SINTESI NON TECNICA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI FINI DELLA. Autorizzazione Integrata Ambientale

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2 SINTESI NON TECNICA AI FINI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Rev Data Descrizione delle revisioni 00 15/03/2012 Prima emissione. Rev Data REDATTO VERIFICATO APPROVATO 00 15/03/2012 Mocci-Barbieri Mocci Oliva

3 INDICE 1. PREMESSA 3 2. QUADRO PROGRAMMATICO 4 3. QUADRO AMBIENTALE STATO AMBIENTALE DI RIFERIMENTO Inquadramento geografico Qualità dell aria Acque superficiali e sotterranee Acque superficiali Acque sotterranee Ambiente naturale ed ecosistemi ANALISI DELL IMPIANTO (STATO DI FATTO E PROGETTO DI AMPLIAMENTO) ELEMENTI DI INTERAZIONE TRA L ATTIVITA SVOLTA E L AMBIENTE CIRCOSTANTE Consumo di risorse necessarie per l esercizio e la gestione delle opere Materie prime Energia Acqua Produzione e smaltimento di rifiuti e acque reflue Rifiuti Acque reflue Impatti ambientali Emissioni in atmosfera Punti di emissione Impatti ambientali Traffico veicolare Rumore Suolo e sottosuolo Paesaggio e patrimonio storico-culturale Rischio incidente Salute e benessere dell uomo MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI (BAT) PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO AZIONI DI DISMISSIONE 20 AIA_Ditta Malagodi: Pagina 2 di 20

4 1. PREMESSA Il presente Studio è finalizzato: - all individuazione e all analisi delle possibili interferenze generate sull ambiente circostante dall esercizio di una attività di zincatura metalli sita in Comune di Pieve di Cento, Bologna, - al rilascio dell. Lo studio è stato redatto in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente nazionale e Regionale (DGR 2411/2004, modello ). Nel caso in oggetto, come previsto dalla normativa specificata, i titolari dell attività hanno deciso di procedere a presentare una Valutazione di Impatto Ambientale volontaria che comprenda anche l AIA. Lo studio si articola nei tre quadri previsti, Progettuale, Programmatico e Ambientale. Il Quadro di Riferimento Progettuale descrive il progetto e le soluzioni adottate nelle varie fasi di attuazione, descrivendo le motivazioni tecniche delle scelte progettuali e proponendo aspetti tecnici migliorativi nell ambito dell inserimento dell opera nell ambiente. Il Quadro di riferimento Programmatico definisce la conformità e coerenza del progetto con gli strumenti della pianificazione e programmazione territoriale e settoriale ai vari livelli. Il Quadro di Riferimento Ambientale raccoglie lo stato delle conoscenze acquisite allo stato attuale in merito alla caratterizzazione ambientale dei vari comparti studiati tra cui: - IMPATTI LEGATI ALL INQUINAMENTO ATMOSFERICO - IMPATTI LEGATI ALLA VIABILITÀ - IMPATTI LEGATI ALL INQUINAMENTO ACUSTICO - INTERFERENZA SULLO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE - IMPATTI SULL USO DEL SUOLO - INTERFERENZE SUGLI ECOSISTEMI CIRCOSTANTI - IMPATTI SULLA POPOLAZIONE E SULLA ATTIVITÀ ANTROPICA - INTERFERENZE SUL PAESAGGIO Tale Quadro raccoglie uno studio dei vari comparti e sistemi ambientali analizzati sia attraverso una raccolta dei dati esistenti sia attraverso indagini e monitoraggi eseguiti ad hoc nel corso del presente studio. Questo al fine di definire e descrivere l ambito territoriale e i sistemi ambientali interessati dal progetto e di documentare i livelli di qualità preesistenti all intervento per ciascuna componente ambientale interessata. Il quadro di riferimento ambientale si propone inoltre l obiettivo di stimare qualitativamente e quantitativamente gli impatti causati dal progetto sull ambiente circostante, valutando i cambiamenti dei livelli di qualità preesistenti. La stima degli impatti valutati sia per la fase di cantiere sia per la fase di esercizio, suggerisce le opportune azioni di mitigazione e/o compensazione al fine di migliorare l inserimento nell ambiente dell opera. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 3 di 20

