Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
|
|
- Gianpiero Arena
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia IX LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI C O N S I G L I O R E G I O N A L E GM/MB N A RELAZIONE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE (ricerca scientifica e tecnologica, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche e culturali, spettacolo e manifestazioni, attività ricreative e sportive, politiche giovanili, politiche della pace, della solidarietà e dell associazionismo, ordinamento della comunicazione) (Relatore di maggioranza COLUSSI) sulla PROPOSTA DI LEGGE << Provvedimenti regionali per la promozione e la tutela del patrimonio e della cultura cinematografica e per lo sviluppo delle produzioni audiovisive nel Friuli Venezia Giulia >> Presentata dai Consiglieri Colussi, Alzetta, Blazina, Canciani, Metz, Tonutti, Zorzini il 3 febbraio Presentata alla Presidenza il 25 settembre
2 Signor Presidente, Egregi colleghi, l attività di promozione della cultura cinematografica nella nostra regione in questi ultimi 25 anni è stata sostenuta dai provvedimenti previsti dalla legge n.68, approvata l 8 settembre 1981 e intitolata Interventi regionali per lo sviluppo e la diffusione delle attività culturali. L articolo 14 di quella legge dedicato alle Attività cinematografiche ed audiovisive, riconosceva la necessità e l utilità di sostenere e promuovere la cultura cinematografica e prevedeva l istituzione di un servizio di cineteca regionale integrato con le realtà di cineteche esistenti nella regione. Negli anni a seguire su questa materia, il legislatore si è limitato a disporre le risorse necessarie per avviare il servizio di cineteca regionale - art.49 della legge n.4/1984 e a prevedere integrazioni di carattere estemporaneo con provvedimenti assunti in sede di legge finanziaria. L evoluzione e i cambiamenti successivi avvenuti nell ambito del sistema culturale, degli operatori, del mercato che fa riferimento al mondo del cinema e degli audiovisivi, ci impongono oggi la necessità di rivedere l attuale legislazione ampliandone e adeguandone i contenuti alla nuova realtà che via via è andata strutturandosi. Intesa Democratica, rifacendosi al modello già in vigore a livello nazionale, secondo il quale la legislazione sulle attività culturali prevede testi autonomi e distinti per il cinema e lo spettacolo dal vivo (musica, teatro, danza), propone all attenzione del Consiglio regionale un testo di legge specifico per la promozione e la tutela del patrimonio e della cultura cinematografica e per lo sviluppo delle produzioni audiovisive nel Friuli Venezia Giulia. La necessità di questa scelta viene ancor più avvalorata dal fatto che, anche nel recente Decreto Legislativo n.28 del 22 gennaio 2004 Riforma della disciplina in materia di attività cinematografiche, lo Stato mantiene tutte le funzioni riguardo a tale materia sostegno alle imprese di produzione, distribuzione ed esercizio e promozione delle attività cinematografiche - trasferendo alle Regioni solo le competenze relative alle autorizzazioni per l apertura delle sale cinematografiche. Inoltre, va ricordato che per l acquisizione completa di tale competenza le Regioni sono dovute ricorrere alla Corte Costituzionale che, con la sentenza n.285 del 19 luglio 2005, ha riconosciuto alle stesse la piena titolarità della materia in questione. Per questi motivi si è avviato, per la prima volta nel nostro Paese, un processo ed un dibattito che ha portato alcune Regioni (Sardegna, Liguria, Lazio) a promulgare specifiche leggi relative alle attività cinematografiche ed audiovisive. E questo senz altro un dato politico nuovo che testimonia l accresciuto interesse delle istituzioni regionali per il mondo della cultura cinematografica e per le imprese che operano nei diversi segmenti di questa realtà (esercizio, produzione, servizi culturali, conservazione, ecc.), rivolto a integrare quanto già viene fatto, in modo oggi insufficiente, dallo Stato. Un ulteriore motivo che giustifica l opportunità e la necessità di un intervento legislativo in questo particolare ambito dello spettacolo è rappresentato dal grado di eccellenza raggiunto dal mondo della cultura cinematografica nella nostra regione. Una realtà capace di promuovere un notevole cartellone di manifestazioni festival, I
