ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA
|
|
- Ottaviano Giordani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Valutazione su scala regionale dell impatto ambientale del Radon negli ambienti antropizzati e naturali Michele Guida, Facoltà di Ingegneria Università di Salerno, INFN e C.U.G.RI. miguida@unisa.it RADIOACTIVO Roma, 6 dicembre 2010
2 Parte I: Aspetti scientifici, sanitari, normativi e riferimenti alla situazione italiana Parte II: Aspetti tecnici di rivelazione e di intervento Parte III: Caso studio di un programma strategico di Area Vasta per la conoscenza e valutazione dell'impatto ambientale del Radon su scala regionale Roma, 6 dicembre 2010
3 Parte I: Aspetti scientifici, sanitari, normativi e riferimenti alla situazione italiana Roma, 6 dicembre 2010
4 Naturally Occurring Radioactive Tracer (NORT): 222 Rn Il Radon è l unico elemento radioattivo naturale allo stato gassoso (gas nobile); è un prodotto delle serie naturali di decadimento del 238 U, 235 U, 232 Th (radionuclidi primordiali); i suoi isotopi di maggiore interesse radio-protezionistico sono soprattutto il 222 Rn (Radon) (emivita: 3.8 giorni) e il 220 Rn (Toron) (emivita < 1 minuto); è distribuito in maniera non uniforme su tutto il pianeta; può essere pericoloso per la salute ad elevate concentrazioni viene utilizzato come tracciante radioisotopico naturale nella investigazione dei processi di trasporto veloci in: litosfera (emanazione --- esalazione); idrosfera (interazioni falda --- fiume, SGD); atmosfera. M. Guida, Università di Salerno
5 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Radio-226 Polonio-214 Radon-222 Uranio-238 Polonio-218 M. Guida, Università di Salerno
6 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO, Facoltà di Ingegneria Il Radon (Z=86) appartiene all VIII gruppo della Tavola Periodica degli Elementi o di Mendeleev M. Guida, Università di Salerno
7 Richiami Elementari di Fisica delle Radiazioni M. Guida, Università di Salerno Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, Roma, 6 dicembre 2010
8 Il termine Le radiazioni radiazione si riferisce comunemente a fenomeni fisici, tra loro differenti, che hanno tutti in comune: il trasporto di energia nello spazio. Quando la radiazione attraversa dei mezzi materiali l'energia trasportata può essere ceduta a questi ultimi. RADIOACTIVO Aumento di temperatura della porzione di materiale dove è avvenuto l assorbimento di radiazione M. Guida, Università di Salerno
9 Le radiazioni Sono radiazioni, ad esempio, le onde elettromagnetiche (luce visibile, onde radiotelevisive, ecc.) le emissioni di particelle (α, β ) o di fotoni (X o ) da parte di un elemento radioattivo. Le radiazioni possono anche distinguersi in radiazioni particellari ossia, quando sono rappresentate dalla propagazione nello spazio di particelle, dotate di massa, come quelle cariche elettricamente ed i neutroni, oppure in radiazioni non particellari, quando, invece, sono costituite, per esempio, da fotoni ( X o ), che non hanno nè massa nè carica, oppure da onde.
10 L assorbimento di radiazione nei mezzi materiali attraversati o esposti o irradiati può provocare: Una combustione sviluppata dal calore sprigionato in seguito all aumento fortemente localizzato di temperatura; Una alterazione chimica nella porzione di materiale esposto alla radiazione, come nel caso di una pellicola fotografica impressionata dalla luce; Danni biologici permanenti inferti all organismo umano quando esso viene esposto alle radiazioni più energetiche.
11 Le radiazioni più energetiche possono, quindi, esercitare un azione lesiva sull organismo, diretta conseguenza dei processi fisici di eccitazione e ionizzazione degli atomi e delle molecole dei tessuti biologici colpiti dal rilascio di energia da parte della radiazione al mezzo materiale. In relazione all energia posseduta e, quindi, agli effetti prodotti sulla materia attraversata, le radiazioni si possono distinguersi in: Radiazioni ionizzanti. Radiazioni non ionizzanti.
12 Le radiazioni ionizzanti Quando l energia di una radiazione è sufficientemente elevata essa può ionizzare il mezzo attraversato, ossia produrre cariche positive e negative, in eccesso. A seconda che la ionizzazione del mezzo colpito da radiazione, ovvero irradiato, avvenga per via diretta o indiretta le radiazioni ionizzanti, quindi, possono essere distinte in: radiazioni direttamente ionizzanti e radiazioni indirettamente ionizzanti.
13 Come si misura l energia delle radiazioni? L'energia delle radiazioni si misura in elettronvolt (ev) 1 ev è l'energia che una carica elettrica unitaria (p.es., un elettrone) acquista attraversando una differenza di potenziale (d.d.p.) di 1 Volt.
14 L energia delle radiazioni Multipli dell ev sono: kev (1.000 ev =10 3 ev), (p. es., raggi X) MeV ( ev = 10 6 ev), (reazioni nucleari) GeV ( ev = 10 9 ev). (acceleratori di particelle, raggi cosmici, ecc.) TeV ( ev = ev). (LHC)
15 Attività Si definisce attività A di un radionuclide il numero di sue disintegrazioni o decadimenti nucleari che avvengono nell'unità di tempo. Nel Sistema Internazionale di misura (SI) l'attività A si misura in Becquerel (Bq), dove 1 Bq = 1 disintegrazione/secondo. In passato veniva utilizzato il Curie (Ci), equivalente a 37 GBq (numero di disintegrazioni/secondo in 1 g di Radio - 226).