5 2. QUADRO PROGRAMMATICO Per quanto concerne le previsioni e i vincoli della pianificazione territoriale e urbanistica, nei siti in esame nulla osta la presenza e l esercizio dell attività di zincatura in oggetto, né nelle condizioni attuali né con la terza linea che si richiede di autorizzare. Lo strumento di pianificazione territoriale preso come riferimento, che definisce l assetto del territorio, è il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), che rappresenta un punto di raccordo e verifica delle politiche settoriali ed è strumento di indirizzo e coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale Il PTCP, dando piena attuazione alle prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) ha efficacia di piano territoriale con finalità di salvaguardia dei valori paesistici, ambientali e culturali del territorio, e costituisce, in materia pianificazione paesaggistica, ai sensi dell art. 24 comma 3 della L.R. 20/2000, l unico riferimento per gli strumenti di pianificazione comunali e per l attività amministrativa attuativa. Il sito in cui ha sede la Ditta non interferisce con : le risorse naturali e storico culturali; con le aree a rischio frana e assetto dei versanti; con le aree di tutela idrogeologica. Per quanto riguarda l assetto territoriale, insediativo, ambientale, infrastrutturale e le reti ecologiche, l area in esame fa parte di: ambiti produttivi suscettibili di sviluppo per funzioni prevalentemente produttive manifatturiere e per funzioni logistiche; aree di possibile interferenza fra la rete ecologica e l assetto insediativo), nello specifico nelle aree di interferenza con gli ambiti produttivi di rilievo sovra comunale suscettibili di sviluppo. Inoltre l area si trova nelle immediate vicinanze delle Opere strategiche prioritarie, nello specifico si tratta del tratto di viabilità extraurbana di rilievo provinciale ed extraprovinciale in progetto di nuova realizzazione Asse Centese Variante alla SP42 -Circonvallazione di Pieve di Cento-. Per quanto concerne la pianificazione a livello comunale, nel comune di Pieve di Cento è in vigore dal (data di pubblicazione sul BUR a cura della Regione Emilia Romagna) il Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 27 del , strumento di pianificazione urbanistica generale predisposto per delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l'integrità fisica e ambientale e l'identità culturale del proprio territorio secondo quanto previsto dalla LR 20/2000 "Disciplina generale sulla tutela e l uso del territorio". Dall esame degli elaborati cartografici vigenti risulta che l area in studio ricade: -negli ambiti produttivi comunali esistenti (ASP-C) ; AIA_Ditta Malagodi: Pagina 4 di 20

6 Per quanto riguarda la zonizzazione acustica vigente, l area in studio appartiene alla CLASSE V che ha dei limiti di rumorosità adatti alle aree a prevalente funzione industriale -artigianale e con limitata presenza di attività terziarie e abitazioni. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 5 di 20

7 3. QUADRO AMBIENTALE Il quadro di riferimento ambientale, è stato così organizzato: -Stato ambientale di riferimento; -Analisi dell Impianto (comprensivo dello stato di fatto in esercizio e del progetto di ampliamento); -Consumi materie prime, energia, risorsa idrica, produzione rifiuti; -Impatti ambientali e sistemi di mitigazione (impianti abbattimento, impianti depurazione); -Migliori tecnologie disponibili; -Programma di monitoraggio e controllo; -Azioni di dismissione STATO AMBIENTALE DI RIFERIMENTO Inquadramento geografico L attività ricade nel territorio comunale di Pieve di cento (BO) nella bassa pianura bolognese, in un area recentemente bonificata. I centri abitati più vicini sono Cento, Crevalcore e San Giovanni in Persiceto. Figura 1-Inquadramento geografico Più nel dettaglio, l area oggetto di studio si colloca in un più ampio comparto, prossimo a via Galileo, ove sono presenti anche un capannone con attività di officina elettrauto, un attività di sartoria, un attività di deposito e vendita materiali in cotto (vasami) e un azienda di banchi prova di motori a scoppio (collaudo motori auto, reattori aerei ecc). L area di pertinenza dell attività di zincatura è di proprietà della famiglia Malagodi, è situata a AIA_Ditta Malagodi: Pagina 6 di 20

8 circa 100m da via Provinciale Bologna, i capannoni hanno un altezza di circa 6m e una lunghezza di circa 30m, sono di colore chiaro e circondati in parte da giardino piantumato, come visibile in foto aerea. Figura 2-Foto aerea (ampia) Figura 3-Foto aerea (di dettaglio) AIA_Ditta Malagodi: Pagina 7 di 20

