Integrazione 231 e SGA

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1 Corso di formazione D. Lgs. 231/2001 Responsabilità di impresa: applicabilità ai laboratori di analisi Integrazione 231 e SGA Hl Helga Tenaglia Bologna, 5 giugno 2014 Servizio Sistemi di Gestione Integrati: SQE

2 Scaletta Richiamo alla 231/01 Modello organizzativo i secondo la 231/01 Il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) Confronto tra gli elementi costitutivi del modello 231 e i SGA 2

3 Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 Ha introdotto per la prima volta nell'ordinamento giuridico italiano un regime di responsabilità amministrativa a carico degli Enti collettivi per alcuni tipi di reato, commessi nell'interesse o a vantaggio della Società da parte di loro amministratori e/o dipendenti. Tale responsabilità si aggiunge a quella della persona fisica (che ha materialmente realizzato il fatto illecito) e mira a coinvolgere nella punizione di illeciti penali il patrimonio degli Enti che, fino all'entrata in vigore del Decreto, non pativano conseguenze dalla realizzazione di questi reati. D. L.vo 7 luglio 2011, n. 121 Estende la responsabilità bl degli enti ad alcune tipologie di reati ambientali 3

4 Articolo 6 c. 1 (D. L.vo n. 231/2001) Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione dell'ente ente Se il reato è stato commesso dalle persone indicate nell'articolo 5, comma 1, lettera a), l'ente non risponde se prova che: a) l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi Reati ambientali In merito ai reati ambientali il Legislatore non ha espressamente prevista la capacità esimente per le aziende certificate con la norma ISO 14001:2004 oppure registrate EMAS (Regolamento 1221/2009), contrariamente a quanto stabilito per le aziende certificate secondo la norma OHSAS 18001:2007 per le parti corrispondenti Confronto tra requisiti del modello organizzativo ex D.Lgs. n. 231/2001 e i puntinorma del SGA evidenzia forti parallelismi sia a livello di principi generali sia sul piano operativo SGA Strumento operativo a supporto del processo di adeguamento al D.Lgs. n. 231/2001 4

5 Sistema di Gestione Ambientale I requisiti relativi al SGA (Regolamento 1221/2009 EMAS e UNI EN ISO 14001:2004), racchiudono tutte le prerogative del modello organizzativo 231, salvo alcune rilevanti eccezioni. Propositi di base Impegno alla prevenzione dell inquinamento Impegno al rispetto delle prescrizioni di legge e di altro tipo riguardanti i propri aspetti ambientali Impegno al miglioramento continuo della gestione ambientale e quindi delle prestazioni ambientali Aspetti salienti Analisi approfondita della situazione esistente Definizione di una Politica Ambientale e Programmi di Miglioramento Adozione di struttura organizzativa e documentale Applicazione di sistemi di sorveglianza, di audit interno e di riesame Riesame della direzionei Controlli e azioni correttive Miglioramento continuo Attuazione e funzionamento Politica Pianificazione 5

6 Sistema di gestione ambientale: gli strumenti utili per lo sviluppo e lattuazione l attuazione del Modello 231 Conformità itàlegislativa l l adozione di un sistema aziendale di gestione ambientale assicura l adempimento di tutti gli obblighi normativi e delle prescrizioni autorizzative in materia ambientale la conformità legislativa infatti è un requisito minimo di conformità agli Standard di riferimento e permette quindi di prevenire e tenere sotto controllo i principali rischi di reato ambientale. 6

7 Reati Ambientali Art. 25 undecies D.lgs. 231/2001 Uccisione di animali/specie protette (art. 727bis codice penale) Danneggiamento di habitat hbitt( (art. 733 bis c.p.) Scarichi idrici (D.lgs. 152/2006 Parte terza) Gestione rifiuti (D.lgs. 152/2006 Parte quarta) Bonifica siti contaminati (D.lgs. 152/2006 Parte quarta) Emissioni in atmosfera (D.lgs. 152/2006 Parte quinta) Commercio di animali e specie vegetali protette (L. 150/1992) Sostanze lesive dell ozono (art. 3 L. 549/1993) Inquinamento da navi (D.lgs. 202/2007) Individuazione degli aspetti ambientali diretti Sezione A.3.1 della norma ISO 14001:2004 a) emissioni in atmosfera; b) scarichi nei corpi idrici; c) rilasci nel suolo; d) utilizzo delle materie prime e delle risorse naturali; e) utilizzo dell'energia; f) energia emessa, per esempio calore, radiazioni, vibrazioni; g) rifiuti e sottoprodotti; h) caratteristichefisiche, peresempio esempio dimensioni, forma, colore, aspetto Individuazione degli aspetti ambientali indiretti Sezione A.3.1 della norma ISO 14001:2004 progettazione e sviluppo processi produttivi imballaggio e trasporto prassi p in uso c/o appaltatori e fornitori estrazione e distribuzione di materie prime e risorse naturali distribuzione, uso e fine vita dei prodotti fauna e biodiversità 7