16 La legge del decadimento radioattivo A t A 0 e t t / A0e T 1/2, o tempo di dimezzamento, è il tempo in cui l attività si dimezza, cioè A(T 1/2 ) = 0.5 A 0 Perciò T 1/2 = è la vita media. 16
17 Principali tipi di radiazioni nucleari i tre tipi di radiazione emessa da una sostanza radioattiva Particelle -alfa- Particelle -beta- Raggi -gamma- Piombo Sorgente radioattiva
18
19 Schermi protettivi
20 Sorgenti di radiazioni ionizzanti
21 Sorgenti di radiazioni ionizzanti M. Guida, Università di Salerno
22 Rayos Cósmicos 12% Radón 40% Radiación Gamma 15% Radiación Interna 15% Tratamientos Médicos 17% M. Guida, Università di Salerno
23 Radionuclidi Principali Nucleo Símbolo EmiVida Uranio U 7.04 x 10 8 años Uranio U 4.47 x 10 9 años Torio Th 1.41 x años Radio Ra 1.60 x 10 3 años Radón Rn 3.82 días Potasio K 1.28 x 10 9 años M. Guida, Università di Salerno
24 M. Guida, Università di Salerno Radioattività naturale negli alimenti Comida 40 K pci/kg 226 Ra pci/kg Plátano 3,520 1 Nueces 5,600 1,000-7,000 Zanahorias 3, Patatas 3, Cerveza Carne Roja 3, Limón 4, Agua del Grifo
25 Radioattività naturale interna al corpo umano Núcleo Masa Total del Nucleo Dentro del Cuerpo Actividad Total del Núcleo Dentro del Cuerpo Consumo Diario de Núcleos Uranio 90 µg 30 pci (1.1 Bq) 1.9 µg Torio 30 µg 3 pci (0.11 Bq) 3 µg Potasio mg 120 nci (4.4 kbq) 0.39 mg Radio 31 pg 30 pci (1.1 Bq) 2.3 pg Carbón µg 0.4 µci (15 kbq) 1.8 µg Tritio 0.06 pg 0.6 nci (23 Bq) pg Polonio 0.2 pg 1 nci (37 Bq) ~0.6 µg M. Guida, Università di Salerno
26 Granito Arenisca Material Cemento Hormigón Calizo Hormigón Arenisca Dry wallboard Derivados del Yeso Yeso Natural pp m Uranio Torio Potasio mbq/g (pci/g) pp m mbq/g (pci/g) 63 (1.7) 2 8 (0.22) 6 (0.2) 46 (1.2) 31 (0.8) 11 (0.3) (0.19) 21 (0.57) 8.5 (0.23) 8.5 (0.23) 14 (0.4) 3 12 (0.32) 186 (5.0) 15 (0.4) (1.78) 7.4 (0.2) Madera Ladrillo de Arcilla M. Guida, Università di Salerno (3) (1.2) pp m mbq/g (pci/g) 1184 (32) 414 (11.2) 237 (6.4) 89 (2.4) 385 (10.4) 89 (2.4) 5.9 (0.2) 148 (4) 3330 (90) 666 (18)
27 Diagnóstico Radiológico (Rayos X) Medicina Nuclear Radioterapia M. Guida, Università di Salerno
28 Quali danni sono causati dalle Radiazioni Ionizzanti?
29 RADIAZIONI Ionizzanti LE RADIAZIONI IONIZZANTI PROVOCANO: TUMORE DELLA MAMMELLA (sopravissute alle bombe, trattamento con raggi X per mastite, fluoroscopie nel trattamento per tubercolosi). TUMORE DEL POLMONE (sopravissuti alle bombe, trattamento per spondilite anchilosante, esposizione a gas radon dei minatori). TUMORE DELLA TIROIDE (sopravissuti alle bombe, bambini trattati con radioterapia per malattia del timo o per tigna, esposizione a gas radon dei minatori). TUMORE DELLO STOMACO E DEL COLONRETTO (sopravissuti alle bombe, trattamento per spondilite anchilosante). ALTRI TUMORI ASSOCIATI: TUMORE DEL FEGATO, CANCRO OSSEO, MIELOMA MULTIPLO, LEUCEMIA
30 M. Guida, Università di Salerno
31 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l Ambiente ed il Territorio RADON: Sorgenti di Radon indoor La principale sorgente di Radon indoor è il SUOLO La causa di ingresso del Radon dal suolo in un ambiente chiuso è sostanzialmente la differenza di pressione tra interno ed esterno (moto di avvezione) e la presenza in fondazione di microfratture e tubazioni, che costituiscono le vie di accesso preferenziali.
