STORIA DEL LUOGO DI CULTO CRISTIANO. 1. I primi tre secoli del cristianesimo
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- Niccolina Cocco
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1 STORIA DEL LUOGO DI CULTO CRISTIANO 1. I primi tre secoli del cristianesimo La preghiera cristiana delle origini era strettamente legata alla preghiera giudaica. I primi cristiani, di origine ebraica, frequentavano regolarmente il tempio di Gerusalemme e le sinagoghe (Lc 24,53: Stavano sempre nel tempio ; At 2,46: Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio ). Pare però che smettessero di frequentare il tempio prima della sua distruzione nel 70; per i contrasti sorti con il giudaismo. Il distacco riguarda alcune forme celebrative. Risulta infatti che i cristiani celebrassero la frazione del pane (termine tecnico che definisce l'azione eucaristica, detta anche la cena del Signore ) non nel tempio o nelle sinagoghe, ma nelle case private (At 2,42;46: Erano assidui [ ] nella frazione del pane e nelle preghiere. [ ] Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa ; At 20,7-8.11: Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane [ ] C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti ). Non esisteva un luogo di culto specifico, ma le assemblee si tenevano in qualsiasi locale. L attenzione prevalente si spostò dal luogo di culto alla comunità: il luogo è soltanto uno spazio per l'assemblea che si raduna. Si vede Cristo come il vero tempio (Gv 2,14-22). In complesso la liturgia cristiana appare molto più "de-sacralizzata" di quella degli ebrei dell'epoca e di quella delle altre religioni. Piuttosto che di de-sacralizzazione della liturgia si dovrebbe parlare di consacrazione di tutta la vita. E' forte la contrapposizione nei confronti del mondo esterno. Per questo si è molto attenti a far partecipare ai riti soltanto coloro che fanno parte della comunità (disciplina dell'arcano). Un particolare luogo di culto, nato con un altra funzione, è la catacomba: si tratta di un cimitero sotterraneo, fatto di cunicoli, scavati nel tufo e fiancheggiati da loculi; qui venivano seppelliti i morti (i cristiani si rifiutavano di incenerire i cadaveri) e, occasionalmente, si celebrava l eucaristia (come è testimoniato dagli affreschi). Nei secoli II e III la Chiesa lotta sia contro il giudaismo che contro il paganesimo. La liturgia è uno degli aspetti più contestati. Oggetto della polemica è il fatto che il cristianesimo appare molto povero di segni esteriori (templi, altari, sacrifici). I pagani accusano i cristiani di essere empi e senza religione, o addirittura atei. Un altro elementi di polemica è l'uso di radunarsi in assemblea senza sottolineare differenze sociali. I cristiani si difendono affermando una spiritualizzazione del culto portata da Cristo. Sono consapevoli del fatto che il loro culto rappresenta qualcosa di nuovo e di inedito. Nel III secolo nascono degli edifici destinati al raduno della comunità in preghiera, che sono simili alle case private, ma dotati di un ampia sala. Sono denominati domus ecclesiae (casa della comunità), da cui deriva il nostro chiesa. A Doura-Europos, sull Eufrate, sono state trovate le rovine di una domus ecclesiae distrutta nel 265. Era una casa a due piani, simile a quelle vicine, con un salone al piano terreno, nato 1
2 dall unione di due stanze, che misurava circa 12 X 5 metri e serviva per l assemblea eucaristica. Accanto c era un altra stanza per i battesimi (che quindi avvenivano in un luogo diverso). In genere erano sale che potevano raccogliere al massimo cinquanta persone per volta. Non è pensabile che nelle grandi città ci fosse un unica assemblea eucaristica. A Roma, per esempio, dove i cristiani nel III secolo potevano essere alcune decine di migliaia, c erano sicuramente diverse assemblee eucaristiche nei vari quartieri. 2. L'epoca patristica classica (IV-VI secolo) Con l imperatore Costantino, nel 313, abbiamo la fine delle persecuzioni e a poco a poco il cristianesimo diventa la religione ufficiale dell impero (Teodosio, anno 392). La comunità cristiana non è più un piccolo nucleo, ben distinto dalla società circostante, ma tende a coincidere con la società stessa. Nel V secolo il battesimo dei bambini diventa consuetudine. Diventa quindi necessario darsi una forma di culto che sia ufficiale e pubblica. Inizia la costruzione di grandi edifici per la celebrazione dell'eucaristia. Sorsero così le basiliche e i battisteri. La basilica cristiana è una rielaborazione di un edificio di uso civile, che esisteva in tutte le città romane, ed era chiamato appunto basilica. Si trattava di una grande sala per assemblee, a pianta