Il modello dei distretti industriali nei paesi del Sud del mondo
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1 Il modello dei distretti industriali nei paesi del Sud del mondo Diego Coletto Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli Studi di Milano Bicocca diego.coletto@unimib.it 20 giugno 2012
2 Clusters industriali nel Sud del mondo Clusters industriali e reti di imprese come elementi in grado di contribuire allo sviluppo di alcune regioni del Sud del mondo Quali sono le caratteristiche principali dei clusters industriali localizzati in regioni appartenenti a paesi industrialmente più deboli? Quali risorse utilizzano? In che modo? Come s inseriscono i clusters industriali del Sud del mondo mercati globali? 2
3 Fattori di somiglianza fra i clusters di successo operanti nel Sud del Mondo Modello di riferimento: Specializzazione e complementarietà Cooperazione orizzontale fra imprese Struttura di sostegno rappresentata da relazioni sociali e culturali Istituzioni locali Si tratta di clusters comunemente specializzati in prodotti che competono al livello più basso della scala qualitativa Abbondante offerta locale di lavoro a basso costo come vantaggio competitivo, ma non sufficiente se non viene combinato con altri fattori Ruolo importante delle risorse nascoste nell economia informale 3
4 Il cluster delle calzature di Novo Hamburgo, Brasile Novo Hamburgo, Valle del Sinos, Rio Grande do Sul imprese coinvolte nella produzione di calzature. 480 produttori (per il 48% si tratta di imprese di piccole dimensioni, il 35% di medie dimensioni ed il 17% di grandi dimensioni) Produzione di calzature da donna, di gamma medio-alta L 80% delle calzature esportate dal Brasile è prodotto in questa zona 4
5 Composizione del cluster di Novo Hamburgo Fonte: Scott
6 Fattori di successo Continue innovazioni di processo e di prodotto Relazioni fra produttori di calzature, fornitori di inputs (materie prime, prodotti intermedi), costruttori locali di macchinari per il settore, fornitori di servizi (design; consulenza finanziaria e tecnica; trasporti) Ruolo importante delle istituzioni locali e delle organizzazioni di rappresentanza degli interessi Relazioni fra produttori di calzature e compratori internazionali (soprattutto statunitensi) Alte esternalità positive date dallo scambio di informazioni più o meno istituzionalizzato e dalla condivisione di conoscenze tecniche Costi di transazione eterogenei (alti nel caso del trasporto di materie prime e macchinari; bassi nel caso delle relazioni legate alla commercializzazione del prodotto finito) 6
7 Il cluster della maglieria di cotone, Tiruppur, India Tiruppur, città di abitanti, nella regione sud dell India India tradizionalmente forte nell esportazione di capi d abbigliamento di cotone Prevalenza di piccole e micro imprese Tre tipi di attori economici: Produttori esportatori Commercianti esportatori Produttori nonesportatori 7
8 Fattori di successo Conoscenza tecnica diffusa (lunga tradizione artigianale nel settore) Basso costo del lavoro Frammentazione del settore (processi di specializzazione produttiva) Diversificazione del prodotto Forti legami di dipendenza legano produttori a compratori indiani e compratori stranieri Sviluppo ed innovazione tecnologica "selettiva" Alte esternalità positive date dai legami "densi" che legano le imprese presenti sul territorio Alti costi di transazione legati alle dimensioni ridotte della gran parte delle imprese che formano il cluster 8
9 La rete di imprese del settore dell alta tecnologia di Bangalore, India "Silicon Valley" indiana Sede del programma spaziale indiano e centro di ingegneria informatica e IT del paese Alta concentrazione di persone con qualificazione professionale medio-alta Presenza di multinazionali dell IT e dell informatica 9
10 Fattori di successo Grandi investimenti pubblici iniziali Diverse relazioni fra PMI e grandi imprese locali e internazionali: PMI specializzate che producono sotto la stretta sorveglianza delle grandi imprese (sostegno organizzativo e tecnologico) => fitta rete di contratti di sub-fornitura PMI che innovano e sviluppano il prodotto (orientamento alle esportazioni, investimenti in ricerca e sviluppo) => creazione di consorzi di imprese Istituzioni locali con ruolo di "facilitatore" per l inserimento delle imprese locali in circuiti internazionali Alte esternalità positive date dallo scambio di informazioni (associazioni alumni di università; clubs) Costi di transazione eterogenei 10
11 Elementi chiave Caratteristiche chiave Novo Hamburgo Tiruppur Bangalore Processi di miglioramento e di innovazione Motori del cambiamento Attori chiave Sì Sì Sì Domanda di mercato Attori e istituzioni locali, compratori stranieri (in parte) Domanda di mercato Compratori Domanda di mercato Grandi imprese e multinazionali Ruolo dello stato Limitato Limitato Importante Ruolo delle istituzioni locali Importante Importante Molto importante Criticità Infrastrutture Infrastrutture Infrastrutture Fonte: Nadvi
12 Riferimenti bibliografici Bagnasco A. (1977). Tre Italie. Bologna: Il Mulino Bagnasco A. (1999). L istruttiva vicenda dei distretti industriali. In A. Bagnasco. Tracce di comunità. Bologna: Il Mulino Becattini G. (2000). Dal distretto industriale allo sviluppo locale. Torino: Bollati Boringhieri Humphrey J., Schmitz H. (2002). How does insertion in global value chains affect upgrading in industrial clusters? In Regional Studies, vol. 36, n. 9, pp Piore M.J., Sabel C.F. (1984). The Second Industrial Divide: Possibilities For Prosperity. New York: Basic Books Nadvi K. (1995). Industrial clusters and networks: Case studies of SME growth and innovation. Paper commissioned by Unido, Small and Medium Enterprises Programme Scott A.J. (2001). Le regioni nell economia mondiale. Bologna: Il Mulino 12
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