CONVEGNO: SICUREZZA DEL LAVORO NELLE OPERE EDILI DI INGEGNERIA CIVILE
|
|
- Anna Cicci
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CONVEGNO: SICUREZZA DEL LAVORO NELLE OPERE EDILI DI INGEGNERIA CIVILE 15 OTTOBRE 2010 INTRODUZIONE. La via più efficace di gestire il rischio è quella di eliminarlo alla fonte ( Dichiarazione di Bilbao - European Construction Safety Summit 2004 ) L eliminazione del rischio rappresenta di per se la soluzione ideale ma, come è ovvio, non sempre questo principio può trovare applicazione. In ogni caso l adozione di questo tipo di azione preventiva può avere luogo quasi esclusivamente nell ambito delle scelte progettuali ed organizzative. L esperienza ci insegna che in particolare le scelte progettuali concernenti le modalità di esecuzione di un opera hanno un impatto estremamente rilevante per quanto concerne la sicurezza sul lavoro. E necessario perciò che, a differenza di quanto molto spesso accade, vi sia fin dall inizio della fase progettuale una sinergica collaborazione tra Progettista e CSP ( Coordinatore alla Sicurezza in fase di progettazione ). In questo modo si può sicuramente ridurre l esposizione dei lavoratori al rischio e limitare le conseguenze dello stesso. E indispensabile poi che nella fase successiva vengano coinvolte le figure del CSE ( Coordinatore alla Sicurezza in fase di esecuzione ) e della Impresa Affidataria dei lavori che dovranno congiuntamente verificare la correttezza delle scelte fatte in sede di progetto ed eventualmente proporne altre in alternativa, maggiormente calate negli aspetti di dettaglio delle fasi operative e nella effettiva organizzazione del cantiere. Pagina 1 di 10
2 PREFABBRICAZIONE E SICUREZZA In termini di sicurezza l utilizzo di sistemi prefabbricati per la realizzazione delle strutture consente una migliore pianificazione delle fasi di lavoro ed una più precisa analisi dei rischi. Questo in genere si traduce ( o si dovrebbe tradurre ) in un maggiore livello di sicurezza. SCELTE PROGETTUALI sostituzione : TRADIZIONALE IN OPERA PREFABBRICATO INDUSTRIALIZZAZIONE DEL LAVORO analisi dei rischi e pianificazione Lo stretto legame che deve intercorre tra le scelte strategiche riguardanti l opera da realizzare e quelle,contestuali, riguardanti le scelte e la pianificazione ai fini della sicurezza è quanto mai evidente nel caso della costruzione con elementi prefabbricati, perché chiama in causa anche chi produce tali manufatti. Una volta definito il progetto architettonico/strutturale preliminare, con l apporto della ditta fornitrice della struttura prefabbricata, andranno invece esaminate dettagliatamente le fasi di realizzazione dell opera (Programma dei montaggi) al fine di individuare e mettere in opera apprestamenti tecnici idonei a garantire maggior sicurezza nella fase di esecuzione dei lavori. A titolo d esempio si indicano le seguenti fasi di lavoro principali riguardanti i prefabbricati: trasporto e stoccaggio movimentazione e/o sollevamento montaggio pilastri montaggio travi montaggio solai Un piano di montaggio -redatto dal prefabbricatore - dettagliato che illustri tutte le fasi con schemi facilmente comprensibili e realizzabili concretamente mette in condizioni i montatori di operare in sicurezza e consente di verificare le interferenze con le altre attività di cantiere, con particolare riferimento alla esecuzione delle parti in c.a. da realizzarsi in opera ( p.es. vani scala e getti integrativi ). Pagina 2 di 10
3 Pagina 3 di 10
4 Un esame dettagliato della fasi di lavoro risulterà poi utile per un analisi dei rischi nei lavori di montaggio e per definire conseguentemente scelte tecnico /operative che possano eliminarli e/o contenerli. Per quanto attiene nello specifico le strutture prefabbricate, in tale contesto ad esempio le scelte possono riguardare: la predisposizione di sistemi di fissaggio di apprestamenti di sicurezza contro le cadute dall alto (es. parapetti, boccole per il fissaggio di linee vita, sistemi di trattenuta - ganci) la definizione dei lavori che si possono svolgere a terra (es. montaggio delle linee vita ecc. ) l apposizione di sistemi di sicurezza contro la caduta all interno dei cavedi, lucernari, ecc. (reti ) SICUREZZA E SISTEMI COSTRUTTIVI PREFABBRICATI IPERSTATICI. L utilizzo della prefabbricazione in edilizia è stata per lungo tempo limitata alla realizzazione di edifici industriali ( capannoni, grossi