FESR 2007/2013. PON Governance e Assistenza Tecnica Ob. Convergenza Ob. Operativo II.4. Gruppo di lavoro DPO Regione Campania

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FESR 2007/2013. PON Governance e Assistenza Tecnica Ob. Convergenza Ob. Operativo II.4. Gruppo di lavoro DPO Regione Campania"

Transcript

1 FESR 2007/2013 PON Governance e Assistenza Tecnica Ob. Convergenza Ob. Operativo II.4 Gruppo di lavoro DPO Regione Campania Documento per il monitoraggio degli interventi previsti dal P.O. FESR Regione Campania ASSE VI Sviluppo urbano e qualità della vita Ob. Specifico 6.a Rigenerazione urbana e qualità della vita Ob. operativo 6.3 Città solidali e scuole aperte Marzo 2010 Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania

2 INDICE 1. Premessa Finalità Metodologia di lavoro Scheda per il monitoraggio degli interventi previsti dall Ob. Operativo 6.3. in ottica di genere e non discriminazione Documentazione di riferimento...11 Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania

3 1. Premessa Il presente documento è stato predisposto nell ambito dell attuazione del PON GAT 2007/2013 ob. Operativo II.4 dal gruppo di lavoro locale di assistenza tecnica del Dipartimento Pari Opportunità all ADG del P.O. FESR della Regione Campania, in linea con quanto previsto nel Programma Operativo di Assistenza Tecnica (POAT Regione Campania) e riferito all Ambito di intervento 1 Assistenza tecnica per la sperimentazione di forme innovative di erogazione di servizi di conciliazione Attività 1.3 Supporto nella definizione di procedure per il monitoraggio e la valutazione degli interventi del POR nell ottica del miglioramento della qualità della vita delle persone e dei nuclei familiari. Difatti il Dipartimento Pari Opportunità, quale centro di competenza nazionale rispetto ai principi di pari opportunità di genere e non discriminazione, nell ambito del suddetto Programma, è titolare di interventi di supporto specialistico alle amministrazioni regionali, volti al rafforzamento delle competenze e all implementazione di modelli, strumenti, e azioni in tema di pari opportunità e non discriminazione. In continuità con il ciclo di programmazione , attraverso l attuale programmazione comunitaria, si vuole rafforzare l azione di supporto alle amministrazioni regionali delle regioni dell obiettivo Convergenza già avviata, con l'intento di proseguire nel processo di internalizzazione del principio di pari opportunità e non discriminazione in tutte le fasi di attuazione degli interventi finanziati a valere sui Fondi Strutturali. Ciò richiede che il principio di pari opportunità di genere e non discriminazione, nella sua duplice accezione specifica e trasversale, sia presente nei diversi momenti di attività di progettazione, selezione, realizzazione, monitoraggio e valutazione degli interventi finanziati dai Fondi Strutturali. In quest ottica, il documento vuole offrire un sostegno, nello specifico, alla fase di monitoraggio delle attività afferenti all obiettivo Operativo 6.3 Città solidali e scuole aperte dell AGC 18 della Regione Campania, attraverso la proposta di integrazione di un set di indicatori (di realizzazione, risultato e impatto) in grado di leggere i risultati e l impatto degli interventi previsti sul contesto di vita e di lavoro delle donne e dei gruppi svantaggiati. Le schede contenute nel presente documento riportano una lettura delle azioni specifiche programmate nell ambito dell Obiettivo 6.3 Città solidali e scuole aperte e declinate nel documento Linee di indirizzo per l attuazione delle attività relative agli obiettivi operativi P.O. FSE 2007/2013 (f-g-i1) e all obiettivo operativo P.O. FESR 2007/2013 (6.a), approvato con DGR n del 03/07/2009, per cui vengono associati gli indicatori (di realizzazione, di risultato e di impatto) alle 4 variabili V.I.S.P.O. e non discriminazione. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 1

4 2. Finalità Le politiche di sviluppo locale rappresentano un terreno privilegiato per riuscire a realizzare delle concrete azioni, volte al raggiungimento di obiettivi di pari opportunità per tutti, nella consapevolezza che l effettivo miglioramento delle condizioni per la crescita economica di un territorio, si possa raggiungere attraverso un maggior coinvolgimento nella vita attiva ed economica di tutta la società civile (donne, anziani, disabili, soggetti svantaggiati). In tale contesto l elaborato costituisce un primo contributo alle attività previste nel Programma Operativo di Assistenza Tecnica alla Regione Campania. L obiettivo è quello di riuscire a misurare quanto e come, a seguito degli interventi realizzati, siano migliorati i livelli di erogazione dei servizi essenziali, le infrastrutture sociali, materiali ed immateriali (asili nido, baby trasporto, trasporto sociale, centri di accoglienza, centri polifunzionali, ecc ), il tasso di soddisfazione da parte delle famiglie e dei gruppi svantaggiati, e che impatto questi hanno avuto sui target di riferimento (donne, giovani, immigrati etc.), sulla qualità della vita e sull occupazione degli stessi. Poiché un sistema di monitoraggio si configura essenzialmente come un attività di raccolta sistematica di dati e informazioni, sia di tipo quantitativo che di tipo qualitativo, necessari alla valorizzazione di indicatori/variabili per la verifica dello stato di attuazione di un Programma e, nello specifico, degli interventi da esso implementati, la presente proposta di integrazione di indicatori (di realizzazione, risultato e impatto), potrà costituire un efficace strumento per la valutazione delle attività previste nell obiettivo operativo 6.3 del P.O. FESR Regione Campania. In questo ambito l utilità di raccogliere dati e informazioni di tipo quali quantitativo, è quella di assicurare un'informativa ampia e puntuale sulla attuazione dei progetti, disporre di un quadro conoscitivo organico delle attività realizzate, e dei fattori principali che hanno concorso al raggiungimento degli obiettivi di progetto. Ciò consente in particolare, di descrivere le diverse fasi dell intervento, con riferimento ai momenti più significativi di impatto sul territorio. L attività di monitoraggio, in tale ottica, permetterà di gestire in maniera adeguata il delicato passaggio dalla fase di programmazione a quella di attuazione degli interventi, ponendo in evidenza problemi e mutamenti che caratterizzano l attuazione degli stessi, consentendo ai soggetti responsabili di adottare le misure necessarie per contenere o correggere eventuali effetti negativi o non rispondenti agli obiettivi. In conclusione, il contributo che si vuole offrire è quello di fornire un valore aggiunto al sistema di monitoraggio regionale, raccogliendo informazioni di tipo quali quantitativo, che non sono ricomprese nel sistema degli indicatori previsti dal P.O. FESR Regione Campania. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 2

