BILANCIO di COPIA DI LAVORO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "BILANCIO di COPIA DI LAVORO"

Transcript

1 BILANCIO di 2010 COPIA DI LAVORO

2 - 1 -

3 - 2 -

4 SOMMARIO 1. Contesto di riferimento Popolazione CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE E TENORE DI VITA Ambiente Stili di vita Osservazioni epidemiologiche Sicurezza Profilo aziendale Livelli essenziali di assistenza Assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro Assistenza distrettuale Assistenza ospedaliera Indicatori di qualità dell assistenza Costi per livello di assistenza Sostenibilità economica, finanziaria e patrimoniale Sostenibilità economica Sostenibilità finanziaria Sostenibilità patrimoniale Impatto sul contesto territoriale Impatto economico Impatto sociale Impatto culturale Impatto sull ambiente Obiettivi istituzionali e strategie aziendali Reti interaziendali e progetti di integrazione Progetti per il territorio Miglioramento gestionale e partecipazione dei cittadini Innovazione e investimenti Condizioni di lavoro, competenze del personale ed efficienza dell organizzazione La carta d identità del personale Gestione del rischio e sicurezza del personale Ridefinizione dei ruoli professionali in relazione allo sviluppo delle strategie aziendali Sistema di valutazione delle competenze e sistema premiante Formazione e sviluppo professionale del personale Sistema informativo del personale Struttura delle relazioni con il personale dipendente e le sue rappresentanze Sistemi di relazioni e strumenti di comunicazione La Comunicazione per l accesso ai servizi Relazioni con il cittadino: le segnalazioni Sportello Telefonico Aziendale IAP Informazioni per l Accesso e Prestazioni L editoria La comunicazione per le scelte di interesse della comunità Ufficio Stampa Campagne di comunicazione Gli eventi La comunicazione interna Il sito web aziendale Governo della ricerca e dell innovazione Attività dell infrastruttura per la ricerca e l innovazione Sviluppo di un ambiente culturale favorevole Garanzie di trasparenza Indicatori di Ricerca e Didattica

5 7. Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale La riprogettazione dell assistenza territoriale e l integrazione socio-sanitaria dell Azienda USL di Bologna: i temi fondamentali L IRCCS di Scienze Neurologiche di Bologna

6 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO Il presente capitolo ha l obiettivo di realizzare una descrizione sintetica dello stato di salute della popolazione residente nel territorio dell Azienda USL. In considerazione del fatto che molta parte della programmazione e pianificazione aziendale viene effettuata a livello distrettuale, si è cercato, ove possibile, di riportare dati che descrivessero questa area. I confronti sono stati fatti in generale solo con indicatori standardizzati ovvero depurati dell effetto di differente distribuzione per età e genere. 1.1 POPOLAZIONE (Dati demografici della provincia di Bologna aggiornati al ) L ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE Tabella 1.1 Azienda USL di Bologna, Imola e provincia, abitanti e densità demografica per Distretto NOME FEMMINE MASCHI TOTALE % MASCHI SUPERFICIE DENSITÀ (KMQ) Città di Bologna ,8 140,7 2702,1 Casalecchio di Reno ,4 404,4 271,1 Pianura est ,8 756,3 204,4 Pianura ovest ,3 374,9 218,1 Porretta Terme ,6 816,4 70,8 San Lazzaro di Savena ,8 422,7 179,9 Imola , ,7 Azienda USL BO , ,40 295,0 Provincia BO , ,40 267,9 La popolazione residente nell Azienda USL di Bologna al risultava in incremento dello 0,8% rispetto al 2009, incremento analogo all anno precedente e in linea con quello regionale. Dal 2000 al 2010 la popolazione residente nel territorio aziendale è aumentata complessivamente del 7,2%, percentuale inferiore a quella media regionale (10,6%). Nel nostro territorio, come nel resto della Regione, è particolarmente importante il flusso migratorio, che condiziona in modo consistente l andamento demografico e compensa il saldo naturale ancora negativo. Grafico 1.1 Aziende USL di Bologna e Imola: popolazione residente per Distretto Variazioni percentuali 2000/ % 20% 16,4% 17,8% 15% 10% 11,6% 8,4% 10,9% 10,2% 5% 0,1% 0% Città di Bologna Casalecchio di Reno Pianura est Pianura ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena Imola - 5 -

7 Tra i vari distretti sanitari esistono differenze significative nei trend di crescita della popolazione, anche per effetto di movimenti migratori interni; in particolare nel periodo i Distretti Pianura Est e Pianura Ovest hanno registrato un incremento superiore al 16%, quello di Città di Bologna una sostanziale stabilità. CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA POPOLAZIONE Grafico 1.2 Azienda USL di Bologna: piramide dell età della popolazione residente per sesso e classi quinquennali di età espressi in valore percentuale sul totale della popolazione. (Base = classe di età 0-4 anni, apice = classe di età >90 anni) Anno e più maschi femmine La distribuzione per fasce d età espressa dalla piramide dell età dimostra un apice allargato, conseguenza della numerosità della popolazione anziana, ma anche valori alla base superiori al passato, segno di una ripresa di crescita della popolazione più giovane. Tabella 1.2 Popolazione residente di 65 anni e oltre suddivisa per due fasce di età (65-79 e 80+) in Provincia di Bologna per Distretti e Aziende USL di residenza- Anno 2010 AREA DI RIFERIMENTO VALORI ASSOLUTI % SUL TOTALE Città di Bologna ,9 9,1 25,9 Casalecchio di Reno ,0 6,7 22,7 Pianura Est ,4 6,4 20,8 Pianura Ovest ,1 6,2 20,3 Porretta Terme ,6 7,5 23,1 San Lazzaro di Savena ,2 6,2 22,4 Azienda USL di Imola ,1 7,1 22,2 Azienda USL di Bologna ,9 7,7 23,5 Provincia di Bologna ,8 7,6 23,4 Regione Emilia Romagna ,2 7,1 22,3 Rispetto all anno 2009 la popolazione ultra 65enne resta sostanzialmente stabile, con un lieve decremento dello 0,2%, situazione analoga a quella osservata nell intera Regione. Al suo interno, si nota un incremento della classe di età 80+ anni (+2,7 %) e un decremento di quella (-2,5%)

8 La popolazione della nostra Azienda è una delle più anziane in Regione. Complessivamente la popolazione ultra 65enne rappresenta il 23,5% di quella generale a fronte di un 22,3% in Regione. Quella ultraottantenne rappresenta il 7,7% verso un 7,1% regionale. Il Distretto Città di Bologna è quello che ospita la popolazione residente più anziana, con il 25,9% di ultrasessantacinquenni, quasi persone, dei quali oltre il 9% di ultraottantenni; lo segue quello di Porretta Terme. Grafico 1.3 popolazione anziana residente per grandi classi d età- Azienda USL di Bologna - Anni 1981, 1991, 2001, Censimento 1981 Censimento Dal 2001 al 2010 la popolazione ultrasessantacinquenne complessiva è aumentata dell 8%. Il grafico evidenzia come l incremento ha riguardato esclusivamente la fascia degli ultraottantenni, aumentata del 31,8% negli stessi anni, a fronte del decremento dello 0,7% della fascia anni. Grafico 1.4 Percentuale di famiglie unipersonali per Distretto all 1/1/ Fonte dati Regione Emilia- Romagna , ,57 30,91 30,02 39,11 34,81 40,95 31,67 39,83 35, Città di Bologna Casalecchio di Reno Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena Azienda USL di Bologna Azienda USL di Imola Provincia di Bologna Regione Emilia Romagna In parallelo si osserva che sono in crescita le famiglie composte da una sola persona: a livello aziendale nel 2010 sono più del 40%, la percentuale più alta in Regione, seguita dall AUSL di Parma (37,5%), con un picco nel Distretto di Bologna (percentuale che sfiora il 50%) e con il valore più basso (30%) osservato nella Pianura - 7 -

9 Ovest. Il valore medio regionale è invece del 35%, cresciuto del 1,5% rispetto all anno passato (crescita analoga a quella registrata nell Azienda di Bologna). La maggior parte di famiglie unipersonali è rappresentata da persone anziane che vivono sole. Grafico 1.5 Percentuale di popolazione residente in età lavorativa per Distretto in Azienda USL di Bologna - periodo Città di Bologna Pianura est Porretta Terme Casalecchio di Reno Pianura ovest San Lazzaro di Savena Il trend della popolazione in età lavorativa è in netto calo negli ultimi 12 anni, in modo particolare dal 1999 al 2006 in tutta l area aziendale. Tuttavia dal 2007 si osserva un decremento meno importante, ma soprattutto una tendenza opposta nel Distretto di Bologna, dove la percentuale di popolazione residente tra i 15 e i 64 anni è in leggero aumento (+0,8% nel periodo ). I CITTADINI STRANIERI RESIDENTI Grafico 1.6 Percentuale di cittadini stranieri residenti all 1/1/2011 per distretto ,7 9,1 8, ,8 7,5 10,6 8,9 10,4 11,3 Il trend dei cittadini stranieri residenti è in aumento, ma la percentuale all 1/1/2011 (10,6%) è inferiore a quella regionale (11,3%). I Distretti che ne registrano la maggior percentuale sono Città di Bologna (che supera il valore regionale) e Porretta Terme, quella inferiore è a San Lazzaro di Savena

10 SOGGETTI IN CONDIZIONI DI MARGINALITÀ Risultano al 31/12/2010 i detenuti nella casa circondariale di Bologna, più di un quarto di tutta la Regione (4.373), in gran maggioranza maschi (1079). L indice di sovraffollamento, presenze su 100 posti, è di 229,8, tra i più alti della regione, che ha un valore medio di 182,7, dopo Piacenza. Tabella 1.3 Detenuti in Regione Emilia Romagna per Istituto di pena - al 31/12/2010. Fonte dati Regione Emilia Romagna Istituto Capienza regolamentare Totale detenuti presenti di cui detenuti stranieri presenti di cui detenute donne presenti indice di sovraffollamento PIACENZA ,2 PARMA CC ,6 PARMA CR ,6 REGGIO EMILIA CC ,2 REGGIO EMILIA OPG ,7 MODENA ,9 CASTELFRANCO EMILIA ,9 MODENA ,9 BOLOGNA ,8 FERRARA ,1 FORLI ,0 RAVENNA ,6 RIMINI ,4 TOTALE RER ,7 FLUSSI NATURALI. I NATI E I MORTI Grafico 1.7 Tassi grezzi di natalità residenti Azienda USL di Bologna e Regione Emilia Romagna. Anni ,00 9,50 9,00 8,50 8,43 8,42 8,71 8,45 9,00 8,84 9,18 9,13 9,03 9,35 8,00 7,86 7,50 7, AUSL Bologna RER Il tasso di natalità della popolazione aziendale presenta un trend in aumento, ma si attesta nel 2009 su valori (9,35 ) inferiori a quelli medi regionali (9,66 )

11 SPERANZA DI VITA Tabella 1.4 Speranza di vita alla nascita per distretto anno 2009 DISTRETTO MASCHI FEMMINE Città di Bologna 80,7 85,0 Pianura Est 80,4 84,5 Pianura Ovest 81,1 83,8 Casalecchio di Reno 80,2 84,1 Porretta Terme 78,2 84,7 San Lazzaro di Savena 79,1 84,7 L aspettativa media di vita per l anno 2009 in ambito aziendale è stata pari a 80,3 anni per gli uomini e 84,7 per le donne, proseguendo il trend in leggero aumento. Esiste una differenza tra distretti, anche consistente, che può essere interpretata come l esito delle differenti condizioni socio-economiche osservate in passato. 1.2 CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE E TENORE DI VITA CARATTERISTICHE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E DEL MERCATO DEL LAVORO Livello di istruzione Come noto il livello di istruzione è un buon indicatore delle condizioni socio-economiche di una popolazione. Dall indagine PASSI per l Italia risulta che la popolazione dell Azienda USL di Bologna nel 2010 ha un più alto livello di istruzione rispetto alla media regionale (60,6% vs 57,4% dei cittadini hanno un titolo di studio di licenza media superiore o laurea). La differenza tra l Azienda USL di Bologna e la regione è andata leggermente diminuendo nel tempo: nel 2006, infatti, tale percentuale era rispettivamente del 63% e del 56%. Tassi di attività, occupazione e disoccupazione Grafico 1.8 Tasso d occupazione (maschi): periodo Provincia di Bologna e Regione Emilia Romagna 80 RER Provincia Bo 78,6 78,0 78, ,8 73,9 74,7 73,4 74,0 73,7 75,0 75,6 75,6 70 maschi * 2005 * 2006 * 2007* 2008* 2009* *I dati relativi non sono confrontabili con quelli degli anni precedenti in quanto l'istat ha significativamente cambiato il sistema di rilevazione

12 Grafico 1.9 Tasso d occupazione (femmine): periodo Provincia di Bologna e Regione Emilia Romagna RER Provincia Bo ,2 53,2 59,8 54,9 61,4 56,7 60,7 60,9 57,4 58,9 63,7 63,2 62,1 60,2 60,2 60,0 66,1 61,5 66,6 65,0 62,0 62,1 femmine 64,6 61, * 2005 * 2006 * 2007 * 2008 * 2009 * Nella provincia di Bologna nel 2009 si è registrata una diminuzione dei tassi di attività e occupazione che risultano rispettivamente di 72,6% (74,1% nel 2008) e 70,1% (72,4% nel 2008), mantenendosi comunque superiori a quelli regionali (rispettivamente 72,0% e 68,5%). Nei maschi il tasso d occupazione si mantiene sui valori della soglia regionale, nelle femmine invece, continua a mantenersi al di sopra del tasso regionale. Il tasso di disoccupazione ha visto un importante aumento (+54,3% rispetto al 2008). Come noto, i dati relativi all anno 2009 sono gli effetti della crisi economica internazionale che ha investito anche il nostro territorio, in particolare nel settore dell occupazione. Distribuzione delle attività economiche per settore Nel 2009 il numero di occupati nel settore industriale nella provincia di Bologna è diminuito, proseguendo il trend in discesa evidenziato già nel 2008, e successivo alla crescita osservata in questo settore nel decennio precedente. E in aumento invece il numero di occupati nel Terziario; sostanzialmente stabili, rispetto al biennio precedente, i settori del Commercio e dell Agricoltura. Lavoratori con contratto interinale Nel 2009 sono notevolmente diminuiti i lavoratori assunti con contratto interinale rispetto a quanto osservato invece nel biennio precedente ( vs del 2008, pari a -29,6%), periodo in cui si era registrata una sostanziale stabilità. Anche a livello regionale il numero di lavoratori interinali ha subito un importante diminuzione ( vs del 2008, pari a -30,4%), essendosi ridotto in tutte le province. Lavoratori stranieri Dopo un biennio ( ) in cui il numero dei lavoratori stranieri regolarmente occupati ha visto un calo, nel 2009 si osserva una importante crescita, pari al 24,5%, rispetto all anno precedente. Il numero (36.701) supera quello osservato nel 2006, a conclusione del quinquennio in cui si era registrato un trend in continuo aumento

13 TENORE DI VITA Grafico 1.10 Reddito medio pro-capite e consumi familiari medi REDD/ POPCR VCF/ POPCR POPCR: popolazione residente a metà anno. Migliaia di persone. Fonte: ISTAT ; REDD: reddito disponibile delle famiglie e istituzioni sociali e private (ISP). Valori a prezzi correnti, milioni di euro; VCF: spesa per consumi finali delle famiglie. Valori a prezzi correnti, milioni di euro. Per quanto riguarda il tenore di vita della popolazione bolognese, i dati relativi all anno 2010 confermano il dato di riduzione del reddito medio pro-capite per il secondo anno consecutivo, con una battuta di arresto del trend di medio periodo, in crescita fino al Tabella 1.5 Reddito medio pro-capite e consumi familiari medi per provincia in Regione Emilia Romagna Province REDD/POPCR VCF/POPCR Piacenza 20,49 17,24 Parma 20,86 18,93 Reggio Emilia 19,73 14,58 Modena 21,42 16,60 Bologna 22,41 19,76 Ferrara 19,74 18,07 Ravenna 20,27 19,48 Forlì-Cesena 21,07 21,71 Rimini 21,42 20,11 Quella di Bologna si conferma comunque come la provincia a più alto reddito dichiarato di tutta la regione. La spesa per i consumi finali delle famiglie nel 2010 torna lievemente a crescere, su valori vicini a quelli registrati nel 2007, e vicini alla media regionale. Fragilità La fragilità, sanitaria e sociale, la sua identificazione e quantificazione, rappresenta un fenomeno particolarmente importante perché contiene ed esprime il core della domanda e del bisogno socio-sanitario a cui risponde l Azienda USL. Definire livelli di fragilità in termini di differenti gradi di complessità risponde quindi alle necessità di pianificare, programmare e perciò ottimizzare i servizi forniti all utenza che più di altri vi accede. E stata studiata la fragilità nel territorio aziendale, attraverso procedure di record-linkage tra varie

14 banche dati aziendali, tra cui le esenzioni farmaceutiche, gli elenchi di fragili per il sistema di sorveglianza Ondate di calore, gli elenchi di assistenza domiciliare, gli assistiti e-care, gli elenchi delle dimissioni protette, i soggetti in carico agli infermieri di famiglia e i frequent users. La popolazione fragile risultante è composta di persone, pari al 25,6% della popolazione complessiva, come si può osservare nella tabella seguente. La fragilità, come ci si attendeva, aumenta al crescere dell età. Le classi di età che contengono il maggior numero di fragili sono quelle tra i 50 ed i 84 anni, che da soli rappresentano oltre il 60% di tutta la fragilità. Interessante è il fatto che oltre un quinto della fragilità è concentrata nella fascia anni, popolazione ancora attiva. Distretto/zona residenza pop tot al 31/12/2009 pop fragile Tabella 1.6 Distribuzione della popolazione fragile per distretti di residenza % su pop distretto % su pop fragile età mediana pop fragile Città di Bologna ,8 46,3 70 Casalecchio di Reno ,1 12,0 66 San Lazzaro di Savena ,3 9,1 65 Pianura Est ,4 17,0 65 Pianura Ovest ,3 8,7 65 Porretta Terme ,0 6,9 67 Totale AUSL ,6 100, AMBIENTE Grafico 1.11 Andamento delle concentrazioni medie annuali del PM10 e percentuale delle giornate/anno con valori entro i 50μg/m3 Centralina Porta San Felice, Bologna anni Fonte dati: ARPA Regione Emilia Romagna % concentrazione annuale (μg/m3) % 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% % giornate/anno % concentrazione media annuale del PM10 % giornate/anno con PM10 entro i 50μg/m3 Tra gli inquinanti atmosferici, il PM10 rappresenta un buon indicatore di potenziali effetti sanitari. Dopo una diminuzione fino al 2004 e un aumento nel 2006, la concentrazione media annuale del PM10 si è ulteriormente ridotta fino al 2009, per rimanere sostanzialmente invariata nel

15 Dal 2008 si mantiene al di sotto dei limiti previsti dalla normativa vigente per quanto riguarda il valore limite della concentrazione media annuale (40 μg/m3). Analizzando l altro valore limite e cioè, il 90 % di giornate su base annua in cui la concentrazione di PM10 deve rimanere al di sotto dei 50 μg/m3, si osserva un trend in aumento del numero di giornate con valori di PM10 nella norma. Nel 2010, il valore limite giornaliero dei 50 μg/m3 viene rispettato nell 82% delle rilevazioni della centralina di Porta San Felice. Si confermano gli effetti sia dell Ozono nei mesi estivi sulla mortalità per patologie dell apparato respiratorio sia del biossido di azoto, un altro pericoloso elemento con effetti indipendenti dagli altri inquinanti. 1.4 STILI DI VITA RISULTATI 2010 DEL SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI PER L ITALIA 1 Situazione nutrizionale nella popolazione Grafico 1.12 Situazione nutrizionale Azienda USL di Bologna Stima indagine PASSI anno , , ,3 8,7 % 0 Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso L eccesso ponderale è molto diffuso nella nostra popolazione: il 32,6% delle persone risulta in sovrappeso, l 8,7% obeso (per un totale del 41,3%, verso un 42,7% regionale), mentre il 3,3% è in sottopeso. Attività fisica Risulta che tra i cittadini residenti nell area dell Azienda USL di Bologna il 31,7% aderisce alle linee guida sulla attività fisica, svolge cioè una attività regolare intensa o moderata (nel 2009 la percentuale era del 30,5 %) verso un 28,6% a livello regionale; il 22,3% non pratica alcun tipo di attività fisica (vs il 22,4% del 2009). Salute mentale Nella nostra popolazione la percentuale di soggetti che riferisce sintomi associabili alla depressione è pari al 7,4%, in linea con quella regionale (7,4%). 1 Lo studio PASSI si inserisce tra le attività finalizzate alla promozione della salute ed è un sistema di sorveglianza sulla salute dei cittadini ed in particolare sui loro comportamenti a rischio. L indagine, iniziata in via sperimentale negli anni 2005 e 2006 ed entrata a regime nel 2007, è stata condotta nel 2010, tramite interviste telefoniche, su un campione di 1302 persone (di cui 662 donne pari al 50,5%) residenti nel territorio dell Azienda USL di Bologna e di età compresa tra i 18 e 69 anni

16 Abitudine al fumo Grafico 1.13 Abitudine al fumo Azienda USL di Bologna Stima indagine PASSI anno ,7 69,4 % ,3 30,6 0 fumatori donne uomni ex fumatori+non fumatori I fumatori abituali rappresentano il 26,9% degli intervistati (verso un 29,5% in Regione), gli ex fumatori il 20,7% e i non fumatori il 52,3%. Rispetto allo scorso anno, la percentuale di fumatori è scesa di un punto percentuale in entrambi i sessi. Del totale dei fumatori attuali, il 25,8% ha dichiarato di aver fatto, nell ultimo anno, almeno un tentativo per smettere di fumare. Consumo di alcol Grafico 1.14 Consumo di alcol Azienda USL di Bologna Bevitori a rischio - Stima indagine PASSI anno ,7 % ,9 10,0 8,4 0 forti bevitori "binge" fuori pasto bevitori a rischio I bevitori ritenuti a rischio corrispondono ad un 22,7% degli intervistati (percentuale simile a quella regionale), con una differenza significativa tra gli uomini (63,3%) e le donne. Anche tra i bevitori binge (10% della popolazione), ovvero coloro che consumano più di 6 unità di bevande alcoliche in un unica occasione, la differenza tra i generi risulta significativa, l 82,7% dei bevitori binge è infatti di sesso maschile. Tra i bevitori a rischio sono compresi i forti bevitori e coloro che bevono soprattutto fuori pasto. Stato di salute percepito Grafico 1.15 Percentuale di cittadini (con intervallo di confidenza: LCL e UCL) dell Azienda USL di Bologna che dichiarano di sentirsi bene o molto bene. Anni ,1 62, ,8 63,7 63,0 50 anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 LCL percentuale UCL

17 Complessivamente la maggioranza dei cittadini residenti nel territorio dell Azienda USL di Bologna percepisce come buono o molto buono il proprio stato di salute. Tale condizione risulta nel tempo relativamente stabile. Nel 2010 il 48,3% di cittadini dichiara di sentirsi bene, percentuale leggermente inferiore alla media regionale (51,3%), e il 14,7% dichiara di sentirsi molto bene. La percezione dello stato di salute nel periodo osservato ha un andamento complessivamente stabile, e una variabilità che si riduce notevolmente nel tempo. 1.5 OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE MORTALITÀ GENERALE La mortalità, indicatore principe nella valutazione dello stato di salute di una popolazione, nel corso del periodo ha presentato un andamento in costante e continua diminuzione, soprattutto per il sesso maschile, segnale di un miglioramento complessivo delle condizioni di salute locali. Rispetto a tale andamento fa eccezione l anno 2003, già noto per gli effetti consistenti sulla mortalità dell estate torrida che lo ha caratterizzato. Questo positivo andamento è confortato da una sistematica lieve crescita della speranza di vita in entrambi i generi. Grafico 1.16 Andamento tassi standardizzati di mortalità generale (maschi vs femmine - anni Azienda USL di Bologna - Pop. Standard Italia 1991) , , , ,7 femmine maschi Nel periodo , si osserva una costante diminuzione della mortalità in entrambi i generi, tuttavia tale riduzione è molto più marcata negli uomini (-33%, verso -21% nelle donne). Questo fenomeno è stato tanto importante che nel 2009 praticamente non esistono differenze di mortalità tra i due generi. Confrontando i tassi di mortalità standardizzati (ovvero dopo aver eliminato l effetto confondente età e sesso) per tumore e per patologie cardiovascolari, si conferma quanto già osservato nel 2008: la mortalità per tumore risulta più alta di quella per patologie cardiovascolari. In pratica su una popolazione standard di abitanti i morti per tumore sono 222 mentre quelli per malattie cardiovascolari

18 Grafico 1.17 Andamento tassi standardizzati di mortalità per tumori e per patologie cardiovascolari * abitanti (anni Azienda USL di Bologna - Pop. Standard Italia 1991) ,8 205,8 Tumori Pat. Cardiovascolari Confrontando il dato tra i due generi si conferma che la patologia tumorale rappresenta la prima causa di morte fra i maschi mentre nelle donne la causa di morte più frequente è quella per patologie cardiovascolari. Tabella 1.7 Tassi standardizzati di mortalità per tumori e per patologie cardiovascolari * abitanti (Pop. Standard Italia 1991). Anni 1993 vs Azienda USL di Bologna Cause F M T F M T Patologie Cardiovascolari 360,9 349,6 355,5 221,1 189,6 205,8 Tumori 233,4 335,7 283,0 208,9 235,5 221,8 MORTALITÀ PER TUMORI La patologia tumorale è una delle più importanti cause di mortalità prematura e quindi teoricamente evitabile. Grafico 1.18 Andamento tassi standardizzati di mortalità per i tumori (anni Azienda USL di Bologna - Pop. Standard Italia 1991) femmine maschi Complessivamente la mortalità per tumori è in costante diminuzione negli ultimi anni, soprattutto per gli uomini (-29,8%, verso -10,5% delle donne): questo riflette sia gli effetti delle attività di diagnosi precoce presenti nel territorio che i progressi diagnostici e terapeutici raggiunti in molte patologie oncologiche

19 Tra i tumori più frequenti vanno ricordati quelli del polmone, della mammella, della prostata, del colonretto, del pancreas e della vescica. Tabella 1.8 Tassi standardizzati di mortalità per tumori * abitanti (Pop. Standard Italia 1991). Anno Azienda USL di Bologna TUMORI F M T Polmone 28,3 ( ) 62,1( ) 44,7 ( ) Mammella 35,3 ( ) / / Colon-retto 23,6 ( ) 27,5 ( ) 25,5 ( ) Prostata / 14,0 ( ) / Pancreas 14,1 (=) 13,0 ( ) 13,6 (=) Vescica 3,8 ( ) 11,7 ( ) 7,7 ( ) LEGENDA ( ) in aumento rispetto al 1993 ( ) in diminuzione rispetto al 1993 (=) stabile rispetto al 1993 I tassi di mortalità per i tumori più frequenti sono tutti in diminuzione tranne per il tumore del polmone nelle donne. MORTALITÀ EVITABILE La mortalità evitabile rappresenta i decessi nella fascia di età 0-74 anni per cause definite evitabili dalla corretta applicazione di interventi di tipo preventivo, diagnostico o terapeutico. L andamento temporale dei tassi standardizzati di mortalità evitabile per gruppi di cause evidenzia una diminuzione statisticamente significativa in entrambi i sessi (p<0,01). Tale diminuzione risulta più accentuata nei maschi (-36,5%) verso -21,0% delle donne. Nel 2009 i decessi ritenuti evitabili rappresentano il 16,1% di quelli totali (22,2% per i maschi e 11,8% per le femmine). Grafico 1.19 Mortalità evitabile. Tassi standardizzati diretti (Pop. Standard Italia 1991) per Gruppi di Cause* ed anno. Provincia di Bologna Maschi 400 tasso standardizzato (x ) I Gruppo II Gruppo III Gruppo Totale I Gruppo: Patologie evitabili con interventi di prevenzione primaria; II Gruppo: Patologie evitabili con interventi di diagnosi precoce e cura; III Gruppo: Patologie evitabili con miglioramento dell assistenza sanitaria

20 Grafico 1.20 Mortalità evitabile. Tassi standardizzati diretti (Pop. Standard Italia 1991) per Gruppi di Cause ed anno. Provincia di Bologna Femmine tasso standardizzato (x ) I Gruppo II Gruppo III Gruppo Totale In particolare nel 2009 le cause ascrivibili al I Gruppo - Prevenzione Primaria (morti per tumore del polmone, cirrosi epatica, AIDS, morti violente, ecc.), che sono strettamente legate agli stili di vita, rappresentano da sole il 7,9% di tutta la mortalità, con rilevanti differenze tra i sessi (12,0% per i maschi e 4,7% per le femmine). MORTALITÀ INFANTILE E NEONATALE Nel periodo la mortalità infantile (ovvero nel primo anno di vita) nella Azienda USL di Bologna ha avuto un andamento prevalentemente in diminuzione; nel 2006 e nel 2008 si è osservata una lieve inversione del trend attribuibile soprattutto alla quota neonatale, cioè quella avvenuta nei primi 28 giorni di vita. Nell analisi delle cause le malformazioni congenite rappresentano la causa principale di morte. La frequenza di mortalità infantile nel 2009 ( pari a 2,5 per mille nati vivi) è inferiore a quella regionale (3,2 ), analogamente alla mortalità neonatale (1,6 verso 2,10 ). La più importante causa di mortalità perinatale risulta essere la prematurità, che rappresenta anche il principale determinante della morbosità neonatale e infantile e del basso peso alla nascita. Nel 2009 il tasso di incidenza dei nati con peso inferiore a 2500 gr. è stato del 7,5% sul totale dei nati vivi, quasi in linea con la media regionale (6,9%); la quota dei neonati con peso estremamente basso (<1500 gr.) è stato del 1,2% (come a livello regionale). Grafico 1.21 Mortalità infantile nella Azienda USL di Bologna (residenti). Anni ,55 2,20 1,35 2,50 1,60 0, m.neonatale m.post-neonatale m.infantile

21 NATIMORTALITÀ (FONTE DATI CEDAP) La mortalità perinatale è un esempio di "morte evitabile" ed è costituita da due componenti: la natimortalità e la mortalità neonatale precoce. L indice di mortalità feto-neonatale è considerato un buon indicatore sintetico di valutazione della qualità delle cure perinatali. La natimortalità a Bologna nel 2009 presenta valori (2,4 ) più bassi rispetto all ultimo biennio. Si conferma un valore più elevato (3,6 ) nei nati da madre straniera. Grafico 1.22 Mortalità feto-neonatale nella Azienda USL di Bologna (residenti), Anni tassi x ,6 2,2 1,7 2,5 1,3 1,6 2,0 1, ,3 2,5 2,4 1,8 1,3 1, mortalità neonatale natimortalità SUICIDI Tabella 1.9 Tassi di suicidi e tentativi di suicidio nella provincia di Bologna a confronto con RER e Italia. Anni (fonte ISTAT) Suicidi per abitanti Tentativi di suicidio per abitanti Suicidi e tentativi per abitanti Anno provincia BO 8,5 10,5 8,2 12,1 16,7 22,6 RER 5,5 6,6 7,5 9,1 13,0 15,7 Italia 4,7 4,9 5,6 5,5 10,3 10,4 I tassi di suicidi e tentativi di suicidio nella provincia di Bologna nel 2009 subiscono un incremento del 36,7% rispetto al 2008 e risultano molto superiori alla media regionale, a sua volta superiore rispetto a quella nazionale. I tassi di suicidi e tentativi di suicidio nella provincia di Bologna nel 2009 sono complessivamente più del doppio di quelli nazionali

22 MORBOSITÀ Grafico 1.23 Tasso medio annuale di incidenza di AIDS x abitanti residenti Azienda USL Bologna e RER 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 4,7 3,7 3,9 3,5 3 3,2 2,3 2,5 2 1, AUSL Bologna RER I tassi medi annuali di incidenza di AIDS mostrano una tendenza alla riduzione e si mantengono inferiori alla media regionale. Grafico 1.24 Tasso medio annuale di incidenza di TBC x abitanti ,5 12,3 10,7 9,4 7,5 8, AUSL Bologna RER I tassi medi annuali di incidenza di TBC risultano invece in aumento e sempre superiori alla media regionale. Nell AUSL di Bologna si contano nel biennio circa 130 nuovi casi all'anno. Negli ultimi anni si è notato un aumento della percentuale di stranieri

23 1.6 SICUREZZA INCIDENTI STRADALI Gli incidenti stradali, anche nel territorio dell Azienda USL di Bologna, rappresentano una delle cause di mortalità e morbosità evitabili a più alto impatto sociale. Grafico 1.25 Andamento tassi di mortalità per incidente stradale Azienda USL di Bologna ,9 15,4 13,7 13,5 13,7 14,3 13,2 11,7 10,7 9,9 10,1 10, Il tasso di mortalità appare in decremento negli anni Si confermano, comunque differenze territoriali significative: nel periodo la mortalità per incidente stradale è stata significativamente più alta nei due distretti della pianura rispetto sia al dato medio aziendale che a quello dei distretti Città di Bologna, Casalecchio di Reno e Porretta Terme. Il Distretto Città di Bologna risulta avere un tasso di mortalità nel periodo in questione significativamente più basso di quello medio aziendale. Tabella 1.8 Incidenti stradali Provincia di Bologna anni Totale incidenti Totale morti Totale feriti Rapporto di Mortalità (N morti/n incidenti) Rapporto di Lesività (N morti/n morti+feriti) Rapporto di Pericolosità (N feriti/n incidenti) 2,46% 2,29% 1,78% 2,13% 1,98% 2,03% 2,17% 141,25% 137,33% 136,54% 139,47% 140,19% 135,63% 138,71% 1,71% 1,64% 1,29% 1,50% 1,39% 1,47% 1,54% Nel corso degli ultimi anni ( ) in Provincia di Bologna si è osservata, pur nella variabilità del fenomeno, una tendenza alla diminuzione degli eventi mortali, del numero di incidenti e di feriti. Nel 2009 si sono avuti incidenti con 97 morti e circa feriti

24 Nel 2009 il rapporto di mortalità (rapporto tra numero di morti e numero di incidenti), il rapporto di pericolosità (rapporto fra il numero dei morti e la somma dei morti e feriti negli incidenti) e l indice di lesività (rapporto tra numero di feriti e numero di incidenti) hanno valori superiori alla media regionale, mentre fino al 2008 i primi due indici avevano valori sempre inferiori. INFORTUNI SUL LAVORO Grafico 1.26 Andamento dei tassi di Incidenza di infortuni sul lavoro provincia Bologna vs RER (tassi standardizzati) e Italia (tassi grezzi). Anni ,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 5,1 4,8 4,6 4,6 4,5 4,5 4,7 4,4 4,3 4,4 4,2 4,4 4,2 4,2 4,1 3,9 4,0 3,6 3,9 3,8 3,6 3,5 3,4 3,3 3,6 3,3 3,2 3,2 2,9 2, provincia BO RER Italia Sempre più spesso l andamento del fenomeno infortunistico è messo in rapporto sia al mutamento delle attività e delle modalità produttive, sia alla sensibilità nei confronti della prevenzione da parte di datori di lavoro, preposti e lavoratori. Nel grafico viene riportato, sulla base di dati INAIL, l andamento del fenomeno infortunistico in Provincia di Bologna, relativo agli anni In questo paragrafo si deve intendere per incidenza il rapporto tra numero di infortuni e numero di lavoratori per 100. Sono esclusi dai dati gli infortuni con prognosi inferiore a 4 giorni come i casi denunciati all INAIL ma non riconosciuti come infortuni. La provincia di Bologna registra un incidenza in decremento (-13,2% denunce di infortunio nel 2009 rispetto al 2008) e inferiore a quella regionale anche se superiore alla media nazionale. Grafico 1.27 Tassi di Incidenza di infortuni sul lavoro delle province della RER (tassi standardizzati) e dell Italia (tasso grezzi). Anno ,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 6,1 4,4 4,6 3,9 3,3 3,6 3,6 3,5 3,6 3,2 2,7 BO FE FC MO PR PC RA RE RN RER ITALIA Un confronto tra i tassi di incidenza registrati nel 2009 nelle varie province della Regione Emilia Romagna evidenzia come l area bolognese presenti un indice tra i più bassi. Si osserva una incidenza più elevata nelle province di Forlì, Rimini e Ravenna. La media regionale appare superiore a quella nazionale

25 2. PROFILO AZIENDALE 2.1 LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA Vengono descritte le principali attività relative ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), distinti in: assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro; assistenza distrettuale; assistenza ospedaliera. Vengono poi presi in considerazione: indicatori di qualità dell assistenza; costi per livello di assistenza ASSISTENZA COLLETTIVA IN AMBIENTE DI VITA E DI LAVORO SVILUPPO DEI PROGRAMMI REGIONALI DI SCREENING PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE DEL COLLO DELL UTERO, DELLA MAMMELLA E DEL COLON RETTO Lo screening per il tumore del collo dell utero, attivo dal 1996, si rivolge alle donne di età compresa fra i 25 e i 64 anni, alle quali viene offerto con periodicità triennale il pap-test quale test di 1 livello. Le donne positive a questo test hanno l opportunità di accedere alla colposcopia quale esame di 2 livello e agli eventuali ulteriori trattamenti terapeutici. La popolazione femminile interessata dal programma è costituita da circa donne. Tabella 2.1 Percentuale di avanzamento del programma nello screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero nella popolazione target nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna * Azienda USL BO 96,0 75,8 77,8 104,4 97,6 96,3** 95,5** RER 102,2 79,4 94,6 101,1 105,4 101,2 % persone invitate / persone da invitare nell'anno **al numeratore sono state considerate anche le donne escluse prima dell invito per pap-test recente documentato L avanzamento del programma è sempre stata buona (ampiamente superiore al 90% che viene considerato come valore standard) con l eccezione degli anni 2005 e

26 Grafico 2.1 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero nella popolazione target nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna 70,0 60,0 61,4 57,1 50,8 57,2 60,9 61,9 50,0 40,0 30,0 20,0 56,7 50,7 45,3 44,6 52,1 51,7 56,1 10,0 0, * AUSL BO RER Il dato annuale di adesione evidenzia una variabilità che dipende della popolazione femminile interessata nell anno, che risponde in maniera diversa a seconda dell età, della residenza e della adesione o meno ai precedenti inviti di screening. Sin dal 2008 si è superato il valore del 50%, considerato come standard accettabile. Tale dato, che è sempre inferiore a quello medio regionale, è sicuramente sottostimato in quanto esiste, soprattutto nel distretto Città di Bologna, una percentuale consistente di popolazione che effettua il test presso liberi professionisti. Infatti dall indagine PASSI 2010 si rileva, nell Azienda USL di Bologna, che l 83,8% delle donne di età compresa fra 25 e 64 anni ha eseguito un pap-test negli ultimi tre anni (84,8 % a livello regionale). Grafico 2.2 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero nella popolazione dei distretti dell Azienda USL di Bologna anno Fonte dati Azienda USL di Bologna 80,0 75,1 73,5 70,0 60,0 50,0 43,5 62,9 48,4 60,2 56,1 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Bologna Città Casalecchio di Reno Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme S. Lazzaro di Savena AUSL BOLOGNA *standard :accettabile >=50% desiderabile >= 60%

27 Lo screening per il tumore della mammella, attivo dal 1997, si rivolge alle donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni, alle quali viene offerta con periodicità biennale la mammografia quale test di 1 livello. Le donne positive a questo test hanno la possibilità di accedere agli approfondimenti di 2 livello ed agli eventuali trattamenti terapeutici. A partire dal 1/01/2010 è stata ampliata la popolazione bersaglio di screening con l estensione dell invito alle classi di età e anni. Le donne interessate dal programma sono complessivamente circa Tabella 2.2 Percentuale di avanzamento del programma nello screening per la prevenzione del tumore della mammella nella popolazione target nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni (Fonte dati Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna) N.B. dall anno 2010 pop. target anni (fino al 2009 pop. target anni) * Azienda USL BO 91,1 98,6 90,9 96,9 102,1 124,5** 70,9** RER 93,0 88,7 90,2 97,8 99,2 102,6 % persone invitate / persone da invitare nell'anno ** al numeratore sono state considerate anche le donne escluse prima dell invito per mammografie recente documentata Grafico 2.3 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore della mammella nella popolazione target nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna N.B. dall anno 2010 pop. target anni (fino al 2009 pop. target anni). 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 71,0 72,5 70,6 73,5 72,4 73,2 64,1 63,9 64,2 70,3 67,1 66,6 58, * AUSL BO RER L adesione all invito, pur con la variabilità annuale dovuta alla diversità della popolazione interessata per anno, fino al 2009 ha superato sempre il 60% (valore standard considerato accettabile) anche se resta inferiore al valore medio regionale. Dall indagine PASSI 2010 risulta, nella AUSL di Bologna, che l 80,6 % delle donne intervistate tra 50 e 69 anni ha eseguito una mammografia preventiva negli ultimi due anni (83 % a livello regionale). A partire dal 1/01/2010 è stata ampliata la popolazione bersaglio di screening con l estensione dell invito alle classi di età e anni. Le donne interessate dal programma sono complessivamente circa La riduzione delle adesioni nel 2010 è determinata dalle utenti che hanno aderto allo screening per la prima volta; le anni hanno presentato una adesione media più bassa (58,4%) e le fasce di età una adesione media più alta (88%). Questo ultimo dato rappresenta una buona fidelizzazione al percorso screening

28 Grafico 2.4 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore della mammella nella popolazione bersaglio dei distretti dell Azienda USL di Bologna (classi di età anni). Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna % adesione 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 55,7 Bologna Città 68,1 Casalecchio di Reno 63,3 57,0 48,8 Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme S. Lazzaro di Savena 60,0 58,7 AUSL BOLOGNA *standard :accettabile >=60% desiderabile >= 75% Lo screening per il tumore del colon retto è stato attivato nel marzo del 2005 e si rivolge ad uomini e donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni con l offerta di un esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT) con intervallo biennale. Anche in questo screening, in caso di positività del test vengono proposti accertamenti di 2 livello ed eventuali trattamenti terapeutici. Le persone interessate da questo screening sono circa Tabella 2.3 Percentuale di avanzamento del programma nello screening per la prevenzione del tumore del colon retto nella popolazione target nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna * Azienda USL di Bologna 25,8 159,4 116,3 101,5 107,6 95,5 RER 61,4 124,1 92,8 101,0 92,1 % persone invitate / persone da invitare nell'anno L avanzamento si è mantenuto negli anni ad un ottimo livello, essendo stato recuperato nel 2006 il ritardo di invito dell anno precedente, dovuto all attivazione graduale del programma. Grafico 2.5 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto nella popolazione target nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna *Fonte dati Azienda USL di Bologna 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 46,2 48,4 47,6 30,4 37,3 33,8 53,7 51,5 49,4 48,1 50, * AUSL BO RER

29 Anche l adesione all invito ha avuto un notevole incremento negli anni, soprattutto nel 2008, anno in cui si è superato il valore del 45% che viene indicato come standard accettabile, e si è ridotta progressivamente negli anni la differenza con il valore di adesione regionale. Dall indagine PASSI 2010 risulta, per l AUSL di Bologna, che il 73,5 % delle persone intervistate ha effettuato un esame per la diagnosi precoce dei tumori del colonretto (ricerca sangue occulto negli ultimi 2 anni o colonscopia negli ultimi 5 anni), copertura superiore a quella regionale (68,7%). Grafico 2.6 Percentuale di adesione allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto nella popolazione dei distretti dell Azienda USL di Bologna anno Fonte dati Azienda USL di Bologna 56,0 54,0 52,0 50,0 48,0 46,0 44,0 42,0 40,0 48,1 Bologna Città Casalecchio di Reno 52,9 52,9 54,0 45,3 Panura Ovest Pianura Est Porretta Terme 50,4 50,2 San Lazzaro di Savena Azienda USL di Bologna standard :accettabile >=45% Interventi volti a ridurre le difficoltà di adesione agli screening per singole etnie e luoghi di residenza Nel 2010 sono proseguite le iniziative del DSP in collaborazione con il Laboratorio dei cittadini per la salute nei Distretti (Pianura Est, San Lazzaro di Savena, Porretta Terme, Città di Bologna e Casalecchio di Reno) e con il Dipartimento Oncologico (Senologia Diagnostica) con l attività dell Unità mobile mammografia in molti Comuni dei Distretti dell area Nord e dell Area sud. Nel 2010 inoltre nell ambito del Progetto Noi da Voi sono stati effettuati tre incontri nel Comune di Monteveglio relativi alla prevenzione del Tumore della Mammella e alla Prevenzione del Tumore del colonretto atti a promuovere stili di vita corretti e facilitare l accesso ai servizi dell Azienda USL di Bologna. Sempre nel 2010 sono stati effettuati, con il Dipartimento Oncologico (Senologia Diagnostica), incontri con i Medici di Medicina Generale per informarli sull allargamento delle fasce di età dello screening per la prevenzione dei tumori della mammella (DGR 1035/2009), e in tali occasioni sono stati trattati anche gli altri due screening oncologici. Divulgate note informative sui giornali locali. COPERTURA VACCINALE DEI BAMBINI E ADOLESCENTI Tabella 2.4 Copertura vaccinale nei bambini di 24 mesi nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna. * Fonte dati Azienda USL di Bologna Anno Azienda USL RER Hib Polio Morbillo Pertosse Hib Polio Morbillo Pertosse ,2 98,2 88,8 96, ,6 90,4 96, ,1 98,3 90,6 96,5 90,6 98,4 90,7 96, ,6 98,1 93,1 96,5 95, ,3 96,8 Segue>>>

30 Anno Azienda USL RER Hib Polio Morbillo Pertosse Hib Polio Morbillo Pertosse ,6 97,2 91,4 95,9 95, ,5 96, , ,9 96,7 97,9 92,9 97, ,7 97,9 92,3 97,6 96,7 97,7 92,9 97, ,6 97,7 92,7 97,5 96,8 97,7 93,7 97, ,7 97,6 92,8 97,4 96,7 97,6 93,5 97, ,5 97,4 93,2 97,1 96,5 97,4 93,6 97, ,4 97,2 92,8 97,1 96,5 97,3 93,7 97,1 2010* 91,3 91,8 n.d n.d n.d n.d Dall anno 2000 si è verificato un trend incrementale per tutte le vaccinazioni tranne che per quella antipoliomielitica che è costante ed in lieve calo. La vaccinazione contro la meningite da emofilo (Hib) è aumentata del 23,3% rispetto al 2000 e dal 2004 si attesta intorno a valori stabili. I tassi di copertura 2010 sono diminuiti rispetto al 2009 e al dato percentuale del 95% raccomandato dalla Regione. Grafico 2.7 Copertura vaccinale per il morbillo nei bambini di 24 mesi nei distretti Azienda USL di Bologna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 100,0 98,0 96,0 94,0 92,0 90,0 88,0 90,7 90,5 90,4 92,8 97,5 96,7 97,3 94,3 94,6 93,2 95,1 91,9 93,2 92,8 93,7 93,6 86,0 Bologna Città Pianura Est Porretta Terme Totale Ausl Bologna Si riportano di seguito le coperture vaccinali per pneumococco, meningococco e HPV nell Azienda USL di Bologna a confronto con la media regionale. Tabella 2.5 Copertura vaccinale pneumococco al 12 mese nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna Copertura vaccinale al 12 mese Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 BOLOGNA 92,8% 95,7% 95,6% Regione 94,2% 95,7% 95,9%

31 Tabella 2.6 Copertura vaccinale meningococco al 24 mese e a 16 anni nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna Copertura vaccinale al 24 Mese Copertura vaccinale a 16 anni Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 BOLOGNA 85,6% 91,6% 91,1% 74,2% 81,0% 79,2% RER 88,5% 92,4% 93.2% 68,7% 74,4% 74,8% Tabella 2.7 Copertura vaccinale HPV per le coorti di nascita nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna al 30/06/2010. Fonte dati Regione Emilia- Romagna. * Fonte dati Azienda USL di Bologna al 31/12/2010 % vaccinati con almeno 1 dose Coorte 1996 Coorte 1997 Coorte 1998 Coorte 1999* % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con almeno 1 dose BOLOGNA 55,7 51,4 70,8 67,2 66,6 58,2 63,9 RER 51,9 47,3 75,7 71,8 71,6 52,4 n.d. *Coorte di nascita con offerta gratuita su presentazione spontanea Nel 2010 è stata incrementata la vaccinazione per le donne in età fertile per la Prevenzione della rosolia congenita e della varicella in gravidanza. Nel corso del 2010 sono state somministrate n.138 dosi di vaccino trivalente antimpr e n.21 dosi di vaccino monovalente antirosolia. La copertura per vaccinazione contro la rosolia a 13 anni (maschi+femmine) è stata del 93,9%. COPERTURA VACCINALE NELLA POPOLAZIONE ANZIANA Tabella 2.8 Tasso di copertura per vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni 2000/ /2010. Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Campagna 09/10* Campagna 08/09 Campagna 07/08 Campagna 06/07 Campagna 05/06 Campagna 04/05 Campagna 03/04 Campagna 02/03 Campagna 01/02 Azienda USL di Bologna 57,3 62,6 68,5 69,5 72,8 72, ,5 72,4 RER 61,2 65,2 69,3 70,8 74,2 74, ,1 73,0 La popolazione di riferimento è quella al 31/12 dell'anno di inizio di ogni campagna vaccinale La campagna 2009/2010 per la vaccinazione antinfluenzale nella popolazione anziana ha confermato il mantenimento del tasso di copertura aziendale, con dosi somministrate e con una copertura pari a 72,4%

32 Grafico 2.8 Copertura per vaccinazione antinfluenzale effettuata dai MMG ai propri assistiti >= 65 anni nei distretti Azienda USL di Bologna anni 2009 e 2010 Fonte dati Azienda USL di Bologna (cruscotto aziendale) 80,0% 78,0% 76,0% 74,0% 72,0% 70,0% 68,0% 66,0% 64,0% 62,0% 60,0% 58,0% 69,7% 66,4% CITTA' DI BOLOGNA 72,6% 68,4% 70,6% 70,8% CASALECCHIO PIANURA EST 67,4% 67,4% PIANURA OVEST 78,2% 74,7% PORRETTA Terme 71,0% 71,0% 65,8% S.LAZZARO di Savena 67,4% Azienda USL di Bologna anno 2009 anno 2010 SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE Sistemi di sorveglianza L Azienda USL di Bologna ha adottato un programma informatizzato per la gestione dell anagrafe vaccinale, in uso in tutte le postazioni di Igiene Pubblica e di Pediatria di Comunità dell intero territorio aziendale ed anche presso altri Servizi, unificando in tal modo i data-base corrispondenti alle tre Aree aziendali. L archivio vaccinale è in costante ampliamento non solo con tutte le nuove vaccinazioni, ma anche con il progressivo recupero dei dati storici, informatizzati e cartacei, sia aziendali che comunali. Nel corso del 2010 il DSP ha segnalato, al sistema di segnalazione rapida di eventi epidemici e di eventi sentinella nelle strutture sanitarie e nella popolazione generale, n. 12 eventi epidemici e n. 268 eventi sentinella. Tutti i laboratori ospedalieri aziendali hanno partecipato al sistema di sorveglianza dell antibiotico resistenza e delle malattie invasive batteriche. Preparazione emergenze Il DSP ha attivato la nuova reperibilità igienistico-veterinaria, che ha consentito la razionalizzazione del personale impegnato ed il miglioramento della copertura territoriale. Il DSP, oltre a garantire il costante raccordo con il Gruppo Regionale Pandemia, ha assicurato (attraverso la propria reperibilità) la gestione attiva (h 24/7) di tutte le segnalazioni di casi sospetti nella prima fase di sorveglianza; ha contribuito attivamente alla campagna vaccinale delle categorie essenziali e, tramite l Area di Epidemiologia ha curato la realizzazione della reportistica sull andamento dell epidemia. Programmi di controllo specifici Per le malattie trasmesse da vettori (in particolare Chikungunya, Dengue e West Nile Disease) è stato realizzato quanto previsto dalle specifiche direttive regionali, per quanto riguarda sia i sistemi di sorveglianza sanitaria (umana e, per la WND, anche veterinaria) sia i programmi di sorveglianza entomologica e di lotta agli insetti vettori. In questo ambito il DSP ha operato a supporto delle attività in carico ai Comuni,

33 avvalendosi del Gruppo regionale di sorveglianza e lotta alla zanzara tigre e della corrispondente struttura di coordinamento dei Comuni del territorio aziendale già attivata nel 2008 a livello della CTSS. Nel corso del 2010 sono pervenute 4 notifiche di DENGUE, 2 notifiche di malattie virali trasmesse da artropodi; sono stati controllati il 100% degli animali sentinella ed è proseguita l attività di sorveglianza/cattura entomologica e la lotta all insetto vettore monitorando su tutto il territorio la densità dell infestazione da Aedes albopictus e la presenza e densità di zanzara del genere Culex in particolari zone. Attivato anche il monitoraggio per l individuazione precoce di eventuale presenza di insetti vettori di nuova introduzione. È analogamente in corso di svolgimento il programma regionale di sorveglianza della leishmaniosi. Nel corso del 2009 il servizio veterinario ha svolto il monitoraggio sierologico ed entomologico sui canili come previsto dalla determina RER individuando 14 positività per L.; è stato effettuata anche la sorveglianza passiva in collaborazione con i veterinari liberi professionisti sui cani di proprietà; nel 2010 controllati il 100% canili ed effettuati il 100% dei controlli previsti dal piano regionale di sorveglianza malattie trasmesse da insetti vettori. E attiva la sorveglianza epidemiologica dei casi umani occorsi nell ultimo decennio, con collaborazione dei Servizi Igiene Pubblica e Veterinario per le indagini sui cani e sui flebotomi nei dintorni delle abitazioni delle persone colpite. Per la legionellosi nel 2010 assicurata l implementazione delle linee guida regionali sulla legionellosi, in particolare per quanto riguarda il controllo nelle strutture sanitarie, attraverso la predisposizione e approvazione formale del documento di valutazione del rischio Legionella nelle strutture sanitarie delle Aziende Usl e Ospedaliere. Il documento finale è stato consegnato alla regione il 1 aprile 2011 e contiene: l analisi dei rischi relativi agli impianti e alle strutture, l aggiornamento dei punti di campionamento e le relative periodicità, la ri-classificazione delle strutture in funzione della tipologia di paziente afferente. Il Gruppo dei Tecnici ha stilato una metodologia di campionamento unica per tutte le aree aziendali. Il personale sanitario impegnato nella vigilanza è stato formato con specifici corsi. Nel 2010 sono pervenute al DSP 10 notifiche di legionellosi. Riguardo alla TBC, in relazione alle linee guida, è stato redatto il protocollo per il personale sanitario e per gli utenti della Pediatria. Viene attentamente sorvegliato l andamento epidemiologico della malattia, che nell ultimo decennio evidenzia un costante aumento del numero di casi riguardante persone giovani e di età media provenienti da Paesi ad elevata endemia; il numero di casi relativi ad anziani è al contrario in graduale diminuzione. Nel corso del 2010 sono stati registrati 68 notifiche di TBC e 4 focolai epidemici. E stata assicurata l implementazione delle nuove linee guida nazionali e migliorati i controlli di qualità del flusso informativo specifico. Per quanto riguarda le carceri, è stata garantita la sorveglianza ed il controllo attraverso la possibilità di eseguire i controlli radiografici nella stessa sede del carcere. Il Centro radiologico mobile, che potrebbe essere utilizzato per collettività sul territorio (es.luoghi di lavoro con alto numero di cutipositivi), al fine di aumentare la compliance e ottimizzare gli interenti necessari, non è più in uso, perché l AUSL non lo ha dotato del personale tecnico necessario. Dal 2009 il Dipartimento di Sanità Pubblica ha iniziato, dopo una fase sperimentale svolta nel 2008, una campagna di offerta attiva e gratuita della vaccinazione antipneumococcica, rivolta alle persone, affette da patologie che le espongono a maggior rischio di malattia pneumococcica invasiva e che risultano non ancora vaccinate in base all analisi dell archivio vaccinale. Per quanto riguarda HIV, AIDS ed epatiti, il Dipartimento di Sanità Pubblica di Bologna ha attivato e realizzato, nel 2009, corsi per tatuatori e piercer ed è stato predisposto e diffuso il materiale di supporto. Nel 2010 sono pervenute 16 notifiche di epatite virale do tipo A e 13 notifiche di tipo B, nessuna di tipo nonanonb o non specificata. Il Dsp ha contribuito all aggiornamento della Procedura Aziendale sull esposizione a rischio biologico (ultima revisione del settembre 2010) e alla sua applicazione, effettuando in 5 distretti il follow-up degli operatori aziendali infortunati, nonché di cittadini vittime di esposizione a rischio biologico. CONTROLLO SUGLI AMBIENTI DI LAVORO L attività di controllo sugli ambienti di lavoro, espressa in termini di percentuale di Unità Locali controllate (UULL*) sul totale delle Unità Locali censite nell ambito territoriale di riferimento, mostra una progressiva crescita a partire dal 2003 con valori sempre in linea con la media regionale

34 Grafico 2.9 Percentuale di Unità Locali controllate nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna, *Azienda USL di Bologna, ISTAT. 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 5,8 5,8 5,3 4,7 4,1 4,0 4,1 3,8 3,9 3,9 3,8 3,5 3,6 3,7 3,7 3,4 3,3 3,4 3,4 3,4 3,4 3, * AUSL BO RER Nel 2010 l attività è aumentata rispetto al 2009, in particolare per l attuazione del piano regionale edilizia vigilanza nei cantieri edili (tradizionali e Grandi Opere). Nel 27,33% delle UULL complessivamente controllate nel 2010 si sono rilevate una o più infrazioni alla normativa di igiene e sicurezza sul lavoro: l 82 % delle carenze riscontrate è stata eliminata. Si dimostra rilevante, oltre all attività di controllo sugli ambienti di lavoro, anche il volume di interventi di informazione ed assistenza: 487 le imprese raggiunte nel 2010 pari al 11,2% in più rispetto al Nel 2010 sono stati realizzati gli obiettivi programmati dalle azioni previste per il 2010 dall Organismo Provinciale Sezione Permanente, in particolare è stato realizzato e concluso un accordo operativo di collaborazione con la Direzione Provinciale del Lavoro con effettuazione di alcuni sopraluoghi congiunti e consolidato il protocollo di interscambio di informazioni tra i Comandi di Polizia Locale di 14 Comuni, per la sorveglianza delle aziende di autotrasporto. Garantito il mantenimento dei livelli di attività delle Unità Operative Impiantistiche Antinfortunistiche, indirizzando l attività stessa verso i settori a maggior rischio infortunistico e garantendo le azioni necessarie alla realizzazione degli interventi relativi al Piano regionale edilizia Nel 2010 effettuata la vigilanza sul 100% dei cantieri (923 i cantieri oggetto di vigilanza, 810 i cantieri previsti dal piano). Inoltre sono state controllate 499 gru a torre in attività e verificati impianti ed apparecchiature in scadenza, soggette a controlli periodici. CONTROLLO SULLE AZIENDE ALIMENTARI E SUGLI ALLEVAMENTI Grafico 2.10 Percentuale di Aziende di ristorazione controllate nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia Romagna. * Fonte dati Azienda USL di Bologna % 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 49,2 42,2 46,8 37,3 44,2 38,9 41,9 40,4 38,3 29,3 29,6 30,4 35,4 27,1 32,1 29,8 31,9 30,8 27,2 30,4 29,2 10,0 0, * AUSL Bologna RER

35 Nel 2010, rispetto al 2009, si è mantenuto stabile il numero delle aziende controllate nel comparto della trasformazione e deposito di alimenti non di origine animale e costante il livello di controllo per quanto riguarda la ristorazione collettiva, dove si è posta particolare attenzione alle utenze più a rischio (come quella scolastica), dove si sono assicurate verifiche dei protocolli di fornitura e della appropriatezza nutrizionale delle diete utilizzate. Rimane sempre molto alto il livello di controllo laboratoristico su OGM, pesticidi, additivi e micotossine. Tabella 2.9 Percentuale di aziende di ristorazione con infrazioni nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna. *Fonte dati Azienda USL di Bologna * Azienda USL di Bologna 20,3 23,2 19,0 24,5 21,3 22,0 21,1 19,7 10,3 18,7 34,7 RER 22,0 24,2 21,3 24,9 32,5 29,1 30,6 28,6 32,8 27,5 La pianificazione e l esecuzione dei controlli presso le aziende alimentari e degli allevamenti del territorio avvengono secondo l approccio alle tecniche di ispezione dettato dalla legislazione comunitaria, che prevede l adozione di criteri (categorizzazione del rischio) e di strumenti (ispezioni, verifiche ed audit), che risultano molto più complessi ed impegnativi rispetto ai precedenti sopralluoghi tradizionali. L aumentata capacità nell utilizzo dei sopraccitati strumenti ha consentito di incrementare il numero delle aziende controllate, portandolo in linea con la media regionale, e di migliorare l efficacia di tali controlli, come dimostra la percentuale di aziende in cui si sono riscontrate non conformità, cresciuta rispetto all anno precedente. Grafico 2.11 Percentuale di Aziende di trasformazione controllate nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna. *Fonte dati Azienda USL di Bologna. % 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 47,9 37,4 44,6 42,1 42,5 39,1 37,5 32,9 31,3 29,5 29,6 31,1 26,2 26,8 26,6 26,3 24,2 23,9 33,3 30,4 29,4 10,0 0, * AUSL Bologna RER Tabella 2.10 Percentuale di aziende di trasformazione con infrazioni nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna. *Fonte dati Azienda USL di Bologna * Azienda USL di Bologna 18,9 19,1 27,3 20,4 16,3 18,2 18,5 15,0 16,3 27,2 36,3 RER 19,3 21,7 21,4 23,9 20,8 26,8 30,4 28,0 31,8 31,9-34 -

36 Per quanto riguarda l attività di controllo delle aziende di produzione, lavorazione trasformazione dei prodotti di origine animale, essa viene svolta sulla quasi totalità delle strutture, con una percentuale di copertura che nel corso degli anni si allinea alla media regionale. Di particolare rilevanza è l'attività di supervisione svolta presso importanti impianti, al fine di soddisfare le garanzie sanitarie richieste per il commercio in paesi terzi (USA, Giappone, Russia, ecc.). Negli ultimi anni si sono intensificati inoltre gli incontri di informazione, assistenza e consulenza nei confronti degli OSA (acronimo comunitario che individua gli Operatori del Settore Alimentare), tesi ad evidenziare le principali novità delle normative comunitarie, chiarendo loro il ruolo sempre più carico di impegni e di responsabilità. Secondo la visione integrata della filiera agro-alimentare, in questa categoria di operatori rientra oggi anche tutto il settore agricolo ed, in particolare, il complesso delle attività di controllo svolte negli allevamenti nell ambito della Sicurezza Alimentare è finalizzata ad assicurare sia salute e benessere agli animali, che la conseguente salubrità degli alimenti da essi ottenuti. Tabella 2.11 Percentuale di sopralluoghi per allevamento nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia Romagna anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna. *Fonte dati Azienda USL di Bologna * Azienda USL di Bologna 201,3 248,6 193,8 294,1 316,9 309,4 269,9 227,5 183,2 191,5 174,8 RER 392,9 440,7 367,5 457,1 510,9 512,0 486,8 470,6 433,2 436,7 La percentuale dei sopralluoghi effettuati negli allevamenti nel 2010 presenta una flessione rispetto agli anni precedenti per effetto dell utilizzo dei nuovi strumenti di controllo ufficiale che consentono una migliore rilevazione delle attività sul nuovo sistema informatizzato in uso presso il DSP. Costanti sono i controlli che vengono effettuati anche in altri impianti come gli stabilimenti di trattamento e trasformazione dei sottoprodotti di origine animale., produzione mangimi, ambulatori veterinari, grossisti di farmaci veterinari, farmacie, ecc. OBIETTIVI REGIONALI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE E SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA Sono stati effettuati i controlli previsti in tema di: Anagrafe zootecnica Controllo selvatici Cani con aggressività non controllata (DGR N. 647/2007) Farmacosorveglianza (D.Lgs 193/2006) Piani sorveglianza e monitoraggio: Piano di campionamento sugli alimenti per controlli microbiologici Piano fitosanitari Piano micotossine Piano OGM Piano regionale radioattività Piano monitoraggio requisiti latte alla produzione Piano acque destinate al consumo umano Piani di sorveglianza malattie infettive degli animali Benessere animale durante il trasporto al Macello Zoonosi (in particolare Leishmaniosi)

37 Sono stati effettuate le azioni previste in tema di: Qualificazione del personale Manuale della qualità dei SIAN-SVET Audit Sistema informativo Qualità dei campioni Organizzazione del personale Garantire la sicurezza alimentare nella filiera della fauna selvatica Nel 2010 l Area Sanità Pubblica Veterinaria ha realizzato il programma operativo di cui all allegato 5 del Piano che è stato trasmesso in Regione, come previsto, entro il 31 marzo PROGETTI PER SVILUPPARE LA PREVENZIONE COLLETTIVA DIFFUSA Realizzazione progetto per la prevenzione dell obesità e delle malattie metaboliche In coerenza con le indicazioni regionali attuative del Piano della prevenzione Sorveglianza e prevenzione obesità dopo avere collaborato nel 2008 alla raccolta dei dati su abitudini alimentari, attività fisica prevalenza di sovrappeso/obesità nei bambini della scuola primaria l Azienda USL di Bologna nel corso del 2009 ha provveduto alla diffusione dei risultati della Sorveglianza OKKIO alla salute (coordinato da ministero della salute e ISS) a scuole, genitori, pediatri e medici di medicina generale e nel 2010 ha implementato la sorveglianza coinvolgendo altre 21 scuole e 31 classi per un totale di 707 bambini e 50 insegnanti. I dati sono stati presentati il 12 ottobre a Roma, mentre a livello regionale sono stati presentati al Convegno Oltre la sorveglianza nutrizionale interventi per la prevenzione di sovrappeso ed obesità Bologna 18 nov Si è inoltre collaborato alla stesura del Report recante i risultati della Sorveglianza nutrizionale SoNIA 2008 (determinanti ed indicatori di rischio obesità nella popolazione adolescenziale Emilia-Romagna in ragazzi di 14 e 17 anni). Tali sistemi di sorveglianza, attivi in provincia di Bologna dal 2000, rappresentano uno strumento essenziale per orientare gli interventi di prevenzione e verificarne l efficacia. L intervento di promozione di Sani stili di vita è continuato nel 2010 ed i risultati dell indagine HBSC rivolto ad un campione di adolescenti rappresentativo del territorio regionale sono stati condivisi all interno di uno specifico gruppo di coordinamento al quale l Azienda USL di Bologna ha partecipato attivamente. In particolare, il referente aziendale ha redatto la sintesi del capitolo relativo al contesto scolastico che è parte integrante del report regionale Stili di vita e salute dei giovani in età scolare pubblicato nel dicembre 2010 Si è altresì collaborato alla realizzazione dei tre seminari di divulgazione dei risultati, promossi dalla Regione, che si sono tenuti il 26 gennaio 2011 a Imola, il 17 febbraio 2011 a Forlì e il 13 marzo 2011 a Parma, aperti a operatori socio-sanitari ed al mondo della scuola. Sulla scia del progetto SAMBA, che con l anno scolastico si è concluso nella sua fase a valenza metropolitana, con l anno scolastico è stato avviato in due territorio comunali dei Distretti di Pianura Est e Ovest il progetto SAMBA2, con l intento di proseguire l intervento incrementando le azioni già realizzate nei tre anni precedenti ed estendendo l intervento anche sul fronte dell alimentazione. La rete aziendale di promozione della salute dell Azienda USL di Bologna opera per sostenere processi integrati e progettazione partecipata nel campo della Promozione della salute. E attiva dal 2007 (Delibera del Dir. Gen. n. 122 del 17 luglio 2007) e vi partecipano attivamente i referenti dei Dipartimenti territoriali ed ospedalieri e di altre Reti di Staff (comunicazione, qualità e governo clinico). L U.O.S Promozione della salute assicura il coinvolgimento dei referenti delle diverse strutture aziendali con l obiettivo di migliorarne le competenze metodologiche attraverso percorsi formativi annuali avviati fin dall istituzione dell AUSL di Bologna. Nel 2010 è stata realizzata una formazione interdisciplinare a titolo La progettazione partecipata in Promozione della salute. Nel 2010 sono state definite ed implementate strategie per sostenere il lavoro di rete, che ha consentito di potenziare i rapporti di collaborazione con Enti ed associazioni del territorio, condividendo obiettivi ed azioni comuni

38 In particolare, si sottolinea il progetto approvato e finanziato dal Ministero della salute CCM a titolo Accompagnare al cambiamento il counseling motivazionale breve come strumento operativo per la promozione di stili di vita sani che vede, quali partner dell AUSL, l Ufficio scolastico provinciale, le farmacie pubbliche e private, la UISP, la Lega Tumori - Luoghi di Prevenzione Centro di Didattica Multimediale, in un percorso intersettoriale per lo sviluppo di competenze e di abilità per la promozione della salute. Nel 2010 inoltre, nell ambito della promozione dell attività fisica rivolta alla popolazione anziana, è stato attivato il progetto Mettiamoci in moto con l'istituzione di un tavolo permanente cui partecipano l'azienda USL, i rappresentanti provinciali dell'ancescao, AUSER, UISP, Trekking Italia, SPI-CGIL, CISL e UIL. Negli incontri del 22 marzo e del 26 aprile si sono gettate le basi per avviare una fase sperimentale che dovrebbe coinvolgere un centro sociale di Bologna (quartiere Reno), oltre che il Comune di Monghidoro ed eventualmente altri comuni in corso di definizione Per il Progetto Paesaggi di prevenzione l AUSL di Bologna ha partecipato al trial di valutazione del DVD, coinvolgendo 6 scuole di intervento e 6 scuole di controllo. Il processo, avviato nel 2010, è in capo al Dipartimento di Sanità Pubblica e vede la collaborazione attiva anche del Dipartimento di Cure Primarie e del Dipartimento Salute Mentale-DP a conferma del positivo lavoro di rete che si è avviato in Azienda. Il percorso, condiviso a livello regionale, vede l AUSL di Bologna in linea con la tempistica di lavoro assegnata. Continua la pubblicazione del catalogo aziendale Obiettivo salute che raccoglie proposte educativo formative condivise con i committenti,rappresentati dalla scuola, dagli enti locali e dalle associazioni del territorio, frutto di proficue sinergie tra tutti coloro che a diverso titolo promuovono salute sul territorio. Nel 2010 sono stati realizzati 285 interventi con valutazione di risultato almeno di apprendimento, pari al 59% del totale degli interventi (479). Per il Progetto Prevenzione Incidenti domestici rivolto ad anziani e ai bambini e relativi genitori, nel 2010 per la parte Anziani sono stati ripresi i contatti con i rappresentanti dei sindacati Pensionati di CGL, CISL e UIL al fine di acquisire la disponibilità ad intraprendere il progetto P3 (così definito nel precedente Piano della prevenzione) Riduzione del rischio negli anziani attraverso l effettuazione di visite domiciliari per la rilevazione di aspetti strutturali e impiantistici nelle abitazioni, previa applicazione del Protocollo di collaborazione individuato a livello regionale. A tutt oggi si è in attesa della risposta da parte degli interlocutori coinvolti, che pure hanno manifestato interesse ad intraprendere le azioni correlate al progetto, nonostante la difficoltà di reclutamento dei volontari e la diffidenza della popolazione anziana con scarsa disponibilità a ricevere visite a domicilio, anche se effettuata da pari. Per la parte Bambini è stato avviato un progetto P2 Progetto per la prevenzione degli incidenti domestici nei bambini 0-3 anni attraverso interventi di counseling domiciliare da parte delle assistenti sanitarie della Pediatria di Comunità nelle famiglie dei nuovi nati in 6 poliambulatori (5 a Bologna e 1 a Budrio). Hanno partecipato, previa formazione effettuata dal DSP sugli aspetti epidemiologici, procedurali e di sicurezza, 15 AS della Pediatria di Comunità. Sono stati informati e coinvolti i Pediatri di libera scelta. Le azioni correlate al progetto (contatto con le famiglie alla prima vaccinazione e compilazione del questionario sulla percezione del rischio, arruolamento delle famiglie per la successiva visita domiciliare) sono cominciate il 30 giugno 2010 e terminate il 30 settembre. Il termine per l effettuazione delle visite domiciliari è previsto per la fine del mese di marzo E stato inoltre effettuato il progetto Miglioramento dello stile alimentare e prevenzione dell obesità sul personale dipendente dell Azienda USL di Bologna. Nel 2009 è iniziato il progetto Miglioramento dello stile alimentare tra gli operatori che effettuano il turno di notte nei servizi dell Azienda USL di Bologna L indagine svolta ha inteso verificare se il lavoro notturno comporti anche per i lavoratori dell azienda USL di Bologna alterazioni delle abitudini alimentari e problematiche metaboliche coerentemente con quanto riferito da un ampia letteratura scientifica internazionale. Un questionario autocompilato che ha indagato abitudini alimentari, dati antropometrici e clinici è stato indirizzato, via Internet, ai 2334 dipendenti dell azienda USL che nel 2008 hanno eseguito almeno un turno di notte, fra questi in particolare si è focalizzata l attenzione sui lavoratori che effettuano almeno 48 turni all'anno ovvero 1086 dipendenti. Di questi ultimi hanno risposto al questionario 371 operatori( 34,16% ) di cui oltre l 80% effettua 5-6 turni al mese. Il confronto fra la giornata alimentare normale ed in occasione di turno evidenzia un evidente peggioramento dell alimentazione durante il turno di notte in termini di orari, qualità e quantità di cibo consumato

