CALL FOR PROPOSALS MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO AFGHANISTAN

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1 Ambasciata d Italia a Kabul ALLEGATI CALL FOR PROPOSALS MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO AFGHANISTAN INIZIATIVA DI EMERGENZA IN FAVORE DELLE POPOLAZIONI VULNERABILI DI HERAT A. Parametri di valutazione B. Chiarimenti amministrativi C. Formato standard Proposta di Progetto D. Piano finanziario E. Lettera d incarico F1. Modello Polizza fideiussoria 2% F2. Modello Polizza fideiussoria anticipo G1. Modello comunicazione dati per antimafia G2. Schema Controlli antimafia H. Disciplinare d incarico I. Dichiarazione di esclusività L. Formato standard Rapporto intermedio e finale M. Dichiarazione in materia di sicurezza AID Kabul, 29 dicembre 2015 AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 1 di 27

2 INIZIATIVA DI EMERGENZA IN FAVORE DELLE POPOLAZIONI VULNERABILI DI HERAT AID Di seguito si enunciano le modalità, stabilite dall Ambasciata d Italia a Kabul/UTL Kabul, in accordo con l Ufficio VI e l UTC della DGCS, per la formulazione e presentazione delle proposte progettuali da parte delle ONG. Si fa presente che dal 1 gennaio 2016, ai sensi del combinato disposto dall art. 32, comma 1, della Legge 11 agosto 2014, n. 125, recante la nuova Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo e dall art. articolo 25, comma 4, del Regolamento recante lo Statuto dell Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, decreto 22 luglio 2015, n. 113, il Direttore dell Ufficio estero della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo subentrerà nella posizione soggettiva e nella titolarità di diritti e obblighi fino a quel momento del Capo Missione, ferme restando tutte le altre condizioni. Sarà cura della DGCS per mezzo dell Ambasciata d Italia a Kabul e, a partire dal 1 gennaio 2016, dell Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per mezzo dell Ufficio estero di Kabul, comunicare modifiche o integrazioni eventualmente sopravvenute nella normativa vigente richiamata nella presente Call for Proposals e relativi allegati. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 2 di 27

3 INDICE 1. CARATTERISTICHE DEL PROGRAMMA DI EMERGENZA IN FAVORE DELLE POPOLAZIONI VULNERABILI DI HERAT AFGHANISTAN AID PREMESSA 1.2 LINEE STRATEGICHE GENERALI PER L ESECUZIONE DEI PROGETTI 1.3 SETTORI D INTERVENTO 1.4 TEMATICHE TRASVERSALI 1.5 AREE DI INTERVENTO 1.6 INDIRIZZI DI INTERVENTO 1.7 COORDINAMENTO E INTEGRAZIONE CON ALTRI PROGRAMMI 1.8 MODALITA DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI 2. CRITERI DI AMMISSIBILITA 2.1 AMMISSIBILITÀ DELL ORGANISMO PROPONENTE 2.2 AMMISSIBILITÀ DELLE PROPOSTE PROGETTUALI 3. SELEZIONE, VALUTAZIONE E APPROVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI 4. DEFINIZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI 5. FINANZIAMENTO DEI PROGETTI a) Lettera d incarico b) Disciplinare d incarico 6. MODALITA DI EROGAZIONE 7. RAPPORTI DI MONITORAGGIO INTERMEDIO E FINALE 8. RENDICONTAZIONE 9. PIANO FINANZIARIO E COMPENSAZIONI DELLE VOCI DI SPESA 10. RESPONSABILITÀ E IMPEGNI DELLE ONG PER L ESECUZIONE DEI PROGETTI 11. ASSISTENZA TECNICA/ CONSULENZA INTERNAZIONALE Allegati AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 3 di 27

4 1. CARATTERISTICHE DEL PROGRAMMA DI EMERGENZA IN FAVORE DELLE POPOLAZIONI VULNERABILI DI HERAT AID Nell ambito degli interventi di emergenza in Afghanistan, la DGCS ha approvato, con delibera n. 127 del 15/09/2015, il finanziamento di un fondo in loco per la realizzazione di un Programma di Emergenza per il sostegno dei gruppi più vulnerabili della Provincia di Herat nei settori: Agricultura e sicurezza alimentare, Salute e Riduzione del rischio di catastrofi (AID 10657), per un totale di Euro Tale iniziativa s inquadra nelle finalità generali dell azione della Cooperazione Italiana ed è in linea con le strategie di intervento dei maggiori donatori internazionali presenti nel Paese. L iniziativa si svolgerà in accordo con le Linee Guida per l Aiuto Umanitario della Cooperazione Italiana e il settore prioritario è stato individuato secondo i principi della Good Humanitarian Donorship Initiative adottata in occasione del Comitato Direzionale del 08/06/2012. L iniziativa si propone di contribuire a ridurre la vulnerabilità delle comunità nelle aree di intervento attraverso il potenziamento della qualità e dell accesso ai servizi di base e l incremento della capacità di risposta delle comunità alle catastrofi naturali. La costruzione e gestione dei rapporti con le Autorità locali e con altre agenzie/organizzazioni internazionali operanti sul territorio, nonché l assistenza tecnica e il monitoraggio delle attività, saranno assicurati dall Ambasciata d Italia di Kabul e in particolare dall ufficio del Programma di Emergenza basato presso l Unità Tecnica Locale (UTL). Conformemente alla Proposta di Finanziamento, l iniziativa di emergenza in oggetto prevede la seguente distribuzione delle risorse disponibili: Settori d intervento Importo previsto in Euro Agricoltura e sicurezza alimentare Salute Riduzione del rischio di catastrofi Costi di gestione Totale L Iniziativa verrà realizzata con il concorso di ONG idonee, ai sensi della Legge 80/2005 che, all art. 1, comma 15-sexies 1, attribuisce al Capo Missione la facoltà di stipulare convenzioni con Organizzazioni 1 Art. 1, comma 15-sexies, della Legge 80/2005: Per la realizzazione degli interventi di emergenza di cui all'articolo 11 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, e successive modificazioni, mediante fondi accreditati alle rappresentanze diplomatiche, il capo missione può stipulare convenzioni con le organizzazioni non governative che operano localmente. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 4 di 27

