Partecipare per decidere

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Partecipare per decidere"

Transcript

1 Percorso realizzato col sostegno dell Autorità Regionale per la Partecipazione, L.R.69/07 Comune di Civitella in Valdichiana Partecipare per decidere Percorso partecipativo per il Piano Strutturale di Civitella in Val di Chiana Comune di Civitella in Val di Chiana Ufficio Relazioni con il Pubblico via Luigi Settembrini 21 tel mail: sito web:

2 2 Partecipare per Decidere Indice 1. Cos è un Piano Strutturale 3 2. Il Piano vigente e il nuovo Piano 4 3. Il percorso partecipativo 6 4. Materiale di lavoro 8 5. Le mappe dei luoghi 12 L obiettivo di questa breve Guida al percorso di partecipazione è di mettere tutti nella condizione di poter discutere e confrontarsi per dare il proprio contributo alla definizione del Piano Strutturale. Il Comune di Civitella Val di Chiana ha adottato nel 1998 il Piano Strutturale e sta procedendo ora ad una variante generale del Piano stesso. Nelle prossime pagine si parlerà, perciò, di Piano Strutturale vigente riferendosi a quello attualmente in vigore e Nuovo Piano Strutturale per riferirsi a quello che sarà adottato prossimamente. Nelle prime pagine della Guida si trovano le principali indicazioni tecniche e normative relative al Piano Strutturale organizzate in modo semplice e leggibile per dare modo ai cittadini di orientarsi e partecipare attivamente alla discussione. Nella Guida si spiega anche quali siano le tappe, il funzionamento e gli obiettivi del percorso di partecipazione che ha il suo momento centrale nei laboratori di frazione nei quali i cittadini si incontreranno e dialogheranno tra loro aiutati da facilitatori esperti. Nella seconda parte della Guida si trovano dei veri e propri materiali di lavoro: una serie di domande sulle quali iniziare a riflettere in vista dei laboratori di frazione e le mappe del territorio sulle quali segnare eventuali indicazioni in vista della discussione con gli altri cittadini. Si prega di portare con sé la Guida agli incontri.

3 Percorso partecipativo per il Piano strutturale di Civitella in Val di Chiana 3 1. Cos è un Piano Strutturale Il Piano Strutturale è composto da diverse sezioni Quadro conoscitivo, Statuto del territorio, Documento di programmazione delle strategie di sviluppo e viene sviluppato per passaggi successivi. Il primo passo è la compilazione del Quadro conoscitivo mediante il quale si individuano e si analizzano le caratteristiche del territorio. A partire dagli elementi evidenziati nel Quadro conoscitivo viene redatto lo Statuto del territorio che descrive il profilo identitario evolutivo del territorio stabilendo quali siano i suoi elementi fondanti e fondamentali. Infine, tenendo conto sia del Quadro conoscitivo che dello Statuto del Territorio si procede a stendere il Documento di programmazione delle strategie di sviluppo che contiene gli indirizzi per lo sviluppo economico, sociale, urbanistico, ambientale del Comune per il prossimo futuro. L insieme dei documenti che costituiscono il Piano Strutturale servono dunque per: Stabilire le regole per l uso e la trasformazione delle risorse; Riconoscere, attraverso lo Statuto del territorio, le identità dei luoghi e tutelare le risorse essenziali del territorio; Definire gli indirizzi per il governo del territorio; Stabilire gli obiettivi delle proprie politiche di settore e il programma per attuarle. Al contrario del vecchio Piano Regolatore Generale un Piano Strutturale non dice quindi dove, come e quanto si può o meno intervenire sul territorio e affida invece questo compito ad uno strumento attuativo, il Regolamento Urbanistico, che deve essere approvato perché il Piano Strutturale diventi operativo. Glossario VARIANTE È la procedura che consente, come dice il termine stesso, la variazione di uno strumento di pianificazione o di un atto di governo dl territorio, sempre in coerenza con gli strumenti degli altri Enti sovraordinati. Ogni variante deve essere approvata dal Consiglio comunale. Il Piano Strutturale vale a tempo indeterminato e può essere modificato con varianti qualora si modifichino elementi sostanziali del Quadro conoscitivo o si intenda modificare gli obiettivi già assunti. Il Quadro Conoscitivo: individua, descrive e analizza gli elementi strutturali del territorio allo stato attuale e delle dinamiche che lo caratterizzano (dal punto di vista agronomico, geologico, paesaggistico, urbanistico, socioeconomico, ). Lo Statuto del territorio: descrive gli elementi che costituiscono l identità dei luoghi; le condizioni necessarie per uno sviluppo sostenibile; le invarianti strutturali vale a dire tutte quelle caratteristiche del territorio che il Comune considera non negoziabili ; i princìpi del governo del territorio; la disciplina del paesaggio; le aree e gli immobili dichiarati di notevole interesse pubblico; le prestazioni e le funzioni che costituiscono un valore irrinunciabile del territorio in questione. Il Documento di programmazione delle strategie di sviluppo: stabilisce per citare gli elementi più importanti gli obiettivi e gli indirizzi per la programmazione futura; le dimensioni massime sostenibili degli insediamenti; i criteri e le regole per la progettazione; gli interventi da realizzare mediante i piani complessi; le misure di salvaguardia da rispettare sino all approvazione del Regolamento Urbanistico.

