FertILItÀ 4IDEE. TERAPIE E INNOVAZIONI Consigli per informare la coppia e aiutarla ad affrontare il percorso più appropriato. no.

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1 Uno speciale REALizzAto DA MEDiAPLAnEt no.1/novembre 2010 FertILItÀ 4IDEE PER UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA Legislazione un passo avanti nella PMA infertilità tutte le novità sulle tecniche più avanzate Riproduzione Le nuove frontiere della ricerca medica TERAPIE E INNOVAZIONI Consigli per informare la coppia e aiutarla ad affrontare il percorso più appropriato.

2 2 Fe r t i l i tà Uno speciale REALizzAto DA MEDiAPLAnEt editoriale Migliaia di coppie che ricorrono alla fecondazione assistita ogni anno si rivolge all estero. Oggi la situazione sta progressivamente cambiando. La legiaslazione italiana in ambito riproduttivo Quella che gli esperti Italiani definiscono emigrazione riproduttiva e gli autori anglosassoni Cross Border Reproductive care è un fenomeno esploso in Italia successivamente ai vincoli imposti dalla legge 40. Da maggio 2009, tuttavia, una sentenza della Corte Costituzionale ha modificato notevolmente la situazione e oggi il nostro Paese è in grado di rispondere a quasi tutte le necessità delle coppie in questo ambito. I centri Nei centri italiani viene garantita un assistenza di altissimo livello che, in molti casi, è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale. I divieti imposti nel 2004, che riguardavano in particolare il congelamento degli embrioni, lo screening pre-impianto e l utilizzo di più di tre ovociti, hanno innescato un fenomeno migratorio non sempre giustificato. Sono stati anni difficili, ma i centri nazionali hanno cercato comunque di rispondere alle necessità dei pazienti dando un impulso alla ricerca per trovare soluzioni innovative che, oggi, ci hanno portato ai massimi livelli internazionali in alcuni settori, come il congelamento degli ovociti. La sentenza 151/2009 della Corte Costituzionale, ha giudicato incostituzionali alcuni articoli della Legge 40, eliminando di fatto molte delle limitazioni previste. In particolare, è stato rimosso l obbligo di utilizzare e fecondare un massimo di tre ovociti e di trasferire tutti gli embrioni. La Corte Costituzionale ha riconsegnato nelle mani del medico la possibilità di proporre la soluzione terapeutica più idonea e, in quelle del paziente, l opportunità di scegliere tra le migliori opzioni disponibili. L Alta Corte si è espressa sottolineando il fatto che la legge non può impedire al Da maggio 2009 una sentenza della Corte Costituzionale ha modifi cato notevolmente la situazione e oggi il nostro Paese è in grado di rispondere a quasi tutte le necessità delle coppie in questo ambito. Paolo Emanuele Levi Setti, Presidente società italiana di Fertilità e sterilità e Medicina della Riproduzione (sifes e MR). paziente di accedere alla cura più efficace. La donazione dei gameti Un divieto assoluto che tuttavia rimane dopo la sentenza è quello relativo alla donazione dei gameti, che resta una delle principali cause o forse la maggior necessità di viaggi della speranza. Gli Italiani che ancora oggi si rivolgono all estero non sono solo quelli spinti dal problema della donazione dei gameti, ma anche pazienti poco informati, che sono convinti che i limiti imposti dalla legge 40 siano ancora in vigore. Questi limiti in passato avevano penalizzato gravemente soprattutto alcune categorie di coppie come quelle con partner femminile meno giovane e/o in presenza di un grave fattore maschile. Nelle coppie con partner femminile più giovane erano invece più elevate le complicanze correlate alle gravidanze multiple. in evidenza PAGinA 10 Un altro tema dominante nel dibattito scientifi co internazionale sull infertilità è costituito dall età della aspirante madre. FERtiLitÀ, PRiMA EDizionE, DiCEMBRE 2010 Managing Director: Mattias Rentner Editorial Manager: Gianluca Cò Designer: Daniela Borraccino Pasquale Patrizio Professore di ostetricia e Ginecologia, Direttore dello Yale Fertility Center e REi Medical Practice. Project Manager: Gaia Benvenuti Telefono: gaia.benvenuti@mediaplanet.com Distribuito con: Milano Finanza - italia oggi Stampa: RDs WEBPRintinG srl Contatti Mediaplanet: Telefono: Fax: info.it@mediaplanet.com Eterologa e non solo. Aspetti giuridici in evoluzione Grazie alla tenacia delle persone e delle associazioni che hanno sempre percorso tutte le strade possibili affinché emergesse la mancanza di fondamento scientifico e giuridico nella L.40/2004, la sentenza della Corte Costituzionale n.151/09 ha finalmente cancellato alcuni importanti divieti, ma alcune problematiche restano: C è ancora il divieto dell eterologa per le coppie non fertili che spiega Filomena Gallo, Avvocato esperta di diritto di famiglia, Presidente Associazione Amica Cicogna e Vice Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica - hanno chiesto, in virtù dell affermazione dei diritti costituzionalmente rilevanti e dei Diritti sanciti nella convenzione europea dei diritti dell uomo, l accesso a questa tecnica. I giudici di Strasburgo precisano che nel legiferare devono essere vietati trattamenti discriminatori e sono tenuti a rispettare la Convenzione Europea. La sentenza del 1/4/2010 ha condannato l Austria per il divieto di eterologa contenuto nella propria legge e tale decisione ha ricaduta diretta nel nostro ordinamento. La Corte ha sancito che coloro che si trovano in una stessa situazione di infertilità non possono essere trattati diversamente solo per la diversa tecnica di fecondazione usata. Ed è proprio sulla base della sentenza della Corte EDU che a settembre il Tribunale di Firenze, a seguito di procedimento d urgenza presentato da Filomena Gallo con il prof. Baldini per una coppia che si è rivolta all Ass. Coscioni per avere assistenza, ha sollevato per la prima volta il dubbio di costituzionalità sul divieto di eterologa per contrasto con la sentenza Cedu e con la Carta Costituzionale. Dunque il G.I. competente, dopo aver rilevato profili di manifesta irragionevolezza del divieto assoluto di PMA eterologa per l evidente sproporzione mezzi-fini, ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell art. 4, comma 3, della L.40. Siamo fiduciosi nella Corte Costituzionale ma sappiamo anche che, se necessario, avremo la possibilità di ricorrere anche alla Corte Europea dei diritti dell UOMO e prosegue Filomena Gallo - di chiedere su istanza di parte che l Italia sia condannata per il mancato rispetto dei diritti fondamentali della Convenzione. Ma l eterologa non è l unica problematica ancora in essere, attualmente ci sono ancora questioni giuridicamente aperte sulla legge 40, come l utilizzo per la ricerca di embrioni non idonei per una gravidanza che attualmente sono crioconservati e di cui non è stato stabilito un destino o conclude l Avv. Gallo - l accesso universale alle tecniche di PMA come indicato dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 22 febbraio 2008 sul futuro demografico dell Europa, in affermazione del principio universale di uguaglianza. Filomena Gallo Avvocato esperta di diritto di famiglia, Presidente Associazione Amica Cicogna e Vice Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

