A TUTTI GLI AMICI DELLA COMUNITÀ' GIOVANILE DELL'AGNELLI

Transcript

1 A TUTTI GLI AMICI DELLA COMUNITÀ' GIOVANILE DELL'AGNELLI Vi scrivo da Madonna dei Boschi, dove sono stato mandato dai Superiori per alcuni giorni di riposo, giorni che per me sono di studio e di riflessione. Ho pregato molto in questi giorni il Padre Celeste per la vostra Comunità. L'ho ringraziato per aver notato un grande impegno nella carità vicendevole, nell'unità e nel distacco dalla mentalità del mondo. Pur trovandomi lontano sono in mezzo a voi con il mio spirito e mi sento accanto a ciascuno di voi, sopratutto a quanti hanno appreso in modo più profondo quanto vi ho insegnato in questi ultimi tempi. Mi rifaccio ad una conversazione tenuta in montagna pochi giorni prima dell'incontro di Armando con il Giudice Divino. Ho parlato del motivo fondamentale per cui esistono associazioni, circoli, gruppi di formazione, cenacoli, focolari, ecc.. Devo rifarmi al grandioso progetto del Padre Celeste, di cui tante volte vi ho parlato. - Il progetto è sempre stato unico: creazione dell'uomo, elevazione, caduta e rifacimento totale dell'opera distrutta dall'uomo, per mezzo di Gesù Cristo che per volontà del Padre è diventato la Vita dell'umanità. Il Peccato originale ha portato una spaventosa disintegrazione in tutto il creato. Negli elementi che dovevano essere dominati dall'uomo, e nell'uomo stesso disintegrato nel suo interiore. Cristo ci è stato mandato dall'amore del Padre quale capo o fattore unificante di tutta la realtà creata, in modo da rifare tutto il Corpo o complesso creato in una unità superiore, informata dalla Vita Divina. Sicché Cristo si presenta quale Capo di questo grandioso complesso che deve rifarsi lentamente nel corso dei secoli. Capo inteso quale unico elemento vivificante, coordinatore, unificatore, "polarizzatore". E quanti rientrano in questa orbita di attrazione ricevono vita, verità e Amore. Si perde in certo qual modo la propria vita e si ccntinua a vivere inseriti nel modo di vivere di Cristo, che vive da Figlio nell'amore al Padre. - Ne risulta pertanto che quanti sono entrati nella sfera vitale di Cristo non vivono più la loro vita, ma la vita di Cristo. "Non sono più io, non siamo più noi che viviamo, ma è Cristo che vive in noi ". Una vita "cristiana" in tutte le sue espressioni: nella mentalità, nella piena conoscenza dell'amore del Padre e del 1

2 suo disegno per noi, nelle espressioni di vita terrena, che saranno tutte improntate dalla carità, nel servizio al prossimo, nella fede sempre più ferma, nella speranza sempre più viva riguardo alle promesse fatteci da Dio Padre per il Figlio suo. Eravamo un giorno tutti estranei a questa sfera vitale di Cristo. Il battesimo si ha messi dentro questo mondo divino filiale, e ci ha fatto partecipare a tutti i diritti del Figlio di Dio: diritto fondamentale quello di essere noi pure Figli nel Figlio, di essere in Lui segnati o contrassegnati dallo stesso sigillo vivente che è lo Spirito suo. Entrati che siamo in questa nuova vita, comprendete bene che non ci è più possibile pensare come gli uomini del mondo, coloro cioè che sono fuori di questa vita; non possiamo più agire come loro, che si lasciano prendere da tutte le peggiori passioni; non possiamo più badare alle loro sciocche dottrine frutto di vizio e di passione. Per noi esiste solo più ciò che è di Cristo, le cose del Cielo, il Padre, la Comunità dei fratelli, l'amore vicendevole. Ecco allora il senso profondo della nostra Comunità o Circolo: siamo i prescelti, i prediletti da Dio che nel corso dei secoli sono rientrati nel suo progetto grandioso, riinserendosi nell'unità iniziale attraverso Cristo Capo che ricostruisce il Corpo Universale del Creato: da Lui attualmente riceviamo attraverso i suoi ministri, la sua vita e il suo Spirito. Noi, gli amati dal Padre, siamo gli uomini nuovi, o rinnovati dopo la caduta: siamo gli uomini pieni di speranza, a differenza degli altri che sono privi di speranza e non hanno altro su cui sperare se non le passioni e la ricchezza, cose che con la morte verranno tolte. Un Circolo come il vostro è una famiglia in cui tutti sono coscienti del dono ricevuto, in cui tutti sanno di essere i salvati dal Padre, tolti dalla dispersione iniziale e riportati all'unità del Corpo, in Cristo Capo e nel suo Amore. Un Circolo che preannuncia l'unificazione finale nella grande Comunità umano-divina del Cielo, la Chiesa. Un Circolo dove ognuno depone quanto di vecchio ha, per vivere solo più la vita di Cristo nell'amore al Padre e ai fratelli. Questo vostro Circolo è un membro del grande Corpo di Cristo: siate fieri di appartenere a Cristo e non abbassatevi a servire il mondo e alle passioni. Amatevi a vicenda, come Cristo ha amato ciascuno di noi. Siate concordi in tutto. Fate e organizzate molte opere caritative: solo queste sono l'indice di una vitalità interiore. Il resto lo sanno fare anche quelli del mondo. Non siete uniti da interessi umani: 2

