policy and the Economy, volume 9, pag Nationl Review of Economic Research. Viscusi, K. W. (1999). Tobacco taxes. In Cordes, J. J. - Ebel R. G., Gravelle J. G. (a cura di), The Encyclopedia of Taxation and Tax Policy. The Urban Institute Press, Washington D.C.

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