Portualità GRUPPI DI LAVORO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Portualità GRUPPI DI LAVORO"

Transcript

1 GRUPPI DI LAVORO Portualità Mailgroup: (su iscrizione) contributo al PD sulla portualità veneziana, in particolare crocieristica sintesi al a cura di: Enzo Castelli, Gianni Fabbri, Franco Migliorini, Giorgio Nardo, Francesco Pedrini, Serena Ragno, Antonio Rusconi, Roberto Vianello, Marco Zanetti, Andreina Zitelli. Il documento datato 1 febbraio 2014 elaborato dal Gruppo di lavoro intercircoli e poi fatto proprio dai Circoli di Venezia insulare va assunto come premessa conoscitiva indispensabile e come quadro dei criteri di base per le azioni e le decisioni del Pd veneziano. Sono inoltre necessarie due preliminari considerazioni politiche generali. Le attività e le infrastrutture portuali vanno indirizzate e sostenute nei processi di adeguamento tecnologico e di mercato. Tuttavia è il porto che deve adeguarsi alle condizioni particolarissime di Venezia e della sua Laguna, patrimonio dell umanità e di preminente interesse nazionale e il porto veneziano deve necessariamente fare squadra con l intero sistema portuale alto Adriatico, come del resto presuppone la riforma delle autorità portuali proposta dal Pd, volta a realizzare aggregazioni capaci di competere con i porti europei. 1 La buona politica non deve contrapporre sterilmente lavoro ed economia alla tutela dell ambiente storico/naturale, deve piuttosto trovare soluzioni sostenibili (non mediazioni), deve governare per tempo i problemi, deve avere strategie di lungo periodo. In assenza di prese di posizioni degli organi consiliari del Comune, della Provincia, della Regione e dalla Camera dei Deputati, l ordine del giorno del Senato del 6 febbraio 2014, approvato da tutte le forze politiche, ha impegnato il Governo per la valutazione ambientale di tutte le ipotesi/progetti di soluzioni alternative al passaggio delle grandi navi da crociera in Bacino di San Marco e Canale della Giudecca. La posizione unanimemente presa dal Senato è meglio interpretabile raffrontandola alle altre proposte di mozione presentate all aula del Senato ma non messe al voto a seguito dell azione di convincimento e di condivisione portata avanti in particolare dei nostri senatori. Mentre si può notare l abbandono di posizioni iniziali, semplicemente pro Contorta, presenti nelle formulazioni proposte dal centrodestra, si rileva che nella proposta di mozione Dalla Zuanna, Ichino, Lanzillotta, Monti ed altri si stigmatizza, correttamente, che la Capitaneria di Porto non ha preso in esame le proposte di opere portuali in Porto Marghera e alle Bocche di Porto di Lido e Malamocco. Inoltre, la proposta inizialmente presentata dai nostri senatori Casson, Puppato ed altri chiedeva esplicitamente di non utilizzare la Legge Obiettivo per il Contorta e di valutare anche le opzioni alle Bocche di Porto di Lido e Malamocco. La decisione - politica - espressa con il decreto Clini-Passera 1 (il divieto al transito nei canali di S. Marco e della Giudecca per le navi oltre le tonnellate da applicarsi a partire dalla 1 Decreto dei Ministri delle Infrastrutture e trasporti e dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 79 del 2 marzo 2012 (G.U. 56 del ).