39 (eccessivo consumo di snack /bevande zuccherate, insufficiente consumo di frutta/verdura ) che in diversi casi va a peggiorare abitudini alimentari non ottimali anche in condizioni di base. A conclusione dell intervento ai partecipanti sono state inviate una serie di indicazioni utili a migliorare l alimentazione durante i turni di notte, che comunque non saranno sufficienti a risolvere tutte le criticità evidenziate che richiedono interventi di contesto. A tal proposito la rilevazione ha raccolto anche le opinioni dei diretti interessati in proposito ed i loro suggerimenti per porvi rimedio In particolare andrà presa in considerazione la possibilità di mettere a disposizione dei turnisti una ristorazione in grado di rispondere alle esigenze nutritive quali-quantitative e di ristoro psico-fisico. Tale intervento appare, peraltro, coerente con la progettazione già in essere presso l Azienda USL di Bologna in tema di benessere dei lavoratori. In aggiunta meritano particolare attenzione i dati relativi alla prevalenza di sovrappeso/obesità che evidenziano un eccesso ponderale nel 46% (28% sovrappeso, 18% obesità). Da sottolineare per l 1,6% la positività per tutti i parametri di cardiovascolare e metabolico richiesti ( colesterolo totale, HDL colesterolo, trigliceridi, glicemia,ipertensione arteriosa) e ben il 4,1% con positività di almeno due dei citati fattori di rischio. Da qui la necessità di approfondire la problematica anche al di fuori dell attività di turnista estendendo l intervento alla generalità della popolazione dei dipendenti. A tal fine è stato proposto un progetto di budget 2010 specificamente dedicato nell ambito degli interventi di prevenzione dell obesità e delle patologie correlate. I suddetti interventi si inseriscono nell'ambito di un progetto più complessivo, teso a promuovere stili di vita salutari nei luoghi di lavoro, promosso da Azienda USL di Bologna ed Osservatorio Unindustria della Provincia di Bologna che ha già dato vita nel 2008 ad un intervento in una ditta manifatturiera di Bologna ( La salute: una questione di stile anche al lavoro ) teso a migliorare la qualità nutrizionale del servizio mensa e gli stili di vita, che ha prodotto un positivo incremento del consumo di alimenti salutari, in particolare frutta/verdura ai pasti principali (+30%) ed un positivo incremento(+14%) dello svolgimento dell attività fisica raccomandata da parte dei lavoratori coinvolti. Nel 2010 il progetto è stato incrementato con le azioni per prevenzione obesità sul personale dipendente: con la campagna di educazione alimentare Alimenta la tua salute, con la diffusione della una guida a una sana alimentazioni e a sani stili di vita per guadagnare salute, ricette benessere, avvenuta tramite la intranet aziendale che ha avuto una media di accessi giornalieri. Con collaborazione con CIR food sono stati coinvolti gli utenti delle mense dell Ospedale Maggiore (630 utenti al giorno) e Bellaria (440 utenti al giorno) tramite manifesti e opuscoli tesi a favorire consumi salutari ed in particolare frutta e verdura. Nelle stesse mense 1 volte la settimana x 4 settimane sono state fornite preparazioni speciali di frutta e verdura per promuoverne il consumo. Sono, inoltre, stati realizzati 4 "Laboratori del gusto" di educazione sensoriale presso Ospedale Maggiore e. Bellaria che hanno coinvolto un centinaio di dipendenti. Ai dipendenti è stato distribuito il calendario della stagionalità (2.000 copie). Contemporaneamente si sono attivate le procedure per favorire l acquisto agevolato di frutta e verdura da parte dei dipendenti attraverso una ditta del CAAB con la collaborazione del Circolo Ravone. Si è inoltre collaborato al progetto aziendale "Datti una mossa" teso a incentivare l'attività fisica, con diverse iniziative: maratone, uso della bicicletta, ecc.. Piano interaziendale tabagismo A seguito dell emanazione della legge regionale n. 17 del 27 luglio 2007 e della successiva Delibera di Giunta n. 844 del 2008 di Lotta al Tabagismo, nel 2009 è stato istituito il Gruppo di Progetto Territorio senza fumo (Del. n. 46 del Presa d atto della costituzione del Gruppo Progetto territorio senza fumo). Gli obiettivi affidati al Gruppo di progetto sono essenzialmente quelli di tradurre le Linee di indirizzo del Piano Regionale di lotta al Tabagismo in un documento di carattere strategico utile a dare avvio a specifiche azioni nell intero contesto provinciale; tutto ciò a partire dalle evidenze della letteratura sulle metodologie più efficaci. Il gruppo inoltre ha definito le strategie di carattere trasversale applicabili all intero territorio provinciale e condiviso gli

40 obiettivi che, per le evidenti disomogeneità dei singoli contesti territoriali, saranno declinati in specifiche priorità di intervento. Il Piano strategico interaziendale, a valenza triennale, è stato recepito e divulgato dalla Direzione Sanitaria aziendale a tutte le macrogestioni aziendali nel novembre Il Piano strategico è articolato nelle specifiche aree tematiche: Prevenzione del tabagismo nelle giovani generazioni Assistenza e cura del Tabagismo Ambienti favorevoli alla salute e liberi dal fumo Comunicazione Nell anno 2010 è stata data applicazione al Piano strategico interaziendale approvato nel novembre Per l area giovani si è provveduto all offerta attiva a tutte le scuole del territorio, attraverso il catalogo aziendale Obiettivo salute. Hanno aderito tutti gli ordini di scuole: dalla scuola dell infanzia alla scuola secondaria di secondo grado. Le attività sono state realizzate in applicazione ai progetti regionali e su tutti gli ambiti distrettuali. In particolare nel distretto di Bologna sono state coinvolte 16 scuole ; a Casalecchio di Reno 7; a Porretta Terme 4, a Pianura Ovest 4; a Pianura Est 3 scuole e a San Lazzaro di Savena 4. PROGETTI PER LA PREVENZIONE PER I CITTADINI A RISCHIO DI MALATTIE ACUTE Recidive a seguito di eventi ischemici coronarici e diffusione dell uso della carta del rischio cardiovascolare. Nell'ambito della prevenzione secondaria è stata adottata in tutte le cardiologie la lettera di dimissione, ed è stata effettuata nel 2009 la formazione condivisa tra MMG e Cardiologi Ospedalieri e Territoriali sui contenuti, al fine di facilitare i percorsi integrati ospedale-territorio. Dal 2010 nella lettera di dimissione del paziente con evento cardiovascolare acuto è prescritta l'attività fisica quotidiana. La promozione dell'attività fisica con il cambiamento di stili di vita non salutari è inoltre obiettivo del progetto di "educazione al paziente dopo un evento cardiovascolare acuto", in corso di implementazione nelle cardiologie dell'azienda USL di Bologna che prevede interventi educativi nei pazienti dimessi dalle Cardiologie ed il monitoraggio nel tempo dei cambiamenti avvenuti. Progetto Prescrizione dell attività fisica a gruppi di popolazione a rischio : l AUSL di Bologna è fra le poche in Regione che ha un Centro di Medicina dello Sport di 2 livello, ma per quanto riguarda la prescrizione dell'attività fisica a gruppi di popolazione a rischio è necessaria attrezzatura specifica, già concordata con la Regione nell'ambito del progetto sperimentale "Trapianto...e adesso sport" ancora in attesa di ricevere. Prevenzione degli incidenti stradali Il Progetto Prevenzione incidenti stradali prevede l attivazione presso ogni USL, di un programma per la diffusione dell utilizzo dei dispositivi di ritenzione dei bambini trasportati in automobile. Nel corso del 2010 è continuata l attività e il 4 ottobre 2010 è stato presentato al 44 Congresso Nazionale S.It.I lo studio Proteggi il futuro: indagine conoscitiva sull uso dei sistemi di ritenuta per i bambini in auto dal quale è stato evidenziato che l uso dei sistemi di ritenuta per i bambini in auto diminuisce sui bambini con più di 2 anni. Quindi l AUSL di Bologna ha programmato per l anno 2011 interventi mirati per promuovere, informare ed educare genitori e bambini con più di due anni come anche richiesto dagli obiettivi aziendali di budget per l anno Analisi dei determinanti degli infortuni sul lavoro nei lavoratori stranieri Nel 2009 è stato effettuato lo studio, riferito al territorio dell Azienda USL di Bologna e al periodo , che ha confermato che i lavoratori stranieri sono soggetti ad un maggior tasso infortunistico rispetto ai lavoratori di nazionalità italiana. Lo studio ha individuato le principali cause di tale fenomeno nella rischiosità delle mansioni ricoperte (particolarmente significativi i seguenti determinanti: macchine/attrezzature/impianti e condotta dell infortunato), nelle carenze informative e formative, queste ultime favorite anche da difficoltà linguistiche e nel rilevante impiego di manodopera straniera in settori

41 lavorativi e in mansioni che espongono a maggior rischio in contesti organizzativi critici, quali gli appalti e i subappalti. Lo studio si è concluso con la formulazione di proposte operative migliorative di vigilanza e controllo tese ad agire sui determinanti riscontrati: per la Vigilanza e controllo: verificare l effettuazione di informazione e formazione ed il reale apprendimento dei lavoratori stranieri, adottando i provvedimenti dispositivi e prescrittivi del caso; rendere consapevoli i lavoratori stranieri dei propri diritti, ma anche dei propri doveri in materia di sicurezza e delle conseguenze penali e pecuniarie di eventuali prescrizioni a loro carico. per l attività di inchieste infortuni e malattie da lavoro: approfondire le problematiche informative, formative e organizzative non limitandosi agli aspetti tecnici più evidenti, e predisporre un apposito questionario per la raccolta sistematica delle informazioni utili allo studio degli infortuni occorsi a lavoratori stranieri, che tenga conto anche delle problematiche linguistiche e di integrazione. Nel 2010 le attività sono state integrate nel normale piano di lavoro ASSISTENZA DISTRETTUALE CARATTERISTICHE GENERALI DELL ASSISTENZA DI BASE L azienda è articolata in sei Distretti con responsabilità gestionale delle attività e delle funzioni relative all assistenza primaria. Al loro interno sono comprese le Aree dipartimentali delle Cure Primarie e delle Attività sociali e sanitarie, che fanno riferimento ai rispettivi Dipartimenti funzionali. E stato avviato un processo di riorganizzazione che prevede, in linea con le indicazioni regionali, un ruolo di committenza e garanzia per i Direttori di Distretto, mentre la gestione delle attività ed il governo clinico saranno affidati al Dipartimento delle Cure Primarie. Figura 2.1 Dislocazione geografica dei NCP PIANURA OVEST 5 NCP PIANURA EST 8 NCP CASALECCHIO 4 NCP CITTÀ di BOLOGNA 18 NCP su 5 ZONE PORRETTA TERME 3 NCP SAN LAZZARO 3 NCP

42 I 41 Nuclei di Cure Primarie (NCP) dei 6 Distretti aziendali rappresentano il fulcro dell integrazione sanitaria e sociale per la promozione della salute, la continuità assistenziale e la condivisione delle informazioni. La popolazione media per NCP, al , è pari a residenti. I Medici di Medicina Generale nei NCP sono 619, i Pediatri di Libera Scelta 118. Il rapporto di MMG rispetto alla popolazione è superiore alla media regionale e nazionale 2, mentre quello di PLS è inferiore. Grafico 2.12 MMG per tipologia di associazionismo. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (Anagrafe Aziendale dei MMG-PLS) 100% 80% 60% ASSOCIATI: 53,9% ASSOCIATI 55,5% ASSOCIATI 58,8% ASSOCIATI 67,2% ASSOCIATI 67,8% ASSOCIATI 72,3% ASSOCIATI 73,8% 40% 32,1% 31,6% 33,9% 43,1% 44,5% 49,4% 49,6% 20% 0% 11,5% 12,7% 13,8% 16,7% 22,2% 22,1% 23,4% 10,3% 11,1% 11,0% 7,4% 2,2% 0,8% 0,8% % MMG in gruppo % MMG in rete % MMG in ASSOCIAZIONE Negli anni è aumentata la percentuale di professionisti in varie forme di associazionismo: quella dei MMG nel 2010 è salita al 73,8%, con il 49,6% in gruppo; quella dei PLS è al 56,8%, di cui la maggior parte in associazione. Il progressivo incremento dei MMG in gruppo ha creato le condizioni di base per l evoluzione dei Nuclei in forme più strutturate che, peraltro, sono già in fase di sperimentazione, in linea con gli indirizzi regionali in materia. Grafico 2.13 MMG per tipologia di associazionismo e distretto. Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (UO Convenzioni Nazionali - Anagrafe Aziendale dei MMG-PLS). 100% 80% ASSOCIATI: ASSOCIATI: ASSOCIATI: ASSOCIATI: 96,4% ASSOCIATI: 88,4% ASSOCIATI: 76,8% 60% 40% 37,8% 37,4% 60,4% 85,7% 44,2% 76,8% 20% 0% 39,0% 24,6% 2,4% 1,1% CASALECCHIO DI RENO 18,8% 10,7% 44,2% CITTÀ BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERMESAN LAZZARO DI SAVENA % MMG in gruppo % MMG in rete % MMG in ASSOCIAZIONE 2 Fonte dati: Annuario statistico del Servizio Sanitario Nazionale Anno Ministero della Salute

43 Nei distretti la composizione dei medici in associazionismo è diversificata. Il distretto Pianura Ovest presenta la maggior percentuale di MMG in associazione, gruppo o rete (96,4%), con l 85,7% in gruppo. Tabella 2.12 Dati di offerta dei distretti aziendali. Popolazione al Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme S. Lazzaro di Savena Azienda USL di Bologna N Nuclei di Cure Primarie Residenti per NCP N NCP Avanzati N MMG Disponibilità MMG (residenti >=14 aa/mmg) % MMG associati 79,3% 63,0% 79,2% 96,4% 88,4% 76,8% 73,8% % MMG in gruppo 37,8% 37,4% 60,4% 85,7% 44,2% 76,8% 49,6% % MMG collegati SOLE 96,3% 95% 99,0% 100% 100% 96,4% 96,8% N PLS Disponibilità PLS (residenti <14 aa/pls) % PLS associati 70,6% 58,7% 50,0% 23,1% 100,0% 50,0% 56,8% % PLS collegati SOLE 96,0% 95,7% 99,2% 100% 100% 97,0% 97,5% N Punti di Continuità Assistenziale Residenti per Punto di CA La tabella riporta alcuni dati di offerta dei distretti relativamente ai MMG, PLS, NCP e Punti di continuità assistenziale, anche in rapporto alla popolazione residente, da cui emergono disomogeneità tra i distretti. È stato ulteriormente potenziato l utilizzo del sistema informatizzato per la gestione della cartella clinica (Progetto SOLE). Al sono stati collegati alla rete SOLE 599 MMG e 115 pediatri pari rispettivamente al 96,8% e al 97,5% del totale. I MMG aderenti al Progetto Diabete sono invece 547, l 88% del totale, con forti differenze nei diversi ambiti distrettuali. La percentuale di assistiti arruolati nel progetto diabete è pari a 2,6%, anch essa molto variabile nei diversi distretti. Il distretto di Pianura Ovest ha la maggior percentuale di MMG aderenti e assistiti arruolati, all estremo opposto si colloca il distretto di Casalecchio di Reno. Grafico 2.14 Progetto Diabete. % MMG aderenti. Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna. 100% 80% AUSL BO: 88% 60% 40% 20% 64% 63% 72% 89% 95% 91% 79% 88% 96% 95% 80% 80% 0% Casalecchio Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta San Lazzaro AUSL BO

44 Grafico 2.15 % di pazienti arruolati nel percorso integrato diabete. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna. 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,4 CASALECCHIO CITTA di BOLOGNA 2,7 2,8 3,5 3,2 PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME S.LAZZARO di SAVENA 2,1 2,6 A.U.S.L. di Bologna 01-gen gen giu-10 ASSISTENZA PER ANZIANI La tabella riporta il numero di posti residenziali, semiresidenziali e degli assegni di cura per gli anni Tabella 2.13 Offerta territoriale per gli anziani Azienda USL di Bologna anni Fonte dati Azienda USL di Bologna FRNA - ANZIANI Delta 2010/2009 Delta %2010/2009 POSTI RESIDENZIALI CONVENZIONATI AL 31/ ,3% di cui per sollievo/dimissioni protette ,3% POSTI SEMIRESIDENZIALI CONVENZIONATI AL 31/ ,9% UTENTI CON ASSEGNO DI CURA % Strutture residenziali (Case Protette e RSA) I servizi residenziali agli anziani non autosufficienti (Case Protette e Residenza Sanitaria Assistenziale) hanno un offerta complessiva al 31/12/2010 di posti letto in CP/RSA (-8 pl vs. 2009), di cui 134 (-9) per sollievo/dimissioni protette. Grafico 2.16 Indice di copertura dei posti residenziali 4 per 100 residenti ultra 75 enni. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (DASS) 4 3 3,21 3,15 3,16 3,16 3,10 3,15 3,08 3,09 3,07 3,06 2 2,38 2,44 2,50 2,56 2,52 2,51 2,53 2,60 2,64 2,67 2, * AUSL BO RER 3 Dal 2009 è stato attivato il Sistema di Monitoraggio degli Assegni di Cura (SMAC), flusso informativo regionale su base individuale. I dati degli anni 2009 e 2010 sono comprensivi dei record scartati nella banca dati regionale, mentre i dati precedenti all anno 2009 potrebbero essere leggermente sovrastimati. 4 I tassi specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al dell anno di riferimento

45 Grafico 2.17 Indice di copertura dei posti residenziali per 100 residenti ultra 75 enni per distretto, compreso posti di sollievo e dimissioni protette. Popolazione al Anno Fonte dati: Azienda USL di Bologna (DASS). 4 3 AUSL BO: 2,62 2 2,56 2,68 2,59 2,62 2,53 2,48 1 Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena Strutture semiresidenziali I posti semiresidenziali (Centri Diurni) a disposizione degli anziani non autosufficienti residenti nel territorio aziendale sono, al 31/12/2010, 545 (+5 vs. 2009). Grafico 2.18 Indice di copertura 5 dei posti in Centri Diurni per 100 residenti ultra 75 enni. Anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna e * Azienda USL di Bologna. 1,5 1,0 0,5 0,0 0,46 0,48 0,49 0,52 0,53 0,53 0,54 0,57 0,59 0,59 0,34 0,36 0,39 0,42 0,43 0,43 0,48 0,48 0,51 0,51 0, * AUSL BO RER Grafico 2.19 Indice di copertura dei posti semiresidenziali per 100 residenti ultra 75 enni per distretto. Popolazione al Anno Fonte dati: Azienda USL di Bologna 1,5 1,0 0,5 0,0 0,85 0,53 0,34 0,46 Casalecchio di Reno AUSL BO: 0,51 città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena 0,19 0,53 5 I tassi specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al dell anno di riferimento

46 Assegni di Cura Grafico 2.20 Persone che hanno percepito l assegno di cura 6 e percentuale di popolazione ultra settantacinquenne beneficiaria. Popolazione al Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale e DASS) e Regione Emilia Romagna ,9% 4,3% 4,4% 3,8% 3,7% 3,8% 3,8% 4,2% ,4% 5,9% 5,8% 4,6% 4,7% % 6% 5% 4% 3% 2% 1% % ASSEGNI DI CURA - AUSL BO %ultra75enne - AUSL BO %ultra75enne - RER La programmazione integrata degli ultimi anni tra CTSS a Azienda sanitaria ha privilegiato, ove possibile, il supporto delle persone anziane al proprio domicilio, tramite l erogazione di assegni di cura e di assistenza domiciliare nelle sue varie forme. ASSISTENZA DOMICILIARE Tabella 2.14 Prese in carico di Assistenza Domiciliare Integrata suddivise in Tipologie nell Azienda USL di Bologna anni Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna TIPOLOGIE DI ASSISTENZA (escluso TAD sociale e residenze protette) Assistenza di medicina generale Assistenza svolta da associazioni no profit con medici specialisti 430* Assistenza infermieristica Totale *Dato sottostimato Negli ultimi anni, in Azienda, vi è stato un forte impulso dell Assistenza Domiciliare8, ulteriormente accentuato nell ultimo anno: l incremento dei pazienti assistiti al domicilio rispetto al 2009 è stato intorno al 27% e ha riguardato in modo particolare l assistenza di Medicina Generale e quella infermieristica. Rispetto al 2004 il numero dei pazienti assistiti è più che raddoppiato. 6 Vedi nota precedente sugli assegni di cura 7 Il Servizio sanitario regionale dell Emilia Romagna. Le strutture, le attività, i programmi, i modelli organizzativi, i dati al Per analizzare l attività erogata in Assistenza Domiciliare in un ottica regionale è necessario prendere in esame le tipologie di Assistenza Domiciliare (TAD) secondo la classificazione indicata nel flusso informativo Repetto SI-ADI regionale dove la TAD è definita come episodio di cura in relazione all'apertura di contratti amministrativi di MMG o in alternativa della figura che prevalentemente assiste il paziente (responsabile dell'assistenza). Gli episodi di cura si distinguono principalmente in TAD di Assistenza di Medicina Generale, Assistenza Volontariato/Assistenza Associazioni no profit, Assistenza Infermieristica, Assistenza Sociale. Da segnalare che nell Azienda USL di Bologna l assistenza tutelare o di base garantita dai Comuni non è inviata nel Flusso Regionale

47 Grafico 2.21 Assistenza Domiciliare. Trend Tassi standardizzati per età* abitanti 9. Anni Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna , ,5 20,6 22,3 21,7 24,1 27,2 23,1 23,7 27, AUSL BO RER Il tasso standardizzato di copertura è 34,1 residenti, in crescita negli anni, è il più alto della Regione, nettamente superiore al valore medio regionale. Grafico 2.22 Assistenza Domiciliare. Pazienti per residenti (tasso grezzo). Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna. 30 AUSL BO: 24,84 25 RER: 21, ,3 27,3 22,2 19,4 25,0 27,5 5 0 CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA Il numero di pazienti assistiti per residenti è superiore alla media aziendale e regionale nei distretti di S.Lazzaro di Savena e Città di Bologna. 9 I tassi specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al dell anno di riferimento. La popolazione tipo utilizzata per calcolare il tasso standardizzato è quella E.R. residente al

48 Figura 2.2 Distribuzione del tasso grezzo di persone seguite in assistenza domiciliare integrata * residenti per classi quintili. Distretti delle Aziende USL dell Emilia- Romagna, anno Fonte dati Regione Emilia-Romagna. Grafico 2.23 Assistenza Domiciliare. Distribuzione delle TAD per livello assistenziale. Anno Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 7,2 3,8 6,7 11,1 81,8 89,6 30,5 54,9 PIACENZA PARMA REGGIO EMILIA 14,7 11,1 8,6 80,3 18,0 47,8 34,2 28,7 21,6 49,8 10,6 9,2 7,9 10,3 3,7 20,1 69,3 60,1 30,7 88,4 23,5 66,2 3,6 16,6 79,8 MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA RAVENNA FORLÌ CESENA RIMINI RER 12,1 27,4 60,6 Alta intensità Media intensità Bassa intensità Tra le TAD erogate è meno rilevante, rispetto alle altre Aziende della Regione, la quota di quelle a bassa intensità (34,2% vs. 60,6% media RER), mentre maggiormente rappresentate sono quelle a media e alta intensità (65,8%% vs 39,5%)

49 Grafico 2.24 Assistenza Domiciliare. Pazienti per residenti per livello di attività assistenziale. Popolazione all Anno Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna ,8 10,6 5,9 14,4 3,1 6,0 3,4 9,8 6,3 10,9 6,3 11,3 5,0 11,4 2,7 5,7 5 7,8 7,0 13,1 6,2 7,8 9,9 8,4 13,4 0 CASALECCHIO DI R. CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME S. LAZZARO DI S AUSL BOLOGNA RER ALTA INTENSITÀ MEDIA INTENSITÀ BASSA INTENSITÀ I pazienti seguiti sulla popolazione residente, relativamente ai livelli di media e alta intensità, sono superiori nei distretti di Città di Bologna (20,2 ), S.Lazzaro di Savena (17,6 ) e Porretta Terme (17,2 ). Grafico 2.25 Assistenza Domiciliare. Pazienti in ADI per classi di età (%). Anno Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 16,4 >=90 16, , , , , , , BOLOGNA RER Gli ultrasettantacinquenni rappresentano complessivamente quasi l 80% dei pazienti in ADI, gli ultraottantenni quasi il 43%

50 Grafico 2.26 Assistenza Domiciliare. Pazienti ultrasettantacinquenni e ultraottancinquenni per residenti. Popolazione all Anno Fonte dati Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna , , >= CASALECCHIO DI RENO CITTÀ DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA AUSL BOLOGNA RER I rapporti tra il numero di pazienti ultrasettantacinquenni e ultraottantacinquenni assistiti e la popolazione di pari età sono superiori nell Azienda USL di Bologna rispetto alla Regione, e particolarmente elevati nel distretto di S.Lazzaro di Savena. Grafico 2.27 Tipologie di Assistenza Domiciliare con l intervento del medico (ADI-ANT-ADP-ADR). Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (GARSIA) ADR ADP ANT ADI Utilizzando la classificazione delle TAD mediche in ADI-Assistenza Domiciliare Integrata a bassa, media, alta livello d'intensità assistenziale, ANT-Assistenza Domiciliare erogata in convenzione ANT, ADP-Assistenza Domiciliare Programmati e ADR-Assistenza Domiciliare Residenziale si evidenzia nel 2010 una lieve riduzione di tutte queste tipologie di assistenza a domicilio rispetto al 2009, salvo quelle in convenzione ANT

51 Oltre alle TAD con presa in carico continuativa si affiancano altre prestazioni infermieristiche dette occasionali in quanto si concludono con una sola prestazione, pertanto non necessitano di un piano personalizzato di assistenza e possono essere ripetute a distanza nel tempo. Grafico 2.28 Tipologie di Assistenza Domiciliare erogate*1.000 residenti per distretto. Popolazione all Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (GARSIA) ADI 1 ADI 2 ADI 3 ANT ADI ANT ADP ADR AINF CASALECCHIO CITTA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA S.LAZZARO AUSL BO Sui singoli distretti vi sono differenze anche nelle tipologie di prestazioni. Ad esempio, il distretto di Porretta Terme e Pianura Ovest hanno, rispetto agli altri, un elevata copertura per ADI ANT, Porretta ha un elevata copertura anche per le Infermieristiche; Città di Bologna ha un elevata copertura per ADP, AINF e ANT. Il numero delle TAD in ADR erogate per abitanti nel distretto di San Lazzaro è elevato. Tutti i 50 comuni sono inoltre convenzionati per il riconoscimento degli oneri a rilievo sanitario e sono state erogate ore di assistenza in ADI socio-sanitarie con un offerta di 1,8 ore pro capite per ultrasessantacinquenne (Assistenza Socio-Sanitaria Domiciliare Integrata). Nel 2010 sono stati assistiti anziani in assistenza socio-sanitaria, l 1,1% della popolazione anziana, con percentuali più elevate a Casalecchio di Reno e Pianura est. Grafico 2.29 Percentuale di anziani in assistenza domiciliare socio-sanitaria e ore per pop. anziana per distretto. Popolazione al Anno Fonte dati: Azienda USL di Bologna. 3 2 % ANZIANI AUSL BO: 1, ,25 0,78 1,61 1,17 Casalecchio di Reno città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena % anziani in assist. Domic. socio-sanitaria (Oneri a Rilievo Sanitario) % anziani dato aziendale 0,25 0,

52 HOSPICE Anche l assistenza presso Hospice è stata potenziata negli anni. I posti letto di Hospice sono 43: 30 presso l Hospice territoriale M.T. Chiantore Seràgnoli e 13 presso l Hospice Bellaria, aperto nel Grafico 2.30 Numero di pazienti dimessi dagli Hospice M.T.C. Seràgnoli e Hospice Bellaria dell Azienda USL di Bologna. Anni Fonte dati: Regione Emilia Romagna (Hospice) HOSPICE BELLARIA HOSPICE MT CHIANTORE SERAGNOLI Dal 2003 al 2010 il numero totale dei dimessi è più che raddoppiato (da 412 a 866), anche grazie all apertura dell H. Bellaria. Grafico 2.31 Degenza media dei pazienti dimessi dagli Hospice. Anni Fonte dati: Regione Emilia Romagna (Hospice) 25 21, ,7 19, ,0 19, , ,8 16,8 16,1 15, ,0 14, HOSPICE MT CHIANTORE SERAGNOLI HOSPICE BELLARIA H REGIONE EMILIA ROMAGNA Si osserva una diminuzione progressiva della degenza media negli anni in entrambi gli hospice, su valori nettamente inferiori alla media regionale. La percentuale di deceduti sul totale dei dimessi è superiore a quella regionale: del 76,7% per l H. Seràgnoli e del 79,2% per l H. Bellaria, verso una media regionale del 73,6 %.I residenti nell AUSL di Bologna hanno effettuato 850 ricoveri presso hospice (-14 vs. 2009), per il 99,3% nei due hospice aziendali: 65,5% presso H MTC Seragnoli e 33,8% presso H Bellaria, la mobilità è dovuta ad alcuni ricoveri presso l H di Forlimpompoli (da Casalecchio), l H di Castel San Pietro e di Albinea (da San Lazzaro) e H di Rimini (da città)

53 Grafico 2.32 Numero di pazienti dimessi da hospice per distretto di residenza. Anno CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA HOSPICE MT CHIATORE SERAGNOLI HOSPICE BELLARIA altri hospice RER Analizzando i dimessi da hospice per distretto di residenza, si rileva che la maggior parte (73%) risiede nei distretti di Città di Bologna e Pianura Est. Si prevede che la prossima apertura di un hospice a Casalecchio possa rendere maggiormente omogeneo l accesso a hospice nei diversi distretti aziendali. Da uno studio effettuato dalla Rete delle Cure Palliative della nostra Azienda, risulta che nel 2007 dei pazienti deceduti per neoplasia il 18% sia deceduto negli hospice, con percentuali maggiori nei due distretti di Pianura. ASSISTENZA PER DISABILI Grafico 2.33 Posti letto per portatori di handicap e copertura per abitanti. Anni Fonte dati: Regione Emilia-Romagna (SIPS) - Rilevazione Istat Presidi residenziali socio-assistenziali RESIDENZE 0,30 0,23 0,26 0,26 0,22 0,24 0,24 0,28 0,50 0,44 0,45 0,39 0,35 0,38 0,35 0,39 0,42 0, (ND) ,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0-0,1 PL Azienda USL BO Copertura Azienda USL di Bologna Copertura RER SEMIRESIDENZE ,72 0,61 0,64 0,64 0,64 0,64 0,63 0, ,00 1,03 1,07 1,09 0,96 0,81 0,83 0,85 0,88 0, ,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0, (ND) 2009 PL Azienda USL BO Copertura Azienda USL di Bologna Copertura RER 0,0-52 -

54 Grafico 2.34 Posti letto per portatori di handicap e copertura per abitanti per distretto. Anno Fonte dati: Regione Emilia-Romagna (SIPS) - Rilevazione Istat Presidi residenziali socio-assistenziali. 1,0 RESIDENZE 0,8 0,6 0,6 0,8 0,7 0,5 0,4 0,4 0,2 0,4 0,2 0,2 0,0 Casalecchio di R Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta T San Lazzaro DISTRETTI AUSL BO RER 2,0 SEMIRESIDENZE 1,8 2,0 1,6 1,4 1,6 1,2 1,1 1,0 0,8 0,6 1,0 0,9 1,0 1,1 0,4 0,6 0,2 0,0 Casalecchio Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta T San Lazzaro DISTRETTI AUSL BO RER Il progressivo aumento dei posti letto per disabili ha portato ad una disponibilità, nel 2009, di 423 posti presso residenze e 926 presso semiresidenze, con un offerta sulla popolazione residente sempre superiore alla media regionale. Vi è una grossa variabilità nell offerta distrettuale

55 Figura 2.3 Distribuzione dell indice di posti disponibili per disabili in strutture semiresidenziali * residenti per classi quintili. Distretti delle Aziende USL dell Emilia- Romagna, Fonte Regione Emilia-Romagna Tabella 2.15 Utenti disabili in carico. Anni Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale) Utenti disabili in carico di cui inseriti in strutture residenziali di cui inseriti in strutture semi-residenziali di cui in borsa lavoro Utenti disabili in carico*1.000 abitanti 18-64aa 5,2 5,4 5,6 5,7 5,8 6,0 6,2 GRAVISSIME DISABILITÀ ACQUISITE I pazienti non autosufficienti con Gravissime Disabilità Acquisita in età adulta (DGR 2068/2004) seguiti nel 2010 sono stati 206 (+13,2% vs. 2009), dei quali il 47,1% con gravissima cerebrolesione, il 44,2% con patologia neurologica e il restante 8,7% con gravissima mielolesione. Il 13,6% (28 utenti) è deceduto durante l anno. Si tratta di pazienti più giovani rispetto alla media regionale: il 28,2% (vs. 9,2% della media regionale) è compreso nella fascia 0-44 anni, il 39,3% (vs. 31,5% RER) in quella e il 32,6% (vs. 59.2%) è ultrasessantacinquenne. Grafico 2.35 Pazienti in carico GRAD per tipologia di Assistenza (DGR 2068/2004) Fonte dati: Regione Emilia Romagna (GRAD e ADI) Assistenza domiciliare Assegno di cura Residenza Assistenziale TOTALE PAZIENTI

56 80 utenti sono stati presi in carico al domicilio, perlopiù con TAD di Medicina Generale, 90 hanno beneficiato di assegno di cura per un totale di 125 assegni e 69 sono stati ospitati in residenze in maggioranza in posti dedicati presso Case Protette/RSA. Distretto di presa in carico TOTALE Assistenza Domiciliare di cui di MMG Tabella 2.16 Pazienti in carico GRAD per tipologia di Assistenza e per distretto. Anno Fonte dati: Regione Emilia Romagna (GRAD e ADI) Assegno di cura TOTALE TOTALE Residenza Assistenziale Di cui posto dedicato in CP/RSA Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena AUSL DI BOLOGNA* 80* *Il totale non corrisponde alla somma dei singoli distretti a causa della qualità del dato. Il distretto con il maggior numero di GRAD in carico è quello di Bologna, seguito da Pianura Est. ASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA Gli assistiti in protesica nel 2010 sono stati , in legggero calo rispetto al 2009 (-552, -3,3%) di cui il 60% ultrasessantacinquenni, mentre gli assistiti incontinenti, , sono in aumento (+574, +2,9%). ASSISTENZA ODONTOIATRICA Grafico 2.36 Numero di utenti che hanno ricevuto trattamenti di conservativa protesica e ortodonzia nell azienda USL di Bologna. Anno Fonte dati: Regione Emilia-Romagna (ASA) Conservativa/Endodonzia Protesica Fissa Ortodonzia e Trattamenti Protesica Mobile

57 Sono più di i pazienti che hanno ricevuto assistenza odontoiatrica presso le strutture aziendali, di cui la metà trattamenti di conservativa/endodonzia. Grafico 2.37 Percentuale di utenti non vulnerabili che ricevono trattamenti di conservativa protesica e ortodonzia sul totale dei pazienti trattati. Anni Fonte dati: Regione Emilia-Romagna (ASA). 25% 21,2% 20% 15% 10% 6,8% 9,7% 4,9% 7,4% 4,3% 9,5% 5% 3,3% 0% Conservativa/Endodonzia Ortodonzia e Trattamenti Protesica Fissa Protesica Mobile 2008 AUSL BO 2009 AUSL BO 2010 AUSL BO Serie RER Si rileva un aumento della percentuale di pazienti non vulnerabili rispetto al 2009 in tutte le tipologie di trattamento, passando da un 3% complessivo ad un 7%. CONSULTORI FAMILIARI Grafico 2.38 Distribuzione percentuale delle prestazioni effettuate dai consultori familiari dell Azienda USL di Bologna. Anno Fonte dati Regione Emilia Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari). Puerperio 1,5% Psicologia 11,4% Menopausa 1,4% IVG 2,0% Gravidanza 15,3% Contraccezione 11,8% Specialistica ginecologia 30,3% Prevenzione Tumore 26,5% Pap test eseguiti 23,4% Colposcopie 2,2% Visite senologiche 0,9%

58 Nel 2009 sono state erogate complessivamente prestazioni, l 11,4% nell area psicologica e l 88,6% nell area di ostetricia e ginecologica, suddivise nelle varie tipologie di prestazioni. Si evidenzia una percentuale di attività maggiore rispetto alla media regionale per specialistica ginecologica, psicologia e contraccezione e inferiore per le attività di gravidanza, menopausa, puerperio, IVG, diagnosi precoce dei tumori femminili. Grafico 2.39 Attività ostetricia ginecologia. Donne in carico ai Consultori Familiari. Anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari) ,8% 15,6% 16,1% 15,2% 15,4% 14,3% 19,6% 15,1% 20,7% 20,6% 21,7% 15,7% 15,8% 15,7% 20,3% 18,8% 15,5% 15,0% 18,1% 14,6% 25% 20% 15% 10% % DONNE IN CARICO % donne pop target - RER % donne pop target - AUSL 0% Nell area dell attività ostetricia ginecologia il numero delle donne seguite dai consultori familiari nel 2009 è di utenti, in lieve diminuzione rispetto al La percentuale di donne seguite rispetto alla popolazione femminile di anni, del 18,1%, è sempre superiore alla media RER e, insieme a quello dell Azienda USL di Modena, il più elevato a livello regionale. Figura 2.4 Distribuzione della percentuale di donne seguite dai Consultori familiari (ostetricia-ginecologia) sulla popolazione interessata per classi quintili. Distretti delle Aziende USL dell Emilia-Romagna, anno Fonte dati Regione Emilia-Romagna

59 Grafico 2.40 Attività ostetricia ginecologia. Donne in carico ai Consultori Familiari per distretto. Anni 2007/2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari) 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 18,1% 32,9% 19,5% 17,9% 14,5% 13,7% 25,0% 11,5% 15,8% 12,5% 13,1% 15,2% 14,5% 11,0% 20,1% 13,3% 14,8% 20,1% 14,6% Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena AUSL BO 2009 Il distretto che registra il maggiore accesso ai consultori nell area dell attività ostetricia ginecologia è quello di Pianura Ovest seguito da Città di Bologna. Grafico 2.41 Donne seguite in gravidanza e percentuale sui nati vivi. Anni Fonte dati Regione Emilia Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari) ,5% 44,7% 50% ,0% 33,3% 32,8% 33,1% 34,6% 34,7% 30,2% 34,3% 37,7% 37,2% 30,2% 34,9% 40,3% 40,8% 33,5% 33,2% 36,3% 33,4% 40% 30% % % % Gravide seguite % gravide seguite/nati vivi-rer % gravide seguite/nati vivi-ausl BO La percentuale di donne in gravidanza seguite nel 2009 dai consultori, rispetto ai nati vivi, si mantiene al di sotto della media regionale e sui valori degli anni

60 Grafico 2.42 Donne immigrate gravide in carico ai consultori. Anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari) ,4% 46,0% 47,0% 48,0% 57,2% 50,5% 38,3% 41,0% 46% 46,3% 31,1% 33,2% 42% 36% 37% 26,4% 35% 32% 34% 23% % 50% 40% 30% 20% 10% 0% GRAVIDE IMMIGRATE % immigrate gravide-rer % immigrate gravide-ausl Fra le donne gravide seguite dai consultori il 50,5% è costituito da immigrate, percentuale più che raddoppiata rispetto al 2000, però ancora al di sotto della media regionale. Grafico 2.43 Attività psicologica. Donne in carico ai Consultori Familiari. Anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari) ,8% 0,8% 0,9% 1,1% 0,9% 1,0% 0,9% 1,2% 0,9% ,7% 0,6% 0,5% 0,5% 0,7% 0,5% 0,6% 0,6% 0,6% 0,6% 0,5% 0,5% 0,5% 0,6% ,3% ,0% DONNE IN CARICO % donne pop target - RER % donne pop target - AUSL Nell area dell attività psicologica il numero di donne seguite nel 2009 è in diminuzione rispetto al 2008, ma la percentuale rispetto alla popolazione target è sempre superiore alla media RER

61 Grafico 2.44 Attività psicologica. Donne in carico ai Consultori Familiari per distretto. Anni 2007/2009. Fonte dati Regione Emilia-Romagna (Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari). 2,0% 1,5% 1,6% 0,9% 1,6% 1,0% 0,5% 0,0% 1,5% 1,1% 1,6% 0,8% 0,6% 0,8% 1,0% 1,0% 1,2% 1,0% 0,6% 0,5% 0,5% 0,2% 0,3% 1,0% Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena AUSL BO 2009 I distretti che registrano il maggiore accesso ai consultori nell area psicologica sono quelli di Pianura ovest e Casalecchio di Reno. AREA MINORI In riferimento all Area Minori l Azienda USL di Bologna esercita per conto dei Comuni, limitatamente ai Distretti di Pianura Est, San Lazzaro di Savena e Porretta Terme, le funzioni sociali e socio/sanitarie di tutela e di sostegno, verifica e recupero delle funzioni genitoriali. Tali funzioni sono esercitate sulla base di Accordi di Programma di valenza distrettuale nell ambito dei quali sono definite le modalità gestionali, organizzativogestionali e la tipologia di interventi e prestazioni oggetto di delega di funzioni socio/assistenziali. In particolare, in modo trasversale tra i tre Distretti sopraindicati si registra una situazione di sostanziale omogeneità per l attività riconducibile alle azioni di tutela dei minori in caso di pregiudizio, di gestione dei rapporti con l Autorità Giudiziaria, la valutazione e il sostegno alla genitorialità, il collocamento di minori in situazione extra-famiglia e la fase di istruttoria per l idoneità delle coppie per l adozione e l affido e la gestione del successivo periodo di vigilanza sull adozione. Per tutta l attività riconducibile al disagio socioeconomico, alla attività di inserimento sociale e lavorativo, all orientamento scolastico e al sostegno educativo si registrano, invece, consistenti diversità tra i territori. Resta da specificare che tutte la funzioni relative all area minori sono gestite direttamente dal Comune di Bologna in riferimento al Distretto di Bologna, e dall ASP Seneca in riferimento al Distretto di Pianura Ovest. A decorrere dal 01/03/2010 tali funzioni sono state ricondotte, anche nel Distretto di Casalecchio, ad un azienda esterna, e in particolare all Azienda Consortile ASC Insieme costituitasi dal 01/01/2010. Tabella 2.17 Popolazione di età inferiore ai 18 anni suddivisa per distretto anni Fonte dati: Regione Emilia- Romagna Distretto anno 2008 anno 2009 anno 2010 delta 2010/2008 delta % 2010/2008 Pianura Est ,9% Porretta Terme ,1% San Lazzaro di Savena ,7% Totale ,8%

62 La popolazione di età inferiore ai 18 anni (popolazione target di riferimento per questa Area) è aumentata del 4,8% nel periodo 2008/2010 nei tre Distretti nei quali l azienda USL ha in carico l area Minori, con un aumento più spiccato nel distretto di Pianura Est e più contenuto in quello di Porretta Terme. Grafico 2.45 Utenza in carico area minori suddivisa per distretto anni Fonte dati: Cruscotto territoriale Azienda USL Bologna anno 2008 anno 2009 anno Pianura Est Porretta Terme San Lazzaro di Savena Totale I minori in carico alle USSI Minori distrettuali nel 2010 sono aumentati dell 11% rispetto al 2008 e sono stati, sul complessivo dei tre Distretti considerati, il 6,4% della popolazione target, con una percentuale maggiore a Porretta Terme (12,9%) e minore a Pianura Est (3,4%). Il continuo aumento dell utenza è dovuto alla maggiore incisività delle politiche di prevenzione del disagio attuate dai Distretti e dai Comuni in modo integrato nell ambito della programmazione dei Piani per la Salute e il Benessere Sociale. Anche la maggiore attenzione alla realizzazione di interventi di sensibilizzazione e prevenzione in relazione al fenomeno della disagio giovanile e della relazione genitori/figli attuate nell ambito della scuola e rivolte alla popolazione incidono sulla capacità dei Servizi ad intercettare le situazioni che necessitano di interventi di sostegno. Si ritiene doveroso fornire alcune precisazioni sui dati relativi all utenza in carico. Nei distretti di Porretta Terme e San Lazzaro di Savena, per effetto delle gestione da parte del Distretto di funzioni socio/assistenziali conferite dai Comuni, sono compresi nell utenza in carico alle USSI Minori anche minori che fruiscono di meri interventi di tipo socio/assistenziale (es. assistenza economica). Grafico Minori soggetti a decreto di limitazione della potestà genitoriale suddivisi per distretto anni Fonte dati: Cruscotto territoriale Azienda USL Bologna Pianura Est Porretta Terme San Lazzaro di Savena Totale 663 anno 2008 anno 2009 anno 2010 Nell ambito delle funzioni di Tutela dei Minori delegate ai Distretti è compresa anche la gestione dei rapporti con l Autorità Giudiziaria, la valutazione, il sostegno ed il recupero delle capacità genitoriali. Tali interventi

63 sono gestiti dalle USSI Minori distrettuali che operano in un contesto di forte integrazione di tipo professionale, tecnico ed istituzionale con i servizi consultoriali dell Azienda e con gli Enti Locali. Il dato relativo all aumento dell utenza deve integrarsi con una lettura sul livello di complessità delle situazioni in carico ai servizi. In tal senso è estremamente significativo il dato relativi ai minori che, nel 2010, sono stati oggetto di decreto dell Autorità Giudiziaria. Si tratta, a livello aziendale, di 663 minori, 9 in più rispetto al 2009 (+1,4%). Nel triennio 2008/2010 le situazioni di limitazione della potestà genitoriale sono aumentate di 53 unità (+8,7%). Sono minori soggetti a provvedimenti di tutela, affido o vigilanza ai Servizi Sociali distrettuali. Si ritiene opportuno fornire un approfondimento sui minori che, a seguito di decreto di limitazione dell autorità giudiziaria sono stati allontananti dal nucleo famigliare d origine: si tratta indubbiamente delle situazioni più complesse sul piano tecnico e più onerose sul piano economico. Grafico Minori in affido eterofamiliare e inseriti in comunità suddivisi per distretto anni Fonte dati: Cruscotto territoriale Azienda USL Bologna anno 2008 anno 2009 anno Pianura Est Porretta Terme San Lazzaro di Savena Totale Nel 2010 i minori collocati in situazione extrafamiliare sono stati complessivamente 109, il 16,4 % dei minori interessati da provvedimenti dell autorità giudiziaria. Il fenomeno del collocamento extrafamiglia ha visto una forte aumento, pari al +41,6% nel triennio 2008/2010. L andamento di tale fenomeno non è prevedibile e risponde a logiche specifiche di tutela dei minori in condizione di forte pregiudizio. Tabella 2.18 Minori stranieri in carico suddivisi per distretto anno Fonte dati: Cruscotto territoriale Azienda USL Bologna. Pianura Est Porretta Terme San Lazzaro di Savena Totale Minori stranieri in carico % su minori in carico 22,6% 61,8% 41,5% 43,7% di cui nuovi minori stranieri in carico minori stranieri allontanati minori stranieri in affido etero-familiare minori stranieri in comunità residenziale minori stranieri in comunità madre/bambino La percentuale di minori stranieri in carico sul totale dei minori nel 2010 ha superato il 40% (43,7%), e varia tra il 61,8% di Porretta Terme e il 22,6% di Pianura Est. I nuovi casi presi in carico dai Servizi nel 2010 sono 204, pari al 15,7% del totale minori stranieri in carico

64 Tabella 2.19 Minori adottati suddivisi per distretto Fonte dati: Cruscotto territoriale Azienda USL Bologna. Distretto minori adottati anno 2008 minori adottati anno 2009 minori adottati anno 2010 di cui stranieri anno 2010 % di stranieri su adozioni anno 2010 Pianura Est ,8% Porretta Terme ,0% San Lazzaro di Savena ,1% Totale ,6% Tabella 2.20 Istruttorie per l idoneità all adozione di minori suddivise per distretto Fonte dati: Cruscotto territoriale Azienda USL Bologna. Distretto anno 2008 anno 2009 anno 2010 Pianura Est Porretta Terme San Lazzaro di Savena Totale Per quanto riguarda, infine, il tema dell adozione di minori dai dati presentati emerge che: il numero di minori adottati si è mantenuto di fatto stabile fra il 2008 e il 2010 (+1 unità); elevata si conferma nel 2010 l incidenza degli stranieri sul totale delle adozioni (70,6%); si è andato progressivamente incrementando il numero di istruttorie per l idoneità all adozione, che fra il 2008 e il 2010 è passato dalle 34 alle 56 unità (+64,7%). Nel complesso: si può evidenziare maggiore preoccupazione ed attenzione dei Servizi Sociali e del Tribunale per i Minorenni ad agire, anche in via preventiva, rispetto a situazioni di pregiudizio dei minori e ad attivare tutti i percorsi possibili di sostegno e recupero delle competenze genitoriali; I servizi territoriali hanno operato presidiando i processi che portano alla istituzionalizzazione con il sostegno ed il recupero delle situazioni e dei nuclei più fragili. Si sottolinea inoltre che, a seguito di specifica convenzione tra le aziende sanitarie, i soggetti istituzionali titolari della funzione di tutela dei minori, il Centro Giustizia Minorile e la Provincia, l Azienda USL di Bologna gestisce anche il Centro Specialistico Provinciale IL FARO, struttura di valenza socio/sanitaria volto alla prevenzione, al contrasto ed alla riparazione delle forme di abuso e maltrattamento ai danni di minori. Presso il FARO è attiva una équipe specialistica di secondo livello. ASSISTENZA A UTENTI CON PROBLEMI DI SALUTE MENTALE Area Psichiatria Adulti Tabella 2.21 Posti letto per utenti con problemi di salute mentale nell Azienda USL di Bologna. Anni Fonte dati: Azienda USL di Bologna (DSM-DP) anno Posti in RTI Posti in RTP Posti in RSR Gruppo Appartamento TOT RESIDENZIALI DSM SEMIRESIDENZIALI * * il dato è riferito al numero di accessi/anno

65 Gli utenti seguiti dal Dipartimento di Salute Mentale sono stati , con un rapporto rispetto alla popolazione maggiorenne pari a 22,5 11, superiore a quello regionale (20,5 adulti). Grafico 2.48 Utenti residenti trattati nei Dipartimenti di Salute Mentale, per distretto di residenza. Anni Popolazione al Fonte dati Regione Emilia- Romagna (SISM) RER: 19,8 AUSL BO: 21, ,70 20,26 22,20 21,40 20,50 21,37 23,3 21,1 22,5 21,6 20,1 22,1 5 0 Casalecchio di R Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro Distretti AUSL BO 2009 Distretti AUSL BO 2010 AUSL di Bologna RER I residenti in Azienda assistiti per problemi di salute mentale nei DSM sono stati (21,7 vs. 19,8 regionale). Vi è una certa variabilità nella copertura distrettuale, superiore a Casalecchio di Reno e Pianura Est e inferiore a Porretta Terme. Figura 2.5 Distribuzione del tasso grezzo di persone seguite dai Dipartimenti di salute mentale * abitanti per classi quintili. Distretti delle Aziende USL dell Emilia-Romagna, Fonte dati Regione Emilia- Romagna I posti letto nelle Strutture Psichiatriche di Diagnosi e Cura (SPDC) aziendali pubbliche sono 45: 15 presso l ospedale Maggiore (Ottonello) 15 presso il Malpighi 15 a San Giovanni in Persiceto Dagli SPDC aziendali pubblici sono stati dimessi pazienti, dato in linea con l anno precedente. 10 Fonte: Flusso Regionale Salute Mentale-Banca Dati SISM. 11 Popolazione all 01/

66 Grafico 2.49 Trattamenti sanitari obbligatori (%TSO/Ricoveri). Anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna (SDO). 25% 20% 15% 10% 5% 14,1% 13,1% 12,2% 13,2% 10,2% 9,3% 16,6% 16,4% 18,2% 11,4% 10,8% 11,5% 15,4% 15,7% 9,0% 9,9% 0% AUSL BO RER La percentuale di trattamenti sanitari obbligatori (TSO) sul totale dei dimessi dagli SPDC pubblici aziendali è inferiore al 10% e, come avviene dal 2004, si mantiene molto al di sotto del valore regionale Grafico 2.50 Tasso d ospedalizzazione in SPDC per abitanti12. Anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna (SDO-escluso mobilità passiva) ,09 2,13 1,96 2,01 2,00 2,00 1,99 1,91 1,71 1,72 1,68 1,54 1,57 1,49 1,52 1, AUSL BOLOGNA RER I tassi di dimissione dagli SPDC dell Emilia Romagna dei residenti nell Azienda USL di Bologna sono invece mediamente superiori a quelli regionali e pressochè stabili negli anni. Area Neuropsichiatria e Psicologia dell Infanzia e Adolescenza (NPIA) Grafico 2.51 Utenti in carico alla NPIA. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (Cruscotto) e Regione Emilia Romagna ,5 72,0 74,6 74,3 63,9 64,0 64,2 63,2 62,7 63,7 61,7 61,6 61, UTENTI IN CARICO Utenti/minorenne* AUSL BO Per il calcolo del tasso di ospedalizzazione si è utilizzata la popolazione residente all'1/1 di ciascun anno. 13 Il Servizio sanitario regionale dell Emilia Romagna. Le strutture, le attività, i programmi, i modelli organizzativi, i dati al

67 I minori in carico nei servizi di NPIA sono stati e pari a 64 minorenni, di cui seguiti da oltre 5 anni; gli utenti certificati (L. 104) sono 2.725, pari a 22 minorenni e i nuovi utenti Sono state erogate (+1,5% vs. 2009) prestazioni con una quota rilevante a carico dei logopedisti (30%) seguiti dai neuropsichiatri infantili (22%) e psicologi (16%), composizione che negli anni è rimasta pressochè inalterata. Presso il Centro Disabilità linguistiche sono stati trattati 452 utenti, presso il Centro Clinico Prima Infanzia 412 e presso il Centro Ausili Tecnologici 67. ASSISTENZA PER PAZIENTI CON DIPENDENZE PATOLOGICHE L offerta dei servizi per soggetti con problemi di dipendenza è strutturata sul sistema dei servizi dove pubblico (SerT e Enti Locali) e privato accreditato (profit e non profit) raccordano progetti, risorse e interventi. In Azienda sono presenti 8 Servizi per le Tossicodipendenze (SerT), con 9 sedi, una per distretto sanitario tranne che nel Distretto Pianura Est dove sono due e Città di Bologna dove sono tre. Grafico 2.52 Utenti in carico tossicodipendenti * 15-64enni14. Anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna e *Azienda USL di Bologna (Osservatorio Metropolitano Dipendenze Patologiche) ,3 7,0 6,5 6,8 6,4 6,3 2,5 3,0 3,2 3,4 3,6 3,7 3,6 3,7 4,1 4,3 4,3 4,5 4,6 4,9 2,6 2,8 2,8 3,1 3,3 3,4 3,4 3,4 3,5 3,7 3,8 3,9 4,0 4,2 4,5 4,6 4,6 4,7 4, * Azienda USL di Bologna RER Grafico 2.53 Nuovi utenti in carico tossicodipendenti * 15-64enni. Anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna e *Azienda USL di Bologna (Osservatorio Metropolitano Dipendenze Patologiche) 2 1,6 1,7 1 0,9 0,8 0,9 0,8 0,8 0,9 0,9 0,8 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,8 0,7 0,8 0,9 1,0 0,9 1,3 1,3 0,8 0,9 0,8 1,2 1, * Azienda USL di Bologna RER 14 Popolazione al dell anno di riferimento

68 I tossicodipendenti in carico 15 ai SERT nel 2010 (3.431) rappresentano il 6,3 della popolazione 15-64enne con un tasso di nuovi utenti pari a 1,2. I due tassi, in lieve riduzione negli ultimi due anni, si mantengono nettamente superiori a quelli medi regionali. All utenza in carico si aggiungono 899 soggetti temporaneamente trasferiti dai Sert di residenza per continuità assistenziale (cosiddetti appoggiati ). Mentre in regione il trend ha un andamento più costante, per l Azienda USL di Bologna vi è stata un accentuazione della crescita negli anni , con un calo a partire dal Questi indicatori si riferiscono all utenza che si rivolge ai servizi e pertanto comprendono anche i non residenti che, per le tossicodipendenze, rappresentano più di un terzo (35%) dell utenza. Grafico 2.54 Utenti in carico tossicodipendenti * 15-64enni per distretto e utenti residenti. Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio Metropolitano Dipendenze Patologiche) ,3 6,3 5,2 4,1 3,3 2,7 3,0 2,3 2,9 3,0 5,4 2,7 2,7 4,4 Casalecchio Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro TD* 15-64enni TD res* 15-64enni AUSL BO RESIDENTI AUSL BO I tossicodipendenti residenti in carico rappresentano, infatti, il 4,1 della popolazione target residente. I non residenti sono maggiormente in carico nei distretti di Città di Bologna e San Lazzaro, nei quali si trova anche la maggior quota di residenti tossicodipendenti. Una piccola parte degli utenti tossicodipendenti residenti nel distretto di Porretta Terme si rivolge a Sert di altri distretti. L attività dei SerT Ovest prevede anche l Unità Mobile, con 201 utenti in carico nel 2010: si tratta di un servizio a bassa soglia diretto a popolazioni che per diversi motivi non si rivolgono ai servizi tradizionali. L Unità Mobile lavora in connessione con un Pronto Soccorso Sociale che fornisce una risposta residenziale temporanea ad utenti che sono disponibili ad una tregua rispetto alla vita di strada. Il SerT Navile presta la propria attività anche presso il Carcere di Bologna, tramite l equipe Carcere (653 tossicodipendenti in carico e 43 alcolisti), sia in regime di continuità assistenziale sia per i nuovi utenti. Vi sono infine 187 posti residenziali e 55 posti semiresidenziali gestiti da privato sociale e accreditati RER per il trattamento dei soggetti dipendenti da sostanze d'abuso (fonte dati: Regione Emilia-Romagna). 15 Per carico utenza si intende il totale metropolitano degli utenti. Quindi un soggetto può essere conteggiato anche più volte se è stato in carico in più Sert

69 Tabella 2.22 Utenti in Comunità Terapeutiche. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio Metropolitano Dipendenze Patologiche). COMUNITÀ Asat Quadrifoglio La Rupe Rupe Fresatore Rupe Ozzano Sorgente Arcoveggio Pettirosso TOTALE UTENTI TOTALE SOGGETTI NB: Il totale utenti è la somma degli utenti che può essere superiore al n. di soggetti in quanto un utente può essere stato inserito in più di una struttura Stabile rispetto al 2009 il numero di soggetti presi in cura nelle Comunità Terapeutiche, 403 nel Grafico 2.55 Decessi per overdose nell area metropolitana: andamento anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche) numero decessi per overdose In netta riduzione dal 1997 il trend di decessi per overdose nel territorio aziendale. Nel 2010 i deceduti sono stati 5, tutti maschi, di nazionalità italiana, 3 residenti fuori regione, età media 33 anni. I ricoveri effettuati presso gli ospedali dell'area metropolitana di Bologna per problemi collegati all'uso di sostanze stupefacenti sono stati, nel 2010, 427; il trend si è mantenuto stabile negli ultimi 10 anni

70 Grafico 2.56 Utenti in carico alcolisti * 15-64enni16. Anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna e *Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche) ,0 2,1 2,1 2,2 2,1 1,8 2,0 1,6 1,0 1,2 1,3 1,9 2,0 2,0 2,0 1,7 1,9 1,6 0,9 0,8 1,1 0,6 0,7 0,9 0,7 0,4 0,4 0,6 0, * Azienda USL di Bologna RER Gli alcoldipendenti in carico 17 ai SerT nel 2010 (1.096) rappresentano il 2 della popolazione di età 15-64anni. Vi sono, inoltre, 35 alcolisti appoggiati. Negli anni il tasso di utenti in carico è stato sempre in aumento, dal 2006 si mantiene stabile e solo lievemente superiore a quello regionale. Grafico 2.57 Nuovi utenti in carico alcolisti * 15-64enni. Anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna e *Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche). 1 0,37 0,42 0,30 0,29 0,45 0,45 0,50 0,35 0,47 0,42 0,41 0,42 0,38 0,38 0,34 0,37 0,47 0,41 0, * Azienda USL di Bologna RER Il tasso di nuovi utenti alcoldipendenti è stabile negli ultimi anni, ad eccezione di un leggero picco nel 2009, e poco al disotto della media RER. 16 Popolazione al dell anno di riferimento 17 Per carico utenza si intende il totale metropolitano degli utenti. Quindi un soggetto può essere conteggiato anche più volte se è stato in carico in più Sert

71 Grafico 2.58 Utenti alcoolisti* enni per distretto e dettaglio utenti residenti. Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche) 3 2,0 2 1,8 1,8 1 1,9 2,3 2,0 1,8 1,8 1,5 0 1,7 1,8 1,8 2,3 1,5 Casalecchio Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro ALC * 15-64enni ALC res* 15-64enni AUSL BO RESIDENTI AUSL BO Dei utenti in carico l 11% è non residente. Gli alcoldipendenti residenti in carico 18 ai SerT nel 2010 rappresentano l 1,8 della popolazione di età 15-64anni. Se consideriamo l utenza totale, residente e non residente, in carico ai Sert dei distretti rapportata alla popolazione target residente, questa è più alta nel distretto Città di Bologna. Ai Sert di Città di Bologna, e in minor misura a quelli dei distretti di Casalecchio e di Pianura Est, si rivolge una certa quota di alcol dipendenti non residenti. Se invece consideriamo l utenza residente in carico ai Sert aziendali rapportata alla popolazione target residente, questa è maggiormente rappresentata nel distretto di Porretta Terme. Una parte di utenti alcol dipendenti di Porretta Terme (circa il 34%) non si rivolge ai Sert del distretto ma ad altri Sert aziendali. Grafico 2.59 Andamento ricoveri ospedalieri per problemi alcol correlati nel territorio aziendale: periodo Fonte dati Azienda USL di Bologna (Osservatorio Dipendenze Patologiche) Ricoveri ospedalieri per problemi alcol correlati In riduzione, dal 2000 al 2010, il numero di ricoveri ospedalieri per problemi alcol correlati nel territorio aziendale. 18 Per carico utenza si intende il totale metropolitano degli utenti. Quindi un soggetto può essere conteggiato anche più volte se è stato in carico in più Sert

72 ASSISTENZA FARMACEUTICA Assistenza farmaceutica totale Tabella 2.23 Assistenza farmaceutica totale SSN. Area Bologna e Regione Emilia Romagna. Anno Fonte: Regione Emilia Romagna e Azienda USL di Bologna. Spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate* Spesa per erogazione diretta farmaci fascia A Spesa per erogazione diretta altri farmaci Spesa ospedaliera (esclusa erogazione diretta) TOTALE Spesa farmaceutica SSN Euro Delta % vs.2009 Euro Delta % vs.2009 Euro Delta % vs Euro Delta % vs.2009 Euro Delta % vs Azienda Usl di Bologna Area Bologna Totale Regione ,6% ,9% ,3% ,2% ,3% ,6% ,4% ,6% ,7% ,9% ,9% ,6% ,1% ,5% ,4% *Dato rettificato dalla Regione Emilia Romagna con nota PG/2011/ del 25/05/2011 (al netto dello sconto dell 1,82% ex. L.122/10) Grafico 2.60 Assistenza farmaceutica totale SSN. Area Bologna e Regione Emilia Romagna. Delta % 2010/2009 diverse componenti di spesa. Fonte: Regione Emilia Romagna e Azienda USL di Bologna 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% -5,00% Spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate Spesa per erogazione diretta farmaci fascia A Spesa per erogazione diretta altri farmaci AUSL di Bologna Area Bologna RER Spesa ospedaliera (esclusa erogazione diretta) TOTALE Grafico 2.61 Assistenza farmaceutica totale SSN. Area Bologna e Regione Emilia Romagna. % diverse componenti di spesa. Anno Fonte dati: Regione Emilia Romagna 60,0% 40,0% 20,0% 0,0% 53,1% 54,0% Spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate 13,0% 14,1% 13,5% 13,5% 20,4% 18,4% Spesa per erogazione diretta farmaci fascia A Area Bologna Spesa per erogazione diretta altri farmaci Totale Regione Spesa ospedaliera (esclusa erogazione diretta)

73 Assistenza farmaceutica convenzionata Grafico 2.62 Spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate pro capite pesata Area Bologna e Regione Emilia Romagna. Anni Fonte dati: Regione Emilia Romagna (Servizio Politica del Farmaco) % ,68 195,86 197,49 201,52 187,57 189,46 191,79 182,25 181,36 181,41 179,57 174,27 172,80 169,58 10% 100 5,52% 5,29% 6,36% 5,24% 4,06% 4,98% 5,89% 5% % Delta % Bologna vs. RER Bologna RER Figura 2.6 Distribuzione della spesa per residente (in euro), relativa all assistenza farmaceutica convenzionata, per i farmaci destinati al trattamento delle principali patologie. Distretti delle Aziende USL dell Emilia- Romagna,

74 Grafico 2.63 Assistenza farmaceutica convenzionata. Spesa per residente per i farmaci destinati alle principali patologie (esclusa mobilità extraregionale). Anno Fonte dati regione Emilia Romagna (Flusso AFT) Gastro-intestinali Cardiovascolari Muscoscheletriche Nervose Respiratorie RER 28,29 75,88 8,07 21,29 16,07 AUSL DI BOLOGNA 32,78 83,39 8,24 21,63 20,41 CASALECCHIO DI R 32,77 83,1 8,15 21,37 19,68 CITTÀ DI BO 35,37 85,72 9,02 23,83 20,49 PIANURA EST 28,76 80,67 6,88 18,48 21,49 PIANURA OVEST 29,86 79,37 8,05 19,52 18,62 PORRETTA T 31,94 78,04 8,52 21,14 21,86 S LAZZARO 31,77 86,1 7,16 20,03 19,66 Grafico 2.64 Assistenza farmaceutica convenzionata. Spesa per residente per i farmaci destinati alle principali patologie. Scostamento verso dato RER (pari a 1). Anno Fonte dati regione Emilia Romagna (Flusso AFT). 1,4 1,3 1,2 1,1 1 0,9 Gastro-intestinali Cardiovascolari Muscoscheletriche Nervose Respiratorie TOTALE 0,8 0,7 0,6 AUSL DI BOLOGNA CASALECCHIO DI R CITTÀ DI BO PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA T S LAZZARO Spesa farmaceutica territoriale La spesa farmaceutica territoriale (composta dalla spesa netta per erogazione mediante farmacie convenzionate e dalla erogazione diretta farmaci fascia A) ammonta per l Area di Bologna a

75 Grafico 2.65 Spesa pro capite pesata per assistenza farmaceutica territoriale Area Bologna e Regione Emilia Romagna. Anni Fonte dati: Regione Emilia Romagna % ,95 218,72 220,80 223, ,86 213,80 214,19 213,53 10% ,7% 2,3% 3,1% 4,7% 5% Delta % Area Bologna vs. RER Area Bologna RER 0% Tabella 2.24 Consumo Aziendale per gruppo anatomico principale (ATC1) espresso in Defined Daily Doses*1.000ab die. Fonte dati regione Emilia Romagna (Flusso AFT). Azienda USL Bologna Regione EMILIA ROMAGNA AUSL vs RER Gruppo anatomico principale (ATC1) Delta % 2010/ Delta % 2010/ Delta % 2010 Delta % A - apparato gastrointestinale e metabolismo 126,60 137,99 9,0% 111,15 119,7 7,7% 13,9% 15,3% B - sangue ed organi emopoietici 103,65 106,06 2,3% 98,19 100,6 2,5% 5,6% 5,4% C - sistema cardiovascolare 503,47 517,82 2,9% 464,95 476,93 2,6% 8,3% 8,6% D - dermatologici 3,24 3,59 10,8% 3,12 3,48 11,5% 3,8% 3,2% G - sistema genito-urinario ed ormoni sessuali H - preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline 48,41 49,16 1,5% 43,76 44,84 2,5% 10,6% 9,6% 35,47 36,53 3,0% 36,29 37,61 3,6% -2,3% -2,9% J - antimicrobici generali per uso sistemico 20,65 19,72-4,5% 21,62 20,64-4,5% -4,5% -4,5% L - farmaci antineoplastici ed immunomodulatori 2,17 2,1-3,2% 1,82 1,81-0,5% 19,2% 16,0% M - sistema muscolo-scheletrico 37,23 38,47 3,3% 37,1 37,88 2,1% 0,4% 1,6% N - sistema nervoso 62,33 64,46 3,4% 60,09 62,1 3,3% 3,7% 3,8% P - farmaci antiparassitari, insetticidi e repellenti 0,6 0,62 3,3% 0,72 0,75 4,2% -16,7% -17,3% R - sistema respiratorio 51,88 52,38 1,0% 45,98 45,82-0,3% 12,8% 14,3% S - organi di senso 33,85 34,74 2,6% 22,04 23,46 6,4% 53,6% 48,1% V - vari 0,01 0,01 0,0% 0,02 0,02 0,0% -50,0% -50,0% Totale 1.029, ,65 3,3% 946,85 975,64 3,0% 8,7% 9,0%

