Questa è una brutta legge, il suolo lombardo aveva bisogno di ben altro.

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1 Questa è una brutta legge, il suolo lombardo aveva bisogno di ben altro. Abbiamo tenuto per due giorni interi la maggioranza in Consiglio cercando di ridurre il danno. E in parte ci siamo riusciti. Ma questo rimane un provvedimento sbagliato che nei fatti è troppo debole sul tema della riqualificazione e rigenerazione urbana e soprattutto non ferma l espansione continua dei centri urbani, l erosione delle aree agricole e verdi e l impermeabilizzazione del suolo. Cosa ancor più grave alla luce dei disastri di questi giorni provocati da anni di abuso del territorio. Siamo riusciti comunque ad ottenere dei significativi miglioramenti del testo, chiesti a gran voce anche dalle associazioni ambientaliste e dei comuni. Grazie ai nostri emendamenti costruire al di fuori dell area già urbanizzata sarà più oneroso, inoltre strade e autostrade e le infrastrutture sovracomunali saranno inserite nel computo del consumo di suolo. Ma ciò non cambia il nostro giudizio verso un impianto normativo che rischia di favorire un aumento della cementificazione nei prossimi mesi. Il nostro voto rimane convintamente negativo. Enrico Brambilla e Lucia Castellano, capigruppo di Pd e Patto Civico LA MAGGIORANZA SI È APPROVATA LA SUA LEGGE MANGIA SUOLO Pd: "Nessuno si dovrà stupire se nei prossimi anni il consumo aumenterà" Dopo due giorni di battaglia in Aula, la maggioranza si è approvata la sua legge mangia suolo. Con 41 Sì e 27 No, alle di mercoledì è passato un provvedimento sbagliato che non ferma l'erosione del paesaggio e non combatte il dissesto idrogeologico, nonostante la cronaca degli ultimi giorni richiedesse ben altro. Questo è l'esito di un lavoro partito su impulso del Pd nella scorsa legislatura, sviluppato negli scorsi mesi con un gruppo di lavoro, bloccato dalle lotte intestine alla maggioranza e ripreso solo tre settimane fa, quando il centrodestra, trovato l'accordo, ha deciso di forzare la mano e chiudere a tappe forzate una vicenda durata molto a lungo. Il testo, però, non è quello originario dell'assessore Beccalossi, è invece un compromesso al ribasso su cui il Pd, con il Patto Civico, ha potuto solo apportare alcune limature. Quel che non va bene è l'impostazione, a partire dal fatto principale, ovvero che il territorio agricolo di fatto, che oggi è inserito nei piani di governo del territorio come "trasformabile", non viene sottratto alla cementificazione. E stiamo parlando di milioni di metri quadri, tre volte la superficie di Milano, nella Regione in cui il consumo di suolo è stato più forte dagli anni '50 ad oggi. "Per noi questa è una pessima legge - spiega il capogruppo Enrico Brambilla - e nessuno si dovrà stupire se nei prossimi anni il consumo di suolo aumenterà. La legge non ferma da subito il consumo di suolo e di aree agricole - continua - e consente, anzi incentiva, tutti i privati a presentare entro i prossimi 30 mesi nuove richieste di edificazione. Inoltre, non si mettono in campo risorse vere per favorire la rigenerazione urbana e per giunta si addossano sulle spalle dei comuni nuovi oneri sia finanziari che organizzativi". Il Pd è riuscito comunque ad ottenere dei piccoli ma significativi miglioramenti del testo, chiesti a gran voce anche dalle associazioni ambientaliste e dei comuni. "Grazie ai nostri emendamenti - spiega Brambilla - costruire al di fuori dell'area già urbanizzata sarà più oneroso, inoltre strade e autostrade e infrastrutture sovracomunali saranno inserite nel computo del consumo di suolo. Ma ciò non cambia il nostro giudizio convintamente negativo verso un impianto normativo che rischia di favorire un aumento della cementificazione nei prossimi mesi". #leggemangiasuolo Per pubblicare le notizie che riguardano il tuo circolo scrivi a giorgio.sfreddo@gmail.com Pagina 1