2 disponibilità di vie di navigazione praticabili a quelle vietate, come individuate dall Autorità Marittima 2 ) richiede dunque una interpretazione alla quale la politica non può ora sottrarsi. L ordine del giorno del Senato ha certamente inteso mettere in gioco tutte le opzioni, anche quelle alternative al mantenimento della destinazione Stazione Marittima 3. Con ciò è stata decisamente corretta la rotta intrapresa nella riunione Ministri-Regione-Comune-Autorità Portuale del 5 novembre scorso che si proponeva l individuazione di una nuova via di accesso alla Stazione marittima 4 nonché analoga interpretazione data in riunione 5 dei Ministri dei Trasporti, dell Ambiente e del Sottosegretario ai Beni Culturali pochi giorni prima della seduta del Comitatone 6 del 30 aprile. Quanto sia stato deciso in quest ultima occasione non è ancora chiaro [al momento manca addirittura il verbale] in particolare circa le due opzioni: a) valutazione delle sole vie alternative di adduzione alla Stazione Marittima; b) valutazione di tutte le alternative. Se è certamente positivo il fatto che la questione sia stata portata finalmente all esame dell organo preposto alla salvaguardia di Venezia e della sua Laguna, va sottolineata purtroppo l assoluta carenza della sua fase preparatoria 7 tanto che in riunione non sono state prodotte relazioni e che essa ha dato luogo solo ad un rinvio. Par di capire, dai canali informativi riservati a disposizione, un maggior interesse da parte delle strutture del Ministero dei Trasporti ed una impreparazione o debolezza da parte delle strutture ministeriali dell Ambiente e dei Beni Culturali. Va inoltre evidenziato come sia stata informalmente presentata a componenti del Comitatone una bozza di sua deliberazione 8, redatta dall Autorità Portuale, tendente a far approvare una accelerazione per il finanziamento e l esecuzione del porto commerciale off shore al largo di Malamocco, il cui progetto inizialmente finalizzato all estromissione dalla Laguna dei traffici di petroli, risulta ormai del tutto ingiustificato per tale obiettivo in ragione della riconversione della raffineria di Marghera mentre, per la parte commerciale volta a servizio di grandi navi porta container esso esula a ben vedere dagli obiettivi della Legge Speciale per Venezia e quindi dalle competenze dello stesso Comitatone. Persistono comunque intenzioni forti di ridurre la comparazione delle alternative alle sole vie di adduzione alla Stazione Marittima, ma ciò sarebbe in contrasto sia con l indirizzo dato al Governo dal Senato della Repubblica, sia con la lettera del D.M. 79/2012 che neppure cita l attuale Stazione Marittima e non precisa dunque quale debba essere la destinazione delle vie navigazione praticabili alternative a quelle vietate (cioè alla via navigabile lungo i canali di S. Marco e Giudecca). D altro canto, come potevano i Ministri citare la Marittima se in premessa attestavano la: particolarissima sensibilità e vulnerabilità ambientale della Laguna di Venezia, ove sono presenti ecosistemi continuamente posti a rischio, anche tenuto conto dei rilevanti aumenti del traffico marittimo ; e dunque, non va salvaguardato dalle grandi navi da crociera il solo canale S.Marco/Giudecca, ma la Laguna intera. Vi è inoltre una esigenza di trasparenza sulle comparazioni svolte dai soggetti che hanno assunto sin qui la responsabilità del procedimento (Capitaneria di Porto e Ministero delle Infrastrutture). 2 E necessario perciò che il Pd ribadisca con nettezza la necessità di valutare tutte le opzioni, sia quelle che comportano la mera 2 D.M. cit, art al momento sono da annoverare sostanzialmente: un progetto per nuove strutture portuali in Canale Nord a Porto Marghera, un progetto ed altre ipotesi per nuove strutture portuali in Bocca di porto di Lido, una prima ipotesi avanzata dall Autorità Portuale per la Bocca di porto di Malamocco, nonché ipotesi di utilizzo delle strutture portuali di Chioggia. 4 come riportato dal comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 5 novembre come riportato dal comunicato stampa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in data 17 aprile Comitato ex Legge 798/84, formato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dai Ministri competenti per materia, dal Presidente della Regione, dai sindaci dei Comuni di Venezia e Chioggia più due designati degli altri comuni di gronda; le funzioni di segreteria sono svolte dal Magistrato alle Acque. E l organo cui spetta l indirizzo, il coordinamento ed il controllo per gli interventi previsti dalla Legge Speciale per Venezia. 7 il Consiglio Comunale di Venezia non aveva dato alcun specifico mandato al Sindaco. 8 pervenuta a componenti del gruppo di lavoro né per via politica (dal Pd), né per via istituzionale (dal Comune di Venezia)!

