Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali. Sintesi di una prima ricognizione

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1 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali Sintesi di una prima ricognizione Anno 2012

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3 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali Sintesi di una prima ricognizione Obiettivo della ricognizione: da qualche anno a questa parte i Committenti (Distretto AUSL e Comune di Bologna) richiedono alle strutture di creare le condizioni per migliorare l incontro tra operatori e familiari ; anche il recente processo di accreditamento ha confermato tale richiesta esplicitandolo nei requisiti di Comunicazione, trasparenza, partecipazione. (In appendice sono riportate le parti rilevanti del Documento di consenso elaborato da Azienda USL e della DGR 514/09). In funzione di ciò il network di gestori intende individuare linee comuni di gestione della partecipazione dei familiari partendo da una ricognizione delle prassi in uso nelle diverse strutture. Modalità di svolgimento: Periodo: febbraio-marzo 2012 Strumento di rilevazione: questionario a risposta chiusa (in allegato) Strutture rilevate: - Villa Calvi - Virgo fidelis - Villa Paola - Residenza I platani - Centro servizi Via Albertoni - Centro servizi Via Saliceto - Centro servizi Viale Pepoli - Centro servizi Viale Roma - Villa Serena - Villa Ranuzzi - Beata vergine delle grazie Attività per le quali è consentito il coinvolgimento/partecipazione dei familiari Assistenza al pasto: Imbocco: in tutte le strutture se rivolto al proprio parente in una struttura anche nei confronti di altri anziani idratazione: in 10 strutture su 11 e relativamente al proprio parente Deambulazione Messa a letto: anziano che utilizza il deambulatore: tutte le strutture - in una struttura anche nei confronti di altri anziani anziano che utilizza tetrapode/bastone: tutte le strutture da sdraiato a seduto (o viceversa): una sola struttura posizionare cuscini dietro la testa, lenzuola, coperte, schienale: 2 strutture su 11 Altre attività censite in almeno una struttura: somministrazione di caffè del distributore oppure di frutta fresca supervisione del pasto di altri anziani presenti allo stesso tavolo (es. riempire i bicchieri, tagliare la carne o altri alimenti). messa a letto serale aiuto nella assunzione della terapia, nei casi di anziani che collaborano solo con parenti aiuto nell'assunzione della terapia al momento dei pasti con presenza dell'infermiere taglio unghie (pedicure, manicure) radere barba o peli superflui in viso Pagina 1 di

4 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali - Sintesi di una prima ricognizione lavaggio mani, crema viso/mani Cura di protesi dentaria e auricolare sorveglianza nei casi di ospiti con situazioni particolari e critica (es. rischio alto di soffocamento) attività di animazione accompagnamento in giardino, bar, uscite varie accompagnamento visite esterne (sanitarie) Conclusioni: in buona parte delle strutture rilevate le attività di aiuto ai pasti e deambulazione viene effettuato da parte dei familiari, pur con le opportune valutazioni e limitazioni. Oltre a queste due tipologie di attività i familiari svolgono attività di accompagnamento e animazione su indicazione della struttura. Si evidenzia inoltre la realizzazione di attività di cura della persona (taglio unghie, barba, igiene protesi). Pagina 2 di 8

