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1 Indice Riassunto...5 Ringraziamenti...7 PARTE PRIMA Introduzione Il Web Che cos'è il Web Il ruolo dell'intelligenza collettiva Connessioni Internet In Italia Nel mondo In controtendenza User Generated Content e citizen journalism Rich Internet Applications Ipertesti Immagini Video e audio Conoscenza...44 PARTE SECONDA L'immensa biblioteca senza mappa Informazione Content Syndication Collegamento e diffusione dell'informazione I link

2 3.3.2 Link e copyright I Feed RSS Dai Bookmark ai feed Un acronimo, molte definizioni RSS come "RDF Site Summary" RSS come "Rich Site Summary" RSS come "Really Simple Syndication" Storia dei feed RSS Specifiche RSS Resource Description Framework (RDF) RSS RSS RSS Estendere RSS 1.0 con i moduli RSS Estendere l'rss Feed di seconda generazione: Atom Storia Specifiche Podcasting Multilinguismo Altri usi dei link Riferimenti tramite URI Aggiornamenti software Live streaming di contenuti audio o video Estensioni di Atom Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto

3 6.1 Similitudini e differenze Estensibilità URI Librerie Linguaggio Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web Desktop Aggregator Web aggregator Altre alternative: mobile, , pda aggregator Creare un feed RSS o Atom Feed sicuri - Feed validator Feed Icon Un nuovo standard Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione Democrazia e comunicazione Il fenomeno sociale PARTE TERZA Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Simulazione del sito web Admin.php Index.php Config.php Creazione dei feed Modalità di fruizione Previsioni di sviluppi futuri per i feed Pubblicità Verso la convergenza totale Semantic Web

4 12. Conclusioni Appendici A index.php B - admin.php C - feed.php D - config.php Glossario Bibliografia A Stampa In Rete Articoli, relazioni, saggi Siti Web

5 Riassunto Riassunto Internet afferma ogni giorno di più la propria importanza nel settore della comunicazione mediata. Gli effetti degli sviluppi tecnologici si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni senza smettere di stupirci, confonderci e condizionarci. L'epoca attuale, definita Era del Web 2.0, ha messo ancora una volta tutto in discussione. Si tratta di un fenomeno complesso e sfaccettato che abbiamo analizzato seguendo le grandi direttrici di sviluppo, in generale, in quella che è la prima parte del nostro lavoro, passando poi all'introduzione di un nuovo canale di diffusione dell'informazione in particolare, la syndication (o diffusione) per mezzo di feed nei formati RSS e Atom, di cui ci siamo occupati nella sezione centrale. La possibilità di veicolare tutte le informazioni presenti nella galassia Internet in tempi rapidissimi e con tecnologie semplici e accessibili ha 5

6 Riassunto introdotto quella che a nostro parere deve essere classificata come una rivoluzione nel mondo dell'informazione, tuttora in corso. Il cuore di questo cambiamento radicale risiede in un nuovo atteggiamento mentale che investe la concezione dell'informazione, di qualunque genere essa sia; essa è gestita dalla syndication indipendentemente dalla propria forma, semplicemente come contenuto da diffondere. Allo stesso tempo, anche la diffusione stessa viene messa in discussione, portando l'utente al centro dell'interazione e veicolando i dati in un unico formato, su qualsiasi supporto di comunicazione elettronica esso desideri, con un aggiornamento periodico e costante. Il rinnovamento ritorna poi dal particolare al generale, integrandosi in tutti quei servizi innovativi introdotti dal Web 2.0, arrivando a ridisegnare i ruoli di produttore e di fruitore di contenuti e servizi. Considerando il fenomeno come un processo in piena espansione, ci è sembrato di particolare utilità proporne l'adozione all'interno di un mezzo di comunicazione importante come il sito web del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione. A questo scopo è dedicata la terza e ultima parte di questa disamina. 6

7 Ringraziamenti Ringraziamenti Un sentito grazie va a tutte le persone che mi hanno aiutata a raggiungere questo traguardo, in primis Giuliano Lazzari e Rita Cavalli; grazie anche a Josef Grunig, punto di riferimento costante, a Paolo Sacconier, a Piergiorgio Boda, a Daniele Vaira e a tutti gli altri amici con cui ho affrontato e discusso le tematiche analizzate. 7

8 PARTE PRIMA 8

9 1. Introduzione 1. Introduzione 2 Novembre Tutte le principali testate giornalistiche televisive, radiofoniche, cartacee e online propagano una notizia sensazionale: Internet ha superato nel mese di Ottobre 2006 i 100 milioni di siti presenti all'interno del World Wide Web, la rete globale di luoghi virtuali e reali nei quali l'umanità si scambia idee, informazioni, denaro, emozioni e incubi. I dati provengono dall'ultimo rilevamento mensile di Netcraft 4, celebre osservatorio sui server web, e sono ancora più sconvolgenti se confrontati con quelli precedenti. Si tratta di una crescita prepotente e apparentemente inarrestabile che, a partire da i primi censimenti di Netcraft nell'agosto 1995, ha 4 ml 9

10 1. Introduzione continuato a segnare nuovi record in lassi di tempo sempre più brevi. Le precedenti pietre miliari di questo sviluppo esponenziale rendono al meglio l'idea del boom in corso: Aprile 1997 (1 milione di siti), Febbraio 2000 (10 milioni), Maggio 2004 (50 milioni). Le dimensioni di Internet oggi sono letteralmente duplicate rispetto al Maggio 2004, quando il rilevamento raggiunse i 50 milioni di siti. Osserviamo gli stessi dati riportati in Figura 1 per constatarne l'importanza. Figura 1 - Siti web ospitati in tutti i domini Agosto 1995 Novembre Fonte: Netcraft 10

11 1. Introduzione La ricerca mostra, inoltre, come soltanto la metà di questi domini siano tuttora attivi, fenomeno riportato nel grafico in colore rosso. Ciò non intacca di certo l'idea, comunque approssimativa, con la quale rappresentiamo nella nostra mente l'immensa, impressionante mole di dati con la quale è virtualmente possibile entrare in contatto nella grande Rete. Probabilmente non basterebbe una vita per stilare una lista di tutto il materiale a disposizione e, all'interno di questo, vi è una non sottovalutabile quantità di informazioni non necessarie, non pertinenti o indesiderate a cui spesso ci troviamo di fronte quando navighiamo alla ricerca di un qualche contenuto. Reperire e consultare gli aggiornamenti e le informazioni di cui abbiamo bisogno ogni qual volta ci connettiamo a Internet, discernendoli dall'informazione inutile, ha un notevole costo in termini di tempo e di energie. Accedere ad un sito, verificare la presenza degli ultimi aggiornamenti e leggerli, può diventare un'attività estremamente lenta e dispendiosa, soprattutto se intervengono poi complicazioni 11

12 1. Introduzione come problematiche dovute alla connessione o alla lentezza nel restituire i dati. Proprio nel tentativo di ottimizzare tempi e risorse e agevolare la distribuzione di contenuti attraverso la rete si sono sviluppate tecniche di organizzazione dei contenuti radicalmente innovative: addio segnalibri statici, benvenuti feed RSS, livebookmark, social bookmarking e tag. Le forze motrici che hanno portato alle proporzioni enormi raggiunte negli ultimi anni dal World Wide Web vanno ricercate in una nuova concezione del contenuto e nella conseguente estrema facilità con cui gli utenti possono pubblicare e condividere informazioni. Se il contenuto di qualità era il marchio di fabbrica dei siti Web di successo fino ai primi anni del nuovo millennio, ciò che conta oggi è come vengano aggregati i contenuti e quanto siano pertinenti con gli interessi e i desideri degli utenti. Nasce il Web 2.0 che si lascia alle spalle quello che, retrospettivamente, è stato etichettato come Web 1.0 e porta con sé una sferzata di aria nuova ma, soprattutto, la centralità dell'utente. Questo lavoro intende analizzare le novità introdotte in questa nuova era di Internet, concentrandosi sulle nuove modalità di diffusione dei contenuti da essa offerte. 12

13 2. Il Web Il Web 2.0 "Definizione coniata da O'Reilly Media nel 2004, fa riferimento a una presunta seconda generazione di servizi internet - quali i siti di social networking, i wiki, gli strumenti di comunicazione e la folksonomy - che enfatizza la partecipazione, la collaborazione e la condivisione da parte degli utenti. O'Reilly Media introdusse il termine come titolo per una serie di conferenze e lo ha reso popolare, oltre che spesso frainteso e criticato, all'interno delle comunità tecniche e commerciali." 5 5 Definizione fornita da Wikipedia 13

14 2. Il Web Che cos'è il Web 2.0 La prima conferenza sul Web 2.0 si tenne dal 5 al 7 Ottobre 2005 all'hotel Nikko di San Francisco. Questo è universalmente riconosciuto come il momento in cui si è diffuso il termine. La primavera del 2001 era stata segnata dall'esaurirsi repentino e crudele della bolla dot-com. Agli occhi di molti questo era apparso come l'inizio della fine del Web: il vertice di una parabola a cui non poteva che seguire un inarrestabile declino. Secondo altri, si trattava del tipico segnale che aveva dato il via a tutte le rivoluzioni tecnologiche: boom, crisi e poi una fenice, nascente dalle proprie ceneri. Le crisi, in quest'ottica, caratterizzavano l'inizio di una fase di stabilità e maturità, uno stadio centrale piuttosto che un declino. Riflettevano su questo argomento i colletti bianchi di O'Reilly e MediaLive International, nel corso di un brain storming. Notarono come non solo, a distanza di quattro anni, il Web non fosse collassato ma vivesse un momento di frizzante vitalità che vedeva sbocciare, continuamente e con regolarità, siti e applicazioni 14

15 2. Il Web 2.0 innovativi. A ciò si doveva aggiungere la constatazione che le compagnie sopravvissute alla crisi presentavano alcuni tratti comuni. Conclusero che si stesse assistendo a un momento di svolta nella storia di Internet, un nuovo modo di concepire la rete, che definirono Web 2.0. Sono trascorsi due anni da allora e, nonostante il termine abbia raggiunto la più ampia diffusione e popolarità, esistono ancora opinioni discordanti in proposito. Alcuni non condividono questa visione della storia del Web e altri, più ingenuamente, ne fraintendono il significato. Vediamo allora che cos'è il Web 2.0; lo faremo seguendo le descrizioni e i suggerimenti forniti da chi l'ha concepito: Tim O'Reilly. In una prima opera di semplificazione del concetto, O'Reilly procedette a stilare una lista di esempi concreti nei quali fosse maggiormente evidente al rottura col passato. 6 6 Cfr. O'Reilly, What is Web 2.0, 30 Settembre 7 Ottobre html 15

16 2. Il Web 2.0 Web 1.0 Web 2.0 DoubleClick --> Google AdSense Ofoto --> Flickr Akamai --> BitTorrent mp3.com --> Napster Britannica Online --> Wikipedia Siti personali --> blog evite --> upcoming.org and EVDB Speculazione sui domini --> Ottimizzazione SEM Pagine viste --> Costo per click Screen scraping --> Servizi Web Pubblicare --> Partecipare CMS --> Wiki Directory (taxonomy) --> Tag ("folksonomy") Stickiness --> Syndication La lista, col tempo, si infoltì sempre di più ed era potenzialmente infinita; urgeva però rintracciare quei caratteri distintivi che realmente potessero giustificare tale dicotomia. Sempre in quel primo stadio di formulazione, il gruppo O'Reilly sintetizzò nella seguente immagine (Figura 2) l'idea di un nuovo sistema di interconnessione: gravitazionale e molto simile al Sistema Solare. Da un punto di vista strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.0, in quanto l'infrastruttura di rete continua ad essere costituita da TCP/IP e HTTP e il meccanismo ipertestuale è ancora il concetto base delle relazioni tra i contenuti. 16

17 2. Il Web 2.0 Figura 2 - Schema base del Web 2.0. Fonte: O'Reilly Media La differenza, più che altro, sta nell'approccio con il quale gli utenti si rivolgono ad esso, che passa fondamentalmente dalla semplice consultazione alla possibilità di contribuire popolando e alimentando la Rete con contenuti propri. 17

18 2. Il Web Il ruolo dell'intelligenza collettiva Ciò che ha consentito ai giganti dell'era 1.0 di sopravvivere e rinascere è stato proprio l'aver intuito l'importanza dell'interazione sociale e, soprattutto, l'aver imbrigliato, incanalato e sfruttato l'intelligenza collettiva. Il meccanismo del link è il fondamento del Web: ciascun nuovo contenuto o sito entra nel tessuto di Internet, cessando di essere una presenza effimera e isolata, nel momento in cui un altro utente ne scopre l'esistenza e crea un ponte verso di esso. La Rete altro non è che un groviglio di link che cresce in risposta all'attività di tutti gli utenti. Il link è anche la chiave di volta, costante e legame al contempo tra le due ere di Internet. E' la base del successo dei giganti del Web 1.0 come di quelli del Web 2.0. Yahoo! nacque come un elenco di link, una sorta di elementari pagine gialle online che aggregavano il lavoro di migliaia di produttori di contenuti. Benché abbia in seguito scelto di produrre contenuti in proprio, la sua caratteristica di portale e di 18

19 2. Il Web 2.0 aggregatore di link continua ad esserne il core business, nonché la principale fonte di successo. La grande G, Google, ora leader indiscusso del mercato dei motori di ricerca, nacque con PageRank, offrendo risultati di ricerca più efficaci perché basati sulla struttura dei link stessi piuttosto che sull'elencazione delle loro caratteristiche. Ebay, altro big dell'era 1.0, è strettamente il frutto dell'interazione, seppur commerciale, di un elevato numero di individui. Proprio come la Rete, cresce in relazione alla loro attività; il servizio offerto consiste nel fornire un luogo e i semplici strumenti grazie ai quali tale attività possa essere svolta. Amazon, immenso multimedia store online, produce gli stessi contenuti - descrizioni, copertine e contenuti editoriali - dei propri concorrenti. Ciò che gli permette di polverizzare la concorrenza è l'elevato numero di utenti, sul cui reclutamento ha pesantemente investito e continua a investire. E' proprio tale mole di commenti e partecipazioni da parte degli utenti che permette ad Amazon di ottimizzare i propri risultati di ricerca, spostando la competizione commerciale sul piano della popolarità, in cui è principe. Ora, nella nuova era, rimangono o divengono big proprio coloro che 19

20 2. Il Web 2.0 hanno afferrato l'importanza del link combinato al potere dell'intelligenza collettiva. Ciò che cambia sono i risultati, sorprendenti e innovativi. Wikipedia, enciclopedia online basata sulla partecipazione e il controllo condiviso, ha battuto per numero di voci e affidabilità le enciclopedie di vecchia generazione, cartacee e non; siti come Flickr e Del.icio.us raggiungono il successo planetario perché basati sul concetto di folksonomy, uno stile di catalogazione collaborativo e astratto, lasciato in mano agli utenti e più vicino al modello associativo del cervello, quindi più efficace e condiviso; filtri spam come Cloudmax uniscono le singole discriminazioni individuali su cosa sia o no spam per creare un sistema che si basa sull'analisi dei messaggi stessi. Altro elemento comune alle storie di successo, è il fatto di non aver bisogno di pubblicità: anche la loro diffusione e conoscenza avviene attraverso l'intelligenza collettiva, attraverso il viral marketing, ovvero il passaparola. Inoltre l'intelligenza collettiva non produce soltanto i contenuti del web, ma gran parte del codice su cui esso si regge: la stesura dei codici Linux, Apache, MySQL, Perl, PHP, e Python, impiegati nella maggioranza dei server, è frutto della 20

21 2. Il Web 2.0 collaborazione libera e trasparente, in una parola open source, degli stessi utenti. Ad oggi si contano oltre progetti software open source nell'elenco di SourceForge. Chiunque può inserire il proprio progetto, chiunque può scaricarlo, usarne il codice e migliorarlo. Si tratta di ripensare il modo in cui progettare l'informazione: il contenuto è completamente svincolato dalla sua rappresentazione; l'informazione viene aggregata e riaggregata secondo i bisogni degli utenti ed è fruibile su diverse piattaforme di distribuzione, utilizzando diversi device; oltre alla capacità di comunicare in nuovi ambienti, si dovrà anche imparare a gestire nuove dinamiche relazionali di tipo peer to peer; la comunicazione diviene via via più flessibile e adattata ai contesti e ai comportamenti di fruizione; si assiste ad un aumento di nuovi contenuti generati oltre che a diverse nuove modalità di ricombinazione di vecchi contenuti che rendono obsoleti i tradizionali concetti di 21

22 2. Il Web 2.0 protezione dei diritti e di digital right management; assistiamo alla progressiva caduta della distinzione tra contenuti caldi e contenuti freddi, i cui confini diventano sempre più labili; ai metadati va dedicata la stessa cura con cui vengono costruiti i contenuti. 2.3 Connessioni Internet In Italia Le analisi di Eurisko del rilevano in Italia: 14 milioni di utenti che accedono alla Rete, anche occasionalmente, di cui un milione collegati in situazioni esterne, come corsi di formazione, presso amici, in biblioteca o bar;

23 2. Il Web milioni di utenti che si collegano almeno una volta a settimana; 4 milioni che si collegano tutti i giorni. Riportano, inoltre, un accesso alla Rete Internet del 75% delle persone che possiedono un computer, anche se solo il 42 % lo utilizza. La possibile soglia di saturazione si troverebbe intorno ai 24 milioni di persone (e quindi l attuale penetrazione è circa del 56 per cento di quella potenziale). Ma se questa è un ipotesi ragionevole nelle prospettive attuali di utilizzo, la situazione nei prossimi anni potrebbe modificarsi in funzione delle mutate capacità informative della Rete che, allo stato attuale, è difficile prevedere nello specifico. L'Annuario Istat dipinge un quadro statistico della popolazione italiana e delle sue abitudini di vita e di consumo. Particolarmente interessanti sono i dati relativi all'utilizzo del computer e di Internet: nel 2006, il 41,4% della popolazione 8 Cfr. Annuario statistico italiano

24 2. Il Web 2.0 utilizza il personal computer e il 34,1% della popolazione superiore ai 6 anni si collega ad Internet. Un anno fa la percentuale di italiani che usava il pc non arrivava al 40%, e Internet era una risorsa per il 31,8% della popolazione. L'uso del pc vede primeggiare i giovani e tocca il livello massimo nella fascia di età tra i 15 e i 17 anni (79,7%); al crescere dell'età diminuisce l'uso e, nella fascia anni, la percentuale scende al 7,0%. A livello territoriale, permane uno squilibrio: l'uso del pc oscilla tra meno del 35% nel Mezzogiorno e il 43% al Nord e al Centro; l'utilizzo di Internet va dal 27% nel Mezzogiorno al 37% nel Nord e Centro italia. Meno confortanti i dati scaturiti dal 6 Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia 9, secondo cui la diffusione dell'uso di Internet in Italia tra il 38% della popolazione si affianca a quella del 61% tra i britannici. Per informarsi gli italiani ricorrono per il 90% alla televisione; eppure - e questo è forse ciò che più deve far riflettere sulle opportunità offerte dalla Rete - quando si viene ai risultati della ricerca di informazione e dunque alla soddisfazione per la qualità della stessa, al primo posto in assoluto è proprio 9 Cfr. 6 Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia. 30 Ottobre

