L ECONOMIA E IL LAVORO DENTRO LA CRISI

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1 L ECONOMIA E IL LAVORO DENTRO LA CRISI MARIANO BELLA DIRETTORE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO CERNOBBIO, 22 MARZO 2013 L inonazione delle aese di ciadini, lavoraori e imprese, non è cero favoria dall auale clima poliico. Abbiamo alle spalle il peggiore anno dell Ialia repubblicana in ermini di cadua dei consumi. Tue le variabili economiche sono in peggiorameno dal E diffusamene riconosciuo che la crisi del paese ha cause lonane, poco affronae, senz alro non risole. Figura 1 - Quadro macroeconomico var. % reali medie di periodo e annuali PIL 0,4-2,4-1,7 1,0 Consumi (privai) 0,5-4,3-2,4 0,3 Invesimeni -0,5-10,9-3,5 1,1 Esporazioni 1,5 2,3 1,4 2,3 Imporazioni 1,8-7,7-1,0 0,1 Pressione fiscale apparene (%) 42,0 44,2 44,8 44,6 Pressione fiscale legale (%) 51,1 53,6 54,3 54,1 Reddio disponibile 0,3-4,4-1,9 0,6 var. % prezzi 2,2 3,0 2,0 2,1 Fone: elaborazioni e previsioni Ufficio Sudi Confcommercio su dai Isa e Commissione Europea-AMECO. Il nuovo quadro macroeconomico (fig. 1) sineizza la nosra visione prospeica dell economia ialiana. Non siamo oimisi. Meno occupazione, produivià sagnane e pressione fiscale paricolarmene elevaa implicano minori consumi. Perano, correggiamo al

2 ribasso le nosre previsioni sul Pil del 2013 (-1,7%); indicavamo -0,8% cinque mesi fa. Rispeo al 2007, picco pre-crisi, la riduzione di prodoo pro capie reale sarebbe, alla fine di ques anno, pari al 10,7%. Gli invesimeni, per quano deo, saranno in flessione nè si può ipoizzare un uleriore incremeno della propensione al consumo, giuna ormai al 91,3%. Dunque, in presenza di un reddio calane, la flessione dei consumi nel 2013 porebbe essere di noevole enià: indichiamo un valore di -2,4% conro la precedene previsione di -0,9. Del reso, una rapida ispezione delle informazioni relaive ai primi due mesi di ques anno, sulla base di aendibili dai di fone privaa, suggerisce che gli acquisi di beni di largo consumo porebbero essere diminuii di circa il 4-4,5%. Il nosro ICC, nello scorso mese di gennaio perde quasi un puno percenuale rispeo a dicembre 2012, un calo di inconsuea enià. La fiducia delle famiglie è ai minimi sorici, come le immaricolazioni di auoveure a persone fisiche. La fiducia rilevaa dall Isa presso gli imprendiori del commercio è molo inferiore addiriura ai minimi raggiuni nella prima pare del Le esporazioni, invece, cresceranno moderaamene. Le imporazioni si ridurranno. Il conribuo del saldo esero è, quindi, posiivo, anche grazie all apporo dei servizi urisici. Sforunaamene - diciamo così - anche durane il dibaio pre-eleorale non si è parlao affao di servizi e di urismo, ma solo di manifaura, rascurando l evidenza, non del uo marginale, che i servizi cosiuiscono circa il 75% del valore aggiuno nazionale. Mi permeo di ricordare che un caffè consumao in Ialia da un americano o la spesa faa da un edesco in un nosro supermercao sono ue esporazioni di servizi che finiscono alla voce viaggi della bilancia dei pagameni: una delle poche voci in cospicuo aivo, ma sranamene rascurae. L anno prossimo, in assenza di una (improbabile) riforma della nosra organizzazione dello sao, del fisco e dell economia in generale, il prodoo lordo ornerebbe a crescere solano poco più di un puno percenuale, una quanià insufficiene a fare recuperare al paese quano perduo nel La nosra previsione si basa sulla crescia della domanda mondiale, che simola in qualche misura le nosre esporazioni, nonchè sull ipoesi di sabilizzazione 2