5 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali - Sintesi di una prima ricognizione Con quali modalità viene consentito al familiare di svolgere tali attività? Indicazioni generali: - tutte le attività indicate vengono svolte se e solo quando è il familiare che parte con la richiesta di fare qualcosa per il proprio caro; nessun familiare ha mai svolto attività in sostituzione o in compensazione delle attività in carico ai vari professionisti; - talvolta è la badante privata che svolge le mansioni sopra descritte. In tal caso chiediamo una liberatoria da parte della famiglia attività Assistenza al pasto: informazione alla RAA (o altra figura di reparto) valutazione sanitaria (medico, IP) valutazione FT valutazione da parte dell'equipe assistenziale In/formazione di gruppo e/o addestramento singolo Precisazioni effettuate da alcune strutture imbocco 4 strutture 5 strutture Solo in assenza di disfagia idratazione 7 strutture 2 strutture Solo in assenza di disfagia Deambulazione: con deambulatore 8 strutture 1 struttura 1 struttura indicazioni di FT e Medico Richieste di sab e dom autorizza l'ip Accordi verbali con fisioterapista e medico con tetrapode/bastone 7 strutture 2 strutture con indicazioni di FT e Medico Messa a letto: Messa a letto: da sdraiato a seduto (e viceversa) posizionare cuscini dietro la testa, lenzuola, coperte, schienale Altre attività: aiuto nella assunzione della terapia, nei casi di anziani che collaborano solo con parenti 1 struttura 2 strutture 2 strutture Richieste di sab e dom autorizza l'ip Pagina 3 di 8

6 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali - Sintesi di una prima ricognizione aiuto nell'assunzione della terapia al momento dei pasti con presenza dell'infermiere somministrazione di caffè del distributore oppure di frutta fresca supervisione del pasto di altri anziani presenti allo stesso tavolo (es. versano l acqua nei bicchieri, tagliano la carne o altri alimenti). 1 strutture messa a letto serale 1 strutture 1 strutture 1 strutture 1 strutture 2 strutture 2 strutture E consentito l'aiuto di un vicino di tavolo solo se non ha problemi di deglutizione taglio unghie (pedicure, manicure) 4 strutture 2 strutture radere barba o peli superflui in viso lavaggio mani, crema viso/mani 4 strutture 2 strutture Igiene e cura di protesi dentaria/auricolare sorveglianza nei casi di ospiti con situazioni particolari e critica (es. rischio alto di soffocamento) accompagnamento in giardino, bar, uscite varie Accordi verbali con IP e assistenti 1 strutture Viene redatto da parte del Coordinatore uno specifico permesso che stabilisce attività, modalità e orari accompagnamento visite esterne Su richiesta RAA/IP (sanitarie) attività di animazione 1 strutture 1 strutture previo progetto approvato dall'équipe attività informazione alla RAA (o altra figura di reparto) valutazione sanitaria (medico, IP) valutazione FT valutazione da parte dell'equipe assistenziale In/formazione di gruppo e/o addestramento altro In sintesi: per buona parte delle strutture lo svolgimento di attività da parte di familiari è preceduto da una valutazione del singolo caso da parte delle figure professionali ritenute più adeguate (prevale il coinvolgimento di professionisti sanitari). Pagina 4 di 8

7 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali - Sintesi di una prima ricognizione Per alcune attività di cura della persona (unghie, barba, crema mani/viso) si rilevano due differenti approcci: il primo prevede la sola informazione al RAA mentre il secondo una valutazione da parte dell equipe assistenziale; probabilmente tale differente approccio è motivato da una diversa valutazione della rischio collegato a tali attività. Raramente lo svolgimento dell attività assistenziale è preceduto da informazione o addestramento La registrazione della partecipazione del familiare alla realizzazione delle attività Attività Assistenza al pasto: annotazione sul PAI annotazione sulle consegne firma di liberatoria e/o assunzione di responsabilità da parte del familiare formale ricevuta di procedura/istruzione cui attenersi nessuna registrazione altro imbocco 4 strutture 3 struttura 4 strutture cartella del medico idratazione 3 strutture 3 strutture 5 strutture cartella del medico Deambulazione: Con deambulatore 1 strutture 1 strutture 5 strutture Altra modalità non specificata con tetrapode/bastone 1 strutture 1 strutture 5 strutture Altra modalità non specificata Messa a letto: Messa a letto: da sdraiato a seduto (e viceversa) posizionare cuscini dietro la testa, lenzuola, coperte, schienale Altre attività: aiuto nella assunzione della terapia, nei casi di anziani che collaborano solo con parenti Pagina 5 di 8 1 strutture 1 strutture 2 strutture Via Saliceto Via Albertoni

