REDAZIONE DEL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE (PAES) Aprile 2011

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1 REDAZIONE DEL PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE (PAES) ATTIVITÀ PREVISTE Aprile 2011 MILANO, VIA CARLO POERIO 39, MILANO -TEL. (+39) FAX (+39) ROMA, VIA VICENZA 5/A, ROMA - TEL. (+39) FAX (+39) PISA, VIA GIUNTINI 25, NAVACCHIO (PI) - TEL. (+39) FAX (+39) TREVISO, VIA DEGLI ALPINI 6, CARBONERA (TV) - TEL. (+39) FAX (+39) CERT AQ-MIL-SINCERT Progettazione ed erogazione di servizi di ricerca, analisi, pianificazione e consulenza nel campo dell ambiente e del territorio Partita IVA, CF e Iscrizione Registro Imprese MI R.E.A Capitale Sociale interamente versato ,00

2 IL CONTESTO PROGETTUALE Negli ultimi anni le problematiche relative alla gestione delle risorse energetiche hanno assunto una posizione centrale nel merito dello sviluppo sostenibile: prima di tutto perché l'energia (o più esattamente l'insieme di servizi che l'energia fornisce) è una componente essenziale dello sviluppo; in secondo luogo perché il sistema energetico è responsabile di una parte importante degli effetti negativi delle attività umane sull'ambiente (a scala locale, regionale e globale) e sulla stabilità del clima. Le emissioni di gas climalteranti sono ormai considerate un indicatore di impatto ambientale del sistema di trasformazione e uso dell energia e le varie politiche concernenti l organizzazione energetica fanno in gran parte riferimento a esse. In generale, nell ambito delle politiche energetiche vi è consenso sul fatto che per andare verso un sistema energetico sostenibile sia necessario procedere lungo tre direzioni principali: una maggiore efficienza e razionalità negli usi finali dell'energia; modi innovativi, più puliti e più efficienti, di utilizzo e trasformazione dei combustibili fossili, la fonte energetica ancora prevalente; un crescente ricorso alle fonti rinnovabili di energia. Tutto questo è stato tradotto nelle conclusioni della Presidenza del Consiglio Europeo dell 8 e 9 marzo 2007, che sottolineano l'importanza fondamentale del raggiungimento dell'obiettivo strategico di limitare l'aumento della temperatura media globale al massimo a 2 C rispetto ai livelli preindustriali. In particolare, attraverso il cosiddetto pacchetto energia e clima, l Europa: sottoscrive un obiettivo UE di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20 % entro il 2020 rispetto al 1990, indipendentemente da eventuali accordi internazionali; sottolinea la necessità di aumentare l'efficienza energetica nell'ue in modo da raggiungere l'obiettivo di risparmio dei consumi energetici dell'ue del 20 % rispetto alle proiezioni per il 2020; riafferma l'impegno a promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso un obiettivo vincolante che prevede una quota del 20 % di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici dell'ue entro il Questa spinta verso un modello energetico più sostenibile avviene in un momento nel quale il modo stesso con cui si fa politica energetica sta rapidamente cambiando, sia a livello internazionale sia nazionale; uno dei punti centrali è nel governo del territorio, nella crescente importanza che viene ad assumere il collegamento tra dove e come l'energia viene prodotta e utilizzata e nella ricerca di soluzioni che coinvolgano sempre di più la sfera locale. È quindi evidente la necessità di valutare attraverso quali azioni e strumenti le funzioni di un Ente Locale possano esplicitarsi e dimostrarsi incisive nel momento di orientare e selezionare le scelte in campo energetico sul proprio territorio. In questo contesto si inserisce l iniziativa Patto dei sindaci promossa dalla Commissione Europea e mirata a coinvolgere le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Questa iniziativa, di tipo volontario, impegna le città aderenti a predisporre piani d azione (PAES Piani d Azione per l Energia Sostenibile) finalizzati a ridurre di oltre il 20 % le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche locali che migliorino l efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e stimolino il risparmio energetico e l uso razionale dell energia. Pagina 2/7