3 della pressione fiscale nei paesi che sanno effeuando gli aggiusameni nell area dell euro. L esiguià della ripresa implicherebbe un migliorameno dei consumi assoluamene marginale, pari allo 0,3%, quindi nullo in ermini pro capie. Con quese valuazioni, la perdia di consumi reali per abiane alla fine del 2014 rispeo al picco del 2007, sarebbe pari al 9,7%, equivalene a una riduzione, ai prezzi del 2012, di circa euro pro capie. Verosimilmene, non ci aspea più solano qualche mese ma almeno un anno di gravi difficolà. Per moli imprendiori queso significherà la fine dell avvenura. Per moli lavoraori, l esperienza della disoccupazione. Per ui gli ialiani, una nuova e rilevane perdia di benessere. Per alcuni di loro, l enraa nella sempre più fola schiera dei poveri in senso assoluo. Il ema del lavoro è cenrale in qualunque seria sraegia di uscia dalla crisi sruurale. Figura 2 - Ore lavorae annue per occupao GERMANIA FRANCIA ITALIA To Ind Dip To Ind Dip To Ind Dip Fone: elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dai Eurosa. Pariamo dalla considerazione di base che in Ialia, almeno in eoria, quelli che lavorano, lavorano molo, soprauo se sono imprendiori o lavoraori auonomi (fig. 2): gli indipendeni in Ialia lavorano quasi il 50% in più del 3

4 dipendene medio, cioè ore conro 1.604, come dire re mesi in più inclusi sabai e domeniche. Il fenomeno si verifica anche negli alri paesi considerai. La cosa (apparenemene) sorprendene è che gli occupai ialiani, sia dipendeni sia indipendeni, lavorano molo di più dei colleghi europei: nel 2011 complessivamene ore a esa, il 26% in più dei edeschi, il 20% in più dei francesi. Consideriamo adesso il Pil per ora lavoraa, senza disinguere le ipologie di lavoraore (fig. 3). In Ialia si realizza un prodoo mediamene pari a 36 euro per ora lavoraa. Rispeo a noi i edeschi producono il 25% in più e i francesi quasi il 40% in più. E ovvio che, dai i non dissimili livelli dei prezzi, i loro reddii, e quindi il loro enore di via, sono ben maggiori dei nosri. Anche le dinamiche sono profondamene deludeni. Infai, negli alri paesi la produivià oraria è cresciua nel empo: ra il 2007 e il 2011, del 20% in Germania, in Francia anche di più, in Spagna dell 11% circa, in Ialia solo del 4%. Figura 3 - Pil reale per ora lavoraa (euro del 2011) 50,3 44, ,8 36,0 34,6 37,6 34,0 30,5 ITALIA GERMANIA FRANCIA SPAGNA Fone: elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dai Commissione Europea- AMECO, Eurosa. Abbiamo problemi enormi rispeo alla produivià: se non li risolveremo, la ripresa reserà un miraggio, qualcosa che non si verificherà mai: meglio 4

5 farsene una ragione. Alla radice c è la solia lisa di quesioni irrisole, ra le quali è opporuno ciare la burocrazia inadeguaa, lo scarso e mal orienao invesimeno in capiale umano e in ricerca, soprauo a causa di un sisema dell isruzione che valorizza poco il aleno e non premia affao il merio. Anche l organizzazione del lavoro è susceibile di profonde migliorie che ne sviluppino l efficienza. Una pare della progressiva marginalizzazione economica che il nosro paese subisce è spiegaa proprio dalla scarsa parecipazione al mercao del lavoro (fig. 4). Figura 4 - La quesione del lavoro occupai occupai/popolazione % Ialia ,4 37,9 Germania ,5 49,3 Francia ,2 41,6 Spagna ,6 37,9 Fone: elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dai Eurosa, medie rimesrali (q1- q4 per il 2007, q1-q3 per il 2012). Nel complesso, in Ialia, su 100 persone ne lavorano 38; sono olre 49 in Germania. Con quesi disacchi si può ragionare di compeiivià solano in ermini di nicchie, imporani ma non decisive. Sul piano sisemico, invece, non c è paria. Deo in alre parole, oggi per ogni occupao in Ialia, addiriura considerando occupai anche i cassainegrai, ci sono 1,6 persone che non lavorano; in Germania lo sesso calcolo pora a una sosanziale parià ra lavoraori e non-lavoraori. Queso spiega larga pare delle nosre performance insoddisfaceni e suggerisce anche la vacuià di cere analisi che vogliono comparare a ogni 5

