Ernest & Celestine. Sala Eduardo mercoledì 1 aprile ore ISTITUTO COMPRENSIVO D AOSTA. Percorso Perditra Tantimondi Matinee a cinema

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO D AOSTA Tutti gli usi della parola a tutti, non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo (Rodari) Percorso Perditra Tantimondi Matinee a cinema Sala Eduardo mercoledì 1 aprile ore Ernest & Celestine Genere: Film d'animazione Regia: Benjamin Renner, Vincent Patar, Stéphane Aubier Interpreti: Ernest l'orso, Celestine la topolina e gli altri protagonisti della storia d'animazione Nazionalità: Francia Anno di uscita: Francia 2012 Soggetto: tratto dagli album di Gabrielle Vincent Sceneggiatura: Daniel Pennac Musiche: Vincent Courtois Durata: 79' La trama del film. Il film racconta la storia di Ernest e Celestine, un orso grande e grosso che sogna di fare l'artista e una topolina che non vuole fare la dentista. Nel convenzionale mondo degli orsi, fare amicizia con un topo non è certo cosa ben vista. Nonostante questo, Ernest, un orso che vive ai margini della società facendo il clown e il musicista, accoglie in casa sua la piccola topolina Celestine, orfanella fuggita dal mondo sotterraneo dei roditori. Questi due esseri solitari cercando sostegno e conforto uno nell'altra sfidano le regole dei loro rispettivi mondi e scompigliano così l'ordine stabilito. Ma andiamo con ordine. In un mondo popolato solo da orsi e topolini, i primi vivono in superficie e i secondi sottoterra. Le due specie non hanno contatti una con l altra e anzi, è da sempre vietato a entrambe le civiltà di passare del tempo insieme. Ai topi viene insegnato fin dai primi anni di vita che gli orsi sono esseri molto cattivi, famelici e pericolosi. I roditori invece, sono considerati dai loro "nemici" come piccoli scocciatori, sporchi e inutili. I tentativi di condizionamento però non toccano Célestine, una graziosa topolina con la passione per il disegno e per la pittura, che spesso raffigura esemplari di entrambe le specie insieme felici. Le ragioni di tanto odio e pregiudizio non le sembrano valide e non vuole accettarle per nessun motivo. Un giorno incontra Ernest, un orso grande e grosso che vive tutto solo in una baita in montagna. In seguito ad una serie di vicissitudini, tra i due nascerà un rapporto solidissimo e Célestine si trasferirà a casa del suo nuovo amico. I

