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1 seniores TELECOM ALATE IGURIA notiziario Periodico gratuito a diffusione interna - Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Genova Anno 16 - n Finalmente la primavera!

2 FACILITAZIONI TELEFONICHE Mentre andiamo in stampa sono in corso di definizione interessanti accordi tra Telecom Italia e Presidenza Nazionale Alatel in merito al varo di una prima tranche di offerte promozionali in favore dei Soci Alatel pensionati. Questo primo pacchetto di facilitazioni dovrebbe interessare i seguenti attuali servizi: a) Internet Il pacchetto di offerta Tutto senza limiti per chiamare verso linee fisse (gratis a qualsiasi ora e senza limiti) e navigare a sette Mega, parimenti senza limiti, ad un costo fisso unico di 32,00 euro/mese (comprensivo del canone della Linea Base), anziche di 42,50 euro/mese (con un risparmio quindi di 10,50 euro). b) Internet Offerta ad Alta velocita a 20 Mega a solo 14,95 euro/mese (anziche 24,95 euro/mese), oltre il canone della Linea base pari a 16,08 euro/mese. c) Cellulari Relativamente ai telefonini cellulari - a causa di cambiamenti tariffari intervenuti sulla offerta TIM premia - l Azienda sta valutando una nuova facilitazione da offrire agli ex-dipendenti pensionati della quale ci riserviamo di dare specifica informazione in seguito. Non appena gli accordi saranno formalmente definiti, le nostre strutture operative territoriali provvederanno a comunicare tempestivamente ai Soci la dettagliata procedura da seguire per la concreta fruizione delle facilitazioni in argomento.

3 C Come prefigurato nell Editoriale del precedente numero del Notiziario, nei giorni 17 e 18 febbraio u.s. si è riunito a Roma il Consiglio Direttivo Nazionale Alatel in occasione del quale sono state ratificate le nomine dei Presidenti (Nazionale e Regionali) designati da Telecom per il triennio 2010 / 2012: l ing. Tucci è stato riconfermato nella carica di Presidente Nazionale (così come il sottoscritto in quella di Presidente Regionale). editoriale Nel corso della riunione sono state evidenziate alcune tematiche che ritengo piuttosto significative e quindi meritevoli di essere portate alla attenzione dei nostri Soci: in primo luogo l essere riusciti, tutti insieme, a conservare - pur nella difficile situazione generale e nonostante le ricorrenti variazioni degli assetti societari - la nostra identità associativa; la rinnovata attenzione dell Azienda - a partire dall Amministratore Delegato, dott. Bernabè, nostro Presidente Onorario - nei confronti dell Associazione (in proposito basta pensare al ripristino, con nuove modalità, delle premiazioni di anzianità, che - in due anni hanno prodotto l acquisizione di quasi 900 nuovi Soci a livello nazionale); la conferma, anche per il prossimo triennio, degli obiettivi gestionali di sempre ed in particolare: la fidelizzazione e l incremento dei Soci; il miglioramento della struttura organizzativa sul territorio, anche attraverso l ampliamento dei collaboratori così da assicurare nuova linfa e nuove idee alle attività associative; il convinto rafforzamento delle sinergie (non solo operative) con l Anla e con altri Gruppi affini, sinergie sempre più indispensabili per salvaguardare gli ideali e la stessa sopravvivenza di Organizzazioni come la nostra. * * * A ulteriore conferma del sopra citato positivo atteggiamento di Telecom verso Alatel, sono lieto di comunicare che - superate le molteplici difficoltà, soprattutto di ordine fiscale, che ostacolavano la realizzazione della iniziativa - è in via di definizione con l Azienda la dettagliata procedura per la attesa estensione ai Soci pensionati delle facilitazioni sin qui riservate ai dipendenti in servizio. La procedura in questione verrà testata da Alatel Lazio e se la sperimentazione avrà esito positivo si potrà dare il via alla operazione (su scala nazionale) presumibilmente entro il primo semestre dell anno in corso. In altra pagina del Notiziario troverete indicazioni più precise; da parte mia anticipo soltanto che, inizialmente, le facilitazioni riguarderanno la telefonia fissa ed in particolare il servizio Alice. * * * Concludo ricordando agli affezionati lettori che la nostra Associazione - nata nell ormai lontano 1965 con il nome di Alas compirà 45 anni di vita nel 2010; un traguardo davvero ragguardevole, che ci colloca in una posizione di chiaro prestigio nell ambito del variegato mondo dell Associazionismo anche perché conseguito attraverso un costante e rigoroso rispetto degli equilibri economico/finanziari. Ovviamente la gestione dell Alatel - che, non va dimenticato, costituisce una libera emanazione della nostra Azienda - non poteva non risentire delle note vicissitudini Societarie (particolarmente intense negli ultimi dodici anni); tuttavia l Associazione è riuscita a proseguire positivamente la missione per cui fu originariamente creata e a sviluppare attività e servizi in favore dei Soci, anche grazie al proficuo raccordo con Anla (fondamentale specialmente per le nostre Sezioni provinciali esterne ). E proprio sulla base della esperienza maturata in qualità di Presidente regionale della casa madre Vi posso assicurare che questa nostra continuità non è impresa da poco! Infatti diversi altri Gruppi Aziendali di Seniores sono stati purtroppo costretti a ridimensionare o, addirittura, a cessare la loro attività a causa di fallimenti, fusioni, cambi di proprietà delle rispettive Aziende di riferimento. Sono consapevole che queste ultime considerazioni sono, di per sé, tutt altro che ottimistiche. Ma sono altrettanto sicuro che da una serena presa di coscienza di quel che accade intorno a noi sapremo trarre una nuova spinta ad intensificare il nostro comune impegno a favore della Associazione in cui crediamo ed alla quale restiamo convintamene iscritti. Arrivederci al prossimo numero! Giampaolo Spallarossa 1

4 TELECOM seniores ALATEL ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRUPPO TELECOM ITALIA - CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA Direzione Editoriale Sede: via Albaro, 97 canc. Corrispondenza: Casella Postale Genova Telefono: Fax: N. verde: 800/ Direttore Editoriale Giampaolo Spallarossa Direttore Responsabile Carlo Vercelli Capo Redattore Angelo De Ferrari Redazione Lodovico Carbone Giacomo Chiappori Angelo Derqui Fotografo Redazione Gian Carlo Pernati Impaginazione Marco Manarini - Carlo Vercelli Giovanni Schiavina Hanno collaborato a questo numero Angelo De Ferrari Jacqueline Masi Lanteri Angelo Derqui Laurent Pallanca Carla Colombo Luciano Migliorini Carlo Vercelli Luciano Stoppa Franco Cuccu Maddalena Rosi Giacomo Chiappori Pierina Cairola Giampaolo Spallarossa Rosanna Cordaz Giovanni Schiavina Fotografie e Disegni De Ferrari, Vercelli, Cuccu, Archivio Telecom Italia, Maddalena, Palazzo Ducale, Ferlaino, Pernati, Archivio Ghirotti, La voce del medico. 1ª copertina Isola di Vancouver, Butchart gardens 2ª copertina Offerta Telecom Italia 3ª copertina Rassegna culturale 4ª copertina Caravaggio e la fuga Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 7 del 26 Febbraio 1996 Sped. Abbon Postale Pubbl. 70% Chiuso in tipografia il 31 marzo 2010 Stampa: Essegraph S.r.l. - Genova sommario sommario anno 16 n. 1 - marzo EDITORIALE 2 SOMMARIO 3 CULTURA 3 Rubrica in chiave di dialetto 4 Girovagando tra storia e fantasia 8 L allenatore 14 I Balestrieri genovesi 15 Mitico West 20 Lorsica e Zoagli 21 Acqua 22 Gioventù bruciata 25 L angolo della poesia 6 VITA ASSOCIATIVA 6 Seniority Day 2009 Rimborso Irpef incentivi all esodo 10 Convegno Regionale Alatel 12 Congresso ANLA 13 Inaugurato l Hospice di Albaro 26 Le nostre pensioni 28 Consiglio Regionale Alatel Liguria 17 MONDO TELECOM 17 La nuova rivista della Telecom Italia Prestito Obbligazionario Telecom Italia 24 RICORDI 24 Il mio ricordo di guerra 27 Ricordo di Mario Catalani Le nostre dell AlateLiguria: alatel.li@gmail.com senioresalatelliguria@virgilio.it e il nostro sito web:

