SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE. (Allegato 1) 1) Ente proponente il progetto:

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) ENTE 1) Ente proponente il progetto: Caritas Italiana La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano di solidarietà. La Caritas diocesana di Palermo è attiva nel territorio dell Arcidiocesi di Palermo da più di trenta anni, promuovendo percorsi di formazione, promozione umana, assistenza e accoglienza in favore di tutte le fasce deboli della popolazione, dei poveri e di persone immigrate. Ha costituito una rete composta da più di 50 componenti tra Enti e Associazioni del mondo ecclesiale palermitano. 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1

2 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Viva gli Anziani di Palermo 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: assistenza Area di intervento: anziani Codice: A 01 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Premessa: L esperienza del Servizio Civile diventa occasione di confronto e di crescita, se offre spunti di riflessione e apre ad interrogativi profondi. L essere in Servizio Civile deve diventare per i ragazzi nel tempo, un modo di vivere, uno stile di vita quotidiano, che coinvolge tutte le azioni e i gesti, con gratuità e spontaneità. Questa è la prospettiva che viene offerta ai giovani che chiedono di fare servizio civile presso la Caritas Diocesana di Palermo, Il progetto Viva gli Anziani di Palermo andrà a svilupparsi all interno di una sede operativa direttamente gestito dalla Caritas diocesana di Palermo: Il Centro anziani S. Rosalia con sede nella città di Palermo. Eliminato: Carlo Questo progetto si caratterizza soprattutto per iniziative di accoglienza rivolte a persone anziane in difficoltà. Descrizione del contesto territoriale della città: La città di Palermo, capoluogo di provincia e di regione, si estende su una superficie di Km 2 160,1, pari al 3,2% del territorio dell intera provincia ed ha una popolazione residente, al 31/12/2002, di persone pari al 58.8% della popolazione di tutta la provincia. Di queste sono maschi e femmine rispettivamente il 48,2%e 51,8%, e registra una densità abitativa di 4528,9 ab/km 2. Il territorio è suddiviso in otto circoscrizioni che comprendono 25 quartieri. La popolazione della città non si distribuisce su tutto il territorio in modo uniforme sia per numero che per caratteristiche ma ci sono delle forti concentrazioni. In particolare la IV a, V a ed VIII a circoscrizione risultano essere le zone in cui si addensano maggiormente i residenti, mentre nella l a circoscrizione la percentuale di residenti risulta essere molto più contenuta. Da una lettura del contesto territoriale e utilizzando i dati e le informazioni che emergono dai centri di ascolto parrocchiali della Caritas, dalle informazioni contenute nel Piano di Zona della città di Palermo e dai reports informativi dell osservatorio sulla condizione sociale della città emergono i dati meglio elencati di seguito. Descrizione Area di intervento Gli anziani in Italia, secondo i dati ISTAT costituiscono il 19% della popolazione residente. Una ricerca del 2004 condotta dal Censis (realizzata su tutto il territorio nazionale, attraverso 1494 interviste telefoniche di persone over 65) evidenzia alcune differenze tra le diverse fasi dell'età anziana.