32 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Suolo: Avvez. (85-90%) Diffus. (1-4%) Materiali da costruzione: 2-5% Acqua < 1%
33 Radon indoor La presenza di Radon negli ambienti chiusi è legata a fattori fisico-chimici (tipo di suolo, materiali da costruzione, permeabilità e porosità delle rocce, carrier di trasporto) e ambientali (clima, abitudini della popolazione) Effetto camino La presenza stessa dell edificio provoca l aspirazione del gas all interno degli ambienti confinati Radon emanato-esalato Radon indoor Radon outdoor M. Guida, Università di Salerno
34 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l Ambiente ed il Territorio IL RADON indoor : Rischio per la salute umana:
35 Il radon e la salute L ipotesi di un legame tra alte concentrazioni di Radon e cancro ai polmoni fu messa in primo piano molto presto nel ventesimo secolo. Soltanto negli ultimi 10 anno abbiamo potuto affermare che il radon può essere alla base dei più grandi problemi di salute pubblica, non solo in situazioni estreme Le autorità locali, sostenute dalle autorità responsabili della salute pubblica, devono valutare l entità del problema alla luce dell architettura locale e delle condizioni geologiche e aiutare a realizzare misure preventive per ridurre il rischio. M. Guida, Università di Salerno
36 IL Implicazioni sanitarie L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 1988, ha classificato il RADON come agente cancerogeno di gruppo 1, di accertata cancerogenicità per la popolazione. Il Radon, inoltre, rappresenta la seconda causa, dopo il fumo, per l insorgenza di tumori polmonari
37 Ripartizione percentuale delle dosi assorbite dalla popolazione italiana provenienti da sorgenti naturali Tale ripartizione ricalca i dati relativi alla popolazione mondiale Ma cos è la DOSE ASSORBITA? S intende l energia della radiazione ionizzante assorbita dall unità di massa di materia biologica. Essa è direttamente proporzionale all esposizione della popolazione alla radiazione ionizzante. Radiazione Cosmica 10% Radon e prodotti di decadimento 64% Radionuclidi nel Corpo Umano 7% Radiazione Gamma Terrestre 19%
38 Fattori che rendono il Radon pericoloso per la salute umana - la sua radioattività (e soprattutto quella dei suoi discendenti) - la sua grande mobilità nel suolo (la sua mobilità lo porta facilmente nelle case e la radioattività della progenie, soprattutto quella, ne rende dannosa l'inalazione) Fattori che rendono il Radon utile per le geoscienze e non solo -la sua radioattività (e soprattutto quella dei suoi discendenti) -la sua grande mobilità nel suolo (la sua mobilità permette di avere informazioni sull'interno della crosta terrestre da cui proviene e la radioattività dei figli, soprattutto quella alfa, ne rende facile la rivelazione) M. Guida, Università di Salerno
39 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA Genesi del Radon L Uranio-238, da cui discende il Radon, è uno degli elementi più diffusi della crosta terrestre in media 3 ppm. Il Radon si produce prevalentemente nel suolo ( Radon-soil- gas ), da cui, vista la sua natura gassosa a temperatura ambiente, si può diffondere: in atmosfera, dove è disperso dalle correnti di aria ( Radon-inair ), e raggiunge, in genere, solo basse concentrazioni tipicamente pari a 5-10 Bq/m3; in ambienti chiusi, ( Radon indoor ), come può essere quello di un abitazione, in cui, essendo più pesante dell aria, tende ad accumularsi e può raggiungere concentrazioni elevate. In tal caso si parla, inoltre di Radon indoor ; in idrosfera, ( Radon-in-water ) dove è disciolto e trasportato dalle acque sotterranee, instaurando un sensibile gradiente di concentrazione tra acque superficiali e sotterranee.
40 Il Radon ( 222 Rn) come tracciante di fenomeni di trasporto nella Litosfera : Emanazione ed Esalazione
41 L emanazione del Radon In un materiale poroso non tutto il Radon prodotto per decadimento del Radio in esso contenuto è disponibile per il passaggio nell aria, ma soltanto una parte di esso ( coefficiente di emanazione) Solo il Radon, prodotto da decadimenti di Radio all esterno della superficie tratteggiata può sfuggire da un grano. La maggior parte, invece, vi resta intrappolata. La presenza di acqua nei pori tra i grani di roccia facilita la fuoriuscita del gas. M. Guida, Università di Salerno Ordine degli Ingegneri di Roma, 6 dicembre 2010
42 M. Guida, Università di Salerno ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA
43 La concentrazione del Radon nel suolo Nel suolo la quantità di Radon presente è proporzionale alla quantità dei progenitori, che dipende dalla tipologia di suolo. M. Guida, Università di Salerno
44 Il Radon nelle rocce La distribuzione eterogenea dei progenitori del Radon nei diversi tipi di rocce causa una produzione non uniforme di Radon. Nei punti di risalita di materiale roccioso, dal mantello verso la crosta, si riscontrano le maggiori concentrazioni. M. Guida, Università di Salerno
45 La concentrazione del Radon in aria Radon outdoor: concentrazione del gas al di fuori degli ambienti chiusi Radon indoor: concentrazione del gas negli ambienti chiusi In aria la quantità di Radon presente dipende dai processi di fuoriuscita del gas dal terreno in cui si esso è formato (Emanazione-Esalazione). M. Guida, Università di Salerno
46 Non solo rischi.. Il Radon come indicatore di fenomeni geofisici Grazie alla sua grande mobilità il Radon può essere utilizzato per avere informazioni dall interno della crosta. E in particolare utile per Identificazione di depositi uraniferi Ricerca di giacimenti di idrocarburi Ricerca di risorse geotermiche Controllo dell attività sismica (previsione dei terremoti) Monitoraggio dell attività vulcanica M. Guida, Università di Salerno
47 ORDINE DEGLI INGEGNERI CARTA DELLA LITOLOGICA PROVINCIA DI ROMA ITALIANA Rocce tufacee ad alto contenuto di minerali di uranio litotipi M. Guida, Università di Salerno
48 Indagine Nazionale Radon ( ) N. di edifici 5361 N. di città 232 Max (Bq/m 3 ) 1036 Media aritm. (Bq/m 3 ) 70 Std Error (Bq/m 3) 1 Frazione di edifici (totale ) > 200 Bq/m 3 4,1 % > 400 Bq/m 3 0,9 % Bq/m M. Guida, Università di Salerno
49 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l Ambiente ed il Territorio Concentrazioni medie annue di Radon Indoor: Alto Adige Valle d Aosta Piemonte Liguria Lombardia Trentino Emilia-Romagna Veneto Friuli- Venezia Giulia Bq/m Bq/m Bq/m Bq/m Bq/m 3 Toscana Marche Umbria Lazio Abruzzo Molise Italia: 70 Bq/m 3 Sardegna Campania Puglia Basilicata Europa: 59 Bq/m 3 Mondo: 40 Bq/m 3 Campania 97 Bq/m 3 Sicilia Calabria Carta litologica Indagine nazionale sulla radioattività naturale nelle abitazioni (ANPA, ISS; )