76 Sugli scostamenti evidenziati in tabella pesano le diverse forme di distribuzione di alcune categorie di farmaci, prevalentemente statine (C)), farmaci del sistema respiratorio (R), colliri antiglaucoma (S), farmaci antidiabetici (A), che alcune aziende sanitarie hanno portato in distribuzione diretta e che rappresentano elementi di distorsione per una corretta lettura dei dati. In via generale ma con particolare accento ai gruppi ATC H ed L, l Azienda USL di Bologna risente delle prescrizioni destinate a persone residenti in altre provincie e in altre regioni, come studenti e persone che si rivolgono ai centri specialistici locali. Gli importi di dette prescrizioni pur essendo rilevati in AFT sono successivamente compensati dalla mobilità attiva. Grafico 2.66 Consumo per i 25 gruppi terapeutici principali (ATC2) a maggior consumo a livello regionale (N. DDD/1000 ab.die): delta % Azienda USL di Bologna vs RER. Fonte dati regione Emilia Romagna (Flusso AFT). 60,00% 50,00% 48,08% 40,00% 30,00% 29,20% 20,00% 20,43% 21,35% 10,00% 12,42% 6,70% 7,21% 5,30% 5,59% 12,56% 12,50% 2,84% 2,00% 5,62% 3,45% 4,13% 2,14% 9,86% 7,25% 6,99% 9,02% 0,00% -10,00% -0,53% -10,28% -4,62% -1,18% -11,93% -3,16% -20,00% totale altri gruppi terapeutici antigottosi antiepilettici antistaminici per uso sistemico integratori minerali antipertensivi m05 - farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa corticosteroidi sistemici farmaci antianemici farmaci antiinfiammatori ed antireumatici ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale antibatterici per uso sistemico oftalmologici terapia tiroidea urologici terapia cardiaca farmaci per disturbi ostruttivi delle vie respiratorie diuretici farmaci usati nel diabete psicoanalettici betabloccanti farmaci per disturbi correlati all'acidita' sostanze modificatrici dei lipidi calcio-antagonisti antitrombotici sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina

77 ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE Produzione Le prestazioni di specialistica ambulatoriale globalmente effettuate dalle aziende metropolitane nel 2010 sono state , di cui il 90,3% a residenti in ambito territoriale. Tabella 2.25 Produzione specialistica ambulatoriale Azienda USL Bologna (compreso privato accreditato). Anni 2005/2010. Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). PRESTAZIONI EROGATE A PZ. AMBULANTI Delta Delta % Diagnostica ,08% Laboratorio ,64% Riabilitazione ,70% Prestazioni Terapeutiche ,39% Visite ,03% TOTALE COMPLESSIVO ,15% Il numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale effettuate dall Azienda USL di Bologna nel 2010 (compreso il privato accreditato) si presenta lieve aumento (+4,15%) rispetto al All interno, continua il calo delle prestazioni di riabilitazione, in aumento tutte le altre. Tabella 2.26 Produzione specialistica ambulatoriale Azienda USL Bologna. Strutture pubbliche e private. Anni 2009/2010. Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). PRESTAZIONI EROGATE A PZ. AMBULANTI STRUTTURE PUBBLICHE Delta % STRUTTURE PRIVATE Delta % Diagnostica ,1% ,6% Laboratorio ,8% ,3% Riabilitazione ,4% ,2% Prestazioni Terapeutiche ,2% ,9% Visite ,8% ,6% TOTALE COMPLESSIVO ,3% ,4% Analizzando le due componenti, pubblico e privato, si nota una riduzione del numero di prestazioni di laboratorio a carico delle strutture private mentre il calo di quelle di riabilitazione riguarda pubblico e privato

78 Grafico 2.67 RMN prodotte dall Azienda Usl di Bologna. Confronto anni fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA) Azienda USL di Bologna Privato TOTALE Continua ad aumentare il numero di RMN prodotte nel settore privato. Tempi di attesa Grafico 2.68 Percentuale di prestazioni erogate da strutture pubbliche e private (escluso PS e OBI) con tempo di attesa entro lo standard (30 gg per le visite, 60 gg per le altre prestazioni). Anno Azienda USL di Bologna verso Regione Emilia Romagna. Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA) 120% 100% 80% 60% 40% 47,8% 54,9% 79,0% 78,2% 87,2% 91,5% 96,8% 96,1% 70,8% 62,4% 20% 0% Visite Prestazioni Terapeutiche Riabilitazione Laboratorio Diagnostica RER BOLOGNA Tutte le tipologie di prestazioni presentano percentuali di tempi d attesa entro lo standard superiori o in linea rispetto alla media regionale, tranne quelle diagnostiche

79 Grafico 2.69 Percentuale di prestazioni erogate pubbliche e private (escluso PS e OBI) con tempo di attesa entro lo standard (30 gg per le visite, 60 gg per le altre prestazioni). Anni Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Visite Prestazioni Terapeutiche Riabilitazione Laboratorio Diagnostica ,8% 91,6% 87,0% 96,5% 73,5% ,7% 93,2% 91,1% 96,8% 75,7% ,1% 93,7% 88,3% 96,8% 72,7% ,4% 84,4% 89,4% 95,9% 60,8% ,9% 78,2% 91,5% 96,1% 62,4% Nel 2010 si rileva un aumento nell erogazione nei tempi standard rispetto al 2009 per tutte le tipologie di prestazioni, tranne quelle terapeutiche. Grafico 2.70 Percentuale di prestazioni erogate da strutture pubbliche e private (escluso PS e OBI) con tempo di attesa entro lo standard (30 gg per le visite, 60 gg per le altre prestazioni) per distretto di erogazione. Anno Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA). 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% VISITE PRESTAZIONI TERAPEUTICHE RIABILITAZIONE LABORATORIO DIAGNOSTICA AUSL DI BOLOGNA 54,9% 78,2% 91,5% 96,1% 62,4% Casalecchio di Reno 56,0% 92,6% 85,9% 96,8% 66,2% Città di Bologna 54,6% 78,6% 93,6% 95,6% 59,8% Pianura Est 53,8% 71,2% 99,1% 96,2% 62,1% Pianura Ovest 55,6% 54,2% 73,0% 97,0% 64,9% Porretta Terme 65,0% 97,3% 21,8% 97,6% 73,4% San Lazzaro 43,2% 45,0% 84,9% 95,0% 61,2% Si notano disomogeneità tra i distretti, specie per visite, prestazioni terapeutiche e di riabilitazione. Percentuali nei tempi standard nettamente inferiori alla media aziendale si riscontrano a Porretta Terme per la riabilitazione

80 Consumi I punti di erogazione dell Azienda USL di Bologna hanno garantito nel 2010 ai cittadini bolognesi il 69,0% delle prestazioni consumate, l Azienda Ospedaliero Universitaria Sant Orsola Malpighi il 21,0%, l IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli l 1,0%, i Poliambulatori Privati Accreditati il 5,8% e le altre Aziende Sanitarie regionali il 2,1%. Tabella 2.27 Numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate ai residenti Azienda USL di Bologna 19 anno Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA). prestazioni erogate a residenti DIAGNOSTICA LABORATORIO RIABILITAZIONE PRESTAZIONI TERAPEUTICHE VISITE Totale % AUSL BO PUBBLICO AUSL BO PRIVATO ,8% ,8% AOU BOLOGNA ,2% I.O.R ,0% altre aziende RER ,1% Totale senza extrarer ExtraRER * 1,2% TOTALE * 100% *Sono comprese prestazioni non classificabili erogate da strutture extraregionali Grafico 2.71 Indice di consumo standardizzato di prestazioni specialistiche ambulatoriali *1000 abitanti 20 nell Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia-Romagna. Anni Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA) AUSL Bologna RER L indice di consumo standardizzato di prestazioni specialistiche ambulatoriali, anche se leggermente ridotto rispetto al 2009, si mantiene ancora superiore a quello regionale (+8%). 19 Sono inclusi i dati di mobilità passiva extraregionale Escluso Pronto Soccorso e OBI. Gli indici di consumo specifici sono stati calcolati utilizzando la popolazione E.R. residente al 31/12 dell anno di riferimento, la popolazione tipo utilizzata per standardizzare gli indici è quella E.R. residente al 01/01/2005 per gli anni e al 01/01/2010 per l anno Sono inclusi i dati di mobilità passiva extraregionale

81 Figura 2.7 Distribuzione dell indice di consumo totale di prestazioni specialistiche ambulatoriali, standardizzato per età, * residenti per classi quintili. Distretti delle Aziende USL dell Emilia-Romagna, Fonte dati Regione Emilia Romagna L indice di consumo standardizzato di prestazioni specialistiche ambulatoriali dei distretti di Pianura Ovest, Casalecchio di Reno e Città di Bologna è tra i più alti in Regione. Grafico Indice di consumo standardizzato*1000 abitanti per tipologie di prestazioni specialistiche ambulatoriali Azienda USL di Bologna vs RER. Anno Fonte dati Regione Emilia Romagna (ASA) DIAGNOSTICA PRESTAZIONI DI LABORATORIO PRESTAZIONI RIABILITATIVE PRESTAZIONI TERAPEUTICHE VISITE AMBULATORIALI AUSL BOLOGNA RER Il maggior consumo rispetto a quelle regionali riguarda tutte le tipologie di prestazioni. Analizzando i diversi raggruppamenti di prestazioni è possibile confrontare gli indici di consumo e le percentuali di fuga extra aziendale dei diversi distretti

82 Grafico 2.73 Indice di consumo standardizzato*1.000 abitanti e percentuale di fuga aziendale per le prestazioni specialistiche ambulatoriali (escluso laboratorio). Anno Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA) RER 8 6 PIANURA OVEST TOTALE PIANURA EST 4 PORRETTA TERME 2 CASALECCHIO DI RENO SAN LAZZARO DI SAVENA CITTÀ DI BOLOGNA Se prendiamo in considerazione tutte le prestazioni escluso il laboratorio, l analisi per distretto evidenzia un consumo superiore alla media regionale in tutti i distretti; rispetto alla media aziendale, Porretta Terme, Pianura Ovest, Casalecchio di Reno e San Lazzaro di Savena sono inferiori, Pianura Est e Città di Bologna la superano. La % di fuga è per tutti i distretti inferiore alla media RER, Pianura Ovest e Pianura Est presentano una fuga superiore alla media dell Azienda. Grafico 2.74 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per DIAGNOSTICA. Anno Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA) RER P. Est AUSL Bologna Porretta T. S. Lazzaro di S. Città di Bologna P. Ovest Casalecchio di R Esaminando la diagnostica, solo nel distretto di Porretta Terme si rileva un consumo inferiore alla media regionale; Pianura Ovest, Est e Casalecchio di Reno superano la media aziendale. La % di fuga è per tutti i distretti inferiore alla media RER, Pianura Est, Pianura Ovest e Porretta Terme presentano una fuga superiore alla media dell Azienda

83 Grafico 2.75 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per RIABILITAZIONE. Anno Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA) P. Ovest 8 6 Porretta T. RER 4 Casalecchio di R. S. Lazzaro di S. P. Est AUSL Bologna 2 Città di Bologna La riabilitazione è l unica tipologia che presenta un fenomeno consistente di fuga in alcuni distretti: Pianura Ovest e Porretta Terme presentano un consumo inferiore e, insieme con Pianura Est, una % di fuga superiore rispetto alla media RER. Pianura Est e Città di Bologna superano la media aziendale come consumi. Grafico 2.76 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per PRESTAZIONI TERAPEUTICHE. Anno Fonte dati Regione Emilia- Romagna (ASA) 12 RER P. Est Porretta T. S. Lazzaro di S. P. Ovest AUSL Bologna Città di Bologna Casalecchio di R Per le prestazioni terapeutiche i consumi appaiono inferiori alla media RER solo a S.Lazzaro di Savena e Pianura Est, con una fuga sempre inferiore

84 Grafico 2.77 Indice di consumo standardizzato e percentuale di fuga aziendale per VISITE. Anno Fonte dati Regione Emilia-Romagna (ASA) RER AUSL Bologna Casalecchio di R. Porretta T. P. Ovest P. Est Città di Bologna S. Lazzaro di S Per le visite, il consumo è sempre superiore alla media RER, supera quella aziendale nei distretti di Città di Bologna e S.Lazzaro di Savena. La fuga è sempre inferiore alla media RER. Riassumendo, i distretti dell Azienda USL di Bologna si caratterizzano per un indice di consumo superiore alla media regionale e percentuali di fuga più basse, con qualche eccezione. In particolare, nel distretto di Porretta Terme il consumo di prestazioni è sempre inferiore alla media aziendale e in alcune tipologie anche a quella regionale. Nella riabilitazione, poi, Pianura Ovest e Porretta Terme presentano un consumo inferiore e una % di fuga superiore rispetto alla media RER. I distretti di Pianura Ovest e Pianura Est presentano una % di fuga superiore al dato medio dell Azienda in tutte le tipologie di prestazioni ASSISTENZA OSPEDALIERA STRUTTURA DELL OFFERTA Tabella 2.28 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna. Anni Fonte dati Regione Emilia Romagna Posti letto accreditati Azienda USL AOU IOR Privato accreditato Totale metropolitano Imola Totale provincia I dati anno 2010 desunti dalle Schede di Dimissione Ospedaliera sono relativi al 13 invio. Non essendo ancora disponibile la mobilità passiva extra regionale, è stata considerata quella dell anno

85 Tabella 2.29 Posti letto dei presidi pubblici e privati accreditati nel territorio metropolitano e della provincia di Bologna per tipologia e rapporto con la popolazione residente. Anno Fonte dati Regione Emilia Romagna AZIENDE N posti letto Indicatori Acuti Riabilitazione LD Totale PL acuti ab. PL riab e LD ab. PL totali ab. Azienda USL BO AOU IOR Privato accreditato Totale metropolitano ,64 0,87 5,51 Imola ,69 1,61 4,30 Totale provincia ,38 0,97 5,35 Complessivamente il territorio dell Azienda USL di Bologna presenta, nel 2010, una dotazione di posti letto (PL), in riduzione di 69 PL rispetto al Nella ripartizione dei PL metropolitani in letti per acuti, riabilitazione e lungo degenza, si nota che più del 90% dei PL pubblici è destinato ad acuti e meno del 10% a riabilitazione e lungo degenza, mentre tra i PL privati accreditati il 45 % è attribuito a riabilitazione e lungo degenza. Rispetto al 2004 la dotazione totale di PL sul territorio aziendale si è ridotta del 6,5%. L indice di posti letto per mille abitanti è pari a 5,51 di cui 4,64 per acuti e 0,87 per post acuti (lungodegenza e riabilitazione) rispetto ad uno standard nazionale che, entro il 2011, dovrà essere ridotto a 4,00. Si stima però che, in considerazione della distribuzione dei ricoveri tra residenti e non residenti, circa 1350 posti letto, pari al 28%, siano utilizzati per la mobilità attiva. Oltre alla dotazione di posti letto di strutture accreditate, si registra un offerta di 406 PL per acuti e 27 PL di riabilitazione non accreditati. Figura 2.8 Strutture presenti nel territorio dell Azienda USL di Bologna. Posti letto pubblici e privati accreditati RER al Fonte Mod.HSP

86 La mappa riporta il dettaglio delle strutture ospedaliere pubbliche e private ubicate nei distretti del territorio dell Azienda USL di Bologna. Tabella 2.30 Gli ospedali della città: centri di riferimento formalizzati Centro formalizzato AOU IOR Maggiore Bellaria Privato TRAPIANTI DI ORGANI E TESSUTI SINDROME DI MARFAN GENETICA MEDICA CARDIOCHIRURGIA CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA PEDIATRICA CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA RIANIMAZIONE PEDIATRICA MALATTIE RARE NEFROLOGIA PEDIATRICA DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE ONCOLOGIA ED EMATOLOGIA PEDIATRICA GENETICA MEDICA BANCA DEL TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO CHIRURGIA VERTEBRALE elezione traumatol. ORTOPEDIA PEDIATRICA ORTOPEDIA ONCOLOGICA GRAVI PATOLOGIE INFETTIVE OSSEE CHIRURGIA DEL PIEDE TRAUMA CENTER CENTRALE OPERATIVA 118 CENTRO SANGUE BANCA DELLE CORNEE NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA PEDIATRICA POLO SCIENZE NEUROLOGICHE Le strutture ospedaliere della città presentano un alta concentrazione di discipline a diffusione provinciale e sovra provinciale, con numerosi centri di riferimento formalizzati. Peraltro, contengono anche posti letto per discipline di base per circa il 55% del totale. Gli ospedali della cintura sono invece prevalentemente costituiti da discipline di base, con discipline a diffusione provinciale per circa il 15% dei PL. GRADO DI ATTRAZIONE DELLE STRUTTURE L attrazione complessiva delle strutture ospedaliere metropolitane si mantiene superiore a quella media regionale

87 Grafico 2.78 Percentuale di residenti extra regione ricoverati nelle strutture pubbliche e private del territorio di Bologna e confronto con RER Casi e valore anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna) 30% 24,9% 25% 20% 15% 21,3% 14,7% 17,0% 10% 5% 0% Casi Valore Sistema Bologna RER Complessivamente, i dimessi nel 2010 dalle strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio dell Azienda USL di Bologna sono stati , di cui il 21,3 % residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna, verso una media delle strutture ospedaliere pubbliche e private regionali del 14,7% Se si considera il valore dei casi, il 24,9% deriva dai residenti al di fuori della Regione Emilia Romagna, verso una media regionale del 17,0%. Le percentuali di attrazione del sistema Bologna sono sostanzialmente invariate rispetto al Grafico 2.79 Residenza dei dimessi dalle strutture pubbliche delle province RER Casi Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna) Considerando le strutture pubbliche ospedaliere della provincia di Bologna (territori delle Azienda USL di Bologna e Imola), il 17% dei casi risiede al di fuori della Regione e all estero e il 9% in altre province della RER, per un totale del 26% di residenti extra-provinciali: l attrazione della provincia di Bologna si mantiene superiore a quella di tutte le altre province regionali

88 Grafico 2.80 Residenza dei dimessi dalle strutture dell Azienda USL Bologna (pubblico e privato), AOU e dallo I.O.R. nell anno 2010 (in percentuale). Fonte dati Regione Emilia Romagna 80% 70% 74,6% 69,1% 60% 55,5% 50% 40% 30% 27,8% 20% 10% 8,3% 17,1% 18,1% 12,8% 16,7% 0% AUSL BO AOSP BO II.OO.R residenti territorio AUSL BO residenti altre aziende RER residenti fuori RER e estero Analizzando le tre aziende la percentuale di attrazione appare superiore presso lo IOR, con più del 72% dei dimessi residenti al di fuori del territorio aziendale, seguito dall AOU con quasi il 31% dei dimessi e dall Azienda USL (pubblico+privato) con il 25,4% dei dimessi. In totale sono stati effettuati più di ricoveri (circa il 32% del totale) per utenti residenti al di fuori del territorio aziendale. Sedi di ricovero della popolazione residente Grafico 2.81 Sedi di ricovero della popolazione residente nel territorio dell'azienda USL di Bologna. Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna) 6,0 0,75 3,75 3,5 AUSL BOLOGNA pubblico AUSL BOLOGNA privato AOU Bologna 40,8 IOR 30,8 IMOLA 14,3 Altre aziende RER extra RER Come gli scorsi anni, il 90 % dei ricoveri è stato effettuato all interno delle strutture metropolitane, di cui il 55% in strutture dell Azienda USL e private accreditate del territorio aziendale. La fuga ha interessato circa il 10% dei pazienti: di questi il 6,8% si è rivolto ad altre aziende regionali compresa Imola e il 3,5% presso ospedali di altre Regioni

89 Grafico 2.82 Percentuale di ricoveri della popolazione residente nel territorio delle Aziende USL in strutture al di fuori del loro territorio sul totale. Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna) ,3 7,4 7,4 5,7 5,4 13,7 4,9 3,5 8,2 6,8 3 22,4 9,2 10,5 4,1 3 3,2 16,9 18,7 21 6,6 6 11,6 10,9 altre aziende RER extra RER Il trend della percentuale di fuga di residenti verso altri ospedali al di fuori del territorio aziendale (altre aziende RER ed extra RER) appare stabile negli ultimi anni, intorno al 10%. Il dato è il più basso tra le aziende della Regione. TASSI DI OSPEDALIZZAZIONE Grafico 2.83 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati (DO+DH) e confronto con la Regione. Anni Fonte dati Regione Emilia Romagna ,82 226,1 215,98 221,58 213,11 212,08 204,14 199,44 197,27 193,72 187,96 195,37 183,83 192,75 181,22 178,16 175,57 187,37 180,2 177,53 178,51 175, ,1 173 AUSL BOLOGNA Nel 2010 il tasso di ospedalizzazione standardizzato 21 della popolazione residente (173,0 ricoveri per mille residenti) si è notevolmente ridotto rispetto al 2009, e si colloca su valori lievemente inferiori a quelli regionali. Il trend dal 1999 è di netto decremento. RER 21 Per consentire il confronto con la RER, i tassi sono stati costruiti con la popolazione residente al dell'anno di riferimento. La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella RER al fino al 2009 e al per l anno

90 Grafico 2.84 Tassi standardizzati di ospedalizzazione per distretto con Intervallo di Confidenza al 95%. Anno 2010 (pop. Standard RER 31/12/2004 fino al Pop Standard RER 31/12/2009 per L anno 2010 è comprensivo dell extra-rer anno 2009). Fonte dati Regione Emilia Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna) 200 DISTRETTI 2007 DISTRETTI 2008 DISTRETTI 2009 DISTRETTI 2010 AUSL 2010:172,6 RER 2010: 173, ,5 188,5 186,8 183,8 181,0 179,2 177,3 175,9 176,8 176,8 173,4 173,3 173,2 173,5 171,0 171,0 171,4 172,9 169,2 168,8 168,2 164,9 164,7 162,6 150 Casalecchio di Reno Città di Bologna Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme S. Lazzaro di Savena La riduzione del tasso di ospedalizzazione nel 2010 riguarda le popolazioni di tutti i distretti aziendali tranne quella di San Lazzaro di Savena. Netta in particolare la riduzione di Porretta Terme, che perde il primato di distretto a maggior tasso di ospedalizzazione. I distretti di Pianura Ovest e Pianura Est, con un trend in costante riduzione, continuano a mantenersi significativamente inferiori alla media aziendale e regionale. Grafico 2.85 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in regime ordinario e confronto con la Regione. Anni Fonte dati Regione Emilia Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna) ,09 168,77 156,88 163,93 149,48 154,22 148,01 147,03 144,81 145,31 143,18 139,97 145,17 142,35 140,82 139,56 138,17 136,22 140,28 137,93 136, ,31 131,48 130, AUSL BOLOGNA RER

91 Grafico 2.86 Trend tassi di ospedalizzazione standardizzati in day hospital e confronto con la Regione. Anni Fonte dati Regione Emilia Romagna (elaborazione Azienda USL di Bologna) ,6 57,33 59,1 58,97 54,92 52,90 55,73 57,65 58,89 51,43 48,34 47,94 48,40 45,66 45,00 43,85 43,56 42,89 42,06 37,02 37,57 38,23 37,63 36, AUSL BOLOGNA RER Considerando le due componenti, si nota che il decremento dell ospedalizzazione del 2010 è prevalentemente a carico dei ricoveri in regime ordinario, che però si mantengono al di sopra della media regionale. Lievemente ridotti anche quelli in day hospital (sempre inferiori alla media RER), anche in conseguenza dello sviluppo del day service e del progressivo trasferimento a tale regime assistenziale di procedure prime effettuate con ricovero ospedaliero. TEMPI DI ATTESA Tabella 2.31 TEMPI D ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI SISTEMA BOLOGNA VS RER. Volumi e tempi di attesa 0-30 gg per ricoveri programmati secondo l accordo Stato- Regioni. Area Bologna vs Totale RER. Anno Fonte dati Regione Emilia Romagna TOTALE AREA BOLOGNA TOTALE RER N casi % 30gg. % 30gg. CHEMIOTERAPIA (DH) ,6% 96,4% INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.) 62 86,9% 78,4% INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RETTO (D.O.) % 82,5% INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.) ,8% 36% INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA - MASTECTOMIA (D.O.) ,3% 76,3% CORONAROGRAFIA (DH) ,6% 74,6% ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA (D.O.) ,5% 53,8% ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.) ,9% 82,4% BY-PASS AORTOCORONARICO (D.O.) ,4% 88,7% INTERVENTO PROTESI D'ANCA (D.O.) ,3% 25,1% Complessivamente, oltre il 70% dei ricoveri programmati, con riferimento alle procedure traccianti riportate in tabella, sono effettuati entro 30 giorni. Tale dato è in linea con i valori medi regionali. Alcune criticità rispetto ai valori medi regionali, riguardano la coronarografia (DH) e l angioplastica-ptca (DO), nonostante un miglioramento rispetto al Percentuali di trattamento entro i 30 giorni ancora basse, inoltre, si evidenziano per tumore della prostata, endoarteriectomia carotidea e intervento di artroprotesi d anca. Per tutte e tre queste procedure, tuttavia, la performance dell area metropolitana si colloca su livelli superiori a quelli medi regionali

92 Grafico 2.87 TEMPI D ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI Azienda USL+PRIVATO VS RER Azienda USL+PRIVATO. Tempi di attesa 0-30 gg per ricoveri programmati secondo l accordo Stato-Regioni. Confronto Azienda USL di Bologna+privato RER (Azienda USL + privato). Anno Fonte dati Regione Emilia Romagna 120% 100% 80% 98% 96% 91% 80% 85% 83% AUSL BO 82% 78% 88% RER 87% 86% 89% 100% 98% 72% 60% 58% 52% 40% 31% 32% 33% 20% 0% Prendendo in considerazione la sola Azienda USL comprendente anche il privato, le percentuali di ricovero a 30 giorni appaiono superiori alla media regionale (aziende USL + privato) tranne che per endoarteriectomia carotidea e angioplastica. Grafico 2.88 CONFRONTO TEMPI D ATTESA RICOVERI OSPEDALIERI Azienda USL+PRIVATO Tempi di attesa 0-30 gg per ricoveri programmati secondo l accordo Stato-Regioni. Anni Azienda USL di Bologna (Azienda USL + privato). Fonte dati Regione Emilia Romagna 120% 100% 80% 60% 96% 98% 95% 91% 88% 85% 48% 58% % 78% 88% 78% 65% 86% 98% 100% 72% 66% 40% 32% 32% 20% 0% CHEMIOTERAPIA (DH) INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO (D.O.) INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON RETTO (D.O.) INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA (D.O.) INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA - MASTECTOMIA CORONAROGRAF IA (DH) ENDOARTERIECT OMIA CAROTIDEA (D.O.) ANGIOPLASTICA (PTCA) (D.O.) BY-PASS AORTOCORONAR ICO (D.O.) INTERVENTO PROTESI D'ANCA (D.O.) CHEMIOTERA PIA (DH) INTERVENTO CHIR. TUMORE UTERO INTERVENTO CHIR. TUMORE COLON INTERVENTO CHIR. TUMORE PROSTATA INTERVENTO CHIR. TUMORE MAMMELLA CORONAROG RAFIA (DH) ENDOARTERI ECTOMIA CAROTIDEA (D.O.) ANGIOPLASTI CA (PTCA) (D.O.) BY-PASS AORTOCORO NARICO (D.O.) INTERVENTO PROTESI D'ANCA (D.O.) Sempre nella sola Azienda USL comprendente anche il privato, rispetto al 2009 la percentuale di ricovero a 30 giorni si è ridotta per l intervento per tumore di utero e colon retto e per la mastectomia, mentre è aumentata per l intervento per tumore alla prostata, per coronarografia, angioplastica e artroprotesi d anca

93 PRONTO SOCCORSO Tabella 2.32 Totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anno Fonte dati Aziende USL di Bologna Azienda, Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli N Accessi 2009 (residenti e non residenti) N Accessi 2010 (residenti e non residenti) delta 2010 verso 2009 % ricoverati rispetto agli accessi 2010 % accessi codice bianco 2010 % accessi codice verde 2010 % accessi codice giallo 2010 Maggiore ,7 21,4 59,6 17,7 1,3 Bentivoglio ,6 27,1 67,4 5,0 0,5 Budrio ,9 31,8 61,3 6,3 0,6 S.Giovanni ,6 25,6 68,7 5,5 0,2 Bazzano ,6 14,9 78,5 6,3 0,3 Loiano ,5 33,2 58,1 8,2 0,4 Porretta ,0 24,3 66,8 7,7 1,2 Vergato ,7 34,5 57,6 7,2 0,7 % accessi codice rosso 2010 TOTALE Azienda USL ,2 24,0 63,6 11,5 0,9 AOU ,0 26,0 53,4 19,3 1,3 IOR ,3 21,0 55,8 23,1 0,0 METROPOLITANO ,6 24,4 59,8 14,8 1,0 Gli accessi totali di residenti e non residenti ai PS degli ospedali del territorio dell Azienda USL Bologna nell anno 2010 ( ) si sono ridotti complessivamente del 3,3% rispetto al La riduzione degli accessi è avvenuta a carico sia di residenti ( ) sia di non residenti (-3.728). Sono nettamente diminuiti gli accessi presso lo IOR (-29,5%) e l AOU (-3,5%), mentre sono aumentati complessivamente dell 1% nelle strutture dell azienda USL. Considerando i diversi ospedali, da segnalare rispetto al 2009 un incremento del 3,4% degli accessi al PS dell ospedale Maggiore e una riduzione del 9,5% in quello di Porretta Terme. Nel 2010 il 61% degli accessi è affluito ai PS degli ospedali dell Azienda USL (verso un 58% nel 2009), il 32% al PS dell AOU (come nel 2009) e meno del 7% a quello dello I.O.R (più del 9% nel 2009). La variazione è principalmente da ricondurre al piano di riorganizzazione delle attività di ortopedia e traumatologia dell area metropolitana di Bologna messo in atto a partire dall agosto 2009, che prevede, tra l altro, l estensione alle 24 ore delle attività del Pronto Soccorso Ortopedico dell Ospedale Maggiore dalle precedenti 12 ore e il superamento dell accettazione notturna allo IOR. A questi vanno aggiunti 5115 accessi presso il PS di Villa Nobili. La maggior parte degli accessi continua ad essere costituita da casi a bassa gravità (codici colore bianco e verde) specialmente negli ospedali di cintura. E però lievemente aumentata la percentuale dei casi più gravi (codici giallo e rosso), passata dal 15,3% del 2009 al 15,8% del I codici giallo e rosso continuano ad essere maggiormente rappresentati nei PS dell ospedale Maggiore, dell AOU e dello IOR. La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi si è leggermente ridotta nelle strutture Azienda USL (13,2% verso 13,5% nel 2009), è aumentata presso l AOU (19% verso 18,7% nel 2008) e lo IOR (7,3% a fronte di 5,7% nel 2008)

94 Grafico 2.89 Percentuale di casi ricoverati/totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane anno Fonte dati Regione Emilia Romagna. 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 15,314,714,2 Presidio Osp. Unico Azienda di Bologna senza PS pediatrico 4,5 4,4 5,2 P.S. Pediatrico AUSL BO 19,320,4 20,8 S.Orsola/Malpighi senza PS pediatrico ,3 9,8 8,1 5,2 5,7 7,3 P.S. Pediatrico AOU Ist. Ortop. Rizzoli La percentuale di ricoverati rispetto agli accessi è molto più bassa nei PS pediatrici. N Accessi 2009 (residenti e non residenti) Tabella 2.33 Totale accessi ai pronto soccorso delle strutture pubbliche ospedaliere metropolitane per specialità anno Fonte dati Aziende USL di Bologna Azienda, Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli N Accessi 2010 (residenti e non residenti) delta 2010 verso 2009 delta % 2010 verso 2009 PS Generale ,36% PS Oculistico ,03% PS Ortopedico ,33% PS Ostetrico Ginecologico ,51% PS Pediatrico ,35% TOTALE ,35% La riduzione degli accessi ai PS metropolitani nel 2010 ha riguardato tutte le specialità, ma principalmente i PS Ostetrico-Ginecologici e quelli Ortopedici. 600 Grafico Tasso di accessi in PS* di residenti e non residenti per 1000 residenti per gravità Azienda USL di Bologna e RER ANNO Fonte dati Regione Emilia Romagna ,15 100,47 113,21 AUSL DI BOLOGNA 260,1 60,73 61,97 RER PAZIENTE URGENTE DIFFERIBILE PAZIENTE NON URGENTE PAZIENTE CRITICO PAZIENTE ACUTO

95 Nonostante la riduzione, il tasso di accessi nei PS del territorio aziendale di residenti e non residenti è ancora molto superiore a quello medio regionale (515 vs 389 per 1000 residenti) e riguarda tutti i livelli di gravità. Grafico 2.91 Accessi in OBI non seguiti da ricovero nelle strutture ospedaliere dell Azienda USL Bologna 22 e dell Azienda Ospedaliero Universitaria anni Fonte dati Regione Emilia Romagna e Azienda USL di Bologna AUSL BO AOSP BO In costante aumento negli ospedali dell Azienda USL gli accessi in Osservazione Breve Intensiva (OBI) non seguiti da ricovero, che permettono di migliorare l appropriatezza dei ricoveri ospedalieri. Grafico 2.92 Accessi di Pronto Soccorso per residenti Azienda USL Bologna. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Maggiore Bentivogl io Budrio S.Giovan ni Bazzano Loiano Porretta Vergato Villa Nobili AOU IOR Nel 2010 i residenti nel territorio dell Azienda USL hanno effettuato accessi presso i PS pubblici e privati dell Azienda USL, presso l AOU e presso lo IOR, per un totale di accessi. Il numero assoluto si è ridotto del 3% rispetto al 2009 e del 2,5% rispetto al 2008; ma nei confronti del 2008 sono aumentati del 4,6% gli accessi presso i PS Azienda USL (in particolare al Maggiore sono aumentati dell 8,2%) e si sono ridotti del 2,9% presso l AOU e del 39,3% allo IOR, principalmente in conseguenza del piano di riorganizzazione delle attività di ortopedia e traumatologia dell area metropolitana. 22 Sono stati corretti i dati riportati in intranet, includendo gli scarti

96 Grafico 2.93 Percentuali accessi di Pronto Soccorso per residenti Azienda USL Bologna. Anno Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli 31,39% 2,83% 0,95% 2,67% 1,46% 6,78% 28,53% 10,75% 4,23% 4,77% 5,64% Maggiore Bentivoglio Budrio S.Giovanni Bazzano Loiano Porretta Vergato Villa Nobili AOU IOR Le 8 sedi di Pronto Soccorso Azienda USL hanno coperto complessivamente il 61% degli accessi dei residenti (56,6% nel 2008), l AOSP il 31,4 % (31,5% nel 2008) e l Istituto Ortopedico Rizzoli il 6,8% (10,9% nel 2008). Il tasso di accessi in PS (calcolato con la popolazione all 1/1/2010) è stato di 417 per mille residenti, in progressivo calo rispetto al 2009 (424 accessi) e al 2008 (431 accessi). Grafico 2.94 Tasso di accessi in PS* di residenti per 1000 residenti (per popolazione totale23) ANNO Fonte dati Fonte dati Azienda USL di Bologna CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA 481 PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME 373 SAN LAZZARO DI SAVENA accessi x 1000 residenti pop. totale Azienda USL Il tasso di accesso in PS dei residenti per distretto è inferiore alla media aziendale a San Lazzaro di Savena e nei distretti di Pianura, nettamente superiore nel distretto di Porretta Terme. 23 popolazione 1/1/

97 Grafico 2.95 Tasso di accessi in PS* per 1000 residenti (per popolazione24 di fascia 0-14 e >=15). ANNO CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA accessi x 1000 residenti pop.fascia 0-14 accessi x 1000 residenti pop. >=15 azienda USL pop.fascia 0-14 azienda USL pop. >=15 Il tasso di accesso in PS per distretto dei residenti per la fascia 0-14 anni è invece superiore alla media aziendale nei distretti di Pianura Est e città di Bologna. CENTRALE OPERATIVA 118 BOLOGNA SOCCORSO La Centrale Operativa 118 Bologna Soccorso, che opera su base provinciale, ha ricevuto nel richieste di soccorso sanitario, con un aumento dello 0.4% rispetto all anno precedente. In casi ha inviato un mezzo di soccorso secondo i seguenti codici di criticità: elevata criticità, cod rosso: 25 %; media criticità, cod giallo: 38.8%; bassa criticità, cod verde: 36.2% Pazienti sono stati trasportati agli ospedali della provincia dopo stabilizzazione clinica; il 66.2% di essi è stato inviato ai Pronto Soccorso o ai reparti Hub dell Ospedale Maggiore e S.Orsola di Bologna. 907 Pazienti sono stati giudicati critici dalle equipes di soccorso, trattati con manovre avanzate (ALS/ILS), ed hanno beneficiato di trasporto protetto con preallertamento mirato delle strutture di accoglienza per garantire la migliore continuità assistenziale. Tabella 2.34 indicatori di attività del 118 Bologna Soccorso: confronto anni Attività Chiamate al Interventi eseguiti Trattati sul posto Deceduti sul posto Casi critici inviati in PS Totale invii in PS La tabella evidenzia l aumento dell attività del 118 Bologna Soccorso dal 2007 al popolazione 1/1/

98 La gestione dei Pazienti con patologia tempo dipendente, oggetto di networks interdisciplinari nello scenario Hub & Spoke, ha rappresentato una parte importante della attività del 118 Bologna Soccorso. Politraumi e Traumi Borderline: nel 2010 i mezzi territoriali di soccorso su gomma hanno soccorso 112 traumi gravi (cod 3), concorrendo al totale di 122 politraumi centralizzati al Trauma Center dell Ospedale Maggiore dai mezzi di soccorso. Nello stesso anno sono stati soccorsi da mezzi su gomma e dall elicottero 136 Pazienti identificati come borderline, ad elevato rischio evolutivo, molti dei quali parimenti centralizzati all Ospedale Maggiore di Bologna. Arresto Cardio Respiratorio: nell area Bologna e Comuni limitrofi (pop. circa ) nel 2010 sono state eseguite 201 Rianimazioni Cardio Polmonari sul territorio; i Pazienti hanno avuto una età media di 69.9 anni, ed il tempo medio di arrivo sul posto del primo mezzo è stato di 8 e Pazienti sono stati dimessi (15.4 %), la maggioranza con esiti neurologici lievi. Sindrome Coronarica Acuta con elevazione del tratto ST: nel 2010 nel territorio dell Azienda USL di Bologna i mezzi di soccorso territoriali hanno concordato l accesso diretto di 214 Pazienti al laboratorio di emodinamica per l esecuzione di PTCA per STEMI o di altra terapia, previa diagnosi elettrocardiografica e teletrasmissione del tracciato ECG. Il percorso Fast di accesso diretto ha permesso un evidente risparmio di tempo. Stroke: la applicazione della procedura interaziendale per la gestione dei pazienti con Ictus eleggibili alla Trombolisi nel territorio di Bologna e comuni limitrofi, ha prodotto nel 2010 i seguenti indicatori: su 168 casi di ictus eleggibile, le equipes dei mezzi di soccorso hanno identificato 144 Pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke Unit di riferimento. 38 Pazienti sono stati sottoposti a Trombolisi. La Procedura, prima limitata all area urbana e periurbana, è stata estesa al territorio dell intera AUSL Trasporti in Emergenza Secondari Tempodipendenti: la procedura (TEST), che norma le modalità dei trasporti secondari tempodipendenti da Spoke verso Hub per le specifiche patologie, nel 2010 è stata applicata 21 volte nell Area Città, sopratutto per Stemi, Ictus e Aneurismi aortici dissecanti. I dati disponibili confermano i rapidi tempi di esecuzione GRANDI TRAUMI (DATI REGISTRO TRAUMI) L ospedale Maggiore è centro hub per i grandi traumi: tratta in media circa un quarto dei politraumi di tutta la Regione. Nel corso del 2010 ne sono affluiti 242, di cui 137 direttamente dal territorio con ambulanza o elicottero. 22 politraumi sono stati trasportati al Trauma Center dagli altri stabilimenti ospedalieri della Rete. In gran parte si è trattato di traumi della strada (63.35%), l ISS medio è stato di 25, e la mortalità di 14.01% (31/242), la gran parte dovuta a lesioni cerebrali. DONAZIONI D ORGANO Nelle tabelle che seguono si riportano il numero di organi che sono stati procurati presso gli Ospedali metropolitani nel 2010 e i prelievi di tessuti effettuati nel corso del 2010 dai donatori che hanno donato le cornee dopo l accertamento di morte cardiaca

99 Donazione di organi Tabella 2.35 Donazioni di organi e di cornee negli ospedali metropolitani. Anno Fonte dati Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi Struttura Donatori Cuore Fegato Rene N. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Ospedale Maggiore Ospedale Bellaria Policlinico S.Orsola-Malpighi Donazione di cornee Cornee donate Struttura N. Donatori N. Tessuti Ospedale Maggiore Ospedale Bellaria Policlinico S.Orsola-Malpighi San Giovanni in Persiceto 4 8 Presso la Rianimazione dell Ospedale Bellaria di Bologna, sono state segnalate 16 osservazioni di morte encefalica. il rapporto fra il numero di accertamenti di morte e quello dei pazienti con GCS=3 (danno cerebrale severo) e ricovero in ICU (terapia intensiva) per più di 6 ore è stato del 88.9%; il PROC 2 (indice internazionale di valutazione delle attività che si ricava dal rapporto tra numero di accertamenti di morte encefalica e numero di decessi con lesioni cerebrali) è risultato superiore al 64%, a dimostrazione dell efficienza del programma aziendale. I malati affetti da grave patologia cerebrale non segnalati non sono morti in morte encefalica, ma per embolia polmonare o MOF da stato settico. Da considerare una percentuale del 29,4% di opposizioni (5 su 16 richieste di donazione). Presso la Rianimazione dell Ospedale Maggiore di Bologna sono stati eseguiti 16 accertamenti di morte encefalica. In 11 casi si è potuto procedere alla donazione di organi e tessuti. Le opposizioni alla donazione di organi e tessuti sono state 4. Le donazioni di cornee presso l Ospedale Maggiore sono risultate stabili rispetto all anno precedente, raggiungendo gli obiettivi regionali prefissati. Continua il coinvolgimento nel processo di valutazione dei potenziali donatori di cornea applicando le regole definite in un numero sempre maggiore di reparti dell Ospedale che, in maniera quasi del tutto autonoma, applicano la procedura interna per la donazione. E stato, inoltre, realizzato l ufficio locale di coordinamento per la donazione di organi e tessuti. A livello aziendale si è costituito un ufficio a cui compete il raccordo complessivo delle attività dei centri dell ospedale Bellaria e dell ospedale Maggiore e la sovraintendenza delle attività concernenti la donazione di sangue cordonale e la banca regionale delle cornee. Presso il Policlinico S. Orsola - Malpighi, nel 2009 non è stato raggiunto l obiettivo regionale per il procurement delle cornee. La presenza di co morbilità ha ridotto in modo rilevante il numero di potenziali donatori di tessuti. Tutti i pazienti sottoposti ad osservazione di morte cerebrale sono stati valutati come potenziali donatori. L attività di sensibilizzazione a livello aziendale, con corsi a cadenza mensile e la creazione di un gruppo infermieristico dedicato all attività di donazione e di collaborazione tra i diversi reparti ha contribuito a creare attenzione sull attività di donazione. Presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna si è registrato nel 2010 una significativa ripresa dell attività di prelievo di tessuto corneale a fonte di un tasso di mortalità invariato rispetto al 2009 (19 decessi). L impegno è stato confrontabile a quello profuso negli anni precedenti, il numero di donatori idonei è però cresciuto

100 PIANO SANGUE: RACCOLTA E CONSUMI L Azienda USL di Bologna è sede di alcune aree di attività individuate come riferimento regionale tra le quali il Centro Regionale Sangue (CRS), definito dal nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale come struttura finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di autosufficienza regionale e concorso all autosufficienza nazionale e ad esercitare le funzioni di coordinamento e controllo tecnico scientifico nelle materie disciplinate dalla L. n. 219/2005, di intesa con la Consulta regionale, e in sinergia con il livello nazionale (Centro Nazionale Sangue). Inoltre il Servizio Trasfusionale dell Azienda coordina il Programma Speciale Sangue Provinciale (PSSP) di Bologna, a cui afferiscono il Servizio Trasfusionale dell AOU, il Centro Trasfusionale dello IOR e la Struttura Semplice dell Azienda USL di Imola. Vengono qui riportati i dati relativi alla raccolta e consumo degli emocomponenti contenenti globuli rossi nella Provincia di Bologna. Grafico 2.96 Piano sangue: trend unità di sangue raccolte nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola). Anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna raccolta 2001 raccolta 2002 raccolta 2003 raccolta 2004 raccolta 2005 raccolta 2006 raccolta 2007 raccolta 2008 raccolta 2009 raccolta 2010 Il trend di raccolta appare in lieve decremento a partire dal Gli alti consumi sono dovuti al fatto che la terapia trasfusionale è fondamentale per le aree dell urgenzaemergenza, trapianti d organo, interventi di alta chirurgia generale e specialistica, ematologia e oncologia, aree in continua espansione nel territorio bolognese e polo di attrazione per cittadini non residenti provenienti dal resto della regione o da altre regioni. Il nuovo Piano Sangue e Plasma Regionale ha ridefinito le caratteristiche del Comitato del Buon Uso del Sangue sul territorio regionale, che ha ora come ambito di riferimento il territorio del Programma Speciale Sangue Provinciale (PSPP), ed ha previsto la costituzione di un Coordinamento Regionale dei Comitati, sottolineandone i compiti di monitoraggio e controllo sull utilizzo di sangue, emocomponenti, emoderivati e cellule staminali emopoietiche, con particolare riguardo agli aspetti di appropriatezza della richiesta. Grafico 2.97 Piano sangue: trend unità rosse consumate nella provincia di Bologna (comprende: Osp. Maggiore e Bellaria, Osp. S. Orsola, Imola, II.OO.R.). Anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna consumi consumi consumi consumi consumi 2005 consumi 2006 consumi consumi consumi 2009 consumi

101 I dati relativi ai consumi evidenziano, dopo una sostanziale stabilizzazione a partire dal 2005, una netta riduzione nell anno 2009, confermata anche nel Questo risultato potrebbe almeno in parte essere ricondotto al progetto interaziendale iniziato nel 2008 tra IOR, AOU, Azienda USL di Imola e Azienda USL di Bologna, specificatamente sul governo clinico dell'utilizzo degli emocomponenti (globuli rossi e plasma) in ambito metropolitano bolognese. LA PRODUZIONE OSPEDALIERA DELL AZIENDA USL DI BOLOGNA La struttura ospedaliera dell Azienda USL di Bologna si compone di 9 stabilimenti per un totale di posti letto, di cui per acuti e 200 di riabilitazione e lungodegenza. Rispetto al 2009 vi è stata una riduzione di 23 PL per acuti e un aumento di 17 PL di riabilitazione e lungodegenza. Tabella 2.36 Trend ricoveri e punto medio di DRG Azienda USL di Bologna (strutture pubbliche). Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna) Dimessi (escluso neonati sani) Ordinario Day hospital TOTALE Azienda USL BO PUNTO MEDIO DRG 0,99 1,08 1,10 1,10 1,08 1,04 1,02 CASI CHIRURGICI Ordinario Day hospital Day service Cataratta e tunnel carpale Si nota nel 2010 il netto decremento dei ricoveri nelle strutture pubbliche aziendali, sia in regime ordinario sia in day hospital. Grafico 2.98 Andamento Day Service. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna TOT DSA: TOT DSA: TOT DSA: TOT DSA: Day Service escluso tunnel e cristallino Tunnel e cristallino

102 Tabella 2.37 Dati di funzionalità ospedaliera Azienda USL di Bologna (strutture pubbliche). Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna (SDO Regione Emilia Romagna) Degenza media 7,81 7,71 7,61 7,64 7,73 7,81 Degenza media RER pubblico 7,81 7,88 7,92 7,95 7,95 7,95 Degenza preoperatoria 0,96 0,87 0,84 0,84 0,76 0,75 Indice di Day Surgery25 84,96% 80,53% 80,89% 79,48% 80,20% 79,40% Indice di Day Surgery RER pubblico 84,83% 83,73% 83,74% 82,71% 82,78% 82,38% N parti % parti cesarei 27,13% 27,60% 28,57% 29,19% 27,45% 26,30% % parti cesarei RER pubblico 29,93% 29,60% 30,32% 29,96% 29,75% 29,04% In riduzione nel 2010 il numero di parti nelle strutture pubbliche aziendali INDICATORI DI QUALITÀ DELL ASSISTENZA Come negli scorsi anni, vengono qui presi in esame alcuni indicatori di processo e di risultato particolarmente significativi riguardo alla valutazione della qualità dell assistenza prestata a livello territoriale e ospedaliero. I risultati conseguiti nella nostra azienda vengono confrontati con la media regionale e nel loro andamento temporale. Il Basso peso alla nascita (fonte dati CeDAP) è stato trattato nella sezione 1, dove viene analizzata anche la mortalità neonatale. Nel corso del 2010 sono stati anche monitorati presso l ospedale Maggiore i seguenti gruppi di indicatori IQIP International Quality Indicator Project : infezioni in Terapia Intensiva associate all uso di dispositivi, anche da germi multiresistenti agli antibiotici; uso dei dispositivi in Terapia Intensiva; infezioni del sito chirurgico (chirurgia vascolare) mortalità intraospedaliera complessiva, per 11 DRG e per 3 patologie (infarto del miocardio, scompenso cardiaco, polmonite) mortalità neonatale mortalità perioperatoria (chirurgia vascolare) ritorni non programmati in sala operatoria (chirurgia vascolare) gestione del parto I dati rilevati mensilmente e trasmessi a IQIP hanno permesso il confronto tra l ospedale Maggiore e la rete IQIP nazionale e internazionale. E inoltre iniziato il monitoraggio degli indicatori IQIP della gestione del parto presso l ospedale di Bentivoglio. 25 L'indice di day-surgery (IDS) esprime la percentuale di dimissioni avvenute in day hospital e in regime ordinario di un giorno, per un set di interventi effettuabili in day-surgery, sul totale delle dimissioni per gli stessi interventi

103 RICOVERI PER POLMONITI E INFLUENZA NEGLI ANZIANI Questo indicatore può evidenziare carenze nella gestione sul territorio di pazienti anziani. Grafico 2.99 Ricoveri per polmoniti e influenza negli anziani, confronto residenti Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 1,6 1,4 1,2 1,3 1,4 1,1 1,0 0,9 0,8 0,6 0,4 0,2 0,5 0,5 0,6 0,6 0,8 0,6 0,5 1,0 0,4 0,4 0,5 0,5 0,6 0,6 0,6 0,3 0,4 0,2 0, AUSL BO RER Il trend aziendale e regionale a partire dal 2000 appare in riduzione. Negli ultimi due anni il tasso di ricoveri nel territorio aziendale appare inferiore alla media regionale Grafico Ricoveri per polmoniti e influenza negli anziani (ogni residenti anziani); confronto distretti Azienda USL di Bologna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 1,2 1,0 1, ,8 0,6 0,5 0,6 0,4 0,2 0,2 0,1 0,3 0,3 0,3 0,0 0,4 0,2 0,4 0,3 0,3 0,2 0,4 0,0 CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA TOTALE AZ. USL BOLOGNA RER

104 DIABETE, COMPLICAZIONI A BREVE E LUNGO TERMINE I ricoveri per complicanze del diabete possono essere indicativi di una gestione sul territorio non ottimale del paziente diabetico. Il numero di ricoveri per complicazioni sia a breve sia a lungo termine appare nel territorio della nostra azienda (se si escludono questioni di codifica) costantemente superiore alla media regionale, con un trend in aumento. Grafico Ricoveri per complicazioni a breve termine del diabete, confronto residenti Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 0,80 0,70 0,60 0,50 0,40 0,30 0,62 0,64 0,67 0,69 0,56 0,58 0,59 0,55 0,55 0,52 0,54 0,57 0,51 0,46 0,48 0,44 0,43 0,43 0,43 0,45 0,45 0, AUSL BO RER Grafico Ricoveri (ogni residenti) per complicazioni a breve termine del diabete, confronto distretti Azienda USL di Bologna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,92 0,64 0,63 0,62 0,41 0,64 0,42 0,39 2,22 1,96 0,43 0,44 0,67 0, ,45 0,45 0,00 CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA TOTALE AZ. USL BOLOGNA RER Grafico Ricoveri per complicazioni a lungo termine del diabete, confronto residenti Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna. 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 3,04 2,88 2,74 2,60 2,61 2,42 2,24 2,22 2,29 2,08 2,04 1,92 1,97 2,08 2,16 2,21 2,25 2,21 1,66 1,69 1,77 1, AUSL BO RER

105 Grafico Ricoveri (ogni residenti) per complicazioni a lungo termine del diabete, confronto distretti Azienda USL di Bologna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna 4,0 3,5 3,0 2,5 2,9 3,0 2,5 2,6 3,7 3,7 2,5 3,3 3,7 2,4 2,2 3,0 2, ,2 2,2 2,0 1,8 1,5 1,0 0,5 0,0 CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA TOTALE AZ. USL BOLOGNA RER E in costruzione un registro aziendale anonimo dei pazienti diabetici a partire dai data-base amministrativi aziendali (farmaci, percorso integrato, laboratorio, ricoveri) ed extra-aziendali (laboratorio e ricoveri). Nel 2007 la prevalenza della popolazione diabetica adulta in trattamento in Emilia-Romagna è risultata pari a 7,2 casi per ogni 100 individui residenti, con valori superiori alla media regionale nella provincia di Bologna. Figura 2.9 Diabete mellito- Prevalenza standardizzata per azienda di residenza (2007). Fonte Regione Emilia Romagna

106 TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE EVITABILE (DIABETE, IPERTENSIONE, SCOMPENSO CARDIACO, ASMA, PATOLOGIA RESPIRATORIA OSTRUTTIVA) PER AZIENDA USL DI RESIDENZA. Questo indicatore monitorizza i ricoveri per quelle patologie (prevalentemente croniche) che dovrebbero essere trattate soprattutto nel territorio. Grafico Tasso di ospedalizzazione evitabile per alcune patologie croniche per Azienda USL di residenza, confronto residenti Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna 8,5 8,0 7,5 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 7,9 7,9 7,1 7,3 6,5 6,9 6,5 6,2 6,5 6,2 6,0 5,7 6,0 6,1 5,8 5,7 5,6 5,6 5,6 5,4 5,1 4, AUSL BO RER Il numero complessivo di questi ricoveri inappropriati appare in decremento costante dal Dal 2007 supera lievemente il valore regionale. Prendendo in considerazione le singole patologie, il tasso appare nel 2010 inferiore alla media RER per asma e ipertensione arteriosa, superiore per diabete e malattie polmonari cronico-ostruttive. Grafico Tasso di ospedalizzazione evitabile per alcune patologie croniche -confronto distretti Azienda USL di Bologna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 6,4 5,9 6,3 5,9 4,0 3,7 4,9 4,2 6,7 6,8 4,3 5,0 5,6 5, ,1 4,8 3,0 2,0 1,0 - CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA TOTALE AZ. USL BOLOGNA RER

107 PARTI CON TAGLIO CESAREO Tabella 2.38 Numero totale di parti nelle aziende sanitarie metropolitane di Bologna anni (Fonte dati: reportistica SDO Regione Emilia-Romagna) MAGGIORE - BO BENTIVOGLIO PORRETTA TERME VILLA REGINA totale Azienda USL AOU totale metropolitano Il numero totale di parti nel territorio metropolitano appare, nel 2010, in riduzione del 6,2% rispetto al La riduzione ha riguardato sia i parti effettuati presso le strutture aziendali sia quelli presso l Azienda Ospedaliera. Come negli anni passati, nell ambito Azienda USL sono avvenuti per la maggior parte presso l Ospedale Maggiore e quello di Bentivoglio, mentre presso l ospedale di Porretta Terme e Villa Regina il numero di parti è molto inferiore. Grafico Parti con taglio cesareo, confronto Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna ,9 29,3 30,9 30,4 31,0 30,4 30,0 30,7 30,3 29,8 30,0 30,0 29, ,3 26,6 26,6 26,5 28,2 28,3 28,2 28,3 27, AUSL BO RER La percentuale di parti con taglio cesareo nella nostra azienda, in costante aumento fino al 2008, appare in netta riduzione a partire dal 2009, e anche nel 2010 si attesta su valori nettamente inferiori alla media regionale

108 Tabella 2.39 Numero di parti e percentuale di parti cesarei nelle aziende sanitarie metropolitane di Bologna vs Regione Emilia Romagna. Anno 2010 (Fonte dati: reportistica SDO Regione Emilia-Romagna) N parti % parti cesarei MAGGIORE - BO ,96 BENTIVOGLIO ,96 PORRETTA TERME 126 7,14 VILLA REGINA 66 86,36 totale Azienda USL ,26 AOU ,86 totale metropolitano ,31% RER (pubblico e privato) ,4% La percentuale di parti con taglio cesareo effettuata presso l ospedale Maggiore è anche inferiore alla media aziendale. La percentuale di parti con taglio cesareo effettuati presso l Azienda Ospedaliera è superiore alla media dell azienda USL e quella del complesso metropolitano lievemente superiore alla media regionale. Grafico Distribuzione dei parti per distretto di residenza. Anno 2009 (dati CEDAP) CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA MAGGIORE - BO S.ORSOLA-MALPIGHI-BO BENTIVOGLIO PORRETTA TERME altri Grafico % cesarei per distretto di residenza madre anno 2009 (dati CEDAP) ,2 31,1 28,3 27,5 32,8 % cesarei AUSL Bologna RER 0 CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOLOGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA

109 Nelle residenti, la percentuale di parti con taglio cesareo è superiore a quella aziendale e regionale nei distretti di San Lazzaro di Savena, Città di Bologna e Pianura Est. Figura 2.10 Distribuzione della percentuale di parti con taglio cesareo sul totale dei parti delle residenti per classi quintili. Distretti delle Aziende USL dell Emilia-Romagna, Fonte dati Regione Emilia-Romagna. MORTALITÀ INTRAOSPEDALIERA A SEGUITO DI ALCUNI INTERVENTI CHIRURGICI IN ELEZIONE E A BASSO RISCHIO Grafico Mortalità intraospedaliera per alcuni interventi chirurgici in elezione e a basso rischio, confronto Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni Fonte dati Regione Emilia- Romagna 0,30 0,26 0,25 0,20 0,15 0,21 0,23 0,20 0,21 0,15 0,21 0,21 0,18 0,19 0,16 0,167 0,10 0,05 0,00 0,10 0,12 0,12 0,12 0,10 0,08 0,08 0,06 0,062 0, AUSL BO RER Si rileva un numero di deceduti a seguito di interventi in elezione e a basso rischio sempre inferiore alla media regionale. Nel 2010 si sono verificati 3 decessi per questo tipo di interventi di cui 2 per colecistectomia

110 e 1 per intervento di artroprotesi d anca. Nell Azienda Ospedaliera e presso lo I.O.R. non si sono verificati decessi a seguito di questi interventi. MORTALITÀ INTRAOSPEDALIERA PER INFARTO MIOCARDICO ACUTO. Grafico Mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto, confronto Azienda USL di Bologna vs Regione Emilia - Romagna, anni Fonte dati Regione Emilia-Romagna ,3 17,0 17,3 17,0 16,1 15,8 16,7 16,7 16,6 15,6 15,3 14,4 17,5 15,2 15,0 14,4 13, ,7 provincia BO RER La mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto nella provincia di Bologna, in riduzione dal 2002, appare in ulteriore netto decremento negli ultimi due anni. Nel 2004 nella provincia di Bologna è stata formalizzata la struttura della rete integrata per la gestione dell infarto miocardio acuto con sopraslivellamento di ST (STEMI). Sono stati definiti i due Hub provinciali (ospedale Maggiore e AOSP U di Bologna) con le relative zone di afferenza dagli ospedali periferici (Spoke) e/o direttamente dal territorio. Sono stati inoltre concordati con il 118 i protocolli di teletrasmissione dell ECG, di accesso diretto in emodinamica (percorsi fast) e di rientro agli ospedali Spoke dopo l esecuzione delle procedure. Obiettivi del progetto sono l aumento del numero dei pazienti sottoposti a trattamento di rivascolarizzazione, la riduzione dei tempi di trattamento e la definizione del trattamento ottimale in relazione alle risorse disponibili e alle caratteristiche del paziente. Il ruolo giocato dalla Cardiologia dell Ospedale Maggiore nel trattamento dell infarto miocardio acuto STEMI è riassunto nei dati di attività relativi al 2009, durante il quale sono transitati in Unità Coronarica 301 pazienti con diagnosi di STEMI COSTI PER LIVELLO DI ASSISTENZA COSTO PRO-CAPITE PONDERATO PER I CITTADINI RESIDENTI A CONFRONTO CON QUELLO REGIONALE Il costo pro-capite per livello di assistenza definisce la misura delle risorse mediamente impiegate da ogni Azienda regionale per l erogazione dei servizi ed attività assistenziali atti a soddisfare la domanda di salute del singolo cittadino residente nel territorio di competenza dell azienda medesima. Tali valori sono determinati dal rapporto tra i costi complessivi per ambito assistenziale, come risultante dalle rilevazioni gestionali delle aziende, ed il bacino demografico della popolazione potenzialmente interessato a tali ambiti. Le opportune tecniche di omogeneizzazione dei valori di costo tra le varie realtà regionali permettono di anno in anno di poter confrontare in maniera sempre più corretta le perfomance ed i risultati sull impiego delle risorse nelle specifiche aree d interesse. Per quanto riguarda l Azienda USL di Bologna in quest edizione del Bilancio di Missione è possibile guardare alla dimensione temporale dell andamento dei costi effettuando il confronto sui 6 anni disponibili ( ) oltre che il confronto trasversale con i risultati regionali medi e delle altre aziende

111 I dati utilizzati sono le elaborazioni regionali di omogeneizzazione e standardizzazione dei valori medi di costo forniti dalle singole Aziende Sanitarie comprendenti i costi delle attività del FRNA finanziate dalla quota storica del FSR. In tal modo è possibile confrontare i dati precedenti al 2007 relativi agli ambiti assistenziali ascrivibili al sistema di contabilizzazione del FRNA medesimo. Grafico Andamento dei costi pro-capite per le Aziende USL regionali negli anni in ordine crescente rispetto al 2009; valori in migliaia di euro. Fonte dati finali Regione Emilia Romagna Relativamente al costo complessivo pro capite, si osserva che l Azienda USL di Bologna occupa secondo il dato 2009 una posizione mediana nel panorama regionale non discostandosi di molto dalla media RER; si registra un valore superiore alla media RER di circa 7. Tabella Andamento dei costi pro-capite per le Azienda USL regionali negli anni in ordine crescente rispetto al 2009; valori in migliaia di euro. Fonte dati finali Regione Emilia Romagn Azienda Incremento medio % annuo periodo Usl Re ,99% 02.Usl Pr ,70% 11.Usl Rn ,29% 01.Usl Pc ,04% 12.Media RER ,67% 04.Usl Mo ,68% 05.Usl Bo ,97% 07.Usl Fe ,41% 08.Usl Ra ,56% 06.Usl Imola ,84% 10.Usl Ce ,35% 09.Usl Fo ,01% In buona sostanza, a fronte di un trend generale di crescita dei costi, l incremento relativo al 2009 di Bologna mostra un rallentamento rispetto all andamento medio regionale, confermando la tendenza dell anno precedente

112 FINANZIAMENTO PRO-CAPITE PONDERATO PER I CITTADINI RESIDENTI A CONFRONTO CON QUELLO REGIONALE Grafico Finanziamento pro-capite - ordinamento crescente per l anno Usl Rn 03.Usl Re 10.Usl Ce 04.Usl Mo 12.Media RER 06.Usl Imola 08.Usl Ra 02.Usl Pr 09.Usl Fo 05.Usl Bo 01.Usl Pc 07.Usl Fe Nel 2009, come negli anni precedenti, il finanziamento pro-capite ponderato per i cittadini residenti nell Azienda USL di Bologna è ancora superiore del 2,8% al dato medio regionale. Da un punto di vista Macro l Azienda assorbe circa il 20% del finanziamento regionale complessivo delle Aziende USL. Grafico Confronto finanziamento-costo pro-capite nel quinquennio ; andamento Media RER vs Azienda USL di Bologna. 93,00% 92,00% 91,00% 90,00% 89,00% 88,00% 87,00% 86,00% 85,00% 91,56% 92,25% 88,76% 89,22% 89,60% 90,17% 87,10% 88,60% 85,92% 87,78% 85,40% 85,65% AUSL BO: Dinamica Fin/Costo-pc Anni MEDIA RER: Dinamica Fin/Costo-pc Anni Il rapporto tra il finanziamento pro-capite e il costo pro-capite si presenta in graduale crescita a partire dal 2006, con un divario in aumento rispetto alla media regionale

113 Grafico Confronto finanziamento-costo pro-capite negli anni ; ordinamento decrescente secondo il rapporto % anno % 93% 88% 92,25% 90,17% 83% 78% 02.Usl Pr 07.Usl Fe 01.Usl Pc 05.Usl Bo 03.Usl Re MEDIA RER 08.Usl Ra 06.Usl Imola 04.Usl Mo 11.Usl Rn 09.Usl Fo 10.Usl Ce Fin/Costo p.c Fin/Costo p.c Fin/Costo p.c Fin/Costo p.c Fin/Costo p.c Fin/Costo p.c COSTO PRO-CAPITE PONDERATO PER LIVELLO DI ASSISTENZA A CONFRONTO CON QUELLO PROCAPITE MEDIO REGIONALE. Grafico Livello di Assistenza Collettiva in ambiente di vita e di lavoro - confronto regionale dei costi procapite anni ,00 65,00 60,00 55,00 50,00 45,00 40,00 54,36 58,55 35,00 11.Usl Rn 05.Usl Bo 02.Usl Pr 08.Usl Ra 12.Media RER 01.Usl Pc 03.Usl Re 04.Usl Mo 07.Usl Fe 06.Usl Imola 09.Usl Fo 10.Usl Ce

114 Grafico Livello di Assistenza Degenza Ospedaliera - confronto regionale dei costi pro-capite anni ,00 710,00 660,00 676,65 687,15 610,00 560,00 03.Usl Re 10.Usl Ce 11.Usl Rn 01.Usl Pc 05.Usl Bo 08.Usl Ra 12.Media RER 06.Usl Imola 02.Usl Pr 07.Usl Fe 04.Usl Mo 09.Usl Fo Appare evidente il perdurare dell andamento positivo dell Azienda di Bologna nei livelli di Assistenza Collettiva in ambiente di vita e di lavoro e di Degenza Ospedaliera: nel 2009 i costi di entrambi sono inferiori rispetto ai valori medi regionali. L Assistenza Collettiva aveva nel 2004 un costo pro-capite del 5,42% superiore a quello medio RER, mentre nel 2009 risulta essere inferiore del 7,16%. Un andamento ancora migliore si è verificato per la Degenza Ospedaliera, che perdura nella dinamica di riduzione progressiva dalla media regionale con un ulteriore scostamento nel 2009 di 10,50 (nel 2008 erano praticamente coincidenti). Grafico 2.118: Livello di Assistenza Distrettuale - confronto regionale dei costi pro-capite anni , , Usl Pr 03.Usl Re 04.Usl Mo 07.Usl Fe 12.Media RER 01.Usl Pc 05.Usl Bo 11.Usl Rn 08.Usl Ra 06.Usl Imola 09.Usl Fo 10.Usl Ce

115 Per quanto riguarda invece il livello di Assistenza Distrettuale, dove l Azienda USL di Bologna, anche se dal 2006 al 2008 segnava un trend di costante riavvicinamento (riduzione media) al livello regionale, nel 2009 registra un nuovo allontanamento con costo medio pro capite superiore di quasi il 2% alla media regionale (+ 18,50). Grafico 2.119: Confronto anni per Livelli di assistenza dello scostamento % Costo Pro-capite Azienda USL di Bologna vs Media RER. 10,00% 5,00% 0,00% -5,00% -10,00% 1,86% -1,53% -7,15% 1-Ass. Sanit. Collett. 2-Assist. Distrettuale 3-Assist. Ospedaliera Si sintetizza l andamento dei costi pro capite nei 6 anni, attraverso le percentuali di scostamento dalla media regionale dei costi dei tre livelli di assistenza. Come già nel documento di Bilancio di Missione degli scorsi anni, esaminiamo nel dettaglio il livello di assistenza distrettuale in quanto essere quello con maggiore criticità per l Azienda USL di Bologna, articolandolo nei suoi sub-livelli descritti. Grafico 2.120: Confronto anni per sublivello di assistenza distrettuale dello scostamento % Costo Procapite Azienda USL di Bologna vs Media RER; ordinamento crescente per scostamento % anno ,00% ,00% 20,00% 10,00% 0,00% -10,00% -20,00% 2.08-Anziani 2.06-Dipendenze Patologiche 2.14-Termale 2.02-Medicina di Base 2.11-Emergenza Extraosped Specialistica 2.01-Farmaceutica 2.04-Salute Mentale Adulti 2.09-Salute Donna 2.12-Disabili 2.07-ADI-Hospice 2.05-NPI 2.13-Protesica e Integrativa 2.10-Salute Infanzia

116 Per rendere maggiormente chiara l idea di tale confronto si aggiunge inoltre la tabella con il dettaglio del periodo riportandone i valori assoluti e gli scostamenti %. I Sub Livelli di Assistenza Distrettuale sono ordinati per valori crescenti della differenza % tra i Costi pro-capite dell anno 2009 dell Azienda USL di Bologna e la media RER. Tabella 2.41: Scostamento % Costi Pro-capite Sub-Livelli Assistenza negli anni rispetto Media RER; ordinamento crescente rispetto i valori dell anno LEA Sub Lea Assist. Distrettuale 2.08-Anziani -14,55% -15,64% -18,20% -19,60% -19,69% -19,11% 2.06-Dipendenze Patologiche 1,85% 1,10% -4,43% -15,61% -18,72% -14,02% 2.14-Termale -9,62% -7,14% -7,71% -11,06% -9,90% -8,63% 2.02-Medicina di Base 2,13% -1,46% -2,73% -3,63% -5,89% -0,92% 2.11-Emergenza Extraosped. 6,96% -8,43% 13,08% 10,75% 5,36% 2,42% 2.03-Specialistica 6,31% 5,46% 5,77% 5,41% 4,59% 2,68% 2.01-Farmaceutica 8,47% 7,71% 7,79% 5,49% 2,35% 2,81% 2.04-Salute Mentale Adulti 24,36% 15,15% 24,09% 17,75% 8,91% 6,60% 2.09-Salute Donna 26,18% 14,79% 22,80% 16,05% 16,51% 14,73% 2.12-Disabili 18,22% 25,73% 5,77% 11,07% 0,55% 14,84% 2.07-ADI-Hospice -2,59% -11,99% -9,69% 6,24% 9,31% 16,10% 2.05-NPIA 48,56% 38,51% 44,27% 37,64% 36,01% 20,52% 2.13-Protesica e Integrativa 9,64% 27,79% 30,49% 13,69% 29,78% 23,47% 2.10-Salute Infanzia 33,84% 21,57% 23,51% 27,53% 30,63% 26,60% DETTAGLIO ANALISI PERIODO PER I SUBLIVELLI DI ASSISTENZA DISTRETTUALE PIÙ CRITICI. Adi-Hospice: in questo sub livello distrettuale si registra una inversione di tendenza del costo pro-capite della Azienda USL rispetto alla media regionale: infatti mentre per il triennio il valore dell azienda era sempre inferiore al valore medio RER, nel 2007 lo scostamento è invece del % arrivando al + 16,10% del 2009 (costo pro capite per assistito 147,92,+ 20 vs media RER). Sul fronte della assistenza domiciliare si assiste infatti ad un aumento del numero dei pazienti in particolare in ADI a medio-alta intensità assistenziale (+23% nell ADI infermieristica, corrispondente a pazienti seguiti aggiuntivi) che determina un incremento del tasso di copertura territoriale assistenziale ai livelli regionali più alti. Inoltre nelle strutture di Hospice, si registra un ulteriore incremento del numero dei dimessi pari all 8% rispetto al 2008, incremento in prosecuzione al consolidamento dell attivazione nel corso del 2007 dell Hospice Ospedale Bellaria con n. 13 p.l. Specialistica: l Assistenza Specialistica Ambulatoriale comprende i costi dell assistenza specialistica ospedaliera erogata ad esterni, i costi dell assistenza specialistica territoriale, del Pronto Soccorso non seguito da ricovero, della specialistica convenzionata esterna, della fase degli screening di 2 e 3 e delle prestazioni riabilitative ex art. 26/L.833. Nel periodo considerato si conferma una costante riduzione del costo pro-capite rispetto al livello medio RER: pur permanendo a livelli medi elevati nel panorama regionale, la dinamica prefigura per il settore un sostenimento costi sempre più basso. Pur ribadendo il persistere del particolare contesto che caratterizza l Azienda USL di Bologna rispetto alle altre province regionali (alta concentrazione di strutture di offerta ed una dinamica della domanda di prestazioni particolarmente elevata che non determinano un utilizzo ottimale delle risorse soprattutto nei costi di produzione, per i quali si risente di una frammentazione che impedisce il pieno dispiegarsi degli effetti positivi delle economie di scala) va considerato che proseguono le azioni ed i progetti, in ambito

117 metropolitano, di accentramento di servizi di erogazione che iniziano a rispondere a tale criticità. Il Progetto di Laboratorio Unico Metropolitano (L.U.M.) Azienda USL AOU, che rappresenta senz altro una delle azioni principali, nato nel 2006 prosegue nel programma di trasferimento di esami tra le due aziende sanitarie. Neuropsichiatria e Psicologia dell Infanzia e Adolescenza: per questo livello l Azienda USL di Bologna registra un inversione di tendenza con un decremento rispetto al 2008 del costo pro capite pari a - 14,73 (-10,50%) anche se nei confronti della media RER rimane uno dei valori maggiori. Si ribadisce la presenza nell ambito della Neuropsichiatria infantile e dell età evolutiva bolognese l esistenza di tre importanti centri di eccellenza come il Centro Ausili Tecnologici, il Centro Regionale di Disabilità Cognitive e Linguistiche ed il Centro Regionale Ausili, esperienze uniche nel loro livello di complessità assistenziale nel panorama del S.S.R. che assumono pertanto una valenza sovra-aziendale. Salute Mentale Adulti: anche se rimane ancora uno dei più alti nel panorama regionale, Il costo pro-capite per questa fascia di popolazione è rimasto sui livelli 2008, mentre la media RER è aumentata del 3,37%, a conferma dei processi di razionalizzazione attivati sulla psichiatria adulti. Salute Donna: il confronto del costo pro-capite registra un incremento del 3,05%, in linea con l aumento del 4,65% nel valore medio RER; tale livello rimane però ancora uno dei più alti nel panorama regionale. Nel corso del 2009 il numero delle donne seguite dai consultori familiari subisce una lieve diminuzione, anche se si conferma un aumento costante delle donne immigrate in gravidanza seguite dai consultori, +4,61% nel 2009 rispetto al Protesica ed Integrativa: nel 2009 il costo medio aggregato si attesta a + 23,47% rispetto al valore medio RER, riducendo quindi il divario determinatosi negli anni precedenti. Si precisa comunque che tale valore è il risultato a saldo della riduzione rispetto al 2008 dell assistenza integrativa, -5,52% (- 0,68), e dell incremento contestuale della protesica del 5,73% (+ 1,92). Quest ultimo dato può comunque spiegarsi con l incremento degli assistiti in protesica dell 8,3% di cui il 62% ultrasessantacinquenni. Tuttavia, pur mantenendo uno scarto notevole rispetto all andamento medio regionale, il costo medio pro capite delle due linee assistenziali per l AUSL di Bologna registra una crescita rispetto al 2008 nettamente inferiore a quello medio RER, e cioè +2,70% rispetto a +7,95% (v. Grafico seguente). Grafico 2.121: Confronto costo medio aggregato Assistenza Protesica-Integrativa AUSL Bologna- Media RER. 50,00 45,00 40,00 35,00 47,21 38,23 30,00 25, AUSL BO RER Disabili: nel 2009 sono stati assistiti pazienti, con un trend in continua crescita che si evidenzia anche nel progressivo aumento della copertura della popolazione target. In tal senso nel 2009 si registrano un incremento del 22% dei pazienti con gravissime disabilità acquisite in età adulta ed il notevole incremento degli utenti inseriti in progetti riabilitativi a carico del FRNA e di quelli con progetti assistenziali a domicilio

118 (rispettivamente di rispetto ai precedenti 159 e +189 rispetto ad 81). Quanto detto spiega il balzo del costo medio pro capite per tale ambito assistenziale che da 39 del 2008 arriva a sfondare gli 50 nel Questo risultato tuttavia si inserisce in un contesto regionale che vede aumenti generalizzati e che non pone l AUSL di Bologna in una condizione di particolare criticità. Grafico 2.122: Confronto costo medio p.c. Assistenza Disabili AUSL Bologna-Media RER. 50,00 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20, ,80 44,24 AUSL BO RER FRNA Vengono rappresentati i costi del FRNA che comprendono sia le attività finanziate dalla quota storica del FSR, sia quelle finanziate dalle risorse aggiuntive regionali derivanti dalla fiscalità generale. I principali filoni di Finanziamento specifico sono: FRNA ADI, FRNA ANZIANI, FRNA DISABILI; di questi i dati disponibili sono riferiti agli anni 2008, 2009 e le relative elaborazioni hanno indicato i rispettivi costi medi pro capite per ambito assistenziale FRNA ed il totale costi FRNA per Azienda. Di seguito sono riportati i grafici riepilogativi delle attività assistenziali FRNA: Grafico 2.123: Confronto costo medio pro capite FRNA - ADI Usl Fe 10.Usl Ce 04.Usl Mo 03.Usl Re 01.Usl Pc 02.Usl Pr 12.Medi a RER FRNA - ADI 06.Usl Imola 08.Usl Ra 05.Usl Bo 09.Usl Fo Usl Rn

119 Grafico 2.124: Confronto costo medio pro capite FRNA - ANZIANI Usl Rn 08.Usl Ra 05.Usl Bo 12.Medi a RER 07.Usl Fe Usl Imola 03.Usl Re FRNA - ANZIANI 02.Usl Pr 01.Usl Pc 04.Usl Mo 10.Usl Ce Usl Fo Grafico 2.125: Confronto costo medio pro capite FRNA - DISABILI Usl Re 06.Usl Imola 02.Usl Pr 04.Usl Mo 08.Usl Ra 09.Usl Fo 01.Usl Pc 12.Media 05.Usl Bo 07.Usl Fe 10.Usl Ce 11.Usl Rn RER FRNA - DISABILI Grafico 2.126: Anno 2009 confronto regionale quota assorbimento FRNA per Azienda. AUSL BO (21% FRNA RER) 2009 FRNA - Tot. 06.Usl Imola FRNA - Tot. 10.Usl Ce FRNA - Tot. 09.Usl Fo FRNA - Tot. 01.Usl Pc FRNA - Tot. 11.Usl Rn FRNA - Tot. 07.Usl Fe FRNA - Tot. 08.Usl Ra FRNA - Tot. 03.Usl Re FRNA - Tot. 02.Usl Pr FRNA - Tot. 04.Usl Mo FRNA - Tot. 05.Usl Bo

120 2.2 SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA E PATRIMONIALE SOSTENIBILITÀ ECONOMICA Di seguito viene approfondita la sezione dedicata alla sostenibilità economica aziendale, attraverso alcuni indicatori chiave per l analisi economica dell andamento della gestione, in un confronto sia temporale, dalla nascita della nuova Azienda USL di Bologna nel 2004 al 2010, sia spaziale, nel raffronto con le altre Aziende USL della Regione che presentano un Azienda ospedaliera sul proprio territorio e che, pertanto, evidenziano caratteristiche simili e possono essere messe a confronto. Risultato netto dell esercizio Fonte: bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale Grafico Risultato netto dell esercizio anni (valori espressi in migliaia di euro) - (20.000) (40.000) (60.000) (80.000) ( ) ( ) (14.857) ( ) Risultato netto di esercizio Come evidente dalla rappresentazione grafica del risultato di esercizio, indicatore di estrema sintesi dell andamento economico aziendale, l Azienda ha migliorato nel tempo la propria performance, ad eccezione del 2006, anno particolarmente difficile per tutto il sistema nazionale e regionale, che si è caratterizzato per una disponibilità di risorse inferiore all esercizio precedente. Dal 2007, l Azienda, oltre ad avere rispettato l obiettivo assegnato dal livello regionale, ha conseguito l equilibrio tecnico di bilancio: se nell esercizio 2009, questo era posto pari all equilibrio di bilancio nella modalità definita a livello nazionale per la verifica degli equilibri regionali, ossia pari o superiore alle quote di ammortamento di tutti i beni a utilità ripetuta al 31/12/2009 non finanziati, negli altri anni in esame l Azienda ha anche conseguito il recupero degli ammortamenti sorgenti per i beni entrati in produzione dal 31/12/2007, per i quali non sussiste pari finanziamento. Per il 2010 tale risultato si attesta a -18,417 milioni di e gli ammortamenti che l Azienda ha assorbito sono pari a 9,362 milioni di. Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non caratteristica sul risultato netto: Fonte: riclassificato regionale; Elaborazione: regionale. La valutazione sulle componenti che hanno determinato il risultato di esercizio può realizzarsi attraverso l analisi dell incidenza dei risultati della gestione caratteristica e di quella non caratteristica sul complessivo risultato netto

121 L andamento temporale delle due componenti sui risultati economici conseguiti, porta ad evidenziare sul 2010 una forte componente legata all attività propria dell Azienda ed, in effetti, si riscontra come il 75% del risultato sia determinato dalla gestione caratteristica. In particolar modo i dati si contrappongono alla situazione presente nel 2007, dove incise in maniera determinante il peggioramento della gestione finanziaria, conseguente al negativo andamento dell Euribor. Grafico Risultato netto e risultati della gestione caratteristica e non caratteristica dell Azienda USL di Bologna per gli anni (valori espressi in migliaia di euro) (20.000) (40.000) (60.000) (80.000) ( ) ( ) ( ) ( ) Risultato netto dell'esercizio ( ) (14.858) ( ) (22.447) (10.821) (25.662) (18.417) Risultato della gestione caratteristica Risultato della gestione non caratteristica ( ) (7.989) (90.239) (4.419) (12.796) (13.828) (23.347) (6.869) (13.429) (18.028) (14.525) (12.866) (4.590) Nel 2010 entrambe le componenti contribuiscono alla perdita complessiva aziendale, con contributi evidentemente diversi tra loro e diversi rispetto agli anni precedenti, come evidente nel seguente grafico. Grafico Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non sui risultati netti dell Azienda USL di Bologna per gli anni % 40% 20% 0% -20% -40% -60% -80% -100% -120% -140% -160% 34% -17% -13% -20% -25% -46% -54% -50% -50% -83% -87% -80% -75% -134% Incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto dell'esercizio Incidenza della gestione non caratteristica sul risultato netto dell'esercizio

122 Nei precedenti esercizi 2005, 2007 e 2008, è preponderante la gestione non caratteristica, che trova motivazioni nella contabilizzazione di oneri straordinari derivanti dai costi relativi a esercizi pregressi e la cancellazione del debito per ferie maturate e non godute dal personale dipendente (anno 2005), nonché l andamento in crescita dell Euribor nel 2007 e 2008, con conseguenze negative sui mutui, sugli interessi per anticipazione di tesoreria e sugli interessi verso la società di factoring per cessione debiti case di cura, ancorati a questo parametro. Sul risultato netto 2009 incidono sostanzialmente in egual misura le due gestioni, influenzate dal sostanziale calo dell Euribor con effetti positivi sugli oneri finanziari per quanto riguarda la gestione non caratteristica e dalla contabilizzazione delle sopravvenienze passive, legate in particolare alla chiusura della mobilità extraregione, per quanto riguarda il Il 2010, come evidenziato in precedenza, presenta una ridotta componente non caratteristica, determinata da una riduzione degli oneri finanziari e straordinari. Mediamente, le Aziende sanitarie regionali di confronto presentano un incidenza della gestione caratteristica più bassa rispetto a quella aziendale e, di conseguenza, quella non caratteristica si presenta con percentuali maggiori. Risultati della gestione caratteristica ROC/ricavi disponibili, a confronto con i medesimi indicatori di livello regionale: Fonte: Riclassificato regionale; Elaborazione: regionale. Il rapporto tra il risultato della gestione caratteristica e i ricavi disponibili, questi ultimi intesi come misura delle risorse disponibili per lo svolgimento dell attività tipica aziendale, permette di evidenziare l andamento aziendale in un confronto temporale e realizzare una valutazione comparativa sia rispetto alla media regionale sia nei confronti di un valore di riferimento, che rappresenterebbe il risultato ottimale, e che è pari allo 0%. Grafico Risultati della gestione caratteristica/ricavi disponibili dell Azienda a confronto con i medesimi indicatori di livello regionale. 2,0% 0,0% -2,0% -0,8% -0,4% -0,4% -1,1% 0,3% -0,1% -0,5% -0,7% -1,1% -1,1% -4,0% -6,0% -8,0% -10,0% -12,0% -8,5% -12,5% -7,7% -9,1% -14,0% ROC /Ricavi disponibili Azienda ROC/Ricavi disponibili RER

123 L indice calcolato per l Azienda per il 2010 si attesta sul medesimo livello del 2009 mentre a livello medio regionale si ha un ulteriore riduzione rispetto al triennio precedente. Rispetto al 2009, infatti, i ricavi disponibili incrementano dell 1% per l Azienda e dell 1,8% a livello medio regionale. I contributi da fondo sanitario regionale, che costituiscono la componente principale dei ricavi disponibili, tra il 2009 e il 2010 registrano per l Azienda un incremento del +2% mentre a livello medio regionale la variazione è del +2,3%, come evidente nel seguente grafico: Grafico Contributi in c/esercizio anni dell Azienda USL di Bologna a confronto con le altre Aziende USL regionali con AO sul territorio Azienda USL di Bologna Aziende USL con Aziende ospedaliere sul territorio I Ricavi disponibili risentono, inoltre, per definizione, della mobilità passiva, che incide in maniera sostanziale per l Azienda, presentando un aumento tra i due anni del +5,6% contro il +2,1% medio. Inoltre, il numeratore dell indicatore, ossia il Risultato Operativo Caratteristico, presenta una variazione tra i due anni assai più consistente nel dato regionale (+59%) contro l 8,1% del dato dell Azienda USL di Bologna. L analisi temporale dell andamento dell indicatore mostra come l incidenza dei risultati della gestione caratteristica sulle risorse disponibili presenti un incidenza maggiore sugli esercizi 2004 e 2006 per l effetto combinato dei minori finanziamenti erogati e dell elevato valore della gestione caratteristica. Per le stesse cause che hanno agito in modo opposto, gli anni 2005, 2007, 2008 e 2009 presentano un trend in netto miglioramento, fino al 2010 che vede un maggiore Risultato Operativo Caratteristico ed un importo più elevato dei ricavi disponibili. Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, dell ultimo triennio antecedente l anno di riferimento a confronto con Regione: Fonte: riclassificato regionale; Elaborazione: regionale. La valutazione sull impiego delle diverse tipologie di fattori produttivi in relazione al complessivo delle risorse disponibili per i processi produttivi può essere effettuata attraverso una serie di indicatori costruiti come rapporti tra i costi di produzione relativi a macro categorie di beni e servizi e i ricavi disponibili. La lettura del fenomeno in esame all interno dell Azienda evidenzia il seguente andamento:

124 Grafico Incidenza dei principali aggregati di fattori produttivi sui ricavi disponibili anni ,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Beni di consumo/ricavi disponibili Beni strumentali/ricavi disponibili Servizi/ricavi disponibili Costi amm.vi e acc.ti/ricavi disponibili Costo del lavoro/ricavi disponibili 2004 Azienda 12,3% 2,7% 51,7% 2,2% 43,6% 2005 Azienda 11,5% 2,3% 46,0% 1,6% 39,3% 2006 Azienda 12,2% 2,9% 50,0% 1,7% 42,2% 2007 Azienda 11,2% 2,9% 46,2% 1,8% 38,3% 2008 Azienda 11,2% 3,0% 46,8% 1,7% 37,0% 2009 Azienda 11,4% 3,2% 48,1% 1,5% 36,9% 2010 Azienda 11,5% 3,3% 48,2% 1,3% 36,8% Il trend evidenzia anche sul 2010 un assorbimento dell 85% delle risorse disponibili tra servizi e costo del lavoro, sebbene quest ultimo presenti una leggera flessione rispetto al I servizi comprendono anche quelli sanitari dedicati alla non autosufficienza e finanziati dall apposito Fondo, sostanzialmente stabili in termini assoluti sul Per le altre voci si evidenzia un lieve aumento dell incidenza dei beni di consumo e strumentali, mentre i costi amministrativi continuano a ridursi negli anni. Nella comparazione con le altre realtà regionali, la performance aziendale si evidenzia coerente all andamento medio regionale, che, tuttavia, presenta incrementi più sensibili rispetto al 2009 in tutte le macro categorie considerate

125 Grafico Incidenza dei principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili a confronto con i valori medi regionali anni ,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Beni di consumo/ric. disponibili Beni strumentali/ric. disponibili Servizi sanitari/ric. disponibili Servizi non sanitari/ric. disponibili Servizi/ric. disponibili Costi amm.vi generali e acc.ti/ric. disponibili Costo del lavoro/ric. disponibili 2004 Azienda 12,3% 2,7% 43,4% 8,2% 51,7% 2,2% 43,6% 2005 Azienda 11,5% 2,3% 38,6% 7,4% 46,0% 1,6% 39,3% 2006 Azienda 12,2% 2,9% 41,7% 8,3% 50,0% 1,7% 42,2% 2007 Azienda 11,1% 2,9% 38,4% 7,9% 46,3% 1,9% 38,2% 2008 Azienda 11,2% 3,0% 38,6% 8,2% 46,8% 1,7% 37,0% 2009 Azienda 11,4% 3,2% 39,7% 8,3% 48,1% 1,5% 36,9% 2010 Azienda 11,5% 3,3% 39,6% 8,6% 48,2% 1,3% 36,8% 2004 RER 11,5% 2,4% 44,7% 7,0% 51,7% 1,7% 41,2% 2005 RER 10,7% 2,5% 40,6% 6,9% 47,4% 1,4% 38,3% 2006 RER 11,4% 3,1% 43,1% 8,0% 51,0% 1,6% 40,6% 2007 RER 10,8% 3,1% 40,0% 7,5% 47,5% 1,9% 37,7% 2008 RER 10,7% 3,1% 40,2% 8,0% 48,2% 1,9% 36,1% 2009 RER 7,5% 1,9% 27,3% 5,4% 32,7% 1,2% 24,0% 2010 RER 11,6% 2,9% 40,8% 8,2% 49,1% 1,5% 35,7% Composizione percentuale dei costi di esercizio annuali: Fonte: riclassificato regionale Elaborazione: regionale. Valutando, invece, la composizione dei costi di produzione, ossia determinando il peso percentuale dei costi delle macrocategorie di fattori produttivi sul totale annuo aziendale, emerge come la composizione dei costi si confermi coerente agli anni passati ed all andamento medio regionale. In particolare, nel 2010 l acquisto di servizi giustifica oltre il 47% dei costi complessivi sostenuti dall Azienda, con una prevalenza dei servizi sanitari (39,1%), mentre il costo del lavoro assorbe il 36,4% dei costi totali, a confermare il trend in riduzione nel periodo considerato

126 Vista la sostanziale omogeneità dei fattori di produzione delle Aziende USL, ne consegue che una simile composizione si rispecchia anche nella media regionale che, tuttavia, presenta nel 2010 una percentuale di costi per servizi superiore a quella aziendale (48,7%) mentre risulta inferiore quella relativa alle risorse umane (35,4%). Sui costi legati ai beni strumentali è determinante il Piano degli investimenti che si riflette sui costi delle manutenzioni e sugli ammortamenti. Il dato del 2010 è pertanto in aumento come più alta del valore medio regionale è l incidenza di tali costi sul totale aziendale. Grafico Composizione percentuale dei costi a confronto con dati RER anni ,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% Beni di cons / costi tot Serv san/ costi tot Serv non sanit/ costi tot Beni strum/ costi tot Manut/ costi tot Costi amm.vi gen/ costi tot Accant / costi tot Costo del lav / costi tot 2004 AUSL 11,0% 38,6% 6,0% 2,4% 1,3% 1,9% 0,1% 38,7% 2005 AUSL 11,5% 38,3% 6,0% 2,3% 1,3% 1,6% 0,0% 39,0% 2006 AUSL 11,2% 38,2% 6,3% 2,7% 1,4% 1,5% 0,1% 38,7% 2007 AUSL 11,1% 38,2% 6,5% 2,9% 1,4% 1,5% 0,3% 38,1% 2008 AUSL 11,2% 38,7% 6,7% 3,0% 1,5% 1,3% 0,4% 37,2% 2009 AUSL 11,2% 39,3% 6,6% 3,2% 1,6% 1,1% 0,3% 36,5% 2010 AUSL 11,4% 39,1% 6,8% 3,3% 1,7% 1,0% 0,2% 36,4% 2004 RER 10,6% 41,2% 5,1% 2,2% 1,3% 1,4% 0,2% 38,0% 2005 RER 10,7% 40,4% 5,4% 2,5% 1,4% 1,4% 0,1% 38,2% 2006 RER 10,5% 40,0% 5,9% 2,9% 1,5% 1,4% 0,1% 37,7% 2007 RER 10,7% 39,6% 6,0% 3,1% 1,4% 1,4% 0,5% 37,3% 2008 RER 10,7% 40,2% 6,5% 3,1% 1,6% 1,3% 0,6% 36,1% 2009 RER 11,2% 40,6% 6,3% 2,9% 1,6% 1,2% 0,6% 35,6%

127 Grafico Composizione percentuale dei costi di esercizio annuali nell Azienda USL di Bologna anni ,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% Beni di consumo Serv. sanitari Serv. non sanitari Beni strum. Manut. Costi amm.vi generali Accanton. Costo del lavoro ,0% 38,6% 6,0% 2,4% 1,3% 1,9% 0,1% 38,7% ,5% 38,3% 6,0% 2,3% 1,3% 1,6% 0,0% 39,0% ,2% 38,2% 6,3% 2,7% 1,4% 1,5% 0,1% 38,7% ,1% 38,2% 6,5% 2,9% 1,4% 1,5% 0,3% 38,2% ,2% 38,7% 6,7% 3,0% 1,5% 1,3% 0,4% 37,2% ,2% 39,3% 6,6% 3,2% 1,6% 1,1% 0,3% 36,5% ,4% 39,1% 6,8% 3,3% 1,7% 1,0% 0,2% 36,4% Come già evidenziato, i servizi sanitari si confermano la voce di spesa preponderante nel bilancio aziendale. La disamina più analitica delle singole componenti che li determinano mette in evidenza come la componente di maggiore rilievo sia rappresentata, anche per il 2010, dai costi sostenuti per le fasce deboli, nonostante la consistente razionalizzazione dei costi per l assistenza protesica, e dalla assistenza farmaceutica convenzionata esterna. Grafico Composizione percentuale dei costi per servizi sanitari nell Azienda USL di Bologna anni ,00% 45,00% 40,00% 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% Consulenze e collaborazioni sanitarie Convenzioni Nazionali Farmaceutica Fasce deboli Altri servizi sanitari ,99% 15,74% 43,29% 26,94% 11,04% ,50% 16,98% 40,61% 28,52% 11,38% ,17% 18,06% 40,38% 29,20% 10,19% ,05% 18,43% 37,13% 31,23% 11,16% ,78% 18,92% 33,79% 34,91% 10,59% ,85% 19,53% 32,05% 36,64% 9,93% ,12% 19,80% 31,98% 35,55% 10,55%

128 Considerata la rilevanza della voce servizi sanitari sul totale dei costi aziendali, è interessante vederne la composizione in grandi macrocategorie di aggregati. Per quanto riguarda le consulenze e le altre collaborazioni sanitarie il trend in calo evidenziato fino al 2008 è determinato principalmente dalle operazioni di stabilizzazione effettuate nel corso di questo periodo. Il 2009 evidenzia una lieve crescita dei costi per visite fiscali, in applicazione della L.133/2008 e per l allocazione alla voce di spesa più appropriata, del lavoro interinale. I costi delle grandi convenzioni confermano un trend in crescita, determinato principalmente dall applicazione dei rinnovi contrattuali per il biennio La spesa farmaceutica presenta una migliore performance anche nel 2009 grazie al potenziamento delle azioni aziendali e ai risparmi che sono stati resi possibili dall applicazione dei provvedimenti amministrativi introdotti con la legge 77/09, che hanno abbattuto del 12% il prezzo dei generici e introdotto una trattenuta aggiuntiva dell 1,4% extrasconto La componente di maggiore rilievo è rappresentata dai costi sostenuti per le fasce deboli, in particolare per l aumento delle voci di assistenza protesica, integrativa ed ossigenoterapia per il continuo crescere della popolazione assistita, oltre che per i costi dedicati e finanziati dal Fondo regionale per la non autosufficienza per l approfondimento del quale si presenta di seguito l indicatore. Da evidenziare come, dopo un importante spinta iniziale, i costi per gli interventi legati al Fondo per la Non Autosufficienza si presentino nel 2010 sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio in termini assoluti, mentre se ne registra ancora un lieve incremento in termini percentuali. Grafico Percentuale di copertura dei servizi per le fasce deboli con il Fondo regionale per la non autosufficienza anni % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 65,2% 62,5% 59,4% 34,8% 37,5% 40,6% 46,3% 44,9% 53,7% 55,1% 0% servizi fasce deboli coperti da FRNA servizi fasce deboli non coperti da FRNA Mobilità attiva/passiva Elaborazione: aziendale Fonte: Sistema informativo regionale (Flusso ASA RER; flusso SDO RER); per l attività psichiatrica privata: fatturato regionale e aziendale ; tabelle regionali fatturato termale anni provvisorio; matrici RER di mobilità Anni /2008/2009/2010 (provvisorio); Dati Bilanci di Missione anni aggiornati con gli importi definitivi desunti dai flussi informativi degli anni di competenza

129 L indicatore in esame misura il grado di attrazione delle strutture, relativamente alle prestazioni sanitarie di ricovero, specialistica ambulatoriale, farmaceutica territoriale, somministrazione diretta farmaci, termali, di medicina generale e trasporto in ambulanza ed elisoccorso erogate da tutte le Strutture pubbliche (Azienda USL, AOSP e IOR) - e private accreditate presenti sul territorio aziendale. Nella tabella sono riportati i valori della produzione delle strutture metropolitane diverse dall Azienda USL a favore dei cittadini residenti nell ambito territoriale dell Azienda USL di Bologna, desunti dal sistema informativo regionale. Tali valori sono da considerare a rettifica del dato di mobilità attiva e passiva. Tabella 2.42 Produzione delle strutture metropolitane diverse dall Azienda USL per residenti territorio Azienda USL di Bologna: anni A.H. Bologna I.O.R Strutt. Priv. Acc.te Totale I valori sono espressi in migliaia di euro Gli indicatori che misurano il grado di attrazione sono stati quindi determinati in tal modo: per la mobilità attiva è stato aggiunto quello della produzione dello I.O.R., dell Azienda Ospedaliera di Bologna e delle Strutture private accreditate provinciali, per prestazioni erogate a cittadini non residenti sul territorio aziendale. Per la mobilità passiva si è considerato il valore economico della produzione a favore di utenti residenti nell ambito territoriale dell Azienda, erogata dalle strutture pubbliche regionali ed extra regionali, rettificato dalla mobilità da Azienda ospedaliera, IOR e strutture private accreditate provinciali. Grafico Valore della produzione delle Strutture pubbliche metropolitane per assistiti residenti al di fuori dell ambito aziendale ripartito tra i diversi Soggetti erogatori ,59% 24,17% 25,24% ,11% 51,49% 51,46% ,30% 24,34% 23,30% Totale IOR AOU Bologna Ausl Bologna

130 I valori della produzione delle Strutture pubbliche metropolitane per assistiti residenti al di fuori dell ambito aziendale risultano corrispondenti a circa 240 milioni. La mobilità attiva è determinata in maggior percentuale del suo valore (intorno al 51%) dall Azienda Ospedaliera di Bologna, seguita da Azienda USL di Bologna e IOR che hanno contribuito entrambi per un valore intorno al 24% per gli anni 2008 e 2009, mentre per il 2010 si posizionano rispettivamente intorno al 23% e al 25%. Grafico Valore della mobilità attiva della aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro) Trend Considerando il trend degli ultimi 7 anni del valore della mobilità attiva complessiva della aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano, si rileva un incremento dal 2004 al 2006, un decremento nel 2008 ed una parziale ripresa nel 2009 confermata anche per il Grafico Valore della mobilità attiva della aziende sanitarie private del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro) Trend

131 Anche il settore privato presenta interessanti valori di mobilità attiva (nel ,1 milioni ),pressoché stabili negli ultimi quattro anni. Grafico Valore della mobilità passiva dei residenti del territorio metropolitano di Bologna. (in migliaia di euro) Trend * extraregionale intraregionale * non risultando disponibili i dati della mobilità passiva extrarer 2010, sono stati utilizzati i valori 2009 Il valore della mobilità passiva dei residenti verso strutture pubbliche e private al di fuori del territorio aziendale presenta un incremento dal 2004 al 2008, a carico sia delle strutture extraregionali sia di quelle intraregionali. Nel 2010 la mobilità passiva intraregionale appare incrementata del 6,6% rispetto al 2009 (non essendo ancora disponibili i dati 2010 di quella extraregionale, vengono riportati nel grafico i valori del 2009). Il saldo di mobilità delle aziende sanitarie del territorio metropolitano di Bologna è comunque positivo ed ammonta a 218 milioni considerando anche la mobilità attiva del settore privato, mentre considerando la sola mobilità attiva pubblica il dato si attesta a 182 milioni di SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA Gli indicatori selezionati per l analisi della sostenibilità finanziaria sono volti ad indagare la dinamica dei flussi monetari intervenuti nel periodo considerato ed a determinare i tempi medi di pagamento dei debiti verso fornitori di beni e servizi, con l obiettivo di rendere evidenti le condizioni attraverso le quali l Azienda ha affrontato la solvibilità finanziaria. La liquidità dell azienda è stata approfondita mediante il Rendiconto finanziario di liquidità e la sua analisi

132 Rendiconto finanziario di liquidità (Fonti e Impieghi). Tabella 2.43 Rendiconto finanziario di liquidità (Fonti e Impieghi) Disponibilità liquide iniziali Net cash gestione corrente Net cash gestione extracorrente Contributi per perdite Disponibilità liquide finali Anche per il 2010 il rendiconto evidenza una critica situazione di liquidità aziendale. Grafico Rendiconto finanziario di liquidità ( ) ( ) ( ) DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI NET CASH GESTIONE CORRENTE CONTRIBUTI PER PERDITE Le disponibilità liquide sono negative sia in apertura che in chiusura di esercizio e sono sostanzialmente attribuibili alla anticipazione di Tesoreria alla quale l Azienda ricorre costantemente per far fronte ai pagamenti. Il net cash della gestione corrente per il 2010 risulta positivo come l anno precedente, ma con un valore assoluto in riduzione, sostanzialmente a causa dell aumento dei debiti, seppur in misura inferiore alla variazione , e della concomitante variazione positiva dei crediti, soprattutto legata ai contributi in conto esercizio da Regione iscritti nel 2010, che tra il 2008 e il 2009 erano invece diminuiti. Sul net cash della gestione extracorrente incidono l utilizzo di risorse finanziarie per i nuovi investimenti e i rimborsi di finanziamenti. Rispetto all anno precedente il dato migliora di oltre il 38%, pur presentandosi ancora negativo. Se da una parte, infatti, si assiste ad un minore impiego delle risorse, soprattutto per quanto riguarda i nuovi investimenti, dall altra vi è anche una riduzione delle fonti a finanziamento. I contributi per ripiano perdite, infine, si presentano in aumento rispetto al 2009 di oltre 2 milioni di

133 Debiti medi per forniture in conto esercizio/ (costi per beni e servizi/360): Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale Tabella 2.44 Tempi medi di pagamento anni (con esclusione costi per mobilità e costi del personale) durata media dell'esposizione (gg) Tabella 2.45 Tempi medi di pagamento anni ( con ulteriore esclusione dei costi relativi all assistenza farmaceutica e alle convenzioni nazionali) durata media dell'esposizione (gg) Il trend evidenzia un incremento nel primo triennio, con una inversione di tendenza dal 2007 in riduzione che prosegue nel 2008 e nel La problematicità legata alle risorse finanziarie è evidente anche nei dati relativi ai tempi medi di pagamento: tale valore, infatti, si attesta a 280 giorni escludendo solo i debiti verso il personale, mentre nettizzando tale indicatore dai pagamenti ordinariamente effettuati entro i 30 giorni, in considerazione delle indicazioni nazionali e regionali, è pari a 402 giorni SOSTENIBILITÀ PATRIMONIALE Di seguito la trattazione prosegue con l analisi dello stato patrimoniale dell Azienda, soffermandosi sulla struttura degli investimenti e dei finanziamenti ad essi dedicati, evidenziando i tassi di rinnovamento ed il grado di obsolescenza delle immobilizzazioni strumentali. Rappresentazione grafica dello stato patrimoniale riclassificato in chiave finanziaria: Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale Tabella 2.46 Stato patrimoniale, valori; anni (valori espressi in migliaia di euro) Liquidita' immediate Liquidita' differite Rimanenze Immobilizzazioni Totale attivo Finanziamenti a breve termine Finanziamenti a medio lungo termine Patrimonio netto Totale passivo

134 Tabella 2.47 Stato patrimoniale, composizione percentuale; anni LIQUIDITA' IMMEDIATE e DIFFERITE 32% 37% 35% 34% 29% 28% 29% Rimanenze 4% 3% 3% 2% 2% 2% 2% Immobilizzazioni 65% 59% 63% 64% 68% 70% 69% Totale attivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% Finanziamenti a breve termine 84% 89% 87% 79% 74% 77% 79% Finanziamenti a medio lungo termine 4% 3% 12% 11% 10% 10% 9% Patrimonio netto 11% 8% 1% 10% 16% 14% 12% Totale passivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% Grafico Stato patrimoniale, composizione percentuale; anni % 90% 80% 11% 4% 8% 3% 1% 12% 10% 11% 16% 10% 14% 10% 12% 9% 70% 60% 65% 59% 63% 64% 68% 70% 69% 50% 40% 30% 4% 84% 3% 89% 3% 87% 2% 79% 2% 74% 2% 77% 2% 79% 20% 10% 32% 37% 35% 34% 29% 28% 29% 0% PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' PASSIVITA' ATTIVITA' Lo Stato Patrimoniale riclassificato in termini finanziari consente di valutare la solidità patrimoniale e finanziaria dell Azienda. La composizione della struttura patrimoniale in base ai tempi di realizzo monetario mostra, anche per il 2010, come l Azienda si caratterizzi per un attivo nel quale prevale il patrimonio immobilizzato mentre il passivo sia determinato per la maggior parte da finanziamenti a breve termine. Infatti, l attivo patrimoniale dell Azienda è composto in prevalenza delle immobilizzazioni (69% nel 2010), a seguito della progressiva attuazione dei Piani degli Investimenti definiti negli anni in esame. Nel passivo, invece, la prevalenza è sempre stata determinata dai finanziamenti a breve termine, che costituiscono il 79% delle complessive attività, mentre il Capitale proprio e i mutui (finanziamenti a medio lungo termine) rappresentano solo il 21% del passivo

135 In particolare, il Patrimonio netto è in riduzione rispetto agli anni precedenti (12%) per gli incrementi dovuti ai contributi in conto capitale a copertura degli investimenti, ai contributi a copertura delle perdite pregresse e alle perdite d esercizio con importi più contenuti. In riduzione anche i mutui, alcuni dei quali estinti nel corso del periodo considerato, dove il più recente risale al 2006 Grado di copertura degli investimenti attraverso contributi in conto capitale Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale I contributi in conto capitale sono in prevalenza costituiti dai contributi regionali, che costituiscono oltre l 89% del complessivo, nonché da contributi a seguito di alienazioni ed infine Donazioni vincolate ad investimenti e mutui. Tali finanziamenti, per la maggior parte, sono destinati al finanziamento degli investimenti materiali netti, mentre solo una quota minore è destinata alle immobilizzazioni immateriali. Tabella 2.48 Rapporto tra contributi in conto capitale e immobilizzazioni materiali e immateriali nette anni (valori espressi in migliaia di euro) Contributi da RER Altri Contributi Contributi da Alienazioni Totale Contributi in c/capitale Immobilizzazioni immateriali nette Immobilizzazioni materiali nette Totale Immobilizzazioni materiali e non nette Grado di copertura immobilizzazioni materiali nette attraverso contributi in c/capitale 50,85% 47,59% 42,92% 41,86% 40,19% 39,62% 39,09% Grado di copertura immobilizzazioni nette (materiali e non) attraverso contributi in c/capitale 49,61% 46,28% 41,85% 40,76% 39,20% 38,69% 38,17% Grafico Grado di copertura immobilizzazioni materiali nette attraverso contributi in c/capitale 60,00% 50,00% 40,00% 50,85% 47,59% 42,92% 41,86% 40,19% 39,62% 39,09% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Contributi in conto capitale/immobilizzazioni materiali nette

136 Grafico Grado di copertura totale immobilizzazioni nette (materiali e non) attraverso contributi in c/capitale 60,00% 50,00% 40,00% 49,61% 46,28% 41,85% 40,76% 39,20% 38,69% 38,17% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Grado di corpertura immobilizzazioni nette (materiali e non) attraverso contributi in c/capitale Nel periodo preso a riferimento si evidenzia un trend in calo del grado di copertura degli investimenti attraverso i contributi in conto capitale, che, nell ultimo triennio si attesta a valori inferiori al 40%. Le risorse a copertura degli investimenti sono principalmente ascrivibili alle seguenti categorie: Contributi in conto capitale da Regione; Donazioni, lasciti testamentari vincolate ad investimenti; Risorse derivanti dall alienazioni di immobili destinate a investimenti futuri; Mutui; In condizione di totale copertura degli investimenti da contributi in conto capitale, l indicatore dovrebbe essere pari a 1. La situazione aziendale manifesta nel tempo una sempre minore copertura degli investimenti con fonti di finanziamento in conto capitale e gli ammortamenti dei beni entrati in produzione non finanziati rimangono a carico dell azienda. La necessità è quindi quella di valutare ulteriori fonti di finanziamento ammesse dalla normativa in vigore, prestando estrema attenzione ai costi sorgenti, in termini di ammortamento e di oneri finanziari. Rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell esercizio nel loro ammontare complessivo e per singola tipologia: Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale Complessivamente il valore economico dei beni entrati in funzione negli esercizi presi a riferimento mostra un trend in crescita, con particolare riferimento alle immobilizzazioni materiali, soprattutto per quanto riguarda immobili ed attrezzature sanitarie

137 Tabella 2.49 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali anni (valori espressi in migliaia di euro) Imm.ni immateriali Terreni e Fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature sanitarie Mobili e arredi Automezzi e altri beni immobilizzazioni materiali Totale investimenti (collaudati) Totale Imm.ni in corso Totale Investimenti (collaudati + imm.ni in corso) Anche per il 2010 il valore assoluto degli investimenti realizzati è rilevante, pur in riduzione sull anno precedente. Per quanto concerne la composizione negli anni e l andamento di una stessa tipologia nel periodo in esame, il seguente grafico dà chiara evidenza del trend: Grafico Valore % nuovi investimenti per categoria 90,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Imm.ni immateriali Terreni e Fabbricati Impianti e macchinari Attrezzature sanitarie Mobili e arredi Automezzi e altri beni ,90% 61,49% 4,81% 13,14% 4,27% 7,40% ,67% 47,47% 5,31% 11,31% 4,58% 14,66% ,33% 65,08% 1,85% 9,05% 3,87% 14,82% ,23% 52,32% 2,64% 15,61% 5,51% 14,69% ,06% 74,14% 1,80% 10,60% 2,44% 4,95% ,72% 83,14% 1,13% 7,47% 1,24% 3,29% ,04% 83,53% 1,24% 7,65% 1,47% 3,07%

138 La lettura degli investimenti per singola categoria esprime la composizione degli investimenti collaudati e il loro andamento nel periodo preso a riferimento e rispecchia la realizzazione del Piano degli Investimenti in cui l Azienda USL di Bologna è impegnata. La voce che si conferma in maggiore variazione è quella dei Fabbricati, in crescita per i collaudi realizzati. Di contro si ha una forte riduzione delle immobilizzazioni in corso, voce che considera in prevalenza interventi in edilizia sanitaria. Grado di rinnovo del patrimonio aziendale: Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale L indicatore confronta i nuovi investimenti realizzati di un anno sul totale di quelli complessivi attuati, indipendentemente dalla fonte di finanziamento. Il risultato può interpretarsi come il grado di rinnovo del patrimonio aziendale e della propensione aziendale ai nuovi investimenti. Tabella 2.50 Grado di rinnovo del patrimonio aziendale anni (valori espressi in migliaia di euro) Nuovi investimenti in immobilizz. materiali e immateriali Totale investimenti lordi Grafico grado di rinnovo del patrimonio aziendale anni Nuovi investimenti in immobilizz. materiali e immateriali/totale investimenti lordi 18,00% 16,00% 14,00% 12,00% 10,00% 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% 0,00% 15,92% 16,56% 13,70% 13,44% 14,90% 8,66% 8,06% Il grafico evidenzia come il grado di rinnovo sugli investimenti sia strettamente legato al complessivo volume delle immobilizzazioni: negli anni in cui gli investimenti raggiungono i livelli maggiori, come il 2006 e il 2009, l indice assume i valori più elevati mentre, coerentemente al precedente indicatore, nel 2010 si ha una contrazione di circa il 10%

139 Grado di obsolescenza: Fonte: Bilancio d esercizio Elaborazione: aziendale I nuovi investimenti in sanità risultano fondamentali per la caratteristica intrinseca di divenire obsoleti in tempi rapidi, visto i continui sviluppi e innovazioni. D altra parte, tale necessità si scontra con il fatto che le Aziende devono operare cercando di garantire la sostenibilità economica e finanziaria del sistema. Tabella 2.51 Grado di obsolescenza anni (valori espressi in migliaia di euro) Valore residuo beni durevoli Totale investimenti lordi Grafico grado di obsolescenza anni ,00% 80,00% 75,00% 70,00% 79,68% Valore residuo beni durevoli/totale investimenti lordi 77,62% 77,46% 76,39% 74,88% 73,18% 70,85% 65,00% Il vincolo imposto alle Aziende di predisporre un Piano investimenti che abbia adeguata copertura con risorse certe è determinante nella valutazione dell andamento di questo indicatore che, nel periodo in esame, evidenzia un trend in lieve ma progressiva diminuzione. 2.3 IMPATTO SUL CONTESTO TERRITORIALE IMPATTO ECONOMICO La nostra Azienda risulta essere tra le maggiori aziende presenti in ambito provinciale sia in relazione al numero di soggetti direttamente o indirettamente occupati, sia in ragione dei rapporti di fornitura che producono effetti economici ed occupazionali sul complessivo tessuto economico. IMPATTO ECONOMICO DEL PERSONALE Il numero di dipendenti dell Azienda USL di Bologna è pari a Di questi, 168 rientrano nella categoria di: disabili/ categorie protette. Il dettaglio è illustrato alle tabelle della sezione 4. Se poi ai dipendenti si aggiungono le persone con contratti atipici (141), i MMG (619) e PLS (118), i medici specialisti ambulatoriali, di continuità assistenziale e del territorio (403) il numero sale a persone. Gli emolumenti complessivi per l anno 2010 superano i 524 milioni di

140 Tabella 2.52 Numero di dipendenti dell Azienda USL di Bologna/residenti + domiciliati nell ambito territoriale anni ANNO dipendenti Azienda USL di Bologna Residenti + domiciliati ambito Azienda USL % , , , , ,0 ANNO Dipendenti Contratto atipico MMG e PLS Specialistica ambulatoriale + medicina dei servizi Tabella 2.53 Volume degli emolumenti erogati per il personale dipendente e convenzionato dell Azienda USL di Bologna anni Med. Emerg. Terr. Conv. e continuità assistenziale Medicina dei servizi territoriali TOTALE ACQUISTO DI BENI E SERVIZI DA FORNITORI DELL AMBITO TERRITORIALE I rapporti di fornitura ammontano nel 2010 a mln e, come negli anni precedenti, rimangono in prevalenza concentrati nell ambito del territorio dell Azienda (circa il 74% delle ditte fornitrici ha sede legale nell area bolognese). Grafico Percentuale dei costi per acquisto di beni e servizi da Aziende dell ambito territoriale, della regione ed extraregionali anni Fonte Azienda USL di Bologna. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% % costi vs ditte con sede legale fuori Regione Emilia Romagna % costi vs ditte con sede legale nell'ambito territoriale Regione (extra AUSL) % costi vs ditte con sede legale nell'ambito territoriale AUSL BO

141 Per l allocazione delle diverse categorie di costo, si è proceduto ad una revisione degli aggregati al fine di una migliore esposizione del dato su tutto il periodo in esame. L analisi, dalla quale in analogia agli anni scorsi sono esclusi il personale dipendente, gli ammortamenti, le rimanenze, gli accantonamenti, le imposte e le tasse, ha evidenziato la seguente ripartizione degli acquisti di beni e servizi, organizzati sulla base della sede legale dei fornitori (migliaia di ): Tabella 2.54 Volume dei beni e servizi acquistati da aziende con sede legale nell ambito territoriale dell Azienda USL di Bologna, della Regione Emilia Romagna e fuori Regione anni Fonte Azienda USL di Bologna. FORNITORI CON SEDE LEGALE NELL'AMBITO TERRITORIALE AZIENDALE tipologia di fornitura beni sanitari beni economali manutenzioni canoni servizi sanitari (Di cui da Aziende sanitarie e Case di cura) servizi non sanitari convenzioni nazionali totale FORNITORI CON SEDE LEGALE NELL'AMBITO TERRITORIALE ENTRO REGIONE (extra Azienda USL) tipologia di fornitura beni sanitari beni economali manutenzioni canoni servizi sanitari (Di cui da Aziende sanitarie e Case di cura) servizi non sanitari totale FORNITORI CON SEDE LEGALE FUORI REGIONE tipologia di fornitura beni sanitari beni economali manutenzioni canoni servizi sanitari (Di cui da Aziende sanitarie e Case di cura) (20.680) (20.497) (21.587) servizi non sanitari totale

142 2.3.2 IMPATTO SOCIALE PROMOZIONE DEL SERVIZIO CIVILE IN AMBITO SOCIALE L Azienda USL di Bologna, come ente di Servizio Civile ha proseguito la sua attività con l approccio indicato nella normativa della Regione Emilia Romagna, ha rimodulato la mission del Servizio Civile non limitandolo ai ragazzi italiani dai 18 ai 28 anni, ma estendendolo anche a ragazzi stranieri ed a persone adulte. L idea guida con la quale si è proseguito il percorso è stata quella di considerare il Servizio Civile sia come risorsa pubblica appartenente ai territori in cui si realizza che può produrre un effetto determinante per il futuro e la costruzione di una cittadinanza responsabile. Conseguentemente ci si è adoperati per costruire una coscienza del Servizio Civile pensato e praticato come risorsa collettiva che appartiene allo stesso tempo a chi lo svolge, a chi lo organizza ed al territorio che la promuove. L Azienda USL di Bologna ha partecipato alle iniziative di sensibilizzazione e promozione del Servizio Civile attivate dalla Regione Emilia Romagna e dal CO.PR.ESC (Coordinamento provinciale degli Enti di servizio Civile.). L impegno dell Azienda, oltre alle incombenze organizzative ed amministrative per sostenere la sua funzione di Ente di Servizio Civile, è stato quello di progettazione, di selezione e formazione dei ragazzi aderenti, di seguire il loro percorso nei servizi con la individuazione di un tutor nella sede di servizio. Nel 2010 ha realizzato un progetto per il target di giovani stranieri anni L arcobaleno della salute e del benessere, the rainbow of health and wellness, l arc en ciel de la santé et du bien ètre, come ente capofila in cooprogettazione con l ASP Circondario Imolese e Fitel e la partecipazione dell Azienda Ospedaliero S. Orsola Malpighi. Tramite tale progetto sono stati selezionati 7 ragazzi volontari di varie nazionalità, coinvolti in attività di accoglienza e comunicazione nei servizi sanitari e sociali in regime di stage per un periodo di 11 mesi; il loro percorso si è concluso positivamente. Per il target anni sono stati attivati 2 progetti che si sono articolati in 5 ore di formazione e 30 ore di stage: Per star bene leggiamo un bel libro, svolto presso l Ospedale Maggiore di Bologna. Crescere insieme nella comunità, svolto presso i Servizi Sociali di ASC Insieme Questi progetti sono stati presentati agli Istituti medi superiori di Bologna e provincia e si sono concretizzati per 2 studenti. Il percorso sulla sensibilizzazione della popolazione straniera nella prevenzione del carcinoma mammario La strategia dell Azienda USL di Bologna ha puntato sulla sensibilizzazione delle donne, in particolar modo la popolazione straniera, al tema della diagnosi precoce del carcinoma mammario utilizzando metodi e strumenti innovativi e con particolare attenzione per le discriminanti linguistico-culturali e per la dislocazione territoriale. Al 31/12/2010 il totale delle donne residenti di età anni era di , delle quali straniere. Un costante processo di partecipazione attiva fra l Azienda USL di Bologna, le istituzioni locali e le associazioni del territorio ha consentito di sviluppare i seguenti progetti innovativi: 2003/2004 Assistenza e sorveglianza sanitaria ; 2004/2005 New Roots for Healthy Growth ; 2005/2006 Unità Mobile Mammografica ; 2006/2007 Non ti scordar di te ; 2007/2008 Pink Days *; 2008/2009 la Comunità e il prendersi cura ; 2009/10 Master Class for Promoting access to cancer screening ; 2010 Suggerimenti Sicuri *

143 Principali risultati raggiunti Impatto del progetto Unità Mobile Mammografica: Tabella 2.55 Adesione all'invito corretta in alcuni Comuni raggiunti dall'unità Mobile Mammografica anno 2007 anno 2009 Budrio 58,8% 70,8% Castenaso 58,8% 69,3% Castiglione dei Pepoli 62,9% 66,0% Granarolo Emilia 59,0% 70,8% Molinella 48,9% 62,0% Castel Maggiore 62,5% 76,1% Tabella 2.56 Adesione 2009 per sedi fisse e Unità Mobile Mammografica Totale invitate Adesione (%) Sedi fisse % Unità Mobile Mammografica ,62% Nel 2010 l allineamento al programma per le donne straniere è stato complessivamente del 77%, in linea con il resto della popolazione. Si osserva che le donne moldave sono quelle che hanno aderito maggiormente allo screening mammografico, mentre le cinesi sono quelle che hanno dimostrato una minore partecipazione. Tabella 2.57 Prime dieci etnie presenti sul territorio aziendale e tasso di adesione all invito Etnia Pop. bersaglio Adesione all'invito Ucraina ,7 Romania ,3 Polonia ,8 Moldova ,9 Marocco ,1 Filippine ,2 Russia, Federazione ,2 Albania ,3 U.R.S.S. Unione Sovietica ,2 Cina ,4 La proficua e costante collaborazione del gruppo di lavoro interistituzionale-interprofessionale ha consentito di sviluppare con continuità una serie di azioni significative ed innovative. La logica della strategia non fare servizi dedicati a ma fare in modo che tutti i servizi siano in grado di si è dimostrata efficace in termini di tasso di adesione. Si precisa che, a completamento del percorso iniziato dall azienda sulle partecipazione delle donne immigrate alla prevenzione del carcinoma mammario, l attiva collaborazione fra azienda e associazionismo ha raggiunto in questo percorso ottimi risultati tanto che i due progetti con asterisco sono stati realizzati grazie all Associazione Amiss

144 PROGETTO SALUTE E IMMIGRAZIONE Il Progetto Salute e Immigrazione afferisce al Dipartimento Attività Socio Sanitarie dell AUSL di Bologna. Opera in ambito aziendale sia a livello ospedaliero sia a livello distrettuale attraverso la messa in rete dei soggetti aziendali e delle istituzioni Pubbliche, Private e del Volontariato per garantire la rilevazione dei bisogni, la pianificazione, il coordinamento, il monitoraggio e la verifica delle attività erogate dedicate ai cittadini immigrati presenti sul territorio. Le principali linee di intervento del Progetto sono: Formazione professionale per operatori socio-sanitari Il Progetto Salute e Immigrazione ha coordinato in Emilia Romagna il Progetto Nazionale PASS (Progetto di Promozione dell Accesso della popolazione immigrata ai servizi socio-sanitari e sviluppo di attività di formazione ed orientamento socio-sanitario.) organizzando un Corso di formazione professionale multidisciplinare per Mediatori culturali. Il Progetto PASS ha previsto inoltre attività di stage e formazione on the job effettuate all interno delle strutture aziendali ed universitario-ospedaliere della Regione che hanno aderito al Progetto 26. Il Coordinamento del Progetto PASS ha consentito di avere a disposizione del Servizio Sanitario Regionale risorse professionali preparate per l attività di mediazione culturale. Il Progetto Salute e Immigrazione ha inoltre coordinato la formazione professionale per operatori socio-sanitari dell Azienda sulla tematica Immigrazione e Salute, consentendo una migliore conoscenza delle problematiche legate all immigrazione e una migliore preparazione professionale degli operatori. Mediazione culturale in Azienda Il Progetto Salute e Immigrazione ha coordinato e pianificato le attività del servizio di Mediazione culturale in Azienda ed ha diretto l attività aziendale di interpretariato e traduzione di strumenti per campagne informative e di promozione della salute. In questo ambito, il Progetto Salute e Immigrazione ha coordinato la formazione e l aggiornamento professionale dei Mediatori culturali AMISS (Associazione Mediatrici interculturali sociali sanitari) per migliorare le capacità professionali di questa tipologia di operatori e per garantire una approfondita conoscenza del funzionamento dei servizi socio-sanitari. Attività di Monitoraggio e Ricerca Il Progetto Salute e Immigrazione ha portato a termine due Indagini esplorative relative sul fenomeno dei Disabili Migranti e sui Servizi territoriali rivolti alla popolazione migrante, utili ad assicurare un monitoraggio continuo dei servizi dedicati alla popolazione straniera/migrante e finalizzati alla promozione dell equità di accesso, dell empowerment dell utente, del miglioramento continuo della efficacia, efficienza e qualità dei servizi 27. Attraverso questa gamma di attività il Progetto Salute e Immigrazione ha sviluppato una rete di rapporti e collaborazioni professionali a livello regionale, nazionale ed internazionale. PROGETTO ADOLESCENTI STRANIERI Dopo che il progetto è stato presentato e condiviso a diversi livelli istituzionali: Azienda USL,Comune, ASP, Provincia, Regione, Piani del benessere, Università degli Studi di Bologna, è stato attivato il gruppo di progetto Azienda USL- Università. Si è iniziata una collaborazione con enti, associazioni, servizi che si occupano di adolescenti stranieri (Centro Zonarelli, Associazioni G2, Centro donne straniere, CTP, Crossing TV, Osservatorio stranieri della Provincia di 26http://

145 Bologna, Ufficio Scuola della Provincia, Corsi professionali, servizi sociali dei quartieri) al fine di raccogliere indicazioni per il progetto e dati per l analisi dei bisogni. Sono stati realizzati dei laboratori per operatori di spazio giovani e operatori di enti e servizi che si occupano di adolescenti stranieri al fine di individuare strumenti e metodi per la ricerca con la facilitazione di un docente e una ricercatrice di Antropologia dell Università di Bologna. Si è redatto e condiviso lo strumento di indagine (questionario) e individuato il campione su base provinciale. Nel 2010 avrà luogo la somministrazione del questionario nei corsi professionali. PROGETTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Continua la grande attenzione posta dall Azienda USL di Bologna alle tematiche della cooperazione internazionale. Le principali azioni intraprese nel 2010 riguardano: Progetto Attrezzature dismesse Attraverso le attività del Progetto Recupero attrezzature e strumentazioni sanitarie dismesse da inviare in paesi terzi nel 2010 si è provveduto, tramite associazioni e ONG come: Annulliamo la distanza, Associazione Crew for Africa, CEFA, ad inviare attrezzature sanitarie (microscopi ottici, defibrillatori, incubatrici ecc.) e arredi (letti operatori, porta flebo, sponde per letti, comodini, armadi per farmaci ecc.) in paesi come: Eritrea, Gibuti, Ghana, Zimbawe, Benin, Congo, Albania. Accordo di programma con l ONG CESTAS (Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie). Continua l accordo di programma per lo sviluppo di attività relative alla cooperazione sanitaria nei paesi in via di sviluppo, alla sensibilizzazione dei nostri professionisti alle tematiche della cooperazione, formazione/aggiornamento per professionisti esteri all interno delle nostre strutture e partecipazione dei nostri professionisti ad attività formative. Si è svolta la quinta edizione del Corso Universitario di Alta Formazione che prevede un modulo formativo in cui sono stati coinvolti diversi professionisti aziendali che a vario titolo si sono nell ultimo anno occupati di attività relativa alla cooperazione internazionale, accogliendo come stagisti professionisti stranieri. Accordo di cooperazione con la Fondazione Colombia Una Nazione Civica Nel corso del 2010 è stato siglato l accordo di cooperazione triennale dando continuità alle attività di collaborazione con la Fundaciòn Civica Colombiana che ha avuto sviluppi positivi nella formazione di professionisti colombiani e conseguentemente nell implementazione di servizi sanitari e socio sanitari colombiani. L accordo prevede l organizzazione di seminari, simposi ecc. su temi di comune interesse, l invio di attrezzature dimesse, la predisposizione e l accoglienza presso le nostre strutture di professionisti colombiani in stage nell ambito della ricerca, della salute pubblica, della patologia mammaria e dell emergenza/urgenza. Accordo di programma con l Hospital de Balbala (Gibuti) Nel 2010 è stato siglato il protocollo triennale di intesa tra l Azienda USL di Bologna e l Hospital de Balbala di Gibuti al fine di favorire lo sviluppo di competenze che comprendono la formazione di professionisti gibutini, stage presso le strutture dell Azienda USL e attività di ricerca nell ambito del management dei servizi in ambito sanitario e socio-sanitario, Salute pubblica e Cure primarie, Emergenza/Urgenza, Diagnostica primaria e secondaria.l Azienda USL ha inoltre inviato attrezzature e materiali dismessi per l allestimento di una nuova ala dell ospedale. Il consolato italiano a Gibuti ha inviato una nota di ringraziamento alla nostra Azienda per il contributo dato con l invio di arredi e attrezzature

146 Accordo di collaborazione con l Ospedale di St.Francis di Ifakara (Tanzania) Questo progetto, attraverso il confronto con operatori provenienti da realtà molto diverse tra loro, consente un notevole arricchimento professionale e umano, sia per i nostri colleghi stranieri sia per coloro che li ospiteranno. Nel corso del 2010, grazie all attiva collaborazione del Comune di Bentivoglio che ha ospitato due infermiere, sono stati avviati 2 stage presso l ospedale di Bentivoglio. Progetto Saving Children Il 2010 corrisponde alla terza annualità del secondo accordo triennale stipulato fra la Regione Emilia Romagna e il centro Peres per la Pace di Tel Aviv. Nonostante le problematiche politiche e sociali del Medio Oriente, Saving Children è riuscito nel 2010 ad aumentare sensibilmente la presa in carico di bambini palestinesi (totale pazienti 3.161) nelle strutture israeliane, dimostrando un notevole miglioramento nel management progettuale che si evince da una richiesta più appropriata e da una notevole riduzione dei casi rinviati alle Autorità Sanitarie Palestinesi perché trattabili nelle loro strutture: dai 240 del 2007 ai 78 nel 2010 Complessivamente il progetto ha erogato prestazioni cliniche per un totale di , l Azienda USL ha trasferito nel 2010 al Peres Center contribuendo così al 49,60% della spesa complessiva delle prestazioni cliniche sui piccoli palestinesi. Ciò grazie all abbattimento dei costi da parte delle strutture ospedaliere israeliane che hanno aderito al progetto. Tabella 2.58 Attività effettuata dall AUSL di Bologna per i bambini palestinesi negli anni 2008, 2009 e Fonte dati AUSL di Bologna. Attività Totale richieste ricevute Richieste respinte perché casi trattabili in strutture palestinesi Totale prestazioni erogate Delle prestazioni erogate, 2852 sono state prestazioni mediche di cui: 8 in regime di ricovero 67 trattamenti 2777 consultazioni mediche e diagnostiche e 231 sono state prestazioni chirurgiche di cui: cardiochirurgia : 94 chirurgia plastica: 30 neurochirurgia: 10 impianti cocleari:6 ortopedia: 57 urologia: 8 oculistica: 13 altre: 13 Ricoveri Umanitari Continuano nella nostra azienda gli interventi sanitari a favore di cittadini stranieri provenienti da paesi extracomunitari nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico specialistiche per il trattamento di specifiche gravi patologie. I pazienti, in genere minori, provengono dai paesi che rientrano nell accordo della Regione Emilia Romagna e vengono trattati presso le nostre strutture ospedaliere per interventi chirurgici o cure di malattie gravi; nel 2010 sono stati accolti dalla ex Jugoslavia e dall Eritrea

147 Lasciti e donazioni da cittadini, aziende e fondazioni bancarie Il riconoscimento sociale dell Azienda continua attraverso i lasciti e le donazioni che di anno in anno segnano il rapporto fiduciario tra azienda e cittadinanza. Tabella 2.59 Descrizione dell entrate da enti ed organizzazioni esterni. Anno DESCRIZIONE ENTRATE da enti e organizzazioni esterni LASCITI E DONAZIONI Donazioni e comodati gratuiti da cittadini, privati fondazioni e associazioni per attrezzature Donazioni liquide da cittadini, privati e associazioni , , , , , , , ,23 Totale , , , ,32 DONAZIONI E CONTRIBUTI DA FONDAZIONI BANCARIE E DA SOGGETTI PRIVATI Donazioni e Contributi da Fondazioni Bancarie , , , ,00 Contributi fatturati a Privati per sperimentazioni e studi osservazionali , , , ,70 Totale , , , ,70 TOTALE GENERALE , , , , IMPATTO CULTURALE Il contributo dell Azienda allo sviluppo di politiche di valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale. L importante accordo che l Azienda USL di Bologna ha siglato alla fine del 2006 con la Fondazione CARISBO ha permesso l inserimento nell organizzazione della rete complessiva cittadina denominata Museo della Città del Complesso Monumentale di S.Maria della Vita, che si può classificare come il più importante monumento del barocco bolognese e che comprende il Santuario, il Museo dedicato alla storia della sanità e dell assistenza cittadina e l Oratorio dei Battuti; questo permette di creare una maggiore visibilità e valorizzazione del patrimonio storico-artistico aziendale. GENIUS BONONIAE MUSEI NELLA CITTA Si è confermato anche per il 2010 l intenso lavoro volto alla promozione della conoscenza ed alla valorizzazione del vasto patrimonio culturale ed artistico aziendale, oltre alla consueta attività che vede coinvolta la struttura nell ospitare convegni, seminari, congressi, conferenze e visite guidate nonché numerose mostre e presentazioni di libri, ospitate nei locali del Museo e dell Oratorio

148 Si può quindi affermare come l accordo con la Fondazione CARISBO sia stato doppiamente positivo infatti, da una parte si può vantare un rilevante risparmio economico per l Azienda e dall altra la collaborazione che ha permesso l inserimento del Complesso Monumentale, come già detto, in una rete cittadina che consente appunto una maggiore visibilità e valorizzazione del Patrimonio storico-artistico aziendale; di estrema importanza per le attività del Complesso Monumentale è stato il grande evento, organizzato a maggio in occasione dell inaugurazione della cupola e della conseguente riapertura alle pratiche religiose del Santuario, che ha visto il nostro Servizio impegnato su più attività culturali di notevole impatto sulla vita cittadina. Possiamo quindi confermare che la qualità delle attività ad esso legate, la realizzazione, la promozione e la co-gestione di manifestazioni ed eventi nell ambito dei settori dell arte e della cultura sono stati fondamentali anche in questo anno d attività. I NUMERI: circa visitatori al mese. Si allega la tabella delle iniziative ed eventi svolti presso il Museo della Sanità nel 2010 Le altre attività Incontri e riunioni riguardanti il reperimento fondi per celebrare il 750 anno di nascita dell Ospedale Maggiore; Si mantiene ancora non definita l attuale situazione di Palazzo Pizzardi e Villa Mazzacorati, pertanto non sappiamo se dovremo continuare ad occuparcene monitorando gli spostamenti di arredi e quadri storici. Tabella 2.60 EVENTI CULTURALI ANNO 2010 presso il Complesso Monumentale S.Maria della Vita DATA EVENTO 28/01/2010 Inaugurazione Art First 30/01/2010 Arte fiera e notte bianca 19-27/02/2010 Presentazione mostra Fili di Memoria di Octavia Monaco 21/05/2010 Inaugurazione Cupola e riapertura Santuario Inaugurazione mostra Via Crucis ritrovata 23/05/2010 Concerto Organi Antichi (Santuario) 03/06/2010 Mappe Urbane 04/06/2010 Concerto Musica Insieme (Privato) 20/06/2010 Concerto Dom Bellinazzo (Santuario) 22/06/2010 Concerto Mario Brunello (Santuario) 26/06/2010 Notte bianca delle Chiese nel quadrilatero 10/09/2010 Mostra 64 incisioni per una Cupola ed esposizione Gioiello del Re Sole 25-26/09/2010 Ass. Culturale Didasco (giornate europee del patrimonio) 02/10/2010 Presentazione catalogo 64 incisioni per una cupola e notte bianca del quadrilatero (tutto l evento ha visto circa 4400 visitatori) 20/10/2010 Mostra fotografica ANLADI 30/10/2010 Asta fotografica ANLADI 12/11/2010 Concerto quartetto slovacco (Privato) 03/12/2010 Inaugurazione mostra antologica di Bruno Raspanti IMPATTO SULL AMBIENTE Politiche aziendali per la gestione dei rifiuti Viene dimostrato un trend in costante diminuzione delle produzioni di rifiuti pericolosi, un costante incremento di rifiuti non pericolosi e delle raccolte differenziate. Di seguito si riportano i dati relativi alla produzione in Kg dei rifiuti pericolosi (rischio biologico) e dei rifiuti assimilabili agli urbani

149 Grafico Rifiuti pericolosi (rischio biologico) CER (dati al lordo dei contenitori) e Rifiuti assimilabili agli urbani CER anni Fonte: azienda USL di Bologna , , , , , , , , , ,00 0, pericolosi , , , assimilati Politiche aziendali per l uso razionale dell energia e del rispetto ambientale Negli ultimi anni le strutture sanitarie di competenza Azienda USL di Bologna sono state oggetto di profonde ristrutturazioni e riqualificazioni strutturali ed impiantistiche. La progettazione di tutti gli interventi realizzati ha tenuto conto, oltre che del rispetto delle norme in materia di accreditamento sanitario e di sicurezza delle strutture, soprattutto di soluzioni impiantistiche e strutturali aventi per obiettivo principale il contenimento della spesa energetica. Nell ambito delle attività specifiche dell Energy Manager Aziendale e della sua attività svolta anche all interno del Gruppo Aziendale per lo Sviluppo sostenibile si evidenziano: Partecipazione attiva all adesione dell Azienda alla gara Regionale INTERCENT ER per la fornitura di energia elettrica per l anno 2010 trasferendo all interno del contratto tutte le strutture aziendali per un prelievo energetico complessivo di 54 GWh/anno Promozione e presentazione del programma di formazione ed informazione per l uso Razionale dell energia nell ambito della campagna regionale Io Spengo lo spreco Partecipazione in qualità di relatore ai quattro incontri programmati nell ambito della formazione aziendale Gestione Ambientale e Sviluppo sostenibile Predisposizione della gara per al realizzazione di un sistema energetico Trigenerativo previsto al servizio dell Ospedale Bellaria da realizzare attraverso un operazione di Project Financig La studio e la realizzazione di fogli di calcolo automatici utili al dimensionamento di sistemi di cogenerazione, da prevedere sui presidi ospedalieri territoriali, ai fini della redazione di studi di fattibilità tecnica economica. Sostituzione dei generatori di vapore esistenti presso la C.T. dell Ospedale Bellaria, con generatori di nuova concezione ad alto rendimento corredati di economizzatore per il recupero del calore dai gas di scarico e preriscaldamento dell acqua di alimentazione, nonché sistema di recupero di calore dalle fumane dei serbatoi di raccolta condensa. Analisi delle informazioni raccolte dalla Task force Impianti sul patrimonio impiantistico aziendale, così come previsto nell anno 2009; sulla base dei risultati scaturiti dall esame dei suddetti dati si è provveduto alla pianificazione e redazione di un programma pluriennale di interventi. L Energy Manager Aziendale è membro del Gruppo Regionale Energia ed è il coordinatore del gruppo di formazione degli Energy manager regionali. In tale veste ha contribuito alla definizione di linee guida per l uso razionale dell energia e interventi di risparmio energetico. Tutti gli interventi, realizzati anche secondo

150 le previsioni della Legge Regionale 156/08 in materia di Certificazione energetica, portano complessivamente ad una riduzione delle emissioni in atmosfera contribuendo al rispetto delle politiche energetiche Regionali. Infine i decreti legislativi 192/2005 e 311/2006 hanno introdotto notevoli cambiamenti nella normativa relativa all efficienza energetica degli edifici; in ottemperanza a tali disposti di legge ed ai recenti disposti legislativi regionali in tema di Certificazione Energetica degli immobili, sono in fase di redazione le diagnosi energetiche di tutti gli edifici ospedalieri. Politiche aziendali di promozione di una mobilità sostenibile mobilityamoci Tali politiche si caratterizzano per la pluralità e organicità delle azioni e iniziative adottate per promuovere forme di mobilità sostenibili, negli spostamenti casa-lavoro e per servizio del personale. L obiettivo è quello di far crescere una maggiore attenzione alle conseguenze delle nostre scelte e comportamenti quotidiani e orientare i dipendenti (ovvero, dei cittadini) verso stili di mobilità compatibili con la salute e sostenibili per la collettività e l ambiente. I principali progetti realizzati finora sono: Lasciati trasportare: al lavoro in bus o treno L iniziativa, giunta alla quinta edizione, ha l intento di incentivare l utilizzo del trasporto pubblico negli spostamenti casa lavoro e per servizio dei dipendenti dell azienda. Il numero di abbonamenti sottoscritti è ancora in aumento a conferma della validità dell iniziativa. Grafico Trend abbonamenti al TPL sottoscritti in convenzione ATC-Fer Trenitalia Totale abb in convenzione I dipendenti che hanno sottoscritto un abbonamento annuale sono stati premiati con: la riduzione del 5% da parte di ATC/FER/TRENITALIA del costo di listino dell abbonamento; un ecoincentivo aziendale, pari a 130 euro per il comparto e di 75 euro per i dirigenti. Corso di gestione ambientale e mobilità sostenibile Nel 2010 è stato inaugurato un corso aziendale a catalogo sulle tematiche ambientali nel quale è previsto un modulo formativo sulla mobilità sostenibile nel quale sono trattati i seguenti temi: le dinamiche e le dimensioni della mobilità urbana; gli effetti negativi della mobilità urbana: incidentalità, conseguenze sanitarie, ambientali, economiche e di vivibilità; la mobilità casa-lavoro e per servizio dei dipendenti dell azienda; la promozione della mobilità sostenibile in azienda Nel corso del 2010 sono stati formati circa 200 operatori in 4 giornate svolte in 4 sedi aziendali

