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1 Collegio Regionale dei Costruttori Edili Siciliani Palermo, Via A. Volta, 44 Tel.: 091/333114/ Fax: 091/ C.F info@ancesicilia.it La Rassegna Stampa è consultabile nel sito:

2 31 agosto 2014 LA REPUBBLICA Pagina 1 di 1 "Sblocca Italia", quattro miliardi per strade e ferrovie alla Sicilia Finanziati il potenziamento della Palermo-Catania, l'anello ferroviario di Palermo, la Circumetnea e il cantiere della strada statale 640. Un miliardo per fogne e depuratori. I costruttori: "Non basta per la ripresa dell'isola" di GIOACCHINO AMATO Le quattro grandi opere siciliane inserite nel decreto "Sblocca Italia" di Matteo Renzi resistono anche ai ritocchi e alle nuove febbrili stesure delle ultime ore e risultano varate al termine del Consiglio dei ministri di ieri. E nel provvedimento, oltre alle opere indicate dal ministero alle Infrastrutture e Trasporti per circa tre miliardi di euro, e che dovrebbero partire nel 2015 invece che nel 2017, spuntano anche quelle del ministero dell'ambiente: un miliardo e 150 milioni per 94 cantieri per la costruzione o il rifacimento di depuratori e reti idriche e fognarie, cantierabili ma bloccate da anni tanto da essere costati all'italia una procedura di infrazione dell'unione Europea. Fra questi 13 interventi per 131 milioni di euro riguardano Palermo: dall'adeguamento dei depuratori di Fondoverde Giardini e Acqua dei Corsari alle reti fognarie di Sferracavallo, Villagrazia, via Cruillas e il completamento del collettore sud orientale con l'eliminazione degli scarichi nel fiume Oreto. Questi lavori si aggiungono, così, alla velocizzazione della ferrovia Palermo-Catania, al completamento della Circumetnea (con il collegamento per l'aeroporto e l'interramento della ferrovia che consentirà di allungare la pista) alla chiusura dell'anello ferroviario di Palermo (e non come indicato in un primo tempo da fonti del ministero Trasporti l'inizio dei lavori per la metropolitana leggera) e il raddoppio della strada statale Caltanissetta-Agrigento. Ma da più parti arrivano anche le critiche e le preoccupazioni su alcuni contenuti del decreto e soprattutto la considerazione che lo "Sblocca Italia" da solo non basta per dare respiro ad una Sicilia in crisi profonda e in ritardo di decenni sul fronte delle infrastrutture. "Questo deve essere solo un punto di partenza non certo l'unico provvedimento per il rilancio della nostra economia", avverte Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia, l'associazione costruttori che da tempo ha censito ben 116 opere cantierabili ma bloccate fra le quali anche quelle inserite nel decreto del Governo. "Negli ultimi due anni nell'edilizia abbiamo perso 80 mila posti di lavoro - ricorda Ferlito - le infrastrutture sono arretrate e non si è curata la manutenzione come dimostrano i ponti crollati nella statale 626 sulla bretella per Licata o quello ferroviario sulla Gela-Caltagirone". Per l'ance ci sono anche altri punti critici: "Secondo alcune indiscrezioni sono stati cancellati i finanziamenti per il completamento dell'intinerario Nord-Sud che da Santo Stefano di Camastra attraverso Enna giunge a Gela e forse anche di altre opere. Inoltre se davvero verranno cancellate le risorse delle opere che non partono entro un anno dalla data prevista, in Sicilia rischiamo il blocco totale visto che solo il 43 per cento delle gare viene espletato entro un anno. Infine bisogna anche verificare con estrema severità ribassi anomali e altre irregolarità ". "Troppo poco la velocizzazione della Palermo-Catania mentre l'alta velocità rimane un sogno e molte linee sono abbandonate" aggiungono la Uil di Catania e il Comitato Pendolari. Il Movimento 5 Stelle lancia l'allarme contro una deregulation delle norme sulle trivellazioni petrolifere che favorirebbe lo scempio dell'ambiente ma Renzi risponde "È assurdo continuare a lamentarsi del problema energetico se non tiri fuori il petrolio che hai in Basilicata, in Sicilia, ovviamente coinvolgendo le regioni e valorizzandole sul patto di stabilità". Il capogruppo di Sel alla Camera, Arturo Scotto denuncia uno "scippo" dei fondi Ue destinati al Sud. "Un taglio di 12 miliardi per le regioni obiettivo 1 e nello Sblocca Italia - denuncia Scotto - si usano 2,7 miliardi del fondo di coesione anche per opere nel Nord". "Non c'è stato nessuno scippo dei soldi al Sud - chiarisce Davide Faraone, responsabile Welfare della segreteria nazionale Pd - e in questo decreto ci si occupa di sbloccare e accelerare opere già finanziate. Nella legge di stabilità ci sarà spazio per nuovi interventi anche con fondi Ue. Questo è solo il primo passo". "Si parte finalmente con la modernizzazione delle infrastrutture della Sicilia - aggiunge il sottosegretario Giuseppe Castiglione, Ncd - e soprattutto con la semplificazione e la nomina del Commissario straordinario per le opere si hanno tempi certi di realizzazione".

3 Giornale di Sicilia Intervista rilasciata dal Presidente Ferlito a Gerardo Marrone del "Giornale di Sicilia" e che sarà pubblicata, probabilmente, nell'edizione del 2 settembre 2014 Non possiamo programmare appalti per il 2015, bisogna fare prima. Molte aziende edili siciliane rischiano di non arrivare alla fine dell anno. I lavoratori del settore, intanto, sono già 80 mila in meno. Senza contare l indotto. Salvo Ferlito, presidente regionale dell Associazione costruttori-ance, non riesce a esultare per lo Sblocca-Italia appena varato dal governo Renzi: Chiediamo provvedimenti ad hoc, per cantieri da aprire nei prossimi due o tre mesi e non l anno venturo. Non dimentichiamo, poi, i tempi di pagamento degli enti pubblici. Non voglio dare sempre addosso allo Stato, al governo, perché anche noi siciliani abbiamo le nostre responsabilità. Lo Sblocca-Italia, però, va bene unicamente se lo consideriamo un punto di partenza. Da solo, non serve certo a rimetterci in piedi. - Troppo poche le opere previste nel decreto? - In fondo, questo è appena un contentino che serve a sanare le manchevolezze del passato. Ad esempio, il decreto consentirà di spendere i finanziamenti per la depurazione e il risanamento ambientale che avremmo dovuto utilizzare nel Ben 96 opere per un miliardo 150 milioni di euro. Insomma, l unica conquista è non avere perso questi soldi!. - Di chi la colpa? - Un concorso di colpa. La Regione, i ritardi nel passaggio di competenze da Ato a Comuni, ma anche le lentezze in alcuni pareri che avrebbe dovuto dare il Ministero. Un rimpallo di competenze, un esempio di cosa significhi malaburocrazia. - La semplificazione-burocratica-che-non-c è, quindi, resta sempre la vera emergenza? - La semplificazione è essenziale. Servirebbero leggi per consentire di mettere subito alcuni miliardi sul piatto. Le nostre Casse edili, ribadisco, hanno censito in questi anni di crisi la perdita di 80 mila posti di lavoro nell edilizia siciliana. Se consideriamo che un miliardo di euro in opere pubbliche genera 17 mila posti, si immagini di cosa avremmo necessita' soltanto per recuperare il terreno perduto. - Troppa grazia - Capisco che tutti questi soldi non ci sono. Almeno 2 miliardi di lavori, però, vengano appaltati per recuperare una parte di disoccupati e consentire alle imprese di ripartire. Questo è un problema che investe tutta la Sicilia, i siciliani. Una volta vedevo la fila nei supermercati, adesso no!. - Lei ha chiesto norme speciali. Per voi imprenditori, al contrario, non sarebbe meglio dover fare i conti con un minor numero di leggi? - In effetti, serve semplicità. Burocratica e normativa. Non è più possibile che gli appalti vengono ritardati per anni, salvo poi pretenderne la realizzazione in qualche mese. E proprio quello che sta avvenendo con l Expo. O ciò che abbiamo già visto in Sicilia con le Universiadi. - Per una terra che ha fame di infrastrutture, quanto può servire lo SbloccaItalia? - Prendiamo quello che c è. Da domani, però, ricominceremo a chiedere che vada colmato il gap infrastrutturale. Ovviamente, il raddoppio ferroviario Catania-Palermo non basta. - Deluso?

4 - Non voglio sparare nel mucchio, ma non credo che il governo nazionale abbia una particolare vocazione per la nostra Isola. Probabilmente, qualcuno in altre parti d Italia ci considera un peso. Magari questo fa il paio col fatto che la Regione Sicilia ha 30 mila impiegati pubblici e 5 mila la Lombardia. Scontiamo peccati originali che vengono da lontano. Dobbiamo imparare a essere più rispettosi dei soldi pubblici. Ciononostante, sollecitiamo attenzioni per colmare le lacune che esistono: diversamente, ce lo dicano chiaramente che ce ne andiamo altrove. Finché restiamo in Italia, invece, giusto avere un trattamento di pari dignità con le altre regioni. - Un paio di progetti da suggerire? - Facilissimo: la tangenziale di Palermo e quella di Catania. Queste sono le priorità che furono indicate in uno studio sulla mobilità commissionato a un docente universitario proprio da noi dell Ance. Ma le sembra normale che, per raggiungere Punta Raisi, si debba impiegare ore? Serve un alternativa a viale della Regione Siciliana. A Catania, invece, la tangenziale esiste ma era già piccola quando è stata concepita. Sono grandi opere che servono a tutti, non solo ai catanesi e ai palermitani. Resta, poi, l Alta velocità ferroviaria. - Mai notato che l Italia delle Frecce si ferma in Calabria, nella pagina di Trenitalia dedicata alle prenotazioni? - Lasciamo perdere le Frecce. Il raddoppio ferroviario Palermo-Catania, peraltro, non porterà l Alta velocità, solo un ottimizzazione della tratta. Ci accontenteremmo, comunque, che il collegamento tra queste due grandi città metropolitane possa avere un tempo accettabile. Tutto questo, senza tenere conto di quanto resta in mezzo. In pratica, tutta la Sicilia. - Cioè? - Mi riferisco, tra l altro, alla strada 117: e' la Nord-Sud, che collega Enna a Capo d Orlando. Dicono che il governo non abbia più intenzione di finanziarne il completamento, perché non sarebbe cantierabile. Mi auguro non sia vero, lo verificheremo nelle prossime ore. In quella parte dell Isola, esistono davvero aree depresse con collegamenti che sono in condizioni pietose. - Trovati, intanto, i soldi per migliorare i trasporti pubblici verso gli aeroporti di Milano, Roma e Venezia. E gli scali siciliani? - Lì, portano l Alta velocità. Per noi sono programmi avveniristici. Qui, purtroppo, mancano i fondamentali. Mi basterebbe allora che venisse ultimata rapidamente la linea Stesicoro-Fontanarossa della Metropolitana di Catania o, come dicevo, le tangenziali a Palermo e Catania. Oppure, una strada che si possa definire tale tra Nicosia e Mistretta. Parlo di servizi essenziali, opere che attengono alla qualità della vita dei siciliani. Ecco, io mi preoccupo proprio di questo. Della qualità della vita. Perché diversamente molti altri scapperanno via. - Quanti suoi colleghi vorrebbero scappare, aprire all estero? - Anche volendo, non è facile. La Cina finanzia l internazionalizzazione delle proprie aziende. Da noi questo non avviene. Se volessimo investire all estero, quali banche sarebbero disposte a sostenerci? Le banche che non si fidano degli imprenditori, d'altronde, rappresentano per noi uno dei tre principali elementi di ostacolo allo sviluppo. - Gli altri due? - La burocrazia, innanzitutto. Quindi, Comuni e Regione che non hanno soldi.

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10 1 settembre 2014 GAZZETTA DEL SUD Pagina 1 di 1

11 1 settembre 2014 LA SICILIA Pagina 1 di 1