3 La redazione del PAES si pone quindi come obiettivo generale quello di individuare il mix ottimale di azioni e strumenti in grado di garantire: lo sviluppo di un sistema energetico efficiente e sostenibile che dia priorità al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili come mezzi per la riduzione dei consumi di fonti fossili e delle emissioni di CO 2 e come mezzi per una maggiore tutela ambientale; lo sviluppo di un sistema energetico efficiente e sostenibile che risulti coerente con le principali variabili socio-economiche e territoriali locali. GLI OBIETTIVI DEL PAES Gli obiettivi specifici di un PAES, sono schematizzabili in: Analisi energetico-ambientale del territorio e delle attività che insistono su di esso, tramite ricostruzione del bilancio energetico e predisposizione dell inventario delle emissioni di gas serra. Individuazione e quantificazione dei potenziali di intervento a livello locale (potenziale di riduzione dei consumi energetici finali nei diversi settori di attività, del potenziale di incremento della produzione locale di energia da fonti rinnovabili o altre fonti a basso impatto) attraverso la ricostruzione dei possibili scenari di evoluzione al 2020 del sistema energetico comunale Predisposizione del Piano d Azione (obiettivi, azioni e strumenti): individuazione degli obiettivi quantitativi di incremento dell efficienza del sistema energetico locale e delle linee strategiche di intervento per conseguirli; definizione delle azioni da intraprendere con diversi livelli di priorità; identificazione e analisi degli strumenti più idonei per la realizzazione e la diffusione degli interventi individuati (strumenti di programmazione e controllo, di incentivazione, di gestione e verifica, ecc). Predisposizione e implementazione di un sistema di monitoraggio finalizzato alla valutazione degli effetti dello sviluppo delle azioni e degli strumenti definiti nel PAES sul sistema energetico locale. Adesione formale di tutti al Patto dei Sindaci. Pagina 3/7

4 L APPROCCIO SOVRACOMUNALE Nel corso degli anni i 6 Comuni coinvolti nel progetto hanno messo in atto separatamente o in collaborazione diverse azioni nel settore energetico e ambientale, con diversi livelli di approfondimento e impegno, ma denotando comunque un interesse comune verso queste tematiche. Tuttavia, ad oggi, nessuno dei comuni risulta in possesso di uno strumento di analisi quantitativa di dettaglio degli assetti energetici territoriali presenti e prospettati e di un documento di programmazione energetica complessiva del proprio territorio. Una delle necessità attuali dei comuni si lega quindi, principalmente, alla sistematizzazione di una metodologia di contabilizzazione energetico-ambientale del territorio, alla individuazione e quantificazione di obiettivi complessivi e settoriali di sostenibilità ed efficienza energetica di medio termine e alla definizione ed implementazione di strategie, strumenti ed azioni specifiche per il loro perseguimento. La predisposizione del PAES sarà sviluppata in forma coordinata e sinergica dai sei comuni, secondo un approccio sovra comunale basato sulla messa a sistema di quanto già eventualmente realizzato o in progetto nel campo della gestione sostenibile delle risorse energetiche, lo scambio di esperienze e buone pratiche, la condivisione di obiettivi e di strumenti, la definizione o programmi di intervento su area vasta; il fine primo è garantire la massima efficacia, in termini di risorse impegnate e benefici per il territorio, delle strategie messe a punto all interno dei PAES. Un approccio sovracomunale alla pianificazione delle politiche e delle azioni può rappresentare fattore di accrescimento dell efficacia e dell efficienza delle diverse iniziative messe in atto. A fronte di un maggiore sforzo necessario a garantire un efficiente coordinamento tra gli Enti, i benefici che derivano dall agire congiuntamente nell elaborazione dei Piani d Azione per l Energia Sostenibile sarebbero molteplici. Tra questi in particolare: Possibilità di dotare il Piano di Azione per l Energia Comunale di un quadro di riferimento strategico e di area vasta condiviso e comune tra più realtà comunali, in grado di rafforzarne i contenuti e la portata. Possibilità di abbattere i costi connessi all implementazione del PAES stesso; Possibilità di erogare servizi di interesse e utilità pubblica legati al tema dell energia ripartendo i costi di funzionamento degli stessi tra gli enti coinvolti e interessati; Possibilità di ottimizzare i costi per l elaborazione di eventuali strumenti di pianificazione/regolazione previsti dal PAES (come ad esempio l allegato energetico al Regolamento Edilizio Comunale) oltre che per l elaborazione e la produzione dei materiali di comunicazione e disseminazione dei risultati del progetto; Possibilità di condividere una medesima struttura tecnica deputata all implementazione e al monitoraggio delle azioni indicate nel piano; Possibilità di condividere infrastrutture tecnologiche o progettualità in campo energetico ripartendo benefici e oneri tra gli enti coinvolti; Possibilità di condividere esperienze e buone/cattive prassi tra amministratori; Possibilità di affrontare temi e problemi che risulterebbero difficilmente trattabili alla scala comunale (si pensi ad esempio al tema del Trasporto Pubblico Locale TPL per il quale la condivisione di strategie d area vasta e l aggregazione di più Enti attorno a progettualità comuni può dare maggiore forza e peso alle istanze Comunali di revisione e perfezionamento del sistema di TPL definito a livello provinciale). Pagina 2/2 AMBIENTE ITALIA S.R.L. S

5 FASI ATTUATIVE DEL PAES Il piano di attività finalizzato alla redazione di un PAES sarà suddiviso secondo le attività di seguito elencate che seguono le linee guida preparate dal Joint Research Centre per conto della Commissione Europea. FASE 1-ANALISI DEL SISTEMA ENERGETICO LOCALE Qualsiasi azione messa in atto per cambiare gli attuali schemi di sfruttamento delle risorse energetiche di un territorio, ridurne gli impatti ed incrementarne la sostenibilità complessiva, non può prescindere dalla ricostruzione del bilancio energetico-ambientale e cioè da una analisi preliminare che consenta di definire la struttura sia della domanda che dell offerta di energia a livello locale e degli effetti ad esse correlati in termini di emissioni di gas serra. Tale analisi rappresenta un importante strumento di supporto operativo per tutto il processo di pianificazione energetica, non limitandosi a fotografare la situazione attuale, ma fornendo strumenti analitici ed interpretativi della stessa della sua configurazione a livello territoriale e a livello settoriale. Da ciò deriva la possibilità di indirizzare opportunamente le azioni e le iniziative finalizzate all incremento della sostenibilità del sistema energetico comunale nel suo complesso. Ricostruzione del bilancio energetico e predisposizione dell inventario delle emissioni di gas serra. L analisi del sistema energetico ha inizio dalla ricostruzione del bilancio energetico e della sua evoluzione temporale, procedendo secondo un approccio di tipo top - down, cioè a partire da dati aggregati. Il primo passo per la definizione del bilancio energetico consiste nella predisposizione di una banca dati relativa ai consumi o alle vendite dei diversi vettori energetici, con una suddivisione in base alle aree di consumo finale e per i diversi vettori energetici statisticamente rilevabili. Questa banca dati può essere la base per la strutturazione di un Sistema informativo energetico-ambientale comunale. Il livello di dettaglio realizzato per questa prima analisi riguarda tutti i vettori energetici utilizzati e i settori di impiego finale: usi civili (residenziale e terziario), industria, agricoltura e trasporti. L approccio metodologico seguito può essere sinteticamente riassunto nei punti seguenti: quantificazione dei consumi finali di energia e ricostruzione della loro evoluzione temporale, della loro distribuzione fra i diversi vettori energetici e settori di impiego; analisi della produzione locale di energia e della sua evoluzione temporale; ricostruzione dell evoluzione delle emissioni di gas di serra associate al sistema energetico locale. Analisi settoriali Analisi delle componenti socio-economiche che necessitano l utilizzo delle fonti energetiche e delle componenti tecnologiche che di tale necessità sono il tramite. L analisi sarà realizzata mediante studi di settore, in modo da fare emergere il contributo che ognuno di questi può fornire per il raggiungimento dell obiettivo aggregato di riduzione dell impatto energetico sull ambiente. Le indagini saranno svolte in alcuni particolari settori, in base a quanto emerso dall'evolversi del quadro conoscitivo ed in base alle priorità definite congiuntamente all Amministrazione. La metodologia generale che sarà seguita prevede la realizzazione di indagini sul campo, attraverso sopralluoghi e attività di consultazione con stakeholder locali. Tra i settori che potranno essere analizzati vi è il settore residenziale, quello dell edilizia e dell illuminazione pubblica, il settore terziario, quello produttivo e dei trasporti. Pagina 4/7

6 Un particolare approfondimento riguarderà i beni gestiti direttamente dall Amministrazione comunale, in particolare l edilizia e l illuminazione pubblica. Verranno riprese le analisi eventualmente già effettuate durante la fase di auditing energetico e si valuterà il peso di questi sul bilancio emissivo complessivo. A completamento e integrazione delle analisi già svolte si prevede la redazione di schede sintetiche di analisi di tutti i fabbricati di proprietà dei sei comuni. Su questi edifici il progetto prevede una analisi sintetica dei consumi e delle prestazioni. Il risultato di questa procedura permetterà di monitorare le prestazioni energetiche degli edifici in serie storica, di effettuare una valutazione preliminare della qualità energetica degli stessi, attraverso la costruzione di opportuni indicatori di efficienza energetica, di individuare quindi ipotesi prioritarie di riqualificazione, sia in termini di struttura che in termini di impianti Analogamente, si metterà a punto un procedimento di raccolta dati per disporre delle informazioni adeguate a ricostruire anche i consumi collegati all illuminazione pubblica. FASE 2- RICOSTRUZIONE DEGLI SCENARI DI EVOLUZIONE DI MEDIO TERMINE E VALUTAZIONE DEI POTENZIALI DI INTERVENTO Le analisi riguarderanno sia l aspetto della domanda che l aspetto dell offerta di energia. Si ricostruiranno i possibili scenari di evoluzione del sistema energetico locale, valutando le possibilità di riduzione dei consumi energetici finali nei diversi settori di attività e le possibilità di incremento della produzione locale di energia da fonti rinnovabili o da altre fonti a basso impatto ambientale. Definizione dello scenario tendenziale Verrà primariamente ricostruita ed analizzata l evoluzione tendenziale del sistema energetico rispetto al In questo scenario si presuppone che non vengano messe in atto particolari azioni con la specifica finalità di cambiare le dinamiche energetiche e che l evoluzione del sistema avviene secondo meccanismi definiti dalle tendenze socio economiche e di mercato e da eventuali normative sovra ordinate. Per la costruzione di questo scenario si dovrà definire quella che sarà la struttura urbana e territoriale nei prossimi anni e quelli che saranno i livelli di utilizzo/diffusione dei differenti dispositivi energetici. Analisi dei potenziali di intervento Partendo dai risultati dell analisi dell evoluzione tendenziale del sistema energetico, verrà sviluppata una ricognizione delle risorse disponibili a livello locale, sia sul lato dell offerta di fonti energetiche direttamente impiegabili, sia sul lato dei margini di risparmio nei diversi settori di attività, al fine di individuare e quantificare scenari alternativi o virtuosi di efficientamento Sul lato domanda di energia, nei settori presi in considerazione si valuteranno i margini di efficientamento energetico con l obiettivo di definire, per ognuno, un rapporto ottimale costi/benefici e le priorità di intervento che andranno a costituire la base delle scelte di pianificazione energetica di breve-medio termine. Sul lato dell'offerta di energia si darà priorità allo sviluppo e alla diffusione delle fonti rinnovabili (sia a livello diffuso che a livello puntuale di singoli impianti) e alla possibilità di sfruttamento della produzione contemporanea di energia termica ed elettrica. Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili è fortemente condizionato dai rapporti con le condizioni territoriali, ambientali e sociali. Le analisi saranno pertanto orientate alla definizione di criteri ed indirizzi in grado di valutare attentamente il bilancio costi/benefici dello sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio, con l obiettivo di sviluppare programmi integrati di Pagina 5/7

7 gestione del territorio nei quali si individueranno interventi che combinino aspetti energetici, ecologici, ambientali e socio-economici. Non da ultimo, si darà importanza allo stimolo all economia locale e all incremento dell attrattività del territorio, valorizzandone e migliorandone l immagine. FASE 3- PIANO D AZIONE (OBIETTIVI, AZIONI E STRUMENTI) Obiettivi e linee di azione strategiche Una volta definiti gli intervalli possibili di azione nei diversi settori e ambiti, sarà sviluppata un analisi finalizzata a quantificare i possibili obiettivi di efficientizzazione del sistema energetico locale e delle linee strategiche di intervento atte a conseguirli e che andranno a costituire la base delle scelte strategiche di pianificazione e programmazione energetica a scala locale. Il Piano di Azione sarà basato su un approccio integrato che intende affrontare la tematica energetica da diversi punti di vista. Il punto fondamentale di tale approccio mette in evidenza la necessità di basare la progettazione delle attività sul lato dell offerta di energia in funzione della domanda di energia, presente e futura, dopo aver dato a quest ultima una forma di razionalità che ne riduca la dimensione. Gli obiettivi che saranno posti nel Piano d Azione saranno tradotti in termini di emissioni in atmosfera, con particolare riferimento ai gas climalteranti, in modo da poter confrontare i dati sia in riferimento ai dati storici, sia in riferimento allo scenario tendenziale. Strumenti di attuazione La possibilità di realizzare le azioni individuate e di garantirne la diffusione sul territorio non può prescindere dall individuazione e analisi di opportuni strumenti che consentano il coinvolgimento dei soggetti pubblici e/o privati interessati alle azioni stesse all interno del contesto energetico in cui si opera. Il Piano metterà in evidenza tre direttrici principali di sviluppo delle diverse azioni e degli strumenti correlati, identificabili con i diversi ruoli che il Comune può giocare in campo energetico: proprietario e gestore di un proprio patrimonio (edifici, illuminazione, veicoli); L attivazione, da parte dell Amministrazione Pubblica, di interventi sul proprio patrimonio risulta un azione di promozione particolarmente efficace che andrà quindi opportunamente programmata e implementata. Tale direttrice consente infatti di raggiungere diversi obiettivi, tra i quali, in particolare: migliorare la qualità energetica del proprio patrimonio, con significative ricadute anche in termini di risparmio economico, creando indotti che potranno essere opportunamente reinvestiti in azioni ed iniziative a favore del territorio; favorire la diffusione degli interventi anche in altri settori socio-economici e tra gli utenti privati. pianificatore, programmatore, regolatore del territorio e delle attività che insistono su di esso Il PAES rappresenta uno strumento indispensabile nella riqualificazione del territorio, legandosi direttamente al conseguimento degli obiettivi di contenimento e riduzione delle emissioni in atmosfera (in particolare dei gas climalteranti), di miglioramento dell efficienza energetica, di riduzione dei consumi energetici e di minor dipendenza energetica. Esso è dunque uno strumento attraverso il quale l amministrazione può predisporre un progetto complessivo di sviluppo dell intero sistema energetico, coerente con lo sviluppo socioeconomico e produttivo del suo territorio e con le sue principali variabili ambientali ed ecologiche. Ciò comporta la necessità di una sempre maggiore correlazione e interazione tra la pianificazione energetica e i documenti di programmazione, pianificazione o regolamentazione urbanistica, territoriale e di settore di cui il Comune già dispone. In tale ambito, alla luce degli obiettivi del PAES, verrà Pagina 6/7

8 operata una rilettura di tali documenti, indagando le modalità con cui trasformare le indicazioni contenute nel PAES in norme/indicazioni al loro interno. Per quanto riguarda il Regolamento Edilizio vigente si svilupperà un lavoro di analisi e revisione critica, se e dove necessario, finalizzata all individuazione di eventuali integrazioni e innovazioni in materia di energia sulla base dalle indicazioni e degli obblighi dell attuale normativa. promotore, coordinatore e partner di iniziative su larga scala. Vi è consapevolezza sul fatto che molte azioni sono scarsamente gestibili dalla sola pubblica amministrazione attraverso gli strumenti di cui normalmente dispone, ma vanno piuttosto promosse tramite uno sforzo congiunto da parte di più soggetti. Quello dell azione partecipata è uno degli strumenti di programmazione che attualmente viene considerato tra i mezzi più efficaci, a disposizione del Comune, per avviare iniziative nel settore energetico. Nel PAES si indagheranno, pertanto, le possibilità per il Comune di proporsi come referente per la promozione di tavoli di lavoro, accordi quadro o di programma con i soggetti pubblici o privati che, direttamente o indirettamente e a vari livelli, partecipano alla gestione dell energia sul territorio. Si indagheranno, inoltre, le possibili fonti di finanziamento riconducibili ai fondi comunitari, nazionali o regionali e le modalità di attivazione di accordi operativi tra soggetti/operatori pubblici e privati, finalizzati all attivazione di meccanismi finanziari innovativi. Ad esempio: di gruppi di acquisto (GAS); collegamento con istituti di credito per l apertura di canali di prestiti agevolati agli utenti finali; meccanismi di azionariato diffuso; collaborazioni con investitori privati, società energetiche ed ESCO. Campagna di consultazione e concertazione Per la definizione degli obiettivi di politica energetica e l individuazione delle linee strategiche di intervento l Amministrazione non può prescindere dal coinvolgimento dei diversi soggetti che a vario titolo e a diversi livelli risultano coinvolti o coinvolgibili nella gestione dell energia sul territorio, in modo da informare e, nello stesso tempo, ricevere indicazioni che consentano di capire il modo più opportuno ed efficace di procedere a livello locale. Verrà quindi realizzata una fase di consultazione e concertazione che sarà rivolta essenzialmente ai decisori politici e a diverse categorie di portatori di interesse e troverà attuazione all interno di tavoli tematici. La frequenza dello svolgimento dei tavoli di lavoro sarà concordata con l Amministrazione e avverrà in concomitanza con momenti chiave dell avanzamento del progetto. Un aspetto particolare, ma essenziale, di tale attività riguarderà la concertazione all interno dell Amministrazione comunale finalizzata a ricercare una idonea struttura organizzativa tale da poter gestire opportunamente le diverse fasi del PAES. Si ricorda, infatti, che l adattamento della struttura dell Amministrazione è un impegno formale del Patto dei Sindaci. FASE 4-SISTEMA DI MONITORAGGIO Sarà progettato e realizzato un sistema di monitoraggio finalizzato alla valutazione degli effetti dello sviluppo delle azioni e degli strumenti definiti nel PAES sul sistema locale. Il processo di monitoraggio considererà sia le azioni che gli strumenti. Gli strumenti saranno descritti considerando le loro fasi di sviluppo, mentre le azioni saranno descritte rispetto a parametri quantitativi. Pagina 7/7

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