3 news Uno speciale REALizzAto DA MEDiAPLAnEt Il corso naturale degli ovociti 1IDEA Fertilità 3 Domanda: in che modo la fertilità è strettamente correlata all età? Risposta: La possibilità di rimanere incinta decresce dal suo culmine dei 26 anni, lentamente fi no ai 39 anni e poi molto più rapidamente fi no ai 44 anni. L uomo quando nasce è già abbastanza vecchio per morire. Aveva ragione Martin Heidegger, epidemiologicamente il periodo della vita dell uomo maggiormente a rischio di morte è quello delle prime 12 settimane del proprio sviluppo embrionale. Gli oltre 1-2 milioni di cellule uovo (ovociti) delle ovaie di un feto si ridurranno a circa / alla nascita. Stimolabili spesso, fecondabili abbastanza spesso, ma destinate a diventare bimbi molto più raramente. Diversamente dagli spermatozoi maschili, che si neo formano ciclicamente nell uomo, nella donna gli ovociti sono presenti dalla nascita e invecchiano con la donna stessa. Solo circa 500 di queste cellule saranno utilizzate. Ma di queste non tutte sono in grado di dare un bambino. La natura stessa pone filtri per ora parzialmente identificabili. Il fallimento dell impianto di un embrione in utero può avvenire prima di aderire alla parete uterina e rilasciare l ormone della gravidanza nel sangue della madre ovvero dopo. Solo in quest ultimo caso si parlerà di aborto, perché riconosciuto dalla madre. Negli altri casi, l embrione si sarà perso senza alcuna consapevolezza. Se una donna di 23 anni ha 12-18% di probabilità di abortire, a 40 anni ne ha il 40% prevalentemente perché gli ovociti sono spesso anomali dal punto di vista genetico. Ci hanno insegnato che la CARLO BULLETTI Direttore della Unità Operativa Fisiopatologia della Riproduzione della ASL di Rimini e Università di Bologna. Ospedale Cervesi di Cattolica. donna ha possibilità di riprodursi in stretta relazione con il ciclo mestruale, ma non è così. La possibilità di riprodursi cessa mediamente 10 anni prima della menopausa, con frequenti anticipazioni. Imprevedibili. Ecco perché sta invalendo un nuovo costume sociale. Quello della raccolta degli ovociti e del loro congelamento finalizzati a differire la propria maternità senza ansie o delusioni. La donna non accetta il proprio destino riproduttivo riferendosi al proprio stato di forma fisica come a una virtuale forma fisica riproduttiva. La riserva ovarica degli ovociti viene oggi stabilita -seppure empiricamente- con parametri biochimici e biofisici. La fecondazione in vitro, tuttavia, ha permesso di osservare che su 10 ovociti, ne fecondiamo in vitro circa 8, ma quando trasferiamo gli embrioni in utero abbiamo una perdita embrionale dell 80%-44% che aumenta progressivamente con l età. A questa perdita, dovuta a cause proprie degli ovociti o degli embrioni, vanno aggiunte cause maschili che portano all aborto dell embrione che si forma (nel 4%-6% si tratta di danni genetici trasmissibili), cause materne prevalentemente dovute a disturbi della coagulazione materna, fibromi o miomi sottomucosi (allocati nella cavità uterina) e altre cause minori. Nobel al padre della fecondazione artificiale ll 4 Ottobre 2010 le ricerche sulla fecondazione artificiale sono state premiate con il Nobel per la Medicina. Unico vincitore è il biologo ed embriologo britannico Robert Edwards, 85 anni e oggi professore emerito dell università di Cambridge, che nel 1978 ha fatto nascere Louise Brown, la prima figlia della provetta. La vera vincitrice è comunque la fecondazione in vitro (Fiv), la tecnica grazie alla quale dal 1978 a oggi sono nati circa 4 milioni di bambini e che ha rappresentato una via per trattare la sterilità, ossia una condizione che secondo le stime più recenti colpisce una coppia su 10 in tutto il mondo. Fecondazione: a che punto è la legge italiana? Fino a maggio 2009 le gravidanze multiple erano in aumento, così come le coppie costrette a scegliere un centro estero per ovviare ai divieti della legge 40/2004. Dopo la sentenza n.151/2009 della Corte Costituzionale, la nuova normativa è vigente. Cosa è successo? Risponde il Prof. Luca Gianaroli, del Comitato Scientifico della Società Italiana Studi Medicina della Riproduzione (S.I.S.Me.R.). Prof. Gianaroli, cosa è cambiato con la sentenza dello scorso anno? Sono stati abrogati gli articoli inerenti il limite di creazione di tre embrioni e l obbligo di trasferimento contemporaneo di tutti gli embrioni generati. Finalmente è stato fatto un passo avanti verso l adeguamento della normativa ai principi di tutela della salute della donna. La sentenza ha inoltre ristabilito due concetti fondamentali: l autonomia e responsabilità del medico nello stabilire di volta in volta il numero di embrioni da trasferire riducendo al minimo ipotizzabile il rischio per la salute della donna, ed eventualmente del feto e la possibilità di congelamento degli embrioni generati ma non impiantati per scelta medica. Fino alla sentenza, la legge 40 consentiva la crioconservazione solo in caso di insorgenza di malattia acuta della donna nel corso del trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita(PMA). Per gli italiani resta ancora vietata l inseminazione eterologa. Cosa significa? Alla Corte Costituzionale non era stato richiesto un parere sulla donazione di gameti e pertanto non si è avuto un pronunciamento su questo tema. Il numero di coppie che richiede la donazione di gameti è in aumento perché in molti casi si tratta di giovani che hanno subito terapie oncologiche. Siccome oggi chemioterapia e radioterapia hanno tassi di efficacia molto elevati, una percentuale crescente di pazienti riesce a sopravvivere e ad avere un livello di qualità di vita pienamente soddisfacente, riscontrando però problemi di fertilità. Per costoro l unica possibilità è sottoporsi a donazione di gameti, metodica oggi vietata in Italia. Recentemente però alcuni tribunali in Italia hanno ricevuto richieste di ricorso in merito e hanno sottoposto la questione alla Consulta. Oggi però è possibile il congelamento dei gameti: si potrebbe sfruttare questa possibilità prima di accedere alle terapie oncologiche? Spesso i soggetti che vanno incontro a terapie oncologiche sono giovani, talvolta addirittura in età pediatrica. Attualmente è possibile il congelamento di gameti prima di sottoporsi a chemioterapia o radioterapia. Il problema resta per quelle coppie in cui uno dei partner è stato trattato quando questa possibilità non era disponibile. Tali coppie hanno necessità di sottoporsi a donazione di gameti, un trattamento che i Centri italiani non possono effettuare. Ciò porta, in pratica, ad una discriminazione di questi cittadini italiani rispetto ad altri sulla base della patologia da cui sono affetti. Qual è il panorama italiano attuale? Oggi una coppia italiana che ha problemi di fertilità o è portatrice di malattie genetiche può accedere alla PMA nel proprio Paese o all estero. Rispetto ad altri Paesi Europei, in Italia sono escluse da questi trattamenti le coppie che necessitano di donazione di gameti. Attualmente, per queste coppie l unica possibilità è quella di rivolgersi a cliniche situate in Paesi dove tali pratiche sono consentite, ma è possibile che il pronunciamento della Corte Costituzionale su questa questione, atteso per la prossima primavera, possa introdurre delle modifiche alla normativa vigente riducendo i cosiddetti viaggi della speranza. Al di là delle normative vigenti, bisogna comunque ricordare come queste metodiche, grazie anche ai farmaci utilizzati, siano sicure in quanto la percentuale di complicanze è estremamente bassa. Introducendo l argomento farmaci per l induzione, vi è un discorso aperto sulla loro sicurezza? Allo stato attuale delle esperienze mondiali, tutte le gonadotropine, grazie ai sofisticati sistemi di produzione, presentano a fronte di una attività clinica sovrapponibile, elevatissimi standard di sicurezza.