5 Non Governative (ONG) per la realizzazione degli interventi di emergenza (art. 11 Legge n. 49/87). 1.1 Premessa Rischi e disastri di origine naturale sono eventi endemici e ricorrenti in tutto l Afghanistan e, secondo stime UN-OCHA, colpiscono ogni anno più di persone. Dall'inizio del 2015, circa persone sono state colpite da calamità naturali: nel mese di aprile u.s. i fenomeni da allagamento hanno accentuato i disastri di origine naturale tanto da causare nel Nord/Est del Paese (Badakhshan) morti per una frana di immense dimensioni precipitata su un villaggio. In un paese cronicamente affetto da instabilità politica, conflitti tra comunità e povertà diffusa, anche piccoli rischi naturali quali piogge continue, siccità, esondazioni di fiumi e frane possono avere un impatto devastante sulla vita delle persone, specialmente sulle categorie più deboli e svantaggiate, che non possono contare su un reddito costante e su una rete di rapporti informali che fornisca una prima safety-net. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni in campo sanitario, educativo, infrastrutturale e commerciale, la situazione generale resta lontana dalla normalità, con tutte le contraddizioni e i problemi di un Paese uscito da un conflitto protrattosi per quasi 30 anni che ha gravemente ostacolato la riduzione della povertà e lo sviluppo interno e con una buona parte della popolazione che continua a vivere in condizioni molto precarie, talora al limite della sopravvivenza. Ciò accade in modo particolare nelle aree rurali, nelle quali si concentra l 80% della popolazione. L Afghanistan ha una superficie di Km 2 e una popolazione di circa abitanti, della quale il 53% ha meno di 18 anni (stime UNDP 2014). II tasso di alfabetizzazione si attesta attorno al 28% della popolazione di età superiore ai 15 anni, con un 40% nella popolazione maschile e un 12% circa in quella femminile. Secondo UNDP, l Afghanistan detiene il 169 (su 187 Paesi) indice di sviluppo umano più basso al mondo. Il 36% della popolazione afgana, secondo recenti statistiche della Banca Mondiale, pari a circa 9 milioni di persone, vive in condizioni di povertà estrema; l 80% dei poveri del Paese si concentra nella zona rurale 2. La struttura geografica dell Afghanistan incide notevolmente sulla sua fragilità e contribuisce ad aggravare la già devastata situazione economica. L assetto territoriale è sempre stato un ostacolo allo sviluppo economico globale e il progressivo degrado del suolo, dovuto all eccessivo sfruttamento del territorio da parte del bestiame e alla deforestazione causata dall uomo, è notevolmente peggiorato nei passati 50 anni creando le condizioni per un diffuso fenomeno di desertificazione, che in certi periodi dell anno viene aggravato dalla siccità e da altri fenomeni atmosferici che si presentano in forma disastrosa. Il Paese non ha sbocco sul mare e oltre il 49% del territorio è situato ad un altitudine superiore ai metri: semi-arido, con precipitazioni medie di 250 mm l anno, che 2 Poverty Status Update, World Bank, AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 5 di 27

6 raggiungono i mm sulle montagne, l 80% delle sue riserve idriche si basa sull acqua accumulata in varie forme sopra i mt. Buona parte della popolazione si approvvigiona dall acqua delle falde sotterranee, ma molti pozzi sono stagionali e funzionanti soltanto durante la stagione delle piogge. L accesso all acqua potabile soddisfa solo il 27% della popolazione (dati WHO del 2008) con evidenti ripercussioni negative in termini sanitari e di igiene pubblica. Con una fertilità del 7.3% per donna e una media di crescita del 3.7% l anno, la popolazione afgana aumenta rapidamente: l aspettativa di vita è di 44 anni. Secondo il WHO l accesso al servizio sanitario nazionale soddisfa solo il 55% della popolazione urbana e il 25% di quella rurale, per la carenza di strutture sanitarie nelle aree rurali e per i limiti qualitativi del servizio anche nelle aree urbane. Migliorare lo stato nutrizionale della popolazione, in particolare delle donne in stato di gravidanza e dei bambini, è stata una delle priorità del locale Ministero della Sanità Pubblica (MoPH) dal Eppure, ancora oltre il 50% dei bambini afgani è rachitico; una percentuale compresa tra il 5 e il 10% soffre di malnutrizione acuta e si stima che un 70% soffre di carenze di microcostituenti (UNICEF National Immunization Coverage Survey Afghanistan 2013). Il Paese occupa il 3 posto per il tasso di mortalità infantile più alto al mondo e il tasso di mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni rimane estremamente alto (MoPH Public Nutrition Policy and Strategy, ). Le stime effettuate congiuntamente dal Governo e dalla comunità internazionale per il 2015 hanno quantificato in 7,4 milioni il numero di persone bisognose, incluse quelle altamente vulnerabili a causa di conflitti, insicurezza alimentare e catastrofi naturali, e in 405 milioni di USD l ammontare per far fronte a tali emergenze. La città di Herat, con circa abitanti, è al centro dell omonima Provincia che conta una popolazione di 1,7 milioni di abitanti. Secondo dati UNFPA, il 77% vive nei distretti rurali, mentre la restante popolazione risiede nelle aree urbane. Collocata nell Afghanistan occidentale, vicino al confine con Turkmenistan e Iran, Herat risulta essere un rilevante centro di scambio commerciale con i Paesi confinanti. Soprattutto negli anni passati, questa sua posizione strategica ha contribuito a rendere la città una delle più sviluppate del Paese. Nonostante ciò, la povertà è ancora ben visibile soprattutto in certe aree della città. In particolare va sottolineato che, seppure Herat sia dotata di alcuni servizi principali quali scuole, cliniche, fornitura di acqua e di corrente elettrica, le fasce più vulnerabili della popolazione non hanno comunque accesso a tali servizi. La crescita economica non ha infatti raggiunto le periferie e non ha apportato alcun miglioramento nella vita dei più bisognosi: negli ultimi anni, con l aumento delle avverse condizioni meteorologiche nelle aree remote della provincia di Herat, sono aumentate le inondazioni e le frane per dissesto idrogeologico che di fatto hanno aumentato l esodo delle popolazioni agricole verso la periferia della città di Herat, aggravando la pressione sul già congestionato mercato del lavoro. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 6 di 27

7 Il governo locale non è ancora in grado di rispondere autonomamente alle catastrofi naturali: in primavera si verificano delle inondazioni che, per la loro stagionalità, sono comunque eventi attesi dalla locale Protezione Civile (ANDMA), ma ai quali le autorità preposte molto spesso non sanno dare adeguate risposte per mancanza di organizzazione e di mezzi. 1.2 Linee Strategiche Generali per l esecuzione dei progetti L iniziativa si colloca nel quadro degli interventi umanitari disposti dalla comunità internazionale e riflette la volontà della Cooperazione italiana di dare continuità a quanto già promosso sul canale dell emergenza mediante precedenti Programmi in gestione diretta. In linea con la strategia del Governo italiano nell area di Herat, la presente iniziativa di emergenza mira a sostenere la sicurezza alimentare, a estendere e migliorare il funzionamento dei servizi sanitari comunitari di base e a rafforzare i meccanismi organizzativi di riduzione del rischio di catastrofi. 1.3 Settori d intervento Conformemente a quanto previsto nella proposta di finanziamento, le attività del Programma riguarderanno i tre settori seguenti: Settore Agricoltura e sicurezza alimentare Bisogni identificati L insicurezza alimentare e la denutrizione, soprattutto materno-infantile, possono essere considerati strutturali in Afghanistan, soprattutto a causa dei conflitti che hanno colpito, negli ultimi 30 anni, il Paese. La denutrizione è una delle principali piaghe del Paese. Sulla base dei dati dell Afghanistan multiple indicator cluster survey (MICS), risalenti al 2011/2012, il 55% circa dei bambini al di sotto dei 5 anni e una donna su 5, in Afghanistan, soffrono di denutrizione cronica. La percentuale di bambini con denutrizione acuta, invece si attesta attorno al 18%. In termini più generali, il WFP calcola che dei 27 milioni di abitanti nel 2011, coloro che vivevano in condizioni di denutrizione erano 7,6 milioni, pari a un terzo del Paese, mentre coloro che erano a rischio di denutrizione sfioravano i 4 milioni. Sulla scorta degli incontri effettuati con esponenti della Cooperazione internazionale in Afghanistan e della conoscenza che la Cooperazione italiana vanta del territorio in questione, e possibile sostenere che tali percentuali siano rinvenibili anche nella regione di Herat e che, dopo 4 anni, la situazione, a livello nazionale e locale (Herat) non sia migliorata. Alla luce di ciò, l iniziativa intende contribuire alla riduzione delle vulnerabilità alimentari e nutrizionali in villaggi gravemente colpiti dai conflitti armati interni e AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 7 di 27

8 Salute Riduzione del rischio di catastrofi dagli shocks climatici verificatisi negli ultimi anni, rafforzando e/o ripristinando le capacità contadine di produzione agro-pastorale di sussistenza ed eccedentaria, quest ultima anche su scala associativa/cooperativistica. In tal senso, si auspica la costruzione di sinergie (istituzionali, strategiche, operative, ecc.) tra i progetti ONG che finanzierà il Programma di Emergenza e gli interventi di sviluppo rurale territoriale finanziati dalla Cooperazione italiana nella provincia di Herat. La salute è uno dei settori che ha maggiormente risentito dei conflitti armati degli ultimi 30 anni. E evidente, oggigiorno, la scarsa capacità istituzionale del Governo afgano di rispondere in maniera efficace ai principali problemi sanitari delle fasce piu vulnerabili della popolazione afgana. La situazione più grave, in questo settore, riguarda l assistenza materno-infantile; in base a dati del WHO del 2013, in effetti, l Afghanistan detiene una delle percentuali di mortalità materna più alte al mondo, con un dato pari a 327/ (Ministero della Sanità afgano, Afghanistan Mortality Survey 2010). Il dato relativo alla mortalità dei bambini sotto i 5 anni, altrettanto grave, è di 97/1.000 (Afghanistan Mortality Survey 2010). Tali dati riflettono l incapacità del Ministero della Sanità, su scala nazionale, di garantire adeguata assistenza medico-sanitaria alle donne in età (e stato) fertile, alle madri e ai bambini al di sotto dei 5 anni. Per far fronte a tale criticità, e consapevole dei propri limiti organizzativi, finanziari e tecnici, il Ministero della Sanità ha sviluppato, negli ultimi mesi, una strategia volta a rafforzare le capacità comunitarie d assistenza sanitaria (Community Based Health Care Strategy ; National Reproductive Health Strategy ), consistente nell organizzazione di una rete di volontari di salute, debitamente formati, equipaggiati e monitorati, in grado d identificare e curare i piu comuni problemi di salute e di segnalare/trasferire i casi piu gravi alle principali strutture ospedaliere del territorio di competenza. In considerazione di siffatto quadro, l iniziativa intende contribuire al rafforzamento delle capacità territoriali di fornire assistenza sanitaria immediata alle fasce della popolazione più vulnerabili, in particolare a donne in età (e stato) fertile e bambini in stato (o a rischio) di denutrizione acuta, con approccio comunitario e in raccordo con le istituzioni pubbliche, centrali e deconcentrate, competenti. La provincia di Herat è colpita in maniera ricorrente da calamità naturali improvvise, come le inondazioni, o graduali, come la siccità, con effetti devastanti sulla popolazione locale, soprattutto sulle fasce maggiormente vulnerabili che non dispongono di strutture abitative stabili ne di mezzi di sostentamento che possano permettere loro di reagire in maniera efficace al verificarsi di questi eventi. Nelle aree rurali si verificano allagamenti periodici delle coltivazioni, con conseguenti AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 8 di 27

9 frane e smottamenti di terreno, che comportano anche la distruzione delle strutture abitative e la perdita di capi di bestiame. La locale Protezione Civile, ANDMA, non dispone degli strumenti operativi, tecnici e umani necessari a gestire in maniera efficace e a ridurre l esposizione al rischio ambientale della popolazione afgana. Le popolazioni locali, in particolare, sono nella maggioranza dei casi lasciate a loro stesse, prive di organizzazione, consapevolezza, equipaggiamento e strumenti d intervento e di comunicazione adeguati. In tal senso, anche in linea con le priorità settoriali identificate da ANDMA e nel quadro dei pochi strumenti strategici settoriali esistenti (in particolare: Natural Disaster Mitigation Policy in Afghanistan), l iniziativa intende contribuire al rafforzamento, nella provincia di Herat, delle capacità territoriali di gestione e di risposta alle emergenza ambientali, organizzando, formando ed equipaggiando le popolazioni dei villaggi meta e il personale della sede di ANDMA ad Herat, finanziando la costruzione di opere infrastrutturali di mitigazione e prevenzione dei disastri, costruendo e/o migliorando il flusso di comunicazione tra il centro (sede ANDMA ad Herat) e la base (villaggi). In tale settore, l iniziativa rafforzerà dunque, in particolare, le leve della mitigazione, preparazione e risposta ai disastri naturali. Il Programma di Emergenza auspica la costruzione di strategie progettuali settoriali, in grado d intervenire in ciascuno dei tre settori con approccio comunitario e di governance multilivello, nel quadro delle politiche promosse dal Governo afgano e in sinergia con gli interventi finanziati dalla Cooperazione italiana e dalla comunità internazionale nella provincia di Herat. La Cooperazione italiana, mediante la presente iniziativa di emergenza in Afghanistan, intende non solo salvare vite e mitigare/risolvere le situazioni di gravi emergenza sanitaria, alimentare e ambientale, come noto acuite dai conflitti armati degli ultimi 30 anni, ma desidera altresì ripristinare e/o avviare condizioni socio-economiche adeguate per la costruzione di percorsi di sviluppo di più ampio respiro. In tal senso, il Programma intende usare metodologicamente l emergenza per favorire, complementare e/o ricostruire le condizioni idonee al riavvio dello sviluppo, sulla base delle caratteristiche proprie di ciascun territorio d intervento. Anche per tale ragione, la Cooperazione italiana auspica la costruzione di adeguate sinergie istituzionali, operative e metodologiche con le varie iniziative di sviluppo finanziate dall Italia nella provincia di Herat, ed in particolare con i progetti di sviluppo rurale e di assistenza sanitaria. 1.4 Tematiche trasversali Nell elaborazione degli interventi progettuali dovrà essere posta particolare attenzione alle AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 9 di 27

10 tematiche di genere e alla tutela dei gruppi più vulnerabili (minori, disabili, minoranze) 3. A tal fine, le proposte di progetto dovranno contenere, ove possibile, un chiaro riferimento ai gruppi beneficiari delle azioni previste, differenziati per sesso e per età. Le donne, in particolare, saranno le principali beneficiarie delle attività previste, in quanto svolgono tradizionalmente, in Afghanistan, un ruolo attivo nella gestione e conservazione delle risorse idriche domestiche, nella promozione di buone pratiche di igiene personale e ambientale, nella sicurezza alimentare dei bambini (soprattutto di quelli da 0 a 5 anni) e nelle attività associative di produzione agricola eccedentaria. I progetti delle ONG dovranno inoltre conferire adeguata importanza al tema della comunicazione, Tali azioni dovranno essere rivolte all accountability nonché a sensibilizzare, in Italia e in Afghanistan, la popolazione in generale e, in particolare, le nuove generazioni di entrambi i Paesi su temi specifici, meglio se di interesse comune, quale ad esempio il tema migratorio. 1.5 Aree d intervento Alla luce dei bisogni individuati e tenuto conto delle indicazioni provenienti dalle Autorità governative locali e dalle Agenzie internazionali operanti nella zona, le località beneficiarie dell intervento saranno i distretti, urbani e rurali, della Provincia di Herat. Per ragioni di sicurezza, le ONG non dovranno in nessun caso prevedere il coinvolgimento operativo di personale italiano al di fuori del distretto di Herat. Eventuali, necessari spostamenti al di fuori di tale distretto dovranno essere valutati di volta in volta d intesa con l Ambasciata d Italia/UTL di Kabul, sia in fase di istruttoria sia in fase di esecuzione, in funzione delle specifiche condizioni di sicurezza esistenti nella zona. 1.6 Indirizzi di intervento Nel contesto generale fin qui descritto, l Ambasciata d Italia a Kabul, in accordo con la DGCS, con la presente Call for Proposals indice un procedimento di selezione di proposte progettuali presentate 3 Su questi temi, si vedano i seguenti documenti della DGCS: Linee Guida per l uguaglianza di genere e l empowerment delle donne 01_LineeguidaGenere.pdf in particolare il par Linee Guida su Minori: (par. 2.5). Linee Guida sulla Disabilità 01_LineeGuidaDisabilita.pdf (in particolare pag. 4). AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 10 di 27

11 da ONG idonee e operanti in Afghanistan per la realizzazione di iniziative di emergenza per un importo complessivo di Euro L iniziativa intende fornire una risposta adeguata e tempestiva alle popolazioni dell Afghanistan particolarmente colpite da alti indici di denutrizione infantile e materna ed estremamente esposte a possibili disastri ambientali. In particolare, il limitato e inefficiente accesso al cibo e ai servizi sanitari e l esposizione al rischio di catastrofi ambientali, costituiscono i principali problemi territoriali che, nella Provincia di Herat, la presente iniziativa intende affrontare. Di seguito si analizzano i principali risultati attesi dal Programma: La sicurezza alimentare delle comunità beneficiarie è aumentata. Le iniziative dovranno dimostrare di essere in grado di ridurre le vulnerabilità alimentari e nutrizionali in villaggi gravemente colpiti da shocks climatici e dai conflitti armati interni, migliorando sia la capacità di produzione e commercializzazione di prodotti agricoli, sia la produzione di beni alimentari di prima necessità. Nello specifico, il Programma persegue il miglioramento delle capacità di produzione agricola di sussistenza delle famiglie più vulnerabili e affette da denutrizione materna e/o infantile (orti familiari/comunitari/scolastici; vivai, serre, fertilizzanti naturali; attività agro-silvo-pastorali; piccoli sistemi d irrigazione; distribuzione inputs agricoli; conservazione sementi e derrate; assistenza tecnica 4, ecc.), nonché, in forma complementare, il ripristino e/o il rafforzamento delle capacità locali di produzione eccedentaria, su scala associativa e secondo un approccio di filiera produttiva (costruzione e/o riabilitazione di infrastrutture produttive, installazione di equipaggiamento produttivo, organizzazione cooperativistica, miglioramento dell accesso al mercato, ecc.). Le strutture sanitarie delle comunità beneficiarie sono rinforzate e messe in grado di rispondere alla domanda della popolazione locale. Il Programma intende fornire assistenza medico-sanitaria immediata alle famiglie che presentano casi di denutrizione acuta e/o cronica, infantile e/o materna. In tal senso, è priorità del Programma rafforzare e/o creare, di concerto con la Direzione del Ministero della Sanità di stanza nella Provincia di Herat, meccanismi e capacità comunitarie di prevenzione, vigilanza e risposta ai casi di denutrizione infantile e materna (miglioramento di infrastrutture sanitarie esistenti nei villaggi e/o nei distretti di Herat; dotazione di medicinali e strumenti per la rilevazione e l analisi dei dati; dotazione di equipaggiamenti e attrezzature medicosanitarie; formazione di personale medico, paramedico e/o infermieristico in grado di agire nei villaggi; organizzazione socio-comunitaria basata sulla formazione di Community Health Workers CHWs - e Family Health Action Group - FHA Group 5 ; sensibilizzazione e campagne educative su buone pratiche alimentari, sanitarie e d igiene personale rivolte alla popolazione 4 Anche tramite il rafforzamento degli Extension Services facenti capo al Dipartimento di Agricoltura afgano (DAIL). 5 La Community Based Health Care Strategy promossa nell agosto 2015 dal Governo afgano prevede la costruzione di un sistema piramidale di radicamento e penetrazione territoriale, alla cui base insistono i CHWs e i FHA Groups, che debitamente formati, equipaggiati e incentivati, promuovono attivita socio-sanitarie nei villaggi. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 11 di 27

12 meta, ecc.). Inoltre, il Programma intende aumentare e migliorare l accesso all acqua - a scopo domestico - da parte delle famiglie in condizione o a rischio d insicurezza alimentare e avviare il risanamento dell habitat domestico e comunitario (costruzione/riattivazione sistemi di approvvigionamento idrico nei villaggi; campagne di educazione e sensibilizzazione sulla corretta gestione delle risorse idriche; iniziative di salubrità ambientale gestione rifiuti, drenaggio e scarico acque reflue, latrine, ecc.). Le capacità territoriali di emergency management sono migliorate nella Provincia di Herat, grazie ad un approccio metodologico basato su preparazione, mitigazione e risposta. Il Programma punta principalmente a creare, nelle località d intervento, il capitale istituzionale, organizzativo e infrastrutturale adeguato a prevenire, mitigare e rispondere in maniera efficace agli eventi calamitosi, in linea con i principi guida del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction In tal senso, in linea con la politica nazionale di mitigazione del rischio ambientale dell Afghanistan, sarà importante contribuire all organizzazione, nei villaggi meta, di gruppi di volontari in grado - in raccordo con la sede territoriale di ANDMA ad Herat - d identificare i rischi ambientali, sensibilizzare e informare la popolazione locale, fornire una prima, immediata risposta in caso di emergenza, mantenere e alimentare una piattaforma comunicativa con i vari nodi territoriali della Protezione Civile afgana, e in particolare con la base di ANDMA ad Herat. Nello specifico, l iniziativa intende rafforzare la resilienza territoriale della Provincia di Herat sia costruendo opere infrastrutturali e d ingegneria ambientale (rifugi, argini, opere di contenimento, canalizzazione e scarico acque, vie d evacuazione, ecc.) di riduzione del rischio di disastri, sia mettendo in sicurezza, creando o ripristinando servizi d importanza comunitaria (strutture educative, strutture sanitarie, centri di aggregazione, case, sistemi di gestione e valorizzazione risorse idriche e di igiene ambientale, sistemi d allerta precoce, ecc.) danneggiati o distrutti dall ultima stagione delle piogge e/o dal conflitto armato interno, sia fornendo equipaggiamento tecnico di emergency management alle istituzioni preposte (nella provincia di Herat) alla gestione e al coordinamento dell emergenza (in primis ANDMA). Si fa presente che le proposte pervenute dovranno prevedere indicatori di performance di risultato e di impatto appropriati, misurabili in base a dati iniziali raccolti o validati dalla ONG proponente e relativi al gruppo target previsto per ciascun risultato. La risposta della Cooperazione italiana prevede una particolare attenzione all assistenza alle fasce più vulnerabili, quali le donne vittime di violenza, i bambini e i disabili. La proposta pertanto risponde al carattere d emergenza e presenta finalità, obiettivi ed attività in linea con le priorità espresse dal Governo afgano e messe in atto dalla comunità internazionale. Gli elementi dell iniziativa sono stati raccolti nell ambito di incontri effettuati con ONG Italiane, organizzazioni internazionali e rappresentanti istituzioni del Governo afgano. 1.7 Coordinamento e integrazione con altri programmi 6 Par. 19, lett. m) and par. 41 e 46 del Sendai Framework. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 12 di 27

13 L'iniziativa si prefigge d intervenire in settori prioritari per la Cooperazione italiana sulla base delle Linee Guida della DGCS per il triennio , tentando altresì di consolidare e dare continuità ai risultati ottenuti mediante i precedenti Programmi di Emergenza in Afghanistan. A livello di politiche pubbliche nazionali, il Programma vuole inserirsi in maniera coerente nel quadro della Community Based Health Care Strategy, promossa dal Ministero della Sanità afgano, della Natural Disaster Mitigation Policy in Afghanistan, promossa dal locale Dipartimento di Protezione Civile (ANDMA) e delle iniziative nazionali di sviluppo rurale promosse dal MRRD 7 e dal MAIL 8. Nello specifico, il Programma cercherà l integrazione e l articolazione con i principali programmi di sviluppo finanziati dalla Cooperazione italiana nella Provincia di Herat. In tal senso, si auspicano sinergie tra l iniziativa in questione (attraverso i relativi progetti eseguiti dalle ONG), i progetti NSP (National Solidarity Program), SARD (in particolare la componente NABDP National Area Based Development Program), ISAME (Italian Support to Afghan Microfinance and Enterprises) e gli interventi finanziati dalla Cooperazione italiana a supporto del Ministero della Sanità nella provincia di Herat. Sarà assicurato il coordinamento con il sistema delle Nazioni Unite, in particolare con le Agenzie più impegnate nel settore umanitario (in primis UNICEF, FAO, WFP, OMS, OCHA, OIM) e con l Unione Europea (in particolare ECHO). In tal senso, è prevista la costante partecipazione a eventuali gruppi di coordinamento (clusters) tra donatori, ONG e Agenzie di Cooperazione, a livello territoriale (Herat) e nazionale (Kabul). Inoltre, l iniziativa si coordinerà con le principali autorità afgane, locali e nazionali, e in particolare con l Afghanistan National Disaster Management Authorities (ANDMA), sedi di Herat e Kabul, con il Ministero della Sanità e con quello dell Agricoltura. 1.8 Modalità di realizzazione degli interventi I progetti dovranno essere identificati, formulati e realizzati con la diretta partecipazione delle controparti locali. Dovranno inoltre favorire sinergie e articolazioni con organismi internazionali (in primis UE e UN), con le ONG locali impegnate sul territorio in interventi simili o complementari e con i progetti finanziati dalla Cooperazione italiana nella provincia di Herat. L iniziativa di emergenza sarà realizzata in gestione diretta tramite la costituzione di un fondo in loco presso l Ambasciata di Kabul. Le attività previste dall iniziativa in oggetto saranno realizzate con il concorso delle ONG idonee, ai sensi della Legge 80/2005, all art. 1, comma 15-sexies. 7 Ministry of Rural Rehabilitation and Development. 8 Ministry of Agriculture, Irrigation and Livestock. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 13 di 27

14 Il coordinamento delle attività di emergenza, l assistenza tecnica, il monitoraggio e la valutazione saranno assicurati dall Ambasciata d Italia a Kabul, dall UTL di Kabul, dall Ufficio del Programma di Emergenza ed eventualmente da esperti inviati dalla DGCS a valere sul fondo esperti appositamente costituito. 2. CRITERI DI AMMISSIBILITÁ Le ONG che vorranno partecipare alla realizzazione del Programma sottoponendo una Proposta di progetto, dovranno rispettare i criteri di ammissibilità qui di seguito riportati, inerenti all Organismo proponente e ai contenuti della Proposta (ALLEGATO C). 2.1 Ammissibilità dell organismo proponente Possono presentare proposte progettuali per la presente Call for Proposals le Organizzazioni Non Governative 9 che, al momento della pubblicazione del presente documento: - Siano idonee ai sensi della legge n. 49/87; - Siano autorizzate a operare in Afghanistan sulla base della normativa locale; - Abbiano maturato esperienza e/o realizzato progetti nel settore o nel territorio indicato nella proposta progettuale. 2.2 Ammissibilità delle proposte progettuali Saranno ammesse alla procedura di selezione di cui al presente documento soltanto le proposte progettuali 10 che abbiano i seguenti requisiti: - Durata massima delle attività di progetto: 9 (nove) mesi 11 ; - Esplicita approvazione e gradimento da parte delle Autorità locali di riferimento delle attività 9 E possibile presentare progetti congiunti in associazione temporanea con altre ONG idonee che operino localmente. Ogni ONG facente parte dell eventuale associazione temporanea dovrà dimostrare di essere in possesso di tutti i requisiti di ammissibilità elencati al punto Le ONG possono presentare una sola proposta progettuale, massimo due nel caso che presentino anche una proposta di progetto in associazione temporanea con altra ONG idonea. 11 Il termine per la durata delle attività di progetto è stato stabilito anche tenendo conto che, ai sensi dell Ordine di Servizio n.11del 13 giugno 1996 e dalla Delibera n. 50 del 6 giugno 1996 per l adozione delle Disposizioni di attuazione in materia di interventi di emergenza, la durata del Programma di emergenza [nel suo complesso] non può comunque superare i 12 mesi dall inizio delle attività operative [sancito dalla data di approvazione del Piano Operativo Generale POG dell Iniziativa di emergenza]. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 14 di 27

15 proposte 12, che non potranno essere in contraddizione, duplicazione o in contrasto con altre iniziative realizzate da altri enti/organizzazioni sul territorio; - Conformità alle finalità, all obiettivo, al settore principale, ai settori trasversali, ai risultati attesi, alle attività ed all identificazione dei beneficiari indicati nel presente documento; - Contributo massimo richiesto: Euro per il settore Agricoltura e sicurezza alimentare ; Euro per il settore Salute ; Euro per il settore Riduzione del rischio di catastrofi 13. Nel settore Riduzione del rischio di catastrofi, i restanti Euro (rispetto alla dotazione complessiva di Euro , di cui a pagina 4 del presente documento) saranno utilizzati per interventi in gestione diretta, in risposta sia al terremoto avvenuto a ottobre 2015 nel Badakshan sia a eventuali nuove emergenze che potrebbero verificarsi, nella provincia di Herat, nel corso del 2016 e SELEZIONE, VALUTAZIONE E APPROVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI L Ambasciata d Italia a Kabul, in accordo con l UTL e lo staff del Programma di Emergenza e coadiuvata da esperti eventualmente inviati in missione dalla DGCS, è responsabile delle procedure di selezione, valutazione e approvazione delle proposte progettuali. Le proposte progettuali (redatte secondo il modello di cui all Allegato C e complete della documentazione indicata al paragrafo successivo) dovranno essere presentate dagli organismi proponenti all UTL di Kabul, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore (ora afgana) del 10 febbraio La documentazione potrà essere consegnata esclusivamente secondo una delle seguenti modalità: Consegna a mano in formato cartaceo e supporto informatico (CD-ROM con file PDF) dalla domenica al giovedi dalle ore 10 alle ore 15 al seguente indirizzo: Ambasciata d Italia/UTL Kabul Kabul Great Massoud Road Ph /6 Afghanistan In tal caso, farà fede esclusivamente, ai fini del rispetto del termine, la data e l ora dell attestazione di ricezione dell Ufficio di Cooperazione, controfirmata dalla persona incaricata 12 ANDMA sede di Herat per settore Riduzione del rischio catastrofi ; MAIL sede di Herat per Agricoltura e sicurezza alimentare ; Ministero della Sanità sede di Herat per settore Salute. 13 In fase di valutazione verranno penalizzate le proposte di progetto con importi inferiori a tali valori finanziari, in considerazione della volontà della Cooperazione italiana di incidere col massimo potenziale possibile nei territori d intervento. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 15 di 27

16 di effettuare la consegna. Invio tramite PEC (posta elettronica certificata) all indirizzo: In tal caso, farà fede la data e l ora di ricezione della casella di PEC dell Ambasciata. N.B. Ogni richiesta di chiarimento potrà essere rivolta allo stesso indirizzo di posta elettronica. Entro 8 (otto) giorni lavorativi dal termine di presentazione delle proposte progettuali, il Capo della Rappresentanza procederà all emanazione del Decreto di Nomina della Commissione di Valutazione (la Commissione sarà presieduta da un rappresentante dell Ambasciata e composta da rappresentanti dell Ufficio del Programma Emergenza). Essa procederà alla preselezione delle proposte progettuali che siano pervenute entro il termine e secondo le modalità sopra indicate e che siano conformi ai criteri di ammissibilità sopra indicati (par. 2). La Commissione provvederà a valutare e classificare le proposte giudicate idonee entro 10 (dieci) giorni lavorativi dalla data del decreto di nomina. Tali risultati verranno comunicati a tutte le ONG entro 5 (cinque) giorni lavorativi dalla decisione della Commissione. Saranno giudicate idonee le proposte che abbiano ottenuto, per ciascun parametro di valutazione, un punteggio assoluto maggiore o uguale a 6. La graduatoria delle proposte idonee verrà stilata in base al punteggio ponderato complessivo ottenuto. Eventuali raccomandazioni della Commissione relative alle proposte ritenute ammissibili dovranno essere integrate dalle ONG entro 7 (sette) giorni lavorativi dalla comunicazione. Il processo di revisione delle proposte progettuali verrà supportato attraverso l assistenza tecnica fornita dal Coordinamento del Programma di Emergenza/UTL e gli eventuali esperti della DGCS inviati in missione in modo che il complesso degli interventi rappresenti un insieme integrato e armonico, incrementando i risultati e l impatto del Programma di emergenza. A seguito dell eventuale revisione, la Commissione effettuerà quindi la valutazione definitiva delle proposte progettuali completate entro 5 (cinque) giorni lavorativi dalla loro presentazione finale, alla luce dei parametri di cui all allegato A, attribuendo a ciascuna un punteggio, sulla base di criteri preventivamente comunicati e, di conseguenza, approvando le proposte giudicate idonee (ossia che abbiano superato la soglia minima di punteggio predeterminata), nonché stilando una graduatoria delle stesse proposte. La comunicazione a tutte le ONG degli esiti della valutazione dovrà avvenire entro 2 (due) giorni lavorativi dall approvazione delle proposte definitive. Nella valutazione del progetto sarà dato particolare rilievo: AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 16 di 27

