La scrittura per conoscere la storia. Laboratori didattici sul libro manoscritto
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- Guido Scotti
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1 La scrittura per conoscere la storia. Laboratori didattici sul libro manoscritto "[...] c è dunque un mondo / di cui reggo le sorti indipendenti? / Un tempo che lego con catene di segni? / Un esistere a mio comando incessante? // La gioia di scrivere. / Il potere di perpetuare. / La vendetta d una mano mortale". Wisłava Szymborska, La gioia di scrivere Le scuole hanno l'obbligo di valorizzare, o almeno di conoscere, i beni culturali che esse stesse possono produrre o organizzare, ma hanno anche la possibilità, se non il dovere, di riservare attenzione e accoglienza ai beni che da 'fuori', dalle biblioteche, dai musei, e non solo, possono portare agli studenti e agli insegnanti materiale e conoscenze utili per articolare e completare gli studi fatti in classe. Questo è uno degli obiettivi che mi sono proposta in qualità di conservatore di beni librari. Chi ha questo compito si preoccupa dei libri antichi attraverso attività di catalogazione, di studio e di didattica, e non c'è occasione migliore che preoccuparsi di libri rivolgendosi alla scuola. In particolare, vorrei puntare l'attenzione su un bene librario speciale: il manoscritto. I laboratori e gli incontri sul tema dei libri manoscritti e della storia della scrittura che vorrei proporre nascono, dunque, dall esperienza quotidiana con questi oggetti straordinari, che hanno bisogno di essere resi manifesti, sia nell ambito di progetti di conservazione e di valorizzazione sia in un contesto più ampio perché è necessario che tutti, i giovani in particolare, abbiano la possibilità di conoscere il patrimonio storico e artistico che fa parte della propria cultura. E non solo. Serve ai giovani e ai cittadini, ma serve anche agli istituti di conservazione per dare un senso alla propria esistenza e per comunicare alla città l importanza e la ricchezza dei fondi antichi. Inutili, se non condivisi. Per un calcolo stimato per difetto, sappiamo che il patrimonio manoscritto conservato nelle biblioteche italiane, laiche ed ecclesiastiche, è pari a circa a unità 1. La straordinaria quantità di questa tipologia di materiale librario porta a numerosi problemi di gestione dei fondi e di catalogazione, cioè di conoscenza. Esistono numerosi progetti nazionali e locali per interventi di varia natura sul patrimonio librario, ma spesso i linguaggi che vengono utilizzati non sono accessibili a tutti, e forse giustamente, nel senso che la scelta del linguaggio dipende dal tipo di intervento che viene promosso. A oggettive difficoltà di organizzazione per perseguire tali progetti, si aggiungono anche problematiche di ordine scientifico, in special modo per quanto riguarda i manoscritti posteriori al 1500, che presentano tipologie diverse, la cui natura, e forma, è spesso difficilmente afferrabile poiché si tratta di codici, lettere, trattati scientifici, oppure diari, quaderni scolastici, cartoline. È l esigenza e la consapevolezza dell importanza culturale e della varietà di questo patrimonio, ancora poco nota, che ha sollecitato un attività didattica legata alle forme di scrittura e al libro manoscritto, dalle origini ai giorni nostri, quali mezzi di espressione alternativi alla stampa. I manoscritti risultano oggetti particolarmente utili per valutare e ricostruire la linea senza soluzione di continuità temporale che costituisce il segno del rapporto, doloroso e non, ma sempre complesso, dell uomo con il pensiero e la storia. E poi. I manoscritti sono unici, poiché rappresentano la sola opera di uno scrittore, autore o copista. La sola perché scritta una volta, e, se la scrittura di un determinato testo viene ripetuta, ogni volta viene comunque scritta in modo diverso, poiché sono cambiate le condizioni, ambientali e, forse, anche quelle psicologiche. L'impressione è che l abitudine che si ha alla scrittura ci abbia 1 La parte antica, medievale e rinascimentale si aggira intorno alle unità mentre la maggior parte della documentazione riguarda epoche successive al Cfr. M. MENNA, "L'ICCU e l'informatizzazione del materiale manoscritto", in AA.VV., Manoscritti librari moderni e contemporanei: modelli di catalogazione e prospettive di ricerca, Provincia autonoma di Trento. Servizio beni librari e archivistici, Trento 2003, pp