151 Tabella collegamenti diretti linee bus tra le sedi aziendali In considerazione della numerosità delle sedia aziendali sul territorio urbano e provinciale al fine di stimolare gli operatori ad utilizzare i mezzi pubblici negli spostamenti di servizio è stata messa a punto una tabella in cui sono stati raccolti tutti gli spostamenti fra le sedi aziendali che possono essere effettuati mediante un collegamento diretto con i mezzi pubblici o in alternativa con una bici a pedalata assistita aziendale disponibile nella sede aziendale

152 3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Premessa Anche per il 2010 la partecipazione degli Enti Locali alla programmazione sociale e sanitaria ha riguardato l intero complesso delle strategie aziendali. Si è pertanto ritenuto di strutturare anche per quest anno questa sezione secondo una logica allineata ai punti cardine del Piano Strategico, che si focalizza in particolare sulle Reti Metropolitane e sui Progetti per il Territorio. Il tema della Riprogettazione dell assistenza territoriale viene trattato, per l importanza che ha rivestito nel corso dell anno, nella sezione 7 (Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale). Le parti in cui si articola la sezione 3 sono quindi: Reti interaziendali e progetti di integrazione Progetti per il Territorio Miglioramento gestionale e partecipazione dei cittadini Innovazione e investimenti 3.1 RETI INTERAZIENDALI E PROGETTI DI INTEGRAZIONE RETE STROKE (ASSISTENZA INTEGRATA AL PAZIENTE CON ICTUS). E stata completata la rete metropolitana dello Stroke, tra le prime in Italia per complessità e integrazione tra ospedali, costituita dal sistema di Emergenza-Urgenza del 118 e dei Pronto Soccorso della città e della provincia, dalla Stroke Unit dell Ospedale Maggiore e dalla Medicina d urgenza del Policlinico S.Orsola- Malpighi - i due centri di riferimento provinciali autorizzati al trattamento dalla Regione Emilia Romagna dalla Medicina interna del Policlinico S. Orsola Malpighi, con letti dedicati allo stroke, e dagli ospedali di Bentivoglio, San Giovanni in Persiceto e Porretta Terme, che dispongono di aree dedicate all assistenza dei pazienti con ictus che hanno già ricevuto il trattamento trombolitico. Questa rete è integrata con le strutture riabilitative dell area metropolitana di Bologna, che garantiscono il completamento del percorso di cura lo stroke care - nella fase post acuta dell ictus. BOLOGNA: la rete provinciale dello Stroke Care 2 letti in Medicina Interna monitorati e dedicati 4 letti in Geriatria monitorati e dedicati STROKE UNIT DI 20 LETTI DI CUI 10 NEUROLOGIA E 10 GERIATRIA H BUDRIO STROKE UNIT MEDICINA INTERNA 8 POSTI LETTO VERGATO H 2 letti in Medicina monitorati e dedicati

153 La Stroke Unit dell Ospedale Maggiore e la Medicina d urgenza del Policlinico S.Orsola-Malpighi sono operativi 24 ore su 24, alternandosi con una turnistica concordata nelle ore notturne, nei week end e nei giorni festivi, un esempio di sistema integrato di servizi nell'area provinciale. Il riconoscimento precoce dell ictus, la chiamata tempestiva del 118, la valutazione della persona colpita e il suo rapido trasporto da parte dei mezzi di soccorso nei due centri cittadini, sono indispensabili per garantire al paziente di arrivare nei due ospedali di Bologna nel più breve tempo possibile dall esordio dell ictus. Nell arco di 60 minuti dall arrivo in Pronto Soccorso la persona è valutata dal medico del team trombolisi, esegue tutti gli esami necessari ed è sottoposta, se la tipologia di ictus lo consente, al trattamento trombolitico endovenoso. Il trattamento, avviato dalla seconda metà del 2008 nei due ospedali cittadini autorizzati, è stato effettuato complessivamente in 155 pazienti colpiti da ictus, il 60% dei quali è tornato a casa guarito o con minimi deficit residui. Nell anno 2010 la procedura, prima limitata all area urbana e periurbana, è stata estesa al territorio dell intera AUSL. Su 168 casi di ictus eleggibile, le equipes dei mezzi di soccorso hanno identificato 144 pazienti eleggibili, preallertando il Pronto Soccorso e la Stroke Unit di riferimento. Di questi, 38 pazienti sono stati sottoposti a Trombolisi. L attuazione della rete dello Stroke Care si è sviluppata attraverso le seguenti direttrici strategiche: interventi di prevenzione, organizzazione della fase pre-ospedaliera, rete ospedaliera secondo i modello Hub-Spoke, organizzazione della fase post-ospedaliera, Nel 2010 è stato completato un audit clinico organizzativo sull ictus cerebrale, inserito nel progetto Valutazione dell impatto di strumenti di Audit e di feedback sugli esisti clinic in ambito chirurgico ed internistico (programma di ricerca Regione-Università area 2 ricerca per il governo clinico). Gli obiettivi dell audit sull ictus cerebrale hanno portato a confrontare le Sroke Units vs le unità operative Internistico geriatriche, utilizzando indicatori derivati da LG internazionali e dalla SDO. La valutazione dei risultati tramite un audit clinico strutturato ha rappresentato lo strumento di base per definire standard di qualità assistenziali di riferimento. Nell ambito del programma sullo stroke care nel 2010 è stato attivato presso l Ospedale Maggiore il fast-track diagnostico per gli accessi ischemici transitori che permette nelle 24 ore lo svolgimento del percorso diagnostico terapeutico in collaborazione con PS Medicina d urgenza, Neuroradiologia, Chirurgia vascolare, Cardiologia, coordinato dalla neurologia- Stroke Unit dell OM. Ospedale Maggiore: percorso TIA Fast-track Co-morbilità importanti Medicina d Urgenza OBI-PS (<24 ore) Visita medica ECG Biochimica * Valutazione neurologica Ecocolordoppler TSA TC encefalo Neurologo * Emocromo completo, transaminasi, elettroliti, glicemia, azotemia, creatinina, PT, PTT, CPK, (CK-MB e troponina se indicato) Angiologo Chirurgo vascolare Neuroradiologo Cardiologo Ambulatori AIT Rischio $ basso Rischio $ alto $ AIT ripetuti, ABCD 2 score > 4, grado stenosi carotidea, morfologia placca, FA Stroke Unit CHVAS

154 PERCORSO NASCITA Si riepilogano gli obiettivi sottolineati nella nota del della Direzione generale alla Sanità e alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna per l attuazione della DGR 533/2008. Obiettivi 1 e 2 (diagnosi prenatale) In collaborazione con l Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna si è proceduto alla valutazione della situazione presente: dotazione ecografi, competenze dei professionisti, distribuzione delle attività. Sono stati implementati i punti in cui sarà possibile effettuare ecografie di translucenza acquistando nuovi ecografi, il software per la elaborazione di Translucenza Nucale e Bitest, creando una piattaforma tecnologica con refertazione uniforme e salvataggio delle immagini digitali nel Pacs. Gli ecografisti hanno conseguito la certificazione internazionale della Fetal Medicine Foundation. E stata creata una rete territoriale uniforme di presa in carico della gravidanza, rivolta a tutte le donne residenti/domiciliate in area metropolitana che si rivolgono ai consultori e ridefinito il percorso di assistenza con individuazione dei punti in cui realizzare le ecografie del primo, del secondo e del terzo trimestre e gli approfondimenti di secondo livello. E in fase di programmazione un iniziativa di formazione dei professionisti alla comunicazione della diagnosi prenatale da realizzarsi a gennaio obiettivo 3 (assistenza alla gravidanza, al parto e al puerperio da parte dell ostetrica) E stata completata la procedura per l assistenza alla gravidanza a basso a rischio nella quale sono state definite funzioni ed attività dell ostetrica, le collaborazioni e le modalità di collegamento con i ginecologi. obiettivo 4 (cardiotocografia) La linea guida sul controllo del benessere fetale in travaglio di parto è adottata integralmente nella pratica clinica dei 3 Punti Nascita Aziendali. E stata predisposta la procedura sull assistenza al parto fisiologico ed è stato realizzato un corso di aggiornamento rivolto a tutti i professionisti che operano nelle Sale Parto dei 3 Punti Nascita. Obiettivo 5 (disagio emotivo) E stata completata la procedura interaziendale AUSL e AOU di Bologna per l assistenza alle donne con disturbi emozionali in gravidanza e nel primo anno di vita del bambino nella quale vengono indicati modalità di rilevazione, di coinvolgimento e di presa in carico da parte dei diversi servizi e delle varie professionalità che intervengono. Obiettivo 6 (allattamento al seno) E stata uniformata l offerta nei distretti (spazi mamma e gruppi di auto-aiuto) e la metodologia di intervento. Gli audit clinici svolti hanno permesso di orientare verso l omogeneizzazione gli stili di conduzione e le informazioni trasmesse. Obiettivo 7 (qualità percepita) Sono stati realizzati due focus group presso gli Spazi Mamma di due distretti per evidenziare le informazioni e la percezione delle mamme rispetto al Percorso Nascita, le difficoltà incontrate nelle diverse tappe e per raccogliere suggerimenti. Le indicazioni emerse confermano le decisioni assunte relativamente alla riorganizzazione degli accertamenti diagnostici ed alla connessione fra servizi territoriali ed ospedalieri. Obiettivo 8 (natimortalità) Il gruppo interaziendale e multiprofessionale attivato (neonatologi, ginecologi, ostetriche, anatomopatologo, genetista, radiologo e psicologo), dopo aver analizzato la situazione ed aver evidenziato le criticità esistenti, ha proceduto, in collaborazione con la commissione regionale, nella predisposizione di apposita procedura

155 con indicazioni operative relative per i diversi step del percorso: - diagnosi, - accoglienza, - assistenza (travaglio, analgesia, presenza di operatore dedicato, valutazione clinica del feto, diagnostica citogenetica, anatomopatologica ed eventualmente radiologica), consulenza psicologica in acuto, dimissione, follow-up. Obiettivo 9 (parto fisiologico in ambiente extra-ospedaliero) Il lavoro condotto con un gruppo formato da ostetriche dei Consultori e delle Associazioni presenti nel territorio aziendale che prestano assistenza alle donne che partoriscono a domicilio ha permesso di valutare la situazione in essere, le prassi seguite e di evidenziarne criticità e azioni di miglioramento. Obiettivo 10 (corsi di preparazione alla nascita) Si è proceduto alla revisione organizzativa dei corsi di base condotti dalle ostetriche e si è ampliata l offerta attraverso la realizzazione di incontri informativi condotti da più professionalità, di seminari svolti negli ospedali da neonatologi ed anestesisti, di gruppi di donne in situazione di svantaggio. Le iniziative di approfondimento prevedono corsi per coppie e corsi in acqua. Obiettivo 11 (controllo del dolore in travaglio di parto) Il gruppo di lavoro interaziendale (Azienda Ospedaliera Universitaria, AUSL Imola, AUSL Bologna) ha definito: i criteri di accesso alla partoanalgesia in epidurale; le metodiche non farmacologiche (supporto emotivo strutturato, movimenti e posizioni, immersione in acqua) e loro caratteristiche; le modalità di informazione; alcuni orientamenti relativi alla formazione dei professionisti. ACCORDI DI FORNITURA L Azienda USL ha definito accordi di fornitura con l Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna, con l AUSL di Imola e con lo IOR. I principi di riferimento degli accordi 2010 derivano e danno continuità ai precedenti accordi, con particolare attenzione a quanto definito all interno della programmazione locale dell offerta, atta a soddisfare la domanda espressa dalla popolazione residente nei territori di competenza, con l intento di perseguire l autosufficienza territoriale, nel rispetto del modello organizzativo Hub & Spoke, della valorizzazione delle eccellenze presenti nelle diverse strutture e dell appropriatezza di sede e del regime di erogazione delle prestazioni, in una logica di programmazione integrata dei servizi. Nell accordo sono stati trattati i seguenti temi in termini di pianificazione congiunta dell offerta sia dal punto di vista qualitativo (nuovi servizi, percorsi clinici, audit) che quantitativo: Attività di Ricovero Assistenza Specialistica Ambulatoriale Pronto Soccorso Farmaci distribuiti ai cittadini L accordo di fornitura siglato fra AUSL e IOR, inoltre, è conforme alle indicazioni fornite dalla RER (DGR n. 608/2009). Gli accordi stipulati hanno consentito di migliorare il livello di appropriatezza dei ricoveri e conseguire i seguenti risultati a livello metropolitano per i residenti nell Azienda USL di Bologna: riduzione del tasso di ospedalizzazione standardizzato28 di quasi 3 punti (da 175,57 a 172,63 ), inferiore al tasso RER di 1 punto (TOS RER 173,61 ); L anno 2010 è comprensivo dell extra-rer anno Per consentire il confronto con la RER, i tassi sono stati costruiti con la popolazione residente al dell'anno di riferimento. La popolazione tipo utilizzata per standardizzare i tassi è quella RER al fino al 2009 e al per l anno

156 riduzione rispetto al 2009 di ricoveri relativi a DRG potenzialmente inappropriati in regime ordinario, calcolati con il criterio 2010 di selezione secondo il nuovo elenco dei DRG potenzialmente inappropriati contenuto nella DGR 1890/2010 che ha introdotto anche il concetto di soglia massima di ammissibilità (- 7% al S.Orsola per -234 casi); riduzione presso l AOU della casistica relativa ad interventi cardiovascolari con due giorni di degenza ed intervento in prima o seconda giornata; trasferimento dell attività di endocrinologia pediatrica dell AOU dalla degenza ordinaria al regime ambulatoriale; aumento della complessità della casistica chirurgica effettuata dall AOU a favore dei residenti con un incremento del valore medio per caso trattato di circa 200 (da nel 2009 a nel 2010); assegnazione di un unica responsabilità dirigenziale alle 2 Chirurgie Pediatriche di Bologna (S. Orsola Malpighi e Maggiore) con rilancio dell attività chirurgica, in particolare presso il Maggiore; realizzazione, con il contributo dell Agenzia Sanitaria e sociale Regionale, della valutazione prospettica dell appropriatezza degli esami PET, che ha documentato un buon livello di appropriatezza prescrittiva; consolidamento del modello integrato AUSL-AOU per il trattamento del paziente con ictus ischemico acuto candidabile alla trombolisi e non; condivisione del percorso interaziendale per il trauma cranico lieve-moderato nell adulto e del percorso interaziendale per la gestione della cefalea atraumatica nell adulto; consolidamento dell attività ortopedica, iniziata a settembre 2009, svolta dallo IOR negli Ospedali di Bentivoglio e Budrio, con un incremento rispetto al 2008 dell attività di ricovero sia in termini di casistica (+115 casi), che di complessità ( per caso trattato); consolidamento del livello di produzione complessivo dello IOR come centro HUB a favore dei residenti, rappresentando la percentuale della casistica afferente alle funzioni HUB (ortopedia oncologica, chirurgia vertebrale, ortopedia pediatrica, chirurgia protesica e chirurgia dei piedi e della spalla) il 36% come casistica e il 46% come valorizzazione sul totale. Tabella 3.1: residenti nel territorio dell Azienda USL dimessi dallo IOR nell anno 2010 e % di alta complessità SEDE TIPOLOGIA Casi 2010 Valore 2010 SEDE DI BOLOGNA 1.Ortopedia Oncologica Chirurgia Vertebrale Ortopedia Pediatrica Chirurgia Protesica Chirurgia piede e spalla ALTRI DRG SUBTOTALE SEDE DI BOLOGNA DI CUI HUB ALTA COMPLESSITA' % ALTA COMPLESSITA' SU SUBTOTALE 37% 46% SEDE DI BENTIVOGLIO/BUDRIO 3.Ortopedia Pediatrica Chirurgia Protesica Chirurgia piede e spalla ALTRI DRG SUBTOTALE SEDE DI BENTIVOGLIO/BUDRIO DI CUI HUB ALTA COMPLESSITA' % ALTA COMPLESSITA' SU SUBTOTALE 29% 40% TOTALE IOR DI CUI HUB ALTA COMPLESSITA' DI CUI ALTRO % ALTA COMPLESSITA' SUTOTALE 36% 46%

157 Inoltre nell ambito dell AVEC sono state condotte le seguenti attività: revisione della programmazione integrata delle prestazioni di riabilitazione in regime di ricovero con particolare riferimento a mielolesioni, cerebro lesioni, riabilitazione post acuti (codici 56 60); costituzione del gruppo di lavoro per l implementazione degli obiettivi regionali del percorso nascita; verifica dell evoluzione dei progetti pluriennali relativi a Rete Cardiologica e cardiochirurgica; Rete Emergenza 118, unificazione centrali accreditamento trasporti pazienti; Programmazione di Area Vasta dell offerta dell attività di genetica medica; avvio delle azioni propedeutiche di definizione operativa delle unificazioni dei servizi di provveditorato, gestione amministrativa del rischio/assicurazioni, previdenza per il personale dipendente. Tabella 3.2: valore economico accordi di fornitura anno 2010 AOU ACCORDI DI FORNITURA 2010 IOR IMOLA (erogatore Imola per residenti Bologna) IMOLA (erogatore Bologna per residenti Imola) Degenza Specialistica Totale Somministrazione diretta farmaci TOTALE Mancato incremento del valore tariffario sui ricoveri Farmaci a stranieri STP ed Emocomponenti POLITICHE PER L ACQUISTO DI BENI E SERVIZI AREA VASTA E AREA METROPOLITANA Il progetto per la costituzione di un unico Dipartimento Acquisti AVEC, approvato dall Assemblea dei Soci nel giugno 2009, prevedeva tre fasi: la prima, di istituzione del Dipartimento stesso, è stata rinviata al completamento del percorso di unificazione per area provinciale. Infatti l area ferrarese (AUSL di Ferrara e AOU di Ferrara) ha già formalmente approvato l unificazione in un unico dipartimento acquisti per le esigenze delle due Aziende; l area bolognese ha avviato nel 2010 il percorso di unificazione a livello Metropolitano (AUSL di Bologna, AOU di Bologna e IOR); la seconda (programmazione dell attività complessiva e avvio della suddivisione specialistica) e la terza fase (completamento della suddivisione per specializzazione) sono state nella pratica attuate per numerose procedure previste nella programmazione. Le Aziende Sanitarie dell Area Metropolitana bolognese hanno sottoscritto in data 7 settembre 2010 il progetto di unificazione dei servizi amministrativi, tra i quali il Servizio Acquisti. Tale progetto è stato inviato all Ufficio di Presidenza della Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria di Bologna che lo ha esaminato e approvato nella seduta del 29 settembre La unificazione dei nuclei del personale avverrà presso la sede dell U.O. Acquisti dell ASUL di Bologna presumibilmente entro la metà del

158 Relativamente all attività per gli acquisti 2010 svolta a livello di AVEC, sono state espletate complessivamente al n.51 procedure in unione d acquisto relative a beni e servizi sanitari, non sanitari e attrezzature. Di queste: 32 sono state svolte dall AUSL di Bologna, 7 dall AUSL di Ferrara, 5 dall AOSP di Bologna, 4 dall AOSP di Ferrara, 2 dall AUSL di Imola 1 dallo IOR. In particolare si evidenzia che l importo complessivo di aggiudicazione delle 51 procedure è stato di 44,69 mln. con un aumento di spesa complessivo di 1,52 pari al 3,40% conseguente alla comparazione degli stessi volumi di beni, servizi e attrezzature acquistati alle condizioni economiche dei precedenti contratti. Tali valori risentono dell espletamento delle due procedure per l affidamento dei servizi assicurativi, che da sole hanno comportato un aumento di spesa di 3,62 mln. Se si escludono tali procedure, a fronte di una diminuzione dell aggiudicato a 27,21 mln, si registra un risparmio totale di 2,10 mln. pari al 7,73% con risultati positivi per tutte le Aziende. Relativamente al mantenimento della percentuale minima di committenza nei confronti di Intercent ER pari al 25%, per il 2010, la percentuale di acquisto da parte delle Aziende Sanitarie si attesta al 26%, come confermato anche dalla stessa Intercent. 3.2 PROGETTI PER IL TERRITORIO LO SVILUPPO DEL SISTEMA DI GOVERNANCE DELLE ATTIVITÀ SOCIO-SANITARIE NEL TERRITORIO E L AVVIO DELL ACCREDITAMENTO NEI SERVIZI SOCIO-SANITARI. Nel corso del 2010 il nuovo sistema di governance territoriale previsto nel Piano Sociale e Sanitario regionale si è ulteriormente consolidato nei sei distretti del territorio aziendale. La Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, sulla base della proposta dello staff tecnico composto dai Responsabili degli Uffici di piano e dai direttori delle Attività Socio-sanitarie distrettuali, ha coordinato l attività relativa alla fase di avvio dell accreditamento dei servizi socio-sanitari, approvando il documento Indicazioni per linee di indirizzo in applicazione delle delibere regionali n. 514 del 20/04/2009 e n del 21/12/2009 in materia di accreditamento dei servizi socio-sanitari. nel mese di gennaio Sulla base di tali linee guida, per avviare la fase dell accreditamento transitorio, i Comitati di distretto hanno definito la programmazione locale ed in particolare il livello dei servizi da garantire (tipologia e quantità) e le modalità di gestione degli stessi. Nel corso dell anno, oltre all approvazione a livello distrettuale dei Piani Attuativi Annuali relativi ai Piani triennali per la Salute ed il Benessere Sociale, è stato avviato un lavoro di rivisitazione della delibera aziendale del 2007 che approvava lo schema di convenzione per la costituzione a livello distrettuale degli Uffici di Piano e per la gestione del FRNA, giungendo a definire nel mese di dicembre la Delibera di Approvazione schema di Convenzione tra i Comuni capofila e l azienda USL di Bologna per il governo congiunto delle politiche e degli interventi socio-sanitari, per il funzionamento dell Ufficio di Piano e per la gestione del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA) Triennio (Delibera n.429 del ). In questo testo oltre alle modalità di gestione del FRNA venivano definite le funzioni dell Ufficio di Piano, gli obiettivi e le modalità di accesso alla rete dei servizi socio-sanitari ed il ruolo della Direzione delle Attività Socio-Sanitarie distrettuale nel coordinamento delle attività delle Unità di Valutazione Multidimensionale

159 Sulla base di tale schema di convenzione entro il mese di aprile 2011 i distretti stipuleranno le convenzioni tra i comuni capofila e l Azienda USL per definire il governo congiunto delle politiche socio-sanitarie e l assetto del sistema integrato della rete dei servizi socio-sanitari a livello territoriale. L integrazione socio-sanitaria e l omogeneità nella presa in carico, valutazione e gestione dei casi da parte dei diversi attori istituzionali del sistema di welfare presuppone il consolidamento del sistema gestionale e informativo informatizzato GARSIA, che è stato adottato dalla CTSS per l area sociale e socio-sanitaria In particolare nel corso del 2010 è stato attivato il modulo GARSIA Strutture Anziani che ha previsto la connessione di tutte le strutture residenziali e semiresidenziali in accreditamento; il GARSIA Strutture Anziani, oltre ai flussi regionali di ambito sociale e socio-sanitario, comprende anche la raccolta degli indicatori di qualità che nel corso di questi anni ha caratterizzato i percorsi di miglioramento promossi dall Azienda USL tra gli Enti gestori dei servizi per gli anziani e che rientreranno nell ambito dell attività di promozione e monitoraggio della qualità prevista dall accreditamento dei servizi socio-sanitari. In sintesi, nel corso del 2010 l Azienda USL ha contribuito, in collaborazione con la Provincia e con i Comuni, all implementazione del sistema di accreditamento dei servizi socio-sanitari, assicurando il supporto tecnico a tutto il processo, in particolare per quanto riguarda la definizione degli assetti dei servizi socio-sanitari, nella prospettiva dell integrazione socio-sanitaria, nella definizione del nuovo contratto di servizio, strumento unitario ed integrato. A tal fine è stato avviato il lavoro per la predisposizione di contratti tipo per le rispettive tipologie di servizio in accreditamento che saranno adottati nei sei distretti dell Azienda. Al 31 dicembre 2010 sono stati rilasciati dagli Enti istituzionalmente competenti n. 174 provvedimenti di accreditamento provvisori, ripartiti come di seguito indicato. Tabella 3.3: servizi/strutture accreditate al 31/12/2010 ASSISTENZA DOMICILIARE CENTRI SOCIO RIABILITATIVI SEMIRESIDENZIALI DISABILI CENTRI SOCIO RIABILITATIVI RESIDENZIALI DISABILI CENTRI DIURNI ANZIANI CENTRI RESIDENZIALI ANZIANI CITTA di BOLOGNA CASALECCHIO di RENO PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA TOTALE AZIENDA USL BOLOGNA TUTELA DELLE FASCE FRAGILI E DEBOLI DELLA POPOLAZIONE FRNA: aree di attività Istituito con la Legge regionale 23/12/2004 n. 27, il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA) finanzia le prestazioni ed i servizi socio-sanitari come definiti da numerosi atti di indirizzo regionali. Si descrivono di seguito alcuni tra i più importanti e significativi obiettivi aziendali per la tutela delle fasce fragili e deboli della popolazione, che per maggiore chiarezza si presentano suddivisi per area di attività del FRNA (Anziani, Disabili e Gravissime disabilità acquisite). Area Anziani La tabella riporta i principali dati di attività del FRNA-Area Anziani relativamente al triennio

160 Tabella 3.4 FRNA Area anziani: dati Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale). FRNA - ANZIANI POSTI RESIDENZIALI ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 ATTIVITA' ATTIVITA' ATTIVITA' Totale Pl. Residenziali Pl. Convenzionati al 31/12 (CP+RSA) Anziani in lista di attesa al 31/ Anziani inseriti stabilmente in struttura nell' anno Indice di convenzionamento 2,64% 2,67% 2,62% Pl. Temporanei (Sollievo, Dim. Prot.) Anziani inseriti su posto temporaneo nell' anno PROGETTI INDIVIDUALIZZATI N. progetti attivati POSTI SEMIRESIDENZIALI N. posti in Centro Diurno % posti convenzionati su pop. > 75 anni 0,51% 0,51% 0,51% percentuale utilizzo CD 84% 81% 86% Giornate di presenza in CD nell'anno stima giornate di funzionamento annue Anziani con assegno di cura ASSEGNO di CURA CONTRIBUTO AGGIUNTIVO BADANTI ASSISTENZA SOCIO - SANITARIA DOMICILIARE INTEGRATA Numero anziani in lista di attesa al 31/ Nuovi utenti assegno di cura dell'anno % assegni di cura su popolazione > 75 anni 5,9% 6,4% 5,8% Numero utenti titolari di contributo aggiuntivo ( 160) Ore di ASSDI rimborsate nell'anno - comprese dimissioni protette a domicilio A livello aziendale si evidenziano per l anno 2010 le seguenti tendenze: Mantenimento dell offerta residenziale in struttura convenzionata Al 31/12/2010 i posti residenziali (Casa Protetta, RSA) convenzionati per assistenza residenziale in regime definitivo si attestano su un contingente di posti contro i convenzionati nell anno precedente. Lo sviluppo della rete di offerta è stato contenuto anche in ragione della fase di avvio del percorso di accreditamento regionale dei servizi socio-sanitari e della esatta valutazione dell impatto del nuovo sistema tariffario unico da esso introdotto. I nuovi ingressi di anziani stabilmente inseriti in struttura nell anno sono stati 973 a livello aziendale, a fronte dei del Gli anziani in graduatoria per l accesso alle strutture convenzionate sono (dato rilevato al 31/12/2010). Nell ambito del Progetto GARSIA che individua, a livello metropolitano, il sistema gestionale e informativo adottato dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria per l area sociale e socio/sanitaria, è stata avviato un percorso di omogeneizzazione della gestione delle liste di attesa che porterà alla riorganizzazione e riallineamento delle liste medesime, fino a consentire la completa integrazione di tutti i Distretti sul piano della gestione del percorso informativo e informatico. A questo punto sarà possibile la mappatura del reale bisogno di residenzialità sui distretti e la determinazione di un contingente di posti effettivamente congruente alle necessità espresse dai territori

161 Il nuovo modulo informatico di gestione dell accesso e gestione dell inserimento in struttura dell anziano è divenuto operativo e può considerarsi ormai consolidato. La rete informatica/informativa di GARSIA Strutture connette le 116 strutture residenziali e semiresidenziali coinvolte ai 6 Distretti di Committenza e garanzia e permette anche la gestione amministrativa dei rapporti tra distretto, comune capofila e gestore. In relazione ai posti dedicati alla risposta residenziale temporanea (dimissione protetta e sollievo) si registra un contenimento dell offerta che si assesta, al 31/12/2010, su un contingente di complessivi 134 posti. A tale contenimento dei posti (al 31/12/2009 i posti dedicati alla dimissione protetta erano 143) è corrisposto un loro miglior utilizzo in quanto gli anziani che hanno usufruito di tale opportunità assistenziale sono passati dai dell anno 2009 ai dell anno 2010, con un aumento di 178 anziani. Attraverso l utilizzo del Modulo GARSIA Dimissioni Protette e l inserimento nel percorso CEMPA (Centrale Metropolitana Post Acuzie) di alcuni posti di RSA (complessivamente 24 posti tutti dedicati alla dimissione protetta di pazienti e gestiti a livello metropolitano) è stata migliorata la fluidità e la tempestività nella gestione del percorso di dimissione protetta dall ospedale ed assicurata le presa in carico tempestiva da parte dei servizi territoriali. L indice di convenzionamento rilevato al 31/12/2010 è pari a 2,62% della popolazione con età >= a 75 anni rilevata al 01/01/2010. L indice rilevato al 31/12/2009 era pari a 2,71% della popolazione target e ciò è spiegato dall aumento demografico dalla popolazione target, che tra il 2009 e il 2010 è stato pari a anziani >=75 anni (variazione di +1,43%). Contenimento della attivazione di Progetti Individualizzati in struttura non convenzionata Il dato di consuntivo 2010 registra a livello aziendale 150 progetti individualizzati contro i 184 dell anno precedente. Tale tipologia di intervento è in fase di superamento anche in ragione dell avvio del percorso di accreditamento dei servizi socio-sanitari che consente l attivazione di tali progetti solo su posti accreditati. Miglioramento della appropriatezza dell Assegno di cura Previa validazione della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria è stata realizzata, nel periodo maggiodicembre 2010, una sperimentazione volta a migliorare l appropriatezza nella realizzazione di progetti territoriali finalizzati al mantenimento a domicilio di anziani non autosufficienti. A decorrere dal mese di agosto 2010 tutti i distretti hanno introdotto, come previsto dalla sperimentazione, il criterio aggiuntivo di accesso all erogazione dell Assegno di cura, individuato dalla CTSS (punteggio >= 500 punti delle scale BINA + Scheda Sociale). Nel corso del 2010 gli anziani che hanno percepito l assegno di cura sono stati (il dato relativo all anno 2009 è di anziani) con una diminuzione di 474 anziani, pari a 7,07% rispetto all anno precedente. La sperimentazione è stata oggetto di un attento monitoraggio da parte dell Ufficio di Supporto e si è conclusa con la proposta e la validazione da parte della CTSS del nuovo Regolamento Aziendale. Tale nuovo strumento è finalizzato a garantire la massima appropriatezza dell intervento nella prospettiva di favorire la permanenza a domicilio attraverso la lettura integrata della situazione socio-famigliare del nucleo di riferimento e della situazione socio-sanitaria dell anziano inserendo, quindi, l erogazione dell Assegno di cura nel contesto di un progetto complessivo di sostegno e garantendo la risposta tempestiva alle situazioni di emergenza sul piano sociale. In riferimento al Contributo aggiuntivo si è assistito, invece, ad un consistente aumento dell utenza (1.339 utenti nell anno 2010 contro gli 882 del 2009). Tale aumento è da leggere in primo luogo come conseguenza dell innalzamento del limite di reddito per l erogazione del beneficio economico la cui soglia, dal 01/01/2010, è stata innalzata da a di reddito ISEE. Va osservato, inoltre, come tale cambiamento non abbia inciso sulle situazioni di maggiore gravità che necessitano di un consistente numero di ore di assistenza continuativa (si ricorda che le indicazioni regionali prevedono che il contributo aggiuntivo sia di norma erogato in presenza di contratti regolari per almeno 20 ore settimanali di lavoro). Miglioramento della appropriatezza degli interventi di Assistenza Domiciliare socio sanitaria A livello territoriale sono state avviate azioni volte a garantire una maggiore appropriatezza degli interventi di Assistenza domiciliare. Questo percorso, frutto del miglioramento delle modalità di progettazione integrata a livello territoriale, ha portato ad un contenimento delle ore di ASSDI rimborsate nell anno 2010 (complessivamente a fronte delle del 2009) e ad una maggior utilizzo - su alcuni territori- dei servizi ad essa collegati (pasti. etc ) con oneri a carico del FRNA. E stata garantita, su tutti i territori la presa incarico di situazioni in fase di dimissione protetta, tipologia di intervento per cui l intero costo delle

162 prestazioni di assistenza domiciliare viene posto a carico del FRNA per i primi 30 giorni post dimissione, garantendo così, la totale gratuità del servizio per l utente. Rimodulazione dei Progetti Distrettuali Anche l offerta di progetti ed interventi di contrasto alla solitudine rivolti alla popolazione anziana non autosufficiente o fragile è stata rimodulata in una prospettiva di miglioramento dell appropriatezza ed aderenza dei progetti alle finalità assistenziali proprie del FRNA. Si tratta di progetti molto diversi fra loro e legati alle specifiche realtà distrettuali che, spesso, tengono conto delle risorse del terzo settore (in particolare volontariato ed associazionismo) presenti ed attive sul territorio. Fra tali progetti sono comprese iniziative di vario genere: Caffè Alzheimer, Gruppi di aiuto rivolti agli anziani parkinsoniani, progetti rivolti alla qualificazione delle assistenti familiari, etc... Progetto E-CARE Con particolare riferimento ai Progetti Sovradistrettuali si sottolinea la continuità garantita al Progetto Provinciale E-care/OLDES (capofila Distretto di Bologna) così come definito nelle linee di indirizzo approvate dalla CTSS nel Nel corso del 2010 si è agito sull appropriatezza dell intervento e sul miglioramento dell integrazione del percorso nell ambito della rete dei servizi socio-sanitari, già programmando per il 2011 una rimodulazione dell offerta. Nel mese di Dicembre 2010 gli utenti in carico sono stati 3.327, di questi del Distretto di Bologna. Area Disabili Le funzioni relative all Area Disabili sono suddivise tra l Area Sociale e l Area Socio/sanitaria. Tutti i sei Distretti dell Azienda USL gestiscono, come previsto dagli Accordi di Programma sottoscritti con i Comuni di riferimento, le funzioni socio/assistenziali relative a questa area di attività. Le funzioni svolte sono differenziate su base territoriale in base agli contenuti degli Accordi di Programma. Esiste tuttavia una base comune. Tutte le USSI Disabili Adulti gestiscono progetti ed interventi finalizzati a: Inserimento in strutture residenziali e semiresidenziali; inserimento/reinserimento sociale e lavorativo anche mediante l attivazione di progetti territoriali individuali o di gruppo rivolti al tempo libero, alla socializzazione, alla verifica di competenze ed abilità per l inserimento nel mondo del lavoro; assistenza economica finalizzata alla realizzazione di specifici progetti a valenza educativa. In particolare il Distretto di Bologna si differenzia dagli altri per ampiezza delle funzioni delegate/gestite che si presentano particolarmente estese nell area più prettamente socio/assistenziale (contributi economici ad integrazione del reddito, assistenza domiciliare-sad, trasporto, etc ). Tabella 3.5 Utenti disabili in carico per distretto. Anni Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale). Area Persone Adulte con disabilità Utenti in carico periodo 2008/2010 Distretto Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 delta 2010/2008 delta % 2010/2008 Città di Bologna ,7% Pianura Est ,1% Pianura Ovest ,0% Casalecchio di Reno ,4% Porretta Terme ,8% San Lazzaro di Savena ,7% Totale ,8%

163 Nel 2010 le persone adulte con disabilità in carico ai servizi distrettuali sono state complessivamente 3.242, con un aumento di 111 nuovi utenti rispetto al 2009 e di 178 (+ 5,8%)rispetto al A livello aziendale gli utenti in carico alle USSI Disabili adulti sono lo 0,62% della popolazione target anni. Le nuove prese in carico del 2010 sono pari a 296 utenti, la maggior parte dei quali proviene dal servizio di Neuropsichiatria. L aumento complessivo dell utenza è dovuto principalmente ad un incremento costante della permanenza degli utenti nei servizi ed all aumento delle tipologie di nuovi utenti prese in carico. Soprattutto a causa dell invecchiamento della popolazione disabile e delle figure parentali di riferimento si sta assistendo non solo al suo continuo aumento, ma anche al progressivo modificarsi dei bisogni e dell atteggiamento e delle richieste espresse dai cittadini portatori di disabilità e dalle loro famiglie. Per dare risposta alle problematiche di gestione della disabilità adulta connesse all invecchiamento dei genitori, si è data la massima continuità ai progetti Dopo di noi, avviati su tutti i territori dell Azienda. Obiettivo del progetto è la ricerca e l individuazione, attraverso la partecipazione diretta dei genitori, di possibili modelli alternativi alla istituzionalizzazione. Allo stesso modo sono stati incentivati interventi di sollievo e di emergenza. Tabella 3.6 Utenti disabili in Borsa lavoro per distretto. Anni Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale). Area Persone Adulte con disabilità utenti in Borsa Lavoro anno 2008/2010 Distretto Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 delta 2010/2008 delta % 2010/2008 Città di Bologna ,7% Pianura Est ,2% Pianura Ovest ,9% Casalecchio di Reno ,4% Porretta Terme ,7% San Lazzaro di Savena ,2% Totale ,2% Nel 2010 si è assistito ad un aumento degli utenti inseriti in progetti di Borsa Lavoro, i cui costi sono interamente sostenuti a carico del Bilancio Sociale e che rientrano integralmente nell area delle funzioni socio/assistenziali delegate. Gli utenti sono infatti complessivamente 508 con un aumento di 27 unità rispetto al 2009 e di 82 rispetto al 2008 (+19,2%). Tale aumento, in considerazione della particolare tipologia di utenza, è un risultato estremamente positivo sul quale ha sicuramente inciso la possibilità di maggiori investimenti dei Comuni dovuti alla programmazione integrata degli interventi nell ambito del nuovo sistema di governance previsto dal FRNA. La assunzione di costi a carico dell Area Socio-sanitaria di interventi quali, ad esempio, l assegno di cura disabili, ha liberato risorse che, tendenzialmente, sono state riconvertite a favore di tale tipologia di intervento. Con la DGR 1230/2008 sono stati previsti, a livello regionale, nell ambito del riparto FRNA specifici finanziamenti per l Area Disabili. Questo ha dato avvio al percorso di inserimento dei costi e degli interventi relativi a tale area nell ambito del FRNA, fase conclusasi nel Per quanto riguarda l Area Socio/Sanitaria i cui costi e la cui attività sono normati nell ambito di applicazione della DGR 509/2007 di avvio del FRNA, si rappresentano i principali risultati assistenziali per l anno 2010, mantenendo anche in questo caso il raffronto con gli anni 2008 e

164 Tabella 3.7 FRNA Area disabili: dati Fonte dati: Azienda USL di Bologna (Cruscotto Aziendale). FRNA - DISABILI ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 ATTIVITA' ATTIVITA' ATTIVITA' PROGETTI RIABILITATIVI IN STRUTTURA RESIDENZIALE, SEMIRESIDENZIALE E LABORATORIO PROTETTO Utenti con progetti riabilitativi a carico FRNA ACCOGLIENZA TEMPORANEA Utenti coinvolti nell' anno ASSEGNO DI CURA (DGR 1122/2002) Utenti con Assegno di cura CONTRIBUTO AGGIUNTIVO BADANTI PROGETTI ASSISTENZA A DOMICILIO INTEGRATA Utenti titolari di contributo aggiuntivo ( 160) Utenti con progetti assistenziali a domicilio In particolare emerge: area della residenzialità e semiresidenzialità nell ambito della quale sono ricondotti i costi degli interventi condotti in Centro socio-riabilitativo residenziale, in Gruppo Appartamento, in Centro Socio/riabilitativo Diurno e in Laboratorio Protetto: al 31/12/2010 gli utenti sono 1.284, pari al 39,61%% dei disabili in carico ed allo 0,24% della popolazione target; interventi di accoglienza temporanea (sollievo/emergenza): previsti dagli atti di indirizzo regionali (DGR 1206/2007 e 1230/2008) sono specificamente finalizzati a sostenere la permanenza al domicilio. Il loro ampliamento è strettamente connesso al fenomeno dell allungamento della vita dei disabili e del conseguente invecchiamento delle figure genitoriali di riferimento. Nel 2010 sono stati attivati 82 interventi di sollievo e 12 interventi di emergenza per un totale di 94 interventi; assegni di cura e di sostegno: gli utenti disabili titolari di assegno di cura nell anno 2010 sono stati complessivamente 306 (di cui 108 in carico ai servizi del Distretto di Bologna). Si registra, quindi, un aumento dell utenza pari a 40 utenti rispetto al 2009, trend coerente con l obiettivo di investire maggiormente sui servizi rivolti al mantenimento a domicilio della popolazione disabile; contributo aggiuntivo badanti: in riferimento al contributo aggiuntivo di 160 mensili finalizzato alla regolarizzazione delle assistenti familiari si registra un aumento di 10 utenti titolari del beneficio economico rispetto all anno precedente. Gli utenti titolari di contributo aggiuntivo nell anno 2010 sono complessivamente 34 (di cui 17 incarico ai servizi del Distretto di Bologna); progetti assistenziali a domicilio: in riferimento alla Assistenza domiciliare si specifica che per il 2010 la rilevazione della attività si è operata suddividendo le due tipologie previste dalla normativa sull accreditamento dei servizi socio-sanitari: assistenza domiciliare socio-assistenziale ed assistenza domiciliare socio-educativa (per un totale di 362 utenti). Nell anno 2010 sono state erogate prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale in favore di 212 utenti. Nell ambito di tali prestazioni sono ricondotte non solo quelle direttamente riconducibili alla DGR 1206/2007, ma anche interventi relativi a percorsi assistenziali domiciliari ricompresi nell ambito del percorso di accreditamento in quanto direttamente riconducibili al mantenimento a domicilio del disabile grave. Sempre nell anno 2010 sono state erogate prestazioni di assistenza domiciliare socio-educativa in favore di 150 utenti. Si tratta di prestazioni educativo-riabilitative erogate in modo individuale o di gruppo sulla base di PEI individualizzati. Rimodulazione dei Progetti Distrettuali I progetti ed interventi di contrasto alla solitudine rivolti alla popolazione disabile sono stati rimodulati in una prospettiva di miglioramento dell appropriatezza e di corretta collocazione dei costi nell ambito della tipologie di intervento afferenti al FRNA. Sono progetti molto diversi fra loro e legati alle singole realtà distrettuali che, spesso, tengono conto delle risorse del terzo settore (in particolare volontariato ed associazionismo) presenti ed attive sul territorio. Tra questi progetti sono comprese iniziative di vario genere:

165 Progetti del Dopo-di Noi, percorsi di autonomia, vacanze e tempo libero per gli utenti dei CSRD, percorsi volti alla integrazione sociale, etc. Prosecuzione di progetti specifici Anche per l anno 2010 è stata garantita continuità ad alcuni progetti attivi sul territorio e derivanti da sperimentazioni di livello sovra distrettuale. In particolare: il Programma Sovradistrettuale di Aiuto Domiciliare a disabili gravi e gravissimi che si è concluso nel corso del primo trimestre L attività è proseguita sui vari territori nell ambito della progettazione distrettuale; il Progetto sovradistrettuale di assistenza psicologica a pazienti affetti da distrofia muscolare si è concluso nel corso del primo semestre L attività è proseguita sui vari territori nell ambito della progettazione distrettuale; è proseguita la sperimentazione sovradistrettuale relativa all attivazione di sostegno psicologico in favore di disabili gravissimi e delle loro famiglie condotto in collaborazione con l Associazione Amici di Luca e finanziato su uno specifico fondo sovra distrettuale gestito dal Distretto Pianura Ovest. Area Gravissime Disabilità Acquisite L Area delle Gravissime Disabilità Acquisite presenta specificità proprie sul piano della utenza target, sul pianodella valutazione e dell accesso nonché sul piano di specifici interventi dedicati. Si ricorda che i costi degli specifici interventi in favore di tale tipologia di utenza sono a completo carico del FRNA per quanto riguarda l Assegno di cura e ripartiti tra FSR e FRNA per quanto riguarda gli interventi di residenzialità. Si ricorda che l utenza target è specificamente definita dalle DGR 2068/2004 e DGR 840/2007. In sostanza si tratta di pazienti (minori e adulti) affetti da: gravissime cerebrolesioni acquisite; gravissime mielolesioni; gravissimi esiti disabilitanti di patologie neurologiche involutive in fase avanzata (es. SLA); minori che, in conseguenza di gravi patologie (anche congenite) presentano condizioni di totale dipendenza, necessitano di assistenza continua nell arco delle 24 ore e sono in condizione di impossibilità a seguire i normali percorsi di integrazione scolastica nei servizi. I pazienti non autosufficienti con Gravissime Disabilità Acquisita in età adulta (DGR 2068/2004) seguiti nel 2010 sono stati 206 secondo dati RER (+13,2% vs. 2009), dei quali il 47,1% con gravissima cerebrolesione, il 44,2% con patologia neurologica e il restante 8,7% con gravissima mielolesione. Il 13,6% (28 utenti) è deceduto durante l anno. La loro distribuzione per tipologia di assistenza e per distretto è descritta nella sezione 2. Nel corso del mese di dicembre 2010 è stata completata l attivazione dei due nuovi nuclei programmati: RSA Virginia Grandi per 8 p.l. e RSA Lercaro per 6 p.l. che affiancano la storica realtà operativa dell ospedale Privato Santa Viola (21 p.l. dedicati alle gravissime disabilità acquisite). Nel corso dell anno sono state definite linee guida aziendali per la gestione degli inserimenti nell ambito dei nuclei che accoglieranno utenza proveniente da tutto il territorio metropolitano. SALUTE NELLE CARCERI Nell anno 2010 il passaggio della Sanità Penitenziaria dal Ministero di Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale si può dire pienamente compiuto. La riforma della medicina penitenziaria è stata tesa a garantire un efficace assistenza sanitaria per i cittadini ristretti negli istituti di detenzione, attraverso il miglioramento della qualità delle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minori, e l equiparazione, sotto il profilo della tutela al diritto della salute, della condizione della popolazione detenuta a quella degli altri utenti del SSN

166 Facendo riferimento alle linee di indirizzo che integrano il DPCM del 2008, la nostra Azienda USL ha individuato i percorsi ottimali per la prevenzione e cura e ha sviluppato i modelli organizzativi per la ristrutturazione dei servizi e per adeguare le prestazioni e le attività di tipo clinico ed assistenziale a quei livelli essenziali ed uniformi di assistenza sanitaria che sono alla base del Sistema Sanitario italiano. Questo per assicurare la piena parità di trattamento, in tema di assistenza sanitaria, degli individui liberi a quelli sottoposti a provvedimento penale, non trascurando i principi di continuità terapeutica ed assistenziale che sono fondanti non solo per la salute ma anche nel percorso di recupero dei detenuti. Già nell agosto 2009 la deliberazione n. 134 aveva avviato il processo di rafforzamento delle funzioni dei ProgrammI Aziendali trasformandoli in Unità Operative Semplici o Complesse, al fine di realizzare l obiettivo di una maggiore razionalizzazione delle competenze attraverso la configurazione di aree più omogenee sotto il profilo dei contenuti tecnici e professionali. In linea con questa impostazione, con la deliberazione n 168 del è stata approvata l istituzione di 2 Unità Operative Semplici, la UOS Medicina Penitenziaria e la UOS Centro Attività servizi Aids (C.A.S.A.) in sostituzione del Programma lotta all AIDS e medicina Penitenziaria. In capo alla Unità Operativa Semplice Medicina Penitenziaria sono state poste funzioni di programmazione e allocazione di risorse, secondo il modello della committenza locale, nonché la verifica e la responsabilità organizzativa delle attività sanitarie svolte all interno degli Istituti Penitenziari. Inoltre si è provveduto a rafforzare e sostenere le complesse attività che la DGR 314/09 pone in capo alla figura del responsabile di programma. L UOS Medicina Penitenziaria è di fatto inserita nel DCP il cui mandato fondamentale è l erogazione della assistenza sanitaria vicino ai luoghi di vita delle persone, sia per la risposta alla prima manifestazione di un problema di salute sia per il trattamento di patologie croniche. Il documento di programmazione (Programma Aziendale per la Salute nelle Carceri) relativo alla Casa Circondariale ed al Centro di Giustizia Minorile è stato completato ed inviato alla Regione nel secondo semestre del I presidi sanitari territoriali situati all interno della Casa Circondariale di Bologna e del Centro di Giustizia Minorile di Bologna sono stati configurati come presidi aziendali, identificati come Presidio Dozza e Presidio Pratello e assegnati gestionalmente al DCP che li ha assunti in carico con le relative responsabilità. Gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nella Casa Circondariale e nel Centro di Giustizia Minorile di Bologna, nell ambito delle rispettive competenze ed in una logica di interdisciplinarietà, vengono erogati dai dipartimenti aziendali privilegiando le seguenti aree, per le quali sono state apportate azioni di miglioramento nel 2010: A) valutazione dello stato di salute dei nuovi ingressi B) prestazioni specialistiche C) risposte alle urgenze, con acquisizione di idonea attrezzature in tutte le sezioni D) patologie infettive con il perfezionamento di protocolli con la strutture ospedaliera universitaria per più qualificate sinergie e maggior copertura oraria per branca critica E) prevenzione, cura e riabilitazione per le dipendenze patologiche, riorganizzazione dell assistenza infermieristica con assorbimento del gruppo di infermieri del SERT nell Equipe Infermieristica del DCP F) Prevenzione, cura e riabilitazione nel campo della salute mentale riorganizzazione rispondente ai requisiti della DGR 2/2010 G) tutela della salute delle detenute e delle minorenni sottoposte a misure penali e della loro prole con percorsi di assistenza pediatrica individualizzati H) tutela della salute delle persone immigrate con messa in campo di una attività di mediazione culturale socio-sanitario per strategie comunicative capaci di facilitare una relazione terapeutica efficace. I) istituzione della Unità Assistenziale Penitenziaria, in cui si sviluppa la logica della presa in carico assistenziale in autonomia del personale infermieristico, riferita alle specificità delle situazioni delle varie sezioni del carcere Dozza e delle caratteristiche dell istituto penitenziario per minori. Questo collegato ad una completa riorganizzazione dell assistenza infermieristica per sezioni, con individuazione di figure infermieristiche con competenze trasversali alle attività del servizio, quale l infermiere dei Nuovi Giunti in carcere. Sono state perfezionate le procedure necessarie al trasferimento delle attrezzature, degli arredi e degli strumentari, previa rilevazione del loro valore patrimoniale. Personale della UOS ha partecipato ai gruppi di lavoro regionali sulla medicina penitenziaria, tra i più significativi il gruppo che darà una linea di indirizzo sulle Cure Primarie da garantire ai cittadini detenuti, dall ingresso in carcere alla scarcerazione

167 Riguardo all attività interna molto è stato fatto per integrare ed adeguare al sistema aziendale le procedure utilizzate dai professionisti: si sono definite le modalità di utilizzo della cartella sanitaria integrata informatizzata da parte del personale medico ed infermieristico; è stata identificata una modalità di comunicazione periodica che prevede incontri settimanali, quindicinali o mensili tra le varie componenti sanitarie operanti nella struttura compresa la componente dell amministrazione penitenziaria; sono stati concordati protocolli e istruzioni operative su raccolta e smaltimento rifiuti sanitari, trattamento e decontaminazione dei ferri chirurgici e materiale sanitario, trattamento riuniti odontoiatrici, protezione da esposizione occupazionale da rischio biologico, procedure per medicazioni, approvvigionamento biancheria. Si è inoltre completata l entrata nel sistema di comunicazione e trasporto aziendale (collegamento alla rete telefonica e informatica aziendale, trasporto prelievi ematici e materiale biologico, corrispondenza interna ecc.). La messa in rete dell intranet ha consentito la possibilità dell utilizzo degli applicativi aziendali per la prenotazione degli esami ematici. Sono stati ristrutturati i locali sanitari e acquisiti nuovi arredi. La peculiarità del contesto in cui opera il personale sanitario del Presidio Dozza impone una attenta programmazione formativa, volta a migliorare conoscenze e competenza specifiche non solo clinicoigienistiche ma anche gestionali-organizzative. Sono già stati attuati approfondimenti e corsi di formazione On Work all interno del carcere riguardo a: Procedure di emergenza/ urgenza Case Management Documentazione clinico-assistenziale Gestione ambulatori in sicurezza Inoltre si è consapevoli che l attività formativa potrà anche contribuire a sviluppare una cultura dell integrazione tra gli operatori appartenenti alle diverse istituzioni operanti sul carcere: AUSL e Ministero della Giustizia, nelle sue componenti sociali, educative e di sicurezza. A questo scopo è stato progettato, per il prossimo anno, un corso di formazione integrato tra operatori AUSL (medici e infermieri ) ed agenti penitenziari finalizzato alla conoscenza reciproca tra operatori e tra i sistemi organizzativi delle diverse amministrazioni. Nella sezione 1.1 si possono trovare dati relativi alla popolazione presente negli istituti di pena. IMPLEMENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI ASSISTENZA SPECIALISTICA Nel corso del 2010, in ottemperanza di quanto previsto dalla DGR 1035/09, l Azienda USL di Bologna ha proseguito l implementazione del Programma attuativo aziendale per il contenimento delle liste d attesa secondo le indicazioni contenute nell allegato 1 alla citata DGR, Strategia Regionale per il miglioramento dell accesso ai servizi di specialistica ambulatoriale in applicazione della DGR 1532/2006 presentato nel Vengono di seguito illustrate le azioni che l Azienda USL di Bologna ha messo in atto nel corso dell anno ed intende implementare per conseguire gli obiettivi indicati. Il quadro di contesto L offerta di prestazioni ambulatoriali specialistiche in ambito metropolitano bolognese si articola in una pluralità di strutture eroganti: 9 Ospedali Azienda USL Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria Sant Orsola Malpighi, IRCCS Istituti Ortopedici Rizzoli, 78 Poliambulatori Azienda USL BOLOGNA, 34 Poliambulatori Privati Accreditati. Gli Indici di Consumo Standardizzati 29 registrati nell anno 2010 per la popolazione dell AUSL Bologna confrontati con quelli della popolazione della Regione Emilia Romagna, mostrano una riduzione dei consumi della popolazione aziendale rispetto a quella di riferimento regionale. La seguente tabella mostra il delta % fra ICS registrati per popolazione AUSL Bologna e della RER nel 2003 e nel numero di prestazioni consumate per 1000 abitanti con popolazione pesata

168 Tabella 3.8 delta % fra ICS aggregati FARE registrati per popolazione AUSL Bologna e RER anni 2003 e 2010 (fonte: azienda USL di Bologna) Diagnostica 21,8 4,9 Laboratorio 8,2 6,8 Riabilitazione 62,9 29,4 Prestazioni Terapeutiche 7,5 1,3 Visite Specialistiche 16,7 16,1 TOTALE Prestazioni Specialistiche 12,3 8,0 TOTALE Prestazioni Specialistiche senza LABORATORIO 24,3 11,5 Come si vede, per tutti gli aggregati FARE si rileva una significativa riduzione del delta che storicamente ha caratterizzato i consumi aziendali rispetto alla RER. Anche per le visite specialistiche la forbice si riduce; per la vis. neurologica, vis. oncologica, vis. oculistica i consumi sono inferiori alla media RER. Tabella 3.9 delta % fra ICS visite specialistiche registrati per popolazione AUSL Bologna e RER anni 2003 e 2010 (fonte: azienda USL di Bologna) Visita Cardiologica 36,0 18,2 Visita Endocrinologica -13,3 6,2 Visita Fisiatrica 19,4 3,7 Visita Neurologica -1,5-5,1 Visita Oculistica 3,1-13,1 Visita Oncologica -14,5-55,7 Visita Ortopedica 31,0 21,8 Visita Urologica 8,6 1,7 Ancora più significativi gli ICS per le prestazioni di diagnostica strumentale: si registra riduzione della forbice per le ecografie addome, per gli ecocolordoppler e per le tc; per la diagnostica endoscopica e per le RM i consumi sono ben al disotto della media RER. Tabella 3.10 delta % fra ICS prestazioni di diagnostica strumentale registrati per popolazione AUSL Bologna e RER anni 2003 e 2010 (fonte: azienda USL di Bologna) EcoColorDoppler 41,9 19,2 Ecografia Addome 42,7 10,9 Colonscopia 7,8-4,8 Gastroscopia 3,1-9,8 TAC Cerebrale 21,6 8,9 TAC Addominale 17,4 8,6 RM Cerebrale 13,3-21,5 RM Colonna 16,1-5,

169 Anche l andamento degli Indici di Performance30 mostra un sostanziale miglioramento della disponibilità per i cittadini delle prestazioni entro i tempi di attesa previsti. La seguente tabella evidenzia la media degli Indici di performance negli anni dal 2007 al 2010 (in verde i valori che mostrano un miglioramento rispetto alla rilevazione precedente, in rosso un peggioramento, in nero valori uguali ai precedenti). In verde le denominazioni delle prestazioni per le quali sono state attivate Agende di Garanzia nel 2009 e Tabella 3.11 media degli Indici di performance negli anni dal 2007 al 2010 (fonte: azienda USL di Bologna). INDICE PERFORMANCE DA MAPS media 2007 media 2008 media 2009 media 2010 visita oculistica 20% 26% 25% 53% visita urologica 21% 30% 40% 37% visita fisiatrica 51% 65% 65% 90% v. endocrinologica 32% 17% 24% 22% visita neurologica 14% 20% 29% 53% visita ortopedica 32% 37% 39% 69% visita oncologica 55% 67% 75% 92% visita cardiologica 24% 28% 35% 77% colonscopia 29% 50% 46% 66% EMG 60% 46% 39% 98% Ecocolordoppler 38% 63% 38% 63% ecografia addome 30% 28% 38% 39% gastroscopia 36% 40% 32% 59% TC del capo 43% 32% 26% 22% TC addome 37% 38% 38% 43% RM cerebrale 41% 75% 67% 64% RM addome 40% 56% 65% 46% RM colonna 45% 74% 68% 76% v.odonto prot.conser. 61% 62% 27% 37% v.odonto ortodontica 28% 47% 41% 62% v.ginecologica 38% 32% 32% 39% visita dermatologia 35% 31% 29% 55% visita ORL 40% 28% 21% 42% visita ch.vascolare 19% 31% 21% 8% TC rachide speco vertebrale 88% 72% 84% 63% TC bacino 79% 58% 49% 75% TC torace 48% 36% 35% 36% eco mammella 45% 29% 40% 16% broncoscopia 100% 100% 100% 100% colposcopia 33% 30% 42% 87% cistoscopia 45% 51% 60% 65% ecocardiogramma 57% 40% 62% 70% ECG 88% 90% 92% 98% HOLTER 65% 88% 88% 95% audiometria 58% 56% 61% 73% spirometria 55% 48% 49% 50% fundus 42% 54% 48% 81% 30 numero di prestazioni prenotate entro i tda previsti nella settimana campione nel corso delle 4 rilevazioni effettuate nel corso dell anno

170 Azioni implementate nel 2010 La ridefinizione dell articolazione dell offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali Per garantire al Cittadino la possibilità di usufruire di assistenza specialistica di qualità ed in tempi correlati alle esigenze cliniche, si è definita una diversa articolazione del sistema complessivo dell offerta metropolitana, in relazione all accessibilità dei cittadini ai punti di erogazione, alla disponibilità di punti di erogazione adeguati in relazione alla competenza professionale, alle qualità ed alla sicurezza delle prestazione, alla dotazione tecnologica. Sono state individuate le sedi di erogazione elettive di prestazioni di particolare complessità per le quali è necessaria una elevata competenza clinica, verso cui indirizzare gli utenti, in condizioni di massima qualità e sicurezza per il Cittadino e per l Operatore. Sono state definite le prestazioni e l ambito di erogazione su cui l Azienda si impegna a garantire il rispetto dei tempi di attesa per l ambito locale (distrettuale) e sovradistrettuale (Area territoriale) ed Aziendale. La nuova articolazione della territorializzazione tiene conto per singolo punto di erogazione del volume di attività sufficiente a garantire: il mantenimento della competenza clinica l adeguato livello di dotazione tecnologica il massimo grado di sicurezza della prestazione Sono stati pertanto definiti i bacini di afferenza secondo principi di accessibilità per il cittadino. Vengono illustrati gli ambiti di competenza con le prestazioni specialistiche a rilevazione distrettuale.sono stati definiti 5 ambiti sovra distrettuali che comprendono il territorio del Distretto di Bologna (in cui si concentra il 55% dell offerta e il 45% della popolazione), quello del Distretto di Pianura Est associato al Distretto di Bologna, quello del Distretto di Pianura Ovest associato al Distretto di Bologna, quello del Distretto di Casalecchio associato al Distretto di Porretta. Ovviamente per le prestazione ad offerta su base Aziendale, la rilevazione integra l offerta complessiva comprendente tutti i punti di erogazione in ambito metropolitano. Tempi di attesa (tda): nell ambito metropolitano bolognese di norma sono stati rispettati nel 2010 i tempi di attesa previsti dalla normativa regionale (30 gg per le prestazioni a visita e 60 gg per la diagnostica strumentale), permangono difformità fra i vari ambiti territoriali. La seguente tabella mostra il netto miglioramento che si è registrato relativamente alle rilevazioni sui tempi di attesa delle prestazioni monitorate effettuate al mese di gennaio negli anni 2009, 2010 e 2011 a livello distrettuale e di area metropolitana bolognese. Come si vede, si è nettamente ridotto il numero di rilevazioni oltre i tda previsti. Tabella 3.12 tempi di attesa delle prestazioni monitorate (fonte: azienda USL di Bologna). Tempi di attesa oltre soglia DISTRETTO GENNAIO 2009 GENNAIO 2010 GENNAIO 2011 Bologna Pianura est Pianura ovest Casalecchio Porretta San Lazzaro Totale distretti Area metropolitana

171 Il sistema dell accesso La società CUP 2000 S.p.A., che gestisce l accesso all assistenza ambulatoriale, ha effettuato nel 2010 prenotazioni per prestazioni, con una media di accessi giornalieri di cittadini agli sportelli; sono prenotabili tipi di prestazioni su oltre agende mediche di prenotazione (regime di erogazione ssn e libera professione). Le prenotazioni possono essere effettuate tramite 136 sportelli con operatore, 236 Farmacie, tramite Call Contact Center, CUPweb cupweb.cup2000.it, Totem riscossione ticket. Si effettua l invio di SMS MemoCup, SMS LAI, ecc. E consentito il Pagamento on line del ticket Il percorso di accesso più utilizzato dai cittadini è lo sportello CUP (55% delle prenotazioni), seguito dalle farmacie (30%) e via web (1%). Tramite call center sono state effettuate prenotazioni, pari al 14% del totale, con un tempo medio di attesa al telefono per prenotazione di 41 secondi. L Azienda USL di Bologna, in stretta collaborazione con tutti i soggetti produttori, ha attivato una serie di interventi per migliorare i percorsi di accesso, avendo come obiettivo finale la continua disponibilità delle agende di prenotazione secondo il principio delle Agende senza orizzonte temporale. La programmazione delle attività è definita su lunghi periodi, garantendo al cittadino la possibilità di prenotare qualsiasi prestazione, sia di primo accesso che per gli accessi successivi, per un tempo illimitato. Nel 2009 le agende di prenotazione sono state temporizzate per garantire la prenotabilità per 1 anno, per divenire Agende senza orizzonte temporale entro il 2010, ovvero con prenotabilità per almeno 2 anni. L implementazione del Progetto Agende Sempre Aperte ha consentito a dicembre 2010 di avere l 85% delle agende di prenotazione CUP dell azienda USL di Bologna disponibili alla prenotazione per almeno 2 anni. L Azienda USL di Bologna, qualora non fosse possibile garantire temporaneamente il pieno rispetto dei Tempi Massimi di Attesa per le prestazioni ambulatoriali specialistiche, ha attivato interventi di garanzia con l acquisizione di prestazioni aggiuntive nell ambito territoriale in cui è emersa la criticità, tramite pacchetti prestazionali aggiuntivi o caso alternativi, rispetto ai Piani di Attività concordati con i fornitori Privati Accreditati. Il Progetto AGENDE di GARANZIA (AG) dell Azienda USL di Bologna ha l obiettivo: Garantire al cittadino il pieno rispetto dei tempi di attesa per 17 prestazioni specialistiche, di norma in ogni ambito distrettuale con definizione di percorsi di accesso specifici, tramite l attivazione di agende CUP dedicate definite Agende di Garanzia. Meccanismo di attivazione e gestione dell accesso: Nel caso in cui nell area di riferimento per quella prestazione e in relazione alla residenza del cittadino non sia garantito il rispetto dei tda, sul video dell Operatore CUP si attiva l Agenda di Garanzia Il riempimento delle AG avviene per saturazione delle disponibilità in caso di mancata occupazione dei posti offerti, automatica riconversione dei posti non occupati per l attività ordinaria (4 gg). la seguente figura illustra la temporizzazione di attivazione delle agende di garanzia

172 Vengono mostrati i punti di erogazione delle Agende di Garanzia che sono attivate nei centri Privati Accreditati. Agende di Garanzia - Poliambulatori Privati Accreditati coinvolti AMB. PRIV. FISIOKINES FORNI CASA CURA NIGRISOLI CASA CURA VILLA BARUZZIANA CASA CURA VILLA CHIARA CASA CURA VILLA ERBOSA CASA CURA VILLA LAURA CASA CURA VILLA NOBILI CENTRO ACQUABIOS CENTRO ANTALGIK CENTRO CAVOUR MARCONI CENTRO CHIROPRATIC CENTRO HERCOLANI CENTRO MEDICO RONCATI CENTRO SAN PETRONIO SRL CENTRO TERAPIA IONOFORETICA CENTRO TERAPIA SAN BIAGIO CORCOVADO SRL PLURICENTER POL.ELSIDA POLIAM.ETRURIA POLIAM.GEMELLI POLIAM.PRIV.CTR POLIAM.PRIV.DUE MADONNE POLIAM.PRIV.FISIOTERAPIK POLIAM.PRIV.RIVA RENO POLIAM.PRIV.SAN LAZZARO POLIAM.PRIV.SAN PETRONIO POLIAM.SAN CAMILLO POLIAM.SAN GIUSEPPE POLIAM.SAN MICHELE TERME DELL'AGRITURISMO TERME FELSINEE PUNTI EROGAZIONE Agende di Garanzia Bologna Città 28 Attualmente sono operative Agende di Garanzia per 17 prestazioni, attive su 32 strutture private accreditate con 144 agende di prenotazione. Il Protocollo Interaziendale Urgenze definisce i percorsi di accesso alle prestazioni specialistiche richieste in regime di urgenza per i cittadini domiciliati nell Azienda USL di Bologna ex DGR 1296/98. Il sistema assistenziale per le URGENZE deve, di norma, consentire al Cittadino di avere adeguata risposta nel Distretto di residenza In caso di indisponibilità in loco della prestazione richiesta, l Utente viene invitato a recarsi presso punti di erogazione sovra distrettuali: secondo percorsi predeterminati integrando la rete dell offerta specialistica In precedenza la richiesta veniva gestita in modo difforme nei vari Distretti, spesso il cittadino aveva in carico l onere di acquisire l informazione di dove recarsi per usufruire della prestazione urgente Propedeutico all implementazione del Percorso Interaziendale Urgenze è stata la condivisione fra MMG e specialisti della tipologia di prestazioni richiedibili in regime di UD e U 24 h. A dicembre 2010 l offerta su agende CUP per Urgenze Differibili comprendeva posti. Nel caso in cui la domanda di prestazioni in UD venisse a saturare l offerta CUP, al paziente viene consegnato da CUP un Modulo Informativo che riporta luogo, orari e recapiti telefonici dei punti di erogazione presso cui si può recare per avere comunque la prestazione. L obiettivo aziendale del 2011 sarà quello di rimodulare l offerta CUP per rendere residuale il rilascio dei Moduli Informativi (attualmente circa 2000 al mese), gestione tramite SOLE delle informazioni per MMG sui punti di erogazione delle prestazioni U 24 ore (circa 400 richieste al mese)

173 Viene effettuato il monitoraggio dell utilizzo dei percorsi in urgenza con individuazione degli iperprescrittori con sollecitazione ad uniformarsi a comportamenti prescrittivi più consoni. Si è definito il Percorso Gravidanza Fisiologica con presa in carico da parte dei consultori della gravida ed esecuzione programmata delle prestazioni previste Decreto Bindi (pacchetto prestazioni prenotate in occasione primo accesso consultori). Per ottemperare alle indicazioni del Percorso Nascita Regionale, e soprattutto per garantire per l effettuazione delle 3 ecografie ostetriche previste e del bi test alle donne in corso di gravidanza, si realizza l integrazione dell offerta assistenziale attraverso l implementazione di modello che prevede la presa in carico della donna da parte dell ambulatorio di primo accesso, che provvederà alla prescrizione ed alla prenotazione diretta di tutte le prestazioni previste su agende dedicate, appositamente predisposte e su cui il Professionista potrà agire direttamente. Ciò ha comportato la revisione della struttura dell offerta, che è stata riorganizzata ed adeguata relativamente alle dotazioni strumentali e alle competenze professionali. Il Percorso avrà piena applicazione nel 2011 con l attivazione di day service ambulatoriali come previsto dalla DGR di riferimento. Si è realizzato il Percorso Densitometria in ottemperanza DGR 1035/09 con verifica applicazione disposizioni normative e sollecito ai singoli prescrittori ad attenersi ai percorsi previsti. Le mancate presentazioni agli appuntamenti rappresentano storicamente un problema per tutte le Aziende Sanitarie. Nell AUSL di Bologna il fenomeno è particolarmente rilevante e determina un allungamento dei tempi di attesa e una riduzione delle produttività delle unità eroganti. Mediamente il fenomeno si attesta al 15%, con punte estremamente significative in ambito odontoiatrico e ginecologico (oltre il 30%), RM addome e esofagogastroduodenoscopia 22,5%, TAC capo 19,3%, colposcopia 15,7%, TAC rachide 14,7%, TAC addome 12,8%. L allungamento a due anni della disponibilità alla prenotazione incrementa fisiologicamente il drop out agli appuntamenti. Ne consegue la necessità di attivare interventi correttivi. In tal senso è stato implementato il Progetto SMS contro drop out che prevede l invio 10 gg prima dell appuntamento di un sms di conferma della persistenza della necessità della prestazione, con possibilità di disdetta automatica. Verrà attivata anche una procedura di verifica tramite operatore virtuale 7 gg prima appuntamento. Dalle esperienza acquisita emerge come il fattore prioritario per l acquisizione da parte del paziente della prestazione non sia la tempestività dell erogazione, ma la possibilità di scelta della struttura e del professionista: ne deriva la necessità di differenziare l offerta in relazione alle caratteristiche della domanda. E dunque da riprogettare strategicamente l'assistenza ambulatoriale specialistica in relazione alle caratteristiche della domanda, tenendo conto che una crescente fascia di popolazione non sempre trova la soluzione al suo problema di salute nella singola prestazione, ma necessita di essere accompagnata nel percorso di cura. Si configura sempre più la necessità di perseguire la continuità dell assistenza e la presa in carico del paziente cronico in relazione alla scelta strategica di sviluppare due ambiti di attività, l uno volto a garantire l erogazione della singola prestazione in cui sia prioritario l elemento temporale, ovvero rispetto dei tempi di attesa, l altro a garantire il percorso di presa in carico per problematiche cliniche complesse. Elemento fondamentale per la presa in carico del paziente è la progressiva implementazione del Piano di Informatizzazione Aziendale tramite il sistema informativo GESI, che consente allo Specialista di ricettare (anche tramite ricetta virtuale), refertare (secondo modalità condivise fra prescrittori ed erogatori), archiviare (su cartella ambulatoriale), visualizzare anche le immagini di diagnostica strumentale, prenotare direttamente su agende dedicate ai controlli o su altre agende collegate funzionalmente nell ambito di definiti percorsi assistenziali, senza che il pazienti si rechi a CUP. La completa connessione del sistema con SOLE consente altresì di comunicare al MMG la presa in carico del paziente e di inoltrare direttamente i referti nel fascicolo elettronico del suo assistito

