INDICE. 1. Il funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona pag I dati complessivi di Ente 9

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2 INDICE Introduzione 1. Il funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona pag I dati complessivi di Ente 9 3. La verifica a fine esercizio dello stato di attuazione degli obiettivi gestionali Il monitoraggio dell acquisto di beni e servizi ai sensi della Legge n. 191/ La sintesi dell andamento economico finanziario per centro di costo Conclusioni 30 Allegati - allegato n. 1 Programmi e Progetti della Relazione Previsionale e Programmatica allegato n. 2 Obiettivi gestionali allegato n. 2-bis Fasi, indicatori, il rispettivo valore atteso e eventuali osservazioni del Dirigente - allegato n. 2-ter Tabella dei Centri di Costo - allegato n. 4 Raffronto Centri di Costo esercizi 2008, 2009 e 2010 Pagina 2 di 35

3 Introduzione Ai sensi degli artt. 197 e 198 del T. U. EE. LL e dell art. 7 del Regolamento degli Uffici e dei Servizi, il Servizio Controllo di Gestione della Provincia di Cremona fornisce le conclusioni del controllo di gestione agli Amministratori, ai responsabili dei servizi e alla Sezione Regionale della Corte dei Conti Regione Lombardia. Il presente referto è comunicato agli Amministratori ai fini della verifica dello stato di attuazione degli obiettivi gestionali programmati, ai responsabili dei servizi affinché questi ultimi abbiano gli elementi necessari per valutare l andamento della gestione dei servizi di cui sono responsabili, alla Sezione Regionale della Corte dei Conti Regione Lombardia perché disponga delle informazioni necessarie all esercizio delle sue funzioni finalizzate ad accrescere la trasparenza dell'amministrazione, ad assicurare la corretta gestione delle pubbliche risorse, ad elevare la qualità dei servizi che l'amministrazione rende ai cittadini. Le informazioni contenute nel presente referto sono trattate nelle seguenti sezioni: - funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona: in questa sezione si descrive l attuale situazione dei controlli interni nella Provincia di Cremona e le prospettive di miglioramento per gli esercizi successivi; - dati complessivi di Ente: in questa sezione si descrivono le caratteristiche strutturali ed organizzative dell Ente; - verifica sullo stato di attuazione degli obiettivi gestionali: in questa parte del documento si evidenziano gli obiettivi gestionali che, sulla base delle rendicontazioni fornite dai dirigenti e da altre informazioni e riscontri a disposizione del Servizio Controllo di Gestione, quest ultimo ha ritenuto non raggiunti o solo parzialmente raggiunti; - sintesi dell andamento economico finanziario: in questa parte è rendicontato l impiego delle risorse finanziarie per Centro di Costo; Pagina 3 di 35

4 - conclusioni: in quest ultimo paragrafo si osservano i cambiamenti e le innovazioni introdotte nel sistema di programmazione e controllo nell Ente nel Il funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona Ad oggi il sistema dei controlli interni presso la Provincia di Cremona è articolato nelle seguenti attività: - controllo di regolarità amministrativa e contabile; - controllo di gestione; - valutazione dei dirigenti. Controllo di regolarità amministrativa e contabile Il controllo di regolarità amministrativa e contabile è esercitato, per le parti di relativa competenza, dalle seguenti figure e strutture: a) dal Segretario Provinciale, per quanto attiene al controllo di regolarità amministrativa e all'attività di consulenza tecnico-giuridica, nei modi previsti dal regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi della Provincia di Cremona; b) dal responsabile dei servizi finanziari, ai sensi del d.lgs. n. 267/2000, per quanto attiene alla regolarità contabile e alla copertura finanziaria; c) dai singoli Dirigenti per le specifiche attribuzioni loro conferite dal sopraccitato regolamento; d) dal collegio dei revisori dei conti nell'ambito dei compiti istituzionali demandati dalla legge e dai regolamenti provinciali; e) dalla commissione di controllo di legittimità sulle determinazioni dei dirigenti. In particolare, con riferimento a quest ultima commissione, si precisa quanto segue. Pagina 4 di 35

5 Gli obiettivi che l amministrazione persegue mediante la commissione di controllo di legittimità sono costituiti da: - una finalità di supporto amministrativo ai Settori per il miglioramento dei risultati in ordine alla legittimità degli atti prodotti; - una finalità di valutazione in termini complessivi della legittimità, correttezza, regolarità dell azione amministrativa dell ente, da raccordare con le altre forme di controllo sulla regolarità amministrativa e contabile; - una finalità di orientamento del piano della formazione dell ente sulla base delle criticità emerse durante l attività di esame della commissione. La commissione è composta da tre componenti esperti in materie giuridiche e degli enti locali, nominati con decreto del Presidente della Provincia, che individua tra loro il presidente della commissione. La commissione dura in carica tre anni dalla data del decreto di nomina, e comunque sino alla nomina dei successori, che deve aver luogo entro sei mesi dalla scadenza del triennio. Il funzionamento della commissione è disciplinato da apposito regolamento approvato dalla Giunta Provinciale. Attualmente questo regolamento dispone che la commissione ha il compito di porre in essere un controllo di legittimità, di tipo successivo ed interno all Amministrazione, sulle determinazioni dirigenziali. A tal fine, e sulla base di una apposita campionatura, la commissione prende in esame gli atti e valuta l esistenza di eventuali vizi di legittimità o la presenza di irregolarità; segnala i vizi o le irregolarità riscontrate al Dirigente; accompagna tale segnalazione, se del caso, con una richiesta di chiarimenti, e con eventuali suggerimenti in ordine alle forme di autotutela o di conservazione dell atto che potrebbero essere utilmente fatte valere. Il Dirigente è tenuto a rispondere entro dieci giorni dalla segnalazione della commissione, fornendo i chiarimenti necessari o illustrando le motivazioni per le quali l atto può essere confermato. Se necessario, la Commissione convoca il Dirigente o un referente del Settore per approfondire l esame degli atti Pagina 5 di 35