rettangolare, a volte munita di navate laterali; di solito l entrata era su uno dei lati più lunghi e sugli altri tre lati c era un abside. I cristiani adattano la basilica romana all uso di luogo per accogliere l'ecclesia radunata, ponendo l entrata sul lato più corto e lasciando una sola abside, di fronte all entrata. Le basiliche furono presto ornate di mosaici, utili ad istruire il popolo, spesso analfabeta. Davanti all ingresso della basilica c era spesso un portico, per accogliere i catecumeni che uscivano dopo la liturgia della parola. Accanto, ma separato dalla basilica, vi era l edificio destinato ai battesimi, che spesso era ottagonale (il battesimo apre la porta dell eternità, che è l ottavo giorno rispetto ai sette della vita terrena. La basilica è dunque un edificio molto diverso dal tempio ebraico o da quelli pagani, che avevano al centro una piccola aula oscura, considerata la sede della divinità. Nella basilica cristiana abbiamo, in un luogo sopraelevato (l'abside), la sede del presidente (vescovo), circondato dai ministri (presbiteri e diaconi); v è poi un luogo per la proclamazione delle letture, una mensa, un ampio spazio per la comunità. C erano però usanze diverse a seconda delle zone. Per esempio nelle basiliche siriache il pulpito e la sede del presidente erano situati in mezzo alla navata, come nelle sinagoghe giudaiche. Invece nell Africa del Nord era l altare ad essere collocato in mezzo alla navata. Tuttavia il modello che vede altare, ambone e sedi dei ministri nell abside, finì col prevalere. A volte la basilica, anziché essere longitudinale, è rotonda. Soprattutto in oriente, gli architetti bizantini tenderanno a fare ricorso alla tecnica della cupola; nasce così la pianta cosiddetta a croce greca. A Roma, nelle basiliche costruite sulla tomba dei martiri, abbiamo sotto l altare una struttura chiamata confessio, che permette l accesso alla tomba: è uno scavo semi circolare, munito di scale. In alcune basiliche nacque l uso di fissare delle tende che, in certi momenti, celavano ai fedeli la vista dell altare e poi venivano rimosse. Si voleva così significare che la liturgia è la manifestazione della gloria di Dio (vedi 2
3 l incarnazione). Alcuni secolo più avanti (verso l 800), in oriente, questo uso darà origine all iconostasi: una parete divisoria, posta all ingresso dell abside, che cela ai fedeli la vista dell altare. A poco a poco, per indicare l edificio di culto, entrò nell uso corrente il termine ecclesia (da domus ecclesiae), come è rimasto nelle lingue neolatine. Invece, dal greco oikìa kyriaké (= casa del Signore) derivano le espressioni anglosassoni (Tedesco: Kirche, inglese: church). Nonostante la creazione delle basiliche, si diffonde pure l uso di adattare templi pagani come luoghi di culto cristiano, oppure di costruire edifici cristiani nello stesso luogo in cui erano situati i templi pagani. A causa del legame tra eucaristia e comunità, si osserva la regola un'unica eucaristia, un unico altare, un unico vescovo per cui non si celebra mai l'eucaristia nella stessa chiesa e sullo stesso altare più di una volta al giorno. I settori della celebrazione dove si fa più forte l'influenza esterna, nel culto, sono quelli relativi ai ministeri e ai luoghi di culto. Si notano però alcuni sintomi di involuzione. A poco a poco la mensa assumerà un aspetto simile a quello degli altari pagani, diventando di pietra e assumendo la forma di un'ara. Gli edifici rischiano di assorbire troppo l'attenzione, a scapito della comunità. La liturgia assume sempre di più le caratteristiche di uno spettacolo. 3. Il medio evo Durante l'epoca delle invasioni barbariche e dell'impero franco il cristianesimo in Europa è ormai la religione di tutti. La teologia e la spiritualità vanno verso un maggiore individualismo. Si afferma sempre di più il culto della Madonna e dei santi. E' un'epoca in cui ha grande importanza la vita monastica. Questo vale anche per la liturgia. Alcuni ordini monastici propugnano una liturgia splendida, solenne (cluniacensi); altri una liturgia molto semplice ed austera (camaldolesi, certosini); questo ha un riflesso anche sulla costruzione delle chiese. Il rito si fa sempre più attento all aspetto cerimoniale. Il senso della partecipazione dei fedeli all'eucaristia viene colto sempre meno. La celebrazione si clericalizza: si considera la messa come un rito fatto soltanto dal sacerdote. Così nascono anche le messe cosiddette private o votive : si tratta di celebrazioni con il solo sacerdote, senza una comunità partecipante, al solo scopo di offrire il sacrificio per l'intenzione privata di un fedele. Abbiamo quindi la moltiplicazione delle messe nello stesso luogo e giorno e la nascita degli altari laterali. Il celebrante si colloca, sempre più spesso, tra l'altare e i fedeli. Dopo il X secolo egli volta costantemente le spalle ai fedeli. Dopo il mille, Gregorio VII persegue una grande riforma della Chiesa. In questo contesto la pratica religiosa è vista come essenziale alla vita cristiana. Tuttavia si tenderà più ad accentuare che non a correggere il clericalismo instaurato nei secoli precedenti: l'altare è spesso posto molto in alto e reso invisibile al popolo. L'aspetto cerimoniale acquista uno spazio sempre più grande. I fedeli capiscono sempre meno il 3
4 latino. La scarsa partecipazione dei fedeli alla liturgia non favorisce certo un clima di raccoglimento: durante le celebrazioni i fedeli si alzano quando vogliono, camminano, chiacchierano e i cani circolano liberamente. Le varie riforme liturgiche si applicano a riportare un po di tranquillità e di silenzio nei luoghi di culto. Acquistano nuova importanza le città. Si moltiplicano anche le chiese e, all interno della stessa chiesa, gli altari laterali, per cui, nello stesso edificio, possono essere celebrate parecchie messe contemporaneamente. Gli altari laterali sono muniti di retrotabulae, cioè di quadri sullo sfondo, che rappresentano i miseri della vita di Cristo o, più spesso, dei santi, tanto che ancora oggi, per parlare di una canonizzazione, si dice: elevare alla gloria degli altari. Ciò porta a moltiplicare il numero dei preti rispetto ai fedeli laici: in certe zone d Europa, fino al 1700 i preti saranno in rapporto di uno ogni cento/duecento laici. 4. Dal concilio di Trento ad oggi Durante l'epoca barocca (1600) il clima è molto trionfale: la Chiesa cattolica è consapevole di avere affrontato e in gran parte superato un pericolo molto grave (la riforma protestante). La cultura religiosa del barocco è soprattutto cultura di festa: abbondano le manifestazioni popolari (pellegrinaggi, processioni...). Anche l'arte religiosa dell'epoca esprime questo stile festoso e fastoso. Si sottolinea la distanza tra i fedeli e il rito celebrato, come mezzo per accrescerne la devozione. Il culto eucaristico riceve molta attenzione. Nasce l'uso di celebrare la messa durante l'esposizione del SS Sacramento. Così l'altare è costruito in funzione del tabernacolo. Si va incontro al gusto del popolo, accentuando l'aspetto teatrale ed esteriore del luogo di culto; speso le chiese medioevali sono ricostruite o rimaneggiate, perché considerate troppo semplici. Viene considerato bello ciò che è particolarmente sfarzoso. La liturgia non è vista come la partecipazione attiva alla celebrazione del mistero di Cristo, ma piuttosto la sua presentazione quasi teatrale, visuale-auditiva, da cui la preghiera personale trae la spinta ad elevarsi. Invece nel settecento, epoca dell illuminismo, abbiamo la ricerca di una maggiore semplicità. Si propugna una liturgia molto più sobria e si afferma la necessità che i riti parlino all'intelligenza e non solo al cuore o alla fantasia. Una novità l abbiamo con il cosiddetto Sinodo di Pistoia, promosso nel 1786 dal vescovo Scipione de' Ricci. Ecco alcune tra le novità significative: - In ogni tempio vi deve essere un solo altare. - La messa privata è da sconsigliarsi. - La comunità parrocchiale è il luogo ove, preferibilmente, si deve partecipare all'eucaristia, contro ogni frazionamento. - L'esposizione delle reliquie sull'altare va limitata. - Il culto delle immagini non deve essere eccessivo. Vanno tolte le immagini doppie. Però, nel 1794, Pio VI condannò alcune proposizioni del sinodo di Pistoia: si era nell epoca della rivoluzione francese per cui le novità vennero viste con sospetto. Nell 800 e nella prima parte del 900 non abbiamo sostanziali novità. 4
5 5. L epoca attuale (dopo il Vaticano II) In ogni chiesa sono fondamentali: il luogo per ospitare l assemblea; la sede di colui che presiede e di chi svolge compiti particolari; l altare, l ambone, il tabernacolo, il battistero (la credenza). Indicazione generali: - la Chiesa non ha preferenze per questo o quello stile artistico particolare (SC 123); - le cose che servono per il culto debbono essere belle e decorose (SC 122); - la bellezza non richiede necessariamente la suntuosità (SC 124). - gli edifici debbono essere prima di tutto idonei alla celebrazione (SC 124) - "una conveniente disposizione della chiesa e dei suoi accessori richiede che si provveda anche a ciò che contribuisce alla comodità dei fedeli, e che abitualmente si trova nei luoghi di riunione" (PNMR 293). Lo spazio per i fedeli deve essere il più possibile vicino all altare e privo di impedimenti alla sua vista (ringhiere, dislivello eccessivo, eccessiva distanza). La posizione ideale è intorno e non solo di fronte al presbiterio stesso L altare (etimologia incerta; forse da alta ara o da alta res). Non ci sono indicazioni circa la forma. Le tendenze attuali sono due: altare come tavola (sottolinea il rimando all ultima cena di Gesù) e l altare come blocco (a somiglianza delle antiche are sacrificali pagane o ebraiche). In tutti i casi è importante che non sia usato come mensola per appoggiarvi oggetti che non hanno riferimento alla celebrazione. Può essere fisso (è meglio) o mobile. Deve essere staccato dalla parete, per poter celebrare rivolti verso il popolo. Deve essere collocato in modo da costituire realmente il centro verso il quale spontaneamente converge l attenzione dell assemblea (PNMR 262). La mensa dell altare fisso è preferibile di pietra naturale (PNMR 263); invece l altare mobile può essere costruito con qualsiasi materiale (PNMR 264). Ovvio che nelle chiese di recente costruzione l altare deve essere unico, essendo venuta meno la funzione degli altari laterali; nelle altre, ove risono tanti altari, deve comunque essere sottolineata la centralità dell altare centrale. L ambone (dal greco anabànein = salire). Deve essere fisso e non un semplice leggio mobile, per sottolineare la dignità della parola di Dio (PNMR 272). Deve essere più avanzato verso l assemblea degli altri elementi del presbiterio (altare, sede) per indicare l importanza della parole che va annunciata. La sede del sacerdote che presiede. Deve essere visibile e permettere di vedere l assemblea (PNMR 271). Ci sono due possibilità: dietro all altare o di fianco ad esso. La seconda attualmente sembra più idonea a favorire il senso della comunità. Il tabernacolo (dal latino tabernaculum = tenda). In passato era posto sull altare, in posizione centrale. Oggi non va assolutamente posto sull altare ove si celebra l eucaristia. Sembra molto più opportuno collocarlo in una cappella laterale, ove ci sia la possibilità di fermarsi a pregare, anche durante la settimana. Il battistero. Nelle epoche più antiche era in un edificio staccato dalla chiesa; era una grossa vasca ove venivano battezzati gli adulti, per immersione. Dal medio evo è invalso l uso di collocarlo dentro la chiesa, di solito vicino all ingresso, per sottolineare che attraverso il battesimo si entra a fare parte della comunità cristiana. Dopo il concilio abbiamo tre strade: collocazione tradizionale accanto all entrata della chiesa 5
6 (sottolinea il battesimo come entrata nella comunità; un po scomodo quando si celebrano i battesimi all interno dell eucaristia); collocazione accanto all altare (per sottolineare il legame tra eucaristia e battesimo); collocazione davanti all altare (crea un grosso ostacolo alla visibilità e all accesso all altare. 6. Alcune conclusioni 1. La Chiesa è più importante della chiesa. L assemblea che celebra è più importante del luogo ove essa celebra. Il logo è funzionale all assemblea, per cui è l edificio che si deve adattare alle persone e non viceversa. Tutti i significati simbolici che può avere un edificio di culto non debbono mai andare a scapito del fatto che esso deve essere adatto ad accogliere una comunità cristiana che celebra. 2. Il primato della celebrazione dell Eucaristia, rispetto a tutte le altre cose che si possono fare in una chiesa. La chiesa è prima di tutto il luogo ove la comunità celebra l eucaristia nel giorno del Signore. Le altre funzioni (celebrazione nei giorni feriali; conservazione del pane consacrato; adorazione; preghiera individuale) sono derivate da questa. 3. La liturgia non è fatta soltanto di messaggi verbali, ma anche di messaggi non verbali (es. il luogo, la disposizione, gli ornamenti, i gesti che si compiono, l atteggiamento di colui che presiede, la divisione dei ruoli ). I messaggi non verbali sono importanti quanto gli altri; a volte sono perfino più potenti degli altri. Pertanto non bastano buoni testi per fare una buona liturgia. Occorre essere attenti che i messaggi non verbali non siano addirittura in contrasto con gli altri. Nella prassi occidentale ci si è orientati verso una cultura delle «cose da dire», in controtendenza nei confronti una cultura che ha fatto del messaggio visivo la propria strategia vincente. Ciò che si vede comunica ben al di là delle spiegazioni verbali. 4. L altare rivolto verso il popolo ha senso se l assemblea vi è attorno. Se la disposizione rimane quella assiale (banchi in fila e altare in fondo) viene quasi da dire che hanno ragione i nostalgici dell uso antico in cui il sacerdote dava le spalle ai fedeli).... 6
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