Programmazione individuale per competenze CLASSE 3^B LSA. Materia: CHIMICA
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- Fortunato Franco
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1 Programmazione individuale per competenze CLASSE 3^B LSA Materia: CHIMICA Situazione della classe Accordi con la classe Accordi con le altre discipline Correlazione con i progetti proposti alla classe Inizialmente la classe ha dimostrato un atteggiamento meno infantile e uno studio abbastanza adeguato; nel corso dell anno scolastico sarà stato effettuato un lavoro di recupero in itinere per colmare le lacune evidenziate. Il lavoro proposto in laboratorio è stato di stimolo per gli allievi come le attività proposte come compiti di realtà. La programmazione presentata è stata accettata dalla classe. Gli argomenti trattati quest anno offrono collegamenti con: matematica, fisica e biologia. Progetto di monitoraggio ambientale: IBE (Indice Biotico Esteso).
2 UNITA D APPRENDIMENTO N.1 RIPASSO Interpretare un fenomeno dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni in rapporto alle leggi che lo governano Settembre Numero ore: 8 Schemi logici applicati a fenomeni naturali Stati fisici e passaggi di stato; miscugli e tecniche di separazione; nomenclatura dei composti chimici; reazioni di preparazione delle classi di composti inorganici. Reazioni di preparazione delle classi di composti inorganici; bilanciamento delle reazioni chimiche Classificazione dei composti inorganici; classificazione delle reazioni di preparazione dei composti inorganici Ripasso delle tecniche di separazione utili per separare miscugli omogenei e eterogenei.
3 UNITA D APPRENDIMENTO N.2 LA ATOMI E STRUTTURA ATOMICA Interpretare un fenomeno dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni in rapporto alle leggi che lo governano Novembre Configurazione elettronica; valenza ed elettroni di valenza degli elementi; formule di Lewis delle molecole per evidenziare i tipi di legame. L elettrone come onda e particella: tubi di Crooks Schemi delle configurazioni elettroniche degli elementi; spettri di emissione a righe.
4 Schemi logici applicati a fenomeni naturali Saggi alla fiamma UNITA D APPRENDIMENTO N.3 SOSTANZE SEMPLICI E REATTIVITA Interpretare un fenomeno dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni in rapporto alle leggi che lo governano Dicembre Struttura atomica; Tavola Periodica: caratteristiche periodiche degli elementi; previsione della reattività degli elementi in base alla posizione sulla Tavola Periodica. Reattività degli elementi in base alla loro posizione sulla Tavola Periodica
5 Schemi logici applicati a fenomeni naturali Tavola Periodica; reazioni caratteristiche degli elementi con altre sostanze Reattività di metalli e non metalli: reazioni con O 2, H 2 O e HCl. UNITA D APPRENDIMENTO N.4 LEGAMI CHIMICI Interpretare un fenomeno dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni in rapporto alle leggi che lo governano Dicembre - Gennaio Legami intermolecolari: ionico, covalente, metallico; legami intramolecolari: legame a idrogeno; interazione ione-dipolo; interazione dipolo-dipolo; posizione degli elementi su Tavola Periodica e formazione di legami.
6 Schemi logici applicati a fenomeni naturali Interazione tra atomi per costruire le molecole e interazione tra le molecole. Posizione degli elementi sulla Tavola Periodica e formazione dei legami. Differente conducibilità delle sostanze in base al tipo di legame presente nella molecola; dipendenze della conducibilità dalla concentrazione e dal tipo di ione; polarità delle molecole: prove di scorrimento, di miscibilità, forma del menisco.
7 UNITA D APPRENDIMENTO N.5 MOLE E REAZIONI CHIMICHE Interpretare un fenomeno dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni in rapporto alle leggi che lo governano Febbraio Schemi logici applicati a fenomeni naturali La mole come unità di misura della quantità di materia; calcolo della quantità di prodotto nelle reazioni chimiche; reagente limitante; soluzioni; La mole come collegamento tra mondo macro e microscopico; soluzioni Concentrazioni delle soluzioni: % m/m; % v/v; g/l, molarità, normalità, molalità. Preparazione di una soluzione a concentrazione per pesata e per diluizione.
8 UNITA D APPRENDIMENTO N.6 PROPRIETA COLLIGATIVE Interpretare un fenomeno dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni in rapporto alle leggi che lo governano Marzo Temperatura di ebollizione e congelamento di soluzione e solvente puro; pressione osmotica; tensione di vapore; pressione totale di un miscuglio di gas. Variazione delle proprietà chimicofisiche di solventi puri e soluzioni: misura della temperatura di ebollizione di soluzioni acquose con concentrazione variabile Calcolo di temperatura di ebollizione e congelamento di soluzione; pressione osmotica; tensione di vapore; pressione totale di un miscuglio di gas.
9 Schemi logici applicati a fenomeni naturali Confronto delle temperature di ebollizione e congelamento di solvente puro e di soluzione.
10 UNITA D APPRENDIMENTO N.7 LA VELOCITA DI UNA REAZIONE Interpretare un fenomeno dal punto di vista energetico distinguendo le varie trasformazioni in rapporto alle leggi che lo governano Novembre Definizione di velocità di reazione, misura della velocità di reazione, tempo di semitrasformazione, teorie sulla velocità di reazione; Reazioni spontanee e non spontanee; Ruolo del catalizzatore. Schemi logici applicati a fenomeni naturali Fattori che influenzano la velocità di reazione: natura dei reagenti, loro stato fisico, concentrazione dei reagenti, temperatura e ruolo del catalizzatore. Grafici dell andamento della velocità di una reazione Dipendenza della velocità di reazione dalla natura dei reagenti, dal loro stato fisico, dalla concentrazione dei reagenti, dalla temperatura e ruolo del catalizzatore.
11 OSSERVAZIONI Dato l aspetto formativo della disciplina quale materia scientifica di base per il quinquennio Scientifico Tecnologico, si ribadisce l importanza dello strumento Laboratorio, il cui utilizzo non deve mai essere fine a se stesso o teso all acquisizione di competenze di carattere professionale e tantomeno avere carattere ludico, ma deve essere funzionale alla comprensione degli aspetti teorici della disciplina ed all acquisizione di competenze di carattere metodologico. Per questo motivo le proposte durante l anno sono studiate dai due docenti per sottolineare la funzione del laboratorio, come ambiente in cui si verifica la veridicità delle conoscenze acquisite nel corso delle lezioni teoriche. La programmazione dell'attività didattica che si intende svolgere nel corso dell'anno scolastico terrà conto delle difficoltà incontrate dagli studenti e appronterà all occorrenza gli strumenti adeguati necessari per il recupero delle lacune evidenziate nel corso delle prove somministrate alle classe, commisurando gli argomenti ed i tempi ai problemi che emergeranno. Le competenze indicate nella programmazione devono essere raggiunte dagli alunni nel corso del trienno, rappresentano quindi un cammino da svolgere che si completa al termine del corso di studi. Ogni nuova conoscenza acquisita richiede la sua connessione con la rete di conoscenze già posseduta dall alunno, che di volta in volta riarrangia e riconnette le conoscenze tra loro. Mondovì, 30 ottobre 2015 Prof.ssa Carla GASCO
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