IX Workshop FREE, LIBRE AND OPEN SOURCE SOFTWARE E OPEN FORMAT NEI PROCESSI DI RICERCA ARCHEOLOGICA
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- Giancarlo Repetto
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2 IX Workshop FREE, LIBRE AND OPEN SOURCE SOFTWARE E OPEN FORMAT NEI PROCESSI DI RICERCA ARCHEOLOGICA Verona, giugno 2014 Università degli Studi di Verona Dipartimento Tempo, Spazio, Immagine e Società (TeSIS) con la collaborazione del Dipartimento di Informatica ABSTRACTS a cura di A. Cecchetti, C. Parolini segreteria organizzativa: P. Grossi, workshop@archeofoss.org
3 COMITATO SCIENTIFICO P. Basso, A. Buonopane, D. Cocchi, G. Facchini, A. Mastrocinque, L. Prandi, S. Ponchia, F. Saggioro, G. Varanini, P. Grossi (Dip. TeSIS, Università di Verona), A. Belussi, S. Migliorini (Dip. di Informatica, Università di Verona), M. Ciurcina (studio legale Ciurcina), R. Davoli (Dip. di Informatica, Università di Bologna), A. Furieri (sviluppatore Spatialite), S. Costa (MiBACT), D. Lotto (Università di Padova), D. Francisci (independent researcher), M. Serlorenzi (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici Roma), L. Bezzi (ArcTeam), A. Palombini (CNR Roma), F. Cantone (IRAT-CNR, Napoli), G. de Felice (Università di Foggia). COMITATO ORGANIZZATIVO P. Grossi, E. Zentilini, C. Zanetti (Dip. TeSIS, Università di Verona), A. de Tommasi, M. Stacca, S. Picciola, A. Cecchetti, I. Iovine, C. Parolini (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici Roma), S. Costa (MiBACT), D. Lotto (Università di Padova), D. Francisci (independent researcher), A. M. Marras (archaeological consultant), V. Grazioli (Studio Sestante), D. Gnesi Bartolani (Soc. Coop. ArcheoLAB), L. Bezzi, A. Bezzi (ArcTeam), D. Giusti (Eberhard Karls Universität Tübingen Germania).
4 PROGRAMMA GIOVEDÌ 19 GIUGNO Aula Registrazione partecipanti Prof. G. Romagnani, (Dip. TeSIS) Saluto ufficiale, apertura del workshop. R. Davoli Liberté, égalité, fraternité: la rivoluzione della conoscenza libera. A. Furieri, P. Grossi Codice, dati e servizi web: quali licenze adottare e perché Pausa caffè Aula 1.1 Casi di studio - applicazioni GIS Moderatore: A. Furieri C. Alfonso, G. Di Giacomo Quantum GIS for the monitoring and knowledge of the Environmental and Archaeological Heritage of the Marine Protected Area of Porto Cesareo (Lecce, Italy). D. Bursich, G. Di Giacomo, L. Peyronel QuantumGIS for the management of data from the intensive survey 2013 at Tell Helawa in the Erbil area, Kurdistan, Iraq. Casi di studio esempi di migrazione Moderatore: A. Furieri F.G. Cavallero, G. De Rosa Il Sistema informativo territoriale di Roma Antica: una migrazione verso i sistemi opensource. L. Michielin, G. Strapazzon Il caso del sito delle Bestie Ferite (Aquileia). Dai sistemi proprietari non comunicanti ad un sistema integrato di gestione dei dati delle campagne di indagine. Casi di studio progetti in fieri e tesi di laurea Moderatore: A. Palombni D. Rose, E. Ceccaroni L'acquedotto romano di Alba Fucens (AQ). Un GIS per il processo di ricerca, tutela e valorizzazione del sito. S.L. Ferreri Fotointerpretazioni archeologiche su dati cartografici Webbased in ambiente QGIS: alcune applicazioni nel territorio aquilano 'vestino'.