6 oggetto del controllo, concordando con essi la data della riunione, che deve svolgersi di norma entro 15 gg. dalla richiesta della Commissione. La Commissione esamina: a) le determinazioni relative all affidamento di incarichi professionali, a spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, a spese di pubblicità e di rappresentanza per qualsiasi importo; b) gli atti relativi a forniture, servizi, lavori, per importi superiori a Euro; c) gli atti relativi agli acquisti di beni e servizi per importi superiori ai Euro; d) gli atti relativi a collaborazioni occasionali per importi superiori ai Euro. A cadenza semestrale, la Commissione redige una relazione per il Presidente della Provincia, nella quale evidenzia le problematiche emerse durante l attività di controllo, e formula valutazioni e proposte. La relazione è inviata anche al Direttore Generale e al Dirigente del Personale. Controllo di gestione Il controllo di gestione presso la Provincia di Cremona è finalizzato a verificare il grado di conseguimento degli obiettivi di gestione individuati nel piano esecutivo di gestione e nel piano dettagliato degli obiettivi. La struttura preposta al controllo di gestione è funzionalmente incardinata nell'ambito della Direzione Generale ed è denominata Servizio Controllo di Gestione. La struttura si configura come un organismo tecnico. La sua missione consiste nel fornire informazioni rilevanti, tempestive e di qualità a supporto dell'attività di direzione, anche attraverso l'utilizzo delle moderne tecnologie di rete. Il Servizio collabora con i Dirigenti destinatari delle informazioni prodotte, con la struttura dedicata alla contabilità economica ed analitica, con il Nucleo Indipendente di Valutazione, con il collegio dei revisori e con il Servizio CED. La struttura assiste i Dirigenti nell'elaborazione delle proposte del piano esecutivo di gestione e del piano dettagliato degli obiettivi. Il Servizio Pagina 6 di 35

7 predispone rapporti periodici sullo stato di attuazione degli obiettivi e sui complessivi andamenti gestionali nonché i relativi rapporti semestrale e consuntivo. Le stesse informazioni sono inoltre rese disponibili e costantemente aggiornate attraverso la rete interna. Ad oggi il Servizio Controllo Interno di Gestione si compone di due dipendenti a tempo indeterminato ed il responsabile è incaricato di posizione organizzativa. Il Servizio si avvale di un applicazione informatica parte integrante del sistema informatico ufficiale dell Ente utile a gestire il PEG, il PDO e la contabilità analitica alimentata da valori economico patrimoniali. Valutazione dei Dirigenti La Provincia di Cremona ai fini dell'espletamento delle funzioni di valutazione delle prestazioni dirigenziali si avvale del Nucleo Indipendente di Valutazione. Il Nucleo Indipendente di Valutazione è composto dal Direttore Generale ovvero, qualora il Direttore Generale non sia nominato, dal Segretario Generale e da due componenti esterni esperti in management pubblico. Il Nucleo è organo tecnico consultivo del Presidente della Provincia, al quale risponde direttamente ed al quale avanza proposte nell ambito delle materie oggetto delle funzioni ad esso attribuite. Al Nucleo competono: a) la misurazione e valutazione della performance organizzativa; b) la proposta di graduazione delle posizioni dirigenziali; c) la proposta di valutazione annuale dei dirigenti. Possono, altresì, essere attribuiti al NIV i seguenti ulteriori compiti: - la predisposizione e/o la revisione del sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale (Dirigenti, P.O. e dipendenti); Pagina 7 di 35

8 - il supporto al direttore generale nel coordinamento degli obiettivi da assegnare ed ai dirigenti nella lettura corretta degli obiettivi assegnati; - il monitoraggio del funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni; oltre ad eventuali ulteriori assegnazioni da parte del Presidente. Per l espletamento dei propri compiti il Nucleo, nel suo complesso, ovvero i singoli componenti, utilizzano i risultati del Servizio Controllo di Gestione a cui possono chiedere specifici reports ed indicatori economico-finanziari e hanno accesso a tutti i documenti amministrativi interessanti la loro attività. I Dirigenti collaborano con il Nucleo di Valutazione per l eventuale approfondimento di specifici aspetti inerenti la valutazione dei risultati di cui sono diretti responsabili nonché in riferimento ad altri aspetti sui quali il Nucleo è stato attivato. Tale collaborazione può essere attuata anche attraverso l elaborazione di documenti, relazioni o quant altro richiesto dal Nucleo stesso. Pagina 8 di 35

9 2. I dati complessivi di Ente Al fine di una descrizione complessiva di Ente, si evidenziano attraverso l uso di tabelle i dati di sintesi 1 relativi ai seguenti ambiti: - popolazione; - territorio; - l organo esecutivo dell Ente; - la struttura organizzativa dell Ente; - elenco dei Programmi e dei Progetti della Relazione Previsionale e Programmatica ; - sintesi dell andamento economico finanziario generale dell Ente; POPOLAZIONE - Popolazione residente al Popolazione residente al Popolazione scolastica iscritta alle scuole secondarie di secondo grado di competenza provinciale - Laurea - Diploma - Licenza media - Licenza elementare - Alfabeti - Analfabeti - Condizione socio-economica delle famiglie - Reddito pro-capite (Prodotto Interno Lordo per abitante) al 2009 n n n n n n n n ,00 1 Fonte: Relazione Previsionale e Programmatica e dati Ufficio Statistica della Provincia di Cremona. Pagina 9 di 35

10 TERRITORIO - Superficie in Km 2 - Strade - Provinciali comprensive delle ex statali - Comunali - Autostrade - Strumenti programmazione socioeconomica Km ,57 Km 881 Km Km 18 Accordo quadro di sviluppo territoriale L ORGANO ESECUTIVO DELL ENTE Assessorati: bilancio e personale sicurezza del territorio e rapporto con piccoli comuni - turismo ed expo innovazione federalismo e semplificazione - rapporti con il consiglio - statuto e regolamenti cultura - sport e giovani patrimonio e servizi generali governo del territorio e opere pubbliche istruzione, formazione e lavoro agricoltura e ambiente politiche sociali ed associative - pari opportunità sviluppo economico LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL ENTE - La struttura organizzativa della Provincia di Cremona a valere dal 01/01/2010 è articolata nei seguenti settori: - Direzione Generale cod. DG; - Segreteria Generale cod. SG; - Settore Agricoltura e Ambiente cod. 37; - Settore Appalti, Contratti cod. 30; Pagina 10 di 35

11 - Settore Caccia, Pesca e Aree naturali cod. 38; - Settore Infrastrutture stradali cod. 39; - Settore Lavoro, Istruzione e Formazione, Politiche sociali cod. 35; - Settore Patrimonio cod. 40; - Settore Programmazione territoriale cod. 41; - Settore Provveditorato e Assicurazioni cod. 33; - Settore Risorse economiche e finanziarie cod. 31; - Settore Risorse umane, Prevenzione e Sicurezza cod. 32; - Settore Sviluppo economico, Cultura, Turismo e Sistema fieristico cod. 36; - Settore Trasporti, Intermodalità e Protezione Civile cod. 42; - Settore U.R.P., Sistemi Informativi, Archivio e Protocolli cod. 34. I Settori di line sono accorpati nelle seguenti aree: - AREA PERSONA E IMPRESA, di cui fanno parte il Settore Lavoro, Istruzione e Formazione, Politiche sociali e il Settore Sviluppo economico, Cultura, Turismo e sistema fieristico; - AREA AGRICOLTURA, AMBIENTE CACCIA E PESCA, di cui fanno parte il Settore Agricoltura e Ambiente e il Settore Caccia, Pesca e Aree naturali; - AREA INFRASTRUTTURE E PATRIMONIO, di cui fanno parte il Settore Infrastrutture stradali e il Settore Patrimonio; - AREA TERRITORIO E TRASPORTI, di cui fanno parte il Settore Programmazione territoriale e il Settore Trasporti, Intermodalità e Protezione civile; Tale articolazione è frutto di un percorso di riorganizzazione avviato nel 2009; dal 01/01/2009 al 31/12/2009 la struttura organizzativa era così rappresentata: - Segreteria Generale e Direzione Generale cod. SG; - Settore Comunicazione e Coordinamento Uffici di Supporto al Presidente e alla Giunta cod. 20; - Settore Politiche Sociali e Assicurazioni cod. A9; - Settore Sviluppo Turistico cod. 26; - Settore Economia - Formazione Professionale - Istruzione Lavoro cod. 02; - Settore Cultura, Problematiche Giovanili e Sport cod. 15; - Settore Territorio - Trasporti Programmazione cod. 04; - Settore Appalti e Contratti cod. 16; - Settore Sistemi Informativi e URP cod. 22; - Settore Gestione Economico Finanziaria cod. A2; - Settore Pianificazione e Programmazione della Viabilità e del Traffico - Progettazione e Direzione Lavori Nuove Opere Stradali - Espropri, Autorizzazioni e Concessioni cod. A3; - Settore Edilizia cod. 08; - Settore Programmazione, Progettazione ed Esecuzione di Opere di Manutenzione della Viabilità e relativi Piani di Segnalamento - Catasto Stradale cod. 10; - Settore Ambiente cod. A4; - Settore Agricoltura, Caccia e Pesca cod. 14; - Settore Polizia Locale cod. 21; - Settore Progetti Speciali Provveditorato cod. 23; - Settore Personale cod. 25; - Settore Affari Istituzionali Pianificazione Progetti Speciali di Sviluppo cod. 26. A valere dal 01/07/2011 sarà attuata un ulteriore revisione della struttura organizzativa Pagina 11 di 35

12 recentemente approvata con DGP n. 264 del 18/05/ Direzione Generale; - Segreteria Generale; - Strategie per lo sviluppo del territorio; - Risorse economiche e finanziarie; - Appalti e legale; - Risorse umane, salute e sicurezza; - URP e servizi interni; - Lavoro, formazione e politiche sociali; - Cultura e turismo; - Agricoltura e ambiente; - Pianificazione territoriale e trasporti; - Programmazione opere e servizi amministrativi; - Manutenzione e sviluppo rete stradale; - Patrimonio e provveditorato. I sopra citati Settori, ad eccezione della Direzione Generale, della Segreteria Generale e del Settore Strategie per lo sviluppo del territorio si accorpano nelle seguenti aree: - SERVIZI GENERALI di cui fanno parte il Settore Risorse economiche e finanziarie, il Settore Appalti e legale, il settore Risorse umane, salute e sicurezza e il Settore URP e servizi interni; - PERSONA O IMPRESA di cui fanno parte il Settore Lavoro, formazione e politiche sociali e il Settore Cultura e turismo; - GESTIONE DEL TERRITORIO di cui fanno parte il Settore Agricoltura e ambiente e il Settore Pianificazione territoriale e trasporti; - INFRASTRUTTURE E PATRIMONIO di cui fanno parte il settore Programmazione opere e servizi amministrativi, il Settore Manutenzione e sviluppo rete stradale e il Settore Patrimonio e provveditorato; - Totale personale impiegato presso l Ente al di cui - di ruolo - Segretario Generale - fuori ruolo - contratti formazione lavoro - Strutture - Mezzi operativi - Veicoli - Centro elaborazione dati - Personal computers - Organismi gestionali - Consorzi - Aziende - Istituzioni - Società di capitali - Concessioni n. 560 n. 520 n. 1 n. 38 compresi n. 1 dirigente n. 1 n. 27 n. 108 si n. 630 n. 7 n. 1 n. 13 Pagina 12 di 35

13 PROGRAMMI E PROGETTI DELLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA (vedi allegato n. 1) SINTESI DELL ANDAMENTO ECONOMICO FINANZIARIO GENERALE DELL ENTE RISULTATI COMPLESSIVI Risultato di amministrazione: , , ,96 Risultato della gestione di competenza: , , ,95 Risultato della gestione di residui: , , ,61 Il risultato della gestione di competenza è influenzato dall'applicazione dell'avanzo di amministrazione proveniente dall'esercizio precedente per la somma di: INCIDENZA DEI RISULTATI DELLA GESTIONE Incidenza del risultato di amministrazione sulle entrate correnti (risultato di amministrazione / accertamenti tit. I+II+III): Incidenza del risultato della gestione di competenza sulle entrate correnti (risultato della gestione di competenza / accertamenti tit. I+II+III): Incidenza del risultato della gestione residui sulle entrate correnti (risultato della gestione residui / accertamenti tit. I+II+III): IMPATTO DELL'AVANZO O DEL DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE PROVENIENTI DALL'ESERCIZIO PRECEDENTE Avanzo di amministrazione proveniente dall'esercizio precedente applicato al bilancio , , , ,00% 3,18% 2,12% -2,70% -3,14% -2,71% 2,21% 3,06% 1,90% , , ,00 Pagina 13 di 35

