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1 La Sorveglianza nutrizionale in età pediatrica Progetto ANTROPOS e Percorso Diagnostico Terapeutico Anno 2014 Dipartimento di Prevenzione Medica USSD Prevenzione,Controllo e Orientamento al Cliente 1

2 Indice 1. Introduzione pag Il contesto italiano pag Il progetto Antropos pag Risultati Antropos pag Considerazioni pag Percorso Diagnostico Terapeutico (PDT) pag Risultati PDT pag Conclusioni, bibliografia e sitografia pag. 15 2

3 1. INTRODUZIONE La condizione globale di eccesso ponderale, di sedentarietà e di allattamento al seno La prevalenza di eccesso ponderale mostra un trend in continuo aumento che sembra non arrivare mai a plateau ; sia nella popolazione adulta sia nella popolazione in età evolutiva, la prevalenza è di fatto sempre andata aumentando dagli anni 60, negli uomini come nelle donne di ogni fascia di età (Fig. 1A e 1B, dati USA dell American Heart Association, Statistical Fact Sheet 2013) 1. Fig. 1A. Trend di prevalenza obesità in uomini e donne adulti (20-74 anni), per anno di sorveglianza Fig. 1B. Trend di prevalenza obesità in bambini americani, per età e anno di sorveglianza I ricercatori stimano che, se questa tendenza continuerà inarrestata, nel 2030 tra il 42-50% degli americani sarà in condizione di obesità (Fig.2) 2. Fig.2 : trend di prevalenza (%) di obesità in adulti americani (20-72 anni) e proiezione al 2050; da dati NHANES. 3

4 Questo stesso trend si registra anche per i soggetti in età evolutiva, come riportato anche dalla World Obesity Federation nel Il fenomeno oramai non riguarda solo i paesi ad alto reddito ma, per esempio, nelle nazioni a basso e medio reddito si è registrato che il 69% dei bambini sotto i 5 anni è in soprappeso. A livello globale si stima che 43 milioni di bambini sotto i 5 anni sono sovrappeso, vale a dire il 7% di tutti i bambini in quella fascia di età 3. Secondo le stime del 2010 dell International Association for the Study of Obesità (IASO) e dell International Obesity Task Force (IOTF), nei 27 stati dell Unione Europea oltre il 20% dei bambini in età scolare è in eccesso ponderale, corrispondente a più di 12 milioni di soggetti 4. Il dato è confermato anche dalle più recenti stime relative all eccesso ponderale nei paesi OECD in bambini tra 5-17 anni, pubblicate nel 2011 (Fig.3); come si evidenzia nel grafico in Italia questa condizione riguarda 1/3 dei soggetti del campione. Fig.3: bambini tra 5-17 anni in eccesso ponderale (sovrappeso + obesità), secondo le più recenti stime disponibili dagli studi nazionali. Da Overweight and obesity among children ; Health at a Glance 2011: OECD Indicators, OECD Publishing. Altri dati relativi ai paesi Europei sono reperibili dal progetto IDEFICS 5 (Fig. 4a e 4b), un ampio studio sugli effetti della dieta, dello stile di vita e dell ambiente sociale sulla salute dei giovani europei tra i 2-9 anni. Da qui si evidenzia che la prevalenza di bimbi in eccesso ponderale è più elevata nella parte sud dell Europa rispetto al nord, con il picco massimo raggiunto dall Italia (circa 10% vs. circa 40%), che si colloca quindi ai primi posti in Europa per numero di bambini in sovrappeso/obesità,con le seguenti differenze di genere: sovrappeso: femmine 25.2% vs. maschi 20.1% obesità: femmine 19.1% vs. maschi 19.8% eccesso ponderale( soprappeso + obesità): femmine 44.3% vs. maschi: 39.9% 4

5 (5a) (5b) Fig. 4: prevalenza di soprappeso e obesità in bambine (a) e bambini (b) di 2-9 anni. Studio IDEFICS 2012 obesità e inversione di tendenza: siamo al via? Sorprendentemente dalla CDC 6 arriva un piccolo segnale di inversione di tendenza tra i bambini americani di età pre-scolare: obesità e obesità estrema si sono ridotte per la prima volta negli ultimi anni, seppur minimamente: da 15.21% a 14.94% e da 2.22% a 2.07% rispettivamente. Seppur incoraggiante questo dato non autorizza ovviamente ad abbassare la guardia : sovrappeso e obesità continuano a rappresentare una sfida per la sanità pubblica; sebbene vi siano varie teorie sull esplosione di globesità cui stiamo assistendo e seppur ormai consapevoli che tale condizione è causata e influenzata da una ampia gamma di fattori, la mera analisi delle principali fonti energetiche alimentari consumate (nella popolazione USA) mostra, per es., che dal 1900 al 2000 il consumo di grassi e olii è aumentato dell 83% e quello di zuccheri e dolci di oltre il 58% (Fig.5). Fig.5: fonti di energia alimentare, negli USA- U.S. Department of Agriculture (USDA) 5

6 Parallelamente, lo sappiamo ormai bene, lo stile di vita diventato più sedentario coinvolge tutte le fasce di popolazione. Secondo il report 2014 della CDC il 25% degli adulti e 15% dei ragazzi non pratica alcuna attività e solo il 27% raggiunge le raccomandazioni per l attività aerobica 7. Ancora, nell Unione Europea solo 1 bambino su 5 pratica moderata o vigorosa attività fisica 8. Rispetto ai dati sull allattamento al seno seppur è ormai condiviso a livello internazionale 9,10,11,12 che l allattamento al seno può contribuire a ridurre il rischio di numerose patologie, sia acute che croniche, è protettivo del rischio di insorgenza della condizione di eccesso ponderale nelle successive fasi della vita del bambino e risulta protettivo anche nei confronti delle forme di cancro cui l eccesso ponderale contribuisce in modo importante. In letteratura è possibile trovare evidenze scientifiche che l allattamento al seno, tra gli altri, presenta i seguenti vantaggi in termini di protezione della salute: per il bambino riduce il rischio di insorgenza di diabete di tipo 1 protegge dal rischio di eccesso ponderale in età scolare: con il latte materno il bambino assume meno calorie totali e meno proteine rispetto a bambini allattati con formule in cui l apporto proteico può risultare fino a 3-4 volte superiore al fabbisogno medio del neonato. Il rischio di obesità in soggetti con allattamento materno è ridotto del 13-20% rispetto al rischio di soggetto con alimentazione artificiale. Anche la durata dell allattamento ha efficacia protettiva: ogni mese in più di allattamento materno il rischio di obesità in età successiva si riduce. è inoltre possibile che molecole con funzione bioattiva possano modulare il dispendio energetico e l assunzione di cibo nel bambino, processo in cui potrebbero giocare un ruolo importante la leptina e Ghrelina, due ormoni presenti nel latte materno che intervengono nel regolare l omeostasi energetica e correlati con le alterazioni ponderali e staturali del bambino. Sono in corso ricerche e approfondimenti per chiarire il ruolo giocato da questi e altri ormoni nell influenzare lo stato ponderale del bambino. protegge dal rischio di neoplasie e di neoplasie associate a obesità, nella vita adulta Inoltre un vantaggio poco considerato è la capacità di accrescere le conoscenze gustative del bambino, dato che il sapore del latte materno può essere indicato come dinamico, variabile in funzione di ciò che mangia la mamma. Oltre a questo si è osservato che l allattamento nei primi sei mesi di vita protegge i bambini riducendo la comparsa nel corso della loro vita di patologie croniche quali ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, eczema, diabete, le anche infezioni ed allergie; nessun altro alimento è allo stesso tempo genuino, sicuro, specie specifico, individuo specifico. per la madre: riduce il rischio di cancro della mammella a tutte le età riduce il rischio di sviluppare osteoporosi riduce la perdita di sangue, contribuendo a mantenere il bilancio del ferro contribuisce alla perdita di peso e il recupero del peso forma Già nella Dichiarazione congiunta OMS/UNICEF 13 del 1989 vengono indicati i 10 passi per il successo dell allattamento al seno, ma nonostante le numerose conoscenze e le molteplici azioni in atto per la promozione dell allattamento materno, i bambini nel mondo allattati al seno in modo esclusivo, secondo le ultime stime nel 2012, sono il 39% dei bambini di età inferiore ai 6mesi (Fig.6), un dato è migliorato di poco negli ultimi vent anni. 6

7 Fig.6 2. IL CONTESTO ITALIANO la condizione italiana di eccesso ponderale, di sedentarietà e di allattamento al seno eccesso ponderale Secondo la ricostruzione dello stato ponderale della popolazione italiana per fasce di età (Fig.7), ottenuto attraverso dati ricavabili dalle diverse fonti sulla base di dati antropometrici per lo più autoriferiti, la quota di soggetti obesi si riduce passando dall infanzia (11%) all adolescenza, per toccare un valore minimo nei giovani adulti di anni (2,6%); la prevalenza torna a crescere con l età, raggiungendo le percentuali più elevate (circa il 16%) tra i anni. Successivamente, nei più anziani, la quota di obesi si riduce nuovamente 14. Fig.7 - Distribuzione dei soggetti secondo classi di Indice di Massa Corporea e classe d età. Italia - Ricomposizione di più fonti informative: OKkio 2010 (dati misurati), HBSC (dati autoriferiti), ISTAT Aspetti della vita quotidiana 2009 (dati autoriferiti). Fonte: Ebp e Obesità, CCM Network. 7

8 La rilevazione annuale Istat, indica che dal 2001 al 2009 la prevalenza dell obesità nei soggetti di età 18 anni ha mostrato un trend temporale in lieve aumento, dall 8,3% al 10,1%. Questo andamento si osserva in entrambi i generi, ma più marcatamente nei maschi. La prevalenza di obesità negli adulti cresce con l età fino alla fascia anni, in cui si hanno i valori più elevati (il 15,6%); successivamente, risulta sempre meno diffusa (11,7% negli ultraottantaquattrenni). I dati di questa indagine sono in linea con la rilevazione del sistema di sorveglianza Passi, indagine condotta nelle Asl attraverso un intervista telefonica su un campione rappresentativo dei residenti di età compresa tra i anni. I dati, anche in questo caso, sono autoriferiti. Secondo la rilevazione del 2009 l obesità interessava una persona su dieci (il 10,4%). Ancora, secondo il Libro Bianco 2011, in età adolescenziale (11-15 anni), la proporzione di soggetti in eccesso ponderale varia mediamente dal 25% a 11 anni al 20% a 15 anni, con prevalenza della condizione per i soggetti di genere maschile rispetto al genere femminile. In particolare in regione Lombardia lo stato ponderale dei bambini di 8-9 anni, secondo i dati ministeriali di Okkio alla salute 15 (grafico 1), la condizione di sovrappeso è pari al 18.5% e l obesità è pari al 6%, per un totale pari al 24.5% di eccesso ponderale, dato che seppur inferiore rispetto al dato nazionale è meritevole della dovuta attenzione. grafico 1: dati Okkio alla salute Report 2012, regione Lombardia. Secondo quanto riportato nel documento EU Action Plan on Childhood Obesity l Italia mostra le percentuali più basse sia per i maschi che per le femmine, ad ogni età. Allarmante il fatto che la quota di chi è attivo tenda ulteriormente a ridursi dai 15 anni, in particolare tra le ragazze, con una riduzione fino a oltre il 60%. attività fisica In Italia i dati di sorveglianza Passi 16 forniscono una fotografia della quota di adulti attivi tra anni: solo il 33% si può definire attivo, con prevalenza del genere maschile vs. quello femminile (33% vs. 29%). Dall analisi del trend dal 2008, non si rileva alcun significativo incremento in tale quota (Fig.8). Purtroppo anche tra bambini e adolescenti, gli adulti di domani, si conferma che sono minime le quote di coloro che fanno movimento, facendo registrare l Italia come il paese con il più basso livello di attività fisica tra ragazzi e ragazze di ogni gruppo di età 8. Lo studio IDEFICS 5 condotto sui soggetti tra 2-9 anni rileva che nel nostro paese meno del 5% dei bambini scolari e meno del 10% dei bambini della scuola materna si muovono secondo le raccomandazioni per età. Fig. 8: trend della sedentarietà in Italia; Pool PASSI

9 Sedentarietà la sedentarietà, il trascorrere ore davanti alla TV o in attività al computer/videogiochi/internet (screen-time) sono ad oggi riconosciuti come fattori di rischio indipendenti per eccesso ponderale e disturbi correlati allo stile di vita alimentare. Nel grafico n.2 è riportata la percentuale di bambini italiani (8-9 anni) che trascorre 3 o più di ore al giorno davanti alla TV e/o con videogiochi. Nell immagine dello stivale è evidente il gradiente crescente da nord a sud e seppur la regione Lombardia risulti tra le zone in cui la quota di bambini sedentari è inferiore rispetto ad altre zone (centro-sud), la quota di bambini che superano le ore di screen-time e attività sedentarie indicate dall American Academy of Pediatrics 17 rimane comunque rilevante. Grafico 2: dati di sedentarietà e distribuzione in Italia, Okkio alla salute 2012 allattamento al seno Il latte deve continuare ad essere parte integrante della dieta durante l alimentazione complementare e si raccomanda di continuare con l allattamento al seno fino a due anni ed oltre 18. In Italia 19 nel 2012 la prevalenza di allattamento al seno (rilevazione al punto nascita) risulta sostanzialmente sovrapponibile al dato rilevato nel 2006 (95,7% vs. 95,6%). Va tuttavia segnalato che nel 2006 la raccolta del dato in ospedale è stata effettuata a 48 ore dalla nascita mentre nel 2012, sono stati raccolti dati relativi a tutta la degenza, dalla nascita alla dimissione (pertanto il dato al 2006 risulta sovrastimato). Un recentissimo report italiano 20 sull argomento riporta dati molto variabili da regione a regione; in Lombardia la quota di allattamento esclusivo ha subito un decremento significativo(da 78.6% a 67.3%) mentre quello complementare ha subito un incremento da 13.5% a 23.9%; l allattamento misto è circa il 25%. Una quota tra il % è alimentata sin dall inizio con il solo latte artificiale (tab. 1). Tab. 1. Tassi di allattamento al seno alla dimissione dalle Maternità. EBF: allattamento esclusivo PBF: allattamento prevalente CF: allattamento misto NBF: no allattamento al seno Rimane un obiettivo prioritario dell OMS l innalzamento, entro il 2025, della quota di allattati esclusivamente per i primi 6 mesi, fino ad almeno il 50%. 9

10 3. Il PROGETTO ANTROPOS Poiché le abitudini acquisite nell età evolutiva e la condizione ponderale/nutrizionale hanno implicazioni sullo stato di salute in età adulta, al fine di intervenire invertendo il trend di crescita di stili di vita e condizione ponderale/nutrizionale non healthy, vi è necessità di sorvegliare e monitorare in continuo gli stili di vita della popolazione infantile. Nel territorio dell ASL di Lodi è attivo, a far data dal 2004, un Osservatorio di Sorveglianza Nutrizionale nell ambito del progetto ANTROPOS che ha come finalità la raccolta di dati epidemiologici sullo stato nutrizionale/ponderale della popolazione infantile e di stile di vita e di familiarità, dati che possono contribuire ad orientare gli interventi di prevenzione delle patologie correlate ad alimentazione e stili di vita non salutari. Il network con i Pediatri di Famiglia consente l integrazione tra le diverse professionalità e i relativi servizi all utente finale. E previsto che i Pediatri del territorio aderenti arruolino e raccolgano dati (anagrafici, antropometrici, tipo allattamento e durata, ore dedicata ad attività sedentarie e fisiche/sportive) di bambini di entrambi i generi con età tra 5-6 anni, che si presentano nell ambulatorio del Pediatra di riferimento in occasione dell VIII bilancio di salute; allo stesso tempo si prevede la raccolta dei dati antropometrici (peso e altezza) dei rispettivi genitori, intesi come dati da loro riferiti. obiettivo esercitare l attività di monitoraggio e di controllo dello stato ponderale dei bambini (e genitori) e individuare eventuali necessità di intervento volte a: migliorare le abitudini alimentari promuovere l'attività fisica e ridurre le abitudini sedentarie coinvolgere e sostenere le famiglie nel percorso di acquisizione di conoscenze e abilità alla promozione della loro salute e della salute dei loro figli razionale in estrema sintesi, la scelta della fascia di età target (5 anni compiuti e fino a 6 anni è supportata dalle seguenti motivazioni: è stato sottolineato da alcuni autori come la correlazione fra obesità in età prescolare ed obesità in età adulta sia massima riferendosi alla fascia di età fra i 5 e i 7 anni, momento in cui inizia la seconda fase di incremento ponderale definito adiposity rebound a questa età il rischio di obesità è uguale fra maschi e femmine sono bambini che, a partire dal successivo anno scolastico, entreranno nella cosiddetta scuola dell obbligo, per cui la conoscenza del loro stato nutrizionale e delle loro abitudini alimentari, può consentire, da subito, di orientare i successivi percorsi educativi e di meglio indirizzare il servizio di ristorazione scolastica In Tab. 2 è riportata una sintesi dell evidenza rispetto all effetto protettivo o di incremento del rischio di insorgenza di obesità di alcuni dei parametri oggetto della rilevazione. Tab 2. da: Sorveglianza nutrizionaledeterminanti e fattori di rischio obesità nella popolazione infantile: SS Regionale Emilia Romagna, indagine Forzadell evidenza: +++ convincente ++ probabile + possibile 0 insufficiente 10

11 4. RISULTATI Si riportano schematicamente i dati raccolti dall avvio del progetto: adesione Pediatri di Famiglia (PDF) del territorio ANNI pediatri coinvolti (n) pediatri coinvolti (%) *il numero di PDF totali sul territorio è passato dal 2012 d oggi, da 31 a 35, per cui la %ale degli aderenti rispetto al totale risulta diminuita schede pervenute bambini 5-6 anni ANNI schede valide (num.) % su popolazione di riferimento* popolazione intercensuaria al 1 Gennaio (5 anni)** % su popolazione intercensuaria Per 5 anni si intende la popolazione con età compresa tra il 5 anno compiuto e il 6 anno di età. * popolazione di riferimento: 2.000/anno ** fonte dati: demo.istat.it/pop2013/index.html; stima intercensuaria: stima della popolazione ad una data compresa tra due censimenti Stato ponderale, allattamento e attività fisica nei bambini (valori %) ANNI bambini in eccesso ponderale sovrappeso obesità , bambini allattati al seno* bambini praticano sport* La valutazione ponderale è basata sul confronto dell IMC con opportuni valori cut-off; per i soggetti in età evolutiva i cut-off di riferimento sono, a livello europeo, gli indici di Cole 21 suddivisi per genere ed età, come raccomandato dalla Consensus Conference per l Obesità Pediatrica della Società Italiana di Pediatria. 11

12 stato ponderale bambini per genere e per range di IMC (valori %) SOTTOPESO NORMOPESO SOVRAPPESO OBESITÀ OB.GRAVE TOTALE eccesso ponderale femmine maschi totale stato ponderale dei genitori (valori %) ANNI mamme in eccesso ponderale sovrappeso obesità papà in eccesso ponderale sovrappeso obesità Si ricorda che la valutazione dello stato ponderale dei genitori è fatto su dati antropometrici riferiti, prendendo come cu-off di riferimento quelli indicati dal WHO CONSIDERAZIONI stato ponderale bambini I dati rilevati in ambito locale testimoniano una percentuale di bambini in eccesso ponderale pari al 17.9%, segnando un lieve calo ( 0.3%) rispetto al 2013, risultato della riduzione della condizione di obesità ma di un lieve aumento dei soggetti in soprappeso che, tuttavia si mantiene a livelli inferiori rispetto al dato regionale (13.6% vs. 18.5% dato Okkio alla slaute reg. Lombardia). Nel complesso la quota di bambini in eccesso ponderale si conferma comunque significativamente inferiore al riferimento nazionale disponibile, ricordando che gli studi in Italia sono nella maggior parte riferiti ad una popolazione infantile di età maggiore rispetto al campione oggetto di monitoraggio nell ambito dell osservatorio. Per un confronto più immediato si riporta in Tab.3 una sintesi dei dati letteratura disponibili. E di immediata evidenza che nel territorio lodigiano le percentuali sono interessanti in quanto risultano inferiori a quelle rilevate da vari autori/indagini. La quota di soggetti in condizione di sottopeso inizia ad essere un dato meritevole di monitoraggio perché superiore al dato regionale disponibile. 12

13 STUDIO ANNO ETA sovrappeso + obesità Studio SIDRIA, ricerca su: alimentazione, obesità, televisione da 6 a 8 anni 33 % Maffeis et al. Prevalence of Overweight in Italian Children, Obesity Vol. 14, No 5,Maggio da 2 a 6 anni (media 5.4 ± 0.8) ~24% Risultati dell Osservatorio Nazionale Granapadano, da 3 a 6 anni 31.5 % Zoom 8. Studio di approfondimento sulle abitudini alimentari e lo stile di vita dei bambini delle scuole primarie. Maggio2008- ottobre 2010 da 8 a 9 anni 34.33% Dossier EBP Obesità. Efficacia degli interventi per la prevenzione dell obesità nei bambini e negli adolescenti. CCM e ARS Toscana, Novembre Okkio alla Salute, Risultati 2012 Sistema di sorveglianza su alimentazione e attività fisica nei bambini della scuola primaria. Risultati nazionali Okkio alla Salute, Risultati 2012 Sistema di sorveglianza su alimentazione e attività fisica nei bambini della scuola primaria. Risultati regionali 2010 (dati al 2000) da 6 a 13 anni 30.0 % 2012 da 8 a 9 anni 32.8% 2012 da 8 a 9 anni 24.5% Studio IDEFICS, Final Activity Report da 2 a 9 anni 42.1% Progetto ANTROPOS, ASL di Lodi 2014 da 5 a 6 anni 17.9% Tab.3: sintesi della letteratura stato ponderale genitori Di importanza fondamentale nella conduzione di un percorso il cui obiettivo è il cambiamento di uno o più comportamenti è l esempio fornito dagli adulti, con cui quotidianamente si confrontano i ragazzi. Per contro i dati raccolti indicano che 1 padre su 2 è in eccesso ponderale; relativamente alle mamme: è aumentata la quota complessiva in eccesso ponderale (+4%), con dati di obesità che si avvicinano a quelli degli uomini e facendo registrare un trend, dal 2004, in lento ma progressivo aumento. Nonostante questi non siano dati confortanti e siano meritevoli di una riflessione condivisa, è da rilevare che la situazione per gli uomini è di fatto sovrapponibile al dato rilevato dal sistema nazionale di sorveglianza Passi su soggetti adulti tra anni (uomini 51% in eccesso ponderale a livello nazionale), mentre per le donne la situazione lodigiana risulta decisamente migliore rispetto a quanto rilevato in Italia (33% in eccesso ponderale a livello nazionale vs. 28.4% dati Antropos). attività fisica bambini si registra una lieve flessione della quota di coloro che praticano sport. allattati al seno si riduce la quota di allattati al seno, dato coerente con il decremento osservato a livello nazionale e sopra descritto (contesto italiano). 13

14 6. Percorso Diagnostico Terapeutico (PDT): dai dati alla pratica ambulatoriale Vi è ragionevole evidenza per mantenere attivo il progetto avviato nel 2007 Percorso Diagnostico Terapeutico per i soggetti in età evolutiva (5-11 anni) con sovrappeso/obesità a cura dei Pediatri di Libera Scelta, avente come obiettivo generale il contenimento e controllo dell eccesso ponderale per mezzo di un programma strutturato di educazione sanitaria, attuato attraverso i seguenti sottoobiettivi specifici: miglioramento delle abitudini alimentari aumento dell attività fisica/riduzione di abitudini sedentarie coinvolgimento della famiglia modalità Arruolamento nel percorso assistenziale dei soggetti in eccesso ponderale suddivisi in 3 gruppi (sovrappeso, sovrappeso con la presenza di almeno 1 fattore di rischio, obesità) tenendo conto della definizione di sovrappeso ed obesità a partire dai valori di BMI secondo Cole e della presenza di fattori quali: familiarità positiva per: obesità, dislipidemia, disturbi cardiovascolari, ipertensione, diabete mellito non insulino dipendente familiarità positiva per disturbi del comportamento alimentare (fattore che deve indurre ad una maggiore attenzione per gli aspetti psicologici) patologia associata (patologia correlata all obesità o patologia che può essere influenzata negativamente dalla presenza di sovrappeso ed obesità) Il percorso assistenziale prevede in sintesi: colloquio per fornire ai genitori informazioni su: eccesso ponderale e rischi correlati; stili di vita salutari quali la pratica di attività fisica efficace al guadagno di salute, principi e consigli per un alimentazione equilibrata anamnesi alimentare con compilazione da parte del genitore del questionario sulle frequenze di consumo dei figli consegna ai genitori del questionario sulle frequenze di consumo che dovrà essere compilato e riconsegnato al pediatra in occasione di almeno 2 controlli/anno spiegazione e consegna ai genitori per la compilazione del diario alimentare (facoltativo). consegna di materiale informativo * follow up ogni 3-4 mesi (3-4 volte/anno) Il rinforzo positivo dei risultati ottenuti sui comportamenti e sul dato clinico * Gli strumenti e i materiali utilizzati dai pediatri per il counselling sono stati: questionari di frequenza di consumo, diario alimentare, estratti linee guida per la terapia dietetica dell obesità pediatrica della Società italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE), altro. 7. RISULTATI Sono stati arruolati 444 soggetti in soprappeso/obesità, reclutati dai Pediatri di Libera Scelta del territorio e inseriti nel percorso assistenziale nel periodo L 80% di loro ha svolto il programma nel pieno rispetto dello schema operativo previsto con regolari visite di controllo trimestrali/quadrimestrali, con i seguenti esiti: il 35% dei soggetti (rispettivamente il 39% delle F e il 31% dei M) ha avuto un miglioramento dello stato ponderale (passaggio da obesità grave a obesità oppure da obesità a sovrappeso oppure da sovrappeso a normopeso) il 61.5% dei soggetti (rispettivamente il 59% delle F e il 64% dei M), seppur con oscillazioni in positivo o in negativo dell Indice di Massa Corporea, ha mantenuto lo stesso stato ponderale il 3.5% dei soggetti (rispettivamente il 2% delle F e il 5% dei M) ha avuto un peggioramento dello stato ponderale (passaggio da sovrappeso a obesità oppure da obesità a obesità grave) I dati a nostra disposizione confermano inoltre la correlazione tra stato ponderale di genitori e figli, evidenziando che, tra i bambini arruolati nel PDT obesità di cui sono disponibili i dati di entrambi i genitori, il 73% ha almeno un genitore in eccesso ponderale; in particolare: il 32% ha entrambi i genitori in eccesso ponderale il 41% ha almeno un genitore in eccesso ponderale 14

15 8. CONCLUSIONI Il consolidamento nel tempo delle azioni messe in campo sia a livello di sorveglianza nutrizionale sia di progetti educativi verso l acquisizione di competenze in ambito di promozione della salute da parte delle famiglie dei soggetti coinvolti, ha consentito di registrare una riduzione del 4% nella prevalenza di eccesso ponderale dei bambini, dal 2004 ad oggi. Non si rilevano nei bambini significative differenze di genere, se non un dato lievemente superiore di obesità grave nelle femmine rispetto ai maschi. Seppur ad oggi si registra una flessione rispetto allo scorso anno rispetto all attività fisica praticata dai bambini, vi è anche da rilevare che, dal 2004 al 2013, si è assistito ad un incremento pari a %; il problema si pone quindi in termini di rafforzamento positivo dei comportamenti che hanno portato a tale esito e al mantenimento degli stessi. Rispetto all allattamento al seno è necessaria una riflessione collettiva (non solo territoriale) per strutturare azioni al fine di invertire la tendenza rilevata a livello nazionale; nell ambito dei progetti in corso è possibile, mediante counselling breve e materiale informativo, sottolineare l efficacia protettiva dell allattamento materno esclusivo sia per la madre che per il bambino. Rispetto allo stato ponderale dei genitori, il trend in aumento coerentemente con quanto si registra a livello globale, conferma l importanza di proseguire con i progetti avviati anche per consentire di raggiungere, attraverso i bambini, quanti più adulti possibile coinvolti nelle dinamiche familiari. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA 1. American Heart Association, Statistical Fact Sheet Center Disease Control ; 3. Bambini e Adolescenti Tra Nutrizione e Malnutrizione; Unicef- Istat International Association for the Study of Obesità (IASO;) e dell International Obesity Task Force (IOTF), 5. Identification and prevention of Dietary- and lifestyle-induced health Effects In Children and infants (IDEFICS) Final Activity Report, Maggio CDC - Prevalence of Childhood Obesity in the United States, Center Disease Control 8. EU Action Plan on Childhood Obesity , Febbraio Dichiarazione congiunta OMS/UNICEF: L allattamento al seno: protezione, incoraggiamento e sostegno. L importanza del ruolo dei servizi per la maternità. OMS, Ginevra, Food, Nutrition, Physical Activity and the prevention of cancer: a global perspective. World Cancer Research Fund & American Institute for Cancer Research Infant and young child feeding. WHO, Ministero della salute Dichiarazione congiunta OMS/UNICEF: L allattamento al seno: protezione, incoraggiamento e sostegno. L importanza del ruolo dei servizi per la maternità. OMS, Ginevra, Ebp e Obesità, CCM Network Okkio alla salute Report 2012, regione Lombardia. 16. La sorveglianza Passi ; Children, Adolescents, and the Media. COUNCIL ON COMMUNICATIONS AND MEDIA Pediatrics 2013;132;958 (rivista ufficiale dell American Academy of Pediatrics) 18. European Commission Alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni: Raccomandazioni standard per l'unione Europea. 19. Prevalenza, esclusività e durata dell allattamento al seno in Regione Lombardia. Reg. Lombardia ottobre Allattamento al seno nelle strutture sanitarie in Italia; Report sulla SURVEY NAZIONALE 2014 Ministero della Salute, direzione generale per l igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione. 21. Cole T.S., Bellizzi M.C., Flegal K.M., Dietz W.H. (2000): Establishing a standard definition for child overweight and obesity worldwide: international survey. BMJ, 32,

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