50 La situazione in Italia In Italia è stata effettuata una indagine per la misura del Radon nelle abitazioni. Il valore medio della concentrazione è risultato: 75 Bq/m 3 Tale valore è relativamente elevato rispetto alla media mondiale valutata intorno a 40 Bq/m 3. Stati Uniti 46 Inghilterra 20 Svezia 108 Svizzera 70 M. Guida, Università di Salerno
51 La situazione in Campania Da questa campagna la concentrazione media è risultata 97 Bq/m 3 valore giustificato dalle caratteristiche vulcaniche del suolo e dalla provenienza locale di molti materiali da costruzione (tufo, pozzolana, pietra lavica, ecc. ) ma influenzato dal clima mite favorisce la ventilazione e quindi la dispersione atmosferica del radon che previene o mitiga le alte concentrazioni M. Guida, Università di Salerno
52 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l Ambiente ed il Territorio Normativa di riferimento per gli ambienti residenziali: Raccomandazione Europea 90/143/EURATOM: La Comunità Europea, nell intento di armonizzare gli standard di protezione negli Stati Membri, ha indicato due valori di riferimento: 400 Bq/m 3, per le abitazioni già esistenti, raccomandando, altresì, che l adozione di provvedimenti correttivi avvenga con urgenza proporzionale al superamento di tale valore; 200 Bq/m 3, per le abitazioni di futura edificazione, da garantire utilizzando opportune tecniche preventive. Assenza di normativa italiana
53 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l Ambiente ed il Territorio Normativa di riferimento per gli ambienti di lavoro: Direttiva Europea 96/29/EURATOM per sorgenti naturali di radiazioni, chiede agli Stati Membri di: individuare le attività lavorative a rischio; eseguire adeguati controlli; imporre limiti per gli ambienti di lavoro. D. Lgs n. 235/90: Principi generali di protezione dalle radiazioni ionizzanti D. Lgs n. 241/00: (modificato nel D. Lgs. 257/2001, e richiamato nel D.Lgs. 81/2008) la concentrazione di Radon media annuale non deve superare i 500 Bq/m 3 ; (Art. 10-ter comma 2) individuazione da parte delle Regioni delle Radon Prone Areas, entro il 31/08/2005. Linee guida per la misura di concentrazione di Radon in aria nei luoghi di lavoro (2003) Definizione di luogo di lavoro Definizione di un protocollo di misura Indicazione dei requisiti degli organismi che effettuano le misure
54 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l Ambiente ed il Territorio Normativa di riferimento: Radon Prone Areas: Aree con elevata probabilità di alte concentrazioni di Radon Poiché la normativa non ha fornito, in merito, adeguati criteri e linee guida, non è stato possibile per le Regioni ottemperare all individuazione delle suddette aree, nei tempi e nei modi definiti dalla normativa. Moltissimo lavoro è comunque stato fatto dalle Regioni italiane per caratterizzare il proprio territorio, facendo riferimento, in modo non coordinato, alle modalità adottate in altri Paesi o Regioni Europee e non.
55 RADON NELLE ACQUE NORMATIVA DI RIFERIMENTO : [2001/928/Euratom ] RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA del 20 dicembre 2001 sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon nell'acqua potabile Le linee guida della Commissione Europea raccomandano: - un intensificazione dei controlli se la concentrazione di radon nelle riserve di acqua potabile supera i 100 Bq/l ; - azioni immediate oltre i 1000 Bq/l. In Italia, il Consiglio Superiore di Sanità ha raccomandato che la concentrazione di radon nelle acque minerali e imbottigliate non superi i 100 Bq/l (32 Bq/l per le acque destinate ai bambini e ai lattanti). Gli Stati Uniti hanno proposto un limite massimo di 159 Bq/l per le riserve private d acqua.
56 Piano Nazionale Radon L'esposizione della popolazione al Radon è stata presa in considerazione dal Piano Sanitario Nazionale , in cui viene riportata una incidenza dei tumori polmonari attribuibili al Radon pari al 5-20 % rispetto alle altre cause (Ministero della Salute 1998). Dato che annualmente in Italia si registrano circa casi annui di tumore polmonare, ciò significa che il Radon è ritenuto responsabile di circa casi ogni anno.
57 Nelle regioni italiane: Lazio, legge regionale Veneto: Delibera regionale n. 79 del Delibera regionale n del
58 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon Art.1 La Regione, nel rispetto della vigente normativa comunitaria e statale, previene e limita i rischi connessi all esposizione al gas radon, al fine di tutelare la salute pubblica e di salvaguardare il patrimonio ambientale e naturale. Roma, 6 dicembre 2010
59 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon Art. 2 Piano regionale di prevenzione e riduzione dei rischi connessi alla esposizione al gas radon. 1. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta il piano regionale di prevenzione e riduzione dei rischi connessi all'esposizione al gas radon, derivanti da elevate concentrazioni di tale gas nei campi di fratture naturali e negli edifici, di seguito denominato piano. 2. Il piano è predisposto avvalendosi del supporto tecnico-scientifico dell'agenzia regionale per l'ambiente (ARPA),., nonché dell'eventuale collaborazione di enti di ricerca, pubblici o privati, con specifica esperienza in materia.
60 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon 3. Il piano, tenendo anche conto delle disposizioni di cui al Capo III bis del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 (Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti) e successive modifiche, determina, in particolare: a) i livelli di concentrazione di gas radon nei campi di fratture naturali e negli edifici b) la delimitazione delle aree e l'individuazione degli edifici ritenuti a rischio per la salute della popolazione c) i criteri, le prescrizioni e le modalità per la predisposizione di progetti di recupero e di risanamento degli edifici a rischio d) i criteri per la definizione di prescrizioni costruttive e di accorgimenti tecnici da osservare nelle nuove edificazioni su aree a rischio di cui alla lettera b)
61 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon e) l'individuazione tra le aree a rischio di cui alla lettera b), di quelle da sottoporre a monitoraggio periodico, a cura dell'arpa f) le modalità per la realizzazione, a cura dell'agenzia di sanità pubblica (ASP) di cui alla legge regionale 1 settembre 1999, n. 16, di uno studio epidemiologico della popolazione g) le misure di prevenzione e di riduzione dei rischi da esposizione alla emissione di gas radon ed in particolare un sistema per la riduzione della esposizione al radon ed ai prodotti del decadimento del radon di vita lunga nell'approvvigionamento di acqua potabile per uso domestico h) un sistema di informazione e di divulgazione tra la popolazione dei rischi connessi all'esposizione al gas radon e dell'applicazione delle misure di prevenzione di cui alla lettera g).
62 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon 4. Il piano è aggiornato ogni volta che il risultato di nuove indagini lo renda necessario. 5. Nelle more dell'adozione del piano, possono essere adottati dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, piani stralcio limitati a singoli ambiti territoriali, ritenuti urgenti ed indifferibili per l'accertata presenza di livelli di concentrazione di gas radon nei campi di fratture naturali e negli edifici a rischio per le popolazioni interessate. 6. Il piano e i relativi aggiornamenti ed i piani stralcio sono pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. 7. La pianificazione urbanistico-territoriale locale opera nel rispetto delle previsioni del piano o degli eventuali piani stralcio.
63 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon 8. I comuni e le province adeguano i propri strumenti di pianificazione urbanistico-territoriale ai piani regionali di cui ai commi 1 e 5. In attesa dell'adeguamento, le previsioni dei piani regionali citati prevalgono su quelle difformi dei piani comunali e provinciali. 9. I regolamenti edilizi definiscono, in conformità ai criteri di cui al comma 3, lettera d), prescrizioni costruttive ed accorgimenti tecnici da osservare nelle edificazioni su aree a rischio.
64 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon Art. 3 (Individuazione delle zone e dei luoghi di lavoro ad elevata probabilità di alte concentrazioni di attività di radon) 1. Ai sensi dell'articolo 10 sexies del d.lgs. 230/1995 e successive modifiche, la Giunta regionale individua, con propria deliberazione, nell'ambito delle aree delimitate dal piano di cui all'articolo 2, comma 3, lettera b), ove già adottato, e sulla base delle linee guida e dei criteri emanati dalla commissione di cui all'articolo 10 septies dello stesso decreto, le zone o luoghi di lavoro con caratteristiche determinate ad elevata probabilità di alte concentrazioni di attività di radon. 2. L'elenco delle zone e dei luoghi di lavoro di cui al comma 1 è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
65 Regione Lazio Legge Regionale n.14 del Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon Art. 4 (Progetti di recupero e di risanamento) 1. I comuni, in forma singola od associata, predispongono progetti di recupero e di risanamento degli edifici già esistenti, individuati a rischio ai sensi del l'articolo 2, comma 3, lettera b), nel rispetto dei criteri, delle prescrizioni e delle modalità di cui al comma 3, lettera c), dello stesso articolo. 1. Nelle more dell'adozione del piano i progetti di cui al comma 1 sono predisposti in attuazione dei piani stralcio adottati ai sensi dell'articolo 2, comma I progetti di cui al comma 1 sono finanziati dalla Regione nei limiti dell'apposito stanziamento iscritto al capitolo di bilancio di cui all'art. 5.
66 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile Materiali da costruzione Indice di Radioattività I : (Radiation Protection 112, 2000) granito I = A Th /200+A Ra /300+A K /3000 Alcuni materiali da costruzione, in particolare il granito, sono molto radioattivi, e così pure la pietra pomice, i tufi, la lava, il basalto, ma anche le pozzolane, alcune argille e i gessi, oppure i materiali da costruzione provenienti dal riciclaggio di materiali contaminati o contenenti componenti contaminati. laterizio Blocco in calcestruzzo
67 Materiali da costruzione Concentrazione media di 226 Ra (Bq/Kg) Concentrazione media di 232 Th (Bq/Kg) Concentrazione media di 40 K (Bq/Kg) Indice di Radioattività travertino ,004 Marmo ,021 Calcare ,046 Gesso ,095 Calce ,148 Ghiaia ,172 Calcestruzzo ,232 Coppi ,336 sabbia ,346 Laterizi ,463 Pietra ,48 Argilla ,506 Piastrelle ,553 Serizzo ,574 Cemento ,593 Trachite ,764 Porfido ,894 Beole ,927 Gneiss ,991 Granito ,142 Ceneri di carbone ,323 Peperino ,859 Pozzolana ,138 Sienite ,645 Tufo ,062 I< < I< 1 I >1 Lava ,32
68 volore indice UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile indice dei materiali da costruzione Indice di radioattività nei materiali da costruzione 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 travertino Marmo Calcare Gesso Calce Ghiaia Calcestruzzo Coppi sabbia Laterizi Pietra Argilla Piastrelle Serizzo Cemento Trachite Porfido Beole Gneiss Granito Ceneri di carbone Peperino Pozzolana Sienite Tufo Lava
LEGGE REGIONALE N. 14 DEL 31-03-2005 REGIONE LAZIO. Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon
LEGGE REGIONALE N. 14 DEL 31-03-2005 REGIONE LAZIO Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO N. 10 del 9 aprile 2005 IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato
DettagliIng. Massimo Esposito U-SERIES srl - Bologna www.ravenna2014.it
Radioattività in casa. Radon e valutazione della qualità ambientale. Decreti, Direttive e il futuro in Italia. Ing. Massimo Esposito U-SERIES srl - Bologna Radioattività naturale in edilizia L esposizione
DettagliLEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale
LEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale Radioattività naturale Sorgenti esterne e sorgenti interne L uomo è sottoposto ad irradiazione naturale dovuta a sorgenti sia esterne che interne. L irradiazione
DettagliMISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE
MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE richiedente: COMUNE DI RODENGO SAIANO -- DICEMBRE 2014-- PREMESSA Il Radon 222 ( 222 Rn) è un
DettagliIL RADON. Decadimento del Radon. protone Radon 222 neutrone. elettrone. radiazione alfa
IL RADON Il Radon è un gas radioattivo presente nel suolo e nei materiali da costruzione. La presenza di Radon è legata all abbondanza di minerali radioattivi naturali nella crosta terrestre: le due forme
DettagliRadon. un problema per la salute negli ambienti confinati. Centro Regionale per le Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti
Radon un problema per la salute negli ambienti confinati Centro Regionale per le Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti 1 ARPA PIEMONTE Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte Realizzazione
DettagliDr. Dino G. Ferioli U-SERIES srl - Bologna www.ravenna2014.it
Radioattività in casa. I materiali in edilizia e i controlli dal punto di vista radioattivo. Direttiva 2013/59 e il futuro in Italia. Dr. Dino G. Ferioli U-SERIES srl - Bologna Radioattività naturale in
DettagliRaccomandazione 90/143/Euratom
Raccomandazione 90/143/Euratom TITOLO: Raccomandazione della Commissione sulla tutela della popolazione contro l esposizione al radon in ambienti chiusi DATA: 21 febbraio 1990 LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ
DettagliLa nuova direttiva UE sulle sostanze radioattive nell acqua potabile