14 dell'esercizio in esame: Parte dell'avanzo di amministrazione proveniente dall'esercizio precedente applicato al bilancio dell'esercizio in esame e diretto al finanziamento di spese correnti (art. 187, comma 2, lett.c, D.Lgs.267/00): Parte dell'avanzo di amministrazione proveniente dall'esercizio precedente applicato al bilancio dell'esercizio in esame e diretto al finanziamento delle spese di investimento: , , , , , ,00 EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE Accertamenti o impegni Accertamenti o impegni Accertamenti o impegni Entrate correnti (tit. I+II+III): , , ,29 Avanzo di amministrazione proveniente dall'esercizio precedente destinato al finanziamento delle spese correnti: 0,00 0,00 0,00 Mutui per debiti fuori bilancio: 0,00 0,00 0,00 Spese correnti (tit.i): , , ,12 Quote capitale mutui e altri prestiti in estinzione: , , ,34 Equilibrio finanziario di parte corrente: , , ,17 EQUILIBRIO DELLA GESTIONE INVESTIMENTI Accertamenti o impegni Accertamenti o impegni Accertamenti o impegni Entrate in conto capitale (tit. IV+V): , , ,17 Avanzo di amministrazione proveniente dall'esercizio precedente destinato al finanziamento delle spese in conto capitale: , , ,00 Spese in conto capitale (tit.ii): , , ,95 Equilibrio finanziario della gestione investimenti: , , ,78 Pagina 14 di 35

15 VELOCITA' DI RISCOSSIONE Velocità di riscossione tit.i di entrata (riscossioni a competenza / previsioni definitive) Velocità di riscossione tit.ii di entrata (riscossioni a competenza / previsioni definitive) Velocità di riscossione tit.iii di entrata (riscossioni a competenza / previsioni definitive) Velocità di riscossione tit.iv di entrata (riscossioni a competenza / previsioni definitive) Velocità di riscossione tit.v di entrata (riscossioni a competenza / previsioni definitive) 89,87% 87,82% 92,16% 77,71% 75,61% 74,46% 74,63% 58,19% 37,36% 19,38% 7,02% 0,67% 29,39% 17,10% 22,92% VELOCITA' DI PAGAMENTO Velocità di pagamento tit.i di spesa (pagamenti a competenza / previsioni definitive) Velocità di pagamento tit.ii di spesa (pagamenti a competenza / previsioni definitive) Velocità di pagamento tit.iii di spesa (pagamenti a competenza / previsioni definitive) 69,53% 71,33% 65,49% 11,33% 6,48% 2,58% 100,00% 99,96% 99,94% SMALTIMENTO DEI RESIDUI ATTIVI Smaltimento residui tit.i di entrata (riscossioni a residui / residui attivi iniziali): Smaltimento residui tit.ii di entrata (riscossioni a residui / residui attivi iniziali): Smaltimento residui tit.iii di entrata (riscossioni a residui / residui attivi iniziali): Smaltimento residui tit.iv di entrata (riscossioni a residui / residui attivi iniziali): Smaltimento residui tit.v di entrata (riscossioni a residui / residui attivi iniziali): 51,34% 50,45% 49,91% 40,44% 34,81% 69,90% 87,01% 84,19% 65,69% 8,93% 21,03% 26,61% 32,07% 29,92% 20,96% SMALTIMENTO DEI RESIDUI PASSIVI Smaltimento residui tit.i di spesa (pagamenti a residui / residui passivi iniziali): Smaltimento residui tit.ii di spesa (pagamenti a residui / residui passivi iniziali): 52,67% 51,52% 53,98% 17,40% 12,06% 15,92% Pagina 15 di 35

16 FORMAZIONE DEI RESIDUI ATTIVI Formazione residui tit.i di entrata (accertamenti - riscossioni a competenza / residui attivi iniziali): Formazione residui tit.ii di entrata (accertamenti - riscossioni a competenza / residui attivi iniziali): Formazione residui tit.iii di entrata (accertamenti - riscossioni a competenza / residui attivi iniziali): Formazione residui tit.iv di entrata (accertamenti - riscossioni a competenza / residui attivi iniziali): Formazione residui tit.v di entrata (accertamenti - riscossioni a competenza / residui attivi iniziali): 48,65% 60,71% 42,75% 29,57% 33,78% 64,10% 139,16% 154,39% 144,19% 32,47% 2,12% 6,51% 43,06% 20,86% 16,90% FORMAZIONE DEI RESIDUI PASSIVI Formazione residui tit.i di spesa (impegni - pagamenti a competenza / residui passivi iniziali): Formazione residui tit.ii di spesa (impegni - pagamenti a competenza / residui passivi iniziali): 53,01% 48,87% 76,43% 30,58% 6,29% 5,90% REALIZZAZIONE DELLE ENTRATE Realizzazione entrate tit.i (accertamenti a competenza / previsioni definitive): Realizzazione entrate tit.ii (accertamenti a competenza / previsioni definitive): Realizzazione entrate tit.iii (accertamenti a competenza / previsioni definitive): 97,81% 98,17% 100,58% 93,89% 91,64% 98,35% 95,88% 94,64% 85,93% REALIZZAZIONE DELLE SPESE Realizzazione spese tit.i (impegni a competenza / previsioni definitive): Realizzazione spese tit.ii (impegni a competenza / previsioni definitive): 95,37% 95,17% 97,31% 85,52% 19,77% 8,84% INDICI VARI Autonomia finanziaria (accertamenti tit. I + III / accertamenti tit. I+II+III): Autonomia impositiva (accertamenti tit. I / accertamenti tit. I+II+III): 63,13% 63,79% 58,68% 49,68% 50,52% 45,47% Pagina 16 di 35

17 Dipendenza da trasferimenti (accertamenti tit. II / accertamenti tit. I+II+III): Capacità di spesa (pagamenti totali / previsioni definitive spese + residui passivi iniziali): Rigidità spesa corrente (metodo I: costo del personale + costo interessi passivi / impegni spese correnti): Rigidità spesa corrente (metodo II: costo del personale + costo interessi passivi + quote mutui rimborsate / accertamenti entrate tit. I+II+III): Incidenza del costo del personale sulle spese correnti (costo del personale / spese correnti): Incidenza dei residui attivi (totale residui attivi / totale accertamenti di competenza): Incidenza dei residui attivi di parte corrente (totale residui attivi tit. I+II+III / totale accertamenti di competenza tit. I+II+III): Incidenza dei residui passivi (totale residui passivi / totale impegni di competenza): Incidenza dei residui passivi di parte corrente (residui passivi tit.i / impegni di competenza tit. I): Indice di economia delle spese di parte corrente (previsioni definitive spese correnti - impegni di competenza spese correnti / previsioni definitive spese correnti): Pressione finanziaria (entrate tit. I + III / popolazione): 36,87% 36,21% 41,32% 34,35% 28,41% 27,57% 36,90% 36,27% 32,53% 34,96% 33,41% 29,78% 31,15% 29,65% 26,50% 100,44% 114,78% 102,01% 28,34% 32,32% 31,59% 134,32% 174,95% 162,70% 47,28% 46,59% 50,23% 4,63% 4,83% 2,69% 128,13 117,12 117,84 Pressione tributaria (entrate tit. I / popolazione): 100,83 92,75 91,30 Trasferimenti erariali pro capite (entrate tit.ii / popolazione): Spesa corrente pro capite (impegni spese tit. I / popolazione): Spesa di investimento pro capite (impegni spese tit. II / popolazione): 74,84 66,48 82,96 198,11 179,89 197,13 141,97 36,81 30,68 Pagina 17 di 35