5 di Angelo De Ferrari Borlo Rubrica in Bernoccolo, ma più giustamente le conseguenze di una percossa, specie in testa. E applicata anche per qualche ammaccatura di un contenitore metallico. Derivati: Bõrlattõn - Ammaccatura Bõrlattòu - Contuso c ultura 3 Bezinscio Bûscagge Bughezzo Cadrai Nel significato di gonfiore anomalo in persona malsana. Proverbio: o l è bezinscio comme ûn berodo. Quelle schegge di legno che servono per accendere il fuoco. Proverbio: E bûscagge s assomeggian a-o çeppo. Maretta. Quella piccola increspatura del more che non è grosso, mafa onde spesse e schiumose. Significa anche dare noia, molestia come fanno le onde frequenti della maretta contro un piccolo scafo. Antico vocabolo forse di origine turca. Stava ad indicare quelli che, un tempo, battevano íl porto di Genova a bordo di una barchetta che aveva a prua un fornelletto acceso, dove tenere al caldo i peri cotti o il calderone di menestrõn a- a zeneise. RINNOVO ISCRIZIONE 2010 ISCRIZIONE 2010 RINNOVO ISCRIZIONE 2010 RINNOVO RINNOVO ISCRIZIONE 2010 A gennaio ha preso l avvio l operazione rinnovo della tessera di iscrizione Alatel. La quota associativa corrisponde a 25 Euro. Il versamento potrà avvenire, come in passato, tramite il conto corrente postale che Vi perverrà tramite i fiduciari di Sezione. Si ammettono versamenti cumulativi specificando chiaramente nella causale i nominativi dei soci partecipanti. Resta immutata la prassi per i Seniores Alatel in servizio. Per eventuale smarrimento o mancato recapito del conto corrente, indirizzare: ALATEL LIGURIA Casella Postale GENOVA Conto corrente n In alternativa è possibile servirsi del c/c bancario n.16617/80 presso la Banca Carige Agenzia n. 7 di via della Libertà 76A r. Genova, Codice IBAN IT41U , o nella sede di Via Albaro 97 cancello nei seguenti giorni: Martedì - Giovedì 9-12 / Mercoledì - Venerdì 14,30-17.

6 c ultura Girovagando tra storia e fantasia Ci passiamo spesso nei vicoli della nostra città, così arrampicata a scaglioni su antiche colline ora scomparse sotto le mille case abbarbicate. di Angelo De Ferrari 4 Genova, percorsa a piedi che suggerisce sempre una spinta naturale verso l alto o verso il basso, come le crêuse che tagliano il pendio e sono fatalmente attratte dal mare che, là in fondo, occhieggia da sempre e da sempre è nostro richiamo e orientamento. Vicoli conosciuti i nostri, noti e percorsi da tanto, sono insieme immobili e in continuo divenire, scopri che là cambia un insegna, una saracinesca è abbassata sul fine attività, il cartello dei lavori in corso è l avviso brusco per dove c era una volta l antica coltelleria, Romanengo che chiude si porta via un pezzo di dolce storia genovese. Vicoli che sembrano non dire nulla di nuovo a percorrerli in fretta, presi da altri impegni, pensieri diversi, mete, scadenze. E invece, se abbiamo tempo e voglia, i nostri vicoli sono una raccolta infinita di racconti, fatti, misfatti, tragedie, amori, avventure. L abitudine può non farci scoprire che, in genere, i nostri carõggi sono sempre in curva. Sinuosi, sghimbesci, mai dritti, dettano leggi anarchiche ai muri che li seguono e che odiano, si può dire, la linea retta. Sono in curva per una ragione pratica, narra la storia, per non essere presi d infilata durante le continue lotte tra fazioni diverse, specie nel Medio Evo, negli scontri tra le famiglie degli Adorno e dei Fregoso, ed offrire vie di fuga ai contendenti. Solo uno era dritto, ed era Vico dritto Ponticello, detto anche Caroggio drito, ma è come eccezione che si è conquistato il diritto alla citazione. Altro particolare curioso dei nostri vicoli, le case del popolo che davano su di essi non potevano avere più di due finestre verso strada, mentre solo le case dei nobili potevano averne un numero maggiore. Questione di censo, di appartenenza? Non se ne sa molto. Inoltre, sugli antichi portali marmorei dei vecchi palazzi nobiliari si può notare la quasi totale assenza degli stemmi gentilizi che dovevano contraddistinguere quelle dimore dei nobili. Questi emblemi (continuano a narrare le storie) furono quasi tutti scalpellati via intorno al 1790, quando a Genova si insediò la Repubblica Democratica Ligure, imposta dalla Francia, e che sotto Napoleone prese il nome di Departement de Gênes. Alla caduta di Napoleone (1814) i genovesi si affrettarono ad abbattere la statua del Corso che sorgeva allora in piazza Acquaverde, dove ora c è il monumento a Cristoforo Colombo e degli stemmi gentilizi non se ne parlò più. Un nome che ha sempre coinvolto tutti i genovesi per il

