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1 Risoluzione sulla situazione degli Uffici Giudiziari di Reggio Calabria. (Risoluzione del 26 gennaio 2011) Il Consiglio superiore della magistratura, nella seduta del 26 gennaio 2011, ha adottato la seguente delibera: In seguito al grave attentato dinamitardo del 3 gennaio 2010, che aveva provocato il danneggiamento del fabbricato ove sono ubicati gli uffici della Procura generale presso la Corte di appello di Reggio Calabria, nella seduta di Plenum del successivo 11 gennaio 2010 numerosi componenti del Consiglio superiore della magistratura richiedevano al Comitato di Presidenza l apertura di una pratica in ordine alla situazione organizzativa degli uffici giudiziari del Distretto reggino. In quella sede, in particolare, veniva sottolineata la necessità di lanciare un segnale di solidarietà alla magistratura calabrese e di individuare gli interventi consiliari più opportuni per rafforzare la risposta giudiziaria a fronte di una forte domanda di giustizia, e ciò tenuto conto della peculiarità degli uffici giudiziari di tale regione, in particolare di quelli del settore giudicante. Autorizzata l apertura della pratica (n. 3/VV/2010), la Settima commissione di questo Consiglio evidenziava l opportunità di una visita presso gli Uffici giudiziari di Reggio Calabria al fine di acquisire diretti elementi di conoscenza, utili alla verifica e all approfondimento della situazione organizzativa, delle condizioni di direzione, delle eventuali disfunzioni dei predetti Uffici e delle relative cause. In data 22 gennaio 2010, la Settima commissione si recava presso gli Uffici giudiziari di Reggio Calabria per svolgere in quella sede la propria seduta. Partecipavano ai lavori il Presidente della Settima commissione dott. Cosimo Ferri, il VicePresidente della Commissione dott. Roberto Carrelli Palombi di Montrone, ed i componenti dott.ri Fiorella Pilato e Bernardo Petralia. La seduta aveva inizio, secondo la programmazione preventivata, alle ore 9,00 presso un aula della Corte di appello di Reggio Calabria. La Commissione procedeva all espletamento delle audizioni programmate, che avevano inizio con l esame del Dott., Presidente della Corte d appello di Reggio Calabria. Il Presidente dott. esordiva riferendo come il fenomeno della criminalità organizzata in Calabria fosse endemico, e come esso colpisse in modo particolare la città di Reggio Calabria. Aggiungeva poi, anche in ragione della recente iperproduttività della locale Procura della Repubblica, che una particolare situazione di sofferenza riguardava l Ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari e dell Udienza preliminare. Riferiva, inoltre, della grave sofferenza del settore lavoro e della conseguente assegnazione alla relativa sezione d appello di due nuovi posti di consigliere al fine di evitare che le cause fossero rinviate oltre il 2017/2018. Evidenziava, infine, le difficoltà di gestione dei beni sequestrati alla ndrangheta, di valore ammontante a ben sette miliardi di euro. Il Procuratore Generale presso la Corte di appello di Reggio Calabria, dott., dopo aver dato conto delle indagini avviate a seguito del grave atto intimidatorio, segnalava le difficoltà del suo ufficio, ormai drammaticamente sottodimensionato rispetto all organico della Corte di appello, e la particolare sofferenza organizzativa, anche in ragione del numero di udienze alle quali i suoi sostituti dovevano partecipare. Il Presidente del Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, Avv., rappresentava la necessità di ridurre i tempi di copertura dei vuoti di organico determinati a seguito di trasferimento ed evidenziava la particolare difficoltà del settore civile, con oltre seimila procedenti pendenti in Corte di appello, ai quali dovevano aggiungersi circa settemila altri procedimenti di secondo grado di rito del lavoro. Segnalava la necessità di adottare prassi virtuose e, in sede politica, di addivenire ad una revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza, dott., riferiva della carenza di organico del suo ufficio, composto di un solo Presidente e di due giudici, pur avendo detto Tribunale competenza su un territorio ad alta densità criminale, con quattro istituti di pena e con un aumento delle