5 3. Metodologia di lavoro Il lavoro di studio e analisi condotto per la determinazione di un set di indicatori in grado di monitorare in un ottica di genere e non discriminazione (N.D.) gli interventi afferenti all Obiettivo Operativo 6.3 è stato strutturato nelle seguenti fasi: a) Analisi desk della documentazione di riferimento: - si è proceduto, anzitutto, ad una lettura dei documenti a disposizione (cfr. paragrafo documentazione di riferimento). In particolare sono state identificate e rilevate puntualmente tutte le azioni e le attività riferibili al FESR declinate nelle Linee di indirizzo per l attuazione delle attività relative agli obiettivi operativi P.O. FSE (f-g-i1) e all obiettivo operativo P.O. FESR (6.a). - sono stati studiati i diversi documenti utili alla definizione del set di indicatori, in particolare quelli riguardanti le procedure e i criteri di selezione delle operazioni. Inoltre, per quanto riguarda le azioni specifiche inerenti l erogazione di contributi per la costruzione, ristrutturazione e gestione delle strutture per l infanzia (asili nido comunali e micro nidi comunali, servizi integrativi, sperimentali e ricreativi), sono stati analizzati sia i bandi emanati dalla Regione Campania, che i progetti ammessi a finanziamento relativamente al bando per la realizzazione di asili nido micro nidi comunali e servizi sperimentali e innovativi. In riferimento alle azioni specifiche per la realizzazione di Centri polifunzionali ed Interculturali di quartiere e di Centri di accoglienza, il lavoro condotto ha visto l analisi di tre progetti selezionati attraverso la procedura del Parco Progetti Regionale (DGR 1041 del 01/08/2006) e volti al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni immigrate e Rom attraverso la costruzione o il potenziamento di strutture di accoglienza e polifunzionali nella Piana del Sele e nei Comuni di Villa Literno e Napoli. b) Predisposizione scheda per il monitoraggio degli interventi previsti dall Ob. Operativo 6.3. in ottica di genere e N.D.: In riferimento alle attività specifiche, si è proceduto alla definizione del set di indicatori utili ad acquisire le informazioni necessarie per il monitoraggio ed una prima valutazione dell impatto che gli interventi previsti potranno avere sul principio di P.O. e N.D.. La scheda utilizza, quali parametri di riferimento per la lettura dell obiettivo operativo 6.3 del P.O. FESR, le cinque priorità già definite, sia a livello nazionale che comunitario, e ben declinate all interno del Documento Unitario di Strategia Specifica del Dipartimento Pari Opportunità. I macrocriteri individuati sono: - la conciliazione dei tempi di vita - l accessibilità ai servizi territoriali - l aumento dell occupabilità femminile e dei soggetti a rischio di discriminazione - la lotta alla segregazione sociale, formativa e occupazionale delle donne - l inclusione sociale dei soggetti a rischio di discriminazione Al fine di consentire un analisi più puntuale in relazione agli interventi programmati, la scheda di seguito riportata individua indicatori aggiuntivi (rispetto a quelli già previsti dal P.O. FESR e dal Piano d Azione per il Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 3

6 raggiungimento degli Obiettivi di Servizio ) che possono avere un potenziale impatto in relazione alle 4 variabili/obiettivo V.I.S.P.O. e N.D.. Per quanto riguarda l area non discriminazione, va sottolineato che sono state prese in considerazione le 4 variabili/obiettivo elaborate dal Dipartimento Pari Opportunità e riportate nel documento Lettura dei Programmi Operativi Regionali FESR secondo il principio di pari opportunità e non discriminazione - Sintesi dei principali risultati emersi. c) Lettura della scheda La scheda consente di individuare, per ogni linea di intervento prevista, impatti potenziali (pari opportunità e non discriminazione) sui target di riferimento, e rappresenta una traccia, sicuramente non esaustiva, per una prima valutazione degli interventi programmati, rispetto al raggiungimento degli obiettivi di P.O. e N.D.. Si tratta, difatti, di un work in progress che si potrà arricchire di ulteriori contributi, dei diversi soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel processo di attuazione, monitoraggio e valutazione degli interventi, e che potrà essere meglio perfezionato a seguito della definizione delle procedure di selezione dei beneficiari finali (bandi, avvisi, ecc ). Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 4

7 4. Scheda per il monitoraggio degli interventi previsti dall Ob. Operativo 6.3. in ottica di genere e non discriminazione. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania

8 Asse VI: Sviluppo urbano e qualità della vita Obiettivo specifico: 6.a Rigenerazione urbana e qualità della vita. Sviluppare il sistema policentrico delle città attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello di qualità della vita, la competitività e l attrattività dei sistemi urbani territoriali Obiettivo operativo: 6.3 Città solidali e scuole aperte. Potenziare e qualificare il sistema delle infrastrutture sociali, per l istruzione e di conciliazione, attraverso i Piani di Zona Sociale, al fine di contribuire ad elevare l accessibilità e l integrazione dei servizi territoriali per i cittadini Attività Azioni specifiche Indicatori di realizzazione Indicatori di risultato Indicatori di impatto Obiettivo VISPO Obiettivo N.D. Realizzazione di centri polifunzionali di quartiere. Realizzazione di Centri Polifunzionali ed Interculturali di quartiere Numero di laboratori realizzati nei Centri, per tipologia di attività e per Comune Mq. realizzati/ristrutturati con l esplicitazione della % destinata ad attività, culturali, formative, interculturali, ecc. Tasso di copertura dei centri realizzati in ambito comunale Numero, su base annua, di utilizzatori dei Centri Polifunzionali ed Interculturali distinti per tipologia (soggetti a rischio esclusione sociale, giovani, adolescenti, immigrati, appartenenti a minoranze etniche) e per genere, rispetto al totale degli utenti potenziali presenti nell'area di riferimento % di utenti, disaggregati per genere e tipologia, che frequentano almeno settimanalmente le strutture realizzate sul totale degli utenti su base annua Numero medio di giornate annue in cui sono state realizzate attività di laboratorio ed erogati servizi. Tasso di soddisfazione degli utenti, disaggregati per genere, e delle famiglie rispetto alla fruibilità delle strutture e alla qualità dei laboratori realizzati/servizi offerti. Variazione dei servizi offerti e delle attività realizzate a livello comunale nei centri polifunzionali ed interculturali Variazione del numero di utenti dei Centri e dei laboratori, distinti per tipologia (soggetti a rischio esclusione sociale, giovani, adolescenti e immigrati, appartenenti a minoranze etniche) e per genere Variazione del tasso di microcriminalità giovanile maschile e femminile (minori denunciati sul totale dei denunciati) nell area di riferimento Riduzione dell'abbandono scolastico da parte dei soggetti fruitori delle strutture e dei servizi realizzati, distinti per tipologia e per genere. Aumento del tasso di integrazione degli immigrati e degli appartenenti a minoranze etniche, con particolare riferimento alla componente giovanile, presente nell area di riferimento. Miglioramento del contesto di vita Miglioramento del contesto di vita Contrasto alle forme di discriminazione ed esclusione sociale Realizzazione di centri di accoglienza e potenziamento dei servizi per l accoglienza dei soggetti più esposti al rischio di marginalità sociale ed economica, anche al fine di migliorarne l accesso all occupazione Miglioramento e potenziamento delle strutture di accoglienza Numero strutture di accoglienza create/potenziate in ambito comunale e rurale (aree PARCO così come definite nel PSR 2007/2013, in specie nelle aree C e D) Numero di posti-letto creati per l accoglienza degli utenti soggetti a disagio abitativo Numero di locali adibiti alla socializzazione/erogazione di servizi all inclusione Tasso di copertura dei centri realizzati e/o potenziati in ambito comunale e rurale (aree PARCO così come definite nel PSR 2007/2013, in specie nelle aree C e D). Numero di utenti, disaggregato per genere e per rischio marginalità (vittime di tratta, disabili fisici e mentali, anziani, extossicodipendenti ed ex-detenuti, immigrati, appartenenti a minoranze etniche, etc. ), che annualmente ricorrono ai centri di accoglienza/servizi attivati. Numero di utenti che hanno avuto accesso per la prima volta a servizi di base, sanitari, informativi, legali, di inserimento lavorativo, a seguito della creazione/potenziamento delle strutture. Tasso di soddisfazione degli utenti, distinti per tipologia e per genere, rispetto alle strutture realizzate e all'efficacia dei servizi offerti. Variazione del numero di utenti dei centri di accoglienza creati/potenziati, distinti per genere e per rischio marginalità Numero di nuovi occupati tra gli utenti dei centri di accoglienza, distinti per genere e per rischio marginalità Numero utenti dei centri di accoglienza, distinti per genere e per rischio di marginalità, avviati al lavoro autonomo. % sul totale degli utenti dei centri di accoglienza, che ha trovato una collocazione abitativa stabile. Tasso di integrazione delle comunità di immigrati/minoranze etniche destinatarie degli interventi. Miglioramento del contesto di vita Accesso delle donne al mercato del lavoro e alla formazione Partecipazione delle donne alla creazione di attività socioeconomiche Miglioramento del contesto di vita Occupabilità dei soggetti a rischio di discriminazione Contrasto alle forme di discriminazione ed esclusione sociale Partecipazione alla creazione di attività socioeconomiche Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania

9 Attività Azioni specifiche Indicatori di realizzazione Indicatori di risultato Indicatori di impatto Obiettivo VISPO Obiettivo N.D. Contributi per la Numero nuovi posti asili nido e Tasso di soddisfazione dei servizi offerti in Variazione del tasso di copertura dei servizi Miglioramento del Miglioramento del costruzione, la micro nidi comunali realizzati ambito comunale da parte delle famiglie in offerti in ambito comunale, rurale e aree contesto di vita contesto di vita ristrutturazione, nell ambito delle aree rurali, e relazione a costi, accesso, e tempi di fruibilità PARCO in specie nelle aree C e D l arredamento e la Aree PARCO così come definite dei servizi Accesso delle Contrasto alle gestione di nel Piano di Sviluppo Rurale Variazione del tasso di occupazione femminile donne al mercato forme di strutture per 2007/2013, in specie nelle aree Diminuzione % dei costi mensili sostenuti nell ambito dei servizi offerti del lavoro e alla discriminazione ed l infanzia C e D dalle famiglie e diminuzione dei carichi formazione esclusione sociale (asili nido comunali familiari Variazione dei costi mensili sostenuti dalle e micro-nido famiglie in relazione ai servizi erogati comunali) Potenziamento di asili nido e infrastrutture per la presa in carico e l accoglienza della prima infanzia e dei minori, ludoteche, al fine di favorire la conciliazione fra tempi di vita e di lavoro e la riorganizzazione temporale delle città Distribuzione degli asili nido e micro nidi comunali per densità di popolazione Numero asili nido e micro-nidi aziendali realizzati rispetto al numero di aziende presenti in ambito comunale Numero bambini immigrati presi incarico all interno dei servizi di nido e micro nido comunale (per comune e aree rurali, Aree PARCO così come definite nel PSR 2007/2013 in specie nelle aree C e D) Numero bambini, anche immigrati, che utilizzano il servizio di nido o micro-nido aziendale rispetto al numero dei dipendenti delle aziende in cui esso è stato attivato Misure di accompagnamento e/o sostegno adottate per bambini diversamente abili all interno delle strutture comunali, e nidi aziendali Incremento del tasso di occupazione femminile nell ambito dei servizi realizzati % di spesa di compartecipazione alle rette sostenuta da parte dei Comuni sulla % di spesa sostenuta dai nuclei familiari per l accesso ai servizi. Numero destinatari (disaggregati per genere) di interventi formativi e numero di figure professionali formate (disaggregate per genere) per lo start-up delle attività e gestione degli asili nido e micro nidi. Variazione dei carichi familiari in relazione ai servizi offerti Variazione del numero degli utenti presi in carico Condizione delle donne sul lavoro e redistribuzione del lavoro di cura Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 7