4 4 Fe r t i l i tà Uno speciale REALizzAto DA MEDiAPLAnEt news Principali cause di infertilità di coppia Domanda: L infertilità di coppia è un problema sanitario importante. in quali Paesi il fenomeno è più diffuso? Risposta: il problema colpisce prevalentemente il mondo occidentale e di recente anche i Paesi in via di sviluppo. In Italia le nuove coppie infertili sono circa l anno se si considera la definizione di infertilità dell OMS: due anni di rapporti non seguiti da concepimento. Alla base del problema ci sono cause organiche, comportamentali ed ambientali. Nel 40% dei casi la causa è prevalentemente femminile, nel 35% è invece prevalentemente maschile, un 15% identifica un fattore misto e in circa il 10% dei casi non si trovano patologie. Questi dati sono riportati nella relazione del Ministero della Salute sull infertilità e le terapie pubblicata nel Un problema tubarico (tube chiuse, assenti o mal funzionanti) è identificabile in circa il 15% dei casi e questo dato è in diminuzione. L endometriosi è considerata la causa principale in circa il 6% dei casi. Circa il 5% delle GUGLIELMO RAGUSA. Dirigente Medico Clinica Ostetrica Ginecologica Ospedale San Paolo - Milano donne che ogni anno effettuano terapie di fecondazione assistita ha una riserva ovarica ridotta, cioè ha un patrimonio di follicoli ovarici e quindi ovociti (gameti femminili) ridotto o per età avanzata o per motivi medici (chirurgia ovarica pregressa o terapie antiumorali) o genetici. Il patrimonio ovarico va diminuendo dalla nascita. Il fumo accelera il calo della riserva ovarica. Il 5% delle pazienti ha un disturbo del ciclo o dell ovulazione o comunque endocrinologico che crea problemi all ovulazione stessa. Questi disturbi sono spesso provocati da obesità o eccessiva magrezza. 2IDEA Un fattore maschile come assenza di spermatozoi (azoospermia), ridotto numero e ridotta motilità degli spermatozoi o malformazioni degli spermatozoi (oligoastenoteratospermia) è responsabile di circa il % dei casi di infertilità. Fumo, obesità, alcool, anabolizzanti, sostanze impiegate nell industria sono dannosi per la produzione di spermatozoi. Nel 10% circa dei casi le indagini non identificano una patologia nella coppia (sterilità idiopatica). Le pazienti italiane hanno un età media più alta rispetto alle pazienti europee sia quando ricercano una gravidanza sia quando partoriscono e questo forse oggi è il problema più importante. L età femminile rimane il principale fattore di prognosi nel campo dell infertilità. Numerosi fattori hanno spostato in avanti l età della ricerca della prima gravidanza: l ingresso ritardato nel mondo del lavoro, le possibilità di carriera per le donne, i problemi legati alla casa, l emigrazione interna, i secondi matrimoni, i mezzi non adeguati di tutela della lavoratrice donna, ecc. Una paziente più giovane dei 35 anni in assenza di episodi passati significativi può anche aspettare mesi prima di rivolgersi a uno specialista, non al ginecologo curante da cui fa il pap test, ma una paziente di più di 35 anni, dopo al massimo 12 mesi di ricerca, deve contattare uno specialista di medicina della riproduzione. Consigli paternalistici e non medici come: rilassatevi e i figli verranno, fate un bel viaggio, staccate la spina, ecc, dette a pazienti sopra i 35 anni non sono semplicemente inutili, ma francamente dannosi. Un nuovo metodo di screening degli ovociti Il centro Sismer di Bologna, in collaborazione con la Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) e l Istituto Superiore di Sanità, ha portato avanti uno studio pilota sulla ibridazione genomica comparativa (CGH) con microarrays, un nuovo metodo di screening degli ovociti per la PMA, in grado di analizzare l intero corredo cromosomico del globulo polare ed individuare eventuali anomalie cromosomiche. Le prime gravidanze ottenute con lo screening ovocitario sono già state portate a termine con ottimi risultati ed il progetto sarà presto trasformato in un trial clinico su scala internazionale

5 news Innovazioni nellapma Laura Rienzi Direttrice del Laboratorio di Embriologia dei Centri di PMA G.en.e.r.a. di Roma, Marostica e Umbertide. Implementazione della strumentazione. Ricerca scientifica. Attuazione delle procedure di gestione della qualità. Sono questi i punti chiave che determinano il successo della fecondazione assistita e che rendono i centri di PMA conformi alle norme legislative, che stabiliscono livelli di qualità e di sicurezza utilizzando sistemi operativi e gestionali che tutelino lavoro e operatori. Esistono tecnologie in grado di aumentare la qualità di un centro PMA? Il nodo cruciale è riprodurre condizioni micro ambientali di coltura embrionale il più possibile fedeli a quelle fisiologiche afferma Laura Rienzi, Direttrice del Laboratorio di Embriologia dei centri di PMA G.en.e.r.a. - tecnologia e avanguardia metodologica risultano critici per preservare le competenze evolutive dei gameti prima, e degli embrioni nella fase di sviluppo pre-impianto successiva. Come si fa a valutare se un embrione detiene il potenziale evolutivo per poter risultare in una gravidanza a termine? L indice di qualità embrionale è la valutazione morfologica convenzionale data dall osservazione quantitativa e qualitativa al microscopio delle cellule che compongono l embrione risponde la dott.ssa Rienzi -; sfortunatamente quest analisi non garantisce un elevata produttività sulla sua capacità di impianto. L evoluzione tecno-scientifica fornisce strumentazioni sofisticate che possono essere usate in modo non invasivo e complementare all osservazione morfologica: tecnologie in grado di valutare i metaboliti di secrezione embrionale per individuare quello maggiormente evolutivo e altre che permettono di monitorizzare in continuum la crescita dell embrione in modo da ottenere un tracciato completo sulla bontà