3 I 65-69enni giudicano "buono o ottimo" il proprio stato di salute nel 64% dei casi, sono nell'83,3% autosufficienti, il 47,1% non è affetto da malattie e nel 77,1% dei casi si dichiarano "felici". Dall'analisi dei comportamenti finalizzati alla cura della propria persona, é emerso che il 54,1% degli over 65 cerca di "passare molto tempo all'aria aperta", il 19% tenta di "trascorrere brevi periodi di vacanza", il 10,2% pratica "attività sportive e attività culturali" ed il 9,9% cerca di "mangiare prodotti di coltivazioni biologiche". Solo il 32,1% del campione non fa nulla di particolare per la cura di sé. Tra i timori dichiarati dagli over 65 la "perdita dell'autosufficienza" è al primo posto (citato dal 40,7%), prima persino della morte (17,8%), della perdita di una persona cara (17,7%) e della solitudine (16,6%). Gli over 85 sono autosufficienti solo nel 29% dei casi, differenti sono le situazioni che condizionano i restanti (da patologie gravi, da malattie molto gravi e da patologie di una certa gravità ma curabili); affermano di "sentirsi felici" nel 46,5% dei casi. Tra i luoghi considerati meno funzionali alla propria condizione di anziano, e in cui ci si sente più limitati, viene indicata la propria casa dalla maggioranza assoluta (75,5%) degli anziani, oppure il palazzo in cui si abita (34,2%). Per quanto riguarda l'assistenza domiciliare integrata (ADI) meno del 30% della popolazione over65 è a conoscenza dell'esistenza di questo servizio, mentre solo il 3,5% segnala di usufruirne. I bisogni Molteplici le necessità degli anziani, legate o alla condizione fisica (autosufficienza o non autosufficienza) o al loro contesto di vita (c è chi vive solo nella propria abitazione, chi convive con i familiari e da questi è accudito, chi vive in residenze assistite ). I bisogni sono spesso trasversali come la necessità di vivere relazioni significative, di poter partecipare attivamente alla vita della comunità di appartenenza. Sono presenti inoltre bisogni più tangibili, dalla necessità di un assistenza fisica (per chi non può muoversi, non è più in grado di alimentarsi da solo ), alla necessità di essere aiutati in alcune attività quotidiane (un aiuto nel fare la spesa ), ad una semplice presenza, per non essere soli, nel caso di anziani non autosufficienti essere accanto può avere una doppia valenza: dare sollievo alle famiglie e stimolare le capacità residue dell anziano. Per poter elaborare qualunque progetto di prossimità agli anziani è necessario come sempre l analisi dei bisogni presenti nel territorio in cui si intende operare, così come la conoscenza dei servizi, del pubblico e del privato sociale, quali i diritti riconosciuti e quali le modalità per poterne usufruire. Analisi del contesto territoriale Nella città di Palermo il crescente aumento della popolazione anziana e il rapido mutare della struttura sociale pone un duplice ordine di problemi. Se da un lato assistiamo ad una domanda pressante da parte di molti anziani che, seppure usciti dal ciclo produttivo, rivendicano un ruolo attivo nella società ma spesso vivono un forte senso di estraneità e inutilità (trasformazione del tessuto urbano, famiglie nucleari o allargate frequentemente respingenti, non riconoscimento di una funzione educativa e negazione di una possibile trasmissione culturale, incapacità di adeguarsi allo sviluppo tecnologico ecc.), dall altro il prolungarsi della vita e l aumento di patologie cronicodegenerative della cosiddetta quarta età ci trova impreparati sia in termini culturali che assistenziali e presuppone una lettura del bisogno che sia il più possibile multidimensionale e una programmazione degli interventi che tenga conto sia della componente sociale che sanitaria. La forte e crescente dipendenza economica, inoltre, si rivela come elemento rinforzante del disagio relazionale e aumenta il rischio di esclusione sociale. Siamo di fronte a situazioni complesse di nuove marginalità sociali, i cui bisogni sono al tempo stesso di tipo tradizionale ed innovativo, bisogni materiali e istituzionali da una parte e bisogni relazionali dall altra. E di fondamentale importanza che l intervento sociale passi attraverso l attivazione di circuiti relazionali, di canali di partecipazione che tengano vivo il senso di appartenenza dell anziano alla società e nello stesso tempo offra risposte concrete creando un continuum di prestazioni nella logica della rete integrata di risorse e servizi che siano in grado di coprire l intero ventaglio di bisogni dell anziano e tenga conto di tutte le componenti fisiche, psichiche, affettive, relazionali e sociali che concorrono a determinare lo stato di salute-malattia-bisogno.

4 Com è noto, la popolazione in età avanzata è a grande rischio di dipendenza: da ciò il concetto di anziano fragile. La FRAGILITA è la condizione tipica dell anziano in cui malattia e scompenso funzionale interagiscono reciprocamente in termini di: Suscettibilità verso malattie acute-croniche Difficoltà di recupero dopo eventi acuti Perdita di autonomia nelle attività quotidiane Inguaribilità con breve aspettativa di vita Deterioramento cognitivo Particolari condizioni di disagio sociale Infatti, molti studi epidemiologici sulla condizione di non autosufficienza hanno messo in relazione come nell anziano sono in stretta correlazione stato sociale e malattie, tanto che sono stati individuati i seguenti punti di maggior rischio: - Età superiore a 75 anni - Presenza di malattie o menomazioni croniche - Ricovero in ospedale nell ultimo anno - Abitare da soli - Perdita recente del coniuge - Alloggio inadeguato - Cambio recente di residenza - Assenza di un pasto caldo almeno una volta al giorno - Disagiate condizioni economiche Da ciò, deriva la necessità di erogazione di Servizi socio-sanitari integrati in un modello a rete, secondo una logica assistenziale fortemente orientata alla persona, in cui vi sia la capacità di una continuità nella presa in carico dell anziano fragile. Per prendersi cura della Persona fragile, con la sua patologia, nel suo ambiente, con la propria famiglia, con le persone che gli stanno intorno, bisogna individuare quei Servizi in grado di occuparsi dei suoi bisogni, creando una rete dei servizi secondo una logica molto semplice e precisa, fortemente orientata all anziano, nella quale la scelta non è più determinata dal dove lo metto bensì dal dove lo assisto meglio. In mancanza di un domicilio adeguato, vanno individuate le opportune forme di assistenza residenziale, sia sociale che socio-sanitaria. La Caritas diocesana ha avviato da diverso tempo, Servizi di Prossimità che testimoniano l attenzione ad una realtà sempre più presente nei Centri d Ascolto e nelle Parrocchie. Con questo si offre tra l altro la possibilità alla comunità di vivere, di sperimentare, l attenzione alla persona e la sua presa in carico, spesso proclamata come valore, abbattendo il muro della solitudine e della conseguente disperazione a cui essa sottopone. Nella realizzazione di progetti che riguardano la terza età è sempre doveroso collaborare con tutte le realtà del territorio, sia del settore pubblico che del privato sociale che dell associazionismo di settore, che a vario titolo sono impegnate nel campo. Il fenomeno dell innalzamento della percentuale degli ultrasessantacinquenni sul totale della popolazione e di conseguenza la problematica inerente la loro qualità di vita si va di anno in anno ad aggravare: questi dati sono particolarmente allarmanti nella Regione Sicilia. A causa del cambiamento del tessuto sociale e di un generale aumento delle condizioni di povertà che ha colpito in primo luogo le fasce deboli della popolazione, risultano all ordine del giorno situazioni di degrado e di abbandono nella popolazione anziana. Nel contesto del territorio Palermitano gli anziani costituiscono un quarto della popolazione (24,94% contro il 18% della media nazionale); di questi quasi la metà (47%) ha oltre 75 anni e quasi un terzo vive solo. L analisi per sesso della composizione delle classi di età oltre i 65 anni conferma la maggior speranza di vita delle donne rispetto agli uomini pari a 6,3 anni. Tra gli ultranovantenni la percentuale delle donne supera l 80% del totale. Le proiezioni elaborate dal Comune di Palermo per il 2009 indicano che gli ultrasessantacinquenni aumenteranno e, tra questi, in maniera significativa (4%) le persone ultraottantenni. Si stima che nel 2009 gli ultraottantenni passeranno a circa il 9% della popolazione totale. Questi dati ci spingono ad una riflessione più ampia sul ruolo dell anziano nella società attuale, inteso non solo come destinatario di assistenza ma anche e soprattutto come risorsa, potenziale ricchezza per il territorio e detentore di cultura e memoria soprattutto rispetto al popolazione giovanile della città. Le dimensioni e la complessità della domanda proveniente dai cittadini anziani e dalle loro

