Violenza sulle donne: Il Ruolo della Sanita

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1 Violenza sulle donne: Il Ruolo della Sanita Gianni Testino Centro Alcologico Regionale Regione Liguria* UO Alcologia e Patologie Correlate, Dip. Medicina Generale Interna e Specialistica, IRCCS AOU San Martino-IST, Genova *Centro Collaboratore ISS *Centro Collaboratore Organizzazione Mondiale della Sanita

2 Campione di 25 mila donne tra i 16 e i 70 anni - Violenza fisica - Violenza sessuale - Violenza psicologica 6 milioni 743 mila le donne vittime di violenza fisica/sessuale 1 milione e 150 mila negli ultimi 12 mesi Nella quasi totalita dei casi violenze non denunciate Le donne subiscono piu forme di violenza Le violenze domestiche sono in maggioranza gravi 2 milioni 77 mila donne hanno subito comportamenti persecutori 7 milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono una violenza psicologica 1 milione 400 mila donne hanno subito violenza prima dei 16 anni 690 mila donne avevano figli al momento della violenza

3 ISTAT, Presidenza del Consiglio dei Ministri; 21 Febbraio 2007

4 2 milioni 938 mila donne hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner attuale o dall ex partner VIOLENZA DOMESTICA ISTAT, 21 Febbraio 2007

5 ISTAT, 21 Febbraio 2007

6 ISTAT, 21 Febbraio 2007

7 ISTAT, 21 Febbraio 2007

8 ISTAT, 21 Febbraio 2007

9 Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanita, Roma Alcol e Violenza sulle Donne La violenza interpersonale in Europa causa circa 73 mila morti e ricoveri o visite ospedaliere per ogni morte. 40% dei casi alcol come causa 86% degli omicidi 37% delle aggressioni 60% delle aggressioni sessuali si svolgono dopo avere bevuto

10 Popolazione italiana 18 anni (stima) Consumatori (68,5%) Astemi ed astinenti (30,2%) Mancata risposta (1,3%) Consumatori giornalieri (27,8%) Consumatori occasionali (40,7%) Alcoldipendenti !!! BASSO RISCHIO M=1-3 UA ; F=1-2 UA MEDIO RISCHIO M=4-5 UA ; F=3 UA ALTO RISCHIO M>5 UA ; F>3 UA *adattamento dal WHO 2000-International guide for monitoring alcohol consumption and related harm Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS

11 Implementation of programmes and interventions for preventing injuries and violence in countries in the WHO European Region INTERVENTIONS: - Unintentional injuries - Violence - Alcohol (legal and health system)

12 Intossicazione da Alcol e Violenza Aspetti Biologici Effetti «farmacologici» dell alcol aumentano instabilita emotiva e della concentrazione sul presente Diminuita consapevolezza di se Diminuita capacita di valutare le conseguenze Ridotta capacita di risolvere i problemi Minore autoregolazione Grahm and West, 2001; Wells, 2003; Hull and Stone, 2004; Scafato et al, ISS, 2010

13 ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA, Roma 2010

14 Relazione lineare tra il consumo di alcol e il rischio di violenza Scafato, ISS, 2010 L aumento del rischio ai livelli piu bassi di consumo e in gran parte dovuto a bevitori di piccole quantita che occasionalmente assumono quantita maggiori di bevande alcoliche (minore tolleranza dei citocromi epatici)

15 Centro Alcologico Regionale Regione Liguria VIOLENZA SULLE DONNE E ALCOL Tipologia di Pazienti Donne alcoldipendenti che hanno subito violenza Donne non alcoldipendenti che hanno subito violenza durante un episodio di intossicazione Donne non alcoldipendenti che hanno subito violenza dal marito, dal partner, dai figli Donne alcoldipendenti che non hanno subito violenza Donne non alcoldipendenti che non hanno subito violenza e che consumano alcol in modo saltuario, ma con modalita di binge drinking Donne non alcoldipendenti, che non hanno subito violenza, ma vivono con un alcoldipendente Donne inviate presso l ambulatorio per alterazioni laboratoristiche e che negano di consumare bevande alcoliche (l invio da parte del medico curante non e sempre in relazione alla gravita clinica e/o laboratoristica)

16 Centro Alcologico Regionale Regione Liguria VIOLENZA SULLE DONNE E ALCOL Personale Infermieristico durante la compilazione della cartella infermieristica/ operatrici socio-sanitarie!!! FARE EMERGERE I CASI DI VIOLENZA 1) Durante la cura della donna alcoldipendente fare emergere le «eventuali violenze» (talvolta emergono dall esame obiettivo); associazioni (AVO!) 2) Coinvolgimento della famiglia se mogli o figlie: fare emergere le «eventuali violenze» 3) Stabilire una relazione d aiuto con la vittima, nel rispetto della volonta e dei tempi della donna 4) comunque durante la frequenza ai gruppi molto spesso emergono le violenze nascoste o sottovalutate

17 Centro Alcologico Regionale Regione Liguria VIOLENZA SULLE DONNE E ALCOL Tipologia di Pazienti Donne che hanno subito violenza: 1) alcoldipendenti: lavorare sul trauma*, gruppi di auto mutuo aiuto (AA) 2) Durante un episodio di intossicazione acuta: lavorare sul trauma*, gruppi di auto mutuo aiuto (AA) 3) Non alcoldipendenti: lavorare sul trauma*, associazioni di auto mutuo aiuto (ALANON, Ass. Genitori Insieme) Donne che non hanno subito violenza: 1) alcoldipendenti: gruppi 2) Binge drinking: gruppi 3) Donne che vivono con alcoldipendente: gruppi 4) Donne inviate per sospetto di consumo rischioso/dannoso: identificazione precoce/ intervento breve 5) Identificazione consumo rischioso/dannoso e «binge drinking» *massima assistenza nel rispetto della dignita, della tutela della riservatezza e sicurezza della vittima (psicologo, psichiatra, ostetriche, assistenti sociali, medico legale, pediatra, neuropsichiatra infantile )

18 RISCHIO ALCOL COME CONTINUUM ASTEMI ASTINENTI CONSUMATORI A BASSO RISCHIO CONSUMATORI A RISCHIO PROBLEMI E PATOLOGIE ALCOLCORRELATE CONSUMATORI DANNOSI ALCOLDIPENDENTI

19 AUDIT Alcohol Use Disorders Identification Test Valido strumento di screening che permette di valutare il consumo di alcol nell ultimo anno e identificare precocemente il consumo rischioso e dannoso di alcol e l alcoldipendenza. 10 domande, modalitàdirispostasuscalaa5punti:adogni risposta corrisponde un valore da 0 a 4. Per ottenere il punteggio totale è sufficiente sommare i valori assegnati alle singole domande: più alti sono i punteggi dell AUDIT, maggiore è il livello di rischio identificato. Veloce somministrazione, standard o insieme ad altre domande sullo stile di vita (fumo, alimentazione, esercizio fisico). E possibile anche l auto-somministrazione

20 INTERVENTO BREVE L intervento breve è una modalità di colloquio rivolta a persone con consumo di alcol a rischio e dannoso. Prevede l utilizzo di strumenti di identificazione precoce dei PPAC, validati e standardizzati, e strumenti motivazionali rivolti all aumento di consapevolezza dei rischi legati al consumo di alcol. Durata: da 5 a 30 minuti

21 FASI DELL INTERVENTO BREVE 1. ASK/ASSESS: Chiedere/Valutare se la persona consuma bevande alcoliche attraverso l AUDIT. 2. ADVISE:Fornireavvertenzesui rischi legati al consumo di alcol e dei suggerimenti chiari, specifici e personalizzati per il cambiamento di comportamento. 3. AGREE: Concordare obiettivi di cambiamento 4. ASSIST: Assistere la persona nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, stimolando la sua motivazione al cambiamento e supportandolo nella sviluppo o nel potenziamento del senso di autoefficacia. 5. ARRANGE: Organizzare contatti di follow-up programmati al fine di fornire sostegno.

22 ELEMENTI CARATTERIZZANTI L INTERVENTO BREVE: presentare i risultati dello screening (AUDIT) identificare i rischi e discutere le conseguenze fornire informazioni sull impatto dell alcol sulla salute (fornire informazioni costituisce una forma di supporto) sollecitare l impegno del paziente identificare gli obiettivi (riduzione del consumo o astinenza) rinforzare e motivare utilizzare un tono del colloquio positivo, empatico non giudicante o accusatorio

23 QUANTO GLI OPERATORI SANITARI VALUTANO IL CONSUMO DI ALCOL IN ITALIA? Solo il 15% degli intervistati riferisce che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sul consumo di alcol. Solo il 6% dei bevitori a rischio dichiara di aver ricevuto da un medico o da un altro operatore sanitario il consiglio di bere meno. Questi dati sono stabili dal Dati

24 MMG E IPIB AMPHORA Alcohol Measures for Public Health research Alliance Indagine conoscitiva svolta dall ISS (Osservatorio Nazionale Alcol del CNESPS Centro OMS) in collaborazione con la SNAMID - Società Nazionale di Aggiornamento per il Medico di Medicina Generale. In Italia, rispetto al resto dei Paesi europei, è bassa la sensibilità e la capacità dei MMG di identificare precocemente i PPAC ed intervenire. Nel confronto tra i Paesi Europei emerge evidente il gap di conoscenze da parte dei nostri MMG.

25 MMG E IPIB AMPHORA Alcohol Measures for Public Health research Alliance IDENTIFICAZIONE PRECOCE: solo il 31.9% dei MMG (% più bassa tra i Paesi Europei partecipanti) dichiara di aver dimestichezza con gli strumenti di screening per il consumo rischioso/dannoso e l alcoldipendenza (AUDIT, CAGE, etc..) e solo la metà li utilizza nella pratica clinica. INTERVENTO BREVE: solo il 37.5% DEI MMG dichiara di avere familiarità con l intervento breve (% più bassa tra i Paesi Europei partecipanti). PRINCIPALI BARRIERE: scarsa conoscenza degli strumenti, mancanza di una formazione specifica, mancanza di tempo, mancanzadiservizispecialisticidisupporto,rischiodifar risentire i pazienti, assenza di rimborsi.

26 PROBLEMI E PATOLOGIE ALCOLCORRELATE Espressione con cui ci si riferisce a tutte le conseguenze e le complicazioni, di vario ordine e natura, causate e legate all'assunzione episodica o protratta di bevande alcoliche. Concetto più ampio rispetto a quello di alcoldipendenza che rappresenta solo uno di questi problemi. Le PPAC sono condizioni estremamente più diffuse nella popolazione rispetto all alcoldipendenza e richiedono una gestione autonoma, differenziata per professionalità e competenze impiegate e quasi mai connessa alla dipendenza da alcol.

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30 Consumption Heavy VIOLENCE Alcohol Consumption Alcohol dependence Consequences severe Advanced Alcoholic Diseases Violence Risky use Alcoholic diseases None Low risk use Abstinence None

31 GRAZIE.

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