3 conferma dell attuale Stazione Marittima, sia quelle che in tutto o in parte prevedono nuove banchine portuali. Il Pd deve inoltre chiedere che siano rese pubbliche le comparazioni fin qui svolte da Capitaneria di Porto e Ministero delle Infrastrutture. E necessario inoltre che il Pd si opponga ad ogni forzatura sulla realizzazione dell off shore commerciale, la cui approvazione in sede di VIA nazionale ha glissato non solo sulla sua incoerenza con la pianificazione portuale a monte, ma anche sulla sua effettiva sostenibilità finanziaria/commerciale e che ha sostanzialmente rinviato ad una serie di pesanti prescrizioni la sua concreta verifica di fattibilità. E opportuno piuttosto che il Pd veneziano stimoli le opportune riflessioni strategiche a livello alto adriatico, attivando per questo i livelli superiori, regionali 9 e nazionali, superando ogni campanilismo con l obiettivo di individuare le risposte realmente adeguate alle dinamiche dei traffici commerciali via nave 10. Inoltre, è necessario fare chiarezza sulla fase transitoria e sulla soluzione finale richieste dal D.M. 79/2012: 1) Il decreto ha previsto che, nelle more della disponibilità delle vie di navigazione alternative, l Autorità Marittima adotti misure finalizzate a mitigare i rischi connessi al regime transitorio perseguendo il massimo livello di tutela dell ambiente lagunare ; l ordinanza 11 - tardivamente - presa a tal scopo dalla Capitaneria di Porto è stata sospesa dal TAR del Veneto 12 fino alla data di trattazione del merito (fissata al 12 giugno 2014, ma poi anticipata al 9 maggio 13 ) a motivo della mancanza di adeguata istruttoria preliminare dei rischi sussistenti e degli effetti delle previste misure mitigatorie. Ciò significa che in presenza della individuazione della laguna di Venezia tra le aree particolarmente vulnerabili 14 con esplicito riferimento ai recenti incidenti della navigazione occorsi in prossimità di aree di grande valore ecosistemico ed ambientale 15 (naufragio della Costa Concordia), è necessario provvedere al più presto per nuove, motivate ed appropriate, misure di mitigazione del rischio. Le dichiarazioni del Sindaco che annunciavano una sua prossima ordinanza in proposito 16 non hanno avuto alcun seguito e del resto una sua autonoma iniziativa, contingibile ed urgente, per ragioni di sicurezza pubblica interessante vie di navigazione non di competenza comunale avrebbe certamente rischiato delle impugnative mentre è certamente opportuna un azione istituzionale del Comune per concordare con l Autorità Marittima le opportune misure di mitigazione del rischio e di tutela della salute. 2) Preso inoltre atto dell accertata vulnerabilità della Laguna e del fatto che nel regime transitorio sia possibile solo mitigare i rischi 17, si deve ritenere che lo status quo non può essere considerato sic et simpliciter nelle procedure di valutazione ambientale come opzione zero essendo questa piuttosto la limitazione alla navigazione ora definita dal vigente Piano Regolatore Portuale, e ripresa dal D.M. 79/2012, per i canali di S. Marco e Giudecca alle navi con stazza lorda fino a tonnellate. 3 E necessaria pertanto un azione del Gruppo consilare del Pd per impegnare il Sindaco ad un iniziativa collaborativa con la 9 oltre al Pd del Veneto, anche il Pd del Friuli Venezia Giulia ed il Pd dell Emilia Romagna. 10 considerando evidentemente le reali prospettive del cosiddetto gigantismo navale, le dinamiche macroeconomiche, le capacità del bacino utilizzatore a monte, le risorse infrastrutturali complessive del sistema portuale alto adriatico. 11 ordinanza della Capitaneria di Porto di Venezia n. 153 del 5 dicembre ordinanze n. 178 e 179 del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto del 13 marzo fonte: Corriere del Veneto vedi: rubrica e testo del art. 2 del d.m. 79/2012 cit. 15 vedi: premessa quale parte integrante del d.m. 79/2012 cit. 16 il Gazzettino di Venezia e La Nuova Venezia del e cronache segg. 17 prescrizione per il regime transitorio data all art. 3 del D.M. 79/2012.

4 Capitaneria di Porto (e l Autorità Portuale) affinché siano da questa al più presto e motivatamente adottate le opportune ordinanze 18 per la mitigazione del rischio, anche nel caso affiancando ordinanze sindacali coerenti e rafforzative. Ciò anche al fine di offrire al settore crocieristico (ed all indotto che ne consegue) un quadro definito ed affidabile delle possibilità operative nel porto di Venezia. E necessario altresì che Gruppo consilare del Pd promuova una deliberazione del Consiglio Comunale per impegnare il Sindaco ad agire nelle sedi istituzionali (Comitatone, ecc.), secondo un mandato preciso, nella consapevolezza che lo status quo (Stazione Marittima con accesso, sia pure prudenzialmente regolamentato, di grandi navi dai canali di S. Marco e Giudecca), corrisponde solo ad una fase transitoria non priva di rischi e dunque da superare il prima possibile. L odg del Senato ha impegnato il Governo ad assicurare che tutte le soluzioni presentate dai vari soggetti, pubblici e privati, siano preliminarmente e contemporaneamente comparate e considerate in sede di valutazione ambientale, a prescindere dallo stato di avanzamento progettuale, con le normali modalità di cui alla normativa VIA e VAS, opportunamente potenziata, attraverso un processo trasparente e partecipato e sentita la Commissione per la salvaguardia di Venezia. Si tratta di indicazioni politicamente pregnanti, ma tecnicamente generiche 19. E opportuna dunque qualche precisazione, anche tecnica, in merito alle procedure di valutazione ambientale pertinenti. La VAS 20 si riferisce alla valutazione di piani e programmi di iniziativa pubblica, ma al momento non esiste alcun piano portuale o della portualità crocieristica da valutare (ma sarebbe ben opportuno un nuovo piano regolatore portuale 21, mentre la Regione si è limitata a prevedere con il proprio piano di coordinamento territoriale 22 la redazione di uno specifico progetto strategico, in sostanza un piano di settore/area, ma senza darvi seguito). Il procedimento VAS deve accompagnare l iter di formazione e approvazione del piano/programma; esso comprende in particolare: l elaborazione di un rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni con possibilità da parte del pubblico di presentare osservazioni, la valutazione del piano/programma, del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni da parte di una commissione specifica 23 che deve esprimere in merito un parere motivato. Sono previste inoltre modalità di informazione sulla decisione e di monitoraggio del piano/programma nel tempo ovviamente in funzione del fatto che il TAR si pronunci effettivamente nel merito, come previsto, il 9 maggio, e di quale sia l esito della sentenza. 19 L ordine del giorno del 6 febbraio 2014 del Senato si è allargato anche ad indicare una serie di criteri valutativi, in parte naturalmente insiti nelle procedure valutative codificate, ma comunque indicativi delle preoccupazioni politiche del Senato: 1) compatibilità ed impatto ambientale; 2) rapidità di esecuzione; 3) gradualità e reversibilità; 4) impatto sull economia di settore nella fase transitoria e continuità dell offerta crocieristica; 5) entità delle risorse da impiegare; 6) sostenibilità economica e ambientale di lungo periodo; 7) rispetto delle normative. 20 Valutazione Ambientale Strategica, disciplinata dal Testo Unico Ambientale (TUA, Decreto Legislativo 152/2006, artt Il vigente Piano Regolatore Portuale risale al lontano 1965 (ma il progetto del porto off shore commerciale - una nuova piattaforma al largo di Malamocco) è stato approvato malgrado non previsto dal vigente piano portuale! Il presidente dell Autorità Portuale ha poi manifestato l intenzione di procedere ad un aggiornamento del Piano Regolatore Portuale ). 22 PTRC, Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, adottato, con variante paesaggistica dalla Giunta Regionale con deliberazione 427 del (e in attesa di approvazione del Consiglio Regionale); Norme Tecniche, art non si tratta di una commissione istituita ad hoc, bensì di una commissione normalmente operativa a livello regionale per i piani e programmi di interesse regionale (nel caso in esame).