5 famiglie richiedono una sinergia tra i sistemi sanitario, sociale e previdenziale, ma chiama in causa soprattutto la comunità locale, per un intervento integrato che possa ricreare un legame forte tra gli anziani e la popolazione cittadina, in uno scambio reciproco di risorse e ricchezze. La sede di attuazione progetto interessata: Il centro coinvolto accoglie oggi circa 30 anziani contemporaneamente, nel corso di tutto l anno. La sede è inserita in un contesto urbano dove la condizione dell anziano solo è particolarmente difficile. La struttura accoglie ospiti provenienti da varie zone del contesto urbano, ma anche dai paesi della Provincia di Palermo. A fianco alle poche attività sanitarie e/o socio sanitarie, esiste una prevalente attività di animazione del tempo libero e molteplici attività che aiutano la persona anziana a mantenere le proprie attitudine, abilità e competenze, Nel corso degli ultimi 4 anni sono stati accolti 18 nuovi anziani presso il Centro Santa Rosalia della Caritas Diocesana di Palermo; questa tabella mette in evidenza i nuovi ingressi anno per anno. ANNO ACCOGLIENZE NUOVI INGRESSI Eliminato: - situazione di partenza Eliminato: sede Eliminato: varie Eliminato: Ci pare utile, in questo contesto, fornire alcuni dati relativi alle persone che Eliminato: n Eliminato: e Eliminato: e Eliminato: Eliminato: Carlo Eliminato:, Eliminato: mettendo in evidenza Le competenze e la maturazione che i giovani acquisteranno quotidianamente, attraverso la formazione, lo scambio e il confronto fra di loro e con gli operatori, li porteranno a comunicare la loro esperienza, allo scopo di promuovere il progetto sul territorio, sensibilizzando le tematiche oggetto del progetto, con la possibilità di un coinvolgimento maggiore della società palermitana. 7) Obiettivi del progetto: PREMESSA Le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile Volontario come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una parentesi nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane si uniscono nell impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L intento è quello di proporre un esperienza che cerchi e costruisca senso. Un esperienza che davvero cambi Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l esperienza proposta abbia come finalità ultima l attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto ed il miglioramento quantitativo e qualitativo dei servizi nei quali essi verranno inseriti.

6 Queste finalità generali sono così riassumibili: o o o o o o o Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità all interno del Terzo Settore. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell esperienza. Difesa della patria in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione o superamento del conflitto riduzione o superamento della violenza acquisizione o riconoscimento di diritti OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO OBIETTIVI GENERALI RISPETTO AL SERVIZIO Come abbiamo descritto nel contesto, la problematica dell anziano è complessa e richiede un intervento multiplo che si occupi non soltanto dell area dei bisogni primari ma anche e soprattutto della persona come centro di relazioni, di fiducia, di interessi. Gli Obiettivi Generali che il centro si propone di realizzare con il progetto di Servizio Civile sono: 1) favorire l anziano nello scoprire e rivalutare le proprie risorse, nel risvegliare le proprie potenzialità oltre che nel passare qualche ora in allegria. Valorizzare le risorse dell ospite stimolandolo nel mantenimento e nel recupero delle proprie capacità pratiche e relazionali. 2) assistere gli anziani nelle loro esigenze: dal disbrigo di piccoli servizi (spesa, servizio pasti, ) alle attività di animazione e compagnia. I volontari, coordinati da operatori professionali, aiuteranno gli anziani a favorire il raggiungimento di una sempre maggiore autonomia personale e sociale, nonché l'inserimento nel contesto sociale, attraverso attività, proposte e sollecitazioni ambientali organizzate in maniera differenziata OBIETTIVI GENERALI RISPETTO AI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE: Si intende offrire ai giovani in servizio civile un percorso di impegno e di formazione che permetta di: Alimentare nei giovani, attraverso il contatto diretto con le persone in situazione di disagio, il senso di appartenenza alla vita sociale e civile ed ai suoi problemi complessi, sia a livello cittadino che nazionale e globale. Fornire una forte esperienza di servizio agli ultimi che, adeguatamente seguita in termini di formazione, verifica e ri-progettazione, possa positivamente influenzare lo stile nei rapporti interpersonali, dia spunti sulla scelta professionale e orienti i giovani ai valori della solidarietà e dell accoglienza. Dare ai giovani la possibilità di vivere durante l anno di Servizio Civile l esperienza della dimensione comunitaria che è aspetto qualificante del progetto. Non si tratta di una semplice convivenza, ma della proposta di ripartire da se stessi per vivere e confrontarsi insieme agli altri volontari, sperimentando da una parte l esperienza di indipendenza ed autonomia e dall altra uno stile di vita basato sull accoglienza e la condivisione. Permettere ai giovani in Servizio Civile di condividere i momenti più importanti della loro