Abteilung 29 Landesagentur für Umwelt Amt 29.8 Labor für physikalische Chemie Ripartizione 29 Agenzia provinciale per l ambiente Ufficio 29.8 Laboratorio di chimica fisica La nuova direttiva UE sulle sostanze
DettagliLa radioattività e la datazione al radio-carbonio
1 Espansione 2.2 La radioattività e la datazione al radio-carbonio Henry Becquerel. I coniugi Pierre e Marie Curie. La radioattività La radioattività è un fenomeno naturale provocato dai nuclei atomici
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RADON
Data 01-02-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 7 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RADON Documento unico formato da 7 pagine INDICE ISTITUTO MAGISTRALE STATALE LEONARDO DA VINCI Data 01-02-2010 Rev. N. 00 Pagina
DettagliPrevenzione Formazione ed Informazione
Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il
DettagliP.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino
P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino Dalla tabella si può vedere come la catena dell uranio è divisa in due dal Rn-222 e come nella parte che lo precede la radioattività
DettagliLE RADIAZIONI. E = h. in cui è la frequenza ed h una costante, detta costante di Plank.
LE RADIAZIONI Nel campo specifico di nostro interesse la radiazione è un flusso di energia elettromagnetica o di particelle, generato da processi fisici che si producono nell atomo o nel nucleo atomico.
DettagliBOZZA DI LINEE GUIDA PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI
BOZZA DI LINEE GUIDA PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI Maria Teresa Cazzaniga ARPA Lombardia Dipartimento Provinciale di Milano U.O. Agenti Fisici Il Decreto Legislativo 31/2001, recepimento
DettagliRADIAZIONI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI
RADIAZIONI Le radiazioni ionizzanti sono quelle onde elettromagnetiche in grado di produrre coppie di ioni al loro passaggio nella materia (raggi X, raggi gamma, raggi corpuscolari). Le radiazioni non
DettagliIL RISCHIO RADON NELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
IL RISCHIO RADON NELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Paola Tuccimei Università Roma Tre Dipartimento di Scienze Geologiche tuccimei@uniroma3.it Rischi geologici Rischio sismico Rischi Idrogeologici (sensu
DettagliLEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE
LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VENETO N. 25 del 13 marzo 2007 Il Consiglio
DettagliAGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16
TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente decreto legislativo
DettagliRelazione illustrativa. al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014
Relazione illustrativa al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014 Roma, 30 aprile 2014 1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA AL PIANO DI RIMODULAZIONE ESTIVA DEGLI UFFICI POSTALI ANNO 2014 Il piano
DettagliNormativa di riferimento. Relatore Dr. Domenico Acchiappati Direttore S.C. Fisica Sanitaria AUSL Modena
Normativa di riferimento Relatore Dr. Domenico Acchiappati Direttore S.C. Fisica Sanitaria AUSL Modena 1 Comma 3 Art. 180 D.Lgs. 81/08 La Protezione dei lavoratori dalle radiazioni Ionizzanti è disciplinata
Dettagli1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA
RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione
DettagliLa radioattività dei materiali da costruzione
Paolo Randaccio Università di Cagliari Dipartimento di Fisica Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Cagliari La radioattività dei materiali da costruzione Obiettivo del progetto Tutti i materiali
DettagliL ESPERIENZA DELLA REGIONE VENETO CON RIFERIMENTO ALLA MAPPATURA RADON
Regione del Veneto e ARPAV L ESPERIENZA DELLA REGIONE VENETO CON RIFERIMENTO ALLA MAPPATURA RADON Flavio Trotti ARPA Veneto Giovanna Frison Regione Veneto Giornata di studio: La caratterizzazione delle
DettagliREGIONE N. SITI ANTROPICI NATURALI
Parere tecnico (emesso in merito alla nota n. 2128/TRI/DI del 31/01/2012 sul Decreto ministeriale 18/3/2003, n. 101, Regolamento per la realizzazione di una mappatura del territorio nazionale interessate
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliRadon prone areas: esperienze in Italia
1 AIRP - AIRM Giornate Siciliane di Radioprotezione Radiazioni naturali: tra conoscenza e ricerca Vulcano, 23-24 maggio 2013 Radon prone areas: esperienze in Italia S. Bucci ARPAT - U.O. Radioattività
DettagliIl radon negli ambienti scolastici della Campania
Il radon negli ambienti scolastici della Campania Mariagabriella Pugliese Dipartimento di Fisica, Università di Napoli Federico II INFN Sezione di Napoli La problematica Il radon in Campania Il valore
DettagliPROGETTO D INDAGINE RADON IN PUGLIA
Sede legale ARPA PUGLIA Corso Trieste 27 70126 Bari Agenzia regionale per la prevenzione Tel. 080.5460111 Fax 080.5460150 e la protezione dell ambiente www.arpa.puglia.it C.F. e P.IVA. 05830420724 Dipartimento
DettagliONDE ELETTROMAGNETICHE
ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE Sono parte integrante dell ambiente in cui viviamo e lavoriamo Di origine artificiale (per esempio le onde radio, radar e nelle telecomunicazioni) Di origine
DettagliOgni persona è esposta alla radioattività naturale derivante da: Radiazioni di origine cosmica che arrivano sulla Terra;
Ogni persona è esposta alla radioattività naturale derivante da: Radiazioni di origine cosmica che arrivano sulla Terra; Sostanze radioattive naturali presenti nell aria, nell acqua e nel cibo; Sostanze
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliA.L.I.Ce. Italia Onlus
ICTUS, PREVENZIONE E (IN)FORMAZIONE Paolo Binelli A.L.I.Ce. Italia Onlus ROMA, 12 novembre 2013 ALIC A.L.I.Ce. Italia Onlus È una Federazione a cui aderiscono 20 Associazioni A.L.I.Ce. Regionali ubicate
DettagliSicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti
Sicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo t pertanto t il file contiene sia pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto
DettagliLA RADIOATTIVITA. Nel caso degli isotopi dell idrogeno: Nel caso degli isotopi del Carbonio:
LA RADIOATTIVITA Gli atomi di un elemento non sono in realtà tutti uguali, una piccola percentuale di essi ha un numero di neutroni differente, questi atomi si chiamano isotopi di quell elemento. Il 99,9%
DettagliEmissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI
Emissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI Premessa I composti organici non metanici (COV), pur rappresentando
DettagliPARTE PRIMA. REGOLAMENTO REGIONALE 17 febbraio 2015, n. 4. Tecnico competente in acustica ambientale l.r. n. 3/2014.