6 coso l Ialia alla Germania. Ma c è di più e di più grave: gli indici ialiani sono in peggiorameno, conro il migliorameno della Germania e la sazionarieà della Francia, che comunque presena uno scaro largamene posiivo nei nosri confroni. La crisi spagnola si vede bene da quesi dai, con il crollo del rapporo occupai-popolazione, a conferma che il mercao del lavoro è un eccellene carina di ornasole per valuare la salue di un sisema socio-economico. Nel confrono Germania-Ialia, emergono specifiche debolezze del nosro mercao del lavoro (fig. 5). Per esempio, considerando alcuni rappori caraerisici compuai dividendo i parameri edeschi per quelli ialiani, emerge che sulla popolazione il rapporo è di circa 1,3, menre sugli occupai è già 1,7. Cioè, in proporzione e in generale, in Ialia lavorano meno persone che in Germania viso che la popolazione edesca è superiore del 30% di quella ialiana ma in ermini di occupazione la Germania ci supera del 70%. Figura 5 - Paricolarià nel mercao del lavoro (primi 9 mesi 2012) dai in migliaia occupai oali empo deerminao occupai empo deerminao Germania Ialia rapporo Germania/Ialia 1,7 2,0 3,6 4,2 Fone: elaborazioni Ufficio sudi Confcommercio su dai Eurosa, medie rimesrali (per il 2012 q1-q3). Considerando i lavoraori a empo deerminao emerge un fore defici del nosro paese: il numero di conrai di lavoro a empo deerminao in Germania è pari al doppio che da noi. Quesa è una prima evidenza da considerare con aenzione quando si riflee di occupazione e occupabilià. Le disanze si ampliano quando passiamo alla fascia di popolazione giovane: qui gli occupai in Germania sono olre re vole e mezzo i nosri. Poichè la sruura della 6

7 popolazione ra i due paesi è simile, possiamo individuare una prima debolezza di rilievo nella fascia anni dei giovani ialiani: ui i assi di occupazione e di disoccupazione sono negaivamene influenzai da queso fao, che qui siamo soolineando in ermini di comparazione con la Germania, sovene consideraa il nosro principale compeior. Meendo a sisema la fascia d eà con la ipologia conrauale, emerge che i conrai a empo deerminao edeschi rispeo ai nosri sono, per i giovani, olre quaro vole di più. Il che non lascia spazio a dubbi: la legislazione edesca e la sruura dei rappori scuola professionalizzane-lavoro, sono responsabili di uno scaro così evidene ra i due paesi che esso influenza ui i parameri valuaivi del nosro mercao del lavoro. Il conrao di apprendisao, che in Germania inserisce circa 1,5 milioni di giovani sudeni-lavoraori nelle schiere dell occupazione, nel nosro paese va rivializzao con urgenza. L alernanza scuola-lavoro, la flessibilià in enraa ramie un nuovo apprendisao efficace, la revisione dei conenui e delle modalià dell isruzione superiore per creare o riformare gli isiui professionalizzani, sono le priorià irrinunciabili per l Ialia se si vuole davvero meere al cenro delle poliiche economiche il lavoro e l occupazione nell impresa, l unico poso dove si può creare ricchezza e benessere. Figura 6 - La disoccupazione giovanile in alcuni paesi europei asso di disoccupazione anni %, (livelli in 000) Ialia 23,5 20,3 34,0 (590) Germania 13,0 11,9 8,4 (381) Francia 20,0 19,2 22,7 (638) Spagna 22,0 18,2 53,2 (950) Fone: elaborazioni Ufficio sudi Confcommercio su dai Eurosa, medie rimesrali (per il 2012 q1-q3). La maggiore flessibilià inrodoa nel mercao del lavoro in Ialia ra il 2004 e il 2007 ha prodoo qualche beneficio in ermini di riduzione della 7