5 La VIA 24 si riferisce invece a singoli progetti (pubblici o privati), di determinate tipologie/dimensione, tra le quali sia lo scavo di nuovi canali di navigazione sia la realizzazione di nuove strutture portuali. Il procedimento VIA deve accompagnare l iter di formazione e approvazione del progetto; esso comprende in particolare: l elaborazione di un studio di impatto ambientale, la presentazione e la pubblicazione del progetto, lo svolgimento di consultazioni con possibilità da parte del pubblico di presentare osservazioni, la valutazione del studio di impatto ambientale e degli esiti delle consultazioni da parte di una commissione specifica 25 che deve esprimere in merito un parere motivato. Sono previste inoltre modalità di informazione sulla decisione e di monitoraggio dell esecuzione e gestione dell opera prevista dal progetto. Nel caso in questione si è in presenza di più ipotesi progettuali alternative, ciascuna sottoponibile a VIA se l avanzamento progettuale lo consentisse 26, ma non esiste una procedura codificata per una VIA comparata di progetti alternativi aventi lo stesso obiettivo 27. Va pure considerato che la Legge Obiettivo 28 relativa alle infrastrutture pubbliche e private e ad insediamenti produttivi strategici di preminente interesse nazionale ha introdotto per tali progetti una VIA speciale, che successivamente regolamentata 29, comporta diversità di fasi, procedure, tempistiche, attori e ruoli, regolate da apposite normative che, in particolare richiedono l esame di un progetto preliminare con più spedite procedure. Giova ricordare che secondo il Testo Unico Ambientale, la valutazione ambientale, sia di piani e programmi che di progetti, ha la finalità di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribuzione dei vantaggi connessi all'attività economica. 30. In linea con questa visione strategica si esprime anche la rappresentanza sindacale della CGIL con un documento 31 contrario alla contrapposizione tra ambiente e lavoro, tra sicurezza e lavoro, a di appoggio all odg del Senato. L odg del Senato indica inoltre che la valutazione ambientale deve essere opportunamente potenziata, attraverso un processo trasparente e partecipato, si chiedono dunque misure di valutazione più approfondite ed efficaci, maggiore informazione e maggiore partecipazione del pubblico (cittadini, istituzioni, esperti, ecc.), tutto ciò evidentemente in ragione della 5 24 Valutazione di Impatto Ambientale, disciplinata dal Testo Unico Ambientale (Decreto Legislativo 152/2006, artt. 4, 5 e non si tratta di una commissione istituita ad hoc, bensì di una commissione normalmente operativa, per i progetti qui in questione, a livello nazionale. 26 per i requisiti progettuali si deve far riferimento, oltre che agli standard definiti dal TUA, anche, per analogia, a quanto specificatamente disciplinato per la redazione di progetti di porti turistici dal D.M (cd Decreto Burlando). 27 vale tuttavia, nel caso siano possibili più soluzioni progettuali per dare risposta agli obiettivi di progetto, la regola per la scelta della soluzione migliore mediante valutazioni comparative già prevista all art. 15, comma 12, del D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554 (Regolamento di attuazione della Legge quadro sui lavori pubblici) ed ora trasfusa nell art. 15, comma 14, del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 (Regolamento di esecuzione del Codice dei contratti pubblici): Qualora siano possibili più soluzioni progettuali, la scelta deve avvenire mediante l impiego di una metodologia di valutazione qualitativa e quantitativa, multicriteri o multiobiettivi, tale da permettere di dedurre una graduatoria di priorità tra le soluzioni progettuali possibili. Va precisato che esistono in letteratura e nella pratica diverse metodologie di analisi di tal genere (es.: SWAT Analysis, Matrici di Indici, e Pesi, Sensitivity Index Maps, ecc.) che richiedono di essere sviluppate da equipe interdisciplinari di analizzatori esperti. Non esiste in proposito alcuna codifica normativa e dunque la metodologia ed i criteri devono essere di volta in volta elaborati in forma condivisa dai soggetti partecipanti all analisi. A differenza delle procedure di VIA e di VAS la valutazione comparativa non è dunque codificata nel suo svolgimento e non si conclude con atti vincolanti stabiliti dalla norma. Si tratta dunque di valutazioni tecniche, indispensabili, a supporto di decisioni di alta politica. E, a ben vedere, non può che essere politica la scelta di atti normativi o di opere che riguardino la considerazione del rischio cui possa esser esposta la salute pubblica e/o la conservazione dei beni comuni. 28 Legge 443/ Legge 190/2002 e D.Lgs 189/2005, poi abrogati e trasfusi nel D.Lgs 163/2006 (Codice dei contratti pubblici), agli articoli 161, 165, 167,179 e TUA, Decreto Legislativo 152/2006, art documento approvato, a larga maggioranza, dal Congresso della Camera del Lavoro della CGIL di Venezia il 12 marzo 2014.