18 3. La verifica a fine esercizio dello stato di attuazione degli obiettivi gestionali La verifica dello stato di attuazione degli obiettivi gestionali è eseguita sugli obiettivi del Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e del Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) esercizio 2010 approvati rispettivamente con DGP n. 187 del 14/04/2010 e con Decreto del Direttore Generale n. 85 del 19/04/2010; gli obiettivi gestionali sono stati assegnati ai centri di responsabilità dell Ente così come definiti al paragrafo 2. (vedi La struttura organizzativa dell Ente ) e sono in totale pari a n Per quanto riguarda la costruzione del Piano Esecutivo di Gestione e del Piano Dettagliato degli Obiettivi si osserva che la programmazione gestionale esercizio 2010 si è caratterizza per i seguenti aspetti: il PEG/PDO 2010 è stato redatto in un ottica di elevata partecipazione e condivisione da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo di programmazione gestionale. Tra la fine del 2009 e l inizio del 2010 si sono susseguiti numerosi incontri tra Dirigenti e Direttore Generale; si è partiti con l individuazione di macro obiettivi (contenuti nel PEG) derivati dai Programmi e i Progetti della Relazione Provvisionale e Programmatica e del Programma Triennale delle Opere Pubbliche per poi giungere, tenuto conto delle risorse a disposizione, alla declinazione in micro obiettivi (contenuti nel PDO) individuando per ciascuno di questi le relative scadenze programmate e indicatori. Questo processo si è svolto avendo a riferimento il seguente cronoprogramma condiviso con tutti gli attori coinvolti: SCADENZA ATTIVITA ATTORI 5 OTTOBRE Definizione degli indirizzi e degli obiettivi generali da parte della Giunta e individuazione dei responsabili dei Settori 31 OTTOBRE Elaborazione della Relazione Previsionale e Programmatica e del Piano Esecutivo di Giunta Provinciale, Assessori, Direttore Generale, Ragioniere Capo e Dirigenti Direttore Generale, Assessori e Dirigenti Pagina 18 di 35

19 Gestione 15 NOVEMBRE Verifica della compatibilità finanziaria del PEG Direttore Generale, Ragioniere Capo e Dirigenti 25 NOVEMBRE Redazione ed approvazione dello schema di Direttore Generale, Ragioniere Capo bilancio di previsione e degli allegati da parte e Giunta Provinciale della Giunta Presentazione della bozza definitiva di PEG alla Giunta Provinciale Richiesta parere e relazione sul Bilancio da parte dell organo di revisione Trasmissione della proposta di bilancio al Presidente del Consiglio per l esame 10 DICEMBRE Presentazione e discussione in Consiglio Ragioniere Capo, Assessori e Provinciale Consiglio Provinciale 30 DICEMBRE Approvazione in Consiglio Provinciale Consiglio Provinciale 15 GENNAIO Approvazione della bozza definitiva di PEG Giunta Provinciale, Direttore Generale e Dirigenti la costruzione del PEG/PDO 2010 è stata tesa all individuazione di obiettivi gestionali significativi, veramente qualificanti, misurabili, chiari e coerenti con le linee programmatiche. Ciò ha determinato una consistente riduzione degli obiettivi (si è passati da n. 654 obiettivi del PEG/PDO 2009 a n. 323 obiettivi del PEG/PDO 2010) ed alla elaborazione di un documento nella sua completezza omogeneo, senza frantumazioni, senza duplicazioni e frammentazioni disaggreganti, declinato in una struttura più leggibile; il PEG/PDO 2010 è stato approvato nella sua interezza (ossia con un unico atto e non con atti separati aventi oggetto stralci dell unico PEG/PDO) ed in tempi decisamente più contenuti rispetto ad anni precedenti; il PEG/PDO 2010 relativo ai Settori Infrastrutture Stradali e Patrimonio si è caratterizzato anche per la definizione di una stretta corrispondenza tra obiettivo gestionale di PEG/PDO e intervento del Programma Triennale delle Opere Pubbliche al fine di migliorare la Pagina 19 di 35

20 correlazione tra programmazione strategica e programmazione gestionale in tema di lavori pubblici e di consentire un vero monitoraggio degli interventi. I risultati della verifica condotta dal Servizo Controllo di Gestione sono rappresentati tramite l utilizzo di due tabelle di seguito riportate in cui si evidenziano gli obiettivi gestionali che, sulla base delle rendicontazioni fornite dai dirigenti e da altre informazioni e riscontri a disposizione del Servizio, quest ultimo ha ritenuto non raggiunti o parzialmente raggiunti. La tabella n. 1 evidenzia in sintesi gli obiettivi gestionali, il relativo peso e tipo di obiettivo ed in rosso gli obiettivi gestionali ritenuti non raggiunti o parzialmente raggiunti dal Servizio Controllo di Gestione. Le tabelle nn. 2 e 3 racchiudono invece le fasi, gli indicatori, il rispettivo valore atteso e valore a consuntivo e le eventuali osservazioni del Dirigente per ciascun obiettivo. tabella n. 1 Elenco obiettivi PEG (vedi allegato n. 2) tabella n. 2 Elenco obiettivi PEG 2010 con relative fasi. (vedi allegato n. 2-bis) tabella n. 3 Elenco obiettivi PEG 2010 con raltivi indicatori. (vedi allegato n. 2-bis) Al fine di evidenziare il grado di impegno della spesa e di accertamento dell entrata sugli obiettivi gestionali del 2010 si riportano inoltre i seguenti dati (vedi tabella n. 4) da cui si evince in generale una scarsa capacità ad impegnare la spesa e ad accertare l entrata in conto competenza e la conseguente elevata propensione alla formazione di residui. Pagina 20 di 35

