L'insegnamento ai disabili visivi. Problematiche di integrazione scolastica dei disabili visivi

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1 L'insegnamento ai disabili visivi Problematiche di integrazione scolastica dei disabili visivi

2 Classificazione della disabilità Visiva legge 138 del Cieco Totale nessun visus rilevabile percezione luce, ombre, moto mano Cieco Parziale fino residuo visivo fino a 1/20 con correzione in entrambi gli occhi Ipovedente Grave visus corretto 1/10 in entrambi gli occhi o residuo perimetrico inferiore al 30 % Medio Grave visus corretto 2/10 con residuo o residuo perimetrico fino al 50% Lievi visu corretto fino a 3/10 in entrambi gli occhi o residuo perimetrico fino al 60 %

3 Quale approccio al bambino non vedente Approccio sul concreto basato su esperienza diretta e della conoscenza per esplorazione. L'insegnante ha un ruolo fondamentale nella sua crescita è lui che organizza le esperienze. Utilizzo di ausilii strutturati e non strutturati che possono accompagnare il bimbo nel percorso della conoscenza. Anche qui l'insegnante deve determinare quando il momento di utilizzarli.

4 Ruolo della famiglia Solo se la famiglia ha stimolato il bimbo fin da piccolo sarà avvantaggiata nell'inserimento scolastico del proprio figlio nella scuola materna. Un bimbo non vedente nella scuola comincia un percorso fatto di mille incertezze, mille insicurezze laddove la famiglia non sia stata attenta, che se non limate pian piano dagli insegnanti posso portarlo all'isolamento.

5 Quali le esperienze? Le prime riguardano la conoscenza dell'ambiente classe, scuola. Sarà cura degli insegnanti far si che la struttura classe sia sempre la stessa. Altre esperienze possono riguardare l'affinamento e lo sviluppo di altri sensi tatto, udito, olfatto che possono migliorare la crescita evolutiva del bimbo.

6 Esperienze sonore Una tipica esperienza che si fa con i bimbi non vedenti e quella di fargli ascoltare dei suoni di campanelli di varia altezza sonora e a varia distanza per dargli anche la percezione dello spazio. Prima con il silenzio dell'ambiente. In seguito con i rumori per distinguere ciò che è importante. Si abitua il bambino alla manipolazione mediante dei mattoncini che permettono con forme diverse di abituarlo alle forme e alla percezione dello spazio bidimensionale

7 Casellario Romagnoli Augusto Romagnoli grande pedagogista che ha dedicato la sua vita all'acquisizione di un metodo per l'insegnamento ai bambini ciechi intuì per primo l'approccio a strumenti concreti che dessero ai bambini ciechi l'acquisizione di nuove conoscenze mediante degli strumenti concreti.

8 Casellario Romagnoli In questo casellario si può simulare la disposizione dell'aula della scuola. Viene utilizzato per comporre all'inizio le prime figure del braille. Attraverso i mattoncini di vario colore con varie stoffe per dare al non vedente la percezione

9 Altri Strumenti Numeri concreti ovvero mattoncini sagomati di varia forma che il bambino impara a incastrare per ottenere varie forme Altro materiale come pezzi di stoffa di vario tipo, foglie, semi, ecc. Tavole in rilievo per lo studio nella scuola elementare della storia e della geografia

10 Studio dell'aritmetica Il cubartimo forse è lo strumento più significativo che attraverso un casellario consente lo studio dell'artmetica. Su ogni cubetto di plastica sono inseriti 5 simboli braille che a seconda dell'orientamento rappresentano numeri diversi. Il Braille per rappresentare i numeri utilizza

11 L'insegnamento del Braille Tipicamente dovrebbe iniziare nella scuola elementare Si può imparare il braille mediante il casellario Romagnoli dove costruire le prime figure braille Introdurre lo studio dell'aritmetica con il cubaritmo per simulare anche le quattro operazioni.

12 Il sistema Braille Il Braille si basa su serie si apprende la prima serie di 10 figura braille per le prime 10 lettere dell'alfabeto e per costruzione si ottengono gli altri caratteri. Per chi legge

13 Costruzione delle serie successive Aggiungo ai caratteri della prima serie il punto 3. Ottengo i caratteri dalla k alla t Aggiungo ai caratteri della prima serie il punto 3 e il punto 6. Ottengo i caratteri dalla u alla z più gli accenti Fa eccezione per questo la lettera w che si codifica con i punti 2,4,5,6

14 Schemi della seconda e terza serie Notare la ripetizione dei simbolo tra le seconda e la terza serie. Per indicare i numeri e le lettere maiuscole si usano il segna numero e il segna maiuscolo.

15 Gli ipovedenti Quantificare il residuo visvo e aiutare il bambino ipovedente nella conoscenza degli ambienti Sfruttare molto i contrasti cromatici nella vita quotidiana, e nell'istruzione. Utilizzare testi a caratteri ingranditi Utilizzare strumenti ingrandenti ottici, e ottico elettronici

16 Valutazione avanzata delle capacità visive Solo attraverso la valutazione dei residui visivi e perimetrali si comprende se l'ipovedente può utilizzarlo per le proprie attività. In caso si impossibilità intraprendere un percorso di consapevolezza utilizzando strumenti tipicamente usati dai ciechi.

17 Riferimenti Bibliografici Antonio Quatrano - Tecnologia e integrazione dei disabili visivi e dei pluriminorati. Guida per l'approccio all'informatica

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