complessi commerciali e magazzini con luci notevoli). Ora, come si è detto, stanno prendendo piede sistemi diversi non più isostatici ma iperstatici, applicabili quindi nella realizzazione di edifici ordinari anche multipiano, prima a totale appannaggio di metodi realizzativi di tipo tradizionale. Nella presente relazione tratteremo degli aspetti riguardanti la sicurezza nella realizzazione - con sistemi prefabbricati - di edifici di tipo non industriale, ovvero di edifici ad uso residenziale, scolastico, ospedaliero, direzionale-uffici e simili. Si ritiene siano note a tutti gli addetti ai lavori le problematiche relative alla sicurezza connesse alla realizzazione tradizionale in opera di strutture per edifici non industriali. Al rischio intrinseco alla metodologia di lavoro tradizionale oggi si aggiungono altri fattori - in parte derivanti dalla situazione di mercato - che incrementano il rischio stesso. Questi sono sintetizzabili nei seguenti: 1. riduzione ai minimi termini del numero delle imprese con maestranze proprie; 2. affidamento dei lavori integralmente a cottimo, a squadre di prestatori d opera molto di frequente abbandonate a se stesse ; 3. personale in tutto o in parte di scarso profilo professionale; 4. personale molte volte straniero e non parlante italiano; Preso atto della situazione, le Imprese di un certo livello sono sempre più orientate a garantire che quanto producono venga fatto nel massimo rispetto degli standard di qualità e sicurezza che si sono prefissati come obiettivo. Esse perciò tendono a preferire con maggiore frequenza scelte progettuali che tengano conto di tutti i fattori in gioco. Sotto la spinta delle nuove norme in materia antisismica ( D.M ) stà prendendo maggior forza l utilizzo di nuovi sistemi di prefabbricazione che rispondano ai requisiti finali Pagina 4 di 10
5 richiesti dalle predette normative e che consentano una notevole velocità di esecuzione correlata ad una drastica riduzione dell impiego di manodopera in cantiere. E evidente che questo consente in termini operativi una netta riduzione del rischio per la sicurezza dei lavoratori. Aspetti logistici legati alla sicurezza Le problematiche da affrontare in termini di sicurezza per il montaggio del tipo di prefabbricati in argomento sono tuttavia molto più articolate rispetto a quelle del prefabbricato industriale cosiddetto pesante. Infatti, mentre di norma il montaggio del prefabbricato industriale viene eseguito non in concomitanza con altre lavorazioni e quindi in condizioni logistiche privilegiate, nel caso del prefabbricato per edifici ordinari, la posa dei manufatti spesso avviene in concomitanza con le altre fasi di lavoro ( connesse alla realizzazione in opera di parti strutturali in c.a. p.es. vani scala, setti, ecc. - e dei getti integrativi a completamento di travi e solai ). Da qui l esigenza di uno stretto coordinamento fra i responsabili operativi di Impresa e Prefabbricatore sotto l egida del Coordinatore alla Sicurezza (C.S.E.). Elenchiamo qui di seguito anche se in termini non esaustivi le azioni essenziali principali da porre in essere nell ambito suddetto: 1. Redigere un programma dei lavori congiunto tra Impresa e Prefabbricatore che tenga conto delle tempistiche necessarie per l esecuzione di ciascuna fase di lavoro assicurandone l aggiornamento continuo. Immagine di un programma lavori 2. Sulla base del programma lavori definire il Piano Operativo dei Montaggi redatto con schemi grafici rappresentativi delle varie fasi di intervento e tenendo conto anche Pagina 5 di 10
6 degli aspetti viabilistici interni ( ed esterni ) al cantiere derivanti dalla necessaria presenza sia dei mezzi di trasporto dei manufatti, sia di altri mezzi ( p.es. autobetoniere, pompe del cls, ecc.). In questo contesto devono essere stabiliti i percorsi e le posizioni di stazionamento durante lo scarico. In caso di variazioni del programma lavori il Piano dei Montaggi dovrà essere aggiornato contestualmente. Immagini di alcuni schemini di Unieco Reggio e foto ostetricia o via sile ocn grù e autogrù 3. Organizzare il coordinamento fra i mezzi di sollevamento semoventi da impiegarsi per il montaggio ( autogrù ), sia dei mezzi di sollevamento fissi ( grù edile ). Ciò tenendo conto dei punti di piazzamento dell autogrù nelle diverse fasi di lavoro previste. 4. Valutare e stabilire la effettiva necessità di utilizzare mezzi semoventi per sollevamento in quota degli addetti alla posa ( p.es. piattaforme aeree ) tenendo in debito conto degli spazi disponibili e della effettiva impossibilità di utilizzare sistemi alternativi ( p.es. scale vincolate ) foto di castelmaggiore e di ostetricia con le piattaforme Pagina 6 di 10