8 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali - Sintesi di una prima ricognizione aiuto nell'assunzione della terapia al momento dei pasti con presenza dell'infermiere somministrazione di caffè del distributore oppure di frutta fresca supervisione del pasto di altri anziani presenti allo stesso tavolo (es. riempimento bicchieri, taglio alimenti). messa a letto serale 4 strutture 2 strutture Viale Pepoli Non specificato taglio unghie (pedicure, manicure) 3 strutture 2 strutture radere barba o peli superflui in viso lavaggio mani, crema viso/mani 3 strutture 2 strutture Igiene e cura protesi dentaria/auricolare sorveglianza nei casi di ospiti con situazioni particolari e critica (es. rischio alto di soffocamento) accompagnamento in giardino, bar, uscite varie 2 strutture 1 struttura Coordinatore redige permesso che stabilisce attività, modalità e orari 1 struttura 1 struttura accompagnamento visite esterne (sanitarie) attività di animazione Attività annotazione sul PAI annotazione sulle consegne 1 struttura 1 struttura Registrazione del nome dell accompagnatore firma di liberatoria e/o assunzione di resp.tà del familiare formale ricevuta di procedura/istruzione cui attenersi nessuna registrazione altro Conclusioni: in generale la formalizzazione della partecipazione del familiare ad attività assistenziali non è sistematicamente attuata da parte delle strutture rilevate, nel loro insieme. La maggiore presenza di registrazioni appare più il frutto di una scelta di fondo di tracciare le attività assistenziali e di reparto piuttosto che dovuta alla scelta di evidenziare la delega al familiare allo svolgimento di attività assistenziali e alla conseguente assunzione di responsabilità. Pagina 6 di 8

9 Partecipazione dei familiari degli utenti ad attività assistenziali - Sintesi di una prima ricognizione Appendice Documento di consenso Buone pratiche di gestione della relazione con i familiari nelle strutture protette per anziani (marzo 2008) esplicita così la partecipazione dei familiari: <<La permanenza in struttura risulta senza dubbio facilitata in quelle situazioni in cui il familiare continua a sostenere il proprio congiunto, integrando la propria presenza con quella degli operatori. Il familiare svolge un ruolo rilevante per migliorare la condizione psicologica dell anziano nonché per sostenere il processo assistenziale. >> (parag. 2.3) (parag ) ( ) sono diversi gli ambiti delle azioni mirate ad incoraggiare la presenza attiva dei familiari ed a migliorare la relazione con gli operatori. Le strutture infatti posso agire sui familiari, sugli operatori e sull organizzazione del servizio. 1) Sul versante dei familiari: ( ) - migliorare il coinvolgimento dei familiari nel PAI (Piano di Assistenza Individualizzato) con modalità omogenee nelle diverse strutture; - avviare iniziative informative e formative (collettive o individuali) rivolte ai familiari per far conoscere e comprendere le diverse situazioni e promuovere aspettative realistiche; in particolare tali iniziative potrebbero riguardare: la dimensione comunitaria della strutture, mettendo in evidenza i bisogni collettivi presenti in una situazione di questo tipo, l organizzazione interna del servizio e il tipo di assistenza erogata, la protezione/contenzione (attività, ausili e ragioni delle pratiche), l assistenza riabilitativa (attività, ausili e ragioni delle pratiche), la gestione dell incontinenza (attività, ausili e ragioni delle pratiche); - far conoscere e dare istruzioni in relazione alle mansioni/attività che possono essere eseguite da un familiare per sostenere e facilitare il processo assistenziale: coinvolgere maggiormente i familiari nelle attività ludico-ricreative e in quelle assistenziali (aiuto nella deambulazione, aiuto durante il pasto, coinvolgimento negli accompagnamenti). A questo proposito è inoltre importante che ogni struttura chiarisca quali sono le responsabilità dei familiari in caso di evento grave provocato da familiare (ad esempio: caduta durante la deambulazione con frattura, polmoniti ab-ingestis e altre infezioni delle vie respiratorie dovute all aspirazione di cibo o contenuto gastrico); DGR 514/2009 RG 3 COMUNICAZIONE, TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE Il soggetto gestore: ( ) - stabilisce regole di comportamento per l'accesso alla struttura e regole di vita comunitaria, tali da assicurare la libertà di visita, il contatto e la continuità di relazioni tra utenti e familiari, tra utenti e contesto originario di vita, tenendo conto delle esigenze di tutti gli utenti del servizio e della sicurezza [valevole solo per i servizi diurni e residenziali] ( ) - coinvolge l utente e i suoi familiari nella definizione, attuazione e verifica del progetto individuale e documenta tale coinvolgimento nella cartella sociosanitaria individuale ( ) Sono organizzate occasioni di socializzazione interne ed esterne che coinvolgono utenti, operatori e famiglie, anche valorizzando l apporto/aiuto volontario dei familiari. Pagina 7 di 8

