La documentazione infermieristica come strumento di misurazione della complessità assistenziale e di pianificazione dell assistenza

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La documentazione infermieristica come strumento di misurazione della complessità assistenziale e di pianificazione dell assistenza"

Transcript

1 ORGANIZZAZIONE P re d i s p o rre e utilizzare una documentazione adeguata, congruente con le attuali responsabilità del pro f e s - sionista infermiere, porta molti vantaggi: impegna gli infermieri nella raccolta dati, nella pianificazione e poi nella valutazione dell assistenza prestata ad ogni paziente; facilita la comunicazione tra colleghi e nel g ruppo multidisciplinare; agevola un coinvolgimento dell OSS che resta, come dice l autore, governato dalla professione infermieristica. La documentazione oggetto di questo articolo si riferisce in part i c o l a re al grado di dipendenza dei pazienti La documentazione infermieristica come strumento di misurazione della complessità assistenziale e di pianificazione dell assistenza Franco Piu ABSTRACT L impianto normativo attualmente in vigore ha attribuito all infermiere la responsabilità di pianificare, gestire e valutare le attività assistenziali, riconoscendolo come portatore esclusivo della specificità relativa al processo di assistenza infermieristica. Per poter pianificare le proprie attività e quelle del personale di supporto, coinvolto in modo sempre più significativo nelle cure, l infermiere ha necessità di disporre di strumenti che gli permettano di misurare il grado di dipendenza del paziente, di poter documentare, controllare e verificare l efficacia dell intervento assistenziale. Per questo motivo, l implementazione di un modello di scheda infermieristica concepita in modo da poter essere utilizzata come strumento per il cambiamento organizzativo, è stata ritenuta la metodologia migliore, nell ambito dei presidi ospedalieri della ASL 3 Genovese, per raggiungere l obiettivo di coinvolgere il personale infermieristico rendendolo partecipe ed attore principale, nella pratica quotidiana, di tutti i mutamenti che oggi sono stati enunciati dalla normativa. L individuazione di problematiche specifiche e l utilizzo dei protocolli clinico assistenziali, basati sulle più aggiornate evidenze scientifiche, ha completato il percorso di modifica della documentazione infermieristica, lasciando la possibilità al personale coinvolto di scegliere consapevolmente la metodologia da utilizzare per la risoluzione dei problemi volta per volta evidenziati. Parole chiave: complessità assistenziale, documentazione, integrazione, pianificazione INTRODUZIONE I mutamenti legislativi intercorsi negli ultimi anni per quanto riguarda la professione infermieristica, sia dal punto di vista della formazione che da quello relativo all esercizio professionale, hanno definito uno scenario diverso, appassionante e, sotto certi aspetti, impegnativo per tutto il popolo degli infermieri italiani. L abrogazione del mansionario con la promulgazione della legge 42/99 e il riferimento esplicito della stessa, per l esercizio della professione infermieristica, al decreto sul profilo professionale (D.M. 739/94), al codice deontologico elaborato dalla Federazione Nazionale di Collegi IPASVI (1999) e all ordinamento didattico universitario, ha aperto una nuova stagione di responsabilità, sicuramente F. Piu: DDSI, Nucleo Operativo Assistenza Infermieristica, Presidio Osp. Nord, ASL 3 Genovese 36