21 tabella n. 4 grado di impegno della spesa e di accertamento dell entrata sugli obiettivi gestionali del (vedi allegato n. 2-ter) Procedura per la verifica a fine esercizio dello stato di attuazione degli obiettivi gestionali Entro il 31 gennaio di ogni esercizio i centri di responsabilità devono concludere l inserimento dei valori a consuntivo delle fasi e degli indicatori degli obiettivi gestionali di competenza dell esercizio precedente; entro tale termine devono inoltre comunicare alla Direzione Generale per il tramite del Servizio Controllo Interno di Gestione le motivazioni di eventuali obiettivi non raggiunti. Successivamente il Servizio Controllo Interno di Gestione predispone il presente referto e, dopo un eventuale richiesta di ulteriori informazioni ai centri di responsabilità, qualora il Servizio ritenesse non sufficientemente definito lo stato di attuazione dell obiettivo, sottopone quest ultimo al Nucleo Interno di Valutazione ai fini della valutazione di risultato e della conseguente liquidazione della retribuzione di risultato. Con circolare del Direttor Generale n. 53/DG del 24/11/2010 avente oggetto Sistema di valutazione: chiusura 2010 e adempimenti conseguenti sono state individuate le seguenti fasi: SCADENZA ATTIVITA ATTORI 15 GENNAIO Consegna dei dati, da parte dei Dirigenti, al Servizio Controllo di Gestione Dirigenti, Direttore Generale (DG) e Servizio Controllo di Gestione (SCDG) 30 GENNAIO Predisposizione, entro il 30 gennaio, del SCDG referto, da parte del Servizio Controllo di Gestione, sullo stato di attuazione degli obiettivi 15 FEBBRAIO Trasmissione del referto al Nucleo Interno di Valutazione SCDG, DG e Nucleo Interno di Valutazione (NIV) Colloquio finale con il Direttore Generale 28 FEBBRAIO Presa d atto da parte del Nucleo Interno di DG e NIV Pagina 21 di 35

22 Valutazione dei dati e dell esito del colloquio con il Direttore Generale 15 MARZO Incontro del Dirigente con il Nucleo Interno DG, Dirigenti e NIV di Valutazione 30 MARZO Proposta di assegnazione della valutazione, NIV e Presidente della Provincia da parte del Nucleo, al Presidente 15 APRILE Comunicazione in Giunta della proposta Presidente e Giunta Provinciale (GP) 30 APRILE Decreto del Presidente di assegnazione dei Presidente punteggi 30 GIUGNO Erogazione della retribuzione di risultato Responsabile del Settore Risorse Umane, Prevenzione e Sicurezza Pagina 22 di 35

23 4. Il monitoraggio dell acquisto di beni e servizi ai sensi della Legge n. 191/2004 Il D. L. n. 168 del 12/07/04, convertito con modificazioni nella L. n. 191 del 30/07/04, ha modificato ed integrato l art. 26 della L. n. 488 del 23/12/99 riguardante l acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni. A seguito di queste modifiche, le pubbliche amministrazioni, tra cui le Province, qualora non intendano avvalersi per i propri acquisti delle convenzioni stipulate da CONSIP S.p.A., sono tenute comunque al rispetto dei parametri di prezzo/qualità in esse previsti per beni e servizi comparabili. Al fine di assicurare effettività all intera disciplina la normativa prevede disposizioni che rafforzano la verifica da parte degli uffici preposti al controllo di gestione. In particolare si stabilisce: che i provvedimenti con cui le amministrazioni deliberano di procedere in modo autonomo a singoli acquisti di beni e servizi debbano essere trasmessi alle strutture ed agli uffici preposti al controllo di gestione per l esercizio delle funzioni di sorveglianza e di controllo (ai sensi dell art. 26 c. 3 L. 488/99); che la struttura preposta al controllo di gestione sottoponga annualmente all organo di direzione politica una relazione riguardante i risultati, in termini di riduzione di spesa, conseguiti attraverso l attuazione della norma stessa (ai sensi del c. 4 art. 26 L. 488/99); che la struttura preposta al controllo di gestione invii i risultati della suddetta verifica anche alla Corte dei Conti (ai sensi dell art. 26 c. 5 L. 488/99 e sulla base delle indicazioni contenute nel documento UPL Considerazioni delle Province lombarde sulla L. n. 191/04 [ex D.L. n. 168/04] e sul referto del controllo di gestione approvato dall Ufficio di Presidenza UPL nella seduta del 31/01/05 presso la Provincia di Milano). Pagina 23 di 35

24 Per dare concreta attuazione nell Ente alle disposizioni normative sopra richiamate, sono state individuate con note prot. n. 33/DG del 22/03/05 ad oggetto Decreto Legge 12 luglio 2004, n. 168 Interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica art. 1 comma 5 (Decreto convertito, con modificazioni, in Legge 30 luglio 2004, n. 191) e prot n. 23/SG del 27/02/09 ad oggetto art. 26 Legge n. 488 del 23/12/99 rinnovo indicazioni, le procedure operative da seguire in fase di acquisto di beni e servizi con particolare riguardo alle seguenti tipologie di acquisto: A. acquisto di beni e servizi non oggetto di convenzione CONSIP: non sussiste l obbligo di utilizzare i parametri prezzi qualità; è comunque obbligatorio allegare al contratto di acquisto la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà attestante il rispetto delle disposizioni contenute nell art. 26 c. 3 Legge 488/99 e ss. mm; è obbligatorio inviare copia della determinazione di acquisto al Servizio Controllo Interno di Gestione (tale invio è limitato esclusivamente alle determinazioni di acquisto di beni e servizi che, per le loro caratteristiche e per la loro natura, avrebbero potuto o potranno ragionevolmente essere oggetto di convenzione CONSIP); B. acquisto di beni e servizi oggetto di convenzione CONSIP: B.1 adesione alla convenzione: è obbligatorio inviare copia della determina di acquisto al Servizio Controllo Interno di Gestione (in quanto necessarie alla predisposizione della relazione annuale prevista dell art. 26 sopra richiamato); B.2 si procede in via autonoma utilizzando i parametri di prezzo/qualità come limiti massimi essendo il bene/servizio comparabile a quell oggetto di convenzione CONSIP: è obbligatorio inviare copia della determina di acquisto al Servizio Controllo Interno di Gestione (al fine dell esercizio delle funzioni di sorveglianza e controllo); il dipendente che ha sottoscritto il contratto, allega allo stesso la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà attestante il rispetto delle disposizioni contenute nell art. 26 c. 3 Legge 488/99 e ss. mm; Pagina 24 di 35