2 Maltempo: Una strategia preventiva per l'adda Martesana Adda Martesana 2024 promuove un incontro pubblico. L'appuntamento, è fissato per Mercoledì 26 novembre alle a Gorgonzola presso il centro intergenerazionale di via Oberdan. Gli effetti catastrofici causati dal cambiamento climatico più volte denunciati dalla comunità scientifica internazionale sono conclamati, riguardano anche noi, il nostro territorio. Questi eventi "estremi" non possono più essere derubricati come fatti eccezionali, destinati a non ripresentarsi se non in modo remoto e imprevedibile. Bene ha scritto Salvatore Settis in un recente articolo su questo tema pubblicato su Eddyburg "Milano invasa da Seveso e Lambro, Genova e la Liguria che spiano col fiato sospeso i loro torrenti, Alessandria allagata. Il disastro annunciato che colpisce l Italia a ogni botta di maltempo innesca ogni volta gli stessi effetti: i primi giorni pianti e lacrime, imprecazioni, ipotesi di mega- piani risolutori. Subito dopo, le chiacchiere si dissolvono nel nulla e si torna alla consueta strategia dell oblio. Eppure quel che è in ballo è la vita dei cittadini, la salute del territorio, la salvaguardia delle generazioni future. Viceversa, ci industriamo a sbandierare alibi: cambiamenti climatici, bombe d acqua, il fato, la sfortuna. Ma non ci sono scuse: non è vero né che questi disastri siano imprevedibili, né che siano recente novità, dato che già negli anni si sono verificati in Italia eventi di dissesto, di cui 120 gravi, con 970 morti (rapporto Ance-Cresme)." Prima il nostro territorio, i suoi amministratori, gli operatori economici prenderanno atto che il "maltempo" ci accompagnerà con sistematicità per un lungo lasso di tempo meglio sarà. Pensando ai danni economici e ambientali che il nostro territorio ha già patito, dotarsi di una strategia di medio periodo, facendo rete, condividendo le buone pratiche, diventa una necessità inderogabile. Per questo Adda Martesana 2024 promuove questo primo incontro rivolto ai nostri sindaci, a chi nelle nostre giunte e nelle nostre comunità si occupa di protezione civile, a tutti gli assessori che hanno la delega al territorio e ai lavori pubblici. Per pubblicare le notizie che riguardano il tuo circolo scrivi a giorgio.sfreddo@gmail.com Pagina 2

3 Seveso, Maroni non cerchi alibi: i poteri per lavorare li ha già Quella dei poteri straordinari sulla questione Seveso è un alibi: che altri poteri deve avere Maroni per cominciare a lavorare? I soldi ci sono, le funzioni anche. Qual è il problema del presidente di Regione Lombardia? Temiamo che non voglia assumersi la responsabilità della scelta di avviare gli interventi e di essere lui a dire ai territori che le vasche di laminazione devono essere realizzate. Ma c è di più: viene da pensare che l unico progetto davvero pronto sia quello di Senago, ma manchino quelli delle altre vasche. La Giunta Maroni a mettersi a lavorare perché ha tutto ciò che le serve per farlo e non ha bisogno di altro. Anzi, adesso ci sono anche gli 86 milioni del Governo. E per dimostrare che il presidente Maroni può dare avvio a qualunque intervento ritenga necessario anche subito riportiamo nel dettaglio gli articoli più significativi, il 5 e il 6, del decreto legge di giugno che attribuisce le funzioni di commissari straordinari delegati ai presidenti di Regione: 5. Nell esercizio delle funzioni di cui al comma 1, il Presidente della regione è titolare dei procedimenti di approvazione e autorizzazione dei progetti e si avvale dei poteri di sostituzione e di deroga di cui all articolo 17 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26. A tal fine emana gli atti e i provvedimenti e cura tutte le attività di competenza delle amministrazioni pubbliche, necessari alla realizzazione degli interventi, nel rispetto degli obblighi internazionali e di quelli derivanti dall appartenenza all Unione europea. 6. L autorizzazione rilasciata ai sensi del comma 5 sostituisce tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento abilitativo necessario per l esecuzione dell intervento, comporta dichiarazione di pubblica utilità e costituisce, ove occorra, variante agli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, fatti salvi i pareri e gli atti di assenso comunque denominati, di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, da rilasciarsi entro il termine di trenta giorni dalla richiesta, decorso inutilmente il quale l autorità procedente provvede comunque alla conclusione del procedimento, limitatamente agli interventi individuati negli accordi di programma di cui al comma 1. (Per le occupazioni di urgenza e per le eventuali espropriazioni delle aree occorrenti per l esecuzione delle opere e degli interventi, i termini di legge previsti dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e successive modificazioni, sono ridotti alla metà. Questo dimostra che l inattività di Maroni non ha nessuna giustificazione. E per quanto riguarda il Lambro, la consigliera Pd fa sapere che noi siamo a conoscenza di un unico progetto già pronto e già finanziato, con il Contratto di fiume, da Regione Lombardia per 5 milioni di euro, non per 18. Temiamo che questa sia solo un occasione per dire che il Governo non dà soldi alla Lombardia. Per pubblicare le notizie che riguardano il tuo circolo scrivi a giorgio.sfreddo@gmail.com Pagina 3