174 Per perseguire obiettivi di governo clinico, che si fondano su appropriatezza, qualità e tempestività delle prestazioni che coinvolgono i produttori pubblici e privati accreditati, sono stati individuate alcune prestazioni in cui la domanda supera abbondantemente l offerta per vari motivi, fra cui l elevato rischio di inappropriatezza, come evidenziato dai numerosi percorsi audit attivati in Azienda. La definizione di una gestione della prestazione in modo corretto correlandola al percorso clinico, individuato dai professionisti, dovrebbe consentire di qualificare l uso della risorsa specialistica. Viene proseguito il lavoro dei gruppi professionali già attivati anni precedenti (dermatologia, oculistica, pneumologia, diagnostica pesante, orl, neurologia, ecc.) più orientati alla definizione dei percorsi, che alla gestione delle singole prestazioni. Sono stati attivati Gruppi di lavoro professionali interaziendali su : Diagnostica pesante (TAC e RM) Diagnostica vascolare (TVP e TIA) Diagnostica oculistica (oct, gdx, fluorangio, cv) Diagnostica urologica (uroflussimetra, cistoscopia) Diagnostica endoscopica (tumore colon retto) Diagnostica pneumologica (BPCO) Mammografia (tumore mammella) Particolare attenzione verrà dedicata all uso appropriato dei percorsi in urgenza. 3.3 MIGLIORAMENTO GESTIONALE E PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Il lavoro di programmazione relativo alla Gestione del Rischio all interno dell Azienda USL di Bologna prende le mosse da un assiduo lavoro di indirizzo, verifica e coordinamento da parte della Direzione Sanitaria e della Direzione Generale dell Azienda. La strutturazione dell Area Risk Management con la presenza della Medicina Legale e dei Sistemi della Sicurezza, che raccoglie anche le funzioni del Servizio Prevenzione e Protezione, permette una forte azione di coordinamento sulle attività di gestione integrata di rischio occupazionali, per le strutture e relative alle attività clinico assistenziali. Nel tempo si sono consolidati dei meccanismi operativi e funzionali con altri Servizi aziendali quali il Servizio Tecnico, la Qualità, le Tecnologie Sanitarie, la Fisica Sanitaria, ecc., che hanno permesso la definizione di meccanismi di controllo e verifica vincolanti, con espressione di pareri su nuove costruzioni o ristrutturazioni, installazione di apparecchiature, riorganizzazioni gestionali, nuove procedure con potenziali ricadute in termini di gestione del rischio. E presente un tavolo del rischio sotto la diretta gestione del Direttore Sanitario, al quale partecipano i dirigenti dei Sistemi per la Sicurezza, della Medicina Legale, del Governo Clinico, della Qualità, dell Igiene e Qualità servizi Ospedalieri, della Comunicazione e le relazioni con il cittadino. Il tavolo ha funzioni di coordinamento e di indirizzo a livello aziendale e di definizione delle priorità di intervento in relazione alle valutazioni effettuate dai componenti e rappresenta anche un momento di confronto e sviluppo di strategie e metodologie di intervento in relazione ai cambiamenti nelle modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie in azienda. Nello specifico delle attività di gestione del rischio clinico una specifica attività è rappresentata dagli audit di eventi particolarmente significativi, finalizzati al miglioramento del sistema attraverso la comprensione delle effettive caratteristiche degli eventi e, dall altro, all individuazione di strategie di indirizzo finalizzate alla correzione delle problematiche emerse. Questa particolare attività è caratterizzata attualmente da un percorso ormai consolidato e che integra al suo interno le diverse figure professionali coinvolte negli eventi meritevoli di attenzione, sotto il coordinamento del Servizio di Gestione del Rischio e della Direzione Sanitaria. Particolare rilievo ha assunto l adozione del protocollo T.E.S. (Team Eventi Sentinella) caratterizzato da una serie di azioni che si dipanano al verificarsi di un evento sentinella, ossia di una situazione che, per le sue caratteristiche di impatto, richiede l attuazione di immediate e solerti contromisure. Tale procedura ha

175 trovato la condivisione anche degli organi di Magistratura locale, seriamente impegnati con i vertici aziendali nel chiarire in quelle situazioni che lo richiedono, eventuali responsabilità da parte dell Azienda USL. All interno del Servizio di Gestione del Rischio è operante da tempo un pool di specialisti medico-legali e dirigenti medico legali che, quotidianamente, sono impegnati nella gestione della sinistrosità aziendale. Le singole vertenze vengono trattate all inizio tramite la stesura di un parere interno che, in alcuni casi, vede il coinvolgimento diretto dei sanitari coinvolti nel sinistro i quali hanno l occasione di fornire un supporto specialistico diretto. Per il tramite di appositi accordi tra l Azienda USL e la Compagnia Assicuratrice, è inoltre possibile visitare il paziente che ha avanzato la richiesta di risarcimento. Ciò permette, da un lato la formulazione di un giudizio medico legale definitivo che tenga conto anche di un adeguata valutazione di eventuali postumi derivanti da trattamenti sanitari inadeguati, dall altro lato di ottenere in alcuni casi una ricomposizione del rapporto fra il paziente e l Azienda USL di Bologna tramite la competenza e la disponibilità dei medici legali aziendali. Ciò è possibile anche attraverso lo sviluppo di specifiche competenze sia in ambito prettamente medico legale, sia per quello che riguarda il perseguimento degli opportuni percorsi formativi da parte del personale in relazione a tematiche quali la mediazione dei conflitti. Ulteriore azione in corso è quella relativa alla creazione di un database aziendale relativo al contenzioso, dal quale poter attingere in tempo reale ogni informazione circa ogni singolo sinistro oltre, naturalmente, a estrapolare una completa reportistica che permette di individuare le aree specialistiche a maggior rischio di contenzioso, ovvero quelle di maggior costo legato alla sinistrosità, anche in funzione della scelta delle priorità in ordine alle aree ove concentrare gli interventi di prevenzione e protezione. LA SICUREZZA DELLE STRUTTURE E DELLE ATTIVITÀ CLINICO ASSISTENZIALI Durante l anno 2010 è proseguito il piano di adeguamento strutturale ed impiantistico delle strutture sanitarie aziendali, con l obiettivo oltre ad un migliore confort, di migliorarne sostanzialmente la sicurezza per gli operatori ed i pazienti. In relazione agli aspetti di sicurezza, la stima di tali investimenti ammonta negli anni a quanto indicato sinteticamente nella tabella seguente. Tabella 3.13 Piano aziendale degli investimenti per la sicurezza totale generale Una parte significativa degli interventi è rappresentata dall adeguamento alla normativa antincendio delle strutture ed al miglioramento della sicurezza degli impianti tecnologici. Tale aspetto ha un rilevanza notevole in relazione alla sicurezza oggettiva delle strutture ospedaliere e poliambuatoriali tanto che in un recente benchmark effettuato a livello regionale l Azienda è risultata esser quella che meglio di altre ha attuato gli interventi previsti dalla normativa. Importante è stata anche la scelta strategica aziendale di privilegiare le caratteristiche ergonomiche e di sicurezza in tutte le attrezzature acquisite, sia tecnologica che di arredo. Tale adeguamento nella dotazione è proseguito anche nel 2010 sia per i letti di degenza oleodinamici o elettrici, che per la dotazione di sollevamalati elettrici, che sono disponibili in tutte le UO a rischio. Per quanto attiene alla sicurezza delle cure erogate ai pazienti, l Azienda aderisce ai progetti regionali di Incident Reporting per gli eventi avversi in Sala parto e nelle Sale Operatorie, ed ha strutturato un proprio sistema di segnalazione e gestione degli eventi interno. Inoltre partecipa costantemente a numerosi gruppi di lavoro regionali sulla tematica, di cui rilevanti sono quelli relativi alla gestione della crisi, sulla valutazione dei rischi, sulla gestione del contenzioso. Sono stati ulteriormente ampliati i programmi relativi alla sicurezza della banca dati del sangue e relative alle procedure per la farmacovigilanza su tutto il territorio aziendale

176 Tabella 3.14 Eventi rilevati dal sistema di sorveglianza per il sangue anni Fonte dati Dipartimento dei Servizi evento Errata ident. Pz. Prelievo campione pretrasf Errata ident. Pz. Ricevente unità trasf Omessa comunicazione anamnesi/referto Errore refertazione /determinazione gruppo Errore assegnazione Gestione emoteca emergenza territorio Nosografico riferito ad altro paziente 12* 14* Grave malore Pz. Amb Problemi informatici Altro Totale * sottostimato Coerentemente con il lavoro effettuato negli anni passati, si è proceduto allo sviluppo della rilevazione, analisi e indagine sugli eventi avversi e, comunque, su tutti quelli che vengono definiti near miss. È stato sviluppato un sistema di segnalazione interno all azienda reso disponibile in Intranet. A seguito del progetto Sorveglianza delle lesioni da decubito avviato dall Agenzia Sanitaria Regionale nel 2003 prosegue ancor oggi, divenuto ormai routine, il monitoraggio delle lesioni da decubito nei pazienti con particolari condizioni patologiche e allettati. E stata inoltre rivista la scheda di segnalazione delle cadute con un modello uniforme a livello aziendale, che è in via di approvazione. Nel corrente anno è proseguita la sperimentazione e la implementazione dell uso del bracciale RFID per la corretta identificazione del paziente, su cui costruire poi idonei percorsi in sicurezza di accesso alle diagnostiche ed alle prestazioni clinico assistenziali, nell Ospedale di Budrio (Pronto Soccorso e Radiologia) e nei Pronto Soccorso dell Ospedale di Vergato e Porretta Terme. Inoltre è proseguito l aggiornamento delle metodologie di controllo e verifica degli aspetti di sicurezza del sistema risc pacs, con la costituzione di una cabina di regia specifica che si riunisce costantemente. Particolarmente significative sono state alcune attività integrate in tema di gestione del rischio con le altre aziende sanitarie metropolitane, quali azioni di miglioramento conseguenti la valutazione dei rischi sulle attività preanalitiche, analitiche e post analitiche del Laboratorio Unico Metropolitano assieme all AOU, e sull anagrafica unica metropolitana degli assistiti. In considerazione del valore strategico che formazione e aggiornamento professionale rivestono nella prevenzione dei rischi, sono state realizzate iniziative formative che hanno coinvolto il 100% degli operatori programmati e toccato diversi tematiche (vedi parte formazione sezione 4) In relazione a questo tema ed alla Delibera del Piano Strategico Aziendale sul rischio sono state organizzate una serie di attività informative e/o formative in vari Dipartimenti e Distretti. Sono stati organizzati anche una serie di incontri informativi, di sviluppo di alcuni progetti e interventi su tematiche specifiche nei Distretti e Dipartimenti con la integrazione funzionale della Rete dei Referenti aziendali del rischio. VALUTAZIONE SISTEMATICA DELLA QUALITÀ DEI PROCESSI CLINICO ASSISTENZIALI Nel corso del 2010 è stata rafforzata tutta quella attività di strutturazione di progetti di audit clinico, attraverso diverse azioni, tutte volte ad accrescere la consapevolezza dei professionisti dell Azienda

177 dell importanza di queste attività, sia sul piano clinico-assistenziale sia come approccio robusto per una trasparente ed etica rendicontazione ai cittadini. Anzitutto il numero di obiettivi di budget inerrenti progetti di audit clinico sono cresciuti: dai 15 del 2009 si è passati ai 26 obiettivi del Per accrescere le competenze metodologiche, senza voler ricreare tecnostrutture dentro i Dipartimenti, sono stati sviluppati percorsi formativi dedicati, allineati spesso ai percorsi di Accreditamento Istituzionale. In linea con la letteratura di metodo, è stato stressato il concetto di ottimizzare il percorso di audit con un adeguato feed-back ai professionisti. In quest ottica è stato predisposto un formato di reporting aziendale dei progetti di audit che, come living documento, accompagna il gruppo di lavoro lungo tutte le tappe del progetto e viene pubblicato a chiusura del progetto (almeno fase 5 o successive). Il formato ed i report redatti sono stati messi a disposizione dei professionisti dell Azienda attraverso una pagina intranet dedicata agli audit. Tabella 3.15 progetti di audit attivi nel Fonte dati Governo Clinico aziendale AUDIT FASE * Percorso ictus, fase ospedaliera Concluso Sepsi, fase ospedaliera Attivo, fase 5 Scompenso cardiaco, fase ospedaliera Attivo, fase 5 Appropriatezza prescrittiva della diagnostica oculistica, interaziendale fase ospedaliera e territoriale Attivo, fase 5 Percorso stroke care, Geriatria Bentivoglio, fase ospedaliera Attivo, fase 5 Scompenso cardiaco, fase territoriale Attivo, fase 6 Percorso dialisi CAL/CAD, interaziendale Concluso Parto cesareo in emergenza, fase ospedaliera Concluso Cardiopatia post-infartuale, fase territoriale (MMG) Attivo, fase 3 Percorso tumore della mammella, fase ospedaliera Attivo, fase 5 SERT, fase territoriale Attivo, fase 5 Appropriatezza prescrittiva della diagnostica dermatologica, interaziendale fase ospedaliera e Attivo, fase 5 territoriale Percorso tumori colon-retto - appropriatezza prescrittiva colonscopie, aziendale Attivo, fase 3 Audit su lettere di dimissione di pazienti con IMA/SCA, fase ospedaliera Attivo, fase 3 Farmaci biologici in dermatologia (psoriasi), interaziendale, fase ospedaliera Attivo, fase 2-3 Farmaci biologici in oncologia, fase ospedaliera Attivo, fase 2-3 Farmaci biologici in reumatologia (AR), fase ospedaliera Attivo, fase 2-3 Appropriatezza prescrittiva della diagnostica senologica urgente, interaziendale Attivo, fase 2-3 Percorso frattura di femore Attivo, fase 3 Percorso cefalea, fase ospedaliera Attivo, fase 4 Paziente HIV positivo, fase ospedaliera Attivo, fase 3 Ossigenoterapia a lungo termine, fase territoriale Attivo, fase 3 Percorso insufficienza respiratoria, fase ospedaliera Attivo, fase 3 Percorso trauma cranico dell adulto, fase ospedaliera Attivo, fase 2 Prevenzione TEV in chirurgia elettiva, fase ospedaliera Attivo, fase 2 Audit SITIER terapie intensive Attivo, fase 1-2 Audit sulle infezioni da catetere vescicale Attivo, fase 5 Audit profilassi antibiotica perioperatoria Attivo, fase 3 Audit sorveglianza attiva Clostridium Difficile Attivo, fase 2 *Legenda Fasi Fase 1 - Preparazione Audit Fase 2 - Definizione degli Standard Fase 3 - Misurazione della pratica Fase 4 - Aree di miglioramento Fase 5 - Implementare il cambiamento Fase 6 - Re-Audit

178 SPECIFICHE DI PROGETTI DI AUDIT Audit su temi cardio-cerebro-vascolari Vista l importanza epidemiologica del tema, in azienda sono stati sviluppati diversi progetti di audit clinico. Sul tema scompenso cardiaco, anche nel 2010 è stato effettuato un ciclo di audit sulle lettere di dimissione di pazienti ricoverati per scompenso cardiaco, coinvolgendo 13 reparti dell Azienda (3 cardiologie e restanti Medicine/Geriatrie). I risultati hanno mostrato nel complesso una buona performance, anche se sul tema della continuità territoriale vi sono ambiti di miglioramento. Grafico 3.1 Andamento degli indicatori dell audit scompenso cardiaco nelle tre rilevazioni ( ) Cumulativo F-Ufollow-up TAO in FA 100 Eziologia 80 Fattore Precipitante Ecocardio B-bloccanti Prima (2006) Seconda (2007) Terza (2010) ACEi/ ARB Si nota il miglioramento complessivo di quasi tutti gli indicatori rispetto alle precedenti rilevazioni. Su un distretto dell Azienda, San Lazzaro di Savena, è da qualche anno in corso un progetto di audit volto a presidiare la presa in carico di pazienti con scompenso, i cui risultati hanno portato ad un graduale calo dei ricoveri per scompenso di questa popolazione di pazienti. E obiettivo dell azienda estendere l esperienza di questo progetto a tutti i Distretti per il Sempre sul tema cardiovascolare, due progetti di audit sono stati sviluppati in Azienda sulla cardiopatia ischemica: uno sulle lettere di dimissione di pazienti ricoverati per IMA/SCA ed un altro in collaborazione con la Medicina Generale su pazienti con cardiopatia post-infartuale. Dal primo progetto sono emersi interessanti elementi di miglioramento sulla completezza della lettera di dimissione e, indirettamente su approcci clinico-assistenziali. Grafico 3.2 Andamento degli indicatori dell audit sulle lettere di dimissione di pazienti ricoverati per IMA/SCA REFERTI INDAGINI CONSEGNATI FOLLOW-UP 100 ANAMNESI 50 TERAPIA IN CORSO MOTIVO RICOVERO NSTEMI/SCA STEMI 0 STILI DI VITA QUADRO CLINICO INGRESSO TERAPIA PRESCRITTA INDAGINI FATTE TERAPIE FATTE

179 L audit clinico su pazienti con anamnesi positiva per IMA-SCA sviluppato con la Medicina Generale ha visto una ottima adesione da parte dei colleghi del territorio (circa 80% dei MMG a Dicembre 2010) con una coorte di pazienti di oltre Ultimi progetti di audit di quest area sono due progetti su pazienti che hanno subito un ictus cerebrale: uno avviato in occasione del bando Regione-Università 2007 e l altro sviluppato dalla Stroke Care della Geriatria dell Ospedale di Bentivoglio. Di quest ultimo progetto si riportano i risultati dei principali indicatori raccolti. Tabella 3.16 indicatori dell audit nella Stroke Care della Geriatria dell Ospedale di Bentivoglio. Performances rispetto allo standard precedente e/o all Audit Regionale : Area standard diagnostico definizione del tipo etiologico dell ictus e sede e loro registrazione in cartella e lettera dimissione 97.1% (*) corrispondenza fra diagnosi clinica e SDO (codici Audit Regione ER) 84 % (*) identificazione degli ictus ischemici cardioembolici (Criteri SPREAD) 100% (*) Effettuazione Rankin scale e Rankin all ingresso <=4 95% ( ) Area Standard di presa in carico diagnostico-terapeutica in fase acuta Effettuazione di TC-ECG-profilo lipemico entro 24-48h 100% (*) Effettuazione di TC dopo 48h se ischemico 96.4% (**) Effettuazione di NIH-SS all ingresso 89.7% (**) Effettuazione di Ecodoppler TSA- entro h 48.2% (!) Ricerca disfagia all ingresso 80% (*) Valutazione team fisiatra-fisioterapista-geriatra-rop entro 72h 83,8% (*a) Area Standard di risultato clinico NIH-SS migliorata alla dimissione 44.9 % ( ) Rilevazione Rankin alla dimissione 96.3% (**) Mortalità intradegenza 4.2% (*) (b) Area Standard di percorso di dimissione % stesura relazione fisioterapica di fine trattamento 100% (*) Dimissione ordinaria da Stroke Care 41.1% (c) Trasferimento per riabilitazione (RI + LDPA) 58.5 % (d ) Area Standard di prescrizione alla dimissione Prescrizione antiaggreganti alla dimissione 94,6% (*) Prescrizione TAO e controindicazioni esplicitate 60% (*) (e) Prescrizione antilipemici in dimissione 76.5% (*) Prescrizione antipertensivi in dimissione 86.3% (*) Prescrizione controllo clinico post-dimissione 64.5% (*) Area Standard di safety Ulcere da pressione insorte in Stroke care 6.0% (f) Prescrizione EBPM in ictus ischemico 73.2% (*) Legenda ( ) dato di prima acquisizione (*) dato migliorato rispetto al 2009 (geriatria) (!) dato peggiorato rispetto al 2009 (geriatria) (**) dato sovrapponibile a quanto rilevato in Stroke Unit Audit Regionale (a) dato rilevato in Stroke Unit Audit Regionale = 61 % (b) dato rilevato in Stroke Unit Audit Regionale = 12.5% (c) dato rilevato in Stroke Unit Audit Regionale = 55.6% (d) dato rilevato in Stroke Unit Audit Regionale = % (e) dato rilevato in Stroke Unit Audit Regionale 47% (94%) (f) dato rilevato in Stroke Unit 0.9% in altri reparti 8.7% Audit Regionale Audit su temi oncologici. Uno dei progetti più robusti è quello sul percorso delle pazienti con neoplasia della mammella che, con l adozione di indicatori desunti da SQTM, ha permesso di avere una fotografia molto ampia della qualità del percorso

180 SQTM (Scheda computerizzata per il controllo della Qualità del Trattamento del carcinoma Mammario) è un software che si propone di facilitare il monitoraggio della qualità della diagnosi, del trattamento e del followup del carcinoma mammario e di indicatori di efficacia dello screening mammografico. Il progetto è condotto da un gruppo multidisciplinare del Gruppo Italiano per lo Screening Mammografico. Tabella 3.17 indicatori dell audit delle pazienti con neoplasia della mammella. Altri progetti di audit su temi oncologici sono quelli che hanno esplorato l appropriatezza di utilizzo di diagnostica (colonscopia ed indagini senologiche urgenti), che, su alcuni ambiti, presenta discreti ambiti di miglioramento

181 Mammografie Grafico 3.3 Mammografie: Appropriatezza per prescrittore 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% PR 1 PR 2 PR 3 PR 4 PR 5 Missing appropriata non appropriata Colonscopie Grafico 3.4 Colonscopie: Appropriatezza per inviante 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% PR 1 PR 2 PR 3 PR 4 PR 5 PR 6 appropriata non appropriata Grafico 3.5 Colonscopie: Appropriatezza finale per provenienza 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% INTERNO ESTERNO appropriata non appropriata

182 Infine, sempre in ambito oncologico, è in corso un progetto di audit sull utilizzo dei farmaci biologici in oncologia, in linea con l implementazione delle raccomandazioni regionali sui farmaci biologici. Audit su temi infettivologici In linea con il progetto regionale per la lotta alla sepsi, in Azienda è in corso un progetto di audit clinico sulla sepsi che ha visto coinvolti tutti gli ospedali. La rilevazione fatta su casistica 2009 ha fatto emergere alcune aree su cui concentrare l attenzione per il miglioramento, in particolare: emocolture e precocità della terapia antibiotica, determinazione dell acido lattico, adeguato follow up clinico-laboratoristico, ossigenoterapia e corretto riempimento con fluidi. Sempre sul tema infettivologico è stato sviluppato un audit clinico sulla corretta profilassi antibiotica perioperatoria su tre chirurgie aziendali. I risultati preliminari indicano margini di miglioramento sul tema. Grafico 3.6 appropriatezza di indicazione alla profilassi antibiotica perioperatoria 37% 63% INDICAZIONE APPROPRIATA INDICAZIONE NON APPROPRIATA Le infezioni urinarie da catetere vescicale sono una delle complicanze infettive evitabili che l Azienda ha deciso di porre sotto un monitoraggio attivo, strutturando di fatto un audit clinico. I dati 2010 hanno mostrato, al secondo ciclo di rilevazione, un miglioramento dal 17.2% al 14.6% dei casi di infezione in pazienti portatori di catetere vescicale. Sempre nel 2010 è stato avviato un audit clinico su casi di infezione da Clostridium Difficile, viste le ricadute che questa infezione ha su pazienti ricoverati e le possibili azioni di prevenzione di questa infezione che si possono mettere in atto adottando comportamenti appropriati in vari ambiti. Audit su farmaci Oltre ai contenuti inerenti i costi farmacologici, in Azienda, in linea con una progettualità regionale in tema politica del farmaco, sono stati sviluppato progetti di Audit, anche in collaborazione con l Azienda Ospedaliero-Universitaria, sull uso appropriato di farmaci biologici nelle seguenti patologie: psoriasi, artrite reumatoide, oncologia. Sempre sul tema appropriatezza di utilizzo di interventi terapeutici, è stato sviluppato un audit clinico sul buon uso dell ossigenoterapia. I primi dati preliminari, messa in evidenza una necessità di riorganizzazione dei percorsi amministrativi e clinici di prescrizione e monitoraggio, hanno mostrato un potenziale miglioramento sull appropriatezza prescrittiva di rilievo: su 136 pazienti in ossigenoterapia rivalutati clinicamente, al 28% è stata sospesa l indicazione all ossigeno. Progetto Clinical Audit Registry (CLAURE) Per ottimizzare i percorsi di monitoraggio dei progetti di audit in Azienda, è stato sviluppato internamente un database relazionale (attualmente in fase di testing) in grado di elaborare le informazioni inerenti gli stati di avanzamento dei progetti (fin nel dettaglio del singolo indicatore) per ottenere un reporting standardizzato a scadenze predefinite ad utilizzo della Direzione, Staff e Macrogestioni

183 PROMOZIONE DELL'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA NELL'AREA DEL FARMACO Assistenza farmaceutica ospedaliera Un Gruppo professionale di Neurologi della Regione E.R.in collaborazione con il CReVIF ha elaborato un documento riguardante il PDTA della SCLEROSI MULTIPLA che prevede un registro di patologia e una check list per la valutazione dell appropriatezza prescrittiva dei farmaci specialistici con prescrizione riservata a centri autorizzati, come l Interferone beta, glatiramer e natalizumab. Tale documento verrà formalizzato dalla Regione e richiesta la sua applicazione alle Aziende sanitarie nel corso del Sulla base delle raccomandazioni elaborate da Gruppi regionali multiprofessionali sono stati effettuati audit su farmaci innovativi e ad alto costo, come gli: anti-tnf nella psoriasi e artite reumatoide oncologici innovativi nel ca del colon-retto Rispetto ai farmaci per il trattamento dell Epatite B sono state elaborate e diffuse Raccomandazioni regionali la cui applicazione e realizzazione di audit è programmata per il Sia per i farmaci specialistici, sia per i farmaci innovativi, costituisce però specifica criticità l evasione delle prescrizioni rilasciate dai centri autorizzati di altre aziende che, nel caso dell Azienda USL di Bologna, rappresentano, per alcuni prodotti (vedi ad esempio anti-tfn, farmaci per l oncoematologia e farmaci per i trapianti) oltre l 80% della prescrizione totale. Trattasi di farmaci che registrano aumenti importanti di spesa e sui quali le aziende erogatrici hanno scarse possibilità di governo. Assistenza farmaceutica convenzionata A novembre 2009 è stata avviata un iniziativa informativa finalizzata alla promozione dei farmaci a brevetto scaduto presso MMG e Specialisti, condotta con la collaborazione di un informatore scientifico del farmaco. Tale attività è proseguita nel corso dell anno 2010 durante il quale l informazione è stata portata a 194 fra MMG (174) e Specialisti (20) per un totale complessivo di 330 visite. Per le azioni di miglioramento dell appropriatezza prescrittiva, nel corso del primo semestre è stato presentato ai MMG il pacchetto informativo sulla prevenzione della trombosi venosa profonda (TVP) nei pazienti non chirurgici, con l approfondimento delle raccomandazioni delle Linee Guida sulla prescrizione di eparine a basso peso molecolare; anche in questo ciclo di incontri come nel 2009 c è stato il coinvolgimento degli Specialisti, in questo caso Angiologi, dell Azienda USL e dell AOU di Bologna in veste di discussant. Nel secondo semestre dell anno è stato presentato il pacchetto informativo sul trattamento del dolore persistente non oncologico (DPNO) dell adulto, con le raccomandazione relative all impiego appropriato delle terapie consolidate e delle più recenti novità; tale iniziativa ha permesso il completamento del ciclo informativo sul trattamento del dolore avviato nell anno precedente con i pacchetti informativi riguardanti il trattamento del dolore oncologico con oppioidi, ancora con il coinvolgimento degli specialisti oncologi e palliativisti dell AUSL. I risultati delle verifiche di appropriatezza finalizzate alla prevenzione del rischio clinico eseguite nel primo semestre 2010 sulle classi di farmaci: bifosfonati e farmaci inalatori per il trattamento delle malattie dell apparato respiratorio allo scopo di valutare la coerenza della quantità prescritta con le indicazioni della scheda tecnica coxib e antibatterici fluorchinolonici con valutazione delle prescrizioni eventualmente rilasciate in situazioni cliniche che costituiscono controindicazione al loro utilizzo sono state oggetto di confronto tra distretti, dipartimento di cure primarie, responsabili clinici di distretto e nuclei di cure primarie. Anche l Accordo stipulato con i medici di medicina generale prevede obiettivi specifici finalizzati al perseguimento dell appropriatezza prescrittiva collegati allo svolgimento dell AUDIT POST-IMA/SCA, avviato nel dicembre 2009 e la cui conclusione è prevista per il

184 Distribuzione diretta Pur avendo da tempo raggiunto un buon livello organizzativo, la distribuzione diretta dell Azienda USL di Bologna è stata migliorata relativamente: alla presa in carico dei pazienti seguiti dai servizi infermieristici domiciliari, con l aumento della distribuzione diretta a pazienti seguiti al domicilio dai servizi infermieristici; alla fornitura di medicinali e prodotti sanitari ai pazienti ospiti di strutture residenziali: l elenco dei farmaci in distribuzione diretta è stato esteso ai farmaci di classe C ed agli oppiacei orali in PTP. E continuata la fornitura del materiale per il trattamento delle piaghe da decubito al 50% del costo sostenuti dall Azienda USL a tutte le strutture convenzionate che applicano i protocolli di trattamento concordati con i professionisti dell Azienda USL all erogazione di farmaci a seguito visita specialistica, nei casi in cui questa forma di distribuzione facilita il percorso di accesso ai farmaci. ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE Nel corso dell anno 2010 sono state effettuate le verifiche ispettive esterne per l Accreditamento istituzionale (Del. Giunta RER 327/2004) presso le strutture appartenenti ai Dipartimenti: Emergenza (Ortopedia e traumatologia, Neurochirurgia d urgenza e del trauma, Rianimazione e Centrale operativa 118, Pronto Soccorso e medicina d urgenza Ospedale Maggiore, Pronto Soccorso e Emergenza territoriale Area Nord, Pronto Soccorso e Emergenza territoriale Area Sud) Medico (10 UO di Medicina interna, 3 UO di Cardiologia, 2 UO di Medicina riabilitativa; 2 UO di geriatria, Medicina internistica endoscopica, Dermatologia, Endocrinologia, Pneumologia, Pneumotisiologia territoriale, Unità Assistenziale Post-acuti) Chirurgico (Anestesia e Terapia intensiva Ospedale Maggiore, Anestesia e Terapia intensiva Area Nord, Anestesia Area Sud, 7 UO di Chirurgia generale, 2 UO Urologia, Chirurgia vascolare, Gastroenterologia) l Area Specialistica ambulatoriale presente nei 9 ospedali dell azienda e la struttura Attività Libero- Professionale del Dipartimento Igienico-Organizzativo. E stata inoltrata all Agenzia Sanitaria e Sociale regionale la domanda di rinnovo dell Accreditamento del Dipartimento di Neuroscienze, già valutato positivamente dal Ministero della Salute ai fini dell istituzione dell IRCSS. E stato programmato ed attuato il piano di auditing interno orientato a verificare l adeguata implementazione e mantenimento del sistema di gestione per la Qualità secondo il modello dell Accreditamento RER. Tale piano ha comportato la verifica presso i Dipartimenti Medico, Chirurgico, Igienico-Organizzativo, Servizi, Materno-Infantile, Oncologico. Hanno proseguito l attività per il mantenimento della Certificazione UNI EN ISO 9001:2008 le unità operative: Qualità, Formazione, Tecnica. Nell ottica del miglioramento continuo l Azienda ha inoltre inserito nel percorso di implementazione del sistema di gestione per la qualità UNI EN ISO 9001:2008 le unità operative Acquisti e Ingegneria Clinica. Altro aspetto innovativo che la Direzione Sanitaria Aziendale ha avviato a partire dagli ultimi mesi del 2009 è l approccio per processi dei problemi di salute. Tale modalità si basa sull evidenza ormai consolidata, che oggi sempre più frequentemente la risposta ai bisogni di salute dei cittadini richiede il contributo di più attori e quindi un organizzazione inter-professionale, inter-disciplinare e multidisciplinare. L approccio per processi tecnico-gestionali si traduce nella strutturazione di percorsi diagnostico terapeutico assistenziali (PDTA) o clinico-assistenziali attraverso cui i professionisti coinvolti definiscono in maniera condivisa fasi, obiettivi, responsabilità, garantendo in tal modo all interno dell organizzazione e all utente chiarezza, riproducibilità e omogeneità delle prestazioni erogate

185 Ciò favorisce la presa in carico completa, continua e integrata tra professionisti e tra strutture, in particolare tra ambito ospedaliero e territoriale. I percorsi rappresentano, rispetto ad un problema di salute, la contestualizzazione a livello locale di Linee Guida nazionali e/o internazionali scientificamente validate e consentono, attraverso l utilizzo di indicatori comuni, di effettuare un analisi della situazione osservata rispetto all atteso e individuare le criticità presenti in funzione del miglioramento della qualità dell assistenza. In particolare tale approccio è stato avviato, insieme al Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, per il PDTA del paziente con mielolesione da trauma e, per rafforzare e valorizzare in maniera trasparente l integrazione professionale e il coordinamento delle strutture organizzative delle due Aziende, ci si è posti l obiettivo di sottoporre tale PDTA alla Certificazione professionale da parte dell ente CERMET (prima esperienza per tale patologia a livello nazionale). La certificazione è stata conseguita nel mese di dicembre con grande soddisfazione sia dei professionisti sia dei rappresentanti delle Associazione degli utenti che hanno fornito contributi preziosi e stimolanti per la strutturazione ottimale dell intero processo. Le attività di mantenimento e miglioramento del PDTA proseguiranno con verifiche annuali da parte di CERMET. CARTA DEI SERVIZI Nel corso dell anno 2010 sono state completate e diffuse le Carte dei Servizi relative alle attività svolte nel Dipartimento Chirurgico secondo le modalità operative già in uso dall inizio del progetto aziendale. Si ricorda a tal fine che la Carta dei Servizi dell Azienda USL di Bologna è costituita da un volume aziendale e da pieghevoli specifici per unità operativa/assistenziale o tipologia di attività. La predisposizione di tali documenti è sempre stata realizzata con il coordinamento metodologico dell UO Qualità e Accreditamento aziendale per garantire omogeneità d approccio e ha sempre visto il coinvolgimento degli operatori delle Unità Operative e il confronto con i rappresentanti degli utenti (CCM e altre Associazioni di cittadini). E stata avviata la sperimentazione di distribuzione di Carte dei Servizi e relativi questionari di verifica in lingua Araba, Francese e Inglese presso le Unità Operative di Ginecologia e Neonatologia dell Ospedale Maggiore

186 Verifica dell applicazione delle garanzie dichiarate nella Carta dei Servizi Nell ambito del Piano di verifica delle garanzie contenute nelle Carte dei Servizi sono proseguite nell anno 2010 le rilevazioni di qualità percepita dagli utenti. In particolare, in coerenza con il programma di Accreditamento istituzionale aziendale, sono state effettuate indagini presso gli utenti delle seguenti unità operative: Rianimazione OM, Chirurgia d urgenza OM, Medicina d urgenza, Ortopedia OM (Dipartimento Emergenza) Medicine interne, Geriatrie, Medicina riabilitativa, Angiologia, Pneumotisiologia territoriale (Dipartimento Medico) Chirurgie generali, Chirurgie specialistiche, Terapia intensiva OM (Dipartimento Chirurgico). Complessivamente, presso queste unità operative sono stati raccolti ed elaborati questionari. E stata inoltre effettuata un indagine presso gli utenti che hanno usufruito delle attività specialistiche degli Ambulatori situati nei 9 stabilimenti ospedalieri. Complessivamente sono stati raccolti ed elaborati questionari. I grafici di seguito riportati rappresentano le medie per ciascuna variabile, con il relativo intervallo di confidenza. I risultati sono stati interpretati adottando come criterio di valutazione i seguenti intervalli di valore: da 0 a 0.05: situazione di eccellenza da 0.06 a 0.39: situazione per la quale è consigliabile attivare percorsi di miglioramento da 0.4 a 1: situazione per la quale è necessario individuare azioni di miglioramento a breve termine. Attività di degenza Presso i reparti di degenza del Dipartimento Medico sono stati compilati complessivamente n questionari. Grafico 3.7 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate presso i reparti del Dipartimento Medico Oltre alle dimensioni rappresentate nel grafico, viene rilevato che il 96.36% dei degenti che hanno sentito dolore hanno ricevuto una terapia antidolorifica e che il 90.4% delle persone con ricovero programmato hanno dichiarato di essere state ricoverate entro un mese. Presso i reparti di degenza del Dipartimento Chirurgico sono stati compilati complessivamente n. 967 questionari

187 Grafico 3.8 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate presso i reparti del Dipartimento Chirurgico Nel caso del Dipartimento Chirurgico le persone che hanno avuto dolore sono state trattate nel 98.8% dei casi. Presso i reparti di degenza del Dipartimento Emergenza sono stati compilati complessivamente n. 233 questionari. Grafico 3.9 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate presso i reparti del Dipartimento Emergenza All interno del Dipartimento Emergenza, per l UOC Rianimazione sono stati inclusi nell indagine i familiari (n. 66 questionari compilati), i quali hanno espresso un elevato grado di fiducia nei professionisti sanitari (95.5%). Segnalano invece qualche problema in merito al rispetto dell orario di visita per i parenti (rispettato

188 nel 68.2% dei casi) e sulle informazioni sullo stato di salute della persona assistita (comprese bene nel 75.8% dei casi). Con riferimento alle modalità di visita dei parenti all interno del reparto, le preferenze si sono orientate in prevalenza a favore di una situazione tranquilla (con poche persone presenti nello stesso momento) e con un po di intimità con la persona degente. Il tempo viene ritenuto sufficiente. Attività ambulatoriale L attività ambulatoriale dei professionisti dei Dipartimenti Medico e Chirurgico viene gestita prevalentemente in collaborazione con il personale infermieristico del Dipartimento Igienico Organizzativo. Gli utenti delle attività ambulatoriali hanno reso compilati complessivamente n questionari. Grafico 3.10 risultati ottenuti in relazione alle dimensioni della Qualità indagate presso gli ambulatori dei Dipartimenti Medico e Chirurgico Per il Dipartimento Medico, in alcuni casi, l attività ambulatoriale si avvale di personale assistenziale dell Unità Operativa di appartenenza, in luoghi dedicati, con peculiarità tali da ritenere opportuno effettuare indagini specifiche. L UOC Medicina Riabilitativa (n. 303 questionari compilati) si è distinta per alti livelli di fiducia da parte dei suoi utenti (97.3%), capacità di ascolto (97.0%) e capacità di dare informazioni sulle ragioni delle cure erogate (96.9%). Presenta invece qualche problema in merito ai tempi di attesa per avere una terapia fisica (31.15% hanno incontrato problemi). L UOC Angiologia (n. 154 questionari compilati), situata presso il Poliambulatorio Mengoli, si è distinta per l elevato livello di fiducia dei suoi utenti (99.3%), capacità di ascolto (99.3%) e capacità di dare informazioni e chiarimenti sui risultati dell esame ((98.6%). Qualche problema viene riscontrato nella prenotazione (21.4%) e nella puntualità (20.8%). Gli utenti dell UOC Pneumologia territoriale (n. 77 questionari compilati), situata presso il Poliambulatorio Tiarini, vengono accolti da un operatore al momento dell accesso nel 92.1% dei casi, sentono di aver partecipato alle decisioni che li riguardano nel 25.8% dei casi, segnalano carenze per quanto riguarda la gentilezza del personale (18.1%) e l ascolto (15.3%)

189 INDAGINI DI QUALITÀ PERCEPITA Percorso Nascita Per la valutazione del Percorso Nascita dal punto di vista delle donne o coppie coinvolte sono stati realizzati due focus group all interno degli spazi mamma. Le argomentazioni portate dai partecipanti riguardano prevalentemente l importanza dell informazione, con riferimento a tutto il percorso: gravidanza, parto, puerperio, allattamento, cure del neonato. Il tipo di informazione richiesta sembra però essere strettamente legata ad aspetti relazionali di supporto e guida, più che di carattere divulgativo (opuscoli, depliant ecc.) pur essendo presente anche questa esigenza. Altro nodo cruciale è la prenotazione degli accertamenti diagnostici, sia durante la gravidanza, sia per il neonato. Pare, inoltre, che venga percepita una considerevole differenza tra il supporto che le donne sperimentano all interno del consultorio (ostetrica, corsi pre-parto, spazio mamma) e quello che incontrano nei punti nascita, con la sensazione di essere meno sostenute in questi ultimi. Queste tematiche verranno approfondite nell ambito del progetto coordinato dall ASSR al quale la nostra Azienda partecipa. Servizi per anziani. Anche nel 2010 l Ausl di Bologna ha promosso numerose attività tese al miglioramento della governance e della qualità dell assistenza alla popolazione anziane in strutture protette convenzionate con l Ausl. Per la realizzazione di tali è sempre stata utilizzata una metodologia di lavoro volta a favorire il confronto e la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti: referenti dell Azienda Usl di Bologna, referenti degli enti gestori ed operatori delle strutture protette convenzionate (CP, RSA, CD), referenti degli Enti Locali della Provincia di Bologna, referenti dei Comitati Consultivi Misti (CCM Aziendale e CCM Distrettuali) e degli utenti delle strutture. Le principali azioni realizzate nel 2010 sono state: elaborazione di documenti su aspetti ritenuti fondamentali per determinare la qualità dell assistenza (Procedure aziendali, istruzioni operative, linee guida, atti di indirizzo). indagine annuale sulla soddisfazione percepita da utenti delle CP/RSA. Nel 2010 sono state coinvolte 49 CP e 12 RSA, praticamente tutte le strutture con più di 5 posti letto convenzionati. In tutto sono stati ritirati 1687 questionari di familiari/tutori (con un ritorno di circa il 72% sui distribuiti) e 301 degli ospiti (ritorno circa dell 89%). Nel 2010 è stato predisposto anche la metodologia e gli strumenti necessari per l indagine sulla soddisfazione nei Centri Diurni. Indagine che sarà promossa a partire dal Tabella 3.18 risultati indagine 2010 sulla soddisfazione percepita da familiari di utenti di CP/RSA. Livello di soddisfazione in relazione al giudizio complessivo (Familiari 2010) insoddisfatto/a poco soddisfatto/a soddisfatto/a molto soddisfatto/a Totale AUSL di Bologna Casi % 1,1% 5,1% 52,5% 41,3% 100,0% % 6,2% 93,8% 100,0% rilevazione annuale indicatori di qualità. In ogni CP/RSA, tramite programma Garsia Strutture, sono raccolti i dati relativi a: lesioni da pressione, cadute, uso psicofarmaci, gestione della contenzione fisica, igiene, animazione, trattamenti riabilitativi individuali, ricorso all ospedalizzazione

190 Organizzazione di corsi di formazione, workshop e seminari. I principali risultati ottenuti sono relativi alla possibilità di: valutare, in modo trasparente e condiviso, la qualità delle prestazioni, promuovendo anche una cultura comune; comparare i risultati delle diverse strutture con i dati medi distrettuali e aziendali per superare una logica autoreferenziale ; promuovere in ogni struttura attività di miglioramento legate alle valutazioni; valutare, nel tempo, i percorsi di miglioramento di ogni struttura; promuovere gruppi di lavoro, di livello aziendale e distrettuale, per intervenire sulle aree critiche emerse; favorire una maggiore omogeneizzazione del servizio assistenziale nelle strutture; promuovere una migliore integrazione tra ospedale e strutture protette (anche nella prospettiva di una riduzione dei ricoveri); migliorare il controllo del consumo di farmaci e presidi nelle strutture. Progetto Macondo. L Azienda ha partecipato attivamente al Progetto regionale Macondo (Mantenere il controllo del dolore oncologico) che prevedeva lo svolgimento di indagini per la valutazione della gestione del dolore nei diversi setting assistenziali. Complessivamente i questionari compilati in Regione sono stati L Azienda ha contribuito con la raccolta e l elaborazione di 358 questionari. L indagine ha messo in evidenza, a livello regionale, la percezione da parte dei pazienti delle modalità di approccio alla gestione del dolore. Per tutte le persone che hanno avuto dolore, la soddisfazione per il trattamento complessivo per il dolore cresce con l aumentare della soddisfazione per il modo in cui medici e infermieri hanno risposto alle segnalazioni del dolore. In particolare si nota come in degenza il grado di soddisfazione sia correlato all aspetto informativo e alla tempestività di intervento: maggiori sono le informazioni ricevute, più positivo è il giudizio relativo al trattamento complessivo per il dolore; meno tempo intercorre tra richiesta e somministrazione del farmaco maggiore è il grado di soddisfazione. Riguardo all informazione, inoltre, l aspetto più critico, riferito dagli assistiti in tutti i setting, è l informazione sugli effetti collaterali dei farmaci prescritti per il trattamento del dolore. Il modo di fornire informazioni sul dolore cronico e sul suo trattamento varia a seconda dei setting: in particolare nei reparti di degenza ordinaria vengono date meno informazioni rispetto agli altri luoghi di assistenza. Grafico 3.11 Tempo trascorso tra richiesta del farmaco e sua somministrazione nei pazienti in degenza ordinaria per Azienda sanitaria

191 LABORATORIO DEI CITTADINI PER LA SALUTE Nato nel 2004, il Laboratorio dei Cittadini per la Salute è un esperienza di partecipazione volta all empowerment ed allo sviluppo delle capacità del cittadino rispetto alle tematiche della salute e all utilizzo consapevole dei servizi sanitari, che coinvolge persone provenienti da associazioni per la tutela degli utenti e di volontariato sociale, organizzazioni sindacali e dei pensionati, altre realtà della società civile e professionisti dell Azienda USL di Bologna (Medici di Medicina Generale e operatori con diverse competenze). I progetti proposti e sviluppati dal Laboratorio tengono conto di scelte di priorità fatte insieme ai cittadini che ne fanno parte e il processo di elaborazione ed implementazione degli interventi è ottenuto attraverso metodologie innovative di coinvolgimento, cosiddette bottom-up. Dall ascolto attivo sui bisogni all elaborazione condivisa di una informazione accessibile, fruibile, corretta sotto il profilo scientifico, libera da conflitti di interesse. Modalità di comunicazione innovative si affiancano a quelle tradizionali; la rete di relazioni che si crea alimenta processi inclusivi e sviluppa iniziative di comunicazione e la diffusione dell informazione nel territorio. Le proposte di miglioramento che emergono dal confronto tra cittadini e operatori sono condivise con chi opera nei servizi sanitari; il percorso di valutazione dei risultati è parte integrante dell attività di empowerment. Un iniziativa di sviluppo di comunità, alimentata dalla partecipazione e dal coinvolgimento attivo di soggetti, istituzionali e non, provenienti dal tessuto sociale del territorio e legati tra loro dal fare salute con. Il 2010: tempo di bilanci In sei anni di attività, il Laboratorio dei Cittadini per la Salute si è misurato in progetti di sempre crescente complessità, tenendo però fede in modo coerente e continuativo a uno dei presupposti fondanti del mandato aziendale: la centralità del cittadino. Ripercorrendo infatti la storia e le campagne di comunicazione ed empowerment messe in atto, il Laboratorio ha sempre agito affinché il cittadino potesse avvalersi di competenze tali da renderlo un protagonista attivo e fattivo: prima nei confronti del servizio sanitario, attraverso la campagna di sensibilizzazione sulle mancate disdette ( La tua disdetta aiuta chi aspetta ); successivamente in termini di gestione della propria salute, mediante la campagna sulla prevenzione oncologica Non ti scordar di te, per favorire un accesso ai programmi di screening informato e consapevole; infine e questa è la sfida più recente - nella relazione con i professionisti della salute, finalizzata all incremento delle capacità di dialogo con il medico e di autocura, con l avvio della campagna sull utilizzo corretto dei farmaci. In parallelo il Laboratorio ha agito in sinergia con i servizi deputati e i loro operatori, non solo portando istanze e proposte per favorire l accesso e l utilizzo dei servizi stessi, ma anche investendo sui professionisti della salute, valorizzandone il ruolo e coinvolgendoli nella responsabilità di essere moltiplicatori dell approccio e dei messaggi del Laboratorio per favorire un atteggiamento proattivo e partecipativo del cittadino. Ciò ha significato anche tenere presente la disomogeneità della popolazione a cui ci si è rivolti, facendo attenzione agli ostacoli nell accesso all informazione e ai servizi delle persone più svantaggiate, calibrando l attività sulla base delle diverse esigenze derivanti dai fattori di disuguaglianza che caratterizzano oggi, in misura sempre maggiore, il nostro tessuto sociale. In particolare i percorsi per contrastare le disuguaglianze nell accesso agli screening hanno rappresentato un occasione per gli operatori di rileggere il servizio e quindi il proprio lavoro quotidiano con occhi diversi, di dialogare con diverse fasce di popolazione, soprattutto quelle di recente immigrazione, al di là degli stereotipi, e di farne un interlocutore attivo e consapevole. Di conseguenza si è ampliata e rafforzata la rete di relazioni nel territorio, le cui basi erano state gettate negli anni precedenti, costituendo un panorama di alleanze estremamente ricco, veicolo per l ascolto dei bisogni e la trasmissione dell informazione ma allo stesso tempo motore di rinnovamento culturale e di incremento di conoscenza, capacità e consapevolezza

192 Un azione sinergica di sviluppo di comunità che, pertanto, prosegue e che vede protagonisti un numero sempre maggiore di soggetti, che mira a contrastare l autorefererenzialità e si apre ad uno spazio partecipativo permanente di confronto e comunicazione circolare tra il servizio sanitario e i propri cittadini. LE ATTIVITÀ DEL LABORATORIO NEL 2010 Non ti scordar di te Avviata nel 2005 allo scopo di affrontare il tema degli screening nella sua complessità, la campagna mira a far acquisire ai cittadini maggiore consapevolezza sulle corrette modalità di prevenzione oncologica; aumentare l adesione agli screening programmati della Regione Emilia-Romagna, diminuire il ricorso alle indagini diagnostiche (proposte da soggetti al di fuori dell Azienda alla stregua di veri screening) identificate come non appropriate. L attività si è sviluppata secondo due filoni paralleli e integrati: il primo rivolto alla popolazione generale, per incrementare un accesso agli screening informato e consapevole; il secondo, come accennato, dedicato specificamente alle fasce di popolazione più deboli e disagiate, con maggiori difficoltà di accesso alle informazioni e ai servizi di screening. Quest ultimo, definito percorso sulle disuguaglianze, aveva coinvolto operatori e cittadini e aveva consentito, tra le altre cose, di realizzare materiali informativi ad hoc, costruiti in modo partecipato con gruppi di donne appartenenti a comunità straniere nelle loro lingue madri (arabo, cinese, romeno, urdu). Nel corso del 2010 la campagna è proseguita cercando di mettere a frutto il patrimonio di esperienze e risultati ottenuti negli anni precedenti. Nel dettaglio: l iniziativa formativa Lo screening che cambia e una popolazione che cambia. Informazione e comunicazione nei Consultori Familiari. Rivolta agli operatori dei Consultori, si è svolta il 15 giugno a Casalecchio di Reno. Il panel di discussione organizzato per l occasione ha dato la possibilità agli operatori protagonisti dei percorsi partecipati di illustrare e condividere con i colleghi degli altri territori gli elementi più significativi dell esperienza sulle disuguaglianze. il corso di formazione/informazione rivolto a donne di comunità straniere Gli effetti delle disuguaglianze sociali nell accesso ai servizi di screening oncologici. Fase 2. Facilitare l'accesso alle popolazioni straniere mediante la formazione di Educatrici Sanitarie di Comunità. Si sono svolte tre edizioni, rivolte a donne provenienti da Filippine, Russia, Sudamerica, che hanno consentito anche in questo caso la messa a punto di materiali informativi partecipati in lingua. l attivazione della collaborazione con la Cooperativa Lai-Momo, nell ambito dei corsi di italiano per stranieri nei 15 Comuni del Distretto di Pianura Est, volta all utilizzo dei materiali informativi di Non ti scordar di te : quelli in italiano come materiale didattico, quelli in lingua come strumento di diffusione delle informazioni. FarmaCom è. Usa bene i tuoi farmaci. Chiedi come e perché Avviato nel 2008, il progetto Farmaci ed empowerment dei cittadini nasceva con l obiettivo di promuovere l aderenza al trattamento e l uso appropriato di tre categorie di farmaci - statine, colliri antiglaucoma e terapie inalatorie per bronchite cronica (BPCO) e asma che nell insieme rappresentano il 14% delle dosi

193 giornaliere di farmaci prescritte nel territorio dell Azienda USL di Bologna, i cui dati di consumo mostrano fenomeni di iperutilizzo o ipoutilizzo da parte di quote consistenti dei loro fruitori. Cittadini e professionisti sono stati coinvolti attivamente innanzitutto per raccogliere i diversi punti di vista sul fenomeno della non aderenza ai trattamenti farmacologici. Alla fine del 2009 il progetto aveva messo a punto, mediante un percorso di formazione/intervento e di progettazione partecipata, il piano delle azioni e gli strumenti per la campagna di comunicazione ed empowerment, definendo anche il suo slogan: FarmaCom è. Usa bene i tuoi farmaci, chiedi come e perché. I lavori sono proseguiti nel corso del 2010, in parallelo, per la realizzazione concreta degli strumenti e l organizzazione di un iniziativa pubblica di lancio, quest ultima progettata mediante un corso di formazione dal titolo Comunicare efficacemente i farmaci. Messaggi e strumenti per la campagna FarmaCom'è. L iniziativa si è svolta il 25 ottobre 2010 al Teatro delle Celebrazioni di Bologna con un notevole successo di pubblico - quasi 600 spettatori e nella quale sono stati presentati la campagna e alcuni degli strumenti informativi. Eventi, convegni e collaborazioni Il Laboratorio ha presentato le proprie diverse attività al Seminario Associazionismo e benessere, nell ambito di Volontassociate 2010, festa del Volontariato del Quartiere Borgo Panigale, a Bologna (25 settembre) e al Convegno Nazionale Diversita come normalità. Equità di accesso come sfida nei servizi sanitari e sociosanitari, a Reggio Emilia (4-5 novembre). L attività sulle disuguaglianze è rientrata nella mappatura nazionale delle buone pratiche del progetto PIO del Ministero della Salute, sottoarea Prevenzione Secondaria in Oncologia: sviluppo dei modelli organizzativi, innovazione tecnologica e miglioramento della performance, sottoprogetto Interventi per ridurre le disuguaglianze nell accesso allo screening, incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici per il coinvolgimento delle popolazioni straniere nei programmi di screening. Gli strumenti informativi, scritti e multimediali, sono stati presentati in uno stand espositivo presso il 5 Seminario sulla comunicazione nei programmi di screening Comunicare con tutti, tenutosi a Verona nel dicembre

194 IL NUOVO COMITATO CONSULTIVO MISTO DELL AZIENDA USL DI BOLOGNA Il Comitato Consultivo Misto dell Azienda USL di Bologna come da regolamento aziendale al temine dei tre anni di mandato è stato rinnovato attraverso un percorso di partecipazione che ha visto il pieno coinvolgimento delle Organizzazioni di tutela e sindacali e dei componenti aziendali. La scadenza non è stata pienamente rispettata per varie ragioni, compreso l intreccio con le procedure di istituzione del nuovo organismo voluto dalla Regione Emilia Romagna per l area della Salute Mentale, denominato CUFO-SM (Comitato Utenti Familiari Operatori della Salute Mentale), che è stato insediato solo a fine anno 2009, procedendo alla nomina di un proprio Presidente e dei tre rappresentanti che come fanno parte del CCM Aziendale di coordinamento. Prima della formale costituzione sono stati organizzati incontri fra direzione e associazioni come occasione per conoscersi, riprendere il filo delle riflessioni comuni e sancire un nuovo inizio, in continuità con il lavoro compiuto dai precedenti CCM. Un occasione, fra le altre cose, per tracciare un bilancio e ripartire, anche grazie al nuovo Regolamento, per affrontare le questioni sul tappeto, assicurando il pieno sostegno dell Azienda. Negli ultimi anni la percezione dei cittadini è cambiata, così come sono cambiate molte cose nella sanità pubblica. E cambiato, per esempio, il sistema di finanziamento, che è destinato, probabilmente, a mutare ancora in futuro. L approccio che attualmente il SSR si sforza di perseguire con i propri servizi è basato sulla attenzione per la qualità della vita in tutte le sue accezioni, non solo quindi affrontando il momento della acuzie, ma preoccupandosi delle cronicità e della presa in carico del paziente dalla fase acuta alla riabilitazione, utilizzando tutte le strutture disponibili dall Ospedale al Territorio, e assicurando continuità assistenziale. La novità di questi comitati recentemente costituiti è dettata dal nuovo regolamento, riscritto attraverso un lungo confronto con tutti i CCM, e raccogliendo e accogliendo richieste di modifica e integrazione del testo iniziale da parte di tutte le Organizzazioni. Ne è scaturito un Regolamento più agile e snello, che sottolinea la natura di organismi aziendali di partecipazione civica dei CCM, e recepisce alcuni dei cambiamenti intervenuti in questi anni, compreso quello relativo alla istituzione dei CUFO-SM introdotta con il Piano Attuativo della Salute Mentale. I compiti dei Comitati vengono confermati e rafforzati soprattutto relativamente alla verifica della qualità percepita anche attraverso la formulazione e l esame delle Carte dei servizi. Una parte dell impegno che l Azienda metterà in campo per sostenere l attività dei CCM, ai diversi livelli, sarà dedicato a garantire un flusso costante di informazioni e comunicazione. Il nuovo regolamento ha portato un innovazione anche sulla composizione del CCMA di coordinamento aziendale, mantenendo invece le medesime componenti nei CCM distrettuali, questo per favorire la massima partecipazione associativa nei distretti, luoghi nei quali sono collocate le strutture sanitarie e quindi luogo nel quale avviene l accesso ai servizi tutti da parte dei cittadini. Il CCM aziendale di coordinamento è divenuto un organismo più snello e comunque rappresentativo di tutte le associazioni presenti in maggior numero nei CCM di distretto. E composto dai 6 presidenti dei CCM distrettuali e da due componenti delle associazioni di ciascun distretto, dal presidente del CUFO e da due associazioni presenti nel CUFO. La rappresentanza aziendale è mantenuta nelle figure del direttore della comunicazione aziendale, dell accoglienza, della qualità, del Presidio Ospedaliero e del Sater Aziendale. Il comitato consultivo misto di coordinamento aziendale si è regolarmente riunito con incontri previsti una volta al mese ed ha esaminato affrontato i seguenti temi: Presentazione Piano Strategico 2010 AUSL di Bologna (a cura del Direttore Generale) Le Carte dei Servizi, quadro generale del gradimento. Presentazione dei risultati, in particolare: Dipartimento Materno-Infantile. La qualità percepita dagli utenti, in regime di ricovero in strutture AUSL. Strumenti e Metodi. Individuazione della nuova composizione del Gruppo di Lavoro della Carta dei Servizi e proposta di date presentazione integrazione socio sanitaria nell AUSL di Bologna informazione sul CCRQ (Comitato Consultivo Regionale per la Qualità dei servizi sanitari dal lato dei Cittadini) La riprogettazione della assistenza territoriale: presentazione e discussione

195 Punto sulla chirurgia oncologica Ospedale Bellaria e sull attività della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria Pronto Soccorso, Emergenza Urgenza negli Ospedali dell AUSL di Bologna Conferenza Territoriale Socio Sanitaria La Riprogettazione dell assistenza territoriale e l integrazione socio sanitaria dell AUSL di Bologna Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Agende di garanzia e tempi di attesa Esenzione Ticket per Reddito informazioni sul percorso AUSL Servizi per il Cittadino: le novità del Numero Verde Regionale Valutazione modulistica per le visite da parte del CCM ad alcune strutture dell AUSL presentate dal gruppo di lavoro specifico del CCM Distretto di Bologna 3.4 INNOVAZIONE E INVESTIMENTI IL PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE Il Dipartimento di Salute Mentale dell Azienda USL di Bologna è impegnato dal 1998 nella realizzazione del progetto Arte e Salute Mentale, in collaborazione con l Associazione Arte e Salute Onlus. Obiettivo del progetto è creare percorsi formativi e di inserimento lavorativo nel campo dell arte e della comunicazione per persone seguite dal Dipartimento di Salute Mentale dell Azienda USL di Bologna, realizzando attraverso questi percorsi anche gli obiettivi terapeutici e riabilitativi. Una testimonianza concreta a favore del superamento del pregiudizio e dello stigma nei confronti delle persone con sofferenze psichiche. Attualmente sono 47 le persone seguite dal Dipartimento di Salute Mentale dell Azienda Usl di Bologna impegnate nei diversi progetti. Nel dettaglio, 12 fanno parte della Compagnia Arte e Salute diretta da Nanni Garella, 21 quelle coinvolte nella Compagnia Senza Sipario, diretta da Riccardo Pazzagli (15 impegnate nella realizzazione di un corso di formazione di teatro per ragazzi, 6 occupate nel dar vita a spettacoli di burattini e laboratori nelle scuole elementari dove insegnano ai bambini come costruire i burattini); 14, infine, i redattori di Psicoradio, progetto formativo radiofonico diretto da Cristina Lasagni, in onda ogni giovedì sulle radio del circuito nazionale di Popolare Network. A queste 47 persone si aggiungono i 12 partecipanti al corso di formazione per attrezzisti e pittori di scena, realizzato nel 2007 in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna e Ater Formazione. Dal 2008 Arte e Salute partecipa al progetto della Regione Emilia Romagna Teatro e Salute Mentale, promosso e finanziato dall Assessorato alla Sanità dell Emilia Romagna, che ha dato vita al portale per coordinare e promuovere le varie attività teatrali dei Dipartimenti di Salute Mentale presenti in Regione. Il linguaggio della montagna, Il bicchiere della staffa, Party time, sono i tre atti unici di Harold Pinter, per la regia di Nanni Garella, messi in scena dalla compagnia Arte e Salute Mentale, dal 13 al 30 aprile 2010, a Bologna all Arena del Sole. I tre atti unici di Pinter, tra le pagine più belle del teatro contemporaneo, testimoniano dell impegno dell autore contro le ingiustizie e la repressione nei regimi autoritari. Un atto d accusa nei confronti di ogni forma di sopraffazione dell uomo sull uomo. Scena da: Il linguaggio della montagna, atto unico di Harold Pinter, per la regia di Nanni Garella,

196 LA MEDICINA NARRATIVA L attuale concetto di medicina narrativa esprime un progetto nuovo perché associa alla competenza strettamente clinica, che qualsiasi operatore sanitario e sociale deve possedere, l uso di tecniche che trovano le loro radici nella letteratura, nell antropologia, nelle scienze della comunicazione, nella filosofia, nel counselling, nella pedagogia, nella bioetica. Queste scienze sono oggi raccolte con il termine inglese di Medical Humanities e non sono considerate nel curriculum formativo di nessun corso di laurea sanitario o sociale. La comunicazione e la relazione fra professionista sanitario e paziente sono tuttavia alla base della cura e dell adesione alla cura fin dal momento della ricerca della diagnosi. L anamnesi non è altro che una ricerca e raccolta della storia clinica del paziente non fatta solo di dati e parametri fisico-chimici, ma è anche di dialogo fra paziente e professionista in cui emergono sia fatti sia emozioni e interpretazioni degli stessi. Durante la cura professionisti e pazienti sono quotidianamente coinvolti in una relazione che è problematica perché rispecchia il disagio che il cambiamento di salute ha determinato. La gestione di una corretta relazione interpersonale può e deve garantire lo scambio di informazioni necessario alla costruzione della storia clinica del paziente che tenga conto del suo punto di vista, delle sue aspettative, delle sue necessità di cura correlate alla sua sfera sociale e al suo vissuto personale. Alla base di tutto questo sta l azione dell ascolto del paziente e della stimolazione della narrazione che il medico deve imparare a condurre tramite la formazione e la gestione del suo benessere lavorativo come singolo professionista e come operatore inserito in un team lavorativo. Il gruppo di lavoro Nel 2010 un gruppo di 9 professionisti sanitari ha condotto un esperienza di analisi e commento di 10 testi presentati ad un concorso letterario annuale da cittadini. Si trattava di racconti e poesie selezionati fra i testi di 10 anni di concorsi dove il tema proposto non aveva implicazioni legate alla salute. E stata verificata la provenienza dei testi e la motivazione che ha condotto alla scrittura i cittadini per escludere testi frutto di finzione letteraria e si è proceduto all individuazione del metodo di analisi. Il gruppo di lavoro era composto da un medico di medicina generale, uno psicologo, un infermiere della domiciliare, un neuroriabiliatore, un ostetrica, un medico palliativista, una capo sala di hospice, un operatore sociosanitario. Al gruppo ha partecipato anche una dottoranda di Bioetica presso il CIRSFID (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia del Diritto, Filosofia e Sociologia del Diritto e Informatica Giuridica) dell Università di Bologna, in qualità di esperta di bioetica. Il metodo I pazienti chiedono di essere ascoltati. Alcuni componenti del gruppo di operatori che ha collaborato hanno evidenziato il fatto che dal loro punto di vista è impossibile instaurare con il malato un rapporto che non tenga conto della sensibilità personale, della storia umana del paziente, del suo vissuto nei confronti dell organizzazione sanitaria. Per questo hanno deciso insieme il metodo di lavoro da adottare, ritenendo fondamentale la lettura individuale dei testi e il confronto collegiale con le altre figure del gruppo, infine hanno ritenuto questa attività come un periodo di tempo dedicato al miglioramento della propria attività professionale quotidiana. Due sono state le frasi chiave dell incontro che ha definito il metodo di lavoro: il tempo di comunicare e la fatica del rapporto da sostenere e del ruolo da interpretare. Un luogo comune dice che per comunicare occorre tempo, o meglio, spesso oggi si dice che i tempi che impone l organizzazione sanitaria sono così frenetici che non è possibile comunicare con gli assistiti. Tutto il gruppo ha espresso la convinzione che la comunicazione fa parte dello stile con cui si lavora, passa attraverso i gesti, gli sguardi, il respiro, spesso è confinata in piccoli atti che fanno la differenza. Questo habitus rispettoso della dignità dell utente può essere indossato consentendo all operatore di rimanere negli stessi tempi di svolgimento della normale ed accettata tempistica di attività. Alcuni professionisti hanno espresso la difficoltà che incontrano, in particolare con alcuni assistiti, nella scelta del linguaggio e in ogni momento del colloquio sul come essere e come porsi. In particolare di fronte a bulimia, anoressia, obesità, il peso delle parole si confronta con il peso corporeo e con il peso che la relazione

197 interpersonale deve acquisire. Deve essere chiaro un ruolo di aiuto, di consulenza sincero, scevro dal giudizio, attento alle sfumature lessicali ma determinato e autorevole. Le storie narrate dai malati sono state rielaborate e fatte proprie dagli operatori, hanno rappresentato lo stimolo per raccontare se stessi sia come portatori della stessa esperienza sia come caregiver. Spesso le storie hanno permesso di raccontare la parte più socio-relazionale della professione, quella che di solito viene rimossa, non considerata perché vissuta come meno nobile rispetto alla parte tecnica e professionalizzante, non valutando il fatto che è proprio questa che per prima interessa e colpisce le persone. Di grande aiuto nell analisi dei testi è stato il momento di discussione collegiale che ha permesso lo scambio di competenze e priorità che i diversi punti di vista mano a mano facevano affiorare. La pubblicazione del lavoro svolto La riflessione personale dei singoli professionisti a confronto è stata rielaborata dal gruppo ed è stata posta a commento dei testi narrativi dei cittadini, individuando per ognuno di essi un tema descrittivo del disagio di malattia. Per offrire a tutti i professionisti dell azienda USL l opportunità di avvicinarsi alle medical humanities è stata curata la stesura di un libro che contiene i contributi dei principali ricercatori e docenti universitari italiani su questo argomento e una ricca bibliografia di riferimento. Il testo edito da FrancoAngeli si intitola La realtà al congiuntivo. Storie di malattia narrate dai protagonisti a cura di C.Malvi. Percorso di sostegno rivolto a donne operate al seno per patologia neoplastica A livello distrettuale sono attivi già da anni gli interventi di sostegno psicologico rivolto alle donne operate di carcinoma alla mammella, percorso iniziato all interno del programma di screening per la prevenzione dei tumori femminili e oggi rivolto a tutte le donne che ne fanno richiesta. Il sostegno viene richiesto in genere dopo l intervento chirurgico, spesso dopo la proposta da parte dell oncologo dei trattamenti antineoplastici da affrontare. Presso il Consultorio Roncati alle pazienti viene offerta: 1. una prima fase di accoglienza da parte di Psicologa e Ginecologa. 2. sostegno psicologico individuale 3. sostegno psicologico di gruppo: si realizza tramite un gruppo stabile aperto, con le caratteristiche dell auto-mutuo-aiuto che si incontra settimanalmente

198 4. ambulatorio di ginecologia oncologica 5. ambulatorio di ecografia mammaria e ginecologica Vengono inoltre effettuati in collaborazione con altre figure professionali: yoga dietologia psicodramma Nel tempo, all interno del gruppo di auto mutuo aiuto, si è creato un clima di profonda comprensione, solidarietà e consapevolezza tale da attivare in alcune componenti il desiderio di collaborare attivamente al percorso di accoglienza e sostegno. Si è costituita quindi da dicembre 2006 una associazione di volontariato, IL SENO DI POI onlus, che si vuole inserire trasversalmente in diversi momenti del percorso in modo da offrire alla Paziente che debba affrontare/proseguire il programma diagnostico-terapeutico un possibile costante punto di riferimento. In collaborazione con l associazione IL SENO DI POI, sono state attivate le seguenti azioni di supporto: ascolto telefonico laboratorio di scrittura espressiva consulenza omeopatica progetto parrucche danza-movimento terapia INTERVENTI DI INFORMATION AND COMMUNICATION TECHNOLOGY (ICT) Di seguito i principali interventi effettuati nel settore ICT, sviluppati anche in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e in ottica di integrazione con le altre aziende dell Area Vasta Emilia Centrale, nella consapevolezza dell importanza di tali sinergie per il miglioramento effettivo della qualità e dell efficienza del sistema complessivo. Attrezzature e infrastrutture telematiche Come già negli anni precedenti, il complesso degli investimenti in attrezzature è stato suddiviso in una parte dedicata al rinnovo tecnologico di stazioni di lavoro e di server, sia seguendo le specifiche abituali di un piano di sostituzioni programmate, sia per la corretta gestione delle emergenze e degli imprevisti. Una seconda parte degli investimenti è stata dedicata ai nuovi rilevanti progetti programmati che hanno interessato l Azienda, anche in un contesto di Area Vasta, nelle diverse aree, amministrativa e socio-sanitaria. Relativamente a quest ultima, in particolare, sono stati avviati e conclusi due rilevanti progetti di informatizzazione, il primo, relativo all adozione di un nuovo sistema informativo ADT e PS per tutti i nove ospedali aziendali; il secondo relativamente all informatizzazione della CEMPA e della CCOT. Per quanto concerne la rete dati si è completato il processo di adeguamento dei sistemi decentrati per l avvio della nuova MAN (Metropolitan Area Network) della città di Bologna (la cui accensione è prevista nel 2011) e sono stati completati i progetti di Lepida per l adesione alla nuova convenzione IntercentER. In particolare tutte le principali sedi aziendali sono state collegate con reti in fibra ottica. Ulteriore avanzamento del progetto dell Intranet e sviluppo del nuovo sito internet L Intranet aziendale è cresciuta ulteriormente non solo con l apertura di numerose nuove sezioni specializzate, ma anche con la messa in linea di molti servizi essenziali per il dipendente, tra cui la gestione online del workflow del dipendente, con sperimentazione in alcuni dipartimenti della gestione giustificativi, mancate timbrature e richiesta ferie. Ulteriore sviluppo ha visto il sistema di gestione della formazione con la gestione delle iscrizioni e della fornitura degli attestati online. Anche il nuovo sito internet dell azienda è stato integralmente rivisto e sviluppato con la stessa tecnologia di Intranet (zope/plone), con l integrazione dei servizi del numero verde regionale e con altri servizi online avanzati e definitivamente pubblicato il primo semestre 2010 con chiusura del precedente ormai obsoleto