2 sopravvenienze superiore al 50% negli ultimi anni. Riferiva, poi, delle difficoltà di gestione legate al fatto che l Ufficio era ubicato in appartamenti privati, poco efficienti e per giunta non sottoposti ad idonea sorveglianza. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, dott., segnalava il grande incremento del numero degli affari trattati, con particolare riferimento al settore dell azione civile, ed evidenziava l esistenza di gravi problemi legati alle situazioni di incompatibilità. Il Presidente del Tribunale di Locri, dott., rappresentava l esistenza di difficoltà organizzative derivanti dalla pendenza e dalla prossima trattazione di numerosi processi di Corte di Assise, caratterizzati da elevata complessità, quali quelli promossi a seguito dell omicidio del Vice- Presidente del Consiglio Regionale della Regione Calabria dott. o del c.d. eccidio di Duisburg. Riferiva, poi, della criticità del settore lavoro, con ben undicimila procedimenti pendenti e quasi settemila sopravvenienze l anno. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri, dott., segnalava l elevato livello di criminalità presente nel territorio di sua competenza e rappresentava il disagio per le continue scoperture di organico legate ai trasferimenti di magistrati, con il decorso di un tempo eccessivo prima della nuova copertura. Il Presidente F.F. del Tribunale di Palmi, dott., segnalava le dimensioni del territorio di competenza dell Ufficio ed il numero elevato di procedimenti pendenti, dovuto anche al fatto che nel circondario ricade il Porto di Gioia Tauro, e riferiva che la pendenza si attestava ad oltre diciottomila cause nel solo settore civile, perlopiù di rito del lavoro. Chiedeva, inoltre, la revisione, da parte del Consiglio, della disciplina sull utilizzo dei GOT e segnalava l opportunità che alla predetta magistratura onoraria potessero esser assegnate le cause di previdenza. Sottolineava, pertanto, l opportunità di un aumento di organico in misura pari a due unità. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, dott., segnalava la necessità di coprire rapidamente i vuoti di organico, anche tenuto conto del territorio di competenza, caratterizzato da alta densità mafiosa e della presenza del porto di Gioia Tauro, che di per sé solo dava origine ad una notevole mole di lavoro, costituendo, tra l altro, uno dei terminali della contraffazione internazionale di merci. Il Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, dott., evidenziava i problemi legati alle incompatibilità e la necessità di ovviare agli stessi con continue applicazioni da altri uffici, anche tenendo conto delle ridotte dimensioni di organico. Il Presidente della Sezione GIP/GUP del Tribunale di Reggio Calabria, dott., sottolineava la situazione di grande sofferenza del suo ufficio, mai a pieno organico per i continui trasferimenti di magistrati e con pendenze di richieste di misura cautelare per un numero di circa sei/settecento persone soltanto per quel che riguardava i procedimenti di criminalità organizzata, e ciò anche in ragione dell incremento di produttività della locale Procura della Repubblica. Il Presidente della Prima Sezione penale della Corte di appello di Reggio Calabria, dott.ssa, rappresentava la situazione di grande difficoltà della sezione da lei diretta, soprattutto per il gran numero di maxi processi incardinati presso la sezione e della esiguità delle forze lavoro disponibili. Il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, dott., lamentava il sottodimensionamento di tutti gli uffici calabresi e rappresentava l avvenuto raddoppio del numero degli individui per cui era stata richiesta misura cautelare, dai 449 del 2007 (peraltro anno in cui si era verificata la strage di Duisburg, alla quale avevano fatto seguito numerosi arresti) ai 915 del Segnalava, ancora, che il numero di processi di DDA trattati dalla Procura reggina era pari a quello della Procura di Palermo, pur con un numero di addetti corrispondente alla metà. Aggiungeva, inoltre, che la lotta alla ndrangheta richiedeva, a differenza di quella contro diverse forme di criminalità organizzata, collaborazioni continue con altre procure e l espletamento di rogatorie estere. Riferiva, infine, delle difficoltà legate al numero elevato di udienze a cui si doveva presenziare in ragione dell avvenuto incremento del numero dei processi e richiedeva un aumento delle unità in organico. Il Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, dott., rappresentava l esigenza di coprire le numerosissime scoperture del Tribunale, a cui si aggiungevano assenze per malattia e maternità.