8 disoccupazione giovanile (fig. 6). Poi la crisi: che non è uguale per ui perchè, al di là di efficaci e generali riforme, mai inraprese in Ialia, è anche grazie al conrao di apprendisao formaivo e professionalizzane, che la Germania appare in condizione di ridurre la disoccupazione giovanile persino durane la recessione globale. Quesa è la dimosrazione che un mercao del lavoro funzionane è il migliore ammorizzaore sociale di cui oggi si possa disporre (salvo una robusa crescia economica, che però non c è). Le evidenze fin qui presenae, se rapporae a conesi errioriali più circoscrii, possono assumere connoazioni davvero allarmani (fig. 7). Figura 7 - La disoccupazione giovanile in alcune regioni per ciascun paese, i due più elevai assi regionali di disoccupazione nel Campania 32,5 44,4 Sicilia 37,2 42,8 Bremen 9,4 15,7 Sachsen-Anhal 19,3 14,0 Nord - Pas-de-Calais 27,9 31,0 Languedoc-Roussillon 26,0 30,1 Andalucía 23,3 54,4 Comunidad Valenciana 19,1 51,9 Fone: elaborazioni Ufficio sudi Confcommercio su dai Eurosa. Per rimanere alla disoccupazione giovanile, riguardo all anno 2011, quindi prima di un periodo di fore aggravameno della crisi, è bene enere presene che una media per la Spagna della disoccupazione anni pari al 43% raggiungeva picchi di olre il 50% in alcune regioni. Per l Ialia la siuazione è solano un po meno grave: in Campania e Sicilia la disoccupazione giovanile era nel 2011 più prossima al 45 che al 40%. La Germania, nei casi peggiori, è a un erzo dei nosri valori. E del uo chiaro, quindi, che la crisi economica confina ormai con la crisi sociale. Non si raa di lanciare allarmi ma di considerare i dai per quello che sono. Che enua sociale possiamo aenderci se quasi la meà dei giovani, 8

9 in mole regioni ialiane e in mole regioni europee, non lavora? Queso è uno dei ani aspei della possibile rapida erosione del capiale sociale della nazione, quella risorsa coesiva che permee a un paese di fare frone a momeni complessi e difficili senza meere in discussione le basi della convivenza civile. Figura 8 - MIC (Misery Index Confcommercio) 20,5 18,5 16,5 disoccupazione (%) ufficiale esesa genn ,7 14,6 poverà assolua % numero persone povere (000) , , sima ,2-6, ,5 12,5 MISERY INDEX CONFCOMMERCIO (MIC) 10, Fone: MIC, Ufficio Sudi Confcommercio, Se dalla fascia giovane allarghiamo lo sguardo a ua la socieà (fig. 8) araverso il Misery Index Confcommercio (MIC), il nosro nuovo indicaore macroeconomico mensile di disagio sociale, vediamo i peggiorameni persiseni e cospicui che riducono il benessere dei ciadini ialiani. Nel nosro indicaore consideriamo assieme, pesando di più le componeni relaive al mercao del lavoro, la disoccupazione ufficiale, la cassa inegrazione, gli scoraggiai e il asso di variazione dei prezzi di beni e servizi acquisai in ala frequenza. Il MIC ha raggiuno il massimo alla fine dello scorso anno. Il asso di disoccupazione nel mese di gennaio 2012 ha raggiuno l 11,7%, pari a 3 milioni 9

10 di persone. Gli scoraggiai, misurai in una merica conservaiva, sono ormai 680mila: erano 380mila all inizio del I cassinegrai equivaleni, conai cioè come quei soggei che non lavorano neppure un ora al giorno, sono sabilmene sopra le 200mila unià. Per conro, un po di beneficio viene dal versane dell inflazione, in riiraa da qualche mese e comunque esclusivamene deerminaa dalla fiscalià e dai prezzi delle maerie prime imporae, soprauo quelle energeiche. Nel complesso, il MIC rappresena, come deo, una misura del disagio sociale: esso è raddoppiao ra l inizio del 2007 e l inizio di ques anno. E una sinesi eloquene della perdia di benessere, forse più ampia di quella puramene misuraa dalla riduzione del Pil pro capie. Il Misery Index è nauralmene correlao con la poverà assolua. Volendo azzardare una previsione dell evoluzione di quesa grandezza, siamo porai a valuare in olre 4 milioni le persone assoluamene povere nella media del 2013, rispeo al dao cerificao dall Isa di 3,5 milioni circa per il Considerando che le persone assoluamene povere erano meno di 2,3 milioni nel 2006, dobbiamo riconoscere che l Ialia, in cinque anni ha prodoo circa 615 nuovi poveri al giorno, per un oale di un milione e 120mila poveri assolui aggiunivi ra il 2006 e il Come deo, ques area di disagio grave è desinaa a crescere ancora, e di molo. Purroppo, ancora oggi alcune analisi che confronano l auale recessione con quelle passae, rascurano di considerare come si arriva a una recessione, cioè con quali risorse ciadini e imprese cominciano ad affronare le diverse crisi. E vero che nel 2008 venivamo da un periodo di bassa crescia ma comunque la ricchezza finanziaria e immobiliare era aumenaa negli anni immediaamene precedeni. Oggi, invece, gli sock di ricchezza, in ermini di poere d acquiso, sono in cosane riduzione. La fiducia è ai minimi come lo sono i margini delle imprese. La poverà assolua è già foremene aumenaa e la disoccupazione è a livelli mai sperimenai negli ulimi ven anni. E per quesa ragione che i dai auali e prospeici di ipo macroeconomico vanno valuai con una diversa aenzione rispeo al passao. Nel 2008 il calo del Pil dell 1,2% è sao sopporabile, seppure sgradevole. 10