5 A. Innocenti La digitalizzazione dei documenti, i database ed il GIS nell'ambito della ricerca topografica: l'esempio dei possessi dell'abbazia di Farfa (RI) tra VIII e IX secolo. R. Lunardon Agro Rebel. Marostica in Transizione Discussione Pausa pranzo Tecnologie per la fruizione e la comunicazione Moderatore: A. Palombini N. Pisu, A. Bezzi, L. Bezzi, C. Moraes Torre dei Sicconi: progetto di ricostruzione e valorizzazione di un antico sito castellare trentino. A. Bezzi, L. Bezzi, C. Moraes, N. Carrara, T. Pievani, M. Tiziani Facce. I molti volti della storia umana. Una mostra open source. A. Licheri Prospettive sull'utilizzo del Building Information Modelling (BIM) in archeologia. M. Forlani, C. Rufa, A. Palombini, E. Pietroni, E. Demetrescu Making movies: nuove frontiere per la comunicazione audiovisiva del passato. M. Lorenzini Le API di Europeana come esempio di integrazione e rappresentazione delle risorse culturali. E. Cocca, L. Mandolesi Analisi statistiche e geostatistiche con pyarchinit: prima sperimentazione. A. Cecchetti, F. Lamonaca L integrazione tra i sistemi informativi archeologici e le knowledge base: l esperienza di SITAR Discussione Pausa caffè Barcamp: comunicazione e riuso dei dati M. Lo Blundo, G. de Felice, A.M. Marras L'archeologia in 140 caratteri V. Boi, A.M. Marras, C. Santagati Riuso dei dati in archeologia. Un anno dopo. Interverranno M. Napolitano, e L. Corsato boratorio T.9
6 Tutorial Programming Session A. Bezzi, L. Bezzi ArcheOS: una distribuzione GNU/linux live per l'archeologia. A. Bezzi, L. Bezzi Python Photogrammetry Toolbox: Structure from Motion (SfM) and Image-Based Modelling (IBM) nella documentazione archeologica tridimensionale. D. Francisci Per un uso consapevole del software in archeologia. Sviluppo di un metodo di classificazione geometrica per la simbologia graduata di QGIS Pausa pranzo A. Furieri L'abc degli Spatial DBMS per aspiranti archeologi Pausa caffè A. Bezzi, L. Bezzi, V. Grazioli, D. Francisci Rilievo nello scavo archeologico: metodologie a confronto Aula Chiusura prima giornata VENERDÌ 20 GIUGNO Aula Registrazione partecipanti Prof.ssa P. Basso (Dip. TeSIS), A Belussi (Dip. di Informatica) Saluto ufficiale, apertura del workshop. Normative, catalogazione e valorizzazione Moderatore: M. Serlorenzi M.L. Mancinelli, A. Negri Verso gli open data: l'iccd e gli standard nazionali. Alcune riflessioni per un quadro metodologico condiviso. M. Ciurcina Beni culturali open e diritto. M.L. Gualandi, G. Gattiglia, F. Anichini C'è chi dice sì. Linee di sviluppo degli open data archeologici italiani. Discussione: A che punto siamo con gli Open data in archeologia? Pausa caffè
7 Tutela, conservazione e divulgazione SIT e carte archeologiche Moderatore: G. Brogiolo M. Frassine, G. Naponiello, S. De Francesco, A. Asta RAPTOR 1.5: aggiornamenti e sperimentazione. M. Serlorenzi, A. De Tommasi Il progetto SITAR. B. Bruno, G. Cavalieri Manasse, P. Basso, A. Belussi, P. Grossi, S. Migliorini Il progetto SITAVR. Il racconto di un esempio di riuso e di collaborazione virtuosa in ambito PA. V. Tiné, G. Gambacurta, S. Bisaglia Verso il Piano Paesaggistico Regionale del Veneto: le zone archeologiche ex art. 142,m del Codice BCP. Tavola rotonda SIT e open data archeologici: lavori in corso e problemi aperti Modera: G. Brogiolo. Intervengono: A. Belussi, M. Ciurcina, M. L. Gualandi, A. Negri, M. Serlorenzi, V. Tinè Pausa pranzo Tutela, conservazione e divulgazione digital library Moderatore: A. Belussi A. Caravale I bronzi del Museo Claudio Faina di Orvieto: una banca-dati. J. Bogdani, E. Vecchietti Un archivio digitale multidisciplinare per la gestione e la conservazione di un patrimonio culturale a rischio: il progetto Ghazni (Afghanistan). M.S. Busana, I. Carpanese, N. Orio La ricerca a portata di click. Database relazionali e siti web: contenitori e visualizzatori per i dati archeologici Discussione Tutela, conservazione e divulgazione Web GIS Moderatore: S. Migliorini F. Brunet, A. Cosner WebGIS interdisciplinari e questioni di metodo: il progetto "Le fonti per la storia. D. Malfitana, G. Cacciaguerra, A. Mazzaglia, V. Noti, G. Leucci, L. De Giorgi, F. Gabellone, G. Fragalà, S Barone. OPEN-CT Project: Web-GIS and Open Data for Urban Archaeology and Cultural Heritage V. Vassallo, N. Kyriakou, S. Hermon, I Eliades Uno strumento WebGIS per lo studio ed
8 analisi dei percorsi spazio-temporali del patrimonio culturale di Cipro Discussione Pausa caffè Tutela, conservazione e divulgazione Web GIS Moderatore: L. Bezzi G. Andreozzi, G. Carlotta Cianferoni, C. Francini, A. Sahlin, E. Scampoli ArcheoFi (archeologia.comune.fi.it): un sistema informativo per la gestione e la condivisione dei principali dati archeologici di Firenze. V. Fronza Openarcheo2. I perché di un knowledge-base. G. Di Giacomo (CNR-IBAM Lecce) Sperimentazione di un sistema GIS cloud open source per la condivisione e la valorizzazione del patrimonio archeologico Discussione Riflessioni su Archeofoss 2014, proposte per Archeofoss 2015.