3 rassegne, concorsi, premi, convegni di studio che fanno del Friuli Venezia Giulia un vero e proprio polo cinematografico apprezzato e riconosciuto a livello internazionale. Una realtà che ha espresso inoltre una originale sensibilità nei confronti della tutela e conservazione del patrimonio culturale cinematografico ed audiovisivo promuovendo manifestazioni, convegni di studio, corsi universitari specialistici su questo. Realizzando al contempo attività cinetecarie sia in ambito pubblico che privato e, avviando esperienze innovative come le mediateche/videoteche di pubblico servizio. Allo stesso modo va ricordato l impegno delle Università di Udine e Trieste nell attivare corsi di studio legati al mondo dell immagine e della comunicazione visiva e la felice intuizione di avviare a partire dal 2000, fra le prime in Italia, una strategia di marketing territoriale attraverso l attività della Friuli Venezia Giulia Film Commission. Da ultimo, non va trascurata l importanza sociale, culturale ed economica - dell offerta cinematografica di qualità nelle sale cinematografiche in un momento di particolare difficoltà di questo settore. Difficoltà legate in parte alla proliferazione nel territorio dei nuovi complessi multiplex che hanno messo in crisi molte sale cinematografiche attive soprattutto nei centri storici e/o urbani e nelle cittadine della provincia, in parte connesse alle nuove modalità di fruizione dei film introdotte con l arrivo delle tecnologie digitali (dvd, pay per view, tv satellitare, internet, ecc.). Stiamo parlando di un circuito regionale di sale d essai che oggi dispone di una quindicina di schermi sugli 87 complessivi, e che ogni anno totalizza circa 350 mila spettatori su un totale di presenze dell intera regione (dati Cinetel 2004). Il progetto di legge che presentiamo in questa sede è il frutto di un lavoro di analisi dell offerta culturale nel settore della produzione e della diffusione della settima arte nel Friuli Venezia Giulia che ha visto coinvolti gran parte degli operatori e degli esperti del mondo cinematografico regionale. Un lavoro che si è svolto in seno alla Commissione regionale per il cinema istituita con delibera della Giunta Regionale n.1292 del 21 maggio 2004 su proposta dell Assessore alle identità linguistiche, i migranti, l istruzione, la cultura, lo sport, le politiche della pace e della solidarietà. La Commissione composta da sedici esperti rappresentanti le diverse realtà istituzionali e territoriali della regione ha operato nell arco di nove mesi concludendo i propri lavori l 8 aprile del 2005 con la presentazione di un documento, approvato all unanimità, in cui vengono individuate le Linee guida per una proposta di legge a sostegno dell attività e della cultura cinematografica ed audiovisiva del Friuli Venezia Giulia. Tale documento dopo una puntuale ricostruzione storica delle vicende culturali legate all attività cinematografica, un attenta ricognizione sullo stato attuale delle cose e l individuazione delle possibili linee di sviluppo futuro nel settore dell audiovisivo, propone un originale modello d intervento che, in estrema sintesi, individua quattro ambiti tematici omogenei su cui focalizzare l attenzione del legislatore: - Valorizzazione e promozione del cinema di qualità: festival, rassegne, circuito del buon cinema; - Film e audiovisivo: bene culturale da conservare, tutelare e valorizzare; - Didattica del linguaggio audiovisivo e della cultura cinematografica; - Produzione audiovisiva e formazione professionale. II
4 Il progetto di legge che viene proposto all attenzione del Consiglio ricalca in maniera fedele quanto emerso dal lavoro della Commissione Regionale per il cinema del Friuli Venezia Giulia. Il successivo lavoro svolto dalla neo costituita Commissione VI e le consultazioni informali susseguitesi negli ultimi mesi, hanno permesso di migliorare ulteriormente il testo integrandolo con proposte volte a garantire un maggiore sostegno all esercizio cinematografico di qualità attivo nei centri urbani e nelle zone urbane o svantaggiate della regione oggi in seria difficoltà; a recepire l indicazione di una maggiore presenza nelle commissioni tecnico - consultive di rappresentanti delle lingue minoritarie storiche e del mondo universitario regionale. Vediamo ora in sintesi com è strutturato il disegno di legge. Nel capo I vengono individuate ed illustrate quelle che sono le finalità e gli obiettivi della proposta di legge: diffusione