7 suo significato lapidario è quello di Piazza dell Amor Perfetto e del vicolo omonimo. Ci sono state diverse interpretazioni su questa impegnativa dicitura, qualcuna abbastanza scollacciata, altre più serie. Prevale l opinione che detta piazza (e vicolo) prendano il loro nome da una vicenda storico-romantica, in occasione del transito del re di Francia Luigi XII a Genova. Siamo circa nel 1500, il re attraverso Porta dei Vacca sale in via del Campo e scende a sostare presso gli Spinola che hanno casa in piazza Senarega. Nasce qui il breve romanzo d amore tra la giovanissima Tomasina Spinola ed il re, lei perdutamente innamorata, lui impegnato con i nobili durante la breve sosta. E un amore travolgente, totale, anche se breve. Dicono le cronache che bardi e trovatori di allora si fossero dati a comporre una ballata al riguardo, dal titolo: Intendio, che nel linguaggio poetico di allora forse voleva significare un Amore platonico. Poi il re parte, la bella marchesina rimane e si consuma di questo grande amore fino a morirne. Allora, capitava Verità, leggenda, aneddotica? Sono cose del 1500 e le testimonianze narrano questo. Certo che adesso, in quei luoghi, altro che Amor perfetto Ma lasciamo perdere. Però, questi piccoli ciaeti di un età scomparsa danno un tocco umano alla storia con l esse maiuscola e la rendono più vicina. Abbiamo accennato sopra a via del Campo, allora era la via principale di accesso alla città da ponente. Il primo palazzo che s incontra sulla destra salendo dalla Porta era quello del casato Cybo, dove lì nacque e visse il cardinale Cybo, diventato poi papa Innocenzo VIII. Proprio di fronte al palazzo c è quel monumento unico in Italia detto della Colonna Infame. Questa colonna venne eretta verso la fine del 1600 al posto della casa di G.C. Vacchero, che aveva complottato col Duca di Savoia Carlo Emanuele I per portare Genova e la Repubblica sotto le insegne sabaude. Forse, oggi, alla luce del dopo, potremmo considerare il Vacchero come uno dei primi martiri per l unità d Italia, ma allora il governo della Repubblica non fu di questo parere; gli distrusse la casa, gli tagliò la testa, mandò in esilio i figli ed eresse, ad eterno dispregio per il tradimento questa Colonna Infame. Tosti però, quei genovesi di allora. Restando sempre in zona, percorriamo via Pre in direzione di Porta dei Vacca. A sinistra troviamo vico Monachette, poi vico Tacconi, vico Marinelle e vico Macellari. In fondo a questo vicolo, prima della rampetta per via Balbi, c è piazza Tenedo. Tenedo è il nome di un isoletta posta in posizione strategica all imbocco dello Stretto dei Dardanelli, che insieme a Lemmo (posseduta dagli Embriaci), Me0telino (posseduta dai Gattiluso) e Scio (dei Giustiniani) garantiva i commerci che queste casate genovesi avevano in quelle terre lontane. Arrampichiamovi ora su per salita Emanuele Cavallo. Questa crêusa, un poco romantica e sconnessa, sale da spianata Castelletto prima come salita San Gerolamo fino a via Domenico Chiodo e alle mura di S.Erasmo al Righi. La figura di Emanuele Cavallo non è molto nota (come la salita) nella storiografia genovese anche perché il popolino la chiamò sempre salita Emanuele a cavallo, forse alludendo alla statua equestre di Vittorio Emanuele in piazza Corvetto. Ma salita Emanuele Cavallo è rimasta nella memoria popolare come la Salita della Agonia, perché per questa ripida, tortuosa crêusa salivano i condannati a morte per raggiungere gli spalti delle mura. Risulta anche che, per il ritorno, venisse usata salita Accinelli, meno scoscesa e più agevole per i Confratelli della Misericordia incaricati della sepoltura. E venuta sera, la Lanterna comincia ad occhieggiare da lontano. Lungo salita Emanuele Cavallo si sono già accese le rade lampade. Scendiamo per la mattonata disastrata, prima che faccia notte fonda. 5

8 v ita associativa 6 SENIORITY DAY 2009 TORINO Il giorno 11 dicembre u.s. si è svolta a Torino la cerimonia di premiazione dei lavoratori della Liguria e del Piemonte/Valle D Aosta con 25 e 30 anni di anzianità aziendale. Erano presenti, per l Azienda, il dott. Enrico Tosco Responsabile Risorse Umane e Organizzazione Top Clients e l ing. Antonio Luca Conterio Responsabile Area Territoriale Enterprise Nord Ovest (Torino). L Alatel era rappresentata dal nostro Presidente dott. Giampaolo Spallarossa. Il desk dell Associazione è stato presidiato dal Segretario Regionale Guido Terlizzi e dalla signora Tiziana Ricco. Nel corso della cerimonia è stato dato ampio riconoscimento alla nostra Associazione, da parte dei rappresentanti del Vertice Aziendale, per l alto valore sociale che la ispira e per la positiva azione di stimolo alla conservazione del senso di appartenenza che ha sempre contraddistinto dipendenti ed ex dipendenti della nostra Azienda. di Carlo Vercelli ELENCO PREMIATI SENIORITY DAY ANNI DI SERVIZIO ANCHISI MARCO ARMATO PAOLO BALESTRACCI NATALE BELTRAMO LUCIANO BERLANZOLI ROBERTO BERTUCCIO ADRIANO BIANCO NICOLA BISSO SAURA BIUNDO MARCO BONDIONI CARLA CAMBIASO UGO CAREGNATO SANDRO CARLA STEFANIA CAVIGLIA MARCO CELLA ANTONIETTA COMAZZI EMANUELE COZZANI MAURIZIO CUMAN STEFANO CUSANO MARIO DE ROSA EDOARDO DE VECCHIS ARSENIO FERRERO DOMENICO FORTUNATO MAURIZIO FRANCO MICHELE GADALETA DANIELE GARAU WALTER GATTI RICCARDO GENNARELLI PIERANGELO GNARINI PAOLO ALBERTO LAVEZZARI AGOSTINO LEQUAGLIE GIOVANNI LOTITO ALBERTO LUZZI ANGELO MALASPINA ROCCO MARTUCCI SABINA MICHELI MONICA MONTOBBIO GIORGIO MURATORE MARIA TERESA NARDI FABIO OBERTI GERARDO ODASSO MAURO OLIVIERI MAURO PACE MARIO PANESI ARMANDO PAPADIA SILVIA

9 PAPINI FULVIO PASTORINO MAURO PERRI STEFANO PESCETTO GIANNI PIZZI SERGIO POZZO ROBERTO PUGLISI MASSIMO RACO GIUSEPPE RAMAZZOTTO MICHELE RAPALLI VALTER SCOTTO GRAZIA SIMONELLI FABRIZIO SOLDINI LUIGI SONAGLIA ENRICO TERRILE GABRIELE ZANIN RENATA 30 ANNI DI SERVIZIO ALLARIO GIORGIO BARBATANO ALESSANDRO BECCIO MIRKO LUIGI BELFI RENATO BON GIACOMO BRIOZZO CESARE CALDERARO VINCENZO CHEMEL CARLO FONTANELLI EUGENIO FRAZZETTO ROBERTO GALEOTTI CARLO GALLUZZO CLAUDIO GIANNINI MIRKO GOTTA GIUSEPPE LANDI STEFANO LOMBARDO ILVO MILESI FULVIO ODDONE LUCIANO PAGANINI FAUSTO RABOSTO UBALDO TARIGO MARIA TERESA TRIPODI RENATO 35 ANNI DI SERVIZIO BARUZZO DEALDO BISOGNO GUIDO BRINDESI ROBERTO CALCAGNO GEROLAMO CAMBRIA MARIA CAMPORA GIORGIO CAVIRANI DINO CHIESA DANILO FAMELI PIERO LAZZARINETTI PAOLO LAZZARO GIANLUIGI LEONARDI MARCO MARCHESINO GIUSEPPE MONFRINOTTI ANTONIO SANDRINI VIRGINIO SCARPATI DONATO STERNINI ENNIO VALENZO FIORENZO 7 RIMBORSO DELL IRPEF PAGATA SUGLI INCENTIVI ALL ESODO di Ottavio Maestrelli Con riferimento alle informazioni precedenti sull argomento, riteniamo opportuno riassumere di seguito gli aspetti più rilevanti della questione: - hanno diritto al rimborso i lavoratori maschi che, con età inferiore ai 55 anni, hanno usufruito degli esodi incentivati dal al ; - quanto sopra deriva dall ordinanza Commissione Europea pubblicata sulla Gazzetta dell Unione Europea il 12 aprile Si è tenuti correttamente a pensare che da questa data parta la decorrenza dei termini di 48 mesi entro i quali deve essere presentata la richiesta di rimborso; - la richiesta deve essere presentata all Agenzia delle Entrate competente territorialmente; - l Agenzia delle Entrate risponde sempre negativamente ma attenzione entro 60 giorni dalla risposta deve essere presentato ricorso pena decadenza; - per l istruzione della pratica, se il rimborso richiesto supera i circa euro, è necessaria l assistenza di un professionista, se l importo è inferiore si può provvedere da soli; - l ipotesi di svolgere un azione collettiva che comprendesse i Soci interessati della Liguria tramite l ALATEL LA- ZIO non si è rivelata praticabile perché devono essere interessati Enti (ed eventualmente procuratori legali) competenti territorialmente (a Roma, ad esempio, le pratiche sono seguite da un commercialista, figlio di un Socio); - in ALATEL LIGURIA stiamo sviluppando la seguente ipotesi: - informare tutti i Soci che possono essere interessati alla questione; - coordinare la raccolta dei nominativi degli interessati e, grazie alla collaborazione del socio Casali, che si è dichiarato disponibile in tal senso, offrire la possibilità di svolgere l azione con un unico professionista già individuato così da ridurre notevolmente le spese ed avere un indirizzo comune. La fase preliminare del percorso sopra ipotizzato si concluderà intorno alla metà del prossimo mese di aprile. Nel frattempo suggeriamo ai Soci, che già non l avessero fatto, di inoltrare la richiesta alla competente Sede dell Agenzia delle Entrate utilizzando l apposito modulo (che, volendo possiamo inviare in Word via mail o può essere ritirato presso i nostri uffici). Ricordiamo che l Agenzia delle Entrate deve dare riscontro entro i tre mesi successivi Ciò premesso, invitiamo i Soci, che ovviamente condividano quanto proposto in questa nota, di mettersi in contatto con l Associazione via mail (alatel.li@gmail.com) o telefonando all (martedì e giovedì mattina ore 9 11,30). ALATEL LIGURIA resta a disposizione per ulteriori chiarimenti e per le informazioni che si renderanno necessarie sugli sviluppi dell iniziativa.

10 compito di armonizzare questo manipolo di fortunati e viziati miliardari. La parola d ordine per il giornalista è riempire il giornale per poter dare in pasto alla tifoseria tutte quelle bischerate che quasi sempre nulla hanno a che fare con il calcio giocato ma che mantengono in vita ben quattro quotidiani sportivi nazionali; e pensare che in Inghilterra, culla del foot-ball, a fronte di quattro quotidiani finanziari, non esiste un quotidiano sportivo! L interesse è quindi concentrato più sugli allenatori che sui calciatori. In effetti, sbirciando le rubriche sportive, notiamo come si parli poco di cosa stia facendo l Inter-squadra e come si parli molto del Mourinho-pensiero e delle qualità della sua filosofia. La massa dei tifosi è attratta più dal pettegolezzo e dalle vicende dell indotto sportivo che dalle problematiche della squadra. Il giornale, chiaramente, asseconda questa sete di contorno per poter vendere più copie e garantirsi un grande bacino d utenza utile per aggiudicarsi sostanziosi budget pubblicitari. Come avrete sicuramente capito io vedo nell allenatore soltanto il due di briscola e sostengo che i risultati che la squadra consegue siano di quasi esclusivo merito della classe, della bravura e della condizione dei calciatori; sono propenso a valorizzare maggiormente l opera del preparatore atletico rispetto a quella dell allenatore: mettete in campo dei brac uriosità L allenatore In tutte le squadre di calcio l allenatore è l ultima ruota del carro di Angelo Derqui 8 Questo mio aforisma non sarà condiviso da nessuno in quanto la cultura calcistica imperante riconosce all allenatore, oltre alle capacità professionali, grande carisma, qualità istrioniche e i poteri divini del trascinatore della squadra e della tifoseria. L allenatore è sopravvalutato. Tutti credono possa trasferire alla squadra qualità, forza morale, tecnica e scaltrezza tattica. E considerato un prestigioso condottiero con virtù eccelse di strategia calcistica, una volpe alla Rommel padrone del rettangolo verde. Il cronista sportivo esalta questa figura e ne amplia le dimensioni lavorando sullo sterminato materiale che l allenatore gli offre: dal gossip calcistico al rapporto col Presidente, dagli incontri con i media alle frequentazioni dei salotti buoni della città. Se poi l allenatore ha un ego smisurato e un autocelebrazione infinita, qualità tipiche del signor Mourinho, nasce allora un mito sul quale i giornalisti possono costruire una fulgida carriera. Il risultato è che l immagine dell allenatore viene esaltata, dilatata e caricata di molti mestieri: per i calciatori, oltre ad un tecnico, deve essere uno psicologo, un padre, un amico, un duro, un tenero e, infine, deve essere il mago dello spogliatoio con il