6538 PARTE PRIMA Leggi e regolamenti regionali REGOLAMENTO REGIONALE 17 febbraio 2015, n. 4 Tecnico competente in acustica ambientale l.r. n. 3/2014. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Visto l art. 121
DettagliIncidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia
Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:
DettagliMetodi di datazione di interesse archeologico
Metodi di datazione di interesse archeologico Radioattività La radioattività, o decadimento radioattivo, è un insieme di processi fisico-nucleari attraverso i quali alcuni nuclei atomici instabili o radioattivi
DettagliELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER:
ELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER: CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI E DEI SUPPORTI DELLA
DettagliLA FIGURA PROFESSIONALE DEL TECNICO IN ACUSTICA E VIBRAZIONI. Alessandro Peretti
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL TECNICO IN ACUSTICA E VIBRAZIONI Alessandro Peretti Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro Università di Padova 1991 1991: anno in cui ha iniziato a prendere forma
DettagliIN CONDIZIONI OPPORTUNE PUÒ ESSERE DETERMINATO CONTEMPORANEAMENTE ALLE MISURE α/β TOTALE
LA RADIOATTIVITÀ NELLE ACQUE POTABILI LOMBARDE: IMPOSTAZIONE DEI CONTROLLI E RISULTATI Rosella Rusconi ARPA Lombardia Dipartimento di Milano PARAMETRI OGGETTO DI CONTROLLO ai sensi del D.L.vo 31/01: TRIZIO
DettagliCAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
CAPO IV - PROTEZIONE DEI AVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI EETTROMAGNETICI Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori
DettagliConfronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo
DettagliLa prevenzione incendi
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Direzione Regionale Emilia-Romagna Stabilimenti a rischio di incidente rilevante Nuova scheda tecnica (D.G.R. 392/2009: Direttiva per l applicazionel dell art. 2 della
DettagliProgetto per lo studio della presenza del gas radon all interno di edifici ad uso scolastico
Progetto per lo studio della presenza del gas radon all interno di edifici ad uso scolastico Progetto Gennaio 2005 Pag / indice 01 / Premessa 01 / Obiettivi 03 / Modalità dell intervento e tempi di realizzazione
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliB.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie
B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliLEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33
LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33 Norme per il rilascio del nulla osta all impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti di categoria B per le attività comportanti esposizioni a scopo medico. IL CONSIGLIO
DettagliOrdinanza 30 luglio 2004 Autorizzazione alla costruzione del Nuovo Parco Serbatoi presso il sito EUREX del Centro ENEA nel Comune di Saluggia (VC)
Ordinanza 30 luglio 2004 Autorizzazione alla costruzione del Nuovo Parco Serbatoi presso il sito EUREX del Centro ENEA nel Comune di Saluggia (VC) Il Commissario Delegato - Visto l art. 5 della Legge 24
DettagliI registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili
I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre
DettagliREGIONE EMILIA-ROMAGNA CONSIGLIO REGIONALE. VII Legislatura
REGIONE EMILIA-ROMAGNA CONSIGLIO REGIONALE VII Legislatura Deliberazione legislativa n. 113/2003 NORME IN MATERIA DI RIDUZIONE DELL'INQUINAMENTO LUMINOSO E DI RISPARMIO ENERGETICO Approvata dal Consiglio
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo
DettagliObbligo di sicurezza sul lavoro cenni storici
Obbligo di sicurezza sul lavoro cenni storici In passato, nel codice civile del 1865, non si conosceva la parola «sicurezza» nei luoghi di lavoro, ma si puniva il datore di lavoro che cagionava danno ai
DettagliFisica Sanitaria. Roma, 17 Febbraio 2012. Michele Belluscio
Fisica Sanitaria Roma, 17 Febbraio 2012 Michele Belluscio Fisica Sanitaria: Attività La Fisica Sanitaria svolge attività connesse, in modi e misure diverse, con: -Radioterapia oncologica -Medicina nucleare
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliORGANISMO TECNICO DI SUPPORTO ALL AZIENDA USL DI FERRARA
ORGANISMO TECNICO DI SUPPORTO ALL AZIENDA USL DI FERRARA PER LA TUTELA SANITARIA DELLA POPOLAZIONE DAI RISCHI DERIVANTI DALL IMPIEGO DI SORGENTI DI RADIAZIONI IONIZZANTI L Organismo Tecnico istituito ai
DettagliOpen Data & Energia. Patrizia Saggini. Bologna, 24 ottobre 2014
Open Data & Energia Patrizia Saggini Bologna, 24 ottobre 2014 Chi sono: Direttore Area Amministrativa e Innovazione del Comune di Anzola dell Emilia LinkedIn: http://www.linkedin.com/in/patriziasaggini
DettagliDecreto Direttoriale MIUR 15.09.2015, prot. n. 936 Avviso Pubblico Alternanza scuola-lavoro.
Decreto Direttoriale MIUR 15.09.2015, prot. n. 936 Avviso Pubblico Alternanza scuola-lavoro. Art. 1 - Finalità 1. L'alternanza scuola lavoro è uno strumento che offre a tutti gli studenti della scuola
Dettagli510.624. Ordinanza sulla geologia nazionale (OGN) Sezione 1: Disposizioni generali. del 21 maggio 2008 (Stato 1 luglio 2008)
Ordinanza sulla geologia nazionale (OGN) 510.624 del 21 maggio 2008 (Stato 1 luglio 2008) Il Consiglio federale svizzero, visti gli articoli 5, 6, 9 capoverso 2, 12 capoverso 2, 15 capoverso 3, 19 capoverso
DettagliIl Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca
di concerto con Il Ministro dell economia e delle Finanze e con il Il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione VISTO il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliIndice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.
Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del
Dettagliregionali: Il ruolo delle ARPA
Inquinamento luminoso e leggi regionali: Il ruolo delle ARPA Dr. Tommaso Aureli Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio Servizio Agenti Fisici unità campi elettromagnetici, inquinamento
DettagliIL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE
IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE VISTO il decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che all articolo 17, comma 1, stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese che intendono svolgere
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE
L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce
DettagliPiano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia
Associazione Imprenditori Idroelettrici del Friuli Venezia Giulia Monitoraggio dei corsi d'acqua per la realizzazione e la gestione delle derivazioni Palazzo Torriani, Udine, 20 settembre 2013 Piano Regionale
DettagliAlto livello igienico
La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche
DettagliDecreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 7 agosto 2015
Decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 7 agosto 2015 Classificazione dei rifiuti radioattivi, ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 45.
DettagliSalute ed esposizione al radon
Il Ccm per la prevenzione - Ambiente e salute 23 giugno 2008 Salute ed esposizione al radon Stato dell'arte del progetto CCM Avvio del Piano Nazionale Radon per la riduzione del rischio di tumore polmonare
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliLA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA Nebbie, Oli, Fumi, Vapori, Polveri Etichettatura protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale
DettagliMASTER di PRIMO LIVELLO
MASTER di PRIMO LIVELLO VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA CONTROLLI delle PRESTAZIONI delle APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE e RADIOPROTEZIONE del PAZIENTE Parte I
DettagliAllegato I. Parte A Obiettivi formativi
Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi
DettagliDATALOGIC S.P.A. RELAZIONE ALL ASSEMBELA DEGLI AZIONISTI
DATALOGIC S.P.A. RELAZIONE ALL ASSEMBELA DEGLI AZIONISTI ACQUISTO E DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE DELIBERAZIONI INERENTI E CONSEGUENTI Consiglio di Amministrazione 1 aprile 2016 Signori Azionisti, l Assemblea
Dettaglicenni sulle direttive macchine e di prodotto
9(1(72 cenni sulle direttive macchine e di prodotto 5HODWRUH,QJ5REHUWR5LQDOGL /HGLUHWWLYHFRPXQLWDULHVFRSRH DSSOLFD]LRQH /H'LUHWWLYH&RPXQLWDULHVRQRODSULQFLSDOHIRQWHGHOGLULWWRGD FXL GHULYDODOHJLVOD]LRQHFKHKDVRVWLWXLWRHVRVWLWXLUjLQGHWHU
DettagliNote Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti
Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliPaleontologia. Archeologia. Radioisotopi. Industria. Biologia. Medicina
Paleontologia Industria Radioisotopi Archeologia Medicina Biologia I radioisotopi I radioisotopi (o radionuclidi), sono dei nuclidi instabili che decadono emettendo energia sottoforma di radiazioni, da
Dettagli4. Altre azioni. 4.1. Effetti della temperatura ( 3.5)
P 4. Altre azioni La versione 2014 delle NTC introduce, come già visto in precedenza, alcune novità a livello di azioni da considerare nella progettazione strutturale. In particolare son trattate in modo
DettagliPROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000
PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (SECONDO GRADO)
ESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (SECONDO GRADO) Aggiornato il 7 luglio 2009 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 2. CHE COSA FA... 4 3. DOVE LAVORA... 5 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 6 5. COMPETENZE...
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliLA RADIOATTIVITÀ NELLE ROCCE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
LA RADIOATTIVITÀ NELLE ROCCE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Laura Tositti Prof. Ass. in Chimica dell ambiente e beni culturali laura.tositti@unibo.it Dip. Chimica G. Ciamician Univ. Bologna LA CARATTERIZZAZIONE
DettagliGli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05
Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche
DettagliRegolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
DettagliD.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento
DettagliLA REALTA PIEMONTESE
LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliANALISI DELLE GRADUATORIE DEI
ANALISI DELLE GRADUATORIE DEI CONCORSI REGIONALI PER L ACCESSO AL CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE ANNO 2013 a cura di FIMMG Formazione puglia Il 17 Settembre di quest anno si è svolto,
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità
DettagliDIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE
5512 25/06/2014 Identificativo Atto n. 497 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE APPROVAZIONE DEL MODELLO UNICO PER LA PRESENTAZIONE DI ISTANZE DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE,
DettagliL ASSESSORE ALL URBANISTICA, EDILIZIA PRIVATA E VIABILITA
PROPOSTA CDC NR.17/2014 OGGETTO: APPROVAZIONE VARIANTE N. 2 AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE PER INSERIMENTO NUOVO ARTICOLO 70 BIS - LINEE GUIDA PER IL CONTENIMENTO DEL FABBISOGNO ENERGETICO PER GLI IMMOBILI
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III Rapporto nazionale sull utilizzo
Dettagli