e sostegno dell attività cinematografica; raccolta, tutela e conservazione del patrimonio cinematografico ed audiovisivo; promozione delle attività di produzione nel territorio della regione. Il capo II raccoglie in tre articoli le azioni previste per la promozione del cinema di qualità. Nel primo art.2 viene dato mandato alla Giunta regionale di individuare le manifestazioni cinematografiche di interesse nazionale ed internazionale che si intendono riconoscere e sostenere con l ausilio di un Comitato regionale di coordinamento delle attività cinematografiche che dovrà elaborare indicatori oggettivi di qualità tramite Linee guida e criteri di riferimento generale. Nel secondo art.3 dedicato alla promozione di un circuito del cinema di qualità, si propongono il sostegno e l incentivazione di quei progetti culturali che, anche mettendosi in rete, garantiscono un offerta di proposte qualificate, con particolare riferimento alle iniziative finalizzate ad avvicinare il mondo della scuola allo spettacolo cinematografico. Per la migliore valutazione di questi progetti viene istituito art.4 - un Comitato regionale di coordinamento per le attività cinematografiche del Friuli Venezia Giulia rappresentativo di tutte le più qualificate realtà associative, universitarie, istituzionali operanti in regione. Sono inoltre previsti incentivi economici mirati al rinnovamento tecnologico delle sale cinematografiche riconosciute d essai ed al sostegno delle iniziative di promozione e valorizzazione delle sale situate nei centri urbani, nelle aree montane e svantaggiate. Il capo III rivolge l attenzione al tema della Valorizzazione e conservazione del patrimonio cinematografico di interesse regionale, proponendosi con l art.5 l obiettivo di superare l attuale situazione di dualismo esistente in regione, razionalizzando il sistema attraverso l individuazione nella Cineteca del Friuli dell unico polo cinetecario regionale, capace di rispondere alla necessità di garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio cinematografico ed audiovisivo presente nel territorio. L articolo 6 propone invece lo sviluppo di un sistema di mediateche, in rete fra loro, un sistema di cui farà parte anche il polo cinetecario regionale, capaci di garantire un pubblico servizio perlomeno di ambito provinciale. Premesso che l orizzonte universalmente accettato dei compiti e dei servizi di una mediateca si configura in termini di accesso digitale e multimediale all informazione e ai patrimoni conservati sul territorio assumendo così un ruolo assimilabile a quello della public library per mediateca pubblica intendiamo riferirci a una struttura che: III
5 - svolga anche attività di conservazione e catalogazione standardizzata di patrimoni audiovisivi e multimediali correlata alla documentazione del territorio di riferimento; - abbia le caratteristiche di un servizio pubblico, con orario regolare di apertura, cataloghi e repertori disponibili per la consultazione ed il prestito gratuito da parte dell utenza, personale qualificato, servizio di reference, postazioni audiovisive e multimediali on-line, anche per attività laboratoriali; - favorisca la diffusione della cultura cinematografica e del linguaggio audiovisivo e multimediale, in particolare nel mondo della scuola, attraverso attività di progettazione di percorsi, laboratori e testi didattici di riferimento. L articolo 7 affronta la necessità di sostenere con convinzione l alfabetizzazione audiovisiva, in un più ampio progetto di educazione all immagine e in una prospettiva di presa di coscienza collettiva e diffusa dei linguaggi mediatici. L interlocutore privilegiato di questa prospettiva è il mondo della scuola, oggi nell ambito dei programmi di sviluppo dell offerta formativa e, in futuro, ci auguriamo, con l inserimento di questa disciplina fra quelle curricolari e obbligatorie. Il capo IV, è senz altro quello più innovativo perchè viene riservato all attività di sostegno e impulso della produzione audiovisiva nel Friuli Venezia Giulia: a tal fine viene individuato nell Associazione FVG Film Commission lo strumento operativo più idoneo per favorire lo sviluppo di progetti imprenditoriali capaci di confrontarsi con il più ampio mercato internazionale dell audiovisivo. Accanto ai tradizionali compiti che già oggi vengono svolti dalla Film Commission valorizzazione del territorio regionale attraverso la realizzazione di