7 E essenziale oltre a PROGRAMMARE E PIANIFICARE è GARANTIRE IL CONTROLLO che quanto previsto venga effettivamente attuato individuando in modo preciso ruoli e responsabilità delle persone dell Impresa e del Prefabbricatore a ciò delegate. L impegno richiesto al Prefabbricatore in questo contesto è sicuramente considerevole. Solo con una partecipazione costante ed attiva di quest ultimo consente di ridurre ai minimi termini il livello di rischio nella fase di montaggio. Certamente il servizio di assistenza fornito costituisce un costo e, con la situazione attuale di mercato, sono poche le aziende che possono permetterselo. Purtroppo, e questo capita soprattutto nella prefabbricazione pesante, il Prefabbricatore spesse volte ritiene di aver esaurito il proprio compito una volta consegnati i manufatti in cantiere al proprio montatore, sovente scelto sulla base di valutazioni essenzialmente economiche e non complessive di affidabilità, professionalità e sensibilità alla gestione della sicurezza. Le istruzioni per la movimentazione ed il montaggio riportate sugli elaborati grafici, non sono di per se sufficienti se non vengono calate e verificate nella realtà operativa di ciascun cantiere. Inoltre è essenziale che venga curata l istruzione del personale addetto ai montaggi sia nelle situazioni standard, sia soprattutto nelle situazioni specifiche ( p.es. montaggio di lastre di solaio per la formazione di cavedi di grosse dimensioni ) che richiadono particolari dispositivi di sicurezza e precise modalità operative. Aspetti operativi legati alla sicurezza In questo ambito di solito si innescano le maggiori diatribe con i C.S.E. i quali sono molto spesso più impegnati a difendersi con estremo rigore formale - da possibili sanzioni e/o procedimenti giudiziari piuttosto che ad elevare effettivamente il livello di sicurezza in cantiere. Ciò è dovuto anche al terrorismo psicologico che caratterizza tutti i corsi della sicurezza dai quali emergono di norma pochi concetti chiari, uno di questi è che il Coordinatore è quasi sempre il capro espiatorio da immolare ogni qualvolta capiti un infortunio nel corso dei lavori o una ispezione degli enti preposti. Entrando ora nel merito specifico delle attività di montaggio, relativamente alle tipologie di prefabbricato per edifici ordinari di cui stiamo trattando, qui di seguito facciamo alcuni cenni sulle principali problematiche operative che diventano spesso e volentieri argomenti di confronto/scontro con il C.S.E. Uso delle scale. Sovente sull utilizzo delle scale da impiegarsi nella posa delle travi e per raggiungere le postazioni di lavoro alle quote superiori di solaio. Pagina 7 di 10
8 Nelle situazioni normali le scale vengono utilizzate secondo una precisa procedura che prevede le seguenti operazioni: 1. appoggio della scala al pilastro; 2. salita del montatore sulla scala con una persona in aiuto che la tiene ferma al piede; 3. aggancio ai ferri del nodo del pilastro, del cordino con moschettone posto in testa alla scala; 4. aggancio del cordino fisso del montatore sempre ai ferri del nodo del pilastro; dopo di che il montatore guida la trave nella sua sede - operazione che dura meno di un minuto e scende dopo aver sganciato prima il proprio cordino e di seguito quello che teneva vincolata la scala. I nserire figure estratte dal manuale? O altre immagini foto Il momento più pericoloso è sicuramente quando il montatore accompagna la trave con una mano tenedosi alla scala con l altra. Il rischio è quello di perdere l equilibrio. L istruzione prima ed una assimilazione ad assumere una corretta posizione stabile sulla scala riducono il rischio ai minimi termini. L operazione di accompagnamento della trave al suo punto di appoggio definitivo deve avvenire solo quando detto manufatto è oramai a pochi centimetri e non prima. La perizia del gruista in questo caso diventa importantissima; la discesa della trave in prossimità dell appoggio deve avvenire lentamente per dare il tempo ai montatori di effettuare la manovra con il dovuto tempo e quindi in piena sicurezza. Montaggio dei solai La problematica maggiore da risolvere è rappresentata dalla ridotta altezza di interpiano ( a differenza degli edifici industriali classici ) di norma nell ordine dei m ed anche inferiore ( come nel caso delle autorimesse interrate). Questo aspetta condiziona in modo pesante per esempio l utilizzo di linee vita, causa l insufficiente tirante d aria. Da qui l esigenza di utilizzare sistemi alternativi che impediscano la caduta limitando il raggio di azione dell addetto al montaggio mediante adeguati sistemi di trattenuta tali da impedire al Pagina 8 di 10