2 due protagonisti ne combinano di tutti i colori e sono ricercati dalla polizia di entrambe le fazioni con l accusa di aver creato scompiglio e fatto gravi danni in città ma, soprattutto, di essere diventati amici: ad orsi e topi non è permesso. La storia si concluderà dolcemente e felicemente: Ernest l orso giocoliere e Celestine topolina pittrice, lui burbero, lei deliziosamente testarda, decideranno di vivere insieme nutrendo di quotidiano la loro amicizia, alla faccia dei pregiudizi, delle fogne e della polizia: nella casetta nel bosco, felici, saranno protetti dal male e dall ingiustizia e nella neve impareranno a vedere il sogno di una fraternità gentile. Lo stile. Il regista Benjamin Renner anima con grande competenza tecnica i libri dell illustratrice francese Gabrielle Vincent, con l aiuto dello sceneggiatore d eccezione Daniel Pennac, alla sua prima esperienza di scrittore per un cartone animato. Le animazioni scorrono fluide e delicate: gli sfondi realizzati con gli acquerelli, lo stile sintetico, la morbidezza del tratto e i colori tenui sfumati conferiscono a ogni immagine una grande leggerezza, perfettamente accordata con il taglio che gli autori hanno scelto per raccontare questa storia. Il risultato è suggestivo: gli scenari acquerellati da Renner trattengono lo stile della Vincent, tutto è leggero, le macchie di colore sembrano prendere corpo dal nulla e dare corpo ai personaggi lievemente chiaroscurati, definiti da una linea di contorno che a volte si sfalda, senza il timore di perdere di incisività. Il mondo di sopra e quello di sotto sono in dialettica tra loro, ma la contiguità è suggerita proprio dal disegno e, ovviamente, dagli sforzi della coppia di protagonisti di accostare gli elementi in comune laddove si marcano solo differenze. L incipit funziona proprio come innesco tematico: i topi devono aver paura degli orsi, perché questi, se affamati, potrebbero divorarli in un sol boccone, anche cuccioli, anche vestiti, addirittura con gli zainetti da scuola: se vuoi sopravvivere temi ciò che ti può uccidere. Così la grande madre affonda il racconto prima del sonno dei piccoli in convitto, in uno stanzone austero con i letti in fila; la sua ombra proiettata sul muro dalla candela si trasforma e inghiotte i topini, tutti tranne Celestine, che invece disegna un orso amico di un topo, presagendo il suo destino e immaginando di concretizzare il desiderio di convivenza pacifica che pare impossibile. L occasione giunge inaspettata quando la necessità di cibo di Ernest e il bisogno di Celestine di portare a casa una grande quantità di denti, da affilare e innestare nei roditori sdentati, li rende complici di un furto e di una fuga. Reietti e respinti, anzi ricercati dalle rispettive comunità, i due riparano nella casa nel bosco dell orso. Celestine riesce a convincere Ernest con caparbietà, vincendone la diffidenza con il disegno. Il musicista trova così una compagna d arte che trasforma la solitudine in vitalità. Le differenze si trasformano in ricchezza e quel che emerge è la naturale propensione al reciproco prendersi cura: il rimedio per l influenza, un pasto ben servito, un abbraccio dopo i brutti sogni. Avventurarsi così fa meno paura, e pure convincere due tribunali di quanto i preconcetti abbiano indotto i giudici all errore, perché prima dell aspetto o dei ruoli sociali

3 prestabiliti, gli individui fanno la differenza con il proprio agire. I denti a Celestine non serviranno più per sopravvivere. La versione italiana del film si avvale inoltre della collaborazione perfettamente riuscita di Claudio Bisio (Ernest), Alba Rohrwacher (Célestine) e del bravissimo Dario Cantarelli, che doppia ben due personaggi. Significati. Come spesso accade, un film d animazione indirizzato ad un pubblico infantile si rivela interessante e carico di significati anche agli occhi di un adulto. "Ernest e Célestine" è una bellissima storia sulla diversità, sulla tolleranza e la voglia di cambiare l antico corso delle cose: la piccola protagonista è cresciuta in un ambiente del quale però non condivide alcune regole, semplicemente non ne capisce la ragion d essere e fa di tutto per cambiarle. La storia letteraria. Il film è basato sulla omonima serie di libri per bambini scritta dalla disegnatrice belga Gabrielle Vincent. Lo scrittore Daniel Pennac li ha liberamente trattati ricavandone la sceneggiatura del film e una nuova storia. Egli attinge la trama di "Ernest e Celestine", dedicando la storia ad un'amica mai vista, un'amica, per definizione dello scrittore, di inchiostro, di acquerello e di carta. Partendo dall'omonima raccolta di libri illustrati, Pennac propone una nuova versione della vicenda, alquanto rocambolesca e adatta ad un pubblico più esteso. I due protagonisti, già tratteggiati dalla creatrice come figure di grande personalità, attraverso le pagine del libro manifestano tutta la loro "umana" complessità, fatta di dubbi, certezze, gioia e dolore. Quella che si vive leggendo è la storia di una vera amicizia. Pennac ha saputo animare personaggi di non facile interpretazione, cosa in realtà prevedibile per chiunque conosca le sue opere ed ha avuto altrettanta arguzia nella scelta del pubblico: il romanzo utilizza uno stile rivolto ai bambini, fatto di frasi semplici ed un linguaggio molto comprensibile, per quanto il tutto sia reso indubbiamente poetico dalla maestria dell'autore. Anche i personaggi di contorno sono molto più vicini al fiabesco che al realismo dei protagonisti. Alcuni indizi stilistici, come l'uso di nomi composti e la ripetizione, suggeriscono un'ispirazione ai racconti sudamericani; l'uso di intermezzi con dialoghi tra personaggi, autore e lettore, invece, sembra essere un espediente prettamente pennacchiano. "Ernest e Celestine" è un libro per l'infanzia, ma ha la vocazione a diventare un libro per tutti; è un libro davvero incantevole per inventiva, poesia, humour: splendido racconto morale.