opere audiovisive e già previsti nell art.8, si propone con quello successivo art.9 - l istituzione di un apposito Fondo Regionale per l Audiovisivo strutturato sul modello degli oltre 130 Fondi già esistenti in Europa e sostenuti dai programmi MEDIA della Comunità Europea. Questi fondi finanziano lo sviluppo, la preproduzione, la distribuzione e valorizzazione di prodotti audiovisivi nei formati a maggiore vocazione regionale quali cortometraggi, documentari e film di animazione - pensati e realizzati da imprese, soggetti pubblici e privati residenti nel territorio. Per la scelta dei progetti e delle iniziative da ammettere ai contributi e ai finanziamenti viene istituito con l art.10 un Comitato tecnico composto da esperti qualificati per la loro attività nei diversi settori della regia, produzione, sceneggiatura, ecc. di opere cinematografiche e audiovisive e da esperti e docenti universitari. Infine con gli articoli del capo V si individuano le norme finanziarie, art.11, e le disposizioni finali art.12. Nel dibattito avvenuto in sede di Commissione VI è stato evidenziata, inoltre, l opportunità e la necessità di ricomprendere all interno di questo progetto di legge, in un apposito capo, quanto stabilito dall articolo 22 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.28 (Riforma della disciplina in materia di attività cinematografica, a norma dell articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n.137) e alla luce della sentenza 7 e 19 luglio 2005 n.285 della Corte Costituzionale, che individua nelle Regioni la competenza legislativa per la disciplina della localizzazione e apertura delle sale cinematografiche e dei relativi interventi edilizi. La Commissione ha ritenuto di poter integrare nel corso del dibattito in aula questo importante aspetto riguardante l esercizio cinematografico - con la presentazione di un puntuale e specifico emendamento. IV
6 In conclusione siamo convinti di aver dato con questo provvedimento legislativo risposte concrete alle legittime attese dei tanti soggetti attivi in questo specifico settore della cultura e dello spettacolo della nostra regione. Accanto alla conferma e al riconoscimento di quanto di eccellente già da tempo si è andato sviluppando nel settore della valorizzazione, della conservazione, della didattica e della promozione della cultura cinematografica, questa legge getta le basi per un processo d innovazione e crescita in quel settore, oggi strategico, della produzione di contenuti audiovisivi e multimediali. Assieme a poche altre regioni italiane (Emilia Romagna, Sardegna, Lazio, Piemonte, ecc.) il Friuli Venezia Giulia si conferma regione leader in questo particolare ambito dello spettacolo: l auspicio è che il nuovo Ministro ai Beni e alle Attività culturali dia un impulso all attuazione di quanto previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione e vengano assegnati a queste almeno una parte di quei fondi oggi di esclusiva gestione da parte dello Stato attraverso il Fus (Fondo unico per lo spettacolo). Un ringraziamento particolare, infine, per il lavoro svolto nella stesura e nella migliore definizione di questo testo di legge ai dirigenti della Direzione regionale della cultura, alla segreteria della VI Commissione Consiliare e ai componenti della Commissione regionale per il cinema del Friuli Venezia Giulia. Senza il loro contributo ben difficilmente questa legge avrebbe mai visto la luce. COLUSSI V
Il cinema e i cinema del prossimo futuro
Il cinema e i cinema del prossimo futuro Leggi regionali di sostegno alle strutture e alle attività del cinema (con esclusione dell adeguamento alla tecnologia digitale) LIGURIA Legge regionale 3 maggio
DettagliREGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE
REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliREGIONE Avviso Unico Cultura 2014
BANDO LOMBARDIA REGIONE Avviso Unico Cultura 2014 Progetti di promozione Beneficiari educativa e culturale di preminente interesse Enti locali, Università, soggetti pubblici e soggetti privati no regionale
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e
DettagliINTERVENTI DELLA REGIONE SARDEGNA PER LA PROMOZIONE DELLA LETTURA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT SERVIZIO BENI LIBRARI, BIBLIOTECA E ARCHIVIO STORICO REGIONALI INTERVENTI DELLA REGIONE SARDEGNA PER LA PROMOZIONE
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliDirezione servizi sociali servizi e progetti del welfare comunitario
