Metodi di calcolo dei costi di prodotto

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1 Metodi di calcolo dei costi di prodotto

2 Presentazione Ing. Cecilia Fariselli Da 23 anni nel settore dell Information Technology. Da oltre 10 anni gestione manageriale, organizzazione aziendale, operando in società di servizi con ruoli dirigenziali sia in Italia che all estero e dal 2007 come libero professionista. 2

3 . LA POTENZA È NULLA SENZA CONTROLLO. 3

4 IN OGNI ATTIVITA DI IMPRESA E FONDAMENTALE CONOSCERE CON PRECISIONE IL COSTO DEL «PRODOTTO». 4

5 CONOSCERE CONTROLLARE 5

6 CONTROLLARE è» Capire in anticipo l evoluzione del business» Prevedere l andamento economico» Individuare criticità o opportunità in tempo utile per gestirle 6

7 Le fasi del processo direzionale di impresa» Pianificare Decidere cosa fare per conseguire gli obiettivi aziendali» Coordinare Assegnare compiti e responsabilità alle risorse in vista degli obiettivi» Organizzare Guidare il personale nello svolgimento delle attività» Controllare Verificare che i risultati raggiunti siano coerenti con gli obiettivi 7

8 Uno strumento che può aiutare a gestire il processo di impresa è il Controllo di Gestione. Lo scopo primario del CGD è la verifica del costo di prodotto, quale punto di partenza di ogni successiva valutazione Il CDG si basa su una serie di elementi Analizziamo gli elementi principali. 8

9 COSTI & RICAVI» Quantificare» Classificare» Sintetizzare» Diffondere 9

10 » Quantificazione degli eventi economicamente rilevanti ovvero la loro misura» Classificazione ovvero la loro assegnazione a particolari ambiti attività, prodotti, unità organizzative..» Sintesi dei dati ovvero elaborazione di report di sintesi e viste» Diffusione dei dati ovvero distribuzione all interno dell organizzazione 1 0

11 » Quantificazione degli eventi economicamente rilevanti ovvero la loro misura» Classificazione ovvero la loro assegnazione a particolari ambiti attività, prodotti, unità organizzative..» Sintesi dei dati ovvero elaborazione di report di sintesi e viste» Diffusione dei dati ovvero distribuzione all interno dell organizzazione 1 1

12 » Quantificazione degli eventi economicamente rilevanti ovvero la loro misura» Classificazione ovvero la loro assegnazione a particolari ambiti attività, prodotti, unità organizzative..» Sintesi dei dati ovvero elaborazione di report di sintesi e viste» Diffusione dei dati ovvero distribuzione all interno dell organizzazione 1 2

13 » Quantificazione degli eventi economicamente rilevanti ovvero la loro misura» Classificazione ovvero la loro assegnazione a particolari ambiti attività, prodotti, unità organizzative..» Sintesi dei dati ovvero elaborazione di report di sintesi e viste» Diffusione dei dati ovvero distribuzione all interno dell organizzazione 1 3

14 Il Controllo di Gestione ha un ruolo per ogni fase del processo di impresa» Pianificazione» Coordinamento» Organizzazione» Controllo 1 4

15 » In ambito Pianificazione valutare a priori i risultati di decisioni alternative» In ambito Coordinamento assegnare compiti e responsabilità con maggiore consapevolezza» In ambito Organizzazione fluidificare il processo decisionale» In ambito Controllo analizzare con efficacia i risultati confrontando consuntivo e previsionale 1 5

16 L architettura del Controllo di Gestione non è universale» Varia in base alla specificità dell azienda: - dimensione aziendale - modello di business - fattori di criticità - modello organizzativo 1 6

17 Il Controllo di Gestione presenta però caratteristiche sempre simili» si concentra sulle parti più significative e quindi potenzialmente critiche del business» si fonda sui tre sottosistemi (contabilità analitica, industriale e dei costi)» i dati elaborati hanno valenza interna all azienda 1 7

18 Oggetto principale del Controllo Di Gestione è il calcolo globale degli elementi di costo. Questi costi possono essere differenziati in» Costi di prodotto» Costi di periodo 1 8

19 Costi di prodotto» E l insieme dei costi sostenuti per la produzione di beni/servizi.» Noi ci riferiremo specificatamente ad una realtà manifatturiera.. 1 9

20 Costi di periodo» Costi relativi al periodo, non direttamente legati alla produzione ma indispensabili per la gestione, distribuzione, commercializzazione della produzione (es. costi commerciali, amministrativi ) 2 0

21 Più generalmente parliamo di Costi diretti Costi indiretti 2 1

22 Aggregando gli elementi di costo COSTI + MATERIA PRIMA + MANODOPERA DIRETTA + ALTRI COSTI DIRETTI (CL,ACQ)» COSTO PRIMO + COSTI INDIRETTI DI PRODUZIONE» COSTO PIENO DI PRODUZIONE» + COSTI GENERALI + COSTI COMMERCIALI» COSTO PIENO AZIENDALE 2 2

23 COSTO PRIMO Definizione della Distinta Base di prodotto. Per il calcolo del costo primo di prodotto vanno considerati gli elementi che concorrono alla realizzazione del prodotto:» Materia prima» Componenti commerciali» Lavorazioni interne (manodopera + costo macchina)» Lavorazioni esterne» Il primo passo è la creazione di una distinta base di prodotto completa di materiali, cicli di lavorazioni (eventualmente suddivisi in fasi). 2 3

24 DISTINTA BASE» Creazione della DIBA (PDM-CAD- XLS ) MATERIA PRIMA quantità e costo (costo da ciclo passivo) COMPONENTI COMMERCIALI quantità e costo (costo da ciclo passivo) LAVORAZIONI INTERNE tempi e costi (tempi-> raccolta, costi manodopera diretta) LAVORAZIONI ESTERNE costo (costo da ciclo passivo) 2 4