6 straordinarietà del bene tutelato (Venezia e la sua Laguna) e della posta in gioco: una scelta dirimente per il futuro per aree sotto specifica tutela nazionale (con la legislazione speciale), europea (per gli ambiti SIC e ZPS della Laguna) ed internazionale (Venezia e Laguna sono sito Unesco). Va rilevato che, a supporto delle necessarie valutazioni, anche di carattere tecnico-scientifico, è mancata la realizzazione degli opportuni studi di analisi del problema grandi navi che in sede di adozione del PAT 32 il Consiglio Comunale aveva ritenuto di introdurre nelle Norme tecniche all art. 35-bis 33. Per dar concretamente seguito a quanto chiesto dal Senato si può far riferimento alle indicazioni per favorire la partecipazione del pubblico alle decisioni rilevanti per l ambiente stabilite dalla Convenzione di Aarhus 34 ratificata dall Italia nel , ma assai scarsamente applicata, e riferita a determinate categorie di opere tra le quali i progetti di vie di navigazione interna, porti ed avamporti. Esse prevedono, tra l altro, che il pubblico sia informato sin nella fase iniziale del processo decisionale 36, affinché si prepari e partecipi effettivamente ai lavori durante tutto il processo decisionale 37. Inoltre, il pubblico interessato dovrà avere la possibilità di esaminare gratuitamente tutte le informazioni pertinenti al processo decisionale e tra esse, oltre alla descrizione degli effetti significativi sull ambiente dell attività proposta anche la descrizione delle alternative principali studiate 38. Il Pd veneziano può stigmatizzare il fatto che l art. 35-bis del PAT sia rimasto lettera morta. Il Pd deve esigere che sia sciolta la confusione interpretativa e procedurale imbastita a valle del Decreto Clini-Passera e che sia garantita una procedura di VAS o di VIA normale assicurando il tempo necessario per la presentazione delle proposte. Il Pd può, a tutti i livelli, chiedere un applicazione della Convenzione di Aarhus, anche per dare risposta all attenzione internazionale sul tema, anche per trovare un positivo rapporto di confronto con i comitati, delle diverse parti in competizione, in modo che la esatta ed approfondita cognizione degli elementi in gioco possa favorire la condivisione della scelta finale. 6 Il fatto che il procedimento si avvii ad essere incardinato presso la Presidenza del Consiglio, e nell ambito della legislazione speciale per Venezia va visto positivamente, tanto più se appoggiato ai lavori preparatori di una Commissione tecnica di alto profilo con la presenza di tutti i ministeri e degli enti interessati Si sconta è vero la mancanza di un piano a causa delle omissioni annose dell Autorità Portuale 39 e per l inerzia della Regione 40 ma la redazione di un piano portuale può ben ora essere avviata (unitamente alla relativa procedura di VAS): in via autoritativa (con atto della Presidenza del Consiglio dei Ministri) oppure in via collaborativa (mediante intesa tra gli enti interessati, più facilmente raggiungibile nella stessa sede del Comitatone). Dal punto di vista tecnico va evidenziato che la redazione e la valutazione di un piano come pure di progetti che prevedano interventi sulle acque interne lagunari, dovranno relazionarsi con una complessa sovrapposizione, se non intreccio, di diversi strumenti di pianificazione e 32 Piano di Assetto Territoriale. 33 la Giunta Comunale non ha dato alcuna attuazione a tale disposizione! 34 Danimarca, 25 giugno con legge 108/2001, entrata in vigore nello stesso anno. 36 paragrafo paragrafo paragrafo vedasi: nota vedasi: nota 22.