9 montatore di avvicinarsi al bordo dell impalcato e quindi inibendo di fatto ogni possibilità di caduta dall alto. Non è infrequente che venga comunque richiesta l installazione di linee vita anche se in quel contesto non hanno senso in quanto l uomo fa in tempo ad arrivare a terra almeno con i piedi prima che la caduta venga arrestata. Inserire immagini di alcuni schemi di posa + la foto COMBISAFE Interferenze di fase Pagina 9 di 10
10 La realizzazione di edifici pluripiano con sistema prefabbricato potendo essere montato a secco in totale autoportanza per un numero limitato di piani ( di solito 3 ) richiede che, prima di procedere al montaggio dei piani soprastanti, vengano eseguiti i getti integrativi dei solai e quindi dei nodi trave - pilastro al fine di rendere iperstatico il telaio strutturale. La programmazione delle varie fasi di intervento : montaggio prefabbricati getti di completamento realizzazione parti in opera ( vani scala/ascensore ) viene perciò ad assumere una importanza fondamentale ai fini della sicurezza. E essenziale separare fisicamente le ripettive aree di lavoro e le vie di accesso veicolare e pedonale alle medesime. Nel caso l estensione planimetrica dell edificio sia limitata occorre tassativamente che ciascuna fase venga posta in essere disgiuntamente eliminando le sovrapposizioni. Al fine di migliorare la sicurezza e contestualmente ottimizzare i tempi occorre già in fase di progetto è opportuno prevedere l installazione di DPC, in particolare i parapetti, da montare a terra sulle travi prefabbricate di bordo in modo tale da mettere fin da subito in sicurezza il piano di lavoro per consentire a carpentieri e ferraioli l esecuzione dei getti. Questa operazione richiede necessariamente una doppia movimentazione e perciò è generalmente poco gradita. L orientamento attuale è quello di inserire nei prefabbricati degli scatolari dove inserire i parapetti oppure prevedere delle boccole di aggancio degli stessi sulla faccia esterna della trave. La scelta dipende dalla tipologia di tamponamento prevista per l edificio. In genere gli scatolari (ved foto ) si utilizzano quando il tamponamento è costituito da pannelli prefabbricati o vetrate esterne, mentre si usano i parapetti avvitati esternamente alle travi quando è prevista una muratura o nulla ( come nel caso delle autorimesse ). CONCLUSIONI La cultura della sicurezza deve ancora penetrare in profondità nel tessuto produttivo edilizio. Certamente occorre maggior attenzione alle problematiche concrete e meno agli aspetti burocratici che le fanno perdere di vista. Occorre esprimersi con l ausilio di immagini più facili da comprendere - piuttosto che con di tomi di carta scritta fitta fitta che nessuno leggerà mai. Dobbiamo ricordarci noi tutti che operiamo in questo settore che il primo obiettivo, al di la di norme, leggi e sanzioni deve essere sempre la Sicurezza. Purtroppo i tempi che corrono ci mettono spesso di fronte a fatti che ci fanno capire drammaticamente che non sempre è così. Relatore: Ing. Tarcisio Danielis Direttore Operativo di APE S.p.A. Redatto con la collaborazione di: Geom. Andrea Dall Aglio RSSP di APE S.p.A. Pagina 10 di 10
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliDispositivi iti NON rmanenti PROVVISORI
Dispositivi NON permanenti PROVVISORI PIATTAFORME AEREE: dispositivo per il lavoro in quota efficace e di immediato impiego, non richiede attività preparatoria a terra o sulla facciata (a parte la delimitazione
DettagliPROGRAMMA MODULI ARGOMENTI DURATA ORE RESIDUE MODULO
CORSO PER COORDINATORI PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE E IN FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Allegato XIV) 120 ore Obbiettivi del corso: Il corso ha lo scopo di formare
DettagliRELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DELLA SICUREZZA...
