Le aree del Progetto Educativo Individualizzato
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- Gregorio Carlucci
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1 Dott.ssa Viviana Cipulli Le aree del Progetto Educativo Individualizzato Compilazione di un PEI
2 Non è sufficiente affermare che la relazione educativa c è e c è sempre: è struttura ineliminabile del lavoro pedagogico. Perché la relazione pedagogica deve diventare oggetto di una perseverante razionalizzazione, di continua meditazione e di costante problematizzazione. D. Demetrio (Educatori di professione)
3 ! Il PROGETTO concretizza l idea di una trasformazione possibile che avviene nel reale. Il progetto viene messo in atto con la tensione al cambiamento/sostegno di una situazione positiva. Ha come caratteristiche: COERENZA, ADEGUATEZZA, FATTIBILITA.! Il progetto prevede metodi e strumenti di verifica e valutazione.! La progettualità è una caratteristica dell essere umano, è la capacità di dare un senso alla realtà, è una visione che va oltre, cioè supera il dato immediato. E una risorsa, una potenzialità da promuovere nel soggetto in formazione! La progettazione si riferisce a termini operativi e costituisce l atto concreto dell operare che si concretizza nel progetto. E una serie logica e precisa di atti con i quali si dà: ORDINE, SISTEMATICITA, ORGANICITA nello svolgersi del processo educativo: in base al quale si definiscono i ruoli degli attori, quello del contesto, quello dell ambiente culturale.
4 Progetto Educativo ü Titolo del progetto ü Luogo di realizzazione del progetto ü Soggetto che propone e partner dell iniziativa ü Durata del progetto ü Breve descrizione del progetto
5 Elementi progettuali ü La progettazione educativa mobilita forze immaginative e ideative e richiede sistematicità e riflessione. Ciò che connota la dimensione progettuale è la capacità di immergersi nella realtà lasciando, ampi margini perché le circostanze possano SVILUPPARSI, ESPANDERSI, APPROFONDIRSI. La progettualità si esprime in una ipotesi. Tutti i percorsi progettuali sono processi a spirale perché lo schema generale prevede che ogni passo del percorso si compia sulla base degli esiti della fase precedente. v MODELLO EPISTEMOLOGICO (modello classico): prevede un intervento rigido, una programmazione con mezzi e metodi stabiliti. v MODELLO ONTOLOGICO: il modello progettuale dipende da ciò che si persegue nel momento specifico e da quella che si reputa essere la peculiarità del soggetto a cui ci si rivolge
6 Sviluppo del progetto educativo Analisi della situazione ² ² ² ² ² il punto di partenza è un'analisi attenta della situazione iniziale; in quale situazione mi colloco; chi è il soggetto della mia azione educativa: potrei rivolgermi ad un singolo, oppure ad un gruppo o allargare la mia visione alla comunità. osservazione della realtà: individuare se possono essere presenti variabili su cui posso intervenire bisogni emergenti, analizzarli: per poter cogliere in linea generale il bisogno, è indispensabile saper leggere le sfumature singole che ogni persona possiede essere attenti all ambiente, creare relazioni, non creare etichette tempo a disposizione è un dato importante da sapere; comunque si progetta nel tempo e avere dei limiti talvolta è necessario
7 Obiettivi ² Meta che ci si prefigge di raggiungere, risultato atteso ² Gli obiettivi devono essere in rapporto alla situazione reale tenendo in considerazioni tutte le possibili variabili osservate ² l'intervento affinché possa essere efficace deve essere personalizzato, adattato e adatto al soggetto. Perché questo si possa verificare si deve conoscere la persona o le persone a cui si rivolge. Inoltre è necessario che vi sia condivisione fra gli attori coinvolti ² chiarezza e precisione nel descrivere il cambiamento che si vuole osservare; realizzabilità e realismo sui risultati che si possono ottenere, tenendo sempre conto della situazione iniziale in cui si agisce; attivare e puntare sulla responsabilità dei differenti soggetti coinvolti o coinvolgibili; possibilità di verifica. ² Non sempre è possibile riuscire a misurare e a quantificare i risultati di un progetto educativo; è importante però introdurre degli elementi (indicatori) su cui si possa fare la valutazione, in itinere a e al termine del progetto
8 Risorse ² Possono essere di vario tipo anche a seconda del progetto educativo, ed interessare più aree. Una risorsa fondamentale può essere lo stesso collega, che mi aiuta ogni giorno alla realizzazione del progetto. ² Molto spesso per la realizzazione di un progetto sono necessarie delle risorse economiche che si possono manifestare in varie forme a seconda della collocazione del progetto: finanziamenti da privati, enti locali, associazioni. ² Per quanto riguarda poi strutture protette all'interno delle quali si svolgono i progetti le risorse sono indicabili come: la salute mentale (progetti su persone psichiatriche), assistenti sociali, medici di vario genere, le famiglie, volontari. ² Tra tutti questi la vera risorsa siamo noi con la nostra tensione alla realizzazione del progetto, ricerca sempre inesauribile di risorse che ci permettano di raelizzarlo al meglio.
9 VINCOLI Il vincolo è una situazione che limita lo svolgimento di azioni. Possono essere da quelli economici, mancanza di fondi; in altri casi vincoli culturali: religione, lingua, appartenenza ad un altro paese. Le famiglie: vincolo più difficile da vincere, in quanto stufe dalle loro situazioni di disagio, non hanno più voglia di seguire, non sono in grado di reggere nuove situazione proposte all'interno di un progetto educativo.
10 Piano Educativo Individualizzato Per l'alunno... Elaborata dal Consiglio di classe secondo le indicazioni del G.L.H. operativo (redatto da un docente della classe, ad es. il coordinatore o il docente di sostegno) L'alunno, nato a... il... frequenta per la... volta la classe...! Area socio-affettiva: abilità sociali e autonomia: Finalità Obiettivi! Area cognitiva: linguistica-espressiva: Finalità Obiettivi logico-matematica: Finalità Obiettivi psicomotoria: Finalità Obiettivi Metodi: Valutazione:.. P.E.I. Il Piano educativo individualizzato (P.E.I.), è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all educazione e all istruzione.
11 i dati conoscitivi: raccolti attraverso l'osservazione iniziale, i colloqui con i genitori, con i medici o gli esperti che operano sull'alunno, la lettura della documentazione esistente, ecc. la diagnosi funzionale che deve essere fornita dall'asl; l'analisi delle risorse della scuola e del territorio; la programmazione individualizzata, che comprende la scelta degli obiettivi, delle metodologie, delle strategie che si vogliono adottare per valorizzare le risorse dell'alunno
12 Monitoraggio e verifiche I soggetti preposti verificano gli effetti dei diversi interventi disposti e l'influenza esercitata dall'ambiente scolastico sull'alunno in situazione di handicap. Gli esiti delle verifiche devono confluire nel P.E.I. Il percorso formativo è un tratto, una tappa, dell'intero progetto di vita. Come ogni progetto di vita, anche il percorso formativo si traduce in progetto e prende senso e contenuto dal contesto socio-culturale dell'individuo, dalla sua motivazione, dagli obiettivi che si pone e dalle risorse personali e sociali, disponibili o reperibili.
13 Favorire e promuove la partecipazione attiva della persona disabile al suo progetto di vita, ne rafforza l'identità personale e sociale, ne sostiene l'autostima, la rende e la fa sentire a pieno titolo un cittadino ed un lavoratore, generando integrazione sociale.
14 L educazione è cosa del cuore e che solo Dio ne è il padrone E noi non potremo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l arte e non ce ne mette in mano le chiavi Don Bosco
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