25 LAVORAZIONI INTERNE» TEMPI UOMO» TEMPI MACCHINA» COSTI ORARI UOMO» COSTI ORARI MACCHINA 2 5

26 COMP. COMMERCIALI & LAVORAZIONI ESTERNE» CICLO PASSIVO» COSTO MEDIO» ULTIMO COSTO 2 6

27 MA QUAL E ALLORA IL COSTO DEL PRODOTTO COSTO PRIMO? COSTO PIENO AZIENDALE? 2 7

28 » DIRECT COSTING o Attribuisce al prodotto solo gli elementi di costo diretto. In questo caso il costo del prodotto è il costo pieno di produzione. Sistema a costi variabili.» FULL COSTING o Attribuisce al prodotto tutti gli elementi di costo diretto ed indiretto. In questo caso il costo del prodotto è il costo pieno aziendale.» ACTIVITY BASED COSTING o Basato sull assorbimento totale dei costi con imputazione delle attività che generano costi indiretti 2 8

29 FULL COSTING» Attribuisce al prodotto tutti gli elementi di costo diretto ed indiretto. In questo caso il costo del prodotto è il costo pieno aziendale.» La logica di attribuzione dei costi indiretti può essere IMPUTAZIONE SU BASE UNICA IMPUTAZIONE SU BASE MULTIPLA 2 9

30 FULL COSTING - IMPUTAZIONE SU BASE UNICA» Calcolo del coefficiente di imputazione (unità produttive - ore macchina ore manodopera diretta - costo orario costo materie prime - % fatturato. purchè congruente)» Scelta valida nei casi di Contenuta dimensione aziendale Elevata incidenza dei costi diretti Processo produttivo semplice Limitata gamma produttiva 3 0

31 FULL COSTING - IMPUTAZIONE SU BASE MULTIPLA» Laddove la base unica risulta limitativa o Elevata incidenza dei costi indiretti o Produzioni diversificate o Utilizzo significativo risorse indirette» Quote diverse di costi indiretti spalmati con criteri diversi 3 1

32 DIRECT COSTING» Attribuisce al prodotto solo gli elementi di costo diretto. In questo caso il costo del prodotto è il costo pieno di produzione» Si scatenano ragionamenti di volumi di vendita e punti di pareggio in valutazione a centri di costo (GDO)» Scelta valida nei casi di Grande dimensione aziendale Elevata incidenza dei costi indiretti Processo produttivo complesso Ampia gamma produttiva 3 2

33 ACTIVITY BASED COSTING» E un full costing ma con particolare attenzione alla differenza tra attività produttive e improduttive (ma sempre dirette) 3 3

34 FULL COSTING - IMPUTAZIONE SU BASE UNICA» Scelta valida nei casi di Contenuta dimensione aziendale Elevata incidenza dei costi diretti Processo produttivo semplice Limitata gamma produttiva È la nostra scelta! 3 4

35 . Un esempio di calcolo del costo orario Risorse equivalenti Giorni lavorativi Ferie Malattia Infortuni Produttività ORE EFFETTIVE «LAVORATE» 3 5

36 . Un esempio di calcolo del costo orario ORE EFFETTIVE «LAVORATE» TOTALE COSTI DIRETTI, INDIRETTI & GENERALI COSTO ORARIO «DA FULL COSTING» 3 6

37 CONTROLLO che vuol dire anche. Pianificazione Produzione Acquisti Gestione del magazzino Scorte Approvviggionamento 3 7

38 CONTROLLO NON VUOL DIRE SOLO CONOSCERE I COSTI MA ANCHE ORGANIZZARE ACQUISTI E PRODUZIONE SECONDO LOGICHE OGGETTIVE 3 8

39 PIANIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE E GESTIONE DEL MAGAZZINO» Come organizzare gli acquisti e le scorte di magazzino per una corretta pianificazione della produzione 3 9

40 MAGAZZINO» ANALISI A B C Consideriamo il valore e la movimentazione degli articoli Ordiniamo per valore unitario CODICE VALORE A A A A A A A A A

41 MAGAZZINO» ANALISI A B C Consideriamo la movimentazione CODICE VALORE MOVIMENTAZIONE A A A A A A A A A

42 MAGAZZINO» ANALISI A B C Consideriamo il valore e la movimentazione e ordiniamo per l indice CODICE VALORE MOVIMENTAZIONE INDICE A A A A A A A A A

43 MAGAZZINO» ANALISI A B C CODICE VALORE MOVIMENTAZIONE INDICE CLASSE A A B 16% A

44 MAGAZZINO» Cosa vuol dire ANALISI A B C? CLASSE A: SU FABBISOGNO CLASSE B A PUNTO DI RIORDINO CLASSE C ORDINI PERIODICI STORICI 4 4

45 MAGAZZINO» Cosa vuol dire.. SU FABBISOGNO A PUNTO DI RIORDINO MRP MATERIAL REQUIREMENT PLANNING 4 5

46 MATERIAL REQUIREMENT PLANNING» Make or Buy» Pianificare la produzione» Pianificare gli acquisti» Ripristinare le scorte» Lotto tecnico» Lotto economico 4 6

47 MATERIAL REQUIREMENT PLANNING» Sistema a Capacità Infinita» Sistema a Capacità Finita». Sistema intermedio 4 7

48 CONCLUSIONI» CONTROLLO PREVENIRE E LA PAROLA D ORDINE» COSTI DI PRODOTTO FULL COSTING» PIANIFICAZIONE PRODUZIONE» GESTIONE MAGAZZINO OTTIMIZZAZIONE E COST SAVING 4 8

49 DOMANDE 4 9

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