2 portato a perdere il senso della sua importanza e delle sue diverse funzioni, di come questa capacità, questo talento, rappresenti, cioè, una necessaria e vitale forma di espressione e un mezzo di memoria, e, naturalmente di comunicazione. Oltre che creare un'occasione per avvicinarsi alla storia dell'umanità attraverso uno strumento d'eccezione, la scrittura appunto, vorrei poter recuperare questa consapevolezza comunicando ai più giovani e ai giovanissimi la bellezza e il significato storico dei libri manoscritti, ma anche tentando di suggerire il bisogno di riappropriarsi di una propria capacità e di una propria potenzialità, di un proprio potere. Non sto parlando di poesia, o di scrittura creativa, e nemmeno di paleografia, ma di una riconciliazione con un mezzo di espressione che appartiene a tutti. Potrei dire che invece che una promozione alla lettura, mi piacerebbe portare avanti una sorta di promozione alla scrittura. I laboratori Per rendere chiara l'idea del bisogno di scrivere da parte dell'uomo, è necessario risalire il più possibile nel tempo e così il progetto si concretizza in una sorta di storia della comunicazione scritta, dove anche i segni più antichi e i supporti più particolari testimoniano della fortissima esigenza dell uomo di comunicare in maniera significativa e il più possibile duratura lasciando un segno, prima, per poter diffonderlo, poi. Per rendere efficace questo avvicinamento alla storia della scrittura e ai libri antichi bisogna suggerire i perché dei libri. Dei testi, naturalmente, ma anche degli oggetti. I perché dei libri sono importanti dal momento che in ogni libro non c è mai nulla di casuale e che le risposte che vengono dai libri stessi sono molteplici: riguardano i supporti, le forme, le scelte di scrittura e di decorazione. Quando autori e librai allestivano un libro, ogni elemento veniva valutato per ottenere uno scopo, per comunicare anche attraverso l aspetto e l estetica dell oggetto. Ovviamente era anche il contenuto e dunque la destinazione del manoscritto a indirizzare la scelta dei formati, della scrittura e dei modelli decorativi, ma per 'lanciare' un libro sul mercato, bisognava tener conto dell autore, del pubblico, delle concezioni estetiche e morali in vigore, dell esistenza sul mercato di libri analoghi, dei mezzi di diffusione e propaganda del prodotto, e di altre variabili. Si può dunque dire che, per poter comprendere quello stesso libro, è importante prendere in considerazione il contesto del messaggio, del pensiero che viene copiato e messo in circolazione. La storia delle forme di scritture e dei libri manoscritti serve per arrivare a tante storie: storie dell antichità, e storie più recenti. Incontri e proposte Il tipo di incontro cui mi sono preparata consta di tre elementi fondamentali: la lezione frontale, l uso delle immagini, l attività pratica 2. Ogni laboratorio dura due ore. Generalmente faccio una proposta piuttosto contenuta come impegno di tempo, ma è sempre possibile adeguare il programma alle esigenze degli insegnanti. È previsto un momento di lezione frontale relativamente breve, durante la quale gli alunni vengono coinvolti e sollecitati a portare idee ed esperienze. Le immagini li aiutano a superare i momenti difficili ma più spesso li incuriosiscono, stimolando domande e risvegliando ricordi. A volte gli incontri sono stati già introdotti dagli insegnanti in classe, a volte no, ma i bambini e i ragazzi si dimostrano sempre molto disponibili e curiosi anche nei confronti del materiale che viene mostrato loro: pergamene, carte antiche, e laddove è stato possibile sono state organizzate visite nelle biblioteche dove ho mostrato i manoscritti disponibili. Naturalmente il momento dell'attività pratica è il più atteso: la prospettiva di mettersi alla prova costruendo supporti scrittori e scrivendo alla "maniera degli antichi" li solletica molto. 2 Mi permetto di rimandare al mio articolo "Il manoscritto spiegato ai ragazzi: una proposta per le scuole e le biblioteche", in «Sfoglialibro», 6 (2006), pp , dove già alcune delle idee qui scritte erano state proposte. 2
