L Enterprise Risk Management in Italia

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1 DISCUSSION PAPER L Enterprise Risk Management in Italia Risultati della survey condotta in collaborazione con l Osservatorio di Revisione della SDA Bocconi ADVISORY

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3 Indice Premessa I principali driver di sviluppo dell ERM Le componenti critiche di un modello di ERM La progettazione e realizzazione di un modello integrato di ERM Lo stato dell arte in Italia ERM, quali benefici Le priorità nell agenda del top management Le tendenze in atto e i possibili scenari futuri KPMG e la gestione dei rischi: per un approccio olistico

4 Si ringrazia Massimo Livatino, Responsabile Scientifico dell Osservatorio di Revisione della SDA Bocconi ed il suo team di lavoro, composto da Emilia Merlotti e Paolo Mantica, per il prezioso contributo fornito per la realizzazione della survey.

5 L Enterprise Risk Management in Italia 5 Premessa Nell attuale contesto, caratterizzato da un clima di generale incertezza, anche ma non solo a causa della congiuntura economica che ha interessato l economia globale, è cruciale domandarsi se le imprese, in particolare quelle quotate, dispongono di un adeguata cultura e di idonei strumenti di gestione dei rischi. Lo sviluppo di processi decisionali informati, la responsabilizzazione ( accountability ) sul governo dei rischi a tutti i livelli aziendali, la salvaguardia della reputazione sul mercato, il contesto legislativo e regolatorio, rappresentano alcune delle principali motivazioni che hanno spinto, o che spingeranno, le imprese italiane a investire sempre più in sistemi di risk management. Questo è quanto emerge dalla ricerca Corporate Governance, Enterprise Risk Management e disclosure al mercato: a che punto sono le società quotate italiane? condotta da KPMG, in collaborazione con l Osservatorio di Revisione della Scuola di Direzione Aziendale dell Università Bocconi, finalizzata ad esaminare il grado di diffusione ed implementazione dell Enterprise Risk Management (ERM) in Italia. In particolare, la survey si è focalizzata sui seguenti aspetti: i principali driver di sviluppo dell ERM i processi di identificazione, gestione e reporting dei rischi le implicazioni organizzative dei sistemi di risk management i principali benefici e le possibili aree di sviluppo future.

6 6 L Enterprise Risk Management in Italia L indagine, che ha coinvolto la generalità delle aziende italiane quotate appartenenti a tutti i settori di business, ha permesso di raccogliere il punto di vista di 70 rappresentanti del mondo aziendale, a vario titolo responsabili o interessati dai processi di risk management, quali: Amministratore Delegato Presidente del Consiglio di Amministrazione Presidente del Comitato per il Controllo Interno Presidente del Collegio Sindacale Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili Preposto al Controllo interno. Le risposte ottenute dimostrano l interesse del management al tema della gestione dei rischi, dai più considerato un processo sistematico essenziale per il miglioramento delle performance aziendali e la loro sostenibilità nel tempo. In sintesi, i risultati indicano che attività di risk management sono già state avviate in numerose società italiane, seppure limitatamente alla fase di risk assessment. Le sfide future che il management dovrà affrontare nel percorso di adeguamento continuo alle best practice internazionali riguardano principalmente: lo sviluppo di approcci sistematici e strutturati per l identificazione e la misurazione dei rischi l integrazione dei sistemi di risk management nei processi di business (cd. Embedded Risk Management ) la diffusione delle attività di risk management a tutti i livelli aziendali lo sviluppo di politiche di risk management ed il loro allineamento agli indirizzi strategici la disclosure sul disegno del sistema di risk management. Figura 1 La distribuzione delle risposte per settore di business Servizi 16% Manifatturiero 24% Beni di consumo 29% Finanziario 31%

