Roberto ROMIZI. Presidente ISDE Italia

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1 Roberto ROMIZI Presidente ISDE Italia 1

2 - Nuovi scenari - Emergenza sociale, ambientale e danni alla salute - Consumismo Provocazioni - Stili di vita e campagne educative - Ricerca epidemiologica - Effetto soglia e rischio accettabile - La grande distrazione - Buone pratiche e sviluppo sostenibile - Crescita economica Una specie che distrugge il proprio ambiente distrugge se stessa G. Bateson Che fare? Privilegiare la prevenzione primaria Promuovere il principio di precauzione Adottare il principio di responsabilità Riformare il curriculum didattico Promuovere un modello di sviluppo integrato glocale per l ambiente e la salute basato sulla crescita qualitativa 2

3 NUOVI SCENARI Rapida globalizzazione Nuova industrializzazione Forte urbanizzazione Consumi non sostenibili Crescita eccessiva della popolazione Trasporto internazionale di sostanze chimiche Aumentato uso delle biotecnologie Riduzione delle normative a garanzia della salute pubblica EMERGENZA SOCIALE Aumento della povertà e delle disuguaglianze EMERGENZA AMBIENTALE Aumento sostanze chimiche pericolose: inquinamento dell aria, dell acqua e del suolo Cambiamenti climatici (Desertificazione, siccità, deforestazione, uragani, incendi, alluvioni) Perdita della biodiversità DANNI ALLA SALUTE Aumento delle patologie cronicodegenerative (immunomediate, neuro-degenerative, endocrine, neoplastiche, respiratorie, metaboliche, cardiocircolatorie), delle malattie mentali, delle disfunzioni riproduttive e delle malattie infettive. Riemergono le patologie tropicali. La transizione epidemiologica 3

4 Le attuali crisi mondiali (clima, energia, sicurezza alimentare, acqua, povertà, sicurezza finanziaria, ) sono tutte collegate fra loro. Oggi la crisi finanziaria sembra la principale emergenza che il pianeta si trova ad affrontare, ma la crisi ambientale e la crisi climatica sono in realtà molto più gravi: da questa ci si può riprendere, ma dalle crisi ambientale e climatica no. Illusione che su un pianeta limitato sia possibile una crescita illimitata. EARTH IS A CLOSED SYSTEM UNIQUE TIMES Earth Observatory, NASA Earth Observatory, NASA 4

5 Pruss-Ustun and C. Corvalan WHO, May 2006 Quanto incide l impatto dell ambiente sulla salute? Si stima che il 24% della malattie e il 23% delle morti possa essere attribuito ai fattori ambientali. Più di un terzo delle patologie nei bambini è dovuto a fattori ambientali modificabili. Il tasso delle malattie dovute a fattori ambientali è molto più alto nei paesi del Sud del Mondo che in quelli del Nord, eccetto che per alcune malattie non trasmissibili, come tumori e problemi cardiovascolari. 5

6 Oggi l inquinamento è un fenomeno ubiquitario e capillare e l esposizione agli agenti epi-genotossici fisici (radiazioni ionizzanti e non), chimici (metalli pesanti, interferenti endocrini, pestici, diossina, ecc ), biologici (transgenici e virus), che persistono nell ambiente, si bioaccumulano negli esseri umani e causano trasformazioni genomiche, va ad interessare l intera popolazione umana, le generazioni future, l intera eco/biosfera. Inoltre riguarda non solo le patologie neoplastiche, ma tutte le patologie cronico-degenerative (cardio-vascolari, immuno-mediate/immuno-flogistiche, neuro-endocrine, neuro-degenerative). 6

7 SCENARI DI RISCALDAMENTO GLOBALE Il degrado del Pianeta sta subendo una forte ed imprevista accelerazione: si prevedono conseguenze gravi per tutte le forme di vita e il suo rallentamento non può che passare da una svolta radicale nei modelli economici. 7

8 Global Environmental Changes: health risks Stratospheric ozone depletion Skin damage/cancer Eyes (cataracts, etc.) Immune suppression Social disruption, conflict, impoverishment, mental health impacts Climate change Direct impacts Thermal stress: death, disease events, injury Storms, cyclones, floods, fires Sea-level rise: physical hazards, displacement Land cover (forest, etc) Land use: soils Fresh water: glaciers river flows chemistry Human predation Biodiversity changes, & ecosystem disruption Food production: systems/methods Infectious disease risks Changes in ecology/numbers of host species, vectors (mosquitoes, etc.) e.g. pollination Food yields: nutrition and health Immune function: susceptibility Avian flu, Nipah virus, BSE, etc. Oceans: Anoxic zones Algal blooms Warming Acidity (CO 2 ) Urbanisation: population size, consumerism, energy use, etc. Marine food web Poverty, crowding, hygiene; physical hazards; infectious disease risks Impacts on urban coastal populations, esp. Based on original, prepared for Earth System Science Partnership (McMichael, 2006) 8

9 LA TERRA E MALATA Le macchie rosse indicano concentrazioni elevate di NO2 (generato dalla combustione), coincidono con le zone più industrializzate Agenzia Spaziale Europea sa.int 9

10 Contesto internazionale in sanità Riscaldamento globale e degrado ambientale: aumento eventi climatici estremi, riemergere patologie tropicali in zone temperate, aumento patologia cronica degenerativa, disfunzioni riproduttive, riduzione della speranza di vita in molti Paesi, aumento della mortalità infantile per cause prevenibili. Sradicamento culturale crescente: aumento patologia mentale. Aumento popolazione in condizioni di povertà estrema: aumento malattie infettive, aumento patologia mentale, aumento violenza. Estensione di normative a supporto degli investitori e riduzione di normative a garanzia della salute pubblica: perdita di universalità di accesso ai servizi sanitari. Si impongono tagli alla spesa sociale. Riforma dei sistemi sanitari. Nuovi attori (Banche e Fondi di sviluppo; OMC; privato profit e no profit) si sostituiscono alla OMS come leaders internazionali in sanità. 10

11 Politiche economiche e sanitarie Direttive della Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio Trasferimento di potere riduzione del potere degli Stati (cittadini e chi difende i loro diritti) riduzione progressiva delle risorse pubbliche liberalizzazione e privatizzazione dei Servizi aumento del potere dei produttori/distributori di merci Il cuore del problema: approccio economico-utilitaristico quale etica? 11

12 Potere Economico Potere politico Potere giudiziario Accademia Media (Opinione Pubblica) Crisi strutturale della democrazia 12

13 Associazione Medici per l Ambiente ISDE Italia PROVOCAZIONI Campagne educative I limiti dell epidemiologia Effetto soglia e rischio accettabile I limiti della tecnologia: buone pratiche e sviluppo sostenibile La grande distrazione Crescita economica 13

14 CAMPAGNE EDUCATIVE Utili ma non sufficienti Poiché un vero intervento di prevenzione primaria, basato sulla riduzione/eliminazione dei fattori di rischio ambientali, risulta difficile e complesso si preferisce rivolgersi a favore di scelte relativamente più semplici, meno impegnative, indolori, come le campagne educative. Ai cittadini si attribuisce la responsabilità della propria salute, attenuando quella politico-istituzionale che mostra le carenze in materia di prevenzione primaria. L unica prevenzione primaria che viene tuttora indicata come valida è quella che concerne le scelte individuali fatte passare per scelte pienamente autonome, e cioè l alimentazione, l esercizio fisico e il fumo. 14

15 RICERCA EPIDEMIOLOGICA Molti studi hanno limiti importanti: considerano solo UN fattore nocivo (radon, fumo da sigaretta, diossina ); non considerano la sinergia tra inquinanti; si analizzano poche malattie; la popolazione esposta è diluita, la popolazione di riferimento è inadatta; il follow-up è troppo breve vs la lunga latenza delle patologie; c è enfasi sulla non significatività statistica; c è distorta interpretazione e comunicazione dei risultati; non c è considerazione del Principio di Precauzione, E soprattutto arriva sempre troppo tardi! RICERCA TOSSICOLOGICA 15

16 I LIMITI DI LEGGE TUTELANO DAVVERO LA SALUTE? Non esiste un EFFETTO SOGLIA, ossia una concentrazione al di sotto della quale non si registrano effetti sulla salute Benzene parti per milione Diossine miliardesimo di mg (OMS) (Comunità Europea) 10 pg/kg/die 2 pg/kg/die Atrazina Segnalati effetti di disruption endocrine a dosi volte inferiori di quelle considerate sicure Il problema del rischio accettabile (Hayes T.B., 2002) 16

17 il progresso tecnologico risolverà tutti i problemi Buone pratiche utili ma non sufficienti - alcune quelle concernenti il I Mondo utili ma non sufficienti [migliorare il parco macchine, ridurre l uso di pesticidi, insegnare alle mamme a mettere i detersivi sull armadio perché così il bambino non lo può bere con facilità, ambulatorio verde, ]; - altre quelle concernenti il III Mondo assolutamente inapplicabili perché la vera causa è lo sfruttamento (che va ad inasprirsi e non a migliorare). lo sviluppo sostenibile rischia di diventare arma semantica 17

18 Opinione comune è che in fondo la situazione non è così grave La grande distrazione La società nella quale viviamo fa sì che una partita di calcio o un fatto di cronaca assurgano al rango di argomenti dominanti, e si presti la minima attenzione o si ignorino i grandi problemi che minacciano la stessa possibilità di vita sul nostro pianeta. Non viene prestata la dovuta attenzione al degrado ambientale, o al deterioramento del nostro sistema assistenziale o al dissolversi progressivo del senso di solidarietà. I media giocano un ruolo essenziale distraendo l attenzione del pubblico. 18

19 Consumismo (sindrome dello shopping) Crescita" economica in funzione di prodotti sempre più inutili. Non è la crescita economica che è necessaria ma lo sviluppo. Il vero sviluppo può realizzarsi anche con crescita economica limitata, purché caratterizzato da una vita lunga e sana, buoni livelli di istruzione e uno standard di vita confortevole. Il nostro sistema economico persegue una crescita illimitata, promuovendo un consumo eccessivo e un economia dello spreco a uso intensivo di energia e di risorse, che generano rifiuti e inquinamento e dissipano le risorse naturali della Terra. Non è mai successo che i padri cercassero di mangiarsi il mondo, rubandolo ai loro figli. Franco Panizon 19

20 CHE FARE? Privilegiare la prevenzione primaria Promuovere il principio di precauzione Adottare il principio di responsabilità Riformare il curriculum didattico Promuovere un modello di sviluppo integrato glocale per l ambiente, la salute e la crescita qualitativa 20

21 Che fare? Privilegiare la prevenzione primaria Ovvero la riduzione dell esposizione collettiva ai sempre più ubiquitari cancerogeni ambientali. Ogni sostanza deve essere adeguatamente testata per il suo potenziale cancerogeno e teratogeno, prima di essere immessa nell ambiente. Lo studio, pur fondamentale, delle evidenze epidemiologiche, non consente una tempestiva azione di prevenzione. La prevenzione primaria si è spesso incagliata su ostilità sollevate da chi sentiva profitti e interessi finanziari minacciati da una tale identificazione. Prima linea di difesa contro le patologie cronico-degenerative. 21

22 Che fare? Promuovere il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE contro il conservatorismo scientifico E un approccio alla gestione dei rischi che si esercita in una situazione d'incertezza scientifica, che reclama un'esigenza d'intervento di fronte ad un rischio potenzialmente grave, senza attendere i risultati della ricerca scientifica. Il principio contrasta l atteggiamento di stare a vedere cosa succederà prima di prendere provvedimenti per non turbare interessi in gioco diversi da quelli di salute. Trattato Istitutivo dell UE, art. 174, comma 2 (Mastricht. 1992) Conferenza ONU Ambiente e Sviluppo Principio 15 (Rio de Janeiro, 1992) 22

23 CHE FARE? Adottare il principio di responsabilità accettare il dovere di informare impedire l'occultamento di informazioni su possibili rischi per la salute (Lorenzo Tomatis) 23

24 Che fare? Modello di sviluppo Integrato glocale per la Salute, l Ambiente e la Crescita qualitativa Integrazione interististuzionale e intersettoriale dei livelli di intervento territoriali INTERPERSONALE Insegnanti Famiglia Pediatri di Base Medici di Famiglia, Medici per l'ambiente. LOCALE - Enti locali - Scuola, Università - Settore imprenditoriale, giuridico e mediatico - ONG (es. ISDE, ecc.) -.. La Salute in tutte le Politiche Art. 152 tratta di Amsterdam UE INTERNAZIONALE - Nazioni Unite, OMS, UNESCO, UNICEF, UNDP, UNEP - ONG (es. ISDE, ecc.) -.. NAZIONALE - Ministeri: Salute, Ambiente, Pubblica Istruzione, - Agenzie Nazionali per la Tutela dell ambiente e della Salute - Settore imprenditoriale, giuridico e mediatico - ONG (es. ISDE, ecc.)

25 PIU SALUTE MENO SANITA Categorie di determinanti della Salute di una Comunità Non modificabili Genetica Sesso Età Socio-economici Ambientali Stili di vita Accesso ai servizi Povertà Occupazione Esclusione sociale Aria Acqua e alimenti Abitato Ambiente sociale e culturale Alimentazione Attività fisica Fumo Alcol Attività sessuale Farmaci Istruzione Tipo di sistema sanitario Servizi sociali Trasporti Attività ricreative - I determinanti della salute dipendono solo per il 10% dai servizi sanitari, mentre per il 90% dipendono dai fattori genetici, comportamentali, ambientali e socio economici. 25

26 Ruolo Scientifico e advocacy Associazione Medici per l Ambiente ISDE Italia COMUNITA SCIENTIFICA Dal locale al globale ISDE ruolo scientifico, advocacy SOCIETA CIVILE ISTITUZIONI Produrre conoscenze adeguate non ha impatto sulla salute finché queste non sono trasferite efficacemente ai decisori politici. 26

27 PENSARE E AGIRE GLOBALMENTE E LOCALMENTE Le Città - Sono il livello di governo più attento ai bisogni delle popolazioni anche perché i cittadini sono l interlocutore diretto. - Sono il minimo comune denominatore a livello internazionale costante nel tempo. - Accolgono oltre la metà della popolazione mondiale. - Gran parte dei problemi ambientali e quindi di salute, da quelli locali a quelli globali, hanno origine proprio nelle città dove si concentra la maggioranza delle popolazioni e delle attività umane. - Rappresentano però non solo un punto il riferimento delle contraddizioni ma anche il punto di riferimento in positivo per la promozione della salute e dell economia sostenibile. - Networks Internazionali di città: Eurocities, Città senza auto, Alleanza per il Clima, Agenda 21, Rete Città Sane, Smart Cities. 27

28 Che fare? Riformare il curriculum didattico I curricula universitari non rispondono in modo sufficiente ai bisogni emergenti dalle nuove circostanze con cui si devono confrontare i medici oggi British Medical Journal e oltre 40 riviste mediche internazionali: Progetto di verifica di efficacia dell attuale medicina accademica nel formare una figura professionale in grado di far fronte alle sfide del XXI secolo Criticità individuate: Incapacità di servire il bene pubblico e di assumersi le responsabilità della salute globale Mancanza di una prospettiva globale Mancata conoscenza delle correlazioni tra salute e fattori socio-economici, culturali e ambientali: i determinanti di salute. 28

29 CHE FARE? Il cuore del problema: approccio economico-utilitaristico, quale etica? L attuale modello di sviluppo persegue una crescita illimitata, promuove un economia dello spreco a uso intensivo di energia e di risorse, che generano rifiuti e inquinamento e dissipano le risorse naturali della Terra. La sfida cruciale è passare a un sistema che sia economicamente valido, ecologicamente sostenibile e socialmente equo Crescita qualitativa (Fritjof Capra, Hazel Henderson) «Niente crescita» non è la soluzione. 29

30 Invece di accettare una società basata sul mito della crescita economica, è possibile pensare a uno sviluppo che dia priorità alla qualità della vita e all equità sociale, ponendo il mantenimento della salute al di sopra dell interesse economico. Una rivoluzione culturale 30

31 Vivere più semplice per far semplicemente vivere gli altri M. Ghandi GRAZIE PER L ATTENZIONE!

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