MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
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1 ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico degli errori che possono verificarsi nel corso dell attività sanitaria e che possono invece diventare un opportunità, utilizzando gli eventi sfavorevoli (eventi sentinella) come occasioni che producono conoscenza utile a favorire gli aspetti organizzativi delle Aziende Sanitarie. La funzione di gestione del Rischio Clinico va configurata come un sistema di cultura, politiche, obiettivi, persone, risorse, procedure, risultati, coerente con gli obiettivi di partecipazione dei professionisti e funzionale al raggiungimento del mandato delle organizzazioni sanitarie in tema di Governo Clinico integrato in modo sinergico con gli altri requisiti e sistemi per la gestione della qualità previsti istituzionalmente (Accreditamento Istituzionale). Questo processo include importanti aspetti giuridico amministrativi, quali il governo del contenzioso, problemi assicurativi (quali gli aspetti economici indotti dagli incidenti in termini di risarcimento dei danni) e qualità percepita dei servizi dai cittadini. Premesso quanto sopra, obiettivo del presente documento è costituire una rete regionale per la gestione integrata con le Aziende Sanitarie del Rischio Clinico che consenta di: 1. assicurare la precisa definizione degli obiettivi, 2. perseguire un adeguata distribuzione delle risorse e un corretto utilizzo delle stesse; 3. individuare alcuni strumenti di intervento al fine di garantire omogeneità e ripetibilità della rilevazione dei dati in tutto il tessuto aziendale ligure. La rete regionale del rischio clinico è pertanto così costituita: A LIVELLO REGIONALE: COMMISSIONE REGIONALE DI COORDINAMENTO: La Commissione Regionale di Coordinamento sul Rischio Clinico costituisce lo strumento per promuovere la realizzazione di un approccio integrato alla gestione del rischio all interno delle strutture sanitarie e il conseguimento di adeguati livelli di sicurezza del paziente e degli operatori. Pag. 2
2 1. Criteri ispiratori della Commissione Regionale di Coordinamento: Vicinanza ai bisogni e alle necessità delle Strutture Sanitarie e degli operatori per la gestione del rischio clinico; Sede di libera discussione tra gli operatori sanitari per l approfondimento delle problematiche correlate all analisi dei processi e alla prevenzione degli errori nello svolgimento dell attività sanitaria al di fuori di una logica di ricerca delle responsabilità o di controllo; Flessibilità operativa, mediante la costituzione di un gruppo di rappresentanti nominati dalle Aziende Sanitarie, organizzata in sottogruppi di lavoro che affronteranno le diverse tematiche legate alla gestione del rischio, avvalendosi di competenze medico legali e giuridiche per sviluppare questioni non strettamente legate all evidenza di errori medici, ma di rilievo per le Aziende (es. studio degli attuali sistemi assicurativi e di possibili forme di copertura del rischio che tengano conto dello sviluppo di percorsi di prevenzione di controllo e verifica sui processi di cura). 2. Obiettivi della Commissione Regionale di Coordinamento: Migliorare l organizzazione del lavoro in ospedale per aumentare la sicurezza degli utenti e degli operatori; Migliorare le tecniche di comunicazione, percezione e segnalazione del rischio per prevenire l errore e/o eventi avversi in sanità; Migliorare le performance del sistema e degli operatori sanitari in relazione all uso delle nuove tecnologie biomedicali; Favorire la pratica dell audit clinico ; Favorire e implementare l uso di procedure operative per i processi sanitari a rischio ; Favorire e incentivare la trasparenza nelle strutture sanitarie per migliorare il rapporto di fiducia tra servizio sanitario e cittadini. 3. Funzioni operative della Commissione Regionale di Coordinamento: Analisi degli eventi avversi ed errori umani in medicina; Osservatorio epidemiologico regionale sugli eventi avversi ed eventi sentinella; Analisi dei processi per l individuazione delle pratiche migliori ai fini della sicurezza dei pazienti; Definizione di strumenti comuni per la raccolta dei dati, la loro elaborazione, la successiva valutazione e il loro impiego nelle politiche di prevenzione e riduzione del rischio clinico; Sviluppo di un percorso di formazione comune nelle aziende liguri sull audit clinico; Analisi degli attuali sistemi assicurativi e delle varie forme di copertura del rischio che tengano conto delle attività di prevenzione e di controllo sui processi di cura e di verifica, al fine di garantire una diminuzione del contenzioso e migliorare il trattamento economico da parte delle Pag. 3