3 Le attività sono legate naturalmente all'argomento trattato. Per semplificare la proposta, infatti, ho articolato un percorso diviso cronologicamente: per esempio, un incontro può essere dedicato alle origini della scrittura e un altro ai libri nel medioevo. Nel primo caso si potranno costruire fogli di papiro, da riempire con geroglifici scritti con un calamo, o si prepareranno tavolette d argilla da incidere in scrittura cuneiforme. Per poter fare questo hanno delle fotocopie a disposizione da cui copiare i pittogrammi e traslitterare i loro nomi. Durante l'incontro sul medioevo vengono messe a disposizione penne d'oca, opportunamente preparate, e si potrà scrivere copiando antiche grafie, non troppo complesse. Di solito propongo un testo in lingua volgare. Quello che i ragazzi sembrano riconoscere e utilizzare è l'accostamento di un'attività pratica e divertente, a un linguaggio 'scientifico' che li porti in un mondo fino ad allora sconosciuto ma reso accessibile grazie agli strumenti conosciuti proprio in questi laboratori. Il percorso completo, fino all'invenzione della stampa, conta almeno tre incontri. Il terzo prevede l'esposizione dei lavori che i bambini e i ragazzi hanno fatto durante il percorso; divisi a gruppi sono loro stessi a scrivere didascalie e testi esplicativi. In quella occasione, inoltre, si organizza una sorta di gioco a squadre con delle prove da superare. I giochi alleggeriscono una forma di verifica che non è un interrogazione, ma rappresenta la possibilità di constatare se e come un messaggio sia arrivato. Alcuni di questi sono reinterpretazione di giochi trovati in testi di unità didattiche per le scuole elementari e medie, altri sono ispirati dall enigmistica. In alcuni casi, con la collaborazione di insegnanti e bibliotecari, è stato possibile preparare la mostra, intitolata "Anche noi lasciamo un segno...", in biblioteca o a scuola, tenendola aperta per alcuni giorni. La prospettiva che i lavori siano esposti ovviamente stimola e gratifica, specie se poi possono essere mostrati a genitori e amici 3. Un altro obiettivo di questi laboratori è di portare i bambini in biblioteca. Per fare questo ho trovato disponibilità sia delle scuole a portare i bambini fuori classe, sia degli istituti di conservazione ad accoglierli. Se non è possibile portarli in città, resta l impegno a cercare una biblioteca o un archivio il più vicino possibile alla scuola per mostrare materiale antico. In sala manoscritti tento di ripercorrere le cose dette e mostrate sottolineando il fatto che stiamo utilizzando fondi locali, così da confrontare cosa possieda la biblioteca che ci ospita con le tipologie di fonti manoscritte di cui abbiamo parlato. Scuole elementari Anche se il materiale su cui giostrare, e giocare, è più o meno lo stesso, così come non sia da discutere la necessità che i tre elementi di un incontro, lezione, immagini, attività pratica, rimangano costanti, è fondamentale diversificare l organizzazione della lezione e il modo di porgere a seconda dell età dei partecipanti. Per gli alunni del primo ciclo è ancora labile il concetto di tempo, e sfuggono troppe informazioni sulle varie epoche e sulle storie. Meglio esaurire un solo argomento in un incontro. I bambini della terza elementare rispondono bene ad almeno due argomenti proposti: l allestimento del libro, con attenzione alla preparazione della pagina, e la decorazione del libro dalle origini all invenzione della stampa, osservata nell'alternanza tra scrittura e immagine. Con i più piccoli gioco con le forme: le forme della comunicazione non scritta, le forme dei segni e dei disegni, le forme dei libri, stimolando un frenetico scambio di messaggi cifrati con pittogrammi e geroglifici adattati al gioco. Per quarta e quinta elementare il percorso è diviso cronologicamente: ogni incontro può essere autonomo ma il percorso si completa alla fine del secondo. Meno originale perché già sfruttata in analoghe esperienze - è l idea di far accompagnare i bambini in questo viaggio nella storia da un amichetto speciale, che si chiama Agostino. Mi piaceva 3 Da questi laboratori è nato un progetto che vede una collaborazione con l Istituto per il libro del Ministero dei beni culturali e con la casa editrice Carthusia di Milano. 3