25 B.3 si procede in via autonoma non utilizzando i parametri di prezzo/qualità essendo il bene/servizio analogo a quello contemplato dalla convenzione CONSIP ma non comparabile ad esso: è obbligatorio inviare copia della determina di acquisto al Servizio Controllo Interno di Gestione (al fine dell esercizio delle funzioni di sorveglianza e controllo); il dipendente che ha sottoscritto il contratto, allega allo stesso la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà attestante il rispetto delle disposizioni contenute nell art. 26 c. 3 Legge 488/99 e ss. mm. Gli acquisti nel 2010 Al Fine della predisposizione della relazione di cui all art. 26 c. 4 sopra richiamata, il Servizio Controllo Interno di Gestione ha provveduto a richiedere ai Servizi che gestiscono le procedure di acquisto la comunicazione delle determinazioni con cui hanno proceduto ad acquisti di beni e servizi nel Si noti che a partire dal 06/09/2010 tale comunicazione è stata informatizzata e pertanto non avviene più manualmente e su cartaceo ma tramite classificazione informatica delle determinazione sulla base delle tipologie di acquisto sopradescritte (in fase di predisposizione dell atto di acquisto di beni e servizi, il proponente attribuisce all atto stesso uno dei seguenti codici identificativi: A = non oggetto di convenzione CONSIP, A1 = non oggetto di convenzione CONSIP adesione a convenzione CRA RL, B1 = oggetto di convenzione CONSIP adesione alla convenzione, B2 = oggetto di convenzione CONSIP in via autonoma utilizzando i parametri di prezzo/qualità, B3 = oggetto di convenzione CONSIP in via autonoma non utilizzando i parametri di prezzo/qualità ). Dall esame delle determinazioni di acquisto di beni e servizi ricevute su cartaceo alla data del 06/09/2010 e di quelle redatte successivamente al 06/09/2010 ed individuate tramite estrazione informatica, risulta che nel corso del 2010 è stato fatto ricorso alle convenzioni CONSIP per l acquisto delle seguenti tipologie di beni e servizi e importi: Pagina 25 di 35

26 Acquisti CONSIP anno 2010 Importi (impegnato 2010) attrezzature informatiche (pc portatili e 8.731,28 stampanti) software 4.015,01 noleggio automezzi ,00 acquisto automezzi ,15 noleggio fotocopiatrici ,43 cancelleria ad uso ufficio ,00 totale ,87 Per l approvvigionamento di beni e servizi, oltre al sistema statale incentrato sulle Convenzioni attive Consip, la Provincia di Cremona ha fatto ricorso anche al sistema di intermediazione digitale a supporto del territorio della Regione Lombardia gestito dalla Centrale Regionale degli Acquisti (CRA) costituita all interno di Lombardia Informatica SpA con Legge Regionale n. 33 del 28/12/2007. Nel corso del 2010 è stato fatto ricorso alle convenzioni CRA di Lombardia Informatica S.p.A. per l acquisto delle seguenti tipologie di beni e servizi e importi: Acquisti CRA anno 2010 carta ecologica e riciclaa ad uso degli uffici provinciali e degli istituti scolastici Importi (impegnato 2010) ,00 totale ,00 Pagina 26 di 35

27 Si deve tenere presene inoltre che il totale degli acquisti di beni e di servizi effettuati dalla Provincia di Cremona desunto dal consuntivo finanziario del 2010 è pari ad euro ,00 (importo impegnato complessivo degli interventi di bilancio 2010 cod. 02 e 03 del titolo I) e che si è verificato per tale tipologia di spesa un incremento rispetto all anno 2009 di euro ,00 (pari al 3,47% di aumento). I risparmi ottenuti Sulla base delle determinazioni di acquisto ricevute ed esaminate dallo scrivente Servizio, non è stato possibile quantificare complessivamente i risparmi conseguenti attraverso il ricorso alle convenzioni CONSIP in quanto nelle premesse delle determinazioni di acquisto di beni e servizi non è in riscontrabile il confronto tra i prezzi praticati da CONSIP ed i prezzi praticati dagli altri fornitori (ossia dal mercato). L adesione alle singole convenzioni, tuttavia, ha sicuramente prodotto vantaggi economici per la Provincia di Cremona derivanti da una serie di fattori quali: una maggiore velocità negli acquisti; un minor impiego di tempo per il personale addetto alla predisposizione degli atti di gara; totale eliminazione di eventuali contenziosi. L adesione alle convenzioni ha comportato vantaggi anche per i fornitori quali: l accesso al mercato della P.A. con elevato potenziale di vendita; la possibilità di diventare fornitore per più Amministrazioni con un unica gara; la garanzia di un processo negoziale improntato alla massima trasparenza. Rispetto al 2009 si osserva un lieve decremento in valore assoluto del ricorso alle convenzioni CONSIP e CRA (nel 2009 il totale impegnato ammontava a euro ,21). Si osserva inoltre un consolidamento della spesa tramite CONSIP per quanto riguarda il noleggio di automezzi, di fotocopiatrici e l acquisto di strumentazione informatica. Pagina 27 di 35

28 Si ribadisce che con la Legge Finanziaria 2008 (art. 2 comma 572) è stato istituito uno strumento di supporto per la valutazione della comparabilità del bene e del servizio e per l utilizzo dei parametri prezzo/qualità anche con una indicazione di una misura minima e massima degli stessi. Sul sito internet è a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni una funzione benchmark (al link Iniziative & Servizi ) che aiuta a comparare i beni e i servizi di interesse con quanto previsto in Convenzione e consente, pertanto, attraverso pagine navigabili, di scegliere le caratteristiche del bene o del servizio di cui l Ente acquirente necessita e di verificarne il prezzo in Convenzione confrontandolo con eventuali prezzi riscontrati sul mercato dall Ente stesso; per alcune merceologie sono, inoltre, disponibili prezzi rilevati nell ambito di indagini specifiche. Si ritiene inoltre di ribadire che, dall esame delle determinazioni di acquisto pervenute, si riscontra un parziale decentramento della capacità di spesa all interno dell Ente; una migliore organizzazione del procedimento di spesa permetterebbe di conseguire importanti economie di scala; si ritiene infatti che l accentramento della capacità di spesa presso il Servizio Economato e la conseguente riduzione di centri autonomi di spesa all interno dell Ente, consentirebbe una gestione più efficiente delle procedure di acquisto e di conseguenza un importante risparmio di risorse sia finanziarie sia umane oltre ad una maggiore capacità di controllo della spesa per acquisto di beni e servizi. Pagina 28 di 35