11 vi calciatori e vedrete che il gioco verrà fuori anche senza schemi e senza tattiche! Se per la conquista di uno scudetto fosse necessario un potenziale pari a 100, l incidenza dell allenatore, per me, non supererebbe il 5%. L Inter, essendo uno squadrone, ha infatti vinto scudetti indipendentemente dagli allenatori: ha vinto con Mancini, continua a vincere con Mourinho e vincerebbe anche se fosse guidata dai bistrattati Leonardo e Ferrara, considerati degli immaturi senza esperienza e con scarse capacità; al massimo riconosco che l Inter guidata da Mourinho possa vincere uno scudetto con dieci punti di vantaggio mentre in mano a Leonardo o a Ferrara lo potrebbe vincere con soli quattro o cinque punti di distacco. L inesperienza di Leonardo e di Ferrara è pari a quella di Guardiola che però riesce a conquistare tutto con il Barcellona naturalmente grazie alla classe eccelsa dei suoi calciatori. Sono certo che qualunque imbranato allenasse il Barcellona otterrebbe risultati strepitosi. Ovviamente, per la parcondicio, è sottinteso che se l Inter dovesse naufragare, le responsabilità di Mourinho sarebbero limitate a quel citato 5%. Ricordate il leggendario Herrera che con l Inter conquistò l inimmaginabile? Con la sua proverbiale e smisurata presunzione ebbe a dire che gli stessi risultati li avrebbe ottenuti con almeno altre tre squadre della serie A: ci provò con la Roma e conquistò una squallida posizione di classifica. Sono certo che a far grande l allenatore siano solamente i grandi calciatori. Una qualità che riconosco all allenatore è la sua importante funzione di paracadute e di parafulmine aziendale. La squadra va male? Si cambia l allenatore! Il grottesco della vicenda è che un allenatore appena defenestrato venga subito prenotato da un altra squadra creando un controsenso macroscopico non accettabile nel mondo della razionalità ove mai verrebbe data fiducia a un elemento che provenisse da un esperienza fallimentare. Nel calcio, invece, questo accade anche perché la Dirigenza sa che l allenatore vale davvero solamente quel 5% e che, quindi, lo si può tranquillamente sostituire senza provocare traumi alla squadra realizzando, nel contempo, un atto politico di grande efficacia utile per stemperare le frustrazioni e le delusioni dei tifosi delle curve. L allenatore è quindi una figura rappresentativa profumatamente pagata, consapevole di dover essere disponibile a ricevere una pedata nel deretano se la situazione lo richiedesse e con un destino, a volte, segnato anche dalla fortuna. Senza dubbio molte volte la fortuna è elemento determinante specialmente nel calcio che è lo sport a squadre più crudele che ci sia: puoi dominare l incontro, tirare venti volte in porta, surclassare l avversario ma perdere la partita subendo all ultimo minuto un goal su rigore magari inesistente! Quindi anche per gli allenatori la sorte, a volte, è fondamentale; la loro disfatta può essere legata a un rigore non concesso, a una palla sul palo, a un maledetto autogol o a un clamoroso rimpallo. Nell empireo degli allenatori dell Europa calcistica attuale soltanto l inossidabile Mister Fergusson può permettersi di allenare stabilmente il Manchester indipendentemente dai risultati che può ottenere; tutti gli altri se perdono punti per due o tre partite di seguito vengono inesorabilmente silurati e magari sostituiti da chi è stato appena trombato da un altro Presidente. Purtroppo oggi anche per gli allenatori non c è più il posto fisso, c è la precarietà e il co-co-co. Naturalmente gli allenatori conoscono questi spietati meccanismi, sanno che se la squadra non carburerà dovranno fare le valigie ma, sicuramente, sanno anche che non saranno turbati da stress o da depressioni perché comunque confortati dal loro lauto stipendio che continuerà a correre lo stesso, anche se esonerati, sino alla scadenza del contratto che è sempre, come minimo, di due o tre anni. Evidentemente gli allenatori godono di un generosissimo welfare che garantisce la cassa integrazione al 100% per diversi anni. Mi viene da dubitare delle capacità intellettive di quei Presidenti che offrono agli allenatori compensi esagerati per periodi troppo lunghi; io l ingaggio lo limiterei a un tempo determinato (non superiore a una stagione calcistica) e farei anche firmare all allenatore una lettera di dimissioni senza data che, in caso di manifesta mediocrità, utilizzerei per cacciarlo interrompendogli cosi anche gli alimenti. Il mio non è feroce cinismo ma semplice realismo: francamente ritengo non sia morale continuare a pagare un bocciato e permettergli di andare, con il suo yacht, a pesca per un paio d anni alla faccia della squadra e dei tifosi. Concludo ribadendo il concetto che l allenatore è l ultima ruota del carro anche se è una ruota preziosissima: un normale stipendiato per guadagnare ciò che percepisce Mourinho IN UN SOLO ANNO dovrebbe lavorare per oltre 700 ANNI! 9

12 v ita associativa CONVEGNO ALATEL LIGURIA 2009 Lurisia, novembre 2009 di Franco Cuccu 10 Come ogni anno, a Novembre, si è svolto il Convegno Alatel Liguria. Chi come me fa parte della squadra di volontari che prestano la loro opera in favore della nostra Associazione si sente emotivamente molto coinvolto nella preparazione ed organizzazione dell evento. La procedura è ormai largamente consolidata, ma non per questo meno impegnativa. Di solito si avvia con una riunione del Consiglio regionale, che affida ad un gruppo ristretto di esperti l incarico di individuare la Sede del Convegno (possibilmente baricentrica e comunque ad una distanza non superiore a 150/200 Km dalle diverse località di partenza) e di scegliere il Ristorante ed il relativo menù (prestando particolare attenzione al rapporto qualità/prezzo). Individuate le possibili soluzioni, il comitato proponente le sottopone al Consiglio regionale per la definizione formale di tempi, modalità e costi di realizzazione della manifestazione. Anche quest anno, malgrado l età media di noi tutti, l influenza stagionale e acciacchi vari, la partecipazione è stata numerosa (non distante dal 40% dei Soci in regola con il versamento della quota associativa). Finalmente all ora e nel punto stabilito (la mitica P.za della Vittoria, luogo ormai deputato alle nostre partenze) una moltitudine di colleghe e colleghi vocianti, fra saluti ed abbracci si ritrova in attesa dei pullman che, al loro arrivo, sono presi d assalto. Arrivati al Palasport di Lurisia, località scelta per il Convegno 2009, il nostro gruppo si unisce festoso agli altri colleghi giunti dalle sezioni di Imperia/Sanremo, Savona/Albenga, La Spezia e fra pacche sulle spalle e amarcord prendono posto all interno del locale in attesa dell inizio della tradizionale Assemblea. Come sempre il Presidente, con accanto i Consiglieri e Fiduciari, riassume sinteticamente le attività svolte nel corso dell anno, il numero dei partecipanti alle stesse, la consistenza dei soci e soprattutto ricorda i valori che sono alla base dell Associazione,

13 te), il tutto rallegrato dalla musica molto gradita dai soliti affezionati del ballo. Giunta ormai l ora del rientro, ognuno prende posto sul proprio pullman e con il ricordo della bella giornata trascorsa, ci salutiamo con l augurio di un arrivederci al invitando tutti con il passaparola a farsene interpreti ed a svolgere azioni di proselitismo. Segue ampio dibattito con le richieste ed i suggerimenti di alcuni soci. Al termine il consueto fuggi-fuggi verso i posti a tavola, per celebrare degnamente il momento (forse) più atteso della giornata. Anche questa volta il menù è stato ricco, abbondante ed apprezzato come le tante bottiglie di vino sui tavoli (svuota- 11 ALTRE FOTO DEL CONVEGNO SARANNO PUBBLICATE NEL PROSSIMO NUMERO

14 v ita associativa 37 CONGRESSO ANLA Incontro con i Soci e loro familiari in Sicilia Cefalù dal 21 al 27 ottobre 2009 di Luciano Migliorini 12 La Sicilia, fin dall antichità fu sede di molteplici invasioni che, come conseguenza positiva, le lasciarono una fiorentissima civiltà. E separata dalla punta meridionale della Penisola dal breve Stretto di Messina ed è la maggiore e più popolosa isola italiana e del Mediterraneo. E qui che L ANLA ha organizzato, in concomitanza con il 37 Congresso Nazionale, una gita con l intento di far trascorrere ai propri Soci e loro familiari, in questa bellissima terra circondata da cielo e mare, un soggiorno da ricordare. La partenza da Genova dei 92 partecipanti (52 Alatel e 40 Anla) è avvenuta con una modernissima nave della flotta GNV (Grandi Navi Veloci) nella serata di mercoledì 21 ottobre con arrivo a Palermo il pomeriggio del giorno successivo. Appena effettuato lo sbarco, tutto il gruppo è stato trasferito nei due alberghi prenotati di Cefalù. Fra il venerdì 23 ed il sabato 24 ottobre 09 si è svolta, sempre a Cefalù, l Assemblea dei Delegati e successivamente la Riunione del Consiglio Direttivo Nazionale. Nel pomeriggio del sabato è avvenuto l incontro con tutti i partecipanti per ricordare il 60 Anniversario dell Anla con l intervento di importanti personalità provinciali e regionali. Al termine della manifestazione, esibizione della Premiata Compagnia dei Pupari, cena di gala nel Salone delle Feste dell Hotel di Cefalù e spettacolo di un Gruppo Folkloristico che ha coinvolto attivamente ed allegramente tutti i partecipanti. Per le persone libere da impegni istituzionali, già dal venerdì e nei giorni successivi, sono state organizzate diverse escursioni che qui di seguito si possono così sintetizzare: - Monreale: con la sua splendida Cattedrale il cui interno è decorato con mosaici su fondo oro d una bellezza spettacolare; - Palermo: visita del centro cittadino, la grandiosa e pittoresca Cattedrale, la Martorana e San Cataldo, gioielli d arte, il Palazzo dei Normanni; - Cefalù: cittadina ospitante, famosa per la sua imponente Cattedrale ricca di mosaici, nonché rinomata stazione balneare e turistica; - Bagheria: cittadina in bella posizione tra agrumeti e vigneti, con visita della famosa Villa del Principe Palagonia; - Segesta: centro archeologico tra i più famosi della Sicilia; - Erice: caratteristica cittadina ubicata in magnifica posizione panoramica e famoso centro di soggiorno e turismo tra i più importanti dell isola. La partenza in nave da Palermo per il rientro si è effettuata nella serata di lunedì 26 ottobre e l arrivo a Genova è avvenuto il pomeriggio del giorno successivo con grande soddisfazione dei partecipanti per aver preso parte ad una piacevole esperienza isolana.

15 di Carlo Vercelli Inaugurato l Hospice di Albaro Il 25 novembre u.s., alla presenza delle autorità cittadine, è stato inaugurato l Hospice Gigi Ghirotti di Albaro. E questa la seconda struttura dopo quella nell ex Ospedale Pastorino di Bolzaneto. La struttura è operativa dai primi giorni di gennaio 2010 con diciotto posti letto, di cui cinque destinati a persone ammalate di SLA. L Hospice è un termine inglese che oggi ha un preciso ed unico significato: luogo di accoglienza e ricovero per malati verso il termine della vita, soprattutto malati oncologici. L origine risale al Medio Evo quando case di ospitalità furono costruite ai margini delle strade, lungo i percorsi dei grandi pellegrinaggi religiosi. Il pellegrino vi trovava accoglienza, ristoro e riposo, per poi riprendere il suo viaggio. Per similitudine l Hospice dei nostri giorni è il luogo di accoglienza di chi sta affrontando l ultimo e più impegnativo viaggio della vita di questo mondo per altri ignoti destini. Un luogo dove trovare la massima attenzione non solo alle cure del corpo, ma anche a quelle dello spirito. Nella medicina dei nostri giorni l Ospedale ha assunto sempre più la funzione di cura della malattia, acquisendo ed applicando tecnologie sempre più complesse per giungere alla guarigione. Parallelamente al suo interno si sono sempre ristrette le cure palliative o di conforto, proprie per chi non ha più possibilità di guarire. E indubbio che le cure di conforto abbiano le loro migliori possibilità se svolte all interno dell ambiente familiare. L Associazione è nata proprio per questo scopo: assistere a casa i malati di tumore nelle fasi avanzate della malattia. Nella Provincia di Genova, da diversi anni ormai, questa assistenza è prestata a poco più di 1000 malati ogni anno. Vi sono però situazioni che impongono il ricovero, temporaneo o definitivo. Sono situazioni cliniche inerenti a particolari emergenze della malattia; sovente sono motivi familiari, di ordine psicologico o sociale, per l insostenibilità del peso assistenziale a casa. In queste situazioni il ricovero ospedaliero spezza la continuità assistenziale impostata sui cardini delle cure palliative e provoca un trauma, generalmente insanabile, per il malato ed i suoi familiari. L Hospice costituisce quindi un importante integrazione alla rete dell assistenza domiciliare condotta dall Associazione Gigi Ghirotti nella nostra città. A nome di tutti i malati che vi troveranno ospitalità e conforto ringrazio la Fondazione Carige, artefice prima dell iniziativa e tutti i donatori anonimi e non che, mattone su mattone, hanno contribuito alla costruzione dell Hospice. La Regione Liguria e la ASL 3 Genovese che sono stati determinanti per il completamento dell opera. v ita associativa 13 Per chi desiderasse aiutare l Associazione rivolgersi a: Associazione GIGI GHIROTTI Sede: C.so Europa, 48/ GENOVA Telefono: gigighirotti@libero.it

16 c ultura I BALESTRIERI GENOVESI I balestrieri genovesi, corpo scelto di combattenti inseriti nelle schiere armate del Medio Evo, rivestirono sempre il ruolo di protagonisti e furono spesso determinanti nelle continue guerre e dispute che insanguinarono il Mondo Occidentale di quei tempi, nelle Crociate in Terra Santa e ovunque nelle battaglie navali e campali. di Giacomo Chiappori 14 Loro arma la balestra, originaria della Cina dove era già nota nel IV secolo a.c., venne scoperta verso la metà del 900 dai mercanti genovesi nei loro viaggi in Medio Oriente, paese nel quale era pervenuta attraverso un percorso comune ad altre numerose invenzioni giunte fino al nostro mondo. Questa temibile arma era costituita da un robusto arco che poteva essere di legno, di corno e più tardi d acciaio, fissato ad un fusto nel quale correva longitudinalmente una feritoia dove alloggiava la freccia, La corda, di canapa intrecciata o di tendini di animale, era tesa mediante delle leve o dei martinetti e liberata da un grilletto, detto manetta, che lanciava il dardo, composto spesso interamente di metallo. I genovesi erano specializzati nel costruire balestre che modificarono con l inserimento della staffa per renderla più leggera e maneggevole, grande cura era impiegata per migliorare la precisione e il puntamento ed aumentare la gittata. La fabbricazione era assoggettata ad attento controllo da parte del Governo che affidava il lavoro ad artigiani scelti costituiti nella corporazione dei balistari. Le munizioni erano formate da frecce di metallo, quelle a testa conica, dette verrettoni e i più robusti quadrelli a sezione quadra e la punta piramidale. Forgiate da fabbri altamente specializzati, la loro produzione era contingentata e sottoposta a un vero e proprio monopolio di stato, e nel commercio delle armi divennero merce preziosa oggetto di trattative segrete e di contrabbando. Nelle battaglie si osservava grande cura per ricuperarle dal corpo dei nemici colpiti, fossero essi feriti o uccisi. La balestra continuamente perfezionata e potenziata divenne per quei tempi un arma terribile con una gittata che raggiungeva i metri e che a 200 era capace di trafiggere la corazza del cavaliere e del cavallo creando dei vuoti nelle compagini e di rompere le cariche di cavalleria. A partire dal secolo XII il suo impiego ebbe notevole diffusione in Europa e preoccupò il Vaticano che nel secondo Concilio Lateranense del 1139 ne decretò il divieto dell impiego tranne che nelle guerre contro gli infedeli. Il Governo di Genova intuì precocemente l importanza di quest arma ponendo sotto la sua tutela la fabbricazione e vincolando il balestriere con un giuramento di fedeltà e la presentazione di un garante che attraverso un ipoteca ne attestava la correttezza. Il primo corpo di questi combattenti detti balistarius venne istituito intorno al 1190 e furono addestrati in un apposito campo di tiro sulla punta del Mandraccio, inquadrati in squadre di 25, dette bandiere, erano pagati e tenuti a disposizione dal Comune, che in caso di guerra riconosceva un cospicuo soprassoldo. Divennero infallibili e richiestissimi come mercenari nei conflitti tra le città in Italia e ovunque in Europa, usati come merce di scambio in numerosi accordi tra Genova e altri Comuni e Principati. Sono documentati dei contratti in cui il Governo di Genova in cambio della fornitura di contingenti di balestrieri ottenne la concessione di feudi o di altri privilegi.