4 Chi è la scrittrice illustratrice della storia originale. Gabrielle Vincent, il cui vero nome è Monique Martin, è nata a Bruxelles il 9 settembre Studia disegno e pittura all accademia delle Belle Arti di Bruxelles, dove si diploma nel 1951 ottenendo il primo premio con lode. Esplora allora tutta la ricchezza del disegno in bianco e nero ed espone per la prima volta le sue opere nel Successivamente, si avvicina al colore: acquarello, pastello colore ad olio. Ad ognuna delle sue mostre, i critici rilevano la forza, la sobrietà e la sensibilità della sua arte. Ideando Ernest et Célestine negli anni 80, Gabrielle Vincent offre ai bambini il suo doppio talento di disegnatrice e narratrice. È nel quotidiano che si esprime la verità umana, la tenerezza, la gioia di rendere felice l altro e di vivere semplicemente, lasciando parlare il proprio cuore senza curarsi delle convenzioni. I suoi libri vengono allora pubblicati in tutto il mondo. Ecco ciò che ha scritto un giorno a proposito dei suoi album: le storie che disegno sono spesso storie vissute o osservate. Ho la sceneggiatura in testa e quando prendo la matita, poi la penna, esce tutto molto velocemente. Disegno un po come una sonnambula, come se non fossi io. Da qui nasce, senz altro, questa sensazione di essere spettatrice di me stessa, di non riuscire a prendermi sul serio. Quasi sempre, è il primo disegno quello giusto, mi piace la spontaneità. Mi piace molto disegnare per i bambini, ma la mia attività principale rimane la pittura. La forza, la sobrietà e la sensibilità dei suoi libri le hanno permesso di raggiungere una fama internazionale, confermata da numerosi premi. Gabrielle Vincent è morta il 24 settembre del Per riflettere sul film e inquadrarlo nelle Uda. Il film si presenta come un altra proposta arricchente dell Unità di Apprendimento sulla interculturalità Nei miei mocassini, descrivendo la storia di un amicizia tra due mondi diversi e separati, ma si presta anche al passaggio alla terza Unità, (Cantano i mulini a vento) con la sua attenzione a chi è in grado di costruire mondi nuovi e migliori per gli uomini del nostro tempo. Un delizioso film di animazione che si rivolge in modo diretto al cuore degli spettatori. Ernest & Celestine unisce al delicato disegno la ricchezza poetica dei testi, al suggestivo acquerello la narrazione ricca di fascino e azione. Siamo lontanissimi dai film di animazione oggi di moda: abbondanti come una pattumiera, pieni di allusioni e troppo veloci per capire qualcosa. Il film si presenta invece elegante e lieve, come un ricamo di altri mondi, pieno di caldi e sfumati colori e con un andamento adeguato alla capacità di stupirsi dei piccoli spettatori. Il mondo abitato dagli orsi e quello sommerso dei topi sono presentati come due universi ostili. In queste realtà contrapposte i due protagonisti si dilettano a trasgredire le regole della loro razza. Si azzuffano e si rappacificano, si divertono e si aiutano. Il pensiero di separarsi diventa per loro una cosa inammissibile e fanno di tutto per evitarlo. Nessuno può negare a un orso e a una