7 esperienza (inizio, metà e fine), attraverso la partecipazione a percorsi formativi residenziali, per favorire lo scambio, il confronto e la partecipazione. Promuovere, organizzare e partecipare in collaborazione con gli operatori della Caritas e gli altri Volontari del Servizio Civile a momenti di incontro, sensibilizzazione, riflessione e diffusione delle tematiche legate alla povertà emergente e alle realtà di disagio della città e del mondo, anche nell ottica della promozione del Servizio Civile come strumento di lotta all esclusione sociale. Acquisire abilità e competenze rispetto all ambito socio-assistenziale e facilitare la comprensione della metodologia di lavoro nel settore sociale (lavoro in equipe, lavoro di rete ). La Caritas Diocesana e tutta la Chiesa di Palermo, deve saper cogliere, oggi, la sfida di un mondo giovanile che chiede esperienze forti, proposte di valori, senso della vita e di futuro. Per questo riteniamo particolarmente fondamentale l approccio al servizio. La globalità dell intervento formativo non può ridursi alla trasmissione di conoscenze e competenze professionali, ma deve promuovere lo sviluppo della dimensione etico e progettuale del ragazzo che diviene cosciente dell ambiente che lo circonda. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO OBIETTIVI SPECIFICI RISPETTO AL SERVIZIO Per la concreta realizzazione di quanto sopra, al Centro San Carlo si lavora secondo modalità operative che consentano il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1) animazione di alcuni momenti del tempo libero, tramite attivazione di iniziative di tipo culturale e ricreativo. 2) aiuto ad alcuni ospiti nella gestione delle loro quotidiane esigenze: dal disbrigo di piccoli servizi e di cure nelle attività, ad un puro supporto relazionale e di compagnia ; 3) potenziamento dei rapporti tra gli ospiti delle strutture ed i loro famigliari ed amici per continuare a mantenere uno stretto legame relazionale e sociale; 4) Coinvolgere la comunità locale nelle sue varie espressioni (associazioni di volontariato, gruppi parrocchiali, singoli volontari) per promuovere una cultura di valorizzazione della figura dell anziano. Risultati attesi La natura dei bisogni assistenziali, richiede un costante impegno a garantire continuità ed efficacia assistenziale, per cui ci si limita a mettere in relazione logico-temporale il processo di attivazione degli interventi, che si ripete in maniera ciclica e continuativa per l intera durata del progetto. OBIETTIVI EDUCATIVI VERSO I GIOVANI CHE PARTECIPANO AL PROGETTO OBIETTIVO GENERALE Aprire un confronto con realtà di esclusione sociale, acquisendo abilità e competenze rispetto all ambito socio-assistenziale, e facilitare la comprensione della metodologia di lavoro nel settore sociale (lavoro in equipe, lavoro di rete ). OBIETTIVI SPECIFICI 1. Elaborare attraverso l intervento sociale un autonomo profilo professionale. 2. Introdursi alla modalità di lavoro per equipe e per progetti. 3. Acquisire conoscenza e relazione con il sistema dei servizi socio-sanitari del territorio Palermitano. RISULTATI ATTESI 4. Rispetto degli orari e dei tempi di lavoro, riconoscimento dell autorità, rispetto delle decisioni condivise dall equipe di lavoro, rispetto della riservatezza dettata dall ambito professionale.