11 Oggi, la previsione di -1,7% del Pil per l anno in corso non è affao paragonabile a quel calo. E numericamene simile ma drammaicamene diversa rispeo alle sue poenziali implicazioni in ermini di disruzione di essuo imprendioriale, crescia della disoccupazione, cadua in poverà assolua di un grande numero di famiglie. Le valuazioni previsionali, anche da pare delle isiuzioni, devono enere ben presene che a numeri uguali possono corrispondere risulai molo diversi nella merica dell incera enua della coesione sociale. Dunque, è necessario agire di conseguenza. La noa è saa chiusa con le informazioni disponibili al 12 marzo Le elaborazioni e le previsioni sono sae curae dall Ufficio Sudi Confcommercio e, in paricolare, da Lorea Barone, Mariano Bella, Sefano Casrioa, Silvio Di Sanzo, Luciano Mauro, Livia Parignani, Silvia Criscuolo. 11

12 Noa ecnica su alcune equazioni relaive all economia ialiana e sul calcolo del Misery Index Confcommercio (MIC) Ufficio Sudi Confcommercio, marzo 2013 Alcune relazioni quaniaive per l economia ialiana L obieivo della sima di alcune relazioni è di fornire la previsione del Pil dell economia ialiana e delle variabili più rilevani incluse nel cono degli impieghi finali. Parendo da una sima del Pil poenziale, effeuaa con una funzione di produzione, ed uilizzando alcune variabili finanziarie (asso di ineresse nominale a 6 mesi, asso di inflazione, asso di cambio), di finanza pubblica (pressione fiscale, debio pubblico, ecc.) ed economiche (asso di cambio reale, reddio disponibile, ecc.) si prevedono le principali componeni della domanda aggregaa: consumi delle famiglie, invesimeni, esporazioni ed imporazioni. Il consumo della P.A. è esogeno. L oupu finale del modello è la previsione del Pil dell economia ialiana oenuo per somma delle previsioni delle componeni della domanda inerna, delle imporazioni e delle esporazioni. Non c è coerenza ex pos ra la sima del prodoo poenziale (in inpu nelle equazioni che deerminano le pose del cono degli impieghi) e la sima del Pil in oupu (come somma delle componeni del cono degli impieghi finali). La sima del modello è effeuaa su base sequenziale, seguendo un approccio single equaion, uilizzando un se di dai con frequenza annuale per il periodo La specificazione e la validazione del modello sono sae effeuae uilizzando gli usuali es saisici. Le sime economeriche dei parameri sono risulae saisicamene significaive e con segno aeso. Sruura del modello Nel modello compaiono le segueni variabili: C=Consumi finali delle famiglie resideni (Fone: Isa) D=Debio pubblico (Fone:Isa) DM=Domanda mondiale (Fone: FMI) E_EU_DOL=Tasso di cambio euro-dollaro (Fone: BCE) G=Consumi della P.A. (Fone: Isa) I=Invesimeni fissi lordi (Fone: Isa) 12