3 ma dall'unico interesse: quello di Cristo, quello del Padre Celeste: il SUO REGNO. Cercate di attirare in seno alla vostra comunità quanti più giovani potete, per strapparli alla morte del mondo e alla perdizione eterna. Fatevene amici tanti, pregate il Padre che li porti nel Corpo di Cristo. Riprendete quelli che ael Circolo mettono scissioni, sono tiepidi, o pensano solo ai propri impegni umani. Non mancate mai all'incontro dell'unità: la Messa e l'eucaristia. E' Cristo infatti la nostra forza unificante, e quanti non partecipano di Cristo portano la disintegrazione nella Comunità. Guardatevi da costoro, che prima o dopo porteranno la disunione. Sono attaccati ad interessi egoistici ed umani e vengono nel Circolo solo per calcoli personali. Passando ora all'organizzazione interna del vostro Circolo, dati gli impegni di Dario e di Giovanni, penso che possa mettersi al servizio quale vostro presidente RASELLO FRANCO, che farà di tutto per impegnarsi nel tempo libero per voi. Franco è uno di quelli che più hanno capito il disegno del Padre e penso sia giusto che possa mettere al vostro servizio il dono di conoscenza ricevuto. Potranno coadiuvarlo direttamente Giuseppe Margara, Giuseppe Galazzo, Mulas Giovanni, Cerri Franco, e altri che non sto a nominare (sopratutto tra i più giovani), e che potete scegliere voi molto bene, guidati dallo Spirito di Gesù. E' un servizio impegnativo quello della Presidenza, ma non per questo gli altri dovranno rimanere passivi nella Comunità. Perchè tutti dovranno avere come unico fondamentale interesse quello di Cristo: rifare il Regno del Padre, portando gli uomini nella Xsa. Non vorrei succedesse in questo periodo di mia assenza, che ciascuno ritorni al suo egoismo e non pensasse più al Circolo e non desiderasse più l'incontro con tutti i membri della Comunità. Non vorrei sopratutto che faceste inutili confronti con altri tempi. Se la comunità vostra dovesse sfaldarsi, è perchè non si era veramente uniti. Non è un uomo che faccia la vostra unità, ma Cristo: ora Cristo è vivo sempre! Per quanto riguarda il vostro contegno con le giovani ritenete quanto vi dico. - Ubbidite a coloro che sono loro preposti. Hanno il diritto di organizzare per loro quanto credono bene. Chiedete sempre o avvertite quando volete fare qualche cosa in collaborazione. Ma sentitemi bene: non fate mai assolutamente nulla che abbia un carattere puramente umano, e che non tenda direttamente alla costruzione della comunità. Avvicinatevi a loro con il massimo rispetto, come 3

4 un membro del corpo rispetta l'altro. Comprendete bene la loro funzione in seno al Corpo di Cristo e rispettatele in base a questa. Non ci sia mai nessun moto di passione o di egoismo nei vostri incontri, ma sempre di amore cristiano e di rispetto. Ognuna infatti ha da realizzare una porzione del piano del Padre: nessun ne intralci lo sviluppo per interessi personali ed egoistici. Nessuno faccia dei furti, riservando per sè e per le proprie passioni i talenti dati a ciascuna al servizio della comunità. Quando tra due potranno sorgere delle prospettive di più stretta collaborazione al servizio della comunità, la cosa si sappia da tutti e non si faccia nulla di nascosto. - Quanti poi si sono già impegnati in una collaborazione diretta per la comunità, siano da tutti presi come esempio, siano rispettati ed ascoltati; parlo dei Terrosi, Padovani, Zimaglia, Chiappa (fra pochi giorni) e altri che si potranno riinserire in una comunità giovanile come in una famiglia. Quando vi riunite insieme a loro, parlo delle giovani, non ci sia assolutamente nessun particolarismo o individualismo. E se notate che alcuni si comportano così, richiamateli; se non ascoltano, invitateli a ritirarsi dalla Comunità, perchè non portino la disunione. Ci sarà poi qualcuno che metterà malumore in mezzo ai giovani per posizioni prese nei loro confronti nel campeggio. Se si ravvedono si perdoni, come già io ho perdonato loro. Se non si ravvedono, fatelo presente a tutti: vogliono distruggere la comunità per un cieco egoismo. Costoro non sono certo guidati dallo Spirito di Cristo, ma dallo spirito della disunione. Per ora non ho altre cose da dirvi. Vi raccomando di istruirvi sempre di più nel mistero della Chiesa per sentirvi sempre più membri di essa nel Circolo. Per questo prego continuamente il Padre, perchè vi illumini e vi tolga le tenebre dell'ignoranza. Con voi prego per l'anima di Armando: il Signore l'accolga per sempre nella sua Vita Divina, nell'unione al Padre e allo Spirito. - Prendete Armando come modello, lui che in questi ultimi tempi aveva compreso bene il senso del Circolo-Chiesa, del servizio alla comunità. Vi saluto con affetto. Vi faccio un augurio: la Grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia sempre con voi. Salutatemi Don Martino, il Direttore della Casa, il Signor Parroco, i genitori di Armando. Vivete sempre uniti. Don Tiziano Fate leggere questa lettera al Gruppo delle Giovani e 4

5 salutatemele. 5