INDICE 1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DELLA SICUREZZA... 2 1.1 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONE PER LA STESURA DEL PSC... 2 1.2 I CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO... 2 1.3 IL
DettagliC O M U N E D I C E R V I A
C O M U N E D I C E R V I A ERS VIA PINARELLA PRIME INDICAZIONI E INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PSC PREMESSA Il presente documento, in quanto parte integrante del progetto definitivo, intende fornire
DettagliComune di Avigliana RISCHI CHE SI POSSONO VERIFICARE IN UN CANTIERE RISCHI CHE SI POSSONO VERIFICARE IN UN CANTIERE
Comune di Avigliana La centralità della valutazione dei rischi nella prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali La valutazione dei rischi in edilizia: pianificazione e piano
DettagliSCS Eurotetti. Di Sara Lanzoni. Azienda specializzata nei sistemi anticaduta
SCS Eurotetti Di Sara Lanzoni Azienda specializzata nei sistemi anticaduta Linee vita, parapetti, binari, passerelle, scale di sicurezza e dispositivi di protezione individuale Per una completa sicurezza.
DettagliLezione 6: modulo giuridico (Allegato XIV, D.Lgs 81/08)
PROGRAMMA DEI CORSO RIVOLTO AI COORDINATORI PER LA SICUREZZA IN FASE PROGETTAZIONE E DI ESECUZIONE (DURATA 120 ORE) CONFORME ALL ALLEGATO XIV DEL D.LGS 81/08 Lezione 1: modulo giuridico (Allegato XIV,
DettagliLA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare
DettagliAGGIORNAMENTO COORDINATORI SICUREZZA. programma 2011-2012
via Zeviani 8 37131 Verona tel. 05 800925 - fax 05 889830 www.cptverona.it - info@cptverona.it Codice fiscale 93035570238 P. Iva 0398060230 AGGIORNAMENTO COORDINATORI SICUREZZA programma 2011-2012 Il testo
DettagliQUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI
QUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI 1) Piattaforme aeree - Il rischio di caduta di oggetti/materiale dalla piattaforma aerea deve essere valutato come rischio presente durante la lavorazione ed in base all art.
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliAllegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento
Allegato II Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si
DettagliIng. Luigi Gallo RISCHIO MONTAGGIO E SMONTAGGIO DI ELEMENTI PREFABBRICATI
Ing. Luigi Gallo RISCHIO MONTAGGIO E SMONTAGGIO DI ELEMENTI PREFABBRICATI Filosofia della Direttiva 92/57/CEE Cantieri Spesso, tra coloro che apprezzano la Direttiva Cantieri, essa viene definita come
DettagliNUOVA TIPOLOGIA ANTISISMICA DI EDIFICI INDUSTRIALI
ARCHITETTONICO NUOVA TIPOLOGIA ANTISISMICA DI EDIFICI INDUSTRIALI STRUTTURALE Pagina 1 di 9 Sommario SOLUZIONE TIPO :... 3 VANTAGGI RISPETTO AL SISTEMA USUALE DI CAPANNONI PREFABBRICATI :... 6 SCELTA TIPOLOGIA
DettagliLe scelte progettuaii, i documenti necessari e gli apprestamenti di difesa.
Firenze, 26 giugno 2006 CONVEGNO Sicurezza nei cantieri mobili e temporanei: i lavori in altezza Le scelte progettuaii, i documenti necessari e gli apprestamenti di difesa. Regolamento di attuazione dell
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE D.Lgs 494/96 e s.m.i. DPR 222/03 Contenuti minimi Piani di Sicurezza - L organizzazione del cantiere è di pertinenza del Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Progettazione
DettagliProcedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico
Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliLa Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi
La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni
DettagliRAGGIUNGIBILITA PRIMARIO SISTEMA ANTICADUTA: Dall accesso deve potersi trovare un ancoraggio in grado di garantire all operatore la sicurezza prima
AREA RAGGIUNGIBILE IN SICUREZZA DISTANZA E POSIZIONAMENTO ANCORAGGI RAGGIUNGIBILITA PRIMARIO SISTEMA ANTICADUTA: Dall accesso deve potersi trovare un ancoraggio in grado di garantire all operatore la sicurezza
DettagliUnità didattica Imbracatura di carichi
La sicurezza s impara Unità didattica Imbracatura di carichi Istruzione Industrie dell edilizia e del genio civile e delle imprese affini Obiettivo didattico I collaboratori sono in grado di imbracare
DettagliCorso di formazione 15 marzo 2013
Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia a.s. 2012/13 Corso di formazione 15 marzo 2013 La sicurezza nei luoghi di lavoro Dirigente Scolastico: dott.silvio Peri RSPP: prof.ssa Perla Ferrari Argomenti del
DettagliSistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute
Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall alto nei lavori in quota della Regione
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliIl ruolo del coordinatore alla sicurezza: dubbi ed interpretazioni
"La vigilanza sulla sicurezza e salute dei lavoratori nella realizzazione delle grandi opere infrastrutturali: risultati e prospettive." Azienda Sanitaria Firenze Il ruolo del coordinatore alla sicurezza:
DettagliMODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI
Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliNorme in materia di dimensionamento energetico
Norme in materia di dimensionamento energetico Evoluzione della normativa europea La situazione italiana Le detrazioni fiscali Certificazione e classificazione energetica degli edifici L Attestato e la
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliManuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative
Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro
DettagliFORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI
PROGRAMMA CORSI: FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA E AGGIORNAMENTO PER PREPOSTI E PER DIRIGENTI Art. 37 D. Lgs. 81/08
DettagliSicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto
Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto 1 Come mi devo comportare quando assumo un dipendente, un collaboratore o uno stagista? Che conseguenze subisco se non provvedo
DettagliPrevenzione e protezione incendi nelle attività industriali
Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliAUDIT. 2. Processo di valutazione
AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliCollaborazione con aziende terze:
Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliLA GESTIONE DELLA SICUREZZA All INTERNO DELL AZIENDE
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA All INTERNO DELL AZIENDE Nobody s Unpredictable Metodologia Tipologia d'indagine: indagine ad hoc su questionario semi-strutturato Modalità di rilevazione: interviste telefoniche
DettagliCorso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri
TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui
DettagliSCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO
SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO La scheda di rilevazione dei rischi di caduta dall alto è stata pensata come strumento di analisi sia per gli addetti del settore che per i funzionari
DettagliPRESCRIZIONI AUTORIZZATIVE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CAMPIONAMENTI ALLE EMISSIONI
PRESCRIZIONI AUTORIZZATIVE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CAMPIONAMENTI ALLE EMISSIONI Firenze 4 aprile 2014 Stefano Gini - RSPP ARPAT Toscana 1 Stefano Gini - RSPP ARPAT Toscana 2 OBIETTIVI 1.Garantire la
DettagliLe strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni
CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei
DettagliCapitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale
Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Con il presente capitolo si chiude la presentazione delle basi teoriche della manutenzione. Si vogliono qui evidenziare alcune problematiche
DettagliLe politiche delle Regioni per la promozione della. salute e della sicurezza nei cantieri edili: Le linee guida DPR 222/03
Le politiche delle Regioni per la promozione della salute e della sicurezza nei cantieri edili: Le linee guida DPR 222/03 Ing. Marco Masi Regione Toscana Settore Prevenzione e Sicurezza DPR 222/2003 :
DettagliAllegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione
Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione
DettagliGESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI
Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008
DettagliSTUDIO TECNICO PROF. NERI s.r.l.
Gestire i rischi per la sicurezza dei lavoratori con sistemi innovativi: l applicazione dei Sistemi RFID Radio Frequency IDentification a partire dal DVR Prof. Dott. Luca Maria Neri Introduzione: nuove
DettagliCORSI DI FORMAZIONE GUIDE ALPINE ORTLER - CEVEDALE. Scuola di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata. www.guidealpine.biz
CORSI DI FORMAZIONE Scuola di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata GUIDE ALPINE ORTLER - CEVEDALE www.guidealpine.biz Premesse comuni a tutte le attività di formazione Ogni impresa ha il proprio modo
DettagliLAVORO SULLE COPERTURE
1 LAVORO SULLE COPERTURE UNI EN 8088 2 Lavori inerenti le coperture dei fabbricati (definizioni) [UNI 8088] Tipi di coperture [UNI 8088] MANTO DI COPERTURA Per manto di copertura si intende l insieme degli
DettagliCollaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?
Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di
DettagliLAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)
146 LAVORI SPECIALI (Articolo 148 D.Lgs 81/08) Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva,
DettagliBREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015
BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
DettagliLa stesura della revisione della norma uni. REVISIONE DELLA NORMA UNI 10411-1 Confronto tra vecchia e nuova versione.
INGEGNERIA CIVILE a cura di Ing. G. Andreani Ing. S. Bonomi Ing. R. Fioramonti Ing. G. Nalli commissione Ascensori e scale mobili visto da: Ing. M. Domenicucci REVISIONE DELLA NORMA UNI 10411-1 Confronto
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
DettagliIl panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8
Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza SEMINARIO Macchine e attrezzature di lavoro: i controlli del datore di lavoro sugli apparecchi di sollevamento materiali
DettagliResidenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere Leggero
Il solaio a piastra alleggerito: Leggero e bidirezionale, ampi spazi liberi, sicurezza sismica, velocità di posa, utilizzo consapevole delle risorse. Residenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere
DettagliI GRADI DI PROGETTAZIONE
Università degli Studi di Cagliari A.A. 20012-2013 I GRADI DI PROGETTAZIONE SECONDO IL CODICE DEGLI APPALTI (Progetto esecutivo) approvato con il decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 ed aggiornato
DettagliU T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria
Asse II "Qualità degli ambienti scolastici" Obiettivo C Accordo tra: Istituzione scolastica "Scuola elementare Papa G. GiovanniXXIII" e Comune di Vittoria per la realizzazione del progetto di : S O S T
DettagliApprovazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede
DettagliSicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici
Con la pubblicazione della IV edizione della Norma CEI 11-27: Lavori su impianti elettrici sono state introdotte alcune sostanziali modifiche rispetto alla precedente edizione che non è più applicabile
Dettagli(DGRV 2774/09 così come modificato dalla DGRV 97/2012)
ISTRUZIONI TECNICHE PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE PER L ACCESSO, IL TRANSITO E L ESECUZIONE DEI LAVORI DI MANUTENZIONE IN QUOTA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA (DGRV 2774/09 così
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)
Comune di Calcinaia Servizio Affari Generali e Legali DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) DATA: COMMITTENTE: Comune di Calcinaia IMPRESA APPALTATRICE 1 OGGETTO: AFFIDAMENTO
DettagliGeom. Francesco Minniti
A N A L I S I C O S T I D E L L A S I C U R E Z Z A P R O G E T T O E S E C U T I V O ai sensi del D.P.R. n.207/2010 e s.m.i. * * * OGGETTO : RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA PER RECUPERO FUNZIONALE IN BIVACCO
DettagliIl Bilancio di esercizio
Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il
DettagliRealizzazione di un. Disposizioni per la prevenzione dei rischi da caduta dall alto!!" "
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova Procedure di sicurezza per l installazione e la manutenzione di pannelli fotovoltaici Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova Realizzazione
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliMezzo utilizzato: autogrù
Procedure per la movimentazione delle billette nelle fasi di scarico dai mezzi di trasporto e per l alimentazione delle linee di forgiatura/stampaggio. La lavorazione riferita alla movimentazione dei fasci
DettagliPREVENTIVO uno strumento che ci tutela!
