SEZIONE ESITO NUMERO ANNO MATERIA PUBBLICAZIONE SARDEGNA SENTENZA RESPONSABILITA' 17/10/2014

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1 SEZIONE ESITO NUMERO ANNO MATERIA PUBBLICAZIONE SARDEGNA SENTENZA RESPONSABILITA' 17/10/2014 Sent. n.205/2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE SARDEGNA composta dei seguenti magistrati: Marino Benussi Antonio Marco Canu Elisabetta Locci Presidente relatore Consigliere Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di responsabilità, iscritto al n del registro di Segreteria, promosso dal Procuratore regionale della Corte dei conti per la Sardegna nei confronti di Vincenzo Caria, c.f. CRAVCN53D14I384X, nato a San Vero Milis il 14 aprile Sentiti, nella pubblica udienza del 17 settembre 2014, il relatore consigliere Marino Benussi e il pubblico ministero in persona del Vice procuratore generale Antonietta Bussi; Esaminati gli atti e i documenti tutti della causa; Ritenuto in FATTO Con atto di citazione del 30 gennaio 2014 il Procuratore regionale ha convenuto in giudizio il sig. Vincenzo Caria, responsabile dell Ufficio tecnico del Comune di San Vero Milis, chiedendo la condanna del medesimo al pagamento, a favore dello stesso Comune, della somma di 1.240,00, oltre rivalutazione, interessi e spese, a titolo di risarcimento di danno. Al riguardo il Procuratore regionale ha esposto e dedotto quanto segue. Con sentenza n. 255 del 10 febbraio 2010 il Tribunale Amministrativo Regionale per la Regione Sardegna ha condannato il Comune di San Vero Milis al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in 2.000, conseguenti all accoglimento del ricorso proposto dalla signora Maria Murtas al fine di ottenere l annullamento

2 dell ordinanza n. 35 del 1997, emessa dall odierno convenuto, di demolizione di opere realizzate in difformità alle concessioni edilizie. L interessata aveva dedotto, nell occasione, di non essere mai stata proprietaria dell immobile di cui si intimava la demolizione, né di essere titolare di diritti reali di godimento sullo stesso bene. In seguito ad incombenti istruttori disposti dal giudice amministrativo era emerso un errore su tale aspetto - riconosciuto dallo stesso Caria - commesso sulla base di informazioni da lui assunte in loco; da ciò, la fondatezza del ricorso proposto dalla signora Murtas nanti il T.A.R. Sardegna. Ravvisando la sussistenza della responsabilità del geom. Caria nella vicenda, che ha comportato un inutile e ingiustificato esborso a carico del Comune di San Vero Milis, il requirente ha emesso nei confronti del predetto funzionario invito a dedurre, in relazione al quale è pervenuta memoria difensiva; le argomentazioni ivi esposte non sono state ritenute idonee ad escludere la sua responsabilità per il danno causato al predetto ente locale, per cui è stata esercitata la relativa azione in questa sede. Quanto alla posizione del convenuto, il Procuratore regionale ha dedotto, a fondamento della pretesa risarcitoria, la sussistenza del nesso causale fra la condotta del medesimo - da qualificare come gravemente colposa - e il danno erariale, osservando a tale proposito che il sig. Caria omise di effettuare i dovuti accertamenti documentali sulla titolarità dei diritti sull immobile, anziché basarsi esclusivamente su indicazioni informali fornite dagli abitanti dei fabbricati vicini. Con atto del 13 febbraio 2014 il Presidente di questa Sezione ha determinato in 992 l importo, comprensivo di interessi e rivalutazione, che il sig. Caria avrebbe dovuto versare a soddisfazione delle ragioni di cui all atto di citazione; ciò ai sensi dell art. 55 del r.d. 1214/1934 e dell art. 49 r.d n e successive norme, con assegnazione del termine di 30 giorni per il deposito della dichiarazione di accettazione e fissazione dell odierna udienza per la discussione della causa Non risulta pervenuta alcuna dichiarazione di accettazione da parte del Caria. All odierna udienza la rappresentante del pubblico ministero ha concluso chiedendo la condanna del convenuto nei termini esposti in citazione. Considerato in DIRITTO La responsabilità del convenuto, geom. Vincenzo Caria, in relazione al fatto dedotto dalla Procura regionale può sussistere ove sia ravvisabile il rapporto di servizio, il danno erariale causalmente collegabile con la condotta del medesimo, nonché l elemento psicologico del dolo o della colpa grave, giusta il disposto dell art. 1 comma 1 della legge 14 gennaio 1994 n. 20, nel testo sostituito dall art. 3 del D.L. 23 ottobre 1996 n. 543,

3 convertito nella legge 20 dicembre 1996 n. 639, oltre che della preesistente norma di cui all'art. 1 della legge 31 dicembre 1962 n Essendo fuori discussione l esistenza del rapporto di servizio fra il signor Vincenzo Caria (Responsabile dell Ufficio tecnico del Comune di San Vero Milis) e lo stesso ente locale, occorre esaminare se sussistano, nel caso di specie, gli altri presupposti per l affermazione della responsabilità contestata al medesimo. Dall esame degli atti processuali risulta che il convenuto aveva disposto, con ordinanza del 28 ottobre 1997, la demolizione di opere abusive asseritamente realizzate dalla signora Maria Murtas in difformità dalle concessioni edilizie nn. 28, 29, 30, 31, 32, 33 del 28 aprile 1986, in località Putzuidu. Quest ultima aveva impugnato detta ordinanza emessa a suo carico, opponendo di non essere proprietaria dell immobile di cui si era intimata la demolizione, né titolare di diritti reali di godimento sul medesimo bene. In seguito ad accertamenti istruttori disposti dal Tribunale amministrativo, finalizzati ad acquisire ulteriori elementi su quanto rilevato dalla signora Murtas, con nota n il Geom. Caria aveva confermato che non sussisteva alcun rapporto tra la predetta ricorrente e l immobile di cui all ordinanza. Ciò, contrariamente a quanto lo stesso funzionario aveva riportato nel verbale di accertamento della violazione urbanistico-edilizia del 14 ottobre Il Procuratore regionale riporta la relazione resa dal geom. Caria all ente locale in occasione dell adozione della delibera n. 15 del 30 marzo 2010, ove si specifica che l errore commesso nell indicare la signora Murtas quale proprietaria dell immobile era dovuto al fatto che in tutte le informazioni assunte in loco da numerose persone che in quel periodo abitavano nei fabbricati viciniori, il nome della signora Murtas era stato indicato in modo chiaro ed esplicito. In risposta all invito a dedurre l odierno convenuto ha fatto presente di aver proceduto, a suo tempo, unitamente alla Polizia Municipale, ad effettuare diversi controlli in merito, e che era compito di quest ultima accertare l identità delle persone presenti al fine di individuare i responsabili di eventuali abusi. Inoltre, i verbali di accertamento della violazione urbanistica erano stati redatti e sottoscritti dallo stesso Caria nell ottobre 1997 in quanto a quella data probabilmente gli agenti intervenuti non erano più in servizio. Da quanto sopra esposto emerge con tutta evidenza che il convenuto omise di effettuare gli accertamenti necessari ad accertare la titolarità dei diritti sull immobile in questione, e si basò, a tal fine, solo su indicazioni informali fornite da abitanti degli immobili siti nelle vicinanze, senza procedere ad ulteriori riscontri documentali al fine di verificare la fondatezza di tali informazioni.

4 Peraltro, tale inerzia, che ha comportato la mancanza di una ulteriore e indispensabile attività di verifica, è stata mantenuta sia prima dell emissione dell ordinanza del T.A.R. Sardegna, sia dopo la notifica del ricorso introduttivo del giudizio, disposta direttamente nei confronti dello stesso Caria. Come osservato dalla Procura attrice, un serio riscontro sulla reale situazione era ancor più necessario considerato che le concessioni edilizie erano state rilasciate a nome di un altro soggetto, Livio Pistis, circostanza, nota al convenuto, che avrebbe dovuto indurlo a ricerche puntuali onde evitare un contenzioso del tutto prevedibile.. Va da sé che la soccombenza del Comune di San Vero Milis nel giudizio promosso nanti il Tribunale Amministrativo Regionale consegue, sul piano della rilevanza causale, alla condotta del geom. Caria, da qualificare come gravemente colposa, consistente nell aver del tutto trascurato di svolgere i controlli necessari per la corretta individuazione del destinatario del provvedimento con cui si era contestata la modificazione della destinazione d uso di parte dell immobile interessato. E non può assumere carattere esimente il fatto che il riscontro sull identità delle persone presenti al sopralluogo venne effettuato dai vigili urbani, atteso che la proprietà degli immobili interessati dalle ordinanze di demolizione avrebbe dovuto essere verificata sul piano documentale, che solo avrebbe conferito carattere di certezza sulla titolarità dei beni in questione. Peraltro, come osservato in citazione, l argomentazione del sig. Caria circa l asserito riscontro sull identità delle persone presenti al sopralluogo, da parte dei vigili urbani, risulta nel verbale di violazione urbanistico-edilizia sottoscritto solo dal convenuto. In relazione a quanto sopra, risulta con tutta evidenza che l esborso della somma di 1.240,00 - quale debito riconosciuto legittimo dal Consiglio comunale di San Vero Milis e derivante dalla soccombenza nella causa promossa da un privato davanti il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna - oltre a costituire danno erariale in quanto privo di qualsiasi utilità per l Ente locale, va posto, sotto il profilo causale, in diretta relazione con la condotta del sig. Caria, da qualificare come gravemente colposa avendo egli omesso di effettuare i dovuti e necessari riscontri, sul piano documentale, di una realtà erroneamente e superficialmente assunta a base del provvedimento poi giudicato illegittimo dal T.A.R. Sardegna, con soccombenza del Comune e liquidazione, a carico dell Ente, delle spese del giudizio. Né emergono, dagli atti di causa, circostanze oggettive o soggettive che possano condurre ad una esclusione o attenuazione del suddetto elemento psicologico. Alla stregua delle suesposte considerazioni, sussistendo gli elementi per l affermazione della responsabilità in capo al geom. Vincenzo Caria, lo stesso va ritenuto responsabile del danno di 1.240,00

5 subito dal Comune di San Vero Milis, cui consegue l'obbligo di pagamento dell'importo predetto, oltre rivalutazione monetaria, interessi e spese di giustizia. PER QUESTI MOTIVI La Corte dei conti - Sezione giurisdizionale per la Regione Sardegna, definitivamente pronunciando: - condanna, il signor Vincenzo Caria, al pagamento, in favore dell Erario, e segnatamente del Comune di San Vero Milis, della somma di 1.240,00 (euro milleduecentoquaranta) oltre a rivalutazione monetaria - da calcolare, secondo gli indici ISTAT, a decorrere dal verificarsi del pregiudizio erariale e sino alla data della presente sentenza - e agli interessi legali sulla somma rivalutata, a decorrere dalla data della presente sentenza e sino al pagamento; - condanna altresì il signor Vincenzo Caria, al pagamento delle spese del giudizio, che sino alla presente sentenza si liquidano in Euro 239,92 (diconsi euro duecentotrentanove/92 ). Così deciso in Cagliari, nella camera di consiglio del 17 settembre Il Presidente estensore f.to Marino Benussi Depositata in Segreteria il 17 ottobre Il Dirigente f.to Paolo Carrus