17 1. Alla capacità dell ONG di mettere in atto economie di scala con risorse provenienti da altre fonti, tali da mantenere i costi di gestione ed amministrativi (somma delle macro voci A, C ed E del Piano finanziario - Allegato D) entro il 25%; 2. Alla capacità dell ONG di sviluppare indicatori di risultato e di impatto rilevanti e coerenti; 3. Alla capacità dell ONG di presentare un piano di monitoraggio di massima già nella proposta di progetto 14. Le proposte, una volta approvate in via definitiva dalla Commissione, saranno finanziate secondo l ordine di graduatoria, seguendo le procedure in vigore e nell ambito dei fondi disponibili. L Ambasciata, coadiuvata dal Coordinamento del Programma di Emergenza/UTL e dagli esperti della DGCS eventualmente inviati in missione sul programma, procederà quindi ad espletare le procedure necessarie per il loro immediato avvio. L elenco dei progetti selezionati dovrà essere pubblicato entro 30 (trenta) giorni dall approvazione definitiva dei progetti sul Portale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri ( e sul sito dell Ambasciata d Italia a Kabul. L elenco dovrà indicare per ciascun progetto: l ONG, il titolo, il settore d intervento e l ammontare finanziato. 4. DEFINIZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI Il documento di progetto, pur sinteticamente, dovrà fornire tutte le informazioni necessarie a consentire una sua corretta valutazione. Dovrà pertanto comprendere: La Proposta di Progetto formulata utilizzando l apposito formato standard (ALLEGATO C); Il Piano Finanziario formulato secondo l apposito formato standard (ALLEGATO D); Termini di Riferimento per il personale di gestione del progetto 15 ; Estremi del certificato di idoneità MAE ai sensi della legge 49/87; 14 Un sistema di monitoraggio ad hoc per la valutazione dei progetti contribuisce a facilitare il processo di gestione, legittima e rafforza la credibilità del progetto, motiva i partecipanti, è in grado di trasferire e riprodurre i benefici ottenuti. Per poter fare questo deve soddisfare una serie di condizioni: deve essere delineato nella fase iniziale del progetto; deve essere strutturato intorno a un gruppo di indicatori controllabili in maniera oggettiva; deve essere organizzato in considerazione dei momenti critici del progetto in modo da garantirne il controllo; deve assicurare la partecipazione di tutti gli attori coinvolti. 15 I TdR dovranno essere strettamente pertinenti al Progetto e contenere una derubricazione puntuale ed esaustiva delle mansioni previste per la figura professionale per la gestione del progetto (espatriata o locale) in questione. I TdR non sono richiesti per le figure professionali con mansioni meramente esecutive, quali, ad esempio, il personale di segreteria. Inoltre dovranno contenere indicazioni concernenti: il titolo di studio richiesto e gli anni trascorsi dal rilascio delle stesso; eventuali altri titoli di specializzazione; grado di conoscenza della/e lingue straniere; grado di esperienza lavorativa nel settore di competenza professionale; documentate esperienze in interventi di cooperazione, in particolare interventi di emergenza in paesi in via di sviluppo o in altri paesi potenzialmente beneficiari di tali interventi. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 17 di 27

18 Copia dell autorizzazione o altro documento che attesti che l ONG può operare nel Paese in base alla normativa locale; Documentazione attestante l approvazione/gradimento del progetto da parte delle autorità locali competenti; Documentazione relativa alla pregressa esperienza e/o progetti relativi al Paese e/o nelle località d intervento del Programma; Documentazione attestante l impegno al finanziamento del progetto da parte di eventuali soggetti co-finanziatori; MoU con i partner locali; In caso di progetto congiunto presentato da due o più ONG idonee: Accordo istitutivo di Associazione Temporanea, ovvero Lettera d impegno, a firma dei rappresentanti legali delle ONG che presentano il progetto congiunto, a costituire l Associazione Temporanea prima della stipula del Disciplinare d incarico. 5. FINANZIAMENTO DEI PROGETTI La procedura di finanziamento viene avviata attraverso due momenti successivi: a. firma della Lettera d incarico (ALLEGATO E); b. stipula del Disciplinare d incarico (ALLEGATO H). a. Lettera d incarico La Lettera d incarico (ALLEGATO E) è un documento unilaterale dell Ambasciata, con cui si incarica l ONG ad eseguire il progetto e che viene fermata per accettazione dalla ONG stessa. La Lettera d incarico consente alla ONG di istruire il procedimento per l acquisizione delle necessarie fideiussioni, ma non sancisce in alcun modo l inizio delle attività o l eleggibilità 16 delle spese che potranno decorrere solo dalla firma del Disciplinare d incarico. Solo dopo la firma della Lettera d incarico, la ONG potrà predisporre tutta la documentazione accessoria da inviare all Uff. VI della DGCS, comprendente: Polizze fideiussorie (ALLEGATI F1 E F2) previste dell art. 3 del Disciplinare d incarico 17 entro e non oltre 60 giorni dalla firma della Lettera d incarico. Nel caso in cui le polizze fideiussorie 16 I costi relativi al rilascio delle polizze fideiussorie saranno riconosciuti anche se antecedenti alla stipula del Disciplinare. 17 Le polizze fideiussorie devono pervenire all'ufficio VI della DGCS in originale ed essere prodotte secondo i modelli allegati e rilasciate da Istituti autorizzati, ovvero iscritti negli appositi elenchi tenuti dalla Banca d Italia (per le banche e gli intermediari finanziari) e dell IVASS (ex ISVAP, per gli enti assicurativi). In particolare, gli intermediari finanziari devono essere scelti tra quelli iscritti nell'albo di cui all'art. 106 del Decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 18 di 27