9 Qualità dell aria La Provincia di Bologna è dotata di un Piano di Gestione della Qualità dell Aria (PGQA) adottato con Delibera n..64 del 19 settembre 2006 e approvato con Delibera n 69 del 9 ottobre Il Piano riporta la zonizzazione dell intero territorio provinciale relativa alla qualità dell aria; la distinzione in zone diversamente critiche e ha lo scopo di catalogarne ogni porzione in funzione delle caratteristiche di qualità dell'aria e delle peculiarità rispetto alle azioni contenute nei Piani. L attività oggetto di studio rientra in una zona a bassa criticità (zona B) e pertanto nelle immediate vicinanze non sono presenti centraline di monitoraggio Acque superficiali e sotterranee Acque superficiali Il sito impiantistico è ubicato all interno del bacino idrografico del Fiume Reno. La qualità dei corsi d acqua appartenenti al Bacino del Reno è costantemente monitorata da ARPA Emilia Romagna Sezione di Bologna e periodicamente pubblicata. Tuttavia l attività in oggetto non ha punti di scarico in acque superficiali ma solamente in pubblica fognatura Acque sotterranee Le analisi effettuate nel corso degli anni nelle stazioni più prossime al sito in oggetto hanno rilevato nelle acque sotterranee situazioni che classificano la falda come stato particolare. Le valutazioni svolte da ARPA Sezione Provinciale di Bologna correlano tali anomalie alla natura geologica dei sedimenti e quindi ad un origine naturale. La zona interessata da questa indagine si colloca tra la pianura alluvionale padana e la pianura alluvionale appenninica Ambiente naturale ed ecosistemi L area in cui sorge l impianto non ricade nemmeno parzialmente nei siti della rete Natura 2000 individuati e aggiornati dalla Regione Emilia-Romagna con Delibera 167 del 13/02/06. Infatti, i siti protetti, classificati sia come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che come Zone di Protezione Speciale (ZPS), più prossimi all area in studio, si trovano ad una distanza di oltre 5 km. Dunque nell area in studio non vi sono habitat e di specie animali e vegetali la cui conservazione richiede specifici provvedimenti e vista la distanza dalle suddette zone protette e la tipologia e entità dell attività svolta non sono ipotizzabili incidenze significative sull integrità delle aree sottoposte a tutela. Alla scala locale il complesso impiantistico in oggetto confina con : il tessuto urbano discontinuo; aree di espansione del tessuto urbano e produttivo AIA_Ditta Malagodi: Pagina 8 di 20

10 aree produttive e artigianali (di cui fa parte) aree agricole a uso seminativo semplice. L area oggetto di indagine si configura come zona pianeggiante, in parte agricola e in parte artigianale e industriale, come visto. Dunque l attività in esame ha impatti poco significativi su flora, fauna ed ecosistemi, alla scala dell area vasta e localmente, sia per la tipologia e entità dell attività svolta, come già detto, sia per il contesto circostante in cui tale attività si inserisce ANALISI DELL IMPIANTO (STATO DI FATTO E PROGETTO DI AMPLIAMENTO) La famiglia Malagodi è presente nel settore della galvanica dal 1922 con impianti di zincatura elettrolitica a bagno acido e alcalino. L'esperienza acquisita negli anni, gli investimenti nelle nuove tecnologie e nell'impiantistica, la continua ricerca dei prodotti migliori, l'impegno e la dedizione dei titolari e delle maestranze, hanno permesso all'azienda di continuare ad essere presente sul mercato all'avanguardia nel settore. L impianto nell ubicazione odierna è attivo dal 1976 e rappresenta una realtà consolidata e di riferimento nello specifico settore che, grazie anche alla favorevole posizione si rivolge alle società automotive, ferroviarie e fotovoltaiche, presenti a Bologna, a Modena e anche sul resto del territorio nazionale. L azienda effettua i seguenti trattamenti superficiali sui metalli: 1. trattamento statico zinco acido/alcalino (Linea statico2) 2. trattamento con rotobarile zinco acido/alcalino (Linea roto3). L ampliamento prevede la messa in funzione di una terza linea: 3. trattamento statico zinco acido (Linea statico1 di progetto). Sono attualmente attive le due linee di lavorazione: Linea statico2 e Linea Roto3, localizzate in due distinti capannoni. Una terza linea (Linea statico1), di progetto, prevede la sua ubicazione in un terzo edificio parallelo agli altri due e che ha avuto di recente l autorizzazione edilizia in sanatoria da parte del comune. L area complessiva occupata è di m2, di cui m2 di superficie coperta. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 9 di 20

11 Relativamente alle alternative possibili, compresa l alternativa zero (ovvero di non realizzare l impianto) oppure di dislocarlo in altro territorio, o con diverso dimensionamento, occorre precisare che due linee di zincatura su tre sono già attive e autorizzate. Per questo motivo appare economicamente sconveniente pensare a diversa dislocazione, o alternative nel ciclo produttivo. La terza linea verrebbe ospitata in un capannone parallelo agli altri, peraltro già esistente. In alternativa la proprietà ha deciso di valutare le migliori tecnologie disponibili e applicarle quanto più possibile, in modo da ridurre al minimo i possibili impatti ELEMENTI DI INTERAZIONE TRA L ATTIVITA SVOLTA E L AMBIENTE CIRCOSTANTE Consumo di risorse necessarie per l esercizio e la gestione delle opere Materie prime I quantitativi di materie utilizzate dall azienda sono strettamente legate al processo produttivo e al funzionamento degli impianti di depurazione e abbattimento fumi. Con l avvio della terza linea di produzione Statico1 si prevede un aumento di consumo delle materie prime pari a circa il 20%. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 10 di 20

12 Energia Per quanto concerne il consumo energetico, legato fondamentalmente a due fattori: - Funzionamento ciclo produttivo; - Riscaldamento locali; la Gestione sta provvedendo a sostituire l impianto di riscaldamento delle vasche, precedentemente alimentato da energia elettrica, con uno alimentato a gas metano, nell ottica, appunto,del massimo risparmio energetico possibile. L impianto non ha impianti di produzione propria di energia Acqua Per quanto riguarda il risparmio della risorsa acqua, il progetto dell impianto, comprensivo di tutte e tre le linee in esercizio,prevede che l acqua di lavaggio delle vasche di passivazione venga trattata in un impianto a resine e poi rimessa in testa al ciclo di lavaggio. Tale sistema a ciclo chiuso, contente il riutilizzo del 65% delle acque in ingresso all impianto, provenienti in parte dall acquedotto comunale e in parte da un pozzo privato regolarmente autorizzato. Da quanto detto, si può affermare che l impatto ambientale conseguente il consumo di risorse (nello specifico materie prime di lavorazione, energia e acqua) può considerarsi contenuto e poco significativo, grazie anche ai sistemi di mitigazione adottati Produzione e smaltimento di rifiuti e acque reflue Rifiuti Si ipotizza con l avvio della nuova linea statico1 un incremento rifiuti di circa il 20%. Tutti i rifiuti prodotti sono smaltiti da aziende specializzate conformemente alla normativa vigente e i registri di carico e scarico sono conservati presso l azienda. Complessivamente, durante l anno 2011, sono stati smaltiti circa 197ton di rifiuti non pericolosi e 438ton di rifiuti pericolosi Acque reflue Gli scarichi idrici legati all attività in oggetto (sia per le linee attive sia con l aggiunta della terza linea che si richiede di autorizzare) provengono dalle seguenti fasi: acque reflue provenienti dall attività produttiva; acque meteoriche provenienti dal dilavamento dei piazzali di stoccaggio delle materie prime (soggetti alla Deliberazione della Giunta regionale n.286 del 14 febbraio 2005 Direttiva concernente indirizzi per la gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne e alla DGR n. 1860/2006 Linee guida AIA_Ditta Malagodi: Pagina 11 di 20

13 di indirizzo per gestione acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia in attuazione della deliberazione G.R. n.286 del 14/2/2005 ); acque meteoriche dei tetti e dei piazzali non adibiti a stoccaggio (escluse dalle direttive della DGR 286/2005); acque reflue dei servizi igienici provenienti dei capannoni produttivi e dalla palazzina uffici. I punti di scarico in pubblica fognatura sono 4: S1, S2, S3, che si richiedono di autorizzare e che sono resi accessibili al campionamento da parte dell autorità competente come previsto dall art. 101, comma 3 della parte III del D. Lgs 152/2006; S4, già allacciato alla rete comunale e non provvisto di pozzetto di controllo in quanto in esso recapitano solo acque nere civili dei WC e le acque meteoriche di due pluviali. Le acque reflue della nuova linea 3 di produzione (Statico 1) che si richiede di autorizzare, andranno a recapitare in S1 previo trattamento nello stesso depuratore già in uso per le linee di produzione 1 e 2 (Statico 2 e Roto3) in esercizio. Il depuratore è, infatti, dimensionato per ricevere anche gli scarichi della terza linea Statico Impatti ambientali Come si è visto, il sistema fognario del complesso produttivo in esame presenta diversi tipi di acque reflue per ognuna delle quali sono seguite le disposizioni previste dalla normativa nazionale, regionale, dal Regolamento AIA_Ditta Malagodi: Pagina 12 di 20

14 del Servizio Idrico Integrato gestito da Hera Spa e dalle prescrizioni pregresse stabilite dall AIA che già autorizza le due linee ad oggi in esercizio. Nello specifico, è importante che siano sottoposte a depurazione e/o controllo periodico, prima dell immissione in pubblica fognatura, le acque esposte o potenzialmente esposte agli inquinanti di tipo industriale derivanti dall attività svolta nel complesso impiantistico della Ditta. Quelle che di certo sono esposte agli inquinanti di tipo industriale sono le acque di scarico della linea fognaria che recapita in S1: per esse, come da normativa, è prevista la depurazione prima dell immissione nel collettore fognario comunale in modo da abbattere o comunque far rientrare nei limiti di legge gli inquinanti di tipo industriale presenti (tali acque arrivano, infatti, dal lavaggio delle vasche delle linee di zincatura e dalle acque meteoriche di dilavamento del piazzate di stoccaggio delle materie prime). Quelle che la normativa esime da pretrattamento prima dello scarico in fogna pubblica sono le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali di pertinenza della Ditta ma non usati per stoccaggio materie prime; tali acque confluiscono nello scarico S2 autorizzato e nello scarico S3 che si richiede di autorizzare. Per entrambi è previsto, cautelativamente, come da prescrizioni previste per lo scarico S2 della precedente AIA, il controllo annuale di alcuni parametri inquinanti in uscita. Infine vi è lo scarico S4 in cui recapitano solo acque di tipo civile e dei pluviali, pertanto per esse non è necessario alcun pretrattamento e neanche il controllo precauzionale della possibile presenza di inquinanti legati all attività produttiva. In caso di mancato funzionamento dell impianto di depurazione è prevista la fermata dell intero processo e la messa a norma dei sistemi. Si può affermare che il complesso produttivo non ha alcun impatto diretto sulle acque superficiali in quanto tutti i reflui recapitano in pubblica fognatura e tale recapito è realizzato e gestito secondo la normativa ambientale vigente; inoltre, anche per quanto riguarda le acque sotterranee non vi saranno impatti in quanto tutte le superfici di pertinenza dell attività sono impermeabili. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 13 di 20

15 Emissioni in atmosfera Punti di emissione Impatti ambientali Nei siti oggetto di studio, le condizioni ambientali attuali dal punto di vista della qualità dell aria sono da considerarsi soddisfacenti. Il complesso impiantistico in esame, sia per quanto riguarda la parte attualmente in esercizio sia con l entrata in produzione della terza linea zincatura non va ad alterare le condizioni ambientali in essere, sia per l entità che per la tipologia di attività svolta che consente di mitigare gli impatti portandoli a un livello di significatività molto basso o addirittura nullo semplicemente seguendo le buone pratiche di progettazione e di esercizio e dotandosi dei dispositivi di abbattimento previsti dalla normativa. Per la tipologia di attività in esame, le tipologie di emissioni di inquinanti in atmosfera si possono distinguere in: emissioni convogliate, ovvero i fumi in uscita dai camini degli impianti di abbattimento fumi; emissioni diffuse, ovvero quelle che si disperdono nell ambiente senza l ausilio di un sistema di convogliamento dall interno all esterno, in particolare causate dalle vasche di trattamento e dal traffico in transito da e per l impianto; AIA_Ditta Malagodi: Pagina 14 di 20