4 20 Novembre 2014 Dissesto idrogeologico. Presentato a Palazzo Chigi il primo stralcio del piano nazionale Oltre un miliardo di euro per 69 interventi per la sicurezza nelle città e aree metropolitane. Interventi, costi, finanziamenti e stato della progettazione con i crono-programma delle opere per ridurre il rischio allagamenti e frane nelle più grandi città italiane e le rispettive aree metropolitane. E stato presentato questa mattina a Palazzo Chigi il primo stralcio del piano nazionale : Oltre un miliardo di euro per 69 interventi per la sicurezza nelle dieci città metropolitane e in altre città delle regioni a statuto speciale. Per Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova, Reggio Calabria, e per Cagliari, Messina, Palermo e Catania, per la prima volta, è scattato un piano di prevenzione e di opere o progetti di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico. Il Governo utilizzerà una corsia preferenziale che prevede un anticipo di finanziamento del piano nazionale, chiesto alla Bei e sostenuto dalla garanzia dei 110 milioni presenti nel Dl Sblocca Italia. Sono 69 i primi interventi già cantierabili per 1.063,65 milioni, individuati dalle Regioni con il supporto tecnico e scientifico delle Autorità di bacino, sulla base delle mappe di rischio di Ispra e Cnr. Riguardano opere decisive, alcune in ritardo di anni come quelle per Genova, Milano, Firenze, Napoli. Nel vertice di oggi a Palazzo Chigi con tutti i rappresentanti delle città metropolitane, delle Regioni e delle Autorità di bacino, organizzato dalla Struttura di missione #italiasicura e coordinato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che ha visto la partecipazione del Ministro dell Ambiente Gian Luca Galletti, del Presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, del Sindaco di Firenze Dario Nardella, Coordinatore delle Città Metropolitane, e di Erasmo D Angelis, Capo della Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura contro il dissesto idrogeologico sono state condivise le prime azioni e gettate le basi per quella che il Governo definisce come la più importante opera pubblica di cui l Italia ha bisogno. Entro il 4 dicembre tutte le Regioni dovranno presentare a Palazzo Chigi gli elenchi di opere e interventi con una scala di priorità definita dal livello di pericolosità e validata dalle Autorità di bacino e dalla Protezione Civile. Complessivamente per l intero territorio nazionale è previsto nel periodo un investimento di 9 miliardi: 5 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione, 2 miliardi di cofinanziamento delle regionali e con fondi europei, e altri 2 miliardi sbloccati dalla struttura di missione dai fondi assegnati e non spesi negli ultimi 15 anni. Gli interventi presentati oggi per la messa in sicurezza delle aree metropolitane riguardano comuni dove vivono oltre 21 milioni di persone, circa il 40% della popolazione italiana. Nel corso dei lavori sono state anche esaminate puntualmente le singole necessità delle diverse aree metropolitane, ed è stata accolta con soddisfazione il primo fondo per 10 milioni nel Collegato Ambientale per l abbattimento e la delocalizzazione di edifici in aree fluviali. Gli interventi sono così definiti nel dettaglio: ROMA - 3 interventi immediatamente cantierabili per un valore di 5.2 milioni di euro. I primi lavori inizieranno a dicembre 2014 e l ultimo dei cantieri, delle tre opere individuate, terminerà a settembre TORINO - Per la riduzione del rischio idrogeologico è stato individuato un intervento del valore di 60 milioni di euro, e verrà finanziata la progettazione definitiva dell opera. MILANO - Il progetto Seveso si compone di 10 interventi per un valore di milioni di euro. Doppio cantiere per la messa in sicurezza e per opere di depurazione e reti fognarie. I primi cantieri sono già aperti e la chiusura dell ultimo intervento è prevista per dicembre VENEZIA - Nell area metropolitana di Venezia è prevista la realizzazione di un intervento del valore di milioni di euro. L inizio dei lavori è previsto a giugno 2015, per terminare a giugno Per pubblicare le notizie che riguardano il tuo circolo scrivi a giorgio.sfreddo@gmail.com Pagina 4