7 gestione 41 che interessano Venezia e la sua Laguna, ma in particolare con il Piano di recupero morfologico della Laguna la cui redazione è in fase conclusiva secondo le indicazioni fornite dall Ufficio di Piano nel giugno 2012, riguardanti soprattutto l indispensabile integrazione con il Piano di gestione delle acque 42 (avente secondo la direttiva europea quadro sulle acque il fondamentale obiettivo del raggiungimento dello stato ecologico buono delle acque e comunque il non deterioramento del loro attuale stato, anche in termini idromorfologici) e, nel futuro, ancora, con il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni 43 ed in particolare con gli interventi correlati che possono interessare la Laguna 44 Rispetto alla questione dirimente, se sia o meno consentibile la realizzazione di nuovi canali in Laguna per il transito delle grandi navi da crociera, va evidenziato che la Legge Speciale per Venezia, quantunque non vieti espressamente lo scavo di nuovi canali, stabilisce principi sostanziali che pregiudicano opere del genere, che piegherebbero interessi generali (la salvaguardia dell ambiente paesistico, la tutela dell equilibrio idraulico) a meri interessi economici di parte 45. Tali principi sono stati trasfusi nella pianificazione regionale 46 e nella stessa pianificazione comunale 47. Di tale criticità è ben conscio l Ufficio di Piano 48 che nel dare gli indirizzi per la redazione finale del Piano Morfologico della Laguna, facendo riferimento ad alcune opere in corso di ideazione, tra le quali il porto off-shore (per petroli e container) ed un nuovo canale Malamocco-Marittina (con rettifica, approfondimento ed allargamento del canale S. Angelo Contorta) per navi da crociera, precisa che esse siano da analizzare nella duplice ottica di adattamento degli interventi morfologici rispetto alle mutazioni degli scenari produttivi e di vincolo agli scenari di sviluppo economico compatibili con il mantenimento della morfologia lagunare 49. La valutazione dei singoli progetti sconta il diverso grado di approfondimento, dalla semplice idea progettuale fino allo studio di progetto preliminare o definitivo secondo lo standard della normativa sui lavori pubblici 50 delle ben proposte attualmente disponibili (forse ancora non esaustive) e richiede dunque una selezione preliminare - operabile con la Commissione tecnica di cui sopra - che restringa il ventaglio delle proposte da condurre al necessario grado di elaborazione che ne consenta pariteticamente la VIA. Rispetto alla questione dirimente, se sia o meno consentibile la realizzazione di nuovi canali in Laguna per il transito delle grandi navi da crociera, va dunque assunta, anche dal Pd, la priorità assoluta - coerentemente con la Legge Speciale per Venezia e con la Direttiva Quadro Acque - della preservazione dell unità ecologica e fisica della Laguna, della preservazione delle barene e dell esclusione di opere di imbonimento, anche mascherato, quali sarebbero le barene artificiali a conterminazione di nuovi canali lagunari per il transito di grandi navi, ovvero eventuali difese a scogliera vedasi: Gdl Portualità, Quadro di riferimento programmatico per la progettazione e valutazione degli eventuali interventi a supporto della portualità di Venezia, a cura di Alberto Bernstein (rev. 1, 28 marzo 2014). 42 in attuazione della Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque, recepita con D.Lgs 152/2006, art. 64 e con legge 13/2009). 43 in attuazione della Direttiva 2007/60/CE (Direttiva Quadro sulle Alluvioni, recepita con D.lgs 49/2010). 44 la Regione Veneto ha avviato la progettazione di un intervento sull Idrovia Padova-Venezia per consentirne l utilizzo per la laminazione del piene del Brenta-Bacchiglione, con rilevanti conseguenze, anche morfologiche, per la Laguna. 45 La Repubblica garantisce la salvaguardia dell ambiente paesistico, storico, archeologico ed artistico della città di Venezia e della sua laguna, ne tutela l equilibrio idraulico. Ne preserva l ambiente dall inquinamento atmosferico e delle acque. Legge 171/1973, art il PTRC all art. 21 ed il PALAV. 47 il PAT, adottato e di prossima approvazione. 48 organo tecnico previsto dal D.P.C.M. 13 febbraio 2004 per l attuazione della legislazione speciale per Venezia. 49 Ufficio di Piano, Raccomandazioni per la stesura finale del Piano Morfologico della Laguna, 4 giugno 2012 (pag. 8-9). 50 Decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 5 ottobre vedasi: Gdl Portualità, Mete e percorsi per le Grandi Navi a Venezia. Quadro delle 19 proposte finora presentate, a cura di Alberto Bernstein (rev. 4, 25 febbraio 2014).

8 Il Pd non deve chiedere alla tecnica di risolvere alle svelte i problemi che la politica ha trascurato per anni; deve piuttosto esigere un percorso istituzionale trasparente e di garanzia, che eviti scorciatoie. Adeguate misure precauzionali per la fase transitoria ed un indispensabile dialogo con le stesse compagnie crocieristiche possono consentire di esaminare, con relativa tranquillità, le alternative che a livello tecnico si offrono, con soluzioni anche di lunga durata, scegliendo quanto effettivamente sostenibile per gli aspetti ambientali ed in rapporto alla funzionalità per gli utilizzatori ed alle risorse pubbliche e private da impiegarsi. Il Pd veneziano deve chiedere con forza che l Amministrazione Comunale abbia finalmente un ruolo, deve ottenere che il Consiglio Comunale esprima gli indirizzi adeguati; deve ottenere la massima attenzione dagli esponenti Pd nazionali e nel Governo

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

PROVINCIA DI MANTOVA

PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Deliberazione della Giunta Provinciale Seduta n.1 del 29/08/2014 ore 09:00 delibera n. 102 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL PIANO REGOLATORE PORTUALE DI MANTOVA QUALE PIANO D'AREA DEL PTCP

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Assessorato ai Trasporti a Fune Segreteria Regionale per le Infrastrutture Direzione Mobilità PIANO REGIONALE NEVE RAPPORTO AMBIENTALE.