Direzione servizi sociali servizi e progetti del welfare comunitario PUC 2 Attivazione di processi partecipativi: dalla costruzione dello scenario di riferimento alla progettazione operativa, coordinata
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
Dettagli1. Oggetto e struttura del disegno di legge
Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni
DettagliCOMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa. Regolamento. Forum Percorsi di cittadinanza
COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa Regolamento Forum Percorsi di cittadinanza 1 SOMMARIO Art. 1 - Compiti ed Obiettivi 3 Art. 2 - Organi del Forum 3 Art. 3 - Il Presidente 3 Art. 4 - Il Vicepresidente
DettagliPROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia
PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,
DettagliPROPOSTA DI LEGGE Interventi regionali di tutela e valorizzazione delle musiche e delle danze popolari di tradizione orale
PROPOSTA DI LEGGE Interventi regionali di tutela e valorizzazione delle musiche e delle danze popolari di tradizione orale Il consigliere regionale Sergio Blasi Proposta di legge Interventi regionali di
DettagliPROTOCOLLO D INTESA GIOVANI, SCUOLA & VOLONTARIATO. tra
PROTOCOLLO D INTESA GIOVANI, SCUOLA & VOLONTARIATO tra Ufficio scolastico provinciale, Provincia di Rovigo, Assessorato alle Politiche Sociali, e Assessorato alla Pubblica Istruzione e Associazione Polesine
Dettagligiovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa tra MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE e CSI CENTRO SPORTIVO ITALIANO
DettagliPICENTINI IN LUCE Antica Ramiera,
La Fondazione Giffoni, in collaborazione con l Archivio Foto Cinematografico dell Istituto Luce e l Istituto Istruzione Superiore Gian Camillo Glorioso organizzano un progetto formativo rivolto a al mondo
DettagliDELIBERAZIONE N. 40/33 DEL 7.8.2015
Oggetto: Norme per lo sviluppo del cinema in Sardegna. Programma di spesa. Esercizio finanziario 2015. Euro 3.410.000. L.R. n. 20 settembre 2006, n. 15, art. 24, comma 1. L Assessore della Pubblica Istruzione,
DettagliDalla Pianificazione Energetica all attuazione degli interventi: il punto di vista delle PA e delle Imprese
Dalla Pianificazione Energetica all attuazione degli interventi: il punto di vista delle PA e delle Imprese Maria Paola Corona Presidente di Sardegna Ricerche Sardegna Ricerche: dove la ricerca diventa
DettagliFondo Audiovisivo Friuli Venezia Giulia
Mappatura e Monitoraggio di normative e fondi regionali di sostegno al cinema Ufficio Studi ANICA Regione Friuli Venezia Giulia Fondo Audiovisivo Friuli Venezia Giulia Per ogni approfondimento, fare riferimento
DettagliPROGETTO INTERCULTURALE DI RETE
CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani
PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE
Comune di Casalecchio di Reno Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 2005
DettagliATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali
Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali DOCUMENTI IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE VISTA la legge n. 675/96 e successive modificazioni e integrazioni relativa a tutela delle persone
DettagliREGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI
REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI Art. 1 FUNZIONI E SEDE 1. Il Settore Giovanile Minibasket e Scuola (SGMS) costituisce un organismo tecnico di settore
DettagliItalian Model European Parliament
Italian Model European Parliament IMEP è un progetto innovativo, per giovani studenti, riconosciuto a livello internazionale. Nel ruolo di europarlamentari terranno discorsi, scriveranno proposte di legge
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia
DettagliLE PRINCIPALI TAPPE LEGISLATIVE
LA RIFORMA DEL DIRITTO ALLO STUDIO ALLA LUCE DELLA L. 240/10 Università della Calabria 24/02/2010 LE PRINCIPALI TAPPE LEGISLATIVE 1948 Costituzione - art. 34 Sancisce il principio del diritto allo studio.
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO (SETTIMA LEGISLATURA) PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE PERIODO 2004-2006 * Allegato alla deliberazione consiliare
Dettagli2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG
2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia
DettagliLEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.
LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del
DettagliR E G O L A M E N T O F O N D O C I N E M A D E L L A R E G I O N E T O S C A N A. Art. 1. Oggetto. Art. 2. Definizioni
R E G O L A M E N T O F O N D O C I N E M A D E L L A R E G I O N E T O S C A N A Art. 1 Oggetto 1. Il presente regolamento, in attuazione dell articolo 6 comma 4 della legge regionale 24 dicembre 2008,
DettagliCONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA
CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA
SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 2216 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore ASCIUTTI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 18 APRILE 2003 Modifica alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, in materia
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliI sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013
I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale Roma, 17 settembre 2013 Intervento di Claudio Andrea Gemme, Presidente ANIE Confindustria Signore e Signori, buongiorno. Grazie a tutti voi per
DettagliDiscutila nel workshop
Seconda Edizione Invia la tua proposta Discutila nel workshop Presentala in Senato Alla prima edizione hanno partecipato 90 giovani provenienti da tutta Italia Sono state presentate ad un delegazione di
Dettaglinell ambito del progetto
FREE PA 2009 Informazione e formazione dei funzionari tecnici ed amministrativi degli Enti Pubblici in materia di fonti rinnovabili di energia, risparmio ed efficienza energetica nell ambito del progetto
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola
ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 279. Istituzione della rete dei musei nazionali di scienza e tecnica (REMUNAST)
Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 279 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa delle senatrici CARLONI e CHIAROMONTE COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 29 APRILE 2008 Istituzione della rete dei musei nazionali
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883
740 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883 Legge regionale n. 33/2006 Norme per lo Sviluppo dello Sport per Tutti Articolo 5 - Approvazione Protocollo d intesa e Convenzione tra
DettagliCOMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione
DettagliLEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo
LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo Pubblicata sul BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE LOMBARDIA n 38 del 21 settembre
DettagliCittà di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI
Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER
DettagliPROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012
PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 IL PATTO DEI SINDACI Raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio: questo, in estrema sintesi,
DettagliPROGETTO INTRAPRENDERE
PROGETTO INTRAPRENDERE Biennio di attività 2011-2012 REALIZZATO DA: CON IL CONTRIBUTO DI: IN COLLABORAZIONE CON: COMUNI DELLA PROVINCIA DI MODENA OBIETTIVI DEL PROGETTO: Intraprendere è nato nel 2001 per
DettagliSistemi gestionali e di programmazione per la valorizzazione dei beni culturali. Il caso Aquileia.
Sistemi gestionali e di programmazione per la valorizzazione dei beni culturali. Il caso Aquileia. Lucca, 21 ottobre 2010 Le fasi della valorizzazione STRATEGICA PROGRAMMATICA GESTIONALE La fase strategica
Dettaglil Accordo in sede di Conferenza unificata del 2 marzo 2000 per la riorganizzazione e il potenziamento dell educazione degli adulti;
REGIONE PIEMONTE BU13 28/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 4 marzo 2013, n. 17-5463 Presa d'atto a ratifica del Protocollo d'intesa sottoscritto tra il Ministero dell'istruzione, Universita'
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di
Dettagli16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA
16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
Dettagli1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013
I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371
DettagliCONVENZIONE tra UNIVERSITA DEGLI STUDI DEL MOLISE. Centro Linguistico di Ateneo (Centro di servizi per la didattica e la ricerca)
CONVENZIONE tra UNIVERSITA DEGLI STUDI DEL MOLISE Centro Linguistico di Ateneo (Centro di servizi per la didattica e la ricerca) e SOCIETA DANTE ALIGHIERI Comitato di Campobasso VISTA la legge 9 maggio
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo
DettagliCga capofila del progetto Genitori in rete
Cga capofila del progetto Genitori in rete 09 dicembre 2015 - Prende il via il progetto Genitori in rete, con il quale il Comitato Genitori, che è capofila dei promotori, punta a realizzare una rete di
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliProgetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta
Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi
DettagliDIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
1608 27/02/2014 Identificativo Atto n. 167 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO ASSEGNAZIONE DEI CONTINGENTI DI DOTI PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI DI QUALIFICA TRIENNALI DI ISTRUZIONE
Dettaglitra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLE RETI D IMPRESA In data tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio premesso che Con l'art. 3, comma 4-ter, del
DettagliGIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012
GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per
DettagliLA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)