del suo sviluppo. Inoltre procedure di doppio controllo e vidimazione de- uno speciale realizzato da Mediaplanet gli operatori sono usate contro gli errori, ma non basta conclude la Direttrice è possibile implementare questo fondamentale aspetto tramite l utilizzo di software specifici ed etichette a radio frequenza per approssimare a zero il rischio di errore umano. vanessa salzano redazione@mediaplanet.com Il mondo della PMA visto da una prospettiva diversa, intervista al Managing Director di BioCare Europe, azienda leader nei prodotti per la fecondazione in vitro. TECNOLOGIE ALL AVANGUARDIA A SUPPORTO DELLA PMA In Italia le procedure dei laboratori di PMA sono disciplinate dai D.Lgs 191/2007 e D.Lgs 16/2010 che stabiliscono le norme di qualità e sicurezza che devono essere rispettate per la protezione della salute umana. Le aziende del settore hanno prontamente risposto alle nuove esigenze degli operatori sviluppando prodotti che consentono di allineare i laboratori a tali disposizioni. è una tecnica che permette di catturare a intervalli regolari fotogrammi di un fenomeno in evoluzione. Il risultato è un filmato in grado di ricostruire un determinato evento in tempi molto più brevi di quelli reali. Prestato al campo della fecondazione in vitro, permette di monitorare la crescita degli embrioni senza doverli mai estrarre dall ambiente protetto dell incubatore. Dott. Trama, quali sono le tecnologie disponibili sul mercato in grado di aumentare la qualità, la sicurezza ed i risultati dei laboratori? Il nodo cruciale in un laboratorio di embriologia umana è creare condizioni micro-ambientali di coltura che riflettano il più possibile quelle naturali. Oggi esistono sul mercato molti strumenti che possono facilitare questo compito agli embriologi. Si pensi ai passi avanti che sono stati fatti nella progettazione degli incubatori all interno dei quali vengono coltivati gli embrioni; i modelli Multigas Sanyo, ad esempio, permettono di emulare l ambiente uterino grazie all effetto di CO2 ed O2 sui terreni di coltura in cui gli embrioni si sviluppano in condizioni analoghe a quelle del grembo materno. Mi spiego meglio, grazie alla possibilità di miscelare autonomamente e con precisione i gas si può agire sui terreni, accertarsi che raggiungano il corretto ph e garantire agli embrioni un microclima simile a quello in vivo. Non solo, oggi gli embriologi hanno a loro disposizione strumenti molto più precisi e meno invasivi per monitorare i parametri di incubazione. I nuovi modelli di ph-metro Research Instrument, specifici per la medicina della riproduzione, assicurano una misurazione molto più attendibile dei comuni dispositivi presenti sul mercato e possono essere usati all interno dell incubatore stesso. Un altro esempio sono le cabine a flusso laminare che preservano le cellule riproduttive e gli embrioni quando si trovano al di fuori dell atmosfera protetta dell incubatore; la ditta danese IVFtech, in collaborazione con embriologi di fama internazionale, ne sta sviluppando nuovi modelli per garantire la completa continuità del microambiente uterino. Questi dispositivi sono dunque in grado di migliorare la qualità embrionale replicando la fecondazione in vivo. è possibile anche aiutare gli operatori nel valutare gli embrioni che hanno più probabilità di risultare in una gravidanza? Più che migliorare la qualità embrionale direi preservare, poiché il potenziale evolutivo dell embrione è in realtà una caratteristica intrinseca dei gameti. Fino ad oggi ci si è affidati esclusivamente all analisi morfologica, ma la tecnologia ha fatto passi da gigante nel settore, sviluppando strumentazioni sofisticate e assolutamente non invasive che possono sostenere gli operatori nella valutazione dell embrione con maggiore probabilità di attecchimento. L Embryoscope di Unisense Fertilitech, ad esempio, è un dispositivo medico innovativo che permette di monitorare la crescita delle cellule riproduttive in continuum. Si tratta di un incubatore multigas con microscopio integrato che consente di analizzare la morfologia dell embrione senza doverlo necessariamente esporre ad un atmosfera non idonea al suo sviluppo. Questo strumento rivoluzionerà inoltre il lavoro nel laboratorio, in quanto gli embriologi saranno in grado di valutare la morfologia degli embrioni anche a distanza. Insomma, ancora una volta il parallelismo fra tecnologia e miglioramento dei risultati funziona. Esistono anche soluzioni innovative per prevenire l eventualità di errore umano? Fertilità 5 Grazie all integrazione di questa tecnica fotografica con incubatori tri-gas, oggi è possibile osservare e fotografare lo sviluppo dell embrione 24 h su 24 senza sottoporlo allo stress di condizioni ambientali non controllate. Questo sistema permette inoltre di documentare l intero ciclo dell evoluzione embrionale in vitro e di cogliere informazioni che altrimenti non è possibile rilevare. Embryoscope - Unisense Fertilitech Assolutamente si. Esiste un software, RI Witness, in grado di tracciare tutto il percorso di una coppia, dal suo arrivo al centro IVF al transfer, ed approssimare a zero il rischio di scambiare gameti o embrioni. Questo sistema di tracciabilità è già stato implementato in molte cliniche in Europa e Asia ed inizia a riscontrare l interesse di diversi centri Italiani. Mi sembra di capire che laboratori hightech non sono più un sogno lontano. Qual è il suo prossimo traguardo? Per noi di BioCare Europe l obiettivo ultimo è sempre lo stesso, sostenere la ricerca e lo sviluppo di nuovi brevetti per offrire prodotti in grado di innalzare gli standard in termini di qualità, sicurezza e risultati. Molti centri di eccellenza sono già in grado di offrire ai propri operatori ed ai loro pazienti condizioni ottimali e, grazie all impegno di aziende leader del settore e cliniche all avanguardia, questi sistemi innovativi saranno presto alla portata di tutti. Luca Trama Managing Director BioCare Europe