17 Una delle prime guerre in cui è noto l impiego dei balestrieri genovesi fu durante la prima Crociata in Terra Santa nel Guglielmo Embriaco approdò a Giaffa mentre era in corso l assedio di Gerusalemme, causa l attacco subito da parte della flotta mussulmana fu costretto ad abbandonare le sue galee distruggendole, ma ricuperò una grande quantità di legname e degli attrezzi che trasferì nel campo cristiano degli assedianti. Tramite la capacità dei suoi carpentieri fece costruire delle macchine da lancio e delle torri mobili per assalire le mura. Tra queste una torre di 82 piedi (circa 20 m.), con in alto delle piattaforme protette da dei parapetti dietro i quali si appostarono i balestrieri che, con il loro preciso tiro, crearono un micidiale fuoco di sbarramento protratto nel tempo necessario per la decimazione dei difensori e consentire il lancio dei ponti aerei attraverso i quali si scagliarono i crociati all assalto finale. Il riconoscimento della valorosa impresa è attestato da una scritta scolpita nell architrave del Santo Sepolcro: PREPOTENS GENUENSIUM PRAESI- DIUM Nell annosa guerra tra Federico II di Svevia e il Papato, Genova rivestì un ruolo importante e quando fu eletto Papa il genovese Sinibaldo Fieschi col nome di Innocenzo IV ( ), si schierò decisamente dalla parte del Papato. Nel 1245 Enzo, figlio di Federico II, fu incaricato di dirigere la guerra in Italia contro i Comuni ostili e attaccò Milano alla cui difesa vennero chiamati 500 balestrieri genovesi, e tanto erano temuti che l Imperatore diramò l ordine che se fossero fatti prigionieri sarebbero stati puniti con la mutilazione dell occhio destro e della mano sinistra per renderli incapaci al tiro. Le forze coalizzate ebbero il sopravvento e catturarono prigioniero lo stesso Enzo, liberato in seguito, al patto che tutto l esercito fosse ritirato. Nel 1247 la Città di Parma, caposaldo imperiale, si ribellò e Federico, calato dalla Germania si dispose a riconquistarla. Tra i Comuni che sostenevano Parma vi era anche Genova, presente tra l altro con 600 balestrieri, che contribuirono a difendere la città nel lungo assedio. Nel febbraio del 48 allo stremo, tentarono una sortita con i balestrieri schierati in prima fila che ebbe un clamoroso successo e causò la distruzione del campo Imperiale. Sconfitto ancora a Fossalta, presso Modena, nel 49 l Imperatore abbandonò ogni speranza di supremazia e ritiratosi nel Sud d Italia morì l anno successivo. La vittoria procurò un grande prestigio al Comune di Genova e consentì al Governo di sfoggiare orgogliosamente il sigillo del Grifone immortalato nel verso: Grifus ut has angit sic hostes Janua frangit. Nelle battaglie terrestri i balestrieri, mercenari ricercatissimi lautamente ricompensati, erano assistiti da serventi e portatori fino al numero di quattro per ognuno e nelle grandi campagne avevano al loro seguito dei medici, delle ragazze di piacere e dei preti, che viaggiavano su carri in apposite carovane. Venivano impiegati anche come scorta sulle navi nel numero di 25, una bandiera, nel qual caso le paghe erano inferiori, ma potevano sempre contare nei guadagni derivanti dalla spartizione del bottino. Negli scontri navali si appostavano in grande numero sulle prime galee dello schieramento con il compito di colpire a distanza le navi avversarie mirando principalmente ai vogatori di una fiancata nell intento di rallentarne l avanzamento e rendere più favorevole l abbordaggio. Nella battaglia della Meloria del 1284, che segnò la vittoria dei genovesi sui pisani, i balestrieri contribuirono validamente al successo ferendo anche il comandante pisano Alberto Morosini, poi fatto prigioniero. Altra grande battaglia navale vinta dai genovesi fu quella combattuta presso l Isola di Curzola nel 1298 contro i veneziani, nella quale tra l altro fu fatto prigioniero Marco Polo, e che vide con certezza la partecipazione dei balestrieri come è testimoniato in una composizione dell Anonimo Genovese. Poeta 15 I balestrieri genovesi alla presa di Gerusalemme, particolare di un affresco del 1624, che il pittore Lorenzo Tavarone realizzò per la famiglia Adorno nel palazzo di via Garibaldi.

18 16 in volgare del Duecento, appassionato cantore del suo popolo del quale descrive le usanze e ne esalta il temperamento pratico e orgoglioso, in una sua poesia (n.xlix), dal titolo, De victoria facta per Januenses contra Venetos in quelo Venicianorum propre isolam Scurzole, anno MCCLXXXXVIII... Al verso 125 recita:.che bela vista era lantor de segnoi, comiti e nozhè, soversagenti con vogè tuti ordenai a so lavor, cum barestrei tuti acesmai cum bon quareli passaor chi pertusan e mendor: de l arte som tropo afinai... I balestrieri genovesi, richiestissimi mercenari, in Italia furono al servizio di Comuni e Principati, ma non mancarono ingenti ingaggi a volte per migliaia di unità da parte di Stati Europei, in Francia, Spagna e Paesi Bassi; nell arte militare ebbero un predominio lunghissimo che terminò con l avvento delle armi da fuoco, anche se per numerosi anni furono ancora presenti negli eserciti. La decadenza fu segnata e iniziò da una sfortunata vicenda incorsa nella Guerra dei Cent anni tra la Francia e l Inghilterra. La battaglia di Crecy, combattuta il 6 agosto del 1346, annoverava nell esercito francese la presenza di una folta compagine di balestrieri genovesi di numero incerto: per alcuni 5.000, per altri e più fino a Trasferiti con una lunga marcia protrattasi per oltre due mesi, esausti senza che fosse concesso riposo, dal comandante francese Filippo di Vallois smanioso di concludere la partita, vennero schierati in prima fila ai piedi di una collina tenuta dagli inglesi, privi di copertura e con il compito di avanzare. L errore tattico per un azione così esposta fu contestato dai genovesi al comando francese, ma sospettati di vigliac- Miniatura tratta dalla prima pagina degli Annali di Caffaro (Genova, Archivio di Stato). cheria e punti nell orgoglio, decisero di attaccare ugualmente. L azione fu disastrosa, bersagliati da un grande numero di arcieri inglesi appostati sulle alture, decimati e disorientati, furono dispersi dalla cavalleria senza che i francesi intervenissero in loro difesa. Tuttavia il sacrificio dei genovesi non valse a salvare le loro truppe che furono travolte e l intera armata subì una pesante sconfitta determinante per le sorti della guerra. Glossario dei termini in volgare duecentesco citati: > segnoi - signori > comiti - coloro che sono preposti ai lavori della ciurma e al governo delle vele > nozhè - nocchiero > soversagenti - sorveglianti, marinai di coperta > vogè - vogatori > acesmai - pronti > quareli - quadrello, freccia > passaor - che trapassano da parte a parte > mendor - in brevissimo tempo, in un attimo