3 Rappresentava, poi, l esistenza di una notevole mole di lavoro gravante sull ufficio GIP/GUP e la necessità di un adeguato aumento di organico perché, nonostante l elevata capacità di lavoro dimostrata dal personale assegnato a quel ufficio, le attuali dotazioni non consentivano di far fronte adeguatamente all incremento dei flussi. Riteneva necessaria la creazione di una sezione del riesame, peraltro impossibile senza un aumento di organico, e riferiva della gravissima situazione del settore civile, con incrementi preoccupanti delle pendenze e con dilatazione notevole dei tempi di definizione dei procedimenti. Insisteva, pertanto, per un incremento dei posti in organico e per la loro immediata copertura. A seguito della istruttoria disposta dalla Commissione, veniva dato impulso alla definizione di una procedura per l aumento di organico degli uffici giudiziari calabresi (pratica avente n. 5/PO/2010). Con delibera di Plenum del 3 febbraio 2010, infatti, nel formulare al Ministro della Giustizia il parere richiesto dall art. 10/2 della legge 24 marzo 1958 n. 195, il Consiglio superiore della magistratura riteneva congruo l aumento di due unità di organico presso la Procura generale della Corte di appello di Reggio Calabria e di altre due unità presso la Procura della Repubblica del locale Tribunale; considerava altresì necessario un aumento di quattro unità di organico per il Tribunale di Reggio Calabria e, infine, invitava il Ministro ad un ulteriore aumento di organico negli uffici giudiziari calabresi, di due unità per la Corte di appello di Reggio Calabria, di una unità per il Tribunale di Sorveglianza della stessa Città e di una unità per il Tribunale di Palmi. La pratica n. 5/PO/2010 si chiudeva, quindi, con delibera di Plenum di presa d atto dell avvenuto aumento di organico, operato dal Ministro della giustizia nei seguenti termini: due unità per la Procura generale presso la Corte di appello di Reggio Calabria, due unità per la Procura ordinaria presso il Tribunale di Reggio Calabria e, infine, due unità per il Tribunale di Reggio Calabria. Analoga richiesta di aumento di organico, presentata dal Presidente del Tribunale di sorveglianza di Reggio Calabria, generava la pratica n. 20/PO/2010, che veniva chiusa con delibera di presa d atto della richiesta di aumento formulata dal dirigente dell ufficio interessato e di trasmissione al Ministro della giustizia, in attesa di una eventuale richiesta di parere, che allo stato però non è stata formulata. In seguito al grave atto intimidatorio commesso il 25 agosto 2010 in pregiudizio del Procuratore generale della Corte di appello di Reggio Calabria, presso la cui abitazione era stato lasciato un ordigno che, esploso, aveva provocato gravi danneggiamenti, pervenivano al Consiglio superiore della magistratura due richieste di apertura pratica, formulate da alcuni componenti. In data 1 settembre 2010, il Comitato di Presidenza autorizzava l apertura di una pratica in Settima commissione (la n. 409/VV/2010), avente ad oggetto la richiesta di ricostituzione della Commissione Antimafia presso il Consiglio superiore della magistratura e la richiesta di procedere ad un monitoraggio sulla situazione degli uffici giudiziari di Reggio Calabria e l apertura di una pratica,ed assegnazione della stessa alla competente Commissione (Regolamento e Riforma), per la costituzione di un gruppo di lavoro avente ad oggetto l attività di competenza del Consiglio per il contrasto alla criminalità organizzata in tutte le regioni interessate al fenomeno. Il 20, 21 e 23 settembre 2010 la Settima commissione disponeva una nuova audizione dei dirigenti degli uffici giudiziari interessati. Il Procuratore Generale presso la corte di Appello di Reggio Calabria, dott., segnalava innanzitutto di avere posto, dopo il suo arrivo, maggiore attenzione rispetto ai suoi predecessori all andamento ed all esito dei processi trattati dai singoli sostituti. Rappresentava, inoltre, come la bomba del 3 gennaio 2010 fosse, a suo dire, in qualche modo da ricondurre alla sostituzione, operata dal predetto dirigente, di un sostituto procuratore generale in un processo per sei omicidi, in cui il difensore di uno degli imputati era un avvocato che risultava anche legale dello stesso sostituto. Riteneva, altresì, che qualche rilevanza potesse avere avuto il superamento di una pregressa prassi del medesimo sostituto procuratore generale di giungere a patteggiamenti in appello con pene assai modeste anche per reati di grande allarme sociale. Infine, rappresentava di avere completamente modificato l assetto dell ufficio sotto il profilo organizzativo.