4 4 Partecipare per Decidere 2. Il Piano vigente e il nuovo Piano IL PIANO STRUTTURALE ATTUALMENTE VIGENTE Il Piano Strutturale vigente è stato adottato il 1/08/1998 e approvato il 30/01/1999 e segue, dunque, le indicazioni contenute nella legge regionale 5/1995, la prima che ha introdotto il Piano Strutturale in sostituzione del Piano Regolatore. Si tratta di uno dei primi Piani Strutturali approvati in Toscana che ora anche alla luce dell approvazione di una successiva legge regionale (1/2005) per il governo del territorio necessita di una revisione generale. Il Piano Strutturale del 1999 aveva individuato i seguenti obiettivi strategici: Salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico; Riorganizzazione e razionalizzazione delle infrastrutture per la mobilità; Riqualificazione dei Centri urbani; Elevamento complessivo della qualità architettonica ed ambientale del sistema insediativo; Formazione di un Parco agro-urbano con funzione di connessione delle tre principali frazioni di pianura; Riorganizzazione del comparto produttivo tramite il consolidamento e la riqualificazione delle aree industriali urbanizzate; Tutela e valorizzazione delle colture specializzate del territorio agricolo; Riorganizzazione complessiva del territorio in chiave ecologico-ambientale tramite la formazione di sistemi integrati fra insediamenti ed ambiente (città-campagna). I redattori del vecchio Piano hanno organizzato lo Statuto del Territorio suddividendo il territorio in 7 luoghi omogenei che il nuovo Piano Strutturale riprenderà in considerazione per valutare eventuali modifiche alla luce degli anni trascorsi e delle nuove indicazioni della legge regionale 1/2005. Luogo 1: Badia al Pino, Tegoleto, Pieve al Toppo e il sistema insediativo agrourbano. Luogo 2: La fattoria di Dorna e la Valle del Leprone. Luogo 3: Viciomaggio, Tuori e la pedecollina aretina. Luogo 4: Pieve a Maiano ed il fronte sull Arno. Luogo 5: Ciggiano, Oliveto, Albergo e la collina dei terrazzamenti. Luogo 6: Spoiano e la pianura ondulata degli insediamenti diffusi. Luogo 7: Cornia, Civitella, Montarfoni e la dorsale collinare. IL NUOVO PIANO STRUTTURALE L Ufficio di Piano del Comune sta raccogliendo ed elaborando tutto il materiale per comporre il Quadro Conoscitivo che contribuirà alla definizione dello Statuto e successivamente alla definizione del Documento di programmazione delle strategie di sviluppo. Parte integrante di questo materiale sarà il rapporto del percorso di partecipazione che conterrà le osservazioni e le priorità emerse dai laboratori coi cittadini.

5 Percorso partecipativo per il Piano strutturale di Civitella in Val di Chiana 5 L Ufficio di Piano ha in corso di realizzazione, le analisi del territorio sotto il profilo naturalistico, ambientale, del paesaggio, delle caratteristiche geologiche e geomorfologiche ma anche delle strutture urbane, dei sistemi insediativi, della viabilità, delle infrastrutture, il tutto per comporre un vero e proprio ritratto articolato del territorio. Per quello che riguarda le strategie, il nuovo Piano Strutturale ha l obiettivo generale di favorire la relazione tra abitanti e territorio nell ottica di una crescita fisiologica e di uno sviluppo economico socio-sostenibile da realizzarsi mediante: L adeguamento del sistema infrastrutturale, del sistema produttivo locale e dei servizi; La qualificazione delle aree urbane e produttive con una maggiore qualità progettuale degli edifici e degli spazi pubblici; La tutela dell ambiente, la valorizzazione paesaggistica e la salvaguardia delle risorse disponibili; Il miglioramento delle politiche di inclusione sociale. I TEMPI Seguendo il percorso indicato dalla legge per la formazione degli strumenti urbanistici (avvio del procedimento adozione pubblicazione osservazioni approvazione entrata in vigore) l intento dell Amministrazione è di adottare il nuovo Piano Strutturale di Civitella nei primi mesi del 2010 e di approvarlo entro i primi mesi del Nel corso del 2009 l Ufficio lavorerà dunque alla definizione del Quadro Conoscitivo, dello Statuto del Territorio e del Documento di programmazione delle strategie di sviluppo. Nel corso degli stessi mesi verrà realizzata anche la Valutazione Integrata che, come previsto dalla legge 1/2005, deve considerare gli effetti ambientali, territoriali, economici, sociali e sulla salute umana del Piano Strutturale prima della sua adozione. Glossario ADOZIONE L adozione di uno strumento urbanistico, effettuata a mezzo di deliberazione del Consiglio Comunale, costituisce un atto preparatorio con carattere di proposta o di progetto che successivamente viene accolto o modificato. APPROVAZIONE Fase finale della procedura complessa di formazione di ciascun strumento urbanistico o delle sue varianti. L approvazione, effettuata a mezzo di deliberazione del Consiglio Comunale, di uno strumento urbanistico, costituisce la versione definitiva dell atto di pianificazione o di programmazione. A seguito di essa, l atto è perfetto, cioè, completo di tutti gli elementi per la sua esistenza giuridica, ma, di norma, non è ancora efficace in quanto l entrata in vigore avviene a seguito della pubblicazione. VALUTAZIONE INTEGRATA La Legge regionale 1/2005 sul governo del territorio stabilisce che l adozione di strumenti di pianificazione territoriale (es. un Piano Strutturale comunale) e di atti di governo del territorio (es. un Regolamento Urbanistico) debba essere preceduta da un processo che ne valuti gli effetti ambientali, territoriali, economici, sociali e sulla salute umana, anche alla luce degli strumenti vigenti.

6 6 Partecipare per Decidere 3. Il percorso partecipativo La legge regionale 1/2005 garantisce ai cittadini la partecipazione alle scelte determinanti che riguardano il governo del territorio. È una scelta che il legislatore regionale ha compiuto nella consapevolezza che la qualità e l efficacia delle politiche di governo del territorio è maggiore se alla loro formazione concorrono anche i cittadini. A questo scopo i Comuni debbono mettere a disposizione informazioni corrette, adeguate e tempestive e sono invitati a raccogliere le opinioni e le suggestioni dei cittadini sulle politiche in costruzione. Il Comune di Civitella Val di Chiana, con il sostegno dell Autorità regionale per la partecipazione, ha avviato un percorso di partecipazione proprio al fine di coinvolgere i cittadini nella composizione del nuovo Piano strutturale. L intero percorso si articola in tre tappe successive. Nella prima fase sono state realizzate alcune interviste e incontri con rappresentanti della società civile e con le realtà associative del territorio: sono cioè state raccolte le opinioni di persone che per ruolo, professione o esperienza personale potevano offrire un primo sguardo sulle caratteristiche e le prospettive di sviluppo del territorio. La seconda fase costituisce il cuore del percorso e vede il coinvolgimento attivo dei cittadini nei laboratori di frazione con l obiettivo di raccogliere informazioni, idee e proposte da tutti coloro che vivono e lavorano nel territorio. Nella terza fase verrà redatto un Rapporto nel quale saranno riportate in maniera analitica le posizioni emerse durante i laboratori e le proposte dei cittadini. Il Rapporto verrà presentato nel corso di un assemblea pubblica nella quale saranno esposti anche dei pannelli che mostrano graficamente le considerazioni e i suggerimenti dei cittadini. LABORATORI DI FRAZIONE Le discussioni nei laboratori di frazione organizzate in piccoli gruppi guidati da un facilitatore avranno l obiettivo di identificare le caratteristiche del territorio, i suoi pro e i suoi contro, di portare all attenzione dei progettisti i luoghi di particolare pregio (beni artistici e architettonici anche minori) o luoghi a cui i cittadini sono particolarmente affezionati e di avviare una discussione sulle strategie e le linee di sviluppo per il futuro del territorio comunale. L insieme di queste indicazioni aiuterà i tecnici a comporre il Quadro conoscitivo e, successivamente, ad elaborare lo Statuto del territorio. COME INFORMARSI I cittadini di Civitella possono avere ulteriori informazioni sul Piano Strutturale e sulla partecipazione collegandosi al sito: www. pscivichiana.it nel quale è disponibile sia la documentazione relativa al nuovo Piano Strutturale (documenti tecnici) sia il materiale relativo al percorso di partecipazione. L info@pscivichiana.it è disponibile per la richiesta di informazioni e chiarimenti o per inviare suggerimenti e contributi scritti sul Piano strutturale che verranno pubblicati sul sito. Alle domande risponderà il Garante della Comunicazione dopo aver consultato, a seconda del quesito, il Sindaco e/o gli uffici tecnici e i consulenti del Comune.

7 Percorso partecipativo per il Piano strutturale di Civitella in Val di Chiana 7 Sul sito è attivo un forum di discussione sul Piano Strutturale al quale tutti i cittadini possono partecipare. GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Il Garante della comunicazione è una figura prevista dall attuale legge regionale sul governo del territorio al fine di garantire la partecipazione dei cittadini in ogni fase dell iter di formazione degli atti amministrativi attraverso i quali il comune intende appunto programmare e governare lo sviluppo del proprio territorio. Il Garante deve assicurare l informazione nei confronti di tutti i cittadini; in particolare, nelle varie fasi del procedimento, deve garantire la conoscenza tempestiva e la comprensibilità delle scelte dell Amministrazione Comunale che riguardano l uso, lo sviluppo e la tutela del proprio ambito territoriale. È quindi compito del Garante, che utilizzerà qualsiasi forma di comunicazione: assemblee pubbliche, giornali, tv locali, internet, favorire la partecipazione durante l iter di formazione del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico. Sarà sua cura raccogliere e trasmettere agli organi comunali le osservazioni ed i pareri raccolti al fine dell elaborazione definitiva degli atti di pianificazione e governo del territorio. Il Garante della comunicazione del Comune di Civitella in Val di Chiana è la Signora Gabriella Arnaldi, dipendente comunale, Responsabile del I Settore Segreteria Affari Generali.

8 8 Partecipare per Decidere 4. Materiale di lavoro 1. Gli elementi forti del territorio Per definire i principi e le linee guida cui si ispirerà lo Statuto del Territorio occorre in primo luogo chiarire quali sono gli elementi forti di questo territorio. In altre parole bisogna individuare: gli aspetti del territorio a cui i suoi abitanti non vorrebbero mai rinunciare; gli elementi che l amministrazione locale deve preservare per garantire uno sviluppo sostenibile dell area. La particolarità di questi luoghi è che c è gente operosa, c è un bel paesaggio e un alta qualità della vita. Anche il livello relazionale, umano, nelle comunità è un aspetto positivo. Abbiamo delle risorse paesaggistiche importanti, come ad esempio Civitella, anche dal punto di vista turistico. Quello che funziona bene sono i servizi, sociali, sanitari e le scuole. Forse bisognerebbe allargare la casa di riposo e aprire qualche altro centro diurno A quali aspetti del vostro territorio siete più affezionati? Perché? C è un oggetto o un elemento costruito o naturale che ricordate immediatamente quando pensate a Civitella in Val di Chiana? E se doveste fare una graduatoria di quattro o cinque elementi? Quali cose non dovrebbero mai cambiare in questo territorio? Che cosa vi rende orgogliosi del vostro territorio? Quali aspetti rendono la qualità della vita a Civitella in Val di Chiana migliore che altrove? Per concludere, che cosa di specifico vorreste comunque veder conservato? Il castello della Fraternità è vuoto e sta crollando. Potrebbe essere ristrutturato e potrebbe diventare il biglietto da visita di Tuori, invece è un orrore. Note

9 Percorso partecipativo per il Piano strutturale di Civitella in Val di Chiana 9 2. Gli elementi DEBOLi del territorio Per definire i caratteri che del territorio vanno preservati e protetti è essenziale individuarne anche gli elementi di fragilità. In particolare è utile mettere in luce gli aspetti che indeboliscono la qualità della vita e l immagine del territorio. Si tratta quindi di evidenziare: Che cosa non vi piace assolutamente del vostro territorio? Perché? Quali aspetti rendono la qualità della vita a Civitella in Val di Chiana peggiore di come potrebbe essere? Che cosa dovrebbe cambiare a Civitella in Val di Chiana? In che modo il Comune potrebbe migliorare questi aspetti? Quali errori non dovrebbero essere ripetuti? gli aspetti negativi del territorio; gli interventi che potrebbero migliorare o compensare i difetti del territorio. Note Dal punto di vista ambientale le maggiori problematiche sono relative alla Chimet, alla Romana maceri e altre. Specialmente a Tuori ci sono ancora fogne a dispersione, certe mattine non si riesce proprio a respirare, c è l aria acre Si è lavorato in questi territori qui, è un aspetto positivo, ma anche negativo, ci sono tante fabbriche e quindi l aria non sempre è buona

10 10 Partecipare per Decidere 3. LE OPPORTUNITà DEL territorio Sulla base di quanto detto fin ora proviamo a riflettere sul futuro di questo territorio. In particolare può essere utile pensare a tutti gli aspetti da sostenere e potenziare per migliorare la qualità della vita di chi abita a Civitella in Val di Chiana. Si tratta in definitiva di: individuare gli aspetti del territorio strategici per la sua futura evoluzione; sottolineare gli elementi del territorio su cui l amministrazione dovrebbe investire Come vorreste che fosse il vostro territorio fra 10 o 15 anni? Quali elementi dovrebbero essere comunque conservati così come sono? E quali invece dovrebbero venire valorizzati e destinati a nuove attività? Su quali aspetti del territorio bisogna puntare per migliorare la qualità della vita nell area? In quali ambiti del territorio dovrebbe investire l amministrazione? Bisognerebbe cercare di incentivare l agricoltura, olivi, viti, ci sono tanti campi incolti, ci si potrebbero fare tante cose: campi, orti, come fanno in altre regioni, anche mettendo a lavorare un po di extracomunitari. Ci sono ancora dei centri rurali ben distinti, che hanno mantenuto ognuno la sua caratteristica. Forse il futuro non sarà così, si andrà verso una maggiore vicinanza. Per me sarà un aspetto positivo, anche per ottimizzare le risorse che può offrire il Comune. Almeno per alcune comunità, come quelle del triangolo Badia al Pino, Pieve al toppo e Tegoleto per creare un luogo con maggiori servizi, invece di frammentare queste tre realtà. Bisognerà incentivare le piste pedo-ciclabili o spazi in cui la gente possa camminare in tranquillità che colleghino frazione e frazione, e che potrebbero migliorare anche i problemi di trasporto e comunicazione. Bisognerebbe creare dei luoghi di aggregazione per i ragazzi, per i giovani e per gli adulti, particolarmente nell ambito educativo, per far sì che queste comunità siano sempre più unite. Lo si potrebbe fare in collaborazione con le varie agenzie: la scuola, il Comune, le autorità e le parrocchie. Il nostro territorio dovrebbe investire sull agricoltura di qualità, sul vino e sull olio. Ci sono tanti uliveti abbandonati intorno a Tuori. L Amministrazione dovrebbe concentrarsi anche sulla promozione del turismo. Offrendo dei servizi in modo che la gente che passa da qui possa rimanere, avendo a disposizione quello che oggi normalmente serve a chi è in giro e a chi fa turismo Bisognerebbe andare a ricercare tutta la sentieristica, riprendere questi percorsi e renderli accessibili per una passeggiata, anche per il turista è importante, e riscoprire tutte quelle Maestà che c'erano una volta, quelle edicole più o meno grandi dove c'era una figura sacra. Nelle nostre zone ce ne erano tantissime.

11 Percorso partecipativo per il Piano strutturale di Civitella in Val di Chiana LE MINACCE AL territorio Lo Statuto del territorio serve ad individuare i limiti invalicabili entro i quali si deve muovere la pianificazione territoriale. Per individuare tali limiti è utile riflettere su quali sono i rischi e le minacce a cui il territorio è potenzialmente esposto. Si tratta in altra parole di capire: cosa il territorio di Civitella in Val di Chiana NON vuole diventare; cosa, in assenza di interventi adeguati, rischia di diventare. Ci sono delle situazioni che minacciano la qualità della vita nel territorio? Quali? Ci sono situazioni che minacciano l immagine del territorio? Quali? Ci sono situazioni che minacciano l equilibrio sociale del territorio? Quali? Dovrebbero concentrare le zone industriali e farne meno in modo che non si inquini tutto il territorio. Bisognerebbe fare attenzione a rilasciare le licenze a chi non inquina per salvaguardare la zona agricola. Oggi e in futuro, sempre di più, ci potrebbe essere un ritorno anche ad attività economiche agricole per prodotti di qualità anche nella zona collinare, ma ancora non vedo segnali. La vocazione agricola del territorio c'è, quello che manca è la vocazione imprenditoriale-agricola nelle persone. Note

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24 Gestione del percorso di Sociolab snc

Boccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti

Boccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti Progettista della Variante e Responsabile del procedimento Ing. Luca Vecchieschi

Dettagli

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE CONSULTAZIONE PUBBLICA Pianificazione Urbanistica Partecipata La Città non è fatta di soli edifici e piazze, ma è fatta di memoria, di segni, di linguaggi, di desideri, che sono a loro volta l espressione

Dettagli

Aziende agricole & Ambienti naturali. indirizzi di gestione sostenibile

Aziende agricole & Ambienti naturali. indirizzi di gestione sostenibile Aziende agricole & Ambienti naturali indirizzi di gestione sostenibile L agricoltura di domani? Proposte tra tecnica, ambiente ed economia pag. 2 AGRICOLTURA E AMBIENTE pag. 5 La biodiversità nell azienda

Dettagli

ALLEGATO. Il sito web interattivo

ALLEGATO. Il sito web interattivo ALLEGATO 3 Il sito web interattivo www.paesaggio.regione.puglia.it l paesaggio visto dagli abitanti Il paesaggio visto dagli abitanti I primi risultati dell'atlante delle Segnalazioni http://paesaggio.regione.puglia.it

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Comune di Monserrato Provincia di Cagliari Settore Urbanistica ed Edilizia Privata

Comune di Monserrato Provincia di Cagliari Settore Urbanistica ed Edilizia Privata Comune di Monserrato Provincia di Cagliari Settore Urbanistica ed Edilizia Privata DETERMINAZIONE DEL CAPO SETTORE N 61 DEL 10.12.2009 OGGETTO: Proroga contratti di collaborazione coordinata e continuativa

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi: La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

CERTIFICAZIONE ISO 14001

CERTIFICAZIONE ISO 14001 CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21 INDICE CAPITOLI COSA SI RACCONTA PRESENTAZIONE DI ABCITTA PARTECIPAZIONE Che cosa vuol dire partecipazione AGENDA 21 La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini IL FORUM Lo strumento che garantisce

Dettagli

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno I. Relazione Il contesto comune Le città alpine sono di fondamentale

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO

I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO PREMESSA L Associazione Italiana Centro di Informazione sul PVC ha condotto un analisi ragionata e comparata di alcuni strumenti per regolamentare la materia

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

Gruppo di lavoro La comunicazione sociale

Gruppo di lavoro La comunicazione sociale Gruppo di lavoro La comunicazione sociale Il mondo Afsai è in fermento, con nuove attività e nuovi progetti. In occasione dell Assemblea Generale vorremmo quindi raccogliere proposte per organizzare i

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI 3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Provincia di Cremona

Provincia di Cremona Provincia di Cremona REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PROVINCIALE PER IL COORDINAMENTO DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI CREMONA Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale N 17 del

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 Premessa Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

Piano di Comunicazione per i Comuni

Piano di Comunicazione per i Comuni Piano di Comunicazione per i Comuni Obiettivi e strumenti di comunicazione a sostegno del Percorso Partecipativo del PPR - FVG Silvia Savi Segreteria Assessore Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia

Dettagli

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale Cos è un piano urbanistico? È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale È uno strumento prima di

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

Procedimento di adozione/approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica

Procedimento di adozione/approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica Procedimento di adozione/approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica Principali novità introdotte dalla legge regionale 65/2014 Orientamenti in materia di buone pratiche Per

Dettagli

Analisi dati del Personale

Analisi dati del Personale Allegato A Analisi dati del Personale L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne lavoratori: FOTOGRAFIA

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE

Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE SCHEMA DELIBERA DI ADOZIONE (PER PUBBLICAZIONE AI SENSI DELL ART. 39 DEL DLGS 33/2013) 1 REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

Principali elementi di una certificazione energetica

Principali elementi di una certificazione energetica Principali elementi di una certificazione energetica Rossella Esposti ANIT www.anit.it CERTIFICAZIONE ENERGETICA Viene incontro alle esigenze di: Maggiore efficienza di un parco edilizio energeticamente

Dettagli

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina La U.O.S.D. Comunicazione Integrata Aziendale, in collaborazione con l Università La Sapienza di Roma (CdL Scienze Magistrali

Dettagli

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI PIANO D INDIRIZZO E REGOLAZIONE DEGLI ORARI PIANO MOBILITÀ

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

ALLEGATO 3: Questionario rivolto alla popolazione ed ai portatori di interesse locali

ALLEGATO 3: Questionario rivolto alla popolazione ed ai portatori di interesse locali ALLEGATO 3: Questionario rivolto alla popolazione ed ai portatori di interesse locali NOME COGNOME ZONA DI RESIDENZA E LAVORO RUOLO o CATEGORIA PROFESSIONALE COMPETENZA IN MATERIA AMBIENTALE ETA TITOLO

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Firenze, 12 aprile 2011 Auditorium Monte dei Paschi di Siena Intervento di Luciano Baggiani, Presidente dell ANEA Pagina

Dettagli

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE

Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:

Dettagli

Codice Deontologico. Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori

Codice Deontologico. Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori Codice Deontologico Approvato dall Assemblea Ordinaria dei Consorziati con Delibera del 28/09/2011 INDICE 1. Premessa 2. Destinatari 3. Scopo 4. Principii, doveri, responsabilità e modelli di comportamento

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001 E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori Anno 2001 Il Forum degli oratori italiani è un organo di coordinamento nazionale degli organismi ecclesiali che dedicano speciale cura all

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

PROMOZIONE LAVORO SERVIZI AL LAVORO

PROMOZIONE LAVORO SERVIZI AL LAVORO COOPERATIVA SOCIALE DI SOLIDARIETÀ PROMOZIONE LAVORO CARTA SERVIZI SERVIZI AL LAVORO Ente accreditato per la Formazione Superiore presso la Regione Veneto con Decreto 854 del 08/08/2003 Ente accreditato

Dettagli

PIANO di GOVERNO del TERRITORIO

PIANO di GOVERNO del TERRITORIO Comune di Albairate Comune di Albairate via C. Battisti 2-20080 Albairate (MI) Ufficio Tecnico: tel. 02/94.981.326 fax 02/94.981.324 e-mail: sportello.utc@comune.albairate.mi.it PIANO di GOVERNO del TERRITORIO

Dettagli

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

Funzioni di gestione degli interventi: esperti Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna

La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna Andrea Zuppiroli Regione Emilia-Romagna Servizio Rifiuti e bonifica siti, servizi pubblici ambientali e sistemi

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Progetto Future School

Progetto Future School Progetto Future School Agosto 2015 Prof. Luigi Lattanzi Responsabile Ufficio Tecnico IIS A. Di Savoia L Aquila Via Acquasanta 67100 - L'Aquila 1 L area di progetto Il progetto propone una opportunità di

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

PIANO PER LA COMUNICAZIONE E LA PARTECIPAZIONE

PIANO PER LA COMUNICAZIONE E LA PARTECIPAZIONE Comune di Ronco Scrivia (Provincia di Genova) PIANO PER LA COMUNICAZIONE E LA PARTECIPAZIONE INTRODUZIONE Il Piano per la comunicazione e la partecipazione è uno strumento flessibile e quindi in condizione

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO

Dettagli

CORSO COORDINATORI. Quando l amore e l abilità collaborano c è da aspettarsi il capolavoro. (Reade)

CORSO COORDINATORI. Quando l amore e l abilità collaborano c è da aspettarsi il capolavoro. (Reade) Quando l amore e l abilità collaborano c è da aspettarsi il capolavoro (Reade) CORSO COORDINATORI Consiglio Pastorale Stiamo preparando il Grest. Per alcuni motivi di spazio il nostro parroco don Jonny

Dettagli

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile 1 Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE STRUTTURA DEL PIANO COMUNE DI RIETI SETTORE VI - Ufficio Protezione Civile CODICE DOCUMENTO ELABORATO 0 1-0 1-0 2-0 4

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza

Dettagli

Sunshine Capital Investments S.p.A. Regolamento del COMITATO PER GLI INVESTIMENTI

Sunshine Capital Investments S.p.A. Regolamento del COMITATO PER GLI INVESTIMENTI Sunshine Capital Investments S.p.A. Regolamento del COMITATO PER GLI INVESTIMENTI 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina il funzionamento del Comitato per gli Investimenti di Sunshine Capital Investments

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

COMPILAZIONE DEL RAPPORTO DI RIESAME ANNUALE 2014/15

COMPILAZIONE DEL RAPPORTO DI RIESAME ANNUALE 2014/15 COMPILAZIONE DEL RAPPORTO DI RIESAME ANNUALE 2014/15 1. INFORMAZIONI PRELIMINARI Di seguito sono riportate le istruzioni operative per la compilazione del Rapporto di Riesame 2014/15. Inizialmente in questa

Dettagli

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli