RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA SOLLEVAMENTO CARICHI SPIEGAZIONI PER LA RILEVAZIONE DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI

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1 Ns.rif.:web/banca_dati/linee_guida/ovi_anuale_carichi/Anno2004/039 RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA SOLLEVAMENTO CARICHI SPIEGAZIONI PER LA RILEVAZIONE DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI I FATTORI DI RISCHIO E PER IL CALCOLO DEGLI INDICI ESPOSITIVI NIOSH E MAPO A cura di: M. Borean e D. Mustara SPP Azienda Ospedaliera di Pordenone Le presenti spiegazioni sono di supporto alle schede inforatizzate per la valutazione dei rischi da effettuarsi secondo le odalità concordate tra i SPP della AA.SS.SS. della Regione Friuli Venezia Giulia. Per tutti gli altri utenti il loro testo ha perciò valore indicativo. Gli autori declinano ogni responsabilità per eventuali errori, oissioni e conseguenze risultanti dall uso di questo pagine in forato digitale. SETTORE TECNICO ECONOMALE La rilevazione delle attività dotazioni e strutture e quindi dei lavoratori più esposti al rischio da ovientazione anuale dei carichi inaniati, viene condotta ediante la copilazione di 5 schede specifiche. Le schede sono redatte in forato Excel e la loro copilazione produce autoaticaente il calcolo dell indice espositivo di ogni operazione di ovientazione nonché un indice di rischio integrante i fattori di carico, di dotazioni, di ergonoia abientale e di forazione. Tali schede, attualente in corso di validazione non sono ancora tutte disponibili. Dopo una soaria descrizione delle parti non disponibili segue una dettagliata spiegazione sull uso delle sezioni ipiegate per il calcolo degli indici espositivi dei sollevaenti, dei traini e delle spinte; sezioni peraltro ipiegate anche nella valutazione del rischio nel settore sanitarioassistenziale. Nelle prie due schede vengono raccolti ed analizzati con il etodo NIOSH (MCT) e Snook e Ciriello (MCT2) i dati relativi alle attività eseguite; sono state predisposte per essere copilate dal personale del Servizio con l assistenza di personale con specifica forazione in quanto oltre che alla bilancia prevedono l ipiego del dinaoetro. Vengono così individuati: tipologia e nuerosità della ovientazione peso sollevato frequenza di sollevaento entità delle spinte frequenza delle spinte luoghi dove avviene l azione Nella scheda MCT3 vengono censite le attrezzature e il loro ipiego / 29

2 Vengono così individuati: piccoli ausiliatori anuali e eccanizzati (carrelli vari, transpallet, verricelli) ausiliatori eccanizzati (sollevatori e trattori) ausiliatori fissi (ontacarichi e ponti obili) l utilizzo delle attrezzature e il risultato ottenuto La scheda MCT4 raccoglie in un unico quadro i dati relativi agli aspetti strutturali, dotazioni, ipianti e abientali assiee a problei dei tragitti e percorsi; è stata predisposta per essere copilata da personale del U.O. con l assistenza di personale con specifica forazione. Vengono così individuati: inadeguatezze di dotazioni e arredi inergonoia dell abiente di lavoro lunghezza e ingobro dei percorsi rape, dislivelli, scalini e altri ostacoli strutturali Nella quarta scheda (MTC4) vengono riassunti tutti i valori dei fattori di rischio rilevati e isurati con le schede precedenti per il calcolo dell indice di esposizione integrato; tale scheda è utilizzata e redatta da personale specificaente forato. Screening delle attività Ai fini di snellire la procedura di valutazione del rischio nei due settori tecnico ed econoale vengono considerate tutte le attività che coportano ovientazione anuale dei carichi richiedenti anche solaente un discreto ipegno fisico o ritenute counque faticose, purché non casuali o sporadiche. Tali attività espletate nei vari Servizi (con peso sollevato aggiore di 3 Kg) vengono raggruppate per analogia è oogeneità di peso e/o altezza, nella scheda di Reparto o Servizio. Con tale approccio analizzando anche attività non gravose, si ha una sufficiente garanzia che di tutte le ovientazioni a rischio venga calcolato l indice di esposizione. Valutazione analitica delle attività Il odello di calcolo ipiegato è quello NIOSH (993). Viene deterinato, per ogni azione di sollevaento, il cosiddetto liite di peso raccoandato attraverso un'equazione che, a partire dal peso assio ovientabile in condizioni ideali (5 Kg per i ragazzi, 20 Kg per le donne e 30 Kg per gli uoini) considera l'eventuale esistenza di eleenti sfavorevoli nella ovientazione in analisi, introducendo appositi fattori riducenti per ognuno di essi. In pratica la ovientazione da analizzare fornisce in virtù delle sue caratteristiche ergonoiche i fattori deoltiplicatori con cui verrà via via ridotto il peso assio ovientabile fino a fornire il peso liite raccoandato ; tale peso servirà da riferiento (denoinatore) nel rapporto con il peso effettivaente sollevato per calcolare il rischio connesso di quella attività di ovientazione. Nello schea, per ciascun eleento di rischio fondaentale sono indicati dei valori quantitativi (qualitativi nel solo caso del giudizio sulla presa) che l'eleento può assuere ed in corrispondenza viene fornito il relativo fattore deoltiplicativo da utilizzare. Il peso liite iniziale (CP) viene oltiplicato successivaente per i vari fattori (xaxbxcxdxexf) e ridotto fino ad ottenere il peso liite raccoandato per quella azione di sollevaento. Per il calcolo reale anziché i fattori presentati nella tabella vengono utilizzate le rispettive forule ateatiche, in quanto le situazioni reali spesso non coincidono con quelle elencate nelle tabelle. 2 / 29

3 Calcolo del peso liite raccoandato e indice di esposizione(d. Lgs. 626/94). (CP) COSTANTE DI PESO (Kg) ETA' MASCHI FEMMINE > 8 ANNI ANNI 20 5 Trascrivere il peso assio individuale (A) ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO ALTEZZA(c) >75 FATTORE (B) DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO DISLOCAZIONE >75 (c) FATTORE (C) DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE (DISTANZA DEL PESO DAL CORPO DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL SOLLEVAMENTO) DISLOCAZIONE(c) >63 FATTORE (D) ANGOLO DI ASIMMETRIA DEL PESO (IN GRADI) DISLOCAZ.ANGOL >35 ARE FATTORE (E) GIUDIZIO SULLA PRESA DELCARICO GIUDIZIO BUONO SCARSO FATTORE Trascrivere il fattore A (altezza iniziale) Trascrivere il fattore B (dislocaento) Trascrivere il fattore C (distanza anicaviglie) Trascrivere il fattore D (rotazione angolare) Trascrivere il fattore E (bontà della presa) (F) FREQUENZA DEI GESTI (N. ATTI AL MINUTO) IN RELAZIONE ALLA DURATA FREQUENZA >5 CONTINUO ( ora ) CONTINUO ( 2 ore) CONTINUO ( 28 ore) Trascrivere il peso del carico Kg peso Effettivaente sollevato Kg peso Liite raccoandato Trascrivere il fattore F (frequenzadurata attività) Moltiplicare il peso per tutti i fattori 3 / 29

4 Il passo successivo consiste nei calcolare il rapporto tra peso effettivaente sollevato (nueratore) e peso liite raccoandato (denoinatore) per ottenere un indicatore sintetico dei rischio. PESO SOLLEVATO = PESO LIMITE RACCOMANDATO INDICE DI ESPOSIZIONE I.E. (Indice di Esposizione): variazioni e legenda sintetica < 0.75 attività basso rischio residuo, = presenza di rischio debole da tenere sotto controllo, > rischio richiedente intervento. Va counque precisato che anche questa procedura di calcolo dei liite di peso raccoandato e'applicabile quando ricorrono i seguenti assunti: sollevaento di carichi svolto in posizione in piedi (non seduta o inginocchiata) in spazi non ristretti sollevaento di carichi eseguito con due ani altre attività di ovientazione anuale (trasporto, spingere a tirare) iniali adeguata frizione tra piedi (suola) e paviento (coeff. di frizione statica > 0,4) gesti di sollevaento eseguiti in odo non brusco carico non estreaente freddo, caldo, non sporco o con il contenuto instabile condizioni icrocliatiche non sfavorevoli. 4 / 29

5 Le relazioni ateatiche per il calcolo dei fattori relativi agli schei precedenti vengono così riassunti : Costante di peso (CP) in kg ETA'anni MASCHI FEMMINE > Fattore altezza (A) = (0,003 V 75 ) V = altezza delle ani da terra (c) Fattore dislocazione verticale (B) =0,82+(4,5/X) X = dislocazione verticale (c) Fattore orizzontale (C) = 25/H H =distanza orizzontale fra corpo e centro dei carico (c) Fattore asietria (D) = (0,0032 y) y = angolo di asietria (gradi) Fattore presa ( E) Qualitativo buono = scarso=0.9 Fattore frequenza (F) DURATA DEL LAVORO CONTINUO Frequenza 8 ORE 2 ORE azioni / in (lunga) (edia) > ORA (breve) , , Nel presentare la propria proposta, il NIOSH riferisce che la stessa risulta protettiva (partendo da 23 kg) per il 99% dei aschi adulti sani e per una percentuale variabile tra il 75 e il 90% delle feine adulte sane. Sulla scorta dei dati disponibili in letteratura si può afferare che la presente proposta (a partire da 30 Kg per i aschi adulti e da 20 Kg per le feine adulte) è in grado di proteggere all incirca il 90% delle rispettive popolazioni, soddisfacendo con ciò il principio di equità (tra i sessi) nel livello di protezione assicurato alla popolazione lavorativa. Peraltro la proposta è suscettibile di ulteriori adattaenti con riferiento a sottoinsiei particolari della popolazione (anziani, portatori di patologie, ecc..) attraverso la scelta di valori di peso iniziale (o ideale ) specifici per tali gruppi. Avvertenze e raccoandazioni seguiti. Per una corretta applicazione del etodo NIOHS, si sono seguite le sottostanti note e suggerienti di carattere operativo ed applicativo sui singoli fattori presenti nella forula. Le figure illustrative delle varie azioni sono riportate a fianco o di seguito. 5 / 29

6 Calcolo del peso liite raccoandato all origine e alla destinazione del sollevaento Di nora è sufficiente stiare il peso liite raccoandato all origine o alla destinazione dei sollevaento selezionando tra queste due condizioni quella francaente più sovraccaricante. Nel dubbio e counque quando venga richiesto un significativo controllo dell oggetto alla destinazione è utile calcolare il peso liite raccoandato all origine e alla destinazione e valutare il gesto con il peso liite più basso fra i due (si odificano in particolare i fattori altezza ed quello orizzontale). Stia del fattore altezza (A) L altezza da terra delle ani (A) è isurata verticalente dal piano di appoggio dei piedi al punto di ezzo tra la presa delle ani. Gli estrei di tale altezza sono dati dal livello dei suolo e dall altezza assia di sollevaento (pari a 75 c). Il livello ottiale con A = è per un altezza verticale di 75 c. (altezza nocche). Il valore di A diinuisce allontanandosi (in alto o in basso) da tale livello ottiale. Se l altezza supera 75 c. A = 0. Stia del fattore dislocazione verticale (B) La dislocazione verticale di spostaento (S) è data dallo spostaento verticale delle ani durante il sollevaento. Tale dislocazione può essere isurata coe differenza dei valore di altezza delle ani fra la destinazione e l inizio del sollevaento. Nel caso particolare in cui l oggetto debba superare un ostacolo, la dislocazione verticale sarà data dalla differenza tra l altezza dell ostacolo e l altezza delle ani all inizio dei sollevaento (ad es. porre un oggetto sul fondo di una gabbia con pareti alte 00 c; altezza ani = 20 c, dislocazione verticale = = 80 c). La inia distanza B considerata e di 25 c B = Se la distanza verticale è aggiore di 70 c B = 0. 6 / 29

7 Stia del fattore orizzontale (C) La distanza orizzontale (C) e isurata dalla linea congiungente i alleoli interni al punto di ezzo tra la presa delle ani (proiettata sul terreno). Se la distanza orizzontale e inferiore a 25 c. considerare counque il valore di 25 C = Se la distanza orizzontale e superiore a 63 c. C = 0 Stia del fattore dislocazione angolare (D) L angolo di asietria D e l angolo fra la linea di asietria e la linea sagittale. La linea di asietria congiunge idealente il punto di ezzo tra le caviglie e la proiezione a terra dei punto interedio alle ani all inizio (o in subordine alla fine) del sollevaento. La linea sagittale e la linea passante per il piano sagittale ediano (dividente il corpo in due eisoi eguali e considerato in posizione neutra). L angolo di asietria non e definito dalla posizione dei piedi o dalla torsione dei tronco del soggetto, a dalla posizione dei carico relativaente al piano sagittale ediano dei soggetto. Se anche il soggetto per copiere il gesto gira i piedi e non il tronco, ciò non deve essere considerato. L angolo D varia tra 0 D = e 35 D = 0,57. 7 / 29

8 Per valori dell angolo D > 35 porre D = 0. 8 / 29

9 Stia del fattore presa (E) La presa dell'oggetto può essere classificata sulla scorta di caratteristiche qualitative in buona E =, discreta E = 0,95, scarsa E = 0,9. Per il giudizio sulla presa considerare le seguenti avvertenze: La fora ottiale di una aniglia esterna prevede 24 c. di diaetro,,5 di lunghezza, 5 c di apertura, fora cilindrica o ellittica, superficie orbida non scivolosa Le isure ottiali delle scatole sono di 48 c. di lunghezza, 36 c di larghezza, 2 c di altezza. Vanno evitate prese con posizioni estree dell'arto superiore a con eccessiva forza di apertura. Stia del fattore frequenza (F) Il fattore frequenza e'deterinato sulla base dei nuero di sollevaenti per inuto e della durata dei tepo in cui si svolgono i copiti di sollevaento. La frequenza di sollevaento e'calcolabile coe il n. edio di sollevaenti per inuto svolti in un periodo rappresentativo di 5 inuti. Se vi e'variabilità nei riti di sollevaento da parte di diversi operatori, calcolare la frequenza sulla base dei n. di oggetti spostati nel periodo di tepo foralente assegnato allo specifico copito e non considerare gli eventuali periodi di pausa all'interno dello stesso periodo. Scelta del fattore frequenza (F) in funzione della durata Breve durata Va scelta per copiti di sollevaento della durata di ora (o eno) seguiti da periodi di recupero (lavoro leggero) che siano in rapporto di aleno,2 con il precedente lavoro di sollevaento. Ad esepio dopo un copito di sollevaento di 45 inuti, per considerare lo stesso coe di breve durata, vi e' necessita'di un periodo. di recupero di 54 inuti. Per sollevaenti occasionali (frequenza inferiore a v. ogni 0 inuti) utilizzare sepre la breve durata F = Media durata Va scelta per copiti di sollevaento di durata copresa tra e 2 ore seguiti da un periodo di recupero in rapporto di aleno 0,3 coi precedente periodo di lavoro. Ad esepio dopo un copito di sollevaento di 90 inuti per considerare lo stesso di edia'durata, vi e'bisogno di un periodo di recupero di aleno 30 inuti. Se tale rapporto lavoro/recupero non e'soddisfatto utilizzare il criterio di lunga durata. 9 / 29

10 Lunga durata Va scelta per copiti di sollevaento che durano tra 2 ed 8 ore con le norali pause lavorative. Non possono essere forniti dati relativi a periodi di lavoro superiori ad 8 ore. ATTIVITA'DI SPINTA, TRAINO E TRASPORTO Coe abbiao già detto, per quanto riguarda il rischio da spinta e traino, la procedura di approccio ai problea è la stessa per tutte attività dell'azienda. Valutazione di azioni di trasporto in piano di carichi e di traino o spinta Non esiste per tali generi di azioni un odello valutativo collaudato e scaturito dell'apprezzaento integrata di olteplici approcci, coe è quello dei NIOSH per azioni di sollevaento. Allo scopo possono risultare counque utili i risultati di una larga serie di studi di tipo psicofisico basati sullo sforzofatica percepiti efficaceente sintetizzati da SNOOK e CIRIELLO (99). Con essi si forniscono per ciascun tipo di azione, per sesso per diversi percentili di protezione" della popolazione sana, nonché per varianti interne al tipo di azione (frequenza, altezza da terra, distanza di trasporto, ecc.) i valori liite di riferiento del peso (azioni di trasporto) o della forza esercitata (in azioni di tirare o spingere, svolte con l'intero corpo) rispettivaente nella fase iniziale e poi di anteniento dell'azione; le due azioni eleentari di spinta e anteniento in cui e stata scoposta. Nelle tabelle specifiche riportate di seguito ci sono i relativi valori rispettivaente per azioni di spinta, di traino e di trasporto in piano; sono indicati unicaente i valori che tendono a proteggere il 90% delle rispettive popolazioni adulte sane, aschili e feinili. Individuata la situazione che eglio rispecchia il reale scenario lavorativo in esae, in relazione che si voglia proteggere una popolazione solo aschile o anche feinile, si estrapola il valore raccoandato (di peso o di forza) e rapportandolo con il peso o la forza effettivaente azionati ponendo questa al nueratore (il valore raccoandato al denoinatore) si ottiene così un indicatore di rischio del tutto analogo a quella ricavato con la procedura di analisi di azioni di sollevaento. La quantificazione delle forze effettivaente applicate richiede il ricorso ad appositi dinaoetri da applicare alle reali condizioni operative sul punto di azionaento dei carrelli anuali. E iportante eseguire le isure con le stesse velocità ed accelerazioni ipiegate o ipiegabili nella realtà dal personale addetto. Qualora le forze applicate non risultino in sintonia con le dotazioni e i percorsi, sarà necessario intervenire rapidaente sugli addetti ediante forazione specifica che riconducendosi ai principi della cineatica ed ergonoetria introduca un corretto coportaento otorio. Coe indice di esposizione della ovientazione viene considerato il più alto riscontrato nelle due azioni in cui è stata scoposta. 0 / 29

11 Azioni di Spinta forze (Kg) assie iniziali (FI) e di anteniento (FM), raccoandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di : sesso, distanza di spostaento, frequenza di azione, altezza delle ani da terra DISTANZA 2 etri 7,5 etri 5 etri 60etri Azione ogni: 6s 2 s h 5 s 22 s h 25 s 35 s 5 30 MASCHI ALTEZZA MANI 45c 8h F I F M 95c F I F M 65c F I F M FEMMINE ALTEZZA MANI 35c F I F M 90c F I F M 60c F I F M h / 29

12 Azioni di Traino forze (Kg) assie iniziali (FI) e di anteniento (FM), raccoandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di : sesso, distanza di spostaento, frequenza di azione, altezza delle ani da terra DISTANZ A Azione ogni: MASCHI ALTEZZA MANI 45c F M 2 etri 7,5 etri 5 etri 60etri 6s 2 s h 5 s 22 s h 25 s 35 s h F I c F I F M 65c F I F M FEMMINE ALTEZZA MANI 35c F I F M 90c F I F M 60c F I F M h Azioni di Trasporto in piano peso (Kg) assie raccoandabile per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di : sesso, distanza di percorso, frequenza di azione, altezza delle ani da terra DISTANZA 2 etri 7,5 etri 5 etri Azione ogni: 6s h h h s s s s s MASCHI ALTEZZA MANI 0c c FEMMINE ALTEZZA MANI 00c c Indicatori di rischio e valutazione del rischio 2 / 29

13 L applicazione alle singole operazioni di sollevaento o ovientazione della etodologia analitica sin qui seguita, fornisce per ciascuna un indicatori sintetico di rischio. Tali indicatori non sono altro che il rapporto tra il peso (la forza) effettivaente ovientato nella specifica situazione lavorativa e il peso (la forza) raccoandato per quell'azione. Sulla scorta dei risultati (indicatori) ottenuti è possibile individuare tutte le attività e quindi le aree dove vengono svolte, aggiorente richiedenti interventi di bonifica a carattere protezionisticopreventivo. Lettura e interpretazione dell indice di esposizione INDICE SINTETICO DI RISCHIO L'indice sintetico di rischio è 0,75 (ravvisabile coe area verde): la situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento. L'indice sintetico di rischio è copreso tra 0,76 e,25 (ravvisabile coe area gialla): la situazione si avvicina ai liiti, una quota della popolazione (stiabile tra l'% e il 20% di ciascun sottogruppo di sesso ed età) può essere non protetta e pertanto occorrono cautele, anche se non è necessario un intervento iediato. E counque consigliato attivare la forazione e la sorveglianza sanitaria dei personale addetto. Laddove ciò sia possibile, è preferibile procedere a ridurre ulteriorente il rischio con interventi strutturali ed organizzativi per rientrare nell'area verde. (indice di rischio 0,75). L'indice sintetico di rischio è >,25 (ravvisabile coe area rossa). La situazione può coportare un rischio per quote rilevanti di soggetti e pertanto richiede un intervento di prevenzione priaria. Il rischio è tanto più elevato quanto aggiore è l'indice e con tale criterio dovrebbe essere prograata la priorità degli interventi di bonifica. Per situazioni con indice aggiore di 3 vi è necessità di un intervento iediato di prevenzione; l'intervento è counque necessario e non a lungo procastinabile anche con indici copresi tra,25 e 3. SETTORE ASSISTENZIALESANITARIO METODOLOGIA DI RILEVAZIONE Sulla scorta degli ultii orientaenti apparsi in letteratura sugli aspetti critici della valutazione dei rischi nelle attività di ovientazione anuale dei pazienti nelle strutture sanitarie, nonché dal odello d indagine proposto dal Gruppo di ricerca EPM è riscontrabile una generale convergenza nei contenuti in cui si prevede che per la descrizione e la valutazione del lavoro assistenziale e dei rischi di ovientazione connessi vanno identificati e caratterizzati i seguenti fattori principali : carico assistenziale indotto dalla presenza di pazienti non autosufficienti tipo e grado di disabilità attrezzature in dotazione caratteristiche abientali e strutturali degli abienti forazione specifica degli operatori Accettata la seplificazione proposta del carico (ovientatorio) assistenziale uno dei problei cardinali nel calcolo dell indice di esposizione MAPO risulta esserene la corretta isura. Le esperienze in tal senso del Gruppo EPM, depone per l utilizzo coe fonte di dati, del registro delle attività tenuto dalla caposala, in quanto ha ostrato una buona concordanza con i dati denunciati dai singoli operatori o da rilevazioni più puntuali. Nello specifico l attendibilità dei dati forniti dalla caposala è in genere buona nella rilevazione del nuero dei pazienti non autosufficienti, entre talvolta risultano di difficile stia (non corretti in più e in eno) il nuero dei sollevaenti o trasferienti effettuati. Con tale approccio il nuero di ovientazioni effettuate rispetto al nuero di pazienti non autosufficienti nei diversi Reparti potrà risultare olto diverso e quindi non congruo. Tale rilievo ha portato a considerare e stabilire che : Il nuero dei pazienti non autosufficienti viene raccolto dai dati delle caposala 3 / 29

14 La stia del carico indotto da trasferienti di tali pazienti è consigliabile desuerla da valori standard di riferiento. La rilevazione: schede La rilevazione delle tipologie di attività, ausili, dotazioni, accessori, caratteristiche abientali, forazione nonché il calcolo dell indice di esposizione al rischio da ovientazione pazienti, è stata condotta ediante la copilazione di 0 schede specifiche inforatizzate in forato Excel. Tali schede pur con una veste grafica diversa riprendono tutti gli eleenti conteplati nelle etodologia originale EPM (Med.Lav.999; 90, 2: 52 72) per in calcolo dell indice di esposizione MAPO ed eseguono tutte le operazioni logiche, ateatiche e di coento in autoatiso. Al redattore viene lasciato il copito (e la libertà) di trascrivere i valori dei vari fattori di rischio che vengono calcolati e proposti a lato del capo di stapa. Ogni non rispondenza deve venire giustificata con delle note specifiche nella 0 scheda. Le schede sono state integrate con il etodo Snook e Ciriello (scheda 7) e NIOSH (scheda 2) Per i Reparti che lo richiedessero al fine di evitare la copilazione cartacea il foglio elettronico può essere bloccato ediante password lasciando digitabili solo le celle di input Una pria scheda (MCS) coposta da più sezioni in cui vengono raccolti i dati relativi alle attività è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto. Vengono così individuati: Nuero letti Nuero e presenza Inferieri e OTA Nuero di operatori addetti alla ovientazione totali e nei tre turni Tipologia dei pazienti (non autosufficienti, non collaboranti e parzialente coll.) Tipologia ovientazioni anuali effettuate (letto/carrozzina, letto/barella...) Tipologia patologica dei pazienti non autosufficienti Una seconda scheda (MCS2) coposta da più sezioni in cui vengono raccolti i dati relativi alla dotazioni di sollevatori è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto e qualora lo richiedesse coadiuvato da personale con specifica forazione. Vengono così individuati: Dotazione e descrizione dei sollevatori Ipiego dei sollevatori Una terza scheda (MCS3) coposta da più sezioni in cui vengono raccolti i dati relativi alla dotazioni di ausili, carrozzine e coode è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto e qualora lo richiedesse coadiuvato da personale con specifica forazione. Vengono così individuati: Dotazione e descrizione dei ausili inori (tavolette, disco, rulli, cinture, teli s.a.) Dotazione e descrizione delle carrozzine Dotazione e descrizione delle coode Una quarta scheda (MCS4) coposta da più sezioni in cui vengono raccolti i dati relativi alla presenza di accessori ed adeguatezze strutturali è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto e qualora lo richiedesse coadiuvato da personale con specifica forazione. Vengono così individuati: Ausili per l igiene del paziente (barelladoccia, vasca o doccia attrezzata,...) Caratteristiche Bagni per igiene personale Una quinta scheda (MCS5) coposta da più sezioni in cui vengono raccolti i dati relativi ai bagni e alle caere di degenza è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto coadiuvato da personale con specifica forazione. Vengono così individuati: Caratteristiche Bagni per bisogni corporali Caratteristiche delle caere di degenza (effetti letterecci, spazi e ingobri) Una sesta scheda (MCS6) coposta da più sezioni in cui vengono raccolti i dati relativi alle dotazioni di letti e barelle e alla descrizione degli accessi e percorsi è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto coadiuvato da personale con specifica forazione. Vengono così individuati: 4 / 29

15 Rilevazione letti ad altezza variabile Rilevazioni letti, barelle, trasportatori ultifunzionali Stato e difficoltà dei tragitti, accessi e percorsi Una settia scheda (MCS7) coposta da più sezioni in cui vengono raccolti i dati relativi al traino e spinte e alla forazione del personale e è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto coadiuvato da personale con specifica forazione. Vengono così individuati: Operazioni di traino e spinta Livello di forazione del personale sulla Movientazione Una ottava scheda (MCS8) in cui vengono raccolte per un certo periodo (inio 2 esi in 8 giornate diverse) le presenze effettive dei pazienti non autosufficienti è stata predisposta per essere copilata dal personale del Reparto debitaente inforato. Vengono così individuati e verificati: Presenze per tipologia patologica Rapporti tra pazienti non autosufficienti e operatori Una nona scheda (MCS9) in cui vengono raccolti e riassunti in fora sintetica tutti i fattori di rischio individuati con le schede precedenti assiee ai rispettivi pesi per il calcolo dell indice di esposizione MAPO; tale scheda è stata predisposta per essere copilata da personale con specifica forazione. La forula finale non ipiega i valori calcolati autoaticaente per i vari fattori in funzione delle ipleentazioni ricevute nelle rispettive tabelle, a tali valori devono venir ricopiati da caselle che si trovano subito a destra a fuori capo. Viene così lasciata una discrezionalità che perette di conteplare e valutare correttaente anche situazioni non previste o inusuali. Una decia scheda (MCS0) in cui vengono raccolti rispettivaente coenti e note relative alle schede precedenti. Una undicesia scheda (MCS) in cui può venire stilata una relazione sintetica sui vari fattori di rischio Una ultia scheda in cui si possono calcolare secondo il etodo NIOSH gli indici di esposizione dei sollevaenti dei carichi inaniati. La scheda è stata predisposta per essere copilata da personale con specifica forazione e presuppone la disponibilità di un dinaoetro. La copilazione delle schede: note e spiegazioni Le schede in forato cartaceo o agnetico (floppy disk) possono venire copilate dal referente di Reparto per la ovientazione e dalla caposala. In questa fase sarebbe preferibile anche il coinvolgiento e la collaborazione del personale. Per la copilazione di quadri a carattere tecnico specifico (sollevaenti, traini e spinte) e di quelli riferiti al fattore abientale è indicata la collaborazione e il sopralluogo di un referente esperto, in quanto l analisi degli aspetti abientali e delle attrezzature è in questo odello di valutazione particolarente iportante e una sua non oogeneità ed oggettività etterebbe in dubbio l affidabilità di tutta l analisi. Le schede debitaente copilate verranno sottoposte ad una attenta lettura e verifica da parte dell addetto alla ovientazione e in questa fase si ette ano ad eventuali incopletezze e isclassificazioni, si conferano o ripudiano dati significativaente diversi da quelli attesi. In questa fase di verifica può rivelarsi necessaria un ulteriore indagine o sopralluogo. Sarebbe opportuno che i dati di tutte le unità operative vengano raggruppati in un quadro di riepilogo generale dove accanto agli indici espositivi MAPO dovrebbero essere riportati anche i valori dei vari fattori di rischio che lo copongono. Tale quadro è di indubbia utilità nel individuare gli interventi di bonifica e la loro gerarchizzazione. CARATTERIZZAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO ELEMENTI, CRITERI, NOTE, SPIEGAZIONI Vengono di seguito illustrati e discussi i criteri di valutazione e le procedure utilizzate per la deterinazione delle diverse variabiii e del valore dei relativi fattori che entrano nel odello di calcolo dell indice MAPO secondo quanto stabilito e pubblicato (Med.Lav.999; 90, 2: 5272) dal gruppo EPM. 5 / 29

16 ASPETTI ASSISTENZIALEORGANIZZATIVO CARICO ASSISTENZIALE Per la sua rilevazione è iportante raccogliere le seguenti inforazioni: nuero di letti (coprendendo e specificando anche quelli aggiunti nonché il loro tasso di occupazione) nuero e qualifiche degli operatori in organico nel Reparto e degli addetti alla ovientazione suddivisi nei tre turni tipologia dei pazienti suddivisi per patologia e distinti per non autosufficienza, elencando i tipi di anovre di ovientazione abitualente effettuate. In base al nuero di letti occupati, viene richiesto il nuero edio di pazienti non autosufficienti presenti nel Reparto e la durata della loro degenza edia. Si richiede inoltre il nuero assio di pazienti non autosufficienti presenti nell ultio anno (picco di presenza da cui si ricaverà il relativo carico assistenziale). I pazienti non autosufficienti vengono ulteriorente distinti in base alle loro residue capacità otorie e alla patologia in atto in totalente non collaboranti ( NC ) e parzialente non collaboranti ( PC ). Per totalente non collaborante si intende un paziente non in grado di utilizzare gli arti superiori ed inferiori e che pertanto nelle azioni di trasferiento deve venire copletaente sollevato. Per parzialente collaborante si intende un paziente in grado di usare le sue residue capacità otorie e pertanto viene solo parzialente sollevato dall operatore ; se l aiuto fornito dal paziente è assolutaente esiguo tale paziente va copreso nei non collaboranti. Per aiutare la caposala a quantificare i pazienti NC e PC presenti, la scheda e stata strutturata in odo che viene richiesta la loro definizione sia in base alla clinica e che in base alla loro disabilità otoria. Per ottenere dati più rispondenti sulla presenza dei pazienti collaboranti e non e nel contepo verificare l attendibilità dei dati stiati desunti dal registro della caposala è stata predisposta un ulteriore scheda da copilare settianalente e in giornate diverse. Counque i dati di ogni unità operativa nel loro aspetto più generale dovranno essere in sintonia con quelli forniti dal sistea inforativo aziendale. Rapporto pazienti non autosufficienti e operatori (NC/Op e PC/Op) I dati rilevati sono il nuero "edio" e di picco" dei pazienti non autosufficienti ed il nuero di operatori addetti all'assistenza durante le 24 ore. La scelta di suddividere i pazienti non autosufficienti in totalente non collaboranti (NC) e parzialente collaboranti (PC), peraltro apiaente docuentata in letteratura, deriva dall'evidenza di un differente sovraccarico bioeccanico sul rachide lobare in relazione alle diverse tipologie di anovre effettuate. ASPETTI AMBIENTALI DOTAZIONE DI ATTREZZATURE L analisi sulla dotazione di attrezzature per ausiliare le operazioni di ovientazione anuale di pazienti e la relativa odalità di utilizzazione è stata suddivisa in tre sezioni: carrozzine, coode e altri ezzi: viene rilevato il nuero di ogni tipo e di questo si valuta lo stato di anutenzione, la frenabilità. la riovibilità dei braccioli e dei poggiapiedi, l altezza dello schienale e la larghezza totale della carrozzina o cooda; Fattore carrozzine La valutazione delle carrozzine e/o coode considera due aspetti in odo integrato: a) la sufficienza nuerica in relazione al nuero di pazienti non autosufficienti Si intende per sufficienza nuerica la presenza di un nuero di carrozzine pari aleno alla età dei pazienti non autosufficienti del Reparto. Tale scelta è indotta dalla considerazione che alcuni pazienti totalente non collaboranti (allettati) o parzialente collaboranti non utilizzano carrozzine. b) la presenza di requisiti ergonoici. 6 / 29

17 La valutazione dei requisiti ergonoici viene effettuata attribuendo, ad ogni tipo di carrozzinacooda individuata nel corso del sopralluogo un valore pari a per l'assenza di ognuno dei seguenti aspetti: braccioli, che devono essere riovibili; schienale, che non deve risultare ingobrante nel senso dell altezza; frenabilità, che deve essere assicurata; larghezza, che deve essere inferiore a 70 centietri. Attraverso la soa del punteggio di "inadeguatezza" di ogni tipo di carrozzine, oltiplicato per il nuero di carrozzine (aventi le stesse caratteristiche), si ottiene il punteggio globale per ogni tipo di carrozzina (punteggio di colonna, vedi scheda riepilogativa MCS3). Dalla soa dei diversi punteggi di colonna, divisa per il nuero totale di carrozzine si ottiene il Punteggio Medio di carrozzine (PMcarr), che rappresenta perciò la valutazione della congruità ergonoica di tutto il parco di carrozzine, coode e altri siili ezzi di trasporto presenti in quel Reparto. Diviene così possibile definire il valore del Fattore Carrozzine (FC integrando i due aspetti valutati (nuerosità e requisiti ergonoici) coe indicato in tabella sottostante. Il valore di tale fattore varia da 0,75 a 2 poiché, sulla base delle osservazioni preliinari EPM, la presenza di carrozzinecoode non adeguate e insufficienti induce aleno un raddoppio della frequenza delle operazioni di spostaento del paziente che deterinano un sovraccarico bioeccanico del rachide lobare. Valori attribuiti al Fattore Carrozzine (FQ) Punteggio edio carrozzine 0,33,34 2,66 2,67 4 Sufficienza Nuerica No Si No Si No Si Valore Fattore FC 0,75,5,2 2,5 sollevaalati anuale, oleodinaico o elettrico: ne viene rilevato il nuero disponibile unitaente al tipo e alle caratteristiche degli accessori. Viene indagato inoltre (traite la caposala) se la dotazione risulta congrua alle esigenze di ovientazione del Reparto o se siano identificabili i otivi di una eventuale carenza di utilizzazione (es. la scarsa anutenzione); Fattore sollevatore (FS) La valutazione del sollevaalati coniuga due aspetti: la sufficienza nuerica in relazione al nuero dei pazienti totalente non collaboranti e l'adeguatezza alle esigenze del Reparto. Per "sufficienza nuerica" si intende la presenza di sollevatore ogni 8 pazienti totalente non collaboranti (NC). Si considera inadeguato alle esigenze del Reparto" un sollevatore che: non può essere utilizzato per il tipo di pazienti abitualente presenti in Reparto; in cattivo stato di anutenzione (frequenteente rotto); non può essere utilizzato per le caratteristiche abientali delle caere di degenza c/o dei bagni. Il valore attribuito al fattore sollevatore (FS) varia da 0,5 a 4 nelle varie situazioni evidenziate nella tabella sottostante; si propone anche il libero utilizzo del fattore per situazioni si sufficienza a non copleta adeguatezza Valori attribuiti al fattore sollevatore (FS) Caratteristiche dei sollevatori Valore FS Assenti o inadeguati+insufficienti 4 Insufficienti o inadeguati 2 Presenti+sufficienti+adeguati 0,5 altri ausili o ausili inori : si rileva l'eventuale dotazione di ausili quali "teli ad alto scorriento, cintura ergonoica", tavolette o rulli utili per ausiliare alcune operazioni di ovientazione anuale di pazienti. L aggettivo di inori deve essere inteso coe di più piccole diensioni e non va riferito alla loro utilità ed efficacia nel diinuire il carico discale negli operatori che è senz altro di priaria iportanza. La pronta 7 / 29