9 INDICE R. Davoli Liberté, égalité, fraternité: la rivoluzione della conoscenza libera A. Furieri, P. Grossi Codice, dati e servizi web: quali licenze adottare e perché p. 1 2 CASI DI STUDIO - APPLICAZIONI GIS C. Alfonso, G. Di Giacomo Quantum GIS for the monitoring and knowledge of the Environmental and Archaeological Heritage of the Marine Protected Area of Porto Cesareo (Lecce, Italy) D. Bursich, G. Di Giacomo, L. Peyronel QuantumGIS for the management of data from the intensive survey 2013 at Tell Helawa in the Erbil area, Kurdistan, Iraq 3 4 CASI DI STUDIO ESEMPI DI MIGRAZIONE F.G. Cavallero, G. De Rosa Il Sistema Informativo Territoriale di Roma Antica: una migrazione verso i sistemi opensource L. Michielin, G. Strapazzon Il caso del sito delle Bestie Ferite (Aquileia). Dai sistemi proprietari non comunicanti ad un sistema integrato di gestione dei dati delle campagne di indagine 6 7 CASI DI STUDIO PROGETTI IN FIERI E TESI DI LAUREA D. Rose, E. Ceccaroni L'acquedotto romano di Alba Fucens (AQ). Un GIS per il processo di ricerca, tutela e valorizzazione del sito S.L. Ferreri Fotointerpretazioni archeologiche su dati cartografici Web-based in ambiente QGIS: alcune applicazioni nel territorio aquilano 'vestino' A. Innocenti La digitalizzazione dei documenti, i database ed il GIS nell'ambito della ricerca topografica: l'esempio dei possessi dell'abbazia di Farfa (RI) tra VIII e IX secolo. R. Lunardon Agro Rebel. Marostica in Transizione
10 TECNOLOGIE PER LA FRUIZIONE E LA COMUNICAZIONE N. Pisu, A. Bezzi, L. Bezzi, C. Moraes Torre dei Sicconi: progetto di ricostruzione e valorizzazione di un antico sito castellare trentino A. Bezzi, L. Bezzi, C. Moraes, N. Carrara, T. Pievani, M. Tiziani Facce. I molti volti della storia umana. Una mostra open source A. Licheri Prospettive sull'utilizzo del Building Information Modelling (BIM) in archeologia M. Forlani, C. Rufa, A. Palombini, E. Pietroni, E. Demetrescu Making movies: nuove frontiere per la comunicazione audiovisiva del passato M. Lorenzini Le API di Europeana come esempio di integrazione e rappresentazione delle risorse culturali E. Cocca, L. Mandolesi Analisi statistiche e geostatistiche con pyarchinit: prima sperimentazione A. Cecchetti, F. Lamonaca L integrazione tra i sistemi informativi archeologici e le knowledge base: l esperienza di SITAR BARCAMP: COMUNICAZIONE E RIUSO DEI DATI M. Lo Blundo, G. de Felice, A.M. Marras L'archeologia in 140 caratteri V. Boi, A.M. Marras, C. Santagati Riuso dei dati in archeologia. Un anno dopo NORMATIVE, CATALOGAZIONE E VALORIZZAZIONE M.L. Mancinelli, A. Negri Verso gli open data: l'iccd e gli standard nazionali. Alcune riflessioni per un quadro metodologico condiviso. M. Ciurcina Beni culturali open e diritto M.L. Gualandi, G. Gattiglia, F. Anichini C'è chi dice sì. Linee di sviluppo degli open data archeologici italiani
11 TUTELA, CONSERVAZIONE E DIVULGAZIONE - SIT E CARTE ARCHEOLOGICHE M. Frassine, G. Naponiello, S. De Francesco, A. Asta RAPTOR 1.5: aggiornamenti e sperimentazione M. Serlorenzi, A. De Tommasi Il progetto SITAR B. Bruno, G. Cavalieri Manasse, P. Basso, A. Belussi, P. Grossi, S. Migliorini Il progetto SITAVR. Il racconto di un esempio di riuso e di collaborazione virtuosa in ambito di Pubblica Amministrazione V. Tiné, G. Gambacurta, S. Bisaglia Verso il Piano Paesaggistico Regionale del Veneto: le zone archeologiche ex art. 142,m del Codice BCP TUTELA, CONSERVAZIONE E DIVULGAZIONE DIGITAL LIBRARY A. Caravale I bronzi del Museo Claudio Faina di Orvieto: una banca-dati J. Bogdani, E. Vecchietti Un archivio digitale multidisciplinare per la gestione e la conservazione di un patrimonio culturale a rischio: il progetto Ghazni (Afghanistan) M.S. Busana, I. Carpanese, N. Orio La ricerca a portata di click. Database relazionali e siti web: contenitori e visualizzatori per i dati archeologici TUTELA, CONSERVAZIONE E DIVULGAZIONE WEB GIS F. Brunet, A. Cosner WebGIS interdisciplinari e questioni di metodo: il progetto "Le fonti per la storia D. Malfitana, G. Cacciaguerra, A. Mazzaglia, V. Noti, G. Leucci, L. De Giorgi, F. Gabellone, G. Fragalà, S. Barone OPEN-CT Project: Web-GIS and Open Data for Urban Archaeology and Cultural Heritage V. Vassallo, N. Kyriakou, S. Hermon, I. Eliades Uno strumento WebGIS per lo studio ed analisi dei percorsi spazio-temporali del patrimonio culturale di Cipro
12 G. Andreozzi, G. Carlotta Cianferoni, C. Francini, A. Sahlin, E. Scampoli ArcheoFi (archeologia.comune.fi.it): un sistema informativo per la gestione e la condivisione dei principali dati archeologici di Firenze V. Fronza Openarcheo2. I perché di un knowledge-base G. Di Giacomo Sperimentazione di un sistema GIS cloud open source per la condivisione e la valorizzazione del patrimonio archeologico Fatto salvo il caso in cui per specifici contributi sia indicata una licenza diversa in calce agli stessi, quest opera è utilizzabile secondo i termini della Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia Il testo della licenza è disponibile qui