8 5. Competenze educative nella relazione di aiuto, nella gestione di gruppi di lavoro, nelle tecniche di animazione. 6. Contatti con il sistema dei servizi socio-sanitari del territorio palermitano. Viene offerta ai giovani volontari, l opportunità di vivere un esperienza qualificante in grado di cambiare non solo il contesto con il quale si trovano ad interagire, ma anche la propria cultura ed il proprio atteggiamento, una cultura della solidarietà capace di trasformarsi in stile di vita, di accompagnare le loro scelte e di qualificare la quotidianità anche al termine dei dodici mesi del progetto. OBIETTIVI SPECIFICI DI ANIMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ OBIETTIVO GENERALE Acquisire conoscenza delle tematiche legate al mondo delle persone anziane, anche nell ottica della promozione del Servizio Civile come strumento di lotta all esclusione sociale, quindi organizzare, promuovere e partecipare, in collaborazione con gli operatori della Caritas e gli/le altri/e giovani in Servizio Civile, a momenti di incontro, sensibilizzazione, riflessione e diffusione. OBIETTIVI SPECIFICI 1. Apprendere e migliorare le proprie competenze nella relazione d aiuto, nel coordinamento di gruppi e nelle tecniche di animazione 2. Sensibilizzare la comunità locale promovendo un coinvolgimento nelle attività della sede operativa e più in generale alle tematiche connesse alle persone anziane in stato di svantaggio. RISULTATI ATTESI 1. Organizzazione di interventi e attività di animazione e promozione. 2. Realizzazione di incontri di sensibilizzazione con la comunità locale. 3. Accrescere il livello di partecipazione della comunità territoriale ai bisogni emergenti nello specifico contesto, valorizzandone il ruolo di primo agente di cambiamento e di fondamentale attore sociale del territorio. 4. Dare agli abitanti dei quartieri un punto di riferimento a cui rivolgersi per il sostegno relativo alle svariate problematiche di disagio delle persone anziane. 5. Attivare percorsi di promozione umana attenti alle particolari situazioni di disagio degli anziani nel tessuto della Diocesi. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 8.1 PIANI DI ATTUAZIONE PREVISTI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Le attività verranno divise in più fasi di intervento. Primi 2 mesi: Fase 1 Conoscenza del contesto territoriale e/o del progetto educativo della struttura presso la quale si svolgerà il servizio e, nel contempo, conoscenza delle singole persone anziane. In particolare questa fase è caratterizzata da: 1 corso di formazione generale; 1 corso di formazione specifica tutte le settimane per i primi due mesi;

9 L apporto dei volontari in questo momento è particolarmente importante per l innovazione e per le conoscenze che gli stessi possono acquisire. Fase 2 Analisi delle necessità di ogni singolo anziano. Presa di contatto con le rispettive famiglie ed amici degli anziani per una conoscenza reciproca e per avere ulteriori informazioni sugli anziani (bisogni, modi di fare, storia di vita, ecc.). 3-5 mese Fase 3 Valutazione complessiva, insieme ai volontari e all equipe educativa della struttura, del progetto di lavoro da inserire nell ambito del progetto individualizzato per ciascun anziano ospite. Inizio della attività di affiancamento. Eliminato: all équipe sociale Eliminato: ed Fase 4 Individuazione e conoscenza delle varie risorse sociali (umane e di gruppi) presenti sul territorio per valutare come costruire relazioni e rapporti di rete. 6-9 mese Fase 5 Predisposizione di specifici progetti, soprattutto di tipo ricreativo e culturale per migliorare il reciproco rapporto tra il territorio e la sede operativa. Eliminato: d istituto Fase 6 Valutazione mensile della attività svolta tramite incontri d équipe. Valutazione quindicinale con il responsabile della struttura per la messa a punto dell attività svolta. A questo punto del progetto, dopo il sesto mese di servizio, è previsto per i volontari il secondo corso generale di verifica, in continuità con il primo di inizio anno mese Fase 7 A questo punto la fase e le attività legate agli obiettivi del progetto sono a pieno regime. Si avviano molte attività di sensibilizzazione alla società civile più allargate. In particolare questa fase sarà caratterizzata da periodici incontri settimanali con la comunità locale, promuovendo un coinvolgimento nelle attività della sede operativa e alle tematiche connesse ai diritti delle persone anziane in stato di svantaggio. Sono state acquisite, da parte dei volontari, le conoscenze di molti argomenti legati al mondo degli anziani e le molteplici realtà di disagio da loro vissute. Nell ottica della promozione del Servizio Civile come strumento di lotta all esclusione sociale, quindi verrà organizzato, promosso e partecipato con tutti gli operatori della Caritas, un importante seminario di verifica finale sul lavoro svolto nell arco dei 12 mesi. Indicatori sociali Ciò che si vuole sottolineare è che, con l operatore locale di progetto, sarà costruito un percorso di lavoro che possa prevedere un graduale coinvolgimento della comunità attorno ai temi del volontariato e del servizio civile. La capacità di coinvolgere altre persone nell affiancamento alle singole persone anziane, sarà uno dei principali indicatori sociali per valutare la buona riuscita dell esperienza di servizio civile Eliminato: alle povertà emergenti Eliminato: al Eliminato: della città Eliminato: ammalate ed 8.2 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER LA REALIZZAZIONE DEI PIANI DI ATTUAZIONE.: In riferimento agli obiettivi specifici preposti e con l aiuto dell Operatore Locale di Progetto, i giovani in servizio civile affiancheranno gli operatori nel loro lavoro, all interno della sede operativa, attraverso l espletamento di queste specifiche attività:

10 - aiuto/accompagnamento degli anziani negli spostamenti interni alla struttura; - accompagnamento e partecipazione ad alcune attività esterne, quali manifestazioni, feste, gite nel territorio comunale e dintorni, nonché al soggiorno marino e/o montano; - predisposizione delle sale adibite a spazi comuni, affiancamento e organizzazione delle attività di animazione (lavori manuali, giochi individuali e di gruppo, ecc.); - accompagnamento/trasporto degli anziani per incombenze di carattere assistenziale, sanitario che familiare/personale; - predisposizione, in accordo con le Caritas parrocchiali di iniziative di sensibilizzazione, formazione e di promozione del volontariato, del servizio civile e dei problemi legati al mondo degli anziani. Ogni tre mesi il giovane in servizio civile predisporrà una breve relazione di verifica dell attività svolta, indicando, di volta in volta, il livello di raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel progetto iniziale. Tale relazione sarà oggetto di verifica con l Operatore Locale di progetto e con i coordinatori della struttura, onde favorire una eventuale riprogettazione delle mansioni concordate e delle attività stabilite La sede di attuazione coinvolta nel presente progetto realizza le proprie attività di norma tra le ore 9.00 e le ore dal lunedì al venerdì. L orario di servizio dei giovani che parteciperanno al progetto si svilupperà all interno di questo arco temporale. 8.3 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE, SPECIFICANDO SE VOLONTARI O DIPENDENTI A QUALUNQUE TITOLO. Eliminato: Con l Operatore Locale di Progetto, i giovani in servizio civile affiancheranno il lavoro già avviato dal resto degli operatori della struttura, in specifiche attività quali: Eliminato: Eliminato: - accompagnamento e partecipazione ad alcune attività esterne, quali manifestazioni, feste, gite nel territorio comunale e dintorni, nonché al soggiorno marino e/o montano; Eliminato: responsabili Eliminato: 3 operatori professionali volontari che hanno la funzione di animatori e coordinatori di tutte le attività. All interno del centro opera anche il Direttore della Caritas Diocesana, che svolge la funzione di Operatore locale di progetto 1 assistente sociale volontaria che coordina l equipe educativa; 1 responsabile della struttura dipendente; 5 volontari dei gruppi caritativi ecclesiali delle singole parrocchie (soprattutto quelli particolarmente attenti al mondo degli anziani) coinvolte con funzioni di supporto ed aiuto ai giovani in servizio civile per un corretto svolgimento della loro attività. Totale operatori dipendenti: 1 Totale operatori volontari professionali e non: RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL AMBITO DEL PROGETTO. Eliminato: PREMESSA Il progetto prevede funzioni e compiti a prevalente contenuto relazionale, distinguendo fra attività con ed attività per. Per attività con si intendono tutte quelle che prevedono una relazione diretta con l utenza del servizio; per attività per si intendono quelle indirette atte a rendere migliori e più efficaci le attività con. Sono escluse funzioni e compiti previsti per il personale della sede operativa, sia esso volontario o dipendente o collaboratore. L inserimento dei giovani in servizio civile prevede un percorso di inserimento di un mese, che in caso di necessità e/o complessità del servizio stesso, è prolungabile fino ad un massimo di due mesi. In tale periodo il giovane inizia ad avvicinarsi alla complessità del mondo degli anziani. Il giovane in servizio civile opererà a supporto degli operatori, sia nella quotidianità a diretto contatto con gli anziani sia nella preparazione e supporto personale e d équipe a tutte le attività previste, compreso, come sopra già citato, tutte le attività di animazione del territorio che durante l anno di volta in volta saranno programmate. Tutto questo, nell ottica di un piano di impiego di giovani in servizio civile, vuole far sì che, attraverso l esperienza diretta, queste persone possano far propri quei valori di pace, giustizia e solidarietà che la Caritas vede concretizzati nell incontro e nella vicinanza agli ultimi e nella scelta di uno stile di vita connaturato dalla promozione della solidarietà sociale e dalla sobrietà vissuta nelle scelte quotidiane. Eliminato:

11 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano (corso di inizio, metà e fine servizio) anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la durata di tre giorni complessivi. Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di: - eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile) - campi estivi in Italia e all estero - intervento in caso calamità naturali - missioni umanitarie Eliminato:

12 CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: N L Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande è: CARITAS DIOCESANA DI PALERMO Via Matteo Bonello 2 cap città Palermo Tel. 091/ Fax 091/ caritaspa@tin.it Persona di riferimento: Raffaele D Anna Sede di attuazione del progetto Centro anziani Santa Rosalia- Caritas Diocesana Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. Nominativi degli Operatori Locali di Progetto vol. per sede Cognome e nome Data di nascita C.F. Palermo Vicolo S Carlo Genualdi Benedetto 07/01/51 BGLBDT51A07A229P Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: 1 Eliminato: 3 Eliminato: 4 Eliminato: 5 Eliminato: 6 Eliminato: 7 Eliminato: 8 Eliminato: 9 Eliminato: 10 Eliminato: 11 Eliminato: 12 Eliminato: 13 Eliminato: 14 Eliminato: 15 Eliminato: 16 Eliminato: 17 Eliminato: [1]

13 17) Altre figure impiegate nel Progetto: N Sede di attuazione del progetto Centro anziani Santa Rosalia- Caritas Diocesana Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Cognome e nome TUTOR Data di nascita Palermo Vicolo S Carlo Trapani Antonietta 09/11/78 TRPNNT78S49G273R C.F. Cognome e nome RESP. LOCALI ENTE ACC. Data di nascita C.F. D Anna Raffaele 03/10/75 DNNRFL75R03A089S Eliminato: [2]