199 Progetto di anagrafe unica in ambito metropolitano Nel 2010 è stato avviato un progetto di centralizzazione della gestione delle anagrafi degli accessi tra Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliera di Bologna e Istituto Ortopedico Rizzoli. Il progetto sarà concluso definitivamente nel 2011 con l avvio a regime. Successivamente sarà esteso alle altre aziende dell AVEC. Adozione di un nuovo Sistema Informativo Ospedaliero Nel 2010 è stato avviato e concluso con successo il progetto di sostituzione integrale dei sistemi ADT, Pronto Soccorso e gestione Liste d Attesa per il nove ospedali dell azienda. È partita inoltre la gestione sperimentale di alcuni reparti (in particolare presso l Ospedale di Porretta) del modello per intensità di cura e complessità assistenziale. Progetto di cooperazione applicativa Ha visto ulteriori significativi sviluppi nel 2010 il progetto di integrazione, a mezzo di standard internazionali certificati, tra i gestionali aziendali e i due sistemi cardine dell infrastruttura di cooperazione applicativa, ovvero l anagrafe centrale degli accessi (EMPI, che è in fase di estensione all intera area metropolitana) e il repository degli eventi clinici (EPR). Si è agito, in particolare, mediante un efficace processo di centralizzazione e omogeneizzazione delle informazioni legate agli eventi clinici e adottando e sperimentando strumenti di identificazione certa del paziente. Su base pluriennale per l evoluzione del sistema informativo sanitario, inoltre, particolare attenzione è stata volta agli strumenti di integrazione in grado di gestire adeguatamente il tema del rischio limitando o annullando la possibilità di errore di tipo anagrafico o di altro tipo legato ai diversi processi di cura. Sviluppo dei sistemi gestionali territoriali socio sanitari, area dello screening, continuità ospedale-territorio Completato il progetto di revisione del sistema informativo degli screening inclusa l integrazione con i secondi livelli (aziendali e extra aziendali). Completato il progetto di informatizzazione della centrale metropolitana post acuzie e della centrale di continuità ospedale territorio. Informatizzazione dei medici di continuità assistenziale Completato nel 2010 l importante progetto di informatizzazione dei medici di continuità assistenziale, progetto che ha previsto, oltre all informatizzazione dell attività con gestione integrata del sistema di telefonia, una progressiva integrazione con MMG e PLS, mediante l adozione di sistemi di scambio dati basati su patient summary secondo standard nazionali e internazionali (tuttora in fase sperimentale in attesa di definizione degli standard a livello nazionale). Realizzazione magazzino di reparto e di sala operatoria È stata estesa nel 2010 l attivazione di modelli di gestione decentrata di magazzini o armadi di reparto e di sala operatoria integrati con il magazzino centrale aziendale sia per i farmaci sia per i dispositivi. Dematerializzazione del ciclo passivo Il 2010 ha visto il netto consolidamento dei sistemi di dematerializzazione del ciclo passivo, sia mediante riconoscimento euristico del documento digitalizzato, sia tramite l applicazione di sistemi di workflow per la gestione informatizzata del ciclo passivo. Riprogettazione in ottica di gestione dei processi dei sistemi amministrativi documentali In merito al progetto di reingegnerizzazione e informatizzazione dei processi di gestione documentale (gestione atti, protocollo ecc.) in ottica di workflow e in linea con le specifiche DocAtrea+, si è avviata la nuova gestione delle determine. Il progetto ha estensione pluriennale e proseguirà nel 2011 per completarsi nel

200 Sviluppo sistema risorse umane Anche nel 2010 grande attenzione è stata dedicata a quest area con lo sviluppo del portale del dipendente con numerose funzionalità aggiuntive (in particolare la gestione dei workflow). È stata completa la gestione informatizzata degli organigrammi ed è in fase avanzata di sviluppo la matrice delle responsabilità. Complessivamente gli investimenti per l anno 2010 in hardware e software hanno superato i 5,1 milioni di. PIANO DEGLI INVESTIMENTI APPARECCHIATURE BIOMEDICHE La politica degli investimenti tecnologici dell Azienda USL di Bologna si basa su tre driver fondamentali, che interessano interventi finalizzati a: 1. rinnovare e garantire il turn over di tecnologie esistenti 2. assicurare la funzionalità ed operatività delle strutture completate nel piano investimenti 3. potenziare l offerta di servizi e garantire l innovazione tecnologica Nei grafici sono riassunti i trend di investimento nel periodo Grafico 3.12 trend valore parco tecnologico (in K ) Grafico 3.13 trend numero di tecnologie Grafico 3.14 Trend anzianità media in anni 7,90 7,70 7,50 7,30 7,10 6,90 6,70 6,50 7,46 7,48 7,55 7,65 7,71 7,

201 Gli interventi più significativi riguardano il rinnovo di: attrezzature per ortopedia, sistemi per la ventilazione dell area semintensiva penumologica dell Ospedale Bellaria, attrezzature per analisi dinamica ECG nelle strutture cardiologhe aziendali, densitometri nelle due strutture aziendali eroganti, strumentazione radiologica portatile al letto del paziente e in sala operatoria completamento programma di sostituzione delle TAC monostrato alcuni ecografi destinati alla realizzazione del percorso nascite. Complessivamente il piano dei rinnovi realizzato nel 2010 è stato di Preme ricordare che le apparecchiature con un anzianità superiore a 10 anni al 31/12/2010 risultano essere oltre 4500 per un valore di sostituzione corrispondente di circa 45 milioni di euro, aspetto che, nonostante il mantenimento del dato di obsolescenza media al di sotto degli 8 anni, rende prioritario il potenziamento del piano di rinnovi aziendale. Grazie ad attente politiche di rinnovo e sostituzione e valutazioni volte ad evitare o quantomeno limitare fenomeni di overlapping tecnologico, viene garantito un triplice vantaggio: miglioramento performance e quindi livelli quali-quantitativi erogazione prestazioni riduzione dei rischi derivanti dall utilizzo di tecnologie obsolete mantenimento dei costi di manutenzione Gli interventi più significativi realizzati nel 2010 sono: Pronto Soccorso ortopedico le due diagnostiche radiologiche destinate all attività ortopedica sono state sostituite con tecnologie innovative che assicurano maggior efficacia diagnostica e riduzione dei tempi di esecuzione (miglioramento del percorso diagnostico-ortopedico) Preparazione radiofarmaci attrezzature per il trattamento in ambienti controllati (steriliradioprotetti) Odontoiatria (2 e 3 fase progetto regionale) attrezzature per odontoiatria, per radiologia digitale dentistica e riuniti dentistici Nuovo ospedale di Porretta. Di particolare rilievo il rinnovo totale delle diagnostiche di radiologia e l implementazione delle prime sale operatorie tecnologicamente integrate Sono inoltre state avviati e in parte conclusi i progetti con finanziamento regionale ex art.20 L.67/88 IV fase I stralcio (Accordo di Programma sottoscritto il 16/04/2009): H24 (RM Ospedale Maggiore), H25 Attrezzature Sale Operatorie, Rianimazione e Sterilizzazione Corpo D ospedale Maggiore e H27 Attrezzature Sale Operatorie e Sterilizzazione Edificio G ospedale Bellaria per un importo complessivo di I due interventi principali in termini di innovazione tecnologica riguardano l implementazione dell ECHOPACS presso l ospedale di Loiano e l installazione di un Navigatore per la sala operatoria di Maxillo-Facciale Ospedale Bellaria e la messa in funzione dell acceleratore Intraoperatorio presso la Radioterapia ospedale Bellaria Complessivamente per il completamento l investimento è stato di circa , quello per l innovazione di circa Nel corso del 2010, si è inoltre completata la prima fase di realizzazione del progetto legato al finanziamento Eredità Cesari-Federici che prevedeva l acquisto di attrezzature per l Ospedale di Budrio. Grazie a tale finanziamento finalizzato è stato possibile realizzare interventi tecnologici rilevanti sia dal punto dell innovazione che del potenziamento e rinnovo delle aree più critiche: digitalizzazione radiologia circa , rinnovo e potenziamento dei Blocchi Operatori circa ampliamento dell offerta ambulatoriale e incremento dei livelli di sicurezza e comfort delle degenze circa

202 potenziamento RIS/PACS con introduzione immagini ecografiche e ecocardiografiche circa Nel corso del 2010 gli investimenti conclusi (apparecchiature messe in uso clinico) ammontano complessivamente a circa Nella tabella sono riportati gli investimenti conclusi, divise per macroarticolazioni e altri progetti Tabella 3.19 investimenti conclusi anno 2010 macrogestione CHIRURGICO EMERGENZA IGIENICO-ORGANIZZATIVO MATERNO-INFANTILE MEDICO NEUROSCIENZE ONCOLOGICO SERVIZI CURE PRIMARIE STAFF, DCP, DSM progetti ODONTOIATRIA FASE ODONTOIATRIA FASE BUDRIO PORRETTA TOTALE ,00 SERVIZI MANUTENZIONE APPARECCHIATURE BIOMEDICHE Nella definizione della mission e organizzazione interna della UOC Ingegneria Clinica dell Azienda si è operata la scelta di specializzare le risorse tecniche interne alla gestione delle attività ritenute core per assicurare un uso efficiente, sicuro ed economico delle tecnologie: valutazione dei fabbisogni e HTA definizione priorità di rinnovo, programmazione piano investimenti gestione tecnico-clinica degli acquisti, esecuzione e gestione dei collaudo di accettazione definizione delle politiche di manutenzione pianificazione dei controlli e manutenzione periodiche monitoraggio attività eseguite da terzi valutazione periodica dello stato d uso e tecnico delle tecnologie, valutazione specialistiche di ICT e patologia clinica garantendo grazie a questo tipo di organizzazione non solo il mantenimento del know how tecnologico, ma anche, grazie a piani di formazione prevalentemente di carattere tecnico, normativo e delle tecniche HTA, di incrementare le capacità complessive del servizio nella complessa gestione del patrimonio e delle innovazioni. Manutenzioni La scelta organizzativa sopra descritta ha reso necessario operare scelte specifiche circa le modalità di esecuzione delle manutenzioni. In tal senso è necessario ricordare che norme cogenti come le direttive

203 europee in materia di Medical Device (D.Lgs 46/97 e D.Lgs. 37/2010) forniscono indicazioni specifiche sulle modalità e competenze necessarie per l esecuzione delle manutenzioni e, come specificato nella raccomandazione 9/2008 del Ministero Salute, per assicurare una gestione degli eventi avversi determinati dalla mancata o inadeguata manutenzione degli apparecchi elettromedicali. Considerate pertanto le specializzazioni e certificazioni necessarie per garantire l esecuzione delle manutenzioni, si è ritenuto di esternalizzare il servizio di manutenzione, mantenendo in carico all Ingegneria Clinica il monitoraggio e supervisione di tali prestazioni. Per ottimizzare costi, efficienza ed efficacia del servizio sono stati differenziati tre diversi ambiti di azione: 1. primo intervento manutentivo; attività di primo livello tecnico specialista nel settore biomedicale (attestata attraverso certificazioni ISO) finalizzata a risolvere tempestivamente i guasti di livello medio-basso, ad effettuare una diagnosi tecnica degli eventi e a individuare la ricambistica necessaria; questa attività è stata esternalizzata con un servizio composto da tecnici residenti presso laboratori mezzi a disposizione dell Azienda USL di Bologna (modalità body rent ), servizio valutato sulla base di pannelli di indicatori predefiniti con rilevazione mensile o a campione (tempo di intervento, % risoluzione, numero di tecnici presenti, etc.). Per ottimizzare le prestazioni nell ambito della medesima fornitura, anche se con tecnici specializzati nel settore, sono stati esternalizzati anche i servizi di esecuzione delle verifiche periodiche di sicurezza e controlli funzionali (circa 3500/anno) e parte delle attività di manutenzione periodica/preventiva effettuate su tipologie di apparecchiature selezionate (circa 1800 ore/anno). 2. tecnologie ad elevata complessità/alto costo e/o per le quali guasti possano comportare gravi disservizi e rischi : esternalizzazione attraverso contratti di tipo Full Risk a canone fisso e, nella maggio parte dei casi, comprensivi di ricambi e materiale ad alto costo. Considerati i costi medi di questi servizi (dal 7 al 10% del valore del bene mantenuto) e l impossibilità a ricorrere a competitor diversi dai manutentori autorizzati, la scelta di un contratto di tipo Full Risk è riferita ad un numero di tecnologie estremamente limitata e la valutazione di fattibilità e congruità economica è approfondita, anche effettuando benchmarking con altre aziende. La presenza del servizio di primo intervento di cui al punto 1 permette in alcuni casi di avere ulteriori agevolazioni di carattere economico. Spesso per assicurare l ottimizzazione dei costi di manutenzione, caratteristiche e costi dei contratti sono parte integrante delle offerte ed incidono nella valutazione tecnico-economica delle tecnologie da acquistare. 3. tecnologie a minor complessità/criticità: esternalizzazione attraverso richiesta di interventi specifici in seguito a guasto, per l esecuzione di attività periodiche o per fornitura di kit e ricambi. Questa scelta, presuppone un controllo maggiore delle attività e dei costi, ma consente di evitare il ricorso ai contratti omnicomprensivi di cui al punto 2, inevitabilmente con costi superiori. Questa politica ha permesso il controllo e monitoraggio della spesa per manutenzioni con performance ottimali nel tempo; infatti l indicatore preso a riferimento Costo Manutenzione rispetto al Valore di Acquisto del parco tecnologico gestito (CM/VA) risulta sensibilmente decrementato nel tempo, come sinteticamente riassunto in tabella. Tabella 3.20 trend spesa manutenzioni Anno Valore acquisto Anno Costi Indicatore VA (k ) riferimento manutenzione CM/VA CM (k ) /12/ ,1% /12/ ,1% /12/ ,0% /12/ ,7% /12/ ,4% /12/ ,0% 2011 budget /12/ ,0%

204 PIANO DEGLI INVESTIMENTI- LAVORI Nel corso del 2010 l Azienda ha attuato il proprio Piano degli Investimenti nel rispetto delle priorità programmate come evidenziato nelle tabelle seguenti: Tabella 3.21 lavori ultimati anno 2010 PRESIDI IMPORTO LAVORI OSPEDALE BELLARIA AMPLIAMENTO CENTRALE FRIGORIFERA OSPEDALE DI BUDRIO LAVORI DI COLLEGAMENTO TRA IL VECCHIO ED IL NOVO OSPEDALE POLIAMB. MONTEBELLO REALIZZAZIONE SCALA DI SICUREZZA PRESIDI VARI REALIZZAZIONE IMPIANTI RILEVAZIONE INCENDI OSPEDALE MAGGIORE NUOVA CENTRALE EX RONCATI ADEGUAMENTI NORMATIVI OM PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO OM LAVORI DI COMPLETAMENTO CORPO D OSPEDALE BELLARIA EDIFICIO B IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO OSPEDALE DI BUDRIO- ADEGUAMENTI IMPIANTISCI E NORMATIVI ADEGUAMENTI ANTINCENDIO RONCATI AMPLIAMENTO POLO DISABILI TUTTI I PRESIDI: MANUTENZIONI STRAORDINARIE ADEGUAMENTI FUNZIONALI E NORMATIVI TOTALE Sono state attivate, come da programma, le procedure di gara relative alle opere previste nel piano degli investimenti aziendali; in particolare le gare indette sono state 25 di cui le più significative sono: PRESIDI Tabella 3.22 gare attivate anno 2010 IMPORTO LAVORI OM RISTRUTTURAZIONE LOCALI PER USO UFFICI EX FARMACIA OB BREAST UNIT OM LAVORI DI REALIZZAZIONE NUOVO REPARTO DI CARDIOLOGIA OB COMPLETAMENTO CABINA ELETTRICA PRESIDI VARI AFFIDAMENTO CONTRATTI MANUTENZIONE DEL VERDE TOTALE A fine 2010 i lavori in corso più importanti erano relativi a 5 cantieri riportati nella tabella seguente. Tabella 3.23 Cantieri di lavori in corso a fine 2010 PRESIDI IMPORTO LAVORI FINE LAVORI OM RISTRUTTURAZIONE LOCALI PER USO UFFICI EX FARMACIA Febbraio 2011 OB BREAST UNIT Maggio 2011 OM LAVORI DI REALIZZAZIONE NUOVO REPARTO DI CARDIOLOGIA Novembre 2011 BENTIVOGLIO NUOVA DIALISI Maggio 2011 TOTALE

205 4. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE ED EFFICIENZA DELL ORGANIZZAZIONE 4.1 LA CARTA D IDENTITÀ DEL PERSONALE Alla carta d identità del personale dell azienda USL di Bologna, anteponiamo quest anno, per la prima volta, alcuni dati relativi al personale dipendente e universitario dell area metropolitana di Bologna. Rispetto alla rappresentazione fornita negli anni precedenti, si è ritenuto opportuno utilizzare il raggruppamento dei profili professionali prevista dalla rilevazione LEA regionale, per consentire un confronto immediato con le altre aziende sanitarie delle Regione Emilia-Romagna e, in particolare, con quelle dell area metropolitana di Bologna (Azienda Ospedaliera Sant Orsola-Malpighi e Istituto Ortopedico Rizzoli). IL PERSONALE DIPENDENTE METROPOLITANO Tabella 4.1 Personale dipendente e categorie professionali delle tre Aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di Bologna al 31/12/2010. Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Categoria Professionale dipendenti AUSL dipendenti AOU dipendenti IOR Totale dip. metropolitani Dirigenti medici e veterinari Dirigenti sanitari non medici dirigenti PTA Personale infermieristico Personale tecnico sanitario Personale della prevenzione Personale della riabilitazione Assistenti sociali Personale Tecnico OTA OSS Ausiliari specializzati Personale amministrativo Qualif.atipiche ruolo professionale Totale

206 Grafico 4.1 Distribuzione in termini percentuali per Azienda sanitaria del personale dipendente metropolitano di Bologna. 8,1% 34,6% 57,2% % dipendenti AUSL % dipendenti AOU % dipendenti IOR Grafico 4.2 Distribuzione percentuale per categoria professionale del personale dipendente delle tre Aziende metropolitane. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% Qualif.atipiche ruolo professionale Personale amministrativo Ausiliari specializzati 30% 20% O.S.S. 10% 0% dipendenti AUSL dipendenti AOU dipendenti IOR O.T.A. Grafico 4.3 Distribuzione per genere del personale dipendente delle tre Aziende metropolitane. 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% 71,75% 68,82% 65,42% 28,25% 31,18% 34,58% dipendenti AUSL dipendenti AOU dipendenti IOR % maschi %femmine

207 Grafico 4.4 Percentuali di genere femminile nelle categorie di personale dipendente delle tre Aziende metropolitane. 120,00% 100,00% 80,00% 60,00% 40,00% 20,00% 0,00% Dirige Dirige nti nti medici sanitar e i non veteri medici nari Dirige nti PTA Person ale inferm ieristic o Person ale tecnic o sanitar io Person ale della preve nzione Person ale della riabilit azione Assiste nti sociali Person ale Tecnic o O.T.A. O.S.S. Person Ausilia ale ri ammin special istrativ izzati o AUSL Bologna 49,03% 79,59% 44,16% 79,34% 62,08% 34,62% 84,40% 91,11% 51,59% 91,11% 82,98% 57,14% 85,03% 71,75% AOU Bologna 44,84% 72,53% 67,50% 73,42% 69,45% 30,00% 78,41% 100,00 60,39% 87,14% 69,89% 77,78% 88,92% 68,82% IOR 36,67% 74,42% 52,00% 72,88% 66,22% 0,00% 73,81% 100,00 52,21% 100,00 65,38% 46,94% 84,66% 65,42% totale Il personale universitario metropolitano Tabella 4.2 Personale universitario e categorie professionali delle tre Aziende sanitarie pubbliche del territorio metropolitano di Bologna al 31/12/2010. Fonte dati Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi, Istituto Ortopedico Rizzoli Categoria Professionale Universitari AUSL Universitari AOU Universitari IOR Totale Universitari metropolitani Dirigenti medici e veterinari Dirigenti sanitari non medici dirigenti PTA 2 2 Personale infermieristico Personale tecnico sanitario Personale della prevenzione 0 0 Personale della riabilitazione 1 1 Assistenti sociali 0 0 Personale Tecnico OTA 0 0 OSS 0 0 Ausiliari specializzati 0 0 Personale amministrativo Qualif.atipiche ruolo professionale 0 0 Totale

208 Grafico 4.5 Distribuzione in termini percentuali per Azienda sanitaria del personale universitario metropolitano di Bologna. 4% 19% % universitari AUSL % universitari AOU % universitari IOR 77% Grafico 4.6 Distribuzione per genere del personale universitario delle tre Aziende metropolitane. 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 61,8% 55,5% 68,0% 20,0% 38,2% 44,5% 32,0% 10,0% 0,0% universitari AUSL universitari AOU universitari IOR % maschi %femmine

209 IL PERSONALE DIPENDENTE DELL AZIENDA USL DI BOLOGNA Tabella 4.3 Personale dipendente per categorie professionali dell Azienda USL di Bologna al 31/12/2010. Fonte dati AZIENDA USL di Bologna Categoria Professionale Tempo Indeterminato Tempo Determinato* Totale Dipendenti Masc. Femm. Totale Masc. Femm. Totale Masc. Femm. Totale % su tot Dirigenti medici e veterinari ,44% Dirigenti sanitari non medici ,31% dirigenti PTA ,91% Personale infermieristico ,73% Personale tecnico sanitario ,32% Personale della prevenzione ,84% Personale della riabilitazione ,61% Assistenti sociali ,06% Personale Tecnico ,67% OTA ,53% OSS ,86% Ausiliari specializzati ,16% Personale amministrativo ,55% Qualif.atipiche ruolo professionale ,01% Totale ,00% Totale Totale Totale Totale Totale * Nel numero di rapporti di lavoro a tempo determinato è compreso anche il personale assunto per sostituire il personale assente

210 Grafico 4.7 Distribuzione per genere in termini percentuali delle categorie di personale dipendente. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 91,1% 91,1% 84,4% 83,0% 85,0% 79,6% 79,3% 65,4% 62,1% 55,8% 57,1% 51,0% 51,6% 49,0% 44,2% 48,4% 42,9% 37,9% 34,6% 20,4% 20,7% 15,6% 17,0% 15,0% 8,9% 8,9% Dirigenti medici e veterinari Dirigenti sanitari non medici Dirigenti PTA Personale infermieristico Personale tecnico sanitario Personale della prevenzione Personale della riabilitazione Assistenti sociali Personale Tecnico O.T.A. O.S.S. Ausiliari specializzati Personale amministrativo % maschi %femmine Grafico 4.8 Composizione percentuale per categoria professionale del personale a tempo indeterminato. Personale amministrativo Ausiliari specializzati 11% 0% O.S.S. O.T.A. 9% 0% Personale Tecnico 7% Assistenti sociali 1% Personale della riabilitazione 5% Personale della prevenzione 2% Personale tecnico sanitario 5% Dirigenti medici e veterinari 16% Dirigenti sanitari non medici 2% Dirigenti PTA 1% Personale infermieristico 41%

211 Grafico 4.9 Composizione percentuale per categoria professionale del personale a tempo determinato Personale della riabilitazione Personale infermieristico Dirigenti PTA 4% 7% Personale amministrativo 2% Assistenti sociali 4% 3% Dirigenti sanitari non medici 11% Dirigenti medici e veterinari 67% Tabella 4.4 Numero di cessazioni e assunzioni di personale dipendente. Causale Totale cessati Totale assunti Turn over(assunzioni -cessazioni) Collocamento a riposo 170 Dimissioni Volontarie 106 Mobilità SSR Altro* TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE *di cui 124 a seguito di progressione interna Tabella 4.5 Distribuzione del personale dipendente per livello di assistenza e categoria professionale. Assistenza. Assistenza Assistenza Servizi Personale ospedaliera distrettuale collettiva generali Dirigenti medici e veterinari Dirigenti sanitari non medici Dirigenti PTA Personale infermieristico Personale tecnico sanitario Personale della prevenzione Personale della riabilitazione Assistenti sociali Personale Tecnico O.T.A OSS Ausiliari specializzati Personale amministrativo Qualif.atipiche ruolo professionale Totale

212 Grafico 4.10 Distribuzione percentuale del personale dipendente per livello di assistenza e categoria professionale. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Personale amministrativo Ausiliari specializzati OSS O.T.A. Personale Tecnico Assistenti sociali Personale della riabilitazione Personale della prevenzione Personale tecnico sanitario Personale infermieristico Dirigenti PTA Dirigenti sanitari non medici Dirigenti medici e veterinari 10% 0% assistenza ospedaliera assistenza distrettuale Assistenza collettiva Servizi generali Tabella 4.6 Distribuzione del personale dipendente appartenente alle categorie protette/disabili anni ANNO Disabili Categorie Protette Totale

213 Grafico 4.11 Distribuzione percentuale del personale dipendente a tempo parziale/impegno ridotto per genere e categoria professionale anno ,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 24,6% 13,9% 14,8% 11,8% 8,3% 6,6% 3,5% 4,7% 2,3% 3,1% 3,9% 0,3% 0,0% 0,0% 41,5% 25,0% 16,2% 11,6% 12,5% 9,8% 9,7% 7,4% 3,3% 2,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% % maschi P.T. % femmine P.T. Grafico 4.12 Percentuale di distribuzione per classi di età del personale dipendente anno % >=65 0% <=34 12% % % Tabella 4.7 variazioni per classi d età <= >=65 totale Totale Totale Totale Δ 2010/ Δ 2010/

214 Grafico 4.13 Distribuzione per classi di età delle categorie di personale dipendente anno % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% >= <=34 LAVORATORI ATIPICI AREA CO.CO.CO A ORE A PRESTAZIONE A ORE A PRESTAZIONE Tabella 4.8 Gli incarichi individuali anni LP TOTALE maschi femmine maschi femmine maschi femmine maschi femmine maschi femmine TOTALE COMPLESSIVO DIRIGENZA COMPARTO TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE

215 Progetto di Modernizzazione Equasanità Diversity Management Nel corso del 2010 la Regione Emilia Romagna ha promosso un progetto di Modernizzazione avente lo scopo di implementare e sperimentare modelli organizzativi al fine di gestire le diversità nel rispetto dell equità, articolato in tre sottoprogetti ciascuno affidato ad ogni area vasta. Il sottoprogetto dell Area Vasta Emilia Centro, coordinato dall AUSL di Bologna, ha lo scopo di esplorare e verificare lo stato dell arte sulla gestione della diversità all interno delle nostre organizzazioni, in maniera da attuare efficaci politiche di equità nella erogazione dei servizi. L obiettivo specifico del progetto è costruire la demografia del personale dipendente articolata per genere, cittadinanza, età, eventuali disabilità. Un ulteriore obiettivo è condurre una ricognizione della legislazione vigente in materia di Diversity Management (DM) e delle ricadute operative all interno delle aziende sanitarie, con una prima ricognizione degli organismi, previsti ed attivati, e di funzioni e ruoli. Per DM si intende un approccio diversificato alla gestione di risorse umane, finalizzato alla creazione di un ambiente lavorativo inclusivo, in grado di favorire l espressione del potenziale individuale e di utilizzarlo come leva strategica per il raggiungimento degli obiettivi organizzativi (Barabino, Jacobs, Maggio, 2001). Nel corso dell anno 2010 sono stati costituiti e formalizzati i board Equità in ogni Azienda di AVEC, è stata condotta una ricognizione legislativa nazionale e locale e una mappatura azioni intraprese all interno di ogni azienda in un ottica di DM. Infine è stato condotto uno studio di fattibilità sulla mappatura del personale dipendente nelle organizzazioni di AVEC. Da una prima analisi del personale dipendente dell Area Vasta Emilia Centro è emerso che su un totale di dipendenti il 70.8% è di sesso femminile, il 70.3% ha un età compresa tra i anni; il 2% è disabile, il 2.7% è nato all estero e 0.5% appartiene a categoria protetta. Dai dati analizzati risulta che il personale delle Aziende esaminiate si è estremamente femminilizzato, anche se le posizioni apicali sono coperte prevalentemente da uomini, come riportato nel grafico. Grafico 4.14 Grado di inclusione/esclusione delle diversità nelle posizioni apicali aziendali (%) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 41,0% 59% strutture semplici 27,4% 72,6% 30,8% 69,2% 2,0% 0,6% 1,1% strutture complesse strutture semplici dipartimentali % donne % uomini % disabili luogo nascita estero

216 L analisi delle attività presenti in azienda e della demografia del personale ha consentito di identificare le particolarità organizzative che rendono necessarie una politica di diversity management. Affrontare i cambiamenti e valorizzare le proprie risorse umane è oggi una priorità per ogni Pubblica Amministrazione. Gestire le diversità significa gestire il cambiamento e rendere, quindi, un istituzione pubblica più efficace nel perseguimento dei propri obiettivi, contribuendo al benessere del proprio personale e al miglioramento dei servizi erogati. LIBERA PROFESSIONE Sia la vigente normativa in materia di libera professione sia i CCNL della dirigenza medico-veterinaria e del ruolo sanitario riconoscono ai professionisti medici dipendenti a rapporto esclusivo oltre alla liberaprofessione intramoenia - la possibilità di erogare ulteriori prestazioni a pagamento a favore di terzi richiedenti (imprese, società, associazioni, strutture ed istituzioni pubbliche o private, a carattere locale o nazionale, altre aziende del Servizio Sanitario Nazionale, ecc.), presso studi privati o strutture private non accreditate, previa convenzione tra le stesse e l'azienda USL. Complessivamente nell'anno 2010 il fatturato dell attività libero-professionale ambulatoriale e di ricovero è rimasto pressoché immutato rispetto all anno precedente. In particolare, si è avuto un incremento dell'attività libero professionale (ALP) in regime di ricovero, mentre si è registrato un leggero decremento per l'attività ambulatoriale. L incremento dell attività di ricovero non ha portato a un maggiore fatturato perché rispetto all anno 2009 si è avuto un numero maggiore di interventi così detti di routine, per i quali il cittadino paga una tariffa inferiore rispetto a quanto richiesto per un intervento di alta complessità. Tabella 4.9 Attività in libera professione (ALP), anni Tipologia %2010/2009 N ric/prest. fatturato N ric/prest. fatturato N ric/prest. fatturato ALP ricovero % -1% ALP ambulatoriale % 1% TOTALE % La tabella su riportata deve essere integrata dagli introiti relativi a: prestazioni occasionali; perizie; consulenze sanitarie ad AUSL della RER e ad Enti Pubblici; vendita di prestazioni professionali, sanitarie e non; che, insieme, per l anno 2010 ammontano complessivamente a , a fronte di un importo di dell anno L incremento non è dovuto a un numero maggiore di prestazioni effettuate, ma all inserimento, all interno di questo gruppo, di una parte di prestazioni che fino all anno 2009 afferivano ad altri conti di bilancio ( ) e che dall anno 2010 su indicazione della Regione Emilia Romagna afferiscono al conto consulenze sanitarie ad AUSL della RER e ad Enti Pubblici. In termini di prestazioni ambulatoriali complessive aziendali, nella Tabella 1.2 sono elencate le prestazioni maggiormente erogate e, di seguito, un grafico riepilogativo sulle discipline con maggiore attività libero professionale:

217 Tabella 4.10 Prestazioni ambulatoriali più richieste in LP, anno DISCIPLINA PRESTAZIONE N PRESTAZ Ginecologia E Ostetricia Visita Specialistica Cardiologia Visita Specialistica Neurochirurgia Visita Specialistica Oculistica Visita Specialistica Neurologia Visita Specialistica Urologia Visita Specialistica Chirurgia Generale Visita Specialistica Otorinolaringoiatria Visita Specialistica Mentre tra le prestazioni diagnostiche maggiormente richieste dalla cittadinanza ci sono: Tabella 4.11 Prestazioni diagnostiche ambulatoriali più richieste in LP, anno DISCIPLINA PRESTAZIONE N PRESTAZ Senologia Mammografia Bilaterale Psichiatria Psicoterapia individuale Cardiologia Elettrocardiogramma Senologia Eco Mammaria Bilaterale Radiodiagnostica Ecografia Addome Completo Anatomia Patologica Pap-Test Tabella 4.12 Sanitari che effettuano attività liberoprofessionale ambulatoriale c/o studi privati esterni all AZIENDA USL ANNO N PROFESS differenza 2010/ % In linea con il disposto della L. 120/2007, l Azienda USL di Bologna ha avviato un azione per il rientro in spazi aziendali dei professionisti già autorizzati a svolgere attività libero professionale in studi privati esterni. Il numero dei sanitari che ha mantenuto l attività libero-professionale ambulatoriale cosiddetta allargata registra infatti un significativo decremento negli anni. Tabella 4.13 Attività in libera professione (ALP) Medici Specialisti Ambulatoriali Interni %2010/2009 N prest. fatturato N prest. fatturato N prest. fatturato ALP ambulatoriale , ,60-4,5% -5%

218 L attività in Libera Professione svolta dai Medici Specialisti Ambulatoriali Interni è stata avviata dalla seconda metà dell anno 2006 sulla base dell accordo sottoscritto dall Azienda U.S.L. e dalle Organizzazioni Sindacali. L Attività ha coinvolto inizialmente la branca di oculistica ed è stata gradualmente estesa nel corso degli anni ad altre branche specialistiche (attualmente attiva su cardiologia, endocrinologia, ginecologia, neurologia, oculistica, ortopedia, ORL, urologia). Si può notare dai dati riportati in tabella una diminuzione del 4,5% delle prestazioni erogate e del relativo fatturato. L azienda ha rivolto un consistente impegno nella revisione del processo di prenotazione delle prestazioni libero professionali, allineandolo alle procedure informatizzate relative all accesso alle prestazioni istituzionali. Inoltre tale processo si pone l obiettivo di indirizzare il pagamento delle prestazioni presso i punti aziendali dedicati. Obiettivo di tali procedure è quello di garantire, in linea con le previsioni normative, una differenziazione dei percorsi di prenotazione delle prestazioni tra attività libero professionale e attività istituzionale. Inoltre nel corso del 2010 sono state avviate le procedure per la revisione dell atto aziendale di regolamentazione della attività libero professionale intramuraria, ridefinendo, tra l altro, le procedure di controllo del bilanciamento delle prestazioni libero professionali rispetto a quelle istituzionali. Prosegue altresì il processo di revisione del tariffario aziendale dell'attività libero professionale che ha visto, come azione preliminare, una puntuale ricognizione dei costi sostenuti dall'azienda per garantire l'esercizio della libera professione. Il lavoro intrapreso negli ultimi mesi dell'anno proseguirà nell'anno prossimo. PERSONALE IN RAPPORTO DI CONVENZIONE ANNO MMG PLS Tabella 4.14 Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS) anni Per quanto riguarda il personale in rapporto di convenzione, si registra negli anni una graduale riduzione dei MMG, riferibile all'incremento del numero di pazienti assistibili da a per effetto dell'accordo Integrativo Regionale del Ulteriori informazioni relative ai MMG sono fornite nella sezione 2. Tabella 4.15 Numero di Medici Specialisti Ambulatoriali in convenzione, dell emergenza territoriale e continuità assistenziale anni ANNO specialisti ambulatoriali + medicina dei servizi Biologi e psicologi ambulatoriali Totale specialisti ambulatoriali medici penitenziari: specialisti e SIAS emergenza territoriale continuità assistenziale(g.medica) medici addetti alle attività territoriali programmate Si rileva una sostanziale stabilità numerica. Da rilevare l inserimento di 13 medici penitenziari

219 4.2 GESTIONE DEL RISCHIO E SICUREZZA DEL PERSONALE LA VALUTAZIONE DEI RISCHI OCCUPAZIONALI E LA SORVEGLIANZA SANITARIA In questa sezione viene affrontato il tema della gestione del rischio e della sicurezza dal punto di vista degli operatori, rinviando per coerenza alla sezione 3 la trattazione riguardo alla sicurezza della struttura e del paziente. La trattazione in due capitoli differenti è adottata solo per motivi di chiarezza, in quanto come ben noto, a livello aziendale la trattazione del rischio paziente ed operatore trova la sua unitarietà nell area del risk management presente nello staff della Direzione aziendale. Si è completato il percorso di integrazione tra l Azienda USL, l Azienda Universitaria Ospedaliera S.Orsola Malpighi per quanto riguarda la funzione di Medico Competente, con la creazione di unica struttura di riferimento per la Sorveglianza Sanitaria degli operatori. Gli accertamenti sanitari periodici effettuati nel 2010 hanno comportato l espletamento di 4505 visite rispetto a un totale di lavoratori dell Azienda di 8535, di cui 8105 con obbligo di sorveglianza. L attività di sorveglianza relativa alla radioprotezione ha inciso molto di più nelle strutture ospedaliere della città di Bologna, quali il Maggiore ed il Bellaria, che nel resto dell Azienda, per la maggiore presenza e utilizzo di tecniche e apparecchiature radiogene, soprattutto di tipo intraoperatorio e terapeutico. Tabella 4.16 Attività relativa agli accertamenti sanitari periodici sui dipendenti nell Azienda USL di Bologna. DESCRIZIONE ATTIVITA' Preventive Periodiche A richiesta lavoratori A richiesta datore di lavoro Radioesposti gruppo a (semestrali) Radioesposti gruppo b (annuali) Personale non dipendente nd Totale visite Nell anno 2010 le visite a richiesta del lavoratore hanno rappresentato circa l 8% del volume di attività e sono scaturite da condizioni di salute ritenute dai dipendenti incidenti in senso negativo sulle capacità lavorative. Le visite invece richieste dal datore di lavoro sono da ricondurre a: rientro dopo la gravidanza, a rientro dopo lunga malattia (60 gg,), alla necessità di una rivalutazione delle condizioni di salute del dipendente finalizzata ad una sua ricollocazione. Le visite per personale non dipendente (tirocinanti, allievi corsi OSS, studenti dei corsi di laurea in infermieristica e lavoratori interinali) hanno inciso per l 11,5% dell attività con notevole incremento rispetto al 2009 (5%). Sui 3809 dipendenti visitati nel corso del 2010 (pari al 47% circa dei dipendenti soggetti a sorveglianza sanitaria), il 90,2 % è risultato idoneo. Relativamente alle limitazioni di idoneità alle mansioni, dei 365 dipendenti che hanno ricevuto una idoneità solo parziale, per il 64% circa si è trattato di una riconferma rispetto agli anni precedenti. Un numero pari a 7 lavoratori infine ha ricevuto l inidoneità alla mansione svolta. Relativamente alle patologie che hanno dato origine ad una limitazione di idoneità: Il 73% è riferibile a patologie del rachide; Il 14% a malattie endocrino metaboliche; Il 13% ad altre cause (malattie croniche, disagio psichico,allergiche, ecc.)

220 È proseguito l impegno dell Azienda per favorire condizioni di benessere lavorativo del personale. Tra l altro il D. Lgs. 81/08 prevede esplicitamente una valutazione dei rischi per i fattori stress correlati, ed in tale ambito si è lavorato ampliando quanto già fatto negli anni passati. In particolare l azienda ha completato una prima analisi dei fattori stress correlati al lavoro sui dati oggettivi indicatori indiretti di possibili determinanti di stress (assenteismo, ore lavorate, infortuni, ecc.) secondo quanto previsto dalle linee guida ministeriali in materia. Per quanto riguarda il benessere lavorativo l azienda ha aderito al progetto sviluppato dalla FIASO, collaborando fattivamente all interno del gruppo di lavoro, con la creazione di un questionario specifico che è stato testato su un campione di operatori aziendali alla fine dell anno, con l obiettivo di somministrarlo nel Tale intervento assieme a un lavoro di sintesi su altri progetti e dati raccolti nel passato, contribuiscono alla definizione di un modello di intervento per approfondire le valutazioni sulle possibili azioni di miglioramento per il personale, integrate nel più ampio progetto di sviluppo del capitale umano aziendale. Nel Piano Aziendale della Formazione si è affrontata una serie di tematiche sulla sicurezza degli operatori in particolare il rischio biologico, la movimentazione dei pazienti, la sicurezza nell uso dei gas medicali, l antincendio, le responsabilità in materia di gestione dei rischi, come previsto dalla normativa. LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI E DELLE EMERGENZE Grafico 4.15 Infortuni a denuncia INAIL e a rischio biologico nell Azienda USL Bologna anni *. Fonte dati Azienda USL di Bologna Infortuni non Biol Inf Biologici Inf Totali *Per ciascun anno di competenza, il dato pubblicato sul BM degli infortuni può essere incompleto, in quanto il riconoscimento delle denunce può avvenire alcuni mesi successivi alla redazione del Bilancio. Tabella 4.17 Indicatori sulle condizioni di rischio dei lavoratori. Anni Fonte dati Azienda USL di Bologna. INDICATORI N infortuni denunciati all'inail/tot dipendenti *100 4,67 5,4 5,6 N infortuni a rischio biologico denunciati all'inail/tot dipendenti *100 3,71 2,81 2,6 Il numero degli infortuni globalmente è stato tendenzialmente in diminuzione nell Azienda fino al Nel 2008 si assiste ad un incremento di quelli a rischio biologico che hanno determinato un leggero incremento globale. Il numero globale è generalmente stabile negli ultimi anni, con una tendenza alla diminuzione dei biologici ed un leggera tendenza all aumento di quelli per altre cause

221 Nel 2010 vi è una conferma di questo andamento, che deve essere approfondito con analisi più mirate, ma può essere almeno in parte spiegato dal trasferimento sull infortunio di altre forme di assenteismo (es. malattia) che la recente normativa sulla pubblica amministrazione ha cercato di controllare. L analisi delle giornate di lavoro perdute presenta anche in questo caso un trend in ascesa, derivante principalmente da un maggior numero di giorni di prognosi che mediamente vengono prescritti in sede di prima visita conseguente all infortunio. Tabella 4.18 Giorni totali di assenza per infortunio in Azienda anni Fonte dati registri infortuni aziendali Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Giorni di assenza per infortunio La prevalenza in percentuale sulla popolazione dei dipendenti è del 2,6% per gli infortuni a rischio biologico e del 5,6% circa per gli infortuni INAIL. Una disamina attenta degli infortuni a rischio biologico ha permesso di rilevare che dopo il rialzo nel 2008 vi è stata una diminuzione significativa degli eventi, a seguito anche degli interventi effettuati in questo settore sia sui presidi da utilizzare che nella formazione/addestramento del personale. Per gli infortuni non a rischio biologico, si è in parte interrotto il trend in diminuzione negli anni, e la componente maggiore è rappresentata da traumi e contusioni, e da quelli in itinere, ovvero quelli che accadono lungo il percorso da casa al posto di lavoro e viceversa, che sono stati 74 nel 2008, 91 nel 2009 e 98 nel I dati sono comunque entro e al di sotto dei valori di riferimento in letteratura per le strutture sanitarie, sia a livello nazionale che regionale. Oltre alla revisione di numerosi Piani di Emergenza in relazione alle ristrutturazioni o adeguamenti di molte strutture aziendali, nell anno è stato fatto un censimento sui depositi di materiale presenti nelle strutture e una valutazione del carico di materiale combustibile presente. Si è proseguito nella revisione sistematica e con il coordinamento con le UO aziendali, delle modalità di immagazzinamento dei materiali nelle strutture ospedaliere ed una sua razionalizzazione, al fine di ottemperare alla normativa antincendio specifica. Una attività significativa è stata la predisposizione di istruzioni operative e l addestramento del personale per la gestione delle emergenze legate all utilizzo degli ascensori nelle strutture sanitarie ed ospedaliere. IL CONTENZIOSO ASSICURATIVO DA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE MEDICA E LE POLIZZE ASSICURATIVE Il programma assicurativo contro i rischi della Responsabilità Civile verso Terzi ha subito nell anno 2010 alcune sostanziali modifiche. A seguito di formale disdetta da parte delle Compagnie di Assicurazione, in data 28/10/2010 sono scadute le polizze assicurative per la copertura della Responsabilità Civile verso Terzi a suo tempo stipulate con QBE (I rischio sanitario) e ZURICH (II rischio sanitario); essendo collegate alle polizze aziendali, uguale sorte è toccata alle coperture individuali per la c.d. colpa grave sottoscritte dal personale. Con la medesima decorrenza del 28/10/10 e scadenza al 31/12/13 sono stati attivati i nuovi contratti assicurativi, a seguito della gara espletata nell ambito dell Unione di Acquisto di Area Vasta Emilia Centro (AVEC), articolati in due distinte sezioni alle quali corrispondono altrettante coperture assicurative: a) Assicurazione di I rischio della Responsabilità Civile verso Terzi e prestatori d Opera (RCT/RCO) ivi inclusa l attività istituzionale e l attività intramoenia (Compagnia AM TRUST EUROPE Limited) massimale di copertura ,00 per sinistro e/o sinistro in serie con il massimo di ,00 per anno assicurativo; b) Assicurazione di II rischio della Responsabilità Civile verso Terzi e prestatori d Opera (RCT/RCO) ivi inclusa l attività istituzionale e l attività intramoenia (Compagnia AM TRUST EUROPE Limited) massimale di copertura ,00 per sinistro e/o sinistro in serie con il massimo di ,00 per anno assicurativo per tutte le Aziende dell AVEC. E stata mantenuta nell attuale copertura di RCT/RCO la previsione di una franchigia a sinistro di ,00 cioè la parte di risarcimento danni che resta a carico dell Azienda per ogni sinistro

222 In tema di copertura della c.d. colpa grave, la medesima Compagnia AM TRUST EUROPE ha, altresì, presentato per il personale interessato un piano di copertura individuale con riformulazione dell adesione ex novo, avente le seguenti connotazioni: possibilità di adesione da parte di tutti gli operatori dell Azienda, dipendenti e non; contraenza diretta da parte del singolo Assicurato; adesione attraverso la connessione ad un sito internet; durata annuale della copertura con adesione da riformulare anno per anno; pagamento del premio senza alcuna attività di collettore da parte dell Azienda di appartenenza; gestione completamente informatizzata del processo di adesione e di recesso; copertura garantita anche in caso di passaggio/trasferimento del dipendente da un Azienda all altra dell AVEC; copertura delle attività precedentemente svolte, anche presso Aziende diverse da quelle dell AVEC. Al fine di facilitare le adesioni e fornire tutti i chiarimenti necessari al personale interessato, l UOS Legale e Assicurazioni, alla presenza di un rappresentante del Broker di Assicurazioni MARSH S.p.A., è stato impegnato in 13 incontri in varie sedi aziendali nell ottica di illustrare le principali condizioni delle polizze, aziendali e individuali, fornendo peraltro un supporto operativo nelle operazioni di adesione on-line. Con i nuovi Assicuratori le Aziende dell AVEC hanno ridiscusso il protocollo di gestione dei sinistri e del contenzioso derivante da responsabilità professionale medica al fine di mantenere le prerogative e le condizioni in essere a tutela delle procedure già operanti all interno di ciascuna Azienda nonché dell agire dei singoli professionisti, in particolare: a) incontri periodici del Comitato Valutazione Sinistri, quale tavolo di lavoro per la co-gestione dei sinistri che vede la partecipazione degli uffici aziendali competenti in affiancamento al Broker ed alla Compagnia di Assicurazione; al C.V.S. è, infatti, demandata la funzione di definire la strategia da tenere nella trattazione del singolo sinistro, anche promuovendo, ove ne ricorrano i presupposti, accordi transattivi, al fine di ridurre il contenzioso civile e penale; b) articolazione della gestione sinistri nelle fasi dell istruttoria, trattazione (giudiziale e/o extragiudiziale) e definizione attraverso modalità di co-gestione tra Azienda e Compagnia di Assicurazione; c) implementazione e monitoraggio del data-base per la gestione dei sinistri, sulla scorta delle linee guida emanate dalla Regione Emilia Romagna nell ambito del rischio nelle Aziende Sanitarie, al fine di organizzare sistematicamente la mappatura della sinistrosità che annualmente la Regione trasmette, in forma anonima, al Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità (SIME). Si riporta il dato numerico degli accordi transattivi intervenuti con l aggiornamento dell attività espletata nel corso del 2010: Tabella 4.19 Esiti transazioni anni Transazioni chiuse nell anno 2005 Transazioni chiuse nell anno 2006 Transazioni chiuse nell anno 2007 Transazioni chiuse nell anno 2008 Transazioni chiuse nell anno 2009 Transazioni chiuse nell anno 2010 n. 279 sin n. 228 sin ===== n. 246 sin ===== ===== n. 228 sin ===== ===== ===== n.286 sin ===== ===== ===== ===== 5 29 n.301 sin ===== ===== ===== ===== =====

223 Tabella 4.20 Dati del contenzioso da responsabilità professionale medica nell Azienda USL di Bologna, anni Fonte dati Azienda USL di Bologna. DATI ANALITICI DI ATTIVITA' Richieste risarcimento danni da responsabilità medica Contenziosi civili derivanti da responsabilità professionale medica Contenziosi penali derivanti da responsabilità professionale medica Premio di assicurazione RCT/RCO in * * + accantonamento ,00 per pagamento franchigie annuali 4.3 RIDEFINIZIONE DEI RUOLI PROFESSIONALI IN RELAZIONE ALLO SVILUPPO DELLE STRATEGIE AZIENDALI La capacità di erogare risposte orientate a porre l assistito e la sua rete parentale al centro del progetto di cura e di assistenza è stata la chiave di analisi dei processi di ridefinizione delle funzioni e delle responsabilità che attengono alle professioni infermieristiche, tecnico sanitarie e riabilitative oltre che degli Operatori Socio Sanitari nei diversi contesti operativi. Attraverso tale chiave di lettura è proseguita l analisi organizzativa, l approfondimento dell evoluzione dalla cultura professionale aziendale e la ridefinizione dei ruoli professionali anche nell anno Coerentemente agli indirizzi aziendali, è stata posta particolare attenzione allo specifico contributo sia scientifico sia tecnico professionale delle professioni sanitarie nei vari step che costituiscono i Percorsi assistenziali e, più in generale, nell orientamento ad una gestione globale del cittadino e dei suoi bisogni più che all insieme delle singole prestazioni. Gli ambiti di risposta sanitaria su cui vi è stato particolare investimento per quanto attiene il comparto sono stati: Il mantenimento e l utilizzo della concettualizzazione legata all intensità di cura/complessità assistenziale nell organizzazione di alcune aree/unità operative di degenze ospedaliera; La predisposizione dell Area della Continuità dell Assistenza nell ambito del nuovo assetto dell assistenza primaria. L impegno per la definizione e l utilizzo sistematico di modalità di lavoro e strumenti organizzativo assistenziali che mantengono e rafforzano il lavoro in equipe multi professionali e facilitano la continuità assistenziale e l informazione (procedure, protocolli, scale di valutazioni, documentazione clinico/assistenziale, ecc.) è sistematicamente continuato. Importante è stata anche la collaborazione nel definire modalità omogenee di valutazione e valorizzazione dei professionisti e dei loro collaboratori operanti nel comparto che avessero come obiettivo la qualificazione, la trasparenza e il miglioramento continuo della qualità dell assistenza. Le azioni di maggiore impatto e di innovazione organizzativa nel corso del 2010 sono state: La preparazione del trasferimento nel nuovo Ospedale di Porretta interamente organizzato per quanto attiene alle degenze secondo la logica dell intensità di cura/complessità assistenziale; La preparazione dell attivazione del nuovo Dipartimento di Cure Primarie con lo studio, l approfondimento e la definizione dei contenuti professionali da porre in essere nell Area della Continuità Assistenziale; Lo studio, l approfondimento e la definizione di un modello originale di Case management e dei criteri e metodi operativi per agire coerentemente con un orientamento anche valoriale l Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM)

224 IL NUOVO OSPEDALE DI PORRETTA ORGANIZZATO PER COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE/INTENSITÀ DI CURA La realizzazione del nuovo Ospedale di Porretta ha costituito una significativa opportunità per sperimentare il superamento del modello tradizionale di organizzazione ospedaliera a favore di una organizzazione delle cure e dell assistenza secondo l ottica della graduazione sulla base delle necessità, dei bisogni e del livello di stabilità/instabilità clinico assistenziale dei pazienti e delle reti integrate di servizi. L Ospedale di Porretta è caratterizzato, da sempre, da una forte integrazione con il territorio e da una significativa distanza dagli ospedali Hub della città. Entrambi gli aspetti hanno determinato e continuano a determinare una peculiare flessibilità del sistema ospedale che, peraltro, è la principale caratteristica dell innovazione organizzativo assistenziali. Graduare l intensità di cura/impegno assistenziale per ogni ricoverato significa rispondere in modo differenziato alle diverse situazioni, ai diversi livelli di instabilità clinica e alla diversa complessità presentata dagli assistiti per rispondere ai loro dei bisogni. Su questa base concettuale sono state articolate le tecnologie, mixate le competenze e le professionalità che si muovono sulla similarità dei bisogni tenendo sullo sfondo il quadro patologico piuttosto che sulle prestazioni collegate ad un processo diagnostico e terapeutico derivante dalla disciplina medica specialistica. Lo scopo finale del progetto e della sperimentazione si definisce nell idea di correlare la centralità dell assistito e dei suoi bisogni con l appropriatezza clinico assistenziale, la continuità e l integrazione professionale. La sperimentazione si è fondata su un attenta raccolta di dati sul case mix dei pazienti (analisi degli indicatori sanitari storici, utilizzo degli indicatori ASA, giudizio di intensità ed instabilità clinica sulla base della produzione dei DRG, valutazione della complessità assistenziale condotta su un campione di degenti, struttura logistica ed infine dati osservazionali ed esperienza pregressa degli operatori) che ha indotto a definire il seguente dimensionamento delle aree di degenza: Area Rossa (alta intensità/complessità): 16 PL (22%). Area polivalente per pazienti a maggior complessità clinico-assistenziale. I processi di assistenza attivati nell area necessitano di forte integrazione secondo il modello Hub and Spoke e l utilizzo dei predefiniti percorsi aziendali (es. SCA, IR e STROKE). Area Blu (media intensità/complessità): 46 PL (65%) Area polivalente per pazienti a media complessità clinico-assistenziale. Vi confluisce la gran parte dei pazienti chirurgici ed internistici, inclusi i pazienti con malattie croniche in fase di riacutizzazione. Area Verde (bassa intensità/complessità): 9 PL (13.%) codice 60 di post acuzie. Area polivalente che avvicina significativamente alle funzioni di post-acuzie. L accesso all area avviene in rispondenza ai criteri di inclusione previsti nel modulo di trasferimento attraverso CeMPA. La modellizzazione dell ospedale ha previsto la definizione di funzioni e responsabilità che favorissero l ammissione dell utente (con valutazione documentata) e la dimissione con particolare attenzione alla continuità assistenziale e con l ambiente di vita degli utenti tramite una stretta connessione con i servizi territoriali. La realizzazione del progetto ha necessitato di un importante percorso formativo sia attraverso interventi in aula che attraverso stage in diverse uu.aa. dell azienda. La ridistribuzione del personale nelle tre aree è avvenuta tramite un processo trasparente previa definizione dei profili di posto e competenza. Vi è l intendimento di sottoporre il progetto a monitoraggio e verifica degli impatti organizzativi, clinico assistenziali e di gradimento degli operatori e dei pazienti. Oltre al progetto Ospedale di Porretta, nel corso del 2010 sono state consolidate le pregresse che si richiamano all intensità di cura/complessità assistenziale negli Ospedali: Maggiore, San Giovanni in Persiceto, Budrio e Vergato. L AREA DELLA CONTINUITÀ DELL ASSISTENZA NEL NUOVO DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE Il progetto di riorganizzazione territoriale si basa, da una parte, sulla trasformazione dei Distretti (Distretti di Committenza e Garanzia) da strutture produttive a luoghi in cui si rilevano i bisogni e si effettua la funzione di "committenza" alle strutture che erogano le prestazioni necessarie alla soddisfazione del bisogno ed in cui si verifica, essendosene resi garanti, se e a quale livello sono state effettuate le prestazioni e attivati i processi

225 necessari per il raggiungimento degli obiettivi di salute predefiniti. Il progetto di riorganizzazione territoriale si basa altresì sull attivazione del Dipartimento unico aziendale delle Cure primarie (DCP) e dei "Nuclei di Cure Primarie" deputati alla produzione di attività sanitarie di diversa specificità ed in cui gruppi di medici di medicina generale insieme ad altri professionisti di matrice sanitaria e sociale si fanno carico di rispondere, senza soluzioni di continuità, ai bisogni di una collettività di cittadini. Gli ospedali si connotano sempre più come centri ad alta specializzazione, dedicati alla fase acuta di malattia e il territorio assume sempre più la veste di primo contatto con il cittadino, di identificazione, classificazione e presa in carico complessiva dei bisogni clinici, assistenziali e sociali. Nel nuovo assetto territoriale le professioni sanitarie costituiscono elemento fondamentale delle equipe multidisciplinari costruite attorno ai percorsi assistenziali e a bisogno del paziente nel suo continuum di vita sia in ambito ospedaliero che territoriale. Lo sviluppo del nuovo assetto, inoltre, concretizza il superamento della cultura mono professionale e il consolidamento dell integrazione tra cura ed assistenza. Nel corso dell anno si sono poste le basi per implementare le relazioni interprofessionali volte ad un reale innovazione culturale ed alla condivisione delle responsabilità non solo verso il processo ma anche e soprattutto verso gli esiti per l assistito. L esperienza dell infermiere di famiglia e dell integrazione multi professionale nelle Centrali di Continuità Ospedale Territorio (CCOT) hanno permesso di valorizzare le competenze distintive di ogni professionista ivi comprese quelle relazionali ed educative (educazione e informazione terapeutica, counselling etc..) pur nell integrazione delle risorse presenti sul territorio. A titolo di esempio si riporta il significativo incremento di segnalazioni (+ 19 %) per dimissioni protette alla CCOT a cui è seguita una presa in carico territoriale per l 85% delle segnalazioni Tabella 4.21 segnalazioni CCOT anno Fonte dati Azienda USL di Bologna. Distretto N segnalazioni CCOT Città di Bologna 2802 Casalecchio di Reno 850 Pianura Est 769 Pianura Ovest 630 Porretta Terme 397 San Lazzaro di Savena 662 Tot. Azienda 6110 In tale contesto diventerà significativa la sperimentazione del modello di Case management e dei criteri e metodi operativi individuati per agire coerentemente anche in termini valoriali anche la valutazione multidimensionale (UVM). Il modello elaborato per il case management prevede che il Case manager sia un professional che, richiamandosi al valore della centralità della persona e mantenendo elevate competenze professionali, segue pazienti complessi identificati con criteri precedentemente definiti. I pazienti elegibili sono pazienti cronici complessi, fragili non autosufficienti o ad alto rischio di non autosufficienza, con significative difficoltà nell orientarsi nel sistema di offerta di servizi e per i quali si rende necessario definire veri e propri progetti individuali di cura ed assistenza, multiproblematici, con bisogni multidimensionali che necessitano di risposte complesse e di continuità di cura ed assistenza nella fase di post dimissione ospedaliera, per i quali vi è elevata probabilità o certezza di non poter essere inseriti e rispettare PDTA predefiniti, in fase di terminalità di vita, per i quali è possibile mobilitare le risorse della famiglia e/o della collettività in cui è inserito. Stante che l Azienda ha strutturato il modello del case management evolvendo quanto esperito con l infermiere di famiglia, si riportano i dati evidenzianti il trend positivo che coinvolge gli infermieri di famiglia (uno per distretto) che rimangono operativi fino all attivazione del DCP

226 Tabella 4.22 Segnalazioni e prese in carico dall infermiere di famiglia. Fonte dati Azienda USL di Bologna. Cittadini presi in carico nei Distretti: Anno 2009 Anno 2010 Città di Bologna Casalecchio di Reno Pianura Est Pianura Ovest Porretta Terme San Lazzaro di Savena Totale Cittadini presi in carico I cittadini presi in carico in totale risultano in aumento (+472) rispetto al 2008 anno di avvio della sperimentazione. Nell ambito del DCP sarà attivata l Area della Continuità dell Assistenza che è la struttura nella quale si concentrano le attività necessarie per lo sviluppo dei percorsi assistenziali ed in cui sono gestiti direttamente gli episodi assistenziali di competenza e viene curata e stimolata l attivazione di tutte le altre risorse che concorrono alla piena e tempestiva realizzazione del percorso rivolto all utenza. L area gestisce altresì le dimissioni protette attraverso la Centrale di Continuità Ospedale Territorio con il supporto clinico dell area Assistenza Medica e Specialistica per favorire l inserimento dell assistito nei percorsi clinico assistenziali. l Area della Continuità dell Assistenza assicura quanto di necessità al paziente fragile non autosufficiente, disabile e/o cronico complesso o in fase di terminalità di vita favorendo la permanenza al domicilio e la risposta ai suoi bisogni attraverso l effettuazione di interventi a carattere tecnico professionale, relazionale ed educativo con il coinvolgimento dei care giver, della rete dei servizi sociali, degli enti locali e del volontariato. Gli interventi dell Area della continuità dell assistenza sono effettuati con la metodologia della presa in carico, nel rispetto degli standard di garanzia definiti dal distretto e secondo la logica del case management. Il case manager in quanto figura che prende origine dalle funzioni svolte dall infermiere di famiglia governa il percorso assistenziale definito nell Unità di Valutazione Multidimensionale (U.V.M.), anche attraverso il piano di assistenza individualizzato (P.A.I.), per il paziente preso in carico mantenendo e supportando le interazioni tra i diversi professionisti coinvolti e curando la continuità della relazione con l assistito anche quando quest ultimo è inserito in setting diversi da quello domiciliare (ospedali e strutture residenziali e semiresidenziali). 4.4 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E SISTEMA PREMIANTE SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Nel corso dell anno 2010 si è concluso il percorso pluriennale di valutazione e valorizzazione del personale dirigente afferente alla linea professionale dell AUSL di Bologna. Gli accordi sottoscritti nel mese di agosto e ottobre 2010 con le OOSS delle due aree della dirigenza, hanno infatti recepito i risultati del processo di valutazione, le cui finalità in coerenza con le indicazioni del CCNL della Dirigenza sono sintetizzabili come segue: mappatura delle competenze/esperienze professionali presenti in azienda definizione del nuovo sistema aziendale di graduazione e valorizzazione degli incarichi professionali adozione di interventi di natura perequativa sotto il profilo retributivo per il miglioramento dell equità distributiva del sistema adozione di strumenti a supporto della relazione capo/collaboratore e per l individuazione di aree di sviluppo e miglioramento professionale

227 Il progetto di valutazione della linea professionale della dirigenza ha rappresentato un processo innovativo e pluriennale, adottato per la prima volta su base aziendale. Il percorso è stato avviato nella seconda metà dell anno 2008 e si è concluso nel corso del 2009, coinvolgendo complessivamente 1220 dirigenti delle quattro aree dirigenziali, nel ruolo di valutati, e 148 valutatori, il cui ruolo è stato svolto dal Direttore di Struttura Complessa. Hanno partecipato al percorso anche i dirigenti universitari. La scheda di valutazione adottata è stata validata a seguito di una fase di sperimentazione che ha coinvolto alcuni dipartimenti ed un distretto, e consta di 28 items, divisi in 5 diverse aree di valutazione. AREE DI VALUTAZIONE Formazione Ricerca Didattica Esperienza applicata Attitudini e comportamenti Di seguito sono rappresentati i principali risultati del progetto di valutazione e di valorizzazione professionale attuato dall Azienda. Tabella 4.23 principali risultati del progetto di valutazione Tipologia di Dirigenza Descrizione indicatore Medica Veterinaria Sanitaria non Medica Professionale, Tecnica ed Amministrativa N dirigenti valutati N e % dirigenti valorizzati con progressione economica ,82 % 34 66,67 % 81 51,27 % 16 64,00 % N e % dirigenti confermati nella fascia di retribuzione di posizione in godimento ,18 % 17 33,33 % 77 48,73 % 9 36,00 % Costo totale annuo incrementale del percorso di valorizzazione professionale Dalla tabella sopra riportata si osserva che attraverso il percorso adottato è stata possibile la valorizzazione di una parte rilevante di dirigenti afferenti alla linea professionale, per tutte le aree della dirigenza, per un totale di 678 dirigenti che hanno beneficiato della progressione economica a seguito dell esito della valutazione. A conclusione del progetto sono emersi alcuni elementi di riflessione: il sistema di valutazione viene accettato e partecipato se rivolto allo sviluppo professionale il colloquio capo/collaboratore rappresenta uno strumento essenziale nel percorso di valutazione il feedback in merito all attività svolta diviene efficace al fine di orientare i comportamenti individuali se attuato in modo sistematico e continuativo la priorità di investire sulla cultura della valutazione ai fini dello sviluppo professionale e al miglioramento delle prestazioni rese ai cittadini la necessità di progettare percorsi di sviluppo professionale Per quanto riguarda le specifiche tipologie di valutazione del personale, in applicazione degli istituti contrattuali previsti dagli artt del CCNL 2005 della Dirigenza, si registra un sostanziale regolarità nell attività svolta, con l avvio delle procedure di valutazione alla scadenza degli incarichi di responsabilità e/o al maturare dei requisiti di anzianità previsti dai contratti

228 In termini numerici, nell anno 2010, il percorso di valutazione ha visto coinvolti 184 dirigenti, così ripartiti: Valutazioni di fine incarico di responsabilità: Unità Operativa Semplice e Semplice Dipartimentale: 13 Unità operativa Complessa: 89 Altri incarichi: 2 Valutazione a scadenze CCNL (esclusività 5 / 15 anni): cinque anni : 65 quindici anni : 14 Per la valutazione del personale del comparto, nel 2010 sono state seguite le procedure di e/o di valutazione di 28 incarichi di posizione organizzativa. IL SISTEMA PREMIANTE Il sistema premiante aziendale ha mantenuto per l anno 2010 un carattere di stabilità, con riferimento alle procedure consolidate negli anni passati. Per quanto riguarda l area della dirigenza una parte rilevante della retribuzione di risultato è collegata ad obiettivi di equipe e di Dipartimento. Gli accordi siglati con le parti sindacali, in coerenza con i contratti nazionali, prevedono anche specifiche quote di fondo destinate al riconoscimento della qualità della prestazione individuale e dell impegno dimostrato in progetti di innovazione organizzativa, clinica ed in generale nel perseguimento degli obiettivi strategici aziendali. Con riferimento allo sviluppo del sistema premiante in coerenza ai principi individuati nel D. Lgs. 150/2009, nel 2010 la nostra Azienda, insieme ad altre 22 Aziende Sanitarie del Paese, ha aderito ad un protocollo sottoscritto tra: a) Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (F.I.A.S.O.), b) Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Age.Na.S.), c) Dipartimento della Funzione Pubblica, d) Centro Servizi, Assistenza, Studi e formazione per l ammodernamento delle P.A. (FORMEZ). L obiettivo del protocollo è la conduzione di una simulazione multicentrica sul processo di valutazione del personale del SSN i cui esiti non hanno avuto effetti né giuridici, né economici. La simulazione è stata avviata nel mese di maggio 2010 e si è conclusa nel mese di agosto 2010 e la sua finalità primaria è stata quella di fornire elementi di conoscenza utili alle Regioni nell adempiere al proprio mandato. Nella nostra Azienda il progetto ha coinvolto complessivamente 105 dipendenti del comparto e 25 dirigenti nel ruolo di valutati e 5 valutatori, il cui ruolo è stato svolto dal responsabile gerarchicamente superiore. Di seguito sono indicate le unità operative che hanno partecipato al progetto ed il relativo personale aricolato per profilo professionale: U.O C Cardiologia Ospedale Maggiore Dipartimento Medico: Dir Medici 20; Inf Prof.li, OTA e OSS: 49 U.A Sala Operatoria Specialistica Ospedale Maggiore Dipartimento Chirurgico: Inf Prof.li, OTA e OSS: 34 U.O C Diagnosi e Cura San Giovanni in Persiceto Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche: Dir Medici 5; Prof.li, OTA, OSS: 22 Gli strumenti utilizzati a supporto del progetto sono di seguito sinteticamente descritti: Bilancio delle Competenze: strumento proprio del professionista valutato, utile per svolgere le necessarie riflessioni sulla propria esperienza professionale, prima del colloquio di valutazione. Il bilancio delle competenze è stato consegnato al valutatore alcuni giorni prima del colloquio; Scheda di valutazione: il gruppo tecnico nazionale ha definito due schede di valutazione, una per l area Comparto ed una per la Dirigenza. Ciascuna scheda è articolata in due sezioni primarie, relative rispettivamente alle competenze espresse e alla partecipazione agli obiettivi di equipe ed individuali. Ciascuna Azienda ha potuto articolare ulteriormente le schede di valutazione individuando competenze specifiche e rilevanti per i profili professionali oggetto di valutazione;

229 Colloquio di valutazione: strumento essenziale del percorso di valutazione, utile per informare e condividere con i professionisti lo stato di avanzamento delle attività ed i risultati raggiunti, ma utile anche per supportare ed indirizzare i comportamenti dei collaboratori; Per quanto riguarda i risultati del percorso, hanno complessivamente ottenuto una valutazione buona o ottima l 80% circa dei valutati. Il percorso di valutazione è stato vissuto come una novità che ha generato a volte tensione, preoccupazione e anche competizione tra i collaboratori. I partecipanti al progetto, comunque, hanno espresso un parere generalmente positivo rispetto all utilità e al significato della valutazione, soprattutto se è volta al miglioramento e allo sviluppo professionale Nella realtà specifica aziendale questo progetto ha rappresentato una prima sperimentazione della valutazione individuale strutturata nell ambito del ciclo della performance, con riferimento alle competenze espresse e agli obiettivi individuali assegnati. Sino ad ora infatti, il ciclo della performance aziendale ed il relativo sistema premiante sono stati adottati con una particolare attenzione verso i risultati delle equipe di lavoro. 4.5 FORMAZIONE E SVILUPPO PROFESSIONALE DEL PERSONALE Anche nel corso dell anno 2010 la formazione è stata prevalentemente orientata alla promozione della crescita ed al mantenimento delle competenze professionali, con una particolare attenzione alla riduzione del rischio e all utilizzo di buone pratiche in ambito sanitario. Il budget stanziato per il 2010, pari ad , comprendente anche le risorse derivanti dai Progetti Obiettivo e da altri fondi esterni, è stato prevalentemente indirizzato alle iniziative interne. La mission dell UOC Formazione prevede anche la formazione dei futuri professionisti infermieri, sia attraverso i Corsi di Laurea Sedi Bologna1 e Campus Pieve di Cento sia attraverso l attività di tutoraggio prevista non solo per il Corso di Laurea in infermieristica, ma anche per altre figure professionali sanitarie e non, formalizzate attraverso convenzioni con diverse Università/Enti formativi. IL PIANO AZIENDALE DELLA FORMAZIONE (PAF) Il Piano Aziendale della Formazione (PAF) è costituito dalle iniziative proposte ed organizzate dalle singole macrogestioni (Dipartimenti, Distretti, Direzioni aziendale), dal Piano strategico Aziendale, da iniziative inserite nel Catalogo delle offerte formative, da iniziative di formazione a distanza (FAD). Ampio spazio è stato dato anche alla formazione sul campo (On Work), la cui efficacia didattica pare essere migliore rispetto alle iniziative residenziali. Le Risorse Umane impiegate per la realizzazione del piano sono state: Docenti interni 709 Docenti esterni 500 Direttori dei corsi 480 Tutor formazione on work 148 Le Risorse Economiche stanziate per la realizzazione del piano, pari ad , sono state così utilizzate: Tabella 4.24 costi della formazione in e % di utilizzo. Anno 2010 Formazione interna ,91 58,31 % Formazione esterna ,75 36,88 % Corsi FAD ,50 4,81 % Totale ,16 100%