19 di Carlo Vercelli Nel 1931 fu pubblicato l ultimo numero. Dopo un lungo silenzio le pubblicazioni ripresero nel 1950 con la nuova rivista Selezionando, la più longeva della SIP, edita fino al A partire dagli anni ottanta, la SIP e successivamente la Telecom Italia hanno dato vita a numerose riviste specializzate; quelle più recenti si distinguono per il loro carattere non più spiccatamente limitato alla vita aziendale. Oggi l intento è realizzare una rivista che non racconti solo i fatti, ma sia capace di narrare la vita dell Impresa, che non tratti l attualità e non promuova i progetti, ma inviti alla lettura, alla riflessione e all approfondimento. Il nome che è stato scelto SIN- CRONIZZANDO appartiene alla memoria del- La nuova rivista della Telecom Italia SINCRONIZZANDO è stata la prima rivista italiana aziendale destinata esclusivamente alla diffusione interna. Era il mensile della SIP (Società Idroelettrica Piemonte). E stata stampata dal 1922 al l azienda e ne richiama il patrimonio di esperienze umane e professionali. SINCRONIZZANDO nasce per narrare il percorso che la Telecom Italia ha intrapreso, con le sue sfide e i suoi progressi, e per mettere al centro gli attori di questa appassionante storia collettiva: le donne e gli uomini di Telecom Italia. Il primo numero è uscito a gennaio 2010 e sostituisce il numero aziendale NOI. Magazine, che veniva inviato anche ai pensionati iscritti all Alatel. Oggi purtroppo la rivista cambia formato e non è più possibile la spedizione unitamente alla rivista dell Anla Esperienza. Tuttavia l Azienda invierà un certo numero di copie presso le segreterie Regionali dell Alatel e potranno essere visionate a richiesta. m ondo Telecom 17 PRESTITO OBBLIGAZIONARIO TELECOM ITALIA di Carlo Vercelli RENDIMENTO DELLE OBBLIGAZIONI - CEDOLA 17 (I SEMESTRE SCADENZA 1 LUGLIO 2010) Anche il Prestito Obbligazionario della Telecom Italia ha dovuto subire l andamento dei tassi che sono crollati nel giro di pochi mesi. Il prestito, come è noto, è agganciato al tasso Euribor mesi e pertanto su questa base ( ) (pari a 1,007% lordo annuo) è stato determinato il tasso relativo alla cedola 17 del prestito obbligazionario , che sarà messa in pagamento il 1 luglio 2010, con competenza Il prestito obbligazionario gode della tassazione, sugli interessi, al 12,50%. Il rendimento annuo lordo per il periodo di godimento è del 1,00%. Il tasso della cedola semestrale è pari al 0,496% lordo, base del calcolo degli interessi. Tale tasso verrà incrementato del Bonus, pari allo 0,45% lordo, per le obbligazioni costituenti l incremento di possesso medio dell obbligazionista, rilevato nel primo semestre 2010, raffrontato con il possesso medio del secondo semestre Pertanto, per le obbligazioni che hanno diritto al Bonus, il rendimento della cedola 17 sarà pari ad un tasso semestrale lordo del 0,946%, corrispondente ad un tasso annuo lordo del 1,91%.

20 c ultura MITICO WEST Impressioni ed emozioni di un viaggio straordinario Un paese ed un viaggio che ti lasciano solo la voglia di tornare, nella consapevolezza di avere solo cominciato a sfogliare un immenso catalogo di meraviglie. Un mito che non è leggenda o favola, ma incredibile realtà. Una promessa mantenuta che ha superato le aspettative. de La Redazione 18 Prima di poter scrivere qualcosa su di un viaggio fatto di chilometri, emozioni e luoghi talmente iconici da fare parte dell immaginario comune, tanto che ciascuno di noi ne parla come fossero vecchie conoscenze, senza fare solo un elenco di posti ed uno spreco di aggettivi, é stato indispensabile lasciar passare qualche tempo. Un mese per organizzare e rivedere le fotografie, un mese affinché le impressioni e le emozioni si depositassero e decantassero lasciando nella memoria l essenza di un viaggio indimenticabile. L itinerario innanzitutto, un classico - ma ben studiato - giro del south west (California, Nevada, Arizona e Utah): Los Angeles - Mohave Desert - Barstow - Calico - Laughlin - Grand Canyon - Painted Desert - Kayenta - Monument Valley - Lake Powell - Bryce Canyon - Zion Park - Las Vegas - Death Valley - Mammoth Lakes - Yosemite Park - San Francisco. E qui si esaurisce l elenco, che già in se stesso da un idea della incredibile varietà e dell esperienza sensoriale che questo incredibile paese offre all attonito visitatore europeo. Un popolo in movimento. Qui tutto ciò che é opera dell uomo, salvo forse il Golden Gate ed il Teatro Cinese, ha una curiosa caratteristica di impermanenza, ma non le strade. Strade che portano ovunque e vanno ovunque, strade grandissime, piccole, antiche come la route 66 o moderne come la 110, ma tutte gratuite, scorrevoli se pur gremite, panoramicissime. Per contrasto le città, certo non Los Angeles (che per un verso potrebbe in realtà rientrare in questa descrizione smisurata città acefala) o San Francisco, nascono e muoiono nel nulla, seguendo il capriccio o la logica - di un popolo che sfrutta le risorse di un luogo e poi lo abbandona, come gli antichi nomadi. Città nel deserto, città fantasma, case di legno, case su ruote, improbabili prefabbricati con attorno un giardino curato. Tutto parla di un popolo per il quale il movimento è vita, per cui cambiare città, stato, è un modo irrinunciabile di esistenza. Gli spazi. La grande varietà dei paesaggi e amplificata dalla scarsa antropizzazione, dall estensione dei parchi naturali, dall incredibile sensazione di libertà che si comincia a percepire appena ci si allontana dai grandi centri abitati. E una sensazione di libertà selvaggia, esaltante, che si scontra e si amplifica nell incredibile potenza che qui la natura dispiega. Una natura che è impensabile poter possedere o dominare, ma solo ammirare con entusiasmo e deferenza. Difficile descrivere, se non con reverenza quasi mistica, l esperienza del Grand Canyon, nessuna fotografia, nessun filmato, nessuna parola possono dare la misura di ciò che si prova a trovarsi al cospetto, e sul ciglio, di una delle manifestazioni più incredibili della forza, della bellezza e della intelligenza scenografica della natura. Della Monument Valley e del deserto dipinto, dove ci si commuove come bambini, e dove ogni pietra echeggia delle voci degli antichi Navajo. Di Bryce Canyon dove la meraviglia é anche ripagata nella fatica di

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