5 topolina di affrontare insieme le avversità della vita, dedicandosi alle rispettive passioni, la musica e il disegno. In questa storia di amicizia gli adulti hanno molto da imparare dai bambini. Per operare didatticamente prima di aver visto il film. L attività didattica in classe prima di vedere il film può cominciare dall avvicinare, agli occhi dei piccoli alunni, due parole: cinema ed intercultura. Soffermiamoci sulla seconda: intercultura (composta da inter e cultura) si riferisce all insieme di attività tendenti a favorire la conoscenza di culture, concezioni e modi di vita diversi. Il termine introduce inoltre l idea che sia possibile un incontro tra le culture, che vengono in contatto, anche se le distanze sembrano a prima vista siderali. Un incontro tra mondi lontani o tra mondi vicini che hanno interrotto il dialogo tra loro. Potremmo anche riferirci, con i bambini, all incontro con l altro, portatore di una cultura altra da noi. Il cinema, e veniamo alla prima parola, possiede un intrinseca potenzialità interculturale perché presenta storie di uomini e donne e bambini altri da noi, racconta di popoli diversi, di abitudini, di modi di vita diversi. Una volta accompagnati gli alunni ad esplorare la coppia di parole, si può passare al racconto della storia e ad una semplice discussione, sulla base di semplici domande: Come ci figuriamo i due protagonisti? Proviamo a descrivere due mondi incomunicabili: il mondo di superficie e quello sotterraneo. Costruiamo alla Lim o alla lavagna di ardesia il profilo dei personaggi principali abbinandoli ai diversi ambienti della vita dei due protagonisti. Tra Ernest e Celestine si stabilisce un rapporto molto forte: descriviamo il rapporto forte che abbiamo con i nostri genitori (Con il mio papà ascolto storie, vedo la televisione, gioco a calcio /con la mia mamma parlo, racconto, faccio merenda ecc ). Conosciamo altre fiabe o racconti che abbiano come protagonisti altri animali molto diversi tra loro? Citiamoli e raccontiamoli. Inventiamo una storia con personaggi animali. Descriviamo un compagno o un adulto assimilandolo, per le affinità che riscontriamo, con un animale. Ernest desidera fare il musicista e Celestine la pittrice. Quale attività, hobby o sport preferisci fare? Cosa desideri fare da grande? Dopo aver visto il film. Chi è Celestine e dove vive? Che cosa viene insegnato ai topini da piccoli? Qual è la differenza tra Ernest e tutti gli altri orsi? Come mai vive isolato? Come mai un orso e una topina diventano amici? Hanno qualcosa in comune? Perché sia gli orsi che i topi si rifiutano di accettare la convivenza tra Ernest e Celestine? Cosa cercano in realtà la topina e il suo amico orso? Cosa insegna la loro storia? Raccontiamo con i gesti una sequenza del film e poi giochiamo a riconoscere a quale si riferisce con i compagni. Una possibile lettura per comprendere il film. Un orso e una topolina potranno mai diventare amici? A questo interrogativo risponde Ernest & Celestine, favola sulla

6 diversità, sulla tolleranza e la voglia di cambiare il mondo. Una storia di amicizia che si scontra con un mondo chiuso e primitivo dove sembra impossibile seguire i propri sogni e lasciarsi trasportare dall amore. In un clima ovattato e surreale il film denuncia pregiudizi e chiusure esaltando la bellezza della solidarietà e dell amicizia. Ernest e Celestine vivono in mondi opposti e reciprocamente ostili, sono differenti negli equilibri, nei costumi, nelle origini. Sono diversi, ma nello stesso tempo molto uniti. Perseguitati dall omologazione, hanno in comune la voglia di realizzare qualcosa di nuovo da quello che gli altri vogliono da loro. Riescono a comprendersi e costruire un legame profondo, grazie alla loro sensibilità artistica. Isolati dal resto del mondo, liberi dalle dure leggi di una comunità costruita sul lavoro e l inquadramento, possono finalmente superare la paura dell altro e vivere fino in fondo la potenza esplosiva della libertà.

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