10 Attività Azioni specifiche Indicatori di realizzazione Indicatori di risultato Indicatori di impatto Obiettivo VISPO Obiettivo N.D. Contributi per la Numero servizi integrativi Tasso di soddisfazione dei servizi offerti da Variazione del tasso di copertura dei servizi Miglioramento del Miglioramento del realizzazione di realizzati (spazio bambini e parte delle famiglie in relazione a costi, offerti in ambito comunale rurale e aree contesto di vita contesto di vita servizi integrativi, bambine, servizio di pre-e post accesso, e tempi di fruibilità dei servizi PARCO in specie nelle aree C e D sperimentali e accoglienza) o potenziati in Accesso delle Contrasto alle ricreativi per la ambito comunale e aree rurali, Variazione del tasso di occupazione femminile donne al mercato forme di prima infanzia (0-3 così come definite nel PSR nell ambito dei servizi offerti del lavoro e alla discriminazione ed anni) 2007/2013 formazione esclusione sociale Potenziamento di asili nido e infrastrutture per la presa in carico e l accoglienza della prima infanzia e dei minori, ludoteche, al fine di favorire la conciliazione fra tempi di vita e di lavoro e la riorganizzazione temporale delle città Numero agri-nido aziendali realizzati in ambito comunale rispetto al numero di imprese agricole presenti Numero servizi sperimentali realizzati in ambito comunale e aree rurali Numero bambini, anche immigrati, presi in carico all interno dei servizi integrativi e sperimentali per comune, aree rurali, così come definite nel PSR 2007/2013 in specie nelle aree C e D Misure di accompagnamento e/o sostegno adottate per bambini diversamente abili nell ambito dei servizi integrativi e sperimentali realizzati Incremento del tasso di occupazione femminile nell ambito dei servizi realizzati Diminuzione % dei costi mensili sostenuti da parte delle famiglie che utilizzano i servizi, e diminuzione dei carichi familiari Numero bambini che utilizzano il servizio di agri-nido rispetto al numero di bambini presenti nelle aree rurali in specie nelle aree C e D così come definite nel Piano di Sviluppo Rurale Numero destinatari (disaggregati per genere) di interventi formativi e figure professionali formate (disaggregate per genere) per lo startup delle attività e gestione dei servizi integrativi sperimentali e ricreativi Variazione dei costi mensili sostenuti dalle famiglie in relazione ai servizi erogati Condizione delle donne sul lavoro e redistribuzione del lavoro di cura Servizi di trasporto sociale, per facilitare la mobilità dei soggetti più deboli, anche per favorire il loro accesso ai servizi sociali Contributi per l'attivazione del servizio di baby trasporto sociale per i minori (0-3 anni) Numero servizi acquistati per il baby trasporto (minori 0 3 anni) in ambito comunale, aree rurali e PARCO così come definite nel PSR 2007/2013 in specie nelle aree C e D Numero corse giornaliere attivate per il baby trasporto % di bambini, anche immigrati, che utilizzano il servizio di baby trasporto sociale sul totale della popolazione comunale di bambini (0-3 anni) Tasso di copertura dei servizi di baby trasporto attivati in ambito comunale, rurale, e aree PARCO così come definite nel PSR 2007/2013 in specie nelle aree C e D Tasso di soddisfazione da parte dei nuclei familiari dei servizi di baby trasporto in relazione a costi, accesso, tempi di fruibilità e sicurezza attivati in ambito comunale e rurale Diminuzione % dei costi sostenuti mensilmente dalle famiglie e diminuzione dei carichi familiari Incremento del tasso di copertura dei servizi di baby trasporto sociale attivati in ambito comunale e rurale Variazione del tasso di soddisfazione da parte dei nuclei familiari dei servizi di baby trasporto sociale comunale attivati anche in ambito rurale Incremento della frequenza delle corse dei servizi di baby trasporto sociale in ambito comunale e rurale Variazione dei costi sostenuti dalle famiglie per l accesso ai servizi e variazione dei carichi familiari Miglioramento del contesto di vita Miglioramento della situazione lavorativa delle donne sul posto di lavoro e redistribuzione del lavoro di cura Miglioramento del contesto di vita Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 8

11 Attività Azioni specifiche Indicatori di realizzazione Indicatori di risultato Indicatori di impatto Obiettivo VISPO Obiettivo N.D. Contributi per Numero servizi acquistati per il Numero di soggetti svantaggiati che Variazione del tempo di accesso alle strutture Miglioramento del Miglioramento del l'attivazione del trasporto sociale di categorie mensilmente utilizzano i servizi sul totale dei socio sanitarie pubbliche e/o convenzionate contesto di vita contesto di vita servizio di trasporto disagiate della popolazione soggetti svantaggiati presenti in ambito sociale per comunale, rurale comunale e loro destinazioni Variazione dei costi sostenuti dalle famiglie per specifiche l accesso ai servizi e variazione dei carichi destinazioni o familiari motivazioni Servizi di trasporto sociale, per facilitare la mobilità dei soggetti più deboli, anche per favorire il loro accesso ai servizi sociali Numero corse attivate per il trasporto sociale in ambito comunale e rurale Tasso di copertura del servizio di trasporto sociale in ambito comunale, rurale, aree PARCO così come definite nel PSR 2007/2013 in specie nelle aree C e D Diminuzione della % dei costi sostenuti dalle famiglie e diminuzione dei carichi familiari Incremento del tasso di copertura dei servizi di trasporto sociale attivati in ambito comunale e rurale Miglioramento della situazione lavorativa delle donne sul posto di lavoro e redistribuzione del lavoro di cura Realizzazione di infrastrutture immateriali e materiali per il potenziamento e per la messa in rete dei servizi territoriali di segretariato sociale, al fine di migliorare l accessibilità dei cittadini ai servizi Contributi per la dotazione e diffusione dell infrastruttura zione tecnologica n. di servizi attivati all interno dell infrastruttura tecnologica per comune e tipologia n. di spazi allestiti e attrezzati per l accesso a internet e ai servizi digitali online nei luoghi pubblici di aggregazione dei giovani (università, case dello studente, biblioteche, centri giovanili, etc.). Tasso di soddisfazione da parte dei nuclei familiari dei servizi di trasporto sociale in relazione a costi, accesso, tempi di fruibilità e sicurezza attivati in ambito comunale e rurale Tasso di copertura comunale dei servizi telematici a banda larga che riguardano il Sistema Informativo Sociale Tasso di soddisfazione dell utenza rispetto ai servizi erogati n. di cooperative, imprese sociali che gestiscono servizi coinvolte nei partenariati n. di ambienti realizzati attrezzati per l accesso ai servizi online e n. di servizi realizzati a favore dei gruppi a rischio di esclusione digitale, con particolare attenzione alle donne e ai disabili Variazione del tasso % di Comuni che hanno attivato servizi telematici a banda larga che riguardano il SIS Variazione del tasso % di soddisfazione dell utenza rispetto ai servizi erogati Variazione del grado di capacità delle azioni proposte di diffondere l utilizzo delle TIC presso i soggetti target (gruppi a rischio di esclusione, donne, soggetti diversamente abili; adozione delle vigenti normative per la e-accessibility e di tutte le potenzialità delle TIC per contrastare i disagi derivanti dalla disabilità). Miglioramento del contesto di vita Contrasto alle forme di discriminazione ed esclusione sociale Grado di capacità delle azioni proposte di diffondere l utilizzo delle TIC presso i soggetti target (gruppi a rischio di esclusione, donne, soggetti diversamente abili, immigrati) Contributi per l integrazione degli applicativi esistenti e sviluppo di applicativi interoperabili n. applicativi interoperabili sviluppati per Ambito territoriale n. di servizi attivati all interno dell infrastruttura tecnologica per comune e tipologia Tasso di copertura comunale dei servizi telematici che riguardano il SIS Tasso di soddisfazione dell utenza rispetto ai servizi erogati % di donne e soggetti svantaggiati, declinati per genere, raggiunti rispetto al totale dei potenziali fruitori Variazione del tasso % di Comuni che attivano servizi telematici che riguardano il SIS Variazione del tasso % di soddisfazione dell utenza Variazione della % di donne e soggetti svantaggiati, declinati per genere, raggiunti rispetto al totale dei potenziali fruitori Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 9

12 Attività Azioni specifiche Indicatori di realizzazione Indicatori di risultato Indicatori di impatto Obiettivo VISPO Obiettivo N.D. Contributi per la n. servizi realizzati per % di donne e soggetti svantaggiati, declinati Variazione della % di donne e soggetti Miglioramento del Contrasto alle definizione e l attivazione di stabili canali di per genere, per zone geografiche e per ambito svantaggiati, declinati per genere, per zone contesto di vita forme di l attivazione di comunicazione per Ambito raggiunti rispetto al totale dei potenziali geografiche e per ambito raggiunti rispetto al discriminazione ed stabili canali di territoriale fruitori totale dei potenziali fruitori esclusione sociale comunicazione Realizzazione di infrastrutture immateriali e materiali per il potenziamento e per la messa in rete dei servizi territoriali di segretariato sociale, al fine di migliorare l accessibilità dei cittadini ai servizi Grado di accessibilità delle informazioni consultabili Tipologia e numero di informazioni messe a disposizione on line che riguardano donne e soggetti svantaggiati Tasso di soddisfazione dell utenza rispetto ai servizi erogati Variazione del tasso % di soddisfazione dell utenza Variazione % del numero di utenti che usufruiscono dei Servizi on line, distinti per tipologia (soggetti a rischio esclusione sociale, giovani, adolescenti e immigrati) e per genere Costruzione e promozione di un sistema specifico di aiuti alle imprese sociali, con priorità a quelle che offrono servizi di custodia e presa in carico dell infanzia e di Assistenza Domiciliare Integrata per anziani e disabili Incentivi alle imprese sociali che erogano servizi per la prima infanzia (0-3 anni), anche a carattere integrativo e sperimentale, e di ADI per anziani e disabili Iniziativa comunitaria JEREMIE, finalizzata al finanziamento delle imprese sociali e delle attività imprenditoriali poste in essere Da soggetti svantaggiati Costituzione di un fondo di garanzia a sostegno delle piccole e medie imprese sociali Numero imprese sociali che erogano servizi per la prima infanzia e ADI beneficiarie degli incentivi Numero di attività imprenditoriali/imprese sociali poste in essere da soggetti svantaggiati (distinti per tipologia e per genere) beneficiarie degli incentivi Numero di imprese sociali che hanno avuto accesso al fondo di garanzia, distinte per tipolgia di attività (servizi di cura, educazione, occupabilità soggetti svantaggiati, ambiente, cultura, ecc ) Aumento dei servizi per la prima infanzia e ADI in ambito comunale e rurale (aree PARCO così come definite nel PSR 2007/2013) Numero di soggetti svantaggiati, distinti per genere e per tipologia, occupati nelle imprese beneficiarie degli incentivi Numero di soggetti svantaggiati, distinti per tipologia e genere, titolari di imprese beneficiarie di incentivi Occupazione femminile creata nelle imprese beneficiarie, distinte anche per tipologia contrattuale. % di imprese a titolarità femminile beneficiarie degli incentivi sul totale delle imprese beneficiarie Diminuzione % dei costi mensili sostenuti dalle famiglie per servizi di cura. Diminuzione % del numero di ore di lavoro di cura per le donne Incremento del tasso di utilizzo dei servizi sociali offerti Variazione del numero di soggetti svantaggiati, disaggregati per genere e per tipologia, occupati e/o avviati al lavoro autonomo nel settore dei servizi sociali Variazione del numero di donne occupate e/o avviate al lavoro autonomo nel settore dei servizi sociali. Tasso di permanenza nel ruolo, all'interno delle imprese beneficiarie, delle donne e dei soggetti svantaggiati, distinti per tipologia e per genere, a 3/5 anni dalla concessione dell'incentivo. Accesso delle donne al mercato del lavoro e alla formazione Condizione delle donne sul lavoro e redistribuzione del lavoro di cura Partecipazione delle donne alla creazione di attività socioeconomiche Miglioramento del contesto di vita Occupabilità dei soggetti a rischio di discriminazione Partecipazione alla creazione di attività socioeconomiche Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 10