13 LIBERTÉ, ÉGALITÉ, FRATERNITÉ: LA RIVOLUZIONE DELLA CONOSCENZA LIBERA ArcheoFOSS 2014 Abstracts Renzo Davoli - Università di Bologna The idea of Free and Libre Software is just a limited perspective. We are facing a major revolution, a great process of liberation for creativity and knowledge. This is the opening of a new Era. This seminar will discuss what ignited this revolution, its current evidences and its impacts on the market, in education and in our day-byday life. Parlare di software libero e' ormai riduttivo. E' in corso una grande rivoluzione di liberazione della creativita' e della conoscenza. Siamo ad un cambiamento epocale. Il seminario discutera' le motivazioni della rivoluzione, ne mostrera' le evidenze, e studiera' gli impatti sul mercato, nella didattica e nella vita di tutti i giorni. CODICE, DATI E SERVIZI WEB: QUALI LICENZE ADOTTARE E PERCHÉ Alessandro Furieri - sviluppatore Spatialite Piergiovanna Grossi Università di Verona During the past decades FLOSS gained an increasingly widespread diffusion. The real key-point of this success history has to be identified in the quick adoption of few standard licenses (GPL, LGPL, MPL, BSD, MIT an others) thus establishing a sound and clear legal framework (copyleft vs copyright). Open Data also require a similar legal framework but in this specific case different licenses are required due to intrinsic differences between software and data. The Creative Commons (CC) family could be a valid example of successful data licenses well suited for data publishing; the very recent version 4 now finally covers even databases publishing. Anyway not all CC subclauses combination can be assumed to be genuine copyleft; e.g. the ND (no derivatives) and NC (no commercial) clauses could imply too much severe limitations thus vanishing the intended scope of free and unconstrained data sharing and re-use. Finally new technologies based on cloud computing and social networks become to be widespread; this new scenario requires a careful evaluation of specific TOS (terms of service), because not rarely they could contain many hidden traps effectively denying any genuine concept of unconstrained sharing ad free reuse. Even in the specific context of the cultural and archaeological heritage either software licenses (storage technologies, processing tools) and data licenses play an absolutely critical role, and the same is for TOS when deciding to publish and disclose data over a public web network. This paper is mainly focused on a general overview about standard software and data licenses, and on Italian laws disciplining free dissemination of data and contents concerning the cultural heritage. 1
14 Nel corso degli ultimi decenni abbiamo assistito ad una rapida crescita del sw libero e open source (FLOSS) che ha finalmente raggiunto una vasta diffusione di massa. Tuttavia ancora oggi molti utenti (specie in Italia) ritengono erroneamente che la caratteristica primaria del FLOSS debba identificarsi tout court con la "gratuita'", ma il vero punto caratterizzante del FLOSS risiede piuttosto nella chiara e trasparente conformità rispetto ad alcune licenze standard (GPL, LGPL, MPL, BSD, MIT e numerose altre) che rappresentano dei veri e propri contratti giuridici vincolanti a tutti gli effetti. A differenza delle normali licenze (copyright) intese per limitare e disciplinare la distribuzione di prodotti ed idee a tutto favore dei creatori / venditori, le licenze FLOSS applicano una completa inversione concettuale. I medesimi strumenti giuridici classici in questo caso servono per garantire gli utenti piuttosto che gli ideatori/venditori, assicurando che la piena libertà di circolazione e di illimitata redistribuzione dei prodotti e delle idee non possa mai subire limitazioni restrittive (copyleft). I medesimi concetti alla base del copyleft si applicano anche ai dati; considerata la diversa natura dell'oggetto contrattuale in questo specifico caso sono previste apposite licenze nettamente differenziate rispetto a quelle concepite per tutelare i prodotti software. Come per le licenze Software, tuttavia, la corretta conoscenza degli esatti termini contrattuali e delle rispettive conseguenze giuridiche e di ordine pratico è spesso approssimativa. Una delle famiglie di licenze più ampiamente diffuse ed appositamente concepite per supportare gli Open Data va identificata nelle Creative Commons: la recente pubblicazione della versione 4 finalmente copre adeguatamente anche i "diritti sui generis", e risulta quindi ottimale anche nel caso di pubblicazione di banche dati. Tuttavia non tutte le possibili combinazione di clausole previste dalle CC possono ritenersi vere e proprie licenze copyleft: in particolare, l'uso delle clausole ND (no opere derivate) ed NC (no usi commerciali) devono ritenersi a tutti gli effetti come "licenze non libere" in piena contraddizione con i principi di base del copyleft. Infine occorre sempre considerare che gli scenari tecnologici sono in rapida evoluzione: spesso oggi sono facilmente accessibili strumenti di pubblicazione basati su cloud computing e/o su social networks. In questo nuovo contesto più che le licenze sw e dati acquistano importanza critica le specifiche condizioni di servizio (TOS), che spesso comprendono piccole clausole, generalmente non considerate dagli utenti, in grado di vanificare la reale libera circolazione e condivisione delle informazioni. Nel panorama dei beni culturali e in particolare dei beni archeologici acquista particolare importanza l'adeguata conoscenza delle licenze d'uso sopra citate, sia per quanto riguarda i software di archiviazione ed elaborazione dei dati, sia per quanto riguarda le licenze applicate a dati e contenuti, sia per quanto riguarda la divulgazione via web degli stessi. Il presente contributo intende dare una panoramica sulle licenze adatte alla ottimizzazione dell'apertura e divulgazione di dati e contenuti e sui vincoli dettati dalla legislazione italiana in materia di beni culturali, anche alla luce delle recenti modifiche normative. 2
15 Casi studio applicazioni GIS QUANTUM GIS FOR THE MONITORING AND KNOWLEDGE OF THE ENVIRONMENTAL AND ARCHAEOLOGICAL HERITAGE OF THE MARINE PROTECTED AREA OF PORTO CESAREO (LECCE, ITALY) Cristiano Alfonso Università del Salento Giacomo Di Giacomo CNR-IBAM Lecce Morphological changes of the coast are related to nu-merous natural factors of erosion and accumulation, in addition to the human actions. This changes have their effects on the entire coastal landscape and, over time, they have left its mark on the territory, allowing sometimes, with the help also of archaeological analysis, to hypothesize the scenario of the previous landscapes. In this work, we tested a multidisciplinary study of these phenomena, through an innovative system for the interpretation of the modern landscape, based on the diachronic reading of the previous landscapes. Such a level of knowledge implies the integrated management of a large amount of hete-rogeneous data, which have been acquired through dif-ferent types of investigation, often in very different geographical scales and with different levels of precision. Datasets available for this project includes information acquired through the use of instruments to scan the seabed as well as data from aerial and satellite pla-tforms both historical and recent, and finally data lidar. Quantum GIS has proved the most effective tool to manage all the data through their indexing. Geographi-cal data has been stored in a geospatial database based on PostgreSQL with PostGIS extension, this database has been set up to ensure consistent and secure data archiving. All acquired data have been managed through Quantum GIS with also the acquisition of new information. When framework of knowledge will be completed, it will be possible to the evolutionary dynamics that led to the current situation and it will be possible to predict, with relative accuracy, the future scenarios too. We present the preliminary results of this study, focusing the methodologies used and the obtained results. I continui cambiamenti morfodinamici che caratterizzano le coste sono strettamente legati a numerosi fattori naturali di erosione/accumulo, oltre che alle consistenti azioni antropiche. Tale evoluzione della costa ha influenza sull intero paesaggio e, nel tempo, ha lasciato tracce sul territorio permettendo talvolta di ipotizzare la configurazione dei paesaggi precedenti grazie soprattutto all aiuto dell analisi archeologica. In questo lavoro si è sperimentata una metodologia di studio multidisciplinare di questi fenomeni, attraverso un sistema innovativo per l interpretazione del paesaggio moderno, basato sulla lettura diacronica dei paesaggi precedenti. Un tale livello di conoscenza implica la gestione integrata di una grande quantità eterogenea di dati, acquisiti attraverso diverse tipologie di indagine, spesso a scale geografiche molto differenti e con diversi livelli di precisione. Il 3
16 nutrito dataset disponibile per questo progetto comprende informazioni acquisite con l'utilizzo di strumentazioni per la scansione dei fondali marini, oltre che dati provenienti da piattaforme aeree e satellitari storiche e recenti e, infine, scansioni lidar. Quantum GIS si è rivelato lo strumento più efficace per gestire, indicizzandoli, tutti i dati a disposizione. I dati di natura geografica sono stati memorizzati in un database geospaziale basato sul già collaudato PostgreSQL con estensione postgis, che è stato configurato ad hoc per garantire un archiviazione coerente e sicura dei dati. Attraverso Quantum GIS sono stati gestiti tutti i dati acquisiti ed è stata programmata l acquisizione di nuove informazioni, utili a integrare il quadro delle conoscenze della costa e dei fondali dell Area Marina Protetta di Porto Cesareo (LE). Quando tale quadro della conoscenza sarà completato, sarà finalmente possibile avanzare alcune ipotesi volte a comprendere le dinamiche evolutive che hanno portato alla situazione attuale e, contemporaneamente, sarà possibile predire, con relativa approssimazione, gli scenari futuri. In questo lavoro si presenteranno i dati preliminari di questo studio, mettendo particolarmente in risalto le metodologie utilizzate e i risultati finora ottenuti. SOFTWARE QuantumGIS, PostgreSQL/PostGIS. LICENZE Testi: CC BY-ND QUANTUMGIS FOR THE MANAGEMENT OF DATA FROM THE INTENSIVE SURVEY 2013 AT TELL HELAWA IN THE ERBIL AREA, KURDISTAN, IRAQ Daniele Bursich Università IULM di Milano Giacomo Di Giacomo CNR-IBAM Lecce Luca Peyronel Università IULM di Milano The 2013 season of fieldwork of the Italian Archaeological Expedition in the Helawa- Aliawa Area (MAIPE Missione Archeologica Italiana nella Piana di Erbil) has been carried out by University IULM of Milan, with the cooperation of IBAM CNR of Lecce, between November 19th and December 11th The researches focused on a small part of the south-western Erbil plain, located c. 28 km south-west of Erbil and includes two main mounds, Tell Helawa (south) and Aliawa (north). A complete topographic plan has been created starting from measurement taken with differential GPS (for DEM and GIS elaboration) and the collection of materials on the surface allowed a first assessment of the main period of occupation at the site, which spans from the Late Neolithic (Halad and Ubaid periods) to the Middle Assyrian period (XIII-XII cent. BC). The project of acquisition of topographic and archaeological records from the intensive survey conducted on the site was prepared by the archaeologists and involves the use of open sources tools. All data taken by GPS were organized in a GIS system based on Quantum GIS and metadata are stored in a PostgreSQL/PostGIS database, allowing 4
17 the following phases of mapping elaboration. The topographic work at the site has produced a complete archaeological space-map, with distribution of materials on the surface, sections of the site, a digital elevation model and all the data collected during the survey entered in Web-GIS that will be the digital platform to be used also for the excavation records. In this paper will be presented the state-of-the-art of this GIS project, and will be introduced future developments like the web data-entry interface written in PHP, and the WebGIS based on GoServer and GeoExplorer. La stagione 2013 di lavoro sul campo della Spedizione Archeologica Italiana nella zona di Helawa-Aliawa (MAIPE - Missione Archeologica Italiana Nella Piana di Erbil), è stata realizzata dall Università IULM di Milano, con la collaborazione dell IBAM CNR di Lecce, tra il 19 Novembre e l'11 Dicembre Le ricerche focalizzate su una piccola parte della pianura Sud- Occidentale di Erbil, situata ca 28 km a Sud-Ovest, comprendono due mounds principali, Tell Helawa (Sud) e Aliawa (Nord). È stato creato un inquadramento topografico completo a partire dalla misurazione effettuata con il GPS differenziale (per elaborazione DEM e GIS) e la raccolta di materiali in superficie, che ha permesso una prima valutazione del periodo principale di occupazione del sito, che si estende dal Neolitico (periodi Halad e Ubaid) al periodo assiro Medio (XIII - XII sec. a.c.). Il progetto di acquisizione di dati topografici e archeologici provenienti dall'indagine intensiva condotta sul sito, è stata resa possibile dagli archeologi e anche grazie all'utilizzo di strumenti open source. Tutti i dati rilevati dal GPS sono stati organizzati in un sistema GIS, basato su Quantum GIS, e i metadati vengono memorizzati in un database PostgreSQL/PostGIS, che consente le fasi successive di mappatura e di elaborazione. Il lavoro topografico sul sito ha prodotto una mappa archeologica spaziale completa, con indicazioni di dati di distribuzione dei reperti sulla superficie, sezioni del sito, un modello di elevazione digitale e tutti i dati raccolti durante l'indagine inseriti in un sito Web GIS che sarà la piattaforma digitale da utilizzare anche per inserire i record di scavo. In questo intervento sarà presentato lo stato dell arte di questo progetto GIS, e saranno introdotti futuri sviluppi, come l'interfaccia di immissione dati web scritto in PHP, e la piattaforma Web GIS basata su GoServer e GeoExplorer. SOFTWARE QuantumGIS, Postgre/PostGIS, Geoserver, GeoExplorer. LICENZE Testi: CC BY-ND 5