13 In_nom=Tasso di ineresse nominale a 6 mesi (Fone: AMECO) IMP=Imporazioni di beni e servizi (Fone: Isa) IS=Imposa sosiuiva EXP=Esporazioni di beni e servizi (Fone: Isa) L=Forza lavoro (Fone: Isa) NAIRU=Tasso di disoccupazione poenziale (Fone: AMECO) KA=Sock di capiale neo (Fone: Isa) P=Indice generale dei prezzi (Fone: Isa) PF=Pressione fiscale (Fone:Isa) PT=Pressione ribuaria (Fone:Isa) R p =Presazioni sociali (Fone:Isa) Spread=Differenziale ra Ialia e Germania nei rendimeni dei ioli di sao decennali (Fone: BCE) Spread_Y=Differenziale ra Ialia e Germania nella crescia del Pil (in ermini reali) (Fone: Eurosa) Spread_B=Differenziale ra Ialia e Germania nei livelli dei debii pubblici (in % dei rispeivi Pil) (in ermini nominali) (Fone: Eurosa) Spread_inf=Differenziale ra Ialia e Germania nei assi di inflazione (Fone: Eurosa) TCR=Tasso di cambio reale, basao sui cosi uniari del lavoro (Fone: AMECO) U=Tasso di disoccupazione (Fone: Isa) ULA=Unià di lavoro (Fone: Isa) VA=Valore aggiuno (Fone: Isa) W R =Quoa di debio pubblico deenua dagli ialiani W=Ricchezza finanziaria delle famiglie (Fone: Banca D Ialia) Y=Prodoo inerno lordo (Fone: Isa) YD=Reddio disponibile (Fone: Isa) Le principali variabili esogene sono la variazione della domanda mondiale, il asso di cambio euro-dollaro, i consumi della P.A., i prezzi degli alimenari freschi e i prezzi dei prodoi energeici (quese ulime due variabili alimenano il modello dei prezzi dell Indicaore dei Consumi Confcommercio (ICC)). Le variabili endogene d ineresse sono il asso di disoccupazione, il reddio disponibile, il asso d ineresse 13

14 nominale, i consumi delle famiglie (resideni), gli invesimeni oali, le imporazioni, le esporazioni, il Pil (somma delle componeni). Il modello è cosiuio dalle segueni equazioni: Occupazione 1) U NAIRU PIL poenziale ) VA A K ULA 2 Tasso d ineresse 3) Spread 3.1Spread _ Y 3.2Spread _ B 3.3Spread _ 3 4) In _ nom 4.1Spread 4 Domanda aggregaa 5) I 5.1 Y 5.2( In _ nom ) 5 PYD R p 6 PY 1 PF ) R (1 PT ) In _ nomw D (1 IS ) ( 6) ) C / YD 7.1(1 rw / YD) 7.2W 1 / YD 7 con r ln[( 1 in_ nom ) /(1 ) 8) DI C I G 9) IMP 9.1DI 9.2EU _ DOL 9 10) EXP 10.1TCR 10.2DM 10 11) D Y C I G EXP IMP 2 dove i ~ N(0, i ) e 1,..., T. L equazione (1) collega la differenza ra il asso di disoccupazione delle forze lavoro (U) e il asso di disoccupazione di lungo periodo (NAIRU) con il asso di variazione dell indice dei prezzi al consumo (π). L equazione (2), rappresena la funzione di produzione dell economia che descrive in che modo lo sock di capiale neo (K) e l ammonare delle unià di lavoro (ULA), insieme alla produivià oale dei faori (A), deerminano il valore aggiuno (VA). L equazione (3) collega lo spread bp-bund con i divari ra Ialia e Germania nella crescia del Pil (spread_y) (in ermini reali), nei livelli dei debii pubblici (spread_b) (in % dei rispeivi Pil) e nei assi di inflazione (spread_π) menre l equazione (4) collega il rendimeno lordo dei BOT a sei mesi (In_nom) con lo spread 14