8 Le Oga Organizzazioni a che edecidono do o di redigere e i modelli oga organizzativi a e di gestione deputati a contenere il rischio di commissione dei reati ambientali, devono preliminarmente effettuare una mappatura dei processi che consenta diidentificare identificare il rischio legato alla omissione di reati di cui al D.lgs. 231/2001 (art. 25 undecies Reati Ambientali) valutandone la significatività. In particolare l'azienda dovrà accertare la possibilità del verificarsi di un danno alle matrici ambientali derivante dall'esercizio della propria attività. Per ogni processo valutare: 1. Aspetto (cosa potrebbe andare male?) 2. Impatto (quale sarebbe l effetto se andasse male?) 3. Probabilità di accadimento (quanto è probabile che ciò avvenga?) Misura del rischio 8

9 Articolo 6 c. 2 (D. L. vo n. 231/2001) I modelli di cui alla lettera a), del comma 1, devono rispondere alle seguenti esigenze: a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello 9

10 Confronto tra gli elementi costitutivi del modello 231 e i SGA ISO e regolamento EMAS Elementi costitutivi Elementi costitutivi Rif del modello 231 del SGA previsto da ISO e dal regolamento EMAS Inventario ambiti di interesse Aspetti ambientali e valutazione dei rischi (Individuazione aree/attività Prescrizioni legali e altre prescrizioni sensibili, valutazione del rischio reato) Introduzione/adeguamento Politica ambientale 4.2 codice etico Realizzazione/adeguamento a e/adegua e Programma a ambientale be tae protocolli generali e specifici: Organizzazione e gestione risorse Finanziarie Risorse, ruoli, responsabilità e autorità. Obiettivi e traguardi 4.4.1, Formazione Comunicazione e coinvolgimento Competenza, formazione e consapevolezza Comunicazione Documentazione e tracciabilità Documentazione Controllo dei documenti Controllo delle dll registrazioni it i i Gestione operativa attività Sensibili Controllo operativo, Preparazione e risposta alle emergenze

11 Confronto tra gli elementi costitutivi del modello 231 e i SGA ISO e regolamento EMAS ( continua) Elementi costitutivi Elementi costitutivi Rif del modello 231 del SGA previsto da ISO e dal regolamento EMAS Istituzione/attivazionesistema sistema Sorveglianzae e misurazioni di monitoraggio, verifica e Vigilanza (Monitoraggio e Verifica I livello) Audit interno NC, AC e AP Valutazione del rispetto delle prescrizioni Riesame del sistema Istituzione/attivazione sistema Non previsto di monitoraggio, verifica e (E necessario da parte dell Azienda, Vigilanza (Monitoraggio e Verifica anche se già dotata di un SGA, dotarsi II livello: Organismo di Vigilanza) di tale Organismo ) Istituzione/ adeguamento sistema disciplinarei Non previsto (Rafforzare il SGA con provvedimenti che disciplinino i i le devianze di dai comportamenti attesi Es: sistemi di incentivi, decurtazione del premio maturato se sussiste violazione di norme del modello (codice etico, procedure operative) 11

12 Potenziali sinergie con M.O. 231/01 con il Sistema di Gestione Ambientale Elementi costitutivi del M.O. 231 Elementi di convergenza con ISO 14001/EMAS Punti di attenzione Inventario degli ambiti di interesse e analisi dei rischi potenziali Nel SGA si effettua l Analisi Ambientale Iniziale i delle attività ità dell organizzazione. Identificare aspetti ambientali delle attività, prodotti e servizi che possono avere impatto ambientale significativo (inclusiva di una attenta analisidella conformità normativa ) ). Aggiornamento periodico dei processi di Valutazione della significatività degli aspetti ambientali finalizzata a fornire una guida per la programmazione del miglioramento. L AAI ha il fine di individuare le aree di miglioramento dll delle prestazioni ambientali, mentre la mappatura dei rischi 231 ha funzione di individuare le modalità di commissione del reato al fine di prevenirlo. (Come migliorare SGA: approfondire il livello di analisi normalmente limitato all identificazione di un aspetto ambientale e alla sua misurazione, estendendolo alla capacità di garantire la conformità oggi e di mantenerla in futuro indicatori di conformità) 12

13 Potenziali sinergie con M.O. 231/01 con il Sistema di Gestione Ambientale ( continua) Elementi costitutivi del M.O. 231 Elementi di convergenza con ISO 14001/EMAS Punti di attenzione Introduzione/adeguam ento del Codice etico Il Codice etico esprime una serie di principi e valori cui ispirarsi nella conduzione delle attività. La politica ambientale declina principi e valori aziendali nel campo della gestione ambientale. Essa include elementi che traducono gli impegni dell alta direzione al rispetto della conformità alla normativa ambientale, al miglioramento continuo, al mantenimento e aggiornamento del SGA, in piena linea con quanto richiesto dal M.O. 231 La politica ambientale deve essere rivistaper garantire omogeneità con le finalità del codice etico, ovvero perseguire continuamente non solo la garanzia di conformità nel tempo (concetto già assimilato dalle politiche attuali), ma anche la capacità di prevenire i potenziali reati e adeguarsi con anticipo ai requisiti della legislazione l i attesa, in modo da minimizzare i 13 rischi di reato

14 Esempio di Politica ambientale rivisitata in chiave 231 POLITICA AMBIENTALE DELLA XXXX SPA La XXXX SpA considera l ambiente ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile fattori strategici nell esercizio e nello sviluppo delle proprie attività e determinanti per consolidare la propria leadership sul mercato. La Politica Ambientale si fonda sull assunzione dei seguenti impegni fondamentali e sull adozione di un Sistema di Gestione Ambientale quale quadro di riferimento per il loro perseguimento: - il rispetto di tutta la legislazione, regolamentazione e normazione applicabile, ponendo particolare attenzione all aggiornamento continuo delle prescrizioni legali e di altro tipo ed alla prevenzione di ogni forma di illecito in materia ambientale; - il miglioramento continuo delle prestazioni, con l obiettivo di migliorare le caratteristiche ambientali dei prodotti e servizi dell azienda e di ridurre gli impatti ambientali diretti e indiretti e i rischi per l ambiente connessi all esercizio delle attività; - la diffusione della cultura e della sensibilità verso la tutela dell ambiente da parte dei portatori di interesse interni ed esterni e la diffusione della responsabilità e del rispetto della normativa e della legalità in materia ambientale nei confronti di tutti i soggetti con cui l azienda interagisce, nella propria filiera e nella collettività. In linea con tali principi, l azienda si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: - prevenire situazioni che possono causare danni all ambiente ed alla salute delle persone nell ambito delle attività ità proprie e di tutti tti coloro che, direttamente t o indirettamente, stabilmente od occasionalmente, operano in collaborazione con o per conto dell azienda (fornitori, appaltatori e subappaltatori); 14

15 .POLITICA AMBIENTALE DELLA XXXX SPA - promuovere una sistematica e costante riduzione dei propri consumi energetici e idrici; - minimizzare la produzione di rifiuti ed ottimizzare il riciclaggio ed il recupero degli stessi; - monitorare e sorvegliare gli aspetti ambientali connessi alle attività svolte, nonché monitorare nel tempo le condizioni di conformità e la prevenzione degli eventuali rischi di illeciti; - promuovere la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei propri lavoratori affinché condividano ed attuino la presente Politica Ambientale e adottino comportamenti ti conformi ai principi i i in essa espressi e formalizzati nel Sistema di Gestione Ambientale, con il fine di ridurre progressivamente gli impatti sull'ambiente e i rischi connaturati alle attività che essi svolgono; - promuovere la sensibilizzazione ed il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera affinché attuino procedure ambientalmente corrette e applichino costantemente principi di responsabilità e legalità in materia ambientale in tutte le operazioni che essi svolgono in collaborazione con o per conto della nostra azienda. La Direzione della XXXX SpA si impegna dunque a mettere in essere tutte le misure e le risorse economiche, tecniche e umane necessarie al perseguimento di questi obiettivi, in coerenza con gli impegni sottoscritti, e ne verifica periodicamente il grado di attuazione e raggiungimento. 15

16 Potenziali sinergie con M.O. 231/01 con il Sistema di Gestione Ambientale ( continua) Elementi costitutivi del M.O. 231 Realizzazione/adegua mento protocolli generali (mirati ialla definizione della struttura organizzativa e del suo funzionamento) Elementi di convergenza con ISO 14001/EMAS Il SGA prevede, in corrispondenza a ciascuno dei principali protocolli generali di funzionamento del MO M.O., la presenza di un processo di presidio in campo ambientale: L formalizzazione ruoli e responsabilità; l pianificazione risorse e investimenti per il miglioramento; l formazione e addestramento del personale; l comunicazione, informazione e partecipazione; lgestionel della documentazione e delle registrazioni. Punti di attenzione Distribuire ruoli, compiti e responsabilità attinenti la gestione ambientale nell organigramma aziendale No solo RSGA (distinzione fra responsabilità di attuazione e responsabilità di controlloe vigilanza) Descrivere processi decisionali non solo modalità operative Implementare il programma amb.le (rendicontazione risorse economiche/finanziarie) 16

17 Potenziali sinergie con M.O. 231/01 con il Sistema di Gestione Ambientale ( continua) Elementi costitutivi del M.O. 231 Elementi di convergenza con ISO 14001/EMAS Punti di attenzione Realizzazione/adegua Il SGA prevede la presenza di procedure Necessaria una verifica mento protocolli specifici (per la gestione per il controllo operativo dei processi e delle attività a potenziale impatto sull ambiente (in condizioni normali, della presenza nelle procedure del SGA di tutte le misure cautelari operativa delle attività sensibili) anomale e di emergenza), quali ad esempio: gestione dei rifiuti; gestione degli scarichi idrici; gestione delle emissioni in atmosfera. x ridurre lo specifico rischio reato da contenere. Esplicitare nelle procedure : modalità operative necessarie a svolgere le attività principi di comportamento, che definiscono in modo trasparente le modalità che i soggetti devono adottare nell esecuzione delle attività 17

18 Esempi di principi di comportamento da esplicitare in una Procedura di gestione dei rifiuti E fatto esplicito divieto ai soggetti che, per ragione del proprio incarico o della propria funzione o mandato, siano coinvolti nella gestione dei rifiuti, di: - falsificare il registro di carico e scarico rifiuti modificando le reali tempistiche ti di carico; - gestire i rifiuti in modo difforme da come esplicitato nel presente protocollo, con particolare riferimento al trasporto di rifiuti effettuato in conto proprio in assenza di necessaria autorizzazione; - omettere di archiviare e conservare i documenti secondo le tempistiche e le modalità stabilite nel presente protocollo. 18

19 Potenziali sinergie con M.O. 231/01 con il Sistema di Gestione Ambientale ( continua) Elementi costitutivi del M.O. 231 Elementi di convergenza con ISO 14001/EMAS Punti di attenzione Istituzione/attivazion Monitoraggioe Verifica I livello(231): NC definite expost, e di un sistema di monitoraggio, verifica Sorveglianza e misurazioni Audit interno NC, AC e AP spesso più orientate a correggere che a prevenire e ele modalità e vigilanza Valutazione del rispetto delle prescrizioni Riesame del sistema che le hanno generate (orientamento verso la prevenzione dei reati) Monitoraggio e Verifica II livello(231) Processi di sorveglianza, attuati all interno di un SGA, non sono stati concepiti con obiettivo di indirizzarne i risultati all OdV (soggetto esterno SGA) Hp: reportistica selettiva, da parte RSGA, di NC rilevanti x

20 Conclusioni Nonostante la diversa finalità degli strumenti, le imprese in possesso di un SGA certificato a norma EMAS o ISO 14001:2004, con riferimento al modello organizzativo 231, sono sicuramente avvantaggiate rispetto a quelle che ne sono prive. Azienda registrata o certificata deve comunque assicurare sia il rispetto di tutta la legislazione in materia ambientale sia il suo superamento in termini di migliori prestazioni ambientali. Utilissimo per prevenire e monitorare il rischio di commettere reati ambientali, perché l'azienda riesce immediatamente ad individuare e valutare i propri aspetti ambientali significativi che potrebbero condurre alla commissione di un reato, rilevante ai fini del Dlgs 231/

21 Riepilogo documentazione/normativa di rif. to Decreto legislativo 231/01 Decreto legislativo 121/2011 Regolamento g EMAS 1221/2009 Norma UNI EN ISO 14001: 2004 Dispensa Assolombarda Il Sistema di Gestione ISO ed EMAS nella prevenzione dei reati ambientali ex d. lgs. 231/2001 Maggio

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