Ricerca, brevetti e nuove tecnologie in Italia: ragioni e conseguenze di un declino
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1 Ricerca, brevetti e nuove tecnologie in Italia: ragioni e conseguenze di un declino Alessandro Sterlacchini UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali a.sterlacchini@univpm.it
2 Ricerca, innovazione, tutela dell ambiente P. A. Buiges, L'industrie dans le pays européens, Revue d'économie Industrielle, Paesi UE che guadagnano competitività: Germania, Austria, Svezia, Finlandia e, seppur in misura inferiore, Belgio e Paesi Bassi Pesi UE che perdono competitività: Francia, Regno Unito, Spagna e Italia Il primo gruppo di paesi si caratterizza per: maggiori spese in R&S sul PIL, sostenute principalmente dal settore privato salari medi più alti della media UE aiuti di stato o sussidi pubblici particolarmente rivolti a tutela dell'ambiente, risparmio energetico e fonti rinnovabili di energia
3 La debolezza italiana nella ricerca scientifica e tecnologica E un problema che emerge fin dall epoca post-rinascimentale Dipende principalmente da una ridotta domanda di conoscenze scientifiche e tecnologiche da utilizzare per scopi pratici o produttivi : ciò, ovviamente, ha ricadute negative anche sull offerta Il problema si è aggravato a partire dai primi anni Novanta, proprio quando emerge la cosiddetta Economia della conoscenza
4 Lucio Russo ed Emanuela Santoni (2010) Ingegni minuti. Una storia della scienza in Italia, Feltrinelli. Periodo "La differenza italiana aveva forse la sua origine più nella struttura sociale ed economica che nella pigrizia culturale dei matematici. Mancava, o non era sufficiente, quel pubblico di utilizzatori di metodi numerici che in paesi come l'inghilterra e la Francia era presente già all'inizio del XVII secolo" (pag. 180).
5 Periodo "La ricerca scientifica italiana, non sufficientemente stimolata dalla realtà produttiva del paese, il più delle volte si limitava ad apportare contributi a ricerche che, nate altrove, avrebbero trovato in altri paesi conclusione e applicazione. [...] Si innescò così un circolo vizioso tra la scarsa produttività economica della ricerca italiana e la scarsità dei suoi finanziamenti privati; un circolo vizioso che, come vedremo, si è perpetuato a lungo, pur non escludendo alcune notevoli eccezioni" (pag. 351).
6 Spesa in R&S sul PIL e contributo delle imprese: 2008 Totale Imprese Contributo imprese UE (27) 1,92 1,21 63% Germania 2,68 1,86 69% Spagna 1,35 0,74 55% Italia 1,23 0,65 53%
7 Il ritardo italiano nella R&S industriale Solo il 25% del gap (rispetto alla Germania) è imputabile alla specializzazione settoriale Il divario è principalmente dovuto: alla scarsa presenza di grandi imprese alla bassa propensione delle imprese ad investire in R&S Il secondo fenomeno si è aggravato nel corso del tempo, anche se negli ultimi anni ( ) vi è stato un leggero recupero
8 Italia: R&S/PIL Totale Imprese
9 R&S/Valore aggiunto: Settore manifatturiero Germany Italy Spain 2 1 0
10 R&S/Valore aggiunto: Settori a medio-alta tecnologia Germany Italy Spain 4 2 0
11 Una causa (spesso sottovalutata) del ritardo Insieme alla forte presenza di PMI, un ruolo chiave è giocato dalla ridotta propensione delle grandi imprese ad investire in ricerca e nuove tecnologie In tutti i paesi le spese private in R&S sono molto concentrate: pochi settori e, in questi, poche grandi imprese, fanno la parte del leone Come vedremo, anche le imprese italiane che a livello nazionale appaiono come leader tecnologici risultano invece assai più deboli dei loro concorrenti internazionali
12 Il caso della Fiat (27% della R&S delle imprese italiane nel 2000, 19% nel 2008) Spese R&S Intensità sul fatturato Valore miliardi di $ BMW 5.5% Honda 5.5% Volkswagen 5.4% 9.20 General Motors 5.1% 6.96 Daimler 5.0% Renault 4.7% Nissan 4.6% Ford 3.9% Toyota 3.8% 8.49 Chrysler 3.6% Fiat 3.3% 1.40