PROTOCOLLO D INTESA PER LA INDIVIDUAZIONE DI AZIONI COMUNI VOLTE A MIGLIORARE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLE CITTA D ARTE DELLA SICILIA TRA LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliTITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI
REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI TITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI Art. 1 Finalità 1. Il Comune di Badia Polesine riconosce e promuove il pluralismo associativo per la tutela
DettagliSCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA
PROGETTO TRASFERIMENTO BORSA CONTINUA NAZIONALE DEL LAVORO SCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA Piano di attività integrate fra i progetti: Ministero Pubblica Istruzione - Impresa Formativa Simulata e Ministero
DettagliCOMUNE DI ESCALAPLANO
COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro
DettagliManifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale
Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi
DettagliLega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:
DettagliCONVENZIONE QUADRO TRA L UNIVERSITÀ DEGLI STUDI SUOR ORSOLA BENINCASA DI NAPOLI L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
Allegato A alla delibera n. 458/15/CONS CONVENZIONE QUADRO TRA L UNIVERSITÀ DEGLI STUDI SUOR ORSOLA BENINCASA DI NAPOLI E L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI La presente convenzione quadro regola
DettagliREGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 21 OTTOBRE 2009 N. 41
REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 21 OTTOBRE 2009 N. 41 NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALL ALTA FORMAZIONE PRESSO CENTRI INTERNAZIONALI D ECCELLENZA E DI INCENTIVO AL RIENTRO NEL MERCATO DEL LAVORO REGIONALE
Dettagliproposta di legge n. 420
REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 420 a iniziativa del Consigliere Marangoni presentata in data 18 giugno 2014 PROMOZIONE, SOSTEGNO E VALORIZZAZIONE DELLA MUSICA POPOLARE E AMATORIALE:
Dettaglivisto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;
Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e di insegnanti di sostegno
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1561 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GIANNI FARINA Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA
PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA L Università degli Studi di Ferrara (di seguito denominata brevemente Università ) Codice Fiscale
DettagliASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO
Schema di disegno di legge recante: Delega al Governo per l emanazione di un testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul lavoro bozza aggiornata al 30 dicembre 2006
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622
14236 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 55 del 21 04 2015 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622 Approvazione Linee guida per lo svolgimento degli esami di Qualifica in esito
DettagliChi può richiedere il Voucher Formativo?
COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliBANDO. Progetti di formazione per il volontariato
BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA
DettagliCURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione
DettagliRACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI
Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica
DettagliCONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliI nuovi ITS centri speciali di alta tecnologia
Dipartimento per l istruzione n. 3 in ABRUZZO n. 1 nel MOLISE n. 3 in CAMPANIA n. 3 in PIEMONTE n. 7 in EMILIA ROMAGNA n. 3 in PUGLIA n.2 in FRIULI VENEZIA GIULIA n. 1 in SARDEGNA n. 7 nel LAZIO n. 5 in
Dettagli- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato
1. Elementi di contesto La revisione dei piani di studio svizzeri avviene all interno di un contesto ben definito che è quello legato all Accordo intercantonale sull armonizzazione della scuola obbligatoria
DettagliCOMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA
COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA ASSOCIAZIONI CHE PARTECIPANO ALLA GESTIONE IN RETE DEL PROGETTO. UISP Comitato regionale ER (capofila) Arci Comitato regionale Emilia Romagna CSI Comitato regionale Emilia
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa
Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione Il Presidente del Consiglio di Stato PROTOCOLLO D INTESA Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi
DettagliLA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE - 22/10/2013 - N 741 Riconoscimento dell equivalenza ai diplomi universitari dell area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento, in attuazione dell articolo 4,
DettagliLA TRASPARENZA E PRIVACY. E assicurata ai genitori la massima trasparenza possibile nell accesso ai documenti
LA TRASPARENZA E PRIVACY E assicurata ai genitori la massima trasparenza possibile nell accesso ai documenti della scuola che riguardano il percorso scolastico e formativo dei propri figli secondo le modalità
DettagliGruppo Territoriale Piemonte
Gruppo Territoriale Piemonte L avvio Verso la fine degli anni Novanta un piccolo gruppo di coordinatori pedagogici e di educatori ha sentito il bisogno di riorganizzare una rete di collegamento tra le
DettagliIstituto Comprensivo Galileo Galilei di Alessandria a.s. 2012/13. Progetto bibliomediateca (P13) (parte relativa alla conduzione generale)
Istituto Comprensivo Galileo Galilei di Alessandria a.s. 2012/13 Progetto bibliomediateca (P13) (parte relativa alla conduzione generale) L'isola dei libri Non c'è nave che possa come un libro portarci
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3384 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GRILLINI Disposizioni per la formazione delle figure professionali di esperto in educazione
Dettagli