19 non venissero presentate entro il termine suddetto, la Lettera d incarico decadrà retroattivamente; Nel caso di Lettere d incarico di importo superiore a ,00 euro: documentazione necessaria al rilascio della Certificazione antimafia prevista dall art. 4 del Disciplinare d incarico 18. una società di revisione iscritta nell'albo previsto dall'art. 161 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (nelle more dell attuazione della suddetta disposizione rimane in vigore per gli intermediari finanziari l elenco speciale tenuto dalla Banca d Italia ex art. 107 del T.U. in materia bancaria e creditizia). L Ufficio VI darà comunicazione all Ambasciata d Italia a Kabul dell avvenuta presentazione delle fideiussioni con messaggio inoltrandone copia delle stesse. Le fideiussioni non conformi verranno restituite alla ONG per la regolarizzazione. Le modalità per lo svincolo delle polizze fideiussorie sono le seguenti: - l Ambasciata d Italia a Kabul, su richiesta della ONG, con messaggio indirizzato all Ufficio VI della DGCS, attesta il buon esito della verifica del rapporto contenente lo stato finale del progetto, la buona esecuzione dello stesso e la regolarità amministrativo contabile del corrispondente rendiconto della ONG, nonché l avvenuto pagamento della tranche finale; - l Ufficio VI DGCS con nota indirizzata alla ONG interessata e, per conoscenza, all Istituto che ha emesso la polizza, restituisce gli originali delle polizze autorizzandone lo svincolo. La Nota viene anticipata con posta certificata o via , nel caso in cui non si disponga di posta certificata, sia all ONG che all Istituto. 18 La procedura per gli adempimenti relativi alla certificazione antimafia è la seguente: - l ONG invia all Ufficio VI il modello di cui all ALLEGATO G1, debitamente compilato, allegando altresì fotocopia del documento di riconoscimento del legale rappresentante della ONG; - l Ufficio VI inoltra la richiesta alla Prefettura competente; - l Ufficio VI informa la Rappresentanza diplomatica dell inoltro e, successivamente, della risposta della Prefettura con un messaggio. Ai sensi del combinato disposto degli artt. 83, comma 3, lett. e) e 91, comma 1, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.: - per i contratti di opere e lavori pubblici il cui importo superi i euro e sia inferiore ai euro e per i contratti di beni e servizi il cui importo superi i euro e sia inferiore ai euro, è necessario acquisire le comunicazioni antimafia (di cui all art. 84, comma 2, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.) dalla Prefettura competente; - per i contratti di beni e servizi il cui importo sia pari o superiore ai euro è necessario acquisire le informazioni antimafia (art. 84, comma 3, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.) dalla Prefettura competente. La comunicazione antimafia ha una validità di sei mesi dalla data dell acquisizione (art. 86, comma 1, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.). Ai sensi dell art. 92, comma 3, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i. Ai sensi dell art. 88 del D.Lgs 159/2011 e s.m.i., il rilascio della comunicazione antimafia è immediatamente conseguente alla consultazione della banca dati nazionale unica quando non emerge, a carico dei soggetti ivi censiti, la sussistenza di cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all'articolo 67 ( ).Quando dalla consultazione della banca dati nazionale unica emerge la sussistenza di cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all'articolo 67, il prefetto effettua le necessarie verifiche e accerta la corrispondenza dei motivi ostativi emersi dalla consultazione della banca dati nazionale unica alla situazione aggiornata del soggetto sottoposto agli accertamenti. (..) Il prefetto rilascia la comunicazione antimafia entro trenta giorni dalla data della consultazione. Decorso tale termine, l Amministrazione procede anche in assenza della comunicazione antimafia, previa acquisizione dell autocertificazione di cui all'articolo 89. In tale caso, i contributi, i finanziamenti, le agevolazioni e le altre erogazioni di cui all'articolo 67 sono corrisposti sotto condizione risolutiva e i soggetti di cui all'articolo 83, commi 1 e 2, revocano le autorizzazioni e le concessioni o AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 19 di 27

20 E la documentazione da inviare all Ambasciata: CV 19 e Dichiarazione d esclusività del personale di gestione del progetto (ALLEGATO I); Numero del conto corrente del progetto. Nel caso di apertura di un conto corrente dedicato in Italia, si sottolinea che il trasferimento dei fondi dovrà avvenire verso un conto corrente in loco appositamente dedicato al Progetto, al fine di permettere la corretta tracciabilità dei trasferimenti. Non sono in nessun modo permessi giroconti su conti terzi; Delega di firma ed autorizzazione ad operare il conto corrente bancario del progetto in loco favore del Capo Progetto. b. Disciplinare d incarico Il Disciplinare d incarico (ALLEGATO H) è un Accordo tra Ambasciata e ONG che regolamenta le modalità di esecuzione del progetto, dei pagamenti, della reportistica ed altre condizioni. La sottoscrizione del Disciplinare d incarico rappresenta l inizio formale delle attività e, di conseguenza, l eleggibilità delle spese e la durata del progetto (fatta eccezione per i costi delle fideiussioni v. nota 14). recedono dai contratti, fatto salvo il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l'esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite. Ai sensi dell art. 89, comma 1, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i., fuori dai casi in cui è richiesta l informazione antimafia, i contratti dichiarati urgenti sono stipulati previa acquisizione di apposita dichiarazione, ex art. 38 del D.P.R. 445/2000, con la quale l interessato attesti che nei proprio confronti non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all art. 67 del D.Lgs 159/2011 e s.m.i. L informazione antimafia ha una validità di dodici mesi dalla data dell acquisizione, salvo che non ricorrano modificazioni dell assetto societario o gestionale dell impresa (art. 86, comma 2, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.). Ai sensi dell art. 92, comma 3, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i., decorso il termine di trenta giorni dalla ricezione della richiesta, ovvero, nei casi d'urgenza, immediatamente, le amministrazioni procedono anche in assenza dell informazione antimafia. In tale caso, i contributi, i finanziamenti, le agevolazioni e le altre erogazioni di cui al comma 1 sono corrisposti sotto condizione risolutiva e le amministrazioni revocano le autorizzazioni e le concessioni o recedono dai contratti, fatto salvo il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l'esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite. Ai sensi dell art. 86, comma 3, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i. i legali rappresentanti degli organismi societari, nel termine di trenta giorni dall intervenuta modificazione dell assetto societario e gestionale dell impresa, hanno l obbligo di trasmettere al Prefetto, che ha rilasciato l informazione antimafia, copia degli atti dai quali risulta l intervenuta modificazione relativamente ai soggetti destinatari di verifiche antimafia di cui all art. 85 del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.. La violazione dell'obbligo di cui al comma 3 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro (art. 86, comma 4, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.). La comunicazione antimafia ha una validità di sei mesi dalla data dell acquisizione (art. 86, comma 1, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.). 19 La consegna del CV è necessaria al fine di verificare la corrispondenza delle qualifiche ed esperienze professionali del personale di gestione del progetto (espatriato o locale) con le indicazioni menzionate nei Termini di Riferimento. AFGHANISTAN Programma di emergenza AID Call for Proposals ONG Pag. 20 di 27

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