16 emissioni di gas serra, ovvero di composti noti per il loro contributo al fenomeno del riscaldamento globale (anidride carbonica, metano ecc.) dovute agli impianti di riscaldamento dei locali. EMISSIONI CONVOGLIATE Le emissioni convogliate esistenti (punto di emissione E1) sono monitorate come da prescrizione AIA. Per tal motivo vengono riportate le analisi effettuate a dimostrazione del rispetto dei limiti imposti dalla normativa di settore. Per quanto riguarda la terza linea in progetto si prevede la stessa tipologia di emissione e, di progetto, un analogo sistema di abbattimento fumi e di monitoraggio, in modo da minimizzare gli impatti. Le emissioni convogliate per la parte in progetto (punto di emissione E2) saranno sottoposte anch esse ad idoneo sistema di abbattimento degli inquinanti e saranno monitorate come previsto dalla normativa e secondo le indicazioni che darà l AIA richiesta. Le emissioni inquinanti in atmosfera riescono ad essere contenute in maniera efficace dal sistema di abbattimento in esercizio e saranno contenute in maniera altrettanto efficace dal nuovo sistema in progetto; entrambi i sistemi saranno periodicamente controllati come previsto dalla disciplina IPPC e manutenuti in modo tale da essere certi che assolveranno appieno al ruolo di abbattimento degli inquinanti durante tutta la loro vita utile. In caso di mancato funzionamento delle torri di abbattimento è prevista la fermata dell intero processo e la messa a norma dei sistemi. EMISSIONI DIFFUSE Le emissioni diffuse sono rappresentate dai vapori emessi dalle vasche di trattamento e dai gas di scarico dei veicoli in transito da e verso l impianto. Per quanto riguarda le emissioni che si hanno all interno degli edifici di produzione, esse vengono convogliate grazie alle cappe di aspirazione posizionate al di sopra delle vasche di trattamento e collegate al collettore di linea. Con frequenza mensile vengono effettuate analisi di misura velocità dell aria e temperatura in cappa di aspirazione, per verificarne l efficacia (i dati sono riportati in apposito registro interno). Per quanto riguarda il traffico veicolare indotto dall attività, in particolare sulla Strada Provinciale Bologna, i volumi stimati, come indicato al paragrafo successivo, sono poco significativi rispetto a quelli già presenti. Per ridurre al minimo gli impatti si attueranno comunque delle azioni di logistica interna atte ad ottimizzare la gestione dei carichi in ingresso e in uscita in modo da ridurre al minimo possibile i trasporti da e verso l azienda. EMISSIONI DI GAS SERRA Le emissioni legate al riscaldamento dei locali e servizi possono essere considerate trascurabili nello specifico caso. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 15 di 20

17 Traffico veicolare Il sito in oggetto dista circa cento metri dalla Strada Provinciale Bologna, arteria caratterizzata da intenso traffico di raccordo tra Pieve di Cento e Bologna. Tale asse viario è altresì interessato dal traffico pesante in transito da e per le vicine zone produttive (artigianali e industriali). Da una conta del traffico effettuata anche per la caratterizzazione acustica dell area è emerso che mediamente il flusso veicolare è di circa 240 veicoli/h, di cui 30 veicoli pesanti. Questo per quanto riguarda una giornata feriale in orario lavorativo. Da quanto dichiarato dai proprietari dell attività di zincatura il traffico indotto, comprensivo della terza nuova linea, è di circa 30 passaggi/giorno (ovvero 15 mezzi pesanti o leggeri in andata e ritorno dallo stabilimento). Confrontando il traffico indotto dall attività con quello già presente sulla via Provinciale Bologna si può dire che questo non incide in maniera determinante, né porta la statale interessata al traffico di saturazione. La via Galileo è invece interessata dal modesto traffico generato dalle attività presenti (officina elettrauto, sartoria, zincaturificio, vasai), ma non risulta significativo, anche perché via Galileo, strada chiusa, non è interessata da traffico di passaggio o raccordo con altre arterie Rumore L impatto acustico generato dalle linee 1 e 2 è stato monitorato e mappato. La previsione di impatto acustico che comprende la rumorosità indotta dalla linea 3 che si richiede di autorizzare è stata valutata con software previsionale. I valori di rumorosità ottenuti sono del tutto coerenti con i limiti imposti dalla normativa per le aree in esame Suolo e sottosuolo Tutte le superfici di pertinenza dell attività in esame sono cementate quindi impermeabili e le acque di dilavamento dei piazzali, grazie ad idonee pendenze, sono convogliate alle caditoie e poi immesse in fognatura. Tutte le zone sottostanti le vasche del ciclo produttivo e i depositi di materie prime sono dotate di vasche di contenimento, debitamente dimensionate per evitare qualunque contaminazione dei suoli sottostanti anche in caso di rottura delle vasche o sversamenti accidentali. La Ditta è dotata di procedura di emergenza nella quale sono previste le misure di intervento in caso di evento incidentale come ad esempio: sversamento accidentale di sostanze pericolose, solide, liquidi o gassose; perdite nel sistema contenimento; allagamenti. Essa provvede, con proprio personale adeguatamente formato, a gestire le varie situazioni di rischio ambientale secondo quanto previsto nel proprio piano di emergenza. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 16 di 20