PREVENTIVO uno strumento che ci tutela! PREMESSA. Prima di avviare un qualsiasi rapporto professionale o commerciale, la richiesta e la compilazione di un preventivo, non rappresentano solo e soltanto
DettagliCorso di formazione TEORICO/PRATICO per Operatori Addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE)
Per il lavoro in quotaatt. 01 - Corso di formazione TEORICO/PRATICO per Operatori Addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) con stabilizzatori e senza stabilizzatori ai sensi
DettagliConvegno : Caricare, trasportare e scaricare in sicurezza i mezzi di sollevamento aereo
Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali Piacenza, 26-28 settembre 2013 Convegno : Caricare, trasportare e scaricare in sicurezza i mezzi di sollevamento aereo Giornate Italiane del
DettagliManuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale
Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni
DettagliDESCRIZIONE DELLE OPERE OGGETTO DI VARIANTE...
SOMMARIO 1. PREMESSA... 3 2. DESCRIZIONE DELLE OPERE OGGETTO DI VARIANTE... 4 3. LAVORAZIONI, ANALISI DEI RISCHI, MODALITÀ ESECUTIVE, PIANIFICAZIONE... 5 4. STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA... 6 1. PREMESSA
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliCOMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente
Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Via G. Marconi 26 36023 Longare(VI) cod. fisc. 00415090240 tel. 0444/555444 fax 0444/953441 SERVIZIO DI MANUTENZIONE
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliSTATO MAGGIORE DELLA DIFESA
STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Linee guida applicative del Sistema di misurazione e valutazione della Performance del Personale Civile delle aree funzionali della Difesa 1. Premessa In data 01/01/2016, è
DettagliUso delle attrezzature di lavoro
COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III
DettagliCantieri di cui al titolo IV del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i. Nota sull intervento delle aziende distributrici di pubblici servizi.
Pagina 1 di 6 Cantieri di cui al titolo IV del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i. Nota sull intervento delle aziende distributrici di pubblici servizi. Lo scopo della presente nota è quello di fissare alcuni criteri
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliOBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO
PROPOSTA PER PERCORSO FORMATIVO: Corso di formazione per operatori e preposti addetti alle pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano
DettagliNorme per l organizzazione - ISO serie 9000
Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al
DettagliEASY HOME. Da tre esperienze consolidate, una realtà davvero innovativa.
EASY HOME BY Da tre esperienze consolidate, una realtà davvero innovativa. Innovazione qualità tecnologia Finalmente un nuovo concetto di edilizia: un metodo innovativo e tecnologicamente competitivo dagli
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliOpere in cemento armato
Opere in cemento armato PARTE SECONDA LA POSA DEI SOLAI IN LATERO-CEMENTO NELL EDILIZIA TRADIZIONALE: PROBLEMI E SOLUZIONI. Susanna Zapparoli, Luca Mangiapane - ASE EDILIZIA TRADIZIONALE Edilizia prevalentemente
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliCorso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza
Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza TITOLO IV "Ruoli, responsabilità e sanzioni nel settore pubblico e privato Argomenti: - Principi contenuti nel «Codice degli appalti D.lgs 12 aprile
DettagliArgomenti: Normative sulle cadute legate al D.L. 81. Obbligatorietà. Normative di riferimento linee vita. Adempimenti linee vita
Normalmente i sistemi fotovoltaici vengono posizionati sui tetti. Se non sono presenti sistemi di protezione collettiva, sia durante l installazione l che nelle successive periodiche manutenzioni, il lavoro
DettagliPSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT
PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità
DettagliRischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni.
Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Premessa Purtroppo, durante gli eventi calamitosi che si verificano durante le emergenze idrogeologiche, succede spesso che le barriere
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
DettagliSISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive
SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
Dettagli