13 5. Documentazione di riferimento Programma Operativo Regione Campania FESR adottato con Decisione CE n. C (2007) 4265 del D.G.R.C. n. 879 del 17/05/ Area Generale di Coordinamento n. 9 - Rapporti con gli Organi Nazionali ed Internazionali in Materia di Interesse Regionale POR Campania FESR Presa d'atto dei Criteri di selezione delle operazioni Piano di Sviluppo Rurale approvato dalla Commissione Europea con Decisione n. C (2007) 5712 del e notificata con nota Sg- Greffe (2007)D/ del D.G.R.C. n. 210 del 06/02/2009 di approvazione del Piano d Azione per il perseguimento degli Obiettivi di Servizio PON Governance ed Assistenza Tecnica Asse II - Obiettivo Operativo II.4 Rafforzamento delle strutture operative e delle competenze in tema di pari opportunità e non discriminazione nelle Pubbliche Amministrazioni. Progetto Operativo di Assistenza Tecnica del Dipartimento per le Pari Opportunità. D.G.R.C. n.1200 del 3 luglio 2009 Approvazione Linee di indirizzo per l attuazione delle attività relative agli obiettivi operativi P.O. FSE (f-g-i1) e all obiettivo operativo P.O. FESR (6.a). Con allegati. Lettura dei Programmi Operativi Regionali FESR secondo il principio di pari opportunità e non discriminazione - Sintesi dei principali risultati emersi. PCM Dipartimento per le Pari Opportunità D.G.R.C. n del 30/06/2009 Programma Strategico Triennale per l integrazione dei cittadini migranti 2009/2011. Con Allegati. D.G.R.C. n del 31/07/2009 Approvazione di "CAMPANIA SOCIALE DIGITALE", piano di azione per realizzare il sistema informativo. Piano di Attività di Assistenza Tecnica del Gruppo di Lavoro locale del Dipartimento per le Pari Opportunità P.C.M. Dipartimento per le Pari Opportunità Linee guida per l attuazione del principio di pari opportunità per uomini e donne e valutazione dell impatto equitativo di genere nella programmazione operativa V.I.S.P.O. Fondi Strutturali Contratto stipulato tra Regione Campania e Fondo Europeo per gli Investimenti a seguito della deliberazione di Giunta Regionale n del 26/11/2009 (Inizativa JEREMIE). Scheda Tecnica di Intervento relativa al Progetto presentato dal Comune di Eboli a valere sul Parco Progetti Regionale per la realizzazione di Servizi integrati per immigrati nella Piana del Sele Scheda Tecnica di Intervento relativa al Progetto presentato dal Comune di Napoli a valere sul Parco Progetti Regionale per la realizzazione di un Villaggio Rom a Scampia Scheda Tecnica di Intervento relativa al Progetto presentato dal Comune di Villa Literno a valere sul Parco Progetti Regionale per la realizzazione di un Centro Polifunzionale e di Intercultura. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania

14 D.D. n. 378 del 28 aprile 2009 Avviso pubblico per il finanziamento di Asili Nido, di Micro Nidi Comunali e di Progetti per Servizi Integrativi, innovativi e/o sperimentali. POR FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.3 Città solidali e Scuole Aperte D.D. n. 44 del 24 febbraio 2010 Avviso pubblico per il finanziamento di Asili Nido, di Micro-Nidi Aziendali. POR FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.3 Città solidali e Scuole Aperte P.O. FSE Campania 2007/2013 Obiettivo Operativo F Consolidare e diffondere gli strumenti di conciliazione e i servizi per l occupabilità e per l occupazione femminile. Formulari dei progetti ammessi a finanziamento a valere sull Avviso pubblico per il finanziamento di Asili Nido, di Micro Nidi Comunali e di Progetti per Servizi Integrativi, innovativi e/o sperimentali. Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità Regione Campania 12

CITTA DI GIUGLIANO IN CAMPANIA

CITTA DI GIUGLIANO IN CAMPANIA CITTA DI GIUGLIANO IN CAMPANIA (Provincia di Napoli) BANDO PER LA PRESENTAZIONE DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DA PARTE DEI PRIVATI AL FINE DELLA PIANIFICAZIONE PARTECIPATA PER LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO

Dettagli

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO 121 122 C. IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO C.1. Il processo di valutazione sulla prima annualità del Piano di Zona 2011-2015 I Gruppi Operativi di Area (Tavoli Tematici)

Dettagli

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Report di ricerca Rapporto realizzato da Viale della Resistenza 23 87036

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 24 DEL 16 GIUGNO 2008

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 24 DEL 16 GIUGNO 2008 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 11 aprile 2008 - Deliberazione N. 661 - Area Generale di Coordinamento N. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo N.

Dettagli

Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale

Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale Dott.ssa Letizia Donati donati@eurosportello.eu Eurosportello Confesercenti 9 ottobre 2015 I Fondi Strutturali per la Cultura e Turismo

Dettagli

AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata

AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata REGIONE BASILICATA AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata Cagliari, 7-11 maggio 2007 Gianluca Cadeddu Regione Autonoma della Sardegna Presidenza del Consiglio

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 Le opportunità: due grandi filoni diversi ma complementari I programmi

Dettagli

Analisi dati del Personale

Analisi dati del Personale Allegato A Analisi dati del Personale L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne lavoratori: FOTOGRAFIA

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per

Dettagli

Educando nella Provincia di Varese 2012

Educando nella Provincia di Varese 2012 Scheda progetto Educando nella Provincia di Varese 2012 ANCI Lombardia coordina e organizza le azioni degli enti associati in materia di servizio civile definendo una precisa strategia metodologica comune

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi

Dettagli

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 Allegato parte integrante - 2 Allegato B) PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 TRA Regione Emilia Romagna, in persona

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA 11 GIUGNO 2015 Presentazione del RAE al 31 dicembre 2014 ASPETTI PRINCIPALI DEL RAE

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Regione Umbria DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 6638 DEL 16/09/2015

Regione Umbria DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 6638 DEL 16/09/2015 Regione Umbria Giunta Regionale DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETITIVITA' DELL'UMBRIA Servizio Politiche per il credito e internazionalizzazione delle imprese DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Dettagli

Indicatori di realizzazione finanziaria SPESE DI FUNZIONAMENTO. Capacità d'impegno

Indicatori di realizzazione finanziaria SPESE DI FUNZIONAMENTO. Capacità d'impegno CDR 8 Pari opportunità MISSIONE 001 Organi Costituzionali a rilevanza Costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri Programma 003 Presidenza del Consiglio dei Ministri MISSIONE 024 Diritti Sociali,

Dettagli

ATTO DI GIUNTA PROVINCIALE N. 194 DEL 30/04/2010 DIPARTIMENTO II - GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO

ATTO DI GIUNTA PROVINCIALE N. 194 DEL 30/04/2010 DIPARTIMENTO II - GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO ATTO DI GIUNTA PROVINCIALE N. 194 DEL 30/04/2010 DIPARTIMENTO II - GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO Alla Giunta OGGETTO: F.P. Avviso Pubblico per la presentazione

Dettagli

Linee di intervento, azioni e stato di attuazione

Linee di intervento, azioni e stato di attuazione Newsletter n.70 Dicembre 2009 Approfondimento_10 FESR PUGLIA 2007-2013 ASSE III - INCLUSIONE SOCIALE E SERVIZI PER LA QUALITÀ DELLA VITA E L'ATTRATTIVITÀ TERRITORIALE Linee di intervento, azioni e stato

Dettagli

Proposta di regolamento generale

Proposta di regolamento generale Analisi delle priorità e degli obiettivi della in relazione alla proposta di regolamento generale dei Fondi del QSC Fondi del Quadro Strategico Comune (QSC) Obiettivi Una crescita intelligente: sviluppare

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. Art. 35. Interventi finalizzati all'occupazione, alle politiche attive per il lavoro e di contrasto alla povertà.

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. Art. 35. Interventi finalizzati all'occupazione, alle politiche attive per il lavoro e di contrasto alla povertà. Art. 35 Interventi finalizzati all'occupazione, alle politiche attive per il lavoro e di contrasto alla povertà. 1. La Regione, nelle more della piena attuazione delle politiche di sviluppo promosse al

Dettagli

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014 Maggio 2014 La strategia è rivolta a: prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa; rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell occupabilità; favorire le occasioni di efficace

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

Women@Work: lavoro e nuova impresa al femminile

Women@Work: lavoro e nuova impresa al femminile Fòrema Srl promuove percorsi di formazione gratuiti per inoccupati finanziato dal Fondo Sociale Europeo e rivolti a donne disoccupate, inoccupate o inattive sopra i 30 anni. 1 Percorso Placement 2 Percorso

Dettagli

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ PAR.6.6.1 QCS 2000/06 TAVOLA DI MONITORAGGIO AMMINISTRAZIONI CENTRALI Legenda a fondo pagina PON TRASPORTI -Ministero delle Infrastrutture

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

Allegato A. Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004. Obiettivo 3 FSE 2000-2006

Allegato A. Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004. Obiettivo 3 FSE 2000-2006 Allegato A Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004 Obiettivo 3 FSE 2000-2006 Decima integrazione alle linee guida per la gestione del POR 1 Intervento sperimentale: voucher per attività

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

Le Marche connesse. Regione Marche

Le Marche connesse. Regione Marche Le Marche connesse 1 I progetti, dimensione economica e stato di attuazione (2/2) Fonti finanziarie Importo ( ) N. Inteventi Stato Attuazione Ministero Sviluppo Economico POR FESR Marche CRO 2007/2013

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020

L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020 I Fondi Europei per la competitività e l innovazione delle PMI campane: strategie e opportunità di finanziamento L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020 Dr. Ennio Parisi

Dettagli

5516 25/06/2014 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. Identificativo Atto n. 537

5516 25/06/2014 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. Identificativo Atto n. 537 5516 25/06/2014 Identificativo Atto n. 537 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE DEGLI AVVISI PER LA FRUIZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA DEI PERCORSI DI QUALIFICA TRIENNALI DI ISTRUZIONE

Dettagli

Schema del PON Competenze per lo Sviluppo

Schema del PON Competenze per lo Sviluppo UNIONE EUROPEA Direzione Generale Occupazione e Affari Sociali MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Dipartimento dell Istruzione Direzione Generale per gli Affari Internazionali Uff. V PROGRAMMA OPERATIVO

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 313 del 21/06/2011

Delibera della Giunta Regionale n. 313 del 21/06/2011 Delibera della Giunta Regionale n. 313 del 21/06/2011 A.G.C.3 Programmazione, piani e programmi Settore 2 Pianificazione e collegamento con le aree generali di coordinamento Oggetto dell'atto: PO FSE E

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Il marchio di genere

Il marchio di genere Il marchio di genere Iniziative intraprese ai fini della RSI Assessorato al Welfare I Piano di azione Famiglie al futuro II Piano di azione Famiglie al futuro Marchio Famiglie al futuro Bozza Linee guida

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno

Dettagli

1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL

1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL 1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del

Dettagli

Contratti di Quartiere II - Provincia di Milano. Cernusco sul Naviglio

Contratti di Quartiere II - Provincia di Milano. Cernusco sul Naviglio Contratti di Quartiere II - Provincia di Milano 74 Cernusco sul Naviglio Cernusco sul Naviglio Cernusco sul Naviglio 75 Stato d avanzamento del Programma e sintesi della relazione sull andamento della

Dettagli

ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI

ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI A cura della Commissione Provinciale Pari Opportunità 17 maggio 2012 Le politiche di Le politiche per la rappresentano un importante fattore di innovazione dei modelli

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali Roma, 7 maggio 2013 Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali E la naturale prosecuzione degli interventi previsti da

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

Giunta Regionale della Campania 94 22/11/2012 11 0 - -

Giunta Regionale della Campania 94 22/11/2012 11 0 - - Giunta Regionale della Campania DECRETO DIRIGENZIALE AREA GENERALE DI COORDINAMENTO A.G.C. 11 Sviluppo Attività Settore Primario COORDINATORE Dr. Massaro Francesco DIRIGENTE SETTORE DECRETO N DEL A.G.C.

Dettagli

Promuovere l innovazione del sistema produttivo e l attrattività del territorio per meglio competere sui mercati globali

Promuovere l innovazione del sistema produttivo e l attrattività del territorio per meglio competere sui mercati globali Obiettivo generale del POR FESR Abruzzo Promuovere l innovazione del sistema produttivo e l attrattività del territorio per meglio competere sui mercati globali ASSI PRIORITARI DI INTERVENTO: Ґ Ricerca

Dettagli

Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione degli operatori

Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione degli operatori Investire nei bambini in Italia: strumenti dell'ue e opportunità di finanziamento Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

QUADRO NORMATIVO IN TEMA DI CONCILIAZIONE VITA LAVORO. LA RATIO DI UN ANALISI NORMATIVA

QUADRO NORMATIVO IN TEMA DI CONCILIAZIONE VITA LAVORO. LA RATIO DI UN ANALISI NORMATIVA QUADRO NORMATIVO IN TEMA DI CONCILIAZIONE VITA LAVORO. LA RATIO DI UN ANALISI NORMATIVA Come è noto la programmazione dei fondi comunitari trae sempre origine da una analisi del contesto territoriale a

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

PROGETTI INNOVATIVI INTEGRATI PER L INCLUSIONE SOCIALE DI PERSONE SVANTAGGIATE

PROGETTI INNOVATIVI INTEGRATI PER L INCLUSIONE SOCIALE DI PERSONE SVANTAGGIATE AMBITO TERRITORIALE DI GAGLIANO DEL CAPO 73034 Via P.tta del Gesù - Cod. Fisc. 81001150754 Tel-fax 0833-548575 e-mail: ambitosociale.gaglianodelcapo@pec.rupar.puglia.it COMUNI DI: GAGLIANO DEL CAPO (Capofila)

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ; DELIBERAZIONE N.1177 DEL 23/12/2005 Oggetto: L.r. 7 dicembre 2001, n. 32 Interventi a sostegno della famiglia. Individuazione degli interventi prioritari, nonché delle modalità e dei criteri di riparto

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli

Articolo 1 Finalità generali Articolo 2 Risorse finanziarie disponibili 9.000.000,00 Articolo 3 Destinatari

Articolo 1 Finalità generali Articolo 2 Risorse finanziarie disponibili 9.000.000,00 Articolo 3 Destinatari Unione Europea Fondo Sociale Europeo REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dell Igiene Sanità e dell Assistenza Sociale DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE SOCIALI REPUBBLICA ITALIANA POR SARDEGNA

Dettagli

Ambito Distrettuale 6.1

Ambito Distrettuale 6.1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

PON Sicurezza & PON Legalità

PON Sicurezza & PON Legalità PON Sicurezza & PON Legalità Confronto tra i programmi per la legalità nella precedente e nell attuale programmazione dei Fondi Comunitari Parte I Il PON "Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Convergenza"2007-2013

Dettagli

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 L avanzamento del PON FESR nel 2011 in sintesi L attuazione del PON FESR mantiene e rafforza gli elementi

Dettagli

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN

Dettagli

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.

Dettagli

La programmazione Regionale 2014-2020

La programmazione Regionale 2014-2020 La programmazione Regionale 2014-2020 Paolo Baldi Coordinatore dell Area Formazione, Orientamento e Lavoro Regione Toscana PROGRAMMA OPERATIVO 2014-2020 Investimenti a favore della crescita, dell occupazione

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

DETERMINA DIRIGENZIALE n. 06 del 31 marzo 2014

DETERMINA DIRIGENZIALE n. 06 del 31 marzo 2014 CITTÀ DI SALA CONSILINA COMUNE CAPOFILA PIANO DI ZONA PER LO SVILUPPO SOCIALE DELL'AMBITO TERRITORIALE S10 (EX S4) UFFICIO DI PIANO VIA MEZZACAPO, 217 84036 SALA CONSILINA TEL. 0975-521180 FAX 0975-270168

Dettagli

Il ruolo della valutazione e del sistema di governance delle pari opportunità nella programmazione 2007-2013

Il ruolo della valutazione e del sistema di governance delle pari opportunità nella programmazione 2007-2013 MELTING BOX - FIERA DEI DIRITTI E DELLE PARI OPPORTUNITA PER TUTTI TORINO Centro Congressi Lingotto, 22-24 ottobre 2007 Diritti e Pari Opportunità nella nuova programmazione comunitaria 2007-2013 Il ruolo

Dettagli

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE

Dettagli

PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO 2013-2015

PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO 2013-2015 Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo PIANO PER L UTILIZZO DEL TELELAVORO 2013-2015 (art. 9, comma 7, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito con legge n. 221 del 17 dicembre

Dettagli

PROGRAMMA DI INTERVENTI FINALIZZATI ALL'OCCUPAZIONE STABILE E AL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ DEL LAVORO

PROGRAMMA DI INTERVENTI FINALIZZATI ALL'OCCUPAZIONE STABILE E AL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ DEL LAVORO Allegato alla deliberazione n. 43/1 del 25.10.2007 PROGRAMMA DI INTERVENTI FINALIZZATI ALL'OCCUPAZIONE STABILE E AL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ DEL LAVORO LEGGE REGIONALE 29 MAGGIO 2007, N. 2 - (LEGGE

Dettagli

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA Consegnate alla Commissione agricoltura della Camera dei deputati il 26 aprile 2012 1. Il Forum per una legge nazionale Il Forum

Dettagli

L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART. 21 CO. 3 D.P.R. N. 022/PRES.

L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART. 21 CO. 3 D.P.R. N. 022/PRES. PROGRAMMA PROVINCIALE FINALIZZATO ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI ORGANIZZATIVI INNOVATIVI DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI DI RETE RIVOLTI ALLE PERSONE DISABILI L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART.

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

con decreto n.1363 del 27 febbraio 2014 il Ministero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 marzo 2015, n. 458

con decreto n.1363 del 27 febbraio 2014 il Ministero DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 marzo 2015, n. 458 12757 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 marzo 2015, n. 458 FEI 2013 Az. 9. Progetto COM.IN. 2.0 Competenze per l Integrazione. Presa d atto adesione al progetto e Convenzione di Sovvenzione tra il

Dettagli

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei sistemi informativi di monitoraggio della Regione Azioni di miglioramento:

Dettagli

SCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso

SCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso Allegato C alla Delib.G.R. n. 34/30 del 18.10.2010 SCHEDA SOCIALE (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto

Dettagli

Provincia di Pisa PROVINCIA DI PISA

Provincia di Pisa PROVINCIA DI PISA PROVINCIA DI PISA Avviso per la concessione di incentivi alle imprese che assumono soggetti in mobilità, a valere sul POR Toscana OB.2 competitività regionale e occupazione 2007-2013 PROVINCIA DI PISA

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

31 dicembre 2010. 14 marzo 2010. Non è stabilita alcuna scadenza per la presentazione delle richieste

31 dicembre 2010. 14 marzo 2010. Non è stabilita alcuna scadenza per la presentazione delle richieste Soggetti finanziatori Progetto Scadenza ALLEANZA ASSICURAZIONI Iniziative che hanno come scopo: 1. progetti di formazione e/o inserimento professionale dei giovani finalizzati all'uscita da situazioni

Dettagli

Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione, Lavoro

Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione, Lavoro ACCORDO PER LA SPERIMENTAZIONE IN UMBRIA DEL SOFTWARE PER L ORIENTAMENTO S.OR.PRENDO ITALIA Soggetti partecipanti: Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione,

Dettagli

Prove Esame di Stato

Prove Esame di Stato Prove Esame di Stato 2012 SEZ. A 1 Prova L Assistente Sociale specialista responsabile di un servizio sociale riceve dal proprio riferimento politico (Assessore alle politiche sociali) l incarico di redigere

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 3/12 DEL 19.1.2016

DELIBERAZIONE N. 3/12 DEL 19.1.2016 Oggetto: Programmazione Unitaria 2014-2020. Strategia 1 "Investire sulle persone". Priorità Scuola. Riprogrammazione Azioni Piano di Azione e Coesione e indicazioni operative finalizzate all'attuazione

Dettagli