6 6 Fe r t i l i tà Uno speciale REALizzAto DA MEDiAPLAnEt news TERAPIE DI STIMOLAZIONE 3IDEA OVARICA Sebbene nella fecondazione invitro le prime gravidanze si sono ottenute dopo fecondazione del singolo ovocita recuperato durante ciclo ovulatorio spontaneo, solo con l impiego di farmaci (gonadotropine) in grado di indurre una crescita follicolare multipla si è assistito a un decisivo miglioramento dei risultati clinici. I protocolli di stimolazione ovarica si basano sull utilizzo di gonadotropine (FSH ricombinante o associazione di FSH e LH altamente purificato) e la loro combinazione con farmaci quali gli analoghi agonisti e antagonisti del GnRH (ormone liberante gonadotropine) che, bloccando il rilascio spontaneo di FSH e LH endogeno, hanno diversi vantaggi. Filippo Maria Ubaldi Ginecologo esperto in Medicina della Riproduzione. Direttore Clinico dei Centri di Medicina della Riproduzione G.En.E.R.A. Permettono una riduzione significativa della cancellazione dei cicli di trattamento dovute ad ovulazioni precoci, una migliore programmazione del lavoro, un aumento del numero di ovociti recuperati e di conseguenza un aumento dei tassi di gravidanza. Antagonisti e agonisti del GnRH In particolare gli antagonisti del GnRH (Cetrorelix o Ganirelix) a differenza degli agonisti (Buserelina, Triptorelina, Leuprolina) sono in grado di indurre un blocco ipofisario istantaneo e reversibile della durata variabile da 24 a 72 ore, a seconda della dose utilizzata, permettono una riduzione della durata della stimolazione e della dose di gonadotropine somministrate e una riduzione della sindrome da iperstimolazione ovarica, importante complicanza della stimolazione ormonale. Oltre a ciò, l uso degli antagonisti del GnRH permette un più naturale approccio alla induzione della crescita follicolare multipla. Questo da una parte riduce significativamente i costi, la durata della stimolazione ormonale ed i rischi ad essa associati con una migliore accettazione da parte della paziente, dall altra permetterebbe il recupero di ovociti qualitativamente migliori. Una novità imminente è la possibilità di utilizzare in associazione ad un antagonista del GnRH la corifollitropina alfa iniettabile, farmaco follicolo-stimolante a lunga durata d azione che potrebbe sostituire le prime sette iniezioni sottocutanee di una gonadotropina giornaliera, riducendo lo stress per le pazienti. Infine, nella decisione sia del protocollo che del tipo di gonadotropina e del suo dosaggio da utilizzare, di fondamentale importanza è sempre tener presente le caratteristiche fisiche, l età e la riserva ovarica della paziente al fine di ottimizzare la risposta ovarica evitando cancellazioni per troppo pochi o troppi follicoli con rischi quindi di iperstimolazione ovarica. Sterilizzare l azoto: da Bologna il metodo sicuro per la vitrificazione degli ovociti Le prime gravidanze ottenute con ovociti crioconservati risalgono a 20 anni fa, ma la tecnica non ha trovato applicazione clinica perché considerata inefficiente e poco sicura. Oggi sappiamo che il congelamento ovocitario garantisce risultati comparabili a quelli del congelamento embrionario e si applica in associazione alle tecniche convenzionali di fecondazione in vitro, rappresentando una valida alternativa per risolvere i problemi etici associati al congelamento degli embrioni. Viene utilizzato soprattutto all estero dalle banche degli ovociti ma le prime esperienze si sono avute a Bologna. Quali sono le tecniche utilizzate? Sono due: il congelamento lento e quello ultrarapido, anche detto vitrificazione e che viene usato dal 2005 risponde Lodovico Parmegiani, Specialista Embriologo della Riproduzione e Direttore del Laboratorio IVF dei GynePro Medical Centers di Bologna -. Quest ultima prevede l immersione diretta dell ovocita (ma potrebbe essere qualunque tipo di cellula) direttamente in azoto liquido. Ipoteticamente il contatto con questa sostanza può comportare rischi di contaminazione ed è per questo che pur Lodovico Parmegiani Specialista Embriologo della Riproduzione e Direttore del Laboratorio IVF dei GynePro Medical Centers di Bologna essendo una tecnica molto efficace si è pensato che non potesse essere sicura, anche se in realtà ci sono molti studi che affermano la mancanza di contaminazioni fino ad oggi. Quando l azoto viene prodotto è sterile ma è instabile e non può essere chiuso ermeticamente afferma Lodovico Parmegiani - quindi non può essere certificato come completamente sterile. Nei nostri Laboratori abbiamo sempre voluto offrire il meglio ai pazienti ed è per questo che abbiamo sperimentato una nuova metodologia di sterilizzazione. Lodovico Parmegiani ha infatti brevettato un metodo per sterilizzare l azoto liquido a -196, un metodo che si potrebbe eseguire anche in casa dice, ma che poi ha bisogno di essere certificato per legge. In cosa consiste? Si basa sulla sterilizzazione, attraverso l utilizzo di un irradiazione a raggi ultravioletti. Bisogna dare la massima energia perché poi l azoto evapora rapidamente e, infatti, spiega lo specialista continuando con questo metodo l azoto viene sterilizzato prima che evapori completamente consentendo di ottenere piccole quantità di azoto liquido sterilizzato, che può poi essere usato per immergere completamente il campione e una volta congelato è fatta. Le nuove leggi di manipolazione dei tessuti prevedono di eliminare totalmente il rischio di contaminazione, seppur ipotetico, e pertanto la nuova metodica inventata e utilizzata già da due anni nei Laboratori Gynepro di Bologna, trova oggi riscontro a livello internazionale. Non solo: oggi trova applicazione per gli ovociti ma potrà essere impiegato per le cellule staminali, gli organi, il tessuto ovarico e la crioterapia.