5 GENOVA - Sono finanziati tutti gli interventi previsti per ridurre il rischio alluvioni: complessivamente 10 interventi per 438 milioni di euro, di cui milioni di euro già disponibili, e gli ulteriori 379 finanziati con Accordi di programma e lo sblocca Italia. L apertura del primo cantiere è prevista per i primi mesi del 2015, gli ultimi lavori nel BOLOGNA - Sono 27 gli interventi individuati per la mitigazione del rischio idrogeologico nell area del bolognese, per un valore di 20.8 milioni di euro. L inizio dei lavori è stato pianificato a giugno del 2015, per terminare a ottobre FIRENZE - Cinque opere per mettere Firenze e la Toscana centrale al riparo dalla possibilità che le acque dell Arno invadano strade della città e comuni vicini. I Cantieri, di cui uno già in attività, serviranno a realizzare lavori per 111 milioni di euro. La fine dei lavori già iniziati è prevista per giugno BARI - Per il capoluogo pugliese e per le aree circostanti è prevista la realizzazione di 4 interventi per 11.8 milioni di euro. L apertura dei cantieri è stata programmata per giugno 2015 e la fine lavori per dicembre NAPOLI - nell ambito delle opere del progetto grande Sarno si inseriscono interventi per l area metropolitana di Napoli. Le opere per la sicurezza, divise in cinque lotti, hanno un valore di milioni di euro, interamente finanziati. E prevista per giugno 2015 l apertura dei cantieri che vedranno la conclusione dell ultimo intervento nel giugno Parte anche un piano per il disinquinamento per 180 milioni. REGGIO CALABRIA - Per le fiumare che interessano l area metropolitana del capoluogo calabrese sono in programma 7 interventi mirati alla riduzione della pericolosità. E previsto il finanziamento delle progettazioni per milioni di euro. CAGLIARI - Saranno finanziati con le risorse degli Accordi di programma i due interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e idraulico del capoluogo sardo per un valore pari a 35 milioni di euro. MESSINA - Sono 4 gli interventi già individuati per la riduzione del rischio idrogeologico nella città dello stretto ed è previsto il finanziamento per l intero valore, milioni di euro. Si prevede l apertura dei cantieri a gennaio 2015 e la fine lavori a giugno Il primo dovere che abbiamo è usare bene i fondi a disposizione e la Struttura di missione ha già operato in questo senso ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, aprendo la conferenza stampa di presentazione, e presenteremo la programmazione del piano nazionale in Europa. Con Regioni e sindaci abbiamo fatto un buon lavoro, decidendo di concentrare le risorse dove ci sono maggiori rischi. Quando il Paese lavora insieme, è in grado di superare i ritardi accumulati. Sul patto di stabilità, ha aggiunto Delrio, nella legge di stabilità è previsto per i Comuni l abbattimento del 70% e la priorità verrà data a edilizia scolastica e dissesto idrogeologico "Parte da un forte impegno per le città metropolitane - afferma il ministro Galletti - il nostro piano per mettere in sicurezza il Paese e liberarlo dagli errori del passato. La riunione di oggi segna una svolta nelle politiche di contrasto al dissesto idrogeologico, perché tutte le istituzioni nazionali e locali si sono ritrovate unite su una grande priorità. Il lavoro è lungo e complesso, ma ci sono le risorse e anche una consapevolezza comune di dover affrontare con decisione massima questo problema". Abbiamo finalmente, e per la prima volta dopo decenni, un piano chiaro di prevenzione ha detto il coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura, Erasmo D Angelis e il nostro obiettivo è quello di vedere al più presto cantieri aperti nelle maggiori città italiane. Lo Stato e la Pubblica amministrazione si sono messi gli stivali di gomma e abbiamo una filiera di responsabilità che parte dal Governo, passa di Presidenti delle Regioni nominati Commissari contro il dissesto, e dai cittadini che finalmente hanno la possibilità di controllare lo stato di avanzamento dei cantieri dal sito italiasicura.governo.it. E importante il lavoro comune che stiamo portando avanti in termini non emergenziali ma con l obiettivo della prevenzione ha sottolineato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. Ho apprezzato l impegno del governo di non finanziare gli interventi in modo proporzionale ma dando una scala di priorità legata al rischio. Entro il 4 dicembre invieremo al Governo gli ultimi progetti che, dopo quelli di oggi legati alle Città metropolitane, completeranno il quadro delle richieste di finanziamento. Le Città metropolitane hanno la maggiore concentrazione di abitanti e il maggior consumo del suolo e quindi le più soggette alle conseguenze dei cambiamenti climatici ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, coordinatore delle Città Metropolitane. L elemento più significativo è l individuazione chiara delle competenze e responsabilità. In questo modo possiamo lavorare in modo più semplice e dare conto ai cittadini di chi fa cosa e di quali sono i tempi per realizzare queste opere. Per pubblicare le notizie che riguardano il tuo circolo scrivi a giorgio.sfreddo@gmail.com Pagina 5

6 A Per pubblicare le notizie che riguardano il tuo circolo scrivi a giorgio.sfreddo@gmail.com Pagina 6

7 D u Per pubblicare le notizie che riguardano il tuo circolo scrivi a giorgio.sfreddo@gmail.com Pagina 7

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