18 Paesaggio e patrimonio storico-culturale Il sito in oggetto è ubicato nella bassa pianura bolognese, su un territorio caratterizzato dall alternanza di aree depresse (zone umide bonificate) ed aree poco rilevate (dossi fluviali). Il contesto territoriale entro cui viene a ricadere l attività è caratterizzato dalla presenza di una campagna coltivata con insediamenti agricoli estremamente rarefatti ed edifici rurali abbandonati. Nello specifico l attività si trova in un comparto composto da altre aziende: elettrauto, vasami, azienda revisione motori ecc. Dall esterno del bacino di intervisibilità l attività viene percepita solo parzialmente, in quanto altri stabilimenti, costituiscono un ostacolo continuo alla percezione visiva. Non si rilevano particolari aree di interesse turistico o storico-culturale. Da quanto detto si ritiene che gli impatti sul paesaggio e sul patrimonio storico-culturale legati alla presenza della Ditta siano non significativi Rischio incidente Gli impatti ambientali connessi al rischio incidente sono relativi all eventuale rottura delle vasche o a sversamenti accidentali. A tutela dell ambiente e dell uomo tutte le zone sottostanti le vasche e i depositi di materie prime sono dotate di vasche di contenimento, debitamente dimensionate. In caso di mancato funzionamento delle torri di abbattimento o dell impianto di depurazione è prevista la fermata dell intero processo e la messa a norma dei sistemi. Per incidenti al personale si ricorda che gli addetti partecipano alla prima parte del processo, per la posa dei pezzi sulla barra porta-pezzi, ma non hanno parte attiva nel restante processo, l azienda adempie comunque a tutti gli obblighi previsti ex D.Lgs. 81/08. Il sistema di gestione prevede specifiche modalità comportamentali da tenersi in caso di pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori e per l ambiente. La maggior parte delle istruzioni attive per gli impianti in fase operativa sono rivolte anche alla fase di emergenza. Nel caso specifico si fa riferimento alle seguenti emergenze: rilevamento di valori anomali nelle prestazioni ambientali; incendio; sversamento accidentale di sostanze pericolose, solide, liquidi o gassose; perdite nel sistema contenimento; allagamenti. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 17 di 20

19 La Ditta è dotata di procedura di emergenza nella quale sono previste le misure di intervento in caso di evento incidentale. Essa provvede, con proprio personale adeguatamente formato, a gestire le varie situazioni di emergenza secondo quanto previsto nel proprio piano di emergenza. L attività rientra fra quelle soggette al controllo dei vvf, dunque, a seguito della richiesta di ampliamento dell attività, sarà richiesto anche il Certificato Prevenzione Incendi. Al fine di garantire il rispetto della normativa in materia di antincendio e gestione delle emergenze e per garantire modalità operative che consentano una riduzione del rischio incendio sono state adottate le seguenti modalità gestionali: redazione del modulo relativo alle norme comportamentali da tenere in caso di emergenza; formazione specifica al personale aziendale che può operare sul sito, sulle possibili emergenze e i comportamenti da adottare; il sopralluogo periodico agli estintori. Dai rischi di incidente suddetti e dagli accorgimenti per ridurre la possibilità che possano verificarsi e ridurre gli impatti, si può affermare che l entità degli impatti residui, sull ambiente e sull uomo, ad essi connessi, sono poco significativi Salute e benessere dell uomo L azienda in esame, come più volte detto, si trova in un contesto territoriale antropizzato e idoneo ad accogliere attività artigianali e produttive come risulta dallo stato in essere e dalle programmazioni della pianificazione territoriale vigente. Vista la vocazione del territorio, la tipologia di attività svolte che non presenta in generale significativi impatti sull ambiente, soprattutto se ben svolta, e viste le azioni/opere per minimizzare/controllare le emissioni in atmosfera, le emissioni rumorose e il fatto che le acque reflue sono tutte recapitate in fognatura pubblica e i rifiuti prodotti tutti smaltiti in idonei centri di raccolta, non vi sono elementi incontrollati che possano arrecare danni alla salute delle comunità che abitano e operano nelle zone limitrofe. Per quanto riguarda più nel dettaglio il benessere delle comunità limitrofe, gli elementi di possibile disturbo sono potenzialmente rappresentati dai rumori, dal traffico veicolare e dalla produzione di odori sgradevoli. Come già visto i rumori sono ampiamente al di sotto dei limiti di legge e il traffico veicolare indotto è minimo rispetto alla capacità della strada provinciale presente nelle immediate vicinanze della Ditta che consente il rapido allontanamento dei mezzi dall area urbanizzata. Per quanto riguarda infine la generazione di odori, dai sopralluoghi effettuati, non si è riscontrato alcun elemento di rilievo. Si può affermare che gli impatti sulla salute e sul benessere delle popolazioni locali è non significativo. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 18 di 20

20 4. MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI (BAT) Poiché sono già in funzione due linee di zincatura su tre la gestione ha già in parte provveduto a valutare e mettere in atto alcune tra le migliori tecnologie disponibili, economicamente fattibili. Nello specifico si riportano alcuni interventi: Energia. L impianto precedentemente alimentato a corrente elettrica (per le fasi di riscaldamento delle vasche). Si sta provvedendo alla sostituzione con alimentazione a gas che consentirà un ottimizzazione nei consumi. Consumi idrici. L impianto ricicla circa il 65% dell acqua in entrata. Emissioni in atmosfera. Il processo è dotato di torre di abbattimento fumi, con ottimizzazione di portata. Scarichi idrici. L impianto è dotato di impianto di depurazione e ricircolo acque. Per ulteriori dettagli in merito alle migliori tecnologie disponibili si faccia riferimento alla scheda specifica in allegato alla presente documentazione. 5. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Il gestore ha attivato uno specifico piano di monitoraggio, già attivo per le linee Statico2 e Roto3, tali monitoraggi saranno estesi anche alla linea di progetto Statico1. In particolare in base alle prescrizioni della vigente AIA esegue: mensilmente il profilo analisi scarichi S1: semestralmente le analisi con profilo ridotto previste in S2: esegue, come prescritto, analisi delle emissioni convogliate e diffuse. Tutti i report analisi sono conservati presso l azienda, i controlli non soggetti ad analisi di laboratorio sono svolti dai gestori e gli esiti sono riportati in report interni, conservati in azienda. Come prescritto si eseguono controlli sull integrità delle vasche, registri consumi materie prime ed energia. I report e i registri interni sono periodicamente controllati da personale qualificato (tecnici incaricati dall azienda). La gestione ha altresì deciso di programmare audit interni periodici gestiti da auditor ambientali qualificati, per il controllo dei processi e della gestione dati ambientali. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 19 di 20

21 6. AZIONI DI DISMISSIONE Per quanto riguarda l eventuale futura dismissione del sito occorre che essa rispetti i seguenti passaggi, atti a tutelare l ambiente ed evitare la contaminazione: Fermata del processo e di ogni tipo di attività Svuotamento delle vasche contenenti i reagenti conformemente alla norma Smaltimento dei reagenti Smaltimento dei fanghi dell impianto di depurazione Pulizia e dismissione delle vasche Dismissione delle aree di stoccaggio materie prime Ogni sversamento accidentale dovrà essere valutato e dovrà considerarsi la bonifica del sito. AIA_Ditta Malagodi: Pagina 20 di 20

Parte 1: VERIFICA PROGETTO

Parte 1: VERIFICA PROGETTO Parte 1: VERIFICA PROGETTO Parte 1a: analisi aspetti ambientali Aspetto ambientale Impatto Rientra nel progetto Utilizzo di risorse idriche nelle proprietà Impoverimento risorse idriche dell ente Perdite

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