7 L Enterprise Risk Management in Italia 7 I principali driver di sviluppo dell ERM Le società quotate hanno fatto ricorso, o faranno ricorso nei prossimi anni, a programmi di risk management principalmente per accrescere, a tutti i livelli dell organizzazione, la consapevolezza e la responsabilizzazione nel fronteggiare i rischi. Gli obblighi normativi, contrariamente alla percezione diffusa, sembrerebbero avere scarsa influenza sulla decisione di avviare processi di risk management. Complessivamente, il vertice aziendale ritiene opportuno infatti intraprendere percorsi verso l implementazione di processi strutturati di risk management in ragione dei benefici attesi quali la difesa della reputazione aziendale, la creazione di valore o la riduzione di perdite piuttosto che per esigenze di mera compliance. Figura 2 I principali driver di sviluppo dell ERM Quali sono i principali elementi che hanno portato (o porteranno) la sua Società ad introdurre un processo di ERM? (Possibilità di risposte multiple 3 max) 45% 42% 40% 35% 30% 31% 29% 27% 25% 20% 23% 23% 19% 19% 15% 10% 5% 0% Aumentare responsabilità nella gestione dei rischi Proteggere e/o accrescere la reputazione della società Creare valore per gli azionisti Ridurre/evitare perdite straordinarie Ridurre il rischio di volatilità dei risultati Migliorare le performance operative Assicurare efficiente allocazione di capitali e risorse Soddisfare requisiti previsti dalla legge

8 8 L Enterprise Risk Management in Italia Le componenti critiche di un modello di ERM Nella progettazione e realizzazione di processi di risk management, le società quotate considerano cruciali le componenti riguardanti l identificazione dei rischi, la definizione di un assetto di governance e l introduzione di un sistema di reporting. Tipicamente tali componenti rappresentano anche le fasi iniziali di un percorso che porta all implementazione di un modello integrato di ERM, che si completa con lo sviluppo di tecniche di misurazione dei rischi e l ottimizzazione dei sistemi di controllo interno. Queste ultime due componenti sembrerebbero ancora poco esplorate e/o diffuse nella realtà italiana. Tuttavia, a detta dei rispondenti, tutte le attività di risk assessment avviate negli ultimi anni, hanno permesso al management di: comprendere meglio, anche dal punto di vista pratico, l importanza del monitoraggio e della gestione dei rischi riflettere sull opportunità di integrare la valutazione dei rischi nell ambito dei processi strategici e di business identificare le componenti critiche del modello di risk management su cui focalizzare gli sforzi nei prossimi anni per pervenire ad un modello di risk management integrato. Figura 3 Le componenti critiche di un modello di ERM Quali componenti del sistema di ERM considera un attività particolarmente cruciale nella sua società? (Possibilità di risposte multiple 3 max) 60% 56% 55% 50% 45% 40% 34% 32% 30% 20% 10% 0% Risk Identification and Assessment Risk Governance and Oversight Risk Reporting and Monitoring Risk Quantification and Aggregation Risk and Control Optimization

9 L Enterprise Risk Management in Italia 9 La progettazione e la realizzazione di un modello integrato di ERM Sono numerose le società che hanno compiuto sforzi significativi negli ultimi anni per introdurre meccanismi di identificazione e valutazione dei rischi. Dalla survey, infatti, emerge che complessivamente la maggioranza dei rispondenti ha avviato progetti in tale direzione anche se molte società si trovano ancora nelle fasi preliminari dell implementazione di un vero e proprio processo di ERM. Molto rimane ancora da fare in termini di progettazione ed adozione di un modello integrato di risk management, di cui viene fornita una descrizione sintetica delle principali componenti nelle pagine successive. Le principali componenti di un sistema di risk management Risk Identification & Assessment Identificazione e classificazione dei rischi all interno di un processo strutturato. Risk Governance & Oversight Implementazione di una struttura organizzativa a supporto della definizione ed attuazione delle politiche di risk management. Risk Reporting & Monitoring Progettazione e realizzazione di un sistema di reporting per il monitoraggio continuo dei rischi. Risk Quantification & Aggregation Misurazione e quantificazione dei rischi. Risk & Control Optimization Ottimizzazione dei controlli per il miglioramento delle performance. Fonte: KPMG

10 10 L Enterprise Risk Management in Italia Risk Identification & Assessment Più del 90% delle società rispondenti ha effettuato, almeno una volta, il proprio risk assessment La mappatura o identificazione dei rischi è una delle componenti essenziali di qualsiasi modello di risk management, nonché la prima fase dell intero percorso implementativo. Osservando il portafoglio dei rischi, così come delineato dai rispondenti, emerge che i rischi di mercato, di credito e reputazionale rappresentano le principali preoccupazioni del management italiano, forse anche influenzato dall attuale congiuntura economica. Poca importanza, in termini di impatto sul raggiungimento degli obiettivi strategici, viene attribuita ai rischi legati al terrorismo, ai cambiamenti climatici, alla criminalità e sicurezza e alle calamità naturali. I risultati della survey evidenziano anche che: nessun fattore di rischio è considerato del tutto trascurabile ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali nessun fattore di rischio si contraddistingue per elevato livello di severità, in base alla percezione del management. Per conseguire i benefici attesi, i rischi aziendali identificati e valutati tramite la mappatura, devono essere gestiti secondo logiche organizzative ed operative che riflettono le peculiarità di ciascuna azienda. Figura 4 I rischi più critici per le società italiane Quali rischi pongono il maggior grado di minaccia al raggiungimento degli obiettivi della società? 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 3,5 3,2 3,1 2,9 2,9 2,9 2,6 2,6 2,6 2,4 2 1,9 1,8 1,8 1,5 1,0 0,5 0,0 di mercato di credito reputazionale regolamentare finanziario di cambio di gestione delle risorse umane paese informatico tecnologico politico calamità naturali criminalità e sicurezza cambiamento climatico attacchi terroristici scala di misurazione: 1=rischio assente - 5=max livello rischio

11 L Enterprise Risk Management in Italia 11 Dall analisi emerge che i rischi percepiti come maggiormente critici sono anche quelli più efficacemente gestiti. Il 25% del campione esaminato effettua la mappatura dei rischi con periodicità almeno trimestrale e un altro 42%, sistematicamente, su base almeno annuale. Se si considera l ulteriore 24% dei rispondenti che effettua la mappatura dei rischi solo quando necessario viene ulteriormente confermata l importanza che le società quotate attribuiscono a questo processo in un contesto economico caratterizzato da frequenti mutamenti e dal manifestarsi di nuove tipologie di rischio (cd. rischi emergenti). Figura 5 I rischi e l efficacia delle azioni di mitigazione Con quale efficacia nella società vengono gestiti i rischi? 4,0 3,5 3,0 3,8 3,7 3,6 3,5 3,3 3,3 3,2 3,2 2,9 3 2,5 2,0 2,4 2,2 1,9 1,9 1,5 1,0 0,5 0,0 finanziario di credito regolamentare di cambio reputazionale informatico tecnologico di mercato di gestione delle risorse umane criminalità e sicurezza paese di calamità naturali politico di attacchi terroristici cambiamento climatico scala di misurazione: 1=min livello di efficacia 5=max livello di efficacia Figura 6 La valutazione dei rischi: con quale periodicità? Con quale periodicità viene effettuata/aggiornata in azienda una valutazione dei rischi aziendali? 30% 27% 25% 24% 20% 17% 15% 15% 10% 8% 9% 5% 0% Mensilmente Trimestralmente Semestralmente Annualmente Solo quando ritenuto necessario Mai

12 12 L Enterprise Risk Management in Italia Risk Governance & Oversight Il modello di ERM prevalente in Italia prevede: la definizione delle politiche di risk management a livello centrale e la distribuzione/attribuzione della gestione del rischio a tutti i livelli aziendali Molte società si stanno ancora interrogando sulla funzione interna a cui assegnare la responsabilità di ERM Un efficace gestione dei rischi presuppone la definizione di un assetto organizzativo, a tutti i livelli aziendali, che preveda una chiara attribuzione delle responsabilità di governo, monitoraggio e reporting ( Risk Ownership ). Il modello di gestione del rischio più diffuso nel contesto italiano (68%) prevede: la centralizzazione delle politiche di risk management il decentramento, a livello di business unit/divisioni, della gestione operativa coerentemente con gli indirizzi strategici. Solo in pochissimi casi (5%), le politiche di risk management sono definite, attuate e gestite autonomamente dalle business unit/aree aziendali senza il coinvolgimento dei vertici aziendali. Meno del 50% delle società quotate rispondenti ha identificato un soggetto o una funzione responsabile del processo di gestione dei rischi. Figura 7 ll modello di gestione del rischio Quale affermazione descrive, nel suo complesso, il modello organizzativo della sua società nella gestione delle principali categorie di rischio? 68% 5% 27% Gli indirizzi e le politiche di risk management sono stabiliti centralmente ed anche la responsabilità della gestione dei rischi è centralizzata Gli indirizzi e le politiche di risk management sono stabiliti centralmente, ma responsabili della gestione dei rischi sono le diverse business unit/aree aziendali Gli indirizzi e le politiche di risk management sono stabiliti e gestiti in modo autonomo dalle diverse business unit/aree aziendali Figura 8 La responsabilità in tema di ERM In azienda è stata istituita una funzione formalmente incaricata della responsabilità complessiva di gestione del processo di ERM? 26% 43% 26% 5% No, non è presente No, la responsabilità di gestione dei rischi è diffusa su tutta la struttura organizzativa No, ma entro un anno si costituirà Sì

