SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COOPERATIVA SOCIETATE Società Cooperativa Sociale Onlus Sede Legale : Via Piave 9, Carini (PA) Sede Amministrativa : Via Sardegna n , Carini (PA) Sede Ufficio Servizio Civile : Via Sardegna n Carini (PA) Tel/Fax: coopsocietate@tin.it; info@cooperativasocietate.it Sito Web : 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: Albo della REGIONE SICILIA 3 a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Incontrando l Altro 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): ASSISTENZA - A 06 Disabili. 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

2 CONTESTO TERRITORIALE E DEMOGRAFICO Descrizione del territorio Il Comune di Partinico. Sotto il profilo territoriale demografico e socio economico, il comune di Partinico amministra un territorio di 119,5 kq limitrofo alla linea costiera nord-occidentale della Sicilia, con altitudine media di m 180 s.l.m, ed una popolazione residente che ammonta a unità ( aggiornamento anagrafico al 7/7/03 ). L economia si basa prevalentemente su risorse economiche derivanti dalle attività agricole anche se negli ultimi anni in modo sempre più crescente si registra un aumento dell occupazione nel terziario e in minor misura nel settore pubblico. Negli ultimi anni si è avuto un notevole incremento delle cooperative sociali alcune delle quali gestiscono servizi per conto dell amministrazione comunale. Da una attenta riflessione sulle problematiche rivolte alla terza età si registra che: La vita degli uomini e delle donne in questi ultimi anni si è notevolmente allungata grazie anche alla crescita del benessere e al progresso della medicina e dei servizi sanitari; la popolazione anziana è in continuo aumento e con essa anche il bisogno di integrazione sociale; l isolamento, l istituzionalizzazione e lo sradicamento dal contesto socio-ambientale sono gli inevitabili effetti dell aumento dell invecchiamento e della mancanza di sensibilità e attenzione da parte della società. 1 Consistenza della popolazione disabile del distretto Popolazione Tasso di Disabilità Comune Legale Regione Sicilia Popolazione Disabile Partinico ,28% Balestrate Trappeto Montelepre Borgetto Giardinello S. Giuseppe Jato S. Cipirello Camporeale TOTALE ,28% 4.450

3 2 Distribuzione delle diverse tipologie di disabilità per ogni comune del distretto 41. Comune Partinico Balestrate Trappeto Montelepre Borgetto Giardinello S. Giuseppe Jato S. Cipirello Camporeale Disabili fisici Disabili Psichic Disabili sensoriali TOTALE TOTALE Disabili gravi ai sensi della Legge 104/92 per tipologia e per ogni comune Comune Partinico Balestrate Trappeto Montelepre Borgetto Giardinello S. Giuseppe Jato Disabili fisici Disabili psichici Disabili sensoriali TOTALE S. Cipirello Camporeale TOTALE

4 Da quanto esposto si desume che i disabili fisici nel distretto sono presuntivamente 1.865, quelli psichici e quelli sensoriali della vista e dell udito sono 535, pertanto la popolazione disabile complessiva del distretto si presume che sia di persone. Tra loro, i disabili gravi, ai sensi della legge 104/92, si presume che siano 579, di cui 242 disabili fisici, 270 psichici e 67 sensoriali. Dati settoriali sui disabili psichici Il servizio di assistenza domiciliare per disabili rientra tra i servizi di livello essenziale ovvero di servizi alla persona idonei a garantire cittadinanza sociale e qualità di vita alle persone alle famiglie e ai soggetti più deboli. La Legge 104/92 e sue successive modifiche ed integrazioni, legge quadro sull assistenza e l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, pone al centro dell intervento la persona nella sua globalità, indipendentemente dallo stato o dal tipo di handicap in cui si trova, prendendo in considerazione la persona disabile nel suo sviluppo unitario dalla nascita, alla famiglia, alla scuola, al lavoro, al tempo libero. Appare fondamentale attuare una serie di interventi a sostegno delle famiglie che mantengono al loro interno un disabile attraverso un servizio di assistenza domiciliare che sollevi la famiglia dal carico totale del disabile e operi per garantire un aiuto sicuro e continuativo nella gestione della persona con disabilità, ma che gli permetta anche di partecipare alla vita sociale della comunità di appartenenza, potenziando le capacità residuali dello stesso, la sua autonomia di base, la sua capacità comunicativa, le sue relazioni interpersonali, permettendo all utente stesso di gestire la sua vita in maniera più autonoma. Una esatta valutazione della domanda di salute mentale espressa dal territorio del D.S.S.n 41, nella sua totalità è molto difficile da realizzare poiché non tutti coloro che soffrono di tali disturbi si rivolgono ai servizi pubblici di assistenza. I dati rilevati presentano una stima di 2050 soggetti a vario titolo affetti da disturbi psichici tra cronici e non, di fronte all entità del fenomeno, appare necessario realizzare una programmazione e pianificazione di interventi realizzabili in rete con il coinvolgimento dei servizi pubblici e del privato sociale, volti alla prevenzione dell emarginazione che il disagio psichico comporta al soggetto affetto ed alla sua famiglia e al potenziamento delle capacità residue personali attraverso il rafforzamento e sviluppo della sua autonomia. (Fonte: Piano di Zona del Distretto Sociosanitario 41) AREE SPECIFICHE DI INTERVENTO, LA DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI E L'OFFERTA PRESENTE SUL TERRITORIO Dati settoriali tratti dal Piano di Zona del distretto socio-sanitario n. 41 (comune Capofila Partinico) I dati raccolti, relativi alle persone disabili residenti presso il distretto n. 41 di cui il Comune di Partinico fa parte come capofila, non provengono da una ricerca strutturata bensì da una raccolta formale, avvenuta attraverso un analisi della domanda d utenza rivolta ai servizi sociali e completata dalla somministrazione di schede contenente indici, rilevatori di servizio rivolte ad altri enti quali: A.S.L che interviene nella cura e nel trattamento del disagio fisico e psichico, scuola o altri enti

5 di Formazione, UPLMO, che svolgono un ruolo importante per l integrazione sociale e lavorativa delle persone portatrici di handicap. L assenza di un censimento e di una banca dati di riferimento, unitamente alla consapevolezza che l argomento in oggetto è tra i più delicati da trattare, ci obbliga ad evidenziare la caratteristica esplorativa e preliminare del presente lavoro; pur consapevoli del fatto che in ogni modo esso costituisce una valida premessa per una più ampia e approfondita analisi del fenomeno. Attualmente dai dati stimati, i soggetti portatori di disagio (fisico e psichico) su tutto il distretto sono oltre 4000, come descritto; la maggioranza degli adulti con invalidità superiore al 75% non è inserito nel mondo del lavoro ma anzi è egli stesso sostegno economico alla famiglia d origine che lo accoglie in casa, grazie alle indennità da lui percepite. Una larga fascia inoltre è costituita dagli invalidi civili con bassa percentuale d invalidità riconosciuta, che a causa della loro limitata capacità lavorativa si trovano in situazione di disagio economico dovuto alla difficoltà di trovare lavoro. La famiglia, luogo privilegiato per la cura della persona, del benessere e del perseguimento della coesione sociale, resta ancora ad oggi, nell immaginario collettivo un luogo privilegiato, l unico in grado di rispondere alle esigenze del disabile, abituati ad affrontare l handicap del proprio familiare come qualcosa di privato d intimo e sentendosi la sola e unica risposta protettiva e terapeutica in grado di superare e gestire la situazione di crisi del proprio familiare. Di contro, però si fa sempre più pressante l esigenza di garantire al disabile una maggiore sicurezza per il suo futuro sia per risposta all interrogativo del dopo di noi ovvero di chi si prenderà cura di lui quando i genitori non ci saranno più, sia rispetto alla sua possibilità d integrazione, socializzazione e partecipazione alla vita sociale della comunità. Le richieste d intervento delle famiglie pertanto sono sia a valenza intrafamiliare sia extrafamiliare. La Legge 104/92 e sue successive modifiche ed integrazioni, legge quadro sull assistenza e l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, pone al centro dell intervento la persona nella sua globalità, indipendentemente dallo stato o dal tipo di handicap in cui si trova, prendendo in considerazione la persona disabile nel suo sviluppo unitario dalla nascita, alla famiglia, alla scuola, al lavoro, al tempo libero. La Legge 104/92, prevede inoltre l utilizzazione di diversi strumenti giuridici, (Accordi di programma, Protocolli d intesa, convenzioni etc..) tra enti pubblici e privati, volti a favorire il superamento della parcellizzazione degli interventi e la sovrapposizione delle prestazioni, consentendo ai comuni di svolgere un azione efficace per il miglioramento della qualità della vita dei soggetti disabili. Per quanto concerne i disabili più giovani, l inserimento nel mondo della scuola è da sempre un problema difficile da affrontare; la presenza dell insegnante di sostegno che collabora con l insegnante di classe è sicuramente di notevole aiuto ma spesso l inserimento del bambino a scuola avviene quando egli ha già un immagine di sé ormai erroneamente consolidata che può ripercuotersi negativamente sulla vita di relazione scolastica; per questo motivo è opportuno facilitare l inserimento del bambino disabile fin dall asilo nido, così come prevede l art. 12 della l. 104/92. Attualmente sul territorio del distretto 41 sono attivi i seguenti servizi: Trasporto scolastico assistito (Comuni di: Partinico, S. Cipirrello, S. Giusepe Jato, Borgetto); Trasporto assistito per la fruizione di un servizio sociale tipo Centro Diurno o Centro Riabilitativo (Comuni di: Partinico, Camporeale);

6 Counselling sociale per le famiglie e gli utenti disabili (Tutti i Comuni D.41.) Counselling Psico-Socio-Pedagogico (Comune di Partinico) Centro Diurno per portatori di handicap per n 10 Utenti (Comune di Partinico); Comunità Alloggio per portatori di handicap grave ai sensi della Legge 104/92 art.39.comma 2 - Servizio aperto agli utenti del D.41 per n 4 Utenti (Comune di Partinico) Attività extrascolastiche rivolte ai bambini sordi progetto d intervento finanziato dalla Provincia Regionale di Palermo (Comune di Partinico) Aiuto economico per adattamento auto e/o rimborso spese trasporto etc (Comuni di Partinico, Montelepre, Balestrate, San Giuseppe Jato) Assistenza Domiciliare (Comuni di Montelepre S. Cipirrello) Assistenza Domiciliare Integrata per portatori di handicap grave ai sensi della Legge 104/92 art.39.comma 2, per n 6 Utenti (Comune di Giardinello), per n 5 Utenti (Comune di Trappeto) Per quanto concerne i servizi erogati dall ASL n. 6 a pazienti riconosciuti portatori di handicap ai sensi della Legge 104/92, riferendoci all anno 2002, il Distretto di Partinico ha fornito un assistenza di tipo Fisiochinesiterapico a pazienti prevalentemente adulti, che ne hanno presentato richiesta (105 utenti su 124 istanze); nella maggior parte dei casi si tratta di patologie postume ad incidente cerebrovascolare acuto, ma anche di malattie degenerative del Sistema Nervoso Centrale. Proporzionalmente si rileva un progressivo aumento del carico d utenza, per una migliorata e diffusa informazione rispetto agli anni passati, tanto che l Ufficio H deve gestire il servizio di riabilitazione domiciliare con lista d attesa. La riabilitazione, espletata a domicilio del paziente, consiste in una riabilitazione neuromotoria. Riguardo alle altre terapie riabilitative, psicomotricità logopedia e terapia occupazionale, spesso si deve fare riferimento ad istituzioni extradistrettuali. L accesso a questi centri è consentito all utente per libera scelta, a patto che lo stesso sia in possesso dei requisiti per la presentazione dell istanza. Per quanto riguarda il servizio domiciliare attualmente in funzione, esso si compone delle seguenti figure professionali: Figure professionali impiegate a carico del progetto : Le figure professionali previste per l attivazione del servizio di assistenza domiciliare sono: N. 2 Assistenti sociali con funzioni di organizzazione e coordinamento del servizio per 15 ore settimanali cadauno; N. 1 Psicologo per 15 ore settimanali; N 10 Assistenti per portatori di handicap per 19 ore settimanali cadauno; N 10 Ausiliari socio sanitari per 19 ore settimanali cadauno. Figure professionali dell Azienda Sanitaria Provinciale n 6 Intervento o consulenza : - infermieri professionali; - terapisti della riabilitazione; - Fisiatra; - Neuropsichiatria; - Psichiatra; - Psicologo; - Pedagogista;

7 Figure professionali dei Comuni del distretto 41 Intervento o consulenza: - Assistente Sociale Comuni Distretto Socio Sanitario n 41; - Pedagogista.- Comune Capofila Partinico. Le suddette figure saranno integrate in un raccordo di rete con: - le famiglie dei disabili; - gli operatori dei Servizi Sociali Comunali facenti parte del distretto; - gli operatori sanitari dell A.S.L. distretto di Partinico; - gli operatori delle associazioni del volontariato sociale operante nel settore handicap; - gli operatori scolastici., DESTINATARI I numeri parlano chiaro: le richieste e le necessità di supporto domiciliare sono molte più degli interventi che i servizi riescono a coprire. E per questa ragione che sono individuati come destinatari diretti dell intervento, soggetti diversamente abili residenti o domiciliati in Partitico ed eventualmente nel Distretto, dove le loro opportunità sono sicuramente poche. I destinatari saranno, infatti, individuati attraverso la sinergia già attivata tra la Cooperativa ed i Servizi territoriali che raccolgono le richieste di assistenza domiciliare o anche di altro genere ma che potrebbero comunque rispondere positivamente al servizio che si intende creare. L obiettivo è includerne almeno altri 40 nella lista di quelli raggiunti dai servizi o del Terzo Settore, con una media di due destinatari per ogni volontario richiesto. Del resto il lavoro domiciliare con queste persone e le loro famiglie non è semplice e richiede un impegno orario e di personale notevole: uno a due è un buon rapporto con una media di 15 ore settimanali a persona. BENEFICIARI Se i destinatari del progetto sono, in modo diretto i soggetti diversamente abili del Comuni di Partinico (e/o che vanno lì per motivi scolastici, riabilitativi ecc.) e zone limitrofe del DSS 41, le prime ricadute saranno sicuramente sui nuclei familiari, specie i più problematici, ai quali sarà possibile fornire un supporto assistenziale ma soprattutto relazionale. Ma oltre i familiari, saranno beneficiari anche i Comuni coinvolti, che infatti appoggiano l iniziativa, poiché avranno potuto indicare e fornire servizi utili a utenti vecchi e nuovi dei propri, a volte interminabili, elenchi. Ulteriore beneficiario sarà il Volontario di Servizio Civile. Questo perché si intende fornire gli strumenti relazionali e umani a ciascun giovane affinchè il proprio sostegno ad uno o più persone/nuclei familiari diventi una rete di sostegno che perduri nel tempo. LE RETI GIA' ATTIVATE DALLA COOPERATIVA SOCIETATE La Cooperativa Societate assiste diversi disabili con le seguenti figure professionali:

8 n 1 coordinatore n 5 assistenti domiciliari, n 2 ausiliari. Inoltre la Cooperativa ha nel tempo creato reti stabili nel territorio (collaborazioni, co-progettazioni, servizi integrati, servizi in A.T.I., protocolli d intesa) sia con realtà locali (con tutti i Comuni del DSS 34, la Provincia di Palermo, la Regione Sicilia), ma anche con enti di rilevanza nazionale. La Cooperativa, infatti, è Certificata per la Erogazione di servizi socio assistenziali rivolti ad anziani, disabili e soggetti disagiati. Gestione di Asili Nido., in modo conforme alla normativa ISO 9001:2000 con certificato n 13684/05/S dal 02/11/2005 (e successivi rinnovi). Iscritta al Registro degli enti e delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati Prima Sezione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (ex Ministero Solidarietà Sociale) dal 20/01/2009 al N A/602/2009/PA. Iscritta al Registro Regionale istituito ai sensi della legge 22/86 per le categorie: minori, disabili ed anziani. La Cooperativa collabora inoltre attivamente anche con il Patronato Se.N.A.S. di Partitico. Grazie a questa collaborazione, quindi, il volontario potrà essere informato ed informare i diversabili rispetto ai propri diritti, qualora non rispettati, e fruirne per le proprie necessità (fruizione del CAF, dichiarazione dei redditi ecc.). La maggior parte dei disabili avrà un proprio riferimento di patronato, ma nel caso non lo avesse o ne necessitasse, il Patronato suddetto darà una corsia preferenziale per coloro che faranno riferimento al presente progetto di SCN. La rete informale, inoltre, si avvale di molti altri elementi, istituzioni ed enti del territorio, con i quali la collaborazione è lunga nel tempo. Negli scorsi anni, infatti, anche i volontari hanno potuto conoscere e supportare i propri utenti in varie scuole tra cui: Partinico Grassi Privitera Scuola media (secondaria di I grado), Via Principe Umberto 305 Partinico Ninni Cassarà Scuola media Via Maggiore Guida (Partinico) Istituto Superiore Danilo Dolci Istituto d'istruzione secondaria superiore, Via Goffredo Mameli n. 4 Carlo Alberto Dalla Chiesa Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri, Corso dei Mille 517 Ls Santi Savarino Scuola Superiore: Liceo Scientifico, Contrada Turrisi (Partinico) Al di fuori delle scuole ci si è interfacciati con gli uffici di Servizio Sociale di Partinico, con la Casa di Riposo di Via Aldo Moro 47, nella quale spesso vengono ricoverati disabili anziani, con diverse associazioni ed enti, sia aderenti a Confooperative, con cui anche Societate è associata, sia di altre appartenenze, quali la Cooperativa Dolci Risvegli con la quale si sono condivisi percorsi in area di servizio civile, la Cooperativa Aurora, con cui si è condiviso un percorso consortile, e molte altre realtà del territorio.

9 Altri nodi della rete che la coopera stiva annovera tra i propri contatti sono: Le seguenti Università / Scuole di Specializzazione (per avvio di tirocini e collaborazioni scientifiche): Università degli Studi di Palermo, Facoltà varie. Università di Pisa, facoltà varie. Università Kore, Enna, facoltà varie. LUMSSA, Roma, Palermo, Caltanissetta, facoltà varie. IRPA Milano, Scuola di Specializzazione post lauream. HCC Istituto di Gestalt, Scuola di Specializzazione post lauream. Ministero dell Interno e Prefettura di Palermo, per la gestione del Bene Confiscato alla criminalità organizzata e lo svolgimento di iniziative per l immigrazione. Ministero della Giustizia, USSM, Centro di Giustizia Minorile, per collaborazioni scientifiche e tecniche sul territorio. Enti Profit con i quali si sono svolte attività di inserimento lavorativo protetto e non, fornitori, aziende del territorio, consulenti e professionisti. In particolare vi sono diversi rivenditori (bar, alimentari, gastronomie, sanitarie, cartolibrerie ecc.) che forniscono non solo la cooperativa ma che nel tempo sono divenuti anche punti di riferimento per i volontari dei progetti precedenti, ai quali hanno fornito vari strumenti e possibilità di acquisto agevolato. Non sarà possibile citarli in questo contesto per vari motivi, ma sono una risorsa sia per la cooperativa che per tutte le persone che intorno ad essa ruotano.

10 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVI GENERALI Il mondo dei disabili è variegato e presenta problematiche complesse ed articolate e da una breve analisi della situazione dei disabili residenti nei Comuni sede di attuazione del seguente progetto si evince l ampiezza e la delicatezza del problema che impone, necessariamente, l individuazione mirata degli interventi atti a coinvolgere l intero arco della vita. Nella progettazione degli interventi sarà garantita la continuità delle prestazioni già attivate nell ambito dei Servizi sociali, consolidandone gli obiettivi, la metodologia e perfezionando la qualità degli interventi attraverso, appunto, la conoscenza e la valutazione delle sperimentazioni effettuate. Le finalità del progetto si inseriscono, come già accennato, all interno della programmazione di Ambito in favore dei Disabili e dei minori, prevedendo percorsi di inclusione nella vita comunitaria attraverso percorsi di tipo socio- assistenziale e l ampliamento delle risorse umane con attività di supporto ai servizi attivati. Accanto al mondo dei disabili, comunque, non va dimenticato che essi hanno, a maggior ragione, minori opportunità: che in una situazione territoriale come quella di Partitico essi sono sensibilmente molti più di quelli che si riesce a servire e raggiungere con gli interventi ad oggi presenti sul campo e questo lo abbiamo, purtroppo, facilmente dimostrato. Per questo il presente progetto intende invece offrirne ai disabili, quanto ai minori con poche risorse, quanto più in generale a tutte le persone che versano in stato di difficoltà OBIETTIVI SPECIFICI per i destinatari/beneficiari La condizione di disabilità, pur concepita come fatto culturale complessivo, è caratterizzata da grande eterogeneità dei casi e da differenti bisogni; di qui la consapevolezza che al superamento strutturale di questa condizione occorrono ulteriori politiche sociali rigettando interventi e azioni di stampo assistenzialistico e scommettere sulla elaborazione di risposte culturali, sociali e istituzionali più articolate e complesse Per la fascia dei disabili, in particolare: assicurare l assistenza ed il sostegno in ambito scolastico ai minori portatori di handicap anche durante la fase di accoglienza e di uscita da scuola. garantire loro l'integrazione sociale e il diritto allo studio, in collaborazione con gli organismi territoriali, supportare il ruolo di sostegno educativo proprio della scuola e delle famiglie. Aiutare il disabile fuori dal circuito scolastico a tenere in esercizio le proprie competenze e cercarne di nuove Supportare il disabile, insomma, nelle sue attività quotidiane e nella realizzazione delle proprie autonomie Promuovere occasioni di integrazione sociale e comunitaria Promuovere attività fisiche e sportive (discipline paraolimpiche ecc.) Migliorare l offerta di supporto scolastico mattutino e pomeridiano

11 Supportare l inclusione sociale e scolastica. Obiettivi integrativi per soggetti con minori opportunità. Il progetto ha anche lo scopo di rimuovere, per quanto possibile, gli ostacoli alla partecipazione dei soggetti svantaggiati alla vita sociale e comunitaria, di assicurare loro l'autonomia, la socializzazione e la comunicazione nonché di garantire l esercizio del diritto all educazione ed all istruzione come quello della socializzazione e della partecipazione alla vita democratica e politica.. Per tale ragione, quindi si prevede anche di: Fornire occasioni di utilizzo costruttivo del tempo. Prevenire qualunque forma di esclusione ed emarginazione attraverso la partecipazione, l integrazione e l autonomizzazione. Mettere la persona con minori opportunità nelle condizioni di potenziare le proprie conoscenze, la propria autostima e la sensazione di sentirsi utili per il prossimo. Realizzare una vera inclusione di tutti i volontari selezionati a prescindere da provenienza, opportunità iniziali, realizzando una vera integrazione umana e solidale. Valorizzare, anche per i volontari socialmente svantaggiati, la cultura dello scambio intergenerazionale, la trasmissione della cultura in modo verbale tra generazioni lontane. Agganciare le abilità e le capacità, soprattutto nei ragazzi con minori opportunità, con le diverse attività in modo da valorizzarle e ridurre i gap di competenze. OBIETTIVI per i singoli Volontari Favorire l integrazione solidale tra diversi contesti di vita Promuovere la partecipazione attiva del volontario nella comunità di appartenenza Promuovere l accrescimento della dimensione professionale Stimolare nei giovani una crescita morale attraverso forme di solidarietà Potenziare il sentimento di appartenenza sociale Sviluppare i sentimenti di solidarietà e di partecipazione attiva Sviluppare le abilità comunicative, interpersonali e di gestione relativamente alla fascia di utenza in questione Lavorare secondo i principi di cooperazione e collaborazione Facilitare e promuovere la partecipazione attiva dei volontari del Servizio Civile; Favorire l acquisizione tra i volontari del Servizio Civile di conoscenze relative alle problematiche della disabilità; Supportare la dimensione della crescita personale del giovane e la sua valorizzazione intesa in termini non solo professionali. Aiutare il volontario a legarsi in modo affettivamente pregnante a un pezzo della storia del proprio paese, rappresentato da una persona. Valorizzare, anche per i volontari socialmente meno preparati o avvantaggiati, la cultura dello scambio intergenerazionale, la trasmissione della cultura in modo verbale tra generazioni lontane.

12 Il raggiungimento degli obiettivi verrà rilevato mediante i seguenti INDICATORI DI RISULTATO Per i destinatari Grado di soddisfazione dell assistenza ricevuta Partecipazione alle attività; Grado di interesse dimostrato negli incontri Miglioramento della qualità della vita dell'assistito e della sua famiglia rilevati attraverso somministrazione di questionari inerenti la custumer satsfaction esterna. Numero di contatti mantenuti oltre il periodo di SCN. Per i singoli volontari Incremento del livello motivazionale dei volontari, rilevabile mediante somministrazione di questionari proposti dalle figure professionali coinvolte nell intervento progettuale e dal monitoraggio in itinere; Conoscenze e competenze acquisite con la formazione specifica rilevabile attraverso test d ingresso, in itinere e conclusivi. Numero di contatti mantenuti oltre il periodo di SCN. Indicatori riferiti al contesto Numero di contatti attivati con le istituzioni territoriali presenti nel territorio Competenze e conoscenze acquisite dai volontari rispetto ai servizi sociali e nello specifico all'area disabilità Ricaduta territoriale del servizio, rilevata dalla somministrazione di questionari inerenti la custumer satsfaction esterna. OBIETTIVI per il gruppo dei volontari Valorizzare l'esperienza di volontariato quale occasione di crescita e di arricchimento personale e professionale, ponendo il giovane al centro delle esperienze proposte; Promuovere la cultura della cittadinanza attiva e del senso civico; Costituire minoranze attive, rappresentate dall'ente attuatore e dai volontari, capaci di realizzare e diffondere efficacemente suddetta cultura attraverso la costruzione di processi di influenza che consentano ai vari attori sociali che compongono il contesto territoriale di confrontarsi con i contenuti e i valori espressi dal progetto; Formalizzare e definire le procedure dell esperienza acquisita dal progetto per estenderla ad altri contesti; Individuare e potenziare le risorse interne delle nuove generazioni avviando percorsi di autonomizzazione e di responsabilizzazione, al fine di rendere i giovani padroni del proprio processo di vita; Costituire un gruppo di lavoro adeguatamente motivato, caratterizzato dallo spessore delle relazioni, sia affettive che educative, instaurate e per la capacità di lavorare in équipe; Fornire strumenti e competenze necessarie per espletare i compiti

13 assegnati. Favorire la partecipazione al sc da parte di giovani con minori opportunità (bassa scolarizzazione; minori opportunità socio-culturali; disabilità compatibili con le attività previste dal progetto; reinserimento post-affido ai Servizi Sociali; migranti di seconda generazione con cittadinanza italiana) attraverso la strutturazione di attività adatte alle loro caratteristiche ed alle loro potenzialità Gli indicatori di risultato individuati, per verificare che gli obiettivi specifici siano pienamente raggiunti dal gruppo dei volontari, vengono così sintetizzati: Incremento del senso di autoefficacia da parte dei volontari; Accrescimento del livello di coinvolgimento; Aumento di iniziative autonome; Incremento del grado di soddisfazione personale; Aumento dell autostima legata, oltre che al Sé professionale, al Sé personale; Potenziamento delle competenze relazionali, professionali, empatiche; Crescita della consapevolezza del significato di cittadinanza attiva e servizio civile ; Piena consapevolezza circa il proprio ruolo nel gruppo di lavoro quanto nel contesto sociale. Presenza di volontari che, a seguito del SC decidono di riprendere la propria formazione. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi In generale le attività saranno di tre tipologie e, quando possibile, non distinte tra persone più o meno abili: 1. Attività Domiciliari Supporto alle attività di gestione domestica Consulenza e supporto alla applicazione della domotica Escursioni, disbrigo pratiche e accompagnamento in funzione delle tipologie di abilità dei partecipanti. Coinvolgimento dei familiari 2. Attività di supporto all inserimento scolastico (per utenti in età) Accoglienza scolastica Supporto allo svolgimento dei compiti Supporto allo sviluppo di nuove competenze Attivazione di reti scuola-famiglia 3. Attività di Supporto specifico per persone con disabilità

14 Accompagnamento Supporto pratico esterno Disbrigo semplici pratiche Supporto morale e psicologico Qualunque altra attività volta alla integrazione (tempo libero, passeggiate, sostegno a scuola ecc.) 4. Attività specifiche per volontari con minori opportunità Accompagnamento Supporto pratico esterno Accoglienza scolastica Escursioni, disbrigo pratiche e accompagnamento in funzione delle tipologie di abilità dei partecipanti. Si prevedono, inoltre,: attività di Monitoraggio e qualità del servizio, attraverso l utilizzo di strumenti operativi quali: scheda di valutazione sociale cartella socio-psico-pedagogica del minore (se presente). Somministrazione questionari volti a sondare il grado di soddisfazione dell'utente e del volontario. Riunioni mensili di equipe per: Analisi dei bisogni espressi dagli utenti e dalle loro famiglie; Partecipazione, in raccordo con operatori coinvolti sul caso, ad iniziative per approfondire la conoscenza dei bisogni dell'utente, ai fini della programmazione e della verifica dell'attività e del piano di lavoro di ogni singolo utente; Segnalazione di problemi evidenziati nel corso della propria attività, che comportano interventi e programmi esterni al servizio. Formazione permanente; Analisi dei dati raccolti e decodificati Attività socio integrative Rapporti con le strutture ricreative e culturali del territorio per favorire una partecipazione dell'utente; Ricerca di forme solidaristiche (vicini, volontari ecc.); Partecipazione agli interventi di attivazione culturale all'interno di strutture protette. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività I differenti livelli di funzionamento del Progetto, che vede coinvolti i vari sistemi di lavoro della Cooperativa, prevedono un pieno ingresso dei volontari nella dinamica istituzionale e produttiva dell Ente. Essi, quindi, diverranno protagonisti della vita della Cooperativa. Pertanto, insieme agli operatori che svolgono il lavoro di Assistenza Domiciliare specifica, tutto l apparato funzionale del Ente si mette in moto per supportare l ingresso e

15 l integrazione del volontario al proprio interno. Per queste ragioni distinguiamo tre livelli di risorse umane a cui il Volontario farà riferimento e che permetteranno il funzionamento dell intero meccanismo: 1) Livello di Funzionamento generale ed amministrativo 2) Livello di Funzionamento del Servizio Domiciliare per Disabili 3) Livello di funzionamento specifico per i volontari. 1) Livello di Funzionamento generale ed amministrativo E il livello decisionale più alto della Cooperativa, a cui appartengono coloro che hanno il compito di introdurre il volontario al funzionamento dell ente e che curano la parte che supporta gli obblighi amministrativi che competono all ente per il volontario e per il suo svolgimento. Fanno parte di questo livello: 1 Direttore generale. Legale rappresentante della cooperativa, presenta il lavoro della cooperativa e funge da solutore più alto delle problematiche strategiche del lavoro e dei conflitti all interno dell Ente. E colui che ha l ultima parola in ambito di scelte sul fronte lavorativo e di funzionamento. 1 Consulente del Lavoro Aiuta il volontario ad esercitare i propri diritti/doveri che sono nel confine tra il professionale ed il volontariato. Offre un supporto anche per la consulenza fiscale, anche interfacciandosi col Patronato partner, riducendo il bisogno del volontario di cercare ulteriori risorse. E risorsa interna della Cooperativa. 1 Segretario Amministrativo. Si occupa del supporto tecnico-amministrativo per la cooperativa e per i volontari: ne raccoglie la documentazione, indica gli OLP per volontario, raccoglie i dati e cura, con gli operatori del punto 3, la trasmissione della documentazione all Ufficio Nazionale di SCN o a quello regionale. Ricorda e coordina gli adempimenti amministrativi ai volontari. 2) Livello di Funzionamento del Servizio Domiciliare per Disabili Il team che supporterà le azioni di questo progetto sarà formata da: un Assistente Sociale con competenze specifiche nell inserimento di disabili in contesti sociali. 5 Operatori sociali con varie qualifiche che si alterneranno, in funzione delle proprie qualità e competenze specifiche che opereranno direttamente sia con l utenza che con i volontari. Un Ausiliare che supporterà le azioni dal proprio punto di vista lavorativo. 3) Livello di funzionamento specifico per i volontari. Sono lo staff che la Cooperativa ha incaricato per la realizzazione delle attività necessarie alla Progettazione, Formazione, Monitoraggio ecc. Tutti coloro che, in qualunque veste, operano anzitutto per il funzionamento specifico del SCN nell Ente. Oltre gli incarichi istituzionali previsti dai prontuari e dalle Circolari, essi hanno anche i seguenti compiti: 1 Psicologo. Ha esperienza nella relazione di aiuto e nella formazione di operatori del Terzo settore. Cura l aspetto formativo, di supervisione e psicologico riguardante l abbinamento e la prosecuzione del lavoro di autonomizzazione e di costruzione

16 della nuova rete con i volontari. Cura le attività di Counseling specialistico per i volontari meno formati e con eventuali svantaggi di tipo culturale o formativo 1 Orientatore/Valutatore. Si occupa di supportare, con opportuni interventi, l apprendimento del volontario delle nuove competenze nei vari ambiti previsti. Realizza con i volontari il Bilancio delle Esperienze finale. Supporta i processi di inserimento dei volontari in tutte le loro fasi. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto L a Descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari viene di seguito realizzata in funzione delle fasi in cui esse vengono fatte: del resto ogni differente momento di lavoro richiede differenti attività a cui il volontario aderisce o partecipa in modo originale e creativo. 1. Aderire alla finalità del progetto coordinamento e condivisione obiettivi In questa fase il volontario, che parte da un potenziale delle proprie conoscenze pregresse, viene invitato a lavorare nell ambito della propria formazione non in modo passivo ma in modo interattivo e partecipativo. Le attività sono quelle d aula, di ascolto, di partecipazione ai brainstorming, di utilizzo degli strumenti del counseling e delle tecniche attive di formazione. Nelle prime settimane non è richiesto lavoro sul campo se non come esercitazione. L unica attività che sarà casomai richiesta è la partecipazione al forum sul SCN sul sito della Cooperativa per esporre la propria esperienza e partecipare ad iniziative di sensibilizzazione sul SCN. 2. Partecipare alla formazione specifica e continua: Abbinamenti Terminata la primissima formazione, il volontario sarà chiamato alle seguenti attività: compartecipazione alle riunioni di attribuzione degli utenti / abbinamento più adeguato alle proprie caratteristiche e a quelle degli utenti. Chiarimento delle aspettative rispetto alla progettualità e ricognizione delle potenziali cause di difficoltà che si potranno incontrare 3. Partecipare alla campagna in favore del SCN Trasversalmente, come illustrato nell apposito box, il volontario partecipa alle attività di promozione del SCN, presenziando a manifestazioni provinciali e regionali del proprio ambito a tema, organizzando un evento Volontari in Azione, in cui verranno accolti quei giovani interessati ad acquisire maggiori informazioni circa il progetto di servizio civile proposto dall Ente, partecipando ad eventi cittadini con stand e banchetti, presidiati da proprio personale, organizzando incontri negli istituti scolastici e presso università incontri sul servizio civile, sulle tematiche di cittadinanza attiva, sulla promozione della legalità, e senso civico; 4. Inserirsi nei programmi di aiuto alle persone diversamente abili. Avendo partecipato alle riunioni, con gli operatori del punto 2 del precedente paragrafo, il volontario, che ha già così preso confidenza con gli operatori, inizia a prendere confidenza con l utenza: affianca l Assistente Domiciliare e l Ausiliare nell accompagnamento degli utenti che possono nel il disbrigo di semplici pratiche, li aiuta nel rendere ordinato l ambiente di vita, supporta anche con la semplice presenza il disabile e la sua famiglia; collega l utente con i servizi offerti dalla Cooperativa, dagli Enti partner e dal territorio; aiuta il disabile a non tralasciare la

17 partecipazione a tutti gli eventi sociali a cui egli possa in qualche modo essere presente. 5. Rendersi autonomi nell assistenza Concluso il momento dell avvio al lavoro del Volontario, egli sperimenterà, sempre supportato dagli operatori sopra citati, la autonomizzazione del proprio lavoro. Presa confidenza con l utente e la sua famiglia, il compito del volontario è utilizzare il proprio tempo di lavoro in favore del proprio utente svantaggiato, creando una nuova rete intorno a lui, fatta della condivisione delle proprie. Il giovane comincerà a sentirsi parte della vita della persona disabile e maturerà, anche grazie alla formazione ricevuta ed alla condivisione degli obiettivi, la consapevolezza che tra se ed il proprio assistito si deve creare un rapporto di mutuo aiuto e supporto. L esperienza di diversabilità diventerà uno strumento di incontro tra il giovane e il disabile. PROGRAMMA DI FORMAZIONE/LAVORO PER I VOLONTARI Fasi TIMING Attività Specifica 1) Formazione Generale 2) Formazione specifica 3) Prima Sperimentazione nelle attività Monitoraggio: Prima Verifica Primo Mese Primo Mese Primo / terzo mese Ogni mese e ogni 3 mesi 4) Seconda Fase attività Quarto / Sesto Mese Monitoraggio: Seconda verifica 5) Terza Fase attività Ogni mese e ogni 3 mesi Sesto / Undicesimo mesi Formazione generale al servizio per un totale di 44 ore. Necessaria perché il volontario acquisisca le competenze in ambito di SCN e conoscano i loro diritti e doveri (cfr. Obiettivi per il volontario ed il Gruppo di volontari) Due settimane circa di addestramento specifico iniziale (formazione teorica e pratica). Altre ore di formazione saranno effettuate in itinere, suddivise in incontri mensili, per un totale di sei incontri, con funzione di aggiornamento, monitoraggio e supervisione (cfr. Obiettivi per il volontario ed il Gruppo di volontari). A conclusione della formazione: Incontro con altri volontari del territorio, altre esperienze attuali e concluse. Inizio dell attività di orientamento del volontario con l ausilio degli O.L.P: fino a completa responsabiliz-zazione. Ricerca di dati utili alla realizzazione delle attività. Organizzazione delle attività da realizzare e studio degli eventuali abbinamenti volontario/disabile. Promozione e Sensibilizzazione. Distribuzione dei volontari in funzione dell appartenenza territoriale sia del volontario sia degli utenti affidatigli. Verifica delle attività tramite questionario di monitorag-gio (ogni tre mesi) e mensilmente in riunione di formazione / supervisione. I volontari si alterneranno tra le attività previste nel progetto. Durante questa fase è previsto lo svolgimento di un seminario di studio al fine di approfondire tematiche specifiche su temi quali la cittadinanza attiva e percorsi informativi e formativi per garantire il welfare state. Verifica delle attività tramite questionario di monitorag-gio (ogni tre mesi) e mensilmente in riunione di formazione / supervisione. Consolidamento del ruolo del volontario nelle attività. Consolidamento del rapporto fiduciario tra utente e Volontario.

18 Monitoraggio: Terza verifica 5) Ultima Fase attività Verifica Finale Ogni mese e ogni 3 mesi Dodicesimo mese Ultima settimana Verifica delle attività tramite questionario di monitorag-gio (ogni tre mesi) e mensilmente in riunione di formazione / supervisione Si forniranno al volontario le ultime competenze e strumenti pratici e teorici necessari per la prosecuzione del rapporto con l utente, inclusa la consulenza per la partecipazione o la realizzazione di Associazioni di volontariato che lavorino in favore di categorie fragili del territorio. Il volontario, dovrà partecipare alla valutazione finale e alla verifica di quanto svolto nell arco dei 12 mesi.. Realizzazione di un incontro di restituzione al territorio dei risultati raggiunti dal progetto e dai singoli volontari. - Attività Trasversali legate all obiettivo della partecipazione generale dei Volontari, inclusi quelli con minori opportunità L esperienza del servizio civile non vuole solo offrire ai giovani l opportunità di sperimentarsi quali giovani apprendisti, ma vuole piuttosto offrire nuovi spunti di riflessione, valorizzare questa esperienza intesa quale esperienza di vita, favorire la partecipazione creativa, motivata e solidale dei giovani, consentire lo scambio e il confronto culturale fra i giovani volontari e gli altri attori coinvolti nel processo. Per accrescere e valorizzare la dimensione individuale dei giovani volontari, in particolare anche per quei soggetti con minori opportunità, saranno predisposti periodicamente dei momenti e delle esperienze che coinvolgano tutti i volontari in servizio civile, non solo come vere e proprie occasioni di socializzazione, quanto piuttosto come pretesto per favorire e stimolare ulteriormente la cooperazione fra i giovani, offrire l opportunità di incontro, scambio e confronto aldilà dei momenti formativi, ma anche per rilevare l importanza delle relazioni sociali, quale valore aggiunto alla suddetta progettualità, iter che sottolinea ulteriormente la volontà dell Ente di farsi portavoce e promotore di politiche in favore delle pari opportunità. La metodologia pianificata per perseguire gli obiettivi sopra descritti è contenuta nella descrizione delle attività previste, che saranno predisposte periodicamente e trasversalmente all iter intrapreso dai giovani volontari. 1) Giochi di ruolo: ideali in contesti gruppali, consentono agli individui di prendere consapevolezza di dimensioni intrapsichiche e relazionali, e facilitano l'acquisizione di nuovi modi di pensare, sentire, relazionarsi, inoltre offrono l opportunità di sperimentare liberamente le proprie capacità, ma anche di apprendere nuove competenze e identificare quegli aspetti personali che maggiormente influenzano la propria quotidianità. Inoltre, la successiva riflessione sulla rappresentazione del gruppo favorisce profondi insight individuali, non solo in merito al ruolo agito, ma anche riguardo alle proprie dinamiche all interno del gruppo di lavoro, e allo stesso tempo si produce un insight di gruppo, che consente di accrescere la propria consapevolezza sia circa il modo in cui affronta la situazione oggetto di apprendimento, sia circa le dinamiche relazionali interne e sottese al gruppo, migliorando così le proprie capacità comunicative e d interazione; 2) Simulazioni: indicata in assetto di gruppo, permette ai partecipanti di immaginarsi in situazioni quotidiane, o inusuali, e permette di far