14 18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile e dell obiezione di coscienza e del servizio civile della Caritas Italiana. La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. ATTIVITA PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Sito Caritas Italiana Foglio informativo quindicinale on line InformaCaritas di Caritas Italiana Mensile della Caritas Italiana Italia Caritas Sito del tavolo ecclesiale Almeno 4 incontri l anno di coordinamento e promozione con il Tavolo ecclesiale per il servizio civile, composto dalla Caritas Italiana, alcuni Uffici della Conferenza Episcopale Italiana e l Azione Cattolica Italiana. Il Tavolo ecclesiale ha l obiettivo di promuovere il servizio civile presso le articolazioni territoriali (a livello diocesano) dei membri del Tavolo. Stand sul servizio civile a Civitas e Terra Futura in collaborazione con il Tavolo ecclesiale per il servizio civile.. Stampa di pieghevoli, poster e segnalibro sul servizio civile. Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo). In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITA DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL AVVIO DEL PROGETTO La sede di realizzazione del progetto sarà impegnata in una campagna permanente che promuove i contenuti e gli obiettivi di questo progetto, ed in generale del Servizio Civile Volontario presso la popolazione giovanile della città, con il coinvolgimento dei gruppi e delle associazioni giovanili nell ambito delle parrocchie della diocesi. Verranno attivate attività di sensibilizzazione attraverso incontri presso 5 istituti superiori della Diocesi e presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell Università di Palermo. Sono previsti anche degli Stand all interno di manifestazioni del privato sociale palermitano e dell associazionismo cattolico. Attività di promozione in collaborazione con la radio diocesana Radio Spazio Noi In Blu, attraverso un programma settimanale che pubblicizza e promuove il SC. Si coinvolgeranno, altresì anche TV locali (Tele Giornale di Sicilia e TeleMed) e testate giornalistiche (Informa Caritas, Giornale di Sicilia). Pubblicazione sui siti internet e Totale ore dedicate prima dell avvio del progetto: 25 Eliminato: Totale ore dedicate prima dell avvio del progetto:

15 ATTIVITA DI PROMIZONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO I volontari saranno impegnati nella realizzazione di attività di documentazione e formazione specifica sui temi del disagio dell anziano e della sua emarginazione; partecipando anche ad attività di sensibilizzazione sul territorio dei servizi offerti. Questo aspetto della sensibilizzazione e della promozione si allarga anche al tema stesso del Servizio Civile. Le competenze e la maturazione acquisibili attraverso la formazione, lo scambio e il confronto nel gruppo, li porteranno a comunicare la loro esperienza allo scopo di: sviluppare le diverse competenze e capacità comunicative dei partecipanti promuovere il progetto sul territorio sensibilizzare sulle tematiche oggetto del progetto Formattati: Elenchi puntati e numerati Totale ore dedicate durante il servizio civile: 25 Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 50 19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Fermo restando i criteri previsti dall'ufficio Nazionale per il Servizio civile con la determinazione del Direttore Generale del 30 Maggio 2002, si rinvia al sistema di selezione verificato dall'ufficio in sede di accreditamento Eliminato: Totale ore dedicate durante il servizio civile: Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione:. 20) 21) 22) 23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Non sono requisiti particolari requisiti 24) 25) 26) CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Riconosciuti sino a 10 crediti formativi dalla Facoltà di Sociologia dell Università Cattolica di Milano come da convenzione allegata. 28) Eventuali tirocini riconosciuti : Riconosciuti per tutti i corsi di laurea della Facoltà di Sociologia dell Università Cattolica di Milano che prevedono attività di tirocinio, come da convenzione allegata. Nelle attività di tirocinio riconosciute sono compresi anche i tirocini utili per l iscrizione agli albi professionali previsti nei corsi di laurea della Facoltà di Sociologia.

16 29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato all UNSC da Caritas Italiana). La singola Caritas diocesana rilascia su richiesta dell interessato e per gli usi consentiti dalla legge- ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Tutti i progetti presentati dalla Caritas Italiana competenze consentono l'acquisizione delle seguenti COMPETENZE TRASVERSALI - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Lavorare in team per produrre risultati collettivi - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi - Collaborare con il Personale dell Ente e con i colleghi. Le stesse competenze trasversali e le seguenti competenze specifiche del progetto sono riconosciute e certificate mediate rilascio di un attestato da parte dell Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale Gino matterelli, come da convenzione allegata. Competenze specifiche riconosciute e certificate da CGM: - Collaborare all organizzazione e conduzione di attività di socializzazione e di ricostruzione della rete relazionale. - Collaborare all utilizzo di tecniche di animazione; culturali; sostegno ai legami familiari; supporto ad attività assistenziali. - Fronteggiare le situazioni impreviste. Eliminato: Formazione generale dei volontari 30) Sede di realizzazione: Caritas Diocesana di Palermo, Centro Agape, Piazza S. Chiara n 10, Palermo 31) Modalità di attuazione: La formazione è effettuata in proprio, presso l Ente, con formatori dell Ente