2 Documentazione, complessità e pianificazione attribuite in modo più esplicito che non nel recente passato all infermiere per quanto riguarda il risultato delle cure e l obbligo di pianificare e gestire il processo assistenziale. La Legge 251/00 sancisce infine definitivamente che il percorso formativo dell infermiere, sia per quanto riguarda la formazione di base che specialistica, debba essere completamente inserito in ambito universitario. La stessa legge stabilisce inoltre che i servizi infermieristici, che si occupano di organizzazione del lavoro, ricerca, umanizzazione e personalizzazione dell assistenza, gestione delle risorse umane ben da prima della promulgazione di questo disposto legislativo, siano diretti da dirigenti infermieri. Da non dimenticare inoltre il contesto sociale di quest ultimo ventennio ove ciclicamente, sono state vissute, salvo rari momenti alla metà degli anni Novanta, diverse e ripetute stagioni di emerg e n z a infermieristica conseguenti al fatto che i giovani che si orientano alla scelta di una delle professioni sanitarie, scelgono spesso la professione infermieristica solo in seconda battuta. A questo proposito bisogna riflettere a fondo sull individuazione, già avvenuta a seguito dell accordo Stato-Regioni che ne ha definito il profilo e le competenze dell Operatore Socio-Sanitario (OSS). L OSS è nato sicuramente con lo spirito di migliorare tutti gli aspetti domestico-alberghieri dell assistenza in ospedale e altrove, ma anche con l obiettivo, non chiaramente esplicitato da parte del legislatore, di individuare una figura di supporto facilmente reperibile sul mercato del lavoro per compensare, in parte, alle difficoltà di reclutamento di personale infermieristico. La nascita di questa figura (arrivata ad ottenere la qualifica di OSS e, soprattutto nei primi anni, dopo percorsi di riqualificazione più o meno professionalizzanti) da un lato ha creato nella professione infermieristica incertezze in relazione alle competenze di questi operatori e paura di eccessive ingerenze relativamente alle competenze specifiche; dall altro lato ha dato agli infermieri, almeno sulla carta, la possibilità di finalizzare la propria attività nella progettazione dell assistenza e nell esecuzione degli interventi più complessi. Chiaramente l OSS 1 rappresenta una grossa sfida per il personale infermieristico che ha la responsabilità della pianificazione, della gestione e della valutazione dell assistenza al malato, dell individuazione dei percorsi di cure e, a proposito di questi operatori, dell individuazione delle attività a loro attribuibili nell ambito delle competenze sancite nel profilo. Oggi l OSS è una risorsa importante per le aziende sanitarie, che dovranno comunque essere consapevoli del fatto che questo operatore non potrà mai sostituire l infermiere poiché la presenza di personale non preparato adeguatamente, al posto di professionisti, è indicata come una delle possibili cause dell aumento delle complicanze gravi (in primis i danni da immobilità) e della mortalità dei pazienti ospedalizzati 2 negli enti che perseguono fini di profitto (per quanto riguarda la realtà italiana paragonabili alle strutture private), dove l argomento risparmio, oggi, è percepito in modo più significativo rispetto alle strutture pubbliche. Gli infermieri, a loro volta, dovranno avere sempre più la convinzione dell importanza di far capire agli altri (società, mass media, altre professioni, direttori generali), semmai ce ne fosse ancora bisogno, il valore insostituibile dell assistenza infermieristica. All interno del gruppo professionale degli infermieri bisognerà definire ulteriormente che cosa è e cosa invece non è l assistenza infermieristica, arrivando alla consapevolezza, come affermato da alcuni autori 3, che il cuore del nursing è l autonomia delle persone, ricercata attraverso la presa in carico costante e attenta sul progetto in ogni fase della salute e della malattia. PR O G E T TO D I R E V I S I O N E D E L L A D O C U M E N TA- ZIONE SANITARIA In questo contesto nasce il progetto di modifica della documentazione sanitaria nell ambito della rete ospedaliera A S L 3 Genovese, non tanto come rielaborazione di un modello più o meno integrato di cartella medico-infermieristica quanto, obiettivo ben più ambizioso, come revisione dell agire quotidiano in funzione dell integrazione di tutte le figure professionali che ruotano attorno al malato. Ecco allora, fra i vari aspetti trattati nell ambito della modifica della documentazione in uso, il tentativo di razionalizzazione del tempo dedicato alla scrittura della cartella da parte del personale coinvolto, evitando dispersione di notizie e ripetizione dei dati raccolti dai diversi professionisti (medici, infermieri, fisioterapisti), in particolare nelle realtà dove in via sperimentale è stata introdotta una cartella multidisciplinare 4. Si è cercato inoltre di porre l accento soprattutto sulla parte relativa alla raccolta dei dati e alla pianificazione dell assistenza, che nella scheda infermieristica ancora oggi in uso è risultata, dopo una ricerca eseguita nel 1999 nella ASL 3 Genovese 5, troppo poco sviluppata. 37