4 Il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, dott., evidenziava i mutamenti organizzativi avvenuti nel proprio ufficio, con un incremento del numero dei sostituti addetti alla DDA ed alle misure di prevenzione. Rappresentava, poi, la necessità di avere ulteriori aumenti di organico e la copertura, il più celere possibile, dei posti previsti. Riferiva, infine, di non avere potuto richiedere in più occasioni applicazioni extradistrettuali, ostandovi il limite delle percentuali di scoperture di organico previsto dalla normativa secondaria di questo Consiglio. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, dott., riferiva di avere trovato un ufficio particolarmente in crisi all atto del suo insediamento e di avere provveduto ad un totale riassetto organizzativo dello stesso, con particolare riferimento alla DDA. Chiariva, infine, quali fossero stati i criteri per l assegnazione del procedimento che riguardava l attentato a Reggio Calabria del 3 gennaio Il Presidente della Corte di appello di Reggio Calabria, dott., riferiva della difficoltà nel realizzare assetti organizzativi idonei all ufficio da lui diretto in presenza di una scopertura di organico quasi pari al 50% e precisava di non avere stilato alcun progetto organizzativo dal 2007, data della sua immissione in possesso. Riferiva, ancora, che nel settore civile i processi venivano rinviati per le conclusioni addirittura nel Lamentava, poi, di non avere ricevuto dalla Cancelleria del proprio ufficio i flussi concernenti le due sezioni penali della Corte. Aggiungeva di avere segnalato all ispettorato generale del Ministero tutti quei ritardi nel deposito delle sentenze che gli erano stati segnalati. Riferiva, infine, che la sezione lavoro della Corte di appello da lui presieduta era l unica sezione a pieno organico dell ufficio, ma che ciò nonostante aveva solo saltuariamente provveduto ad applicazioni dei giudici di detta sezione al settore penale, a ciò a suo dire ostando la disciplina ordinamentale. Tanto premesso, va osservato che le audizioni sopra riportate hanno evidenziato una situazione di grave difficoltà degli uffici giudiziari interessati. I dati acquisiti fanno emergere come gli uffici di primo grado, in virtù del continuo turn over, vedano la quasi totalità dell organico composto da magistrati agli inizi della carriera. Solo la Procura di Reggio Calabria, da questo punto di vista, si trova in una situazione leggermente migliore. Va segnalato che le rotazioni previste dalla normativa secondaria relativa alle DDA consentono che, nel settore ordinario e nel settore DDA, siano assegnati accanto ai magistrati più giovani altri magistrati di esperienza (con la possibile ulteriore conseguenza, però, che gli avvicendamenti in DDA possano dar luogo all impiego, presso tale articolazione, anche di magistrati con pochi anni di esperienza). Per quanto concerne gli uffici giudicanti, il maggior numero di magistrati in organico, unitamente alla previsione in pianta organica di più figure di semidirettivi accanto ai direttivi, consente una maggiore presenza di magistrati di esperienza oltre ai magistrati di prima nomina. In ogni caso, la percentuale di scopertura media del distretto, sia nel settore giudicante che in quello requirente, è più alta di quella nazionale (pari al 16,89 % per il settore giudicante ed al 20,63 % per il settore requirente, in luogo rispettivamente del 12,45% e 14,44% nazionale), e ciò costituisce fonte di inefficienza particolarmente significativa perché si verifica in un territorio ad altissima densità criminale mafiosa. Le audizioni effettuate, la documentazione agli atti e, in definitiva, tutta l attività istruttoria svolta dalla Settima commissione, consentono di ritenere acquisiti utili elementi di conoscenza in ordine alla efficienza della risposta della istituzione giudiziaria nel territorio calabrese e, in particolare, nel distretto di Reggio Calabria, dove è maggiormente avvertita la necessità di una forte presenza dello Stato e di una efficace ed efficiente azione di contrasto alla criminalità organizzata, la cui capacità di penetrazione è resa agevole dalla situazione economica precaria e dalla presenza di fasce di disagio sociale e di diffusa illegalità. Dalle audizioni di quasi tutti i magistrati convocati è sicuramente emersa una forte tensione morale e grandi motivazioni ideali nell esercizio delle rispettive funzioni, nonché la piena consapevolezza di operare in una situazione difficile, in condizioni di lavoro non assistite e sorrette da strutture e mezzi sufficienti e in una realtà sociale fortemente condizionata dalla criminalità organizzata.