13 L Enterprise Risk Management in Italia 13 Risk Reporting & Monitoring Nonostante la crescente pressione normativa verso una più ampia ed efficace disclosure al mercato in tema di risk management, il vertice delle società italiane sembra poco propenso a diffondere informazioni di tipo quantitativo (13%) o a rendere noto l assetto organizzativo definito per il presidio dei rischi (24%); viceversa è più incline a diffondere informazioni sulle politiche strategiche di risk management e sulle tipologie di rischio. Tuttavia, per quanto ritenuta un informativa rilevante, quella sulle tipologie di rischio incontra ancora alcune difficoltà, specie con riferimento ai rischi reputazionali e regolamentari. La disclosure sui rischi: cosa ritengono opportuno comunicare le società italiane? Figura 9a L informativa al mercato Quali elementi di informativa ritiene debbano essere forniti al mercato? (possibilità di risposte multiple 3 max) 80% 70% 74% 68% 60% 50% 40% 37% 32% 30% 24% 20% 10% 13% 0% Tipi di rischio Indirizzi e politiche di risk management Indicatori di rischio e performance Piani di miglioramento (investimenti) Ruoli e responsabilità Dati quantitativi Figura 9b L informativa sui principali rischi Per quali rischi risulta maggiormente difficile fornire un adeguata disclosure al mercato? (possibilità di risposte multiple 3 max) 40% 37% 35% 30% 29% 25% 20% 15% 10% 5% 21% 21% 19% 18% 16% 16% 13% 11% 11% 6% 6% 5% 2% 0% reputazionale regolamentare politico di gestione delle risorse umane di mercato finanziario paese di credito informatico tecnologico di calamità naturali di attacchi terroristici criminalità e sicurezza di cambio cambiamento climatico Altro

14 14 L Enterprise Risk Management in Italia Risk Quantification & Aggregation Nel contesto italiano le tecniche di tipo qualitativo prevalgono, seppur di poco, su quelle di tipo quantitativo. Il consistente ricorso a differenti tecniche quantitative (42%) potrebbe anche dipendere dalla significativa presenza nel campione considerato di società del settore finanziario. Figura 10 La misurazione dei rischi Quali sono le tecniche di misurazione dei rischi prevalentemente usate in azienda? (risposta singola) Tecniche di tipo qualitativo 47% Value at risk 21% Modelli non probabilistici 15% Non so 8% Earnings at risk 6% Altro 3%

15 L Enterprise Risk Management in Italia 15 Lo stato dell arte in Italia Poco più della metà delle società rispondenti ha già provveduto a definire formalmente un processo di ERM, mentre la gran parte delle restanti dichiara di ritenere necessario l avvio di un attività in tal senso. 6% No, e non lo ritengo necessario 42% No, ma lo riterrei necessario 52% Sì Figura 11a La definizione del processo di ERM Esiste nella società un processo di ERM formalmente definito?

16 16 L Enterprise Risk Management in Italia Non sempre è riscontrabile una perfetta correlazione tra i rischi considerati più critici (cfr. Figura 4) e la definizione di un processo di gestione formalizzato degli stessi, come nel caso dei rischi di mercato e dei rischi reputazionali, ritenuti particolarmente rilevanti e non sempre gestiti attraverso un processo specifico. Tra i principali ostacoli all introduzione e allo sviluppo del processo di ERM, emerge su tutti la mancanza di tempo e risorse. Figura 11b La definizione del processo di ERM per tipologia di rischio Per quali rischi la sua società ha definito un processo formalizzato di gestione? (possibilità di risposte multiple 3 max) 90% 80% 84% 70% 60% 71% 65% 63% 60% 50% 50% 48% 40% 30% 35% 26% 20% 10% 0% 15% 11% 6% 5% 3% 2% di credito di cambio finanziario informatico tecnologico regolamentare gestione delle risorse umane di mercato reputazionale criminalità e sicurezza paese calamità naturali attacchi terroristici cambiamento climatico Altro politico Figura 11c La gestione formalizzata dei rischi Quali sono le principali difficoltà/barriere incontrate nell introduzione di un processo di ERM? (possibilità di risposte multiple 3 max) 70% 68% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 21% 19% 18% 16% 15% 13% 13% 10% 5% 2% Carenza di tempo e/o risorse Complessità regolamentari Difficoltà di armonizzazione dei livelli accettabili di rischio presso le diverse unità organizzative e geografiche Responsabilità di gestione dei rischi non chiaramente definite Difficoltà di identificazione di nuovi rischi emergenti Mancanza di competenze specialistiche Avversione o mancanza di supporto da parte del management al riconoscimento dei rischi Indisponibilità di dati ed informazioni Minaccia di rischi sconosciuti o imprevedibili Scarsa collaborazione dei dipendenti Altro

17 L Enterprise Risk Management in Italia 17 ERM, quali benefici I benefici dell ERM sono reali e in alcuni casi misurabili. Questo è quanto sembra emergere dalle risposte del vertice delle società quotate italiane. La creazione di valore e la protezione della reputazione sono individuati quali principali benefici e rappresentano, in effetti, anche le maggiori motivazioni alla base dell implementazione del processo di ERM (cfr. Figura 2). Le società rispondenti indicano tra i principali benefici dell ERM: la creazione di valore la protezione della reputazione Figura 12 I benefici e gli obiettivi dell ERM Quali sono i principali benefici conseguiti/obiettivi raggiunti grazie al processo di gestione dei rischi aziendali? (possibilità di risposte multiple 3 max) 70% 60% 63% 50% 40% 30% 42% 34% 32% 31% 31% 31% 20% 10% 13% 10% 0% Creare valore per gli azionisti Proteggere e/o accrescere la reputazione della società Assicurare conformità a leggi e regolamenti Aumentare la trasparenza verso il mercato Assicurare un efficiente allocazione di capitale e risorse Evitare perdite Ridurre il rischio di volatilità dei risultati Massimizzare il profitto delle unità di business Garantire la salvaguardia di clienti e personale

18 18 L Enterprise Risk Management in Italia Le priorità nell agenda del top management Il risk management rappresenta una delle priorità dell agenda del top management delle società quotate. La gran parte delle società rispondenti dichiara che intende mantenere stabili o incrementare gli investimenti nel processo di Enterprise Risk Management. In particolare, le principali aree di sviluppo riguardano: l implementazione di modelli integrati di ERM l introduzione di un sistema di reporting sull andamento dei rischi e delle azioni di mitigazione di supporto ai processi strategici ed operativi ( Embedded Risk Management ). Figura 13 Investire nel futuro Considerando diverse componenti del processo di ERM come ritiene si possano evolvere, nei prossimi tre anni, i piani di investimenti societari correlati Sviluppo di un modello integrato di risk management 44% 29% 3% 3% 11% 10% Introduzione di politiche aziendali di risk management 39% 34% 5% 3% 3% 16% Interventi organizzativi volti a ridefinire la Governance del sistema di risk management 31% 35% 2% 15% 5% 12% Piani di formazione in materia di risk management 34% 31% 6% 6% 8% 15% Modalità e tecniche di valutazione dei rischi 27% 37% 3% 11% 3% 19% Sistemi di reporting 48% 31% 2% 2% 5% 12% gli investimenti subiranno un incremento gli investimenti subiranno un decremento gli investimenti rimarranno stabili la società non è interessata ad investire non so non risponde

19 L Enterprise Risk Management in Italia 19 Le tendenze e i possibili scenari I risultati della survey confermano che la gestione dei rischi è un tema di riconosciuta importanza che vede complessivamente il percorso intrapreso dalle società verso modelli avanzati di risk management ancora ai primi passi. Le motivazioni alla base dell introduzione di processi di risk management sono collegate alle scelte di business al fine di fronteggiare i rischi e, ove possibile, tradurli in opportunità o vantaggi competitivi. Finalmente non si tratta più solo di una strumentazione vista in chiave difensiva. I manager interpellati delineano il profilo di una funzione cruciale per orientare i processi decisionali e di pianificazione strategica delle imprese. In particolare cresce la consapevolezza che il risk management è un fattore chiave per stabilizzare i percorsi di crescita sostenibile delle aziende.