15 bp-bund. Gli invesimeni (I), equazione (5), dipendono dal Pil (Y) e dal asso d ineresse reale. La pare del modello relaiva al consumo delle famiglie è cosiuia dalle equazioni (6)-(7). L equazione (6) relaziona il reddio disponibile espresso in valori correni (PYD) con il Pil espresso in valori correni (PY), con la pressione fiscale (PF), con le presazioni sociali (R p ), con la pressione ribuaria (PT), con l ineresse nominale, con la quoa di debio pubblico deenua dagli ialiani (W R ) con il debio pubblico (D) e con l imposa sosiuiva (IS). L equazione (7) collega il consumo delle famiglie resideni con il reddio disponibile (YD), la ricchezza finanziaria (W) e il asso d ineresse reale. Il seore degli scambi con l esero è rappresenao dalle equazioni (9)-(10). Le imporazioni (eq.9) dipendono dalla domanda inerna (DI, eq.8) e dal asso di cambio euro-dollaro (E_EU_DOL) menre le esporazioni (eq.10) dipendono dal asso di cambio reale (TCR) e dalla domanda mondiale (DM). L espressione (11) rappresena l idenià che chiude il modello dove G indica la spesa della P.A. per la frazione che enra nel cono degli impieghi finali (consumi pubblici) ed Y D è il Pil oenuo per somma dal lao della domanda. Previsione Nella specificazione descria, non sono sae considerae relazioni di endogeneià ra le variabili e, quindi, non sono sae effeuae sime simulanee delle equazioni. La previsione di ciascuna variabile endogena è effeuaa su base sequenziale, ipoizzando per la previsione delle variabili esogene valori realisici sulla base delle valuazioni fornie dall Isa, dalla Banca d Ialia, dall Eurosa e dalla BCE. La previsione si sviluppa come indicao in fig. 1. In paricolare: a) Uilizzando il asso di inflazione 1, si prevede il asso di disoccupazione (eq.1). b) Con le previsioni del asso di disoccupazione, oenue in (a), si oengono le previsioni degli occupai uilizzando la seguene relazione: L FL 1 U ) con >T. ( Le previsioni degli occupai sono uilizzae per prevedere la variazione percenuale delle ULA uilizzando la seguene relazione: % ULA %. L 1 Le previsioni del asso di inflazione sono oenue uilizzando il modello di previsione dell indice dei prezzi al consumo (NIC) sviluppao dall ufficio sudi Confcommercio (vedi hp:// /asse_publisher/qq0eonqc7iur/conen/id/717406). 15

16 c) Con le previsioni delle ULA, oenue in (b), e dello sock di capiale, si oengono le previsioni del Pil poenziale (eq.2); ques ulime vengono uilizzae per alimenare in previsione le equazioni che dipendono da Y, uilizzando la seguene relazione: Y Y (1 VA ) con >T. 1 Le previsioni del PIL insieme alle esogene inernazionali ed al asso di inflazione si uilizzano per prevedere lo spread (eq.3). Una vola oenue le previsioni dello spread, è possibile calcolare le previsioni del asso di ineresse nominale (eq.4). Fig. 1 - Schema del modello per la previsione P P Spread f ( Spread _ Y, Spread _ B, Spread _ ) In _ nom f ( Spread ) U NAIRU f ( ) L FL (1 U ) % ULA f ( % L ) I I[ Y,( In _ nom )] VA f ( A, K, ULA ) Y Y 1 (1 VA ) C f [ YD, W,( In _ nom )] PYD p R f ( PY, PF, R, PT, In _ nom, D, W, IS ) DI C I G IMP f (DI, E_EU_DOL ) EXP f (TCR,DM ) Y D C I G EXP IMP d) Le previsioni del asso di ineresse nominale, del asso di inflazione e del Pil sono uilizzae per oenere le previsioni degli invesimeni (eq.5). e) Con le previsioni del reddio disponibile (eq.6), della ricchezza finanziaria e del asso di ineresse reale si oengono le previsioni dei consumi (eq.7). f) Uilizzando le previsioni degli invesimeni, dei consumi e della spesa pubblica si oengono le previsioni della domanda inerna (eq.8) che sono uilizzae insieme al asso di cambio euro-dollaro per prevedere le imporazioni (eq.9). g) Le previsioni del asso di cambio reale e della domanda mondiale deerminano le previsioni delle esporazioni (eq.10). 16