7 uno speciale realizzato da Mediaplanet Fertilità 7 La diagnostica genetica prefecondazione La legge 40/2004 sulla Procreazione Medicalmente Assistita e le successive Linee Guida del luglio 2004 avevano di fatto vietato la diagnosi pre-impianto per le malattie genetiche. La sentenza della Corte Costituzionale n.151 del maggio 2009 (possibilità di fecondare, se necessario, più di tre ovociti) e la sentenza del TAR del Lazio (abolizione della norma delle Linee Guida 2004, che permetteva lo studio solo osservazionale dell embrione) hanno di fatto reintrodotto la liceità della diagnosi pre-impianto sull embrione. Il maggior ostacolo a questo tipo di diagnosi è però di tipo etico, in quanto si vengono a selezionare embrioni sani da quelli portatori di malattie genetiche. L unica via per superare quest ostacolo è quella di eseguire lo screening genetico sull ovocita, prima della fecondazione. L ovocita maturo è caratterizzato dalla presenza del primo globulo polare (1GP) che, pur essendo materiale di scarto, è geneticamente speculare Guido Ragni Centro Sterilità IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano. all ovocita. Questa osservazione è uno dei principi della diagnosi prefecondazione, perché in una donna portatrice, la diagnosi di gene malattia in 1GP implica la presenza del gene normale nell ovocita. Vantaggi della procedura L analisi è effettuata su materiale di scarto extra-embrionario. La biopsia del 1GP dall ovocita non incide sulla fecondazione e sullo sviluppo successivo dell embrione. La diagnosi genetica viene eseguita sull ovocita e l embrione non viene manipolato. La diagnosi pre-fecondazione è utile per tutte le coppie portatrici di malattie monogeniche Il limite principale Esiste una possibilità di errore diagnostico dovuto a un errore di amplificazione del DNA. Questo errore (5% dei casi) è insito nelle tecniche di biologia molecolare e può essere limitato utilizzando un adeguato numero di marcatori genici. Attualmente quindi la tecnica ha una efficienza di circa il 95% e per questo il risultato dovrà essere confermato successivamente con diagnosi prenatale (villocentesi o amniocentesi). Web, i social network nella PMA Migliaia di persone affollano i social network dedicati alla PMA, soprattutto qui in Italia, dove fino a pochi mesi fa alcuni argomenti sono stati un vero e proprio tabù nel dialogo fra medico e paziente a causa della Legge 40. Internet ha rivoluzionato la comunicazione in ambito medico-sanitario sostituendo l unico mittente delle informazioni al paziente, e cioè il medico, con una molteplicità di fonti che afferma Antonino Guglielmino, Direttore Clinico dell Unità di Medicina della Riproduzione del Centro Hera di Catania si rivelano utili alla creazione di un opinione pubblica consapevole. Ritengo che i Social Forum siano uno strumento importantissimo oggi: noi medici non dovremmo essere diffidenti verso questo tipo di comunicazione perché la riproduzione assistita non è una tecnica infallibile ed osservare cosa succede nelle community sul web deve essere per noi una modalità per apprendere quali siano lo stato d animo e il livello culturale delle persone che frequentano questi network, perché sono i nostri pazienti. Antonino Guglielmino Direttore Clinico dell Unità di Medicina della Riproduzione del Centro Hera di Catania. IIRM, un centro all avaguardia in Canton Ticino Attivo da 5 anni nella Procreazione Medica Assistita, l Istituto Internazionale di Medicina della Riproduzione (IIRM) ha eseguito 1500 trattamenti esitati in 250 gravidanze con più di 200 bambini nati. Quali sono le tecniche utilizzate presso l Istituto? Effettuiamo l inseminazione intrauterina, la fertilizzazione in vitro con trasferimento in utero degli embrioni e con microiniezione dello spermatozoo (ICSI) oltre alla crioconservazione degli ovociti e di spermatozoi in pazienti in cui la fertilità futura è a rischio ma risponde Cristina Grugnetti, Ginecologa dell IIRM il nostro Centro è l unico in Canton Ticino ad eseguire anche la diagnosi genetica pre-impianto sul globulo polare, una diagnostica utile a valutare la competenza genetica delle cellule uovo prima del trasferimento in utero degli embrioni. Tecniche innovative ed approccio multidisciplinare che privilegia la qualità della diagnosi e la gradualità del trattamento con personalizzazione dei percorsi terapeutici: sono questi i presupposti che rendono unico l Istituto Internazionale di Medicina della Riproduzione. Crediamo fermamente che il nostro approccio multidisciplinare e attento alla psicologia di coppia sia molto utile alla riuscita dei cicli di PMA perchè solo la cura delle varie componenti (maschili, femminili e psicologiche) che si intrecciano in tutta la loro complessità unita a competenze mediche altamente sofisticate, possano rappresentare una fondamentale differenza dove la medicina da sola o il trattamento di una sola parte dell infertilità di una coppia possa non essere sufficiente. Inseminazione intrauterina (IUI). Si tratta di una tecnica di PMA di I livello nella quale vi è l introduzione del liquido seminale all interno della cavità uterina. Questa procedura viene utilizzata principalmente nei casi di sterilità inspiegata, nei casi di infertilità maschile lieve o moderata e in assenza di alterazioni a carico delle tube. Fecondazione in Vitro e Trasferimento dell embrione (FIVET) è una tecnica di PMA di II livello in cui i gameti si incontrano all esterno del corpo della donna e dopo la fecondazione e la formazione di uno o più embrioni questi vengono trasferiti nell utero. È consigliata soprattutto in caso di patologia tubarica, di endometriosi di III o IV grado, fallimento delle tecniche di I livello. Microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) è una tecnica di PMA di II livello che prevede la microiniezione dello spermatozoo direttamente all interno dell ovocita. Fonte: Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita

8 8 Fe r t i l i tà Uno speciale REALizzAto DA MEDiAPLAnEt news Infertilità: un percorso su misura 4IDEA Giuseppe Ranzi specialista in ostetricia e Ginecologia. Domanda: Qual è uno dei ruoli fondamentali dello specialista in Medicina della Riproduzione? Risposta: il medico non solo deve seguire passo a passo la coppia, ma deve indicare un percorso su misura e personalizzato. «Non esiste un unico modo per rispondere a chi ha problemi di infertilità. Esiste una scienza, esistono degli strumenti di valutazione e ci sono delle tecniche consolidate: il tutto deve essere ponderato per tracciare la strada più corretta a chi è in cerca di una gravidanza». MICHAEL JEMEC. Medico Specialista in Medicina della Riproduzione presso il Centro ProCrea di Lugano Michael Jemec, specialista in Medicina della riproduzione, indica un percorso personalizzato per ogni coppia alla ricerca di un figlio. «Una risposta su misura a fronte di situazioni che sono sempre diverse e che interessano sempre più persone». L infertilità è infatti un problema molto più diffuso di quel che si può pensare: l Organizzazione Mondiale della Sanità stima che una coppia su cinque si possa trovare in questa situazione. Inoltre, i dati sul ricorso alle tecniche di procreazione medico assistita sono in crescita di circa il 10% ogni anno. Osserva Jemec: «Ci sono molti fattori che possono ostacolare la natura nel fare il suo corso: il nostro scopo è individuarli e superarli, trovando la soluzione migliore». In questo, la genetica molecolare oggi è un valore aggiunto: «Consente di fare terapie sempre più mirate e personalizzate, oltre che individuare possibili discordanze nel DNA della coppia. è questa la strada per ridurre il rischio di un aborto, di complicanze, o di sorprese inattese durante la gravidanza», continua il medico. A influenzare negativamente la fertilità non sono solamente gli stili di vita, come fumo, stress e alcol, ma anche la sedentarietà, il peso e addirittura questioni psicologiche. Inoltre, «gli uomini possono essere soggetti a infezioni o patologie che scoprono solamente nel momento in cui vanno alla ricerca di un figlio. Esistono casi anche gravi per le quali la soluzione è l utilizzo di seme da donatore», prosegue il medico. «Nella donna, al di là di FOCUS Secondo i dati presentati in occasione della ventiseiesima assemblea nazionale eshre 2010 (european Society of Human reproduction and embryology) tenutasi a roma, negli ultimi 25 anni, il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) delle donne italiane è diminuito sensibilmente. Se nel 1985 le donne avevano, in media, 2,7 figli a testa, oggi ne hanno 1,2 ciascuna. specifiche patologiche che devono essere di volta in volta affrontate, il fattore più pesante è l età: con il passare degli anni diminuisce la fertilità e cambiano le percentuali di successo nei trattamenti di procreazione assistita. Può essere quindi poco indicativa la media del 33% di successi perché, secondo la mia esperienza, si passa da un tasso di gravidanza che supera il 50% nella donna con meno di 30 anni, al 17% tra i 40 ed i 42 anni». Il posticipare la maternità diventa quindi un problema da tenere presente. «Una donna può però preservare la propria fertilità: un opportunità rappresentata dalla possibilità di conservare i propri ovociti che potranno essere così utilizzati nel momento più opportuno, magari al raggiungimento della stabilità economica sperata e con al fianco il compagno più adatto». Conclude Jemec: «Fare prevenzione sull infertilità è importante, ma capirne le cause per intraprendere il percorso più corretto è l unica strada per avverare il proprio desiderio di diventare genitore». redazione@mediaplanet.com Staminali del cordone, ancora un lusso Perché in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, per le staminali provenienti dal cordone ombelicale esiste ancora una differenza fra la donazione solidale e la conservazione per sè. La normativa è in vigore dal 1 marzo 2009 e obbliga a conservare all estero le cellule emopoietiche per uso personale, tranne quando spiega Giuseppe Renzi, Specialista in Ostetricia e Ginecologia ed esperto della materia - neonato o familiari abbiano malattie genetiche o del sangue trattabili con staminali. Eppure il primo prelievo di staminali del cordone risale 1988 e attualmente rappresentano il miglior sistema di cura per tumori del sangue e malattie mielolinfoproliferative; è forse difficile il prelievo? Assolutamente no risponde Giuseppe Renzi -. Ha inizio dopo la nascita, in una fase in cui la placenta resta in utero per qualche minuto: si inserisce un ago nell arteria ombelicale e per pressione il sangue si raccoglie nel kit sterile per poi essere trasferito.

9 news Inositolo: la vitamina della fertilità Nonostante la pratica della riproduzione assistita abbia una storia di circa trent anni, i margini di miglioramento sono ancora molti. Infatti, su 100 coppie che si sottopongono a un ciclo di fecondazione assistita, meno del 30% degli interventi si traduce in una gravidanza. Uno dei principali problemi da affrontare, spiega il professor Vittorio Unfer, presidente della SIFIOG (Società Italiana di Fitoterapia e Integratori in Ostetricia e Ginecologia), è rappresentato dalla qualità degli ovociti. Va ricordato infatti che il numero di ovociti è pressocchè determinato alla nascita, quindi con il passare del tempo gli ovuli stessi subiscono un deterioramento. Una strategia vincente dovrebbe puntare al miglioramento della qualità degli ovociti; infatti ovociti migliori generano embrioni migliori, che a loro volta avranno maggiori possibilità di impianto.negli ultimi anni, autorevoli studi condotti a livello internazionale hanno evidenziato l esistenza di una sensibile correlazione tra la qualità ovocitaria ed i livelli di inositolo nell organismo. Somministrando questa sostanza per via orale si ottiene quindi una sorta di ringiovanimento degli ovociti con un effetto positivo sulle possibilità di una gravidanza. Grazie a queste proprietà, aggiunge il professor Unfer, l inositolo fu chiamato la vitamina del fertilità. Un secondo passo importante, al fine di migliorare la qualità ovocitaria, è stato fatto nel 2008 quando la melatonina è stata usata per la prima volta in ambito riproduttivo. Infatti, diversi studi scientifici hanno dimostrato che la melatonina, oltre a influire sul ritmo sonno veglia, ha la capacità di regolare lo sviluppo follicolare con azione sinergica con l inositolo. In campo clinico, il passo logico successivo è stato quello di combinare queste due molecole: inositolo e melatonina. Così facendo si è ottenuto un ulteriore aumento della qualità ovocitaria con un incremento significativo della percentuale di successo gravidico. uno speciale realizzato da Mediaplanet Acido folico e prevenzione I difetti del tubo neurale (NTDs) avvengono quando si verifica un fallimento della chiusura del tubo neurale embrionale durante la terza e quarta settimana di gestazione. La loro incidenza è compresa tra lo 0.5 e il 2 per 1000 gravidanze. Studi clinici randomizzati condotti in Inghilterra e in Ungheria hanno dimostrato che la somministrazione precoce in gravidanza di acido folico è in grado di prevenire circa il 70% dei NTDs ricorrenti. Inositolo e Ntds Un altra molecola, chiamata inositolo, può essere necessaria per la chiusura del tubo neurale. In un case report, una donna ha assunto Inositolo quotidianamente nel corso del primo trimestre della sua terza gravidanza, dopo che le due precedenti gravidanze erano state interrotte a causa di NTDs (nonostante la paziente Fertilità 9 avesse comunque assunto Acido Folico in entrambe). La terza gravidanza è esitata positivamente, ed è nato un neonato sano. Successivamente altre quattro donne a rischio di avere una gravidanza affetta da NTDs (con una anamnesi positiva per pregressa gravidanza affetta da NTDs) hanno ricevuto Inositolo e tutti i neonati sono nati sani. Vittorio Unfer Presidente della SIFIOG (Società Italiana di Fitoterapia e Integratori in Ostetricia e Ginecologia)

10 10 Fe r t i l i tà Uno speciale REALizzAto DA MEDiAPLAnEt PersonAL/ProFessIonAL InsIGHt Oggi, la scienza dispone di importanti strumenti di screening pre-concezionali sui genitori, esami sugli embrioni per verificarne la capacità dì innesto e ridurre così il numero degli impianti. La medicina riproduttiva Il futuro della medicina riproduttiva si fonda su due elementi principali: la ricerca di sempre maggiore efficienza delle terapie contro l infertilità e il conseguente contenimento delle gravidanze multiple. Secondo il Prof. Pasquale Patrizio, direttore dello Yale Fertility Center (New Haven USA), la scienza ha recentemente compiuto, e sta tutt ora facendo, passi in avanti molto significativi in queste direzioni: Oggi, spiega, è possibile effettuare esami estremamente approfonditi sugli embrioni e sul liquido di coltura degli embrioni stessi: analisi non invasive che permettono di diagnosticare la capacità di innesto degli embrioni (in modo da poter trasferire solo quelli preferibilmente uno che hanno un elevato potenziale di impianto ed evitare così gli innesti multipli). è infatti scientificamente dimostrato che l efficienza del processo è inversamente proporzionale al numero degli ovuli raccolti ed al numero degli embrioni trasferiti. Nuove indagini embrionali, attraverso una biopsia, permettono di ottenere un profilo delle eventuali malattie cromosomiche. E anche in questo segmento i progressi sono stati enormi: Fino a solo un anno fa, dice il professor Patrizio, era possibile analizzare non più di 12 cromosomi, mentre oggi possiamo avere il quadro completo di tutti i 46 cromosomi. nuove indagini embrionali permettono di ottenere un profi lo delle eventuali malattie cromosomiche. E anche in questo segmento i progressi sono stati enormi. Pasquale Patrizio Professore di ostetricia e Ginecologia, Direttore dello Yale Fertility Center e REi Medical Practice. L infertilità e l età Un altro tema dominante nel dibattito scientifico internazionale sull infertilità è costituito dall età dell aspirante madre. Nonostante, per motivi di ordine economico, sociale, culturale e personale, oggi si tenda a posticipare la prima maternità fino a soglie di età che fino a una generazione fa sarebbero state considerate elevatissime (40 anni e oltre), l età migliore per avere il primo figlio continua a essere quella sotto i 35 anni. Purtroppo i numeri parlano chiaro: fino a 10 anni fa, le pazienti che chiedevano trattamenti contro l infertilità erano tra il 10 e il 13% del totale, mentre oggi questa percentuale è salita al 22%. Si tratta di una tendenza che auspichiamo sia presto invertita, o quanto meno limitata ai soli casi di effettiva necessità. Nel casi in cui la donna desideri o debba rimandare la sua prima maternità, la scienza consente il congelamento di ovociti in giovane età per poi essere utilizzati quando la donna è pronta ad intraprendere una maternità. Inoltre, per donne giovani affette da cancro è oggi possibile anche congelare il tessuto ovarico che poi, al momento della desiderata gravidanza, può essere reinnestato e consentire alla donna di divenire madre. Si tratta di un opzione (perfezionata solo otto anni fa) che permette alle donne che abbiano dovuto subire un trattamento chemioterapico o radioterapico (cure che portano alla sterilità), di concepire successivamente un figlio grazie al reimpianto del tessuto ovarico congelato preventivamente. Gli screening genetici preconcezionali L ultima frontiera della lotta all infertilità è costituito dagli sceening genetici pre-concezionali: analizzando la saliva dei futuri genitori, è infatti possibile sapere se essi siano portatori sani di malattie genetiche come fibrosi cistica, malattie muscolari distrofiche, talassemia; nel caso entrambi risultassero tali, le possibilità che un loro figlio ne fosse affetto sarebbero del 25%, ossia un figlio su quattro. Grazie a queste diagnosi preconcezionali conclude Pasquale Patrizio è possibile investigare sugli embrioni evitando di impiantare quelli affetti da queste patologie e fare quindi una prevenzione primaria. GIoRGIo vizioli redazione@mediaplanet.com Cellule staminali del liquido amniotico Il liquido amniotico è il materiale organico che circonda il feto dal concepimento alla nascita. Viene prelevato a scopo diagnostico nel primo trimestre di gravidanza attraverso la procedura di amniocentesi. Nel liquido amniotico sono presenti cellule staminali mesenchimali multi-potenti, ovvero capaci di differenziarsi nella pelle, nei muscoli, nelle ossa, nella cartilagine e in cellule del sistema nervoso.scoperte di recente, le cellule staminali amniotiche sono oggetto di numerose ricerche e trials clinici in fase di approvazione in diverse parti del mondo. È possibile citare fra gli altri il gruppo del professor Dario Fauza dell Harvard Medical School di Boston (USA), che conduce ricerche per la cura dell ernia diaframmatica e l agenesia della trachea in pazienti pediatrici attraverso la rigenerazione in vitro del diaframma e della trachea. Il liquido amniotico rappresenta pertanto una preziosa fonte di cellule staminali che è possibile conservare in Italia ad uso autologo grazie alle innovative tecnologie di Biocell Center, società leader nella ricerca e nella conservazione delle cellule staminali del liquido amniotico. Le gestanti che per ragioni diagnostiche dovranno effettuare la procedura di amniocentesi, possono chiedere telefonando al numero verde o visitando il sito

11 Inspiration uno speciale realizzato da Mediaplanet Fertilità 11 Acido Alfa Lipoico: una difesa per le membrane fetali Fabio Facchinetti, Dipartimento Materno-Infantile, Università di Modena e Reggio Emilia Nella pratica ginecologica spesso lo specialista si trova ad affrontare il rischio della rottura pretermine del sacco amniotico (p-prom): i fattori di rischio sono le infezioni endouterine (corioamnionite), la ridotta resistenza delle membrane dovuta a deficit di struttura e la eccessiva tensione/stiramento delle stesse come nel caso delle contrazioni uterine. La p-prom si presenta nel 2-3,5% delle gravidanze ed è causa di circa un terzo delle nascite pretermine con conseguenze molto gravi sulla qualità di vita del nascituro quali deficit neurologici, respiratori, patologie infettive fino alla morte perinatale se l epoca gestazionale è molto precoce (prima della 28 settimana). Attualmente non vi sono trattamenti in grado di prevenire la p-prom o di risolverla, ma solo interventi mirati a ridurne le conseguenze. Il Prof. Fabio Facchinetti, del Dipartimento Materno-Infantile, Università di Modena e Reggio Emilia, analizzando gli ultimi risultati ottenuti dalla ricerca internazionale, evidenzia come la resistenza meccanica del sacco amniotico viene incrementata dall acido alfa lipoico. In base a questi risultati sperimentali si può quindi ipotizzare che la supplementazione dietetica con acido alfa lipoico, finalmente disponibile anche nel mercato italiano, potrebbe essere utile nella prevenzione della rottura pretermine delle membrane. Il Prof. Facchinetti conclude affermando che l associazione dell acido alfa lipoico con la vitamina B6 e il magnesio (sostanza questa già nota per il suo effetto di rilassamento della muscolatura uterina), rappresenta una valida profilassi della p- PROM dove l obiettivo sia quello di mantenere una fase di quiescenza uterina per tutto il periodo della gravidanza, in modo particolare in quelle pazienti a rischio vuoi per un precedente parto pretermine oppure perché sottoposte a procedure diagnostiche invasive quali amniocentesi, cordocentesi ecc.

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