18 disponibilità, il basso ingobro e loro velocità e seplicità d uso ne fanno i protagonisti principali della ovientazione pazienti nelle ani di personale ben forato. Fattore ausili inori Si considerano "ausili inori" le attrezzature che riducono il nuero o il sovraccarico indotto da alcune operazioni di spostaento parziale del peso del paziente (telo ad alto scorriento, rullo, aterassino alto scorriento, disco transfer, cintura ergonoica, tavole e tavolette). La sufficienza nuerica per tali ausili secondo l EPM è raggiunta quando la dotazione del Reparto ne coprende 3 tipi diversi; va rilevato che in presenza di personale ben forato una tavola ad alto scorriento più aleno uno degli altri citati presenti in buon nuero si sono diostrati parienti efficaci. Al relativo fattore è stato attribuito un valore deoltiplicativo pari a 0,5, considerando che la presenza di tali ausili riduce il nuero delle operazioni sopracitate. Quando gli ausili inori non risultano presenti o sufficienti il valore attribuito diventa ; si propone il valore di 0,75 per una buona nuerosità e bassa diversità. Per l EPM in origine, al fattore "ausili inori", era stato attribuito un valore pari a 2 e conteporaneaente il rapporto PC/Op era oltiplicato per un valore 0,5 poiché, il carico sui dischi intervertebrali lobosacrali dell'operatore addetto alla ovientazione di pazienti parzialente collaboranti è pari circa alla età del carico indotto quando si ovienta un paziente copletaente non collaborante. Inoltre il valore 2 attribuito al fattore ausili inori derivava dall'osservazione che alcune disabilità otorie, che definivano un paziente parzialente non collaborante, non coportavano per l'operatore un intervento di ovientazione, e quindi di applicazione di forza, a il lavoratore doveva solo "guidare" il oviento del paziente. Pertanto si era stiato un nuero edio per operatore di ovientazioni anuali di pazienti parzialente collaboranti pari a due. Poiché dal punto di vista ateatico la oltiplicazione del fattore ausilio inore (pari a due) per il supposto carico discale (pari a 0,5) portava ad un valore di uno, nel calcolo dell'indice di esposizione si è deciso di applicare al fattore ausili inori un valore pari a, seplificando così il calcolo. sollevatori o altri ausili per le operazioni di igiene del paziente: si rileva la eventuale presenza di barelladoccia, vasca o doccia attrezzata, sedile sollevatore per vasca fissa copilando il quadro ausili presenti nei bagni nella scheda MCS4. Altre attrezzature eventualente presenti vanno aggiunte nelle note. CARATTERISTICHE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO E necessario descrivere le caratteristiche degli abienti di lavoro in funzione delle operazioni di ovientazione pazienti effettuate nella norale attività assistenziale. Sono stati considerati unicaente quegli aspetti strutturali dell'abiente che possono deterinare un auento del carico dorsolobare nelle operazioni di ovientazione da parte del personale sanitario. A questo scopo sono state predisposte tre sezioni che si trovano nelle schede di rilevazione MCS4e5 e che prevedono l'analisi di: a) bagni utilizzati per l'igiene del paziente, b) bagni utilizzati per bisogni corporali del paziente, c) caere di degenza viste coe luogo di ovientazioni assistenziali. Per ogni sezione sono state individuate le più rilevanti e frequenti caratteristiche di inadeguatezza a cui corrisponde un punteggio proporzionale al aggiore carico che inducono nel rachide degli operatori durante le ovientazioni dei pazienti. I punteggi aggiori ( o 2) sono stati attribuiti agli aspetti abientali che, se inadeguati, costringono gli operatori sanitari ad effettuare un nuero aggiore di anovre di trasferiento dei pazienti. Un punteggio inferiore (0,5) è stato riferito alla presenza di arredi (es. poltrone) che possono ipedire al paziente parzialente collaborante di utilizzare le residue capacità otorie inducendo l'operatore ad effettuare il sollevaento. Aggregando nella valutazione bagni o caere dello stesso tipo in una colonna e soando alla fine di questa i rispettivi punteggi delle inadeguatezze presentate ottenuti oltiplicando il peso stabilito per ogni caratteristica ipedente per la nuerosità degli abienti che la presentano si ottiene soando tutti i punteggi di colonna e dividendo per il nuero totale degli abienti considerati del quadro un nuero che descrive quantitativaente il pericolo espositivo della sezione o area abientale. Tale nuero viene definito Punteggio Medio di bagniigiene, bagniwc e caere degenza e rappresenta la valutazione della incongruità ergonoica integrata delle dotazioniarredispazi e abienti in cui vengono di fatto espletate le ovientazioni del Reparto. bagni: nei locali utilizzati per le operazioni di igiene del paziente (bagni che possiedono vasca o doccia) si rilevano alcune caratteristiche strutturali quali la presenza di doccia o vasca, la larghezza della porta di accesso e odalità di apertura, gli spazi liberi e l'eventuale presenza di ingobri e bordi precludenti l utilizzazione di carrozzine o ausili; 8 / 29

19 Caratteristiche strutturali punteggi Bagni per igiene paziente: Spazio libero inadeguato all'utilizzo ausili (indicativo 00c) 2 Porta di larghezza inferiore a 85 c Ingobri non riovibili nei i bagni utilizzati per le necessità fisiologiche (vedi WC) si rileva la disponibilità di spazi liberi per l utilizzazione di eventuali ausili, la larghezza della porta di accesso e odalità di apertura, gli spazi laterali a l'altezza del WC e la presenza di aniglioni laterali fissi a parete; Caratteristiche strutturali punteggi Bagni per WC: Spazio che non consente la rotaz.di carrozzine (indic. 00c) 2 Altezza WC inferiore a 50 c Assenza di aniglioni laterali al WC Porta di larghezza inferiore a 85 c Spazio laterale al WC inferiore a 80 c caere di degenza: vengono rilevate le caratteristiche relative agli spazi operativi (spazio esistente fra i letti e al fondo letto, spazio occupato dal coodino, presenza di eventuali ingobri riovibili che riducono lo spazio stesso); le caratteristiche dei letti (altezza, presenza di ruote e caratteristiche delle spondine, coandi di regolazione, altezza libera presente sotto il letto per l'eventuale accesso di ausili) e delle poltrone utilizzate da pazienti non autosufficienti e altezza del piano sedile; Caratteristiche strutturali punteggi Caere di degenza: Distanza fra letti e pareti inferiore a 90 c 2 Spazio al fondo letto inferiore a 20 c 2 Letto inadeguato: a) inaccessibilità dei coandi; b) letto a 2 sole ruote Spazio libero fra letto e paviento inadeguato (inf. a c 5) 2 Poltrone inadeguate (altezza inferiore a 50 c) 0,5 Fattore abiente Ottenuti i punteggi edi che quantificano le difficoltà e ostacoli che ogni sezione (area) frappone alle operazioni di ovientazione e nello specifico di a) bagni utilizzati per l igiene, b) bagni utilizzati per i bisogno corporali, c) caere di degenza si soano per ottenere il Punteggio Medio Abiente. Il Fattore abiente (FAb) che sarà utilizzato nel calcolo dell indice espositivo MAPO si ricava da una tabella ordinale divisa in tre fasce di valori di Punteggi Medi Abientali coe riportato nella tabella sottostante. Valori attribuiti al fattore Abiente (Fab) Grado di inadeguatezza Bassa Media Alta Intervallo Punteggio Medio Abiente: 0 5,8 5,95,6,7 7,5 Valore Fattore FAb: 0,75,25,5 9 / 29