17 h) La previsione del Pil dell economia ialiana è oenua dalla somma delle previsioni della domanda inerna, delle imporazioni e delle esporazioni calcolae precedenemene: Y D C I G EXP IMP con >T. Il calcolo del Misery Index Confcommercio (MIC) Il Misery Index radizionale è dao dalla semplice somma di asso di disoccupazione e asso d inflazione. I pesi assegnai ai due mali sono dunque idenici e pari a 1. Il Misery Index Confcommercio (MIC) è calcolao in modo da leggere con maggiore precisione la dinamica del disagio sociale, misurao in una merica macroeconomica. Le due componeni del MIC sono il asso di disoccupazione eseso, definio più soo, e la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi acquisai in ala frequenza (fone Isa): le dinamiche di prezzo di queso paniere dovrebbero influenzare in modo più direo la percezione dell inflazione da pare delle famiglie, correlandosi direamene con le preoccupazioni (disagio) in merio al proprio poere d acquiso. Si assegnano pesi diversi alle due componeni, disoccupazione e inflazione, rispeivamene 1,2647 e 0,7353. Ciò, sulla base degli sudi scienifici inernazionali che, uilizzando dai Eurobaromero sul benessere dei ciadini europei (si veda Di Tella, MacCulloch ed Oswald, 2001), hanno dimosrao come il coso della disoccupazione in ermini di soddisfazione di via sia molo superiore a quello dell inflazione. D alra pare, ue le receni ricerche sociali evidenziano come prima preoccupazione dei ciadini sia la quesione del lavoro, e quindi la paura della disoccupazione. Il Misery Index radizionale, che assegna pesi uguali ai due mali, ende, dunque, a soosimare i cosi economici, psicologici e sociali - direi ed indirei - della disoccupazione. La quanificazione dei due pesi adoaa nel MIC si basa sulla regressione 1 della Tabella 2 conenua in Becchei, Casrioa e Giunella (2010), in cui si sima che, per lasciare indifferene un ciadino medio europeo, l aumeno di un puno di disoccupazione deve essere compensao da una diminuzione di 1,72 puni di inflazione. Di conseguenza, i pesi della disoccupazione e dell inflazione valgono, rispeivamene, (1,72/2,72)x2=1,2647 e (1/2,72)x2=0,7353. I pesi sono moliplicai per due in modo da lasciare la loro somma uguale a due per consenire una leura non 17

18 ambigua dei risulai (anche nel calcolo del Misery Index radizionale la somma dei pesi è pari a due). Il asso di disoccupazione eseso è il ermine in parenesi quadra a desra nella seguene formula: MIC = 0,7353 (var. % dei prezzi e servizi ad ala frequenza d acquiso) + 1,2647 [100x(disoccupai+FLpoenziali+CIG)/(occupai+disoccupai+FLpoenziali)] Al numeraore del asso eseso compaiono sia le forze di lavoro poenziali, come definie più soo, sia i cassainegrai equivaleni a zero ore. Queso conceo si esemplifica facilmene: se le ore di cassa inegrazione sono oo in un giorno, quaro per una persona e quaro per un alra, i cassainegrai equivaleni in quel giorno sono pari a uno, perché zero ore vuole dire non lavorare nessuna delle oo ore previse. Le forze di lavoro poenziali correggono opporunamene anche il denominaore, esendendo perano il conceo radizionale di forze di lavoro; i cassainegrai equivaleni non compaiono al numeraore perché sono già preseni, in quano nella rilevazione dell Isa sono ra gli occupai. La figura seguene rappresena componeni e crierio di aggregazione per oenere il MIC. Fig. 2 - Schema di modello per il calcolo del MIC MIC 1,26 0,74 Tasso di variazione dei prezzi dei beni ad ala frequenza d acquiso Tasso di disoccupazione Percenuale di forza lavoro poenziale CIG-ese a zero ore Di seguio la descrizione delle singole variabili e le foni. Tasso di disoccupazione, occupai e disoccupai: dai mensili desagionalizzai di fone Isa. 18

19 Ore CIG: dai mensili INPS sulle ore di CIG effeivamene uilizzae (iraggio, confroni omogenei). CIG: numero di CIG-ese, calcolae dividendo le Ore CIG oali per 2000; il dao per il mese di gennaio è una sima. Forze di lavoro poenziali: sooinsieme delle persone che (1) si dichiarano in cerca di lavoro, (2) sono disponibili a lavorare nelle prossime due seimane e (3) anche se non lo hanno fao nelle ulime quaro seimane, affermano di aver compiuo una o più azioni di ricerca da 2 a 3 mesi prima dell inervisa (fone Isa); il dao per il mese di gennaio è una sima. La sima per il 2013 del numero di persone in poverà assolua, conenua nella noa L economia e il lavoro denro la crisi (Ufficio Sudi Confcommercio, marzo 2013), è calcolaa uilizzando la correlazione osservaa ra il MIC e il numero di persone assoluamene povere di fone Isa. Riferimeni 1. Becchei, L., Casrioa, S., Giunella, O. (2010), The Effecs of Age and Job Proecion on he Welfare Coss of Inflaion and Unemploymen, European Journal of Poliical Economy, Vol. 26, pp Di Tella, R., MacCulloch, R., Oswald, A. (2001), Preferences over Inflaion and Unemploymen: Evidence from Surveys of Happiness, American Economic Review, Vol. 91, pp

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