3 compagnie assicuratrici, valutando altresì l opportunità di una negoziazione centralizzata con le stesse; Definizione di corsi di formazione e aggiornamento che permettano di sviluppare una comune cultura nella gestione del rischio nelle Aziende Sanitarie della Liguria nell intento di riuscire ad adottare una strategia unitaria che coordini percorsi comuni e condivisi in termini di appropriatezza e sicurezza; Utilizzo di tavoli di lavoro multidisciplinari con l obiettivo di individuare, anche sulla base dei dati raccolti, tematiche rilevanti sulle quali elaborare delle raccomandazioni di comportamento, da diffondere alle Aziende sanitarie perché ne curino l adozione e l implementazione a livello locale. 4. Assetto organizzativo della Commissione Regionale di Coordinamento: La Commissione Regionale di Coordinamento ha il seguente assetto organizzativo: Coordinamento: Dirigente del Settore Qualità e Appropriatezza delle Prestazioni Sanitarie e Socio sanitarie o un suo delegato. Composizione Coordinatori delle Unità di Gestione del Rischio (U.G.R.) delle Aziende Sanitarie della Liguria, allo scopo nominati dai Direttori Generali; Due tecnici individuati dall Assessore alla Salute, Politiche della Sicurezza dei Cittadini: Medico specialista in Medicina Legale; Esperto in materia giuridica e assicurativa. Queste ultime due figure professionali sono individuate per lo studio degli aspetti inerenti le materie di rispettiva competenza, fornendo supporto e consulenza tecnica alla Commissione medesima. Se necessario, la Commissione potrà avvalersi di membri esterni per lo sviluppo di eventuali progetti inerenti la materia in discorso. 5. Programma operativo della Commissione Regionale di Coordinamento anno 2007: In questa prima fase di avvio del sistema regionale di gestione del Rischio Clinico, si ritiene necessario individuare come segue i principali obiettivi a breve/medio termine della Commissione Regionale di Coordinamento: Entro il 15 febbraio 2007: predisposizione del piano attuativo degli interventi da porre in essere; Marzo - aprile 2007: prima raccolta ed elaborazione dei dati epidemiologici sul contenzioso assicurativo provenienti dalle Aziende Sanitarie Liguri; Entro giugno 2007: predisposizione del piano degli interventi formativi sull audit clinico; Pag. 4
4 Entro Dicembre 2007: stesura di protocolli e linee guida per la gestione del rischio clinico per gli eventi più rilevanti. La Commissione Regionale di Coordinamento viene convocata almeno 4 volte l anno e ogniqualvolta lo richieda almeno la metà dei suoi membri o il Coordinatore. A LIVELLO AZIENDALE: UNITA DI GESTIONE DEL RISCHIO (UGR): Le Aziende sono tenute a implementare l elaborazione di percorsi / protocolli operativi clinico terapeutici e/o assistenziali con particolare attenzione alle problematiche connesse alla gestione del rischio clinico utilizzando strumenti e/o raccomandazioni che verranno fornite dalla Commissione Regionale di Coordinamento al fine di: - garantire maggiore sicurezza del paziente e degli operatori; - monitorare in modo sistemico gli eventi avversi; - promuovere, sviluppare e monitorare le iniziative formative per la Gestione del rischio clinico A tale proposito le Aziende Sanitarie individuano, all interno della loro organizzazione, le Unità di Gestione del Rischio (UGR). L UGR è un gruppo di lavoro multidisciplinare che garantisce l integrazione delle competenze legali, tecniche, sanitarie, amministrative presenti nelle Aziende. Esso deve di norma includere le seguenti Unità Operative: Direzione Sanitaria; Qualità; Formazione; Prevenzione e Protezione; Affari Generali e Legali; Controllo di Gestione; Medicina Legale; Farmacia; Servizio Infermieristico; Rappresentanti delle strutture sanitarie particolarmente interessati e competenti sul tema, nonché Associazioni di tutela dei diritti dei cittadini Il coordinamento dell Unità di Gestione del Rischio (U.G.R.) è affidato di norma a un Dirigente medico. Pertanto, i compiti delle UGR sono i seguenti: Pag. 5
5 1. definire un piano annuale di attività che individui le priorità di intervento per le quali saranno avviate azioni preventive, correttive e di miglioramento; 2. elaborare proposte e suggerimenti per la Direzione Generale finalizzati a: definizione del piano di formazione aziendale; creazione dell osservatorio epidemiologico aziendale sugli eventi avversi ed eventi sentinella per alimentare il relativo osservatorio regionale (raccolta e integrazione di tutte le informazioni provenienti da terminali diversi); rispetto e aderenza ai programmi regionali. 3. fornire a tutti gli operatori dell Azienda un supporto operativo attraverso indicazioni metodologiche, strumenti e tecniche sperimentate finalizzate all identificazione degli eventi avversi, alla loro analisi e alle strategie per la prevenzione e la riduzione delle conseguenze degli stessi. FINE TESTO Pag. 6
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