18 Casi studio esempi di migrazione IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DI ROMA ANTICA: UNA MIGRAZIONE VERSO I SISTEMI OPEN SOURCE Fabio Giorgio Cavallero Università di Roma Sapienza Gianluca De Rosa Università di Cassino The Sistema Informativo Territoriale di Roma Antica e del suo Suburbio was created by the University Sapienza of Rome. The system was initially designed on a proprietary software platform. Its complexity stems from the fact that it flowed all the structures and the items found in Rome within the Aurelian walls. A research team led by doct. Fabio Cavallero and doct. Gianluca De Rosa is dealing with the system migration to an open source software (QGis and Postgresql/postgis). The difficulties encountered in this process and the strategies used to overcome them will be the object of this talk. L equipe scientifica coordinata dai Professori Andrea Carandini e Paolo Carafa (Cattedra di Archeologia e Storia dell Arte Antica dell Università di Roma «Sapienza») si occupa da circa vent anni dello studio dei paesaggi urbani di Roma Antica in un periodo compreso tra la metà del IX secolo a.c. e la metà del VI secolo d.c. Strumento fondamentale per questa ricerca è un Sistema Informativo Territoriale indispensabile per la gestione delle numerose ed eterogenee fonti di informazione che, riunite e analizzate, permettono di narrare la storia della città attraverso la ricostruzione dei paesaggi succedutisi nel tempo. È così nato il Sistema Informativo Territoriale di Roma Antica e del suo Suburbio (da qui SITRA). Due esigenze fondamentali sono state poste alla base della sua realizzazione: a) ricomporre un quadro unitario e globale delle conoscenze disponibili, basato su fonti di informazione diverse e che consenta di analizzare e indagare con sistematicità ciò che è noto e ciò che è poco o mal noto; b) proporre ipotesi ricostruttive per immaginare le parti perdute o mancanti di ciò che è noto. Il primo punto ha condotto alla raccolta sistematica di tutti i rinvenimenti editi e non, all interno delle Mura Aureliane, successivamente riferiti in coordinate geografiche assolute e raffigurate in maniera non simbolica. Sono inoltre confluite all interno del sistema: tutte le fonti letterarie, latine e greche, relative alla città di Roma; le iconografie moderne in cui comparivano edifici o parti della città; la cartografia storica tra cui la Forma Urbis Marmorea di epoca severiana e precedenti, la pianta di Giovan Battista Nolli, il Catasto Urbano Gregoriano, la Forma Urbis Romae di Rodolfo Lanciani; infine le piante dell orografia e dell idrografia antica della città di Roma. Il secondo punto è quello che maggiormente caratterizza il sistema. Esso non deriva infatti da necessità legate ad attività di ufficio quali la tutela o la 6
19 gestione del territorio ma da una specifica impostazione scientifica. Ciò ha reso possibile il non scartare a priori l ignoto dalla ricerca. La strutturazione logica di un GIS così articolato ha permesso di configurare il SITRA quale sistema in grado di generare o suggerire associazioni, contesti e sistemi di contesti. Roma antica è stata così studiata in volo e in picchiata. Primo prodotto di questa visione sistematica e totale è stato l Atlante di Roma Antica ossia il racconto della città tramite la ricostruzione dei suoi paesaggi. Il SITRA è stato creato su piattaforma proprietaria. Intergraph Italia sottoscrisse infatti un accordo con «Sapienza» per la fornitura a titolo gratuito di alcune licenze del suo sistema. La diffusione sempre più capillare delle piattaforme open source, soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, ha tuttavia convinto ad eseguire un primo test per il trasferimento del sistema da una piattaforma proprietaria ad una libera. Nonostante la collaborazione con Intergraph continui è stato dunque creato un gruppo di ricerca permanente all interno dei laboratori della Cattedra di Archeologia e Storia dell Arte Antica dell Università di Roma «Sapienza», tenuta dal professor Paolo Carafa. Il gruppo è coordinato dai dottori Fabio Cavallero e Gian Luca De Rosa. Le difficoltà riscontrate nella migrazione di un sistema così complesso e le strategie messe in atto per superarle saranno l oggetto dell intervento. SOFTWARE Quantum GIS, Postgresql/postGIS. IL CASO DEL SITO DELLE BESTIE FERITE (AQUILEIA). DAI SISTEMI PROPRIETARI NON COMUNICANTI AD UN SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI DATI DELLE CAMPAGNE DI INDAGINE Lucia Michielin - Università di Padova Guglielmo Strapazzon - Università di Padova The project have its origins in the research conducted in Aquileia (Udine) at the archaeological site of the "Bestie Ferite" house by the Department of Cultural Heritage, University of Padua (director: M. Salvadori) in agreement with the Superintendence for Archaeological Heritage of Friuli Venezia Giulia. The speech aims to exemplify the management strategies of data collected from the excavations and geophysical prospections. Until 2012 this documentation was divided into three different management systems: a CAD map (AutoCAD-Autodesk), a Database (Filemaker) and a GIS platform (ArcGis- Esri). From 2013 a total reorganisation of all the documentation has been made. This work aimed to organise all the data in a single GIS platform (Qgis). The first step of the work dealt with the normalisation and adjustment of the CAD map (from one.dwg file to several.shp). At the same time several maps had been implemented in the system. Currently, the link with the Database is still under preparation (several python scripts will be used); likewise the meshes implementation of the iso-amplitudes is still on-going (whereas the transfer of the raster and vector data resulted almost automatic). 7
20 L'intervento nasce dalle ricerche condotte da parte del Dipartimento dei Beni Culturali dell Università di Padova sotto la direzione di M. Salvadori in convenzione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia presso il sito archeologico della Casa delle Bestie ferite di Aquileia (UD). Il contesto appare interpretabile come una ricca domus urbana interessata da almeno tre differenti fasi edilizie operate in un arco cronologico che va dall'età augustea a quella tardo antica. L'intervento intende esemplificare le strategie di gestione della documentazione di scavo e delle indagini geofisiche. Sino al 2012 tale documentazione era archiviata con diverse modalità. La restituzione grafica era costituita da un rilievo CAD (Autocad - Autodesk) mentre il resto della documentazione di scavo era confluita in un database ("Adam") realizzato con File Maker. Inoltre dal 2011 le ricerche sul sito della Domus delle Bestie Ferite sono avanzate parallelamente ad una serie di campagne di indagine geofisica mirate alla valutazione dello stato di conservazione del deposito finalizzata ad indirizzare le operazioni di scavo. Al fine di rendere immediatamente fruibili i risultati delle prospezioni, questi sono stati inseriti inizialmente in un ambiente GIS (basato sul pacchetto arcgis), con diverse modalità (raster, restituzione vettoriale delle feature interpretate, multipatch delle isosuperfici dell ampiezza). L'archiviazione dei dati era dunque realizzata con diversi software proprietari che non permettevano un adeguato dialogo. A partire dal 2013 si è proceduto a far confluire tali dati in un unico collettore open. La scelta è ricaduta su di una piattaforma GIS gestita mediante il software Qgis. Come sistema di riferimento è stato scelto il Gauss Boaga fuso est poiché la maggior parte della cartografia disponibile e la pianta Archeologica della città erano georeferite in tale sistema. Il primo step del lavoro è stato caratterizzato dalla normalizzazione e adeguamento alle regole topologiche del rilievo CAD. Le diverse tipologie di unità stratigrafiche sono state rappresentate mediante feature puntuali lineari e poligonali. Tale lavoro ha richiesto una mole di tempo molto elevata essendo il rilievo in CAD non pensato secondo una organizzazione topologica e in questa fase ha permesso, anche, tramite il continuo dialogo con gli scavatori, di riflettere su problematiche stratigrafiche non facilmente desumibili dal rilievo in CAD. Contemporaneamente alla normalizzazione del rilievo sono state implementate diverse cartografie sia vettoriali che raster provenienti dal GIS realizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia per la conservazione e valorizzazione di Aquileia. Al momento è ancora in fase di elaborazione il collegamento con i dati presenti nel Db Adam. Tramite il "tool eventi" di Qgis saranno, infatti, lanciati degli script pyhton che andranno a popolare le tabelle associate ai diversi shapefile. In questo modo i dati saranno costantemente aggiornati e aggiornabili e confluiranno nelle tabelle solamente i dati ritenuti utili di volta in volta senza appesantire il sistema. Per quanto riguarda i risultati delle prospezioni geofisiche l importazione da ArcGIS a QGIS dei dati in formato raster e vettoriali non ha presentato 8
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