10 ASSISTERE GLI ANZIANI IN CASA RESIDENZA Un network tra soggetti gestori e professionisti dei servizi agli anziani Premesse La recente normativa regionale sull accreditamento dei servizi agli anziani non autosufficienti definisce i requisiti minimi di qualità delle diverse tipologie di servizio. Il conseguimento di tali requisiti nel periodo transitorio costituisce l obiettivo comune per i soggetti gestori di tali servizi. I requisiti di accreditamento riguardano diversi ambiti della gestione aziendale e coinvolgono diversi livelli organizzativi: dalla politica alla pianificazione del servizio, dalla realizzazione del servizio alla informazione agli utenti; dalla verifica dei risultati al miglioramento. Oltre a tale circostanza contingente, da tempo chi opera nel settore dell assistenza agli anziani evidenzia la necessità di un confronto sulla visione che gli operatori stessi hanno del servizio realizzato, lo scambio di esperienze e di soluzioni individuate per problematiche comuni. Ad oggi l unica esperienza strutturata e continuativa in tal senso è quella offerta dall Azienda Usl di Bologna con la peculiarità di essere condotta da un soggetto committente. In modo analogo i singoli professionisti che operano in ambito geriatrico non sempre trovano nei rispettivi ordini professionali o nei gruppi professionali di riferimento luoghi nei quali le esperienze realizzate possono sommarsi, consolidarsi e trasformarsi in pratiche operative condivise. Il risultato è che molti si trovano a dover adattare/mutuare pratiche assistenziali messe a punto per altre tipologie di utenza. La proposta Le esigenze riportate portano a ritenere necessario che chi gestisce e produce servizi agli anziani cominci a percepirsi come un unica comunità professionale e a trovare occasioni di dialogo tra pari che possano accrescere le conoscenze delle persone coinvolte e innalzare il livello complessivo del sistema produttivo di servizi per non autosufficienti. La finalità è quella di individuare soluzioni congiunte a tematiche comuni ritenute rilevanti dai soggetti gestori di servizi per non autosufficienti. I destinatari Per raggiungere le finalità individuate il network è rivolto alle diverse professioni che intervengono nella gestione ed erogazione dei servizi. Coordinatori responsabili, Responsabili attività assistenziali, Responsabili infermieristici, Operatori socio-sanitari, Fisioterapisti, Medici. Si ritiene utile incentrare prioritariamente la costruzione del network ai servizi di casa residenza per anziani poiché la struttura che ospita l anziano ne gestisce interamente il PAI con il necessario elevato livello di integrazione tra i diversi professionisti. Si valuta inoltre opportuno limitare l ambito territoriale a quello bolognese, con eventuale estensione alla provincia. Pagina 8 di 8

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