230 Tabella 4.25 andamento costi della formazione - anni Anno budget stanziato spesa bdg residuo Tabella 4.26 Iniziative interne realizzate anno 2010 iniziative N. corsi N. edizioni a catalogo trasversali aziendali macrogestioni FAD (MED3) totale Acquisizione crediti ECM Complessivamente dipendenti con obbligo ECM hanno conseguito crediti formativi tramite iniziative interne, di cui il 97,71% tra i 30 crediti e i 50 crediti, il 2,7% meno di 30 crediti e lo 0,2% superiore a 50 crediti. I professionisti non ECM che hanno partecipato alla formazione interna sono stati Nell anno 2010 il 21,8% dei professionisti con obbligo ECM e il 12,3% senza obbligo dei professionisti non ECM hanno partecipato ad eventi esterni all Azienda. La formazione interna si è testata sul 79,67% l esterna invece sul 20,33%, in linea con le indicazioni aziendali. Nel corso del 2010 molti dipendenti hanno frequentato corsi universitari di base o specialistici (79 professionisti hanno frequentato corsi universitari e 6 corsi di Alta formazione) con esonero totale dei crediti. Il ricorso alla sponsorizzazione, regolato da una procedura aziendale, richiede l acquisizione di una preventiva autorizzazione. L importo per la formazione esterna sponsorizzata è stato di Nell anno 2010, inoltre, sono state sponsorizzate n.2 iniziative formative interna per un importo pari a Formazione rivolta a professionisti esterni I professionisti esterni che hanno partecipato ad eventi organizzati dall Azienda sono 5.287, di cui con obbligo ECM, molti dei quali hanno partecipato a più di un evento formativo. Professionisti E.C.M. Attestati rilasciati Tabella 4.27 Numero di crediti erogati a personale esterno, partecipante a iniziative di formazione aziendali N. crediti Ore formative

231 Eventi strategici L UOC Formazione ha contribuito, nell ambito della gestione del rischio, tema promosso dalla Direzione Generale, alla realizzazione del Convegno realizzato il 26 ottobre 2010: La verità e il suo doppio La gestione del rischio clinico nell AUSL di Bologna. L iniziativa, rivolta a tutto il personale aziendale e ai Medici di medicina Generale, Specialisti Ambulatoriali, Pediatri di Libera Scelta ha visto la partecipazione di circa 400 professionisti. Nella giornata sono state presentate da diversi professionisti in sessioni parallele circa 45 esperienze, 18 poster e 5 video. Il convegno è la prosecuzione di un tema proposto dalla Direzione Sanitaria iniziato nel 2008 e che proseguirà anche nell anno 2011 come previsto nel piano strategico aziendale. Iniziative Area Vasta Emilia Centro (AVEC) area amministrativa Nell ambito della sperimentazione prevista all interno dell AVEC per l organizzazione di iniziative formative in area amministrativa, l UOC Formazione ha collaborato alla realizzazione di tutti gli eventi formativi e all organizzazione, in qualità di capofila dell iniziativa: Gli appalti di beni e servizi ed il Duvri: definizione di un percorso comune, che ha visto la partecipazione di 30 professionisti interni all azienda e 46 provenienti dalle aziende facenti parte dell AVEC. Complessivamente sono state organizzate dall AVEC 5 iniziative delle 6 preventivate, hanno partecipato 305 professionisti di cui 50 dipendenti dell AUSL di Bologna, il costo complessivo è stato di 5.754, con una spesa procapite di 16,20 per partecipante. Attività di tirocinio In questi anni l Azienda USL di Bologna si è impegnata nel campo della formazione degli operatori della cura in quanto professionisti. Per organizzare al meglio i percorsi di tirocinio l Azienda ha dato vita a un sistema organizzativo complesso per la pratica di una tutorship realmente efficace. E stata individuata la rete dei referenti aziendali di tirocinio e la rete dei tutor, con funzioni di tutorship che ormai copre la totalità delle articolazioni organizzative dell azienda. La tutorship nella nostra Azienda garantisce agli studenti un percorso protetto e guidato, programmato, monitorato e verificato in funzione del livello e della qualità dell apprendimento professionale. La complessa procedura del tirocinio è riconosciuta con la certificazione UNI EN ISO 9001:2008. Riportiamo i dati relativi alla attività di tutorship e dei tirocinanti che abbiamo accolto nelle nostre strutture nel 2010: Tabella 4.28 Dati di tirocinio 2010 per i Corsi di Laurea, Master, Specializzazioni e Erasmus N tutor 762 N tirocinanti 1518 N tirocini attivati 2316 N convenzioni 30 N questionari di gradimento 914 N TUTOR che attraverso l'attività di tirocinio hanno ottenuto crediti ECM 762 Il PROgetto per la Mobilità degli Operatori della Sanità (PROMOS) Nel 2010 la nostra Azienda ha aderito al progetto PROMOS presentato dal Centro Studi Tutor di Milano alla Comunità europea ed è stato approvato e finanziato. Il progetto PROMOS nasce dall esigenza del settore della sanità di essere in grado di gestire le grandi sfide attuali, mettendo in campo strategie mirate per la qualificazione professionale degli operatori attraverso dispositivi di formazione. Attraverso PROMOS si è fornito a un gruppo di professionisti tutor l'occasione di arricchire le proprie competenze nel campo specifico della tutorship e nel contempo avviare a livello istituzionale riflessioni sulle

232 buone prassi, in coerenza alle azioni che l Azienda sta mettendo in atto nell ambito del progetto strategico di Sviluppo del Capitale Umano. I paesi europei che hanno aderito al progetto sono il Belgio, il Portogallo e la Romania. Il progetto si è avvalso inoltre del supporto di altre istituzioni rilevanti in ambito sanitario: il Collegio delle Ostetriche della Provincia di Bologna, l Associazione Italiana Fisioterapisti AIFI Emilia Romagna, il Collegio Provinciale Infermieri professionali Assistenti sanitari Vigilatrici d infanzia. Gli obiettivi del progetto: approfondire la conoscenza delle pratiche tutoriali in atto nei paesi ospitanti e delle modalità di progettazione e pianificazione dei percorsi di tirocinio; sviluppare un confronto tra professionalità a livello transazionale nella logica di promuovere la mobilità e l occupabilità; potenziare la conoscenza delle lingue straniere mediante la permanenza nel paese straniero e l utilizzo della lingua in situazioni sociali e lavorative. Il gruppo dei professionali. Quali ricadute beneficiari del progetto PROMOS era costituito da 15 operatori appartenenti a 4 profili La tutorship anche nei paesi partner europei è interpretata come relazione pedagogica per promuovere autonomia di pensiero tramite una postura cognitiva orientata alla riflessività. E implementata come funzione aggiuntiva e non come ruolo professionale autonomo. E intesa come dispositivo di qualità per la formazione iniziale delle diverse professioni sanitarie e per la qualificazione professionale durante la vita lavorativa. Le pratiche tutoriali europee delineano uno scenario disomogeneo, quanto a modelli organizzativi, focalizzazioni culturali e tipo di figure impiegate. Il tutor, quale dispositivo della qualità nell ambito del sistema sanitario, è esso stesso fatto bersaglio di qualificazione: valorizzato e riconosciuto tramite la definizione del suo profilo di competenze dagli stessi Ordini professionali, preparato con percorsi iniziali di lunga durata e accompagnato durante il suo lavoro con consistenti iniziative di supervisione, come accade in Portogallo. Per tutte queste ragioni, ci paiono maturi i tempi per sperare di giungere a definire una Carta della qualità europea per le funzioni tutoriali esercitate a supporto dei tirocini e dei nuovi inserimenti lavorativi. Ci sembra sia anche possibile trovare un accordo sul profilo funzionale del tutor in una logica di mobilità transnazionale, e intraprendere un confronto sulle modalità di formazione, aggiornamento e supervisione professionale. La biblioteca medico scientifica on-line Tabella 4.29 Servizio biblioteca on-line: numero di accessi reali alle pagine della biblioteca on line per i mesi 01-07/2010 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio La biblioteca medico scientifica on-line è un importante strumento a disposizione di tutti gli operatori dell Azienda USL di Bologna che hanno la possibilità di accedere all informazione medico-scientifica più prestigiosa direttamente, attraverso tutti i computer aziendali connessi ai punti rete. Ad oggi, il servizio biblioteca aziendale vanta la disponibilità di accesso a oltre 5000 risorse on line con full-text, 10 banche dati medico-scientifiche, come Medline, Cochrane library, Cinhal etc., l Informatore farmaceutico, importanti testi di medicina on line, come il Goodman and Gilman s e l Harrison s, fornisce l accesso a siti web di rilevanza clinica e la collocazione di centinaia di riviste cartacee. Il tutto è disponibile on line da tutti i punti della rete aziendale

233 Corsi di Laurea in Infermieristica Le Sedi formative del Corso di Laurea in Infermieristica attivate da anni in azienda e afferenti alla Facoltà di Medicina dell Università di Bologna (sede Bologna 2) e dell Università di Ferrara (sede Campus Pieve di Cento) proseguono nello sviluppo dell attività didattica e di tirocinio con l orientamento all innovazione delle metodologie didattiche con particolare riferimento alle metodologie di didattica attiva ed al coinvolgimento dei professionisti esperti dell azienda per tematiche affrontate in Seminari, laboratori ed altre attività integrative. Il coinvolgimento in questa forma dell azienda nella formazione universitaria affianca il processo di sviluppo delle competenze didattiche e soprattutto tutoriali nei riguardi di coloro che svolgono tali funzioni verso gli studenti delle due sedi. In particolare si mantengono annualmente interventi di formazione continua per lo sviluppo delle competenze dei tutor clinici e del miglioramento continuo dell offerta formativa e degli strumenti che favoriscono l apprendimento esperenziale degli studenti infermieri. L intenzione è proseguire nel confronto professionale e sulla formazione di base e post- base dei professionisti infermieri in ambito europeo e non solo, realizzando nei fatti l interesse all internazionalizzazione che l università sostiene con sempre maggiore forza. La presenza frequente di visitatori stranieri, anche non europei, presso le sedi formative aziendali per conoscere le nostre realtà formative ci conferma che l impegno in tal senso deve aumentare, per l utilità che ne abbiamo in termini di spunti da entrambe le parti; inoltre ci segnala che il livello qualitativo che dimostriamo è molto apprezzato. In linea con l atteggiamento di scambio culturale che già avviene nell ambito del Programma Erasmus tra studenti infermieri e docenti dei corsi universitari in Infermieristica, abbiamo partecipato al Progetto Promos, cogliendo l occasione per approfondire rapporti con patner che erano già gemellati con l Università di Bologna attraverso il Programma e che hanno aderito alla patnership in questo progetto europeo. Tabella 4.30 n. iscritti ai due corsi di laurea in scienza infermieristica anni dati anni ed Bologna 2 CORSI DI LAUREA INFERMIERISTICA Campus Pieve di Cento n. iscritti o anno o anno o anno fuori corso Tabella 4.31 dati del tirocinio dei due corsi di laurea in scienza infermieristica anni dati Bologna 2 TIROCINIO Campus Pieve di Cento n. tirocini n. tirocinanti n. tutor aziendali

234 Per scelte interne con motivazioni di natura didattica abbiamo ridotto il numero di tirocini prolungando la presenza dello studente nella stessa sede. Questa modifica è da considerarsi come attività di miglioramento all interno del processo del tirocinio in quanto a parità di monte ore si è scelto di ridurre il numero dei tirocini consentendo in questo modo allo studente di aumentare la permanenza nello stesso servizio/unità operativa. Questa scelta ha favorito la relazione educativa con i tutor clinici e l equipe sanitaria e quindi il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento migliorando l efficacia complessiva dell apprendimento in tirocinio. LA FORMAZIONE DEI PROFESSIONISTI CONVENZIONATI Tabella Numero di giornate di formazione per i medici convenzionati Tipologia Distretto N. giornate Città di Bologna 24 Casalecchio di Reno 10 Pianura est 5 MMG (+ CA) Pianura ovest 4 Pianura est-ovest 5 Porretta Terme 11 San Lazzaro di Savena 12 totale 71 Città di Bologna 4 medici di CA Porretta Terme 3 totale 7 PLS totale 14 Spec. Amb. totale 4 Si precisa che l'elenco delle iniziative rivolte ai medici specialisti ambulatoriali e altre professioni assimilate comprende i soli corsi aziendali "trasversali" (per tutte le branche specialistiche) per i quali é direttamente coinvolta l Azienda per l'aspetto organizzativo e gestionale. Non sono invece indicate le iniziative svolte dai professionisti in "autogestione" e non organizzate dall'azienda così come non sono comprese le eventuali iniziative all'interno dell'azienda organizzate da altre macroarticolazioni (vedi ad esempio Dip. Ospedalieri). CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE Il corso di formazione specifica in Medicina Generale dal 1994 e' obbligatorio per diventare "Medico di Famiglia". Attualmente il corso e' triennale, finanziato dalla Regione e gestito sul territorio regionale da 3 Azienda USL: Bologna, Cesena e Reggio Emilia

235 Tabella Dati relativi ai 3 corsi attivi di formazione in MG TRIENNIO Borse di Studio Numero Corsisti Tutor Ospedalieri Tutor Territorio Tutor MMG Docenti Interni Docenti Esterni Ore Lezione CORSO 2007/ borse x 5 mesi 18 borse x 7 mesi CORSO 2008/ borse x 4 mesi 13 borse x 5 mesi borse x 3 mesi CORSO 2010/ Tabella Costi relativi ai corsi di formazione in MG Riepilogo voci di costo anno 2010 Borse Di Studio ,64 Tutors Mmg ,00 Docenti ,25 Coordinatori Mmg ,00 Totale ,89 LA FORMAZIONE SUI RISCHI Molta attenzione viene data, all interno delle attività di prevenzione dei rischi, alla formazione degli operatori, sia perché prevista dalla normativa in igiene e sicurezza del lavoro sia per il preciso indirizzo dato dalla Direzione al riguardo. La formazione sui rischi prevede una giusta integrazione tra la formazione degli operatori sui rischi lavorativi che quella collegata alla gestione del rischio per i pazienti relativi alle attività clinico assistenziali. La formazione degli operatori aziendali sui rischi ha interessato in questi anni una parte consistente del personale con alcune difficoltà di attuazione legate ad alcune variabili di contesto, quali ad esempio l elevato turn over del personale e la concorrenza interna di altri eventi di formazione, che rendono spesso questa attività complessa. Dopo anni di intensa attività formativa sui rischi che si può considerare di base, come previsto in parte dalla normativa, nel 2010 si è cominciata una attività di consolidamento con interventi più mirati e articolati con lo scopo di migliorare ulteriormente la sensibilità degli operatori sul tema della sicurezza. Con questo obiettivo sono state introdotte metodologie innovative come la formazione sul campo durante l attività lavorativa dei soggetti coinvolti, allo scopo di rendere gli interventi più coerenti con reali attività effettuate, e la Formazione a Distanza, che ha interessato un numero non trascurabile di operatori. Infine si è partecipato come docenti a numerosi corsi di formazione sulla gestione del rischio organizzati da macrogestioni, e che continua praticamente in maniera costante nel tempo. Tabella 4.35 persone formate sui rischi nell Azienda USL Bologna anni Fonte dati Azienda USL di Bologna N operatori

236 Iniziative formative per la promozione dello sviluppo sostenibile Convegno Regionale 19 novembre 2009 organizzato dall Azienda USL di Bologna con supporto della Regione Emilia Romagna formati 184 dipendenti Corso di formazione per neo-assunti da gennaio a novembre formati 277 dipendenti. Corso a catalogo sui rifiuti ospedalieri formati 22 dipendenti. Il Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale ha organizzato incontri obbligatori sulla gestione dei farmaci chemioterapici. Nel piano formativo è prevista specifica relazione sullo smaltimento dei rifiuti chemioterapici e dei rifiuti sanitari in genere. Per l anno 2010 sono stati formati 54 operatori. Sono stati svolti n 4 corsi sulla sostenibilità ambientale in collaborazione con l Assessorato di Sanità Pubblica della Regione Emilia Romagna, presso gli Ospedali di S.Giovanni in Persiceto, Bellaria, Maggiore e la sede di Casalecchio di Reno. Al corso hanno partecipato 185 dipendenti. 4.6 SISTEMA INFORMATIVO DEL PERSONALE Nel corso del 2010 si è dato avvio a una serie di azioni rivolte allo sviluppo dell informatizzazione dei processi di lavoro. I processi presi in esame sono relativi alla gestione delle assenze, del fascicolo del personale e delle procedure concorsuali. L implementazione dell informatizzazione è stata rivolta prevalentemente a semplificare le procedure con un nuovo disegno di processo utile ad eliminare le ridondanze e i tempi morti, alla riduzione dei carichi di lavoro e alla diminuzione dei margini di errore derivanti dagli inserimenti manuali. Inoltre è stata migliorata la tempestività nel passaggio di informazioni, con una attenzione particolare al miglioramento del rapporto col cliente interno (dipendente). L impegno è stato rivolto in particolare per la soluzione delle criticità dovute alla definizione dei livelli autorizzativi per le assenze e alla fruibilità delle informazioni che sono contenute nel fascicolo. La gestione via web del cartellino ha visto concludersi la sperimentazione e la sua prospettiva per il futuro è quella dell ampliamento delle strutture gestite nel corso del Il percorso relativo alla digitalizzazione del fascicolo del personale dipendente ha concluso la fase propedeutica di elaborazione del progetto e del piano operativo che darà il via alla fase produttiva nel corso del Il controllo dell espletamento delle procedure concorsuali attraverso uno strumento informatizzato è invece pienamente realizzato nel corso del STRUTTURA DELLE RELAZIONI CON IL PERSONALE DIPENDENTE E LE SUE RAPPRESENTANZE E stato confermato il massimo impegno e disponibilità nelle Relazioni con il personale dipendente (comparto e dirigenza) e le sue Rappresentanze Sindacali dei rispettivi tavoli di confronto per consolidare maggiormente un sistema di relazioni che riesca a contemperare il miglioramento delle condizioni di lavoro e dello sviluppo professionale con l esigenza di garantire l efficacia e l efficienza delle attività da erogare alla collettività. Nell anno 2010 per l Area Contrattuale del COMPARTO l attività di confronto sindacale si è svolta attraverso n. 37 incontri del tavolo aziendale, n.16 incontri di gruppi di lavoro bilaterali e sono stati sottoscritti n. 17 verbali di concertazione/contrattazione L accordo più incisivo è il Contratto Collettivo Integrativo Aziendale sottoscritto in data 21/10/2010 relativo alla tornata contrattuale 2006/2009. Gli elementi qualificanti sulla parte giuridica riaffermano la essenzialità e la importanza del sistema sanitario nazionale, universale e pubblico e la centralità della garanzia della qualità dei servizi erogati ai cittadini e della tutela dei diritti dei lavoratori : Sicurezza nei luoghi di lavoro per i cittadini e per i lavoratori;

237 Miglioramento dell organizzazione del lavoro; Valorizzazione delle professioni; Mantenimento di livelli occupazionali congrui con l attività svolta. Relativamente alla parte economica sono stati determinati i Fondi contrattuali con relativa finalizzazione delle risorse integrative e dei residui presenti, in particolare: Finanziamento della progressione orizzontale, revisione ed omogeneizzazione delle indennità di coordinamento in coerenza con i processi di riorganizzazione e valorizzazione delle responsabilità, valorizzazione delle posizioni organizzative ed indennità professionale; progressione verticale con proroga delle graduatorie già formulate per il personale tecnico amministrativo con adeguata ridefinizione delle funzioni in capo ai singoli operatori; individuazione di criteri di premialità per specifiche funzioni professionali che comportano lo svolgimento di attività ad elevata competenza/responsabilità diretta sia in ambito sanitario che tecnico-amministrativo. Altri significativi Verbali di concertazione/contrattazione Regolamento orario di lavoro; Regolamento del trattamento di trasferta Regolamento per l applicazione dell art. 22 del CCNL integrativo 20/9/2001_diritto allo studio e formazione accademica post_base; Definizione Fondi Contrattuali Riguardo alla organizzazione dei servizi e delle attività assistenziali si segnalano: il progetto di organizzazione delle degenze ospedaliere secondo il criterio della intensità di cure e complessità assistenziale del nuovo Ospedale di Porretta Terme; interventi prioritari sul sistema di Emergenza Urgenza in ambito metropolitano. Per le aree della DIRIGENZA l attività di confronto si è svolta per la Dirigenza Medica Veterinaria in 18 incontri del tavolo sindacale e 3 incontri di gruppi di lavoro bilaterali, per la Dirigenza Sanitaria Tecnica Professionale Amministrativa in 14 incontri del tavolo sindacale. Nel corso dell anno 2010 in entrambe le aree contrattuali il lavoro del tavolo si è concentrato su due tematiche importanti quali la graduazione degli incarichi dirigenziali professional e la Retribuzione di risultato. I verbali di concertazione sulla graduazione degli incarichi dirigenziali professional si sono sottoscritti nei mesi di agosto e ottobre 2010 consentendo di perseguire la equità distributiva, la tutela della professionalità e la sostenibilità economica dei fondi contrattuali. I professionisti coinvolti articolati per area professionali, unitamente ai risultati ottenuti, sono descritti nel paragrafo 4.5. Per quanto concerne la Retribuzione di Risultato gli accordi sono stati conclusi ad inizio Inoltre sono stati sottoscritti gli accordi sui Fondi Contrattuali 2004_2009 e la ripartizione dei Fondi Collabora_Perequazione della Attività Libero Professionale Intramuraria. Infine per l area della Dirigenza Medica Veterinaria si è attivato il gruppo di lavoro bilaterale per la omogeneizzazione dei criteri per il riconoscimento del trattamento accessorio legato alle condizioni di lavoro, che ha già definito una unica applicazione aziendale rispetto alla Pronta Disponibilità in ambito ospedaliero. Nella previsione normativa (L. 183/10) della costituzione del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni - che sostituisce, unificando le competenze in un solo organismo, il comitato per le pari opportunità ed i comitati paritetici sul fenomeno del mobbing, nel corso del 2010 detti comitati hanno lavorato congiuntamente alla conclusione delle azioni previste nel loro mandato. Le attività svolte hanno riguardo diversi ambiti di intervento, dalla promozione della conciliazione tra vita lavorativa e famigliare alla prevenzione/gestione delle discriminazione e molestie all interno dei luoghi di lavoro. I comitati hanno collaborato alla definizione della reportistica finalizzata al monitoraggio dei dati relativi al personale dipendente in ottica di genere, come richiesto dal Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n

238 Nell ambito delle azioni positive previste i comitati hanno promosso una indagine finalizzata alla conoscenza dei bisogni e delle preferenze delle/dei dipendenti relative alla gestione dei figli di età inferiore ai 3 anni. Dal questionario Mamme e Papà al lavoro, al quale hanno risposto 530 dipendenti, emergeva la criticità della conciliazione tra gestione dei figli e rientro al lavoro. Le difficoltà maggiormente segnalate erano: inserire il bambino presso un nido pubblico, i costi delle strutture private, la lontananza dalla famiglia di origine e la rigidità egli orari di lavoro. Il primo intervento attuato sulla scorta di questi risultati è stato l attivazione di una convenzione con asili nido privati, che prevede uno sconto sulle rette applicate ai dipendenti. Contemporaneamente l Azienda ha istituito il prestito d onore per le/i dipendenti che inseriscono il proprio figlio presso un asilo nido pubblico o privato. Tale iniziativa prevede che la/dipendente possa chiedere alla azienda un finanziamento per un importo di percentuale variabile e comunque fino al 50% della retta mensile che verrà restituito senza interessi, al termine della frequenza al nido del bambino, in un tempo massimo uguale a quello di fruizione del prestito. Tale iniziativa consente ai genitori dipendenti di distribuire il costo delle rette in un tempo doppio rispetto a quello di frequenza presso il nido stesso. Dopo la approvazione e diffusione del Codice di condotta aziendale in materia di discriminazioni e e molestie, i comitati paritetici hanno definito, congiuntamente alla azienda ospedaliera universitaria, il progetto di istituzione dei Consiglieri di Fiducia. A seguito della approvazione di questo progetto da parte delle direzioni aziendali è stata effettuata una selezione interna alle due aziende che ha portato alla individuazione e nomina di un gruppo di 10 consiglieri di fiducia. I Consiglieri di Fiducia (CDF) sono i soggetti ai quali possono rivolgersi tutte le persone che, a qualunque titolo, lavorano all interno delle aziende qualora ritengano di essere vittima di discriminazioni o molestie psicologiche e/o sessuali. I CIRCOLI AZIENDALI I circoli aziendali attivi sono due: il Circolo Ravone ed il Circolo Rondone. Descriviamo inoltre l attività del Circolo di Lettura Gli amici di Sofia nato nel 2008 all interno dell Azienda. Il circolo aziendale Ravone Il Circolo Aziendale Ravone dal 1993 pubblica Il Caffè un trimestrale di informazione, riservato ai Soci, dove è possibile trovare le attività principali. Dal 1999, in collaborazione con il Quartiere Reno e l Azienda Usl, il Circolo Ravone organizza il Centro Estivo per bambini dai 3 ai 12 anni, aperto nei mesi di luglio e agosto, che risponde alle esigenze delle famiglie che lavorano. Nel 2010 il Circolo Aziendale Ravone ha collaborato con l AUSL di Bologna nella realizzazione di un progetto che ha l obiettivo di migliorare la vita in Ospedale dei degenti e di coloro che lo frequentano come da tabella

239 Tabella 4.36 riepilogo delle attività organizzate dal circolo Ravone nell anno SETTORE Sez. Teatro Sez. Fotografia DESCRIZIONE Abbonamenti o biglietti singoli a prezzi ridotti dei principali teatri di Bologna 2 Mostre fotografiche nell Atrio dell Ospedale Maggiore. 1 Corso di fotografia digitale Servizio di sviluppo e stampa fotografie, diapo e CD PERSONE COINVOLTE Concerto di Natale con la Corale San Paolo di Ravone 65 Sez. Musica (concerti, servizio prestito CD) Concerto Pasquale con i Cantori della Primo Levi 160 Prestito Cd musicali (Circa 1200 cd di musica leggera ed un migliaio di musica classica) 22 Arti figurative (conferenze, corsi, visite guidate) Visite guidate: 9 visite a mostre d arte e luoghi di interesse artistico. Mostre di quadri con partecipanti artisti soci del Circolo Atrio Ospedale Maggiore 6 edizioni Mostra di disegni della Scuola Elementare Drusiani del Quartiere Reno Corso di Canto e vocalità, corso di punto antico, corso di pane, corso di lettura espressiva, stencil Gestione Biblioteca e Sala di Lettura Letture itineranti negli ospedali dell Azienda Usl (4 nel 2010) artisti 20 bambini partecipanti lettori iscritti 120 Corsi di lingua (spagnolo, inglese) 55 Gruppo E20 Festa dell Epifania per bambini ricoverati e spettacolo in aula Magna per figli dei soci 108 Giornata della Donna 120 Centro estivo per figli di dipendenti 241 Corsi di Back School 16 Centro Doc. Viaggi Riviste turistiche messe a disposizione. Sez. Calcio e Calcetto (2 squadre, tornei Uisp).Torneo di calcetto interno Un migliaio di riviste 120 Sez. Basket 14 Polisportiva Associazione Dilettantistica Dipendenti Ausl di Bologna Sez. Pesca (pesca sportiva e gare regionali) 30 Gruppo Tennis (tornei interni e tornei Uisp) 60 Gruppo Escursionismo 165 Gruppo Podismo uscite settimanali e con due iniziative a livello cittadino che hanno mosso un totale circa 3800 persone il Memorial Ragazzi

240 Figura 4.1 Concerto di Pasqua in Aula Magna dell Ospedale Maggiore con il coro della Primo Levi. Figura 4.2 Un momento dello spettacolo della Festa della Befana in Aula Magna dell Ospedale Maggiore Il Circolo aziendale Rondone Attivo presso l Ospedale Bellaria, è stato fondato nel Nell ottica di rimanere aderenti alla mentalità aziendale Datti una mossa sono continuate le seguenti attività sportive che hanno coinvolto circa 100 atleti agonisti oltre a un folto gruppo di non agonisti: Il gruppo di tiro con l arco da caccia e storico La squadra di calcio a 5 La squadra di calcio a 7 La squadra di calcio a 9 La squadra di calcio a 11 La squadra di calcio femminile La squadra di pallavolo mista Corsi di yoga in collaborazione con l associazione il Melograno Corsi di sub Corsi di ippica in collaborazione con centro ippico MOntefano Moto club in collaborazione con l associazione AVIS e il motoclub Ducati Camminate non agonistiche in collaborazione con le attività di Vitruvio e UISP adesione alla nascente LEGA BLUE Uisp con preparazione di attività motorie di base per persone sedentarie rivolto alle popolazioni del quartiere RENO e SAVENA Il circolo ha continuato a collaborare alla gestione delle maratone Datti una mossa mettendo a disposizione soci volontari presso i gazebo aziendali nelle varie edizioni. Sono continuati i corsi rivolti al recupero del benessere psico fisico del personale: tutti i martedì mattina si sono tenuti cicli di 8 lezioni su tecniche bioenergetiche e meditazione a gruppi di circa 12 parteciparti a cui hanno partecipato finora oltre 200 dipendenti. Per la prima volta è stata organizzata nel parco nei pressi dell ospedale Bellaria una gara con l arco di tipo storico ove si mescola la pratica del tiro con l arco, una sana passeggiata alla ricostruzione di un ambientazione storica di tipo medioevale a cui è stata invitata tutta la popolazione di Bologna oltre a vari gruppi di altre province o regioni. Nella stessa ottica sono continuati i percorsi di collaborazione con la scuola shiatzu, grazie alla quale gli studenti che devono effettuare ore di tirocinio pre esame finale prestano la loro attività offrendo massaggi rilassanti presso locali aziendali a favore dei dipendenti a titolo gratuito. Continua ad arricchirsi la biblioteca scambio a favore sia dei dipendenti che degli utenti ricoverati, con una nuova sezione dedicata anche ai bambini, iniziativa che continua a riscuotere costante successo da parte di entrambi Altre iniziative sono state dedicate ai figli dei soci durante i periodi di vacanza scolastica

241 Anche quest anno è stata organizzata in collaborazione con l associazione SMILE la festa prenatalizia per i bambini nell aula Magna dell Ospedale Bellaria, con l arrivo di Babbo Natale e la distribuzione a tutti i bambini (l invito è inviato a tutta la cittadinanza bolognese e dei paesi limitrofi) di una calza e un piccolo dono, inoltre sempre in collaborazione con la stessa associazione è stato organizzato uno spettacolo teatrale. Sono state organizzate 4 manifestazioni a favore della cittadinanza insieme al quartiere Reno, durante le quali allestire uno stand presso le feste campestri onde offrire alla cittadinanza la possibilità di effettuare prove gratuite di parametri vitali (pressione, saturimetria, glicemia) con la consulenza di infermieri professionali e con la fornitura di materiale illustrativo su sani stili di vita e su come affrontare e risolvere il problema del tabagismo. Queste giornate hanno riscosso un notevole successo e presso gli stand dedicati la gente si affollava veramente numerosa aspettando pazientemente il proprio turno. Il circolo collabora inoltre con il laboratorio del cittadino, con il mobility Management aziendale, con l associazione SMILE, con l associazione gli amici di luca e con i donatori del centro trasfusionale. Nell ottica di favorire i servizi ospedalieri, i soci volontari si recano infine a consegnare generi di conforto in tutto l ospedale su chiamata telefonica. Promuovere la lettura come stile di vita e segno di benessere. Il circolo di lettura Gli Amici di SOFIA Sono ormai più di tre anni che un piccolo gruppo di dipendenti dell Azienda USL con il supporto del Circolo Aziendale Ravone, ha costituito un circolo di lettura denominato Gli Amici di SOFIA rapidamente allargatosi oltre i confini aziendali fino ad avere oltre 650 iscritti residenti in tutte le regioni d Italia. Un esperienza che attraverso la lettura vuole Scoprire Orizzonti Fantastici Insieme agli Altri (SOFIA) e che coglie nel leggere assieme un momento di riflessione e di risposta ai bisogni di relazione propri di questa nostra epoca. Il circolo dispone di un sito proprio regolarmente aggiornato ( dove sono attive varie rubriche (aforisma della settimana, il buon compleanno, la lista dei libri consigliati, i sondaggi del circolo) ed in cui sono pubblicate decine di recensioni dei libri letti dai singoli amici. Al sito si sono collegate nel corso di questi tre anni oltre persone. Lo spirito del circolo è quello di amanti della lettura e della conoscenza che pensano che leggere non rappresenti solo un modo per utilizzare piacevolmente il tempo a disposizione ma anche, e soprattutto, un modo per crescere, fare amicizia, conoscere se stessi, vivere bene con gli altri. In questo senso il circolo ha organizzato corsi di lettura ad alta voce e di dizione che hanno permesso di costituire un gruppo di lettori che ha iniziato a portare la lettura nelle corsie di ospedale. Nel 2010 infatti è iniziata una attività di diffusione della lettura in ambiente ospedaliero denominata Incontrarsi leggendo ad alta voce Letture ed ascolto itinerante per ospedali che ha toccato fino ad oggi 5 dei 9 presidi ospedalieri dell Azienda USL di Bologna portando momenti di serenità a quasi 200 ospiti. Sempre dal 2010 il circolo cura una rubrica di successo presso la libreria La Feltrinelli di Bologna dal titolo Lettori cercasi che permette di confrontarsi con la società civile attiva e con questa scambiare emozioni, idee, pensieri stimolati dalla lettura di un libro. Infine, ma non da ultimo, il circolo ha curato con successo 12 presentazioni pubbliche di libri con la partecipazione dell autore in vari luoghi della città di Bologna (circoli sociali, librerie, ospedali, biblioteche pubbliche). E così il libro, il leggere diventano occasioni di incontro, di confronto, di crescita e, speriamo, di benessere, nella certezza che, come dice Sant Agostino nutre la mente ciò che la rallegra

242 5. SISTEMI DI RELAZIONI E STRUMENTI DI COMUNICAZIONE 5.1 LA COMUNICAZIONE PER L ACCESSO AI SERVIZI RELAZIONI CON IL CITTADINO: LE SEGNALAZIONI Il 2010 conferma, con segnalazioni, il trend di ripresa della crescita delle segnalazioni, già evidenziato nel 2009, in controtendenza con quanto registrato dal 2004 al 2008, periodo nel quale era stato rilevato un decremento (da a 2.289). E necessario valutare la crescita negli ultimi due anni in modo prudente. Se da una parte si può collegare questa crescita alla presenza di situazioni critiche, dall altra non si può dimenticare che in realtà la segnalazione da parte di un cittadino rappresenta comunque un segnale di fiducia nel sistema, nei confronti del quale si conferma adesione e partecipazione. Per quanto riguarda i tempi di risposta, il grafico 5.3 evidenzia che dal 2009 al 2010 il tempo di chiusura di un reclamo è stato, in media, di 31 giorni, contro i 36 dell anno precedente. Per quanto riguarda i tempi di risposta, che possono includere la lettera interlocutoria, la media è di 27 giorni, contro i 28 del TIPOLOGIE DI SEGNALAZIONI: RECLAMI ED ELOGI Parallelamente all aumento del 7,5% del numero delle segnalazioni rispetto al 2009, il 2010 fa registrare la riduzione della forbice tra reclami ed elogi, conseguenza dell incremento degli elogi che passano dal 23,9% del 2009 al 30,4% del 2010, mentre i reclami si riducono dal 64,5% al 58,9%. Il dato relativo agli elogi è particolarmente significativo, sia perché segna una robusta inversione di tendenza rispetto agli precedenti, sia perché particolarmente rilevante dal punto di vista quantitativo, con un incremento percentuale del 35,7% sull anno precedente. Come dire che più di una segnalazione su tre da parte dei cittadini riguarda elogi, contro un rapporto di uno a quattro nel periodo tra il 2004 e il Tabella 5-1. Segnalazioni suddivise per tipologia. Anni /2010 +/-09/10 tipologia 2008 % 2009 % 2010 % var.% ass Diff% Reclami ,5% ,3% ,9% -10,4% ,6 Elogi ,6% ,1% ,4% 6,3% ,7 Rilievi 148 6,5% 137 5,7% 224 8,7% 3,0% 87 63,5 Suggerimenti 33 1,4% 21 0,9% 31 1,2% 0,3% 10 47,6 Impropri - 0,0% 1 0,0% 22 0,9% 0,8% 21 - Totale ,0% ,0% ,0% 0,0% 181 7,5 Grafico 5-1. Segnalazioni suddivise per tipologia. Anni

243 DISTRIBUZIONE DEI RECLAMI PER CATEGORIE Diminuiscono i reclami per i Tempi di attesa, che non sono più in testa alla classifica per numero di reclami, come era stato nei due anni precedenti, con un calo vistoso del 32,1%. Si riducono in particolare i tempi per code agli sportelli per l accesso alla prestazione, con un crollo del 70,4%. Per quanto riguarda, invece, i tempi di attesa tra prenotazione e prestazione, nel 2010 si registra ancora un incremento percentuale delle segnalazioni del 32,6%. Una coda delle criticità già segnalate negli anni precedenti, conseguente alla concentrazione di segnalazioni dei primi mesi dell anno, mentre nella seconda parte del 2010 si trova riscontro, anche per quanto riguarda i reclami, degli effetti positivi della implementazione del piano della specialistica e, in particolare, della introduzione dei percorsi di garanzia. Tabella 5-2 Reclami pervenuti alla Azienda USL di Bologna suddivisi per Categoria CCRQ. Anni Var. % 2009 Var. % 2010 Var. % Var% Diff. Ass. Diff.% 1 - Aspetti strutturali 69 4,5 72 4,3 58 3,8-0, ,4 2 - Informazione 50 3,2 63 3,8 63 4,1 0, Aspetti organizzativi bur. amm.vi , , ,5 0, ,3 4 - Aspetti tecnici professionali , , ,9 1,3-3 -1,2 5 - Umanizzazione e aspetti relaz , , , Aspetti alberghieri e comfort 72 4, ,6 89 5,8-0, ,1 7 - Tempi , ,5-7, ,1 8 - Aspetti economici 84 5,4 78 4, ,1 2, ,5 9 - Adeguamento alla normativa 27 1,7 41 2,5 68 4, , Altro 4 0,3 9 0,5 9 0,6 0,1 1 12,5 Totale ,6 Grafico 5-2 Reclami suddivisi per categoria CCRQ. Anni Tornano al primo posto per numero di reclami gli aspetti organizzativi burocratici e amministrativi, cosa che non accadeva dal 2006, anno in cui questa categoria aveva raccolto il 31,7% del totale reclami pervenuti. Nel 2010 siamo al 25,5% e, pur essendo questa la categoria che raccoglie il maggior numero di reclami, si registra un decremento del 6,3% rispetto all anno precedente. All interno della categoria, le voci che raccolgono il maggior numero di reclami riguardano percorsi di accesso e cura. Complessità, trasparenza e burocrazia, anche se in calo del 24,1% rispetto all anno precedente. La voce funzionalità organizzativa nel 2010 fa registrare, invece, un incremento del 28,2%

244 Gli aspetti tecnici e professionali nel 2010 sono, per il quinto anno consecutivo, al terzo posto per numero di reclami. Questo aspetto segnala una peculiarità della Azienda rispetto all andamento regionale, dove questa voce risulta tendenzialmente quella più segnalata. All interno di questa categoria la voce relativa alle prestazioni tecnico professionali di specialisti ambulatoriali, medici di continuità assistenziale, medici di medicina generale, pediatri, fa registrare una riduzione del 19,8% rispetto all anno precedente, mentre la sottocategoria relativa all assistenza da parte di personale medico e non medico durante il ricovero subisce un incremento del 27,5% rispetto al Cresce la richiesta di umanizzazione, i reclami relativi agli Aspetti umani e relazionali passano dall 8,3% del 2009 al 10,2% del 2010 e l aumento riguarda la voce Cortesia e gentilezza. Una ulteriore testimonianza di un orientamento ormai consolidato della richiesta crescente, da parte dei cittadini, di qualità delle relazioni di cura ed assistenza al di là degli aspetti tradizionalmente considerati più strettamente tecnico-professionali. Grafico 5-3. Tempi di risposta e tempi di chiusura delle segnalazioni SPORTELLO TELEFONICO AZIENDALE Nel corso del 2010, per lo Sportello Telefonico Aziendale è stata prevista la possibilità per i cittadini di richiedere informazioni al servizio anche via . Ciò è stato possibile in seguito alla messa in rete del nuovo sito web aziendale, a partire dal mese di maggio L attività dello Sportello è svolta dai quattro operatori che rispondono quotidianamente al Numero Verde Regionale (di II livello, per 50 ore settimanali) e allo Sportello Informativo Telefonico (25 ore settimanali). Quest ultimo fornisce informazioni anche sulle aperture delle agende di prenotazione, oltre che sui percorsi di accesso alle prestazioni specialistiche richieste con carattere di urgenza, per le quali non si trovi disponibilità allo sportello Cup. Il 2010 ha visto la riduzione delle telefonate riguardanti le richieste di informazioni sulla apertura delle agende di prenotazione (-61,2%) e l incremento delle richieste di informazioni sui percorsi in urgenza (+5,2%), già evidenziato lo scorso anno. Per quanto riguarda le chiamate al numero verde regionale, dopo l aumento dell anno precedente dovuto alla richiesta di informazioni per la vaccinazione antinfluenzale A H1N1, anche nel 2010 si registra un numero di accessi maggiore rispetto agli anni Da notare che nonostante questo incremento, i passaggi al secondo livello sono rimasti praticamente invariati rispetto al Nel corso del 2010 lo sportello informativo ha risposto a richieste di informazioni. Tabella 5-3 Attività dello sportello telefonico aziendale. Anni ATTIVITA' Variazione % Numero Verde Regionale - Richieste informazioni per AUSL Bologna ,1 Numero Verde Regionale II Livello ,0 Sportello Informativo Informazioni ,8 Sportello Informativo Urgenze ,2 Sportello Informativo - aperture agende ,2 Sportello Informativo (maggio-dicembre 2010) 385 TOTALI ,

245 Con la modifica, da aprile 2008, del sistema di rilevazione delle chiamate allo Sportello Telefonico, inserito sul software IAP, c è la possibilità di rilevare con maggiore dettaglio la qualità delle telefonate e comprendere quali informazioni siano più richieste da parte dei cittadini. Dal confronto con il 2009 si evidenzia la diminuzione della richiesta di informazioni sull apertura delle agende, conseguente alla implementazione della apertura delle agende di prenotazione a 24 mesi (Agende senza orizzonte), alla introduzione dei percorsi di garanzia e all applicazione delle nuove regole sull appropriatezza della prescrizione previste per la densitometria ossea. Per quanto riguarda i percorsi delle urgenze, si può notare che continuano ad aumentare le richieste di prestazioni non previste dal Protocollo Interaziendale Urgenze (Risonanze magnetiche, esami strumentali di cardiologia), o di prestazioni per le quali si registrano ancora tempi di attesa critici (per esempio esami strumentali di oculistica). Grafico 5-4 Dati di attività per tipologia di richieste. Anni Confronto dati di attività n. richieste N.V. RER II Livello SIT Informazioni SIT Urgenze SIT - aperture agende SIT Tabella 5-4 Informazioni su apertura agende maggiormente richieste per prestazioni. Anni BRANCA/PRESTAZIONE n. telefonate 2009 n. telefonate 2010 Variazione % Densitometria ,4 Visita oculistica ,9 Radiologia ,8 Visita cardiologica ,4 Angiologia- ecocolordoppler ,7 Visita urologica ,9 Visita neurologica ,7 Visita endocrinologica ,3 Visita oncologica ,7 Totale ,

246 Tabella 5-5 Informazioni su percorso urgenze per prestazioni. Anni BRANCA/PRESTAZIONE n. telefonate 2009 n. telefonate 2010 Variazione % Radiologia ,5 Laboratorio analisi ,0 Ostetricia ginecologia ,5 Oculistica ,0 Elettromiografia ,9 Cardiologia ,5 Gastroenterologia ,0 Angiologia ,6 Totale , IAP INFORMAZIONI PER L ACCESSO E PRESTAZIONI IAP riassume in unica base dati le informazioni relative a: le prestazioni dell azienda sanitaria; i luoghi nei quali si possono prenotare e/o erogare le prestazioni (riferimenti logistici, telefoni, orari, ecc.); le modalità di erogazione delle prestazioni; il personale (responsabilità, attività di ricerca, curriculum, ecc.); l organizzazione dell Azienda sanitaria; le attività delle unità organizzative nelle quali l azienda è strutturata; i documenti prodotti per i cittadini e gli operatori; le carte dei servizi e gli allegati informativi delle carte; i programmi aziendali e i percorsi di cura. IAP è stato sviluppato da PROGEL srl per l Azienda USL di Reggio Emilia, dalla quale è stato acquisito senza alcun onere con applicazione dell istituto del riuso in cessione semplice. Questo tipo di soluzione è particolarmente vantaggiosa dal punto di vista amministrativo-organizzativo, in quanto non comporta particolari accordi o vincoli per le Aziende che sono libere di sviluppare il proprio sistema, ciascuna in completa autonomia. Si mantiene, in ogni caso, una sinergia che consente lo sviluppo congiunto di particolari sezioni del sistema, di interesse per entrambe le Aziende, con l obiettivo di condividere le competenze e ottimizzare i costi. Cosa è stato fatto nel 2010 Il 2010 è stato l anno dell integrazione di IAP con il sito web aziendale, in maniera da rendere disponibili agli utenti le informazioni della banca dati, opportunamente filtrate ed integrate. Le informazioni rese disponibili agli utenti riguardano: i luoghi di erogazione (2.005, dei quali ambulatori); le prestazioni (2.370); i Servizi e le Unità assistenziali (586); le carte dei servizi (42). La dimensione approssimativa della base di dati disponibile è di circa 350 MB. Con la pubblicazione del nuovo sito sono stati ulteriormente affinati sia i web service e gli handler xml che le pagine vere e proprie di navigazione a contenuto dinamico, in maniera da rendere la fruizione delle informazioni la più semplice possibile. La sezione più visitata del sito web è, attualmente, proprio quella che offre i dati IAP, con una media di più di accessi mensili

247 Tabella 5-6 Accessi mensili alle pagine IAP del sito web aziendale Accessi alla sezione IAP del sito web aziendale maggio giugno Luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre * *A dicembre 2010 il sistema di rilevazione degli accessi ha registrato alcuni malfunzionamenti. I dati sono stati, quindi, approssimati. Sul fronte della progettazione e dello sviluppo di IAP, nel corso del 2010 il lavoro si è concentrato sull affinamento dello strumento per l inserimento delle informazioni e la manutenzione dei dati, e sulla implementazione dei tracciati record per la gestione dei flussi informativi con la banca dati del Numero Verde Regionale L EDITORIA La Comunicazione e Relazioni con il cittadino cura la realizzazione degli strumenti di informazione per conto di tutte le articolazioni aziendali, progetta e organizza le campagne di comunicazione, si occupa della immagine coordinata degli eventi di rilievo. Grafico 5-5 La produzione editoriale. Anni Confronto produzione editoriale anni LA COMUNICAZIONE PER LE SCELTE DI INTERESSE DELLA COMUNITÀ UFFICIO STAMPA Il 2010 segna, nella vita dell Azienda Usl di Bologna, un momento particolarmente significativo per la costruzione di un nuovo assetto strategico, più attento ai nuovi bisogni di salute della popolazione, il cui profilo è in evidente e progressiva evoluzione. La nuova strategia aziendale si è consolidata intorno alla costruzione di percorsi assistenziali e reti cliniche tra i 9 ospedali dell Azienda, il Sant Orsola Malpighi e l Istituto Ortopedico Rizzoli, e al territorio, con la creazione del Dipartimento delle Cure Primarie e la rifondazione dei Distretti, chiamati ad assumere in maniera più forte ed evidente un ruolo di garanzia. Tutto ciò ha richiesto un riorientamento delle attività di comunicazione con i cittadini, e ciò non poteva comportare riverberi anche sulle attività dell Ufficio stampa. La necessità di raccontare il cambiamento ha richiesto una riprogettazione degli strumenti utilizzati. Sono cambiati i messaggi, più orientati all informazione e all accesso alle reti cliniche (cardiologica, stroke), ai percorsi assistenziali (SLA ), ai servizi territoriali. Il lavoro di

Il Radar dei distretti Il profilo socio-demografico

Il Radar dei distretti Il profilo socio-demografico Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia A cura di: Nascetti Simona, Zenesini Corrado, Collina Natalina, Pandolfi Paolo Dopo alcuni anni dall attivazione del sistema di sorveglianza PASSI

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487 MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

A cura di Comunicazione e relazioni con il cittadino - Stampa: CentroStampa, Azienda USL di Bologna

A cura di Comunicazione e relazioni con il cittadino - Stampa: CentroStampa, Azienda USL di Bologna Bilancio di missione 2014 Sommario 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO 7 1.1. Territorio 7 1.2. Popolazione 9 1.3. Condizioni socio-economiche e tenore di vita, caratteristiche del tessuto produttivo e del mercato

Dettagli

Ferrara. Bologna. Imola GALLIERA PIEVE DI CENTO SAN PIETRO IN CASALE MALALBERGO CASTELLO D ARGILE SAN GIORGIO DI PIANO BARICELLA ARGELATO BENTIVOGLIO

Ferrara. Bologna. Imola GALLIERA PIEVE DI CENTO SAN PIETRO IN CASALE MALALBERGO CASTELLO D ARGILE SAN GIORGIO DI PIANO BARICELLA ARGELATO BENTIVOGLIO PIEVE DI CENTO GALLIERA SAN PIETRO IN CASALE Ferrara MALALBERGO CASTELLO D ARGILE SAN GIORGIO DI PIANO BARICELLA ARGELATO BENTIVOGLIO MINERBIO MOLINELLA CASTEL MAGGIORE GRANAROLO BUDRIO Bologna CASTENASO

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni 2007-2010

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni 2007-2010 Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna I

Dettagli

REGIONE DEL VENETO - Assessorato alle Politiche Sanitarie Registro Tumori del Veneto

REGIONE DEL VENETO - Assessorato alle Politiche Sanitarie Registro Tumori del Veneto Luglio 2011 REGIONE DEL VENETO - Assessorato alle Politiche Sanitarie Analisi dell'incidenza dei tumori nell' di Treviso: periodo 2003-2005. Baracco M, Bovo E, Dal Cin A, Fiore AR, Greco A, Guzzinati S,

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Un sistema per guadagnare salute

Un sistema per guadagnare salute Un sistema per guadagnare salute PASSI è il sistema di sorveglianza sugli stili di vita degli adulti tra i 18 e i 69 anni PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema

Dettagli

Rapporto sullo stato delle Dipendenze Patologiche nella provincia di Ferrara

Rapporto sullo stato delle Dipendenze Patologiche nella provincia di Ferrara Rapporto sullo stato delle Dipendenze Patologiche nella provincia di Ferrara 13 marzo 2007 Cristina Sorio Responsabile Osservatorio Epidemiologico Dipendenze Patologiche Azienda USL di Ferrara LIVELLO

Dettagli

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute

Dettagli

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE Claudio Annovi (1), Roberta Biolcati (1), Renato Di Rico (2), Gianfranco De Girolamo (3), Clara Fogliani (2),

Dettagli

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario L analisi del contesto demografico è l introduzione ideale alla sezione della salute. Il bisogno del cittadino residente sul territorio

Dettagli

Nella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni 100.000 uomini e 27 ogni 100.000 donne.

Nella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni 100.000 uomini e 27 ogni 100.000 donne. TUMORE DEL POLMONE Nel periodo 27-211 sono stati registrati complessivamente in provincia di Latina 172 nuovi casi di tumore del polmone. E risultato al 1 posto in termini di frequenza fra le neoplasie

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute SINTESI RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE Bari, 20 luglio 2007 La Legge Regionale 25/2006, disegnando in un quadro organico

Dettagli

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione ubicato nei comuni di Castenaso e Granarolo dell Emilia Il contributo dell Azienda USL di Bologna Dr. Paolo Pandolfi Dipartimento

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

MORTALITA dal 1971 al 2006 NEL COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO

MORTALITA dal 1971 al 2006 NEL COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO MORTALITA dal 1971 al 26 NEL COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO Fonte dei dati: Registro di Mortalità Regionale toscano [dati presentati il 27 maggio,28] 1 Mortalità generale Andamento temporale 1971-26 I

Dettagli

La prevenzione dei tumori femminili nelle donne straniere

La prevenzione dei tumori femminili nelle donne straniere La prevenzione dei tumori femminili nelle donne straniere Lisa Francovich 1, Lidia Gargiulo 1, Barbara Giordani 2, Paolo Giorgi Rossi 3, Alessio Petrelli 4 1 Istat 2 Servizio Epidemiologia ASLTO3 Regione

Dettagli

Dr. Francesco Rastrelli. 19 gennaio 2015. Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti

Dr. Francesco Rastrelli. 19 gennaio 2015. Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti Dr. Francesco Rastrelli 19 gennaio 2015 Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti Riassetto organizzativo Farmacisti territoriali Medici specialisti MEDICINA GENERALE Infermieri Medici

Dettagli

STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO. Paragrafo 1.

STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO. Paragrafo 1. STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Paragrafo 1.2 ASPETTI SANITARI Novembre 2003 1.2.1 DEMOGRAFIA Il contesto demografico Il

Dettagli

Lo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione.

Lo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione. XXXIX Convegno AIE Alimentazione e salute nell era della globalizzazione Lo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione. Il caso dello screening della cervice uterina.

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero La neoplasia del collo dell utero a livello mondiale rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati

Dettagli

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Diffusione e modalità di utilizzo dello Sportello Unico per le Attività Produttive online (SUAP) Settembre 2015 Il presente documento è stato

Dettagli

Discarica di Ginestreto e possibili effetti sullo stato di salute dei residenti

Discarica di Ginestreto e possibili effetti sullo stato di salute dei residenti Discarica di Ginestreto e possibili effetti sullo stato di salute dei residenti Negli ultimi anni i cittadini residenti nel territorio vicino all area della discarica di Ginestreto del comune di Sogliano,

Dettagli

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori 18 settembre 2014 A Bologna nel 2012 quasi 296.000 contribuenti

Dettagli

Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino

Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino LA PROMOZIONE DELLA SALUTE IN TRENTINO numeri, attività, prospettive Quanta mortalità è evitabile e con quale tipo di intervento? I risultati dell analisi del registro di mortalità del Trentino Laura Battisti

Dettagli

Incidenza e sopravvivenza dei tumori in Italia. Andamenti e Previsioni. Riccardo Capocaccia Reparto di epidemiologia dei tumori

Incidenza e sopravvivenza dei tumori in Italia. Andamenti e Previsioni. Riccardo Capocaccia Reparto di epidemiologia dei tumori Incidenza e sopravvivenza dei tumori in Italia Andamenti e Previsioni Riccardo Capocaccia Reparto di epidemiologia dei tumori Hanno contribuito ISS-CESPS: R. De Angelis, S. Francisci, S. Rossi, A. Tavilla

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013 A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)

Dettagli

Stili di vita e stato di salute dei giovani liguri Rapporto Statistico Liguria 2014. Roberto Carloni

Stili di vita e stato di salute dei giovani liguri Rapporto Statistico Liguria 2014. Roberto Carloni Stili di vita e stato di salute dei giovani liguri Rapporto Statistico Liguria 2014 Roberto Carloni Stili di vita e stato di salute dei giovani liguri Il capitolo presenta un analisi su stili di vita

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 I numeri del cancro in Italia 2015 Ministero della Salute - Roma 24 Settembre 2015 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM I quesiti per

Dettagli

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004)

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica

Dettagli

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione

Dettagli

PRODUTTORI CONTRIBUENTI CONSUMATORI L INCIDENZA FISCALE DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA NEL CORSO DEL 2007

PRODUTTORI CONTRIBUENTI CONSUMATORI L INCIDENZA FISCALE DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA NEL CORSO DEL 2007 PRODUTTORI CONTRIBUENTI CONSUMATORI L INCIDENZA FISCALE DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA NEL CORSO DEL 2007 a cura dell Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio (ottobre 2009) Premessa L apporto

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità

Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità Assessorato alle Politiche della Salute Servizio Programmazione Assistenza Territoriale e Prevenzione Il presente allegato, parte

Dettagli

LA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008

LA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008 LA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008 Dal luglio 2006 è iniziato il programma di screening del cancro del colon retto organizzato

Dettagli

Immigrazione e salute in Italia e. Serena Piovesan CINFORMI Centro informativo per l immigrazione (PAT)

Immigrazione e salute in Italia e. Serena Piovesan CINFORMI Centro informativo per l immigrazione (PAT) Immigrazione e salute in Italia e Trentino Serena Piovesan CINFORMI Centro informativo per l immigrazione (PAT) Migranti, salute e accesso ai servizi sanitari: alcune considerazioni di partenza (I) Parliamo

Dettagli

Ruolo ed opportunità degli indicatori di prevenzione nei sistemi di valutazione

Ruolo ed opportunità degli indicatori di prevenzione nei sistemi di valutazione Ruolo ed opportunità degli indicatori di prevenzione nei sistemi di valutazione Stefania Salmaso Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità Roma

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro

Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro Centro Studi Unindustria & CSC Indagine Confindustria sul Mercato del Lavoro Novembre 2013 SOMMARIO L Indagine Occupazione Assenze Retribuzioni 1 L Indagine Imprese associate al Sistema Confindustria Struttura

Dettagli

Come si spostano le donne e gli uomini bolognesi

Come si spostano le donne e gli uomini bolognesi Comune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e Statistica Come si spostano le donne e gli uomini bolognesi Analisi di alcuni indicatori statistici relativi alla mobilità Marzo 2008 Direttore Gianluigi

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

QUADRO EPIDEMIOLOGICO DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT- JAKOB E SINDROMI CORRELATE

QUADRO EPIDEMIOLOGICO DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT- JAKOB E SINDROMI CORRELATE QUADRO EPIDEMIOLOGICO DELLA MALATTIA DI CREUTZFELDT- JAKOB E SIDROMI CORRELATE EMILIA-ROMAGA, 1 GEAIO 2010-31 DICEMBRE 2012 Segnalazioni di MCJ el periodo 2010-2012 sono pervenute al Sevizio Sanità pubblica

Dettagli

n Indicatore Descrizione UdM Trend # Densità della Numero di abitanti per chilometro quadrato di A1 popolazione sul superficie urbana territorio

n Indicatore Descrizione UdM Trend # Densità della Numero di abitanti per chilometro quadrato di A1 popolazione sul superficie urbana territorio GRUPPO A POPOLAZIONE n Indicatore Descrizione UdM Trend # Densità della Numero di abitanti per chilometro quadrato di A1 popolazione sul superficie urbana territorio A2 A3 A4 A5 A6 Saldo naturale e saldo

Dettagli

4 I LAUREATI E IL LAVORO

4 I LAUREATI E IL LAVORO 4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana Alcol e salute In Europa (OMS) terza causa di mortalità prematura, dopo

Dettagli

Popolazione. Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014

Popolazione. Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Popolazione Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Popolazione L'Istat calcola che al 31 dicembre 2012 risiedono in Italia 59.685.227 persone.

Dettagli

Toscana: la Regione che ha la spesa più alta di farmaci generici. Ma resta la Regione che consuma più antidepressivi

Toscana: la Regione che ha la spesa più alta di farmaci generici. Ma resta la Regione che consuma più antidepressivi COMUNICATO STAMPA ROMA, APRILE 2013 Toscana: la Regione che ha la spesa più alta di farmaci generici Ma resta la Regione che consuma più antidepressivi La Toscana è la Regione che ha la spesa più elevata

Dettagli

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA

a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA Presentazione dei dati del 4 Studio sullo stato dell occupazione nella provincia di Messina a cura della CGIL e dell IRES CGIL di MESSINA 1 Nell ormai consueto

Dettagli

Condizioni di salute e stili di vita in Lombardia - Anno 2013

Condizioni di salute e stili di vita in Lombardia - Anno 2013 Lombardia Indagini Flash N 0 / 3 marzo 2014 Condizioni di salute e stili di vita in Lombardia - Anno 2013 Nel corso del 2013 Éupolis Lombardia ha effettuato, su richiesta della Direzione Generale Salute

Dettagli

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia

I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia 1 luglio 2015 #lavoro Rassegna Stampa Messaggero Veneto2lug2015 Il Piccolo 2lug2015 TG3 RAI FVG 1lug2015 I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia Anche in Friuli Venezia Giulia il mercato del lavoro

Dettagli

OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008

OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008 OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008 Introduzione A seguito dei risultati ottenuti con lo studio di mortalità nel quartiere S. Polo del comune

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL

Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL L'INAIL ha presentato i dati degli infortuni e delle malattie professionali relativi all'anno

Dettagli

SCREENING. REPORT PASSI ASL Latina 2008-2011. Diagnosi precoce delle neoplasie : del collo dell utero della mammella del colon-retto

SCREENING. REPORT PASSI ASL Latina 2008-2011. Diagnosi precoce delle neoplasie : del collo dell utero della mammella del colon-retto Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia REPORT PASSI ASL Latina 2008-2011 SCREENING Diagnosi precoce delle neoplasie : del collo dell utero della mammella del colon-retto 1 Diagnosi precoce

Dettagli

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione

Dettagli

Le tendenze della mortalità a Bologna nel 2010. Maggio 2011

Le tendenze della mortalità a Bologna nel 2010. Maggio 2011 Le tendenze della mortalità a Bologna nel 2010 Maggio 2011 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura di: Brigitta Guarasci Si ringrazia

Dettagli

SINTESI RAPPORTO ANNUALE INPS 2012

SINTESI RAPPORTO ANNUALE INPS 2012 Ufficio Stampa Comunicato stampa Roma, 16 luglio 2013 SINTESI RAPPORTO ANNUALE INPS 2012 Il nuovo Inps L Inps presenta quest anno la quinta edizione del Rapporto annuale, la prima dopo l incorporazione

Dettagli

I processi decisionali all interno delle coppie

I processi decisionali all interno delle coppie 9 aprile 2003 I processi decisionali all interno delle coppie Nel 2001 l indagine Panel europeo sulle famiglie ha dedicato una particolare attenzione agli aspetti legati ai processi decisionali all interno

Dettagli

Igiene nelle Scienze motorie

Igiene nelle Scienze motorie Igiene nelle Scienze motorie Epidemiologia generale Epidemiologia Da un punto di vista etimologico, epidemiologia è una parola di origine greca, che letteralmente significa «discorso riguardo alla popolazione»

Dettagli

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di 1 di 5 11/09/2011 14:52 LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE A cura di Roberto Praderi. Come nelle elaborazioni precedenti ci siamo basati su documenti ufficiali, in questa facciamo riferimento allo 2

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Comportamenti e rischi per la salute. Aldo De Togni

Comportamenti e rischi per la salute. Aldo De Togni Comportamenti e rischi per la salute Aldo De Togni Le malattie croniche costituiscono la principale causa di disabilità e di morte comprendono le cardiopatie, l ictus, il cancro, il diabete e le malattie

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

Profilo della sicurezza nella Comunità di Primiero. A cura di Marco Bettega COMUNITÀ DI PRIMIERO

Profilo della sicurezza nella Comunità di Primiero. A cura di Marco Bettega COMUNITÀ DI PRIMIERO Profilo della sicurezza nella Comunità di Primiero A cura di Marco Bettega COMUNITÀ DI PRIMIERO OTTOBRE 2011 Profilo di sicurezza della Comunità di Primiero nel 2010 1) CRIMINALITÀ, INCIVILTÀ, ORDINE PUBBLICO

Dettagli

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE 6.1 Salute umana Dall analisi della documentazione di progetto sottoposta ad autorizzazione emerge come la tematica della Salute Umana sia stata affrontata in modo inadeguato, ovvero con estrema superficialità

Dettagli

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,

Dettagli

12,0 11,5 11,0 10,5 10,0 9,5 9,0 8,5 8,0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001* provincia di Rovigo Veneto Italia

12,0 11,5 11,0 10,5 10,0 9,5 9,0 8,5 8,0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001* provincia di Rovigo Veneto Italia 11. SANITÀ E SOCIALE 11.1. Mortalità e cause di morte L alto indice di vecchiaia che caratterizza la popolazione della provincia di Rovigo si riflette sul tasso di mortalità, i cui valori, nel periodo

Dettagli

La salute ai tempi della crisi

La salute ai tempi della crisi La salute ai tempi della crisi Giuseppe Costa Università di Torino SCaDU Servizio di epidemiologia di riferimento regionale Risorse Benessere economico Partecipazione/coesione Politica Istituzioni Inclusione

Dettagli

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014 Le imprese attive nel comune di Bologna dal 28 al 214 33. Imprese attive nel comune di Bologna 32.5 32. 31.5 31. Fonte: UnionCamere Emilia-Romagna Il numero delle imprese attive a Bologna tra il 28 e il

Dettagli

RE-INGEGNERIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE INDIVIDUALE E PROGRAMMI DI SCREENING: EFFICACIA, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ

RE-INGEGNERIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE INDIVIDUALE E PROGRAMMI DI SCREENING: EFFICACIA, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ Workshop ONS Venezia, 26 maggio 2010 RE-INGEGNERIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE INDIVIDUALE E PROGRAMMI DI SCREENING: EFFICACIA, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ Tavola rotonda con le Regioni Gianni Amunni Istituto

Dettagli

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite

Dettagli

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2016 di Confindustria Cuneo evidenzia

Dettagli

L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NELLA PROVINCIA DI RIMINI

L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NELLA PROVINCIA DI RIMINI L ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NELLA PROVINCIA DI RIMINI 1) GLI STUDENTI UNIVERSITARI RESIDENTI NELLA PROVINCIA DI RIMINI 1 Nell anno accademico 2003/2004 i riminesi iscritti a Corsi di Laurea (vecchio e nuovo

Dettagli

Corso: Statistica e Metodologia Epidemiologica 1

Corso: Statistica e Metodologia Epidemiologica 1 Università degli Studi di Padova Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia - A.A. 2014-15 Corso: Statistica e Metodologia Epidemiologica 1 Docenti: prof.ssa Anna Chiara Frigo

Dettagli

PREMESSA. Dott. Mario Fusco Direttore Registro Tumori di Popolazione Regione Campania c/o ASL NA4

PREMESSA. Dott. Mario Fusco Direttore Registro Tumori di Popolazione Regione Campania c/o ASL NA4 Il Contributo del Registro Tumori Campano alla conoscenza epidemiologica del territorio: analisi dei dati di incidenza oncologica per il periodo 1997 / Dott. Mario Fusco Direttore Registro Tumori di Popolazione

Dettagli

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2014

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2014 Il parco veicolare di Bologna al 31.12.214 Settembre 215 Capo Area Programmazione Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente U.I. Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura

Dettagli

I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Mantova

I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Mantova I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia L incidentalità sulle strade della provincia di Mantova Novembre 2014 Per accedere al data-base dell incidentalità stradale

Dettagli

Sistema di sorveglianza Passi

Sistema di sorveglianza Passi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sistema di sorveglianza Passi Uso dei dispositivi per la sicurezza stradale periodo 2010-2013 Valle d Aosta USO DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA STRADALE

Dettagli

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO risorsa economica e sociale del VCO TERZO SETTORE: risorsa economica e sociale per il territorio Il censimento 2011, a 10 anni di distanza dal precedente, ci restituisce informazioni che mettono in luce

Dettagli

erogati per conto dell Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze nel corso dell anno 2010. È stata

erogati per conto dell Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze nel corso dell anno 2010. È stata L obiettivo della presente analisi è quello di offrire un panorama sullo stato dell arte dei servizi erogati per conto dell Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze nel corso dell anno 2010. È stata

Dettagli

I programmi di screening mammografico in Italia e nel Veneto: criticità e prospettive

I programmi di screening mammografico in Italia e nel Veneto: criticità e prospettive Padova, 7 dicembre 2010 I programmi di screening mammografico in Italia e nel Veneto: criticità e prospettive Manuel Zorzi Istituto Oncologico Veneto IRCCS Registro Tumori del Veneto Estensione dello screening

Dettagli

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro Le pillole di Notizie, commenti, istruzioni ed altro TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani (maggio 2014) Ufficio studi a cura di : Luciano Sbraga Giulia R. Erba PREMESSA La rilevazione

Dettagli

Tavola 1 Istituti per ripartizione geografica Anno 2005. Nord Est. Tipologia Istituto. 1 1 Accademia Nazionale di Danza

Tavola 1 Istituti per ripartizione geografica Anno 2005. Nord Est. Tipologia Istituto. 1 1 Accademia Nazionale di Danza Numero 1 Si riporta di seguito una sintesi dei dati sul sistema dell Alta Formazione Artistica e Musicale in riferimento all anno accademico 2005/2006. Essa è il risultato dell ultima delle rilevazioni

Dettagli

Screeningdei tumori femminili: evoluzione delle diseguaglianze sociali e territoriali

Screeningdei tumori femminili: evoluzione delle diseguaglianze sociali e territoriali Screeningdei tumori femminili: evoluzione delle diseguaglianze sociali e territoriali Lidia Gargiulo, Roberta Crialesi, LisaFrancovich, Laura Iannucci, Laura Murianni, Annabella Pugliese, Lucilla Scarnicchia,

Dettagli

Risultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara

Risultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara Risultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara Aldo De Togni direttore Unità Operativa Organizzazione Oncologica Dipartimento di Sanità Pubblica Il tumore del colon-retto è un

Dettagli

5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI

5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI 5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI 5.1 Considerazioni generali Il livello di informatizzazione delle famiglie toscane è stato esaminato, oltre che sulla base del territorio, anche tenendo

Dettagli

Sintesi ragionata del Documento AIRTUM 2009 (I nuovi dati di incidenza e mortalità Periodo 2003-2005)

Sintesi ragionata del Documento AIRTUM 2009 (I nuovi dati di incidenza e mortalità Periodo 2003-2005) Sintesi ragionata del Documento AIRTUM 2009 (I nuovi dati di incidenza e mortalità Periodo 2003-2005) Documento a cura della Dr. Maria Vincenza Liguori Settore Epidemiologia Ambientale Direttore Dr. Laura

Dettagli

PARTE II LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE

PARTE II LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PARTE II LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE a cura di Anna Bonini e Carmen Calabrese Nell ambito della valutazione multidimensionale della performance, sono stati definiti alcuni indicatori

Dettagli

Gli incidenti stradali in Emilia-Romagna: 2011 (dati provvisori progetto MIStER)

Gli incidenti stradali in Emilia-Romagna: 2011 (dati provvisori progetto MIStER) Gli incidenti stradali in Emilia-Romagna: 2011 (dati provvisori progetto MIStER) Nel corso del 2011 sul territorio della regione Emilia-Romagna si sono verificati 20.415 incidenti (268 in più rispetto

Dettagli

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2012. Ottobre 2013

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2012. Ottobre 2013 Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2012 Ottobre 2013 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura di Marisa Corazza Nel 2012 parco

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Filiale di Campobasso, Banca d Italia Campobasso, 18 giugno 2015 L economia italiana La prolungata flessione del PIL si è attenuata Andamento

Dettagli