3 Organizzazione In particolare quindi sono stati progettati alcuni strumenti che rendessero evidenti in modo più netto le cure praticate e che, nell ambito del cambiamento normativo sopra descritto, consentissero di mettere in atto il percorso di pianificazione dell assistenza. La scheda elaborata prevede, oltre alla parte relativa alla raccolta dati, schede specifiche per le seguenti problematiche ritenute prioritarie dal gruppo di lavoro costituito per tale scopo: - valutazione del rischio di danni da immobilità per mezzo dell utilizzo dell indice di Norton 6 - gestione dei cateteri vascolari centrali e periferici - gestione dei cateteri vescicali - valutazione della complessità assistenziale 7. Contestualmente all elaborazione di queste schede, sono stati costituiti gruppi di lavoro che si sono occupati dell elaborazione e dell implementazione di protocolli relativi alle problematiche sopra evidenziate. L utilizzo di protocolli 8,9, elaborati e condivisi dal gruppo professionale, rappresenta a questo proposito lo strumento di integrazione fra i diversi operatori coinvolti nelle cure: la capacità di saper leggere, interpretare, contestualizzare e condividere le linee guida nell organizzazione del lavoro diventa un elemento importante nell ambito di questo progetto. Sono stati introdotti quindi alcuni strumenti che, se da un lato rappresentano un lavoro aggiuntivo ed uno sforzo - soprattutto culturale - per il personale coinvolto, dall altro diventano un indispensabile strumento di lavoro per una moderna gestione delle problematiche assistenziali e costituiscono, anche dal punto di vista medico legale, un elemento importante di tutela per i professionisti. In particolare, l utilizzo di scale di valutazione 10 per l integrazione ed il miglioramento dell assistenza, rappresenta per il personale infermieristico un momento importante di crescita e responsabilizzazione professionale. A questo proposito è utile ricordare come sia ormai consolidato nel tempo l utilizzo da parte del personale infermieristico di scale di valutazione per quantificare il rischio di lesioni da decubito (ad esempio indice di Norton, 1962; indice di Braden, 1987; indice di Waterlow, 1985) e come sia ancora poco impiegato in modo sistematico, almeno nel nostro paese, un indicatore specifico per la valutazione della complessità assistenziale riferito non solamente all analisi dei carichi di lavoro ma, soprattutto, alla progettazione delle cure infermieristiche. Ecco allora che la scheda di valutazione della complessità assistenziale proposta (tabella I e II), rappresenta uno strumento a disposizione del professionista infermiere per definire il bisogno assistenziale dei pazienti e per pianificare il percorso di cura. La valutazione della complessità assistenziale, effettuata dal personale infermieristico all ingresso del paziente ed alla dimissione dello stesso e, nel caso di ricoveri lunghi, dopo alcuni giorni di degenza, rappresenta anche uno strumento a disposizione del professionista per valutare l eff i c a c i a delle cure ed eventualmente rivedere l approccio assistenziale utilizzato. L implementazione di questo strumento, inoltre, anche se oggi non è ancora stato utilizzato con queste finalità nell ambito delle varie unità operative coinvolte nella sperimentazione, può consentire la rilevazione statistica in ordine ai carichi di lavoro infermieristici misurati dai professionisti stessi, nonché una valutazione professionale della tipologia di pazienti afferenti alle diverse strutture. L indice di complessità assistenziale può anche consentire di pianificare al personale di supporto ( O TA/OSS), in funzione proprio delle precedenti riflessioni su questo argomento, tutte quelle attività che questi operatori possono svolgere in autonomia, con le indicazioni delle modalità operative da utilizzare e stabilendone in modo scientifico le competenze relativamente ad ogni singolo malato. Questi viene comunque pesato dal personale infermieristico, che ha la titolarità e la competenza per farlo, secondo un modello concettuale di assistenza condiviso dal gruppo professionale. Questo tipo di valutazione consente quindi all infermiere di governare il processo di assistenza, superando la logica, ancor oggi troppo radicata in molte realtà operative, del lavoro centrato sull esecuzione di compiti, spesso ripetitivi, svolti meccanicamente e non progettati per l individualizzazione delle cure infermieristiche. METODOLOGIA UTILIZZATA Questo progetto di modifica della documentazione ha preso avvio circa due anni fa, in via sperimentale, in alcuni reparti di degenza della A S L 3 Genovese (Cardiologia Riabilitativa dell Ospedale Colletta di Arenzano, Medicina Generale e Chirurgia Generale dell Ospedale San Carlo di Voltri) dove, in funzione della disponibilità degli operatori, sono stati programmati una serie di incontri di formazione (ancorché non formalmente riconosciuti come evento formativo in senso stretto), condotti dai componenti del nucleo operativo assistenza infermieristica, finalizzati alla revisione della documentazione in uso e all individuazione 38

4 Documentazione, complessità e pianificazione Tabella I. Score: 0 = autonomia totale 1 = mancanza di conoscenze parziale: problema educativo 2 = incapacità ad eseguire un attività per mancanza di conoscenze 3 = dipendenza parziale: problema collaborativo, ambientale o strutturale 4 = dipendenza parziale: incapacità o deficit fisico limitato 5 = dipendenza totale: incapacità o deficit fisico totale 39

5 Organizzazione Tabella II. Score: 0 = autonomia totale 1 = mancanza di conoscenze parziale: problema educativo 2 = incapacità ad eseguire un attività per mancanza di conoscenze 3 = dipendenza parziale: problema collaborativo, ambientale o strutturale 4 = dipendenza parziale: incapacità o deficit fisico limitato 5 = dipendenza totale: incapacità o deficit fisico totale 40

6 Documentazione, complessità e pianificazione delle modifiche da apportare in funzione delle specifiche esigenze. Per quanto riguarda il modello concettuale di assistenza infermieristica utilizzato per pianificare l intervento assistenziale è stato individuato dal gruppo professionale il Modello delle prestazioni i n f e r m i e r i s t i c h e 11, sviluppato nell ambito della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche dell Università Statale di Milano. Prima dell implementazione sperimentale della scheda proposta sono state svolte riunioni mensili con il personale coinvolto al fine di affinare le conoscenze relative al suddetto modello e di provare, attraverso simulazioni pratiche, la raccolta dei dati e la valutazione della complessità assistenziale. Per un periodo di quattro mesi è stata quindi utilizzata la scheda elaborata per tutti i pazienti che sono stati ricoverati in una stanza, volta per volta individuata nell ambito di ogni unità operativa coinvolta nel progetto, al fine di consentire al personale l acquisizione della pratica necessaria all utilizzo di questo nuovo strumento. Al termine dei quattro mesi di sperimentazione, dopo un esame critico dello strumento utilizzato in via sperimentale, sono state apportate ulteriori modifiche tese a rendere più efficiente il nuovo modello di cartella proposto. A questo punto è stato introdotto il nuovo strumento, elaborato dal gruppo professionale, in via definitiva e sistematica per tutti i pazienti ricoverati nelle unità operative coinvolte. Il progetto, che interesserà tutte le unità operative di degenza della rete ospedaliera della A S L 3 Genovese e che entro la fine dell anno in corso prenderà avvio anche nelle altre realtà, è stato supportato da un corso di formazione di due giornate d aula, accreditato nell ambito del sistema di Educazione Continua in Medicina con l attribuzione di 15 crediti formativi ECM, specificatamente progettato per fornire a tutti i partecipanti al progetto le conoscenze indispensabili per utilizzare compiutamente lo strumento proposto. L ultima fase del progetto, a completamento di un progetto di informatizzazione più vasto finanziato dalla Regione Liguria che vedrà coinvolte tutte le aziende sanitarie della Regione, prevede, in tempi più lunghi rispetto a quelli sopra indicati, la gestione in rete di tutta la documentazione sanitaria (quindi anche della documentazione infermieristica) attraverso la costruzione e l implementazione di un software a tale scopo creato. CONCLUSIONI Nelle unità operative coinvolte, il risultato ottenuto è stato sicuramente incoraggiante, soprattutto per quanto riguarda la visibilità e la progettazione dell assistenza infermieristica, elementi scarsamente considerati nella documentazione in precedenza utilizzata 4.. La raccolta dei dati operata in modo più completo ha inoltre consentito il miglioramento della rete di comunicazione fra i diversi protagonisti dell assistenza favorendo, in particolare, il coinvolgimento degli operatori socio-sanitari in modo consapevole e - soprattutto - governato dalla professione infermieristica. L utilizzo di protocolli infermieristici per le problematiche specifiche descritte nei precedenti paragrafi ha consentito di standardizzare le modalità operative relative agli argomenti trattati. Il coinvolgimento del personale nello studio, nella ricerca e nell interpretazione di linee guida e evidenze scientifiche ha contribuito a creare un clima organizzativo favorevole alle innovazioni, rendendo consapevoli gli infermieri dell importanza del proprio agire professionale in funzione della pianificazione dell assistenza. Grazie a questi risultati è possibile affermare che il lavoro infermieristico ora viene svolto in accordo con quanto previsto dalla normativa attuale. BIBLIOGRAFIA GENERALE - Cantarelli M., Il Modello delle Prestazioni Infermieristiche, Masson Editore, Milano, Cavaliere B., Snaidero D., Metodologia per la rilevazione della complessità assistenziale infermieristica: calcolo dell indice di complessità assistenziale, Management Infermieristico, n. 1/1999, p Deveraux P.J., Peter T.L.C., Lacchetti C., Weaver B., Schunemann J.H et al., A sistematic review and meta analysis studies comparing mortality rates of private for profit and private non profit hospitals, Journal of Canadian Medical Association, 2002; 166(11) Le scale di valutazione: strumenti per la rilevazione dei dati clinici nell assistenza infermieristica, I Quaderni de L infermiere, n 6, settembre Motta P., Linee guida, clinical pathway e procedure per la pratica infermieristica: un inquadramento concettuale e metodologico, Nursing Oggi, n. 4/2001, pp Motta P., Protocolli infermieristici: un inquadramento concettuale e metodologico, Nursing Oggi, n. 4/1998, pp Palese A., XIII Congresso Nazionale IPA S V I, Raccolta delle relazioni (inserto redazionale al n 10/2002 de L infermiere. - Piu F. et al., La cartella multidisciplinare come strumento per l integrazione professionale, Monaldi Arch Chest Dis. 2002; 58: Piu F., Modalità di utilizzo della scheda infermieristica 41

7 Organizzazione nei presidi della Azienda USL n 3 Genovese. Risultati di una ricerca, Management Infermieristico, n. 3/1999, pp Pressure ulcers in adults. Prediction and prevention. Clinical Practice guideline n 3 AHCPR n May Surico C., Metti un O.S.S. in corsia Progetto infermiere, Rivista del Collegio IPASVI di Genova, n. 3-4, 2003/2004, pp NOTE 1. Surico C., Metti un O.S.S. in corsia Progetto infermiere, n 3-4, 2003/2004, pp Deveraux P.J., Peter T.L.C., Lacchetti C., We a v e r B., Schunemann J.H et al., A sistematic review and meta analysis studies comparing mortality rates of private for profit and private non profit hospitals, Canadian Medical Association of Journal, 2002; 166(11) Palese A, XIII Congresso Nazionale IPA S V I, Raccolta delle relazioni (inserto redazionale al n 10/2002 de L infermiere. 4. Piu F., Grassi M.I., Scippe M. et al., La cartella multidisciplinare come strumento per l integrazione professionale, Monaldi Arch Chest Dis. 2002; 58: Piu F., Modalità di utilizzo della scheda infermieristica nei presidi della Azienda USL n 3 Genovese. Risultati di una ricerca, Management Infermieristico, n 3, 1999, p Pressure ulcers in adults. Prediction and prevention. Clinical Practice guideline n 3 AHCPR n May Cavaliere B., Snaidero D., Metodologia per la rilevazione della complessità assistenziale infermieristica: calcolo dell indice di complessità assistenziale, Management Infermieristico, n 1, 1999, p Motta P., "Protocolli infermieristici: un inquadramento concettuale e metodologico", Nursing Oggi, n. 4, 1998, pp Motta P., Linee guida, clinical pathway e procedure per la pratica infermieristica: un inquadramento concettuale e metodologico, Nursing Oggi, n. 4, 2001, pp Le scale di valutazione: strumenti per la rilevazione dei dati clinici nell assistenza infermieristica, I quaderni de L infermiere, n 6, settembre Cantarelli M., Il Modello delle Prestazioni Infermieristiche, Masson Editore, Milano,

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Implementazione ed Attuazione di Progetti per il Miglioramento del Servizi Sanitari ANCONA 19 E 20 OTTOBRE 2012 Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Consiste nel destrutturare

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

La Ricerca Infermieristica: Stato dell arte e prospettive

La Ricerca Infermieristica: Stato dell arte e prospettive UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Coordinatore Didattico: Prof. Giancarlo Di Vella aa 2011/2012 Tesi Sperimentale

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

È adottato e posto n vigore Il seguente

È adottato e posto n vigore Il seguente STATUTO E REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI CORSI DA PARTE DI VILLA SERENA S.P.A. PROVIDER E.C.M. ACCREDITATA PROVVISORIAMENTE

Dettagli

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche

Dettagli

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Roma 22 settembre 2004

Roma 22 settembre 2004 RISOLUZIONE N. 123/E Roma 22 settembre 2004 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Oggetto: Istanza di interpello. Fondazione XY - Onlus - Attività di ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: La LETTERA di DIMISSIONE INFERMIERISTICA Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta PARLIAMO DI DIMISSIONE A DOMICILIO A.D.I. Quali possibilità ha il paziente anziano

Dettagli

ECM in provincia di Bolzano. Il punto di vista dei medici. Dr Giulio Donazzan, Vicepresidente Ordine dei Medici Commissione Provinciale ECM

ECM in provincia di Bolzano. Il punto di vista dei medici. Dr Giulio Donazzan, Vicepresidente Ordine dei Medici Commissione Provinciale ECM ECM in provincia di Bolzano Il punto di vista dei medici Dr Giulio Donazzan, Vicepresidente Ordine dei Medici Commissione Provinciale ECM Il punto di vista dei professionisti, (prima dell ECM) Aggiornamento

Dettagli

SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO MOLINETTE EMODINAMICA OSPEDALIERA

SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO MOLINETTE EMODINAMICA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO MOLINETTE EMODINAMICA OSPEDALIERA HEART TEAM GLI INFERMIERI DOVREBBERO FAR PARTE DELL HEART TEAM? HEART TEAM Secondo le nuove linee guida europee la condizione indispensabile

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista

MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista Bologna 24 novembre 2013 Roberta Arbellia Indagine Nursind e Cergas Bocconi ottobre 2013 Infermieri forte orgoglio

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

4 Congresso per infermieri di Camera Operatoria. La libera professione dell infermiere in Sala Operatoria quale realtà in Italia.

4 Congresso per infermieri di Camera Operatoria. La libera professione dell infermiere in Sala Operatoria quale realtà in Italia. 4 Congresso per infermieri di Camera Operatoria La libera professione dell infermiere in Sala Operatoria quale realtà in Italia. San Marino 26/27 settembre 2014 Una breve premessa Esistono molti modi per

Dettagli

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma , 14 maggio 2010 CONFERENZA Associazione G. Dossetti: i Valori Sviluppo e Tutela dei Diritti Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie Il ruolo del professionista infermiere nell

Dettagli

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999; Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito

Dettagli

Management Sanitario 2 anno 2 sem

Management Sanitario 2 anno 2 sem UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Canale Parallelo di Portogruaro Corso Integrato: Diritto, programmazione e organizzazione sanitaria,

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

Cambiamenti Organizzativo- Gestionali: quale impatto. Sabrina Barro NFESC Chairperson Area Nursing ANMCO UOC Cardiologia O.C. San Don à di Piave (VE)

Cambiamenti Organizzativo- Gestionali: quale impatto. Sabrina Barro NFESC Chairperson Area Nursing ANMCO UOC Cardiologia O.C. San Don à di Piave (VE) Cambiamenti Organizzativo- Gestionali: quale impatto sull Assistenza Sabrina Barro NFESC Chairperson Area Nursing ANMCO UOC Cardiologia O.C. San Don à di Piave (VE) Profilo professionale, competenza e

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Migliorare la sua Competenza

Migliorare la sua Competenza Codice Deontologico dell Infermiere 1999 punto 3.1 L infermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1. La Formazione Permanente 2. La Riflessione Critica sull esperienza 3. La ricerca al fine di

Dettagli

Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute

Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute IPOTESI A Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute Art. 1. Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari

Dettagli

La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile

La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile 1 Il panorama attuale Nelle strutture sanitarie esistono plurime figure professionali: Il coordinatore

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

IL PERSONALE DI STUDIO MEDICO. Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri

IL PERSONALE DI STUDIO MEDICO. Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri IL PERSONALE DI STUDIO MEDICO Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri PARTE GENERALE Il personale, collaboratore di studio ed infermieristico, risultano essere una risorsa preziosa per

Dettagli

La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze. Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso

La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze. Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso NEGLI ULTIMI ANNI LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA HA ACQUISITO SEMPRE PIÙ LA

Dettagli

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA. Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA. Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 480 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista

Dettagli

Role plaing esperienziale: COME ATTUARE UN PROGETTO

Role plaing esperienziale: COME ATTUARE UN PROGETTO Dalla Motivazione del personale al miglioramento della qualità dei Servizi Sanitari SAN SEVERO 24 e 25 SETTEMBRE 2010 Role plaing esperienziale: COME ATTUARE UN PROGETTO Consiste nel destrutturare tutte

Dettagli

ADOZIONE DI UNA CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA PRESSO LA S.C. DI P.S

ADOZIONE DI UNA CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA PRESSO LA S.C. DI P.S A.S.L. TO 2 NORD ADOZIONE DI UNA CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA PRESSO LA S.C. DI P.S. AL FINE DI MIGLIORARE LA REGISTRAZIONE DEL PERCORSO CLINICO - ASSISTENZIALE DELLA PERSONA ASSISTITA GRUPPO DI PROGETTO

Dettagli

Progetti di Formazione sul campo

Progetti di Formazione sul campo Progetti di Formazione sul campo Pubblicazione curata da Dr.ssa Franca Riva S.S.A. Sviluppo e Promozione Scientifica TITOLO DEL PROGETTO MODALITA CONTESTO IN CUI NASCE LA PROPOSTA MOTIVAZIONE E OBIETTIVI

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

LA RICERCA INFERMIERISTICA

LA RICERCA INFERMIERISTICA Prof. ssa Eufemia Renzi LA RICERCA INFERMIERISTICA DIAPOSITIVA N. 2 IL SIGNIFICATO DI RICERCA INFERMIERISTICA La ricerca infermieristica opera su due grandi aree interdipendenti: quella teorica nursing

Dettagli

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento una storia complessa che inizia nel 2011 con l attivazione di un tavolo congiunto tra il Ministero della salute e alcune Regioni

Dettagli

Gestione Turni. Introduzione

Gestione Turni. Introduzione Gestione Turni Introduzione La gestione dei turni di lavoro si rende necessaria quando, per garantire la continuità del servizio di una determinata struttura, è necessario che tutto il personale afferente

Dettagli

L esperienza dell Ospedale di Porretta Terme. Grado,14 novembre 2013 Barbara Cacciari Liana Tartari

L esperienza dell Ospedale di Porretta Terme. Grado,14 novembre 2013 Barbara Cacciari Liana Tartari L esperienza dell Ospedale di Porretta Terme Grado,14 novembre 2013 Barbara Cacciari Liana Tartari Professionisti coinvolti Responsabili organizzativo-gestionali Infermieri Clinici Coordinatori dell assistenza

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

POLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

POLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE POLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Questo documento descrive le responsabilità della Direzione. Responsabilità che si esplicano nel comunicare

Dettagli

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

Laura Bono, Silvia Di Leo, Monica Beccaro, Gianluca Catania, Massimo Costantini Le core-competencies dell operatore socio-sanitario in cure palliative

Laura Bono, Silvia Di Leo, Monica Beccaro, Gianluca Catania, Massimo Costantini Le core-competencies dell operatore socio-sanitario in cure palliative Laura Bono, Silvia Di Leo, Monica Beccaro, Gianluca Catania, Massimo Costantini Le core-competencies dell operatore socio-sanitario in cure palliative pp. 128, 16,00 - e-book 14,00 Cod. 1370.45 Collana:

Dettagli

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE

Dettagli

Sistema di valutazione della performance

Sistema di valutazione della performance COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE PROVINCIA DI PAVIA Sistema di valutazione della performance Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 17.09.2015 Introduzione Sommario 1. Contenuti ed ambiti 1.1.

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale L educatore in pediatria Per un profilo professionale L educatore sanitario in pediatria L educatore sanitario è quel professionista chiamato in causa affinché a ciascun individuo sia permesso di riconoscere

Dettagli

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale 1 I Medici come si inseriscono sui temi ambientali oggi? I medici rappresentano per la

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano

Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano INTRODUZIONE Il ed economato (acquisti) della Provincia di Milano è impegnato da più di 6 anni per la diffusione

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741

LA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741 Riconoscimento dell equivalenza ai diplomi universitari dell area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento, in attuazione dell articolo 4,

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Febbraio Agosto 2011. Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma)

Febbraio Agosto 2011. Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma) Febbraio Agosto 2011 Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma) Universita` Cattolica del Sacro Cuore Facolta` di Medicina e Chirurgia A. Gemelli Sede di Brescia CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INFERMIERISTICA

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA ASSOCIAZIONE ITALIANA FISIOTERAPISTI

PROTOCOLLO DI INTESA TRA ASSOCIAZIONE ITALIANA FISIOTERAPISTI PROTOCOLLO DI INTESA TRA ASSOCIAZIONE ITALIANA FISIOTERAPISTI E CITTADINANZATTIVA TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO Premesso che: è convinzione comune delle parti che il servizio sanitario pubblico rappresenti

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE. n 332 del 14/09/2012

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE. n 332 del 14/09/2012 Proposta del Servizio Professioni Sanitarie N 249 del 13/06/2012 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n 332 del 14/09/2012 OGGETTO: Acquisizione di applicativo informatico per pianificazione e miglioramento

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Il sistema di Incident reporting

Il sistema di Incident reporting Il sistema di Incident reporting L esperienza della Regione Emilia-Romagna Elementi di scenario Forte interesse della letteratura agli errori in Medicina Attenzione dei mass media agli episodi di malasanità

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica

Dettagli

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali?

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? Pagina 1 di 5 Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? I BES sono le necessità di tutti quelli alunni che presentano delle particolarità che impediscono il loro normale apprendimento e richiedono interventi

Dettagli

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Mostra Dettagli Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi. Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone

INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi. Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone La storia 1925: prima legge italiana per la formazione 1940: definizione di funzioni e compiti dell infermiera

Dettagli

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online di I Livello 60 Crediti Formativi (CFU) 1. Premesse In base al dato riportato dal Sole

Dettagli

BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA. Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti

BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA. Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti . BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti Lo scenario ATTUALE LE CLASSI COMPLESSE Dir. Min. 27/12/2012-

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli