Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 25 marzo 2015

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1 Famiglie e welfare comunitario Stefania Mazza 25 marzo 2015

2 CHE COS E UN PIANO DI ZONA La definizione è contenuta nella Legge Quadro 328/2000 I contenuti del piano di zona riguardano: - gli obiettivi strategici e le priorità d'intervento; - le modalità organizzative dei servizi, le risorse messe in campo, i requisti di qualità; - l'impostazione del sistema informativo locale; - le modalità per garantire l'integrazione tra servizi e prestazioni; le modalità per realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali le modalità per la collaborazione tra servizi e soggetti impegnati nelle diverse forme locali di solidarietà sociale; le forme di concertazione con l'azienda sanitaria locale, per garantire l'integrazione tra servizi sociali di ambito e servizi sanitari distrettuali.

3 4 novità introdotte nella programmazione sociale con i piani di zona Le politiche sociali di un territorio vengono programmate in modo integrato superando la logica settoriale (riepilogo degli interventi, dei finanziamenti, dei bisogni nuovi e delle priorità per singolo territorio) Passaggio da una prospettiva di government (governo del pubblico) ad una di governance (coinvolgimento degli attori della società civile) Il territorio di riferimento è la zona (ambito) e non più il singolo comune (strumenti fondamentali: accordo di programma ufficio di piano) Rivitalizzare i contenuti dell'integrazione socio-sanitaria (logica di collaborazione anzichè di delega)

4 Luci nell'applicazione dei piani di zona Istituito l'ufficio di piano (cabina di regia dei processi partecipativi) per dare continuità; Rilevazione quantitativa e qualitativa (dati numerici + dati gruppi tematici -focus group-)» bisogni specifici del territorio;» oggetto conoscitivo complesso;

5 Ombre nell'applicazione dei piani di zona Difficoltà dei/nei processi partecipativi (paternalismo degli amministratori, scadenze amministrative ravvicinate, moltiplicarsi del numero dei tavoli) Eterogeneità nelle modalità di coinvolgimento del terzo settore (chi troppo, chi troppo poco) Modalità di lettura dei bisogni poco partecipativa

6 Come e chi coinvolgere del terzo settore e della società civile? Imparare a distinguere la funzione di produzione (gestionale su delega dell'ente pubblico) da quella di advocacy e protezione sociale (autonoma rispetto al pubblico) perché aiuta a chiarire i soggetti da coinvolgere e per quali motivi in una logica di governance» dare spazio alle realtà che introducono nuovi bisogni;» dare voce alla cooperazione sociale (imprenditoriale); - quali e chi sono i rappresentanti delle cooperative sociali, delle associazioni e del volontariato? - quale potere decisionale e responsabilità si possono attribuire al privato sociale?

7 Chi firma l'accordo di programma? Obbligatoriamente: gli attori istituzionali (è necessaria la loro firma pena la nullità) Facoltativamente: i soggetti del terzo settore e della società civile (se firmano si assumono la responsabilità di conseguire gli obiettivi del piano)

8 Accordo di programma Funzione: costruzione di un nuovo soggetto che assume l'identità dei soggetti firmatari l'accordo Responsabilità: definite dalle sottoscrizioni

9 rappresentanza Strutturata e organizzata nel mondo delle cooperative sociali e nei/dei sindacati; Frastagliata e divisa nel mondo dell'associazionismo; --- per il futuro: trovare forme di autorappresentanza della società civile

10 responsabilità In alcune realtà: coinvolgimento quasi alla pari (potere decisionale) Nella maggior parte: ruolo solo consultivo (importante per aiutare i decisori a operare scelte) Errore: non chiara esplicitazione del tipo di apporto chiesto al privato sociale (solo funzione consultiva? E' importante chiarirlo subito)

11 Fasi per articolare i pdz Coinvolgimento di tutti i soggetti interessati Ricostruzione di una base conoscitiva comune per analisi dei bisogni e conoscenza esistente Individuazione degli obiettivi strategici Precisazione dei contenuti ai sensi art. 19 Approvazione del piano di zona e sottoscrizione di un accordo di programma» Fonte Ranci Ortigosa IRS Milano

12 Scheda per elaborare proposte progettuali Il problema (qual è la popolazione cui ci si rivolge? Quale è il bisogno o la domanda che il progetto intende soddisfare? Perchè è necessario intervenire?) Obiettivi (sulla base dei problemi individuati quali obiettivi intende raggiungere il progetto)? Caratteristiche del progetto (Quali attività? Quale organizzazione? Elementi innovativi del progetto? La realizzazione del progetto non deve interferire con il lavoro normale: è necessario esplicitarlo sempre) Risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del progetto (indicare costi e motivazioni, indicare eventuali oneri aggiuntivi verranno a delinearsi negli anni per il mantenimento del progetto)

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