25 2. Il Web 2.0 Internet, con il 75%. Per ultimo il medium più utilizzato, la televisione, al 42% Nel mondo Dai dati in Figura 3 emerge come, in valore assoluto, siano gli utenti asiatici ed europei a costituire la più grossa fetta di utenza Internet. Per i primi si tratta di una conseguenza diretta dell'impatto massiccio della popolazione asiatica rispetto alla popolazione mondiale (56,4% di sei miliardi e mezzo di persone), senza una penetrazione interna considerevole (solo il 10%). Il 35,2% degli utenti Internet è asiatico ma solo un asiatico su dieci si collega alla Rete. Per i cittadini europei si tratta invece di una combinazione dei due fattori: gli europei sono tanti e fanno un uso ragguardevole di Internet, con una penetrazione del 38,6% rispetto alla popolazione continentale totale. 25

26 2. Il Web 2.0 Figura 3 - Dati aggiornati al 27 Novembre Elaborazione a cura di Internet World Stats basata sui dati Nielsen, International Telecommunication Union e altri. Nord America, Oceania e Australia si distinguono invece per una bassa incisività in termini assoluti con una diffusione relativa massiccia: la penetrazione è del 69,7% per la prima e del 54,1% per le ultime due regioni. Le aree più arretrate per numero di cittadini connessi, Africa, Medio Oriente e America Latina, segnano invece ritmi di crescita, nel periodo , marcatamente superiori: dal 370,7% dell'america Latina al 625,8% dell'africa. Ovunque e comunque, la popolazione connessa a Internet ha 26

27 2. Il Web 2.0 segnato nel periodo un incremento superiore al 100%, ovvero almeno un raddoppio dell'utenza In controtendenza Non bisogna lasciarsi obnubilare dalle cifre, è pur sempre vero che tanti navigatori soffrono il mal di mare e tornano in spiaggia e che la diffusione è tutt'altro che omogenea. Esiste poi una schiera di resistenti alle tecnologie in generale e a Internet in particolare, come dimostra una recente ricerca condotta nel Regno Unito per la compagnia inglese Point Topic 10. I ricercatori hanno portato a termine oltre duemila interviste faccia a faccia nei primi due mesi del 2006 registrando come, con il diminuire del numero delle famiglie senza accesso, quelle che rimangono indietro siano quelle che più si dimostrano restie alla novità in generale. Sembra che quel 61% di diffusione raggiunto nel Regno Unito rappresenti un livello molto vicino a quello di saturazione del mercato

28 2. Il Web 2.0 Tra le principali motivazioni citate dagli intervistati ci sono i costi e l'incompetenza tecnica, ma la ragione principale, in molti casi, rimane il disinteresse: la disponibilità di banda larga a poco prezzo non ha intaccato in modo significativo il numero di coloro che comunque non vogliono saperne nulla. Si tratta di un vero e proprio rifiuto dell'innovazione tecnologica: circa due terzi degli intervistati non possiedono un computer e non sono interessati a nessuna altra forma di collegamento alla rete. Poche sono le ricerche e i dati disponibili che trattano il tema della dismissione, soprattutto appartengono ad un passato non troppo recente. Nel 1999 Sally Byatt 11 sosteneva che gli ex utenti negli Stati Uniti fossero l'11%. Alcune ricerche effettuate nel 2000 in Canada 12 stimavano in il numero di cittadini canadesi, utenti un tempo regolari, che aveva interrotto l'uso di Internet per motivi economici e perdita della possibilità di connessione, principalmente, ma anche per insoddisfazione nei confronti dell'utilità del mezzo. Non ci è dato sapere quanti di questi abbiano, nel tempo, cambiato 11 Crf Cfr. 28

29 2. Il Web 2.0 nuovamente idea, né quali siano i dati attuali; ciò che sappiamo per certo è che il numero dei nuovi utenti attraversa tutt'oggi una fase di crescita esponenziale. Possiamo invece immaginare come risulti più difficile per Internet, per lo meno in Italia, raggiungere quella diffusione pervasiva che ha il mezzo televisivo. 2.4 User Generated Content e citizen journalism Il termine user-generated content significa contenuto prodotto dall'utente ed è relativamente giovane poiché si è diffuso nel 2005 all'interno della comunità editoriale e new media. Contrappone i contentuti online generati dagli utenti dei siti Web a quelli prodotti dagli editori tradizionali, riflettendo le ripercussioni che la democratizzazione dell'informazione ha prodotto attraverso le nuove tecnologie, accessibili e raggiungibili. La definizione include la produzione di video digitali, di blog, di podcast, la fotografia cellulare e i wiki. Tale produzione ha dato origine a siti i cui contenuti sono interamente generati dall'utente 29

30 2. Il Web 2.0 quali Flickr, Linkedin, YouTube, Second Life, FourDocs e WikiPedia. Mentre l'accesso ai canali di comunicazione tradizionali è da sempre privilegio di pochissimi, l'user-generated content ha aperto le porte a tutti, comunicatori di professione e non, dando vita e spazio al citizen journalism, il giornalismo fatto dai cittadini. Più amatoriale che professionale: è questo il futuro del World Wide Web, dove i cosiddetti user-generated content sono destinati a divenire molti più di quanti non siano i contenuti prodotti a livello professionale. Qualità a parte, il contenuto amatoriale dimostra ogni giorno di più la propria bontà e su questo piano la produzione professionale entra in crisi dovendo forzatamente scendere a patti con la nuova realtà. I media e i produttori tradizionali cercano di adeguarsi alle nuove esigenze del mercato. Ecco che persino la BBC ha strizzato l'occhio a questa nuova forma di comunicazione, soltanto apparentemente in contraddizione con i propri interessi, pubblicando foto e commenti da parte dei cittadini, già a partire dal Il sito ha riportato picchi di oltre foto in occasione dell'incendio del terminal Bouncefield Depot del Dicembre 2005 e di più di commenti nel Gennaio 2006 sul dibattito scaturito dalla 30

31 2. Il Web 2.0 pubblicazione di vignette umoristiche su Maometto. Yahoo! ha inaugurato una sezione apposita, You witness news 13, per consentire agli utenti di proporre foto e video che testimonino fatti di cronaca da utilizzare nella sezione news del portale. Dal 2006, la BBC usufruisce di una piattaforma di pubblicazione automatica che garantisce, a tutti coloro che erano scettici riguardo all'inesistenza di un filtro redazionale, la pubblicazione di tutti i commenti, con la possibilità di gestire migliaia di interventi nei momenti più caldi. Have your say 14 è oggi una vera e propria community all'interno del sito ufficiale. Nel Novembre 2006, la stessa BBC ha annunciato di essere disposta a pagare gli utenti per la pubblicazione di materiali ritenuti interessanti. Anche l'italia lentamente si adegua e all'interno del Tg1 iniziano a comparire servizi realizzati attraverso il contributo diretto dei telespettatori. Grazie al forum aperto sul sito della rete ammiraglia della RAI, i telespettatori hanno potuto pubblicare i propri racconti Have your say è declinato in uno spazio nazionale e uno internazionale 31

32 2. Il Web 2.0 sull'alluvione di Firenze. Insieme ai commenti, chi ha potuto ha inserito anche immagini, utili poi ad essere mostrate durante il servizio televisivo trasmesso in occasione dei quarant'anni dal disastroso evento del Novembre Qualcun altro, intanto, ne ha approfittato per ritagliarsi spazi a metà tra il viral marketing e la truffa, come il recente caso di Lonelygirl15 dimostra: su YouTube è apparsa e, cosa ben più importante ha fatto parlare di sé, una serie di video di una ragazzina americana con una storia contorta e intrigante. Peccato si trattasse di un'agenzia dello spettacolo alla ricerca di fama per un'aspirante attrice. Esiste poi un divario per così dire deontologico tra le aziende che hanno scelto di pubblicare i contenuti generati dagli utenti a titolo gratuito e quelle che hanno deciso di fornire un se pur minimo compenso. I desideri dell'utenza incontrano quelli del business e i video amatoriali cominciano a generare utili. I fornitori dei servizi contano infatti di trasformare presto in realtà il sogno della web television e danno il via ad un processo che vede i portali Web trasformarsi in occasione di guadagno per giovani registi, talentuosi o improvvisati, 32

33 2. Il Web 2.0 che possono cimentarsi attraverso l'uso di mezzi a basso costo, primo fra tutti il cellulare. Il primo portale creato ad hoc è stato probabilmente Revver, che sfrutta il potere virale della Rete di video per creare un mercato di video online 15 ; fondato in California nel 2004, offre da tempo la possibilità di guadagnare con i propri contenuti video ricevendo una percentuale della pubblicità contestuale che ha fatto la fortuna di Google e di tanti altri big della Rete. Break.com 16 cavalca l'onda del successo offrendo un compenso per il semplice upload; tale remunerazione è stata raddoppiata nel mese di bovembre 2006, arrivando a 400 dollari per un breve video originale e 2000 dollari per un corto. 2.5 Rich Internet Applications Una Rich Internet Application (RIA) è un'esperienza di tipo

34 2. Il Web 2.0 completamente nuovo, propria dell'era 2.0: coinvolgente, interattiva, leggera e flessibile. Si tratta di un'applicazione Web che combina l'usabilità delle applicazioni desktop con l'ampia diffusione offerta dagli strumenti online. Le Ria differiscono dalle applicazioni Web tradizionali per la maggiore importanza attribuita al lato client, a cui consegue un alleggerimento dell'attività e una maggiore operabilità. Tradizionalmente, tutto il lavoro di processamento era demandato al server, mentre il client aveva il semplice compito di mostrare contenuto html statico; ciò comportava la necessità di far transitare tutta l'informazione verso il server, l'attesa di elaborazione e risposta da parte di quest'ultimo, il refresh del client con il responso. Le RIA sono client in grado di eseguire istruzioni evitando di dover interagire con il server per ogni singola richiesta e rendendo l'interazione significativamente più rapida. Presentiamo brevemente le principali RIA suddividendole in base alla tipologia di contenuto gestito. 34

35 2. Il Web Ipertesti Blog CMS Sicuramente tra le applicazioni Web di nuova generazione più note si trovano i CMS per la creazione di blog 17, strumenti semplici che consentono di pubblicare contenuti ipertestuali in Rete. Content management system (CMS in acronimo), letteralmente sistema di gestione dei contenuti, è una categoria di sistemi software per organizzare e facilitare la creazione collaborativa di documenti e altri contenuti. L'utilità di questi sistemi non sarebbe a priori limitata alla gestione di siti web (particolarmente se di grandi dimensioni e frequentemente aggiornati); tuttavia proprio questo è attualmente il loro utilizzo più proficuo e diffuso. 18 Tecnicamente ogni CMS è un'applicazione lato server, composta da un back-end di amministrazione nascosto 17 da web log, tracce, diari in rete 18 Wikipedia 35

36 2. Il Web 2.0 all'utente che organizza la produzione del contenuto, e da un front-end a contatto con l'utente che quest'ultimo utilizza per introdurre modifiche e aggiornamenti. In caso di CMS proprietari, chi pubblica o gestisce il sito interviene sui contenuti e sull'aspetto, ma non può gestire la struttura del CMS stesso; esistono numerosi CMS open source molto diffusi che consentono entrambe le azioni, ma pubblicare un sito web senza doverlo strutturare dal nulla e senza necessariamente possedere le conoscenze tecniche per uno sviluppo personalizzato rimane lo scopo primario dei CMS. Tra i numerosi CMS open source, i più famosi sono Wordpress, PHPNuke, Joomla e Drupal. Blog hosting Per semplificare al massimo il compito dell'utente, alcuni provider forniscono la possibilità di creare e ospitare il blog in uno spazio gratuito predisposto, al costo di alcune restrizioni sui contenuti pubblicabili, sulle azioni permesse e sullo spazio occupabile. Il vantaggio è la possibilità di pubblicare senza preoccuparsi di acquistare e gestire uno spazio web, né di 36

37 2. Il Web 2.0 conoscere il linguaggio SQL e le modalità di interazione con i database. Tra i provider più noti Splinder.com, Blogger.com di Google e MSN Spaces di Microsoft. Wiki Wiki è un software di tipo collaborativo che sottende la produzione di siti di tipo wiki, ovvero di siti il cui contenuto è a disposizione dei visitatori per la modifica, il commento o l'inserimento, a volte anche senza l'obbligo di registrazione. E' un software che consente la creazione e gestione di pagine web attraverso l'uso di un semplice web browser e prevede uno spazio di sicurezza detto sandbox in cui l'utente genera modifiche simulate prima di renderle effettive. E' generalmente implementato come script lato server che gestisce un contenuto solitamente memorizzato in un database relazionale, benché alcune installazioni utilizzino direttamente il file system del server. Ricerca e organizzazione Technorati 19 è il principale servizio di questo genere;

38 2. Il Web 2.0 attualmente tiene traccia di più di 63 milioni di blog. Il suo motto è: Chi dice cosa. Adesso. Technorati è al contempo un aggregatore, un motore di ricerca, un organizzatore folksonomico principalmente per blog, ma anche per tutte le altre forme di user-generated content Immagini Esitono ormai numerosi servizi che consentono, a seguito di un'iscrizione gratuita, di pubblicare e condividere immagini. Nell'Era 2.0 cambiano le modalità di fruizione anche delle foto: non è più la carta il supporto preferito, ma il computer stesso, che consente di mostrare le proprie foto ad amici e parenti lontani o di affiggerle su pareti visibili in tutto il mondo. Alcuni esempi: Flickr Flickr 20 è un portale del gruppo Yahoo! che consente l'upload di immagini in un proprio spazio, simile ad un album

39 2. Il Web 2.0 fotografico, attraverso l'uso del solo web browser. Molto popolare e diffuso come galleria fotografica tra i blogger, è però soltanto in lingua inglese; l'account base gratuito ha alcune restrizioni: solo tre gli album generabili e limite di 20MB di upload mensile. Supporta pienamente i feed RSS e Atom e consente la pubblicazione all'interno di cerchie ristrette di utenti. Nato nel Febbraio 2004, deve la sua notorietà alla pionieristica introduzione della classificazione folksonomica delle immagini attraverso l'uso di tag. Altro servizio innovativo di Flickr è il geotagging: è sufficiente trascinare le foto all'interno dell'organizr di Flickr sulle mappe messe a disposizione da Yahoo! per creare un tagging geografico delle immagini. Ringo Ringo 21 è un servizio di condivisione di immagini tra conoscenti via mail. Parte del gruppo Google, è basato su un meccanismo molto semplice: l'utente deve semplicemente

40 2. Il Web 2.0 inserire il proprio nome e indirizzo , importare le foto e costruire una rubrica di indirizzi delle persone con cui vuole condividerle. I contatti riceveranno una notifica via mail dell'avvenuto upload di nuove foto, potranno visualizzarle o iscriversi al sito per fare lo stesso con le proprie. Il servizio è gratuito e fruibile in più lingue: inglese, spagnolo, francese tedesco. Bubbleshare Bubbleshare 22 è un'applicazione recente, ancora in piena fase beta, che introduce un'interessante novità: file audio di 30 secondi associati alle immagini per creare delle storie. Il servizio necessita soltanto di un microfono e non richiede l'installazione di alcun software, come nella miglior tradizione 2.0. Phixr Phixr 23 è un vero webtool che si propone come sostituto di Paint per il fotoritocco. A seguito dell'iscrizione consente l'uso di funzioni base per la manipolazione delle proprie immagini

41 2. Il Web 2.0 che vengono salvate soltanto per un lasso di tempo limitato. Snipshot Anche Snipshot 24 è un tool di manipolazione web based semplice e veloce. Consente di scegliere tra sole cinque funzioni (undo, resize, crop, rotate, adjust) ma gestisce molteplici formati, immagini fino a 10MB o 25 mpx e permette il salvataggio sul proprio account Flickr o WebShots Video e audio YouTube e GoogleVideo Fondato nel Febbraio 2005 YouTube 25 è stato per un anno il diretto concorrente di GoogleVideo 26, poi è entrato anch'esso nel gruppo Google

42 2. Il Web 2.0 Entrambi i siti utilizzano la tecnologia Macromedia Flash e sono ormai sostanzialmente molto simili. La pubblicazione è gratuita per entrambi e, anche se Google Video sta sperimentando la vendita di contenuti, nessuno dei due siti ha ancora introdotto la remunerazione per i produttori degli stessi. YouTube è uno degli astri del Web 2.0: nel Giugno 2006 l'azienda ha comunicato di offrire quotidianamente circa cento milioni di video, con nuovi filmati aggiunti ogni giorno. Secondo Nielsen/NetRatings il traffico del sito si aggira sui circa venti milioni di visitatori al mese. Revver Molto simile il servizio offerto da Revver, il quale però, come già accennato, consente anche agli utenti produttori di contenuti di trarre profitto da questo nuovo grande business non solo offrendo loro una fetta degli introiti pubblicitari ma elargendo un cospicuo corrispettivo per ogni nuovo video originale inserito. In coda ad ogni video inserito è allegato un messaggio 42

43 2. Il Web 2.0 pubblicitario contestuale, connesso ai tag che l'utente ha associato al video stesso; l'utente riceve parte degli introiti derivanti dai click avvenuti su questo messaggio. Quella di Revver è una scelta che privilegia la qualità dei contenuti e la soddisfazione dell'utenza e che rappresenta oggi una sfida per un nuovo concetto di mercato. Last.Fm Nato nell'agosto 2005, Last.Fm 27 è una piattaforma di social music, una web radio e un sistema di raccomandazione. Last.Fm assimila le conoscenze del pubblico, potenziando il profilo musicale di ciascun utente per fornire consigli personalizzati, connettere utenti dai gusti analoghi. A pagamento, offre trasmissioni radio personalizzate. Il servizio è presente in dodici lingue tra cui l'italiano e si basa sulla catalogazione folksonomica dei brani musicali

44 2. Il Web Conoscenza Wiki e Wikipedia Un wiki è un sito web collaborativo, una collezione di documenti ipertestuali, i cui utilizzatori hanno la possibilità di aggiungere e modificarne i contenuti. La parola ha origine da un termine in lingua hawaiana che significa rapido; così vengono chiamati i bus navetta di Honolulu da cui trasse ispirazione il creatore del primo wiki, Ward Cunningham. Wikipedia 28 è il più grande esempio di wiki, è una grande enciclopedia virtuale costruita dagli utenti, è la concretizzazione dei concetti di sapere condiviso e intelligenza collettiva. Wikipedia è un'enciclopedia online, multilingue, a contenuto libero, redatta in modo collaborativo da volontari e sostenuta dalla Wikimedia Foundation, un'organizzazione non-profit. Attualmente è pubblicata in oltre 200 lingue differenti (di cui circa 100 attive; quella inglese è attualmente la più

45 2. Il Web 2.0 sviluppata) e contiene voci sia sugli argomenti propri di una tradizionale enciclopedia che su quelli di almanacchi, dizionari geografici e di attualità. Il suo scopo è quello di creare e distribuire una enciclopedia internazionale libera nel maggior numero di lingue possibili. Wikipedia è già uno dei siti di consultazione più popolari del web, ricevendo circa 60 milioni di accessi al giorno. Wikipedia contiene in totale più di 5,8 milioni di voci, 17,3 milioni di pagine, 208,5 milioni di modifiche alle pagine (con una media di quasi 35 modifiche per pagina) e 5 milioni di utenti registrati. 29 Attualmente contiene oltre un milione e mezzo di voci in lingua inglese e oltre duecentomila voci in lingua italiana. Figura 4 - Distribuzione di articoli per lingua in Wikipedia

46 2. Il Web 2.0 Del.icio.us Del.icio.us 30 è il principale esempio di servizio di social bookmarking, una collezione di segnalibri di tutti gli utenti, salvati non più nei singoli pc ma su un web server, accessibili ovunque e condivisibili. Con esso si possono conservare link ai propri contenuti preferiti e allo stesso tempo condividerli con gli altri utenti iscritti. E' anche un sistema di raccomandazione che consente di scoprire nuovi contenuti cercando tra quelli conservati dagli amici o tra quelli più diffusi. Ogni contenuto è catalogato secondo i principi della folksonomy e si possono effettuare ricerche per tag. Il servizio è in inglese e l'uso della lingua veicolare è consigliato anche nell'attribuzione di tag, in modo da renderli il più universali possibile. Digg Un servizio simile a quello di Del.icio.us è offerto da Digg 31, sito di pubblicazione di link a contenuti sulla base della popolarità conseguita. Ogni utente è invitato a inserire link

47 2. Il Web 2.0 associando ad essi metainformazioni; questi vengono pubblicati nel sito e sono votabili attraverso un bottone posto al loro fianco e recante la scritta digg perché, appunto, consente di scavare all'interno della notizia annunciata. Maggiore sarà la quantità di voti, migliore sarà la visibilità del link. Digg combina quindi social bookmarking, blogging e syndication con una sorta di controllo editoriale condiviso, democratico e non gerarchico. Aggregatori Essendo gli aggregatori di notizie, o feed reader, strettamente connessi al nucleo del nostro lavoro, ne rimandiamo la trattazione approfondita ad un apposito capitolo, limitandoci qui ad una breve presentazione. I feed reader sono programmi software in grado di effettuare il download di un feed RSS o Atom, effettuarne il parsing e visualizzarne i contenuti in base alle preferenze dell'utente. Possono essere di tipo desktop, e risiedere all'interno del pc dell'utente, o web, quindi utilizzabili all'interno del browser senza richiedere alcuna installazione. 47

48 PARTE SECONDA 48

49 PARTE SECONDA Nel corso della prima parte ci siamo preoccupati di fornire una fotografia il più possibile attuale del medium oggetto del nostro studio esplorandone nuovi strumenti e caratteristiche. Una tale analisi era necessaria per comprendere il ruolo e gli sviluppi di un argomento più specifico, la diffusione della miriade di contenuti generata all'interno del Web. Dopo esserci accertati di aver fornito adeguata importanza al ruolo centrale assunto dall'utente, alla sua partecipazione più attiva che mai e all'aspetto sociale del Web 2.0, ci soffermiamo su alcuni metodi di propagazione e condivisione dell'informazione; attribuiamo ad essi un peso oltremodo rilevante nel dare un senso ad un mare di dati che, senza la possibilità di essere registrati, memorizzati e collegati, rimarrebbero un agglomerato scomposto di singole cellule isolate, impossibilitate alla comunicazione, scarsamente vitali e destinate ad una rapida morte. Ecco così che prende forma il cuore del lavoro, che entra maggiormente nei dettagli tecnici intrecciandoli in un tessuto teorico che ne permetta l'analisi e, sulla base di essa, una visione ulteriore del futuro del Web e delle ripercussioni che esso continuerà ad esercitare su tutti gli altri modi di comunicare a noi 49

50 PARTE SECONDA noti. Parliamo di modi di comunicare e non più di mezzi, perché riteniamo che gli influssi di Internet si estendano ben oltre i media, attraverso tutte le forme di comunicazione, verbale e non, fino a mutare le modalità di interazione, i comportamenti e le abitudini di tutti noi. 50

51 3. L'immensa biblioteca senza mappa 3. L'immensa biblioteca senza mappa La certezza che un qualche scaffale d'un qualche esagono celava libri preziosi, che questi libri preziosi erano inaccessibili, parve quasi intollerabile. 32 Internet è come l'immensa biblioteca di Babele immaginata da Borges, contiene testi in ogni lingua provenienti dai più remoti angoli del mondo. E' un archivio estremamente pregiato di conoscenza racchiusa in dati e metadati, in informazioni pure e indicazioni per il loro raggiungimento. Eppure presenta una caratteristica piuttosto insolita per una biblioteca: manca di un indice completo ed esaustivo e, soprattutto, di un bibliotecario. In presenza di tanta parte dello scibile umano la questione fondamentale non concerne tanto eventuali discriminazioni sulla genuinità o la bontà dei contenuti, quanto piuttosto l'annoso 32 J. L. Borges, La biblioteca di Babele, in Finzioni, Mondadori, Milano

52 3. L'immensa biblioteca senza mappa problema della disponibilità e dell'accesso. Tutti, in qualsiasi istante, possono contribuire aggiungendo contenuti di vario genere; contenuti che possiamo definire polimediali, per superare l'ormai obsoleto termine multimediale, e che spaziano tra tutte le forme e i supporti di comunicazione presenti nel mondo offline. Gran parte di questi rischia quotidianamente di rimanere isolata e non fruita, perpetuando un'esistenza che si riduce alla mera occupazione di uno spazio fisico: non essere visti, non potendo quindi comunicare, equivale alla morte. E' la selezione naturale della Rete. Cosa consente ad ogni atomo di questo sistema pulsante di comunicare e diffondersi? I link. E' proprio il link la base dell'interazione in Internet e la sua storia sta attraversando rapide rivoluzioni. Il numero di interconnessioni e la visibilità in Rete hanno subito una crescita esponenziale con il divenire strumento di massa dei feed RSS. Essi non solo impiegano l'utilissimo sistema dei link, ma ne spingono oltre le possibilità, introducendo una nuova rete di relazioni tra contenuti e, ciò che più conta, tra contenuti e utenti: è il contenuto stesso ad essere 52

53 3. L'immensa biblioteca senza mappa consegnato direttamente a casa dell'utente, come un quotidiano in abbonamento ma con una frequenza superiore, relativa ad ogni aggiornamento. E se ciò non bastasse, i motori di ricerca consentono di effettuare questa ricerca generando delle liste di risultati pertinenti. I motori di ricerca e le directories costituiscono così quel catalogo di consultazione che fino a pochi anni fa mancava e le loro potenzialità, con una conseguente maggiore soddisfazione dell'utente, crescono di giorno in giorno. Tra le novità del 2006, compare l'introduzione dell'indicizzazione dei blog all'interno dei principali motori di ricerca. 3.1 Informazione Si fa un gran parlare di società dell'informazione e ad essa sono correlati gran parte dei nostri problemi quotidiani: informazioni da cercare, catalogare, riconoscere, verificare, proteggere e diffondere. Tra le molteplici accezioni cui il termine si presta, in qualità di dato, 53

54 3. L'immensa biblioteca senza mappa evento, notizia o conoscenza, di particolare interesse risulta la definizione che ne da il sociologo e studioso di cibernetica Gregory Bateson che intendeva l'informazione come una differenza che produce differenza: "Ricevere informazioni vuol dire sempre e necessariamente ricevere notizie di differenza, e la percezione della differenza è sempre limitata da una soglia. Le differenze troppo lievi o presentate troppo lentamente non sono percettibili: non offrono alimento alla percezione." 33 Sosteneva, inoltre, che occorressero due entità, reali o immaginarie, dalla cui differenza reciproca emergesse un'informazione. E' vero infatti che i nostri organi e i nostri sensi sono percettori di differenze; così come leggiamo le caratteristiche di una superficie scorrendo il polpastrello su di essa, udiamo suoni che acquistano valore in rappporto tra di loro e rispetto al silenzio, non un valore assoluto. L'informazione è qindi una differenza ma questo non basta; perchè sussista un'informazione, la differenza deve essere percepita. E' presto dedotto come non si possa non comunicare o, per dirla con Watzlawick: 33 G. Bateson, Mind and Nature. A necessary unity, New York, Dutton, 1979 (trad. it. Mente e Natura, Milano, Adelphi, 1984, 46) 54

55 3. L'immensa biblioteca senza mappa Il comportamento non ha un suo opposto. in altre parole, non esiste un qualcosa che sia un non-comportamento o, per dirla anche più semplicemente, non è possibile non avere un comportamento. Ora se si accetta che l'intero comportamento in una situazione di interazione ha valore di messaggio, vale a dire è comunicazione, ne consegue che comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. L'attività o l'inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro. 34 Maggiore sarà la flessibilità nel considerare informazione, e quindi comprendere, quanto ci circonda, migliore sarà la capacità di retroagire adeguatamente: rispondere ad un'informazione anziché ad un rumore. Non è comunque l'individuo a poter scegliere di comunicare. Sono la presenza e il feedback di un altro individuo che ne percepisca il comportamento ad attribuire al comportarsi un valore di messaggio e al comportamento un valore di informazione. Il feedback ricevuto orienterà i successivi comportamenti dell'individuo innescando uno scambio che potrebbe, in potenza, continuare all'infinito. Considerando ogni singola azione compiuta o mancata come messaggio, comunicare nel mondo di Internet da effettivamente origine ad un elevato numero di tipologie di interazione, comunque 34 Paul Watzlawick, J.H. Beavin, D.D: JAckson, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma

56 3. L'immensa biblioteca senza mappa tutte valide: è un'informazione la mancata risposta ad una così come la presenza, segnalata da un'apposita icona, in chat. Circoscriviamo, ai fini di questo lavoro, l'ambito di nostro interesse alle sole informazioni volontariamente emesse e rese pubbliche in Rete, di natura testuale, grafica, fotografica, audio o video; restringiamo così l'ambito all'informazione oggetto di syndication. 3.2 Content Syndication Cosa si intende con l'uso del termine content syndication? Letteralmente significa diffusione di informazioni e concretamente significa rendere il proprio sito web disponibile, in parte o per intero, all'uso da parte di terzi; in un parola, fruibile. Il contenuto diffuso, detto feed, ovvero nutrimento, può consistere sia nel contenuto stesso sia in metadati, informazioni riguardanti il contenuto che ad esso fanno riferimento. L'uso della parola feed è solo apparentemente estranea al concetto di RSS, poiché nell'accezione di flusso è il termine con cui, nel gergo tecnico, viene 56

57 3. L'immensa biblioteca senza mappa indicato il contenuto di un canale di trasmissione. RSS ed Atom corrispondono ad una modalità di distribuzione di informazioni e a tutti gli effetti il feed rappresenta i dati forniti attraverso questo canale. In un certo senso potremmo dire che il feed è il nutrimento per la Rete e per tutte quelle applicazioni affamate di contenuti. I feed sono file contenenti informazioni scritte nei formati RSS e Atom riguardanti il sito di origine, il file in sé e, in particolare, la lista di elementi che costituisce i veri e propri dati da distribuire. Ciascun elemento, definito item o entry a seconda del formato, contiene al suo interno un titolo rappresentativo, un collegamento alla risorsa, una descrizione o riassunto e, facoltativamente, una serie di informazioni aggiuntive. Questa struttura si adatta ad infinite situazioni: le news di un giornale o di una rivista, l'elenco di prodotti di un negozio, la lista dei viaggi di un'agenzia e, in generale, a qualsiasi situazione che preveda una lista di oggetti. E' un meccanismo semplice e pratico che ispira continuamente nuovi campi di applicazione, come il suo sviluppo ha già ampiamente dimostrato. 57

58 3. L'immensa biblioteca senza mappa 3.3 Collegamento e diffusione dell'informazione I link Con la parola link (in inglese legame, collegamento) si indica un collegamento fra unità informative, l'inserimento di un indirizzo univoco che identifica un oggetto all'interno di un altro oggetto, sito, pagina, testo o video che sia. Il link è il meccanismo fondante dell'ipertesto, quel tessuto di testi, immagini, suoni e video relazionati e fruibili seguendo percorsi e modalità diverse; è anche, senza ombra di dubbio, il primo veicolo di informazione del Web. Il link è l'anima di Internet, dato che è lo strumento che consente di navigare tra le pagine del World Wide Web, facendo della marea di dati presenti in Rete un tutto coeso, piuttosto che la somma di numerosi siti indivuìduali isolati. Navigando in Rete, è possibile imbattersi in link interni, vale a dire collegamenti fra pagine dello stesso sito, e in link esterni, che 58

59 3. L'immensa biblioteca senza mappa consentono al visitatore di un sito di spostarsi attraverso un semplice click in pagine ospitate in un altrove che può essere sia astratto - un altro sito - sia fisico -un altro server o addirittura un'altra nazione. Tra le varie modalità utilizzate dai webmaster per realizzare collegamenti a pagine esterne, è necessario soffermarsi sulle pratiche del framing e del deep linking, dato che sono state avanzate interessanti problematiche legate al diritto d'autore. Con il termine framing si intende l'inserimento della pagina richiamata all'interno della struttura del sito linkante. Un deep link fa riferimento a pagine o file i cui indirizzi corrispondano a livelli profondi nella struttura gerarchica del sito, a cui passiamo senza necessariamente transitare per la home page di quest'ultimo sito Link e copyright Interessanti problematiche in tema di diritto d'autore sono state sollevate in riferimento ai link tra diversi siti. 59

60 3. L'immensa biblioteca senza mappa Negli Stati Uniti le pratiche del framing e del deep link, se non espressamente autorizzate dal titolare del sito linkato, vengono considerate illecite. In particolare, si ritiene che il framing generi confusione nell utente e rappresenti una violazione del copyright, laddove non venga evidenziato dal webmaster del sito richiamante che il link è diretto alla pagina di un altro sito. Sulla base di una consolidata abitudine in virtù della quale, in assenza di esplicite previsioni del legislatore nazionale, sarebbe opportuno ispirarsi al sistema statunitense, anche nel nostro Paese si sono levate voci di forte critica alla pratica del framing. Ha destato molto scalpore nel mondo del Web giuridico una sentenza emessa dal Tribunale di Rotterdam 35 che ha dichiarato la totale liceità della pratica del deep link. I giudici olandesi, chiamati a risolvere una controversia tra un notiziario telematico e un altro sito che collegava alle pagine interne del primo, hanno rilevato come non vi fosse alcuna violazione del diritto d'autore, riconoscendo nel deep linking una pratica comunemente utilizzata 35 Corte distrettuale di Rotterdam, caso /KG ZA , sentenza del 22 Agosto

61 3. L'immensa biblioteca senza mappa in Internet, il cui punto di forza sarebbe proprio quello di basarsi sui collegamenti ipertestuali tra diversi siti, con conseguente rapida circolazione delle informazioni. Non così negli Stati Uniti, dove nell'aprile 1999 il fotografo Leslie A. Kelly fece causa alla compagnia Arriba Soft per aver mostrato alcune immagini ridotte di foto protette da diritti d'autore all'interno del proprio motore di ricerca. Nella prassi odierna è un fatto all'ordine del giorno e genera benefici effetti in termini di traffico generato e ritorno d'immagine eppure, a distanza di cinque anni, la causa si è conclusa nel Marzo 2004 con una sentenza a favore del fotografo, il quale ha ricevuto dollari di risarcimento danni e il rimborso delle spese legali. E' del 10 Ottobre 2006 il caso italiano: la sentenza n della Corte di Cassazione 36 ha sancito il concorso in violazione del diritto d'autore per il sito Coolstreaming, colpevole di aver fornito link a siti cinesi che trasmettevano in streaming partite di calcio Sky di cui possedevano i soli diritti locali. Tale sentenza ha acceso gli animi segnando una decisa e severa presa di posizione da parte della 36 /SezioniSemplici.asp?ID=4# 61

62 3. L'immensa biblioteca senza mappa magistratura nei confronti della diffusione di contenuti peer-to-peer e ha prefigurato un nuovo tipo di reato: la responsabilità del link. L'apparato legislativo stente a mettersi al passo con una realtà dinamica come quella della Rete, procedendo piuttosto a suon di sentenze censorie. 62

63 4. I Feed RSS 4. I Feed RSS 4.1 Dai Bookmark ai feed Bookmark è una parola inglese che significa segnalibro ed ha esattamente questa funzione; un segnalibro è, comunemente, una "striscia di tela o di plastica o cartoncino che si mette tra le pagine di un libro per ritrovare subito il punto voluto" 37. Il segnalibro può anche essere virtuale, con lo stesso identico compito ma costituito da un supporto impalpabile come libro in cui si inserisce: il Web. Il segnalibro tiene traccia dell'url 38, l'indirizzo univoco di una particolare pagina web o di un file. Ogni qual volta, scorrendo un 37 Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana Uniform Resource Locator o URL è una sequenza di caratteri che identifica univocamente l'indirizzo di una risorsa in Internet come un documento o un'immagine 63

64 4. I Feed RSS sito proprio come se fosse un libro, incappiamo in contenuti di nostro interesse, possiamo chiedere al nostro browser di tenerne traccia tramite un link che viene salvato in locale. Lo scopo dei bookmark è quello di rendere più veloce la consultazione di siti visitati spesso e, soprattutto, di evitare il fastidioso inconveniente che gli utenti dimentichino gli indirizzi. Se tenere a mente un semplice dominio di primo o secondo livello può risultare abbastanza semplice, tale accorgimento si rivela particolarmente utile in caso di deep link, ovvero di pagine o file i cui indirizzi corrispondano a livelli profondi nella struttura gerarchica del sito e quindi impossibili da ricordare a memoria. I bookmarks sono stati quasi sempre inseriti nei browser, già dal pionieristico Mosaic, la cui versione 1.0 risale al 1993, e sono normalmente salvati nella memoria fisica del client, come se fosse una cartella in cui organizzare i propri documenti. I bookmarks hanno assunto la denominazione di Preferiti nel browser Internet Explorer, di proprietà Microsoft; in Mosaic e nelle vecchie versioni di Opera, sono chiamati Hotlists, mentre si dicono Segnalibri, letteralmente, in Mozilla Firefox. 64

65 4. I Feed RSS Col passare del tempo, sono stati sviluppati vari programmi shareware o situati in un server sul Web per migliorare i segnalibri; Hammersley 39 sostiene che nessuno di questi ha però suscitato grande interesse tra gli utenti. Vederemo nei capitoli successivi, a proposito di social bookmarking, quanto questa affermazione non sia più attuale. Gli ultimi sviluppi hanno integrato i bookmark con una tecnologia più recente e di maggiore successo, i feed, dando vita ai cosiddetti livebookmarks, introdotti in Mozilla Firefox 1.0 nel Questi, utilizzando proprio i feed RSS e Atom, possono essere situati nella barra dei segnalibri o nella lista come se fossero segnalibri normali, ma regolarmente aggiornati con una lista di link sugli articoli recenti di un sito o di un blog. In questo caso la traccia del nostro segnalibro non sarà più salvata in locale ma su un webserver e sarà quindi accessibile tramite un account indipendentemente dal computer, dal sistema operativo, e dal luogo fisico da cui vi accediamo. Il livebookmarking altro non è che una modalità di visualizzazione dei feed come cartelle all'interno dei bookmark memorizzati dal browser. I contenuti richiesti vengono 39 Cfr. Hammersley B., Content syndication with RSS, O'Reilly, San Diego

66 4. I Feed RSS mostrati all'interno del menù del browser o in una barra laterale. Il browser non solo tiene traccia del link al sito, come nel caso di un normale segnalibro, ma ingloba un feed reader e aggiorna costantemente il contenuto riportato. Aggiungere un livebookmark al proprio sito è piuttosto semplice; è sufficiente inserire nel codice un header del tipo: <link rel="alternate" title="my RSS feed" href="updates.rss" type="application/rss+xml">. In Mozilla Firefox, i siti che supportano i livebookmark presentano l'icona arancione dei feed RSS in coda al proprio indirizzo. Anche Microsoft, a partire da IE 7.0, ha integrato i livebookmark e ha aderito all'utilizzo dell'icona arancione. Il modo in cui le persone fruiscono siti, blog e altri contenuti online è in continuo divenire. Un numero di utenti in continua crescita fa oggi uso dei feed RSS, uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti Web. Basato sul linguaggio XML, ne ha ereditato la semplicità, l'estensibilità e la flessibilità. I vantaggi sono magistralmente riassunti dal giornalista della BBC Jo Twist 40, il quale paragona l'uso 40 Cfr.Twist J., Turning the web into sushi belts, 11 Aprile

67 4. I Feed RSS di questa nuova tecnologia al nastro trasportatore per il sushi molto diffuso nei ristoranti giapponesi. Non è più, infatti, l'utente ad andare alla disperata ricerca di informazioni, contenuti e aggiornamenti, con il rischio di smarrire se stesso alla deriva della navigazione, di dimenticare indirizzi e scopi o, comunque, di effettuare ricerche intempestive e costose. E' il contenuto, reperito una volta sola per tutte, a scorrere sotto i nostri occhi, fresco e variegato, disponibile e rapidamente accessibile. 4.2 Un acronimo, molte definizioni Il mondo dell'informatica e il Web sono costellati di sigle, acronimi o abbreviazioni. Il termine RSS non fa eccezione e corrisponde ad un acronimo; un acronimo anomalo però, poiché ad esso non corrisponde una sola ma ben tre definizioni. 67

68 4. I Feed RSS RSS come "RDF Site Summary" Il primo significato assunto dall'rss è RDF Site Summary. Il motivo è che la prima versione ufficialmente denominata RSS era in realtà una semplificazione di una struttura basata sulle specifiche RDF. Struttura in seguito ripresa e attualmente mantenuta nel formato RSS 1.0. Parlando di RDF Site Summary si fa quindi riferimento all'rss 0.9 o alla sua naturale evoluzione sviluppata dall'rss-dev Working Group RSS come "Rich Site Summary" Per contrastare la complessità derivante dall'uso dell'rdf, Dave Winer rilasciò il 10 Luglio del 1999 una nuova versione di RSS. Si tratta di RSS 0.91, una versione semplificata delle specifiche 0.9 e soprattutto arricchita di nuovi tag. 68

69 4. I Feed RSS Poiché l'rss 0.91 era completamente privo di qualsiasi riferimento all'rdf, Dave Winer decise di dare un nuovo nome a questo formato chiamandolo appunto Rich Site Summary RSS come "Really Simple Syndication" Facendo riferimento all'ultimo dei formati RSS pubblicati,l'rss 2.0, rilasciato nuovamente da Dave Winer, è necessario parlare di Really Simple Syndication. Questo termine è stato creato per sottolineare la semplicità d'uso che contraddistingue questa versione rispetto alla precedente 1.0 rilasciata qualche mese prima dall'rss-dev Working Group. Parlando di Really Simple Syndication è quindi necessario essere consapevoli che si sta facendo riferimento a questa precisa versione, tuttora utilizzata nella maggior parte dei feed RSS distribuiti in rete. In realtà, lo stesso creatore Dave Winer, era consapevole della confusione generatasi; per questo motivo nelle specifiche della 69

70 4. I Feed RSS versione 0.91 aggiunse una dichiarazione piuttosto incerta ma che costituisce una diapositiva esemplare della situazione: "Non c'è accordo su cosa rappresenti la sigla RSS, quindi non è un acronimo ma piuttosto un nome. Versioni successive di queste specifiche potrebbero invece affermare che è un acronimo, speriamo soltanto che ciò non interrompa troppe applicazioni". 41 Nel corso di un'indagine condotta da Pew Internet & American Life Project 42 una batteria di domande è stata sottoposta a 1300 utenti Internet a proposito della loro padronanza di determinati termini diffusi in Rete. Se l'88% degli intervistati ha una buona conoscenza di cosa significhi il termine spam, solo il 9% di essi sa cosa significa RSS e addirittura il 26% non ne ha mai sentito parlare. 4.3 Storia dei feed RSS Sulla nascita e lo sviluppo dei diversi formati RSS circolano 41 Hammersley B., Content syndication with RSS, O'Reilly, San Diego pg

71 4. I Feed RSS numerose leggende popolari e, per quanto concerne la cronologia degli eventi, la letteratura non è del tutto omogenea. Faremo quindi riferimento alla versione dei fatti fornita dal designer di molti tra i principali formati, Dave Winer. E' lui stesso a pubblicare un articolo riassuntivo del panorama storico sul sito dell'università di Harvard nel Giugno Dicembre Viene pubblicato Scripting News, ideato da Dave Winer presso UserLand. UserLand inizia ad offrire i contenuti del sito Scripting News diffusi in XML, come fonte di pubblico dominio. Per molte persone questo formato rappresenta una novità, Ben Hammersley 44 lo omette completamente nel narrare gli sviluppi dell'rss, eppure costituisce la prima forma di syndication del Web. Fu presentato e descritto per la prima volta nel Dicembre del 1997, è stato pienamente supportato e adottato da molti siti di news che necessitavano il costante aggiornamento e si è evoluto. 15 Marzo Viene presentato RSS 0.90, ideato da B. Hammersley, Content Syndication with RSS, O'Reilly,

72 4. I Feed RSS Netscape per l'utilizzo all'interno del sito aggregatore di notizie my.netscape.com, che comunque supportava anche scriptingnews. A detta di Winer, l'unico elemento degno di nota di questo formato era l'header RDF; per il resto lo considera un dispiegamento di puro Xml. Aprile del Apre my.userland.com, aggregatore della Userland che processa contenuti RSS Giugno Viene presentato ScriptingNews 2.0b1, sviluppato dallo stesso DaveWiner presso UserLand, è un'evoluzione della prima versione creata per includere le caratteristiche del formato RSS 0.90; da subito integrato in my.userland.com. E' la versione 2.0 detta grassa, poiché gestiva oltre ai titoli anche testi e immagini; ogni elemento era un vero e proprio paragrafo, fornito di link e immagini. 10 Luglio Esce RSS 0.91, prodotto da Netscape, con specifiche di Dan Libby, include a sua volta molte delle novità introdotte da scriptingnews 2.0b1. Nelle specifiche Libby dichiara: Stiamo cercando di muoverci verso un formato standard e per fare ciò abbiamo incluso diversi tag 72

73 4. I Feed RSS appartenenti al popolare formato scriptingnews. 45 Scompaiono i riferimenti all'rdf. 29 Luglio UserLand adotta RSS 0.91, rifiutando il formato scriptingnews. Winer posta un messaggio sul proprio blog: Ottime notizie! Netscape ha rilasciato una nuova versione delle specifiche RSS ed è molto meglio di quanto pensassi. Supporta elementi grassi e adotta tutte le estensioni di ScriptingNews 2.0b1. Sono molto felice di constatare come Netscape abbia positivamente accolto la nostra offerta di collaborazione. Integreremo in My.UserLand.Com la nuova versione, pur rimanendo compatibili con i formati precedenti. 46 Dicembre Mentre si scioglie il team di sviluppo RSS di Netscape, UserLand incorpora il content management system Manila con un supporto integrato per scriptingnews 2.0b1. 4 Giugno UserLand pubblica le proprie specifiche di RSS 0.91 e integra il formato in my.userland.com. 14 Agosto Il gruppo di lavoro guidato da Rael Dornfest

74 4. I Feed RSS di O'Reilly propone il formato RSS 1.0. Si basa sull'rdf fa uso di spazi tra i nomi. Presenta, come lo 0.90, header RDF, ma per il resto è un formato completamente nuovo, senza legami con alcuno dei precedenti. 25 Dicembre Esce RSS 0.92, ovvero 0.91 con qualche optional, ideato da Dave Winer presso UserLand. 20 Aprile Si discute un nuovo formato, RSS 0.93, che non viene mai sviluppato. 14 Marzo L'API MetaWeblog congiunge RSS 0.92 con XML-RPC per realizzare una API d blogging più potente. 18 Settembre Nasce il formato RSS 2.0, evoluzione dello 0.92, ideato ancora da Dave Winer, che nel contempo ha lasciato UserLand. L'API MetaWeblog viene aggiornata per supportare RSS 2.0. In realtà, durante lo sviluppo, questo formato veniva chiamato Luglio Dave Winer rilascia le specifiche di RSS 2.0 sotto licenza Creative Commons. RSS 2.0 diviene lo standard de facto. 74

75 4. I Feed RSS 4.4 Specifiche RSS Le specifiche RSS definiscono in modo rigido ed univoco come devono essere creati, pubblicati e parsati i feed RSS. Sono disponibili diverse specifiche RSS, tipicamente una per ogni formato attualmente disponibile. Poiché l'rss è un formato derivante dall'xml, da esso eredita la maggior parte delle norme di sintassi. Un documento RSS deve essere a sua volta un documento conforme con le specifiche XML. I formati RSS più diffusi sono RRS 0.9, RSS 0.91, RSS 1.0 e RSS 2.0. Introduciamo qui, prima di avventurarci nella sezione più tecnica, la definizione di un termine più volte citato e la cui conoscenza è necessaria per la comprensione degli sviluppi successivi. 75

76 4. I Feed RSS Resource Description Framework (RDF) RDF è un framework per la descrizione della conoscenza nel Web. Esso è stato specificatamente creato, secondo prescrizioni del W3C, per la descrizione dei metadati relativi alle risorse. Questo framework è alla base del cosiddetto semantic web e permette la condivisione di conoscenza online. L RDF si basa su tre principi chiave: Qualunque cosa può essere identificato da un URI; The least power: utilizzare il linguaggio meno espressivo per definire qualunque cosa; Qualunque cosa può dire qualunque cosa su qualunque cosa; RDF è sostanzialmente un modello formale di dati dotato di sintassi di interscambio, un sistema di schemi di tipo ed un linguaggio d interrogazione Wikipedia 76

77 4. I Feed RSS RSS 0.9 E' stata la prima versione che ha potuto fregiarsi di questo acronimo. Basata su una struttura RDF, è un formato deprecato e completamente in disuso. I pochi feed in RSS 0.9 sono certamente reperti archeologici ed è auspicabile che nessun sito offra ancora feed attraverso questa sintassi. Poichè l'rss 0.9 è stato il precursore di tutti i formati successivi, qualsiasi versione alternativa tra 0.9x, 1.0 e 2.0 è valida. Tuttavia, se si desidera sfruttare le potenzialità offerte dalla struttura RDF la scelta è una sola: RSS 1.0, l'unico formato ad averne mantenuto le caratteristiche nel core della sintassi RSS 0.91 Queste specifiche rappresentano una delle prime svolte 77

78 4. I Feed RSS nell'evoluzione del formato RSS. Rilasciate inizialmente dal team RSS di Netscape, furono modificate da Dave Winer nel Giugno del 2000, abbandonando completamente il concetto di RDF per offrire una struttura semplificata. Esse combinano le caratteristiche del formato RSS 0.90 con alcuni dettagli del pionieristico formato ScriptingNews. Mentre l'uso di questi due formati è ampiamente decaduto, RSS 0.91 è ancora in uso ed è la base delle più recenti versioni. Solo recentemente i programmatori di piattaforme per il web publishing hanno deciso di optare verso soluzioni meno datate; è quindi possibile che alcuni blog e CMS ancora producano un RSS Caratteristiche essenziali dell'rss 0.91 sono: Formato basato su XML. Nessun legame con il formato RDF Un unico channel in grado di contenere fino a 15 item. Ogni channel può contenere alcuni tag che ne descrivono le proprietà. Ogni item può contenere un titolo, una descrizione e una URL. Metadati limitati 78

79 4. I Feed RSS Pull-based: l'utente deve richiedere il feed I feed possono contenere un box opzionale per l'inserimento di testo RSS 1.0 Rilasciata pochi mesi prima della 0.92, questa versione dichiara il volontario ritorno all'rdf. Così RDF Site Summary (RSS) è un formato di metadati leggero, multiuso, estensibile per la descrizione e la distribuzione di contenuti. La retrocompatibilità con la versione RSS 0.9 è un obiettivo per agevolarne l'uso da parte dei produttori di contenuti esistenti. L'RSS è un'applicazione dell'xml, conforme alle specifiche RDF del W3C ed è estensibile via namespace XML e/o una modularizzazione basata sull'rdf. Un sommario RSS è un documento che descrive un canale consistente in una lista di articoli raggiungibili tramite una URL. Ogni elemento è composto da un titolo, un link ed una breve descrizione. 79

80 4. I Feed RSS I dodoci mesi successivi al rilascio della versione 0.91 hanno visto affiorare numerosi utilizzi innovativi per l'rss. Si è ricorsi all'uso dell'rss per soddisfare le esigenze richieste dalla crescita di nuove applicazioni: aggregazione, argomenti di discussione, elenco di lavori, servizi di listing multiplo, punteggi sportivi, catalogazione di documenti, ecc. Attraverso la modularizzazione basata su namespace XML e RDF, l'rss 1.0 rappresenta un framework sia per la distribuzione standardizzata sia per quella con uno scopo specifico. Il punto cruciale delle differenze tra la versione RSS 1.0 e le altre è riconducibile all'estensibilità attraverso i namespace XML e alla conformità con la sintassi RDF. I moduli basati sui namespace consentono un'estensibilità suddivisibile in compartimenti. Questo permette di estendere l'rss: senza necessità di riscritture iterative della sintassi centrale; senza necessità di consensi per ogni elemento; senza appesantire l'rss con elementi la maggior parte dei quali non sarebbe usata in alcuna situazione o applicazione particolare; senza conflitti tra i nomi. 80

81 4. I Feed RSS I metadati sono dati che descrivono dati. Mentre il Web non manca sicuramente di informazioni, non sono molte le loro descrizioni. Il W3C Metadata Activity Statement ritiene infatti che i possibili usi del Web appaiono infiniti, ma che la tecnologia stia perdendo di vista un punto cruciale: quella parte del Web che contiene informazioni a proposito delle informazioni; scarseggiano etichettatura, catalogazione e informazioni descrittive strutturate in un modo che permetta alle pagine web di essere correttamente cercate e processate in particolare dai computer. L'RDF permette la rappresentazione di ricche relazioni tra metadati più di quanto sia possibile fare con la più recente struttura RSS. L'esistenza di una base RDF nell'rss 0.9 è stata però la ragione che ha portato alla scelta di costruire la più recente versione dell'rss; secondo alcuni, infatti, cercare di reintrodurre l'rdf attraverso il formato RSS 0.91 è stato come tentare di reintrodurre il dentifricio nel tubetto: un fallimento. La modularità basata sui Namespace consente all'rss 1.0 un'estensibilità suddivisibile in compartimenti. 81

82 4. I Feed RSS Estendere RSS 1.0 con i moduli. Diversamente da RSS 0.91, RSS 1.0 è estensibile 48 proprio come l'xml. Esso consente ai produttori di feed di aggiungere elementi XML purchè descritti nel namespace. Tre sono i moduli standard: Dublin Core. Definisce tipi di dati di base, come titolo, data, descrizione, autore e linguaggio, utili a livello di <feed> o di <item>. Gli elementi <dc:date> e <dc:creator> sono spesso usati anche all'interno dei feed RSS 2.0. Content. Definisce elementi per siti Web e i formati con cui formattare i contenuti. L'uso dell'elemento <content:encoded> è frequente sia nella versione 1.0 che 2.0 per permettere la creazione di un breve sommario in <description> e il contenuto esteso in <content: encoded> al contempo. Syndication

83 4. I Feed RSS Definisce elementi che consentono di comunicare al reader con quale frequenza ricercare aggiornamenti. Sono l'equivalente degli elementi <skiphours> e <skipdays> presenti nella versione Utilizzare i moduli è semplice. Se, ad esempio, volessimo aggiungere un elemento <date> al nostro feed 1.0, cosa che non è contemplata dalle specifiche dellla versione, si può usare l'elemento <date> definito dalle specifiche del modulo Dublin Core. Occorre semplicemente dichiarare il namespace XML e aggiungere il nuovo elemento. Vediamo un esempio concreto. Si noti che le date Dublin Core fanno uso del formato suggerito dalla norma ISO <?xml version="1.0"?> <rdf:rdf xmlns:rdf=" xmlns= xmlns:dc= > <channel rdf:about=" <title>xml.com</title> <link> <dc:date> t11:54:37-08:00</dc:date>... In aggiunta ai tre moduli standard, è possibile fare uso di un certo numero di moduli creati dagli utenti, tra cui: mod_annotation 83

84 4. I Feed RSS Definisce un elemento <annotate:reference> che può essere usato per tenere nota degli elementi del feed. mod_audio Definisce una serie di elementi <audio> che possono essere utili per aggiungere metadati come titolo della canzone, artista e album alle tracce audio. mod_link Definisce un elemento <link>, modellato sull'elemento HTML omonimo, che può fornire link per le risorse a cui si fa riferimento nel feed. mod_taxonomy Definisce una serie di elementi <taxo> utili per aggiungere tag o informazioni agli item del feed. Questo modulo è usato da Del.icio.us per gestire i tag dei bookmark. La gerarchia di incapsulamento differisce dalle prime versioni di RSS. Gli elementi <item> non sono contenuti all'interno dell'elemento <channel>. Il channel è essenzialmente l'header del file; contiene gli elementi <title>, <link>, e <description> del 84

85 4. I Feed RSS feed, così come una tabella di item in stile RDF che elenca gli item presenti nel feed. Ogni <item> contiene gli stessi elementi <title>, <link>, e <description> come nelle versioni precedenti di RSS, eccetto il fatto che l'elemento permalink è specificato due volte: dapprima nell'attributo <rdf:about>, poi nell'elemento <link>. L'elemento <date>, posto a livello di item, continua a non essere parte del formato, ma è prassi per i feed RSS 1.0 includere il modulo dell'estensione Dublin Core e un elemento <dc:date> in ciascun item RSS 2.0 Nel Settembre del 2002, Userland rilasciò RSS 2.0 (partendo dalla bozza della 0.94), dichiarandone la retrocompatibilità con RSS 0.94, RSS 0.93, RSS 0.92, e la loro versione di RSS RSS 2.0 è in realtà incompatibile con tutte le versioni precedenti per i seguenti motivi: RSS 2.0 elimina l'elemento <rating>, permesso invece in RSS 85

86 4. I Feed RSS 0.91 di Netscape e di Userland, RSS 0.92, RSS 0.93, and RSS RSS 2.0 elimina l'attributo type introdotto RSS 0.94, perché considerato un errore che creava confusione. La specifica RSS 2.0 dice che <description> può contenere o meno HTML, ma non c'è modo per l'utente di distinguere con un'applicazione l'html dal testo puro (specialmente in testi che citano la parola html). Di fatto, l'eliminazione di questo attributo crea infinitamente più confusione per un programma di quanto facesse la versione Nel Novembre 2002, Userland rilasciò RSS 2.01, compatibile, secondo i produttori, con RSS 2.0, RSS 0.94, RSS 0.93, RSS 0.92, e la loro versione di RSS RSS 2.01 cambiò la semantica dell'elemento <skiphours>. In RSS 0.94, RSS 0.93, RSS 0.92, e RSS 0.91 di Userland, le ore andavano da 1 a 24. In RSS 2.01, come nelle versioni di Netscape le ore andavano da 0 a 23. RSS 2.01 condivide il modello interno di RSS 2.0, il che vuol dire che è incompatibile con RSS 0.94 e tutte le versioni di RSS prima della

87 4. I Feed RSS La specifica RSS 2.01 è stata pubblicata al posto della 2.0; non esistono copie ufficiali della specifica 2.0. RSS 2.01 usa lo stesso 2.0 come numero della versione, come RSS 2.0, rendendo impossibile la distinzione da parte di un programma. Tutti i feed RSS 2.0 sono perciò da considerarsi feed RSS 2.01, nonostante l'incompatibilità tra RSS 2.01 e RSS 2.0. Nel Gennaio 2003, Userland cambiò la specifica, già pubblicata, RSS 2.01, per aggiungere nuovamente l'elemento <rating>. Il formato restò invariato, il che vuol dire che RSS 2.01 è ancora incompatibile con RSS 0.94 e tutte le versioni RSS prima della Ancora una volta, la nuova specifica 2.01 fu pubblicata al posto della vecchia, senza nessuna copia ufficiale della versione precedente. Né la versione di revisione (2.01) né la versione del formato (2.0) cambiarono, rendendo impossibile ancora una volta distinguere tra i due formati. Questo vuol dire che se un feed contiene l'elemento <rating> e si dichiara come RSS 2.0, è impossibile sapere se è valido senza sapere quando è stato creato. Ci sono in tutto 9 versioni di RSS, tutte incompatibili per qualche motivo con una parte delle altre. RSS 0.90 è incompatibile con RSS 87

88 4. I Feed RSS 0.91 di Netscape, RSS 0.91 di Netscape è incompatibile con RSS 0.91 di Userland, RSS 0.91 di Netscape è incompatibile con RSS 1.0, quella del W3C, RSS 0.91 di Userland è incompatibile con la loro stessa 0.92, RSS 0.92 è incompatibile con la 0.93, 0.93 con la 0.94, 0.94 con la 2.0, e la 2.0 è incompatibile con sé stessa. 49 RSS non è in alcun modo un formato perfetto, ma è molto diffuso e largamente supportato. Disporre di una specifica stabile è un obiettivo a cui l'rss anelava da molto tempo. Lo scopo è quello di garantirne la crescita nel mercato che si sta sviluppando attorno e di spianare la strada per innovazioni in nuovi formati di distribuzione. Perciò, le specifiche RSS, per necessità pratiche, sono bloccate alla versione Lavori successivi dovrebbero concretizzarsi in moduli, attraverso l'uso di namespace, ed in formati di distribuzione completamente nuovi, con nuovi nomi. Essendo la versione 2.0 il formato RSS attualmente più diffuso e prolifico, riportiamo nei dettagli le specifiche tecniche sugli elementi obbligatori e opzionali. In primo luogo queste specifiche documentano i sottoelementi obbligatori ed opzionali per l'elemento <channel>; in seguito quelli per l'elemento <item>. 49 Wikipedia 88

89 4. I Feed RSS Elementi obbligatori per <channel> <title> Il nome del canale. Per gli utenti rappresenta il riferimento a chi fornisce il servizio. Se è disponibile un sito che presenta le stesse informazioni del file RSS, il titolo del canale (channel) dovrebbe essere lo stesso titolo del sito web (es. Sensible Sensitivity). <link> L'URL del sito web HTML che corrisponde al canale (es. ). <description> Una frase o un riassunto per descrivere il canale (es. Questo è il blog di Ambra Lazzari). Elementi opzionali per <channel> <language> La lingua nella quale è scritto il canale. Questo tag consente agli aggregatori di raggruppare tutti i siti italiani, per esempio, in una singola pagina. E' disponibile una lista di valori consentiti per questo elemento, fornita da Netscape. E' possibile usare i valori definiti dal 89

90 4. I Feed RSS W3C. <copyright> Informativa sul copyright per il contenuto del canale. <managingeditor> Indirizzo della persona responsabile dei contenuti editoriali. <webmaster> Indirizzo della persona responsabile dei problemi tecnici relativi al canale. <pubdate> La data di pubblicazione dei contenuti. <lastbuilddate> La data dell'ultima modifica dei contenuti del canale. <category> Specifica una o più categorie delle quali fa parte il canale. Segue le stesse regole dell'omonimo elemento del livello <item>. <generator> Una stringa indicante il programma usato per generare il canale. <docs> Un URL che punta alla documentazione del formato usato per il file 90

91 4. I Feed RSS RSS. <cloud> Consente di registrare processi con un servizio Web che supporti l'interfaccia rsscloud, per ricevere notifiche degli aggiornamenti del canale, implementando un protocollo leggero di pubblicazioneiscrizione per feed RSS. <ttl> ttl sta per time to live. E' il numero di minuti che indica per quanto tempo un canale può essere mantenuto in cache prima di rieseguire un aggiornamento dalla sorgente. <image> Specifica un'immagine GIF, JPEG o PNG che può essere mostrata con il canale. <rating> L'icona per la votazione del canale. <textinput> Specifica un campo input text che può essere mostrato con il canale. <skiphours> 91

92 4. I Feed RSS Un suggerimento per gli aggregatori indicante in quali orari possono saltare la lettura. <skipdays> Un suggerimento per gli aggregatori indicante in quali giorni possono saltare la lettura. Elementi per <item> Un channel può contenere un qualsiasi numero di <item>. Un item può rappresentare una notizia; in questo caso la sua descrizione è una sintesi della notizia ed il collegamento indirizza alla notizia completa. Può anche contenere informazioni sufficienti per essere autonomo; in questo caso la descrizione contiene l'intero testo (è ammesso un testo HTML con le entità codificate) ed i tag <link> e <title> possono essere omessi. Tutti gli elementi di un <item> sono opzionali, tuttavia deve essere almeno presente un <title> o una <description>. <title> Il titolo dell'item. Nel caso di un blog, sarà il titolo di un post. 92

93 4. I Feed RSS <link> L'URL dell'item. Nel caso di un blog, sarà l'url del post. <description> Una sintesi dell'item. <author> Indirizzo dell'autore dell'item. <category> Include l'item in una o più categorie. <comments> URL di una pagina contenente i commenti correlati all'item. <enclosure> Descrive un oggetto multimediale allegato all'item. <guid> Una stringa che identifica univocamente l'item. <pubdate> Indica quando l'item è stato pubblicato. <source> Il canale RSS dal quale proviene l'item. 93

94 4. I Feed RSS L'RSS imposta delle restrizioni al primo carattere non spazio e non bianco che compone il valore degli elementi <link> e <url>. Il valore di questi elementi deve cominciare con uno schema URI registrato presso l'ente IANA, come ad esempio news://, mailto:// e ftp://. Prima del formato RSS 2.0 le specifiche consentivano solo e ftp://, anche se molti sviluppatori e aggregatori usavano e supportavano anche gli altri schemi URI. Gli aggregatori, comunque, potrebbero avere dei limiti per quanto riguarda il supporto a schemi URI e non è scontato che ogni lettore per feed supporti tutti gli schemi. Nell'RSS 0.91, molti elementi sono limitati a 500 o 100 caratteri. Mentre non ci possono essere più di 15 <items> in un <channel> nel formato 0.91, non ci sono invece limiti di lunghezza per le stringhe o limiti a livelli XML nell'rss 0.92 e superiori. Gli interpreti possono però imporre limiti specifici e i produttori di contenuti possono avere preferenze sul numero massimo di <item> che desiderano inserire in un channel, o quali stringhe devono avere limiti di lunghezza. Nell'RSS 2.0 c'è un modo per collegare un canale al suo 94

95 4. I Feed RSS identificatore in un sistema di catalogazione usando la funzionalità dell'elemento <category> a livello <channel>. Ad esempio, per collegare un canale al suo identificatore in Syndic8, basta includere un elemento <category> come sub-elemento di <channel>, con dominio Syndic8 e come valore l'identificativo per il canale nel database di Syndic8. Gli elementi <guid> possano sembrare molto simili agli elementi <link>. In alcuni sistemi di contenuti, sono effettivamente la stessa cosa, in altri no. In alcuni sistemi, <link> è un permalink ad un post di un blog. Tuttavia, in altri sistemi, ogni <item> è un riassunto di un articolo più lungo, <link> punta all'articolo e <guid> è il permalink al post del blog. In ogni caso, è consigliato fornire un guid e se possibile renderlo un permalink. Questo consente agli aggregatori di evitare la ripetizione di item ogni qual volta vengano apportati cambiamenti ai contenuti. 95

96 4. I Feed RSS Estendere l'rss 2.0 L'RSS ha avuto origine nel 1999 e si è sforzato di essere un formato semplice, facile da comprendere con obiettivi relativamente modesti. Dopo essere diventato un formato popolare, gli sviluppatori hanno desiderato estenderlo attraverso moduli definiti da namespace XML 50, elementi e attributi univoci definiti dal W3C. RSS 2.0 introduce questa possibilità seguendo una semplice regola: un feed RSS può contenere elementi non descritti nelle proprie specifiche solo se questi elementi sono definiti in un namespace. Gli elementi definiti nelle specifiche, invece, non sono univoci, così che l'rss 2.0 risulti compatibile con versioni precedenti e un file in versione 0.91 o 0.92 sia anche un file 2.0 valido

97 5. Feed di seconda generazione: Atom Feed di seconda generazione: Atom Storia Atom è il formato di syndication più recente, basato sull'esperienza delle varie versioni del protocollo RSS. Inizialmente è stato conosciuto come Pie e poi come Echo. La specifica completata di Atom è stata presentata allo IETF 51 per l'approvazione, nel Giugno 2005, l'ultimo passo per diventare uno standard Internet RFC 52. Nel mese successivo è stato dichiarato pronto per l'implementazione. 51 Internet Engineering Task Force: è una comunità di standardizzazione aperta composta da tecnici, specialisti e ricercatori interessati all'evoluzione tecnica e tecnologica di Internet. 52 Request for Comments. Richiesta di osservazioni. Serie di documenti iniziata 97

98 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 Prima che Atom entrasse nello IETF, il gruppo aveva prodotto il formato Atom 0.3, utilizzato da alcuni servizi di Google, come Blogger o Gmail. Il Progetto Atom attualmente continua a lavorare sul Protocollo di Pubblicazione Atom, con lo scopo di migliorare e standardizzare i meccanismi di pubblicazione già esistenti come le API Blogger e il protocollo server/client XML-RPC LiveJournal. Il fine ultimo è quello di produrre un formato di feed esaustivo e unico, con un unico protocollo di editing, soppiantando la moltitudine di possibilità attualmente fornite dalle numerose versioni RSS. Atom consiste in: un modello concettuale di risorsa; una sintassi concreta per questo modello; un formato di syndication e archiviazione (Atom feed format) che fa uso di questa sintassi; un protocollo di editing che fa uso di questa sintassi. Il formato deve poter rappresentare: una risorsa di tipo Weblog o articolo (che quindi avrà un autore, una data, un identificatore e del contenuto); un feed o channel di entry, con o senza contenuti allegati; 98

99 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 un archivio completo di tutte le entry di un feed; contenuti in codice XML (soprattutto XHTML) valido; informazioni aggiuntive che siano estendibili dall'utente; Il protocollo di editing deve abilitare: la creazione, modifica e cancellazione delle entry di un feed; più autori per un feed; più soggetti o categorie in un feed; autenticazione dell'utente; la creazione, modifica e cancellazione degli utenti; l'impostazione e il reperimento delle impostazioni dell'utente; la creazione, l'impostazione e il reperimento di risorse correlate, come commenti o templates. 5.2 Specifiche Il 15 Luglio 2005 furono rilasciate le prime specifiche del formato Atom 53, pubblicate per essere discusse e migliorate dalla comunità

100 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 Web. Anche Atom 1.0 è un formato di syndication basato sul linguaggio XML. I feed in Atom sono composti di un certo numero di item, che qui sono chiamati entry, ciascuno con un corredo di metadati estensibile. Le specifiche di Atom 1.0 usano il prefisso atom: per gli elementi in esse descritti; è una scelta arbitraria e non semanticamente significativa. Le specifiche si occupano di due distinti tipi di documenti Atom: i Documenti Feed e i Documenti Entry. Un Documento Feed è una rappresentazione di un feed Atom che include i metadati del feed e le entry ad esso associate. La sua radice è l'elemento <atom:feed>. Un Documento Entry rappresenta esattamente un'entry Atom, al di fuori del contesto di un feed Atom. La sua radice è l'elemento <atom:entry>. namespace atom = " start = atomfeed atomentry Entrambi i tipi di Documenti Atom sono specificati in termini del linguaggio XML 1.0 e identificati con il media type "application/atom+xml". I Documenti Atom devono contenere codice XML valido. 100

101 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 Atom consente l'uso sia di IRI 54, sia di URI 55. Ciascun URI è un IRI, così ogni URI può essere usato dove necessita un IRI. Ogni elemento deve contenere un attributo <xml:base> che stabilisce l'uri (o IRI) di base per risolvere ogni referenza relativa. Ogni elemento deve anche contenere un attributo <xml:lang> che indichi il linguaggio dell'elemento e dei suoi figli. Il linguaggio è significativo solo per quegli elementi definiti language sensitive dalle specifiche. atomcommonattributes = attribute xml:base { atomuri }?, attribute xml:lang { atomlanguagetag }?, undefinedattribute* Lo scopo di questo paragrafo è, piuttosto che esporre una traduzione di tali specifiche nel dettaglio, quello di illustrare le migliorie che Atom ha apportato ai formati di syndication esistenti e i suoi punti di forza. Avendo analizzato più o meno dettagliatamente i formati della famiglia RSS, Atom 1.0 suonerà automaticamente familiare. In realtà Atom differisce dall'rss in molti importanti aspetti. Atom richiede che ciascun feed e entry contenga tre elementi: 54 Internationalized Resource Identifiers 55 Uniform Resource Indentifiers 101

102 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 Un unique identifier, che può essere semplicemente l'uri per il post di un blog e altre risorse Web rappresentate da un entry, o più complesso come un identificatore realmente univoco di 128-bit (Globally Unique Identifier -GUID); Un title, che riporta una breve stringa di titolo per l'entry, anche vuota (rappresentata da un elemento title vuoto, <title />); Un timestamp che indica il momento dell'ultimo aggiornamento. Atom richiede tutto il tempo che occorre per descrivere attentamente un modello di contenuti robusto, flessibile e coerente che supporta: semplice testo, escaped HTML, XHTML corretto, XML, contenuto binario codificato in base-64 e link ai contenuti non inclusi direttamente nel feed. Gli RSS invece, senza ricorrere all'uso non standard di estensioni namespace, possono gestire soltanto testo semplice e contenuti scritti in escaped HTML. Atom fornisce anche un ben definito modello di estensione che consente lo stesso tipo di meccanismi decentralizzati per aggiungere nuovi metadati e contenuti supportati da RSS, ma lo fa 102

103 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 in un modo che aiuta a proteggere l'interoperabilità interna tra implementazioni. Atom stabilisce, ad esempio, dove gli elementi di estensione possono o non possono apparire all'interno di un documento, quali estensioni sono language sensitive (e quindi indicate da attributi xml:lang) e come un'implementazione Atom debba reagire quando incontra un elemento estensivo sconosciuto. Provvede infine rigorose definizioni per i vari elementi metadati obbligatori o opzionali all'interno del proprio namespace interno. Definisce così una complessa struttura per l'elemento <author> che include un nome, un indirizzo , e un identificatore associato all'autore, come l'uri alla sua homepage. Sia i feed che le entry possono avere molteplici elementi author e zero o più elementi contributor. Questi ultimi identificano quei collaboratori che possono aver contribuito alla produzione del feed o delle entry, senza poter essere definiti dei veri e propri autori. Entrambi gli attributi sono pienamente estensibili, consentendo di annettere tutti i dettagli desiderati. L'elemento author degli RSS è senz'altro più povero, comparendo una sola volta all'interno di un 103

104 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 item e potendo indicare il solo indirizzo . Esempio di costrutti person e contributor estesi: <feed xmlns=" xmlns:foaf=" xml:base=" <author> <name>ambra Lazzari</name> <foaf:homepage rdf:resource="/blog" /> <foaf:img rdf:resource="/mypic.png" /> </author> <contributor> <name> Pinco Pallino </name> <foaf:homepage rdf:resource="/pincosblog" /> <foaf:image rdf:resource="/pincospic.png" /> </contributor>... </feed> Caratteristiche aggiuntive di Atom 1.0 sono: la possibilità per le singole entry di esistere indipendentemente dal feed (Feed Document) che fornisce nuove possibilità per l'aggregazione e la distribuzione di informazioni; timestamp standard (ISO-8601 e XML); supporto di URI relative con il costrutto <xml:base>; multilinguismo garantito dall'uso di Internationalized Resource Identifiers (IRI) e <xml:lang>; 104

105 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 meccanismo di link dinamico ed estensibile che consente di linkare feed e entry a risorse esterne (enclosure); feed autoreferenziali che semplificano il processo di sottoscrizione; un MIME media type in grado di identificare i documenti Atom 1.0; supporto integrato per firma digitale e criptografia XML; uno schema XML detto RELAX NG [ che convalida i documenti Atom 1.0; compatibilità con RDF; soprattutto le caratteristiche di Atom sono tese a supportare una più vasta gamma di modalità di syndication rispetto ai formati precedenti Podcasting Oltre ai contentuti dei blog e dei siti di news, una delle applicazioni emergenti dei feed riguarda l'area del podcasting. Un podcast è un 105

106 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 feed che distribuisce file audio automaticamente scaricabili ed esportabili sul supporto dell'utente. Attualmente la funzionalità di podcasting è resa possibile attraverso l'uso del tag enclosure del formato RSS 2.0. Mentre RSS 2.0 supporta un solo elemento enclosure per item, in ciascuna entry di Atom ve ne può essere presente un numero qualsiasi; in questo modo si semplifica l'uso rendendo possibile pubblicare un file audio in diversi formati in un singolo feed. Una tale riduzione del numero di feed corrisponde a un'effettiva minore complessità sia per l'editore che per il fruitore. Esempio di podcasting con Atom 1.0: <feed xmlns=" <id> <title> Feed Podcast </title> <updated> t12:00:00z</updated> <author> <name>ambra Lazzari</name> </author> <link href=" /> <link rel="self" href=" /> <entry> <id> <title>atom 1.0</title> <updated> t12:00:00z</updated> <link href=" /> <summary>a proposito di Atom 1.0</summary> <link rel="enclosure" type="audio/mpeg" title="mp3" 106

107 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 href=" length="1234" /> <link rel="enclosure" type="application/x-bittorrent" title="bittorrent" href=" length="1234" /> <content type="xhtml"> <div xmlns=" <h1>note</h1> <ul> <li>00:01:00 -- Introduzione</li> <li>00:15:00 Parlando di Atom 1.0</li> <li>00:30:00 -- Fine</li> </ul> </div> </content> </entry> </feed> Multilinguismo Il tag enclosure di Atom fornisce altre possibilità. I link enclosure possono fare riferimento a qualsiasi tipo di risorsa. Nell'esempio che segue, l'uso di più enclosure in una sola entry fa riferimento alle versioni tradotte in diverse lingue di uno stesso documento PDF accessibile tramite protocollo FTP. L'attributo hreflang specifica in quale lingua è stato tradotto ogni singolo file 107

108 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 PDF. Esempio di uso di enclosure per supportare il multilinguismo:... <entry> <id> <title>guida alla syndication</title> <updated> t12:00:00z</updated> <summary>feed RSS</summary> <link rel="enclosure" xml:lang="it" title= Guida alla syndication type="application/pdf" hreflang="it" href="ftp:// /> <link rel="enclosure" xml:lang="en" title="how To Syndicate" type="application/pdf" hreflang="en" href="ftp:// /> </entry> Altri usi dei link Oltre a enclosure, i link possono anche avere altre funzioni connettive: <link rel="alternate" /> indentifica una versione alternativa del feed o della entry; 108

109 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 <link rel="related" /> identifica una risorsa correlata al contenuto del feed o della entry; <link rel="self" /> identifica una risorsa equivalente al feed o alla entry; generalmente è utilizzato per implementare l'autoreferenzialità e meccanismi di autoreperimento; <link rel="via" /> identifica un'altra risorsa che fornisce la stessa informazione; nel caso in cui la entry sia distribuita da un aggregatore online identifica l'aggregatore stesso Riferimenti tramite URI Dove non arrivano le funzionalità dei link, Atom introduce la possibilità di collegare contenuti tramite URI. Nell'esempio vediamo come potrebbe apparire un feed Atom per un blog di foto. L'elemento <content> connette ogni singola foto del blog. L'elemento <summary> fornisce una didascalia delle immagini. Elenco di immagini tramite URI:

110 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 <entry> <id> /entries/1</id> <title>le Cinque Terre</title> <link href="/entries/1" /> <updated> t12:00:00z</updated> <summary>veduta di Monterosso</summary> <content type="image/png" src="/terre1.png" /> </entry> <entry> <id> /entries /2</id> <title>londra</title> <link href="/entries/2" /> <updated> t12:00:00z</updated> <summary>il Tower Bridge</summary> <content type="image/png" src="/londra1.png" /> </entry> Aggiornamenti software Tra i molteplici utilizzi di tale libertà di espansione, vi è la possibilità di distribuire pacchetti di aggiornamenti software scaricabili e una pagina che ne descriva le caratteristiche; questo è possibile in virtù della separazione che Atom opera tra i ruoli dei link e gli elementi che riguardano i contenuti, già predisposta dal proprio namespace interno. Esempio di distribuzione di aggiornamenti software con Atom 1.0: 110

111 5. Feed di seconda generazione: Atom <entry> <id>tag:update: </id> <title>update: </title> <updated> t12:00:00z</updated> <link rel="alternate" type="text/html" href="/updates/2006/07/18/readme.html_ " /> <content type="application/zip" src="/updates/2006/07/18/update_ zip" /> </entry> <entry> <id>tag:update: </id> <title>update: </title> <updated> t12:00:00z</updated> <link rel="alternate" type="text/html" href="/updates/2006/07/17/readme_ html" /> <content type="application/zip" src="/updates/2006/07/17/update_ zip" /> </entry> Live streaming di contenuti audio o video Altre applicazioni possibili con Atom includono tipi di dati non tipicamente supportati dai feed: streaming di file audio e video, link sicuri a informazioni e transazioni da proteggere e streaming di dati di grandi dimensioni. Esempio di live streaming audio:... <entry> 111

112 5. Feed di seconda generazione: Atom <link rel="alternate" type="text/html" href="/show/pagina1.html" /> <content type="audio/x-mpegurl" src="/streams/show1.mpu" /> </entry> <entry>... <link rel="alternate" type="text/html" href="/show/pagina2.html" /> <content type="audio/x-mpegurl" src="/streams/show2.mpu" /> </entry> Estensioni di Atom 1.0 Un'importante punto di forza nella tecnologia di syndication è la possibilità data agli sviluppatori di estendere in modo dinamico un feed con nuovi tipi di metadati. Il modello di estensione di Atom è un gioiello in questo senso, che soddisfa gli sviluppatori e protegge l'interoperabilità tra le implementazioni di Atom. Le estensioni di Atom si possono dividere in due categorie: elementi e attributi che estendono il namespace e nuovi tipi di link e 112

113 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 relazioni. Le estensioni al namespace si compongono di un mix tra nuovi elementi XML e elementi propri di Atom. Esistono elementi per definire il momento di creazione e quello di pubblicazione di una entry ma non esiste, ad esempio, un elemento che ne determini la scadenza, cosa utile per offerte limitate nel tempo; si può dichiarare un simile elemento in un namespace separato e includerlo nel feed Atom: <feed xmlns=" xmlns:s=" <item> <id> <title>grande offerta limitata!</title> <updated> t12:00:00z</updated> <s:expires> t12:00:00z</s:expires> <summary>approfittate di questa offerta limitata!!!</summary> <link href=" /> </item> </feed> Si possono includere nei documenti Atom elementi e attributi estesi con poche eccezioni: alcuni elementi come <atom:updated> possono contenere attributi estesi ma non elementi estesi. Anche se la sintassi Atom è stata definita tramite un processo di standardizzazione IETF, ciò non significa che anche le estensioni 113

114 5. Feed di seconda generazione: Atom1.0 debbano esserlo; esse possono essere definite in modo completamente decentralizzato, aperto e informale pur mantenendo l'interoperabilità. Le estensioni basate sui link coinvolgono la creazione di nuovi valori per l'attributo rel dell'elemento link. L'elemento link associa risorse esterne al feed o alla entry; l'attributo rel identifica lo scopo del link. Attraverso la creazione di nuove relazioni, si possono estendere le tipologie di connessioni che l'elemento link può esprimere. Anche i commenti ai post dei blog, ad esempio, possono essere entry di feed collegate alle entry con i post stessi. 114

115 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto 6.1 Similitudini e differenze Prendiamo in considerazione la star più famosa della syndication e il nuovo astro emergente: RSS 2.0 e Atom 1.0. Differenza principale è, appunto, la data di nascita: RSS 2.0 risale all'ormai lontano 2002 ed è rimasto sostanzialmente immutato da quando, nel 2003, Dave Winer ne ha ceduto i diritti alla Facoltà americana di Harvard rilasciandone le specifiche sotto licenza Creative Commons; Atom 1.0 ha invece poco più di un anno di vita: è nato nel Luglio Inoltre il gruppo di sviluppo di Atom è orientato all'open source: è l'intelligenza collettiva ad implementare un formato il cui codice è 115

116 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto trasparente e disponibile. L'unica innovazione apportabile all'rss 2.0, al contrario, è l'introduzione di moduli, attraverso l'uso di namespace o di formati di distribuzione completamente nuovi. Il copyright di Atom è proprietà di The Internet Society 56 e tutti i diritti sono riservati. Ovviamente Atom interviene sul palcoscenico della syndication in un momento in cui RSS 2.0 è uno standard de facto, ampiamente diffuso e conosciuto, benchè imperfetto, poco flessibile e non retrocompatibile. La disponibilità di classi, parser e risorse per Atom è necessariamente minore, anche se ormai la comunità di sviluppo è molto attenta alle novità e si è rapidamente adeguata rendendo il nuovo formato sufficientemente supportato. Inoltre, la forma base di Atom 1.0 è supportata, in quanto basata proprio su RSS 2.0. Per quanto riguarda le caratteristiche aggiuntive, vengono integrate via via dalla maggior parte degli aggregatori in seguito a bug report. Dal punto di vista delle API 57, RSS utilizza due principali protocolli, 56 The Internet Society (ISOC) è un'organizzazione internazionale non-profit di diritto americano fondata nel 1992 per mano dei pionieri di Internet, con lo scopo di "promuovere lo sviluppo aperto, l'evoluzione e l'uso di Internet per il bene della gente di tutto il mondo"

117 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto Metaweblog e Blogger, a proposito dei quali vengono frequentemente riportati problemi di interoperabilità. Il gruppo di sviluppo di Atom lavora invece ad un Atom Publishing Protocol strettamente integrato con il formato di feed Atom che si basa sulle esperienze dei precedenti formati. I due formati differiscono anche per i contenuti obbligatori: l'rss 2.0 richiede gli elementi title, link e description a livello di feed e Atom 1.0 necessita che sia feed che entry includano un titolo, anche vuoto, un identificatore unico, e un timestamp che riporti la data dell'ultimo update. Il linguaggio all'interno di Atom deve essere strettamente specificato da label, che sia testo piano, escaped HTML, XML, XHTML o contenuti codificati in base-64. In realtà, non c'è garanzia che codice binario o codice arbitrario XML funzionino, però è garantito che i destinatari non potranno processare inappropriatamente contenuti. RSS 2.0 genera molti problemi a causa del fatto che non c'è nessun modo di capire se venga usato testo piano o escaped HTML. 57 insieme di procedure disponibili al programmatore da richiamare per svolgere un determinato compito evitando di scrivere tutte le funzioni dal nulla. 117

118 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto RSS 2.0 ha un elemento <description> che è comunemente usato per contenere sia testi completi che sinossi, spesso nello stesso feed, e che a volte è assente. Non c'è però nessun metodo integrato per segnalare quando il testo presentato sia completo. Atom ha due elementi separati per gestire testi e riassunti: <summary> e <content>. Il primo è preferito, per ragioni di accessibilità, se il contenuto è di natura non testuale, come un file audio, o non locale, come i contenuti identificati da un link Estensibilità RSS 2.0 non è contenuto in un namespace XML ma può contenere estensioni prodotte da elementi provenienti da namespaces XML esterni. Atom è contenuto in un proprio namespace XML e può contenere elementi e attributi provenienti da altri namespace. Esisitono guide specifiche su come interpretare le estensioni, mentre per RSS 2.0 non c'è alcun sito centrale a cui fare riferimento per individuare 118

119 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto nuove estensioni. Per Atom è in via di sviluppo anche una directory di valori per l'elemento <link rel=""> URI RSS 2.0 non specifica come gestire riferimenti URI, così differenti reader implementano differenti euristiche per la loro interpretazione, con conseguente mancanza di interoperabilità e impossibilità pratica di usare riferimenti URi nei feed. Atom 1.0 gestisce i riferimenti URi attraverso un attributo di XML integrato: <xml:base> Librerie Entrambi i formati possono essere raggiunti tramite librerie client 119

120 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto HTTP standard. Le librerie utili per processare RSS 2.0 sono FeedParser 58 e Rome 59. Quelle per Atom 1.0 sono XML::Atom 60, XML::Atom::Syndication 61, FeedParser, Rome, Apache Abdera Linguaggio Atom introduce, in termini semplificati, un concetto propriamente caratteristico di linguaggi di programmazione e totalmente innovativo nel campo della syndication: i tipi di dati. Sono sei quelli gestiti da Atom: category, content, link, date, person, and text. Ciascun tipo presenta delle caratteristiche proprie sia a livello di tag sia a livello di contenuto. Una volta definiti i tipi di dati, il nuovo formato associa ciascun tag

121 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto strutturale ad uno di questi tipi risparmiando tempo e risorse ed evitando di dover ogni volta specificare le caratteristiche proprie del tag. Questa struttura schematica semplifica notevolmente lo sviluppo di parser e librerie poiché di fatto riduce il tutto a pochi tipi di dato associabili in modo univoco e senza eccezioni. Concludiamo il confronto riportando due esempi di feed corrispondenti alla stessa sorgente, nei due diversi formati 63. Esempio RSS 2.0: <?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <rss version="2.0"> <channel> <title><edit> - Il blog di HTML.it</title> <description>il blog di HTML.it su web design, web development, sicurezza.</description> <link> <lastbuilddate>mon, 12 Dec :30:00 GMT</lastBuildDate> <managingeditor>s.carletti@html.it ( Simone Carletti )</managingeditor> <item> <title>un blog aziendale come strumento di web marketing</title> <link> <guid ispermalink="true"> <pubdate>fri, 09 Dec :15:00 GMT</pubDate> <description>il blog rappresenta un modo divertente per creare una comunicazione con un gruppo di navigatori di Internet e l'evidenza e' data dal fatto che ogni giorno ne nascono di nuovi. E le aziende? Che fanno in proposito?</description> </item> </channel> </rss> 63 Cfr

122 6. Rss 2.0 e Atom 1.0 a confronto Esempio Atom 1.0: <?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <feed xmlns=" <title><edit> - Il blog di HTML.it</title> <subtitle>il blog di HTML.it su web design, web development, sicurezza.</subtitle> <link href=" /> <link rel="self" href="/atom10.xml" /> <updated> t12:30:00z</updated> <author> <name> Cesare Lamanna </name> < >c.lamanna@html.it</ > </author> <id> <entry> <id> <title>un blog aziendale come strumento di web marketing</title> <link href="/archivi/2005/12/09/un-blog-aziendale-come-strumento-di-webmarketing.php" /> <updated> t10:15:00z</updated> <summary>il blog rappresenta un modo divertente per creare una comunicazione con un gruppo di navigatori di Internet e l'evidenza e' data dal fatto che ogni giorno ne nascono di nuovi. E le aziende? Che fanno in proposito?</summary> </entry> </feed> 122

123 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web Per leggere un feed RSS o Atom è necessario ricorrere all'uso di appositi lettori chiamati aggregatori o feed reader. Il compito di questi strumenti è interpretare la struttura XML che caratterizza il feed e convertirla in una presentazione intelligibile per gli utenti. Un lettore per feed sostanzialmente ha lo stesso ruolo che il brower ricopre nei confronti delle pagine web. Ogni qual volta si accede ad un indirizzo Internet usando, ad esempio, Internet Explorer o Mozilla Firefox, il browser si occupa di scaricare la pagina, elaborarla e mostrarci il risultato visivo dell'interpretazione. Allo stesso modo un aggregatore di feed accede al contenuto dell'rss, lo elabora e mostra il risultato sotto forma di testo e 123

124 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web grafica. I primi aggregatori offrivano poche funzionalità in più rispetto alla semplice lettura dei feed. Oggi i lettori per feed sono diventati potenti strumenti con una ricca dotazione di risorse per leggere, esportare, aggregare e condividere i propri feed RSS e Atom. Esistono diversi tipi di lettori per feed ed è consuetudine classificarli in base alle modalità con cui è possibile accedervi. Le due categorie standard di aggregatori sono i web aggregator ed i desktop aggregator, più comunemente chiamati programmi. In seguito sono comparsi nuovi lettori alternativi che hanno arricchito la scena presentando plugin, lettori per dispositivi mobile e palmari. 124

125 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web Figura 5 - Esempio di desktop aggregator per Linux: Akgregator Figura 6 - Esempio di desktop aggregator per Windows:YeahReader 125

126 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web 7.1 Desktop Aggregator I desktop aggregator sono programmi per l'aggregazione di contenuti, software completamente autonomi in grado di offrire un vasto numero di funzioni per leggere, aggregare e mostrare i contenuti di un feed. Il programma risiede fisicamente nell'hardware del dispositivo utilizzato e in esso salva contenuti, link e preferenze. I desktop aggregator corrispondono alla generazione 1.0 dei feed reader; oggi ad essi è ampiamente preferita quella loro evoluzione che sposta l'interazione online, i web aggregator, soprattutto a causa della portabilità limitata e vincolata al sisitema operativo e all'hardware in uso. Inversamente proporzionale alla portabilità é l'accessibilità offline: nonostante la maggiore semplicità d'uso e l'ubiquità, i web aggregator richiedono la costante connessione a Internet durante la lettura, mentre i desktop reader sono in grado di salvare in locale le ultime notizie e di renderle disponibili in qualsiasi momento successivo, indipendentemente dalla connessione alla Rete. 126

127 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web I principali desktop aggregator sono YeahReader e FeedReader per Windows, Akgregator per Linux; il primo è free, gli ultimi open source. Newsfire è un popolare aggregatore per Mac, mentre Blogbridge e AmphetaDesk sono free, open source e girano su tutte e tre le piattaforme. Gli aggregatori desktop gratuiti offrono generalmente funzionalità limitate quali la semplice lettura in formato testuale, mentre per visualizzare allegati, immagini e html bisogna ricorrere a software a pagamento. Non così per gli efficienti Akgregator e Yeahreader, i quali consentono di visualizzare feed sia Rss che Atom gestendone allegati e polimedialità. Talvolta i feed consentono di visualizzare interi post, comprensivi di immagini e allegati vari ma scevri da pubblicità, rendendo inutile l'accesso al sito web che li ha generati. Un notevole vantaggio per l'utente che può tradursi in visite mancate agli annunci pubblicitari del sito originario; la scelta sui contenuti e le possibili modalità di fruizione del feed spetta comunque a ciascun sito produttore di feed e non è imputabile al reader il quale, al limite, avrebbe il solo potere di restringerne la fruizione, limitandosi ad offrire formati 127

128 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web testuali. Il layout dei principali desktop aggregator è molto simile: la finestra principale è suddivisa in tre frame sovrastati da un menù semplice e intuitivo che ricorda quello degli editor di testo. Nella finestra di sinistra viene presentato un albero che raffigura l'immagazzinamento delle notizie. L'utente può personalizzarlo secondo i propri gusti, creando cartelle, rinominando file e aggiornando i feed. Il secondo frame mostra l'elenco dei contenuti generati a partire da un singolo feed: questi possono comprendere tutte le ultime pubblicazioni di un intero sito, di una sua sezione o di una singola pagina. Accanto a ciascun contenuto, entry o item che dir si voglia, sono presenti l'ora di creazione, l'autore e un'icona che segnala la presenza di eventuali allegati. La finestra sottostante espande i singoli contenuti selezionati, presentando titolo e descrizione del feed, link al sito originario e tutto ciò che è specificato nel codice XML del feed. Nell'esempio riguardante Akgregator (Figura 5), si tratta di un feed proveniente da un fotoblog di fumetti; il contenuto non è altro che 128

129 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web la nuova immagine appena pubblicata su blog originario, comprensiva di data, autore e funzioni aggiuntive sotto forma di link per inviare il contenuto via mail, leggerne i commenti o inserirlo all'interno dei propri link preferiti all'interno dei siti Del.icio.us e Digg.com. Nell'immagine estratta da Yeahreader (Figura 6), invece, il contenuto deriva da un feed della testa online Repubblica.it, in formato RSS, il quale estrae il titolo, sottotitolo o occhiello dalle notizie pubblicate sul sito e li inserisce come <description>, ripetendo il titolo nel tag <title> con effetto disordinato e ridondante. Le immagini in allegato sono scaricabili o fruibili in un'altra pagina, mentre il sorgente del feed RSS mostrato in Akgregator ricorre al modulo <content: encoded> di RDF 1.0 per far sì che gli aggregatori gestiscano le immagini esattamente come una semplice <description> testuale. Il risultato è un feed inutilmente complesso per un'operazione che, con l'uso del formato Atom, sarebbe agilmente gestibile per mezzo di riferimenti tramite URI. 129

130 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web 7.2 Web aggregator Seguendo l'onda del Web 2.0, si sentiva la necessità di condividere le proprie preferenze e risorse anche attraverso i sistemi di aggregazione di notizie; è così che il desktop news aggregator subisce una trasformazione sostanziale: da software desktop diviene un servizio online, snello e indipendente dalla piattaforma utilizzata ma, soprattutto, capace di integrare funzione di social bookmarking e di social networking. Anche il reperimento e la catalogazione di notizie non è più un'attività individuale e privata, ma una fonte di sapere condiviso, di associazione e aggregazione tra persone oltre che tra dati. Oltre agli aggregatori veri e propri esistono applicazioni che funzionano come plugin all'interno di altri programmi, tipicamente vengono creati per programmi di posta elettronica e browser. 130

131 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web 7.3 Altre alternative: mobile, , pda aggregator I feed escono dal pc per raggiungere altri supporti tascabili e conseguire la massima fruibilità: applicazioni per la lettura di feed su dispositivi mobili come telefoni cellulari e palmari consentono l'accesso a notizie e informazioni da qualunque luogo. mreader 64 ad esempio, è un'applicazione gratuita compatibile con tutti i dispositivi che supportano J2ME (Java 2 Micro Edition); consente la lettura di feed RSS ogni qualvolta il dispositivo sia connesso alla Rete ma non implementa nessuna funzione per la persistenza dell'informazione tra sessioni o offline. E' estremamente utile per coloro che vogliono rimanere costantemente aggiornati e vogliono reperire news tramite dispositivi mobili, ai quali fornisce direttamente i titoli delle principali notizie, se comparato con la complessità, la scarsa usabilità e i costi elevati della ricerca in Internet con questi supporti

132 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web Per i pocket PC è disponibile RSS Sync 65, un leggero e versatile software in grado di aggregare file RSS, Atom e RDF. È possibile gestire le proprie sottoscrizioni ed esportarle in un file OPML. Il programma mantiene un proprio database interno delle news per garantire l'integrità degli indici. Per gli utenti Palm OS è disponibile Hand/Rss 66. Il programma è in grado di gestire le sottoscrizioni nei più comuni formati e viene rilasciato con un elenco predefinito di feed già inseriti. Gli sviluppatori non hanno trascurato l'attaccamento di molti utenti alla mail. Così, i feed che ci proteggono da spam e pubblicità nella posta entrano nei siti dei grandi provider di posta elettronica per integrare le news con le mail personali. Esistono diversi esperimenti che mixano feed e uno di questi è Rmail 67, un aggregator, o meglio un feed reader via . Il sito del reader offre agli utenti la possibilità di inserire il proprio indirizzo e quello del feed a cui si vogliono iscrivere; Rmail trasformerà per loro i feed in pratici messaggi di posta elettronica

133 7. Reader: Da applicazioni desktop ad applicazioni web Sembra paradossale ma è proprio così: i feed sono nati per aggirare il sovraffollamento della posta e svincolare l'aggiornamento delle news da essa, ed ecco che ritornano a fornire un servizio altamente innovativo, la mailing list. Eppure il fenomeno non va trascurato, poiché il servizio vanta un discreto bacino d'utenza che si aggira sui trentacinquemila utenti iscritti. I big sono sempre allerta e, da qualche tempo, anche Google e Yahoo! offrono la possibilità di sfruttare il proprio account di posta come feed reader, ovvero come news aggregator. Evidentemente esiste una domanda crescente tra gli utenti inesperti di informatica e gli amanti della convergenza tecnologica. 133

134 8. Creare un feed RSS o Atom 8. Creare un feed RSS o Atom La scelta tra i formati RSS e Atom è soggettiva anche se spesso obbligata. Per contenuti testuali semplici è tecnicamente indifferente, mentre sarebbe opportuno ricorrere ad Atom per contenuti polimediali, per i motivi elencati in precedenza. Nella maggior parte dei casi, è la stessa piattaforma di pubblicazione a creare automaticamente i feed per tutti i contenuti; saranno, con elevata probabilità, feed RSS. Volendo ricorrere a tool specifici per la creazione di feed, ve ne sono alcuni free e altri a pagamento, ma generano tutti file in formato RSS (RSS Feed Creator, Jitbit, Tristana, Blogfeed, Feed Editor, Feeds2Be). Se si tratta di scrivere i feed a mano, di proprio pugno, va privilegiata la scelta di Atom. Il primo passo per la creazione di un feed consiste nell'analizzare i contenuti che lo 134

135 8. Creare un feed RSS o Atom comporranno per scegliere il metodo di creazione più opportuno. Dopodiché non resta che mettere mano al codice e creare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. 8.1 Feed sicuri - Feed validator Una volta generato il proprio codice sorgente personalizzato, è possibile valutarne la bontà sottoponendolo al giudizio di Feed Validator 68, applicazione Web open source che gestisce tutti i principali formati RSS e Atom, e persegue lo scopo di aiutare gli sviluppatori a generare codice valido, conforme alle specifiche dei singoli formati. Per ottenere un giudizio sul proprio feed è sufficiente inserire il link ad esso e cliccare sul bottone validate. In caso di errori o imprecisioni, il sistema restituirà messaggi di errore segnalando in quale porzione di codice risiedono

136 8. Creare un feed RSS o Atom 8.2 Feed Icon Un nuovo standard Il 14 Dicembre 2005, Microsoft ha annunciato l'inserimento dell'icona di syndication creata dalla Mozilla Foundation all'interno del nuovo Internet Explorer 7, con lo scopo di incoraggiare la coerenza tra browser. Il concetto di syndication e i formati RSS e Atom sono ancora nebbia per molti utenti Internet; l'icona per i feed si propone come standard per ridurne la complessità ed incrementarne l'accessibilità, rendendone possibile l'uso di massa e il successo planetario. Si sentiva infatti l'esigenza di creare un simbolo che radunasse sotto uno stesso ombrello tutti i formati, generando un'uniformità concettuale per la diffusione dei contenuti. Inoltre, l'icona è uno strumento indispensabile, poiché ad essa è legato l'indirizzo del feed. Indica il punto all'interno di un sito web in cui risiede l'indirizzo del feed, da copiare e inserire nel proprio reader. Era necessario stabilire una convenzione che consentisse agli utenti di reperire tale indirizzo in maniera intuitiva ed immediata. 136

137 8. Creare un feed RSS o Atom Matt Brett ha creato un sito ad hoc per proporre l'adozione dello standard: Qui mette a disposizione per il download l'icona arancione e in scala di grigi, in nove differenti dimensioni e in diversi formati grafici: AI, EPS, SVG, PSD, PDF, PNG, JPG, GIF. Tre sono gli scopi principali: armonizzare, personalizzare, standardizzare. Identificando i propri contenuti oggetto di syndication con l'icona standard, ognuno contribuisce a eliminare la confusione indotta dalla profusione di acronimi, a valicare le frontiere nazionali e a diffondere l'uso dei feed stessi. Siamo onesti, l'arancione non è per tutti, scrive Matt Brett 69, introducendo una guida dettagliata per la personalizzazione dell'icona con i propri colori preferiti. E' un simbolo sufficientemente riconoscibile da non richiedere tale restrizione cromatica. Per un uso ottimale dell'icona, la Mozilla Foundation ha pubblicato delle linee guida 70 che aiutano gli utenti ad avvicinarsi ad essa e a comprenderne utilità e applicazioni

138 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione Nonostante le elevate prestazioni raggiunte dai vari gestori di posta elettronica, Google in testa a tutti, la lettura, selezione e gestione dei messaggi di posta rappresenta ancora una cospicua perdita di tempo nella vita di tutti i giorni. Le newsletter si accumulano in apposite cartelle e finiscono per non essere nemmeno sfogliate. talvolta importanti raggiungono direttamente la cartella spam senza passare dal via. Come se non bastasse, mantenersi informati è un'attività che occupa almeno un'ora al giorno, spesa navigando tra i siti di fiducia in cerca di nuove notizie di cronaca, aggiornamenti, articoli che riguardano gli interessi più strettamente personali. 138

139 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione I feed intervengono proprio in questo ambito e si rivelano strumenti profondamente utili nel selezionare l'informazione e convogliarla all'utente con un vantaggioso risparmio in termini di tempo. Il che è vero tanto per l'utente finale quanto per il produttore di notizie, il quale ha ora un metodo veloce ed efficiente per aggiornare i contenuti e distribuirli. In concreto, i feed rappresentano uno strumento che permette al produttore di contenuti di consegnare le news in tempo reale all'utente; quest'ultimo deve semplicemente inserire il link ai feed del sito in un reader, desktop o online che sia. Per l'utente il reader sarà un aggregatore di notizie, poiché presenterà gli ultimi contenuti inseriti in tutti i siti ai quali è interessato: blog, testate giornalistiche, siti aziendali e qualsiasi altra forma di produzione di contenuti online che si è dotata di uno script produttore di feed. I feed sono una sorta di rassegna stampa plurimediale e continuamente aggiornata, oltre che estremamente personalizzata. Non sono rari infatti, tra gli ultimi il dirigente FIAT Sergio Marchionne, i casi di dismissione del vecchio servizio di rassegna 139

140 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione stampa cartacea in favore della lettura online fai da te attraverso aggregatori di notizie e alert di ogni eventuale riferimento alla propria ditta, nome o prodotto da parte dei media. L'informazione viene quindi diffusa a molteplici utenti contemporaneamente, che potenzialmente la diffonderanno ulteriormente, a costo zero, attraverso il medium più veloce attualmente disponibile. Un feed ben costruito, inoltre, conterrà soltanto poche righe di richiamo e rimanderà al sito primario per la lettura della notizia completa, generando un traffico potenzialmente immenso per il sito emittente. Un feed generalmente contiene, infatti, semplicemente un titolo, una descrizione del contenuto e un link al contenuto originale. Nell'immagine in Figura 7, l'aggregatore mostra un feed che riporta il titolo e una breve presentazione di un articolo giornalistico della testata Punto Informatico. Volendo fruire dell'intero contenuto, l'utente è invitato a seguire il link interno complete story che rimanderà al sito della testata. Quando il feed presenta l'intero contenuto che si desidera diffondere, la fruizione risulta semplificata: volendo leggere ogni 140

141 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione Figura 7 - Esempio di entry contenente un riassunto e rimandante al sito web Figura 8 - Esempio di feeding dell'intero contenuto. 141

142 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione giorno le strisce del creatore di fumetti Eriadan l'utente potrà accedervi direttamente all'interno del proprio aggregatore: non è necessario visitare il sito dell'autore (Figura 8). ll trade-off è rappresentato dalla scelta tra i valori inversamente proporzionali della completezza del servizio offerto al lettore e la necessità di generare traffico verso il proprio sito web. Nel secondo caso presentato, infatti, l'utente accederà alle pagine del sito dell'autore e non osserverà le inserzioni pubblicitarie in esso presenti. Il nucleo della questione è rappresentato quindi dalle inserzioni pubblicitarie. In termini di popolarità, i due tipi di feed non comportano alcuna differenza; il contenuto sarà visto e apprezzato allo stesso modo. Le differenze intervengono qualora esistano logiche commerciali di inserzioni all'interno dei siti: una visita mancata è un banner non visto e, conseguentemente, un introito perso. Allo stesso tempo, è qui che risiede anche la ragione del successo dei feed: gli utenti possono, se non visionare per intero, almeno selezionare le informazioni di loro interesse, da approfondire in seguito, all'interno di un ambiente scevro da inserzioni e pop-up. Il che non è poco se si considera quanto tutti 142

143 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione gli altri canali di comunicazione on e offline siano permeati dalle inserzioni pubblicitarie più o meno palesi. I dati sul mercato pubblicitario pubblicati da Nielsen Media Research 71 e riguardanti il periodo Gennaio-Ottobre 2006, segnano una crescita totale degli investimenti del +2,9%. Gli investimenti pubblicitari da Gennaio ad Ottobre 2006 hanno raggiunto i milioni di euro. Per Internet l'ordine di grandezza è tutt'altro: l'incremento è del +47,9% con un investimento che raggiunge i 152 milioni di euro. Se sono ancora i media tradizionali a farla da padrone gestendo gran parte dei capitali coinvolti, è il mercato Internet quello che offre maggiore fiducia, con una crescita dirompente. La pubblicità online è notevolmente più economica, più semplice e offre maggiori libertà sia in termini legali che artistici. Ciò non toglie che vada maneggiata con cura: abbiamo visto come le diverse modalità di creazione di feed, sotto il punto di vista della completezza dei contenuti offerti, abbiano un impatto potenzialmente devastante sulle aspirazioni economiche

144 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione 9.1 Democrazia e comunicazione Passiamo ora ad analizzare quali possano essere gli effetti dell'uso dei feed sul mondo della comunicazione. I feed costituiscono una cassa di risonanza per una serie di altri fenomeni concomitanti che stanno consentendo al mondo Internet di evolversi ulteriormente: blog, wiki, citizen journalism, folksonomy, etc. Accanto a quelli che sono nuovi modi di comunicare, nuovi formati e nuovi contenuti, i feed si caratterizzano come nuovi canali di distribuzione dell'informazione. Il vecchio modello, dell'era 1.0, a cui più assomigliano e a cui si sostituiscono, è l'ormai obsoleta newsletter. Anch'essa, come i feed, riproduce una notizia scritta o un contenuto polimediale diffuso periodicamente. La newsletter viene trasmessa attraverso l'invio di un messaggio di posta elettronica, in testo semplice, in html o, nelle versioni più moderne e accattivanti, in Flash; necessita, per legge, di sottoscrizione da parte del ricevente e ha scopi che vanno 144

145 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione dall'informazione all'intrattenimento. Poiché diverse aziende ne fanno un uso invadente e spregiudicato a fini marcatamente commerciali, è oggi guardata con sospetto. Gli utenti si iscrivono soltanto a mailing list di enti fidati, cercando di evitare il più possibile l'invasione di spam. L'informazione, commerciale e non, ha dovuto ritagliarsi un nuovo spazio. Nascono così i feed, che risolvono meglio dei filtri antispam e di tutte le cautele del caso, l'annoso problema: ogni sito, blog o wiki possiede un link per la sottoscrizione ai feed e i software aggregano per l'utente tutte le notizie e i contenuti aggiornati che desidera, e soltanto quelli richiesti. Non c'è possibilità di spam all'interno degli aggregatori e l'unica chance rimasta a chi vuole attrarre l'attenzione verso il proprio indirizzo Web è quella di seguire le vie del search engine marketing, dello scambio banner o del link tra siti. E' pur sempre possibile inserire messaggi pubblicitari all'interno degli item e delle entry dei feed; in questa prima fase, in cui i feed non sono sufficientemente diffusi né percepiti come necessari, il risultato più probabile è quello di scatenare l'ira funesta del lettore e non ottenere altro che una sua richiesta di cancellazione dal 145

146 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione servizio, oltre ad un pesante crollo in termini di popolarità. Per l'universo comunicazione l'introduzione e la diffusione dei feed segnano la vittoria della strategia pull (il verbo inglese to pull sta per tirare) su quella push (to push, spingere). L'utente non è più uno spettatore passivo e poco colto al quale riempire la testa di messaggi pubblicitari finché non cede sotto il peso dell'offerta; è un utente selettivo, attento alle proprie esigenze che vuole scegliere in prima persona dove andare, cosa fare e quali atteggiamenti di consumo assumere. Se in precedenza l'atto comunicativo era soprattutto push, informazione che qualcuno spingeva verso il consumatore (di beni o informazioni), oggi è lo stesso consumatore a cercare le informazioni che gli servono, trandole a sé. La strategia push si nutre di potere, quella pull del sapere. E' prerogativa di chi è più forte il poter spingere i propri messaggi verso chi è più debole, mentre è dalla conoscenza che deriva la possibilità di procurarsi le informazioni più interessanti, conoscendone il dove e il quando. E' uno scontro tra tiranni ed eruditi e, nel mondo virtuale di Internet, per ora i secondi hanno 146

147 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione avuto la meglio. A consentire questa passaggio di consegne è intervenuto anche il mutare del formato comunicativo: l'ipertesto è per definizione un percorso dinamico e mutevole, che si contrappone al testo proprio per la sua essenza strettamente dipendente dalle scelte operate da chi ne fa uso. Nonostante la prevalenza di una strategia sull'altra, non si può vedere soltanto in bianco e nero: se fino a qualche tempo fa si credeva che Internet fosse tutto pull e i media classici tutti push, gli sviluppi del Web negli ultimi cinque anni hanno creato un mix di comunicazione dove il sito Internet si integra con altri media e viceversa, e la navigazione si combina con gli scambi personali e di gruppo che avvengono con l' . Questa interconnessione tra media di diverso tipo, sintomo principe della convergenza insita nel dna di Internet, è comunque schiava del supporto fisico da cui è veicolata: anche meccanismi di tipo push sfumano in un ambiente in cui la scelta è in mano ad un utente che ha a disposizione la conoscenza e le informazioni di cui necessita per operare una qualsiasi scelta; al contrario, per il resto dei media non può esiste 147

148 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione un percorso pienamente ipertestuale e sufficientemente ampio, fatto che di per sé impedisce all'utente di operare come nel Web. Il successo della distribuzione è sottoposto al giudizio degli utenti, vero fulcro dell'era 2.0, i quali determinano la vita o la morte delle iniziative online con la propria singola adesione concessa o mancata. E' la qualità selezionata dalla collaborazione e dai gusti condivisi a trionfare, quindi, in un sistema di controllo e giudizio distribuiti. Con essa, la democrazia. Chiunque ha pari diritto e possibilità di produrre e accedere alle informazioni, a patto che possegga una minima competenza tecnica, e sono proprio gli utenti la forza trainante della Rete: il click costituisce l'unità economica e una sorta di suffragio universale per tutti i navigatori del mondo. A differenza dei sistemi di dubbia efficacia dei mezzi di comunicazione tradizionali, quali il tanto discusso Auditel, il conteggio degli accessi è un metodo realistico, economico e pratico per determinare i gusti dell'utenza. In Internet non esiste nulla di comparabile ad un palinsesto impopolare come quello televisivo: qualsiasi cosa è pubblicabile; semplicemente cessa di esistere nel 148

149 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione momento in cui non è presa in considerazione da una fetta sufficiente di utenti. Si tratta di un meccanismo del tutto nuovo e insperato per gli italiani, teledipendenti il cui potere di scelta garantito dal telecomando è limitatissimo; non resta che sperare nell'innescarsi di un circolo virtuoso che ricada a pioggia su tutte le anomalie dell'informazione esistenti. E' forse questa la rivoluzione del pensiero a cui pensava il poeta americano Walt Whitman quando scrisse, oltre un secolo fa: Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. 72 E' forse alla sua accezione planetaria, di cui la Rete è l'unico e fulgido esempio, cui egli si riferiva; all'immenso potere delle masse in grado di scardinare le logiche commerciali e politiche costituite e di dare origine ad una nuova società. 72 W. Whitman, Prospettive democratiche, Il Nuovo Melangolo, Genova

150 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione Internet ha le potenzialità di un'agorà dell'antica Grecia, forte della gestione diretta del potere da parte del popolo. Perché questa germogli occorrerebbe credere maggiormente nell'intelligenza collettiva e nel controllo condiviso, abbandonando le anacronistiche intenzioni di ingabbiare un sistema così mutevole e complesso in griglie normative imprecise che si rivelano poco efficienti anche nel mondo reale per il quale sono state create. 9.2 Il fenomeno sociale Porre l'utente al centro dell'interazione non significa dare il potere a singoli utenti separatamente ma, piuttosto, ad un grande organismo eterogeneo. E' proprio nella cooperazione che la Rete ha trovato il seme della rinascita. In realtà non si tratta di una novità assoluta, come per gran parte dei fenomeni che sottendono alla nuova era, ma piuttosto di un'esplosione delle caratteristiche fondanti di Internet. La differenza fondamentale sta nel fatto che, mentre il World Wide 150

151 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione Web è una struttura che mette in relazione documenti, il Social Web fa lo stesso con le persone, le organizzazioni e le idee. In questo contesto l'rss presenta una componente socializzante quantitativamente inferiore a quella dei blog, delle community e dei videogiochi online, eppure riveste un ruolo fondamentale per il mantenimento e lo sviluppo del mondo Internet. Diffondere contenuti di qualsiasi genere in tipologia broadcast, ovvero verso un ampio pubblico, è la caratteristica che lo accomuna a queste altre forme di aggregazione. Per i feed non si tratta di aggregare persone, come per le community, o persone e contenuti, come per i blog; si tratta di convogliare contenuti nella loro accezione più ampia, in diversi formati mediali, a un elevato numero di persone che volontariamente richiedono il servizio. Se fino a qualche anno fa l'uso del computer a scopi comunicativi era una realtà concreta per pochi appassionati, oggi coinvolge individui eterogenei appartenenti a tutte le età, le classi sociali e le fasce culturali del mondo occidentale; nel resto del mondo la dinamica è più complessa ma l'utilizzo della comunicazione mediata 151

152 9. Il ruolo dei feed nella rivoluzione della comunicazione dal computer si sta diffondendo a macchia d'olio. E' un'attività che permea ogni aspetto della nostra vita quotidiana, dal fare la spesa al pagare le tasse, dal tenersi informati alla preghiera. Il sociologo Luciano Paccagnella 73 individua in questa fase della comunicazione mediata dal computer una terza fase, quella della Cmc come dimensione quotidiana, che fa seguito ad una prima fase, appartenente agli anni Ottanta, in cui la Cmc era socialmente povera e oggetto di studio da parte degli psicologi, e a una seconda socialmente ricca, degli anni Novanta in cui una cultura online ha già preso forma e sono antropologi e etnografi ad occuparsene, nell'intento di comprenderla. Altro spunto interessante fornito dall'autore è la critica alla concezione ingenua dell'importanza delle informazioni : le informazioni sono prodotti dell'interazione sociale, non della natura e quindi non disponibili a prescindere; inoltre, l'accesso a grandi quantità di informazioni non ha alcun valore se non convive con la possibilità di controllo delle fonti. 73 Cfr. Paccagnella L., Sociologia della Comunicazione, Il Mulino, Bologna

153 PARTE TERZA 153

154 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Gli studenti del corso di laurea triennale in Scienze della Comunicazione e delle relative lauree specialistiche hanno a disposizione un sito Internet che offre servizi superiori rispetto a quello generico di facoltà, presupponendo la maggiore diffusione dell'alfabetizzazione informatica. Oltre ai normali servizi informativi, consente l'iscrizione ad appelli, ricevimenti e laboratori aziendali. L'informazione, soprattutto in termini di modifiche all'orario delle lezioni o di data degli appelli di profitto, è vitale per gli studenti. La distanza fisica dalla sede di studio, gli orari ridotti dei punti informativi e la presenza abbondante di studenti lavoratori, rendono 154

155 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it difficile recarsi fisicamente in sede universitaria per compilare moduli e richiedere semplici informazioni. Uno strumento utile che semplificherebbe notevolmente la vita di tutti, professori, studenti e addetti al Punto Informativo, sarebbe l'introduzione di un sistema automatico di diffusione dell'informazione. Ovviamente non potrebbe essere sostitutivo alle forme già esistenti, ma integrato con esse per innalzarne l'efficacia. La possibilità di ricevere feed originati dalla bacheca del sito di Scidecom assolverebbe egregiamente a questo compito. Naturalmente occorrerebbe anche una pagina di presentazione del servizio, che spieghi agli utenti cosa sono i feed e come farne uso, indicando soluzioni sia web che desktop. Fatto ciò, gli utenti che ne adottassero l'uso potrebbero ricevere news dalla redazione del sito direttamente nell'home page di Google, nel proprio desktop reader o via mail, qualora lo desiderino. Ogni pagina web genererebbe un feed differente, diviso per omogeneità di contenuti. Attualmente la Bacheca è suddivisa in 9 sotto-bacheche, ciascuna affissa su un'apposita pagina: 155

156 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Eventi e Segnalazioni informazioni su eventi, concorsi, attività culturali, incontri, manifestazioni Docenti informazioni dai singoli docenti (avvisi urgenti, corsi, ricevimenti, congedi, appelli...) Laboratori obbligatori (I e II anno) informazioni sui laboratori obbligatori per il primo e il secondo anno della Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione Laboratori Aziendali (III anno e Specialistiche) informazioni sui laboratori aziendali per il terzo anno (triennale) e per le Lauree Specialistiche Risultati risultati di esami scritti, laboratori, concorsi, dottorato, test di ammissione Errata Corrige e Guida Studenti informazioni di errata corrige della guida ai corsi, informazioni sui corsi di nuova attivazione, informazioni sui cambiamenti dei programmi, 156

157 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Servizi Online informazioni relative all' uso dei servizi online Didattica informazioni riguardanti la didattica: calendario accademico, scadenze e modalità di compilazione del carico didattico, dei piani di studio preapprovati (terzo anno triennale), delle richieste di riconoscimento crediti per attività formative... Varie varie ed eventuali: Master, Erasmus, borse di studio, progetto campus, bandi di concorso Pensiamo a quanti viaggi inutili, errori e incomprensioni verrebbero meno se gli studenti potessero ricevere tempestivamente feed dalla pagina Docenti, ad esempio, contenenti gli avvisi sullo spostamento degli orari, l'annullamento dei ricevimenti o l'eventuale assenza dei professori. L'informazione sarebbe la stessa presente in ogni momento sul sito di Scidecom ma si eviterebbe di doverlo visitare periodicamente o, peggio, di dimenticarsi di farlo. 157

158 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it L'applicazione concreta qui proposta è in realtà una simulazione. Non essendo nostro compito riprodurre per intero il sito e il database ad esso sottostante, presenteremo una pagina simile ad una di quelle presenti nella sezione Bacheca del sito reale, ma riassuntiva di tutti i diversi tipi di informazione che le sottobacheche possono presentare. L'abbiamo chiamata Bacheca mix. A partire da essa generemo un feed dinamico che segua gli aggiornamenti della pagina con periodicità elevata e li renda disponibili per gli utenti. Nella realtà sarebbe utile generare un feed per ogni singola sotto-bacheca. Il nostro feed sarà flessibile, in modo da essere in grado di gestire diversi tipi di contenuti e poter dare origine a nuove modalità d'interazione. Il tutto verrà implementato in un ambiente WAMP 74 per consentire la simulazione, come in presenza di connessione ad Internet, dell'inserimento di nuovi contenuti e della diffusione di feed. 74 WAMP è l'acronimo che indica una piattaforma di sviluppo web/database. Il nome deriva dalle iniziali delle componenti software: Windows, il sistema operativo; Apache, il Web server; MySQL, il Database management System; Perl, PHP e/o Phyton, i linguaggi di scripting. 158

159 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it 10.1 Simulazione del sito web All'interno della cartella locale della simulazione (C:\Program Files\wamp\www) abbiamo creato tre cartelle figlie: bacheca, css e images. La prima contiene alcuni file.php e la cartella allegati, all'interno della quale risiedono tutti gli allegati alle notizie presenti in bacheca. I file.php sono quattro (index.php, feed.php, admin.php e config.php) e gestiscono, nell'ordine, i contenuti della pagina Bacheca mix, il comportamento dei feed, la pagina amministrativa per l'inserimento di nuove notizie e i parametri per la connessione al database. I file contenuti nella cartella css e images, definiscono lo stile e la grafica della pagina web e sono identici a quelli utilizzati per il sito reale. Altra componente fondamentale della simulazione è la creazione di un database per i contenuti inseriti. 159

160 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Figura 9 - Screenshot del sito Scidecom. Pagina interna alla sezione Bacheca. Osservando la sezione Bacheca di Scidecom, abbiamo constatato la presenza di un formato uniforme tra le varie notizie presentate: ciascuna news è dotata di un titolo, una data di creazione, un'eventuale descrizione e un allegato (Figura 9). Attribuendo le news allo stesso autore, la Segreteria di Scidecom, abbiamo ritenuto superfluo inserire il campo autore. I campi descrizione e allegato, nell'insieme, sono sufficienti a gestire la completezza dei contenuti. Le notizie sul sito di Scidecom sono presentate come un 160

161 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it elenco di avvisi dotati di solo titolo e allegati, che non permette la visualizzazione singola della notizia; inoltre, la descrizione è contenuta negli allegati. Abbiamo ritenuto necessario aggiungere, all'interno della stessa pagina dinamica index.php, la possibilità di visualizzare singolarmente ogni singola notizia, oltre alla visualizzazione sotto forma di elenco. Ciò è reso possibile tramite l'inserimento nell'uri di un campo avviso a cui viene assegnato l'identificativo univoco della notizia. Esempio: Dalla modalità elenco è quindi possibile cliccare sul titolo per accedere alla notizia corrispondente isolata. Per questo motivo, l'elenco di notizie presente in Bacheca mix contiene un estratto dei primi 100 caratteri della descrizione, rimandando alla visione della notizia isolata per la lettura approfondita. Viene così snellita la presentazione delle notizie in elenco e migliorata la fruibilità. Tale scelta deriva anche da un'esigenza legata all'ottimizzazione dei feed: cliccando sul titolo di ciascuna entry dal reader, è preferibile accedere ad una pagina del sito contenente la notizia completa e isolata, piuttosto che ad un elenco che genererebbe confusione e 161

162 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it richiederebbe un'ulteriore sforzo di ricerca all'utente. Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che il sito di Scidecom presenta un limitato numero di notizie relativamente recenti; la creazione di news e feed come sopra descritti consentirebbe al news aggregator di conservare una storia delle notizie non più presenti online. Per questi scopi, le notizie presenti nella pagina simulata presentano il campo aggiuntivo descrizione, all'interno del quale è possibile inserire la notizia per intero evitando i costi di download dell'allegato avviso. Quest'ultimo potrà esistere, ma soltanto in caso di elementi aggiuntivi non legati alla descrizione vera e propria o contenuti troppo grandi per il campo descrizione. Il database realizzato presenta i seguenti campi: Id (chiave) Titolo Descrizione Data Campo Descrizione Intero, campo chiave, incrementa automaticamente ad ogni nuovo record inserito Varchar, identifica il titolo del record Longtext, è il contenuto vero e proprio del record Bigint, data di inserimento del record espressa in secondi dalla Unix Epoch (1 162

163 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Allegato Campo Gennaio 1970) Descrizione Varchar, URI della risorsa allegata La pagina simulata Bacheca mix si presenta come in Figura 10, le singole notizie vengono visualizzate come in Figura 11. All'interno di entrambe le pagine simulate, notiamo due elementi aggiuntivi rispetto al sito originale: l'icona standard per la syndication, contenente il link al file che genera i feed, e il link alla pagina di amministrazione. Abbiamo ritenuto superfluo introdurre l'autenticazione per l'accesso alla pagina amministrativa, perché trattandosi di una simulazione si vuole porre l'accento sulla parte funzionale, tralasciando volutamente al sicurezza; a ciò si aggiunge il fatto che quest'ultima componente è già implementata nel sito originale. L'icona arancione potrebbe indurre l'utente a pensare che si tratti di un feed RSS, quindi specifichiamo il formato con una descrizione aggiuntiva. Scegliamo di mantenere il colore arancio sia perché è il colore standard dell'icona, sia per continuità stilistica con la grafica del sito. Vediamo nel dettaglio il codice dei file che costituiscono la simulazione. 163

164 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Figura 10 - Screenshot della pagina simulata Bacheca mix. Figura 11 - Screenshot della pagina simulata per la singola notizia. 164

165 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Admin.php Procedendo con ordine, presentiamo prima il funzionamento della pagina di amministrazione simulata in Figura 12 (codice sorgente in Appendice A). Il file contiene due parti distinte: la prima, in PHP, gestisce l'interazione con il database; la seconda, in HTML, codifica la presentazione grafica e gli elementi presenti nella pagina. Stabilito il formato per le news, e generato un database che lo rispecchi, il form di inserimento di una nuova notizia non può che presentare tutti i campi del database, ad esclusione dei valori id e data che vengono assegnati automaticamente. Abbiamo così i tre campi Titolo, Allegato, Avviso e due bottoni; Azzera svuota i campi, mentre Invia è un comando ricevuto il quale ci colleghiamo al database tramite i parametri forniti in config.php. Con il metodo POST, prendiamo le variabili passate dal form ed eseguiamo la query INSERT INTO per inserire tali dati nel database; infine indirizziamo l'utente alla pagina index.php per mostrargli l'avvenuto inserimento. L'interazione con il database è ottenuta 165

166 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it attraverso istruzioni in linguaggio SQL, contenute nel codice PHP. Figura 12 - Screenshot della pagina di amminsitrazione simulata Index.php Il file index.php contiene anch'esso una porzione di codice HTML che ne determina stile ed elementi grafici. La parte in PHP, invece, si connette al database e mostra la singola notizia o la pagina Bacheca mix (contente l'elenco delle ultime dieci notizie) a seconda 166

167 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it che nel link sia presente o assente un argomento indicante l'identificativo univoco di una notizia. Un ciclo while determina cosa stampare a video; in caso di notizie singole, la descrizione è stampata per intero. In caso di elenco di notizie, ne viene presentato solo un estratto dei primi 100 caratteri. Inoltre, anche il titolo viene trattato diversamente nei due casi: se la notizia si trova in Bacheca mix, il titolo possiederà un link alla notizia singola che ne consenta l'apertura a partire dall'elenco. La notizia che si trova già nella pagina ad essa dedicata non riporterà link, evitando un effetto unicamente ridondante. Viene aggiunto però un link Torna a Bacheca mix a piè di pagina per poter tornare in qualsiasi momento all'elenco completo delle notizie Config.php E' un file che contiene unicamente i parametri necessari alla connessione al database, in codice PHP: indirizzo di rete del 167

168 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it database, nome del database, username e password (Codice sorgente in Appendice B) Creazione dei feed Ciascuna singola notizia produce una entry. Non avendo a disposizione un dispositivo integrato nel CMS per la generazione di feed e volendo evitare di modificare il feed manualmente contestualmente all'inserimento di ciascuna nuova notizia, abbiamo optato per la creazione di un feed dinamico, generato autonomamente, in grado di reperire le notizie dal database e sottoporle ai reader. Il file risultante, feed.php, è il nucleo della simulazione (Codice sorgente in Appendice C). Contiene istruzioni XML in formato Atom incapsulate nel codice PHP. Inizialmente presenta una funzione che rimpiazza alcuni caratteri speciali con le relative entità XML per evitare errori nell'output; si connette poi al database ed estrae la data di ultima modifica. Con header ("Content-type: application/atom+xml"); il webserver 168

169 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it specifica al browser il tipo di contenuto. Stampa quindi a video il codice XML del feed, dichiarando il formato utilizzato (Atom 1.0) e fornendo il link alle specifiche di tale formato. xml:lang specifica la lingua del documento, italiana nel nostro caso. xml:base definisce l'indirizzo di base dei link del feed. Attraverso l'elemento <link rel="alternate > identifichiamo come contenuto equivalente a quello delle entry; con <link rel="related > identifichiamo come contenuto idealmente connesso a quello delle entry. Indichiamo la data dell'ultimo aggiornamento e l'autore; scegliamo di inserire quest'ultimo nel feed anziché nelle singole entry poiché è sempre Segreteria Scidecom. Ad esso associamo la pagina contatti del sito di Scidecom e l'indirizzo del Punto Informativo. In tal modo queste informazioni verranno automaticamente ereditate da ogni singola entry. Il nostro feed è identificato dall'indirizzo e dalla categoria Bacheca mix da cui dipende: <id> <category term="bacheca mix">. Entrambi i valori avrebbero 169

170 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it l'indirizzo e il nome di ogni sotto-bacheca nel caso reale. Con una query al database selezioniamo le ultime dieci notizie. Un ciclo while estrae le notizie dal DB e le inserisce come nuove entry nel feed. Eseguiamo xhtmlentities() sui primi quattro campi, per correggere eventuali entità non valide. Segue il codice che definisce la singola entry; essa comprende un titolo, un link alla risorsa sul Web, la data di creazione, l'immagine header del sito (scelta puramente grafica) e una descrizione. L'inclusione dell'allegato è facoltativa, quindi ne controlliamo la presenza prima di stampare a video il link. Abbiamo scelto di gestire i file polimediali attraverso l'elemento <link rel="enclosure"> e di fornirne una descrizione attraverso il campo <content type="html">. Un metodo alternativo è l'utilizzo di <content type="" src=""> per definire l'elemento polimediale, come è prassi per i podcast, a cui è associata una breve descrizione tramite <summary>; abbiamo scelto la via più semplice, soprattutto in termini di gestione del database. La seconda soluzione avrebbe infatti richiesto un campo diverso per ogni 170

171 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it allegato o un sistema di riconoscimento del tipo di file. In ogni caso, trattandosi di un allegato, non avremmo sfruttato la funzionalità offerta da <content type="" src=""> di mostrare i file polimediali all'interno del feed stesso, utile invece per un fotoblog o un podcast. Chiudiamo la connessione al database e il nostro feed è pronto per essere utilizzato Modalità di fruizione Trattandosi di una simulazione offline, non ci è possibile mostrare le differenti possibilità di visualizzazione offerte dagli aggregatori web quali l'homepage di Google, gli alert sul desktop, l'integrazione negli account di posta elettronica e così via. Per quanto concerne i desktop reader, invece, una volta salvato l'indirizzo del nostro file feed.php all'interno di uno di essi, i contenuti appariranno più o meno come in Figura 13, a seconda delle funzionalità offerte dal reader stesso. 171

172 10. Un'applicazione concreta: scidecom.unito.it Alcuni sono estremamente semplici e ridurrebbero le nostre entry a puro testo, senza peraltro perdere alcuna informazione vitale, essendo la grafica un abbellimento e i link reperibili sul sito. In linea di massima ciascun desktop reader visualizza i feed in tre finestre, come descritto nel capitolo 7.1. Nel riquadro in basso, vedremo allora il titolo dotato di link alla pagina dedicata alla notizia singola, il banner da noi inserito e il contenuto testuale. Figura 13 - Visualizzazione delle entry tramite l'aggregatore desktop Yeahreader. 172

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A T I C _W E B G U I D A AL L A N A V I G A Z I O N E S U L S I T O D E L G R U P P O. Rev. 2.1 G U I D A AL L A N A V I G A Z I O N E S U L S I T O D E L G R U P P O A T I C _W E B Rev. 2.1 1 1. ISCRIZIONE Le modalità di iscrizione sono due: Iscrizione volontaria Iscrizione su invito del Moderatore

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