20 20 L Enterprise Risk Management in Italia Nel nuovo paradigma della società del rischio ci sono, infatti, alcuni elementi strutturali che rendono il risk management una vera e propria priorità: con la globalizzazione dei mercati e la competitività sempre più stringente, le imprese si confrontano quotidianamente con la complessità, l incertezza e la volatilità dei risultati la comunità finanziaria e tutti gli stakeholder mettono sempre di più sotto pressione le aziende. Si aspettano che le imprese siano in grado di prevedere, analizzare e gestire i rischi, anche e soprattutto quelli cosiddetti emergenti, che hanno impatti potenzialmente devastanti sullo standing e la reputazione delle imprese la fiducia è destinata a diventare una delle merci più preziose e rare nel rapporto tra l impresa e il mercato. In questa prospettiva è essenziale l introduzione di processi e sistemi idonei a prevenire nuove patologie aziendali o collassi dei sistemi di controllo. Su queste architravi organizzative occorre poi creare comportamenti collettivi ed identità organizzative improntate ad un nuovo senso etico si assiste ad una tendenza generale verso l inasprimento delle sanzioni per la cosiddetta colpa organizzativa. Questo determina un atteggiamento di ostracismo nei confronti dell azienda che non si è dotata di sistemi adeguati di prevenzione e controllo. Come mostrano chiaramente i risultati della ricerca la corretta ed efficace progettazione ed implementazione di un processo direzionale di risk management permette alle aziende di creare valore. Non solo attraverso la riduzione dei costi (finanziari ed operativi), la stabilizzazione dei risultati, la riduzione della volatilità, ma anche preservando o migliorando la propria reputazione sul mercato. Si tratta di contribuire a creare una nuova cultura organizzativa, proiettata verso processi di crescita sostenibile. Una delle sfide più importanti riguarda non solo e non tanto l effettiva implementazione di un sistema efficace di Enterprise Risk Management ma anche la disponibilità di modelli di misurazione del valore creato. E dunque necessario che le aziende realizzino sistemi di identificazione, assessment, gestione e monitoraggio dei rischi (ancorchè con modalità e livelli di sofisticazione diversi) che si estendano a tutte le aree ed i processi aziendali dove risiedono potenzialmente i rischi stessi. In altri termini, il risk management è processo direzionale trasversale di tipo top down. Il funzionamento efficace di questo processo implica il coinvolgimento di tutte le strutture aziendali, che a diverso titolo sono coinvolte nella gestione dei rischi. In questa prospettiva l idea di un risk management chiuso nel recinto di una funzione organizzativa isolata dal resto dell azienda, si conferma sempre di più come un idea superata dalla complessità dell attuale scenario.

21 L Enterprise Risk Management in Italia 21 I recenti scandali finanziari e le incertezze legate alla congiuntura economica hanno contribuito ad accrescere la domanda di risk management da parte di tutti gli stakeholder. In questo ambito, il legislatore è recentemente intervenuto, ed è lecito attendersi che interverrà ancora di più nel prossimo futuro, definendo, con il recepimento della direttiva europea sul controllo legale dei conti, specifiche responabilità di vigilanza e di assurance interna sull efficacia dei processi di controllo interno e di gestione del rischio. In particolare, l art. 19 del Decreto Legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010 ha introdotto l obbligo per il collegio sindacale, che, in base allo stesso articolo, si identifica con il comitato per il controllo interno, di vigilare sull efficacia dei sistemi di gestione del rischio. Questo provvedimento accresce le responsabilità degli organi di controllo e degli organi amministrativi e si aggiunge a quanto già disposto dal T.U.F. agli artt. 123 bis e 154 bis in tema di maggiore controllo e disclosure degli emittenti sui rischi e sui processi di gestione dei rischi. E ragionevole quindi prevedere che molte società si adopereranno a breve per sfruttare il potenziale competitivo ottenibile tramite lo sviluppo di modelli di embedded risk management nonché, nel caso delle quotate, per adempiere alle nuove disposizioni normative. Questo percorso virtuoso, già intrapreso dalle società quotate, rappresenterà lo stimolo per la diffusione della cultura di risk management in tutte le realtà aziendali indipendentemente dalle dimensioni o dalla presenza di obblighi normativi.

22 22 L Enterprise Risk Management in Italia KPMG e la gestione dei rischi: per un approccio olistico L Enterprise Risk Management è parte integrante della cultura professionale di KPMG. Esiste, di base, una sensibilità diffusa ed una competenza specialistica su questi temi sia a livello nazionale sia internazionale. In questa prospettiva, grazie alle esperienze maturate con alcune delle più importanti aziende multinazionali e con le migliori business school, KPMG offre lo stato dell arte sotto il profilo della visione strategica e dell approccio metodologico e riesce a calarlo nello specifico di ogni contesto aziendale, personalizzandolo in base alle diverse esigenze. Uno dei punti di forza di KPMG consiste nell approccio integrato e multidisciplinare. Questo in sostanza si traduce in una visione olistica dell azienda dove processi di risk management e di compliance convergono verso un unica piattaforma di servizio, fortemente compenetrata con la governance, la cultura organizzativa ed i modelli di reporting. Questa impostazione permette: un supporto end-to-end: dalla identificazione dei rischi alla definizione di adeguate misure di gestione modularità e scalabilità del servizio: l intervento KPMG si può strutturare per fasi, introducendo gradualmente elementi di risk management integrato in base alle reali esigenze ed aspettative delle imprese, minimizzando eventuali discontinuità organizzative. Il primo passo dell intervento KPMG è quello di collegare l Enterprise Risk Management con la mission e gli obiettivi strategici dell organizzazione. Successivamente sono presi in considerazione una serie di processi di business core per il funzionamento dell impresa. Il modello di KPMG si fonda inoltre sull armonizzazione di cinque componenti fondamentali, considerate essenziali per minimizzare i rischi di un organizzazione di fronte ad uno scenario di cambiamento continuo. Metodologie e sistemi di rilevazione e valutazione dei rischi ( Risk Identification & Assessment ) Il primo passo operativo di ERM è certamente l identificazione dei rischi. Attraverso l applicazione delle più moderne tecniche di risk assessment (analisi causa-effetto, analisi probabilitàimpatto, etc.) KPMG è in grado di guidare l azienda nella rilevazione del proprio portafoglio dei rischi. Applicando tecniche ed analisi di correlazione inoltre, KPMG supporta l azienda nel consolidamento del proprio Risk Profile complessivo. Assetto organizzativo ( Risk Governance & Oversight ) Governare i rischi significa in primis definire qual è la propensione al rischio (Risk Appetite) dell impresa, ossia il livello massimo di rischio che è disposta ad accettare. Non esiste una regola predefinita per quantificare la propensione al rischio, ma KPMG può guidare le aziende in questo percorso di consapevolezza, per arrivare a capire il livello di rischio tollerabile in base alla propria strategia ed agli obiettivi di business. Per governare i rischi in modo efficace occorre anche definire il corretto assetto organizzativo tra organi (ad es. Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi, ecc.), funzioni aziendali (ad esempio Chief Risk Manager) e sistema di ruoli e di deleghe ( accountability ) deputati al governo dei rischi. In questo senso, nell esperienza KPMG lo strumento per eccellenza è rappresentato dalle Risk Policy. Le policy di gestione dei rischi rappresentano, infatti, lo strumento operativo con il quale l azienda declina le decisioni strategiche sul governo dei rischi in decisioni operative. KPMG supporta l azienda nella definizione e predisposizione di adeguate Risk Policy, focalizzate sulle principali tipologie di rischio (rischi operativi e di frode, rischi finanziari e di liquidità, etc.) e sugli elementi chiave per una efficace governance dei rischi stessi. Modalità e strumenti di misurazione, aggregazione e ranking dei rischi ( Risk Quantification & Aggregation ) La quantificazione dei rischi è un altro aspetto fondamentale nel processo di ERM. KPMG mette a disposizione delle imprese un expertise unica che mutua e valorizza esperienze, tecniche e metodologie consolidate dal mondo bancario e finanziario, da sempre storicamente più orientato (anche in virtù di forti spinte normative) alla misurazione dei rischi.

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