Assessorato ai Trasporti a Fune Segreteria Regionale per le Infrastrutture Direzione Mobilità PIANO REGIONALE NEVE RAPPORTO AMBIENTALE. PIANO REGIONALE NEVE RAPPORTO AMBIENTALE Parte 0 ALLEGATO D Consulente per la procedura di V.A.S.: Studio Program s.r.l. Progettazione e gestione delle risorse ambientali Energia e Fonti Rinnovabili ITER

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA BOZZA Doc. XVIII n. 95 RISOLUZIONE DELLA 6ª COMMISSIONE PERMANENTE (Finanze e tesoro) (Estensore SUSTA) approvata nella seduta del 2 luglio 2015 SULLA PROPOSTA

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005

DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005 DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005 OGGETTO: Protocollo di Intesa tra la Regione Lazio, Autorità d Ambito Lazio Meridionale Latina (A.T.O. 4), Comune di Ponza, Comune di Ventotene ed Acqualatina Spa. Su proposta

Dettagli

PROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN

PROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN PROGETTO DI RICERCA Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN MATERIA DI MEDIAZIONE. Ambito: Mediazione civile e commerciale delle controversie. Proponenti: Prof.

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione Il Presidente del Consiglio di Stato PROTOCOLLO D INTESA Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS

UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina lo svolgimento delle funzioni relative allo svolgimento

Dettagli

PREMESSO CHE: Autorità di bacino Alto Adriatico Comitato Istituzionale - delibera n. 4/2010 - Pagina 2

PREMESSO CHE: Autorità di bacino Alto Adriatico Comitato Istituzionale - delibera n. 4/2010 - Pagina 2 DELIBERA N. 4 Seduta del 21 dicembre 2010 OGGETTO: Adozione del Piano stralcio per l assetto idrogeologico del bacino del fiume Livenza. IL COMITATO ISTITUZIONALE VISTO il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

vista la Legge Regionale del 7.08.2002, n. 15 Riforma della Formazione Professionale, pubblicata sul BURP n. 104 del 09/08/2002; PARTE SECONDA

vista la Legge Regionale del 7.08.2002, n. 15 Riforma della Formazione Professionale, pubblicata sul BURP n. 104 del 09/08/2002; PARTE SECONDA 1294 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 10 del 18-1-2007 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 11 dicembre 2006, n. 1899 Sperimentazione

Dettagli

Portale Acqua e Salute

Portale Acqua e Salute Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Portale Acqua e Salute Liana Gramaccioni 23/06/2008 Roma Liana Gramaccioni Portale Acqua e Salute L acqua è il bene strategico del terzo millennio.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

Boccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti

Boccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti Progettista della Variante e Responsabile del procedimento Ing. Luca Vecchieschi

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 14 MAGGIO 2015 213/2015/A MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO SUGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL

Dettagli

Regolamento Disciplina dell analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell impatto della regolamentazione (VIR)

Regolamento Disciplina dell analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell impatto della regolamentazione (VIR) Regolamento Disciplina dell analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell impatto della regolamentazione (VIR) [vedi allegato Relazione AIR Adozione del Regolamento Disciplina dell

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741

LA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741 Riconoscimento dell equivalenza ai diplomi universitari dell area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento, in attuazione dell articolo 4,

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI

REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI (Approvato dal Consiglio di indirizzo in data 16/2/2009) ART. 1 (oggetto) 1. Il presente Regolamento disciplina, ai sensi dell art.2, comma 4, e dell art.17,

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA

PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA Approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 26/06/2013 1 Indice 1. Modalità di trattamento dei reclami... 3 2. Registro dei reclami... 5 3.

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale O GG E TTO : Art. 57 LR 36/97 e art. 8 LR 18/99 : Schema di Accordo di Pianificazione per variante PTC della Provincia di Genova in recepimento del Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico del Bacino

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALL. A) PROVINCIA DELL OGLIASTRA ASSESSORATO Lavoro Politiche Giovanili e Femminili e Formazione Professionale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

Dettagli

REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ESTERNI DI STUDIO, RICERCA, CONSULENZA E COLLABORAZIONE

REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ESTERNI DI STUDIO, RICERCA, CONSULENZA E COLLABORAZIONE REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ESTERNI DI STUDIO, RICERCA, CONSULENZA E COLLABORAZIONE APPROVATO CON DELIBERA DI G.C. N. 222 DEL 29/11/2011 Articolo 1 Finalità ed ambito applicativo 1. Il presente

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidenza del Consiglio dei Ministri IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITA SPORTIVE Visto il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2006,