17 32) 33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare Linee guida per la formazione generale dei volontari, ed il sistema di formazione verificato dall UNSC in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. 3.1 Nella fase di accesso al servizio civile: Il progetto prevede un percorso di ingresso per la conoscenza della proposta, allo scopo di creare le condizioni ottimali di inserimento. Metodologia - lezioni frontali; - gruppi di approfondimento; - confronto sulle motivazioni; - riflessioni personali. Numero ore di formazione previste Il corso ha una durata massima di 12 ore di formazione. 3.2.a formazione generale 3.2 Durante il servizio civile: Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell altro, del mondo - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà - dal saper fare al saper fare delle scelte - dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza - la società, il mondo attraverso: - lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo) - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo) - testimonianze e/o visite ad esperienze significative Numero ore di formazione previste; totale durante l anno di 72 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da 3 momenti residenziali: - corso di inizio servizio (1-3 giornate) nel primo mese di servizio - corso di metà servizio (1-3 giornate), dopo circa 6 mesi dall avvio al servizio - corso di fine servizio (1-3 giornate) nell ultimo mese di servizio e da incontri di formazione permanente settimanale/quindicinale di 2-4 ore. 3.2.b attività di animazione e sensibilizzazione Obiettivi Le competenze e la maturazione acquisibili attraverso la formazione, lo scambio e il confronto nel gruppo, portano a comunicare l esperienza allo scopo di:

18 - sviluppare le diverse competenze e capacità comunicative dei volontari - promuovere il progetto sul territorio - sensibilizzare sulle tematiche del progetto Metodologia - elaborazione di programmi di animazione e sensibilizzazione del territorio - studio delle principali forme di comunicazione mass-mediale (elaborazione di testi, grafica, informatica, accesso a stampa e Radio-TV) - preparazione alle principali forme di comunicazione (gestire un gruppo, parlare in pubblico ) - lo studio del target e la verifica dei risultati Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico. Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. Eliminato: 34) Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare Linee guida per la formazione generale dei volontari, ed il sistema di formazione verificato dall UNSC in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi (istituzionale e permanente). Una prima fase di 30 ore (da realizzare nei primi 4 mesi) che tiene conto delle indicazioni delle Linee guida per la formazione generale dei volontari in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all interno dei momenti istituzionali previsti e verrà dedicato il primo periodo all aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: Moduli UNSC Moduli Caritas Tempistica Modalità (1) L identità del gruppo sostenere l esperienza e la sua F 5 I in formazione rielaborazione favorire l attenzione alla cura delle relazioni sostenere la motivazione sostenere l orientamento per il futuro Dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria 2 2 F Il dovere di difesa 2 2 F della Patria La difesa civile non armata e nonviolenta 2 1 F 1 I La protezione civile favorire l educazione alla pace, 3 2 F 1I La solidarietà e le 3 2 F 1 I forme di cittadinanza alla cittadinanza attiva, alla solidarietà, alla responsabilità ambientale

19 Servizio civile conoscere il sistema del 3 2 F 1 I nazionale, associazionismo e Servizio Civile Nazionale volontariato La normativa vigente 2 1 F 1I e la Carta di impegno etico Diritti e doveri del 2 2 F volontario del servizio civile Presentazione conoscere la specificità della 4 3 F 1 I dell Ente Caritas come ente ecclesiale Il lavoro per progetti acquisire competenze e abilità 2 1 F 1 I per lo svolgimento del servizio TOTALE F 12 I (1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione.... [3] Formattati: Elenchi puntati e numerati Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase (42 ore), definita come formazione permanente, dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nelle prime 30 ore e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Eliminato: 35) Durata: Il progetto prevede un percorso formativo generale di 72 ore totali. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36) Sede di realizzazione: Centro Anziani Santa Rosalia Caritas Diocesana 37) Modalità di attuazione: Eliminato: Eliminato: Eliminato: La formazione specifica è effettuata in proprio con formatori dell Ente 38) 39) 40) 41) Contenuti della formazione: Accoglienza partenza via. Numero due incontri di Accoglienza: i. Chi siamo, dove siamo: La Carita, la sua organizzazione e l area adulti Anziani. ii. Chi siamo; dove siamo, cosa vogliamo: Il giovane a servizio Eliminato: Formattati: Elenchi puntati e numerati

20 dell adulto Anziano. Approfondiamo. Numero 8 Incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto: 1 Diranno che sei vecchio : L anzianità nell età adulta. 2 Grandi come bambini: Adulti educatori, adulti da educare. iii. L anziano e l aspetto assistenziale e socio sanitario. iv. L anziano soggetto di diritti: la legislazione. v. Anziano fragile: dai bisogni alla rete dei servizi. vi. Il Gioco dei grandi: l aspetto ludico ricreativo negli anziani. vii. viii. Da padre in figlio: L inter-generazionalità. Da grande: l anziano nel suo futuro e al termine della vita (attraversare la morte). Formattati: Elenchi puntati e numerati Numero 2 incontri formativi rivolti agli operatori dei centri per gli adulti e/o anziani Facciamo il punto. Numero 40 incontri: Numero 10 incontri di super visione di cui 8 con l equipe di lavoro del centro operativo e 2 di super visione e verifica individuale in itinere sul lavoro con gli anziani. Per concludere una esperienza ed iniziare l esperienza: Numero 2 incontri di verifica di conclusione sull esperienza : 1 Esperienza da condividere, esperienza da moltiplicare; possibili proggettualità nell area dell educazione degli adulti. 2 Bilancio di competenze acquisite nell area specifica e prospettive di autimprenditorialità. Eliminato: 42) Durata: Il progetto prevede un percorso formativo specifico di 78 ore totali.

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