19 emergere con maggiore facilità certe caratteristiche di personalità, che in questo contesto di finzione risultano essere meno soggetti ai meccanismi di difesa personali. Nel gioco di simulazione il partecipante impara nel e con il gruppo, come auspicato anche dalla mission del servizio civile, che sottolinea e rimarca più volte l importanza delle relazioni e delle interazioni all interno del gruppo. L'apprendimento, pur svolgendosi nel gioco, è strettamente collegato alla realtà, il gioco rende più semplice la realtà e perciò offre l'opportunità di provare nuove soluzioni senza subire le conseguenze negative. Nonostante ciò c'è un confronto attivo con la realtà sia nel gioco sia nei confronti degli altri membri del gruppo; 3) Gruppi di discussione: i volontari verranno attivati per discutere ed riflettere sui contenuti e sulle tematiche inerenti l attività di servizio civile, con la finalità trasversale di coinvolgere e di responsabilizzare i giovani, di generare interdipendenza positiva e spirito di gruppo. Oltre a tematiche prestabilite dal moderatore del gruppo, ampio spazio verrà dato alle eventuali proposte dei giovani, protagonisti assoluti della progettualità, in questo contesto potranno condividere con tutti i membri dell equipe quanto ritengono opportuno, e in tale circostanza potrà essere ulteriormente sottolineata la rilevanza delle singole individualità nel loro percorso di crescita personale, con particolare attenzione per quei soggetti che presentano minori opportunità; 4) Attività di counselling: gestite da un professionista che avrà il compito di orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità dei giovani volontari promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le loro capacità di scelta. In occasione delle attività di counselling tutti i volontari, in special modo coloro che manifestano minori opportunità, avranno la possibilità di essere supportati da una persona esperta nel percorso di crescita personale, ancor più che nelle altre attività trasversali predisposte. Questi incontri dovranno offrire al singolo l occasione per riflettere sulla sua individualità, ed eventualmente mettere in risalto i suoi punti di forza, e individuare punti deboli da potenziare per espletare al meglio il proprio ruolo all interno della progettualità, e a tal fine sono stati predisposte varie attività. Ogni incontro fornirà spazi deputati alla creazione e al consolidamento del lavoro di gruppo, inteso quale strumento indispensabile per innescare nuovi stimoli che contribuiscano non solo ad avvalorare ulteriormente l esperienza del volontariato, ma che possano anche creare nuovi meccanismi per una maggiore consapevolezza circa il proprio ruolo e le proprie potenzialità, che aiutino il giovane a vedersi quale fautore di cambiamento, come individuo le cui potenzialità inespresse possano essere sollecitate nella loro massima espressione, in occasione della partecipazione a tali attività di gruppo. Ancora, tali incontri rappresenteranno un ulteriore strumento per favorire l integrazione e la valorizzazione di soggetti con minori opportunità, poiché attraverso le metodologie individuate verranno potenziate le aree attinenti alla dimensioni personali maggiormente critiche, poiché non venga mai meno il loro contributo e affinché resti concreto l obiettivo di valorizzare anche i soggetti con minori opportunità, non solo relativamente ai volontari di sesso femminile, quanto anche ai volontari immigrati di seconda generazione, i quali sono ancora vittime di discriminazioni razziali e, dunque, a rischio di emarginazione sociale. In ultimo, le attività previste possono essere intese, oltre che come uno strumento necessario per valorizzare e stimolare la crescita personale dei volontari, anche

20 come un utile sussidio per monitorare l andamento dell intero percorso, dalla verifica degli obiettivi raggiunti alla valutazione della partecipazione dei volontari. Si precisa che le attività specifiche previste per i volontari con minori opportunità, saranno: Accompagnamento Supporto pratico esterno Accoglienza scolastica Escursioni, disbrigo pratiche e accompagnamento in funzione delle tipologie di abilità dei partecipanti. Come previsto a livello di descrizione degli obiettivi, peraltro previsti nella strutturazione del paragrafo, alcune delle attività saranno specificatamente dedicate e appositamente realizzate da volontari che abbiano meno opportunità di base. La scelta, tuttavia, di includerle in quelle generali e di riprenderle nello specifico è proprio per non creare ulteriori differenze tra i volontari: la previsione e la differenziazione tra attività per volontari con maggiore o minore opportunità, pertanto, è funzionale solo in fase di descrizione. A livello operativo, tutte le funzioni e le attività avranno medesima dignità e medesima importanza nella presentazione ai volontari. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 20 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 20 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

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