20 Il valore del fattore abiente varia da 0,75 a,5: le osservazioni preliinari hanno peresso di stabilire che la copleta assenza dei requisiti ergonoici considerati nelle strutture abientali sanitarie coporta di fatto un auento di circa,5 delle anovre che deterinano sovraccarico bioeccanico del rachide lobare. OPERAZIONI DI MOVIMENTAZIONE : traino e spinta Le operazioni di traino e spinta vengono rilevate e quantificate ediante isurazioni dinaoetriche della forza applicata secondo la etodologia proposta da Snook e Cirielllo già presentata nella sezione tecnicoeconoale. I valori espositivi delle singole operazioni vengono calcolati nel quadro specifico della scheda MCS7. Tali dati non rientrano nell indice MAPO a contribuiscono ad una più copleta definizione dell'esposizione. E inoltre prevista nella scheda MCS6 la copilazione di un quadro specifico (descrittivo) in cui si verificano e registrano le caratteristiche degli accessi, dei percorsi effettuati e delle barelle e altri ezzi di trasporto in dotazione. FORMAZIONE DEL PERSONALE Viene rilevata il tipo e il grado dell avvenuta forazione del personale relativaente alla ovientazione anuale dei carichi e dei pazienti. La qualità di questa viene distinta in base all effettuazione di corsi di aggiornaento specifici e qualificati o dalla soinistrazione di inforazioni con distribuzione di fascicoli illustrativi. Fattore forazione Fattore deterinante trasversale che contribuisce a definire l'indice di esposizione è la specifica forazione degli operatori. Le esperienze di verifica di efficacia della forazione hanno portato a definire i requisiti inii di adeguatezza della forazione specifica sulla base delle seguenti caratteristiche: la durata il corso di forazione deve essere di aleno 6 ore il corso deve essere articolato in: una parte teorica sull ergonoia delle posture e ovientazioni; esercitazioni pratiche sulla odalità eno sovraccaricanti di sollevaento anuale parziale del paziente; esercitazione pratica sull utilizzazione corretta degli ausili e attrezzature principali. Quando l attività di forazione è stata effettuata seguendo tali indicazioni e contenuti, si è in genere constatato che il nuero delle azioni di ovientazione sovraccaricanti il rachide lobare diinuiva in aniera considerevole. Inoltre quelle ovientazioni non altrienti riconducibili venivano counque effettuate con odalità eno sovraccaricanti. Pertanto nei casi di adeguata forazione viene attribuito il fattore deoltiplicativo di 0,75. Laddove invece la forazione è liitata alla sola inforazione ediante spiegazione o ediante distribuzione di opuscoli illustrativi o entrabe le cose non si è poi riscontrata una sostanziale diinuzione dei rischi nelle attività delle ovientazioni e pertanto il fattore di deoltiplicazione deve essere prossio a. Nei casi invece in cui non è stata effettuata nessun tipo di inforazione, è stato stiato un raddoppio della frquenzagravità delle anovre sovraccaricanti il rachide e pertanto il fattore oltiplicativo diventa 2. CALCOLO DELL'INDICE SINTETICO DI ESPOSIZIONE : MAPO Nella tabella riepilogativa MCS9 vengono ripresentati (a destra fuori capo di stapa) per la trascrizione tutti i fattori di rischio con i rispettivi valori e il calcolo dell indice finale di esposizione MAPO. La presenza di una linea () può indicare la non copilazione di qualche capo nelle schede specifiche precedenti o in certi casi incongruità delle risposte ipleentate. 20 / 29

21 CARATTERISTICHE GENERALI LOGICA ASSOCIATIVA, VALORI E PESI. Il presupposto da cui uove la proposta di un indice sintetico di esposizione denoinato MAPO (Movientazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati proposto dal gruppo di ricerca EPM) è quello di valutare in odo integrato il contributo dei principali deterinanti di rischio da ovientazione anuale di pazienti così coe descritti e rilevati in aniera analoga alla etodologia NIOHS. L indice sintetico di esposizione MAPO viene calcolato secondo la seguente espressione: MAPO=(NC Op x FS + PC Op x FA) x FC x Fab x FF ove: NC Op è il rapporto fra pazienti Non Collaboranti ed operatori presenti nei tre turni PC Op il rapporto fra pazienti Parzialente Collaboranti ed operatori presenti nei tre turni, FS rappresenta il fattore sollevatori, FA il fattore ausili inori, FC il fattore carrozzine, Fab il fattore abiente, FF il fattore forazione. Nell'espressione, i rapporti fra pazienti Non Autosufficienti e Operatori (NC/Op e PC/Op) risultano essere un dato di priaria iportanza che è funzione della frequenza dei sollevaenti e/o degli spostaenti oggettivaente richiesti agli operatori dei Reparto esainato. Infatti, tali rapporti pongono in relazione il nuero di pazienti che devono essere spostati o sollevati con il nuero di operatori del Reparto. Questi rapporti vengono "ponderati" in relazione ai Fattori "sollevatori" ed "ausili inori al fine di valutare il potenziale sovraccarico bioeccanico indotto con le operazioni di trasferiento a seconda della presenza ed efficacia degli ausili considerati. Nel odello di calcolo il fattore sollevatore (FS) risulta essere oltiplicatore o deoltiplicatore solo dei pazienti non collaboranti, entre il Fattore Ausili Minori (FA) è relazionato solo ai pazienti parzialente collaboranti: è stata scelta questa ipostazione per razionalizzare il odello, sebbene nella realtà entrabi i tipi di ausili siano da riferirsi alla totalità dei pazienti non autosufficienti. Gli altri Fattori (FC, Fab, FF) sono correlati sia ai pazienti Non Collaboranti che ai Parzialente Collaboranti in quanto possono indurre, se inadeguati, un auento della frequenzagravità di operazioni di spostaentotrasferiento di ogni paziente non autosufficiente: agiscono di fatto coe oltiplicatori (in senso negativo o positivo) del livello generale di esposizione (auentodiinuzione della frequenza o del sovraccarico delle operazioni di trasferiento anuale di pazienti). Tanto i "pesi" che i valori di ogni fattore sono stati attribuiti in base ai risultati dell'analisi dei "quadernidiari" delle attività assistenziali preliinarente esainati su un capione significativo di Unità Operative. Da tale esperienza, si è potuto rilevare: che per ogni paziente totalente non collaborante venivano effettuati aleno 4 sollevaenti totali al giorno (da ciò il valore 4 attribuito all'assenza di sollevatori); che la presenza di bagni "non accessibili" induceva un auento delle azioni di ovientazione "sovraccaricanti". 2 / 29

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