5 In particolare, oltre al coraggioso impegno profuso da alcuni amministratori locali per il ripristino della legalità ed alle manifestazioni di reazione provenienti dalla società civile soprattutto in seguito a gravi fatti di sangue verificatisi in quei territori, il questa sede devono essere sottolineati i grandi contributi alla lotta alla criminalità dati dalle nuove dirigenze degli uffici requirenti della città di Reggio Calabria. Dalle audizioni è emersa, infatti, l opinione diffusa che la plausibile spiegazione dei gravi attentati del gennaio e dell agosto 2010 è da individuare proprio nell azione di contrasto intrapresa da detti uffici sul duplice versante del perseguimento delle consorterie mafiose e, soprattutto, dell aggressione ai patrimoni illeciti. La grande intensificazione impressa all attività d indagine sotto l esperto coordinamento della magistratura requirente se da un lato ha consentito di pervenire a risultati mai raggiunti nel contrasto alla criminalità organizzata operante in quei territori, dall altro ha però palesato la situazione di particolare sofferenza in cui versa l Ufficio G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria. In particolare, è emersa una elevata pendenza di richieste di misure cautelari giacenti presso detto ufficio e ciò nonostante il grandissimo sforzo profuso dai componenti della sezione GIP/GUP. Questo dato preoccupante è stato documentato dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, è stato confermato dal Presidente del Tribunale e sostanzialmente è stato ammesso dal dirigente dell Ufficio G.I.P. Pur dovendosi ancora una volta dare atto dell impegno e dello spirito di sacrificio dei magistrati addetti a quest ultimo Ufficio, chiamati ogni anno all adozione di provvedimenti restrittivi per centinaia di persone ed alla celebrazione di complesse udienze preliminari, che impegnano ancora più pesantemente il medesimo Ufficio, occorre rilevare come l organico della sezione GIP/GUP sia ormai gravemente sottodimensionato rispetto all incremento delle sopravvenienze. E stata pure rappresentata, pressoché in tutto il distretto, una particolare sofferenza del settore lavoro-previdenza, dovuta alla rilevante sopravvenienza annua di tali controversie. Merita, infine, di essere segnalata la situazione di particolare difficoltà organizzativa in cui versa la Corte di appello di Reggio Calabria. Detto Ufficio, infatti, non è ancora dotato di un programma organizzativo proveniente dal nuovo Presidente della Corte e, dall audizione del dirigente, è emerso che non è neppure conoscibile il reale dato statistico delle pendenze delle due sezioni penali. A tutto ciò si aggiunge il rilevante ritardo nel deposito delle sentenze dovuto all assenza, per pensionamento o per malattia, dei consiglieri relatori e la sorprendente mancata adozione, da parte del dirigente dell Ufficio, dei dovuti provvedimenti idonei a consentire il deposito di quelle motivazioni. Per quanto di competenza consiliare, nel corso delle audizioni è stata sollecitata la copertura dei posti vacanti. Sul punto il Consiglio superiore provvederà entro breve termine all adozione della relativa circolare destinata ad avviare le procedure di trasferimento, alle quali dovrà darsi corso garantendo che, pur in presenza delle attuali gravi scoperture d organico in Magistratura, la mobilità sia attuata in modo da assicurare l imprescindibile esigenza di copertura degli Uffici maggiormente esposti ed in modo da garantire la riduzione dei tempi per l espletamento dei relativi concorsi. Il Consiglio ha inoltre deliberato di procedere con criteri di priorità all esame ed alla trattazione di tutte le pratiche consiliari relative ai due distretti della Calabria ed è impegnato nella revisione dell attuale normativa secondaria sulla magistratura onoraria, in modo da consentire, nel rispetto dei limiti previsti dalla legge, l utilizzazione meno burocratica e più razionale di tale magistratura, anche al fine di liberare tutte le risorse disponibili per affrontare i procedimenti di maggior impegno. Su tale via si è già dato mandato alla S.T.O. di procedere ad una ricognizione e valutazione delle modalità di diffusione delle prassi già operanti presso diversi Uffici sul concreto impiego dei G.O.T..