13 Conseguenze del ritardo Il problema non è soltanto quello di avere pochi o nessun leader tecnologico (neanche di nicchia ) Diversamente dal passato, imitare/utilizzare le tecnologie prodotte da altri è un processo sempre più complesso Investire in ricerca (e, ovviamente, in capitale umano) diventa essenziale per assorbire le nuove conoscenze generate in altri paesi
14 I brevetti internazionali Anche dal punto di vista delle domande di brevetto presso l European Patent Office si registra un ritardo; inoltre, il gap rispetto alla media UE è cresciuto a partire dai primi anni Novanta Quasi la metà dei brevetti italiani proviene dal settore della meccanica (dove sono più presenti inventori occasionali) e non da quelli ad alta tecnologia Come per la R&S, le attività brevettuali risultano molto concentrate: nel 2011, 10 imprese detenevano il 10% delle domande complessive di brevetto EPO (circa 15mila su 143mila) Crescente uso dei brevetti a fini strategici
15 Domande brevetti EPO per milione di abitanti EU (27) Italy Spain
16 IL CASO DELLA INDESIT (MERLONI) Principali imprese nel mercato europeo degli elettrodomestici bianchi: quote di mercato nel 2005 e brevetti EPO Fatturato (milioni di euro) 2005 Unità vendute (milioni) 2005 Brevetti EPO Brevetti per milione di unità vendute BSH Electrolux Indesit Whirlpool Arçelik Miele Fagor-Brandt Candy LG n.a. n.a. 29 n.a. Samsung n.a. n.a. 54 n.a.
17 Eco-innovazioni e politiche pubbliche Domande di brevetto internazionale riguardanti fonti rinnovabili di energia Relazione positiva tra sostegni pubblici alle energie rinnovabili e brevetti (i casi di Danimarca e Spagna) Impatto positivo sui brevetti internazionali esercitato da interventi pubblici flessibili, rigorosi e stabili nel tempo Posizione dell Italia su 40 paesi considerati: 31 sulla flessibilità, 21 sul rigore e 26 sulla stabilità delle politiche
18 Domande di brevetto EPO concernenti l attenuazione dei cambiamenti climatici Efficienza energetica Fonti rinnovabili Veicoli elettrici ed ibridi Fonte: OCDE (Patent Database)
19 Domande di brevetto EPO : il ruolo dei brevetti verdi Percentuali sul totale UE15 Indici di specializzazione Domande totali Efficienza energetica Energie rinnovab. Veicoli elett./ibridi Efficienza energetica Energie rinnovab. Veicoli elett./ibridi Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Italia Paesi Bassi Spagna Svezia Regno Unito Totale UE
20 Il sostegno alla R&S delle imprese La UE non può supplire alle carenze dell Italia Incentivi automatici di natura fiscale soprattutto sulla variazione degli investimenti in R&S Incentivi stabili,attivati per un periodo lungo Confindustria, Progetto imprese per l Italia (30/09/11): almeno 1 miliardo di euro all anno per almeno 10 anni Incentivi alle PMI che intendono svolgere attività stabili di ricerca (assunzione di personale qualificato) Situazione attuale: la spesa pubblica per misure di questo tipo non dovrebbe essere sottoposta a vincoli di bilancio
21 Come sostenere i brevetti delle PMI? Accordo UIB-EPO: ricerca di anteriorità (a spese del governo italiano) corredata da un opinione scritta sui brevetti depositati in Italia (dal 1 luglio 2008) London Agreement: riduzione dei costi di traduzione (10% circa del costo totale di un brevetto europeo). Entrato in vigore il 1 maggio L Italia non ha ratificato l accordo Brevetto Europeo: procedura centralizzata, convalida nazionale quasi automatica e un unica giurisdizione che si occupi delle controversie legali. Nel 2011, 25 paesi UE (mancano Italia e Spagna) hanno sottoscritto una bozza di accordo il cui iter, tuttavia, non si è ancora concluso
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