29 5. La sintesi dell andamento economico finanziario per centro di costo L Ente dispone di un sistema di contabilità analitica alimentata da valori economico patrimoniali. Le registrazioni in contabilità analitica avvengono con riferimento al Piano dei Centri di Costo. I centri di costo rappresentano delle costruzione contabili a cui sono imputati i costi di esercizio suddivisi per voce di costo. La Struttura del Piano dei Centri di Costo della Provincia di Cremona è costruita ad immagine della struttura organizzativa generale dell'ente ed è aggiornata annualmente in occasione dell approvazione del Piano Esecutivo di Gestione su indicazione dei Dirigenti. Nel 2010 è stato adottato il Piano dei Centri di Costo rappresentato nella tabella in allegato (vedi allegato n. 3). Si badi che l importante processo di riorganizzazione avviato dall Ente nel 2009 e tutt ora in corso ha comportato una revisione significativa della struttura dei Centri di Costo rispetto al Lo strumento della contabilità analitica è stato utilizzato sino ad oggi ai fini del monitoraggio e dell andamento nel tempo dei costi; ad oggi la contabilità analitica non è impiegata come strumento di budgeting economico e si deve sottolineare che l utilità di questo strumento può essere ulteriormente rafforzata anche in tema di valutazione delle performance dell Ente e della qualità dei servizi erogati qualora sia opportunamente integrato ad un piano degli indicatori di performance dell Ente. Si osservi che l Ente si è dotato di un piano degli indicatori di performance nel 2011; con Decreto del Direttore Generale n. 44 del 15/03/2011 è stato infatti approvato il Piano degli Indicatori di performance esercizio 2011 della Provincia di Cremona. Nell allegato n. 4 si riportata il raffronto dei costi sostenuti negli esercizi 2008, 2009 e 2010 per centro di costo. Pagina 29 di 35

30 6. Conclusioni Le conclusioni del presente referto vertono sull osservazione dei cambiamenti e delle innovazioni introdotte nel sistema di programmazione e controllo nell Ente nel Si ritiene di prendere in considerazione i seguenti due eventi che in particolare hanno caratterizzato il 2010: - la revisione del Regolamento degli Uffici e dei Servizi; - la costruzione del Piano degli Indicatori di Performance. La revisione del Regolamento degli Uffici e dei Servizi dell Ente Nel 2010 si è assistito ad un importante revisione del Regolamento degli Uffici e dei Servizi dell Ente volta al recepimento del D. Lgs. n. 150/2009. Il Titolo V del Regolamento è infatti interamente dedicato alla regolamentazione della misurazione, valutazione, integrità e trasparenza della performance; esso si suddivide nei seguenti 4 capi: I. programmazione, organizzazione e valutazione della performance; II. III. IV. valutazione delle performance e premi; integrità, trasparenza e NIV; controllo interno. In questa sede si considera in particolare il capo I. Qui si afferma che la misurazione e la valutazione della performance organizzativa e individuale sono alla base del miglioramento della qualità del servizio pubblico offerto dall Ente e della valorizzazione delle competenze professionali e che gli atti della programmazione, il monitoraggio, l utilizzo dei sistemi premianti e la rendicontazione dei risultati rappresentano il ciclo della performance; si stabilisce inoltre che il Piano della Performance è costituito - dal Bilancio - dalla Relazione Previsionale e Programmatica (RPP) Pagina 30 di 35

31 - dal Piano Esecutivo di Gestione (PEG) - dal Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) mentre la Relazione sulla Performance è costituita - dal Referto del Controllo di Gestione. Questa importane revisione regolamentare ha quindi posto le basi per il riconoscimento e l adozione di un nuovo sistema di programmazione e controllo dell Ente sia a livello strategico che gestionale. Si ritiene di poter rappresentare graficamente tale evoluzione vissuta dall Ente con l aiuto dei seguenti schemi che mettono in relazione tra loro i documenti, gli attori coinvolti, le fasi e i tempi del ciclo di programmazione e controllo in un ottica di integrazione e raccordo: I documenti di programmazione e controllo strategici e gestionali Ciclo di programmazione e controllo a livello strategico a livello gestionale PROGRAMMAZIONE Programma di Mandato (Piano Generale di sviluppo) Bilancio Pluriennale Relazione Previsionale e Programmatica (RPP) Programma Triennale delle Opere Pubbliche Bilancio di Previsione Piano Esecutivo di Gestione (PEG) Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) PIANO DELLA PERFORMANCE CONTROLLO Rendiconto della Gestione Relazione illustrativa della Giunta Referto del Controllo di Gestione RELAZIONE DELLA PERFORMANCE Pagina 31 di 35

32 Gli attori Ciclo di programmazione e controllo a livello strategico a livello gestionale Presidente e Assessori Consiglio Provinciale Dirigenti PROGRAMMAZIONE Direttore Generale CONTROLLO Servizio Controllo di Gestione NUCLEO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE Pagina 32 di 35

33 Le fasi e i tempi del ciclo di programmazione e controllo Ciclo di programmazione e controllo a livello strategico a livello gestionale PROGRAMMAZIONE 0. Predisposizione e approvazione del Programma di Mandato (e del Piano Generale di Sviluppo) - in fase di insediamento ad inizio mandato 1. Definizione degli indirizzi in merito alla stesura del bilancio di previsione 2. Elaborazione della bozza di Relazione Previsionale e Programmatica 3. Adozione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 8. Richiesta parere e relazione sul Bilancio da parte dell organo di revisione 9. Trasmissione della proposta di bilancio al Presidente del Consiglio e alla Commissione Affari Istituzionali 10. Presentazione e discussione in Consiglio Provinciale del bilancio di previsione 11. Approvazione in Consiglio Provinciale del bilancio di previsione, dei relativi allegati e del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 4. Elaborazione della bozza di Piano Esecutivo di Gestione 5. Verifica della compatibilità finanziaria del PEG 6. Approvazione dello schema di bilancio di previsione e degli allegati da parte della Giunta Provinciale 7. Elaborazione della bozza definitiva di PEG 12. Approvazione della bozza definitiva di PEG e PDO CONTROLLO 14. Redazione ed approvazione del Rendiconto della Gestione 13. Predisposizione del Referto semestrale del Servizio Controllo Interno di Gestione 15. Referto annuale del controllo di gestione 16. Valutazione delle performance Pagina 33 di 35

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