6 Per far fronte alle sempre maggiori richieste di applicazioni extradistrettuali, il Consiglio ha disposto l apertura di tutte le pratiche pendenti e per le quali sussistono i presupposti previsti dalla vigente circolare. Al riguardo va segnalato che, presso il Tribunale di Reggio Calabria, è appena terminata, nel mese di dicembre 2010, un applicazione extradistrettuale che per il medesimo presso il medesimo Ufficio, è stata disposta una nuova applicazione, a partire dalla fine del mese di novembre E stato disposto, infine, per lo stesso Tribunale un interpello per un ulteriore posto in applicazione, in ordine al quale non sono ancora scaduti i termini per le dichiarazioni di disponibilità. Quanto all applicazione extradistrettuale alla Corte d appello reggina, una prima procedura è stata chiusa senza dichiarazioni di disponibilità al terzo interpello. Una seconda richiesta ha generato l apertura di una nuova pratica, per la quale è in corso di svolgimento la procedura di interpello. Per ampliare la possibilità del ricorso a detto istituto si è proceduto recentemente all abrogazione della circolare che prevedeva una percentuale di scopertura minima per gli uffici requirenti ed un differenziale di scopertura tra l ufficio richiedente e l ufficio da cui proveniva il magistrato che aveva offerto la sua disponibilità. Ciò ha consentito di riattivare la richiesta di applicazione di magistrati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, per la quale la Settima commissione, dopo l espletamento della relativa procedura, ha provveduto all applicazione di due magistrati, a partire dal mese di febbraio E stato poi riattivato l interpello per la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi e, in seguito alla disponibilità manifestata da un magistrato, si è dato corso immediatamente all applicazione extradistrettuale. Inoltre, è in fase di elaborazione presso la Settima commissione una proposta di modifica della circolare sulle applicazioni extradistrettuali, in modo da consentire, in situazioni eccezionali, la possibilità di addivenire ad una dichiarazione di disponibilità anche aperta, ovvero senza un termine finale per la presentazione delle stesse ed eventualmente per periodi inferiori al semestre, onde consentire l ampliamento della possibile platea di aspiranti. E poi in corso di discussione la revisione della disciplina tabellare prevista per le procedure di applicazione extradistrettuale d ufficio. Sempre per quanto riguarda gli ambiti di competenza della VII Commissione, all esito della attività istruttoria espletata, con riferimento specifico alla Corte di appello di Reggio Calabria, si è evidenziata una possibile irrazionalità nella suddivisione delle competenze delle due sezioni penali, apparendo sperequato, con probabili ricadute in termini di efficienza del servizio, il fatto che ad una sola di esse vengano attribuiti tutti i procedimenti di criminalità organizzata. Allo stesso modo non pare del tutto razionale la circostanza che la sezione lavoro, in condizioni di eccezionalità quali quelle riscontrate presso la Corte di appello, operi a pieno organico con due collegi fissi senza che alcuno dei componenti venga destinato in applicazione o in supplenza a funzioni di diversa natura, come previsto dal par della circolare sulla formazione delle tabelle degli uffici giudiziari per il triennio , laddove è previsto che: I magistrati assegnati a posti di organico di lavoro, di regola, non devono essere destinati in applicazione ovvero in supplenza a funzioni di diversa natura, salvo che ricorrano esigenze imprescindibili che devono essere indicate nei relativi provvedimenti. Sono state altresì avanzate richieste che rientrano nelle competenze esclusive del Ministro della giustizia, quale quella di un ulteriore aumento della pianta organica della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e dell organico del Tribunale ordinario, con specifico riferimento all Ufficio GIP/GUP. Rileva, infine, il Consiglio che non è più rinviabile la previsione di meccanismi di avvicendamento dei magistrati che consentano di limitare al minimo la durata delle vacanze di fatto tramite un opportuno coordinamento temporale tra l assunzione in possesso del magistrato ivi trasferito o destinato e l assunzione in possesso nel nuovo ufficio di destinazione del magistrato che lascia il distretto.

7 Tanto premesso il Consiglio superiore della magistratura delibera l approvazione della presente risoluzione e la sua trasmissione: al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia; al Ministro della giustizia; ai Capi degli Uffici Giudiziari di Reggio Calabria e Catanzaro, con richiesta di diffusione a tutti i magistrati; al Procuratore Nazionale Antimafia; ai Presidenti dei Consigli dell Ordine degli Avvocati dei distretti di Reggio Calabria e Catanzaro.

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