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

COMUNE DI SAN BONIFACIO Provincia di Verona

COMUNE DI SAN BONIFACIO Provincia di Verona DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 104 DEL 30/11/2009 OGGETTO: Convenzione con la per la gestione del servizio di trasporto degli alunni disabili frequentanti gli istituti scolastici superiori e i

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI Regolamento (D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122) Testo in vigore dal 20.08.2009 1 Art. 1 Oggetto del regolamento Finalità e caratteri della valutazione 2. La valutazione è espressione

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 22 MARZO 2012 102/2012/R/EEL DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE DELLO SCHEMA DI PIANO DECENNALE DI SVILUPPO DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE, PREDISPOSTO DAL GESTORE DEL SISTEMA ENERGETICO

Dettagli

Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale

Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale 1. Premessa. A partire dalle indicazione della Giunta Comunale, il Settore Lavori Pubblici

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione.

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione. Le schede Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione Eleonora Morfuni L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) S 10/2012 gennaio 2012 Le schede ** Indice 1. L influsso

Dettagli

ULTIME NOVITÀ NORMATIVE NEL SETTORE DELL'AUTOTRASPORTO

ULTIME NOVITÀ NORMATIVE NEL SETTORE DELL'AUTOTRASPORTO www.cnalaquila.it www.cna.it/fita ULTIME NOVITÀ NORMATIVE NEL SETTORE DELL'AUTOTRASPORTO Pubblicati i dati relativi al costo chilometrico medio imputabile al consumo di gasolio delle imprese il 13 novembre

Dettagli

Oggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni.

Oggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni. Oggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni. QUADRO NORMATIVO ( Stralcio in Allegato n.1): L art. 23 della L.62/2005 (Comunitaria 2004) ha

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/ 7 DEL 5.9.2006

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/ 7 DEL 5.9.2006 DELIBERAZIONE N. 36/ 7 Oggetto: L.R. n. 8 del 25.11.2004, articolo 1, comma 1. Approvazione del Piano Paesaggistico - Primo ambito omogeneo. Il Presidente della Regione, di concerto con l'assessore della

Dettagli

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 OGGETTO: L. 365/00. Istanza di aggiornamento PAI Tagliamento, ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione, a seguito della progettazione di interventi urgenti

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Direzione Generale Ufficio III

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Direzione Generale Ufficio III Prot. n. AOODRCAL17520 Catanzaro,17/10/2013 Ai Dirigenti degli Ambiti Territoriali Provinciali della Calabria Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Statali di Istruzione Secondaria di II grado della Calabria

Dettagli

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti.

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti. Direzione Area Contabile Servizio Affari Fiscali Viale Gallipoli 49-73100 Lecce Tel. 0832/293392 - Fax. 0832/293042 Lecce, lì 18 luglio 2003 Prot. 15971 Ai Direttori dei Centri di Spesa Ai Responsabili

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Direzione Generale

Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Direzione Generale Prot. MIURAOODRLO R.U. 22232 Milano, 9 dicembre 2009 Ai Signori Dirigenti degli UU.SS.PP. della Lombardia Ai Signori Dirigenti delle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado della Lombardia

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015 Codice A15030 D.D. 24 aprile 2015, n. 276 D.g.r. n. 1-157 del 14/06/2010. Aggiornamento dello standard formativo e della relativa disciplina dei corsi per "Conduttore impianti

Dettagli

LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4

LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 6232 LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell impatto ambientale),

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

Nota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007

Nota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007 DIPARTIMENTO SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 00187 ROMA VIA LOMBARDIA 30 TEL. 06.420.35.91 FAX 06.484.704 e-mail: dssl@uilca.it pagina web: www.uilca.it UILCA UIL CREDITO, ESATTORIE E ASSICURAZIONI

Dettagli

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

RISOLUZIONE N. 314/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 314/E QUESITO RISOLUZIONE N. 314/E Roma, 05 novembre 2007 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: IVA. - Svolgimento in forma associata di funzioni e servizi da parte di enti locali. - Decreto del Presidente

Dettagli

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale Scuola di Dottorato Il Codice dell Amministrazione Digitale: le origini Alberto Leoni Università IUAV di Venezia a.leoni1@stud.iuav.it 1. I Fondamenti Normativi: Scaletta di Intervento La Direttiva Europea

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

PIANO DI GESTIONE della Zone di Protezione Speciale (ZPS) ARTICOLAZIONE DEL PIANO

PIANO DI GESTIONE della Zone di Protezione Speciale (ZPS) ARTICOLAZIONE DEL PIANO PIANO DI GESTIONE della Zone di Protezione Speciale (ZPS) ARTICOLAZIONE DEL PIANO Articolazione del piano (1/4) Secondo l Allegato B della Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 4241 del 30

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 11 LUGLIO 2013 302/2013/S/EEL CHIUSURA DI UN PROCEDIMENTO SANZIONATORIO PER VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI RELATIVI AL SERVIZIO TELEFONICO COMMERCIALE L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE L art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 sulla sicurezza e salute

Dettagli