4 l idea di un personaggio simpatico e accattivante che con discrezione attirasse l attenzione su certi argomenti e che costituisse una sorta di fil rouge attraverso l intera avventura. Per rendere più costante la presenza del topo in classe l ho messo sulla cattedra, incollando il disegno su un supporto di cartone. Presenza silenziosa ma significativa. Scuole medie Per le prime due classi ripropongo il percorso della quarta e quinta elementare, mentre per la terza, presupponendo che i ragazzi possano essere grandi e pronti ad altro genere di sollecitazione, suggerisco un altro tipo di itinerario. L itinerario completo è in tre momenti: una lezione frontale, sempre con le immagini; una lezione in biblioteca. A conclusione del percorso, i ragazzi dovrebbero impegnarsi in un elaborato che poi potrebbe essere pubblicato su una rivista della scuola o in rete. Le risposte degli studenti sono naturalmente da definire con gli insegnanti, e potrebbero essere un racconto (sono un monaco copista, sono nato, dicono, nell anno 1000 e vivo in un monastero..., scriverebbe uno studente cui piace raccontare storie), il disegno di una miniatura o di una iniziale miniata, l allestimento di un libro. In questa ultima fase è evidentemente necessaria una stretta collaborazione con l insegnante perché occorre che i ragazzi lavorino anche da soli. Scuole superiori Per le scuole superiori, la parte sul libro medievale è forse più interessante per le classi del biennio. Per queste stesse classi, e anche per tutte le altri, propongo altri due argomenti. L idea più immediata, quasi scontata, è stata quella di utilizzare i manoscritti per avvicinare gli studenti agli autori della letteratura attraverso gli autografi: con alcuni esempi, si possono osservare la nascita e la maturazione dei testi dai primi scritti fino alla pubblicazione a stampa. Si sollecita così un approccio diverso alla storia della letteratura, mostrando anche come si possa fare ricerca filologica e storica a partire dai manoscritti. Più 'audace', invece, è il percorso intitolato Liberi di scrivere 4. L obiettivo è di osservare quale portata abbia avuto la svolta culturale del passaggio dal latino al volgare, e come la scrittura a mano in italiano, dal Medioevo ai giorni nostri, sia stata vissuta nel tempo come una possibilità di emancipazione o di affermazione sociale, oppure come momento intimo della propria esistenza. L'opportunità di indagare tipologie di scritture e di manoscritti diversi in un arco di tempo così ampio, porta a riflettere anche su ciò che quotidianamente si produce in forma scritta. La possibilità di chiudere questa esperienza, poi, con un'attività che preveda la discussione e la raccolta di materiale scritto a mano, risulta molto interessante per i ragazzi che raccolgono informazioni e materiale scritto proprio o di altre persone, e possono metterlo a confronto con esemplificazioni del passato, valutandone analogie e differenze. L'attività didattica sui manoscritti si sta rivelando sempre più importante ai fini di una valorizzazione dei fondi antichi e di un approccio diverso al libro e alla biblioteca, custode di parole e di pensieri, ma anche di carte speciali e tecniche antiche. Può inoltre essere considerata un valido strumento per lo sviluppo di un pensiero critico sulla storia della cultura e sulla storia dell uomo in generale. Vorrei chiudere con una citazione che dimostra quanto fosse forte la consapevolezza dell importanza di saper leggere e scrivere nel medioevo. Importante quanto lo è, o dovrebbe esserlo, adesso, importante quanto lo è avvicinarsi alla storia per imparare se stessi: 4 È il titolo di un capitolo del libro di A. BARTOLI LANGELI, La scrittura dell italiano, Il Mulino, Bologna,
5 "Consiglio ciascuno ch'abbia figliuoli che insegni loro o facci insegnare lettere, ché veramente chi non sa leggere è in questo mondo come una immagine di marmo, et può dire di non ci essere". (Michelangelo di Cristofano da Volterra, 1450) Adriana Paolini 5
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